Sei sulla pagina 1di 22

LABORATORIODICHIMICAORGANICA

RELAZIONERIGUARDANTEGLIESPERIMENTIEFFETTUATIDA

TREVISANELLOMICHELE
BEVILACQUANATALIA
VETTORELLODANIELA

1
2
3
4

1Parabenzochinone,2Anilina,3Paracloroanilina,4Parametossianilina,
5Fenolo,6Naftolo,7Naftalene,8Antracene

CROMATOGRAFIASUSTRATOSOTTILE(TLC)

ESPERIMENTON1ELUIZIONECONMETODOTLCDISOSTANZENOTE

INTRODUZIONE
Con il termine cromatografia viene indicata una serie di tecniche analitiche che permettono la
separazione dei componenti chimici di una miscela che si distribuiscono in maniera differente fra
duefasi:

FaseStazionaria(FS)
FaseMobile(FM)

Il diverso comportamento nei confronti delle due fasi permette di caratterizzare le sostanze
contenute nella miscela. Ponendo la miscela da separare ad unestremit della fase stazionaria e
facendoscorrereattraversoessalafasemobilesiottienelaseparazionedeicomponentidellamiscela
infunzionedelledifferentiinterazioni(legameadidrogeno,forzedivanderWaals)traleduefasi
e i componenti. Le iterazioni provocano un rallentamento che selettivo e caratteristico per ogni
sostanza.
La fase stazionaria costituita da un letto attraverso il quale si muove la fase mobile. Con il
terminebandasiindicalazonadifasestazionariaoccupatadaunoopicomponentidelcampione.
Lafasemobilepuessereinfasegassosa(gascromatografia)oinfaseliquida.Solitamentelafase
mobile indicata come eluente. Eluizione il termine che indica loperazione di separazione. La
cromatografia in fase liquida pu essere ulteriormente suddivisa a seconda della natura della fase
stazionaria.
Se la fase stazionaria costituita da un solido adsorbente si parla di cromatografia da
assorbimento(LSCLiquidSolidChromatography)chesfruttaladiversasolubilitdellamiscela
daseparareneiconfrontisiadellafasemobilesiastazionaria.
Inquestocasoilsolidopuesserequalsiasimaterialechesia:

Insolubilenellafaseliquida;
Dotatodiunanotevolecapacitassorbente;
nonprovochialterazioninellesostanzedaseparare.

Iliquidiusaticomefasemobiledevonoessere:
Solventineiconfrontidellasostanzaadsorbita;
Inertineiconfrontidellafasestazionaria.

Se la fase stazionaria invece composta da un solvente in fase liquida supportato da una base di
solidoinerte(geldisilice,allumina)siparladicromatografiadaripartizione(LLCLiquid
Liquid Chromatography) nella quale entrambe le fasi sono allo stato liquido. Il solvente che
costituiscelafasemobile(eluente)immiscibileconlafasestazionaria.
Idiversisupportidellafasestazionaria(solida)portanoalladivisioneinduetecnicheprincipalidi
analisicromatografia:

Cromatografiasucolonna;
2

Cromatografiasustratosottile(TLCThinLayerCrhomatography).

Nellacromatografiasustratosottilesisfruttanoiprincipidellacromatografiadaassorbimentoeda
ripartizione. La fase stazionaria supportata su lastre di vetro, alluminio o plastica inerte ai
solventiusatiperleluizione.Lafasemobilecompostadisolididiscioltiinunopportunosolvente.
NelleanalisidanoieffettuateconilmetodoTLCsonostateosservatelediverseiterazionitraotto
sostanze differenti e leluizione di composti presenti in pennarelli colorati di uso comune. Scopo
dellesperimentodiacquisirepraticanellanalisiTLC.Lesostanzedanoiutilizzatesonotossiche,
bisognaevitareilcontattoconesseelinalazioneprolungatadeivapori(soprattuttodeiclorurati).

ESECUZIONE

Materialeoccorrente:
8 provette piccole, lastra TLC 20X20 in gel di silice, capillari, contenitore di vetro richiudibile
(cameradisviluppo),cartadafiltro.

Sostanzeanalizzate:
1Parabenzochinone,2Anilina,3Paracloroanilina,4Parametossianilina,
5Fenolo,6Naftolo,7Naftalene,8Antracene,xPennarelli

Solventeutilizzato(perlasolubilizzazionedellesostanze)
Diclorometano

Eluenteutilizzato:
Etanolo

Modalitdiesecuzione:
Nelle provette si pongono piccoli campioni delle sostanze sopra descritte (ca. 5 mg/1 goccia) e si
portanoinsoluzionecon5ml.disolvente(diclorometano).
SipreparanoduelastrinedaTLC10X5tagliandolalastra.Sideveavercuradinonscalfireibordi
dellelastrinepoichunamancanzadellafasestazionariaprovocherebbevariazioninelpercorsodella
fasemobile.Conunamatitaapuntasottiletracciataunalineaacirca2,5cmdalbordoinferiore
della lastrina. La linea tracciata costituisce la banda sulla quale sono depositati i campioni per il
saggio.
Inuncontenitoredivetrorichiudibileermeticamentevengonoversatialcunimldieluente(etanolo)
evisiimmergeunastrisciadicartadafiltroinmododaaumentarelasuperficiedelleluente,con
conseguente formazione di vapori delleluente stesso. La fase liquida e gassosa devono essere
allequilibrio, perci il contenitore viene chiuso per creareun ambiente saturo.Ilsistema creato
dettocameradisviluppo.
Conuncapillaresiprelevanopiccolequantitdellesoluzioninelleprovetteesidispongono,conun
leggero tocco, sulla banda della lastrina. Ogni lastrina utilizzata per quattro campioni.
Lestremitinferioreimmersanelleluenteperesseresviluppata.Occorremantenereunadistanza
diqualchecmtralabandaelasuperficiedelleluenteperevitarecheicampionientrinoacontatto
conilliquidoevisidisperdano.

Leluente sale per capillarit lungo la lastrina e trascina i campioni formando delle macchie.
Quandoleluentegiuntoacircauncmdalbordosuperioredellalastrina,sitogliedallacameradi
sviluppoesisegnaconlamatitailfrontedelsolvente.

METODIDICARATTERIZZAZIONEDELLESOSTANZE

LampadaUV:
Nella preparazione della fase stazionaria viene aggiunto un indicatore di fluorescenza (silicato di
zincoZn2SiO4attivatoconmanganeseoindicatoredinaturaorganica)chepermettedilocalizzare
sulla lastra le sostanze. La lastrina assorbe i raggi UV rimettendo una fluorescenza verde, le
macchieprovocatedallesostanzeassumonoinvececolorazionidifferenti.

Iodio:
Lalastrinapostainunrecipientecontenentecristallidiiodio.Loiodiosiaccumulerneipuntiin
cuisonoaccumulatiivaricompostidandocolorazionidalgialloalmarrone.

BlueShift:
Il blue shift (molibdato dammonio (NH4)2MoO4) un rivelatore che permette di individuare
moltonettamentelemacchieformatesullalastrina.Lalastrinavieneimmersacompletamentenella
soluzionegialla.Lemacchieassumonocolorazioneblu.

FattoreRF(RateFlow):
NelcasodicromatografiasustratosottilelospostamentoespressocomeRf,cioilrapportotrala
distanza percorsa dalla sostanza rispetto alla distanza percorsa dal solvente. Il fattore Rf
caratteristicodiognisostanza.

Lelastrinesviluppateelasciateasciugaresonosaggiateconimetodisopradescritti.Inoltresiprova
ariscaldarelalastraannotandolevariazionidellemacchieacaldoeafreddo.Idatiottenutidaivari
saggisonoiseguenti:

1)Parabenzochinone:
SVILUPPO:
Macchiacircolaredicolormarroncinodaicontornisfumati
LAMPADAUV:
Macchiacircolaremarronescurodaicontornisfumati
IODIO:
Macchiacircolaremarroncinochiarissimodacontorniindefiniti
BLUESHIFT(afreddo):
Macchiapiscura
BLUESHIFT(acaldo):
Macchiaquasiinvisibileconsfumatureblu
FATTORERF:
0,48

2)Anilina:
SVILUPPO:
Macchiacircolaredicolorgiallino,pichiaraalcentroedaicontorni
sfumati
4

LAMPADAUV:
IODIO:
BLUESHIFT(afreddo):
BLUESHIFT(acaldo):
FATTORERF:

3)Paracloroanilina:
SVILUPPO:
LAMPADAUV:
IODIO:
BLUESHIFT(afreddo):
BLUESHIFT(acaldo):
FATTORERF:

4)Parametossianilina:
SVILUPPO:

Macchiacircolaremarronechiarosfumata
Macchiacircolaregiallointensodacontorniindefiniti
Macchiagialloscurodaicontornidefiniti
Colorazionepiscura
0,5

Macchiacircolaredicolorgialloscurodaicontornidefiniti
Macchiacircolaremarronescurodaicontornidefiniti
Macchiacircolaregiallosenapedacontorniindefiniti
Contornipidefiniti
Colorazionepiscura
0,47

Macchiamarroneacerchiconcentrici.Lesternopisfumatoechiaro,
lintermedioverdescuropidefinito,linternotendentealgialloepi
sfumato
Macchiaaduecerchiconcentrici,internopiscuro
Macchiacircolaremarronescurodaicontornipidefiniti
Macchiamarronescuroconcodaviola
Macchiapiscura
0,42

LAMPADAUV:
IODIO:
BLUESHIFT(afreddo):
BLUESHIFT(acaldo):
FATTORERF:

Fotodellemacchieformatisiconiprocedimentieseguiti.

