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Chimica nucleare

• Radiazioni alfa, beta, gamma


• Decadimento radioattivo
• Stabilità nucleare
• Misura della radioattività
Chimica Nucleare

• La chimica nucleare studia la struttura del


nucleo atomico, le trasformazioni cui
questo va incontro e le conseguenze
chimiche di tali trasformazioni.
• I nuclei che cambiano spontaneamente la
propria struttura atomica emettendo
radiazioni sono detti radioattivi.
Esperimento di Rutherford

nuclei di He
radiazioni
elettromagnetiche
elet ad alta frequenza
tron
i
Il nucleo
nucleo è insieme di nucleoni (protoni, p e
neutroni, n) uniti tra loro.
Il NEUTRONE libero, è una particella
instabile e tende a decadere (td ca.
9x102 s ), liberando un elettrone ed un
protone
Il PROTONE libero, è una particella Una forza di attrazione
stabile (td ca. 1032 s ) fra i nucleoni vince la
La maggior parte (non tutti) dei nuclidi repulsione elettrostatica
sono isotopi stabili, ovvero tali che un tra i protoni: FORZA
consistente numero di protoni e FORTE
neutroni si trova in un volume molto
piccolo (il nucleo dell’atomo)
Interazione nucleo-protone
Le forze nucleari, che tengono insieme i nucleoni dentro un
nucleo, sono forze molto forti
I mesoni sono particelle
subatomiche, di massa
circa 1/5 dei nucleoni, e
sono responsabili delle
forze nucleari. Sono
continuamente
scambiate tra nucleoni

fm=10-15 m
Nuclidi
• Il numero di protoni è il numero atomico Z
• Il numero totale di nucleoni (protoni + neutroni) è
il numero di massa A dell'elemento
• Il numero di neutroni (N) può variare in misura
ridotta e differenzia gli isotopi di un elemento:
atomi con medesimo numero atomico ma
differente numero di massa (numero di neutroni).
• Ciascun isotopo di un elemento è detto nuclide
ISOTOPI sono elementi che hanno uguale
numero atomico Z

Es.: gli isotopi del Calcio hanno tutti 20 protoni nel nucleo ma il
numero dei neutroni varia da 20 a 28

Z N A simbolo Z : numero atomico


20 20 40 40
Ca N : numero di neutroni
A : numero di massa (N+Z)
20
20 22 42 42
Ca
20 23 43 20Ca
43

20 24 44 44
20
Ca
20 25 45 45
Ca
20 26 46 20Ca
46

20 28 48 48
20
Ca
Disintegrazioni nucleari
• L'emissione di una particella  o  da
un nucleo è il risultato di una
disintegrazione (o decadimento)
nucleare, cioè della parziale rottura dei
nucleo.
• La disintegrazione trasforma il nucleo
in quello di di un altro elemento, figlio
• Quasi sempre le radiazioni  e  sono
accompagnate da radiazioni : il nuovo
nucleo è in una situazione di elevato
contenuto energetico e si riassesta
emettendo un fotone di una radiazioni 
Disintegrazione 

• Quando un nucleo emette una particella  perde


due unità di carica positiva e una massa
equivalente a quella di quattro nucleoni.
• La perdita di due protoni causa una riduzione del
numero atomico di due unità (Z -2)
Disintegrazione 

• Quando dal nucleo di un atomo viene emessa una


particella , essa priva il nucleo di una carica negativa
• questa perdita può essere interpretata come la
trasformazione di un neutrone in un protone
• il numero atomico del nuclide prodotto aumenta di 1
(Z+1)
Altre modalità di disintegrazione

