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Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Prof. A.

Andreazza

Lezione 2

Le masse dei nuclei


L’inizio: trasmutazioni nucleari

•  Osservazione di Bequerel della presenza di trasmutazioni di atomi.

www.treccani.it

•  Osservazione di radiazione con energia


dell’ordine del MeV di differente carica
e grado di penetrazione.
–  Energia per atomo 106 volte maggiore
delle reazioni chimiche.
–  Cambio di natura degli stessi atomi.

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Masse e dimensioni dei nuclei (Das-Ferbel, capp. 2 e 3)

•  L’esperimento di Rutherford dimostra che la carica positiva


dell’atomo è contentrata in un nucleo.
–  Dimensioni del nucleo << dimensioni atomiche (10-10 m)
–  Gli elettroni occupano lo spazio restante, ma costituiscono una
frazione piccola della massa atomica:
me = 9.10938291×10-31 kg << Matomi 10-27—10-25 kg
–  Dimensioni dei nuclei stimabili da considerazioni quantistiche
(vedremo più avanti la misura diretta con gli esperimenti di Hofstadter)
•  Determinazione sperimentale delle masse di nuclei permet-
te di formulare le basi della struttura nucleare:
–  nuclei sono costituiti da protoni e neutroni, e mp~mn
–  la massa nucleare è minore di quella dei costituenti
osservazione diretta equivalenza massa-energia
–  Lo studio dell’energia di legame fornisce importanti informazioni
qualitative sulle interazioni nucleari: modello a goccia
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SISTEMA DI UNITÀ NATURALI

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Costanti fondamentali

•  Prima di iniziare la discussione sulle masse e dimensioni dei


nuclei consideriamo due costanti fondamentali della natura.
•  La relatività ristretta introduce come costante la velocità
della luce: c = 2.99792458 ×108 m/s
–  permette di collegare tra di loro le unità di misura di:
•  massa [M] ⇔ momento [P]=[Mc] ⇔ energia [E]=[Mc2]
•  lunghezza [L] ⇔ tempo [T]=[L/c]
•  La meccanica quantistica introduce la costante di Planck,
come unità fondamentale dell’azione (area nello spazio
delle fasi): h
!= = 1.054571726 ×10 −34 Js

–  permette di collegare tra di loro le unità di misura di:
•  energia [E] ⇔ tempo [T]=[ħ/E]
•  lunghezza [L] ⇔ momento [P]=[ħ/L]
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Sistema di unità naturali

•  In pratica possiamo definire una sola unità di misura


fondamentale.
•  Tutte le altre possono venire derivate da questa attraverso
ħ e c.
•  Un sistema che useremo spesso durante il corso:
–  Unità di misura dell’energia: eV
–  Unità di misura della massa: eV/c2
–  Unità di misura della quantità di moto: eV/c
–  Unità di misura del tempo: eV-1ħ
–  Unità di misura della lunghezza: eV-1ħc
–  Unità di misura della velocità: c
–  Unità di misura del momento angolare: ħ
•  Numericamente è come usare un sistema di unità in cui:
ħ=c=1
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Sistema di unità naturali

•  Un sistema di unità in cui ħ = c = 1 viene spesso


chiamato sistema naturale
–  calcoli e formule sono spesso molto semplificati in un sistema
naturale
–  per trasformare i risultati in unità SI si tratta di moltiplicarli
per i corretti fattori di conversione:

c = 2.99792458 ×108 m/s


≈ 3 ×108 m/s
2
! = 6.58211928 ×10 MeVs ≈ ×10 −21 MeVs
−22
3
!c = 197.3269718 MeVfm ≈ 200 MeVfm

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Costante di struttura fine

•  La quantità che compare nell’energia potenziale elettrostatica:


2
e2 ( 1.602176565 ×10 −19 C )
= −12
= 2.899158908 ×10 −27
Jm = 18.09512739 MeVfm
ε0 8.854187817 ×10 F/m
•  ha le dimensioni di Energia×Lunghezza = [ħc]
e2
•  Il suo valore in sistema di unità naturali è: = 0.09170123392
ε 0 !c
–  indipendente dall’unità fondamentale scelta
•  in questi sistemi la carica elettrica elementare è e2
= 0.3028221209
un numero adimensionale: ε 0 !c

•  Il coefficiente che compare in molte espressioni dell’elettromagnetismo:


e2 1 1
=α =
4πε 0 !c 137.035999 074 Termine Superfice
adimensionale
prende il nome di costante di struttura fine.
dσ ⎛ ZZα ⎞2 1 ⎛ !c ⎞2
•  Ad esempio, la sezione d’urto di Rutherford: =⎜
dΩ ⎝ 4
α⎟ ⎜ ⎟
⎠ sin 4 θ 2 ⎝ E ⎠

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Dimensioni dei nuclei

•  Nell’esperimento di Rutherford non si riusciva a distinguere la


dimensione del nucleo
•  Una prima stima può venire dai decadimenti α
–  Se prendiamo un’energia tipica dei decadimenti α: Tα = 5 MeV
–  Corrisponde ad un momento: pα = 2mα Tα ≈ 200 MeV
–  Assumiamo che la particella α sia inizialmente confinata nel nucleo:
•  Quando è confinata il suo momento varia di ±pα:
Δp = 2 pα Unità
naturali
•  Dal principio di indeterminazione:
ΔxΔp ≈ 1
Δx ≈ 1 / Δp ≈ 0.0025 MeV−1 ≈ 0.5 fm
•  Una misura sistematica si ottiene dalla studio della sezione d’urto
elettrone-nucleo:
–  se parametro d’impatto < dimensione nucleare la sezione d’urto
differisce dalla sezione d’urto coulombiana
–  si ottiene: Volume: V∝A
R ~ r0 A1/3 r0 = 1.2 fm
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I Nobel di oggi

E=Mc2

Energia di
legame e massa
misurata dei
nuclei.

Stessi elementi
chimici possono
avere nuclei
diversi. Misura precisa
delle masse
atomiche.

Matomi ~multipli
interi di
Midrogeno
(entro 1%)

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Classificazione dei nuclei

•  I nuclei sono costituiti da protoni e neutroni.


•  La carica del nucleo è data dal numero di protoni:
–  numero atomico Z
–  determina le proprietà chimiche dell’atomo risultante
–  di solito indicato attraverso il simbolo dell’elemento
chimico
•  La massa del nucleo dipende principalmente dal numero di
nucleoni:
–  numero di massa A
–  somma di Z e del numero di neutroni N
N.B.: se fosse necessario

9Be
Berillio: Z=4
indicare esplicitamente Z,
Numero di
massa A=9 useremo la notazione:
Neutroni N=A-Z=5 A X
Z

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Classificazione dei nuclei

•  Nuclei con lo stesso Z ma


diverso N sono detti isotopi
dello stesso elemento.
•  Nuclei con lo stesso A, ma

Z→
diverso Z, sono detti isobari.
•  Nuclei con lo stesso N, ma
diverso Z, sono detti isotoni.

•  Un nucleo con determinati


valori di A e Z può trovarsi in
stati eccitati, isomeri o
risonanze, da cui solitamente
decade nello stato N→
fondamentale emettendo
radiazione elettromagnetica BNL Nuclide Map
http://www.nndc.bnl.gov/nudat2/
(raggi γ)
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Carta dei Nuclidi

83Bi
209

BNL Nuclide Map


http://www.nndc.bnl.gov/nudat2/

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Masse dei nuclei

•  La massa di un nucleo è inferiore alla somma delle masse dei costituenti:


m p = 938.27 MeV / c 2
M (A, Z ) < Zm p + (A − Z )mn
mn = 939.57 MeV / c 2

•  La differenza di massa è dovuta all’energia di legame (binding energy)


dovuta alle forze nucleari:
B.E. / c 2 = M (A, Z ) − Zm p − (A − Z )mn
–  Il fatto che la massa del sistema sia minore delle sue componenti ne
garantisce la stabilità.

•  Una quantità fisicamente importante è l’energia media di legame per


nucleone:
2
B B.E. "# Zm p + (A − Z )mn − M (A, Z )$% c
=− =
A A A

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Masse dei nuclei (sottintendendo unità naturali)

•  La massa di un nucleo è inferiore alla somma delle masse dei costituenti:


m p = 938.27 MeV
M (A, Z ) < Zm p + (A − Z )mn
mn = 939.57 MeV

•  La differenza di massa è dovuta all’energia di legame (binding energy)


dovuta alle forze nucleari:
B.E. = M (A, Z ) − Zm p − (A − Z )mn
–  Il fatto che la massa del sistema sia minore delle sue componenti ne
garantisce la stabilità.

•  Una quantità fisicamente importante è l’energia media di legame per


nucleone:
B B.E. Zm p + (A − Z )mn − M (A, Z )
=− =
A A A

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Spettrometro di massa
•  Per la misura di masse atomiche si usano spettrometri di massa
! !
•  Il principio di funzionamento è il seguente FE = q E v
–  una sorgente di ioni !
v
•  gli atomi sono ionizzati e accelerati ! ! !
FB = qv × B v
–  un selettore di velocità
! ! Ev
•  solo le particelle che viaggiano in linea retta FE = −FB v=
attraversano i collimatori Bv
•  La forza elettrica e la forza magnetica
si bilanciano
–  uno spettrometro magnetico R
•  masse diverse hanno raggi diversi collimatori

qvB = m v 2 R !
Ev
mv = qBR
!
Bv spettrometro
B
m = q v BR magnetico
Ev sorgente di ioni selettore v
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Spettrometro di massa
•  Interessano precisioni sulle masse ~0.1 MeV.
Bv
–  ~10-6 per atomi con A~100 m=q BR
Ev
•  Per poter determinare la massa con precisione occorre
–  misurare con precisione R
–  misurare con precisione Ev, Bv, B
•  stabilità ed uniformità
•  Si ottengono precisioni migliori per rapporti di masse
–  si utilizzano due molecole che hanno
circa la stessa massa; ad esempio: 160 Gd ≈ C12 H16 AC12 H16 = 12 ×12 + 16 ×1
–  si possono utilizzare le stesse regolazioni
di E e B per le due molecole Bv 160
m1 = q BR Gd
Ev 1
–  Le molecole passano attraverso le stesse
regioni dell’apparato Bv
m2 = q BR C12 H16
Ev 2
•  Il rapporto delle masse dipende solo dai raggi:
m1 m2 = R1 R2
•  Il carbonio consente numerose possibilità di realizzare le masse volute.
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Masse atomiche

•  Normalmente viene tabulato il peso atomico:


m(A, Z ) = M (A, Z ) + Zme − Be (Z ) / c 2
–  include le masse degli elettroni e la loro piccola energia di legame Be:
–  espresso in unified atomic mass unit (u):
1/12 della massa di un atomo di 12C
–  1 u = 931.49 MeV/c2 = 1.6605 × 10-27 kg
–  NA = 6.022142×1023 mol-1 è il numero di atomi contenuti in 12 g di 12C
•  Si definisce eccesso di massa la differenza rispetto ad A u:
Mass excess = m(A, Z ) − A u
Mass excess [keV/c2] Atomic mass [µu]

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Isotopi e pesi atomici

•  Uno spettrometro di massa può venire usato


come separatore di isotopi.
–  sia come analisi di composizione
–  che come produzione di specifici nuclidi
•  I pesi atomici degli elementi tengono conto
dell’abbondanza isotopica.
–  Tipicamente differiscono da A di frazioni in 10-3,
–  eccetto quanto sono presenti diversi isotopi con
abbondanza comparabile.

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Energia di legame per nucleone Binding energy curve - common isotopes.
Licensed under Public Domain via Commons.

•  Osservazione:
–  l’energia media di legame è
approssimativamente costante:
B/A ~ 8 MeV
–  l’interazione nucleare deve essere
a corto range.

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Interazioni a lungo e corto range

•  Interazioni a lungo range (es. interazione Coulombiana):


–  una particella interagisce con tutte le altre
particelle presenti
–  energia della particella: A+1∝A
–  energia totale proporzionale al numero di
coppie: E∝A(A-1)/2

•  Interazioni a breve range (es. legami molecolari)


–  una particella interagisce solo con le particelle
più vicine
–  energia della particella: A+1~costante
–  energia totale proporzionale al numero di
particelle: E∝A

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Energia di legame per nucleone Binding energy curve - common isotopes.
Licensed under Public Domain via Commons.

•  Osservazione:
–  esiste un massimo in corrispondenza del 56Fe.
–  Sotto tale A, è energeticamente conveniente
combinare nuclei leggeri in un nucleo pesante:
•  fusione nucleare
•  processo di nucleosintesi primordiale e stellare.
–  Al di sopra i nuclei devono venire prodotti da
altri meccanismi:
•  esplosioni di supernovae.

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Energia di legame per nucleone Binding energy curve - common isotopes.
Licensed under Public Domain via Commons.

•  Osservazione:
–  L’energia media di legame presenta irregolarità
nella regione di basse masse:
•  modelli nucleari dovranno spiegare queste
proprietà
–  In particolare 4He (Z=2, N=2) è più strettamente
legato degli stati vicini:
•  assenza di nuclei stabili con A=5 e 8
•  possibilità di decadimenti α di elementi pesanti

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Le barriere di massa A=5, A=8

•  Energia di separazione A=8


–  Energia minima necessaria da
fornire ad un nucleone per
estrarlo dal nucleo.

Z→
–  Per protoni:
S p ( ZA X ) = m ( ZA−1 1 A
−1 X ) + m ( H ) − m ( Z X )

–  Per neutroni
Sn ( ZA X ) = m ( A−1
Z X ) + mn − m ( A
Z X )

•  Sp(5Li) e Sn(5He) sono negative:


–  gli stati legati sono instabili.
•  Infine abbiamo che: A=5
N→
m(8Be)>2m(4He)
–  tale nucleo decade
immediatamente in due α
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Stabilità dei nuclei

Stabile
β+ A X→A X
Z Z-1
β+

β-

β- A X→A
Z Z+1X

Trasformazioni tra nuclei isobari: p→n o n→p


(con emissione o cattura di e per conservare la carica)
Serie di decadimenti fino a raggiungere l’isobaro più stabile:
valle di stabilità
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Stabilità dei nuclei

α
α A X→A-4
Z Z-2X+ 2He
4

Stabile

β+

β-

Fissione
spontanea

emissione
di p

emissione di n
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Modello a goccia

•  Primo modello, suggerito da Bohr, che cerca di


sistematizzare le osservazioni:
–  incompressibilità della materia nucleare (R∝A1/3)
–  breve range delle forze (B.E.∝A)
•  Ispirato ad una goccia di liquido, tenuta insieme dalla
forze inter-molecolari:
–  descrive l’andamento generale dell’energia di legame
–  necessita dell’introduzione di termini fenomenologici per
descrivere alcune caratteristiche osservate.
–  formula semiempirica di Bethe-Weizsäcker

2 Z2 ( N − Z )2 3
B.E. ( A, Z ) = −a1A + a2 A + a3
3
1 + a4 ± a5 A− 4
A 3 A

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La formula di Bethe-Weizsäcker

B.E. ( A, Z ) = −a1A + a2 A
2
3 a1 = 15.753 MeV
a2 = 17.804 MeV
•  Il primo termine rappresenta l’energia dovuta all’interazione a
corto range di tra nucleoni vicini:
–  proporzionale al numero di nucleoni interagenti
~A
–  ed al volume
•  Il secondo termine positivo è una correzione al primo ed è
proporzionale alla superficie del nucleo
–  i nucleoni interni hanno vicini in tutte le direzioni ~ A 23
–  i nucleoni sulla superficie interagiscono solo con
quelli interni e quelli sulla superficie
–  La correzione all’energia di legame media è più rilevante per nuclei
leggeri e spiega l’aumento di B/A per basse masse.

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La formula di Bethe-Weizsäcker

2 Z2 a1 = 15.753 MeV
B.E. ( A,Z ) = −a1 A + a2 A + a33
1 a2 = 17.804 MeV
A 3 a3 = 0.7103 MeV

•  Il terzo termine è dovuto alla repulsione elettrostatica


–  è inversamente proporzionale al raggio del nucleo - 1

–  è proporzionale a Z e può essere calcolato


2 ~ A 3

–  per alti valori di A favorisce l’eccesso dei neutroni sui protoni


–  descrive la decrescita di B/A per i nuclei con grande numero atomico

•  Ordine di grandezza: 2
3 ( Ze )
–  energia potenziale di una sfera carica uniformemente: E=
5 4πε 0 R
2
3 ( Ze ) 3 e2 Z 2 3 !c Z 2
E= = = α
5 4πε 0 r0 A1/3 5 4πε 0 r0 A1/3 5 r0 A1/3

3 !c 1 200 MeV ⋅ fm
a3 ≈ α ≈ 0.6 = 0.73MeV
5 r0 137 1.2 fm
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La formula di Bethe-Weizsäcker

Z2 N − Z )2 a1 = 15.753 MeV
2
B.E. ( A, Z ) = −a1A + a2 A + a3
3 + a4
( ± a5 A − 43
a2 = 17.804 MeV
1
A3 A a3 = 0.7103 MeV
a4 = 23.69 MeV
•  Gli ultimi due termini non hanno un analogo classico a5 = 33.6 MeV
e vengono introdotti fenomenologicamente.

•  Il quarto termine tiene conto del fatto che i nuclei sono


più stabili quando c’è simmetria fra protoni e neutroni: N ~ Z
–  descrive la valle di stabilità Vedremo che è collegato alla struttura
quantizzata dei livelli di energia ed al
Principio di Esclusione di Pauli

•  Il quinto descrive una sorta di pairing dei nucleoni


–  è nullo per A dispari
–  è negativo quando N e Z sono pari (nuclei pari-pari)
–  è positivo quando N e Z sono dispari (nuclei dispari–dispari)
Vedremo la motivazione di questo
ternine nell’interazione tra i momenti
magnetici
Istituzioni dei nucleoni
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La valle di stabilità β
•  La formula dell’energia di legame
presenta una evidente regione di B.E.
stabilità (stabilità β)
–  Per un dato valore di A l’energia di
legame è una parabola al variare di Z
2
2
B.E. ( A,Z ) = −a1 A + a2 A + a3
3
Z2
+ a4
( A − 2Z ) − 43
± a5 A
A3
1
A
•  Il punto di minimo si trova semplicemente A
∂B ( A, Z ) Z A − 2Z Z
= 2a3 1 − 4a4 =0
∂Z A=cost A3 A Z
2a4 A
Z= 2
a3 A 3 + 4a4

•  La formula ha i due valori limite:


" A
$ piccoli A
$ 2
Z →#
$ 2a4 A 13 grandi A
$% a3
A
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ESERCIZI

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Esercizio 2.1

•  Si consideri una particella α di energia 5 MeV con


parametro di impatto rispetto ad un nucleo di 1 fm.
•  Calcolare in un sistema di unità naturali:
–  quantità di moto
–  velocità
–  momento angolare

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Esercizio 2.2

•  Si calcoli, usando la tabella delle masse atomiche:


–  le energie di legame Sp ed Sn per l’aggiunta, rispettivamente
di protone o un neutrone ad un nucleo di 16O
–  le energie di legame Sp ed Sn per l’aggiunta, rispettivamente
di protone o un neutrone ad un nucleo di 14N
•  Che conclusioni si possono trarre sul valore di a3?
•  Questi dati sono consistenti con la presenza del
termine a5?

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Esercizio 2.3

•  Usando le tavole, fare un grafico dell’energia di


legame totale in funzione di Z per gli isobari con
A=125 e A=128 in prossimità del minimo dell’energia.
•  Questo grafico dà supporto alla presenza del termine
di pairing?

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