Sviluppo

Iodio

BluShift(afreddo)

2 3

5)Fenolo:
SVILUPPO:
LAMPADAUV:

2 3

BlueShift(acaldo)

2 3

2 3

Macchiapraticamenteinvisibile
Macchiacircolareviolettadaicontornidefiniti
5

IODIO:
BLUESHIFT(afreddo):
BLUESHIFT(acaldo):
FATTORERF:

6)Naftolo:
SVILUPPO:
LAMPADAUV:
IODIO:
BLUESHIFT(afreddo):
BLUESHIFT(acaldo):
FATTORERF:

7)Naftalene:
SVILUPPO:
LAMPADAUV:
IODIO:
BLUESHIFT(afreddo):
BLUESHIFT(acaldo):
FATTORERF:

8)Antracene:
SVILUPPO:
LAMPADAUV:
IODIO:
BLUESHIFT(afreddo):
BLUESHIFT(acaldo):
FATTORERF:

X)Pennarelli:
SVILUPPO:
LAMPADAUV:

Macchiapraticamenteinvisibile
Macchiaquasiinvisibile
Nessunavariazione
0,55

Macchiapraticamenteinvisibile
Macchiacircolareviolettachiarodaicontornisfumati
Macchiagiallinochiarodaicontornisfumati
Nessunavariazione
Macchiabluintensodaicontornidefiniti
0,65

Macchiapraticamenteinvisibile
Macchiacircolareviolettachiarodaicontornisfumati
Macchiapraticamenteinvisibile
Macchiaquasiinvisibile
Nessunavariazione
0,66

Macchiapraticamenteinvisibile
Macchiaconicaviolettadaicontornidefiniti
Macchiaconicagiallinadaicontornisfumati
Nessunavariazione
Macchiaconicaazzurradaicontornisfumati
NONCALCOLABILE

I colori eluiti si scompongono a poco a poco. Secondo la loro


composizioneavremobandediverse.(vedifoto)
due colori presentano macchie rosa fosforescente (primo e ultimo, la
parte in fucsia nella foto). Da notare che il colore rosso viene
trascinato. Questo rivela la presenza di interazioni di non legame
(VanderWaals)tralasostanzaelafasestazionaria.

Fotodellemacchieformatisiconprocedimentieseguiti.

BlueShift(afreddo)

Coloritestati

6 7

Sviluppocolori

SAGGIDIRICRISTALLIZZAZIONE

ESPERIMENTON2RICRISTALLIZZAZIONEDELLACIDOBENZOICOPURO

Strumentiutilizzati:
- 1Provettada20ml
- 1Portaprovette
- 1Bagnomariaconpiastrariscaldante
- 1Bacchettadivetro
- 1ImbutodiBuchner
- 1cartadafiltro(perimbuto)
- 1Beutadavuoto(congomma)
- 1Capillare

Solventiutilizzati:
- AcidoBenzoico
- Acquadistillata

Esecuzionedellesperimento:
Nellaprovettainseriamo120mgdiacidobenzoicoeversiamo4mldiacquadistillata.Scaldiamoa
bagnomariafinoadebollizione.Riprendiamoconacquadistillatafinoacompletafusionedellacido.
Togliamo la provetta dal bagnomaria e lasciamo raffreddare a temperatura ambiente. Filtriamo i
cristalli formatisi meiante limbuto Buchner sul quale abbiamo adagiato la carta da filtro
opportunamentetagliata.Conilcapillarepreleviamopartedellacidofiltratoeseccatoeloponiamo
nelmisuratoredelpuntodifusione.Annotiamoilpuntodifusione,sequestopibassodi122,4C
allorabisognaripeterelacristallizzazione.

Osservazioni:
A causa della mancanza di tempo non stato possibile essiccare completamente lacido, e quindi
calcolare la temperatura di fusione di questultimo. Molto probabilmente avremmo notato un
7

leggero abbassamento crioscopico dovuto alle impurit catturate in fase di cristallizzazione. La


temperaturadifusionesisarebbecomunqueaggirataintornoai122Cpoichlamaggiorpartedelle
impuritrimastanellacqua.Abbiamoeseguitounaveraepropriapuliziadelcristallo.
Lacquadistillata,essendopolare,unbuonsolventeperlacidobenzoico,anchessopolare.

ESPERIMENTON3RICRISTALLIZZAZIONEDELBIFENILEPURO

Strumentiutilizzati:
- 1Provettada20ml
- 1Portaprovette
- 1Bagnomariaconpiastrariscaldante
- 1Bacchettadivetro
- 1ImbutodiBuchner
- 1cartadafiltro(perimbuto)
- 1Beutadavuoto(congomma)
- 1Capillare

Solventiutilizzati:
- Difenile
- Cicloesano

Esecuzionedellesperimento:
Nellaprovettainseriamo120mgdidifenileeversiamo4mldicicloesano.Scaldiamoabagnomaria
finoadebollizione.Riprendiamoeventualmenteconcicloesanofinoacompletafusionedeldifenile.
Togliamo la provetta dal bagnomaria e lasciamo raffreddare a temperatura ambiente. Filtriamo i
cristalli formatisi mediante limbuto Buchner sul quale abbiamo adagiato la carta da filtro
opportunamentetagliata.Conilcapillarepreleviamopartedeldifenilefiltratoeseccatoeloponiamo
nelmisuratoredelpuntodifusione.Annotiamoilpuntodifusione,sequestopibassodi69C
allorabisognaripeterelacristallizzazione.

Osservazioni:
Acausadellamancanzaditempononstatopossibileessiccarecompletamenteilbifenile,equindi
calcolare la temperatura di fusione di questultimo. Molto probabilmente avremmo denotato un
leggero abbassamento crioscopico dovuto alle impurit catturate in fase di cristallizzazione. La
temperaturadifusionesisarebbecomunqueaggirataintornoai69Cpoichlamaggiorpartedelle
impuritrimastanellacqua.Abbiamoeseguitounaveraepropriapuliziadelcristallo.
Ilcicloesano,apolare,unbuonsolventeperildifenileanchessoapolare.