Nella cattura elettronica un


nucleo cattura uno dei propri Nell'emissione di positroni, viene
elettroni e si ha la emesso un positrone (carica +1), ed
diminuzione del numero il numero atomico si riduce di una
atomico di una unità (Z-1) unità (Z-1)
disintegrazioni
 : Z -2 A –4 
- : Z +1 - 
+ : Z –1 - 
Cattura e- Z –1 - 
La stabilità dei nuclei
• Un grafico di Z verso N definisce
la banda di stabilità, circondata dal
mare di instabilità
• Per Z fino a 20 i nuclidi stabili
possiedono uguale numero di
protoni e neutroni.
• Per Z > 20 tutti i nuclidi
conosciuti, sia stabili che instabili,
possiedono più neutroni che
protoni (quindi A >2Z).
Previsione del tipo di disintegrazione
I nuclei sopra la banda di stabilità sono
ricchi di neutroni e per rientrare nella
banda di stabilità espellono una
particella  (Z+1)
quelli sotto la banda di stabilità sono
ricchi di protoni e per spostarsi verso la
banda di stabilità Neri: stabili
– espellono un positrone (Z-1) Blu: beta emittenti
– oppure catturando un elettrone (Z-1) Rosso: alfa emittenti
Rosa: positroni o cattura e-
i nuclidi con Z > 83 devono alleggerirsi
eliminando protoni e neutroni:
disintegrazioni 
Pari e dispari
• Numero dei nuclidi
stabili per numeri pari
(even) e dispari (odd)
di neutroni e protoni.
• Quelli con numero pari
sono più stabili (es: stagno,
Z=50 ha 10 isotopi stabili, mentre
antimonio Z=51 ne ha solo 2)
• Numeri magici: 2, 8, 20, 50, 82 e
126)

Elementi con Z <81: Isotopi stabili + 34 isotopi instabili


81  Z 83: Isotopi stabili + 12 isotopi instabili
84  Z 92: Tutti instabili con t 1/2<107 a tranne
232
Th, 235U, 238U ,
81
Tl, 82Pb, 83Bi, 83Po
Velocità delle disintegrazioni nucleari

• nucleo precursore  nucleo


prodotto+ radiazione:
decadimento uni-molecolare
• Normalmente si parla di
decadimento radioattivo in
termini di semivita t l/2 il
tempo in cui si disintegra la
metà dei nuclei presenti
inizialmente nel campione
Semivita di alcuni nuclidi
Famiglie radioattive
Tutti gli isotopi degli elementi dal Polonio all’Uranio sono radioattivi.
 

Molti di essi hanno tempi di dimezzamento corti, anche nell’ordine di alcune ore

Domanda: se alcuni nuclidi hanno tempi di dimezzamento corti,


come fanno ad esistere in natura?
Non dovrebbero essere già “esauriti” da milioni di anni?
NO, se essi sono prodotti da nuclidi con tempi di dimezzamento lunghi, che continuano a
“rifornire” costantemente di quel determinato isotopo

Esistono alcuni isotopi radioattivi con tempi di dimezzamento molto lunghi (ca 107 a)
che garantiscono la presenza in natura di una quantità costante di tutta una serie di
nuclidi con tempi di dimezzamento molto piu’ brevi

 
Si definisce pertanto una serie di famiglie di decadimento
Serie radioattiva
La disintegrazione del
nucleo degli atomi
pesanti (Z>83) spesso
procede a tappe:
radiazione alfa seguita
da beta o alfa… fino a
raggiungere la stabilità
(spesso piombo, Z=82)
Serie radioattive:
Uranio 238  Pb-206
Uranio 235  Pb-207
Torio 232  Pb-208
Nucleosintesi
La formazione degli elementi chimici può
essere ottenuta
• riscaldando una sostanza fino temperature
elevatissime
• bombardando i nuclei con particelle
elementari accelerate
• La trasmutazione indotta da neutroni è più
facile: non subisce repulsione elettrostatica
dalla carica elettrica del nucleo.
Misura della radioattività
• pellicole fotografiche:
l'intensità della
radiazione è indicata dal
grado di annerimento
della pellicola sviluppata
• contatore Geiger
• Scintillatori
Radiazioni nucleari

