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Di s p e n s e d i L a b o r a t or i o d el Co r s o Di Ch i m i c a Ge n e r a l e e

L a b o r a t o r i o ( CT 0 0 3 3 2 )

Corso di Laurea in Chimica e Tecnologie sostenibili


Anno accademico 2020-21

I NDI CE
I. Preparazioni di sostanze inorganiche. 2
Esp. I-1 Preparazione Fe(NH4)2(SO4)2 • 6 H2O. 2

Esp. I-2 Preparazione CuSO4 • 5 H2O. 2

Esp. I-3 Riciclaggio: l’uso di rottami d’alluminio per produrre allume. 2

II. Reazioni acido - base. 6


Esp. II - 1 Ammoniaca da sali di ammonio e alcali. 6

III Equilibrio chimico e modifiche dell’equilibrio chimico.


(Legge di Le Chatelier). 7
Esp. III - 1 Effetto dello ione a comune in un equilibrio in soluzione: ammoniaca
e ammonio acetato. 7
Esp. III - 2 Prodotto di solubilità: effetto della concentrazione. 8
I. Preparazione di sostanze inorganiche.

Esp. I – 1 Preparazione Fe(NH4)2(SO4)2 • 6 H2O.


In un bicchiere da 100ml si pongono 3g di ferro in polvere, 25ml d’acqua distillata e 3ml di H 2SO4
concentrato (ATTENZIONE! Mescolare bene mentre si versa! Indossare occhiali protettivi!). La miscela viene
cautamente scaldata nel bagno a sabbia all’ebollizione fino a completa dissoluzione della polvere di ferro
(eventualmente aggiungere altra acqua distillata se tende ad andare a secco). Alla soluzione risultante, di colore
verde pallido, si aggiunge dopo raffreddamento una quantità stechiometrica di (NH4)2SO4 sciolto in 25ml
d’acqua.
Dopo aggiunta di H2SO4 diluito (5-10 gocce) la miscela di reazione è filtrata su carta, e la soluzione
risultante concentrata a piccolo volume per evaporazione a caldo. Lasciando raffreddare lentamente si osserva la
precipitazione di cristalli verde chiaro di Fe(NH 4)2(SO4)2 • 6H2O che vengono separati per filtrazione su gooch
ed asciugati a freddo (non in stufa).

Fe (s) + H 2 SO 4 (aq) Fe 2 + (aq) + SO 4 2 - (aq) + H2(g)

Fe 2 + (aq) + 2 NH 4 + (aq) + 2 SO 4 2 - (aq) Fe(NH 4 ) 2 (SO 4 ) 2 ( a q ) 

Esp. I – 2 Preparazione CuSO4 • 5 H2O.


3 Cu (s) + 2 HNO 3 ( a q) + 3 H 2 SO 4 (aq) 3 CuSO 4 (aq) + 2 NO ( g )  + 4 H 2 O
In un bicchiere da 100ml si pongono 5g di rame in trucioli, 25ml di acqua distillata, 5ml di H2SO4
concentrato (ATTENZIONE! Mescolare bene mentre si versa! Indossare occhiali protettivi!) e 9ml di HNO3
concentrato (ATTENZIONE!). Il tutto viene portato cautamente all’ebollizione e così mantenuto sino a completa
dissoluzione del rame metallico; eventualmente aggiungete acqua distillata se tende ad andare a secco. Nel corso
della reazione si sviluppano vapori rossi di ossidi d’azoto (miscele di NO, incolore, che si ossida
immediatamente ad NO2, bruno, che può dimerizzare ad N2O4, incolore), e la soluzione si colora via via di un
azzurro intenso.
A reazione ultimata concentrare a caldo e lasciare raffreddare: precipitano cristalli blu di CuSO 4 • 5H2O
che vengono separati per filtrazione su gooch ed asciugati a freddo.

Esp. I – 3 Riciclaggio: l’uso di rottami d’alluminio per produrre allume.


