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Effetto termico
Per misurare le radiazioni non ionizzanti, non potendo misurare la
ionizzazione, si è pensato di studiare l’effetto termico che esse producono
attraversando la materia.
Altri effetti della radiazione non ionizzante, p.e. il modo in cui orienta gli
spin o le probabili azioni sul segnale elettrico, sono ancora difficili da
misurare.
Nota! L’effetto termico è stato usato per studiare gli effetti dei cellulari che
usano frequenze superiori a 1200MHz (i dual band tra i 900-1800MHz) e i
probabili rischi cancerogenetici legati al loro uso.
I telefoni cellulari sono stati classificati come IARC 2B (potenziali
cancerogeni, non certi…ma non si sa il modo in cui lo sarebbero). Nel
dettaglio, ci sono 2 scuole di pensiero, una sostiene che i telefoni cellulari
siano verosimilmente cancerogeni, una sostiene il contrario. L’OMS
consiglia cmq di non usare i cellulari in gravidanza e di non darli ai
bambini di età inferiore ai 12 (…affinché le radiazioni non siano a contatto
con i tessuti in rapida crescita degli embrioni e dei bambini) e di usarli per
conversare e non per comunicare.
In ordine di frequenza (dalla più bassa alla più alta) abbiamo onde radio,
onde TV, microonde, infrarossi, raggi UV, raggi X, raggi gamma e raggi
cosmici.
Raggi UV
I raggi UV sono a ponte tra le radiazioni ionizzanti e quelle non ionizzanti
(da alcuni sono già considerati ionizzanti perché hanno un’energia
prossima a quella di ionizzazione). Arrivano solo in parte sulla terra,
perché vengono schermati dall’ozono. Permettono l’abbronzatura, ma sono
anche mutageni cancerogeni perché promuovono la formazione dei dimeri
di timina.
Vengono anche usati in tp, p.e. nel trattamento della psoriasi, in cui al pz
vengono somministrati cicli di lampade UV e sostanze che ne permettono
la cattura da parte dei cheratinociti.
Raggi X
I RX non sono presenti in natura, ma prodotti casualmente da Rontgen.
Vengono classificati in diversi sottotipi in base a frequenza ed energia.
Vengono utilizzati in diagnostica ma anche in altri campi ed è importante
sapere che rappresentano un problema solo per alcune professioni
sanitarie:
I radiologi e tecnici di radiologia sono i più protetti perché, a meno
che non facciano l’angiografia che richiede la vicinanza
dell’operatore al paziente, lavorano dietro un vetro piombato che
scherma i raggi riflessi nella stanza. In questi esami la dose maggiore
va sempre al paziente e, anche se ci fosse un operatore vicino, questo
riceverebbe un raggio riflesso e non diretto
I più esposti sono cardiologi (coronarografie, coronaroplastiche),
ortopedici (riduzioni fratture sotto controllo radioscopico),
gastroenterologi (utilizzano raggi x per alcune manovre, solitamente
molto rapide per cui l’esposizione è limitata) e alcune chirurgie in cui
si fa somministrazione di mdc e si scattano radiografie. In qst casi i
radiologi refertano soltanto e non sono esposti
Raggi gamma
I raggi gamma sono presenti in natura, ma sono anche producibili
artificialmente.
Derivano da radioisotopi, elementi che hanno lo sts numero atomico ma
diverso PM.
P.e. Carbonio 12 e 14 hanno lo sts numero atomico ma
diverso PM. Il nucleo del C14 ha infatti due neutroni in
più e ciò lo rende più instabile; col tempo C14 si
trasforma in C12. Durante questa trasformazione un
nucleone, e in particolare un neutrone, si trasforma in
protone ed elettrone, emettendo una soglia di energia sotto
forma di radiazione elettromagnetica.
Quando un radionuclide decade emette raggi gamma (p.e. il deuterio:
atomo di idrogeno con un neutrone in più, decade nel tempo emettendo la
radiazione gamma).
I raggi gamma sono utilizzati in medicina nucleare (scintigrafia): si inietta
il radioF, contenete il radioisotopo, nel paziente e qst si accumula
nell’organo bersaglio (osso, tiroide …) per poi decadere, emettendo raggi
gamma che sono rilevati dalla gamma camera, in cui il pz è stato
introdotto. I medici e i tecnici sono i più esposti; qst perché:
Il pz, a cui è stato somministrato il radioF, diventa fonte d’energia
ed emette continuamente radiazioni. Per qst s’invita il pz a evitare
ogni tipo di contatto con donne in gravidanza e con bambini sotto i
12aa (durante l’accrescimento il numero di mitosi è più elevato) e ad
utilizzare un bagno privato, ove possibile, in quanto l’eliminazione
del radioisotopo è prevalentemente urinaria
Nell’iniettare il radioF, possono entrare in contatto con un liquido
che emette radiazioni (maggiormente esposte sono quindi le mani
con le quali si maneggia la siringa e si aspira il F)
I raggi gamma hanno un’energia maggiore rispetto ai RX, sono più
penetranti e, quindi, meno schermabili.