1 MARZO 2022
8 MARZO 2022
Le aree della pellicola appaiono nere o grigie perché i cristalli delle radiazioni
elettromagnetiche sono precipitati in tutto o in parte, mentre le parti bianche
restano cristalli non ridotti.
I contrasti, utili per migliorare la visione di una porzione umana, possono essere
naturali o artificiali (negativi o positivi).
ECOGRAFIA
Le immagini si ottengono per effetto della riflessione di ultrasuoni, onde meccaniche
di elevata frequenza generate da sonde o trasduttori eccitati da un impulso elettrico,
da parte di tessuti. Si sfrutta la variazione del flusso di energia acustica operata dal
mezzo di trasmissione. Si utilizza per lo studio di tiroide, mammella, muscoli, fegato
ecc. poiché in grado di precisare alterazioni strutturali causate da malattie, ad
esempio noduli. Essa non è utilizzata per lo studio di organi circondati da ossa o aria,
poiché gli ultrasuoni non sono in gradi di attraversarli. In questo caso si dice che
l’impedenza acustica o resistenza del materiale, è molto alta.
Quando il fascio ultrasonoro viene deviato o rifratto supera la struttura.
Una struttura si definisce ecogena, quando è in grado di riflettere in parte o
totalmente gli ultrasuoni (struttura solida), e anecogena, quando il fascio non viene
riflesso (struttura liquida).
L’immagine di una ecografia può essere:
1. Immagine di parete
2. Immagine di rifrazione
Nell’immagine è visibile una zona d’ombra o strutture con impedenza molto alta che
non vengono raggiunte da ultrasuoni, come calcoli, gas, strutture ossee e fibrose
dense (cicatrici).
Il segnale ultrasonoro può essere acquisito attraverso:
A-MODE
TM-MODE
B-MODE
ANALISI DI EFFETTO DOPPLER o ANALISI SPETTRALE (Eco-doppler, eco-color-
doppler, eco-power-doppler e imaging armonico)
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA
Tale tecnica radiologica consente di acquisire sezioni assiali o parassiali di spessori
definiti, evidenziandoli e ricostruendo sezioni non assiali del volume acquisito come
coronali, sagittali ecc.
Essa utilizza tubi radiogeni e files rivelatori che ruotano attorno al paziente. Le
misurazioni dell’assorbimento dei raggi X vengono tradotte in un’immagine.
Fornisce una serie di immagini assiali dei vari organi e tessuti in base alla loro
densità, grazie a un fascio di radiazioni che attraversa il corpo da diversi punti.
Tuttavia, la tomografia, è un esame di secondo livello, volto a chiarire dubbi
diagnostici. Può essere effettuato in qualsiasi distretto corporeo.
L’immagine prodotta può essere bidimensionale, planimetrica o volumetrica.
RISONANZA MAGNETICA RM
Tecnica moderna che permette di visualizzare e diagnosticare facilmente molte
alterazioni interne. Utilizza onde radio a campi magnetici e non presenta rischio di
radiazioni X. Le immagini vengono analizzate attraverso l’utilizzo di un monitor
televisivo, dopo essere stati convertiti gli impulsi radio in immagini anatomiche.
I sistemi RM producono immagini utilizzando le proprietà magnetiche del nucleo
dell’idrogeno H, abbondante nel nostro organismo. Gli atomi di idrogeno si trovano
immersi in un campo magnetico. L’idrogeno 1H, con numero dispari di protoni\
neutroni, è dotato di spin intrinseco. Per questo tali particelle si dicono ‘fermioni’. Lo
spin si dice esattamente ‘momento magnetico di Spin’ e rimanda al momento
magnetico angolare o dipolo magnetico. La frequenza con cui i protoni ruotano
attorno alla direzione di un campo magnetico esterno stazionario Bo, a cui tendono
ad orientarsi parallelamente, si dice frequenza di precessione o di Larmor.
Lo stato di equilibrio viene alterato mediante radiofrequenze, o onde
elettromagnetiche, di frequenza pari a quella di precessione dei protoni o di Larmor.
Solo in tali condizioni si verifica il fenomeno della risonanza magnetica nucleare,
ovvero il passaggio di energia della RF ai protoni.
Quindi gli impulsi RF cedono energia ai protoni, alcuni dei quali portandosi a un
livello energetico più alto, determinano una riduzione della magnetizzazione
macroscopica longitudinale. Mettendo in precessione di fase i protoni si crea la
comparsa di una magnetizzazione sul piano trasversale.