Schermatura
L'attività di una sorgente
radioattiva
• Curie (Ci) da Marie Curie: attività di 1 g di
radio-226 si verificano 3,7x 1010
disintegrazioni nucleari per secondo.
• Bequerel (Bq): disintegrazioni per secondo
(DPS)
• Conte per minuto (CPM): relativa allo
strumento usato ed alla fonte radioattiva
Unità di radiazioni
• Rad: quantità di
radiazione
depositata per Kg
di tessuto umano
• Rem: dose
efficace che tiene
conto del potere
distruttivo delle
diverse radiazioni
Radioattività e temperatura
Per l’enorme differenza che esiste fra
l’energia di legame nucleare e l’energia
termica scambiata con l’ambiente, le
energie messe in gioco nel decadimento
radioattivo degli isotopi instabili non sono
influenzate dalla temperatura.
datazione con radiocarbonio
• Il carbonio14 è presente in natura e in tutti gli
esseri viventi, ed ha tempo di semivita di 5730
anni.
• Viene costantemente immesso nell'ambiente
perché prodotto da nuclei di azoto dell'atmosfera
bombardati da neutroni prodotti dai raggi cosmici
• Negli esseri viventi il rapporto 14C/12C è circa
1/1012
Difetto di massa
Per entrare a fare parte di un nucleo ogni nucleone “paga” un
contributo energetico, per pagare questo contributo lui
“attinge” dalla sua massa, trasformandola in energia sulla
base della equazione di Einstein

Curva di energia di legame per nucleone


E=mc 2
c=2.998X10 m s
8 -1

Fissione

Fusione Regione
di massima
stabilità
Fissione nucleare
 

La trasformazione di fissione
nucleare dovrebbe essere
spontanea, perché è accompagnata
da un enorme guadagno energetico

Vi è pero’ una barriera di potenziale


che impedisce una reazione di
fissione e fa si che,
spontaneamente, gli isotopi stabili
subiscano il processo di
decadimento, molto meno
 
“vantaggioso” in termini energetici
Reazioni a catena
 
235
92 U+ n 93
36 Kr+ 140
56Ba +3n

90
38 Sr+ 144
54Xe +2n

Reazione a catena

 
Reazioni a catena
 
L’isotopo naturale più abbondante dell’Uranio è 238U che NON
è fissile

La fissione nucleare, nell’Uranio nella sua composizione


isotopica naturale non avviene spontaneamente perché si tratta di
una reazione SPORADICA, ed i neutroni che vengono liberati
sono dispersi e NON vanno a colpire altri nuclidi fissili

E dunque necessario arricchire l’Uranio rispetto alla sua


composizione isotopica naturale, ovvero mettere a punto un
procedimento per ottenere quantità di 235 U separato dagli altri
 
isotopi
Reazioni a catena
Tuttavia anche piccole quantitò 235U NON provocano la reazione a catena, perché i
 
neutroni sono dispersi verso l’esterno

E dunque necessario avere una massa minima, definita MASSA CRITICA, affinché
il numero di neutroni generati dalla fissione che incontra un altro nuclide fissile sia
maggiore del numero di neutroni che viene dispersi verso l‘esterno

LA velocità della reazione a catena puo’ essere controllata se si inseriscono,


all’interno del materiale fissile, della barre di grafite, sostanza capace di
assorbire neutroni e quindi capace di rallentare ed, al limite, interrompere, il
  processo della reazione a catena
Energia nucleare
• Fissione nucleare: cioè la
rottura di un nucleo in due
nuclei più piccoli di massa
simile.
• Fusione nucleare:
costringere nuclei di H a
fondersi tra loro per formare
nuclei di He o Li.
Radioisotopi in biologia e medicina

• Sono usati come traccianti o come fonti di


energia distruttiva (radioterapia)
• Devono avere semivita di giorni o mesi
• Non devono accumularsi nell’organismo
• Si devono trasformare in isotopi stabili
Es. Fosforo32 (beta, 14 d), Zolfo35 (Beta, 88 d),
Iodio125 (beta, 60 d), Trizio H3, C14.
Conclusioni
• La stabilità dei nuclei sta in una fascia
molto ristretta.
• Quelli instabili emettono alfa (se pesanti),
beta e gamma con decadimenti
monomolecolari.
• Le radiazioni sono molto energetiche e
dannose
• L’attività è misurata in Bq

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