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DELLE MEMBRANE
AMNIOCORIALI
ORSALIA RIGOPOULOU
DEFINIZIONE
= la rottura delle membrane che avviene
prima che la dilatazione della bocca
uterina durante il travaglio di parto sia
completa o quasi completa.
CLASSIFICAZIONE
PRECOCE (a travaglio di parto già iniziato)
PREMATURA (prima dell’inizio del travaglio
di parto)
ROTTURA ALTA (in una zona al di fuori del
polo inferiore)
ROTTURA BASSA (a livello del polo
inferiore)
SPONTANEA
PROVOCATA (amnioressi)
ROTTURA A TERMINE (da 37 sett. di e.g in
avanti)
ROTTURA PRETERMINE (prima di 37 sett.)
Le probabilità di sopravvivenza del
bambino sono quasi nulle quando la
rottura delle membrane avviene entro le
21 settimane di età gestazionale, ma
poi crescono progressivamente quando
la rottura avviene da 35 settimane in
poi.
N.B Difficolta di distinzione tra rottura
precoce e rottura prematura sopratutto
nelle basse età gestazionali
OSTETRICI:
L’incontinenza cervico-segmentaria, pregressa conizzazione
Sovradistensione del sacco amniotico (polidramnios)
Infezioni urinarie, batteriuria asintomatica
Gravidanze multiple monocoriali
Una particolare forma di rottura
prematura delle membrane è di
origine iatrogenica e si verifica con
una frequenza < 0,5% dopo
amniocentesi.
SINTOMATOLOGIA
Improvvisa perdita di liquido chiaro dai
genitali seguita dal persistere di scolo di
LA in modo più o meno copioso e
continuo (talvolta LA tinto di meconio
sospetto di soffer.fetale)
Percezione di attività contrattile uterina
irregolare ed inconstante (in alcuni casi,
soprattutto nella rottura precoce)
Casi atipici
√ Rottura alta
√ Rottura a valvola
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
N.B. Si stima che almeno 1/3 dei parti pretermine abbia come
verosimile causa scatenante la rottura prematura delle
membrane
Trattamento
Il criterio più importante da
prendere in considerazione è l’età
gestazionale, poichè questo è
l’elemento condizionante
principale per la prognosi feto-
neonatale
Trattamento conservativo: lo scopo principale
è cercare di prolungare il più possibile la
gravidanza, ridurre i rischi fetali
dell’oligoidramnios nonchè proteggere madre
e feti dalle infezioni
Trattamento attivo: si intende ogni forma di
trattamneto diretta a lasciare progredire un
travaglio di parto spontaneamente iniziato ed
a favorire l’evoluzione, ma anche ogni forma di
trattamneto avente lo scopo di indurre l’inizio
del travaglio di parto (a partire dalle 35 sett.)
Trattamento conservativo → misure
assistenziali ed accertamenti diagnostici
Riposo assoluto a letto Ecografia del contenuto
Evitare le esplorazioni uterino per valutare
vaginali l’accrescimento, l’ndice del
liquido amniotico, profilo
Monitoraggio della biofisico.
temperatura materna,
frequenza cardiaca materna Prove emogeniche
e fetale Tampone vaginale
Controllo dei caratteri del LA Urinocoltura con
che fuoriesce dai genitali antibiogramma
(colore, odore) Emocromo con formula,
Controllo dei caratteri PCR
dell’utero (attività contrattile,
dolore spontaneo o
provocato)
Controllo del benessere
fetale(conteggio MAF, CTG)
Trattamento conservativo
Trattamento antibiotico in presenza di segni di
infezione: ↑ della T corporea materna, ↑ della F.C materna e
fetale, comparsa di odore fetido del LA, viraggio del colore da
chiaro-trasparente a giallo o verde, comparsa di persistente
attività contrattile uterina, soprattuto se accompagnata da dolore
Profilassi cortisonica (bentelan) < 34 settimane per
accelerare la maturazione polmonare
Tocolisi in caso di rottura precoce pretermine per
permettere la somministrazione di corticosteroidi ed
antibiotici
Amnioinfusione a membrane rotte durante il travaglio
di parto per ridurre le consenguenze della
compressione sul funicolo e prevenire la sind.
neonatale da aspirazione di meconio.
Trattamneto attivo
Tenuto conto che circa 80% delle gravide con PROM entra in
travaglio spontaneo entro le 24 ore, il protocollo prevede
l’induzione con ossitocina dopo un periodo di
latenza di 12-24 ore.
L’induzione va condotta aumentando 5 gtt per volta,
sino all’insorgenza di una regolare attività contrattile
uterina e proseguita, in assenza di controindicazione
per un minimo di 6-7 ore.
L’induzione è ripetibile a 24 ore.
La mancata insorgenza del travaglio a 48-56 ore impone la
rivalutazione del caso per un’eventuale TC .
PROFILASSI ANTIBIOTICA
In assenza di fattori di rischio infettivo materno-
fetali la profilassi non deve essere eseguita
durante il periodo di latenza.
Va somministrata ad inizio travaglio in caso di:
GBS positivo o batteriuria positiva
Pregresso nato con infezione da GBS
Periodo di latenza > 18 ore
Stato GBS ignoto
PROFILASSI ANTIBIOTICA IN
TRAVAGLIO
Ampicillina 2 gr ev. seguita da 1 g ogni 4 ore
(in caso di prolungamento dei tempi di induzione è
ragionevole dilazionare l’intervallo di somministrazione
a 6 ore)
In caso di allergia:
Clindamicina 900 mg ev ogni 8 ore sino
all’espletamento del parto)
Eritromicina 600 mg ev ogni 6 ore sino ad
espletamento del parto
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE