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ESPERIENZE DI LABORATORIO

DI CHIMICA ORGANICA
AA 2020-2021

Studentessa: Gentile Camilla

ESPERIENZA N°1:

TITOLO:
Separazione di tre sostanze aventi diverso pKa attraverso estrazione
liquido-liquido.

Acido benzoico Naftalene Naftolo

pKa= 6,45x10(-5) pKa= 12,1 pKa= 9,3

SCOPO:
Lo scopo dell’esperienza è quello di separare 3 sostanze con valori diversi
di pKa: il naftalene, il naftolo e acido benzoico, sfruttando la loro diversa
distribuzione in una miscela bifasica, costituita da un solvente organico ed
una soluzione acquosa. Variando il Ph della soluzione acquosa, sarà
possibile modificare la solubilità in acqua di tali composti.

REATTIVI:
-NaHCO3 (10%)à[2x15 ml]
-NaOH (10%)à[2x15ml]
-HCl (3N)
-Etere di etilico: (Et2O)à[3x15ml]
-Sodio solfato: Na2SO4
Si noti che le soluzioni dei reattivi erano già preparati.

DATI:
Tabella

CONCLUSIONI:
1. L’acido benzoico si trova nella soluzione organica n°: O4
2. Punto di fusione acido benzoico puro: 122°C
3. Punto di fusione acido benzoico inizio fusione:118°C
4. Punto di fusione acido benzoico fine fusione.120°C (più basso per
via delle impurezze)
ESPERIENZA N°2:

2A

TITOLO:
Riconoscimento delle sostanze incognite attraverso cromatografia su strato
sottile.

SCOPO:
Lo scopo dell’esperienza è quello di individuare i componenti della
miscela incognita separata nell’esperimento 1 presenti nelle soluzioni O2,
O3, O4 attraverso Cromatografia su strato sottile. Le sostanze saranno
individuate confrontando i loro Rf con gli Rf di 3 standard dei composti
separati.

REATTIVI:
- 3 standard di riferimento (O2, O3, O4)
PREPARAZIONE REATTIVI:
Si pesano 5 mg di ogni sostanza diluendole con 2 ml di etere dietilico

CALCOLI:
Identificazione delle identità dei componenti nella miscela separati in O2,
O3, O4:
 O2= naftalene
 O3=naftolo
 O4=acido benzoico
Con una miscela di esano e di acetilacetato in composizione 9:1 si ottiene:
 Rf naftalene=0,85;
 Rf naftolo=0,51;
 Rf acido benzoico=0,43.

CONCLUSIONI:
Gli Rf ottenuti sono in accordo con le aspettative dato che sulla lastrina di
TLC il composto più polare è l’acido benzoico che viene trattenuto
maggiormente infatti ha un Rf basso rispetto alle altre sostanze, di contro il
naftalene è quello meno polare e quindi meno trattenuto infatti, si noti, che
ha un Rf alto.
2B

TITOLO:
Riconoscimento di amminoacidi chirali attraverso cromatografia su strato
sottile su gel di silice e cellulosa.

VALINA ALANINA

SCOPO:
Lo scopo dell’esperienza è quello di individuare la natura di un
amminoacido incognito che vi sarà consegnata, attraverso Cromatografia
su strato sottile. Le sostanze saranno individuate confrontando i loro Rf
con gli Rf dei 4 standard dei composti separati.
REATTIVI:
- HCl in etanolo (1,25 M)
- L-Alanina e L-Valina
-D-Alanina e D-Valina
-Miscela di: n-butanolo:acido acetico: acqua in proposizione di 12:3:5
-Ninidrina

PREPARAZIONE DEI REATTIVI:


Pesare 5 mg di ogni sostanza, diluendole con 2 ml di HCl in etanolo

DATI:
Natura degli amminoacidi analizzati:

ALANINA:
 Amminoacido (acido α-amminopropionico) di formula
CH3−CH (NH2)−COOH.
Ruota a destra il piano della luce polarizzata. È stata isolata nella forma
levogira; il composto naturale è quindi l’L(+)-alanina. È uno dei 20
amminoacidi presenti nelle proteine animali e vegetali, particolarmente
abbondante nella fibroina della seta, da cui viene estratto per idrolisi acida.
È un amminoacido non essenziale; viene facilmente sintetizzata
nell’organismo soprattutto per transaminazione a partire dall’acido
piruvico. È anche uno degli amminoacidi liberi più abbondanti nei tessuti e
nei liquidi fisiologici. 
In natura, oltre alla comune forma α, si trova anche l’isomero β, avente
cioè il gruppo −NH2 in posizione β rispetto al carbossile:
CH2 (NH2)−CH2−COOH. Non fa parte di proteine e la sua importanza è
dovuta alla sua presenza nell’acido pantotenico (vitamina idrosolubile del
complesso B) e nel coenzima A, che da questa vitamina deriva.

VALINA:
La valina è un amminoacido essenziale apolare, la sua molecola è chirale.
L'enantiomero “L” è uno dei 20 amminoacidi naturali, il suo gruppo
laterale è un isopropile.
Tra i cereali, la segale ne è molto ricca, con 530 mg per 100 g.
La valina è necessaria come componente della biosintesi proteica, ma è
utilizzabile dall'organismo umano anche per la produzione di energia da
alimenti molto proteici o in caso di mobilizzazione di riserve proteiche
endogene. La valina serve per esempio, come gli altri due aminoacidi con
catena di carboidrati ramificata: leucina e isoleucina, al nutrimento
del muscolo. Questo è importante durante sforzi prolungati o in fasi
di fame, quando il corpo deve attingere alle proprie riserve interne. La
distruzione della valina dà luogo a propionil-CoA che, dopo la conversione
in succinil-CoA, contribuisce al completamento del ciclo di Krebs.
Questi due amminoacidi sono stati separati e analizzati con
la cromatografia su strato sottile o TLC, che è una tecnica
cromatografica di semplice preparazione e rapida esecuzione; questo la
rende particolarmente adatta per l'esecuzione di valutazioni qualitative o
semi-quantitative, nonché per seguire una reazione chimica durante il suo
svolgersi.
Come tutte le cromatografie, si basa sulla diversa ripartizione di sostanze
differenti tra una fase stazionaria ed una fase mobile, in funzione
dell'affinità di ogni sostanza con esse.
La fase stazionaria è generalmente uno strato dallo spessore uniforme di
circa 1 mm di materiale adsorbente, depositato su una lastra di vetro. Il
materiale adsorbente può essere gel di silice, allumina, cellulosa in
polvere.
La fase mobile è un solvente opportunamente scelto (o una miscela di
solventi), capace di separare i componenti della miscela da analizzare e
poco affine per polarità alla fase stazionaria scelta.
Uno strato di fase mobile alto circa 1 cm viene posto sul fondo di un
contenitore, nel quale si immerge l'estremità inferiore della lastra di vetro
preparata col materiale adsorbente, sulla quale è stata previamente posta
una goccia del campione da separare (o di una sua soluzione). La camera
di sviluppo viene poi chiusa in modo da mantenere l'ambiente saturo di
vapori di solvente.
Per effetto di capillarità il solvente sale lungo la lastrina, trascinando con
sé in maniera differente i componenti della miscela e separandoli. La corsa
del solvente può durare da una decina di minuti ad oltre un'ora.
Se la separazione non è stata sufficiente, si può ricorrere ad una
separazione bidimensionale: in questo caso la lastra è di forma quadrata ed
in un angolo di questa si deposita in un unico punto la soluzione da
separare. Dopo aver proceduto alla separazione come di consueto, si ruota
la lastra in modo che le componenti separate siano lungo una linea
orizzontale, quindi si procede ad una nuova separazione con un differente
solvente.
Procedendo in questo modo si riescono a separare sostanze molto affini fra
loro e non altrimenti separabili.