ESPERIMENTO
N4

SINTESI
DELLACETANILIDE

Strumentiutilizzati:
- 1pipettataratada10ml
- 1beutada250ml
- 1bagnodighiaccio
8

- 1fogliodicartadafiltro
- 1capillare

Solventiutilizzati:
- Anilina
- Anidrideacetica
- Acquadistillata

Esecuzionedellesperimento:
Preleviamo4mldanilinaconlapipettatarataeliversiamonellabeuta.Aggiungiamo30mldacqua
distillata. Agitando la beuta aggiungiamo esattamente 5ml danidride acetica in aliquote di 1ml
ciascuna. Annotiamo cosa accade durante la formazione dacetanilide. Ricristallizziamo
lacetanilide immergendo la beuta nel bagno di ghiaccio. A precipitazione completata filtriamo i
cristalliallariadepositandolisullacartadafiltroecalcoliamoilpuntodifusione.

Osservazioni:
Lanidrideaceticavaversatainaliquoteda1mlperunmotivomoltosemplice:lanilinaelacqua
sono composti polari mentre lanidride acetica non lo , o lo molto meno.
Per questo appena versato il primo millilitro di anidride acetica nella beuta contenente anilina e
acqua, si sono formate grosse gocce di anidride acetica che difficilmente avrebbero reagito con
lanilinasenonavessimocreatounemulsioneagitandolabeutastessa.Seavessimoversatosubito
tutti e cinque i millilitri loperazione sarebbe stata ancor pi difficoltosa. Agitando abbiamo
aumentatolasuperficiedicontattotralanilinaelanidride,accelerandolareazione.Manmanoche
questaavvienelasoluzionedivienesemprepidensaebiancastra.Dopoaverfiltratolacetanilide
notiamocheilcristallodicolorebiancobeige.Inseritoilcampionenellamacchinapercalcolarneil
puntodifusione,notiamochesiaggiraintornoai115C.

H H
H
Anidrideacetica:+
AnilinaAcetanilide+AcidoAcetico
O
H
H
H

SAGGIDIRICONOSCIMENTODIDIFFERENTIGRUPPI
FUNZIONALI

ESPERIMENTON5RICONOSCIMENTODEGLIALCOLI

INTRODUZIONE
Il saggio impiegato per il riconoscimento degli alcoli (primari, secondari e terziari) noto come
saggiodiLucaseconsistenellaseguentereazione:
9


ROH+HClRCl+HO

Lavelocitdiquestareazionedipendedallastrutturadellalcol.

R'
R'

H
R'' C O
R'' C OH

+ H Cl
H
+

R'''
R'''

R'
R'
H
H

R'' C O
R'' C +
O
+
H
H

+
R'''
R'''

R'
R'

R'' C +
R'' C Cl
+ Cl

R'''
R'''

R'

Cl C R''

R'''

Gli alcoli terziari RCOH reagiscono molto rapidamente tanto che lalogenuro alchilico (R
Cl) corrispondente si forma gi a temperatura ambiente in pochi minuti. La reazione una
sostituzionenucleofilamonomolecolare:lingombrostericoininfluentepoichlattaccoavviene
sullatomo di carbonio del carbocatione caricato positivamente, che ibridato sp e quindi
planare. A causa di questa caratteristica lattacco pu avvenire da entrambe le direzioni
perpendicolarialpianodelcarbocatione:selatomodicarboniolegatoalgruppoOHavevatre
diversisostituenti,ederaquindichirale,alloracomeprodottodellareazioneavremounamiscela
quasideltuttoracemizzataconunapercentualeleggermentemaggioredellenantiomeroavente
configurazioneinvertita.Eunareazionedelprimoordineediconseguenzalavelocitdipende
esclusivamente
dalla
concentrazione
dellalcol
terziario.
In questa reazione il gruppo uscente dal carbocatione lacqua, uno dei due prodotti.

GlialcolisecondariRCHOHsonoinvecemenoreattivienecessitanodiunabasediLewis,
come per esempio ZnCl: lacido in grado di formare un legame con il doppietto elettronico
dellossigeno alcolico. Cos facendo induce una carica positiva a questultimo e a sua volta
parzialmente allatomo di carbonio che pu essere pi facilmente attaccato dal nucleofilo. In
questo caso una sostituzione nucleofila bimolecolare (Sn2): lentrata del nucleofilo e luscita
del gruppo OH legato allacido, avvengono contemporaneamente. La velocit di reazione
dipendedaentrambiireagentiedquindiunareazionedisecondoordine.Seiduesostituenti
dellalcol sono diversi tra loro allora la reazione comporta uninversione della configurazione
rispettoallatomodicarbonio,ancheinquestocasochirale,legatoalgruppoOH.Lutilizzodella
basediLewisgiustificatodalfattocheessariesceatrasformareilcattivogruppouscenteOH
R'
R''

C OH
H

H Cl

ZnCl2

R'
R''

C O
H

R'

ZnCl2

Cl

C R''
H

HOZnCl
102

con
il
buon
gruppo
uscente
HOZnCl.

