Rapporto tra le
quantità
dell’analita tra
le due fasi
1
Metodi di Separazione
La complessità delle tecniche di separazione dipende proprio dalla entità della
differenza tra i rapporti di distribuzione.
2
Tecniche di Separazione
Per precipitazione. Sono attualmente le meno impiegate a causa dei possibili
fenomeni di co-precipitazione (analita + interferenti), velocità lenta di precipitazione,
formazione di precipitati con cristalli molto fini e difficilmente filtrabili, formazione di
colloidi con lenta e difficile coagulazione.
3
Trattamento campioni liquidi:
Estrazione di Sostanze Inorganiche
4
Trattamento campioni liquidi:
Estrazione di Sostanze Inorganiche
5
Trattamento campioni liquidi:
Estrazione di Sostanze Inorganiche
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ESTRAZIONE CON SOLVENTE
Agenti di estrazione per ioni metallici
ditizone
Insolubile in acqua usato in soluzione di cloroformio
N o tetracluro di carbonio. Molto selettivo e molto
usato per determinazioni spettrofotometriche che
N
sfruttano l’intenso colore dei complessi diversi dal
H C SH verde del legante libero.
N N
8-idrossichinolina
Molto impiegata per la sua versatilità.
Usata in estrazioni con cloroformio di metallo tanto N
bivalenti che trivalenti OH
S
(C2H5)2N dietilditiocarbammato Efficiente per l’estrazione di più
+ di 20 metalli in vari solventi
S Na
7
La scelta del solvente di estrazione per la separazione e la preconcentrazione di un
analita dalla matrice, è dettata da alcune considerazioni:
8
ES. Estrazione di metalli per formazione di complessi con leganti organici
HL MLn
Coefficiente di distribuzione
9
ESTRAZIONE CON SOLVENTE
SVANTAGGI
10
ESTRAZIONE CON MEMBRANE LIQUIDE
PRINCIPIO DEL METODO
Schema di un
processo per un
metallo M
Legenda:
D = coefficienti di
diffusione;
δ = spessori dello strato
di diffusione;
l = spessore della
membrana
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ESTRAZIONE CON MEMBRANE LIQUIDE
APPARECCHIATURE
Sistema a membrana liquida classica
(BLM- bulk liquid membrane)
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Sistema a membrana PLM (Permeation liquid membrane)
È costituito da due celle: una per il campione e l’altra per la soluzione estraente
Le due celle possiedono una finestra sulla quale viene appoggiata una
membrana microporosa inerte impregnata di carrier.
13
HF-PLM (Hollow fiber – PLM)
La membrana è una fibra cava avvolta
a spirale.
La fibra esternamente è impregnata con
il solvente contenente il carrier.
La fibra viene immersa nella soluzione
campione in modo tale che quest’ultima
possa fluire intorno alla pareti esterne
della fibra stessa.
La soluzione di strippaggio è introdotta
Strip solution
nella parte interna cava della fibra e
viene “bloccata” in modo tale che
Source rimanga stagnante durante tutto il corso
solution dell’analisi.
L’analita che
L’analita che sisi trova
trova inizialmente
inizialmente nel
nel grande
grande volume
volume
Hollow del campione
campione (centinaia
(centinaia didi mL)
mL) viene
viene preconcentrato
preconcentrato
fiber del
nel piccolo
nel piccolo volume
volume della
della soluzione
soluzione didi strippaggio
strippaggio nella
nella
parteinterna
parte internadella
dellafibra
fibra(decine µL).
(decinedidiµL).
14
Micro-sistemi PLM
15
Semicella del campione (source half cell)
L’elettrodo di riferimento
Ag/AgCl/KCl (3 M)// NaNO3 (0.1M))
16
Semicella della fase estraente (strip half cell)
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ESTRAZIONE CON SISTEMA PLM
PARTI COSTITUENTI
Solventi organici
Il ruolo del solvente è di formare una barriera idrofobica tra le due soluzioni
acquose.
Alcuni solventi organici comuni per l’estrazione liquida-liquida possono essere
utilizzati in PLM, per esempio eteri, chetoni, alcani, alcoli, idrocarburi
aromatici e alogeno-alcani.
CARATTERISTICHE
Insolubile in acqua. Esso impregna completamente la membrana formando un
sottile strato di film; pertanto anche una leggera solubilità determinerebbe la
perdita di solvente tra le due fasi acquose.
Non volatile
Con viscosità intermedia; infatti con un solvente a bassa viscosità si
otterrebbero elevate velocità di flusso. Tuttavia, se la membrana venisse a contatto
con turbolenze del campione, utilizzando un solvente a bassa viscosità si
verificherebbe un rapido deterioramento della membrana con conseguente perdita
di solvente nel campione e formazione di emulsioni.
