Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
BIOMEDICHE (TB)
AREA DIAGNOSTICA
TB PER LA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI:
- MEDICINA NUCLEARE
MEDICINA NUCLEARE
• La medicina nucleare è quella branca della medicina che utilizza sostanze
radioattive (radiofarmaci) a scopo diagnostico, terapeutico e di ricerca
biomedica.
• Vengono infusi radiofarmaci e rilevata la risposta del radioattivo distribuito
negli organi interni al fine di desumere informazioni combinate di tipo
• Funzionale
• Morfologico
• A questo scopo vengono utilizzate apparecchiature per imaging diagnostico
quali:
• Gamma camera (convenzionale)
• SPECT CT (convenzionale)
• PET
PRINCIPI FISICI
• le coordinate x,y del punto di impatto del raggio γ nel cristallo possono essere determinate
dalla distribuzione spaziale dei segnali registrati. La localizzazione spaziale e infatti ottenuta
pesando la posizione dei fotomoltiplicatori coinvolti nell’evento, ciascuno con l’intensita del
segnale da esso prodotto e calcolando la media dei valori ottenuti. In pratica, si tratta di un
calcolo del “baricentro” o “centroide” della distribuzione di luce
• Solitamente la scelta dei valori ottimali della finestra energetica avviene prima dell’inizio
dello studio, in base alle caratteristiche del radioisotopo utilizzato e del sistema di
rivelazione. A tal fine, il parametro caratteristico di una gamma-camera è la risoluzione
CARATTERISTICHE TECNICHE
• Le linee guida per la misurazione delle prestazioni di una gamma-camera sono ripor -tate nel
documento NEMA NU-1 2018 “Performance Measurements of Scintillation Cameras”.
• In particolare, la risoluzione spaziale intrinseca del rivelatore (Rr) e definita come FWHM (Full
Width at Half Maximum) dell’immagine ricostruita di una sorgente puntiforme.
• Il valore di Rr dipende dalle caratteristiche dello scintillatore e dal fotorivelatore. In generale, Rr
vale approssimativamente 3-5 mm e, in particolare, dipende dallo spessore del cristallo, dal numero
di fotomoltiplicatori per unita di superficie, dall’algoritmo di posizionamento utilizzato, e
dall’energia del raggio γ incidente.
• E importante sottolineare che la risoluzione spaziale migliora con l’aumentare dell’energia del γ
incidente e dunque dipende dal radioisotopo utilizzato.
• Per quanto riguarda lo spessore del cristallo, la risoluzione spaziale peggiora all’aumentare dello
spessore, a causa del maggiore allargamento della macchia luminosa che raggiunge i
fotomoltiplicatori. D’altro lato, lo spessore del cristallo scintillatore non può essere troppo ridotto:
infatti, esso influisce direttamente sull’efficienza di rivelazione
TIPI COLLIMATORI
FORI PARALLELI
• I tipi piu comuni di collimatori a fori paralleli sono classificati come:
• – LEHR (Low Energy, High-Resolution): si utilizzano con radioisotopi che emettono
raggi γ di bassa energia per ottenere un’elevata risoluzione spaziale sacrificando la
sensibilita;
• – LEHS (Low Energy, High-Sensitivity): si utilizzano con radioisotopi che emettono
raggi γ di bassa energia per ottenere un’elevata sensibilità sacrificando la
risoluzione spaziale;
• – LEAP o LEGP (Low Energy, All Purpose o General-Purpose): si utilizzano con
radioisotopi che emettono raggi γ di bassa energia per ottenere un compromesso
ottimale tra risoluzione spaziale ed efficienza;
• – LEUHRfan (Low Energy, Ultra High-Resolution Fan Beam): si utilizzano con
radioisotopi che emettono raggi γ di bassa energia per ottenere
un’elevatissima risoluzione spaziale sacrificando la sensibilita;
• – MEAP o MEGP (Medium Energy, All Purpose o General-Purpose): si utilizzano
con radioisotopi che emettono raggi γ di energia intermedia per ottenere un
compromesso ottimale tra risoluzione spaziale ed efficienza;
• – HEAP o HEGP (High Energy, All Purpose o General-Purpose): si utilizzano con
radioisotopi che emettono raggi γ di alta energia per ottenere un compromesso
COLLIMATORI CONVERGENTI O
DIVERGENTI
Per alcune particolari applicazioni può essere utile utilizzare collimatori che
hanno fori che, anziché essere tra loro paralleli, sono tracciati lungo direzioni
convergenti o divergenti.