GlialcoliprimariRCHOH,menobasici,hannoildoppiettodellossigenomenodisponibilee,
a temperatura ambiente, nonreagiscononeanchecolsupporto dellacidodi Lewis. La reazione
pu avvenire solo per riscaldamento. La reazione potrebbe essere anche in questo caso di tipo
Sn2:deducibilepoichsiamoinambienteacidoeatemperaturenonmoltoelevate(inambiente
basicoeatemperatureelevateavremmopotutoavereunareazionedieliminazionebimolecolare),
inoltreilbassoingombrostericodeglialcoliprimarifavoriscequestotipodireazione.

R'

R'
H C OH
H

H Cl

Cl

OH2

ESECUZIONEDELSAGGIO

Strumentiutilizzati:
- 3provette
- 1bagnomariaconpiastrariscaldante
- 1termometro

Sostanzeutilizzate:
- terbutanolo
- secbutanolo
- nbutanolo
- Acidocloridrico
- Clorurodizinco
PreparazionedelreattivodiLucas:
IlreattivocompostodaacidocloridricoconcentratoeClorurodizinco.Questisonomiscelatiin
quantitequimolariusandoHClconcentratoal36%.
Pesiamo50grdiZnCleaggiungiamo39grdiHClconc.

Saggieffettuati
Alcoliterziari:
Inunaprovettaintroduciamo0,2mlditerbutanoloche
successivamente misceliamo a 2ml di reattivo. Dopo poco
notiamo che la soluzione diviene opaca (2) e dopo pochi minuti
osserviamo la separazione delle due fasi, una di HO e una di
cloruroditerbutile.EstataeffettuataunaprovaancheconHCl
puro(1)alpostodelreattivo:lareazioneavvienepilentamente.

Dopo pochi minuti notiamo un progressivo intorpidimento e


2
1
3
successivaseparazionedellefasi.

11

Riscaldamentoa
bagnomaria

Alcolisecondari:
In unaltra provetta introduciamo 0,2ml di secbutanolo
successivamente miscelato a 2ml di reattivo. Dopo due minuti
osserviamolintorpidimentodellasoluzione,pibiancastrorispettoal
precedente (3), e dopo una ventina di minuti avviene la separazione
dellefasi.

Alcoliprimari:
Inunaltraprovettaintroduciamo0,2mldinbutanoloseguitoda2ml
di reattivo di Lucas. La provetta posta a bagnomaria sopra una
piastrariscaldantea50C.Lareazionesembranonavvenireneanche
abagnomariaindicailfattocheatemperaturaambienteilreattivosi
sia mescolato allalcol senza reagire indice che questo era un alcol
primario.

ESPERIMENTON6RICONOSCIMENTODEIFENOLI

INTRODUZIONE
I fenoli possono essere riconosciuti attraverso la reazione di formazione dei coloranti azoici
(copulazione con sali di diazonio di ammine aromatiche primarie). Lesperimento devessere
effettuatosottocappa.Lareazionecheavvienelaseguente:

+
ArN NArOH
ArN2 + Cl

Questareazioneavvieneinambienteleggermentealcalinoeformaprecipitatiintensamentecolorati
(colorantiazoici).

ESECUZIONEDELSAGGIO

Materialeutilizzato:
- 1bagnodighiaccio
- 3provette
- 1fogliodicartadafiltro
- 1pipettapasteur

Compostiutilizzati:
- Anilina
- Acidocloridricoconcentrato
- SoluzioneacquosadiNaNO(0,5grin2,5mldiacqua)
- Fenolo
- SoluzioneacquosadiNaOH(1%)
- Acquadistillata

12

Preparazionedelclorurodibendiazonio:
Inunaprovettadiluiamo1,5mldiHClconc.con2,5mldiHO.Inunasecondaprovettaversiamo
0,5mldianilina.Versiamoilcontenutodellaprimanellaseconda,miscelandocosleduesoluzioni.
Poniamo la provetta contenente il tutto nel bagno di ghiaccio. Dopo pochi minuti (il tempo di
raffreddarelasoluzione)versiamonellaprovettaagocciaagocciai2,5mldellasoluzioneacquosadi
NaNO.

Preparazioneclorurodi
Preparazionedeifenati:
bendiazonio
In una terza provetta sciogliamo 0,2gr di fenolo in 2,5ml della
soluzioneacquosadiNaOH(1%).

Reazione:
Bagniamoilfogliodicartadafiltroconquestasoluzioneeversiamo
successivamente goccia a goccia la prima soluzione. Osserviamo e
annotiamo.

