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Ma come distinguere fra un’aldeide e un chetone? I saggi chimici a disposizione si basano sulla facile
ossidabilità delle aldeidi (perfino al semplice contatto con l’ossigeno atmosferico), mentre i chetoni sono assai
resistenti all’ossidazione.
I saggi di Tollens e di Fehling si basano sul fatto che le aldeidi, a differenza dei chetoni, possono essere ossidate
da agenti ossidanti relativamente blandi come gli ioni Ag+ (presenti nel reattivo di Tollens) e gli ioni Cu2+
(presenti nel reattivo di Fehling); tali ioni si riducono rispettivamente ad argento elementare ed a ossido
rameoso (Cu2O , solido di colore rosso).
I carboidrati che nei confronti degli ioni argento e degli ioni rameici si comportano come le aldeidi vengono
detti zuccheri riducenti. Tutti i monosaccaridi e quasi tutti i disaccaridi più comuni sono zuccheri riducenti; fa
eccezione il saccarosio.
Anche gli danno risposta positiva: i chetosi, come ad esempio il fruttosio, possono essere
assimilati a degli ed infatti sono zuccheri riducenti.
In definitiva i due saggi permettono di distinguere le aldeidi dai chetoni e gli zuccheri riducenti dagli zuccheri
non riducenti ma non gli aldosi dai chetosi.
Saggio di Tollens.
PREPARAZIONE DEL REATTIVO DI TOLLENS
Reattivo di Tollens.
Nella sospensione così ottenuta si aggiunge, goccia a goccia ed agitando dopo ogni
aggiunta, una soluzione di ammoniaca al 10% interrompendo l'operazione non appena il
solido si è disciolto completamente: la soluzione risultante (incolore) è il reattivo di
Tollens che, a questo punto, può essere distribuito tra più provette.
L'aggiunta di soluzione ammoniacale alla sospensione di ossido d'argento determina la formazione di ioni
complessi tra gli ioni argento e l'ammoniaca secondo la reazione
;
la reazione 2) influisce sulla posizione dell'equilibrio 1) e più precisamente fa spostare l'equilibrio 1) verso
sinistra determinando la dissoluzione dell'ossido d'argento: se la quantità di soluzione ammoniacale aggiunta è
sufficientemente elevata tutto il solido si discioglie e tutto l'argento si viene a trovare in soluzione, in gran parte
come complesso ammoniacale, Ag(NH3)2+, e in minor percentuale come ione idratato, Ag+(aq) .
Avvertenze.
troppa soluzione di ammoniaca perché un suo eccesso
compromette la riuscita del test.
successivo perché esso tende, in seguito ad evaporazione, a formare dei solidi esplosivi (AgNH2 , argento
ammide, e/o Ag3N , nitruro d'argento).
Vetreria.
Contagocce, provette.
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Reagenti.
Soluzione diluita di aldeide formica (circa 0,1% in massa); soluzioni all'1% in massa di alcuni zuccheri (nel
nostro caso glucosio, fruttosio, saccarosio e lattosio); reattivo di Tollens.
Reazioni.
Gli ioni argento ossidano il gruppo carbonilico delle aldeidi e degli zuccheri riducenti a ione carbossilato e
contemporaneamente si riducono ad argento metallico:
Procedimento.
In ogni provetta sono stati introdotti due-tre millilitri di reattivo di Tollens dopo di che in
una sono state aggiunte alcune gocce della soluzione di aldeide e in ciascuna delle altre
alcune gocce delle soluzioni degli zuccheri.
Nel caso di glucosio, fruttosio e lattosio il test è risultato positivo ma la reazione è stata
decisamente più lenta (in particolare nel caso del disaccaride cioè del lattosio) rispetto a
quanto si era verificato per l'aldeide. Dopo alcuni minuti dall'introduzione delle soluzioni
zuccherine si è cominciato ad osservare un lieve intorbidamento che gradualmente si è
accentuato ed infine si è osservata formazione dello specchio d'argento.
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Nel caso del saccarosio la risposta è stata negativa: il saccarosio in effetti non è uno
zucchero riducente.
Avvertenza.
Terminata l'esperienza occorre smaltire immediatamente il contenuto delle provette e lavarle: se il contenuto
viene conservato, in seguito all'evaporazione, si possono formare dei solidi esplosivi come l'argento ammide, il
nitruro d'argento e il fulminato d'argento (CNOAg).
Saggio di Fehling.
PREPARAZIONE DEL REATTIVO DI FEHLING.
Reattivo di Fehling.
Il reattivo di Fehling è una soluzione fortemente basica di ioni rameici complessati da ioni tartrato e viene
preparato al momento dell'uso mescolando volumi uguali di reattivo A e di reattivo B.
Il reattivo A è una soluzione acquosa di solfato rameico: si può preparare disciogliendo 7 grammi di solfato
rameico pentaidrato (CuSO4. 5 H2O ) in un matraccio da 100 ml e portando a volume; presenta colorazione
azzurra.
Il reattivo B è una soluzione acquosa contenente tartrato di sodio e potassio (sale di Seignette) e idrossido di
sodio: si può preparare disciogliendo 35 grammi di tartrato di sodio e potassio e 10 grammi di idrossido di
sodio in un matraccio da 100 ml e portando a volume.
Gli ioni tartrato, derivanti dalla dissociazione del sale di Seignette, hanno il ruolo di complessare gli ioni
rameici mantenendoli in soluzione: in ambiente basico infatti, in assenza di un complessante, gli ioni rameici
precipitano sotto forma di idrossido rameico, elettrolita solido poco solubile, secondo la reazione
e la loro concentrazione in soluzione risulta troppo bassa perché il reattivo possa essere efficace. Il reattivo di
Fehling presenta una intensa colorazione blu: è il colore impartito alla soluzione dal complesso Cu2+ -tartrato.
Al posto del reattivo di Fehling può essere utilizzato il reattivo di Benedict che è più stabile: la differenza
risiede nel reattivo B che è una soluzione acquosa di carbonato di sodio e di citrato di sodio; all'atto del
mescolamento con il reattivo A, gli ioni rameici, invece di essere complessati dagli ioni tartrato, vengono
complessati dagli ioni citrato
Apparecchiature e vetreria.
Cannello di Bunsen, treppiedi, reticella spandifiamma, becher da 250 ml, portaprovette, provette, contagocce.
Reagenti.
Soluzione diluita di aldeide formica (circa 0,1% in massa); soluzioni all'1% in massa di alcuni zuccheri (nel
nostro caso glucosio, fruttosio, saccarosio e lattosio); reattivo di Fehling.
Reazioni
Gli ioni rameici ossidano a ione carbossilato il gruppo carbonilico delle aldeidi e degli zuccheri riducenti e
contemporaneamente si riducono a ossido rameoso:
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Il test viene condotto a caldo in un bagnomaria bollente: un'aldeide o uno zucchero riducente determinano la
formazione di un precipitato che può apparire rosso, giallo oppure verde a seconda della quantità di ossido
rameoso che si è formata; nel contempo si osservano variazioni anche del colore della soluzione.
Procedimento.
In ogni provetta sono stati trasferiti circa 5 millilitri di reattivo di Fehling e le provette
sono state quindi introdotte in un bagnomaria bollente; in una di tali provette è stato
aggiunto circa 1 ml di soluzione di aldeide e in ciascuna delle altre circa 1 ml delle varie
soluzioni zuccherine.
Nel caso della aldeide formica, del glucosio, del fruttosio e del lattosio l'esito è stato
positivo; il saccarosio ha dato risposta negativa.
Testi di riferimento:
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