Che consenta di ottenere un alto coefficiente di ripartizione per l’analita, e
basso per le specie interferenti, al fine di ottenere sistemi sufficientemente selettivi.
18
ESTRAZIONE CON SISTEMA PLM
PARTI COSTITUENTI
Carrier
19
ESTRAZIONE CON SISTEMA PLM
PARTI COSTITUENTI
Carrier
Tra i carrier per metalli pesanti, il più utilizzato è il macrociclo
1,10-didecyl-1,10diaza-18-crown-6 (Kryptofix 22DD)
È in grado di complessare i metalli di transizioni e quelli del gruppo IIB oltre a quelli alcalini.
Per aumentare il trasporto di analita attraverso la membrana, spesso al Kryptofix 22DD
viene aggiunto acido laurico (LA), un controione lipofilo che impedisce il trasporto di
anioni dal campione alla fase estraente.
Il solvente per sciogliere il carrier (kryptofix 22DD + LA) è una miscela 1 : 1 toluene e
fenilesano; questo rapporto è risultato ottimale in termini di stabilità e proprietà di
trasporto della membrana.
Il controcatione è in genere lo ione Na+, che è trasportato attraverso la membrana dalla
fase estraente alla soluzione campione per mantenere l’elettroneutralità del sistema.
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ESTRAZIONE CON SISTEMA PLM
PARTI COSTITUENTI
Membrane di supporto
Materiali inerti
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ESTRAZIONE CON SISTEMA PLM
APPLICAZIONI ANALITICHE
Nonostante i sistemi PLM siano già da anni ampiamente utilizzati per applicazioni industriali,
sono ancora pochi i lavori riguardanti applicazioni analitiche. Tuttavia è già stata dimostrata
la validità delle tecniche PLM per la preconcentrazione e la separazione di ioni metallici in
tracce, anioni inorganici, e tracce di composti organici in matrici biologiche ed ambientali,
prima della loro determinazione con strumenti analitici sensibili come la spettroscopia
d’assorbimento atomico, voltammetria, ICP-MS, fluorescenza o tecniche cromatografiche.
22
ESTRAZIONE CON SISTEMA PLM
Vantaggi Svantaggi
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ESTRAZIONE IN FASE SOLIDA - SPE
Si sfrutta la distribuzione tra una fase liquida, generalmente una soluzione acquosa
ed una fase solida insolubile nella soluzione con la quale è posta a contatto
←
S(acq) → S
Dopo il contatto per un tempo opportuno, la soluzione è rimossa ed il soluto, che è
rimasto ancorato alla fase solida, può essere recuperato utilizzando un’opportuna
soluzione estraente.
Se si utilizza un volume di soluzione estraente molto minore di quello della soluzione
iniziale, l’analita viene anche preconcentrato.
Rispetto all’estrazione con solvente:
Vantaggi
☺ migliori fattori di preconcentrazione
☺ minore nocività dei reagenti (sia per l’operatore che per lo smaltimento)
☺ possibilità di rigenerazione e quindi di riutilizzo della fase solida
☺ possibilità di automazione
☺ minore possibilità di contaminazione
Svantaggio
necessità di un passaggio in più: eluizione del soluto dalla fase solida
24
Una fase solida si caratterizza per
il tipo di gruppo attivo, che determina le caratteristiche delle sostanze che possono
essere adsorbite,
la dimensione dei granuli, definite in genere in mesh (n.ro di maglie per pollice
quadrato)
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FASI SOLIDE PER SOSTANZE INORGANICHE
• carbone attivo in cui esistono gruppi attivi a scambio ionico
• resine a scambio ionico
• resine complessanti (permettono maggiore selettività e maggiori fattori di
preconcentrazione rispetto alle resine a scambio ionico)
Metodo in COLONNA: un volume noto di soluzione viene fatto fluire per gravità o
mediante l’ausilio di pompe, attraverso una colonna impaccata con la fase solida ad una
velocità costante (in genere 1 – 2 mL/min). L’analita viene trattenuto dalla fase solida e
successivamente eluito con l’opportuna soluzione estraente di volume solitamente inferiore
rispetto al volume della soluzione iniziale se si vuole anche ottenere la preconcentrazione
dell’analita.
Studi cinetici
Maggiormente utilizzato per applicazioni pratiche
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In generale le resine a scambio ionico e complessanti sono costituite da un reticolo
irregolare tridimensionale di catene di natura organica unite tra loro da legami incrociati.
Su questa matrice sono fissati dei raggruppamenti ionici (quali –SO3-, -COO-, -NR3+) in
grado di interagire con uno ione metallico o per semplice scambio ionico o mediante
formazione di legami di coordinazione (resine complessanti o chelanti).
