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Capitolo 2: struttura atomica

Teorie sulla natura della luce

Newton – 1666
“La luce è costituita da piccole particelle” (fotoni)

Huygens – 1678
“La luce è un’onda che riempie l’etere”
Valgono per la luce tutti i fenomeni fisici propri delle onde

Tavola periodica degli elementi (1869)

Elementi suddivisi
in periodi di diversa
lunghezza

(Ora: 2, 8, 8, 18, 18, 32, 32 elementi per i diversi periodi)


• Forza di H (c. magn.) su elettrone =
= Hev = forza centrifuga = mv2/r
Scoperta dell’elettrone e/m = v/Hr
• Forza di E (c.elettrico) su elettrone =
= Ee che all’equilibrio è = Hev
v=E/H

Millikan
Thomson Carica goccia

Raggi catodici:
• Carichi negativamente mgg = zeE
• indipendenti dal tipo di gas
e = -1.6 10-19 C
• e/m = E/H2r = -1.76 1011 C/kg

m = 9 10-31 kg
Scoperta del nucleo positivo
Rutherford Chadwick (1932):
scoperta del neutrone
He2+

Traiettoria dell’elettrone secondo


le leggi dell’elettromagnetismo

Ricerca di nuovi modelli fisici


Radiazione elettromagnetica

fotoli
particella >
-

Luce
~ onda Jocua elettromagnetica
>
campo elettrico e
magnatico <entrambi oscillano
Radiazione elettromagnetica
Fenomeno ondulatorio

Equazione dell’onda:
a(t) = Asen(2πνt)

λ = lunghezza d’onda = distanza tra due punti in fase tra loro


ν = frequenza = num. di oscillazioni in 1 s (Hz = s-1)
T = periodo = t necessario per percorrere una distanza λ
A = ampiezza = massimo spostamento dell’onda
I = intensità = energia trasportata dall’onda in 1 s che attraversa una superficie
(flusso so unitaria
ν = numero d’onda = num. di λ contenute in 1 cm
Lo spettro elettromagnetico
Spettro >
grafico intensità/energia

c = λ·ν = 2.9978 x 108 m/s


-

velocità di propagazione costante velocità della luce

l m cm-mm m 0,8-0,4m 102Å Å 10-2Å

EeV 10-7 10-3 0,1 1 10 103 104


Radiazione elettromagnetica

Spettro di assorbimento e di emissione di H

emissione
W

Spesso (ma non semple)


complementari
1

assorbimento
Spettri di emissione e assorbimento
Spettri atomici a righe
Lo spettro di assorbimento e i colori

Assorbimento di una molecola


Metodi spettroscopici Quando un corpo solido
incandescente emette presenta
uno spettro continuo (emette in
tutte le lunghezze d’onda).
(natura non facit saltus, cit.
Leibniz)

Quando un gas rarefatto viene


eccitato, emette solo radiazioni
di lunghezza d’onda definita.

Equazione di Rydberg (1890)

Numero d’onda

Per n2>n1 riassume le serie di


Balmer (vis), Lyman (UV), Paschen
(IR), Brackett (IR) etc.
La struttura dell’atomo
Radiazione emessa da un corpo nero

Equazione di Maxwell:
I = 2πKTν2
I = 2πKT(1/λ)2

Catastrofe dell’ultravioletto
>
quantizza l'energia

Planck: l’energia dei singoli oscillatori elementari non è una


grandezza continua ma discreta. Essa è multipla di un valore
elementare non ulteriormente divisibile: il quanto di energia hν

Natura corpuscolare

oscillatori che si muovono trasportando E = h·ν

h = 6.626 x 10-34 J·s

NATURA NON FACIT SALTUS

NB: Dalton quantizza la materia (atomi), Planck quantizza l’energia (fotoni)


Effetto fotoelettrico

Luce incidente
monocromatica

Condizioni particolari di energia della radiazione per osservare la emissione di particelle da


parte dei metalli: solo se la frequenza della radiazione è superiore ad un valore minimo di soglia
funzione del tipo di metallo usato come catodo.

Invece secondo la teoria elettromagnetica classica l’energia dei fotoelettroni sarebbe dovuta aumentare con l’intensità
della luce ed essere indipendente dalla frequenza. Anche una radiazione di piccolissima intensità ma di frequenza
superiore a quella di soglia induce fotoemissione.
Effetto fotoelettrico

h
h
h

Intensità: numero di fotoni


Energia: frequenza (c/λ)
Assunzioni del modello di Bohr
Bohr adatta il concetto di quantizzazione dell’energia al modello atomico di Rutherford

1) un elettrone si muove su un’orbita circolare attorno al nucleo sotto


l’azione della forza elettrostatica;
2) un elettrone si muove solo su alcune orbite definite da valori di momento
angolare (quantizzato) tali che mvr = n·h/2p;
3) un elettrone mentre ruota non irradia energia;
4) un elettrone cambia il suo moto in modo discontinuo emettendo o
assorbendo energia di frequenza: n= DE/h.
er ( ---
-
- /

Assorbe
/ &

-...
-

I ⑰ ↑
i
I

so--
1 L

er N
Fre u

Emette &
-
-
Modello planetario di Bohr

Orbite coplanari, circolari, stazionarie per e-


Modello planetario
Dato un elettrone di massa m e carica e che si muove attorno al nucleo di carica Ze descrivendo un orbita di raggio r
> carica del nucleo

L carica dell'elettrone

Ze ×e mv 2
2
= Bilanciamento tra forza elettrostatica e forza centrifuga
r 4pe0 r ved t
incognite

h
mvr = n Condizioni di momento angolare quantizzato (n: numero quantico principale)
2p

n2 h2e0 Ze2
r= (Per n=1, r = 53 pm)
v= Valori discreti
pmZe2 2nhe0

Etot = Ecin + Epot; Ecin = 1/2mv2; (segno – perché il sistema aumenta in stabilità e Epot=0 a distanza
Infinita dal nucleo)
2
Epot = Eelettr. = - Ze = -mv2 L’energia dipende solo dal raggio
che a sua volta dipende direttamente
4pe0 r dal quadrato di n (numero quantico
principale) e da Z!
sostituendo
Z 2 me4
Etot =- 2 × 2 2
n 8h e0
Per Z = 1 coincide con la costante di
Rydberg ottenuta sperimentalmente.

Il modello di Bohr giustifica gli spettri di emissione degli atomi idrogenoidi (un elettrone e Z ≥ 1) ma non
quelli degli atomi polielettronici.
Per giustificare multipletti negli spettri di H (visibili con spettrografi a migliore risoluzione) si
introdussero altri parametri
Sommerfeld: orbite ellittiche → numero quantico angolare l (valori interi tra 0 e n-1)
Effetto Zeeman: elettrone nel suo moto genera un campo magnetico. Per giustificare gli
sdoppiamenti delle righe in atomi esposti a campi magnetici esterni si introdusse
→ numero quantico magnetico m (valori interi tra -l e +l incluso 0).

Stern e Gerlach: un fascio di atomi di Ag sottoposti a campo magnetico disuniforme viene


sdoppiato simmetricamente! Su questa base Goudsmit e Uhlenbeck introdussero il numero
quantico magnetico di spin che poteva assumere solo i valori +½ e – ½.

Ogni complicazione veniva risolta con l’introduzione di un nuovo parametro…il


modello deterministico di Bohr (che mescolava meccanica classica e quantistica) non
era adeguato!
Ipotesi di De Broglie
La luce (considerata di natura ondulatoria) ha anche natura corpuscolare (Einstein)
La materia (considerata di natura corpuscolare) ha anche natura ondulatoria (De Broglie)

Ad ogni particella dotata di E = hν = mc2


quantità di moto è possibile
associare una lunghezza d’onda definita λ = c/ν = h/mc

Un uomo di ca. 80 Kg che cammina a ca. 4 Km/h può essere descritto come un’onda di
lunghezza d’onda pari a
6.626x10-34 J×s
l= = 7.5 x 10-36 m
80 kg x 1.1 m
s
Quindi possiamo trascurare la natura ondulatoria della materia nel
macroscopico (meccanica classica) ma non per particelle piccolissime!
Allora se l’elettrone è un onda devo osservare diffrazione! (Thomson figlio)
Un elettrone con velocità pari al 40% di quella della luce ha λ = h/mv= 6.06 10-10 cm
Che è dello stesso ordine di grandezza delle distanze tra
atomi nei cristalli (diffrazione raggi X)
Microscopio elettronico

Fibre di amianto
Non si muovono lungo una direzione
Onde stazionarie L’energia si conserva
Presenza di nodi (non funzione di t)

permesso vietato
Come Bohr!!

https://www.youtube.com/watch?v=oLd-6UytkIU
Meccanica ondulatoria

Equazione di Schrödinger: HΨ = EΨ
1. Moto di e- in 1 direzione:
A

Ψ0 
(a = dimensioni finite dello spazio)

x Probabilità di trovare e-:



Y 2dV = 1
(Senso fisico)

2. Moto di e- attorno al nucleo:


Valori infiniti di E ma quantizzati
Determinazione dei livelli energetici
Definizione di nodi: punti dove e- non si trova
Numero nodi = n-1
y y2

1. Moto unidirezionale n=3

n=2

n=1
0 a 0 a

Numero nodi = n-1


Knabenphysik https://www.youtube.com/watch?v=iVpXrbZ4bnU&t=300s UK
Helgoland
Copenaghen