Introduzione
Il riciclaggio di certe materie prime ha appena iniziato a diffondersi. Le lattine d’alluminio sono
riciclate per recuperare il metallo, ma quest’esperimento mostra come possono essere usate per ottenere anche
altri prodotti. In particolare, in quest’esperimento prepareremo per reazione dell’alluminio con base forte
l’allume potassico, un sale noto dall’antichità e dalle molteplici applicazioni (anti traspirante, flocculante per il
trattamento delle acque, adiuvante nei vaccini, mordente nelle , nella concia delle pelli, industria dolciaria etc).
In generale, gli allumi sono una classe di sali inorganici dalla formula generale AB(SO4)2.12H2O, dove
A rappresenta un catione monovalente del Gruppo 1 (a parte il Li, troppo piccolo, oppure Tl +, NH4+ o altri sali di
ammonio), e B un metallo trivalente come Al3+, Cr3+, Mn3+, V3+, Fe3+, Co3+, Ga3+ etc. Il termine comune
“allume” si riferisce all’allume potassico, KAl(SO4)2.12H2O.

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Le lattine per bibite generalmente hanno all’interno un sottile rivestimento plastico, per proteggere il
metallo dall’azione corrosiva degli acidi presenti nella bevanda; l’esterno normalmente è verniciato. Ambedue i
rivestimenti debbono essere rimossi affinché la reazione chimica con il metallo possa avvenire; possono essere
raschiati via con una spazzola di ferro/paglietta di acciaio. Un pezzo di metallo pulito è quindi disciolto in una
soluzione di idrossido di potassio, secondo l’equazione (1):

(1) 2 Al ( s ) + 2 KOH (aq) + 6 H2O 2 KAl(OH) 4 ( a q) + 3 H2 (g)

La reazione in forma ionica è descritta dall’equazione (2):

(2) 2 Al ( s ) + 2 OH - (aq) + 6 H2O 2 Al(OH) 4 - ( a q) + 3 H2 (g)

Queste equazioni rappresentano l’ossidazione dell’alluminio e pertanto sono un esempio di reazione


redox. La specie sopraindicata come Al(OH)4- in realtà esiste in soluzione acquosa solo a pH  13 e
concentrazioni  1.5 M; in situazioni diverse si formano specie polimere con ponti OH- o dimere con ponti O2-.
Spesso con il nome di ione alluminato viene indicata sia la specie Al(OH)4- che la specie AlO2-. L’equazione (2)
indica il perché prodotti alcalini come detersivi, smacchiatori, shampoo etc. non sono mai conservati in barattoli
di alluminio, poiché l’allumini si corroderebbe.
Nel corso della reazione viene svolto idrogeno (H 2), che diffonde nell’aria, e le specie chimiche che
rimangono in soluzione sono gli ioni potassio, alluminato, ed eventualmente l’idrossido in eccesso.
L’aggiunta di acido solforico neutralizza l’alluminato, come mostrano le equazioni (3) e (4):

(3) 2 KAl(OH) 4 ( a q) + H 2 SO 4 2Al(OH) 3 (s)  + 2 H 2 O + K 2 SO 4 (aq)

L’equazione (4) mostra la reazione in forma ionica:

(4) Al(OH) 4 - ( a q) + H+ (aq) Al(OH) 3 (s) + H2O


Queste equazioni rappresentano la reazione acido - base nella quale ioni H+ vengono trasferiti dall’acido
solforico all’acqua, e poi alla base alluminato Al(OH)4-. L’ idrossido di alluminio A l(O H ) 3 è solubile soltanto in
ambiente fortemente basico (sotto forma di alluminato), ed insolubile in ambiente neutro, precipita. Quando si
aggiunge dell’altro acido solforico il precipitato di A l (O H ) si ridiscioglie (reazione acido/base), come descritto
dall’equazione (5):

(5) 2 Al(OH) 3 (s) + 3 H 2 SO 4 (aq) Al 2 (SO 4 ) 3 (s) + 6 H 2O


Ovvero, informa ionica:

(6) Al(OH) 3 (s) + 3 H+ ( a q) Al 3+ (aq) + 3 H2O


A questo punto la soluzione contiene ioni Al3+, K+, H+, ed SO42- (provenienti dall’acido). La soluzione
dovrà essere molto calda, a causa del calore sviluppato dalla reazione (entalpia di neutralizzazione = ca 56
KJ/mol): raffreddando, cristalli di potassio alluminio solfato dodecaidrato (comunemente detto allume), si
formano lentamente (equazione 7). E’ necessario raffreddare poiché la solubilità dei cristalli d’allume in acqua
diminuisce al diminuire della temperatura.

(7) Al 2 (SO 4 ) 3 (aq) + K 2 SO 4 ( a q) + 24 H 2 O 2 KAl(SO 4 ) 2 (H 2 O) 1 2 (s)

Ovvero, in forma ionica:

(8) K+ (aq) + Al 3 + (aq) + 2 SO 4 2- (aq) + 12 H 2 O KAl(SO 4 ) 2 (H 2 O) 1 2 (s)

Nella formula KAl(SO 4 ) 2 (H 2 O) 1 2 , le dodici molecole d’acqua sono incorporate nel reticolo
cristallino come acqua di cristallizzazione, che di solito è scritta KAl(SO 4 ) 2 • 12H 2 O . Ogni ione K+ ed
Al3+ è circondato da (coordinato a) sei molecole d’acqua.
I cristalli di allume possono essere recuperati dalla soluzione per filtrazione sotto vuoto e lavaggio con
una miscela acqua / alcol fredda. La soluzione di lavaggio rimuove ogni contaminazione dai cristalli, e
(IMPORTANTE !) non li ridiscioglie; inoltre, poiché l’alcol è più volatile dell’acqua, aiuta anche a seccarli più

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velocemente. E’ da notare che questo processo non rimuove alcuna delle molecole d’acqua di cristallizzazione.
Alla fine i cristalli di allume vengono seccati sino a peso costante.

Reagenti e Materiali

Idrossido di Potassio; Acido Solforico 9M; Alcol Etilico (Metilico); ghiaccio; forbici; paglietta
d’acciaio; carta da filtro; pezzetti di alluminio di 5cm di lato; imbuto; anello di sostegno; bicchieri da 100, 250,
600ml; cilindro graduato da 50ml; bacchetta di vetro; bagno a sabbia; vetrino di orologio; gooch; termometro;
beuta da 125ml; tappo di gomma.

Procedura

Nota Bene: Nel corso dell’esperimento si maneggiano H2SO4 e KOH solida. Ambedue questi
prodotti sono: i) Corrosivi sia per voi sia per chi vi sta intorno; ii) Deliquescenti: assorbono cioè acqua
dall’atmosfera. Ricordatevi perciò di richiudere i loro contenitori quando li avrete prelevati! Inoltre, la KOH
reagisce con la CO2 dell’aria per formare bicarbonato di potassio, e questo è un altro buon motivo per tenere
chiuso il vaso.

A tta c c o de l me ta llo
1) Ritagliare un pezzo di lattina di alluminio.
2) Stendetelo sul banco/lavandino e raschiatene ambedue i lati con la paglietta d’acciaio.
3) Sciacquate, pulite ed asciugate con un po’ di carta il pezzo di metallo.
4) Tagliate il pezzo ripulito in pezzetti di circa 2 x 2 mm (“taglio a pettine”), e pesatene una
quantità compresa tra 0.8 ed 1.5 grammi. Segnate con esattezza il peso nel vostro quaderno di
laboratorio.
5) Preparate 50 ml di KOH 1.4 molare in un bicchiere da 250 mL
Attenzione! La potassa caustica corroderà non solo l’alluminio, ma anche voi, se non evitate di
schizzarvela addosso! Prestate attenzione! Indossate gli occhiali protettivi! Per prevenire i
potenziali pericoli di inalazione etc. portatevi sotto cappa i pezzi di alluminio, la soluzione di
KOH ed una bacchetta di vetro.
6) Sotto cappa, aggiungere cautamente i pezzetti di alluminio nel bicchiere con la KOH. Ponetelo
poi nel bagno a sabbia e lasciate disciogliersi l’alluminio, mescolando di tanto in tanto con la
bacchetta di vetro. La reazione richiederà circa 20/30 minuti per completarsi. Mentre il metallo
reagisce, preparatevi l’apparecchio per filtrare descritto in seguito, e preparate 20 ml di acido
solforico 9M in un bicchiere (si misurano con un cilindro graduato).
NOTA BENE : l’ H2SO4 9 M va preparato diluendo opportunamete (fare calcoli, prelevare
con pipetta graduata) quello concentrato (con cautela !).

