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TEMPLATE DEL REPORT PER L’ESPERIENZA DI LABORATORIO IN PRESENZA DI

OTTICA E ANALISI DELLA LUCE DI DIVERSE SORGENTI

NOME E COGNOME DEI COMPONENTI DEL GRUPPO

Alessio Bandini
Alessio Bellatalla
Angelica Del Monte
Dario Russo

1) SCOMPOSIZIONE DELLA LUCE DI UNA SORGENTE LUMINOSA

Il monocromatore storico è un apparecchio ottico, con scopo didattico che serve a scomporre la luce
policromatica nelle varie lunghezze d’onda che la compongono. Ha uno scopo prettamente didattico dato
che non presenta una sorgente propria né un rivelatore, mentre presenta due finestre dove una è di
ingresso luce mentre l’altra di osservazione. Seguendo il percorso effettuato dalla luce internamente al
monocromatore si incontra inizialmente uno specchio che ha prettamente funzione geometrica ed indirizza
il fascio verso la fenditura di ingresso la cui ampiezza è regolabile attraverso una manopola esterna.
La fenditura permette un interferenza che divide il fascio che giunge su uno specchio collimatore il quale fa
convergere il fascio sul reticolo di diffrazione. Quest’ultimo ha una inclinazione regolabile attraverso un
manopola spiroidale e disperde il fascio nelle diverse componenti delle diverse lunghezze d’onda che
vengono focalizzate attraverso uno specchio focalizzatore verso la direzione della fenditura di uscita.
Il raggio prosegue su di uno specchio fino a giungere alla finestra di osservazione dove possiamo vedere
nitidamente il colore relativo alla lunghezza d’onda impostata mediante la manopola.

Ponendo una sorgente bianca policromatica (LED dello smartphone) alla finestra di ingresso e partendo con
la manopola al valore di circa 700 nm si osserva alla finestra di uscita la caratteristica colorazione rossa.
Passando in rassegna tutto lo spettro del visibile fino ad arrivare ad un valore poco inferiore ai 400 nm dove
si osserva la colorazione blu-violetto.
Il seguente video mostra l’andamento dell’esperienza:
https://drive.google.com/file/d/16Wo7zapCu8L7ny6pJU6bon8VzTWLghuo/view?usp=sharing

2) FENOMENO DI DIFFRAZIONE / INTERFERENZA

Per ottenere l’ampiezza della fenditura si sfrutta la legge di Bragg la quale enuncia che il sin dell’angolo di
diffrazione è uguale al rapporto tra la lunghezza d’onda del fascio luminoso monocromatico e l’ampiezza
della fenditura del reticolo utilizzato. Approssimando prima il sin(θ) a θ e successivamente θ a tan(θ) si
λ 𝑥
ottiene la relazione 𝑎
≃ 𝑦
da cui ottenendo x ed y e conoscendo la lunghezza d’onda λ del laser si
ottiene l’ampiezza “a”.

In primo luogo abbiamo proiettato attraverso una fenditura regolabile su un muro il fascio monocromatico
mediante un laser rosso e si osserva come inizialmente il fadcio che non passa attraverso la fenditura è
concentrato in un punto. Successivamente mediante la fenditura si osserva che il fascio subisce il fenomeno
di interferenza e comporta quindi la formazione di zone di buoi e luce dette frange di diffrazione di
Fraunhofer.
Lo stesso abbiamo fatto con una luce verde utilizzando reticoli a numero di fenditure crescenti da cui
abbiamo ottenuto i seguenti risultati:

Abbiamo puntato i due laser di luce monocromatica diversa (uno verde e uno rosso) su una parete bianca
con distanza fissa di 285 cm e misurato la distanza tra le prime due frange dato che quelle successive erano

troppo ampie e non misurabili.


I dati ottenuti sono seguenti:

Sorgente: Laser Verde


Reticolo: 500 per cui d= 2 μm
Distanza tra le frange 82,5 cm
Lunghezza d’onda calcolata: 579 nm
Lunghezza d’onda reale: 532 nm

Sorgente: Laser Rosso


Reticolo: 500 per cui d= 2 μm
Distanza tra le frange: 102 cm
Lunghezza d’onda calcolata: 715 nm
Lunghezza d’onda reale: 650 nm

Sorgente: Laser Verde


Reticolo: 1000 per cui d= 1 μm
Distanza tra le frange: 175 cm
Lunghezza d’onda calcolata: 614 nm
Lunghezza d’onda reale: 532 nm

Dato che le misure sono state effettuate in maniera non particolarmente accurata i valori calcolati
differiscono dai valori reali.

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