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NO ALL' ABORTO !

Di cosa si tratta?
L'aborto volontario - o interruzione
volontaria di gravidanza (IVG) - è la
procedura che viene messa in atto per
porre fine a una gravidanza in corso,
adeguatamente accertata da esami di
laboratorio.

L'aborto volontario è regolamentato in Italia dalla legge 194/1978 che ne


definisce modalità e limiti di applicazione.
In Italia
Oggi la donna può richiedere
l'interruzione volontaria di
gravidanza entro i primi 90 giorni di
gestazione per motivi di salute,
economici, sociali o familiari. Dal
1978 questo intervento è
regolamentato dalla Legge 194/78, esame delle possibili soluzioni dei problemi
che descrive con chiarezza le aiuto alla rimozione delle cause che
porterebbero all'interruzione della gravidanza
procedure da seguire: certificazione
invito a soprassedere per sette giorni in
assenza di urgenza, sia entro che oltre i primi
90 giorni di gravidanza.
Le Tecniche
Esistono due tecniche per eseguire
una interruzione volontaria di Metodo Farmacologico
gravidanza: Si distingue in più fasi: l'assunzione di almeno
due principi attivi diversi, a distanza di 48 ore
1. metodo farmacologico
l'uno dall'altro. Il mifepristone, causa la
2. metodo chirurgico cessazione della vitalità dell'embrione;
l’assunzione del secondo farmaco, della
categoria delle prostaglandine, ne determina
l’espulsione.
Metodo Chirurgico
Anche se negli ultimi anni le donne ricorrono sempre più spesso
al metodo farmacologico, l'interruzione di gravidanza, attraverso
il metodo chirurgico, resta comunque molto praticata.
L'intervento può essere effettuato, in anestesia generale o locale,
presso le strutture pubbliche del Servizio sanitario nazionale e le
strutture private convenzionate e autorizzate dalle Regioni.
Perchè dire di no all'aborto?
L’aborto punisce il figlio a causa dei genitori
È davvero assurdo pensare che a causa della mancata responsabilità dei genitori
un bambino debba morire. Non è stato lui che ha deciso di avere dei rapporti
sessuali nel momento sbagliato e in più con la persona sbagliata infatti il bambino
è totalmente innocente. Ormai l’aborto sta diventando un qualcosa di banale,
quasi come un contraccettivo e questa cosa deve finire il prima possibile per
evitare che accada in futuro più frequentemente.
L’aborto può nuocere molto anche alla madre.
L’aborto danneggia le donne. Il danno può essere a livello mentale,
emotivo, relazionale e fisico – e in alcuni casi, la vita delle donne è messa
in pericolo dall’aborto chirurgico o chimico.
L’aborto è sempre una tragedia in se stesso.
Sia pur piccolo, allo stato embrionale, fin dal momento del concepimento c’è un
essere umano unico e irripetibile, autonomo (anche se non indipendente), nel
grembo della madre.

A volte le circostanze che inducono una donna ad abortire sono tragiche:


la gravidanza può essere conseguenza di uno stupro o
al bambino può essere stata diagnosticata una grave malattia.

Tuttavia, una tragedia non si risolve con un’altra tragedia. Non si cancella lo stupro
uccidendo un bambino.
Non si cura un bambino malato togliendogli la vita.
Molte persone che si definiscono pro vita credono che ogni vita umana
sia sacra e che debba essere protetta, indipendentemente dalle
circostanze. Alcuni sostengono che l’aborto sia un omicidio, mentre altri
credono che l’aborto sia un atto immorale perché viola il diritto alla vita
del feto.
Le associazioni “Pro vita” sostengono che la vita umana ha un valore
intrinseco e che l’aborto è un atto immorale che viola il diritto alla vita del
feto non ancora nato; di conseguenza sono varie le argomentazioni che
portano a loro sostegno. Per esempio:

Il diritto alla vita


Le associazioni “pro vita” sostengono che la vita umana inizia nel
momento del concepimento. Pertanto, l’aborto viene considerato
l’uccisione di un essere umano in fase di sviluppo
Le associazioni “pro vita” sostengono che esistono alternative all’aborto,
come l’adozione, che possono offrire una soluzione positiva per la madre
e il feto
Alcune associazioni “pro vita” sostengono che l’aborto può avere
conseguenze negative sulla salute mentale delle donne che lo subiscono,
come depressione, ansia e sindrome da stress post-traumatico.
In conclusione
Il dibattito sull’aborto è una questione molto complessa e difficile da risolvere
in modo semplice. Molte persone hanno opinioni forti su questo argomento, e
spesso ci sono conflitti tra coloro che sostengono il divieto dell’aborto e coloro
che sostengono la scelta della donna. Tuttavia, queste sono le nostre
motivazioni contro l'aborto, e speriamo che, in modo rispettoso e
comprensivo, ascolterete e cercherete di capire le diverse opinioni e
motivazioni degli altri.

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