Gli anelli benzenici possono venire modificati per produrre una resina a
scambio cationico contente gruppi solfonato (-SO3-) oppure una resina
anionica contenente gruppi ammonici (-NR3+).
Se al posto dello stirene si usa acido metacrilico si ottiene una resina con
gruppi attivi carbossilici e scheletro acrilico divinilbenzenico (-COO-).
27
La comune definizione delle resine ioniche è fatte sulla base della acidità
del loro gruppo attivo:
Pu4+>>La3+>Ce3+>Pr3+>Eu3+>Al3+>>Ba2+>Pb2+>Ca2+>Ni2+>Cd2+>Cu2+>Co2+>Zn2+>
Mg2+>UO22+>>Tl+>Ag+>Rb+>K+>NH4+>Na+>H+>Li+
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Sintesi delle resine
Si distinguono due fasi:
1) sintesi del polimero di supporto
2) derivatizzazione del polimero per inserimento dei gruppi attivi.
Monomeri che danno luogo a catene facilmente derivatizzabili sono:
stirene, vinilbenzene cloruro ed acrilati, che polimerizzano dando
luogo a particelle sferiche.
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ESEMPI DI RESINE A SCAMBIO IONICO E CHELANTI
Le costanti di protonazione relative ai primi
CHELEX 100 due equilibri di protonazione, sono:
log Ka1i = 9.12 e log Ka2i = 3.20.
CH 2 COO- CH 2 COO-
Ka1
NH+
Di conseguenza a pH fortemente acidi la
R N R
CH 2 COO- CH 2 COO-
Chelex 100 può comportarsi come
scambiatore anionico, mentre a pH elevati
Ka2 come scambiatore cationico.
CH 2 COOH CH 2 COOH
Ka3
R NH+ R NH+
CH 2 COO- CH 2 COOH
CH CH 2
La capacità della resina è pari a 1.6-2 meqv/g di resina secca.
R= Sempre attraverso l’applicazione del modello di Gibbs-Donnan
sono stati caratterizzati gli equilibri di adsorbimento di vari ioni
metallici sulla Chelex 100 determinando sia la stechiometria che
le costanti di formazione dei complessi in fase resina.
CH 2
30
Curve di adsorbimento di
ioni metallici sulla resina sorbed fraction from sea water on Chelex 100
V= 300 mL, w=0.3 g
Chelex 100
1.00
0.80 uranyl
sorbed fraction
copper
0.60
aluminium
0.40 nickel
cadmium
0.20
manganese
0.00
1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0 7.0
pH
1.00 uranyl
copper
sorbed fraction
0.80
aluminium
0.60 nickel
0.40 cadmium
manganese
0.20
0.00
1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0 7.0
pH
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ESEMPI DI RESINE A SCAMBIO IONICO E CHELANTI
COOH COO-
L’Amberlite CG50 è una resina polimetilacrilica acida, tipico scambiatore cationico, caratterizzata dalla
presenza di gruppi carbossilici.
È prodotta dalla ditta Aldrich ed è commercializzata in forma acida, in granuli da 100-200 mesh. È
una resina microporosa. Viene utilizzata soprattutto per separazioni cromatografiche.
L’adsorbimento di metallo-ioni sull’Amberlite CG50 può essere descritto in termini di formazione di
complessi con i gruppi carbossilici presenti sulla resina.
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ESEMPI DI RESINE A SCAMBIO IONICO E CHELANTI
AG1-X8 CH CH 2
R=
CH3
R N+ CH3 CH 2
La capacità dell’AG1X8 è pari a 2,6 meqv/g
CH3
di resina secca.
L’AG1X8 è una resina a scambio anionico forte, contenente dei gruppi trimetilbenzilamonici fissati ad
una matrice stirene-divinilbenzene.
È prodotta dalla ditta Bio-Rad ed è commercializzata in forma cloruro. Qualora fosse necessario
disporre di un diverso controione, la resina può venire convertita nella forma desiderata attraverso un
processo in colonna, facendo passare una soluzione contenente l’anione desiderato fino a scomparsa
dello ione cloruro dall’eluato, quindi lavando con acqua deionizzata.
Anche in questo caso,sono stati già caratterizzati gli equilibri di adsorbimento di alcuni metallo-ioni,
sia sull’AG1X8 “tal quale”, che sulla resina caricata con vari coloranti azoici solfonati. In quest’ultimo
caso il raggruppamento chelante per il metallo-ione è il colorante che, essendo estremamente affine
per la fase resina, si lega così saldamente tanto da poterlo considerare come un gruppo attivo fissato
permanentemente. Resine caricate di questo tipo presentano il vantaggio di essere molto selettive;
inoltre è estremamente semplice ottenere la resina caricata senza dover ricorrere a sintesi lunghe e
dispendiose.
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