• I collimatori a fori convergenti hanno la caratteristica di ingrandire
l’immagine dell’oggetto sul rivelatore. Si possono dunque utilizzare solo su
oggetti che hanno dimensioni inferiori a quelle del rivelatore. sono
intrinsecamente più efficienti di un collimatore a fori paralleli. In virtù
dell’aumento di efficienza e dell’ingrandimento dell’immagine, tali
collimatori possono essere utilizzati per ottenere un’immagine di oggetti
relativamente piccoli con aumentata sensibilità o con una migliore risoluzione
spaziale, a seconda dei parametri scelti per la costruzione del collimatore.
• D’altro lato, i collimatori a fori divergenti sono invece utilizzati in quei casi
dove si voglia ottenere un’immagine di un oggetto di dimensioni superiori a
quelle del rivelatore a disposizione.
COLLIMATORI PIN-HOLE
• In alcune PET piu recenti, con l’uso di scintillatori di breve tempo di decadimento (come LSO, LYSO o LaBr3) e
attraverso un’accurata progettazione dell’elettronica di processamento e acquisizione, e invece possibile raggiungere
le precisioni richieste per la TOF-PET.
RILEVATORI PET
• Nella rivelazione dei raggi γ
• da annichilazione PET
• da singoli fotoni emessi dai radioisotopi utilizzati nella SPECT
• Ha una maggiore energia dei raggi γ di annichilazione (511 keV)
• L’alta densità dei cristalli, con la conseguente riduzione dell’errore di parallasse
• Una breve costante di decadimento τ contribuisce alla riduzione della finestra
temporale di coincidenza, con la conseguente riduzione del rateo di eventi random
• Inoltre, un breve tempo di scintillazione e, dunque, un’ottima risoluzione
temporale per la rivelazione in coincidenza (≤600 ps) sono requisiti fondamentali
per l’utilizzo di uno scintillatore in sistemi PET a “tempo di volo”.(TOF)
RILEVATORI
Il BGO (ortogermanato di bismuto) e stato per molti anni
il materiale di riferimento per la costruzione di sistemi
PET, proprio grazie al suo elevato coefficiente di
attenuazione lineare (alta efficienza) e alla sua elevata
densita (alta frazione di interazioni per effetto fotoelettrico
a 511 keV, pari al 44%). Tuttavia, la sua bassa resa
luminosa e il lungo tempo di decadimento ne limitano la
risoluzione energetica e temporale. Il BGO e comunque
ancora utilizzato in alcuni sistemi commerciali.
I piu moderni sistemi PET oggi utilizzano LSO, LYSO e
GSO. Questi materiali possiedono buone proprieta di
attenuazione dei raggi γ da 511 keV e una elevata velocita
di decadimento che, uniti all’adeguata resa luminosa, ne
permettono l’utilizzo in sistemi ad alta efficienza e alta
risoluzione spaziale.
ARTEFATTI E LIMITAZIONI
• Fattori intrinseci: effetto range e deviazione angolare
• Fattori tecnologici: dimensione dei cristalli, codifica ed
errore di parallasse
• Effetto di volume parziale perdita proporzionalità tra
conteggi e immagine, si verifica per oggetti più piccoli
• Correzione per attenuazione: Nel caso della PET, tale
procedura risulta semplificata rispetto alla SPECT.
Infatti, il fattore di correzione non dipende anche dalla
posizione della sorgente lungo una LOR (come per la
SPECT), ma solo dai coefficienti di attenuazione lineare
lungo la LOR stessa. PET CT
PET CT
• Questo strumento diagnostico è composto da un tomografo PET ad alta sensibilità e da un
tomografo TC multistrato a 32/64 fette….
• Alta definizione delle immagini TC multistrato con un determinato numero di fette unite alle
caratteristiche innovative della TOF PET permettono di ridurre drasticamente i tempi di
esecuzione dell’esame a circa 15 minuti (rispetto ai circa 40 minuti necessari in
precedenza).
• Questa caratteristica determina migliore comfort per il paziente nella esecuzione della
procedura diagnostica riduce drasticamente gli artefatti da movimento.
• Le proprietà della TOF PET permettono inoltre di ridurre la quantità di sostanza radioattiva
da somministrare al paziente (e quindi riduzione della dose) ottenendo immagini con
migliore risoluzione rispetto ai tomografi in uso in precedenza.
• possibilita di utilizzare le informazioni TC per la correzione delle limitazioni della PET, ad
esempio nel calcolo del SUV (Standardized Uptake Value) o per la correzione dell’effetto di
volume parziale (vedi paragrafo precedente).
