Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Cenni teorici:
La reazione di esterificazione è una reazione reversibile e richiede
l’uso di un catalizzatore, di solito acido solforico. Non è altro che
una reazione di condensazione nella quale due reagenti
(tipicamente un alcool e un acido) formano un estere come prodotto
di reazione. Spesso l'acido è un acido carbossilico, ma anche gli acidi
inorganici (acido solforico, acido fosforoso e fosforico ecc.) possono
essere esterificati. L'acido è fatto reagire in eccesso di alcol, in
presenza di un catalizzatore acido HX.
Esperienza:
Calcoli:
MM C7H6O2 = (12 x 7) + (1 x 6) + (16 x 2) g/mol = 122 g/mol
𝑚 0 ,101 𝑔
n mol C7H6O2 = = = 0,0008 mol
𝑀𝑀 122,12 𝑔/𝑚𝑜𝑙
MM CH3OH = (12 x 1) + (1 x 4) + (16 x 1) = 32,04 g/mol
m CH3OH = d CH3OH x V CH3OH = 0,8 g/ml x 2,5 ml = 1,98 g
𝑚 1,98𝑔
n mol CH3OH = = = 0,062 mol
𝑀𝑀 32,04 𝑔/𝑚𝑜𝑙
Titolo: B-Reazione di Tollens
Materiali e Sostanze:
Materiali:
1. Provette;
2. Becher;
3. Spatola;
4. Piastra riscaldante.
Sostanze:
1. Idrossido di ammonio (2N): NH4OH;
2. Glucosio (monosaccaride): C6H12O6;
3. Idrossido di sodio: NaOH;
4. Nitrato di argento: AgNO3.
Cenni teorici:
Esperienza:
Materiali e Sostanze:
Materiali:
1. Beuta
Sostanze:
1. Acqua
2. Benzaldeide:
3. Acetone: C3H6O
4. Alcol etilico o etanolo al 95%: CH3CH2OH al 95%
5. Soluzione di idrossido di sodio al 10%: NaOH al 10%
Cenni teorici:
La reazione di condensazione aldolica è data da aldeidi o chetoni
che hanno idrogeni in α al carbonile e può essere catalizzata da
acidi o basi. Per comprendere il meccanismo di queste reazioni
devono essere tenute presenti le caratteristiche del gruppo
carbonilico. Il legame >C=O è costituito da un legame σ e da
un legame π.
Il gruppo carbonilico può essere descritto come formato:
▪ dalla sovrapposizione di un orbitale sp2 del carbonio e un
orbitale 2px dell’ossigeno per formare il legame σ;
▪ assieme a una contemporanea sovrapposizione degli orbitali
2pz del carbonio e dell’ossigeno per formare il legame π.
L’ elevata reattività del gruppo carbonilico va attribuita alla forte
differenza di elettronegatività fra il carbonio e l’ossigeno che conduce
a un forte contributo, nella strutture reale del composto, assunto
dalla forma dipolare di risonanza, nella quale il carbonio ha una
carica positiva e l’ossigeno una carica negativa.
La reazione può avvenire tra due molecole di aldeide o due di chetone
uguali tra loro o diverse (aldolica incrociata o mista) oppure tra un
chetone e un’aldeide (aldolica incrociata o mista). Il primo stadio
della reazione porta ad un prodotto di addizione: nel caso di due
aldeidi si ottiene un aldolo (β-idrossialdeide), mentre con due chetoni
si hanno i chetoli (β-idrossichetoni). L’addizione è reversibile. Le β-
idrossialdeidi e β-idrossichetoni disidratano facilmente portando al
composto carbonilico α,β-insaturo: se interviene la disidratazione,
la condensazione va a completezza (irreversibile). La disidratazione
può essere favorita aumentando la temperatura del sistema o dalla
formazione di sistemi coniugati estesi.
-Il dibenzalacetone è un composto organico con formula lorda
C17H14O; si presenta di colore giallo brillante. Questo composto può
essere preparato in laboratorio utilizzando una reazione di
condensazione aldolica a partire dalla benzaldeide e acetone, con
idrossido di sodio in una miscela di acqua-etanolo. È comunemente
utilizzato nella preparazione di creme solari.
Esperienza:
1. Iniziamo la nostra esperienza inserendo in una beuta quantità
prestabilite di benzaldeide (3 ml), acetone (1 ml) e alcol etilico al
95% (25 ml), il tutto sotto cappa.
2. Aggiungervi poi 30 ml di una soluzione di NaOH al 10%.
3. Occorre poi agitare la beuta per diversi minuti.
4. La miscela di partenza è relativamente limpida, incolore. Con il
trascorrere del tempo la nostra miscela di partenza tende ad
assumere una consistenza lattiginosa.
5. Si ha la formazione di particelle solide/cristalli di colore giallo.
6. Il meccanismo di questa reazione è il seguente:
Conclusioni: il prodotto che otteniamo è di colore giallo: parliamo
dei cristalli di dibenzalacetone. Il colore di tale composto è da
imputare alla sua struttura chimica: esso presenta due sistemi
aromatici, uno posto da un lato e l’altro dalla parte opposta (un
chetone alfa-beta-insaturo e un chetone con delocalizzazione dei suoi
elettroni)->nei sistemi coniugati si ha che più è forte la
delocalizzazione, più il nostro colore sarà visibilmente intenso.