Osservazioni:
Bendiazonio
Dovecadonolegoccedellasoluzionecontenenteilsalediarendiazonio
(inquestocasoclorurodibendiazonio)lacartadafiltrosicoloradiun
arancio intenso (vedi foto) per formazione dellazocomposto. La
preparazione dei fenati avviene anche in ambiente leggermente basico
grazieallelevataaciditrispettoaicorrispondenticicloesanoli;ifenati
sono, infatti, pi stabili dei cicloesanati poich la carica negativa

delocalizzataperrisonanzasututtolanelloaromatico.
Lequilibriodiaciditdelfenolo,confrontatoconlequilibriodelcicloesanolo,pispostatoversola
dissociazione.
Lareazioneperlaformazionedelsaledidiazoniolaseguente:

NH2
+

N
N
H
Cl
+
N
O
H
Cl
+
+
+ 2 H 2O
2

Ilclorurodibendiazoniocosformatoreagiscepoiconloionefenatoattraversoquestaltrareazione:

O
+

N N

Cl

N N

OH

HCl

ESPERIMENTON7RICONOSCIMENTODELLEAMMINE

13

INTRODUZIONE
Anchenelseguentesaggiolaprovavaeseguitasottocappaeconguantidiprotezione.

Amminearomaticheprimarie:lalororeazionecaratteristicaquellachedaisalididiazonio
corrispondentifacendolereagireconacidonitroso:

HCl
+
NaNO2
ArN2 Cl
ArNH2
0-5C

Isalididiazoniosonoelettrofilideboliepossonodarereazionidisostituzionedelgruppodiazo
conperditadiN.Possonodareinoltrereazionidicopulazioneconfenoli(comegiaffrontato
nelsaggioprecedente)odammine.

Amminealifaticheprimarie:agisconoconacidonitrosoma,adifferenzadellearomatichei
lorosalididiazoniononsonostabili:

+
+

R N N
R + N N

LastabilitdelsaledidiazoniotantomaggiorequantominorelastabilitdelcarbocationeR+.
Isalididiazonioalifaticisonomenostabilidiquelliaromaticiinquantoilcarbocationealifatico
risultaesseremoltopistabiledelcarbocationearilico.
Mentre i secondi sono pi stabili e facilmente trattabili a temperature tra 0 e 5C, i primi
decompongonomoltopifacilmenteliberandoazotomolecolareedandoprodottidisostituzione,
eliminazioneeriarrangiamentoqualialcoli,clorurialchiliciedalcheni:

H3C C C NH2
H2 H2

HNO2

H3C C C N N
H2 H2

-N2
H2O

H3C C CH2
H
H3C C C OH
H2 H2

H
H3C C CH3
OH

ESECUZIONEDELSAGGIO

Materialeutilizzato:
- 1bagnodighiaccioesale
- 2provette
- 1bagnomaria
- 1pipettapasteur

Sostanzeutilizzate:
- Anilina
14

Nbutilammina
Acidocloridricoconcentrato
Acquadistillata
SoluzioneacquosadiNaNO(0,5grin2,5mldiacqua)

Modalitdiesecuzione:

Amminearomaticheprimarie:Poniamo0,5mldianilinainunaprovettaelatrattiamocon
unasoluzionediHCldiluito(1,5mldiHClpi2,5mldiHO).Raffreddiamolamiscelainun
bagnodighiaccioesaleadunatemperaturatra0e5C.Inunaltraprovettaprepariamouna
soluzionediNaNO(0,5grin2,5mldiHO)eraffreddiamoanchequestaponendolanelbagno
di ghiaccio e sale. Versiamo a goccia a goccia il contenuto della seconda provetta nella prima
(NaNO in anilina pi HCl). Lasciamo riposare 45 minuti tenendo la provetta nel bagno di
ghiaccio.
Successivamente dividiamo in due aliquote la soluzione di sale di diazonio cos ottenuta.

Scaldiamolaprimaaliquotaabagnomaria.Ilsaledidiazoniosidecomponeperformareilfenolo.
Trattiamo la seconda aliquota come nellesperimento precedente per dare la formazione dello
stessoazocomposto.

Amminealifaticheprimarie:lamodalitdiesecuzionelastessa,mainquestocasonon
necessarioscaldareabagnomaria,giafreddoosserviamolaformazionediN.Nefavoriamola
formazioneattraversounblandoriscaldamento.

Osservazioni:
La reazione effettuata per la formazione del sale la stessa che abbiamo usato nel saggio per il
riconoscimentodeifenoli:

NH2
+
N N + Cl + 2 H 2O
+ H Cl + HNO
2

ScaldandoabbiamoliberazionediNeformazionedelcarbocationearilico(instabile)chelegandosi
agliioniOHdilfenolo:

N N

Cl

H 2O

N N

OH

HCl

15

Si nota lo sviluppo di vapori di N e si osserva la


separazione di due fasi. Riconosciamo la formazione del
fenolodallodorecaratteristico.

La seconda aliquota stata invece trattata con una


soluzione acquosaleggermentebasicacontenente ifenati:

bagnata la carta da filtro con questultima versiamo la

soluzione del sale di bendiazonio goccia a goccia


osservandolacolorazionerossointensoformatasi.

Lareazionelaseguente:
Bendiazonio

Formazione
Fenolo

O
+

N N

Cl

OH

N N

HCl

Se prima la colorazione era indice della presenza di fenoli ora indice della presenza del sale di
bendiazonioderivantedallamminaaromatica.