PET CT
• la combinazione di uno scanner PET con un sistema per tomografia assiale
computerizzata (TC) ha notevoli vantaggi rispetto all’utilizzo delle due
tecniche separatamente. Il vantaggio principale consiste nell’ottenere quasi
simultaneamente immagini funzionali (dalla PET) e morfologiche (dalla TC).
Combinando i due strumenti in un unico sistema e possibile ottenere queste
informazioni senza muovere il paziente dalla sua posizione nel lettino. Le
informazioni cosi ottenute sono completamente sovrapponibili (fuse) e per
ogni punto del corpo si possono acquisire
• immagini morfologico-funzionali.
• Un’ulteriore importante aspetto dell’utilizzo della PET/TC e la possibilita di TC+PET
utilizzare le informazioni sui coefficienti di attenuazione ricavati tramite la
TC per effettuare la correzione per attenuazione dei dati PET.
• Con aumento del rapporto segnale rumore
• la TC puo fornire informazioni che completano il quadro clinico (ad esempio,
dimensioni di un tumore, visualizzazione di piccole lesioni altrimenti non
visibili in PET);
MODALITA’ ACQUISIZIONE
• La PET offre la possibilita di utilizzare diverse modalita di acquisizione effettuate sulla base del
quesito clinico e dei parametri che si desiderano ottenere, compatibilmente con la dotazione
hardware e software del tomografo. Possiamo schematicamente distinguerele seguenti modalita di
acquisizione:
• – segmentaria statica;
• – dinamica;
• – total body;
• – list mode;
• – gated.
SEGMENTAZIONE STATICA
• Questa modalita di acquisizione si sviluppa temporalmente (percio e anche definita 4D) per la
durata del processo fisiologico o biologico in studio. Il protocollo di acquisizione e costituito da
una sequenza di frame con frequenza temporale variabile, definita con temporizzazione idonea a
descrivere la distribzione del tracciante a carico del tessuto/ organo che si vuole prendere in
esame.
• L’acquisizione dinamica per ottenere dati quantitativi assoluti e eseguita di norma in ambito
sperimentale, meno frequentemente nella routine clinica.
• La scansione corrisponde al FOV assiale della PET (circa 15-18 cm, a seconda dei modelli di
tomografo).
• Il numero di frame e la durata dell’acquisizione dipendono principalmente dalla cinetica del
radiofarmaco a livello dell’organo/tessuto in esame
ACQUISIZIONE TOTAL BODY
• Oncologia
• identificazione di tumori , identificazione di metastasi controllo della terapia
oncologica
• Cardiologia
• flusso cardiaco con 13N metabolismo con FDG
• Neurologia
• morbo di Alzheimer • epilessia • Parkinson
• Studi in vivo su animali
ESEMPIO DI COMPARAZIONE SISTEMI CT
PET
ESEMPIO
INSTALLAZIONE
MODALITA’ TRIPLE (SPECT-CT-PET)
PET MRI
• PERCHE’ SISTEMI IBRIDI CON RM?
• Enorme successo PET/TC: alta aspettativa per PET/RM
• La PET/TC è tecnicamente semplice, ma:
• – Al 90 % campo oncologico (whole body PET-CT) – Basso contrasto TC nei tessuti molli (brain)
• – Scanning sequenziale (rischio di artefatti da movimento)
• – Alta dose da radiazioni pet TC (70-80 % di tutto lo studio PET-TC)
• La PET- RM simultanea è una grande sfida tecnologica, ma ha il potenziale di diventare il sistema del
futuro (più versatile):
• – Offre una moltitudine di m.d.c. endogeni
• – Sensibilità picomolare
• – Ottimo contrasto tessuti molli
• – Indicazioni cliniche
• Neurologia: Alzheimer, epilessia, tumori,...
• Mammografia
• Pediatria
• Combinazione di PET e fMRI, spettroscopia RM, RM diffusion tensor
• – Correzioni per il movimento basate su RM (IN CONTEMPORANEA)
• – Minore dose da radiazioni (follow up)
SISTEMI IBRIDI PET/RM (PMT)
• I PMT sono sensibili ai campi magnetici: non sono utilizzabili •
Differenti approcci per risolvere il problema:
• – Fibre ottiche per portare la luce dallo scintillatore fino ai PM,
posti fuori dal campo magnetico (perdita segnale)
• – Magnete in due parti e rivelatore PET posizionato all’interno, con
collegamenti con fibre ottiche (perdita segnale)
• – Utilizzo di fotorivelatori a stato solido, magnetocompatibili, come
APD (compatti, potenzialmente economici, consentono espansione
FOV assiale)
• Problema critico: mutua interferenza tra PET e RM • Problema: far
stare l’inserto PET dentro al magnete…
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI