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IL GAS NATURALE
Il gas naturale contiene, o può contenere, diversi componenti che devono o possono
essere separati prima dell’uso. Per questo si operano diversi stadi di purificazione.
Separazione dell’anidride carbonica e dei composti solfurati: si effettua con
processi di assorbimento in solventi (es. etanolamine o carbonato di potassio a caldo)
o processi PSA o con membrane.
Rimozione del mercurio: si realizza per adsorbimento su solidi con adsorbenti non
rigenerabili (carboni attivo o solfuri metallici) o rigenerabili (zeoliti contenenti Ag),
che vengono spurgati con gas inerte che si purifica con adsorbenti non rigenerabili.
Deumidificazione. Si può fare con processi di assorbimento in solventi (es.
trietileneglicole, TEG) o processi PSA o con membrane.
Liquefazione. Si ottiene con processi di espansione adiabatica isoentropica simili a
quelli realizzati per liquefare l’aria, per lo stoccaggio e il trasporto (es. navi
metaniere) o per la separazione dei diversi componenti.
Rigassificazione. Se effettua a partire dal gas naturale liquefatto (GNL), nei terminali
di ricezione delle navi metaniere (rigassificatori).
Rimozione di azoto e elio. Si effettua distillando il gas naturale liquefatto (GNL),
trattandosi di gas ancor più volatili del metano. L’elio è un importante sottoprodotto.
Separazione degli idrocarburi superiori (natural gas liquids, NGL). Si effettua
distillando il gas naturale liquefatto (LNG), quando si vogliano utilizzare i diversi
componenti a scopi chimici. Si realizza con una serie di distillazioni effettuate a bassa
temperatura e alta pressione. Si possono avere cinque colonne:
P T testa T coda No piatti
(atm) (K) (K)
demetanizzatore 40 183 K 311 K 30-50
deetanizzatore 24 277 338 40-50
depropanizzatore 15 311 366 40-60
debutanizzatore 10 335 415 30-50
deisobutanizzatore 80
nome formula Teb (°C)
Elio He -269 Gas criogenico, gas inerte
azoto N2 -196 Prodotto di scarto, gas criogenico
C1 metano CH4 - 161 Combustibile, acido cianidrico,solfuro
di carbonio, clorometani e CFC
C2 etano C2H6 - 88 Alimentazione steam cracking
C3 propano C3H8 - 44 Gas liquefatto. Produzione propilene
per deidrogenazione, aromatizzazione
C4 isobutano iso-C4H10 - 11.7 Produzione isobutene per
deidrogenazione. Alchilazione
n-butano n-C4H10 - 0.5 Sintesi anidride maleica,
aromtizzazione
neopentano (CH3)4C + 9
C5 isopentano (CH3)2CH-C2H5 + 28 Deidrogenazione ossidativa o termica
a isoprene
n-pentano n-C5H12 + 36
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DECARBONATAZIONE E DESOLFORAZIONE
DEL GAS NATURALE
La de carbonatazione e la desolforazione del gas naturale si ottengono comunemente
con processi di assorbimento in solventi,. Nel caso più comune, se non è presente una
concentrazione molto grande di uno dei due inquinanti, si seperano insieme usando le
etanolammine come assorbenti.
Nel caso delle piattaforme offshore, dove è necessario occupare spazi molto stretti,
La dimensione dell’impianto delle etanolammine può essere considerevolmente
ridotta applicando previamente uno stadio di separazione con membrane, con moduli
multipli, che se necessario va preceduto dallo stadio di rimozione del mercurio. La
separazione con membrane consente di abbassare il tenore di gas acidi di un ordine di
grandezza.
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DEUMIDIFICAZIONE DEL GAS NATURALE
PROCESSI DI ABSORBIMENTO CON TRIETILENEGLICOLE (TEG)
Processo Digas della Sirtec. Il TEG umido viene espanso, strppato nella colonna 4-6
e nella colonna principale dove viene anche ribollito, Il gas di stripping viene
compresso e raffreddato in 1 e disidratato per flash in 2, quindi ricircolato.
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DEUMIDIFICAZIONE DEL GAS NATURALE
E RIMOZIONE DEL MERCURIO
PROCESSI DI ADBSORBIMENTO SU SOLIDI
I gas naturali possono anche venire deumidificati per adsorbimento su letti di zeoliti,
con rigenerazione per spurgo com gas caldi (temperature/purge swing adsorption).
Alcuni gas naturali contengono da alcune decine fino anche a 2000g/Nm3 di vapori
di mercurio. Il mercurio va abbattuto soprattutto perché si deposita negli scambiatori
di calore previi ai processi di liquefazione. La UOP ha sviluppato adsorbenti solidi
non rigenerabili (carboni attivo o solfuri metallici, MRU, da cui si può recuperare il
Hg ex situ), utilizzabili a monte di deumidificazione, decarbonatazione e
desolforazione, o rigenerabili (zeoliti contenenti Ag, HgSIV). Una delle soluzioni
ritenute ottimali consiste nell’aggiungere nelle colonne essiccanti uno strato di
adsorbente rigenerabile, e convogliare il gas di rigenerazione usato su un letto di
adsorbente non rigenerabile, che verrà sostituito periodicamente.
