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UNITÀ E NOTAZIONI
INTRODUZIONE
PARTE I - L'EQUILIBRIO
Introduzrone
(;ò 5.i l'entropiadel sistema ..
Misuriamola dispersione:
l l c o n c e l l o s l a t i s t i c o d ; e n t r o p i a - I l c o n c e t L ol e r m o d l n a m c o d l e n l r o p l a
5 1 6 ' ,l 8 elettrcnica
La deteminazionedella struttura molecolare:spettroscopia
Introduzione
l"
518 l8.l Misure di intensità
52r 18.2 I cromofori
[* snroscopica
524 18.3 La struttura vibrazionalee il principio di Franck e Condon
bdt 521 18.4 Come si risolvono gli stati eletîronicieccitati
- L'eflettoLaser- Dissociazione
- La fosforescenza
La fluorescenza e predissoclaz
lone
,i
/ l
Indice
624 22 La determinazione
della struttum molecolare:metodi basatisulla diffrazione
Introduzione
625 22.1 Caratteristichegeneralidella difîrazione
627 22.2 I reticoli cristallini
Comecontrassegnare i piani:gli indicidi Miller
22.3 Cristallografia:metodì basati sui raggi X
li metododellepolveri- La determinazione dellastrutturacristaÌlina - Il problemadellafase- It
procedimentodell'analisistrutturale
642 22.4 Quali conosceÌìze ricaviamo dall'analisiai raggi X
L'impacchettamento di sfereidentiche - I cristalliionici- La configurazione
Ira loro:icristallimetallici
assoluta
d€llemolecole
64'7 22.5 La diffrazioneneutronica
648 22.6 La difîrazione elettronica
651 App€ndice:la diffrazionecome proprietà corpuscolare
655 Problemi
..t:.:ua - Le coslanrl
iì'N La velocifàdelle reazionichimiche
lIFr
lntroduzione
26.1 Cineticachimica empirica
26.2 La velocità di reazione delle
gqr*i."i .ì""ii"ii" " lostantidivelocità- La determinazione formeiDlegrate
cinetica:
dellalegge
br* - Il semiperiodo- Riassumiamo i criterigenerali
eq'uazioni
26.3 Aìla base delle leggi cinetiche - Le reazioni
i;;#;.;li;;-è;" à'ip'*d"dull"t".p"'atura la velocitàdi unareazionesemplic€
- Reazionidel primo
iì'".1 "ì.Jà'." "ff'"q"ilibrio- Le reazioniconsecutive e lo statostazionario
ordlne
't'16 26.4 Le reaziou complesse
- Le reazionifotochim;che- La catalisi
i" i""t;oni u "ut"no- Lé esplosionì
Igc:òi=r . i . ' l l a f a s e- I l
785 26.5 Le reazioniveloci
La fotolisia lampo- Le tecnichedi flusso- I metodidi rilassamento
'190 Problemi
I a.È!: - L.r conlrgurazlone
molecolare
. 7 9 6 2 1 La dinamicadi reaziooe
Introduzione
'798 27.1 Gli incontri molecolari
líieo.iu a"gl urti - Le reazioniin soluzioner delladiffusione
I'influenza
804 27.2 La teoria del compl€sso attivato
- Formazione
e È statodi iransizione e decadimenlodelcomplesso attivato
La cooàinaradi .eazione - Le reazioniin soluzione
:è;;;;;ii";;" l"q"azionedi Evring- Gli aspettitermodinamici
813 27.3 La dinamica degli urti molecolari
óìi-in"Àt.i i"uttiui, aspittigenerali- Alcunirisultatideglistudisui raggimolecolari
Lr. L.| a\.::'r2abrlrt:i La 821 Problemi
!t . L. :Yoa'rFta additive
852 29 Elettrochimicadinamica
Introduzione
853 29.1 I processiagli elettrodi - Altri
ffà.-i"'J".hiiiiiriaccia - La velocitàdi trasfedm€nto dellacarica- La sovratensione
aspetìidi deviazion€ dall'equilibrio
j(:.
E !.iùrla moìecolarr 866 29.2 I processi elettrochimici
dellacella
;íifupp; iì-;;;; a"p.ii'.t all'eleltrodo dellacorrentesul potenziale
- L'influenza
871 29.3 Produzionee accumulazione di energia
'
P r o d u r i o n e d i e n e r g i a n e g l i e l e m e n r i{ p l l e ) a c o m b u s l r b r l e U l l a c r u m u l a l o r l
- L r \ i s c o s i ! àn e i
tr-::::.r 874 29.4 La corrosione - Metodiperìnibirela corroslon
- La cineticadellacorrosione
l" L.."ai."-i.u aa1ucorrosione
8'79 Problemi
t 883 Bibliografiaoriginale
894 Bibliografiaitaliana
907 lndiceanalitico
Prefazione
Un testo
Il problemadegli autori non è quello di far le pretlicheagli insegnanti
essere flessibile'
o.i" ri porr.oi. un filo conduìtorerobusto,ma nel contempo
esigenze È proprio tenendo conto di ciò che ho risolto di
adattarsialle diverse
Trasíormqzione
suddividerequestovolumein tre parti : l'Equilibtb,la Struttura'là
e elem€ntare e ciascuna parte attinge poco alle altre'
Oapprincipióla trattazione
É"i'"",t.àr*""", I'intrecciosi fa rapidamentepiù fitto' comeimpone l'essenziale
il testoalle
unicitàdellamateria,ma i docentisaiannosemprein grado di adattare
-rp*" specifichenecessitàselza dover sovtaccaricare
proprie gli studenti Questiultìmi'
che
i" ti sentanospinti ad addentrarsinella ragnateladi interdipendenze
possibileverurnea
auvàtgeOi sé la chimica e si convincanoche è pedettamente
capo.'A posseders
che cosaservela matematicain chimica fisica?La materia deve
alle nostre idee concernenti il compor-
un'ossaturamatematicatale da consentire
alla verif,ca sperimentale Le idee
iurn."tl a"ff" molecolee dei sistemidi reggere
alla scienza' e tuttavla rn un
che non sono suscettibilidi verifica sono estranee
evitareche proprio le idee finiscano soffocate dalla
testointroduttivo è necessario
pnncipi ltsicipossano ricevere
matematica. Io mostro.nel testo,in qual modo i
di
un'elaborazlonematematlca'e mi pieoccupo di fornire un'interpretazione
di fare La chimica fisica
osnuna delle enunciazionimatematicheche m'awiene
di
ài"."i" Jriit.l. i"lo quando chjmicae matematicasi perdonoreciprocamente
sforzato di non incappare in
vnta, ed è per questóche mi sono costantemente
questa
' trappola.
tali considerazionimi hannoindotto a differenziare ulteriormenteI'organizza-
(Concetti) da quella
zionedel tesîo.In diversipunti ho separatola trattazionedei
del<Meccanismo''Iprimi."-onoudefinireideeeprincipi,ilsecond
Ho adottato
ampliarli. dandone nef contempo uno sviluppo più matematico
Principio della termodinamica e plu
q"J* .ti,..io per il Primo e il Secondo
jvunti, nettu Pàrte II, per la termodinamicastatistica l capitoli dedicati ai
<Concetti> mettonoin rilievo il significatofisicoe aiutanoil lettorea comprende
al <<Meccanism
re il fondamentoconcettualedei tema; i capitoli dedicati
quelle idee si ramifichino e ne esemplifi
euidanoil lettore alla scoperÎadi come
iano I'applicazioneai problemi clellachimica
Un po' douultqoe nel testo ho inserito numerosi EsetÍpi complutamente
si elaboranoln
elaboraii,con duescopiben precisi:innanzituttoillustralecome
pratica i calcoli. Unlelaborazionedettagliata risparmia pagine e pagine di
che cosa si tratta' dandogli nel
ipi"*-i."i e chiariscemeglio al lettore di
una sensazione <Iimaggiorerealtà In secondo luogo l'esempio estend
;;;;.p.
la discussione o stimolal'immalgìnazione e l'interesse del lettore Al terminedi
ogni capitolo, inoltre, si trovani una seÎie di Probleni Quelli semplici sono
m"oltissimi,ma ne ho inseriti anchealcuni che comportano maggioredifficoltà e
in tanto I'uso di un piccolocalcolator
,-pi.g; Oi t.rnpo,non"he di tanto
recente Non prevedo aflatto che i lettori li
uàltirono traìti dalla letteratura
propongo tanti e per consentire a tutti gli insegnantl una
risolvano tutti; se ne
al volume sono riportate le risposte alla maggro
,."i,u upptoptlutu. ln fondo
Prefazione
Obiettivi
Il capitolo contieneun panoramageneraledi una seriedi risultati e di concetti
importanti. La basesu cui poggianole allermazioniche si fanno in questasede
troverà spiegazionepiù innanzi nel testo, cosi come sarà illustrato il modo di
servirsi dei risultati. Dopo aver studiato questo capitolo dovrete riconoscervi
capaci di:
(1) Indicare la dimensionerelativa degli atomi e delle molecole(pag. 5).
(2) Illustraregli effetti dellaquantizzazione
d.ell'energia
e individuarela grandezza
del quanto corrispondenteal moto traslazionale,rotazionale,vibrazionaleed
elettronico(pag. 7).
(3) Descrivere la formazione delle righe spettrali e indicarne la frequenza
applicandola condizionedi Bohr feq. (0.1.1)1.
(4) Enunciarela formula delladístríbuzione di Bohzmann[eq. (0.1.2)]e indicarela
popolazionerelativadei livelli energeticitraslazionali,rotazionali,vibrazionalied
elettronici alle diversetemperature(pag. 11).
(5) EnunciarelI teoremadell'equipartízíone (pag. 12).
(6) Distinguerei legami íonici e coualenti(pag. 14) e descriverele forze che
aggreganole molecolenei liquidi e nei solidi (pag. 15).
(7) Enunciarela leggedeí gas ùleali [eq. (0.2.2)]e illustrare i fondamentidella
teoría cinetícadei gas (pag.20)
(8) RicavareIa uelocitàmedia delle molecoleallo stato gassosoteq. (0.2.3)le
defrnirela frequenzad'urto (frequenzadi collisione)e il camminoliberomedio(pag.
20).
(9) lndicarele unità chesi adoperanoper misurarela/or za,la pressione e l'energia
e convertirele unità SI in altre e viceversa(pag. 21).
La n.tturd rlella maleria: orientamenta e premesseteortLhe
E
r teoriche
Introduzione
I Fcrhati e di concetti La ragione per cui ammettiamo I'esistenza degli atomi e delle molecole è che
.i ;.q6ì in questa sede siamo in grado di vederli (îigg. 0.1 e 0.2). L'intuizione di tale esistenza precede di
i rllustrato il modo di molto l'invenzione delle tecniche che hanno permessodi ottenere queste immagini
b ó-r rete riconoscervi e già nel secolo decimonono si compivano stime della dimensione e della forma
delle particelle. Oggi siamo capaci di misurare con grande precisione la massa di
Dlos'.rle tp3g. i I molecole, atomi e particelle subatomiche, e la forma di molecole complicatissime,
lùr rduare la grandezza
inak. r ibrazionale ed
rdr'-.rrne la frequerza
gassostr[eq. (0.2.3)] e
al:.', lthero ntedio lpag.
I la:..'.;iratc e I'erergia
Figura 0.1. lmmagine di una punta di platino di ca. 150 nm tli rag,gio (E. W. Míiller). La
tecnica con la quale si è ottenúta questa fotograjia prewle il nome di microscopìa a
ionjzz:azione di campo (pdg. 820).
Figura 0.2. DensitàdeglieletÙoninella
moleiola dellantrucene. L-inmaginee
stata ottenuta mediantedffiazíone di
raggí X, tecnícadescritta a pag. ó19.
[V. L. Sinclair, J. M. Robertsone A.
McL. Mathi€son,Acta Crysrallogr' 3,
254 (1950)1.
Figura 0.3. Disegno prcspettico della cpnlòtmuzione lello (utena ptincipale dell'enzima
papaina. I circolelti rappresentano gli atomi di curbonio I tlei residui ahminoacidi. lPet
ioncessionedi J.Drenth, J. N. Jansonius, R. Koekoek. H. N. Swen, B. G Wolphers' Nalrlrc'
218, 929 (1968)1.
come quelle degli enzimi e delle proteine (fig. 0.3),non e più un mistero. Se un Îatto
osseryato trova spiegazione,si può essercerti ch'essaè fondata sugli atomi e sulle
molecole;ma proprio perciò abbiamo bisogno di conosqereil meglio possibileÌa
struttura e le proprietà di queste particelle, e di sapere in qual modo le singole
molecole concorrono a formare i campioni di materia che cadono quotidianamen-
te sotto i nostri occhi.
Questo capitolo traccia a grandi linee i concetti nei quali ci si imbatte nel
mondo della chimica. Tutte le idee che qui vengono introdotte andranno
sviluppate e spiegate nei capitoli successivi,ma e questo capitolo che stabilisce le
premesse generali della trattazione che segue.
La nat rc della hateria: otientamento e premesseteoriche
v H
\J' \ro
-,"
t IN
/ , \
Figura 0.4. Dimensioní relatíxe di al-
cuni atomi e molecole. c|"<) H'o
ql
La natura tlella materia: orientamento e premessefeoriche
r e!--:: r'.-ssibilità di
ÉE:!\.. :l mLìto di un
tqì;:i:.rrc un'energia
) G!.: -i suJ frequenza 8
n :r-rmpiezza delle
F--\' :l!ìn altererà la
I1r=. --rmPiezzasarà
Éii. in molo da un
l::\ì::(rnLl ottenele
*:::-.' un energtasuPe-
É+\.:i!'re a un nlultiPlo
[!ti.':]nn(] e cederanno
pu 3r.rndi quanto Plu
LIrr
ùt-
Figura 0.6. Spettro lumínoso emessodagli atoní di twrcwío eccitati.
Lunghezza d'onda/m
l 0 { l 0 r l
rotàzionlvibrazionì eccitaz
ione eccll,v lone eccltazlone
molecolai elettronìca elettroni interni nucleare
lU.l-tl iv=|,!up-zinr.
r.ii hcÉodo emette elementoè 32,Ia quantitàdi ossigenopresentenel campioneè 0,5 mol' A suavolta
arezod'ondao tale ouantitàsi identificacon 3 " 1023molecoledi ossigeno'
si può in ogni Itrt*unt"-agt-azion€lgr:miqa 49tfqaolepqle !p 9] the
esseqi distribriscano.h.a
ela frtquenza: i-fr*frr_qpercs,t9l€s;elcrbi44.q4e !-liyel!Tl-fgticì riù basgiaJ!1
qgqpercryq
lacrlerendersrconlo nel
si troverannonei livelli eccitati.Di ciò è particolarmente
iàs<iièlmoto ii6iazìonale;Enque ci riferiamoancoraunavolta allafigura0 5c'
A temperatura occupano
le molecole
bassissima tutteil più basso
virtualmente
da uo certo stato livello non sono aÍafio
pcrdita di energia è si mettonoin vibrazionealcunedelle
ooa radiazione di
-r-
Si tratta dclla
ed è questa
le transizioni
,
Per fare un esempio, le unilà elementari dell'idrogeno gassososi
identificanocon le molecoleHr. Se avessimoL molecoledi questo gas
avremmo1 mole di idrogeno.Le unità elementaripresentiin un cristallodi
.., / pranl
di rotazione
I
.9
g
di rotazione
di Maxwell-Bohz-
Fieura 0.10. Disttibuzione.riiîî-uiVdàìfi
iri di rotazione. minndelleoelo&liilàlotfr l-teú-
bassatemperatura
ambiente,
lraslazionali la
ffi di oarticelle
a una diversa
Ciò vuol alta temperalura
il numero
i valori della
ú èisribu:ione di
trG Ol0 e 0.11.La
molecolare a due
in diruione delle
La figura 0.11 vetoclta/ms
drla massa; quella
dfaria a 25'C. In
di quellepesanti,
ic ai I100 km/ora. dellaDelocitàmole-
Fisura 0.11. La dístribuzione
dalla distribuzione di co-larein funzionedella massamolecolate.Quelle
le cuì particelle rappresentate so\o le Delocitàa temperaturctam'
biente.
dobbiamo
i vari valori della
Maxwell- ó
della fisica
iièrsi modídi
ì modi (o gradi di
assedi rotazione
fenergia rotazionale
È srdia di un legame
P di en€rgiapotenziale), Y e t o c t l a . / m s-
lnctre quando gli efletti
1,
iior. basatocom'èsulla
flfequipartizione, come occuperemopiù innanzi (Parte III Si tratta in ogni modo di un problema
I rrr alerci della nozione marginale,chi non deve oscurarele caratteristicheessenzialidella formula di
lI e sarà proprio RT distribuzionedi Boltzmann. La formula dice chiaramenteche la distribuzione
firà d€glieflettitermicia degli atomi e delle molecole fra i diversi livelli energeticiè una funzione
esfonenziale:gli stati popolali sono tanto più numerosiquanto minore è
ilribuzione di Boltzmann I'intervallo che li separain rapporto a RT (per esempio:gli stati rotazìonali e
e un deierminato livello traslazionali).Viceversarisultano popolati un numero minore di stati se glil
r di regole delle quali ci intervalli fra gli stati energeticiconsecutivi,come accadead esempioper quelli
t4
!-
I
i--
t--
I .",449*
Figura 0.12. Distribltzíone di Bohz-
la) Rotazionale (b) Vibrazionale mann per i r)ari ripi di liDelli energeti.i.
.it Bolt:-
Figura 0.13. Disposizione degli atomi nei solidi uetrosí e nei solidí cristalliní.
i ttt-.in.. mediamentea
ìlL mr'al cresceredelÌa
LEnr rÈs3ti\i e analoga-
It o
tqrr|. altera tanto Ìa
ffrrrc rlle reazioni. Ha
\rÀ'o
- clfxct o urrir itrì degli
ffi' piu ùvanticheil U rl Òi
b plRll non meno che
c) uo',e c jo^c
/4) u/.\*,^r
tohcnte puo non essere
rrù 'cg,arati. Si riforma in ^ oc U O U O
a oQ À o p
È0c !óiuzrlrni alle diverse
n{ d::
j
ldetta spesso( 1
traÈ :r rro\a disciolta in
)C X OU;'-
lGr r ;nr r di soluzione.In
raz.r::xdra fra gli ioni di
ucrr,'rnterposizione di 3
l. !i:nlende il più deÌle
gn'altra particqlla o.flng a quando-nonurta.-controla p4lqte del IgC!p441!' llr
r. ctrc ;..mporta fra ione e guest'qltimoq4!o può 44!alzete_llelqgq4o n9l!4paq3Ldet,gasoppure aderlre
alh parete finqhè !4. y!!rq1q!g qr qq_es! lfltl4a_o la collisione con.-u!'aìtra
DE I molale,, ovvero molecolanon la distacchi.
olc:: materialein 1000g 5el gai iiìistanzieE.mgdl"mente sQparale molecoleè grandein rapporto al
nta lr strluzione1 molale diametromolecolare,il che dice che a petto dell'energiacineticadovuta al moto
rle quantita del soltenre, iraslazionalele lorzeintermolecolarihannoun ruolo di importanzamarginaleLa
f i g u r a0 . 1 7i l l u s t r al a s i t u a z i o nees i s t e n ri n
e un campione d i a r g o na t r e d i v e r s
dmj ;r nÈrisce al volume
valoridellapressione;i disegnisonoin scala.Comesi intuiscedallafigura,le@4e
intermolecolari.9_o-1o con -9g{ pl9_qe-'b-ill!è_qqS9f{qb-Lllellq pleqsio4ipiu basse
idr J iarattere non Polare
g/1Q -qt 4!1lotl,.,t3l tl Igqd_o_"_o_4!pfqazablli!9!4lqc-191i9_{el yqlori ordinari (1
fu'|I n lLrnhe. tipicamente
olubrirtae elerata quando atmosfera)e acquistano consjderevqleimpoltsllzl -L-pf,qS5io,.ll€ . -qtql'414(100
I quello caso l'energiache atmosfere)
$perimentalmenleqi constata che a pressionesulTicientegìente bas-sa. i gas
nrc i:r quelle deÌ solvente
s-'i..nrì nel iiquido o nel
';
i (0.2.2)
sh<-rbbiamo di un gas è
Inc.':jùntee caotico.Ogni (p-_!la pressione, altolqlg]
I/ il volume,n la quantitàdel gTLT_late4,Pgrt11ra
r: úcr iata dall'urto con Sgbbene all'aumentare dellapressione.si
registrinodevigz_igni la legge
consistenti,
g tale che i gas vi obbediscono in misura crescentevia via che se ne attenua la
pressione.In tali circostanze le forze inleqloleco]ari tendono a perdere ìmportan-
za, per cui lo st-4tolimi]g, chevieneintesocomeqnello dei gasperfettio iileali,è1o
stato nel quale le molecolesono
È qu".to il modellochè.iìa a[' ba;ii;lú3;;;-:; ótí,o.ti o
ince:sa nte.
Dalla teoria-cineticadei gassi possonotrarre in manierasempliceuna seriedi
conclusioni.L'operazionechiaveè quellache mettein relazionela velocitàmedia
con la temperatura,ciò che si deduceassaiagevolmentedal fatto che l,energia
cineticamedia del gas è JR?(pag. 12).Dal punto di vista molecolareI'energia
cineticadi una mole di gas è jra (0, )t (I, rappresentala costantedi Avogadro,
( u2) è il valore medio di 12e u è la velocità).Eguagliandole due espressioni
si ha
( u 2 ì >: 3 R T l m L .
Chiameremoy'( u') velocitàmedia,anchese- per la precisione dovremmo
piuttosto definirla radice delÌa uektcÌtìtquadrttticamedia:
lff"i:fi:i:.5ii'':.i!$r;6:at*r:;li:x
" u il joule (J),definiroformarmenre
;""1",T#ffi come
ai," -*í"iì'Jgriono
n:[tJ:]i::jflffiHlliî ]lT:.v**.r'àr'" circa
r0r ai
r:n,ifu
:;iffi ji;ti::;
*ir;l;
$1,i"'1Ì;il+:'lil",ff
Fra le altre unitàli ur
termochimica(cat).La sr lt-.L.11"i* una delle più comuni è la caloria
, i-.".ìr".'"1,'JTì'"","""#i"t"o:i'J,,,"",l
:-o_ll..li9n: a m,ù1,
fffi..tJ,liii.Xrljf Jchilocatorie u*,"".i ipri",i"i oatiper4,184
per
Ancoraun'altrauniîàe l,el
(ev)'checorrisponde
alì'enersia
acquista-
li .93 ; ;,.;;."r""'iil:'ettrcruott
).r11="q""ri"'"hi_ì;;;;nJi'""1""JJ::t!,Xi
Í:.T#]i."fl
,ffi
1"t-ìó;l;;;i:T] " - per
iLi'1i":';:ri; irhsf- ;u''eeuivat"-" essere
Nella prima sezionedel
r capilolo abbiamoammesso
spettraliderivinod.ll. ìr;;i.l:"t:ite che le righe
:1'Tf l.'ftarora
:{ i :;F;;.#ffix.,lx H'.,:il:il:r:t#*:X"*
tiiriforìli"ì;"nì.giu
iill,Íllii"l'"Ìl$;i.iÍ llti;l",",tre inr."qu.-u
nert d onda o:/c L'equivalenza
=12,5 kJmol-i. è 1000'cmii
Tutte le unità citate, così
fattori di conversione,sono
appositetabelle al termine riportati in
or,"lT;.t
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come
-1Nm)
van
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PARTE I .LOEQUILIBRIO
tcquista-
i I volt.
qual caso
Er essere
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di una a
la
I
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J
24 Pa e I. L'eErilibrio
I Le proprietàdei gas
Obiettivi di apprendimento
Dopo averestudiato attentamentequestocapitolo dovresteesserecapaci di
(1) Formulare I'equazíone di stato deí gas perfetti teq. (1.1.1)le servirveneper
prevederei cambiamentidi pressione,di volume e di temperatura(pag. 26\f
(2) Definire la, prcssíoneparziale di un gas in una miscelae correlarla
con la
frazíone molaredel componenteinteressato(pag.2gl
(3) Dire sotto quali aspetti i gas reali dillerisconodal gas ideale (pag.
l0) e
interpretareil comportamentopressioneft:olwne dei gas (pag. 32)
(4) Defìnire le espressioniísoterma(pag. 25),
fattore dí compressibilità(pag. 31),
tensíonedi uapore(pag.33) e costanticrítíche(pag.33).
(5) Dire su quali basi si fonda l,equazioned.ístato di pander Waals(pag. 34)-feq.'
(1.4.1)le ricondurnei parametri alle costanti critiche del gas (pag. {ll
(6) Definire le uariabilí rídotte di un gas (pag. 3g) e formulare, dandone
applicazione,il principio degli srari corrispondentí.
-t
l L Le proprietà dei gus
I
i
l
i'
Introduzione
Et cis<re caPaci dl Lo scopoprimario di questocapitolo consistenel vederein qual modo si possa
ll I l'l . seninene per descrivere1ostato di un gase comeda tale stato dipendanole proprietà Soprai
F<nrura (pag. 16). concettiche qui andremoelaborandosi fondanoì calcoli necessari a prevederela
l:lr c ;t rrelarla con Ìa velocità e il corso delle reazioni chimiche.
Successivamente ci proponiamodi dareuna prima idea di comeprocederealla
costruzione di un modello del comportamentomolecolare.Compito, questo'di
I ps :&ale tpag. l0) e
grande importanza,perchécomprendendoil comportamentodelle molecolesi
,9q ìiL
riescea ipotizzarela spiegazione di un fenomenonuovo o a giudicarequanto sia
ccrirs:òìiit,ì (pag. 31), plausibilela spiegazioneproposta da altri. senzanecessariamente imbarcarsiin
I calcoli laboriosi e lunghi. La grande semplicità dei gas offre un'eccellente
t& ltir^.r rpag. 34) [eq. occasionedi confrontarsicon questa tecruca.
ùl g.s ,pag. ìit
r G t . . f m u l a r È .d a n d o n e 1.1 Le equazionidi stato: il gas ideale
!e esperienzedi Boyle, di G4y1l-ury4ce di coloro che ne proseguironol'opera,
dimostranochela pressione(p),jl uq!yg.9-]l!Jq- temperatlra(!)e !a qqallitg (1)
dei gas sono cgrle.l4le_4qll
r!PIessl!19.
'l '.
{1 . 11.ì nV: nRT ..,.r1. ì
e chetalerelazione vienesoddisfatta tanto piu rigorosamente quantominoreè la
plglllonq.La r ostantedei g,ts.
R. e una coslante l'ondamentale. che non dipende
dalla natura del gas considerato. Un gas che obbedisca all'equazìone 111
esattamentesi dirà gas ideale(o perfetto),
ma visto che a pressione abbastanza
bassatutti i gassi approssimanoal comportamentoideale,I'equazione1 1.1sì può
considerateuna /eggelinite idonea alla descrizionedei gas reali. Quando una
certa equazionesi riferiscea un gas ideale (espressione con la quale definìamo
ancheun gas realechesi comporti idealmente),iìl numero dell'equazìone nel testo
".
faremo seguireI'indice
!'equazionedel gasidq'19è14i9qq1t9nqd, s11?1(,. \94 è possibileimporre a un
gas una condizionedi pressione, volume,temperaturae quantitàche no1,q9ddisll
la relazionesuddeî_ta.
L'equazionedi statodei gaspedettie una sintesidelleosservazioni sperimenta-
li. Ne prenderemoin considerazione, brevemente, le implicazioni,interpretandole
sotto il profilo molecolare.
t.0
Figura 1.2.
' -- .Lu relazione t olumc-
tehperalutu li un g,ts iale,tl? inns-
clerato a ptessioni ditetse.
200 I'c
Estrapolazìone Camposperìmentale
approsslmalo
./ fsempio (Obiettivo 1).Alla pressionedi 1 atm una certaquantità di aria occupa1 dm3 (1000cm3).(a)
Qualevolumeoccuperàa 10 atm?(b)Qualepressioneoccorrerebbe per comprimerlofino a
1 cm3?
Metodo.Polchéammettiamoche ii comportamentodel gassia quello ideaieci serviamo
dell'eq.(1.1.3)nelleforme la) 4:(pilpìV, e (b) p1:lV.lV1)pr.
Risposr.7.(a) Vr:ll atmll} atm)x(t dm3):0,1 dm3
: 100cmr.
( b ) p , = ( 1 0 0 0c m . / 1 c m 3 1 x 1 l a t m ) : 1 0 0 0a t m .
L Le proprietà dei gas 21
p,: (500K.1300
Rispostzr. K)x (100atm): 167atm.
Commenkt.L'esperienzadimostra che in questecondizioni la pressioneeffettivamente
esercitataammontaa 162atmosfere,
il cheprova cheì'ammettereil comportamentoideale
è stato pienamente
legittìmo.
P e r i c a l c o l i p i ù g r o s s o l a nbi a s t e r àr i c o r d a r eR - 8 J K l mol-1.
1.2 Le miscelegassose:pressioneparziale
Ai fini chimici riuscirebbe eccessivamente restdttiva una trattazione che si
limitasseai soli gas purì, per cui prenderemoora in considerazionele miscele.
1. Le propfietòdei gas 29
del
:io-
I mol di
\r.2.4)"
vale a ( alla molare-Dato che la
-tml-r somma
p : pA+ pB+ ...= ( x;I x"'t ,.\nRTlY : nRTlV.
fryr€2zamento
in grado di operare
-2,
ce, abbiamo: tto.tt" "o-"*ontribuilcono alla pressionetotale di un sistemaa due
GiiàìS
cómponenti le pressioni patziah al variare della frazione molare di ciascun
componente da zero ad 1.
Gli esperimenti sui quali Dalton potè fondare le proprie conclusioni furono
compiuti nel 1801;non può dunque destarmeravigliache le sue leggi costituisca-
no solamente un'approssima-:uione.I gas reali manifestano in effetti deviazioni che
possono assumerelmportanza rilevantissima quando a causa dell'alta pressio-
ne o della bassa temperatura - le forze intermolecolari si îanno significative.
w , ;1
L'origine microscopica delle deviaziom dal c_omportamento ideale risiede
lnell'interazione
f r a l e s i n g o l em o l e c o l eP
. e r q u a n r o p i c c o l e l.e m o l e c o l en o n s o n o
i n f i n i t e s i m ee. d e i n t u i b i l e c h e q u a n d o v e n g o n o . o s l r e l r ea d a v r i c i n a r s is o t t o
q u a l c h er e s i s t e n z rpro. t r e m m oe s s e r e
l e f f e f t od e l l ac o m p r e s s i o neer s em a n i f e s t i n o
indotti a concludere che Ia compressione di un gas reale sia più difficile perché le
molecole si oppongono ad un eccessivolvvicinamento. miì attenzione! Non
dobbiamo dimenticareche Ìe molecolepossonoancheattrarsi a vicenda.Sono tali
L Le proprietòdei gas
{r,'f,6:c ,,{""*-f*
f.'*ai
- PY*
E per ceDro, e
600
rì *-l*
: 0!'16. Qual è la É i
pl^tn
h FlssioDetotale?
èfo+ (1.24) nella
z- pV^/RT lú=Vu'uu{ur
C ciasqrtr sitrgolo Z = pV^lR'ÌJ,di una seriedi gas
Figura 1.4. Fattori di compressibilítà,
ú Fuiorc molare À,*r/f64
Sa ù componente att!4ziqni 4 giustificare la coesione,labile ma signì.ficativq'che permette alle--
-fiÍ- esamioato
molecoledi un.gasdi riunirsi-in:n liquido.L'effetto.de-l-le altrazionié.dunque
èr= r lNryM{Nr) r,-) \.- .^
rillllJl diviso Per la
.l-'[<: i\- J( '- quello
- di favqrire la compressione.
-,^.0 . , li- QntièTi-aue processiTàIa rneglio?Saràpiù facilecomprimereun gas reale
?t "^ - è-.t ;,)* che uno idealeper via delle attrazioni intermolecolari,o saràinvecepiù dillicile
+ \' -
- , camposolo quandole molecolesi trovano a contatto-recip-r9co-:.le-1949ÍW!gY
, r,. , - i .-ioeloo"to,Lìtr.9 t.
corlusioni furono
lqgi costituisca- decideI'attrazione)e a Dressione
i dciazioni che elevatamenofacilmente(49ci4.e èraro ch9!e
.A plq.slionebassissima
la-I9pU.lql9-4.S)
dellalta pressio- mglecole si contatto,-44?i
tro.yino*-a esse^
Jrl|aLÈÀ !,r-!L.s!or{-o-49-1q$-S-E+po
!onq!e.!g*qle
bo signilicative. gl"
L ila LÈ HOL. & to-"-*pg.!
.dallealtre cb9.!É.-l9.lo-lzi_.S!f,41!y"-pe
*sienificativo:il comportamento è in tali circostanze ideale.
\ /
ill,Àrokr Esiitequaicheprovachèi gassi compònino-ffèitivamente cosi?Ul4 ma!9l3
di stato si
caratteristicadel
-carattere
'La imDerfetto.
fieii? ffiÎustra alcuni risultati ottenuti determinandoil fattore
di una serie di reali entro un certo di
o ideale risiede temDeratufacostant€. Si vede che bassissimatuttl
molecole non sono denunciano un fattore
sotto idealmente.A elevata tuttr mostrano Z > I
o essere a
fiù diflicile perché le
L Da attenzione! N_on
ni a vicenda. Sono tali
Parte L L'equilibrio
3l,04"c(r")
Ynldr,],
Si noti come per taluni gas (ad esempio il metano) la deviazione dal
comportamentotdealesi rendeconsiderevole solamentea pressioneelevata.È un
dato confortante,perchéprova quanto benesi adatti l.equazionedei gasperfettia
interpretare il comportamento di una serie di gas reali. per contro si può
constatareche alcuni dei gas più comuni (ad esempiol,ammoniaca)manifestano
ampiedeviazionianchea bassapressione, e questodiceche,sele nostrededuzioni
devonoavereun qualchevalore,occorretenerconto del carattereimpedetto dei
gas.
Per fare un passo avanti nella nostra analisi dobbiamo mettereda parte il
fattore di compressibilitàed esaminareinveceil comportamentocomplessivodei
gas reali in rapporto alla pressione,aÌ volume e alla temperatura.Una via sarà
quelladi prestabilire una seriedi remperature e seguirela dipenderzadi p da V a
crascunatemperatura.In altre paroletracceremouna seriedi isotermesperimenta_
Ii Un lavorodel genereappareiÌlustratoin figura1.5in basea dati sierìmentali
reìativi all'anidridecarbonica.
temperalq!4glevatanon si rilevagran differenzafra le isotermereali e quella
.. 4
ideale (riportata già in fig. 1.1).La compressione isotermadel sas reale_ che
equivalea percorrereda destraa sinjstrale curvedellafigura .t.5liale la pressione
mentreil volurnesi riduce)- si verificain buon accordocon la leggedi Boyle.Vi
sonotuttavia dellediflerenzechelascianointuire comep tr/n: ÀTrappresentisolo
il primo termine di un'espressione più complicatadelÌa forma
(1 . 3 . 1 ) p v ^ : R T | l + B ' ( T ) p+ c ' ( T ) p , + . . . 1 .
Data I'esiguitrìdelledeviazionisi può essercerti chein questaregionei coefficienti
B', C', ecc.siano assaipiccoli. Difatti l'esperienzaprova che in molti casi è più
convenientelo sviluppo
(1.3.2) pv^: RT\t + B(.r)lv_+
c (T)lv:+ ...]
.noto come equazionedi stato ririale (l'aggettivo deriva dalla parola latina con cui
1. Le proprktò dei gas
e dati sperimentali
cp-stituislano-sn9rq-!liqs9.-9,nqt s;cib:!!!è.+lcy@,4i.4eltruIqgqq4'ì1nlp-"s
-v!-e-p.
gas reale che polzigngdql,94-mp1o-1g g,ti9gdS-Sdg$e.-Q9!-t!-gqt g tt!&I!qq tr liqUt-qgqggq
15 (salela pressione checompaia-if 49ni!-99r_e-19mP9!q1r:g 9llpe.qore quglunqugsrala Pressron
I h leggedi Boyle. V_i -aJ!p,quateil gAS-.v!94-e, -iL.liqUidpn94-qi.foJ4q, !q ppes-ptqrlg
.so,!to-pp,Sto-'= .e,.11
: RTraooresentisolo molare ql punlo gqtip. (coqispoldeg!!,4!!"ojl,4o- j9.-qPLCgq I tgUip- Cl
llolume
!ònfo1don9)si.diq91opressione uítica p, e uolume molar,ecriticoI/.0.Nell'in'eme
m^-V^ e 7. prendonoil nomedi cosnnricr ichedel gas.
Ir recionei coefficienti
H - .
F ltr molu casl e plu 1.4 Un'equazione di stato per i gas non perfetti
L'equazione di statoviriàlesi può sfruttaresoloattribuendo valori
ai coefficienti
determinati e osservando comeessivarinoconla temperatura. Peri noslriscop
attualisi trattadi un'operazione troppospecialistica, la
cheoltretutto ci darebbe
i purotulatina con cui
Pa e I. L equilibrio
descrizionedi un soÌo gas per volta. Quel che ci occorre è una visione più
complessivadei gas, sia pure a costo di una minore precisione.Ci serviremo
dell'equazionedi stato chevan der Waals trasseda una raffinataesercitazione di
logicascientificaapplicataa una situazionecomplicatasotto il profilo matematico
ma semplicedal punto di vista fisico.
IÌ nostro scopoconsistenel tlovare un'espressione se4p!19pghg.p,gssa.qeg!ry-
da equazionedi stato ap_pllssim€iapgl! g.e!tqgl!, ,E-qse d9,vqailJeltereaa.!lto-ls-
jlterazioni attrattive qqanto quelÌelgpulsive.Delle interazionirgpulsiveteirJmJ
conto 4mmeÌtendo_S!9 SS_!e {49914It9gglnpo4qle_!e {qqlggole come se fossero
piccolesfereimpenetlelll1'glqgglllqCelvolume._u,",.Delleiorze aììr3rJiver{r_!gmó
conto rnvece ammettendoche esse abbiano I'effetto di ri{g119 lq pryjliSqg
esercltata cat sas_
in gq a è 149 _co_s!a_q_te.
Ne discende che
(1.4.1)
iii 1,|,,:':::'-:.{,.'.,'--,':t:;;;
ossia,per una mole 4i.gas,
(1.4.2) p: Rrl(v^- b\- alV2.
I l t e r m i n ea g g i u n r o . r/ ' s i d e f i n i s cspesso
e pressione interna deI gas.
I"'eq,JLll)-è-\les!s4j.q!e_dí.tla{ejL!qL!eú!s!.!!f!Lb-1emo-&grlqlelo
1!r
molecole del volume.
base ad argoment-_I.gt-ti. -PS:. la- verità assai.Yqgllg s Prop-o:ito
iloièbói-à e delle forie in-tèimóÉiolari. L'equazione si può ricavarein parecchi
ftìi=di";i.ì,'il"ilili.ì;;à;È;A6 qui ha il pregio di mostrare come si possa
dar forma a un'equazione a partire da idee affatto generali a proposito di ciò che
awiene a livello molecolare (e per di più ignorando una grande quantità di
particolarie di aspetti matematici). Un ulteriore vantaggio dellavia che abbiamo
ieguito consistenel mantenerenel vago il significatodei coefficientia e b, che
vanno assaipiù convenientemente consideratiparametri flessibilipiuttosto che
proprietà molecolariesattamentedefinite.
Dobbiamo ora vederese I'equazionedi van der Waals rassomigliin qualche
d gas. modo alla vera equazionedi stato (qualunqueessasia).Un modo di verificarlo
consistenell'accertare seessapermettedi prevedereisotermeminimamentesimili
a quellesperimentalirappresentate nellafigura i.5. La figura 1.6mostrauna sene
e 5(f)K a volume
di curve tracciate in base all'equazione,e se si prescindedalle caratteristiche
cserciterà alla
ù Waals oscillazioni(chealle alte temperaturescompaiono)esserassomigtanosenz'alcun
dubbio alle isotermesperimentali.Owiamente le oscillazionisonoprive di realtà
c fnali ci serviamo (in taluni stati sembrerebbe chel'aumentodellapressionefacesse aumentareanche
il volume), per cui le eliminiamo, sostituendole nella porzione di curva
corrispondente con un tratto orizzontale.Il motivo per cui in questaregionela
teoriavienemenoè cheil modellodi van der Waalsnon si basasu un trattam€nto
corretto dell'interazione fra due corpi.
del contenitore,la
Gli elt essenzialidi di stato sono i
il valore 39
Aì Ad R termine
h misureportino ad
4.2 di con
di gas si può ottenere
ioiziali. I'identificarsi f la riduzionedel volume
Pdrte I. L equiLibrio
(q ) L- -.-ì
D e " rJ",h 0.0"Tc
z+r.fg
i valori di
dp -RT
-: ,2a
: -j--:u
coefficienteangolare: vi
dv^ (v^-b)'
a I:lc,p:pc. v:vc.
d'p 2RT 6a
curvatura:
dv'- (v^- bf vI
Risolvendosi ha:
I*=:!-
(1.4.3) p": al3V3.: al27b2
T":8p"V^"13R:8a127 Rb
I-'iqip-g_di qlt .t" ..4-iot-u iodu* ?i
ftcúo lsoterne oa dou.qllgto$!9ry_!994e!i_4a
chei rami
z---p.!-!!Èjp2 ts= 21k/8
La verifica consiste nell'accertare se il fattore di compressibilità ctitico (2.)
valga $. EsaminandoI'elencodelle costanti critiche sperimentaliriportate dalla
tabella1.2per un certo numerodi gassi vedeche Z" è inferiorea 0,375,ma chele
differenzesono piccole,il che ò motivo di soddisfazioneper quanto riguarda la
, validità dell'equazione.
coesistano
della I gasa confronto.Una tecnicaimportanteper confrontaregli oggetticonsistenell'individuare
un aspetto caratteristicofondamentalee nello stabilire una scala idonea a
determinarnela misura.Abbiamo fatto un applicazionesemplicedi tale criterio
riferendo le dìstanze intermolecolari a una scala basata sui diametri delle
e poi
ap, 8oT, cl
2'7h2 21bl3bv,- b) aA1v2
di volumee di
ù Waais una
l)ivaloridi
dellay!!!jg!g
Figura 1.7. Il fqÚe!edie%p!r$!!!lj!i4491!!9.24!U4!syna!o Jn.funzione
rídorru.
allo sviluppo
(') lvalori di I riportatìin questasedesi riferiscono
dar gov4 ._Qj
q V | R T : 1 +B l V+ C l V + . . .
Lrea meno di
I e C di questosvilupposonocorrelatia 8', C'dello sviluppo
pVIRT:1 + B'p+ C'p' +...
lo9
è r W aals da B' : B/RT,C'= \C - B'l/R'r.
l-lF
40 Pa e l. L equrlùtio
Forma ridotta:
- 1)- 3/V.
p,=8T,/(3v,
(iii) Equazione
di Berthelot
p - Rr/\v^- b)- a/rv' h.
Costanti
critiche:
p":+(za+/3b3)1/' , v^..=3b, r.=îl2a/3bR)11' , z"::=0,375.
Formaridotta:
- 1)-3/r,V.
p,:8T,/l3v,
{ i v ) Equazionedel 0ieterici
p: {Rrl{y. - b)} esp( a/À7y.).
Costanticritiche:
p": a/4e'b' v^."-2b T.=a/4bR zc=2lè' =0,2706.
Forma ridotta:
p,= {e,r,/(2v,- 1)l esp(- 2/T,v,).
p = (RT/V^J
{1+B (T)lV^+
c (r)/v' + ..}.
Problemi
1.1. Una certa quantità di aria occupa I dm3 a temperaturaambiente.Quale pressione
occorreapplicarvi aflinchéessaoccupi, semprea tale temperatura,100cmJ?
12. Al livello del mare,con una pressionedi 755 mm Hg, il gascontenutoin un paìlone
occupava2 mr. A quale volume si sarebbedilatato il palloneelevandosia un altezzacui
corrispondesse la pr€ssionedi (a) 100mm Hg, (b) 10 mm Hg? Si ammettache il materiale
del pallone potesseestendersiindefimtamente.
13. Postasul ponte di un'imbarcazione,una campanasubacquea misuraun volumed aria
di 3 m3.A qualevolume si troveràI'aria una volta immena la campanaalla profonditàdi
I Le Pro7rietìt dei gas 4l
gcm r
50 m? Si ammettache la densrtamedia dell'acquadi mare sia 1'025
di una cannuccla
! i J: -r:ìe successo 1,,1.Quale differenzadi pressioneoccorredeterminarcalle due estremità
osservabili, sia . lnngu 15 cm, per succhiare una bevanda acqr.rosa?Si stimi
Fa1e airpoìtu u".ti""1.."t"
della cannuccia il
L :_e _e consente una i"r"p".J""" a"i polmoni necàssariaa st;bilire all'estremitàsuperiore
tFC . r s t r e t t oe l e n c o vuoto parzìaleaPProPriato.
at . 3 a . a n l r ,m a q u a n t o
quale temperaturr occorrerr
ba r -- _urnero del tutÌo 15. Ess€ndoìa temperaturainìziale quella ambiente,a
cm'l'
rafîreddareI dm3 di gas id€ale per ridurlo entro un volume di 100
1,6. Abbiamo gonfiato un pneumatico(per esempioda automobile)in una giornata
_ "C. La pressioneera 1,6atm. Quale presslone
inue.nole,"o' iì te.-oúetro che segna 5
registreremo ammessochenon si v€rifichino perdite quandola temperaturasalirà'in
estate.a 35'C?
1 . ? . A l m o m e n t o d e l l a n c i o , a l i v e l l o d e l m a r e , u n a s o n d a m e t € r e o l o g-i c a p r c s e n
di 20'C
raggiodi I m, mentre raggiuntala massimaaltezza'con una temp€ratura
sarà stata la pressione, a quell'altezza' d€ntro il pallone?
iii"-ggi".." divenuto3 m. Qìale
a pag 25 Si deducala
1,8. La leggedei gasp€rfettiè una leggelimife nel sensoillufrato
."lu"ion" ir-upr"s.,ori e densità (p) per un gas ideale e poi sulla basedei dati seguenti'
-"ilico - si veriliciri che ibassa pressione il comportamento rpprossima
."iìiJi ifi.i"'t"
(M M R del gas'
quelìo ìdeale.Si determinila massamolecolarerelativa )
Obiettivi di apprendimento
Dopo averestudiato attentamentequestocapitolo dovresteesserecapaci di
(1) Dare la definizionedi.sistematennodinumico,&mbíente,sistemachiusoe sistema
isolato(pag. 45\
(2) Dare la definizionedi energiaíntema,calore e lauoro(pag. 46).
(3) Enunciareil Prímo Principíodellq tetmodinamica[eq. (2.1.1)].
(4) Calcolare il lavoro compiuto da un gas nell'espandersicontro una certa
pressioneesterna(pag. 50).
(5) Dare la definizionedi reuersibilitàtermodinamica(pag. 53)
(6) Calcolareil lavoro compiuto e la variazione di energiainterna nel corso
dell'espansione isotermae reversibiledi un gas ideale [eq. (2.2.10!.
(7) Dare la definizionedella capacitàtermicadí un sistema(pag. 56)
(8) Correlarela variazionedi energiainternadi un sistemacol calorescambiatoa
volume costante[eq. (2.3.a)].
(9) Dare la definizionedi entalpia[eq. (2.3.9)].
(10) Correlare la variazione di entalpia di un sistemacol calore scambiatoa
pressionecostante[eq. (2.3.7)].
(11) Distinguerefra lavoro e calore a livello molecolare(pag. 60)
2. Il Primo Principio: i rcncetti
ncettl
I ntroduzione
iFa.': :_.<:.' ;lpaCi di L'energia è intrinsecamentelegata alle molecole, e se ne può sfruttare la
Jij :_:._ .,:t:.r,r e JI-sIgl a? liberazioneper ottenere calore(quandoun combustibile brucia),lavoro meccanico
(quandoil combustibilebrucia dentro una macchina),lavoro elett co (quandoc'e
F l:ì .:r. I una reazionechimicacheprowedea (pomparet,elettronilungo un circuito).In
chimicaci imbattiamoin reazionichesi possonoimbrigliareper ricavarnecaloree
lavoro, reazionidi cui si può dissipareI'energiapuntandoinveceall'utilizzrzione
rI-. . ::::\r una celta processivitali La scienzache ci
dei prodotti, reazioni,inline, che rappresentano
permette di trattare I'insiemedi questi argomentì in maniera razionale è la
termodinamica,lo studio cioè delle trasformazionidell'energia.
r. i . :::a:n.r nel corso
..! :::,ìrl 2.1 Il calore, il lavoro e la conservazione delloenergia
:=- :r:. ,i6 !
Nelf introduzione,a pagina5, abbiamopresole mossedal nucleoatomico,perché
:r - --:..'ra clmbiato a volevamo metterein evidenzacome il mondo che ci circonda si fondi tutto su
quelÌo- microscopico dell'atomo.Il punto di vista dellatermodinamica è
esattamentel'opposto:in termodinamicapartiamo dalla considerazione dell'uni-
a -r ìrC SCaÙìDlatOA verso.
Schematizzando, I'universosi può considerare costituitodi due porzioni:un
sistem.ae 1l stsoambierre.Il iistemanon è chela porzionedell'universoalla qualeci
.- interessiamo più direttamente.Si può trattare,tanto per fare qualcheesempio,del
recipienteche ospita una reazione,di una macchina,di una pila elettríca.Per
.
ambienteintendiamoinveceil restodell'universo. con cui il sistemasi trova in
contatto direttamenteo indirettamente.Il recipientein cui awiene la reazionesi
troverà in contatto termico con I'ambiente,la macchinapotrà trovarsi tanto ln
contatto termico che meccanico,la pila sarà in contatto elettrico,figura 2.1.
I-'ambienterappresentaun immenso,inalterabile serbatoio di calore e di
lavoro.Quandoil sistemacedecaloreall'ambienteIa temperaturadi quest'ultimo
n o n a u m e n t aQ. u r n d o u n p i s l o n es c o r r ev e r s ol e s l e r n od e l s i s t e m ri l r o l u - n t e
dell'ambientenon ne fisente.In poche parole, I'ambienteè troppo ampto per
essereinfluenzatodalle minuscolevariazioni imposte da un sistema'Certo per
brevetempo la porzionedi ambienteimmediatamentevicina al sistemareagente
potrà riscaldarsi,ma una volta che il calore si sia disperso nell'universoe
quest'ultimosia pervenuto all'equilibrio termico, la temperaturadell'ambiente
non sarà diversada quella che esistevaprima delÌ'esperimento.
lncominciamo occupandoci dei sislefli cùiirsi, sistemi ai quali è t4p1!o
cualunquescambiodi materiacon I'ambiente.La definiZiónèii un sisiemàChiuso
non escùae'ìhe eiso scambìcon il próprio ambienteenergia.Ad esempioun
sistemachiusopuò compieresull'ambienteun lavoro cheimpoveriràle sueriserve
-
trasferireenergiaattraversole pareti del sistema.D'altra parte un sistemachiuso
può riceveredall'ambientecalore,e ancheil calore rappresentauna manieradi
scambiareenergiaattraversole pareti del sistema;quando ciò awiene I'energia
del sistemapuò diminuire (seil calore ne fuoriesce)o aumentare(seil calorevì
penetradall'esterno).Caloree lavoro sonoequivalenti,nel sensochel'uno e I'altro
L
Patte L L equilíbrio
,")U = rì r- ,/w'
). Il Prino Pîincípio: i úkeúi 47
/ ) | 1 l P r i m o P r i n c i p i od: U = d q + d r , .
:. -. . . . o n d u c i b i l ea l
-. . - : J : - - r .crh i u s o . L a
-- - - -a\la Cnunclalo
'_:
-: .ii r'r1l?ll(.1.
l"- i'::rcrpio r enisse
l:i: - _ - -:.. .rrrn'lportaSSe
. ..
dwhaunanroru
Quando- ,^lrrr*."id uroidir."h".opruil sistema
è staro
:::,)10 perpctuo,
- r a j : . r : . ' : l \ l S t e m ap e l oompiutoun lavoroche ha concorsoad accrescerne
l'energiainteina.
: - . r i o r e .L i d e a è Quanrlodu hu un talore negotiuolcioè si e imposlo al sislemauna
:- ::. - r::r. il Plimo guantiaànegativadi.lavoro),.questoigqqgl.,Che il sistemah.acompiuto
- . i . , j : - : : . . ; : r t l i t a .N o n è
,lvgro.sll mondo estg.lnoe la.sua energiainterna ne è stata diminuira.
È - ;'.::lir fiiLr salebbe Sei1sistemacompieun lavoro sul nóndo esièrnola riostra'corìvenzìorie
.:::. . ::.ln nUnfefO di dicechea/ sistemaè stato impostoil contrario (negativo.)
di qu€lla quantita
-r:.:rlilrgrrmentosi di lavoro.
* x
' :'':- lr.r tncomincra-
-a , : , - t : . i l t t c r ' r t r (r c o s i La convenzionevale tanto per le variazioni apprezzabtltquanto per
':;:::.i:iÈriL una cena quelle infinitesime.Per esempio,se 4: 10 kJ ciò vuol dire che abbiamo
is:: : - ::tle la quantità fornito al sistemal0 kJ di calore;seinvece4: - 10 kJ vuol dire che 10 kJ
E - : : - ' J a S S oC e d e U n a di calore hanno abbandonatoil sistema.Se w - 10 kJ, questaquanîità di
: i':: -:: iistena chiuso lavoro è stata effetluatasopra il sìstema;se,per contro, w: - 10 kJ, è il
- . : , - : C e r l O S e n S Oi l s i s î e m cah e h a c o m p i u l oI 0 k J d i l a v o r o\ u l m o n d oe s r e r n o .
: : .. .r:llo effettuarvi Abbìate sempre le idee chiare in fatlo di segni: il signilicato della
-1 ::J -'.-irc nell'una o convenzionenon si smarriscese si tiene presentein quale sensovaria
r:.-:
.,.: L - un energia I'energiainterna durante la trasformazione{se cioe cresceo diminuisce).
-- .:glle molecoÌe, o
r -:., ::,'lla contratta o
- c
Parte L L'ettuilibtio
2.2 Il lavoro
Se vogliamo utilizzare praticamente I'eq. (2.1.1) dobbiamo trovar modo di
formuÌare dq e drv in funzione di operazioni efÎettivamente realizzabili sul sistema
Incominciamo dal luuor,:,meccanico e proponiamoci di definire le espressioni
giuste per dn'. Il lavoro meccanico comprende il lavoro che occorre per
comprimere i gas e il lavoro che questi compiono nell'espandersie nel respingere
I'atmosferache grava sulle pareti del contenitore Un gran numero di reazìoni
chimichecomportano la produzionedi gas o la reazionefra gas'e la misura in cui
procede la reazione stessadipende dal lavoro che il sistema è in grado di compiere
, Baseremo la nostta discussionedel lavoro sulla definizione che si suole darne
in Îisica elemenîare,sviluppando poi il concetto fino a comprendervi le varie forme
't, di lavoro che hanno rilevarza in chimica
Se si sposta un oggetto di una distanza dx contro l'azione di una forza F (x), la
quantità di lavoro che bìsogna compiere sull'oggettomedesimo(fig 22) e
l2.2.lr d r r- - F t . v ì d , t
= - l
2. II Prino Principio: i conceti 49
Nel caso che la forza non sia costante, ma vari da punto a punto del percorso, il
lavoro compiuto ad ogni segmento del percorso stessodipende dal valore che la
îorza assume in corrispondenza di esso e bisogna fare ricorso all'eq. (2.2.1) Il
lavoro totale necessarioa portare I'oggetto dato da x, ad x, è sempre la somma dei
singoli atti di lavoro, per cuì, in questo caso:
(2.2.3\ Ì,!:
f'"r'i*
Non si può calcolareI'integrale,ora, finchénon si conoscein qual modo la forza
dipendadalla posizione,ma una volta noto F (x) si può effettuarel'integrazionee
ricavareper il lavoro una formula praticamenteapplicabile.
. '- .rr-'ser--ia/menre Newton dicecheF : - GmMlx1, doveM è la massadel pianeta(5p8 x l0'a kg),n quella
I l'; (6:6,670x 10-11 kg-1m3s 2) Possiamo
deli'oggetto e G la costantegravitazionale
calcolareil lavoro mediantel'eq. ponendoxr : R (il raggio della terra' pari a 6,38
(2.2.3)
x 106m)e x,: :r-,.Il lavoro necessario sollevarela massadata a taledistanzaI dunque
per
fa
r-r,opponendosiailo * - - | ' . G n \ 4 x ' l t r x - G n I | | 1 1x z l d t - G n l / R .
i q)::rra rn direzione -x )* Ja
I rÌn(. c negativo. Risposra.Ì 1 ' : ( 6 , 6 7 x1 0 -" k g 1 m 3s x 81 0 6m )
- : ) x ( 1 0 sk g ) x ( 5 , 9 8 x1 0 ' 4k g y - ( 6 , 3
bllr :\..izione) il lavoro : 6,25x 1012kgm2s '
ccxll : - Fdx. Il
-tù:-::tlc.idrr : 6,25x 10r' J.
con la somma
6s.,: ljgmenti dx che Commento. Abbiamotrascuratola resistenza dell'aria ln praticainoltre la massadel razzo
ú!' D'l:o che si tratta di diminuiscecon l'altezza,perchéla maggior parte di essae costituita dal propellenteche
Sietein gradodi riformularela soluzionetenendo
brucia nellaparteinizialedell'ascensione.
Èrrr-.: conto anchedi questo aspetto?
-pesliiYS!.99a1d9i!
è ryS?!iY9'j19Sb9-qr--ll9,Ul1s
!n faqedi- c..ogrp19rql9!9-4l
gi$tgnl-e-quUqc!_q44-9-o-rnp{grsfgqE"igpfe'dt_99!o=- l?u-gl9'
-tt*qgqr?-Lq
Esempio(Obiettìvo2Ì Calore e lavoro si possonoamministrareancheper via elettrica.Faceodofluire
lloo dí espansiow una co(ente di intensiîàI per un tempo ,, il lavoro necessario a imporle Ia differenzadi
potenzialeAf è w": lt L$.Il più dellevolte il <(sistema)soprail quale si compieun tale
lavoro è una resistenza e il lavoro che su di essosi eflettuavienetotalm€nteconvqrtitoin
energiatermica,impiegataper riscaldareun secondosistemain contatto con la resistenza
In un caso siffatto si può uguagliare il passaggiodella corrente data al calore trasÎeito al
secondosistema.Si calcoliil lavoro compiutoda una coffentedi 0,5 A erogataper 2 minuti
di massae di da una sorgentea 12 V. Si esprimail risultatocomelavoto compiutosullaresistenza, come
i è chiaro che calore fornito al sistema esterno e come variazione di energia interna in entrambi.
Golrà di ordine Metodo,ll lavoro effettuatosopra la resistenzae
e frm gli aspetti
w"*: It Ló.
vetso il sistemaesterno.11calore
Tale lavoro si traducein energiatermicach€ <<fluiscer>
altrettantobene imposto alla resistenza,4'o, è dunque
PÉfc're a un gas) q'":-ItLÓ
cscitata d4l gas.
secondo la
'sìlta e la variazionedell'energiaintema della rcsistenza:
faccià' ^U!6: ìrG + q6:lt Ló- It Ló:0.
a spingereda
Il calore prodotto dalla resistenzafluisce interamentonel sistemaesterno(a voÌume
costante),quindi:
che la forza che
AU*: - d': It Ló.
D'altra parte il Rióposra.w:"': (0,5A) x (120s)x (12V)= 720V A s:720 J.
festerno awiene
^U*:0
Ètone è semplice-
: $trs: 720 J
q6ìs
dr. Ma ,4 d:r non è
(lo si denota ^usb : 4sis: 720 J.
dal Commento. Si noti comela quantità di calorefomita al sistemasi possaidentilicarccon la
l lavoro quaotità di lavoro efrettuatasulla r€sistenza.Se si fosseimpiegatoil lavoro elettricoper
óio è deilà azionareun motore capacedi comprimere matedalecostituenteil sistema,I'energia
il
interna di quest'ultimosarebbesempreaumentatadi 720I, na questavolta in virhi del
lrc 4lcscqq
o sopra il lavoro meccanicocompiuto sopra di esso.
estema
Espressioni analoghe esistono per altri tipi di lavoro e alcune sono riportate
nella tabella 2.1. Per il momento andremo avanti con il lavoro pll e vedremo che
cosa si può ricavare dall'eq. (2.2.4)
(p6tione importan-
Étiamo alla parola La libera espansionenel ymto. Nel-easo--in9ui-s-iap.*-=-q11g49..1!..espa4dp
.srgq eqr-n.
P]grg
che circonda q!"p!-o;
lguq-r-q qqq_clè pfqpriq
inf_atti qqna pislgne
9g_qtro__cqt_!! d9!!1 splqgjrer
9!O tavoro sopra
(2.2.s) -{w,:0 ad,ggni ?!!o,glem_ell4te-l
qg1-q4lu=_9.
o alla cadutadi
la
esternoche
effettuatosoprail dV. è - o* dV. Naturalmenteil lavoro totale elfettuatodal sistemain
successivo.
(in19gr,ale)di qllesli
ÉIa;o;ó.'L'entità Jgppgltq a un'espansione ínifa, da "Vi g (, è 11 somma
Parte L L equilibrio
Unità
lipo di lavoro Commento
(perdw Ìn J)
In questocapitoloci occupiamosolo del primo tipo di lavoro,ma anche agli altri si possono
applicarele tecnicheche elaboriamorn questasede.Sull'espressione
relativaal lavoroelettrico
ritorneremoin maggìoriparticolarial capiiolo 11.
contributisuccessivi,
tutti uguali fra loro:
,: - f' o..or:
- o".l'
dv--p,,(4-u,).
'
l g . f: Nm
E€r't l:N
-t.€ ^or V
a c.'* O: C
lr..Q
--2a Si osservicheil lavoro efÌettuatodipendedallapressioneesterna.La pressionedel
)a È9.- gasracchiusonel cilindro può cambiareal cresceredel volume,ma il lavoro non
dipende minimamenteda tale cambiamento.L'unica via per cui la pressione
interna entra nel calcolo è il requisito di presentarsisuperiorealla pressione
llx è; a 1fr sr possono
tilÉra a: :avoro elettrico gsterna:è questa infatti la condizione affrnchéil sistemasi espandaanziché
contrarsi.
L'espansione ln termodinamrcaunauaríazionereuersibile
reversibile. à unauariazionechesi può
far suolgerein sensoinuersomodiJìcando ín misuraínfnítesimauno uuriqbíle,La
parola chiave qui è <infìnitesima>,ed e la comparsadi questo termine nella
definizioneche affrnal'inii.'$ieiazionecomunemente data dellaparola <reversibi-
le>. Che cosa sisnihca?
$upponiamocheil gassiavincolatoda un pistonee chela pressioneesternasia
grse nt ato da minore dell'internadi un infinitesimo.In questocasoil gassi espande.Seperò si
elevasseinfiJìitesimamente la pressioneesterna,essa supererebbela pressione
interna e il gas ne verrebbe compresso.Abbiamo dunque una situazionedi
IF, reversibilitàrin tutto il suo signifìcatotermodinamico,giacchéuna variazione
c aiLr r anuione del infìnitesima ha provbcato I'inversione di senso del ptocesso; in luogo di
ln-..Ia greca A per un'espansione ora si ha uiracompressione. Si ammettaora chela pressloneesterna
Dt. !r Può illustrare dilfelsca da quella interna di una quantità finita e misurabile. Anche se
att'arearacchiusa cambiassimop"* di una quantità infinitesimanon la faremmo discendereal di
!b
sotto dellapressioneinterna,e quindi in sensotermodinamico- I'espansione
4vrebbein questo caso caratteredi aaríozíoneirreuersibíle.
È{lt.rE tnlerna lmotore Sevogliamo che l'espansione di un gasracchiusoin un contenitoresi verifichi
b' uEl pressione di 20 reversibilmente dobbiamofar sì chein ogni momentodell'espansione la pressione
I lort r cqun alente a una esternasia minore delfinterna solo di un infrnitesimo.Ma nel corsodell'espansio-
ùc ó :50 cm3:quanto ne la pressioneinterna potrebbecambiaree quindi - per calcolareil lavoro -
: s! trh.l(ìre a sei cilindri dobbiamoporre p"*virtualmenteugualealla pressioneinternapi in ogni momentó
lo. ao gr,.. si e uno no)? per i processireversibilisono
dgl.lr-ocgslo(le equazionivalide esclusivamente
I rÀ.frrare direttamente contrassegnate con r)
(2.2.7\ - p",dV: - p,,dV.
.l1y:
È importanteaverchiarocheI'unicaragioneper cui in questaespressione figurala
pressioneinterna e che la si è posta praticamenteugualea quella esîerna,onde
I(r' ,l polelua seguenle: assicurare la reversibiljtà dell'espansione.
I-a quantità totale di lavoro efftttuata soprail silIema nel gjlmbi4reiì volu4e
la Vi in V, si ottiene sommandotutti i contributi inlinitesimj aventi la forma
indicata nell'ultima equazione.Ciò vuol dire che
ttq:-.,rno. perché sorvola
g er--thine. ciononostante lr'
(2.2.8\ \'v:
I! !f.rùtomobile. J'o'"o''
-
54 Parte L L equilibrio
(2.2.10J"
'//larea:
nn h glY)
lllljllarea=p;-.rt,
anello di
conoscendo
di lz e, sela
unì
ideale.
il sistema
in
immergereil
cnde più lavoro Commento Non si è tratîato del lavoro massimo, perché abbiamo ammessoche
ri deve a]l'avere I'espansioneawenissecontro una pressioneesternacostante.
sprecata t
I olu1 -' * 'i;-- {rv
L | , ^ . . V = . ^ i - . h . , . ( r A r u , ^ ( o [ y" . C
otlenere più 2.3 Il calore etu . ol1, (rìV,lj'- t"
la îorza
Qg3-ndos!inlry4ucecq!919-{9n1r9,qul{9m_a lglJl,Ci? !"!gt"19tg:{,,l{-,9 .'
tobE lgl3lglille!
Facendq--et1laI9:tge.
elevs- s'!.teg. 0g }!l sg1ltitljlS-ilTgTgtg
ottenibileda di energiainternaè_
qo.trdo il sistema J
ú4ilúhrio (condi- .7u.lt - o òu,/',lq
h tendenza alla
.Ee$sqqoJp&Ig,eo.$Sp*d-!g Spu.biod
gryLre-b€g!9.=!313P-,etlftS
tanto più galoreinfinitesimol'incrementodellatemperaturaè proporzionale.alla
quantitàdi
tanto più calore fornita:
rTida ma inutile,
Gima quantità di d?oc d4, owero dl: costantex dq
I "
l.Q "\-h+,r,,
termica,iÌ cui pregio è di ggnsentiredi esprimereil calorefórnito
attraversoil conseguente
in-farti
facilea rivelarsie a seguirsi.
ad un sistema
incrementodi temperatura.euest,ultima grandezzaè
l) I ?\ ,.:(#);,,:(#),
Esempio Abbiamo già incontrato una funzionedi due variabili: I'equazionedi stato di
van der
Waals,pagina36,che- riferita a una quantiîà di materialeunitaria_ assumela
fbrma:
p(v, :rl: RT/(v _ b)_ alv,.
Si trovino le derivateparziali di p rispetto a Z e a Z
2- II Primo P ncipio: i concetîi
della capacità
ad un sistema
I grandezzaè
quantità di calore
'a (il sistema
la medesima
t
L'acqua
un mucchio di Figura 2.6. Le detioateparzialidell'equazione í gralíanti fispetto4ll4
(2.j 2) rapptesentano
di riscaldamento tempetaturein costanzadel oolumeo della pressíone.
di una grande
p (4 T) rispetto a-T, mantenendo costante I/
Metodo. Peî tîovaîe @plòT)y dtfÎerer]E;iamo
: per dar luogo al
(come sono già R, a e bI Per trovare (Apl1V)7 ditrereruìamo invece rispetto a I/,
di più calore di
maDtenendoquesla volta costante7.
riferire la
identificare Risposta.tòpldT\, - RIV - b).
si denotacon il (\plòv\r: - RT/(V- bY + 2alv3.
Commento.Le dtrc derivateparziali sono essestessefunzioni di Ize di T e potremmo dunque
awiene il trasferi-
andare oltre, fino a calcolare le quattro derivate seconde.Vedremo più innanzi come sia
a un volume particolarmenteimportanteil fatto cheA2pl1VAT: ò2plAT1V,comesi può qui constatare
sl
yincolodel volume
cogtle$t !n-!-eg]ltg
inareil medesimo
il vincolo della
sistemaha dovuto
un lavoro.Sene
lavoro compiuto
:ntead innalzarè
di lavoro. (2.3.3)
costanuuna o +_{w,
,QU_:_dq
chesubisceil fmpedendoche il volume possamodihcarsisarà d/: 0, per cui anchedw sarà
ÙI g agglunge u4 nullo; di conseguenza
il concetto. L€ due
(2.3.4) ldll )v: ldqlv - lp dV lv: ldq\r
(la costanzadel volume si indica aggiungendoall'incrementol'indice v) Iplpiu-
In definitiva
t.
^U*""- (373K) : (1,66kJy(0,044mol) = 37, kJ mol-
t.
AH.,"p-(173K ): {180 kJ/f0.044mol}= 40.9kJ mol-
Commento.Si noti come la variazione entalpica,comprendendoinsiemeil lavoro da
compiereper far procederela trasformazione per rcspingeleI'atmosfera,
e quellonecessario
calore sommini- risulti più grandedella variazionedi energiainterna.Quanto al segno,riesconopositive
fenergiava fomita al sistema"
tanto ^U quanto ^t1; infatti per realizzareI'evaporazione,
variano la
JL-r,scl&Losopra ottenuto-può se r-essione
cui
+ dp: \ynfin9,
Dervenlamo e
(2.3.8)
un
la relazione
temperatura:
Eassamolecolare
H:q+pv:U+nRT.
Per un aqmento della temperatura da T a T+ dT, l3 rgg_e?;q!gcll4lPg$gIg
I mol-') ><(373K) -&,lllest4piu*È
l-"cu-!r-+-slb-g9u9!941$9lsu
!g
dH:dU+nRdT.
Palte I. L'equilibrí.)
$a come abbiamo già visto d,F1: CpdT e dU: C'dI, per cui
(2.3.10)" . C o - c n : n P .
!-g:;ui
I
: .:r grandezza di R
brve fra Cn e C,. riesce
a
3 Il Primo Principio:il meccanismo
Obiettivi di apprendimento
Dopo avere studiato attentamente questo capitolo dovreste esserecapaci di
(1)) Definire le proprielà estensiryed inrensti.,e(pag. 65), lelunzíoni di stoto (pag. 65)
e le .funzíoni d'tter (pag. 65), r dilferenziati completi (esatti) (pag. 67).
(2) Esprimere le variazioni di energia interna mediante le variazioni di volume e di
temperatura [eq. (3.1.3)].
./
(3) Rìcavare dalle proprietà d,el\etlerít,oteparziali le esiriessioniper la dipendenza
dell'energiainterna dalÌa temperatura a pressionecostante [eq. (3.211)] e la
dipendenzadell'entalpìadalla temperatura a
19lume costante [;q. (3.2.1j)].
(4) Deîinire e applicare I'aspunsibilità(* ) isohura (pag. 7I) e la e:ompressibílità
isotetma (pag. 73J.
(5) Esprimerc il signiîicato termodinamico dell.esperienzadi Joule_Thomson,
definire il coelficiente tli Joule-Thonson e illustrarne I'importanza ai fini clella
lìquefazione dei gas (pag. 75).
(6) Rìcavare la relazione che lega fra loro le capacità termiche a volume e a
pressionecostanre [eq. (3.2.19)]e applicarla a solidi, gas e liquidi.
(7))Calcolareil lavoro compiuto da un gas ideale nel corso di una trosfòrnwzíone
odiabaticcr[eq. (3.2.30!.
(8) Calcòlare il volume, la pressionee la temperaturaîinali di un gas ideale in
capo a una vaflazione di volume adiabaticae reversibile[eqq. (3.2.29),(32.31)e
t3.2.33)1.
(*) Questa grandezza è più comunemente nota come coelfciekte dí dilatazione cubica
teimica.
3. Il Primo Principio: íl meccanismo
ECCanrsmo
lntroduzione
G*< .is.re capaci di Abbiamo stabilito nel capitoloprecedenteil significatoche attribuiamoai termini
<: .;i .laro {pag.65) calore e lavoro e abbiamo illustrato come trattare questegrandezzein alcune
b:
-t ,l.g 6- | situazioni di tipo semplice.AlEiamo visto che si può calcolareil lavoro di
rtrr.!a!\ni di r oìume e di
espansioneoperando sull'espressione-p."dll, mentre il calore fornito a un
srstemasL puo aorrelarecon la variazione_d9lla=191ry1qt uga_
medjiute l'altra
èSDrè<sione
eSpIeSSlOne da :- L
(]4 C Ol.
d7. ADDlamo
Abbiamoancne
ancheConslalaao
conslaratoCne
che1lil l.flmó
Primo Frlnclplo si pUO
PrincioioSl nuò
n-.: per la dipendenza
esDrimerenellaforma dU : da + du.
lrc . c q t 3 . 1 . 1 1 ) le l a Il capitolo presente è dedicato agli sviluppi di tali relazioni elementari.
nr::. i!'q. ri.l.13)1. Particolareimportatza rivestela prima sezione,perchée essenzialeìl concetto.ivi
7lr : iz .,mpressibilità trattato, di <funzionedi stato)).La sezionesuccessivasi rivolge a coloro che
intendonopadroneggiare un po'megliola manipolazione dellerelazionitermodi-
tÉ.; :: t,tule-Tltotnson, namiche;vi si può ritornare mano a mano che il lavoro successivo ne metterà.in
ir-::aaza ai fìni della evidenzal'importanza
Figura3.1. Menlte.U.d|pende.SQlg-
ryetúe,4s!!9-s.ls!9.
4.r!^t-!13!!,9.9- !
! peryoll9:
4p Cu4on9,.4ra
dilferenzlale esattu.
-Edichlamo
ora con d4 una quantità infinitesjmadi calore assuntada un
sistema.Anche il calore totale assorbito da un sistema che percorra un
determinatoiter e dato dalla sommadei singoli dq assorbitilungo il cammino:
(3.1.2) n:
I
),,",o,
-masi no-tila dillergnzafra questaequazionee la precedente.In primo luogo ci
guardiam-odallo scrivereA4, perché4 non è una funzionedi stato e non avrebbe
alcun sensoesprimereil caloreassorbitomedianteIa differeruaq1- q. In secondo
b - : q u . r l u n q u ea l t r o luogo,dato cheq dipendedal particolarecamminopercorso,non possiamofare a
dr.: :c le llo itato pj44
meno di specificarela traccia di integrazione.Possiamoriassumeretuttq qlò
dicendo che d4 rappresentaun .tilfein:i,tle ,à-"r,',rto'. Si ir6nlià-îàlora la
!t<:; .:ine c(rmpiLltoun
pl+<fq1S-/q,pe.r.ljcoldlgrenteesplicitain tiitìónìo. Noi ión ne faremocomunqu
lri'i:::J:nente al loÌume
\<. :..'r ., slrlLr l'energia uso.
E- :s-:.nrrerÈ liter della
Esempio Consideriamoun gas idealeracchiusoin un cilìndro dotato di pistone.Poniamo che lo
E B r : . : . r E r u l Q :L - è u n a
stato iniziale sia [ tr{ e queilo finale T, (, così che la trasformazionesi duca a
unespansioneìsoterma.II mutamentodi sîato si può realizzarein una seriedi maniere
lÈ,t :-: :nrziali siano le
direrse.frc le quali le due piú semplicisùnó le seguenli.
rù,,-.1 f.. ma nel quale la (i) lrer 1. Espansionelibera, irreversibile,contro pressioneesternanulla, accompagna
r <È - ---.riunzirrne di stato dali'assurzionedi calorc ev€ntualmentenecesslriaJ mantenerecostlnte la temperafura
fNs!-.ì 'a I e altrettanto (ii) /tel 2. Espansioneisotermae reversibile,accompagnata dalla approp ata assunzion
fxr ::- un.r quanîità di di calore.
fti -Ì,. :l cùmple.11. non Si determinino per ciascuniter x',4 e AU.
b .,'.:: preccdente. È qui isotermadel gasperfettoU
Merolo. Possìamobasarcisul latto (tab.3.3)chenell'espansione
P13-r'ir.runa funzione di non subiscevariazìone:A U : 0 poiché(6u/ill)t: 0. Così standole cose,ed essendoALI
glt<i: nrtì \alore nei due :41 rr',si ha q: w. PerI'Iter 1 il lavorosi può ricavaremediantel'eq (2 2.6),per I'lter2
r '. .;.'.r L-ome4 e diversO mediantel'eq. (2.2.10),rispettivamentealle pagine 52 e 54
é: - " )
I t.e r 1 : A U : 0 , p : g ( p e r c h pé . - : 0 ) , 4 : 0 ( p e r c h 4
Risposrd
t.. ' [a inp]icilo nei Primo
Iter 2: AU:0, x,: - nRTlnl\lV;\, q:nRT)n(V'lv).
tr'.r::r' lr!oro dal nulla,
, {:: irettiano ìnfatti che percorso!mentrc ne t
Commento.Illavoro e il calore dipendonodall'iter specificamenle
r. ;i \rlore che dipende indipendenteAU. Ciò dimostra che q e r| sono fuDzionid'iter.
n-r'::n;nlo al percorso1,
rrì riprìstino dello stato Indichiamo con dw una quantità infrinitesima di lavoro eflettuato sopra ur
GUlanî
U+ ( (Ul r n - d V
(obiettivo3).Nel casodeìl'ammoniaca
Esempio di (iu./tll)?. forniscono
le determinazioni il valor
840Jm 3mol-] a 300K (a pag.148si spiega comesiapossibiìe ricavaretalevaloreda
parametridi van der Waals) Il vaiore di GU-lAT)v, ch€ corrispondea Cr'.-, è
37,3J K- I mol-1.Di quanto interna
variaI'energia molaredell'ammoniaca a un
in seguito
riscaldamento di 2 K e ad una compressione di 100cm'?
Merodo.Da un incrementoinfinitesimodì volumee di temperaturascaturiscel'incrcment
infiniîesimo di energiainterna rappresentatodall'eq (3.1.3) Essendomolto piccoli, gl
incrernentiindicati dal problemasi possonoconsiderarevirtualmenteinlinitesìmì,per cu
possiamoutilizzarela stessaequazionenella forma
[t i- /t .^yI\ ll [eldl\-l
: t . l - | t .
Lcx \.r)'/rl, L., \ox,/ylr
1. Supponiamo che tanto x quanto y dipendano a loro volta da una
variabile z (x potrebbeesseread esempiola pressione,y il volume; in tal
casoz potrebbeesserela temperatura).Comevaria / per un incrementodi x
con z costante?
Dalla RelazioneN. I scaturiscela rispostavoluta:
In entrata: df:(îflex)rdx+ (Aflly\,dv, x e v dipendonoda ;'
: @fI 6x\ = (efI ix\ + (AfI îyL tîvI ix)"
In uscita
2. Supponiamochex, .)re ? sianocorrelatefra loro lcome'per esempio,p, lz
e T sono correlate da un equazionedi stato; o come quaîdo sì può
esprimerez in fu:zione di x e di y). Allora si può sÎtuttareIa RelazíoneN 2
per capovolgereì differenzialiparziali:
RelazioneN. 2. Operatoredi inter:ione
I n e n t r a t at:l x / ò ) . .
In uscita:(îxl6Y\,: tl?Ylîx)".
3. Supponiamochex, y e : sianocorrelatefra loro. Possiamoporre (dx/dy)'
in relazione con $xllz)r o cor {A4Ay),?
La rispostala dà la Relazione3, Operatoredi permutazíone
In entrata: (Ar/rJ,),.
In uscita: (òxlAy\": - (îxlàz)o@zlòy),.
di Eulero,
Riunendole RelazioniN. 2 e N. 3 otteniamola relazionea certena
che aiuta a ricordare le manipolazionicompiute dalla Relazione3r
(îxl òy\, (AyI î zL Qzl6x), : - I
4. Supponiamodi esserciimbattuti in un differenzialequalunque,dl e di
voler stabilire se si tratti o meno di un differenzialeesalto; come cl
regoliamo?La rispostasi ha dalla RelazioneN. 4'.
In entiata: d/: a(x, v)dx + à(x, y)dl.
In uscita: SÌ, se (daldy)*: (ibl0x)o.
Altrimenti NO.
S€la rispostaè affermativasappiamopure chesi può integrared/ senzache
occorra indicare il.cammino percorsodal sistemanella trasformazione'
3. II Primo Ptincipio: il meccahismo 7l
È,de!!!Lq -cg-me
i!41q4919 .1-eryvcq-
(r.2.10) !: (rlv)@vlar)e
(valea dire il tassodi variazionedel volumecon la temperatura,rife to a volume
generale,che ci permette
L'eq. (3.2.11)costituisceun risultato di ordine afTatto
di stabilire come dipende dalla temperatura fenergia interna di un materiale
qoutsiutiln condizio;i di pressionecostante Ciò che dobbiamo conoscereè.Cr'"
ghesi può misurarecon un certo tipo di esperimento, il espansione
coeflrciente,di
(tab' 31) e fonnipresente
a, che'si può. determinarecon un altro espelimento
'grandezzi potremmocon
@UlAv\t, che se sapessimoche cosarappresenti
ógni probabilità misurarecon un terzo tipo di esperimento'
ci troviamo
che diamine e, dunque' qLresÎo@rJlav\rl Al punto in cui
ione che possiamodarne non può che essere grossolana' ma sewlra
I'interpretaz
i ,ìtuuìuu "upit"i.Quànao.i "o1l!!!g g!!319{i4l9rqr9!risuqr'-!9]9iltst<-.
ni fra le molecoleìèisÙi-ano esaliate, eIqÚ,e_1ali interazionicontriluilcglg3
'dlt,
àeil.enerlia
u-l-ore rko;fficienre{du
lnrern-u. sipuò considera-
diÉrminar l , eriate
i; ffi ; ;;;#ifr ll1lla,i oni aI muI t'mat
are de! uotume-Te
;;-r,#;;;,.p"+;;ìsià;i;-."tò;;;iió-"mldGi;adèft
"p"t
é'debbariiuliàr-ér
'Éltaf";J; le interazioni
'us.urnono ì !u, "tt" i solidi, giacchée noto-che nei primì
-inór" ,ilevanza.Altrett-antoè intuibile cheper o4,e=Xt-S3!9J?-ula{)l'
di mìsurare (òUlòv)r attraverso
leve esser nyno. J, !. !-qu|.eèbbe I'idea clì
àeterminazioni derraiiriJionlirlGmpeiaturaìhèìèó,5m-paeffilEspàn-sio-n
"-
Tabelta 3.1. Espansibililà lsobare d e compressibilità isolerme
10'olr.-1 l06rdatm-r
Sostanza
2,1 45,6
Liquidi
ccrl 12,4 107
Benzene 12,4 96,3
Etanolo 11,2
Mercurio 1,82 3,4
Pb 0,861 2,3
0,501 0.7
Cu
C (diamante) 0,030
T
i. - r , t
l ' 1 l l
,, 1,. u,,i.:a 3. II Primo Principio: il mecdtnisma 13
ul gas nel vuoto. Il dispositivo <li cui si ser,'ì era costiÎuito da due recipienti
immersi in un bagno termostatico ll primo era pieno di aria a 22 atm, l'altro era
stato posto sotto vuoto. Giovandosi del medesimo,sensibile.termometro che
r.i: -r ,, ::icnl,ra I'olume avevaadoperatonelleesperienzesull'equivalentemeccanicodelcalore,egl
. -ì dì misurare il cambiamento di temperatura dell'acqua del bagno all'apertura del
\,
rubinetto che permetteva aÌl'aria <ti espandersi nel vuoto Non osservò alcuna
,t' variazione.
dell'esperienza è il seguente L'espansione nel
ù - i : i ' . - ' L L r
_ l \
, -I1 significato termodinamico
vuoto non comportava alcun lavoro, quindi w:0 D'altra parte il sistemanon
. - : . : : : r - . . d . r n ddoi 5 K
subiva alcuno scambio di calore, perché la temperatura dell'acqua non manifesta-
va cambiamento;da qui 4:0 La conseguenza è' necessariamente' AU:0' vale a
dire, se il gas si espande isotermicamente, U non varia Ciò significa che a
temperatura costante U e indipendente dal volume, o' in forma matematjca'
Come varia I'entalpia con la temperatura. Abbiamo visto come determinare la dipendenza
dalla temperatura di U in condizioni di pressionecostante Vedlamo ora come
r=:r: :-i.'.;hr- ci Permette
determinare la dipendenza dalla temperatura di H in condizioni di volume
::':::.: J: un materrale
costante. Al termine di questa parte del nostro lavoro' che ci insegnerà a
r-'- .--r' :,.ttrrscereè Cr-,
manipolareleespressionitermodinamiche,disporremodirelazionicheforniscon
: '--L:.'::: di esPansione
(tui'aT),, (eU/óT),, lîHlîT)v e (îÍIiìT)p e sàremo in grado di prevederecome
::: ì I :' l(ìnnipresente
,aai':_:: fiLìlfemmoCOn variano U e H quando si assoggettaun sistema al riscaldamento'
Operiamo come abbiamo già fatto in precedenza,applicando la Relazione N 1
a-ta' (mentre
all'eq.(3.2.9),ma questavolta imponiamo il vincolo del volume costante
.:' : :ur ci troviamo quello isobaro).Il dsuÌtato e
prima avevamo imposto
- :- .. :.:n.1.ma Servlla
í-.- -::::i'nie le interazio- ( i H i ó T ) r : C e+ ( i H l ò p ) 1 G p l î T ) r , .