Qualora non sia possibile osservare direttamente le macchie di campione


sulla superficie della lastrina - caso molto frequente - si può ricorrere
all'osservazione sotto luce ultravioletta o alla reazione con reagenti che
sviluppano composti colorati.
Prevedendo l'osservazione alla luce ultravioletta, la separazione viene
effettuata su lastre già impregnate di una soluzione di fluoresceina. In
questo modo qualsiasi sostanza presente attenuerà la fluorescenza e sarà
evidenziata da aloni più scuri.
Per riconoscere con certezza le diverse componenti, a fianco della miscela
da separare si depositano sulla lastra quantità note di sostanze di
riferimento (dette standard).
Per effettuare una determinazione quantitativa, si utilizza una lastrina
fluorescente per la separazione quindi si individuano e delimitano le zone
contenenti la sostanza da analizzare e si asporta l'adsorbente che ne è
impregnato, raccogliendolo. Si procede quindi al dosaggio della sostanza
in questione.
La medesima procedura viene effettuata sulle macchie degli standard,
quantitativamente noti, in modo da avere un termine di paragone per il
dosaggio. Con semplici proporzioni dai dati del dosaggio si può quindi
risalire alla quantità presente in assoluto.
Una misura semi-quantitativa approssimata può invece essere condotta
confrontando l'intensità dell'alone scuro (in luce ultravioletta) o del colore
sviluppato (per reazione con agenti sviluppanti) prodotto dal campione con
quella di una serie di soluzioni di standard a concentrazioni differenti.
La TLC è una tecnica che trova spesso accoglimento nelle industrie
chimiche specializzate nella produzione di coloranti o tinte di vario genere,
che permette di verificare la corretta composizione del colore,
individuando di conseguenza anomalie o tracce di coloranti che non
devono essere presenti nei prodotti finiti.

CONCLUSIONI:
Tra la L-alanina e la D-valina c’è una differenza di 0,01 mm di distanza
Viceversa per la L-valina e la D-valina non vi è alcuna differenza, infatti
sulla TLC procede in maniera analoga

ESPERIENZA N°3:

TITOLO:
Distillazione in corrente di vapore ed isolamento dell’eugenolo dai chiodi
di garofano.
SCOPO:
Questa esperienza descrive l’isolamento dell’eugenolo dai chiodi di
garofano, mediante distillazione in corrente di vapore, estrazione della fase
acquosa con diclorometano ed evaporazione della fase organica.

REATTIVI:
-Chiodi di garofano
-2 coccetti ebollitori
-Diclorometano (CH2Cl2)
-Solfato di sodio (Na2SO4)
PREPARAZIONE DEI REATTIVI:
o Pesare 5 g di chiodi di garofano con 75 ml di H2O
o Diclorometano (2x20 ml)

Procedura
Distillazione:
Pesare 5 g di chiodi di garofano e frantumarli col pestello in un mortaio.
Porre i chiodi di garofano schiacciati in un pallone da 250 ml con 75 ml di
acqua distillata. Collegare il pallone all’apparecchiatura di distillazione
(vedi Fig. 1) e riscaldare la sospensione all’ebollizione. Nella fase iniziale
procedere con cautela al fine di evitare il riflusso del contenuto del pallone
nel recipiente di raccolta. Continuare con la distillazione fino a raccogliere
50 ml di distillato. Il distillato risulta leggermente opaco, specie all’inizio
del processo di distillazione. ATTENZIONE: Quando si collega l’apparato
di distillazione, prestare attenzione che il sistema sia aperto all’aria, al fine
di evitare la formazione di una sovra-pressione all’interno del sistema (con
conseguente rottura del sistema di distillazione).

Estrazione:
Raffreddare il distillato a temperatura ambiente e trasferirlo in un imbuto
separatore da 125 ml, estraendo tre volte con porzioni da 10 ml di
diclorometano. Anidrificare la fase organica con solfato di sodio. Filtrare
la soluzione in un pallone da 50 ml ed evaporare il solvente a pressione
ridotta con l’evaporatore rotante. Raffreddare il residuo.
CONCLUSIONI:
Si noti la formazione di un liquido trasparente (circa 5) di olio essenziale
dai chiodi di garofano con distillazione in corrente di vapore.

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