E’ possibile
anche usare un
solo letto per
l’abbattimento
simultaneo di
umidità, H2S e
mercurio.
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SISTEMI DI LIQUEFAZIONE DEL GAS NATURALE
Ciclo del propano
9 bar 20 °C
5 bar 0 °C
Ciclo
dell’ etilene
2,6 bar -20 °C
20 bar 20 °C
20 bar 66 °C
1,3 bar -40 °C
Metano
20 bar -32°C
12 bar -50 °C
7 bar -60°C
40 bar -90 °C
1,5 bar -100 °C
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Processo Mixed Fluid Cascade LNG (3-10 mtpa)
Propane Ethane Methane Nitrogen
Pre-cooling MR1 ~60% ~28% ~10 % ~2%
Liquefaction MR2 ~3% ~12% ~80% ~5%
Sub-coolingMR3 ~7 % ~10 % ~80% ~3% Coil wound heat exchanger
Scambiatore a serpentine attorcigliate
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TERMINALI DI RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE
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SEPARAZIONE DEI COMPONENTI DEL GAS NATURALE
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COMPOSIZIONE DEL PETROLIO GREGGIO
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Proprietà di alcuni petroli greggi.
I gradi API sono definiti secondo la seguente formula: (141.5/s) – 131.5 dove s è la
densità a 60 °F ( 288,6 K). Di fatto sui usa la densità a 288 K (15 °C).
Benzina 25,73 %
Jet fuel 5,72 %
Kerosene 2,40 %
Distillati (Diesel e gasoli) 27,30 %
Olii combustibili 13, 27 %
Gas di petrolio, liquefatto 19,41 %
Cere, olii lubrificanti, solventi, coke di petrolio, bitumi e asfalti 16,11 %
Zolfo
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REFINERY FLOWSHEET 2005
sulfur sulfur
recovery
light ends gas GPL
plant
oligom
light naphta lt naphta HT or isomerization gasoline
sweetening
pool
gasoline
atm hvy naphta hvy naphta HT naphta post treat
still reforming arom BTX
desalter light distillate
crude extraction
sweetening
heavy heavy lt dist. HT kerosene
distillate distillate HT Diesel Jet fuel
post treat Diesel
atm GO
heating
GO HT
alkylation oil
atm resid FCC
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RAFFINAZIONE DEL PETROLIO
DISSALAZIONE
Il greggio, pur avendo già subito un processo di dissalazione all’ origine, và
nuovamente dissalato, per evitare problemi di precipitazione di solidi e di corrosione.
Il processo consiste in un lavaggio con acqua (3-10 % vol a 100-150°C), in presenza
di un campo elettrico che rompe le emulsioni acqua salata /olio.
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Recenti innovazioni riguardano l’accoppiamento dello stadio di preriscaldamento del
greggio con la centrale di generazione elettrica sfruttando quindi il calore generato
dal combustore per produrre energia elettrica tramite una turbina a gas ed
eventualmente anche la produzione di vapor d’acqua surriscaldato.
La necessità di limitare i processi di desolforazione sulle varie frazioni consiglia una
semplificazione degli stadi di topping e vacuum (con la produzione di poche
frazioni), che vengono ripetuti dopo gli stadi di idrotrattamento.
topping
debutanizzatore
flash
vacuum
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Struttura interna di una colonna di distillazione sotto vuoto
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IMPUREZZE NELLE FRAZIONI DI PETROLIO
Il petrolio contiene eteroatomi come S e N in forma di solfuri (mercaptani, tioeteri, e
composti etrerociclici come tiofene e benzotiofeni, dibenzotiofeni), ammine e nitrili,
che, oltre a dare un odore disgustoso ai vapori, creano problemi di avvelenamento di
catalizzatori e producono SOx e NOx durante la combustione. Questi composti sono
presenti nelle frazioni medie e soprattutto in quelle pesanti.
Nelle frazioni più pesanti sono anche presenti metalli (fino a 1000 ppm nel residuo
della distillazione sotto vuoto), in particolare vanadio e nichel, solubilizzati come
complessi metallo-porfirine. Durante la combustione delle frazioni pesanti essi danno
luogo a polveri emesse nell’ atmosfera come particolato e, inoltre, avvelenano gli
stessi catalizzatori di idrodesolforazione. Inoltre, per migliorare le qualità tecniche
(numero di cetano) e ambientali di combustibili Diesel oggi si tende anche a ridurre
la concentrazione di aromatici, soprattutto polinicleari (naftaleni), nei gasoli.
