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ANALISI DEI FARMACI II

Corso di Laurea Magistrale in Farmacia

TECNICHE DI PURIFICAZIONE E SEPARAZIONE


DI PRINCIPI ATTIVI
I PARTE - CROMATOGRAFIA

Rosario Randino, PhD


Assegnista di Ricerca – SSD CHIM 08
Chimica Farmaceutica
Dipartimento di Farmacia
Università degli Studi di Salerno
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rrandino@unisa.it
TECNICHE DI PURIFICAZIONE E SEPARAZIONE
DI PRINCIPI ATTIVI

¢  La determinazione delle proprietà fisiche dei composti organici è


indispensabile per la loro identificazione e risulta significativa solo se
eseguita su composti puri.

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
¢  I metodi di purificazione sono diversi a seconda dello stato fisico del
composto.

Composti Solidi Composti Liquidi

Cristallizzazione Cromatografia Distillazione Cromatografia

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TECNICHE CROMATOGRAFICHE: CENNI STORICI

¢  “Se una soluzione di clorofilla in etere di


petrolio è filtrata attraverso una colonna
di adsorbente (io uso soprattutto
carbonato di calcio, accuratamente
pressato all’interno di un tubo di vetro)

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
allora i pigmenti si separano, secondo la
sequenza di adsorbimento, dall’alto in
basso, in molte zone colorate. Proprio
come i raggi di luce nello spettro, i
diversi componenti della miscela di
pigmenti appaiono separati, sulla
colonna di carbonato di calcio, secondo
una legge e possono essere misurati sia
in modo quantitativo che qualitativo. Io
chiamo questa preparazione
CROMATOGRAMMA ed il metodo
corrispondente CROMATOGRAFIA”
Tsweet, 1906, J.Chem.Ed 1959
¢  Scopi qualitativi e quantitativi 3
TECNICHE CROMATOGRAFICHE: PRINCIPIO

¢  I componenti di una miscela si distribuiscono tra una fase stazionaria


(FS) e una fase mobile (FM) in contatto fra loro
¢  La FM si muove attraverso la FS:

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
a)  Si hanno trasferimenti di massa tra FM e FS
b)  La separazione è basata sulla diversa capacità dei componenti della
miscela di distribuirsi tra le due fasi
c)  L’analita “si muove” solo quando sta in FM
¢  Fenomeni di ripartizione (CROMATOGRAFIA DI RIPARTIZIONE)
¢  Fenomeni di adsorbimento (CROMATOGRAFIA DI ADSBORBIMENTO)
¢  Fenomeni di interazione elettrostatica (CROMATOGRAFIA A SCAMBIO
IONICO)
¢  Fenomeni di esclusione dimensionale (CROMATOGRAFIA DI
ESCLUSIONE DIMENSIONALE)

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METODI CROMATOGRAFICI

¢  FM liquida (CROMATOGRAFIA LIQUIDA-LC)


¢  FM gassosa (GAS CROMATOGRAFIA)
¢  La FS in entrambi i casi può essere sia liquida che solida

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
¢  CROMATOGRAFIA SU COLONNA (Figura A)
¢  CROMATOGRAFIA SU STRATO SOTTILE (Figura B)

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Figura A Figura B
CROMATOGRAFIA DI ADSORBIMENTO

¢  Cromatografia solido-liquido, si basa su un meccanismo di separazione


dovuto mediante adsorbimento dei componenti di una miscela, disciolti
nella FM, sulle particelle della FS.
¢  Interazioni dipolo-dipolo, ione-dipolo, dipolo-dipolo indotto, legami

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
idrogeno, forze di van der Waals
¢  Le FS stazionarie di solito usate sono polari (Silice, Allumina) quindi i
composti polari saranno più fortemente trattenuti rispetto a quelli più
apolari.