Questa metodica è particolarmente utilizzata per malattie del cervello, colonna
vertebrale, addome, pelvi e sistema muscolo-scheletrico.
Il tempo che gli elettroni impiegano a tornare allo stato di equilibrio è responsabile
della proiezione delle immagini:
1. TEMPO DI RILASSAMENTO TRASVERSALE o T2: tempo richiesto ai protoni per
desincronizzarsi in relazione allo scambio di energia.
2. TEMPO DI RILASSAMENTO LONGITUDINALE o T1: tempo richiesto ai protoni
per tornare alle condizioni di equilibrio iniziale, grazie alla cessione di energia.
Esso dipende dall’intensità del campo magnetico e dimensione della molecola
stessa.
Le onde responsabili della RM sono caratterizzate da ampiezza, durata e
conformazione. La multiparametricità conferisce a questa metodica una sensibilità
contrastografica superiore.
BOBINE
Sono un ottimo strumento per il miglioramento del segnale\rumore del RM.
Somigliano all’anatomia in esame e si posizionano il più vicino possibile alla
regione di interesse. Possono essere:
Bobine di trasmissione
Bobine di ricezione
Bobine endocavitarie
9 MARZO 2022
TIPOLOGIE DI OSSA
OSSA PIATTE
OSSA LUNGHE
OSSA CORTE hanno forma cubica
OSSA IRREGOLARI
OSSA PNEUMATICHE ossa cave o contenenti cellette aeree
OSSA SESAMOIDI
OSSA SUTURALI presenti tra le suture delle ossa piatte del cranio
APPARATO SCHELETRICO
206 ossa, divise in ASSILE (80) e APPENDICOLARE (126).
SCHELETRO ASSILE ha funzione di sostegno e protezione degli organi interni.
CRANIO E OSSA ASSOCIATE 8 ossa e contiene un liquido che ammortizza e
sostiene l’encefalo. Le ossa del cranio sono unite tramite suture o articolazioni
mobili.
Le suture di dividono in:
1. SUTURA LAMBOIDEA si trova sulla superficie posteriore del cranio e unisce
l’osso occipitale alle parietali.
2. SUTURA SAGITTALE attraversa le zone parietali.
3. SUTURA CORONALE divide le ossa frontali dalle parietali.
4. SUTURA SQUAMOSA tra l’osso temporale e l’osso parietale.
5. SUTURA FRONTONASALE si tra i 2 margini superiori delle ossa nasali e l’osso
fontale.
NEUROCRANIO precisamente, l’osso occipitale, l’osso parietale e l’osso frontale,
costituiscono il calvario o calotta cranica.
OSSO OCCIPITALE (IMPARI) sulla superficie inferiore presenta una apertura detta
forame magno o foro occipitale, comunicazione tra colonna vertebrale e cavità
cranica. I condili occipitali permettono l’articolazione del cranio con l’atlante, la
prima vertebra.
Dalla cresta occipitale dipartono due linee nucali, che danno inserzione ai muscoli.
Lateralmente ci sono i canali dell’ipoglosso, dove passano i nervi ipoglossi e cranici
che controllano i muscoli della lingua.
OSSO PARIETALI (PARI) presenta una struttura liscia detta eminenza parietale. Sulla
superficie interna sono presenti delle vene e arterie.
OSSO FRONTALE (IMPARI) forma le cavità orbitali e presenta la fossa lacrimale, dove
vi è la sede della ghiandola lacrimale. Sulla cresta frontale interna vi è il sito di
attacco delle meningi. Sorgono anche i seni frontali e producono muco.
OSSA TEMPORALI (PARI) sono poste ai lati del cranio e formano le arcate
zigomatiche. La zona petrosa protegge gli organi di senso dell’udito ed è
responsabile dell’equilibrio. Questo osso si articola con la mandibola tramite la fossa
mandibolare e il tubercolo articolare.
OSSO SFENOIDE (IMPARI) ha una forma a farfalla ed è in contatto con tutte le ossa
del neurocranio e splancnocranio. Essa è costituita da una zona centrale, detta
corpo, che è concava e presenta la sella turcica, che a sua volta presenta la sella
ipofisaria, la quale accoglie l’ipofisi. Al di sopra di tale struttura, vi è il solco del
chiasma ottico alle cui estremità vi sono i canali ottici, attraversati dai nervi ottici. Le
piccole e grandi ali costituiscono le pareti laterali delle cavità nasali e delle cavità
orbitarie.