H3C C C N N
H2 H2

H3C C CH2
H2

N N

ESPERIMENTON8RICONOSCIMENTODELLEALDEIDI

INTRODUZIONE
LareazionecaratteristicaperquestosaggiodettaanchereazionediTollensedavvienesiaconle
aldeidi aromatiche che con le alifatiche. Bisogna fare molta attenzione: alla fine dellesperimento
bisognadiluireaccuratamenteilresiduoedeliminarlo.Questoperchportandoasecchezzapotrebbe
crearsiilfulminatodargento(CNOAg),moltosensibileagliurtiedesplosivo,maanchelargento
ammide(AgNH)eilnitrurodargento(AgN)alorovoltaesplosivi.
ESECUZIONEDELSAGGIO

Materialeutilizzato:
- 2provette
- 1pipettapasteur
- 1portaprovette
Sostanzeutilizzate:
- Soluzioneal5%diAgNO
- Soluzioneal10%diNaOH
- Soluzioneal1%diNH
- Benzaldeide

Modalitdiesecuzione:

PreparazionedelreattivodiTollens:

16

Il reattivo deve essere sempre preparato al momento delluso. In una provetta poniamo 1ml di
soluzione al 5% di AgNO. Aggiungiamo a goccia a goccia la soluzione al 10% di NaOH fino a
quando non si forma un precipitato di nitrato dargento. Solubilizziamo il nitrato dargento
versando a goccia a goccia la soluzione al 1% di NH. Otteniamo cos il complesso solubile di
nitratodargentoammoniacale.

Reazione:
Argento
Labenzaldeidepostainunaprovettaetrattataconqualchegocciadelreattivo
metallico
di Tollens. Si ha rapida separazione di argento metallico che aderendo alle
paretidellaprovettaformaunospecchio.Laformazionediargentometallico
indicedellapresenzadellaldeide.

Osservazioni:

Lereazioniriguardantilaformazionedelreattivoditollenssonoleseguenti:

+
2 Ag + 2 OH
Ag2O + H2O
1)

+
+
2)
Ag(NH3)2
Ag + 2 NH3

Introducendo a goccia a goccia NaOH nella soluzione di AgNO mettiamo a


Sospensione
+
contatto tra loro gli ioni Ag e OH . Si instaura lequilibrio 1) per dare la
dossido
formazione di ossido di argento solido in sospensione. Inserendo anche la
dargento
soluzione di ammoniaca instauriamo un secondo equilibrio (2). Questo
contribuiscealladissoluzionedellasospensionediossidodiargentosottraendo
alprimoequilibriogliioniAg+eformandoilcomplessoammoniacaledargento
[Ag(NH)]+solubile.

Lasoluzionesarquindicompostadaquesticationi(inmaggiorpartequellidel
complessoammoniacaleeinminorpartequellidargento)pilanioneNO.Nonsemprequesto
testvaabuonfinepoichuneccessodiammoniacaspessonecompromettelariuscita:largentonon
precipita continuando a complessarsi fino ad ottenere il complesso stabile [Ag(NH3)4]+, molto
solubile.Quandolareazioneavvienediquestotipo:

+
RCOO + 2 Ag + 4 NH3 + 2 H2O
R C H + 2 Ag(NH3)2 + 3 OH
O

Eunareazionediossidoriduzione.Largentosiriduceda+1a0,ossidandoilgruppocarbonilico
dellealdeidi.Nelnostrocaso:

17

C O

C O

Ag(NH3)2

OH

+ 2 Ag + 4 NH3 + 2 H2O

ESPERIMENTON9RICONOSCIMENTODEICHETONI

INTRODUZIONE
Ilseguentesaggioanchechiamatosaggiodelloiodoformio.Lareazionecaratteristicadicomposti
aventigruppimetiliciadiacentiallafunzionecarbonilica,edquindipositivaperimetilchetoni.In
presenza di una base il chetone reagisce con un alogeno dando una reazione di alogenazione,
trattandounmetilchetonepossiamoaverelacompletasostituzioneindi3atomidiidrogenocon3
atomi di alogeno, formando cos un 1,1,1trialogenochetone. Questo composto reagisce con un
equivalentedibaseperformareilsaledellacidocarbossilicocorrispondenteeduntrialometano:

I
I
I2
OH
R C O + H C I
R C C I
R C CH3
NaOH
O
I
I
O
O

Eanchequestaunareazionediossidoriduzione.Loiodiosiriduceda0a1ossidandoilgruppo
carbonilico.
Ilsaledellacidocarbossilicopuesseretrasformato
nellacidopertrattamentoconHCldiluito.
ESECUZIONEDELSAGGIO
Materialeutilizzato:
- 1provetta
- 1bagnomaria

Sostanzeutilizzate:
- SoluzionediIKI
- Acetone
- Soluzioneal10%diNaOH
- Acquadistillata

Modalitdiesecuzione:
Dopoavermesso1mldiacetoneinunaprovettaversiamoallinternodiquesta5mldellasoluzione
10% di NaOH. Introduciamo il reattivo IKI a goccia a goccia fino ad ottenere la persistente
colorazione bruna dello iodio. Si nota la formazione di un solido giallino (qualora non dovesse
vedersi, porre la provetta a bagnomaria qualche minuto e aggiungere IKI se il colore bruno
18

scompare; il colore bruno deve mantenersi per almeno due minuti). Eliminiamo leccesso di iodio
aggiungendoqualchegocciadiNaOH10%.Diluiamolasoluzioneconacquadistillataelasciamoa
riposo.Separiamoecalcoliamoilpuntodifusione.