¢  Una FS efficiente deve possedere


a)  Capacità adsorbente selettiva per numerose sostanze
b)  Riproducibilità di adsorbimento
c)  Mancanza di fenomeni di adsorbimento irreversibili
d)  Inerzia chimica verso soluti e solventi
e)  Elevata superficie adsorbente
f)  Granulometria delle particelle uniforme
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CROMATOGRAFIA DI ADSORBIMENTO:
ALLUMINA (Al2O3)

¢  Elevato potere adsorbente legato alla quantità di acqua libera legata
(Scala di Brockmann) adsorbita sulla superficie della FS (90 m2/g)

Attività % di acqua (in peso)

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
I 0
II 3-4
III 5-7
IV 8-11
V 12-19
Scala di Brockmann

¢  ALLUMINA BASICA (pH 9-10): composti basici o neutri stabili agli alcali,
però può causare polimerizzazioni, disidratazioni e conensazioni
¢  ALLUMINA NEUTRA (pH 6-8): aldeidi, chetoni, chinoni, esteri ma è
meno attiva della basica
¢  ALLUMINA ACIDA (pH 4-5): composti acidi 7
CROMATOGRAFIA DI ADSORBIMENTO:
GRANULOMETRIA

¢  Indica le dimensioni delle particelle e si misura:


1.  Unità di misura lineare (mm), ed esprime la dimensione del diametro
delle particelle

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
2.  Intervalli di mesh, esprimono il numero di maglie per pollice lineare
(2,54 cm) di un setaccio. Minore è il numero di mesh maggiore è la
grandezza dei pori

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CROMATOGRAFIA DI ADSORBIMENTO:
FASE MOBILE

¢  Può essere un singolo solvente o una miscela di due o più solventi
miscibili e deve:

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
¢  Essere inerte chimica verso la FS
¢  Non avere potere solvente nei confronti della FS
¢  Permettere la separazione dei componenti la miscela
¢  Avere un basso punto di ebollizione per allontanarlo facilmente
¢  Avere bassa tossicità
¢  Il potere eluente di un solvente è direttamente proporzionale alla
costante dielettrica del solvente stesso ma varia anche a seconda della
FS e della temperatura

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SERIE ELUOTROPA SECONDO TRAPPE

SOLVENTI
(ordine crescente di potere eluente)
Esano Aumentando la polarità
Cicloesano del sistema eluente
Carbonio Tetracloruro tutti i componenti si

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
muoveranno più velocemente
Toluene
Diclorometano
Cloroformio
Etere etilico
Tetraidrofurano
Acetato di etile
Acetone
Metiletilchetone Molecole altamente polari
n-Butanolo daranno interazioni maggiori
Propanolo Con la FS polare e verranno quindi
Etanolo Trattenute maggiormente
Acqua
Acido acetico

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o  ELUIZIONE ISOCRATICA: FM costante per tutto il processo
o  ELUIZIONE A GRADIENTE: si aumenta gradualmente la polarità
CROMTOGRAFIA SU STRATO SOTTILE
TLC (THIN LAYER CHROMATOGRAPHY)

¢  Si effettua su lastrine di gel di silice con supporto in vetro o alluminio o in plastica
¢  Alla FS viene aggiunto un indicatore di fluorescenza per poter visualizzare le sostanze
sulla lastrina (spots)

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
¢  Metodo semplice ed economico di separazione
¢  Determinazione purezza di una sostanza e sua identificazione
¢  Separazione dei componenti di una miscela
¢  Caricato il campione, solubilizzato, sulla lastrina, l’eluizione avviene nella camera
cromatografica in cui la FM a contatto con la lastrina attraversa la FS per capillarità
¢  Le particelle di analita sono in equilibrio tra FS e FM; la differenza di interazione FS/FM
dei diversi componenti, determinerà velocità di eluizione diverse e quindi diversa
distribuzione nella lastrina

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CROMTOGRAFIA SU STRATO SOTTILE
TLC (THIN LAYER CHROMATOGRAPHY)

La lastrina viene analizzata e si possono verificare 3 casi:


1.  Le sostanze separate sono colorate: si può facilmente valutare il numero dei
componenti la miscela

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
2.  Le sostanze separate sono incolori, ma assorbono all’UV (lunghezza
d’onda 254 o 366 nm) e sono visualizzabili per irradiazione con una lampada
U.V. della lastrina, grazie all’indicatore di fluorescenza adsorbito alla silice
3.  Le sostanze separate sono incolori e non assorbono all’U.V., quindi la
visualizzazione dei vari analiti avviene per mezzo di rivelatori specifici che
spruzzati sulla superficie della lastrina per interazione chimica con le
sostanze forniscono macchie visibili (spot reagents: KMnO4, paranisaldeide,
pancaldi, ninidrina)

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TLC (THIN LAYER CHROMATOGRAPHY):
DETERMINAZIONE DEL FATTORE RITENZIONE (Rf)

¢  Il fattore di ritenzione Rf si esprime come il rapporto fra la distanza percorsa dall’analita
rispetto alla distanza percorsa dal solvente (fronte del solvente), ed è una grandezza
specifica di ogni composto dipendente dalle condsizioni operative.

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
0 < Rf < 1

Rf = 0 NO migrazione

Rf = 1 Migrazione
con solvente

¢  Data la non riproducibilità dell’ Rf a volte si usa determinare il Rapporto standard (Rs),
ovvero il rapporto della distanza percorsa dall’analita rispetto ad una sostanza standard.

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ANALISI DI UNA MISCELA DI FARMACI

O HN O
OH N
N
O

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
O N N

O OH
1,3,7-trimethyl-1H-purine-2,6(3H,7H)-dione
Acetylsalicylic acid 4-Acetaminophenol Caffeine (CAF)
(ASA) Acetominophen (ACE)

O O

HN OH O

NH2

OH
O
2-hydroxybenzamide
N-(4-ethoxyphenyl)acetamide Salicylamide (SAL)
Phenacetin (PHEN)
2-(4-isobutylphenyl)propanoic acid
Ibuprofen (IBU)

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CROMATOGRAFIA DI RIPARTIZIONE:
LIQUIDO-LIQUIDO

¢  Si basa sulla ripartizione di una sostanza tra un liquido adsorbito su un


supporto solido inerte a formare un film liquido e una fase mobile liquida
¢  La FS è costituita da gruppi funzionali organici chimicamente legati alla
silice (fasi legate)

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
¢  La separazione si basa sulla differente capacità di ripartizione della
sostanza tra FS e FM
¢  FASE NORMALE (o diretta): FS polare e FM apolare
¢  FASE INVERSA: FS apolare e FM polare (ordine di eluizione inverso)

Normal Reverse

Packing polarity High Low

Solvent polarity Low High

Non-polar first, then Polar first, then


Eluition order
polar non-polar
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Effect of increasing Decreases retention Increases retention
solvent polarity time time
CROMATOGRAFIA DI RIPARTIZIONE:
LIQUIDO-LIQUIDO

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
O HO
O
OH O

Legame a
idrogeno Interazioni di
Van der Waals

OH OH OH OC18H37 OC18H37 OC18H37

Si O Si O Si O Si O Si O Si O

Si O Si O Si O Si O Si O Si O

Fase diretta (gel di silice) Fase inversa (gel di silice ODS)


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Interazione del naproxene con la superficie del gel di silice e del gel di silice ODS
CROMATOGRAFIA A SCAMBIO IONICO

¢  Per sostanze ioniche o ionizzabili


¢  La FS è una resina contenente gruppi funzionali acidi o basici o capaci di
ionizzarsi
¢  Le resine scambiatrici sono costiuite da particelle sferiche di diametro

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
variabile da 1 mm a 1 µm
¢  Polimeri stirenici con gruppi sulfonici (scambio cationico)
¢  Polimeri con gruppi ammonici quaternari (scambio anionico)
¢  La separazione avviene attraverso lo scambio di ioni fra campione e gli
ioni della FS

xRSO3- H+ + M+ (RSO3-)xMx+ + xH+

RESINA A SCAMBIO CATIONICO

xRN(CH3)3 + OH- + Ax- [RN(CH3)3+]xAx- + xOH-


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RESINA A SCAMBIO ANIONICO
CROMATOGRAFIA A SCAMBIO IONICO

¢  Gli analiti ionici sono introdotti in testa ad un’opportuna colonna

xRN(CH3)3 + OH- + Ax- [RN(CH3)3+]xAx- + xOH-

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
¢  L’eluizione viene fatta con un eluente contenente uno ione in grado di
competere con gli analiti ionici per i gruppi carichi presenti sulla
superficie della resina (eluizione con soluzione basica che sposta a sx
l’equilibrio e favorisce il rilascio dell’anione)
¢  Al fine di ottenere una buona separazione cromatografica, occorre
scegliere lo scambiatore ionico in funzione di:
a)  Carica del soluto
b)  PM del soluto (i pori delle resine devono permettere il libero movimento
del soluto)
c)  Dimensione e carica del soluto (molecole grandi possono dare
fenomeni di adsorbimento irreversibile sulla FS)
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CROMATOGRAFIA AD ESCLUSIONE DIMENSIONALE
e GEL PERMEAZIONE
¢  La separazione avviene sulla base delle diverse
dimensioni delle particelle di analita
¢  Non c’è interazione chimica tra FS e FM, bensì la
colonna si comporta come un setaccio molecolare in cui
la velocità di eluizione dipende solo ed esclusivamente

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
dalle dimensioni delle particelle
¢  La FS è costituita da un polimero che contiene una rete
di pori uniformi (gel) nei quali possono diffondere le
molecole di analita
¢  GEL PERMEAZIONE (GPC): FS idrofoba, FM organica
¢  ESCLUSIONE DIMENSIONALE (SEC): FS idrofila, FM
acquose
¢  Gel idrofili a base di agar, destrano o polisaccaridi
estratti da alghe
¢  Gel lipofili si ottengono per acilazione o alchilazione
degli OH liberi dei gel idrofili
¢  Gli analiti con PM maggiore eluiranno per prima mentre
quelli con PM minore per ultimi
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¢  Di solito le colonne vengono tarate con polimeri dal PM
standard
CROMATOGRAFIA AD ESCLUSIONE
DIMENSIONALE e GEL PERMEAZIONE

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
20
Tecniche di purificazione e separazione di
principi attivi
21
CROMATOGRAFIA SU COLONNA
Tecniche di purificazione e separazione di
principi attivi
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CROMTOGRAFIA SU COLONNA: CROMATOGRAMMA

Time (s)
Detector (mV)
Intensità del segnale
IL PROCESSO CROMATOGRAFICO: PARAMETRI
(1)

¢  TEMPO DI RITENZIONE (tR): tempo impiegato da ciascuna sostanza


per fluire dal sito di iniezione (tempo zero) al rivelatore e si misura dallo
zero all’apice del picco
¢  TEMPO MORTO (tM): tempo di ritenzione di una sostanza che non è

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
trattenuta dalla colonna (quindi dalla fase stazionaria). Un’analita per
poter essere rivelato deve permanere nella colonna un tempo almeno
pari al tempo morto
¢  TEMPO DI RITENZIONE CORRETTO: (tIR) = tR – tM

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IL PROCESSO CROMATOGRAFICO: PARAMETRI
(2)

¢  VOLUME DI RITENZIONE (VR): volume di FM consumato per eluire


l’analita
¢  VOLUME MORTO (VM): volume della colonna non occupato dalla FS e
quindi a disposizione della FM

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
¢  VOLUME DI RITENZIONE CORRETTO: VIR = VR – VM
¢  VR = F x tR
¢  VIR = F x tIR
¢  F =flusso della fase mobile, considerata costante durante tutto il
processo cromatografico
¢  F = velocità espressa in cm/sec, o in mL/min (portata)

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IL PROCESSO CROMATOGRAFICO: PARAMETRI
(3)

¢  Ciascun componente (A) di una miscelasi dstribuisce fra la FS e la FM


secondo un equilibrio di distribuzione (equilibrio dinamico), la cui
costante è espressa dal COEFFICIENTE DI DISTRIBUZIONE (Kd)

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
Cs = concentrazione nella FS
As Am Kd = Cs / C m Cm = concentrazione nella FM