Heidelberg

Orbita arrivo
Orbita partenza

Osservabili
Determinismo e probabilità
Meccanica classica
Determinazione di x (posizione) e p (quantità di moto, mv) per un corpo con un’unica misura
Per un’onda: determinazione di E (energia) e t (tempo)

Perturbazioni di un sistema di misura sull’oggetto misurato

Per un elettrone

Invece nel macroscopico (Δx grandi) le incertezze sulla velocità sono trascurabili

Orbite non più definite esattamente


ORBITE → ORBITALI
Distribuzione di probabilità dell’orbitale di H (n = 1)
Distribuzione in 3 dimensioni (nodi sono superfici sferiche)

x y

Distribuzione radiale
-19 ×
Probabilità di trovare l’elettrone in un
guscio sferico 24pr2
e = 1.6 ×10 C = K Y 2 ×4pr 2dr
0

Ma mentre per Bohr questo


a0 = 53 pm 53 pm era il raggio
dell’orbita, qui è la distanza
(raggio di Bohr) dal nucleo dove è più
probabile trovare l’elettrone

a0 r
Dato che il movimento dell’ elettrone avviene in tre dimensioni, le soluzioni accettabili dell’equazione d’onda derivano dalla
combinazione di tre costanti

Numeri quantici n, l, ml
n = num. quantico principale
1, 2, 3, …
l = num. quantico secondario
0, 1, 2, …, n-1
ml = num. quantico magnetico
-l, …, 0, …., l

n  E quantizzata: ENERGIA dell’orbitale

l  /mvr/ quantizzata: FORMA (ma un po’ anche energia) dell’orbitale

ml  proiezione di mvr su una direzione fissata quantizzata


(ORIENTAZIONE dell’orbitale)

Orbitale = luogo di punti nello spazio attorno al nucleo dove e-


ha una Ψ2 ≠ 0 ed è descritto da una terna di valori di n, l, ml
Orbitali atomici di H

Sharp, principal, diffuse, fundamental (usati per indicare righe di spettri di emissione)
Rappresentazione degli orbitali

Coordinate polari sferiche Rappresentazione radiale


z

 r

y

x x = r sen  cos 

y = r sen  sen 

z = r cos 
Rappresentazione degli orbitali
Rappresentazione angolare

Orbitali di tipo s

1s 2s 3s
Rappresentazione angolare
Orbitali di tipo p
z z

2py 2px

x y x y
z

2pz

x y
Orbitali di tipo d
Orbitali di tipo f
Idrogeno e atomi idrogenoidi (soluzione esatta dell’equazione di Schroedinger)
Gli orbitali degli atomi idrogenoidi hanno la stessa forma di quelli dell’idrogeno ma distribuzione
di carica più vicina al nucleo.

Orbitali degeneri
(stessa energia) sulla
stessa riga.

Negli atomi polielettronici (soluzioni approssimate dell’equazione


d’onda) invece bisogna considerare non solo l’attrazione degli
elettroni verso il nucleo ma la repulsione tra loro! Ciò causa una
variazione della sequenza dei livelli energetici.
Carica nucleare efficace

Quindi l’energia dipende non solo da n ma anche dalla forma (l) dell’orbitale
Atomi polielettronici
E = f(n, l)
Riempimento degli orbitali atomici

s<p<d<f

degeneri

L’elettrone 2s penetra maggiormente


dell’elettrone 2p ed è soggetto ad una
carica nucleare meno schermata
rispetto all’elettrone in 2p! Quindi è
più facile togliere un elettrone da 2p
che da 2s!
NB: Stabilità = minimo energetico
Ordine di riempimento degli orbitali
1. Principio di Aufbau: si può ricavare la configurazione elettronica degli atomi polielettronici
partendo dall’atomo di idrogeno e aggiungendo via via un elettrone e un protone sino ad ottenere l’atomo
neutro con numero aatomico desiderato.

Elementi con numero atomico maggiore di 20 mostrano


ulteriori inversioni di alcuni livelli energetici
Dirac, tenendo conto della teoria della relatività modificò l’equazione di Schroedinger ed ottenne
funzioni d’onda che dipendevano non solo da n, l ed m ma anche da ms che poteva assumere soltanto
valori ±1/2 (Ricorda: Esperimento di Stern e Gerlach).

Momento di spin dell’elettrone


(fermioni = valori semiinteri del momento di spin)
Quanti elettroni in un orbitale?