Filtrazione, Neutralizzazione e Cristallizzazione


7) Quando l’alluminio è stato completamente disciolto, e non si sviluppa più idrogeno,
cautamente ma rapidamente, aggiungete i 20 mL di H2SO4 9M. E’ importante che mescoliate
mentre aggiungete l’acido: la soluzione diverrà molto calda. Se ci dovesse essere del
precipitato bianco flocculento nella soluzione scaldate a bagnomaria nel bagno a sabbia sino a
scioglierlo. Ci potranno essere dei granellini neri: non preoccupatevene.
8) Pieghettate un filtro di carta, mettetelo in un imbuto pulito, e ponete il tutto su una beuta da 125
mL. Fatevi mostrare come si piega il filtro di carta (il filtro deve essere più piccolo
dell’imbuto!). Filtrate la soluzione calda: riempite il filtro non oltre un centimetro dal bordo,
usando la bacchetta di vetro per guidarvi la soluzione. Il filtrato dovrebbe essere limpido ed
incolore.
9) Lasciate raffreddare la soluzione. Nel frattempo, lavate con acqua l’imbuto ed il bicchiere per
pulirli dall’acido.
10) Preparate un bagno di ghiaccio mettendo acqua e ghiaccio in un bicchiere da 600 mL.
11) Raffreddate ulteriormente la beuta con acqua corrente, poi mettetela nel bagno di ghiaccio e
lasciatela raffreddare per circa 20 minuti, agitando di tanto in tanto: dovreste presto avere un
buon precipitato. Controllate la temperatura della soluzione al termine dei 20 minuti, quando la
cristallizzazione sembra completa. Mentre la precipitazione è in corso, preparate in una
provetta 10 mL di una soluzione acqua / alcol 50% e mettetela a raffreddare nel bagno di
ghiaccio.

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Filtrazione, Asciugatura e Pesata del prodotto
12) Preparate un gooch grande pulito. Preparate l’apparecchiatura per filtrare sotto vuoto,
collegando la beuta da vuoto alla pompa ad acqua. Aprite l’acqua.
13) Togliete la beuta dal bagno di ghiaccio, agitate per staccare dal fondo tutti i cristalli, e versate
rapidamente nel gooch. Mescolate per trasferire tutti i cristalli nel gocch, aiutandovi anche con
la bacchetta di vetro (“scodinzolare”). Mantenete l’aspirazione durante tutto il processo.
14) Versate la miscela acqua / alcol fredda dalla provetta nella beuta: agitate e versate nel gooch
come prima, trasferendo così gli ultimi cristalli rimasti. Lavate poi i cristalli con due porzioni
da 5ml di metanolo, per eliminare ogni residuo di acido. Lasciate asciugare alla pompa per 10
minuti. Togliete poi il gooch dalla beuta prima di chiudere l’acqua, altrimenti questa verrà
risucchiata nella beuta.
15) Pulite e asciugate un vetrino da orologio, pesatelo e registratene il peso sul vostro quaderno di
laboratorio.
16) Trasferite i cristalli sul vetrino di orologio. Non grattate il setto filtrante del gooch con la
spatola, poiché non soltanto aggiungereste vetro all’allume ma soprattutto danneggereste il
gooch, e pesate il tutto, registrando il peso sul vostro quaderno. I cristalli sono potassio
alluminio solfato idrato (allume). Lasciateli asciugare all’aria per 5 minuti e ripesate. Un
campione si considera a peso costante quando il suo peso non diminuisce tra una pesata e
l’altra più dello 0.5% (relativamente ai cristalli, non al vostro peso totale).
17) Lavate il gooch con acqua calda e riconsegnatelo pulito.

Calcoli

Determinate il peso di allume che avete ottenuto. La stechiometria della sequenza di reazioni vi da la
relazione tra le moli di alluminio e quelle di allume che è necessaria per il calcolo della resa percentuale. La
reazione complessiva è ottenibile sommando le equazioni 1, 3, 5, 7 ed eliminando le specie presenti ad
ambo i membri. Dalla reazione totale, ed assumendo che sia l’alluminio il reagente in difetto, calcolate quanto
allume avreste dovuto teoricamente ottenere dalla quantità di alluminio che avete usato. Infine calcolate la resa
percentuale:
grammi di allume ottenuti nell’esperimento x 100
Resa % = --------------------------------------------------------------
grammi di allume teorici

Usate la Tabella, interpolando se necessario, per determinare la quantità di allume che rimane in
soluzione, anche a freddo, nelle acque madri dalle quali avete precipitato i cristalli (data l’incertezza sul loro
volume e sulla loro temperatura, quante cifre decimali potrete usare in questo numero ?)

Solubilità de l P O T A S S I O A L L U M I N I O S O L F A T O in 50ml K O H 1.4M più 20ml H 2 SO 4 9M

Temperatura, °C Allume, g.