¢  Maggiore è il valore di K, maggiori saranno il tempo e il volume di


ritenzione dell’analita in quanto esso tenderà a essere trattenuto dalla
FS

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IL PROCESSO CROMATOGRAFICO: PARAMETRI
(4)

¢  FATTORE DI RITENZIONE O FATTORE DI CAPACITÀ:


ns = numero di moli in FS
k = ns / nm nm = numero di moli in FM

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
¢  Considerando il volume di fase mobile disponibile per le interazioni
dell’analita con la FS uguale a Vm:

Kd = Cs / C m Vm / Vs = β
k = CsVs / CmVm k = (Vs / Vm) ·∙  Kd β = rapporto di fase
Kd = βk

¢  k non dipende solo da fattori termodinamici, ma anche cinetici (tIR)

K = (tR – tM) / tM = tIR / tM


¢  Esprime quindi in quale misura un determinato analita viene ritardato dalla
FS. Infatti k dipende anche dalla granulometria e dallo spessore della FS
¢  Per ottenere buone separazione k > 1, così l’analita non coeluisce con altri
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IL PROCESSO CROMATOGRAFICO: PARAMETRI
(5)

¢  SELETTIVITÀ: indica la capacità di un sistema cromatografico di eluire


specie chimiche diverse a velocità il più possibile diverse, in modo tale che
siano ben differenziate l’una dall’altra all’uscita dalla colonna, viene
espressa dal fattore di separazione o ritenzione relativa (α):

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
α = tIR2 / tIR1 α = k2 / k1 = Kd2 / Kd1

o  La selettività è dunque funzione dei tempi di ritenzione e delle costanti di


distribuzione quindi in ultima analisi dal tipo di interazione che la sostanza
effettua con la FS e la FM
o  Per effettuare una buona separazione il valore di α > 1,2, così da avere dei
picchi ben distanti fra loro
o  Non è l’unico fattore però a garantire l’efficienza di un sistema
cromatografico, occorre anche che il sistema sia in grado di trasportare le
diverse sostanze attraverso la colonna senza provocarne dispersione in situ,
così da fornire picchi molto stretti.
27
Tecniche di purificazione e separazione di
principi attivi
28
IL PROCESSO CROMATOGRAFICO: PARAMETRI
(5)
IL PROCESSO CROMATOGRAFICO: PARAMETRI
(6)

¢  EFFICIENZA: indica la capacità di un sistema cromatografico di eluire


tutte le molecole di una data specie chimica con la stessa velocità, in
modo da formare bande strette e quindi picchi stretti
¢  La larghezza della base del picco WB, è un parametro utile per la

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
determinazione dell’efficienza di un sistema cromatografico; dipende dal
tR (maggiori tR W maggiori)
¢  Il picco corrisponde idealmente ad un profilo di distribuzione normale
descritto dalla deviazione standard relativa σr
N = [1 / σ]2
σr = σ / tR N = [tR / σ]2 Numero dei
piatti teorici

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EFFICIENZA: TEORIA DEI PIATTI TEORICI

¢  Analogamente alle colonne di rettifica per distillazione, Martin e Synge (1952),
proposero la teoria dei piatti teorici anche per la separazione cromatografica,
proponendo l’esistenza di un sistema statico, quale è quello di una colonna, in
equilibrio dinamico di trasferimenti fra FS e FM
¢  Intesa come una serie di piatti teorici, una colonna cromatografica sarà tanto più
efficiente quanto maggiore sarà il numero dei piatti teorici N, definiti come il tratto

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
di colonna in cui una data specie chimica si trova in equilibrio fra FS e FM, prima
che l’eluente le trascini verso il piatto successivo
¢  Le diverse sostanze tenderanno ad occupare determinati tratti della colonna in
base al proprio Kd
¢  Il numero dei piatti teorici (N) di una colonna cromatografica può essere espresso
facendo riferimento alla larghezza del picco della base

