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• Perdita ematica > 500 cc per parto spontaneo e > 1000 cc per taglio
cesareo
• Minore se 500-1000
• Maggiore se > 1000
• Controllata
Compromissione delle condizioni materne che richiede monitoraggio
attento
• Persistente
Compromissione delle condizioni materne che comporta un
imminente pericolo di vita
RCOG, SIGN
PPH
Criticità diagnostiche
• Stima visuale
• Sacche graduate
• Pesa di teli, pezze e garze
• Segni e sintomi di ipovolemia
materna
• Iniezione di uterotonici
• Clampaggio precoce del funicolo
• Trazione controllata del cordone ombelicale (Opzionale)
Non clampare il cordone ombelicale prima che siano trascorsi 1-3 minuti dalla espulsione del feto oppure alla fine
delle pulsazioni del funicolo.
Cantwell, 2011
PPH
Management
• Rianimazione e monitoraggio
• Ricerca ed individuazione delle cause
• Trattamento per arrestare l’emorragia
Un affiatato lavoro di team, che consenta di mettere in campo una
rapida ed efficace risposta all’emergenza, rappresenta un elemento
essenziale per il miglioramento degli esiti materni e neonatali.
Management: Come
comunicare?
PPH
Management - Comunicazione
PPH
Comunicazione
Centro trasfusionale
Laboratorio
Paziente Familiari
PPH
Comunicazione
• Fornire alla paziente e ai suoi familiari informazioni chiare su ciò che sta
accadendo, fin dall’esordio della complicazione emorragica
PPH
Management - Comunicazione
• Controllata 1
Compromissione delle condizioni materne che richiede
monitoraggio attento
• Persistente 2
Compromissione delle condizioni materne che comporta un
imminente pericolo di vita
RCOG, SIGN
Management: Rianimazione
e monitoraggio
PPH
Management: Misure assistenziali iniziali
• valutare la perdita ematica
• valutare lo stato di coscienza
• valutare le vie aeree e la frequenza respiratoria e somministrare ossigeno in maschera (10-15 litri/ minuto)
• valutare la perfusione monitorando pressione arteriosa, frequenza cardiaca, saturazione di ossigeno (SpO2), temperatura
• posizionare un catetere vescicale per svuotare la vescica e monitorare diuresi oraria e bilancio idrico
• registrare i valori dei parametri vitali nelle schede grafiche per monitoraggio/allerta (MEOWS)
• predisporre 2 accessi endovenosi (EV) di grosso calibro (16G o 14G):
• prima linea EV dedicata a fluidi o emocomponenti per correggere l’ipovolemia e favorire perfusione tessutale e capacità di
trasporto dell’ossigeno
• seconda linea EV dedicata a farmaci per il trattamento dell’atonia uterina
• effettuare prelievo ematico urgente (esami in base all’entità della PPH)
• emogasanalisi (EGA) venosa per la valutazione dei lattati
• considerare una emogasanalisi arteriosa
• applicare una compressione uterina bimanuale, specie in caso di trattamento tardivo o collasso materno
• considerare l’opportunità di trasferire la donna in sala operatoria per esplorazione in anestesia
• considerare tempestivamente la necessità di un intervento chirurgico e la somministrazione di componenti del sangue in caso di
persistenza del sanguinamento
Management: PPH Giallo
PPH - Giallo
Management: Rianimazione e monitoraggio
CHIAMARE AIUTO
Chiamare ostetrica, ginecologo e anestesista esperti
Anestesista
Infermiere
minuto)
vitali nelle schede grafiche per
monitoraggio/allerta • considerare una emogasanalisi arteriosa
posizionare un catetere vescicale per svuotare la vescica e • reintegrare il volume circolante con infusione di cristalloidi
monitorare la diuresi (Ringer lattato/acetato) o colloidi in attesa di emazie concentrate se
non subito disponibili
Anestesista
registrare periodicamente i valori dei parametri vitali nelle • trasfusione di EC (omogruppo o 0 Rh-negativo) e altri
Infermiere
schede grafiche per monitoraggio/allerta componenti del sangue (plasma fresco congelato, fibrinogeno,
piastrine)
mantenere la paziente al caldo
• valutare pressione arteriosa, frequenza cardiaca, saturazione di
predisporre 2 accessi endovenosi di grosso calibro (16G o ossigeno (SpO2), ECG, temperatura e diuresi
14G) • considerare EGA arteriosa
effettuare prelievo ematico urgente per: gruppo sanguigno e • ripetere EGA, emocromo, test della coagulazione a intervalli
screening anticorpale, emocromo, test della coagulazione regolari durante il sanguinamento
(PT, APTT, fibrinogeno), creatinina, elettroliti, test di
funzionalità epatica • considerare ROTEG/ROTEM se disponibile
• evitare ipotermia, acidosi (mantenere lattati <2mmol/L) e
effettuare EGA venosa per la valutazione dei lattati desaturazione