2. Principio di esclusione (Pauli)


NO
Non possono esistere in un atomo
elettroni aventi tutti e quattro i
numeri quantici uguali SI

3. Principio di massima molteplicità (Hund)


NO
La configurazione di minima energia di un atomo è
quella che presenta il maggior numero di elettroni a
spin paralleli SI
Configurazioni elettroniche

Simbologia:
Na: 1s2 2s2 2p6 3s1 oppure [Ne] 3s1
Elettroni di valenza:
elettroni a più alta energia (i più esterni)
Carica nucleare efficace: carica apparente che agisce su un elettrone
Zeff = Z-S con S: costante di schermo

esempio

Li Be
S si calcola considerando:
a. 0 per elettroni ad energia superiore al considerato
b. 0.35 per elettroni dello stesso livello energetico
c. 0.85 per ogni elettrone di tipo s o p del livello immediatamente sottostante
d. 1 per ogni elettrone di orbitali d ed f sottostanti e per i rimanenti elettroni interni.

Calcolare Zeff per l’elettrone di valenza del potassio


K (Z=19) 1s2 2s2 2p6 3s2 3p6 4s1
Zeff = 19 – (8·0.85) – (10·1) = +2.2
Periodi
Gruppi
Metalli
Non metalli
Semimetalli
Met. Alcalini
Met. Alcalino terrosi
Met. da conio
Met. di transizione
Transiz. interna
Calcogeni
Alogeni
Nobili
Nh Fl Mc Lv Ts Og
Lantanidi (terre rare)
Attinidi
Transuranici
Blocchi s, p, d, f
Cr 4s13d5 (Mo)
Dobereiner (triadi) Cu 4s13d10 (Ag, Au)
Newlands (legge delle ottave)
Mendeleev: relazione tra proprietà degli elementi e PESI ATOMICI, ipotizza esistenza di elementi scoperti
dopo (ekasilicio = Germanio), corregge pesi atomici di alcuni elementi. (NB: Lavoro di Cannizzaro del 1858)
Incongruenze: Te (Z=52; PA= 127.60) – I (Z= 53; PA = 126.90), Ar-K, Co-Ni, Th-Pa.
Moseley: proprietà chimiche funzione del NUMERO ATOMICO. Incongurenze risolte (isotopi).
ELEMENTO CHIMICO: insieme di atomi con lo stesso numero atomico.
Raggio atomico: metà della distanza di minimo avvicinamento

Lungo il gruppo aumenta r


perché aumenta n e quindi la
distanza dal nucleo

Lungo il periodo diminuisce r


perché n rimane costante ma
aumenta la carica nucleare
effettiva (elettroni più attratti).
Eccezione di alcuni gas nobili.
IONE: Particella carica positivamente (catione) o negativamente (anione) ottenuta tramite la perd
o l’acquisto di uno o più elettroni da parte di un atomo.
NB: Na+ è più simile a Na o a He?
Raggi ionici

R diminuisce all’aumentare di Z per ioni positivi isoelettronici Na+, Mg2+, Al3+


Ioni negativi hanno R sempre più grande di ioni positivi isoelettronici (F- e Na+, Cl- e K+, Br- e Rb+)
Aumenta lungo periodo
Diminuisce lungo gruppo
Energia di ionizzazione

X(g) + E  X+ + e-

EI aumenta lungo il periodo perché


H N aumenta Zeff e le dimensioni
diminuiscono.
O EI diminuisce lungo il gruppo perche
Be dimensioni aumentano.
B Gas nobili EI alta
Alcalini EI bassa
EI Li(1s22s1)<EI(He(1s2)
EI B(1s22s22p3)<EI Be(1s22s2)
EI O(1s22s22p4)<EI N(1s22s22p3)

Energie di seconda ionizzazione


Li  Li+ + e- 520 kJ /mol Li+  Li2+ + e- 7290 kJ /mol

Be  Be+ + e- 900 kJ /mol Be+  Be2+ + e- 1765 kJ /mol


Affinità elettronica

X(g) + e-  X- + E
Carattere metallico

112 113 114 115 116 117 118


Cn Nh Fl Mc Lv Ts Og
150 anni di tavola periodica
The 90 natural elements that make up everything
How much is there?Is that enough?

O
He

H C N
F Ne
Li Be B
Na Mg AI Si P S CI Ar

K Ca V Cr Sc
Mn
Fe Co Ni Cu Zn Ga
Ge As Se Br Kr
Xe
Ti Y Te I Rn
Rb Sr In Sn
Sb
Zr Ag Cd At
Cs Ba La Pr Sm Gd Dy
Nb Mo Rh
Bi
Er Lu Hf Ru Pd Pb Po
Ce Nd Eu Tb Au Hg TI
Ho Tm Ta W Os Pt
Th U Pm Yb Ir
Fr
RaAc Pa Tc Re
Serious Rising threat Limited 
    
 Elements
threat in the from availability, Supply minerals used in a
next 100 years increased use future risk to smart phone
supply

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