1.0 1.98
3.0 3.36
11.0 4.32
16.0 5.84
21.0 6.97
26.0 8.40
31.0 9.54

Calcolare il bilancio di materia per il vostro esperimento come percentuale dell’allume totale:

(peso di allume ottenuto + peso dell’allume in soluzione) x 100


Allume % = -----------------------------------------------------------------------------
peso teorico di allume

Note per la R elazione

Siate sicuri che tutti i vostri dati siano adeguatamente indicati ed in forma tabellare, inclusa una serie di
tabelle che contengono tutte le informazioni necessarie, che dovrebbero essere del tipo:

5
Peso , g. Al Allume
Tara ___ ______
Lordo ___ ______
Netto ___ ______

Cristallizzazione
T soluz., °C ______
Allume in soluz., g ______

Risultati
Resa % ______
Bilancio allume ______

Tutti i calcoli debbono essere presenti nella relazione, in forma chiara. Nelle vostre conclusioni
includete una discussione sulle possibili cause di perdite di allume e su ogni altro fattore che possa aver
influenzato i risultati. Siate quantitativi. Per esempio, come avrebbe influenzato i valori ottenuti la perdita dei
granelli neri eliminati con la filtrazione se il loro peso fosse stato di 0.2g ? Nel calcolo riservate attenzione al
numero di cifre significative che usate. Avrebbe senso l’uso di una bilancia analitica per ottenere pesate esatte
alla terza o quarta cifra decimale se lo scopo dei dati fosse solo il calcolo delle rese percentuali? Queste cifre
significative in più darebbero delle informazioni utili?

La relazione dovrà contenere:


1. Titolo, nomi e data.
2. Lo scopo dell’esperimento.
3. Un breve riassunto della procedura seguita, contenente le reazioni chimiche bilanciate per le
operazioni che avete condotto.
4. I vostri risultati.
5. Brevi conclusioni (una o due frasi) sulle rese da voi ottenute.

II Reazioni acido – base.

Esp. II – 1 Ammoniaca da sali di ammonio e alcali.


L’ammoniaca, NH3, è un gas dall’odore pungente, di peso specifico minore dell’aria; non brucia in essa,
né mantiene la combustione. I sali ammoniacali, nei quali è presente lo ione NH 4+, possono venire decomposti
quantitativamente, in soluzione e a caldo, da una base forte (ad es. NaOH, KOH, ecc.) con sviluppo di
ammoniaca gassosa la cui presenza può venire confermata condensandola assieme al vapor d’acqua con un
refrigerante e raccogliendola in una soluzione acida, che verrà progressivamente neutralizzata.
Se nella soluzione acida sarà stata messa in precedenza qualche goccia di un indicatore (ad es.
metilarancio, rosso con gli acidi e giallo con le basi) si potrà, dal suo viraggio, constatare la presenza
dell’ammoniaca.
Scopo di questa esperienza è quello di fare eseguire allo studente una tipica prova sperimentale sui sali
ammoniacali analoga a quella che nell’analisi tecnica viene comunemente eseguita per la determinazione
dell’ammoniaca (per esempio nei terreni).

Materiale necessario:
pallone da 500ml
due pinze ( + morsetto) per palloni
(eventualmente un sostegno)
palline di vetro o pezzetti di pietra pomice per regolarizzare l’ebollizione
tappo gomma forato da applicarsi al pallone
imbuto gocciolatore da inserire nel foro del tappo
refrigerante da distillazione
beuta da 250ml da impiegarsi come collettore
cilindro graduato da 100ml
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soluzione di metilarancio con contagocce
imbuto di vetro
due tubi di gomma da acqua per il refrigerante
pezzetto di tubo da acqua e pipetta pasteur per gorgogliare il gas
soluzione di cloruro di ammonio, NH4Cl, al 10%
soluzione di idrossido di sodio, NaOH, al 10%
soluzione 1M di acido solforico (ca 50 ml di H2SO4 conc. per litro, fare calcoli corretti)

