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Petrolio greggio
<30 °C
<85 °C
<180 °C
<230 °C
Atmospheric Distillation Unit (ADU)
<340 °C (topping)
>340 °C
510 - 560 °C
Unità di distillazione atmosferica (ADU) Unità di distillazione sottovuoto (VDU)
gas
benzina
cherosene
gasolio (diesel)
olio combustibile
residuo
1a frazione o taglio: GAS
❑ parte più leggera (lean gas) composta da metano ed etano (che possono essere separati)
❑ C3/C4 gas petroliferi liquefatti (GPL o LPG in inglese) che possono essere usati sia come materia prima
(feedstock) per la produzione di composti chimici che come combustibile.
❑ C5/C6 (condensato) ha gli stessi impieghi degli idrocarburi leggeri delle benzine leggere (light naphta).
In passato, a causa degli alti costi della compressione necessaria per la liquefazione, questa frazione veniva
bruciata. I progressi tecnologici e l’aumento del prezzo del metano hanno fatto si che oggi nella maggior parte
degli impianti questa frazione venga recuperata e separata.
2° frazione o taglio (naphtha)
È composta da idrocarburi che distillano a P atm. tra 70 e 200 °C C5-C9, sia alifatici che cicloalifatici
(nafteni) con una bassa componente di idrocarburi >C9 e aromatici.
❑ La sotto-frazione indicata come benzina leggera (light naphta) è composta da idrocarburi lineari
C5/C6 ed è utilizzata principalmente per l’autotrazione anche se la struttura lineare conferisce un
basso numero d’ottani motivo per cui questa frazione viene sottoposta al processo di isomerizzazione
che genera idrocarburi ramificati, meno resistenti all’ossidazione e quindi con un maggior numero di
ottani. La benzina leggera non è invece un buon feedstock per il processo di steam cracking
(produzione di olefine).
❑ La benzina pesante (heavy naphta), composta da idrocarburi lineari C7/C9 viceversa è in diversi paesi
uno dei principali feedstock per lo steam cracking.
3° frazione o taglio: distillato medio
❑ Cherosene, distilla tra 175 e 275 °C composto principalmente da idrocarburi C9-C16 utilizzato come combustibile
per motori a reazione, come solvente e come combustibile per trazione e riscaldamento domestico.
❑ Gasolio (Diesel fuel o Diesel Oil): distilla tra 200 e 370 °C, composto da idrocarburi C15/C25
A T >350 °c si ottengono oli che vengono definiti Atmosferic Gas Oil (AGO) utilizzati come lubrificanti e come
feedstock per i processi di cracking e come combustibili (navi e caldaie industriali).
Il rimanente è composto da bitume (fondi di distillazione) e da oli indistillabili a P atm che possono essere separati
per distillazione sotto vuoto (Vacuum Gas Oil - VGO) e che a loro volta possono essere usati come feedstock per
cracking e anche per purificare frazioni di cere e paraffine.
In realtà attraverso il topping, si ottengono soprattutto prodotti non finiti, che devono subire ulteriori processi per
accedere al mercato dei combustibili.
Una raffineria di tipo HYDROSKIMMING invece, comprende anche unità di reforming (aumento del numero di ottani
delle benzine) e di hydrotreating (desolforazione dei combustibili) e permette di arrivare a circa il 50 % di prodotti finiti
Conversion refinery:
Topping + hydroskimming + cracking di AGO e LVGO che danno benzine, cherosene, diesel e olefine. Quest’ultime vengono utilizzate in
processi di oligomerizzazione e alchilazione per dare altra benzina (circa 1/3 del prodotto totale della raffineria).
Infine, processi di coocking (non catalitico) contribuiscono ad alimentare il cracking e limitare i residui
Nel periodo considerato dalla pandemia a oggi, infatti, il tasso di cambio dell’euro si è leggermente deprezzato passando da
1.10 dollari per euro a 1.05, contribuendo, ma solo marginalmente, all’aumento del prezzo del petrolio in euro. Diversa è la
situazione se il confronto è fatto con la situazione del periodo 2007-2015, quando la forza dell'euro aveva mitigato gli effetti
sul mercato europeo degli aumenti del prezzo del petrolio.
Margini di raffinazione
I margini di raffinazione rappresentano la base per determinare il contributo che le raffinerie possono aver dato per aumentare
o calmierare gli effetti dell’aumento del prezzo del petrolio sui prezzi dei derivati.
Per calcolare i margini di raffinazione è necessario considerare sia il valore della produzione del gasolio che quella della
benzina (per misurare il valore della produzione abbiamo considerato i prezzi finali al netto dell’IVA e delle accise, pubblicati
settimanalmente dal Ministero dello Sviluppo Economico)
Mediamente da un barile di 158.987 litri di petrolio (42 galloni), possono essere prodotti 75 litri di benzina e 45 litri di gasolio.
Nel periodo considerato dalla pandemia a oggi, infatti, il tasso di cambio dell’euro si è leggermente deprezzato passando da
1.10 dollari per euro a 1.05, contribuendo, ma solo marginalmente, all’aumento del prezzo del petrolio in euro. Diversa è la
situazione se il confronto è fatto con la situazione del periodo 2007-2015, quando la forza dell'euro aveva mitigato gli effetti
sul mercato europeo degli aumenti del prezzo del petrolio.
Margini di raffinazione
I margini di raffinazione rappresentano la base per determinare il contributo che le raffinerie possono aver dato per aumentare
o calmierare gli effetti dell’aumento del prezzo del petrolio sui prezzi dei derivati.
Per calcolare i margini di raffinazione è necessario considerare sia il valore della produzione del gasolio che quella della
benzina (per misurare il valore della produzione abbiamo considerato i prezzi finali al netto dell’IVA e delle accise, pubblicati
settimanalmente dal Ministero dello Sviluppo Economico)
Mediamente da un barile di 158.987 litri di petrolio (42 galloni), possono essere prodotti 75 litri di benzina e 45 litri di gasolio.