Osservazioni:
Come si pu notare dalle reazioni sotto descritte laggiunta di NaOH elimina lo iodio in eccesso
spostando lequilibrio verso la formazione del trialogenochetone e di conseguenza anche dello
iodoformio.
La soluzione contenente lo iodoformio di un color giallino pallido e il precipitato giallo. Lo
iodoformio ha una temperatura di fusione tra i 119 e i 121C. Se al posto dellacetone usiamo
lacetofenone (immiscibile con NaOH) bisogna preventivamente mescolarlo a diossano fino ad
ottenereunasoluzioneomogenea. Il diossano,avendounapolaritpivicinaallacetofenonedell
NaOHfungedafaseintermediaponendoacontattoidue.

I
+ 3 I2 + 3 NaOH

I + 3 NaI + H2O

+
I
+
H
C
I
O Na
+ NaOH

I
I

ARANCIOII(ARANCIONAFTOLO)

Strumentiutilizzati:
- 1Becherda600cc
- 1Bagnodighiaccio
- 1Pompa,buchner,beutadavuoto
- 1Termometro10+100
- 1Gocciolatore250cc
- 1Cilindrograduato100/250cc
- 1Beuta250cc

Reagentioccorrenti:
- Acidocloridrico
- Acidosolfanilico
- Sodionitrito
- Naftolo
- Carbonatodisodio
19

Sodioidrossido
Urea
Sodiocloruro

Modalitdiesecuzione:

Parteprima:preparazionedelDiabenzensolfonato
Nellabeutada250mlponiamo2,6gdiacidosolfanilico,0,8gdicarbonatodisodioanidroe50ml
diacqua.Siscaldaleggermentelasoluzionefinoachenonsialimpida.Poniamolasoluzioneinun
bagnoaghiaccioeaggiungiamounasoluzione1,1gdinitritodisodioin10mldiacqua.
In un becher da 600 ml si prepara del ghiaccio tritato e 3 ml di acido cloridrico concentrato.
Versiamolasoluzioneprecedentenelbecher,lentamenteeagitandodicontinuo.Dopo15mincirca
sisaggialasoluzioneperverificarelapresenzadiacidonitrosolibero.Siutilizzaunacartinacon
ioduro di potassio e salda damido che rileva la presenza di ossigeno in soluzione. Per eliminare
leccessodiacidonitrosoaggiungiamopiccolequantitdiurea.
Si formano dei cristalli di diazobenzensolfonato: questi non sono filtrati poich saranno disciolti
nellefasidipreparazionesuccessive.

Parteseconda:cristallizzazionedellArancioNaftolo
Inunbecherda600ccprepariamo2,2gdiNaftolodiscioltiinunasoluzionecontenente1,3gdi
idrossido di sodio. Raffreddare a 5C e versare agitando la sospensione ben mescolata di acido
solfanilico di azotato, precedentemente preparata. Avviene una reazione di copulazione e quasi
subito si separa il colorante in pasta cristallina. Dopo aver agitato bene per almeno 10 minuti si
scaldalamiscelafinchtuttalapartesolidasisiasciolta.Perdiminuirelasolubilitdelprodottodi
reazionesiaggiungono10gdiclorurodisodio,scaldandoperscioglierlocompletamente.

20

Lasciar raffreddare allaria la soluzione per unora e immergere in bagno a


ghiacciofinoacompletacristallizzazione.Ilprodottovieneisolatosullimbuto
Buchnerapplicandounleggerovuoto.Lavareconunasoluzionesaturadisalee
seccare a 80C. Sciogliamo la sostanza grezza nel minimo volume di acqua
bollenteelasciamoraffreddarefinoa80C,aggiungendosuccessivamentealcol
etilico2:1involume:inquestomodosiottienelacristallizzazionedellarancio
II.Quandolasoluzionefreddasifiltraallapompa,lavandoilcolorantepuro
sottoformadidiidratoconunpodialcolelasciandoseccareallaria.

Colorazionediunfilodilana:
Utilizziamoilcolorantescioltoinacquabollentepercolorareunfilodilana.Il
filodilanabiancoimmersonellasoluzione,agitandoditantointanto.Silava
poi il filo colorato sotto acqua corrente per eliminare leccesso di colorante: il
risultato visibile nellimmagine. Aumentando o diminuendo la
concentrazionedicoloranteinacquapossibileottenerecolorazionipiomeno
intense.

Osservazioni:
Lereazioni:

+
NH2
NH

Filodilana
colorato

+
-O S
3

NaHCO3

Na

-O S
3

NH2

NaNO2

-O S
3

H2CO3

HCl
H2O
+

Na

Cl

-O S
3
H

N
-O S
3

OH

O
N

+
NaO3S

21

LacolorazionedellalanaavvienegrazieailegamiadidrogenochesiinstauranotragliHdel
coloranteegliOdellalana(eviceversa)inquestomodo:

R R
NaO3S

H N
O H N

R
N H O
N

N H

R R
O

N
O

H N

O H N

NaO3S

22

Potrebbero piacerti anche