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PRIMO CAPITOLO

Nel 1858, Heinrich Geissler, inventò un tubo vetro, con dentro 2 lamine di metallo=elettrodi, collegati
generatore di corrente. Mette gas a bassa pressione, corrente a elettrodi e questo scaturisce una scarica
elettrica di vario colore in base ai gas (rosso idrogeno, giallo-rosso azoto).
ELETTRONI
1860-90, William Crookes, tubo di Crookes. Se pressione gas bassa, scarica scompariva, parte di tubo
opposta elettrodo con carica negativa (catodo) emetteva i raggi facendo diventare l'anodo fluorescente,
dovuto a raggi catodici: I raggi in linea retta (ombra di un ogg. che li intercetta), carica negativa (deviati
verso piastra positiva), no raggi ma fasci di particelle (mettono in movimento un mulinello nella
traiettoria). SCOPERTA PARTICELLE CON CARICA NEGATIVA
1897, Thomson, rapporto massa e carica di queste particelle sempre =, no dipendente da gas o natura
elettrodi->tutti gli atomi contengono stesse particelle->elettroni e-. Massa 9,109x10-31kg, valore carica -
1, in Coulomb 1,6x10-19C.
PROTONI
Grazie al tubo di crookes si scoprì che l' elettrodo con carica positiva (anodo), emette raggi anodici.
Rapporto massa e carica di queste particelle non uguale. 1911, carica opposta elettrone->protoni, massa
1,675x10-27, p+, carica +1. MODELLO ATOMICO DALTON SUPERATO (atomi indivisibili). Elettroni e
protoni si annullano a vicenda perchè hanno stesso numero.
NEUTRONI
1932, neutroni, n/n0, massa 1,675x10-27, 0. Forza nucleare intensa, tiene protoni/neutroni nel nucleo,
tiene insieme nuclei nonostante repulsione elettrostatica tra protoni.
1904, Thomson, plum pudding, dolce natale inglese tipo panettone. Modello Thomson: gli elettroni
erano in modo casuale ma uniforme capendo che l'atomo è complessivamente neutro. Modello poco
credibile dopo scoperta radioattività. Becquerel scoprì sale d’uranio sprigionava radiazioni lascianti
tracce su lastra fotografica. Marie Curie isolò Radio Ra.
1911, Neozelandese Ernest Rutherford, dispositivo blocco di piombo con in cima un foro e sul fondo un
pezzo di sale d’uranio, radiazioni emesse dal sale individuate grazie lastra fotografica. 3 tipi di radiazione:
raggi alfa +, raggi beta -, raggi gamma, neutri e di diversa natura degli altri. Nel cilindro di piombo collocò
radio, emette particelle alfa, orientato sottile lamina d’oro, la lastra opposta ad essa se colpita emette
fluorescenza (lampi di luce). Maggior parte raggi alfa attraversa lamina senza deviazione, alcune deviate
perché passano vicino al nucleo anch’esso positivo, pochissime rimbalzano e tornano indietro
(deviazione 180°). Modello Rutherford/modello planetario: massa e carica positiva in piccolissimo nucleo
al centro atomo, elettroni nello spazio, per lo più vuoto. Traiettorie elettroni=orbite. Raggio nucleo
atomico=10-15m, raggio 10-10m.
Carbonio elemento fondamentale vita, 6 elettroni 6 protoni alcuni neutroni.
NUCLEO ATOMICO
Identità elemento definita da n.protoni nel nucleo. NUMERO ATOMICO Z=protoni nel nucleo. NUMERO
DI MASSA A=protoni+neutroni. Atomi stesso Z, diverso A=isotopi. Per distinguerli, usa simbolo nucleare,
indica n.protoni e neutroni. Carbonio-12 massa 12, carbonio-13 7 neutroni, carbonio-14 8 neutroni. In
natura + miscele di isotopi. Idrogeno prozio H (1 protone) deuterio D (1 neutrone) trizio T (isotopo 2
neutroni).
MASSA ATOMICA
Massa atomica assoluta kg, numero piccolo->unità di massa atomica u corrisponde a 1/12 della massa di
un atomo di carbonio-12. 1u = 1,661x10-27kg. (proporzione x problemi) Massa atomica relativa
carbonio-12=12u, 1 protone/neutrone=1u. Massa atomica, in unità di massa atomica simbolo Ar, è un
valore relativo.
Fluoro/fosforo 1 isotopo, maggior parte miscele di isotopi distribuiti secondo->abbondanza relativa.
Massa atomica di un elemento è massa media dei suoi atomi, in unità di massa atomica (tutto diviso
100).
IONI
Particella subatomica + interessante=elettrone. Uno ione è atomo, o gruppo atomi, che ha perso
(CATIONE +)/acquistato (ANIONE -) elettroni di valenza, dell’orbita più esterna. Carica ione in alto a
destra simbolo elemento.
TAVOLA PERIODICA
Tavola periodica, russo Mendeleev, 90 elementi naturali+artificiali, disposti secondo numero atomico Z
crescente, periodi (7)=righe orizzontali, verticali=gruppi. N.periodo dice quante orbite ci sono negli atomi
(primo periodo=1 orbita, secondo=2). Dal numero atomico Z si deduce n.elettroni nelle orbite (Elio 2, 1
orbita). Sulla 1° orbita max 2elettroni, 2° e 3° per i primi 20 elementi max 8.
LA RADIOATTIVITà
Radioattività/decadimento radioattivo=insieme processi nucleari attraverso nuclei instabili radioattivi
decadono/trasmutano in nuclei stabili. Ciò porta emissione di radiazioni ionizzanti e sviluppo di energia
nucleare. Chimica nucleare studia struttura e trasformazioni nucleo atomico. Nelle reazioni nucleari,
nuclei acquistano/cedono protoni e neutroni->atomi reagenti hanno diverso numero atomico Z. Ma
somma dei numeri di massa uguale a sinistra/destra della freccia di reazione, come somma dei numeri
atomici (1919, Rutherford, azoto-14 con elio->ossigeno-17+1protone). Reazioni nucleari
esoenergetiche=liberata energia nucleare, endoenergetiche, assorbita. Alle trasformazioni nucleari
partecipano particelle alfa (nuclei di elio, cioè atomi di elio con carica 2+, molto stabili. Nelle reazioni che
producono alfa, nucleo perde 2 protoni e 2 neutroni, ne genera uno + leggero) beta- si aumenta di
un'unità il numero atomico ma la massa resta uguale, beta+ massa rimane invariata, numero atomico
diminuisce (positroni/elettroni positivi) raggi gamma (no massa, fortemente penetranti corpo umano).
Cattura elettronica quando un nucleo cattura uno degi elettroni dell’atomo di un’orbita vicina al nucleo.
REAZIONI NUCLEARI
Reazione di Fusione nucleare =nuclei di 2 o + atomi sono compressi violentemente fino a fondersi in un
unico nucleo + pesante. Reazioni di Fissione nucleare=nuclei degli atomi radioattivi sono divisi. Si
innesca bombardando materiale fissile con dei neutroni. L’urto spezza nucleo, crea atomi + piccoli,
sviluppa energia termica. Durante reazione di fissione si liberano nuovi neutroni, che diventano proiettili
con reazione a catena->reazione nucleare a catena incontrollata, no a catena controllata come nei
reattori di centrali atomiche.
CAPITOLO 3
Per comprendere i modelli atomici moderni dobbiamo prendere in considerazione le caratteristiche e
proprietà della luce, immaginandola come un treno d'onde (teoria ondulatoria) o formata da particelle
(teoria corpuscolare).
TEORIA ONDULATORIA
Nel 1864 Clerk Maxwell pensò che la luce visibile fosse una forma di energia radiante che si propaga per
mezzo di onde o radiazioni elettromagnetiche alla velocità di 300.000 km/s.
Per descrivere l'onda elettromagnetica abbiamo i seguenti parametri:
-AMPIEZZA (A): distanza massima o minima della cresta dell'onda rispetto all'asse di propagazione.
-PERIODO (T): tempo impiegato dall'onda per compiere un'oscillazione completa, si misura in secondi.
-LUNGHEZZA D'ONDA(L) : distanza tra le creste dell'onda, è lo spazio percorso dalla radiazione per un
periodo, unità di misura metro e sottomultipli
-FREQUENZA (V): numero di oscillazioni complete in un secondo, unità di misura Hertz. La frequenza è
inversamente proporzionale alla lunghezza d'onda, se quest'ultima diminuisce, la frequenza aumenta.
-VELOCITà DI PROPAGAZIONE (C): è comunemente chiamata velocità della luce ed è la velocità cui si
sposta un massimo o un minimo dell'onda.

Le radiazioni possono avere lunghezze d'onde diverse (policromatiche) o uguali (monocromatiche).


La radiazione solare, tra i 400 e i 700 nm, contiene le onde dello spettro della luce visibile ovvero quelle
che vanno dal rosso al violetto. Una parte di luce proveniente dal Sole è costituita dalle onde dello
spettro del visibile ed è dimostrato attraverso l'esperimento del prisma che dà origine a uno spettro
continuo, con tutti i colori dell'iride.
Tutte le radiazioni si estendono su un intervallo continuo di frequenze: lo spettro elettromagnetico, che
va dalle onde radio ai raggi gamma, dove in alto si riportano i valori di frequenza in hertz e in basso i
corrispondenti valori di lunghezza d'onda in metri. L'energia delle radiazioni aumenta al crescere della
frequenza.

La fisica classica ci dice che una carica elettrica che varia direzione o velocità irradia energia sottoforma
di onde elettromagnetiche ed è in disaccordo con Rutherford.
Se si raccolgono i raggi emessi su una lastra fotografica si vede che gli elementi emettono spettri a righe
non continui (secondo la fisica classica e Rutherford).
Quindi si elabora un nuovo modello.

LA TEORIA CORPUSCOLARE
Come abbiamo detto, si consideravano le onde come flussi continui, il 14 dicembre 1900 Max Planck
cambiò e durante la conferenza di Bruxelles nel 1911 stabilì che le onde agissero in quanti. Per formulare
questa teoria prese in considerazione una affidata alla statistica e una alla fisica classica.
Pensava che l'energia fosse definita in quanti, ovvero pacchetti finiti con una specifica frequenza, che
possono essere emessi o assorbiti dalla materia.
Un quanto era direttamente proporzionale alla frequenza della radiazione: E: h x frequenza (h = costante
di Planck, 6,6626 per 10 alla -34 Jpersecondi)

Nel 1905 Einstein utilizzò questa teoria per spiegare il fenomeno effetto fotoelettrico, dove molti metalli,
se colpiti da radiazioni, emettono elettroni.
La luce anche qui, era formata da pacchetti chiamati fotoni, uno di questi corrisponde a quanto di
Planck: E=hxfrequenza (vedi spiegazione prima)
Questa formula si può sostituire ai seguenti valori: 6,626 per 10 alla -34 Jper secondi per 6,40 per 10 alla
14 s-1= 4,20 per 10 alla -19 J.
Gli elettroni sono strappati da un metallo se urtano la superficie con un'energia maggiore o uguale a
quella che trattiene gli elettroni nel metallo ed è detta frequenza di soglia.

MODELLO ATOMICO DI BOHR.


Nel 1913 Bohr distinse l'atomo in:
- stato stazionario o di minima energia, dove l'elettrone si può muovere intorno al nucleo solo su alcune
orbite circolari permesse, dette stazionarie, se si trova in queste condizioni l'atomo non emette energia.
Ogni orbita è caratterizzata da un valore energetico.
- stato eccitato, l'elettrone emette o assorbe energia, sotto forma di onde elettromagnetiche.
Secondo Bohr quando all'atomo si fornisce calore o luce, l'elettrone assorbe un pacchetto di energia ed
effettua una transizione quantistica (un salto) dallo stato fondamentale con energia al primo stato
stazionarii effettuato, l'energia assorbita dall'elettrone è = E1- E0 ovvero primo stato stazionario sottratto
allo stato fondamentale.
Bohr ha introdotto due concetti:
- le onde esistono solo su certe orbite, descritte da un numero quantico;
- quando un elettrone passa da un'orbita all'altra si ha emissione o assorbimento di energia.

PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE DI HEISENBERG


Nel 1927 Heisenberg evidenziò i limiti del concetto di Bohr.
Il principio afferma che: non è possibile conoscere contemporaneamente la posizione e la velocità della
particella.
Quindi il concetto di orbita di Bohr viene sostituito con il concetto di orbitale: la zona dello spazio
atomico in cui la probabilità di trovare l'elettrone è maggiore del 90%.

I NUMERI QUANTICI.
Gli orbitali descrivono le energie e la distribuzione degli atomi nello spazio, ogni orbitale è individuato da
tre numeri quantici (n,l,m).
Il numero quantico n (principale) definisce il livello energetico dell'orbitale (strato o guscio) che
l'elettrone può occupare. Questo numero può assumere valori da 1 all'infinito, al crescere di n
aumentano le dimensioni delle orbitale.
N definisce anche il numero di orbitali che dipende dal numerino che sta in alto a destra al numero
quantico principale.
Il numero quantico l (secondario o angolare) definisce la forma dell'orbitale e ne individua il
sottolivello. Può avere , per ogni n, valori compresi fra 0 e n -1.
Ai primi quattro sottolivelli sono associati delle lettere: S, P, D, F, prendono queste lettere dalla loro
forma. S= sferica: per n 1= 1s sottolivello 0
per n2= 2s sottolivello 0
per n3=3s sottolivello 0
Quando il sottolivello assume valori diversi da 0, cambia forma :
Sottolivello = 1 corrisponde a P= forma dell'orbitale con due lobi uniti al centro, dove si trova il nucleo,
Sottolivello = 2 corrisponde a D= orbitali con 4 lobi,
Sottolivello = 3 corrisponde a F= orbitali con 8 lobi.

Il numero magnetico m (magnetico) definisce l'orientazione dell'orbitale e può assumere valori


compresi fra -l e +l (0 compreso):
- per l=0, m ha valore di 0 e abbiamo solo l'orbitale s
- per l=1, m ha 3 valori ovvero -1,0,1 e abbiamo 3 orbitali p
- per l=2, m può avere 5 valori ovvero -2,-1,0,1,2e abbiamo 5 orbitali D
- per l=3, m può avere sette valori ovvero -3,-2,-1,0,1,2,3 e abbiamo 7 orbitali F
Gli orbitali hanno tutti la stessa energia, mentre i sottolivelli sono s minore a p che a sua volta è minore a
D e così via.

Nel 1922 Stern e Gerlach dimostrarono che un elettrone aveva una proprietà chiamata SPIN, alla quale
era associato un piccolo campo magnetico.
Descrive la rotazione dell'elettrone attorno al proprio asse e la rotazione può avvenire solo in senso
orario e antiorario: m = 1 mezzo o m= -1 mezzo.
Se l'elettrone è positivo si indica con una freccia verso l'alto, se è negativo verso il basso.
Due elettroni con lo stesso valore di Ms si dicono spin paralleli, mentre con valori opposti antiparalleli.

LA CONFIGURAZIONE ELETTRONICA
La configurazione elettronica è il modo in cui gli elettroni sono disposti negli orbitali.
Per descriverla si usano i diagrammi orbitalici, ovvero quadratini con freccie verso l'alto o verso il basso.
Per raffigurarlìe gli elettroni abbiamo le regole:
- in ordine di energia crescente: 1S, 2S, 2P, 3S, 3P, 4s, 3d, 4P, 5S, 4D, 5P, 4F, 6S, 5D,6P,7S-
-principio di esclusione di Pauli: In un atomo non possono esserci due elettroni uguali.
-regola di Hund: orima si occupano tutti gli orbitali del sottolivello e poi si aggiungono le seconde frecce
se occorre.

Gli elettroni di valenza occupano il livello più esterno, ovvero l'ultima orbita.
CAPITOLO 2
SIMBOLI E FORMULE
Le sostanze semplici di partenza sono elementi chimici raggruppati nella tavola periodica.
Ci sono pochi elementi formati da un solo atomo ovvero allo stato monoatomico, altre molecole invece
sono formate da più atomi uguali ovvero molecole biatomiche.
Una molecola è un insieme di due o più atomi legati tra loro.
Le molecole possono essere costituite da più atomi anche diversi chiamati composti molecolari:
-composto binario: formato da due elementi
-composto ternario: tre elementi
-composto quaternario: quattro elementi
La formula molecolare indica il tipo tramite la lettera e il numero di atomi in un elemento tramite
l'indice in basso a destra.
Se troviamo 2NH3 significa che NH3 devono essere moltiplicati per 2, il numero 2 in questo caso è detto
coefficiente stechiometrico.
LA MOLE
La mole è la quantità di sostanza che contiene un numero di particelle uguale al numero di atomi di
carbonio contenuti in 12g di carbonio.
Permette al chimico di :
-mettere in relazione il mondo microscopico con quello macroscopico
- sapere quante particelle ci sono in una quantità di sostanza.
All'interno di una mole ci sarà lo stesso numero di particelle che è dato dal numero di avogadro ovvero
6,022 per 10 alla 23.
IL NUMERO DI AVOGADRO
Grazie spettrometria di massa (tecnica che permette di misurare massa particelle), si determina atomo
carbonio-12 pesa 1,99265x10-23g. Conoscendo massa 1 atomo carbonio-12, calcoliamo quanti atomi
12C ci sono 12,00 g: 6,022x1023 atomi. NUMERO AVOGRADO 6,022x1023 particelle/mol: costante che
rappresenta n. particelle (atomi, molecole…) presenti in mole di sostanza. N. Avogrado non è numero
puro, è molto grande.
Per esprimere masse atomiche, unità di massa atomica u, piccolissima, vale 1,661x10-24g (o 1,661x10-
27kg). Dalla tavola periodica ricaviamo masse atomiche. Massa atomo magnesio è circa doppio massa
atomo carbonio: Ar(Mg)/Ar(C) = 24u/12u = 2. Rapporto masse di 2 elementi, a parità di n.atomi, è
costante. N.atomi di magnesio = n.atomi carbonio = UNA MOLE. 1 mol magnesio=24g, 1 mol
carbonio=12g. Massa molare MM, massa mole elemento, uguale alla massa atomica espressa in grammi,
g/mol.
COME CALCOLARE LE MOLI
Il numero di moli si calcola con la massa molare che si trova nella tavola periodica, si deve calcolare il
composto delle masse molari moltiplicato per il numero di atomi in un elemento, successivamente si
divide la massa che viene data dal testo con la massa molare.
Formula inversa : quantità di mole per la massa molare.
DALLE MOLI AL NUMERO DI PARTICELLE
N. di particelle = n per Na ovvero n di avogadro ovvero 6,022 per 10 alla 23.
VOLUME DI MOLI
Una mole di un elemento occupa uno spazio, avogadro afferma che : volumi uguali di gas nelle stesse
condizioni di temperatura e pressione contengono lo stesso numero di molecole.

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