Procedimen to
Tempo richiesto 15/20minuti
a) Versare nel pallone 50ml di soluzione di cloruro di ammonio: diluire con circa 100ml di acqua
distillata e aggiungere qualche pallina di vetro (o pezzetto di pomice).
b) Mettere nella beuta 50ml di acqua distillata e aggiungere 10-15ml di acido solforico 1M e 2-3
gocce di metilarancio. Osservare il colore dato dall’indicatore e prenderne nota.
c) Montare l’apparecchiatura come da figura, avendo l’accortezza (al fine di evitare perdite di
ammoniaca) di far scendere bene, a contatto con la soluzione solforica, il tubo di vetro
collegato al refrigerante.
d) Introdurre nell’imbuto gocciolatore, per mezzo di un imbuto , un eccesso di soluzione di
idrossido di sodio (50-60ml) e, aprendo il rubinetto, far scendere lentamente nel pallone questa
soluzione: chiudere poi il rubinetto dell’imbuto gocciolatore.
e) Accendere il riscaldatore elettrico e portare dolcemente all’ebollizione.
f) Far bollire sino a quando l’indicatore posto nella beuta indichi, col suo viraggio, l’avvenuto
assorbimento dell’ ammoniaca sviluppata per spostamento dalla soda.
Quesiti:
1) Scrivere l’equazione relativa alla reazione fra cloruro di ammonio e idrossido di sodio.
2) Bilanciare la reazione verificatasi fra l’acido solforico e l’ammoniaca.

III. Equilibrio chimico e modifiche dell’equilibrio chimico.


(legge di Le Chatelier)

Esp. III – 1 Effetto della variazione di concentrazione in un equilibrio


chimico. Complessi di cobalto.

L’esperimento riguarda il seguente equilibrio:

[Co(H2O)6]2+ + 2Cl- [CoCl2(H2O)2] + 4 H2O


7
rosa blu

Procedimen to
Usare occhiali di protezione e guanti di plastica; il [Co(H 2O)6]Cl2 è tossico. L’esperimento deve essere
EFFETTUATO SOTTO CAPPA.

1) Spostamento dell’equilibrio verso destra: porre 20ml di una soluzione di [Co(H2O)6]Cl2 0.2M,
già preparata, in un bicchiere da 100ml. Aggiungere CAUTAMENTE 40ml di HCl concentrato. Si
nota la formazione di un colore blu.
2) Spostamento dell’equilibrio verso sinistra: si usa metà della soluzione ottenuta al punto (1);
l’altra metà viene conservata. Addizionare 20ml di acqua distillata. Si nota il cambiamento di
colore da blu a rosa.
3) Spostamento dell’equilibrio verso sinistra: addizionare alla rimanente soluzione relativa al
punto (1), goccia a goccia, una soluzione di AgNO 3 0.1M, già predisposta, fino a quando
termina la precipitazione di un composto bianco (AgCl). Si nota un cambiamento di colore da
blu a rosa.
Nella relazione spiegare cosa succede e perché viene modificata la posizione dell’equilibrio
relativamente alle tre parti dell’esperimento. Sapreste inoltre descrivere un ulteriore modo di spostare l’equilibrio
verso destra?

Esp. III – 2 Effetto della variazione di concentrazione in un equilibrio


Chimico. Cromato -bicromato

Si sciolgono in due provette contenenti 4 o 5ml di acqua distillata alcuni cristallini di cromato di
potassio (K2CrO4); in altre due provette si sciolgono alcuni cristallini di bicromato di potassio (K 2Cr2O7). La
soluzione di ioni cromato assume colore giallo, mentre quella di ioni bicromato risulta di colore arancio.

Si prende una delle provette contente ioni cromato e ad essa si aggiungono poche gocce di acido
cloridrico sol. 0.1M osservando il viraggio del giallo all’arancio. Si aggiungono, quindi, alcune gocce di
idrossido di sodio sol. 0.1M verificando che il sistema regredisce al colore giallo di partenza.

Si prende, a questo punto, una delle provette contenete ioni bicromato e ad essa si aggiungono alcune
gocce di idrossido di sodio sol. 0.1M osservando il viraggio dell’arancio al giallo paglierino. Aggiungendo
alcune gocce di acido cloridrico sol. 0.1M il sistema regredisce al colore arancio originario.

Le altre due provette servono come confronto dei colori originali.


Quanto accaduto dimostra che si sono stabiliti due equilibri analoghi dovuti uno all’attività degli ioni H+
e l’altro a quella degli ioni OH-.

Nel primo caso si ha:

2 CrO42- + 2 H+ Cr2O72- + H2O (da giallo ad arancio)

Nel secondo caso si ha:

Cr2O72- + 2 OH- 2 CrO42- + H2O (da arancio a giallo)

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