registrare periodicamente i valori dei parametri vitali • valutare pressione arteriosa, frequenza cardiaca, saturazione di ossigeno
Anestesista
Infermiere
• pH>7,2
• basi eccesso >-6
• lattato <4 mmol/l
• Ca++ >1,1 mmol/l
• piastrine >50 x 10^9/l
• PT e aPTT <1,5 per controllo medio
• INR ≤1,5
• fibrinogeno >2,5 g/l
• Hb >7 g/dl
• temperatura >35°C;
PPH - Management
Terapia trasfusionale
• Non sono disponibili parametri di riferimento definiti per decidere quando iniziare la trasfusione di
emazie in corso di PPH
• In corso di emorragia acuta, la concentrazione emoglobinica non riflette la reale condizione clinica e
può essere falsamente rassicurante, causando ritardi nel procedere alla trasfusione di emazie
concentrate
• Poiché la perdita ematica è spesso sottostimata, il quadro clinico è l’elemento principale per valutare la
necessità di una trasfusione
• Quando necessaria, la trasfusione di emazie concentrate deve essere effettuata il prima possibile, senza
attendere i risultati di laboratorio
• Se il gruppo sanguigno è noto, e lo screening per anticorpi è negativo, si procede alla trasfusione di
emazie compatibili se disponibili, in caso contrario vanno trasfuse emazie 0 RhD negative e K negative
in attesa di quelle omogruppo
• È raccomandato di elaborare a livello locale istruzioni operative sul trattamento della emorragia
ostetrica che contengano indicazioni chiare su come ottenere disponibilità di sangue in emergenza, per
evitare ritardi in caso di EPP grave
PPH - Management
Terapia trasfusionale - Emocomponenti/Emoderivati/Agenti emostatici
• In caso emorragia maggiore in atto, con test dell’emostasi non disponibili, infondere plasma fresco
congelato (PFC) alle dosi di 15-20 ml/kg, dopo 4 unità di emazie (attenzione TRACO e TRALI!).
• In caso di emorragia in atto e test dell’emostasi alterati, valutare l’infusione di PFC (15-20 ml/kg), con
l’obiettivo di mantenere PT ratio e APTT ratio < 1,5 del normale.
• In presenza di PPH non responsiva ai trattamenti farmacologici di prima e seconda linea valutare il ricorso a
opzioni terapeutiche adiuvanti tra cui la somministrazione di acido tranexamico
• In presenza di PPH grave e persistente, non responsiva ai trattamenti farmacologici di prima e seconda linea
e alle procedure/interventi chirurgici, valutare l’utilizzo del rFVIIa come opzione adiuvante nel rispetto di
protocolli condivisi o con la diretta consulenza di medici esperti in patologie della coagulazione
PPH - Management
Protocollo Trasfusione Massiva
Deve essere attivato in caso di una paziente con diagnosi di PPH che perde
sangue attivamente con evidenza di uno o più dei seguenti criteri:
• Valutare la compressione
bimanuale per ridurre la
perdita ematica stimolando la
contrattilità uterina
PPH
Tono - Trattamento farmacologico
Non sono disponibili prove di sufficiente qualità per definire con certezza quali siano i
farmaci efficaci e come somministrarli in successione per trattare l’EPP
Ossitocina 5 UI in bolo endovenoso lento (non meno di 1-2 minuti; non meno di 5
minuti in donne con rischio cardiovascolare) oppure
• Suture compressive
• Legatura dei vasi pelvici
• Embolizzazione arteriosa selettiva
• Valutarne l’opportunità in base alle condizioni cliniche della paziente, alla
modalità di espletamento del parto, all’esperienza dei professionisti sanitari e alle
risorse disponibili
• In condizioni stabili:
→ tentare il clampaggio delle arterie sanguinanti
→ considerare di trasferire la paziente in SO
→ effettuare anestesia loco-regionale o generale
→ massimizzare l’esposizione della lesione
→ procedere alla riparazione.
• In condizioni instabili:
→ chiamare l’anestesista
→ compressione della lesione
→ trattare lo shock
→ trasferire la paziente in SO
→ procedere all’anestesia
→ riparare la lesione
PPH
Trauma
• Perineale
• Cervicale
• Ematoma genitale
• Rottura d’utero
• Inversione uterina
La paziente viene trasferita in sala operatoria per una corretta
esposizione della lesione e la sutura in anestesia. Il sanguinamento
persiste e la visita in narcosi mette in evidenza che la lacerazione
verosimilmente si estende al segmento uterino inferiore. La
paziente viene sottoposta a laparotomia ed isterectomia
Cause e trattamento: Tessuto
PPH
Tessuto
• Se i frammenti placentari e
delle membrane non possono
essere rimossi manualmente,
eseguire cautamente il
curettage della cavità uterina
con una curette di grandi
dimensioni
PPH
Placenta ritenuta
• Coagulopatia da consumo
• CID (preeclampsia, embolia di liquido amniotico, abruptio placentae, MEF, sepsi) ->
atonia uterina (FDP)
• Coagulopatia da diluizione
PPH
Trombina - CID