Lateralmente alla sella turcica vi sono il foro rotondo, che accoglie il nervo
mascellare, il foro ovale, che accoglie il nervo mandibolare, e il foro spinoso, che
ospita l’arteria meningea media. I fori sono attraversati da vasi e nervi dirette alle
cavità orbitare, faccia e mandibola.
OSSO ETMOIDE (IMPARI) ha una forma irregolare. Possiede una lamina cribrosa,
perforata da piccoli fori che presenta crista galle. La lamina perpendicolare forma
parte del setto nasale. Nel labirinto etmoide emergono i cornetti nasali.
OSSA NASALI (PARI) formano le ossa del naso e si articolano con la sutura
frontonasale alla parte frontale.
OSSA NASALI INFERIORI costituiscono la parete laterale della cavità nasali.
VOMERE (IMPARI) forma la parte superiore del setto nasale.
OSSA ZIGOMATICHE (PARI) costituisce le fosse zigomatiche attraverso
l’articolazione con l’osso temporale del neurocranio. Vi è il foro zigomatico
facciale, dove passa il nervo sensitivo che innerva la guancia.
OSSA LACRIMALI (PARI) formano la parte mediale delle cavità orbitarie.
MANDIBOLA (IMPARI) forma la mascella inferiore. Sono presenti i processi
coronoidei che accolgono il muscolo temporale coinvolto nella chiusura della
bocca.
COMPLESSO ORBITARIO formato da 7 ossa. Sono cavità ossee che accolgono
gli occhi. Ciascuna orbita contiene la ghiandola lacrimale, il tessuto adiposo,
muscoli dell’occhio, vasi e nervi.
COSTE sono ossa allungate, curve e appiattite. Sono 12 paia totali: le prime 7 sono
dette ‘coste vere’ o ‘vertebrosternali’ e le altre ‘coste false’ o ‘vertebrocondrali’. Le
ultime due sono dette ‘coste fluttuanti’ perché non si collegano allo sterno. La testa
di ogni costa si articola con il corpo vertebrale toracico.
STERNO osso piatto posto al centro della linea mediana anteriore. Risulta essere
formato da manubrio, corpo e processo xifoideo, ovvero la parte più piccola dello
sterno in cui si inseriscono i muscoli del diaframma e dell’addome.
SCHELETRO APPENDICOLARE
1. PARTE SUPERIORE
CINGOLO SCAPOLARE è diviso in clavicola e scapola:
CLAVICOLA connette il cingolo scapolare allo scheletro assile.
SCAPOLA ha la forma di un triangolo con punti per l’inserzione di muscoli,
tendini e legamenti. I 3 lati del triangolo sono superiore, mediale e laterale.
Mentre i 3 angoli sono superiore, inferiore e laterale. L’angolo laterale forma
un sistema che contiene la cavità glenoidea, a livello della quale sorge
un’articolazione gleno-omerale, attraverso la quale la scapola si articola con
l’omero. La faccia anteriore è costituita dalla fossa sottoscapolare. Dal
margine superiore si estendono due processi:
Processo coracoideo a livello del quale si inserisce il capo breve del bicipite
brachiale.
Acromion è il sito di inserzione del trapezio.
La spina della scapola attraversa il corpo della scapola dividendo la superficie
posteriore nella fossa sopra spinata e la fossa infraspinata, da cui originano
rispettivamente il muscolo sopra spinato e infaspinato.
OMERO è un osso lungo prossimale.
Nell’epifisi prossimale vi sono:
1. Testa dell’omero liscia e rotondeggiante, si articola con la scapola.
2. Tubercolo maggiore
3. Tubercolo minore è separato dal tubercolo maggiore attraverso un solco
intertubercolare. Qui vi si inserisce il muscolo sottoscapolare.
4. Collo anatomico
5. Collo chirurgico corrisponde alla metafisi dell’osso in accrescimento.
In diafisi vi sono:
1. Tuberosità deltoidea sulla parte laterale dell’omero, dove si inserisce il
deltoide.
2. Solco radiale posteriore alla tuberosità deltoidea, vi si inserisce il nervo
radiale.
Nell’epifisi distale vi sono:
1. Troclea si articola con l’ulna e si estende dalla fossa coronoidea alla fossa
olecranica.
2. Condilo si articola con il radio, sopra di esso vi è la fossa radiale.
3. Epicondilo ed epitroclea sono 2 processi attraverso il quale si inseriscono i
muscoli a livello dell’avambraccio.
ULNA sostiene l’avambraccio e dall’epifisi prossimale si hanno:
1. Olecrano sporgenza del gomito, in comunicazione con la troclea
2. Incisura trocleare si articola con la troclea dell’omero
3. Processo coronoideo labbro superiore dell’incisura trocleare
4. Membrana intraossea inserzione muscolare, si interpongono i
due margini di radio e ulna.
5. Testa dell’ulna posizione distale, il margine posteriore presenta
un processo stiloideo.
RADIO osso dell’avambraccio. Si divide in:
1. Testa radiale forma di disco, si articola con l’omero.
2. Tuberosità radiale sito di inserzione del muscolo bicipite
brachiale.
3. Processo stiloideo stabilizzazione dell’articolazione.
4. Incisura ulnare del radio
OSSA DEL CARPO
Dalla zona prossimale alla zona distale:
SS PP TT CU
1. Scafoide
2. Semilunare
3. Piramidale
4. Pisiforme
5. Trapezio
6. Trapezoide
7. Capitato
8. Uncinato
2. PARTE INFERIORE
CINGOLO PELVICO esso è diviso in:
OSSA DELL’ANCA proteggono gli organi della cavità pelvica e su di essi si
inseriscono i muscoli della natica e della coscia. Sulla parte laterale delle ossa
vi è l’acetabolo, il quale si articola con il femore. Tra le due estremità vi è
l’incisura acetabolare e la fossa acetabolare. Il complesso è formato da 3 ossa:
1. ILEO osso più grande. Fesso forma un’ampia curva al di sopra dell’acetabolo,
dove si individuano 3 linee glutee, grazie al quale si inseriscono i muscoli del
gluteo. L’espansione iliaca delinea una linea arcuata, a livello della quale si
forma una cresta iliaca. La spina iliaca inizia nell’anterosuperiore e termina
nell’anteroinferiore.
2. ISCHIO l’ileo si fonde con l’ischio. Il ramo ischiatico si prolunga verso il pube.
3. PUBE il ramo ischiatico si fonde con il ramo inferiore del pube, delimitando il
forame otturatorio. La faccia anteriore e mediale del pube presenta un’area
rugosa, detta sinfisi pubica. Essa si continua con la linea pettinea, che a sua
volta si continua con la linea dell’ileo.
PELVI o bacino, è costituita dall’unione di ossa dell’anca, coccige e osso sacro.
Si divide in grande e piccola pelvi, rispettivamente falsa e vera. La piccola e la
grande pelvi sono separate dalla linea pettinea
ARTICOLAZIONI
CLASSIFICAZIONE SECONDO L’AMPIEZZA DEL MOVIMENTO:
SINARTROSI o articolazioni immobili, di tipo fibroso o cartilagineo.
ANFIARTROSI o articolazioni semi-mobili.
DIARTROSI o articolazioni mobili, sono dette anche articolazioni sinoviali.
Possiedono tutte una capsula articolare, responsabile della produzione di un
lubrificante o liquido sinoviale. Possiedono, inoltre, strutture accessorie come
cartilagini e cuscinetti adiposi, come menischi e dischi articolari, legamenti accessori,
tendini e borse.
Le articolazioni sinoviali si dividono in:
1. artrodie responsabili del movimento lineare.
2. Ginglimo laterale responsabile della rotazione.
3. Articolazione a sella responsabile di movimenti angolari.
4. Ginglimo angolare
5. Condiloartrosi angolare (articolazione temporomandibolare)
6. Enartrosi angolare, circonduzione e rotazione.
APPARATO MUSCOLARE
ORBICOLARE
RISORIO
ELEVATORE
DELL’ANGOLO
DELLA BOCCA
DEPRESSORE
DELL’ANGOLO
DELLA BOCCA
ZIGOMATICO
GRANDE
ZIGOMATICO
PICCOLO
2. MUSCOLI ESTRINSECI DELL’OCCHIO sono muscoli che muovono i bulbi
oculari e sono innervati dai nervi oculomotore o nervo III, trocleare o
nervo IV e abducente o nervo VI.
RETTO INFERIORE
RETTO MEDIALE
RETTO SUPERIORE
RETTO LATERALE
OBLIQUO INFERIORE
OBLIQUO SUPERIORE
TEMPORALE
MASSETERE
PTERIGOIDEI esterno e interno
MUSCOLO GENIOGLOSSO
MUSCOLO IOGLOSSO
MUSCOLO PALATOGLOSSO
MUSCOLO STILOGLOSSO