N = [tR / σ]2 = 16 [tR / WB ]2

¢  Tanto è maggiore N, tanto più compatta è la banda in uscita, e quindi tanto più
stretto sarà il picco sul cromatogramma.
¢  Per aumentare N, il modo più semplice è aumentare la lunghezza della colonna (L)
(non sempre, perché aumentano anche i tempi di ritenzione)
¢  Diminuire l’altezza equivalente al piatto teorico (HEPT), aumenta l’efficienza. 30

H=L/N
EFFICIENZA: EQUAZIONE DI VAN DEEMTER

¢  Curva sperimentale che esprime H in funzione della velocità del flusso della FM

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
¢  L’equazione che meglio riproduce i dati sperimentali è la combinazione di tre
equazioni che esprimono tre fenomeni diffusivi:
A.  DIFFUSIONE TURBOLENTA
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B.  DIFFUSIONE MOLECOLARE LONGITUDINALE
C.  TRASFERIMENTO DI MASSA
EFFICIENZA: DIFFUSIONE TURBOLENTA

¢  La FM mentre scorre attraverso la FS, tende a percorrere cammini


preferenziali che inevitabilmente si creano fra le particelle di quest’ultima
e il fenomeno e tanto più accentuato quanto più diverse sono forma e
dimensione delle particelle costituenti la FS
Impaccamento della colonna passaggio fondamentale per evitare questo

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
¢ 
processo

Il contributo dato all’altezza del piatto da questo fenomeno è:


A = 2λDp
λ = costante di impaccamento 32
Dp = diametro delle particelle
EFFICIENZA: DIFFUSIONE MOLECOLARE
LONGITUDINALE

¢  Spostamento spontaneo delle molecole in tutte le direzioni, per effetto


dei gradienti di concentrazione che si generano nel tratto di colonna in
cui si trova la sostanza
¢  L’allargamento della banda dipende dal tempo di permanenza nella

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
fase mobile (quindi anche tR) e alla diffusività del soluto (DM) nella FM

Il contributo dato all’altezza del piatto da questo fenomeno è:


A = 2yDM
y = fattore di ostruzione o tortuosità 33
DM = coefficiente di diffusione
EFFICIENZA: TRASFERIMENTO DI MASSA

¢  All’inizio il soluto diffonde fra una fase e l’altra, poi inizia il trasferimento
di massa che permette all’analita di essere eluito insieme alla FM nel
caso in cui esso interagisca meglio con la FM

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
¢  Questo processo dipende dalla diffusività del soluto dalla FS alla FM e
viceversa
¢  CS e CM contributi del trasferimento di massa in FS e FM

C = CS + CM

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EFFICIENZA: OTTIMIZZAZIONE

¢  LUNGHEZZA DELLA COLONNA: diminuisce HEPT e quindi aumenta N


¢  DIAMETRO DELL EPARTICELLE DELLA FS: migliora l’impaccamento
della FS (granulometria 100-120 mesh)

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
¢  LIQUIDO DI RIPARTIZIONE: poco viscoso, con bassa tensione di
vapore, selettività nella separazione delle sostanze componenti la
miscela
¢  TEMPERATURA DI COLONNA: H è funzione della T come per l’eq. Di
Van Deemter, quindi come per il flusso della fase mobile, esiste per la
temperatura T un punto ottimale in cui l’HEPT sia il minimo
¢  DIAMETRO INTENRO DELLA COLONNA: riducendo il diametro interno
della colonna, l’efficienza migliora
¢  FLUSSO: non arrivare né a valori minimi di flusso né troppo alti

H = A + B / µ + Cµ
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RISOLUZIONE

¢  Indica il grado di separazione dei picchi ottenuti al rivelatore di un


sistema cromatografico
¢  Bande ben separate lungo la colonna determinano picchi ben distanti sul
cromatogramma e sufficientemente stretti da non sovrapporsi

principi attivi
Tecniche di purificazione e separazione di
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Tecniche di purificazione e separazione di
principi attivi
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RISOLUZIONE: OTTIMIZZAZIONE
Tecniche di purificazione e separazione di
principi attivi
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RISOLUZIONE: OTTIMIZZAZIONE
Tecniche di purificazione e separazione di
principi attivi
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RISOLUZIONE: OTTIMIZZAZIONE

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