RSH RSR N
S
S S H
mercaptani solfuri tiofene benzotiofene dibenzotiofene carbazoli
pireni
N
N Ni N naftaleni antraceni
N fenantreni
porfirine di Nichel
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polimeriche. Si tratta di processi poco costosi che però generano consistenti quantità
di soda sporca di solfuri, un prodotto di scarto.
Nel caso in cui le correnti trattate siano allo stato di vapore (quindi per gas, benzine,
nafte), il lavaggio con soda caustica può essere utilizzato per estrarre i mercaptani
come mercapturi. Questi vengono poi ossidati a disolfuri e i disolfuri smiscelano
dalla soda e si separano. Ciò consente di ottenere una vera desolforazione della
corrente di idrocarburo, senza modificarne il numero di ottano (al contrario degli
idrotrattamenti che lo riducono). Inoltre la soda viene “rigenerata” e può essere
riciclata diverse volte (es. processo Thiolex della Merichem).
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IDROTRATTAMENTI (HT)
La purificazione delle varie frazioni viene oggi ottenuta soprattutto tramite una
famiglia di processi chiamati Idrotrattamenti (HT). Queste reazioni consumano
molto idrogeno, che in raffineria viene essenzialmente prodotto nel corso del
processo di reforming catalitico. Dato però l’enorme sviluppo dei processi di
idrotrattamento, il balancio dell’ idrogeno nelle raffineria sta andando in negativo.
Molte raffinerie stanno attrezzandosi con processi di produzione di idrogeno via gas
di sintesi per ottemperare al deficit di idrogeno.
Le tipiche reazioni che possono avvenire nel corso dei processi di idrotrattamento, a
seconda della drasticità delle condizioni operative, sono:
l’ idrodesolforazione (HDS) dei solfuri: H - 60 kJ/molH2
es.
+ H2S
3 H2 +
S
+ 3 H2 + NH3
N
H
es.
la idrodeossigenazione (HDO) di composti ossigenati ad acqua: H ~ - 60 kJ/molH2
+ H2 + H2O
OH
es.
le idrogenazioni delle olefine (se presenti): H ~ - 100- 130 kJ/molH2
es. n-C6H12 + H2 n-C6H14
la idrodearomatizzazione (HDA) : H - 65 kJ/molH2
+ 5 H2
es.
la idrodemetallazione (HDM) che decompone i complessi metallo-porfirina e
deposita metallo sul catalizzatore.
a idrodealchilazione degli alchilaromatici: H - 20-50 kJ/molH2
+ H2 +
es.
l’ idrocracking (HCR) di paraffine a paraffine più piccole: H - 40 kJ/molH2
es. C10H22 + H2 C6H14 + C4H10
l’apertura d’anello dei nafteni: H - 30-40 kJ/molH2
+ H2
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Processi di idrodesolforazione (HDS).
La presenza di composti solforati va oggi limitata per legge, in particolare nella
frazione Diesel dove deve scendere da circa 0,2 % (tipicamente presente nella
frazione kerosene non trattata) al limite attuale di 10 ppm. Lo zolfo più refrattario
presente nei Diesel è essenzialmente quello dei 4,6-dialchil-dibenzobenzotiofeni, i
composti più refrattari alla HDS, che hanno l’atomo di zolfo stericamente impedito e
non arriva ad interagire con il sito catalitico.
S
R R
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Idrocracking (HCR)
Reattore LC-fining
(Chevron Lummus) a
letto ebullato:
Eccellente controllo
di temperatura e
buon mescolamento.
Perdite di carico
costanti
Catalizzatore:
estruso di 0.8-mm
diametro, Ni-Mo
400-450 °C
100-200 bar
Space Velocity
0.25-1.5 h –1
Catalyst
Replacement Rate
(CRR)
0.3-2.5 kg/ton feed
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Processo UOP LCD Unionfining per l’idrotrattamento di residui pesanti per la
produzione di olii combustibili o alimentazioni per HCR, FCC o cokers. Il primo
reattore contiene un catalizzatore sacrificale per la idrodemetallazione.
Post trattamenti dei combustibili Diesel
L’abbassamento dei limiti relativi allo zolfo nei combustibili e quelli previsti che
limiteranno il contenuto di aromatici e la densità e l’aumento del numero di cetano
dei combustibili Diesel ha reso necessaria l’applicazione di nuovi processi. Il
processo SynSat/SynShift accoppia uno stadio di idrodesolforazione con uno stadio
di idrodearomatizzazione (HDA). Nel primo reattore è presente un catalizzatore
HDS, nel secondo in fase liquida in controcorrente un catalizzatore bimetallico HDA
a base di Pd-Pt supportato su carriers acidi. Si realizza anche in parte l’apertura
d’anello dei nafteni (es. decaline). Tra i due reattori è necessario uno stripping dei
prodotti per separare la maggior parte dello zolfo, che ha un effetto inibitore del
catalizzatore HDA. S e N sono convertiti quasi totalmente, gli aromatici sono
convertiti al 50 %, il numero di cetano passa da 34 a 44.
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