=--, :, ;,.ntribuìsconoa Esaminiamoora attentamentel'equazioneottenuta.L'ultimo coefîicientedifleren-
-{ -;
:l puo consldela- familiare,ma sarebbe poterlo
preÎeribile
zialeha un aspettochedovrebbeesserci
. ;. :,,,v tlel mdteriale (îVlîT)o. il coefficiente di dilatazione termica già incontratoa
trasformarein
l,!::,.,jebba risultarePirì pagina71.È giustola trasformazione che ci permette di operare la RelazioneN 3'
( :,. ::::jli le interazioni
.hJ ri-"t"ola p, I/ e T dentro i differenzialiparziali,secondoil nostro desiderio'
I (Y,r
l 5 - - .- .f ' r -ul tc, i r r E r r Applicandolaa (òpiìT)v otteniamo IilîTlòV)p(î;Vlîjp\ r ' Sfortunatamente
n-- xttrAVeISO (l?ifl)o. ma alì'inversione prowedela Relazione
invecedi (illid?[ compare
rr- :::,rna l'espansionedi N. 2, che capovolgendo i differenziali parzialì - ci dà:
(òplîr\r : - GYi îTJ,llîv i òPù
Abbiamofatto un passoavanti?Nel numeratorericonosciamo el, ma qurìe
sarebbeil significatodel denominatore?(òVlîùr è la variazione del volume ad
10',./aim-'
opera della pressionea temperatura costante. Il coelJicientedi c ìt
ompressihilit
45,6 ìsotermasi denota con il sìmbolo n (kappa) e si definisce
107
96,3 (3.2.
r2) K: - lliv ) (àvlîp\,.
112 Netla definizione si includeil segnonegativo,in manierache r riescaposìtivo
dimìnuisce
il volumedi tutte Ie sostanze e
Quandoinfattisi aumentala pressione,
quindi i valori positivi di dp corrispondono a valori negatividi dZ Ne vieneche
0,7
t l t / , ' p t . e i n ra r i a b i l m e n tnee g a t i v o .
' , la compressibilitàisotermadel
Esempio(obietrivo 4I A temperaturaambiente€ ad I atm di pressione
::,:105 Nm Per cui 6 subisc
neonè i,00 atm--t,mentrequelladelrameè 0,77x 10 atm-l Qualevariazione
Parte I. L equilibrio
'-4
3. II Ptimo Principio: il meccanismo 75
trÈ l.i una r eriuione di osservaronofu una caduta di temperatura man mano che il gas sfuggiva
proporzìona1ealla
+ttraversola valvola, caduta di temperaturache risultava
caduta di pressione imposta: ATcc Ap.
F5s.ir-:B- dp. la varlazlone Comeinterpretareil fenomenodal punto di vista termodinamico?Nel sìstema
non penetracalore,né il sistemane cede,quindi 4:0 Che lavorosi compiesul
gasmentreattraversala valvola?Consideriamoil passaggiodi una quantitàdi gas
d :r F.rersi considerare definita.A sinistra,dove pressionee temperaturasono rispettivamenten e 4'
questaquantità di gas occupail volume (. A destrala medesimaquantità di gas
occuperàil volume lzr,ma si troverà alla pressionepr e alla temperatura7r'
verso destrail gas del compartimentodi
,spingendosullo stantuflo da sinistra
It'=licmJ. sinistra viene compresso isotermicamente, ma la pressioneagente sopra 1o
I | - -< .rlr!,: 0.01 mmr. stantullorimanecostante al valore pi, perché nel frattempoil gassfuggeattraverso
la valvolal ne vieneche il lavoro effettuato sopra il gas risulta - p' (0 O, ossia
b Iss;q.a..ne che Ap sia
qI{. A destradella valvola il gas si espande isotermicamente contro la pressione
F L if:Ia èlir e del tutto pr. Il lavoro che si compie sopra il gasin questa
trr r::Li.zr.rne di lolume quivi esistente, costanteal valore
fasedel processoè - pr({ - 0), o - p,V,. In totale, il lavoro effettuato sul gas è
E.c ú r,.lume sulta
iu.rqu" lu to--u di queste due quanlíÍi!.: pivi - ptvt In definitiva la variazione di
B s ì anfi.hr rnche (come
- b t -r:zrotr complessiva ètrergiainternaitt "onseguenza del trasferimento da un lato all'altro della valvola è
, .]:! :òpressione si Può llr-1,:w:p,V - p 1 l l 1 R i o r d i n a n d s
o i o t î i e n eU , + p 1 \ : U i ! p : V ; , o H 1 : H , .
Come u vedg l'esp449ion9 si è svolta senza che l'entalpia valiasse. ovveto
isoentalpicamente. La proprietà spedmentalmente rilevataè statq!4 cadutadella
per.
.t-emperatura caduta unitaria della pressìo4q1 {!lAp, Se si impone il vincolo
dell'entalpiacostantee si fa tendere A.p a zero,la proprietà termodinamicacosì
misurataè (îTlîùn, che prende il nome di coefJìciente di Joule-Thomson:
HE 22,64
1 ) r1 1 231,42 24,5 27,3
Nè
411,52
575,00 1089,12
110,04 20,7
620,63 63,3 77,2 0,25
327,22
764,43 54,8 90,2 0,3'1
o, 405,88
1,30
194,7
co, 714,81
967,81 90,7 109,2
509,66
346,81
/ .: r;.',1 ,lr * r , - ) i t
) i
i ) i , ' 1 Î , . f , l T ' - ( \ 1':' 1 .
-,llJ .)-
più avanti.
determinareI'entità dell'effetto.Vi ritorneremoin maggior dettaglio
Le eqq.(3.2.14\e (3.2.13) possonoassumere ora la forma 't 6" l' '"''
'c
- " i'',"'"'i'1i1
-\ ' ./\ì I
(òHlòP)r=-PtCo: ' - - 1 ,r . - , : ' , , u
(3.2.16)
ìL .,c-r i it I
(3.2.r7
\ (î,HlîT)v: (.1- ap''1rc)C,
a a ó .ùollizione di alcuni
/, Katmr
ta
-'
-: 0,25
l2 0.31
t t _ 1,30
XE;
Figura 3.4. Il principiodi funziona-
mento della macchinafrigotìfera di
Linde per Ia liquefazionedei gas.
In definìtiva
3)
(2,1x 10 a K l)' x (298K) x (1,8x 10-s m3mol
rmol I
C,.,":75,2JK ( 4 , 0 x1 0 r u N ' m ' )
: ' 1 5 , 2J K 1 m o l - 1 + 0 ,N5m K - r m o l - '
: 7 5 JJ K - t m o l - ' .
Commento. Si ricordiche lNm:lJ. L'esempio termicaa
provachefra la eapacità
costante e quellaa pressione costante nel
sussiste, caso unadifferenza
dell'acqua,
volume
dell'1"l).
(nellafattispecie
signihcativa
h clE la suavaliditàè .: -
I'n{Dav
-.tazion€ )termicadei (si veda I'eq. (2.2.8)).Abbiamo trattato già il caso della trasformazioneisoterma
i&r.-lr- limitatamente applicataa un gas ideale,caso in cui potevamocorrelarep con I/ mediantela
Ea ugualea C1..Tale relazronepV : nRT,mentre? era costante.-Quuod9.!g-!131!ol3@ory 9.1-ar.g!{i
D di considerarela ca,la sostiuzjonerirnanevalida,ma la lemperaluranoné piú costante. in quanlo
t rpprtzzabile rr/rc. In dibéfrdJda v. Óome tàCóamoa caicoLarew?
-Facciamo
Eltsamo ad u. chePuò ricorso a ùnttlira-r*egolapraticà de a termodinamica:inuecedi
lclc : rrl casoin cui il calcolarequellocheci si richiede,losi poneugualea unafunzionedi statoe di questa
È:c moltaenergia si calcol.tIa uariazionein riferimentoqll'íter píù conueniente.
d. dÉl l0'.. Nel problema in queslione,trattandosi di trasformazioneadiabatica,in
qualunque momento dell'espansioneil flusso di calore e nullo: dq:O ,D-,
rrlrrcdr'ilJK'mo- colsegfrel?1,:
- .1ìóta[le]
dU : dw.,
ii rrrarbe e data dall'eq. -
Perché,dunque,non calcolarela variazionedi energiainterna,anzichéil lavoro di
esoansione? Dall'ultima equazionesi ha
I
n, ' I'l- mrmol
311 @ *: f r,o,
E-j
-Per i gas pedetti C|, è indipendentedalla temperatura(per ìl momento lo si
accetti; ne discuteremodettagliatamentealla Parte II) sicchél'integrazioneè
immediata:
h la rapacità termica a
r df scqua.una diJlerenza 1 1 . 2 . 2 3,)rj , : c, - r;: c v LT.
ar : c v(Tr
f'
Il risultato è semplicissimo;dimostrache il lavoro compiuto sopra il sistemain
úo ùl riscaldamento, è iég-uito ull'"spansioneadiabattcaè p1óp'oraonaléAìalto di [emp"tit"ra.
-
Eè arhe r possiamo Ma che cosa e il salto di tempeiaturà?Queótàè una óelle cosè di cui-non
r pgna ó0- abbiamo gtà abbiamo tenuto conto nel calcolo (e ce ne sono delle altre) Innanzitutto non
ld dispone di espressiom abbiamodetto sela variazioneimpostaal sistemaconsistesse in un espansione o
ptrre dall'eq. (3.2.19).
in una contrazione;abbiamocalcolatola variazionedell'energiainterna(e quindi
i z c dr x- e dedurre che il lavoro)fra un certo statoinizialee uno statofinalenon specificato. Quel chepiù
conta, non abbiamo nemmenodetto se il lavoro si compissein condizioni di
reversibilitào meno. Eppure I'eq. (3.2.23)è valida per tutte le espansionie le
contrazioniadiabaticheeffettuatesopraun gasideale,non importa se reversibil-
mente o irreversibilmente !
Prima di afÌrontarequestipunti con ordine,possiamoformulareuna conclu-
sionedi ordine generale.-\e!casoiq cui il segnodi w-sianegativo(i! che lmplica
I srato ,"'ipermettonodi chea compiereil lavoroia stato il sistema ).I'equazione mostrachelfe inferior*"
I rtali. ce ne occuperemo l. qualunque sia la maniera in cui si compie il lavoro treversibilmente.cioè.o
iireversibilmenle). La conclusione non sorpreìde grànché. dato che nei process
adiabaticiil sistemanon può riceverecalore,e se il lavoro si compie a spese
dell'energiainterna la temperaturadeve necessariamente diminuire.
Il fatto che I'eq. (3.2.23)valga tanto per i processireversibiliquanto per gli
Patte L L'equílihrio
- -
3. It Prino Prinîipio: ìl meccanismo 81
Dail'eq.(3.2.30):
-'
r ' : 1 0 , 0 2m o l )x ( 1 2 , 6J K m o l - ' ) x ( 1 8 8K 298K)
: - 2'7,'7 J.
AU: 2' 7,7
J.
Commento. Sesi fossecompiutoil lavoro reversibilmente
ma isotermiczrm€nte,la quantità
sarcbbestata -nR?In2, cioè 34,3J,una quantìtàmaggiore,perchéin questocaso
Ia pressioneinternadelsistema.
I'afllussodi caloredall'ambientesarebbeservitoa sostenere
Owiamente sarebbestato anche^U :0, mentrenella trasformuione adiabaticaI'energia
interna diminuisce.
1e maggiore dell'unità per qualunque tipo di gas (per un gas ideale monoatomico
è 1:1, valore che otterremo alla Parte II). Ciò vuol dire che p declina con il
volume più velocemente (pc. 1/tr/,: la cuwa assumela denominazione di udiabati-
ca) di quanto non avvenga nell'espansione isoterma, figura 3.5. Non è djJlicile
comprendere la ragione fisica di questa diversità: nel caso dell'espansione
isoterma nel sistema aflluisce continuamente calore, impedendo che la pressione
3. II Prino Pfincipio:il meccanismo 83
L,H:IJr-LI;lnRTt r R I : ^ U + r R ( ? ì- I ) ,
mentre AU, a sua volta, si calcoleràcome nell'ultimo Esempio.La secondaalternativa
pogglasul presupposroche nelletrasformazioniadiabatichedr1:6, 0". "ut I'eq (2.3.6)dà
d,H: V dp. Dall'eq. (3.2.33)sappiamoin qual modo tr/ dipendedalla pressione,per cui
possiamointegrare V dp fta Pt e P.
y : ColCv: C,.^1C,.^:(.Cv-+R)|C,.^
Risposta.
: ( 1 2 , 6 J K - l m o l - r + 8 , 3 J K l m o l - 1 y ( 1 2JóK - r m o l r )
: 1,66.
Dall'eq.13.2.311:
- l!-
Patre L L equilihno
*= '"'o'
[*,
La pressioneesterna,p.,, dipendeda comeviene rearizzata concretamenle ra trasrormazrone.
ii
s u f f j s s o ' s i r i f e r i s c ea i s o l i g a s l d e a l i .i l r e s i os i a p p l t c aa q u a l u n q u e
maleriale.
Trpo di lavoro
AT
Espansionecontro
vuoto
(1)lsoterma 0 0" 0" 0
(2) Adiabatica 0 0 0 0"
Espansioneconlro
pressionecostaniepe:
(1) lsoterrna
0 " 0
(2) Adiabatica 0 -p.,Lv - p",Av/Ci
Espansioneo compressione
reverstbile
(t) tsoterma - n R T l n l v t / V) ' + n R T t n ( V . / v ) " 0 .
0
(2) Adlabalica CILT' 0 Cu^r r , i ( v / V 1 ) 1-t .1 1 .
Obietfivi di apprendimento
Dopo averestudiato attentamentequestocapitolo dovresteesserecapaci di
(l) Definire le espressionireazioneendotermicae reazioneesotermics.entaloia dí
reazione(pag. 89).
(2) Definire lo stato standarddi una sostanza(pag.90)
. (3) Enunciare e applicarela Legge di lless (o dell'additivirà dei calori di reazione)
( P a g9. l )
(4) Ricavaree applicarela Legged.iKirchhoff, cheespime I'entalpia di reazionein
funzione della temperaturaleq. 4.I.2)1.
(5) Correlarel'entalpiadi reazionecon la variazionedi energiainterna (pag.93)
(6) Illustrare sinteticamentela misurazionedi AU e di AII per via calorimetrica
(pas. 94)
(7) Definiree applicarel'entalpiad.ícombustione (pag.95),1'entalpia dî legameG)ag.
96) e I'entalpiad.i qtomizzozione (pag. 96)
(8) Definiree applicareI'entalpiadi sublímazione (pag.97),1'entalpia di transizione
di stato (fase) (pag. 97) e I'entalpiadi ídrogenazíone (pag. 98)
(9) Definire, ricavare e applicare I'entalpía dí soluzíone(pag. 98) e I'entalpía di
soluatazione(pag. 99) degli ioni.
(10) Costruire cicli di Born-Haberonde determinarel,entalpiaa partire da altri
dati (pag. 100).
4. ll Primo Principio in azione: termochimica
mone:
Introduzione
Era cssere capaci di La termochimica si occupa delle variazioni termiche che accompagnanole
reazionichimiche.Chi progettauna nuova fabbricachimica devesaperequanto
- a,,t.rmica. entalpiu di
caloreproduceo assorbeciascunareazionee deveprowedereaffinchéf impianto
sia compatibilecon tali quantità di calore. Volendo che la fabbrica lavori in
t regimedi massimaeconomiaegli dovrà saperequanto calorefornire a una data
ii dci calori di reazione) porzionedell'impiantoe quanto ricavarneda un'altra.Un altro tipo di problemi
in cui ci si imbatteriguardai processidi importanzabiologica.Può una certaserie
B fcota.lpiadi reazionetn di reazioni produrre l'energia sufficientea consentirelo svolgimento di un
processobiologico?Un certo schemadi reazionipropostoa fini interpretativi,è in
grado di assicurarel'energianecessaria a mantenerein vita la cellula?Problemi
crgia interna(pag.93)
siffatti non si riducono mai, comevedremopiù innarzi, al caloreche le reazioni
All prr r-ia calorimetrica tuttavia la termochimicafornisceuna prima valutazione
mettono a disposizione,
delle risorseenergeticheracchiusein un determinatocombustibile.
|.î<r,rolpi,tdi legame(Pag.
4.1 Il calore nelle reazionichimiche
ll f au tl pio di t ansizione
Il recipiente che ospita una certa reazione si può considerareun sistema
trr- t termodinamiconel sensoin cui sene parla al capitolo2. La quantità di caloreche
r fFg 981e l'entalpiadi fluisceattraversoil sistemanel corsodellareazionesi identificacon la grandezza4.
Seil segnodi 4 è positivoè I'ambientecheha cedutocaloreal sistemae la reazione
t bra a partire da altri è endotermica.Se,viceversa, 4 e negativo,indicandocheil sistemaha cedutocalore
al mondo esterno.la reazioneè esotermica.
':.
, ,r
,
;:
1,,.--L{}t},4
asso+!!gu Wl"4g costantesi
lgqftq?iop9di9e ch ryjgplqqdoil -ca-lole,
determina la variazione di una funzione di stato.
=- l-"
Parte I. L'equilibrio
LH : qn.
'fabella
: - - :a xsglunto ad 4.1. Entalpie molari slandard di lormazione a 25"C.
. - - : : r e r s ed a P / s i
A4elkJ mol ' AHre /kJ mot '
. - - . . - - : u l t i m aè u n a
H.o(s) 'II,02 - 241,82 No(s) 30,006
H,O(r) 18,02 285,83 No"(s) 46,006 + 33,2
H,O"(r) 34,015 - 187,8 so.(g) 64,063 296,8
'17,031 - 46,11 H,s(s) 34,080 20,6
- - ..lrr atLrsi può NH"(s)
N,H.(r) 32,045 + 50,63 H,S(aq) 34,080 39,3
N3H(r) 43,028 + 264,4 sF"(s) '146,054 - '1209
. : - . . . ' r ' r ' o h i(14i1 ' Hcl(s) 36,461
HN03(r) 63,013 1 74 , 1
. : -..-r':" lanello dt NH,OH(s) 33,030 114,2 HB(s) 80,917 36,4
NH.CI(s) 53,492 - 314,4 H l ( s) 127,912 + 26,5
l . ; , i i l ( ìc h e u n a HgCl,(s) 271,50 230,1 coJs) 44,010 393,51
- -::-.1 aerlCZZa Che H,S04(r) 98,078 -811,3 Al,03(s) 101,96 1669,8
",'.In talune HzSo.(aq) 98,078 -907,5 S O,(s) 60,085 -859,4
:
: fll compare NaCl(s) 58,443 412,1 FeS(s) 87,91 95,1
' j ..,str modifìcare FeS,(s) 1'19,98
: : - : i l i m i t ed i A H .
R lt,.rnereno su
Tabella4.2. EntalDiemolari slandarddi ,ormazionee di combustionea 25"C-
, ;ruperemo del
AHrìlkJrnol ' -AHe/kJ mot i
.- , .rn.'di comPosti
:r:' ;r'ìolaristandald
. - -r.,fJ pcr qualunque
Come si vede. la reazionefra l'acido azotidrico e I'ossidodi azoto è un proeesso
esotermico,ciò che rendeconto della sua potenzialeimportanza come carburante
da razzt.
La legge di Hess, o dell'addítititìt dei cqlori di reazione non e che una
generalizzazione del calcolo appena compiuto. Essa afferma che Ia tqtiazione
entalpictt dí una quulunquereazionesí può esprimerecome sommatlelle ruriazittni di
I. delle reazíoni in ctti si può considerureformalmente
entalpía relatít:eal[a successione
l'-'..1:nol
suddiuiselq reuzione complessit,a.Il fondamento termodinamico di questa legge è
. . - . . ' : : : r a l c r r ir e l a t i v ia i che I'entalpiaè una funzionedi stato e per ciò stessodipendedagli stati iniziaÌee
finale,non dal particolarepercorsoche lì congiunge.Le tabelle4.1 e 4.2 forniscono
:: ...r-= 8 9 6 . -kl J . dunque dati termodinamici che coprono un ampio campo di reazronl
-t''','rtrF=
92 Partt:L L ?Ljuilìh,ia
-,.4
4. Il Púmo Principio in azione: termochitttico
-=: :_ll- , Nel caso in cui óT sia ampio I'ammettere che tutti i valori di Co siano
Umot ' rt indipendenti dalla temperatura può riuscire approssimazione piuttosto grossola-
-ì :-
na. Quando la temperat-uravaria dì df .l'entalpia varia di dH' e: pressione
cost;ìte dH:C,lfrd].: Integiindo quest'ultimarelazionefra T e lì si otliene:
lri
@ H(7,) H(T,): I cp(r)dr.
Jr
!'gspressionesuripoltataValepelqualsiasispeciepartecipantealprocesso
j" .ntulpi" di reazlonerelative alle temperature! e I sono legateda
cas (298-2000K)
He, Ne, Ar, Kr, Xe 20,74 0 0
27,24 3,26 0,50
o, 29,96 4,14
N, 28,s8 3,77 0,50
0,67 -2,85
ct" 37,03
-4,62
co, M,23
H.o 30,54 10,29 0
NH. 29,75 25,10
cH. 23,64 47,46
Liquidi îtu.->T.r"t)
H.o 75,48 0 0
So/idi
'16,86 4,77 -8,54
C (grafite)
Cu 22,U 6,28 0
'12,38 0
AI 20,67
Pb 22,13 11,72 0,96
(4.1.4f
Risposta.Dall'eq. (4.1.4):
ulH .oîl
^u:(2e8K): i4gOitr mol-' - I - +)^ (2,1
kJmol-')
: - 2061kJ mol- I
a-bT+cf 2,
t C,.
I
c 1 0 5J K m o l
0
0.50
- 0.50
2,85
I,62
0
- 1.55
8,54
0
0
0.96 Figura 4.1. Bomba calorimettica lca-
kìimetro adiabatio a bomba\
del calore
4.2 Classificazione
: E :- - l r . = 3 - 1 l: a conoscere le variazionientalpicheche
In chimicaabbiamospessointeresse
accompagnano una scriedi reazionidiverse. Il AI{o assumea tal fine denomina-
zioni particolari. Entreremo nel merito di alcuni casi speciÎiciin questasezlone'
r J- c: unii reazionesi
a :: .-:-:rì la varlazlone
: . - 1 : . . , , r l a n t i e q u i v a l ea OH+óOr--óCOr+oHrO.
: r . : j . : . r \ l ì s p o s i t i vai t t i a 1
AH.o(298K): - 2808kJ mol
l:- .::-',r 'Jetto bomba OH
.r :.':: J.jmpio mediante
. - . --:nd!ì la capacltà parte
Questa rilevante quantità di energia costituisce il fondamento dl buona
: : i : - ] j : . r l u r a i l v a l o r ed i processi biologici le capacità termiche
-:€ <:1 .ì ad elevare la deìl'attività cellulare. Nello studìo dei
-r:: trovano applicazione in rapporto al rendimento comparativo del consumo
:::'nle circosÎante.Al
cellulare di glucosio Nella respitu:ione der"bicLtil glucosìo viene consumato
: : - : . . . ; ; h ei l c a l o r i m e t r o secondo I'equazione scritta sopra. Nella fermentazione anuetobica (un metodo cul
I''''''rF-.
Parte I. L'equilibrio
la reazrone
taluni microrganismi fanno ricorso per prowedersi di energia)
in acido lattico:
principaleè la=glicolisi,in seguitoalla quale il glucosiosi scinde
'enzim'
> 2cH3.cH(oH).cooH.
OH
la variazione entalpica
Il calore di combustionedell'acidolattico coincide con
della reazione
+ 3o2--3co, + ttroor",rnrK):
cH3.cH(oH).corH
kJmot_| .
_ 321,21
I n d e f i n i t i v a , c o n s u m a n d o i l g l u c o s i o pI e r v i a a n a e r o b ì c a - s i t r a g g o n o
"..tuiiúff"' capacedi fornire 2808kimol- solo 2166kJmol-l di energia'
V.Or"-o più avanti che lo studio dell'utilizzazione efficiente delle risorse
.n".g"ii"tt. no".i fonda sull'unico criterio dell'entalpia di reazione'ma l'esempro
aerobica rappresenti un_processo ben
"t iuii."" u"n" come la respirazione
più primitiva fermentazione anaerobrca '
altrimenti complessoche la
correlata coqla rolCtlg?'g dgl lggqry
L'entaloiadi formaztonee streitamente
gti ató-i, ma aue"do adòttato la converìzione per cui agli
rht;;;i;ú";;
dì Îormazione non sono diretta-
"ià-"nÉo."'p.t" Éu: O,i valori dell'entalpja
;;ri"j"oi."- aliul" ,obrrrt""ru. L'intensitàdei legamisi determinaconoscendo
fentalpiadella reazione .- ì
AB(gl-Argl'Blg)
) o Z
- ' .,
\rlt'' rtl
legamela variazionedi entalpia-cheaccompagna
5:infatti chiamiamo 3ntalpia di a19.4rci'me4rl
tale processo.A e ts possono!?p;leseqtaleaqlhe qggrlppun.elli
gassoso Assai di frequentest
s inéica che si tratta di spècieóonsidèrateaito Àiato
B)' in cui D si riferiscealla
E;""i" f "","foi" di legamecon il simbolo DIí'(A
dissociazione
";; della molecolaconsiderata'
f-" qualche esempio, I'entalpia di legame dell'azoto molecolare è
j, nell'acquavale
Ott-,11:N1= 9a1kJ mol - quella del legame HO H
: +98 kJ mol 1 l'allontanamentodel secondo atomo di idrogeno
órl. ino-uf
infatti Dll' (O H)
dall'acqua comporta una quantità di energia difTerente'
:4z9krmol-'.Latabella4.4fornisceuncertonumerodivalorisperimenta
le chg-4qcompqgry4
Qlltamiamo entalpia di !!;ot4i-244j9ry9 var.rct,rq-r1-9llalplqs compongono'
it pìoiessodi totalè àemolizionedi una molecolanegli atomi.che.la
fentalpia.di atomizzazionerisulta
4d e!g!oPi9'pc!-qg4n1q!9!ìceln€ l'acqua,
'iiia-ti--"iaiil@stl p-9!ti1o,
miq.'j:e21kJmol.l si !ìe!illsegqe s!gqtj!-
-labella4.4. valori dell'enlalpiadi legame' DHe6-B)/kJ mol-1'
H H 436
348 682 962
c-H 413
161 4'18 N=.1 94'1
N H 391 N-N
139 498 732
o-H 463
F-H 563 159
ct H 432 ct tcl 243
Br H 366 Br-Br 193
l-H 295 151
4. II Primo Principio in azione: temochimíca
LN-TALìIA IÈ\ C À"YÓìAY.P\ i:\< I
Tabelta4.5. Entalpiadi ttansizionedi daro, AH./kJmol-l'
ne 0,021 0,084
1,188 6,24 -
o,117 0,904
N, 0,719 5,66
0,444 6,82
ct" 6,406 20,36
'10,573 30,46
62,47\') 42,U
0,941 8,'18
2,86 14,7
10,59 30,8
entalpica
co" 8,33 25,23\')
6,009 40,7 (a 373 K)
44,0 (a 298K)
-32121 kJmol ' NH. 23,4
H"S 2,377 18,67
ng 2,33 58,1
d taggono da un Ag
'11,3 254
ml- I di energia. Na 2,601 98,01
delle risorse
ma I'esempio
@ processo ben
(') Sublimazione. -5$f.*-U:--ò$Z*;"1'
t
Un
dí sublimazíone.
che è come dire l'
4l-etpsrzsicrre"-&1le-s4$g)j- jl$lgllsjgsgg deg$l$Isr-:-ll3-!4j!91te
;;-;'t";r;;"' qli
"^'-nrendere organiche che si è
asnetti enersetici delle molecole
mentre tulto
Pq-aIr9-J9!s9, un caso
'oi frequente si -->
transizíonedi stato o di fase)In a dizionerientrano l'
D si riferisce alla
detta anche calore latente di
molecolare e tql-i"'st{qJrt_"-_rgrat"q'_d!&.ag-gl$311'ag_U
con
esemoio.si DuÒraPpresentare
nell'acqua vale
'
fomo di idrogeno H,Otll- H,O{s) A H - ( 2 9 8K ) : 4 4 . 0 1 k J m o l
'iùi DH-(O-H)
(a 100'c la variaziòneéítalpica è Arl'(373 K):40'67 kJmol-r) Il dato dice
talori sperimentali.
chiaramentechel'evaporazioneèunprocessoendoterrnico,osservazion
concilia del resto colr il sensocomune.una seriedi val0ri sono raccolti nella
tabella4.5.Datocheunatransizionedistatopuòaccompagnarsiadunarile
variazionedi volume,può accaderechefra au e arl sussistanotevolediflerenza.
A 100'C, p", ".".ptà, una mole di acqua liquida occupa all'incirca 18 cm3'
mentreuna mole di vaporene occupaapprossimativamente 30000 In baseall'eq'
(4.1.4)ciò signifrcache
1 ) - ( 3 , 1 0k J m o l - 1 ) = 3 7 , 5 7k J m o l - r
L U ^ : ( 4 0 , 6 7k J m o l
962
941 (RT: 3,10kJ mol- I a 100'C), per cui AII dillerisceda LU dell'8%'
(Obiettivo
Esempio 8) Sedendocompletamente fermoin unastanzariscaldata,un uomocolNumaull
'
pastodi circadueetti di formaggio(assumendo energiaper circa4000kJ) Ammettend
cheeglinonimmagazzini nulladi taleenelgia, per
quantaacquaavràbisognodi eìiminare
sudorazione ondemantenerc inalteratala propriatemperatura originaria?
Part? I. L ettuilibrio
9 l m o l i d i a c q u ac o r r i s p o n d o naou n a m a s s ad i ( 1 8g m o l r ) x ( 9 1 m o l ) : 1 , 6 k g
Commento. Neil'occuparsidi determinazionitermochimichein riferimentoalla digestìone,
si tengapresentechele<calorie>dellingrraggiocomunecorrìspondono allechilocalorìedel
linguaggioscientifico:
per ottenercI'equivalentein joule occorremoltiplicarei dati per
4t84.
1H:(g)+lCl:(e)- H C I ( a q ) A H , : ( 2 9 8K ) : - 1 6 7 , 4 5k J m o l .
A n i o ni
I cùa a!.rompagna la
0(') oH- -229,94
ryrndenle comple--
quelli Li- 278,46 F 329,11
ernazorr sono
Na' -329,66 ct 167,46
Br- -120,92
lUool-' | 55,94
Ag- - 105,90 co:- -676,26
iUml-' r\49.* -461,95 NO; -206,56
Cu'* 64,39 so:- -907,51
l-o .Ll'gntelgq di - 152,42 -131,42
zi"" clo;
b". !-orne si sarebbe PO: 1284,1
ÍEoJ.oni.neu ti" HPO: -129A,7
ffi-r o r5okJÀot'-
& stobilí::u:íonedel (') Zero per delinizione.ll valore calcolato
rè preristo alla forma p e r I ' e n t a l p idai i d r a t a z i o n H
e r+ { g ) > H * ( a q è)
di 1090kJ mol '.
ìErtanza ai lini dello
liù Torneremo alla
M*(g)'M* (soluzione),
lU nr-l-'. idratazionedi Hl .e!i.Ct Possiamo
iialpre i vaiori relativi seguentistadi successivi:
IO ma€€rofe ol quella H*(g)+cl (g)+H(g)+cl(g) ^Heli)
1:essi che a\rr'engono
lFlal t che non quella H(g)+cl(s)r HC(s) ^rr:(ii): - Dir:(2e8K)
E HCI(g)- H+(aq)+Cl (aq) All.o(iii)
-951 U mol-1 '
H ( g )+ C l ' { g ) - H { a q ) + C l - l a q l
- -5.1JkJ mol- I
II primo termine si può esprimere per mezzo dei seguentidue stadi:
- ló'.{5 kJ mol. H(g)--+H-(g)+e 1 3 1 0k J m o l - '
htrr gassosopossramo Cl(g)+e - Cl-(s) - 347kJ mol '
h r..'luzione acquosa a
rddetto si può conside- H(g)+ Cl(e)-+H-(s)+ Cl-(s) 963 kJ mol ' : - AIl.o(i )
)-raql e ciò fa si che
n determinati i valori
dcma della tabul:uione lg-p!ryS ag]leduegrqldezze
sopraIrygft.a1S, potelliqled!
_!l_t0-tJ,_costitulscg-1.1
Data luole che si ponga ionizzaqionedell'idrogeno atomico; la seconda,347 kJ,l'ffinità elettronica del
-4{'ffi
ià'r'f-'"'
I00 Porte I. L eq ilibrio
N a * ( 8 ) +e - ( g ) +C l
N a . ( g )+ C l - ( s )
AH*O @
- Ar1f
NaCl
Figtra 4.2. Le entalpiedi soluata-
zione rigssuntemedíanteil ciclo dí
Born-Haber.
ne
0,77+0,02 0,19
L' B c N o F
10,581 t0,30l 1,25a 0,03 I-0,271 1,465+ 0,005 3,448+ 0,005
Na AI si s Cl Ar
t0,781 t0,491 I1,3sl I0,781 2,O7+O,O7 3,613+ 0,003 2,5
K Br
0,82 3,4
I
3,1
[ ]: valore calcolato.
1 eV:96,49 kJ mol-1.
11e
13,599 24,584
54,418
Li Be B c N o F N e
5,392 9,323 8,298 11,260 14,53 13,6'18 17,423 21,565
75,U1 14,211 25,156 24,83 29,602 35,118 34,98 40,964
Na Mg si s Cl Ar
5,139 7,646 5,989 8,t52 10,487 10,360 12,967 15,760
47,8 15,035 18,828 16,346 19,72 23,80 27,62
K C a Br Kr
4,U1 6,113 11,814 '14,000
31,81 11,872 21,6 24,56
4. Il Primo Principio in azione: tetmochimica
1 generesi veda la
DI{,(298 K): -432 kJmol (per ulteriori dati dello stesso
tuAtiìu n .z, a pagina 504), mentre abbiamo già stabilito che An:liii ) :
-75.14 kJmol-1. Sommandofra loro tutti i valori raccolti avremo:
- 1 4 7 0k J m o l 1 '
H + ( g ) +c l ( g ) - H + ( a q ) +C l ( a q ) A H . o ( 2 9K8) :
l-t ,'ntalpie tli solt:ata' di un valore
Ancorauna volta ci ritroviamo nellapeculiarecircostanzadi disporre
,2
-i -oJiante il ciclo tli zeto al corttdbuto
nu-erico riferentesia dueioni insieme'Seassegnassimo valore
br con la decisione già
entalpicodel sempliceprotone,entreremmo in contraddizione
Un modo di superare il dilemma constste
'nel cir"a lu sua"ntalpia di formazione.
pr"sa
di protone
calcolarela parte d-aattribuire ad H+ operandosopraun modello
. èb. \,r iotlo il nome di che e stato compiuto con un certo
circondato da molecole d'acqua, calcolo
È ncli(' labelle 4.7 e 48, di idratazione del protone pari a
successo. Si è abbastanzaconcordisu un,entalpia
I'u.c sFrÈttroscoPichesi - 1090kJmol-1, il che ltssaautomaticamente il valore assoluto del Cl (aq) in
toar.-L.Fr.isappiamo che 1. il metodo adatto si Íiesce a stabilire
- 380 kJ mol Scegliendodi volta in volta
nella tabella
I'entalpiadi idrataziònedi tutti gli ioni; sene indicanoalcunìvalori
proprio quello prevedibile:gli ioni di piccola
49. L'andamentochese ne ricavae
l'entalpia di idratazione maggiore (in
dimensionee di caricaelevatamaniiestano
il solvente) L'entalpia di idratazione
HE quu"io u,ttuggono più intensamente
-170kJmol 'circa' il che lascia
0,19 à"tt'.t"ttton.li quanto tale non superai
(comequandosi
intenderechequandoquestaparticellavienecatturatadall'acqua
essa si spande in un volume di
É 3 {,18:0,005 sottoponeI'a"quu a iriadiazionead alta energia)
dimensionepari a una o due molecoledi acqua'
cl Ar
| 3613:0,003 2,5
Br
I
3.1
a &íi olemenli,,/eV.
fie
24,588
54,418
F N e
1 3€ ' a 11,423 2'1,565
5"a 34,98 40,964
Cl Ar
roÉ: 12,967 15,760
81 23,AO 27,62
Br Kr
11,814 14,000
21,6 24,56
102 Parte L L'equilibrio
Problemi
4.1. Quali delle reazionisotto indicate sono esotetmiche
e g:ualìendotetmiche?
(a) CHa + 2O2- CO, + 2HrO AHo(298Kl: - 890kJ mol 1
(b) C2+ H, - CrH, Aflo(298K): 227kJ mot '
(c) NaCl(s)+NaCt(aq) ^flo{298 K): 3,9kJ mot 1.
4.2. DeterminateI'entalpiamolare nellereazioniseguenti,s€rvendovidelletabelledell,en_
talpia molarestandard(tabb.4.1e 4.2)
(a) Hcl(aq)+ NaOH(aq)+ NaCl(aq)
(b) 2NO,(g)+ N,On(g)
(c) NH3(g)+ HCì(e)' NH4CIG)
(d) ciclopropano(g)
' propene(g)
4.3. Facendocircolareper 27 s una correntedi 3,2A, provenienteda una sorg€ntea 12 V,
attrave$o un calodmetro a bomba, la temp€raturadello strumentoè salita di 1.62K.
Determinarela capacitàtermica.
4.4. AdoperandoIo stessocalorimetrodelproblemaprecedente si sonoossidati0,3212g di
glucosio,determinandoun salto di temperaturadi 7,793K. eual è (a) t'entalpiamolaredi
combustionedel glucosio,(b) il ALr di combustione,
(c) I'entalpiamolaredi formazionedel
glucosio?
45. Ripetendoil med€simoesperim€ntodel problemaprec€dente, ma alla temperaturadi
305K anzichédi 298 K, si trovò che0,2832g di glucosiodeterminavanoun incrementodi
temperaturadi 6971 K. Ammettendo che nel campo di temperaturaconsideratola
capacitàtermica del calorimetro si conservicostante,si valuti Ia capacitàtermica del
glucosioalla temperaturadell'esperimento.
4.6. Si è determinataper mezzodi un microcalorimetroI'entalpiadi formazionestandard
del compostosandwichbis(benzene)cromo, nel qualeil benzenefa da panee un atomo di
cromo da prosciutto.[J. A. Connor, H. A. Skinner,e Y. Virmani,,/. chem.Soc.Faraday
Trans.,l, 1218(1913)1.Si è trovaro cheper la reazioneCr(CuHu)r(c) --+Cr(c)+ 2CuHu(g)la
variazionedi energiainternadeterminataa 583 K ammontaa 8,0 kJ mol- 1.Si trovi il AII
della reazione,calcolandoancheI'entalpiamolare standarddi formazionedel composto
sandwichalla temperaturaindicata.
4.7, Si è bruciato in atmosferadi ossigenoun campione di ciclopropanodentro un
calorimetroadiabaticoa fiamma di capacitàtermica 1,823kJK t loperantea pressione
costante).Consumati0,608g di gas Ia temperaturadel calorimetroera salita di 16,5gK.
Qual è I'entalpiamolare di combustionedel ciclopropano?euale variazionedi energia
intema si registradurante la combustion€?
4.8, È stato introdotto in un calorimetroun campionedi D-dbosio(uno zucchero)della
massa di 0,727g, dandovi luoco in presenzadi ossigenoin eccesso.Rispetto alla
temperaturaambienteoriginaria,la temperaturadel calodmetrosi è innalzatadi 0,91K.
Nel corso di un altro esperim€ntocompiuto con il medesìmodispositivosi era fatto
bruciare- otten€ndoun incrementodi temperaturadi 1,94K - un campion€di 0,825g
di acido benzoico,la cui energiainternadi combustione,accuratamente
determinata,è di
3251kJmol r. CalcolareI'energiainternamolare di combustione,l,entalpiamolare di
combustionee I'entalpiamolare di formazionedel n-ribosìo.
4.9. L'entalpiadi combustionedella naftalinaè di - 5157kJmol 1.Ouale ne è I'entalDia
di formazione?
4.10. L'entalpiadi decomposizione dell'addottosolido giallo NH..SO, è di 40 kJmol-r.
Quale ne è l'entalpia di formazione?
4,11.Di quanto difîe sconol'energiainternamolarestandarde I'entalpiamolarestandard
di combustionedel difenile(a) a remperaturaambiente,(b) a 99.C, (c) a 101'C?
4.12. Le condizionichesi verificanoin campogeofisicosonospessotalmgntedrasticheche
certequantità,affattotrascurabilinellenormali ricerchesperimentali,assumonoimportan_
za decisiva.Si consideriper esempiola formazionedel diamantealle pressionigeofisica-
mente possibili. La densità delle due forme aliotropiche è 2,25gcm-3 (grafite) e
3,52gcm 3 (diamante)Di quanto si discostail AU_ di transizionedalA.t1. in uni regione
di pressioniaggirantisisui 500 kbar (1 bar- 1 atm)?
1. Il Prino Principio in azione: tetmochimica f03
-
t04 I'nfte I L eautlrDrlo
442 16 La simmetria:rappresentazione
e corseguenze
Introduzione
443 l 6 . l E l e m e n ldi i s i m m e t r i da e g l io g g e l l i
La classificazione derlemolecole secòado srmmetria - Arcuneconseguenze
immediate deÌÌasimmetria
452 16.2 Gruppi, rappresentazionie caratteri
La rappres€ntazione derretrasformàzioni - Ircarattere deneop€razioni
di simm€fria- Rappresentazio-
ni irriducibili- Trasformazioni di altre basì
462 16.3 L'utilizzaziote delle tavole dei caratteri
Integraiichesi annurrano _ orbitali a sovrapposizione nonnuta - Regoledi selezione
- orbiiari di
simmetria
469 16.4 Simmetriacristallina
I cristallivistidi fuori:simmetda ' I cristarrvistldi denrro:relicorie cereerementari
e crassirìcazrone
I gruppispaziati:la disposizione -
dellecereeremenra. ".n. "p;; - i.;;;';;ta cleicrisraui
J Il SecondoPrincipio:i concetti
Obiettivi di apprendimento
Dopo avere studiaîo attentamentequestocapitolo dovresteessqe capaci
di
(1) Enunciarei criteri chepermettonodi prevederela direzionedelle
trnsformuzío-
nt spontanee (pag.I12).
(2) Formulare l'espressione'della uaríazioneentrcpica assoctaia
all,espansione
rsotermadl un gas ideale[eq. (5.1.2)].
(3) Definire1'entropia termodinamica teq. (5.1.ó!.
(4) Ricavarela disuguaglianza di Claasius[eq. (5.1.6)]e in basead essadimostrare
che i processispontanejsi accompagnanou on uuÀ.nto di entropia (pag.
115).
(5) Enunciareil Secondopríncipio della termod.inemíca (pag. 115)
(6) calcolare la variazionedi entropia che segueir riscaldamento
di un sisîema
[eq. (s.2.21.
(7) calcolare la variazionedi entropia che accompagnauna
trasfbrmazionedi
stato [eq. (5.2.3)].
(8) calcolare la variazione di enîropia che ha luogo nel corso
dei prcrcessi
íruewsíbili (pag. 118).
(9) Calcolarele variazionientropichecheriguardanoI'ambientedi
un sistema[eq.
(5.2.s)1.
(10) Definire in riferimentoa un certo sistemare
funzionídi Hermhortze dr Gíbbs
(pag.122)e usarlecomecriterio di previsionedella direzionedi svolgimento
dele
trasformazionispontanee.
(11) correlare la funzione di Helmholtz con il lattoronassiz?oottenibire
da un
srstemasoggettoa trasformazione(pag. 122).
(12) correlare la funzionedi Gibbs con I rar;oromassimo(non comprendente
ra
quo!apV\ ottenibileda un sistemasoggettoa traslormazione
rprg. IZS).
(13) CalcolareI'entropiadi un sistemaa partire dai dati termochimici(pag.
125).
(14) Enunciaretl Terzo principictdella termodinamica (pag. 126).
5. Il Secondo Princípio: i concetti
:oncetti
Introduzione
;slc.ss.re capaci di e i sono fatti che awerr€oqo spo_nta-r,Le-atnli(lJq,
q.e---!g.-
so--4o.4lt!.che_4o_q.ef-vellgor-ì
FB .:ellet ruslormazio-
rrr.:ia aìlespansione
Verso dell'evoluzionespontanea
spon'
Figura 5.2. Il rtersodell'euoluzione
tuíea per un gas racchiusoenffo due
reciqientícomuficahtr.
Eventoscarsamente
probabile
Evento masslmamenle
&ll ercluzio- probabile
u palla che (equilibrio)
vw
che un atomo occupi il recipíente di sinistru è ,. La
probabilità che Io stessorecipiente rcnga occupato tla
due atomi contemporaneamenteè f,:(!)2.
wV
ww
ww
vw
con w (4), possiamoscrivere:
probabilità che un atomoì
\rlv):cvt'
si troviin v J
in cui c è una costante.Per contro la probabilità che due atomi si trovino
contemporaneamente nel medesimovolumeequivaleal prodotto delleprobabilità
checiascunovi si trovi separatamente, w(4)2 (la hgura 5.3illustra questopunto).
Se il campione è costituito da N aîomi, la probabilità W(V,\ che essi siano
contemporaneamente presentinel volume 4 è data dal prodotto delle singole
probabilità (l'una calcolataindipendentemente dalle altre):
orobabilità
' - . ' . - ' - che N atomi
- l)
,; w t V t - r t V , t \- t \ V , \ .
sl rtovlno ln /, I
arr€si feri-
La probabilità
-ura è ). La
--+2N) eleveremmoI,7 al quadrato.Volendo esaminareinsiemetanto l'energia
-interna
quanto l'entropia di un sistema,le cosesi renderebberocomplicatissime.
Ia via per evitareI'ostacoloè, per fortuna,assaisemplice:invecedi eguagliare
l'entropia a W, la st può eguagliareal suo logaritmo:
(5.r.1)' S( v ) : K t n W ( V ) ?. = ir,1K ùA . rÌ,"cl ._,/.
,.,.jiì..
proprletà
&f" 4 è,u!c .9{g{". Questasempliceoperazioneîa dell'dntropiauna
estensivacome tutte le altre già note. Ove, per esempio,la quantità di materia
passasseda N a 2N, W passerebbe a W2, ma I'entropia sarebbe
s (Y\ : K In W (V)' : 2K ln W (V).
Vediamo dunque che l'entropia sarebbe raddoppiata al raddoppiare della
quantità di matedale,esattamentecome avverrebbedi una qualunqueproprietà
,'l t1!
La definizione termodinamica dell'entropia appare spesso tanto misteriosa
5. Il Secondo Plincipio: i concetti tl3
Poiché
-_:i_-
T ed -U- - sonoentrambefunzioni di stato,I'integraledi dU/T estesoal ciclo
i-
e nulto.
-2\
Illuvoro compiuto dal sistemaquando funzionareversibilmente è t dg'q (-:i
-tenfa presente!a conrenzionesui segrii),e !1 tlatla
qqlh-T1q,s!11 99anti1àdi
ll4 Parte L L equilihrìa
I sJ.r,1,.,7r=o
s, - s,='1'aq*,lr rJ'aq
1r
Figura 5.4. Assorbimento di calore e tat"ia-
zioni entropiche in trc di:|"tsi tipi di ciclo.
["",-o,rt,=
(-
f,". dw,""/T),
e il risultato ottenuto precedentemente
comporta che
I (, dw/r)< 0.
(5.1.5) IJ . .anlr.
-
o.
, . ; " : , n r r l i c a l o t ee t a r i a -
). :-. ,iirdJ'-sitipi di citlo
/'r
(5.1.6) As>- J|i d4lr.
n;:zioni di irreversibilità
l
iur!,, il cicloin maniera di grandissimaimportanza,è la diseguuglianzu
L'esprellllllllllllllllsjone;uddstqq. di ClLtusíus.
r.!'nl,ì e reversibile, la i'ÎTf t;nire,ìonsideriamoora unls'iernàfiólaiii@eiéÀemfo i-ìnièio univèìso).
ra:: quellaottenibiledal Nessuncalorepuò penetraredentro al sistemané fuoriuscirne,non importa se
- J.,--.l. doveil segnodi reversibilmenteo irreversibilmente.In tali circostarzedq:0 qualunquesia Ia
rz:,..neche si svolgecon trasformazionein esame,e la diseguaglianza di Clausiussi riduce a
( 5 . 1 .)7 AS>0.
Se all'interno di un sistemaisolato si svolgonoprocessidi trasformazione,deve
dt pfqS:_CSi
,re1to-.frr affattospontanei(la nostratecnologianon può inlluenzareun
sistemaisolato). L4 -dlsegqqglianz,4-.dimostra c}te i prgcessi.spontanei.deuono
risoloersiin un aumentodell'entropíadell uniuerso.Quanto all'uguaglianzaAS:0,
éisà r'ale solamentequando l'ur!1919o$ tloyg i1 etr,rilibrio,per cui qualunque
trasîomazióne
- ha caratîerereversibile.
.::!rdotto nell'ultima Òoncependo la funzionedi statoalla qualeabbiamodato jl nomedi entropia,
: :nlegraledi dU/I abbiamo estesoil campo della termodinamica.Non soltanto la termodinamica
governale quantitàdi lavoroe di calorecheentranoin un cambiamento di stato
(Primo Principio),essaindica pure in quale direzionedebbonosvolgersiÌe
trasformazioniche awengono spontaneamente. Siamo dunque giunrra.lSecondo
Principio della termodinamica.
-:-.c ;e un sistema
- !ialo orlglnano,
.i.- e ,l. allora ]a
t:, rositiva,îiguia
.:< ..gni segmento
5.2 Come varia I'entropiadell'universo
a dell'entro- Abbiamo già visto comemuti l'entropiadell'universoin seguitoa una trasforma-
.. brsogno di zione spontanea. Ciò che intendiamoper <<universo> è I'insiemedel sistema
di effettuare consideratoe dell'ambienteche lo circonda.Bisognatenereben presentequesto
r < ::e il sistema concetto, perché I'entropia del sistema in quanto tale può ben diminuire,
ú::.:sformazio- fintantochéil latto trova una controDartitanel comportamentodell'ambiente.
Parte I. L'equilibria
Ci interesserà
in modo la variazionedi che si verifica
(s.2.1)
fr,
(5f2.2).
\ s(?i):s(4)+c" | (ur)dr=
\ L- àeO
r\w" f .---
: S(4) | C pln(TtlTil-
\I \.-/t, (p cosrante).
Esempio. cd"olu*-tu@ndo si rascianoespandere500cm3 di
argona 25 'C e ad I aîm fioo al volumedi 1000cmi, sottoponendoli
co'ntenpu.urr"am"rrte
a scaldamentofino a raggiungerela temperaturadi 1ù.C.
Metodo. L: stato iqiziale è (500cm3, 29g K) quello finale (1000
cm3, 3./3K\ La
trasformazionesi puó compiere in due tempi. Il
lriÀo può essere'orrtrp"nrrorr" irot"rfnu
da ( a I/,,il secondoun riscaldamentoavolumecàstanteda
.rclativa al primo tempo è 4 a 4. La va'riazione entropica
ns = nRln(V/4\
quelìarelativaal secondotemposi può calcolare
cosi:
fr frt tn
As- lda,.)y/r: aun-. c,aVr:cvrntTrtT).
|
rti
I
JI
I
J7,
(Abbiamo seguitolo stessocammino che avwa condotto
ail,eq.(5.2.2),imponendoalla
trasformazioneil vincolo del volume costantearìzichéquello deliapressione
yariaziore entropicatotale per la trasformazione costante).La
complessiva" tà ,ornnro
AS: nRh (\I\)+ ncvntu(\/q).
5. II Secondo Púncipio: i concettí 117
]rt t-J--t''É.r,'t !n cui I rappresentala temperaturadi transizione.La tabella 5.1 riporta alcuni
valori sperimentali.lusione ed ebollizionesono entrambi processiendotermici,
non meravigliadunquechein occasione di similicambiamenti di statosi registri
a ! -.:,.:iisl ten]peratUIa,
un aumentodell'entropiadel sistema.Ciò conlermail punto di vista che il grado
I lJ:-::.LUrtritcrmlca nel
di caosdi un liquidoè superiore a quellodi un solido,mentrei gassuperano, sotto
[ : \'n(lc Jllatto dalla profilo,
_questo ogni altro stato dl aggregazione.
Fusjone(IrlK) Evaporazione(fòlK)
(.
.ll. .rpprossimativamente il
=,,1 rì: ciò configurauna
rsnn:,À tnÚilr:)ils..r.: / l Rt n ( 1 1 l r ' ) t: s : o
ri ;r.' levaporazionedi un
' :: ,:r\rìrdine.Ci sono alcuni
Figura 5.5. Comecalcolarela tariazioneenÙopicanellespahsione
írrelersibilee rercrsíbile
;:.:. CiLr si deve spessoal
di un gasideale(nelprimocasop..:0)
._a_:.narl in questi casi un
s ::.::r idua nell'acqua,la cui
r.i .:ri legrmi idrogeno lra
;i: jr organizzazionedelle
hnale richiesto (dr/ ggqulo { 1l e acqu_istatoa f} Conideriaqrg iJ corpo caldo
tr=<:i.inrr un grado di caos
i3- ìrquido. leparatamenteda quelio freddo e immaginiamodi porlo in contatto termieo con un
ambienîedi temperaturainfinitesimamentepiù bassadella sLra.ln simili circostanzeil
trasferimentodi d4 dal corpo all'ambienteawiene senzache vari l'entropiacomplessiva.
l.:i\!'. nìa la transizione M,a nel corso di tale operazioneI'entropia dell'ambientevaria di dS"h: dq/?h e di
rft:: !- eSSeIeAS : 0? La conseguenza quelladelsjstema varia di d-S': dq In. Faccramo ora cembiareil volume
i i::..rii nel distinguere fia dell'ambienteattraversoun'espansione adiabatjcareversibile;ne scaturiràun abbassameD-
'lJî.. iel sistema muta di to della temperaturaa 4. ma dato che la trasformazioneè reversibilee adiabalica,
b ; -: cntropia diminuisce, I'entropianon varia. Consentiamoora il contatto termicocon il corpo freddoe Iascjamovi
fluire dr7.Questo tresferimentoè reversìbilee dS:0. L'ambienteperò cede dq e ia sua
i - .\ll ll. ln definitiva la
entropiavaria di ds'-h: - d4,'L, sicchèdS : da {. La variaziònècomplessivament
i<:. l nulla.
!qb!t! dals'stem,1È !n qgfirylrvg
lrrsibile, Sappramo come dS*':d.t1d - 9a,1?t
i:!' lS seiÌ processoe
A-nchese i! trasferimentoawenisse ilreversibilmenteavremo la medesimavarruronc
:ic 1-S non dipende entropicargrarehé S e una furvionedi .tatoL In uliima anìii.i. quanrjod,i Uui.cèda un
, : ,' iter che conduca corpo caldo a uno freddo, la variazione entropica cordspondentee data dalì'ultima
espressione soprariportaîa,anchesei duecorprsi lrovJnoa contattodjrettoe Io scambio
awiene irreversibilmente.
P . :l;lle da l'' a Iz,e si
L no dei modi di Commento. P-otchéTn> [ e dq è positivo.ci rendiamoconto chedS''" > 0 ogni qual volta si
::...rato. lasciandolo fasfedscacalore da un corpo caldo a uno freddo.È questadunque]a direzionein cui la
trasformazioneawiene spontaneamente, il che rientra nell'esperieMacomune.Diversa-
---:
r5.1..1),
in quanto mentevanno le cosequandoil flussodi caloresi verificain sensoinverso,comec'"vienenei
.:-:: lungo quest'iter frigoriferi.Un fenomenosiffatto non è spontaneo,e per provocarloè necessario compiere
-':nformazioniche una certa quantità di lavoro. Sulla termodinamicadei fenomeni di refrigerazioneci
soflermeremoa pagina 165.
. ni caldi e freddi. L'entropia costituisce un criterio per distinguere fra un iter spontaneo
(irreversibile)ed uno di equilibrio (reversibile)al momento di calcolare la
:: Ji una quantità
variazìoneentropica dell'universo.Nei due casi l'ambientesubisceuna variitzione
:.mperatura4}
differente ed è su questo asDetto che ora ci soflermeremo.
: fbraù1otrovare
: ::-.ecuirelo stató
Parre L L equilibno
La variazioneentropicadell'ambiente,
L'ambientenon è altro che un immensoserbatoio.Esso
non si espandequando riceve il calore che ha abbandonatoil sistema.né si
contraequando al sistemacedeil proprio calore.Supponiamoche nell,ambiente
penein una certaquantitd.di calored4,.b; dato cheil volumenon muta,possiamo
uguagliared4"b alla variazionedell'energiainterna subita dall'ambienîe,dU,-b.
Questa uguaglianzafa sì che non abbia alcuna importanza se il calore entra
nell'ambientein modo reversibileo irreversibile: tanto d4;*b, quanto d4gf
equivalgonoal diflerenzialeesatto dU,-b, e di conseguenzaindividuano una
medesimaquantità. In conclusionela variazionedi entropia dell,ambienteé
(s.2.4) , C À m b- ,t-aúh/-rhDb
4limentareil lavoro che viene compiuto. Se,pcr contro, AS è negativo.ci sarà una
certa quantitd di calore che abbandonerà il sistema andando a determinar
l'aumento delÌ'entropiacomplessivadell'universo:la conseguenza è che non tutta
ia variazionedell'encrgiainterna sen irú a compìcrelar oro, e - w'..,saràminore di
ptu
_ ALT,
chc seguotto.
Esempio(Obiettivo11).Dali'ossidazione
del glucosioad anidridecarbonicacd acqua.che avvien
.:-.-i,/1!ìni che interessano secondola reazione
. ....ile c di tcl'nperalura
+ 60, - 6CO, + 6H:O
glucosjo
::l-.rr.t sptlntaneamente ;
- -../itì:rccht compofti un si hanno per via calorimetrica i valori: A t - - 2 8l , r t J m o l I : 4 5 , : 1 8 2 .
JK rmol r. Quale porzìonepossiamorrcavareda questavariazioneenergetìcasotto
.,.i l olvere sPontanea-
forma di calore.e quale sotto forma di lavoro?
r = - rl c q u i l i b r ì oè ( d , 4 ) î . r '
,lfetorlo. Bruciando il materiale in ùn recipientechiuso di volume costantepossiam
:i.r:Ì.rzione scguente.Il mutareiù caioretutta la varjazione di energìa.
La qùantitàdisponibiie
comelavoroè ciata
I .: nositivo T dS, e ctò da A,4: AU TAS.
: :rnimi debbaascriversi Rispostd.Laquantitàdicaloreutileèr7r:4U,,,:-2810kJmol-l.Laquantitàdie
r::1,:rtli s. ln altri termini internaconvertibilein lavoro e data da
:-: .l.r minore e I'entroPia
a . t : ( - 2 8 1 0k l r n o l -, ) - ( 2 9 8K ) x ( 1 8 2 , J4K ' m o l - ' )
: 1864kJ mol I .
' j..:r.r rcgLìlamnemonica
-.:-.i..ncreale.La verità è Dunque l'ossidazionelenta, reversibile.del glucosiopuò ser,'ìrea compiere2864kJ di
.1..: .it rtllrolia ntaggiorc. lavoro.
c r.'ll rltr.a. ciò si deve Comtnento.ll lavoro utile è maggiore della variazione deli'energiainterna. percl.ìéla
.r ',::: runlcnto di entropla Iavorevolevariazioneentropicache accompagnaI'ossidazione (dovutain parte aìla
È!::. dell'ul]lverso stesso traslbrmazionedi una grossamoìecolain un gran numerodi molecolepiccoie)puòaspirare
i : : : . u r s j e s P r i m ed , 4 d à caloredall'ambiente.servendoseneper produrrelavoro.
i:ii:r.r- miì si tratta dl
i-.,. - \L I lentropla Qualcheconsiderazione sulla funzionedi Gibbs.In chimica la îunzionedi Gibbs si incontra pìù
d r f r e q u e n t ec h e n o n h f u n z i o n ed i H e l m h o l r , . e
. c i ó p e r c h ó i n g e n e r a l ec i
: -i., hLt\sLìla, un crjÎerio interessiamo maggiormente alÌe condizioni di equilibrio e alla clirezione di
-., 1:.i\f(ìrmazione,siamo ,svolgimentospontaneodei processiche avvengonoà pressionecostante.piuttosto
-: , ir: tluel sistema Può
che a volume costants.
FJ . ", jnlc come lLnzione Se. a pressionee a temperaturacostaIlti.vogliamo accertareche una reazjone
: : :.,l.r.Ìel tedcsco,4ràeir, possa svolgersiìn una determinata direzione,dobbìamo determinarneil AG.
rz: :.' :tr crsibjlecomPien- .stato inizjaìe (reagenti)* stato finale (prodotti) ,
: .: - dÌ1,",.e introdu- o
-
AG : G o.*u,,',- 6,."r-'', lt ; t- : .., l
Ove il AG sìa negativola reazjonetenderànaturalmentea svolgcrsiin direzione
{ei prodotti. viceversa,nel caso che sia AG positivo. la reazione non potrà
svoìgersispontaneaÌnente così come appare scritta: sarà spontaneoil processoìn
sensoopposto.
La tendeua delle reazioni a scivolare lungo la funzione dr Gibbs fino a
t conseguireil minimo si interyreta nello stessomodo che abbiamo fatto per la
,losciamo anche il funzionedi HeÌmholtz.ln questocaso parrebbeche a pilotare la reazionelosseia
: _^.4). tendenzau! conseguireun'entalpia inferiore e un'enttopia superiore,ma ancora
: .:r1rdi lavoro, tutta una volta l'interpretazionecorretta è fondata sulla tendenzadell'universoall'en-
.:-ie ullslln cul se ne tropia massima.Tale tenderza si soddisfamassimizzandola somma dell'entropia
1j: un dato pIoCeSSO del sistemae di quella dell'ambiente(Ìa quale ultima scaturiscedall'entalpiache vi
:.rto finale si ha: si trasferisce).
A dimostrare quanto sia inportantc la funzione di Gibbs nel determinarcla
direzione di svolgimento dei processi spontanei basti l'esistenzadei process
::.. dell entropia,il endotermici(pag. 89).In taÌi reazioniè All > 0, sjcchésembrerebbeche il sìstema
:, l. ounto è che il tendessead elevarsispontaneamente verso stati di entalpiasuperiore.Quando, per
s.'::ì.ì e posltrvol e fare un esempio,si disciogliein acqua il cloruro di ammonio a 25'C. è AIl'.:
124 Patte L L'equilibrio
dG : dq,",+ du,,*I V dp + p dV - T dS
+Vdp+pdV.
'|Qiò
f vuql dire clq iqcondizioni di pressionee di temperaturacosrantila variazione
ldella
It / . funzionedi Gibbsche.accompqgnlg-dq1o processó idenriiìcail massimo
lllavoro esprimibile da parte del sistema,ad eccezionedel lavoro di espansiònJ
- -AG) Questo lavoro in pìù si'dice t,ttoro nellf(é ànciè-pii spèsso
F.111u,*
JS:g-ry:-.-Eb, r/4 14..r lort+- li Nr,J c-/Ar,5ir;
fle:fìOntaneamenle.
_\-\cpositivoepiù
nro di entropia del
Ln('{iìtl\'a a CaIICO
a,,.'ro di espanllolg
nc.rJcsempìo quello
t r t u c n d col t t , "c, o nl a
ne r.-\ersibilmente,P
n&' il rincoto dèllà
ur}
Le provesperimentali a sostegnodelTerzoprincipiorisieclonoprincipalmente
nellemisuredi capacitàîermica eseguitea bassissime tempetature.per esempio,
l'entropia della transizionezolJomonoclino- zolfo rombicosi puo mtsurarea
temperatureconvenienti;da essasj puo ricavareJ'entropiadilla transizione
riîeritaa zeroassolutiadoperando I'eq.(5.2.1);
bastaconoscere i valori di Coper
entrambigli allotropi:
I (r) C-. (r)l,''
smon(4)-
sren(r):s*" ror1- s..16111*
f' t i
In questocaso,così come in molti altd, le capacitàtermichesono perfettamente
l--
note e nei limiti degÌi errori sperimentalirisulta che la quantità S.-(OK)
-S'"'(0K)e nulla.In altre parole,allo zero assoluto,i
valori dell'entropia
di
questi due cristalli ierfetti sono identici. La convenzionepiù opportuna da
adottareconsistenell'ammettere chea tale temperaturalo stessovaloredell'entro_
pia sia nulÌo, S(0):0, essendociò pedettamente comparibilecon I'asSoluta
mancarúadi disordine(caos)nello stato cdstallino perfettoa zero K. Una volta
sÌabilitocheS (0): 0 il valoredi S (7)calcolatocomeabbiamòvistoprimaprende
il nome di entropia(assolutaii(*)della sostanza. Se a quelJatemperaturala
sostanza stessa si trovanel propriostatostandard,allorf,I'entropiaassolutaviene
indicatacon il simboloSo(T); una seriedi valori è fipoftatanellatabella5.2per
I a t e m p e r a t u rdai 2 5 C .
Un rapido esamedella tabella5.2 serviràa lamiliarizzarsi con I'entitàdelle
'mol ''
:,;.',i .Lzotoa 298.15K Tabetta 5.2. Enlropia assolula (ferzo Principio) a 25'C' S:/JK
L i q ui d i
JK lmol-r
lS
1.92 Ag 42,64 Hg 76,02 130,6
? 5? 5 BL 152,3 N,
c(sr) 5,77
6t3 c(d) 2,44 o, 205,1
rl 1R
Cu 33,4 ct. 223.0
1r,42 Zn 41,6 H,O 70,00
11,41 116,2 co" 213,7
'12.t3 '155,6 '186,8
s ( r) HN03 HCI
39.20 205,6
0,92 '161,0 NH.
AgCl c,HsoH
192,06 A gB r 104,6 cH3oH 126,7 CHo 186,1
CuSOa5H,O 305,4 c"H" 49,03 C"H' 229,4
:.rl: j ilandard secondo
HgCl, 144 cH3cooH 159,8 cH3cHo 265,7
,1,ÉJKlmol-r.
Saccarosio 360,2 C"H,, 298,2
. 1 a r ! r a s s o l u t ot u t t a
.:rllo perfeîto a zero
::('niee IegOlalmenlei entropie e darà pure un'indicazionedi come vari Se da sostanzaa sostanza-Sj
sn\.lrc cl'ìel'el]tlopla noterà, per esempio. come se si fa eccezione per I'idrogeno - le entropie
c ; : r r s t a a l l a b a s ed e l étandard dei gas siano più o meno le stesse'e siano in generale maggiori deÌle
èntropie
-Ciò dei hquidi e dei solidi costituiti di molecoledi complessitàcomparabile'
si accordacon il punto di vista che i gas sono più disordinati così dei liquidi
btîi possiedo:ro la come dei solidi. Si noti, in paragonecon il bromo. il bassovalore dell'entropia
dell'acqual il dato conferma I'ipotesi che a causa dei legami idrogeno l'acqua
mantengain qualchemisura allo stato liquido la struttura tipica del ghiaccio Si
r.-!'iro pf inciPalmente osseni pure il valore eccezionalmente piccolo del diamantee quello, al contrario,
s.-:,riure. Pel esemplo,
elevato, di un solido assai più complessocome il solfato di rame idrato'
, -1 ntlo mlsulale a Note le entropie assolute dei composti è semplice calcolare la variazione
.l:-, della translzlone
entiopica che accompagna una reairione chimica. Se. per esempio, la reazione è
\--:. i \ alod di Co Per
,A+B=C+D
I - ( . ' ' r-I ) ì , - Ìa variazionedi entropiastandardè
\ a
-_
,- .., ._-i--
, 1) o , . - \'t -
1 ASo:So(C)+Se(D) So(A) so(B) ,- "r
'i,: . .:lù perlettamcnle . i
u r l o r . . h . s i r i [ e r i s cael c a s or n c u i t u r r ii c o m p o n e n t i t r o ri n o n e ir i s p e t t i r
s tati
,r -...rntili S-'(0 K) itandard a una temperaturadata (in genere298'15K)
r. :: .ìrll'entroPiadt
rÈ^ :: -i opportuna da 5.5 Altri enunciatidel SecondoPrinciPio
tc-. .rloredell'entro-
l l s e c o n d oP r i n c i p i or i a s s u m el e l i c e m e n t lea n r t u r a l e t e n d e n z ac h e n e i p r o c e s s i
fr: ..:
'.:o
con l'assoluta
tponùìèì .fminiLsj a ad erohe? r eilò siari di piu àmpia dispersionedeflener-.
É = K. Una volta
che più direttamente
, .:.. prima prende Fa. Diquesta fegge naturàle esistono enunciati alternativi,
-iîéttono
il suo scaturire da considerazioni afferenti al rendimento delle macchine
r : . ' l l ' ì P È I a t U I aL a è:
termiche.e in particolare delle macchine a vapore. Uno di tali enunciati
::-: .ì\ioluta viene a c'rldi
-.r'.-, :rbella 5.2 Per t|) Il cal,,t'enon può lluire rpù tmea4(nte 'lti .rorpi frctldi 4uelli
L atferhaz ioireì-ìEpi'iii ii nèlió,trJ enunciaro generaledel Principio t'i r eda
l'cntità delle I'esempiodi pag. 118).-Un altro enunclato ancora e:
Ql Non è nossibíle ticLtuoe calote do una sotg'ente c:clda e trasfotmtu'lo
rnteranlenteln latoro.
Îtàîf"r--ion" e del tutto comprensibile, perché chi volesse convertire l'energta
:: .. ,.issolula)),
- ..iuJnto non termica in lavoro dovrebbe risolvere il problema di convertire ìl moto casuale ìn
movimento ordinato. Ciò si può realizzare determinando un flusso di energia
t,'- ,. i.ìe queilo
termica,ma proprio questopresupponeche insiemecon una sorgentecalda ve ne
: :. :. rltro per
rni ::.rduzione sia anche una fredda che funga da refrigerante Di ciò ci occuperemo in maniera
formale nel prossimo capitolo.
128 Parte l. L equílíbtìo
Problemi
5.1,Determinare la probabilitàchele molecoledi un gassi concentdno nela metàdi urt
cheil gasstessosiacostituitodi (a)4molecole,
(b)t0 molecole,
(c)6
l:"lli.e.rl:1,Tln:,"rdo
\ lu-" motecole
5.32. con I'ausilio dei valod di entropia assolutadella tabe a 5.2 indicatere variazioni
entropicheper le reauioniseguentia 25.C:
5. Il Secondo Pritl.ipio: i concetti l3l
..r irilerenza di entropia 5.33. Combinandoi risultati dell'ultimo problemacon i dati forniti dalla tabella4l per
rr" i.r disegr.raglianzadi I'entalpiadi reazione,calcolateper ciascunareazionela variazionedellafuúione di Gibbs'
5.3,1.Nei capitoli seguentiincontrcremoparecchimetodi per determinarela funzionedi
i r,:.rpporto ira il lavoro Gibbs dellereazioni,ma ancheal punto in cui siamoadessonon è difhcileapplicarei dati
r.'sir.Lteche il rendimen- forniti dalle tabelle4.1,4.2 e 5.2 per prevedereil possibilesvolgimentospontaneode-lle
l . a / . F e r m e z z oo l a , r re:rzionichimiche.Comeprimo esempiodi questotipo di calcolodeterminate^Se' AFl-ee
,iu.\1. risuitato vale per A6-f per le re^zioni sottoindicatea 298 K e dìte se si svolgerebberospontlneJmentejn
' iirìlresenta il massimo
senio diretto o inverso.
nri; L argomento sarà ( a ) H ] , ( g ) +: O , ( s ) - H , O ( l )
( b ) 3 H : ( e ) +C . H r ( l ) - C 6 H 1 r ( l )
r J \.ipore PriÌniliva che cH:CooH(l).
(c)cH:cHo(g)+io:(e)-
i ,r lJpore di moderna 5.35. La funzionedi Gibbs standardmolare per la reazione
Qu.Ll e il rendimento
KlFe(CN)6.3H,o+ 4Kt(aq)+ Fe(CN)* (aq)+3H,O
i3 oìlnrmadi petrolio che è 26,120kJ mol 1 [I. R. Malcolm,L. A. K. Staveleye R. D. Worswick,J. chem.Sot.
: Tr,rJcuralele perdite e F ura(la), Trans.. 1, 1532 11973)1.L'entalpia di soluzione del triidrato ammonta a
'. In re{ltà il 55,000kJ mol-'. CalcolateI'entropia di soluzionea 298,15K €, con l'aìuto dei dati for-
lrf kJLg
.nJiln.nto termodinami- niti dalla tabella 12.2a pagina 319,ricavateil valore dell'entropiamolare standarddello
..:l tltto del rendimento ione ferrocianuroin soluzioneacquosa.
5.36. Gli autori citati nel problemaprecedentehanno pure misuratola capacitàlermica
'o brilla per rendimento, in riferimentoa un
(Cr) del ferrocianurodi potassioanidro [potassioesacianoferrato(II)]
co..i,'3ic.r.bensìa vincoli ampio campo di temperatura.ottenendoi risultati sotto elencati:
.:irno liLcui entalpia di
i':r,'.rrcl 1.03 kg. Esamt-
rK l0 20 30 40 50 60 10
C''/JK 'mol ' 1,09 14,43 36,44 62,55 8 7 , 0 3 1l1,0 131.4
A \ ril.r di una macchina 140
TIK 80 90 100 110 120 130
ealilarrlura di scarico di
r:e -r i.'rme d'attdto, ùna C,.-/JK-' mol ' t49,4 165,3 179,6 192.8 205,0 216,5 22'7,3
T/K 150 160 r'70 180 190 200
a. a.!n'lr indicato?
c,,-/JK' moÌ' 23't,6 247,3 256,5 265,1 273,0 280,3
r:t::, Jl indicatore PIl deÌ
!_.:..:. rhe rappresentiÌa Quanto vale l'entropìa del sale a questetemperaturel
r: ì : r. Dimostrateche il 5.37. Integratei dati dell'ultìmaespressione e trovate I'entalpiadel salerelativa alla sua
r 3...:r piu semplicese in entalpiaallo zero assoluto:trovate,vale a dire, H-(T)-H.(0K) Nel capitolo9 ci
f:.'i1:r imbatteremonellalunzioneenergia libera,la quale non è altro che la funzione[G.(T)
6;1,,ne di gomma ideale H-{0 K)l/î Tale funzionevaria pìù lentamentedi G(T) e servequindi a r€gistrarela
Itr=.c. ;,.ne avviene per il furzione di Gibbs dellesostanzea diversetemperatureCalcolatesia G",(T) G. (0 K). che
t.- !}rnlùneo. per questo equivalea G,"(T) ll-(0 K), sia la funzìoneenergialibera del ferrocianurodi potassio
lt. :-i l anidro in baseai dati dell'ultimo problema,e diagrammateleentrambein funzionedella
temperatura.
b:::: ' merallo. lasciando
un prodotto ìntermediodella tra-
costitLrisce
5.38. L'1.3.5-tricìoro-2.4.6-trifluorobenzene
ó -- ..,pia complessiva
sformazionedell'esacloroberzene in esafluorobenzene,e se ne sono studìatele proprietà
tè. :.:i.rllo freddo { e la
al valore di îermodinamichemisurandonela capacitàtermicasu un ampio campo dì temperatura[R'
E=c:rruril
- i'l,,tco :ìa 500 g, L. Andon e J. F. Martin,J. chem.Soc.FantdayTratts.'1,871 (1973)1. Ecco alcunidei
risultati:
I TIK 14,t4 16,33 10,03 3 1 , 1 5 44,08 64,81
: : - 1.90kJ mol- 1m o l - '
c"",! K 9,492 12,70 18,18 32,54 46,86 66,36
:rÌo combaciacon
:. r del diamante? TIK 100,90 140,86 183,59 2 2 5 , 1 0 262,99 298,06
C"..f K- I mol ' 95,05 121.3 1441 163;7 180,2 196,4
I di
:.-n un'entalpia
:.'ne. Poniamo il DetermìnateI'entropia assoluta,I'entalpiamolare e la funzioneenergialihera a 29ll K'
. rnsieme.
Quale
: -:.ralevariazione
le variazioni
*"
D
---,.".rrdrr
6 Il SecondoPrincrplo:
il meccanismo
Obiettivi di apprendimento
Dopo averestudiato attentamentequestocapitolo dovresteesserecapaq
di
(1) Dire come varia I'energiainterna al variare dell,entropiae del
volume [eq.
1 6l.. l , l .
(2) Ricavarele relazionídi Maxwell cheleganofra loro le variabili termodinami-
. che e servirveneper ricavare l,equazione di statotermodinuníca(pag. 134).
(3) Esprimerein forma matematicala dipendenzadella funzionedi
Gibbs dalra
pressionee dalla temperatura[eqq. da (6.2.1)a (6.2.3\].
(4) Ricavaree applicarel,equazíone dí Gibbs_Helmhohz leq. (6.2.4)1.
(5) Illustrare come varia con la pressionela furzione di Gibbs dei
solidi e dei
liquidi feq. ró.2.9;1.
(6) Formulare un'espressione che rappresentrla dipendenza della funzione di
Gibbs dalla pressionee il potenzialechimico di un gas ideale
[eq. (6.2.10)e
(6.2.1Iil.
(7) Definire la fugacità dei gas (pag. 140)e correlarlacon la
loro pressloneLeq.
(6.2.13)1.
18)Definirelo sruo srundarddi un gas realetpag. 144r.
(9) Illustrare come varia la funzionedi Gibbs al mutare della composizione
del
sistema(pag. 145).
ó. Il Secondo Princípio: il meccanismo
Introduzione
r!'\ie cjscle capaci di
Lo scopoprincipale di questocapitolo è quello di stabilirecome la funzionedi
ropil e del volume [eq. Gibbs dipenda dalla temperatura,dalla pressionee dalla composizionedel
sistema.Le conclusionimaggiormenteimportanti in tal scnsosonorappresentate
c r.rriabili tcrmodinàmi- dall'eq. (6.2.4)per quanto riguarda la dipendenzadalla temperatura,dall'eq.
(pag. 134).
,;irr.lrrrr'rr (6.2.10)per quantoriguardala pressione e dall'eq.(6.3.6),
infine,per quanîoattiene
alla composizione. Il qapitolointroducepure il concettodt potenzíalechimico,snI
iunzir)nedi Gibbs dalla
rpiî -
.1-a-.nrter;iair'mfi.
_r:j:.g:,"il4*.*.il:
-g:11.
i c,.:.t6.1.,1[.
6.1 Combiniamoil Primo e il SecondoPrincipio
I: Grhb: dei solidi e dei
ll Primo Principio sì può formulare
d!'rur della funzione di 'i'' .dU:drlAdu'.
ar i,lcalc [eq. (6.2.10)e
Ove la trasformazioneesaminataabbia caratterereversibilee l'unica forma di
a(- lavoro concessasia quella plu, sarà lecito sostituiredr,,", con - p dV e dq.",con
,n l.i krrcr pressione [eq.
î d S . S i a rr à d u n q u e
dU,",: TdS pdZ
' r l . l l J ( j t ' m p O S l Z l O n ed e l Introducendol'entropianell'espressione
del Primo Principio.lo abbiamocombi-
nato con il Secondo.
L'equazionecosì formulata vale per le trasformazionireversibili; dU flletÒ
rìmaneun differerzialeesattoe noq dipendeperciò dall'iter, con la conseguenza
cne ou*. : ou.d. rn conctusrondìildìamo ci;Tiffiié-ltlílt féquazlonetanto
lîîÉriinenio îiprocessi reversibiliquanto in riferimentoai processiirreversibili,
dunqte qualuncluesiq la trasformuzionercqlizzutn.
(6.1.2\ du : (òulds)vds+Ieulórl)sdz
Coqfrontandocon l'espressione
termodinanlca (6.1.1)abbiamo subito che
(6.1.3) (!ULQS)'=L
(6.1.4) - GUlav)" p.,
L'interessedi entrambequesteespressioniè considerevole,tanto più della
.
prima, che permette di esprimerela temperatura solamentein funzione di
grandezzetermodinamiche. A volumecostante,dicela relazione,il rapportofra la
vanazione dell'energia(un concetto che discendedal primo principio) e la
corrispondentevariazione dell'entropia (concstto che scaturisce,invece, dal
SecondoPrincipio) e uguale alla temperaturadel sistema,qualunquene sia la
natura o la composizione.
Nell'elaborazionedel Primo Principio il coefficiente(òUlev\i. ha svolto un
ruolo di primo piano e a pagina 7l ci siamo serviti della relazione(òUldv)r
: T (òplò'f)v - p,riservandocidi provarlanel capitolopresente.Il coefficiente
che
cl.occorresi può ricavaredall'eq.(6.1.2)tramite la relazioneN. 1 (del Box 3.1)
Dividendo per dll, e imponendoil vincolo della costanzadi temperatura,si ha
(6.1.5) @uIdv)r: @uI as)v(îsI av)r+ (auIav)5: T(0s
Iîv )7_ p.
Quest'ultimarelazioneincominciaa rassomigliare
a quellachecerchiamo,ma non
sappramoancorachecosafarci di (dS/óIl)" Faremoun passoavanti nellasezione
sesuente.
GPI?Th:nRtlv - nb)
.r.' lì ndiìmentale[eq. e infine
. ,'i(lfiosti alla verifica
lòLiiîV)r: nRTllV -nb\ lnRTilV nb)- n2alV' f:n' alvz.
:::::1:e.Cosi è quando
Comhento.L'ùltimo risultatoprova cheI'energiainternadei gasdi van der Waalsaumenta
quandoessisoggiacciono all'espansioneisotermae chetale incrementoè in relazionecon il
parametro.1.a suavolta correlatocon le folze attrattiveagentiîra le molecole:un volume
-h. " ^'imo maggiorecomportaI'attenuarsidelleinterazioniattrattivefra le speciein gioco Un'ottima
manieradi costruirel'equ.rzionedi stato è i'ammetterea priori che l'energiadipendadal
e I ::J.
volumeinunacertamanieraepartiledaquestopresuppostoedalnumerodelle
1: '.!...:.'.cA l l . p a r t el a
presentirìsalendoin sensoretrogrado.tramite l'eq. (6.1.7),alla relazionevolÙta
|E -:.: :ure essainduce
: - :.: il coefficiente
- .. .:ualchecosa di
6.2 Le proprietà della funzionedi Gibbs
Ora che abbiamo visto come elaborare in maniera semplice alcunì. aspetti
.: .:.ilo puo esser
<lell'equazionefondamentale per l'energia ìnterna' possiamo applicare la medesì-
ma tecnicaalla funzionedi Gibbs. Si tratta di una manipolazioneimportante,dato
il ruolo centraleche la funzionedi Gibbs assolveràin tutto lo studio dell'equilibrio
chimìco.
Combiniamo innanzitutto l'equazione fondamentale con la definizione di G, e
:.'lla sezione poi esaminiamo la nuova equazione fondamentale come abbiamo fàtto tn
-.:rtr ln gIOCO
-
precedenza per la relazione relativa ad U
La deîìnizionedella funzione di Gibbs, stabilita a pagina 121, era
-,;. G:H_TS
Patte L L equilibria
_H:U+pl
-dH:dU+pdV+Vdp
(e un'espressione,
questa, che avevamo già incontrato a pag. 58) lq-sqi4pp
s9q!i!U!fl4q qqn.!l _sqegquiy4lgnteîomrlo d4l!'equaziong
fondamenrale.Dalla
complessivasorti!! I'espresqignq
.,cor1=binaziqne
!c_: (rds -_4dz)
!plu_Ly dt - rds - s dr
owero
'
, 'i -,-:.;.l;:;:l l..,
(6.2.4)
( 6 . 2 .)5ì
,
ir nrc:stone.
;hc'ne accertala qualità
lllAA ,uppr"..ntn l'entalpìadi reazione.
L'importanzadell'equazione
risiedenella
l!possibilitàch'essaoffredi prevedere
seun aumentodi temperaturadebba îavorire
i!Jr reazionedirettao l'inversa.Questoaspettoverrà sviluppatoal capitolo9.
1l
o l
Esempio (Obiettivo 3). Il glucosio presentaun'entalpia di combustionedj AJJ_o(298 K): -2808
-
kJ mol t e a temperatura ambiente AG"o(198 K) : - 2862kJ mol r. ElèvandoIa rempera-
tura al livello di quella corporea(37"C) si favorisceo si inibiscetermodinamicamente
la
:.:f :!' una graI]OeZZA
reazione?
ll î:.'::lLrne Costante G
:: ma-sglormrsula ,ùletolo.Accertiamose ìaumento dellatemperaturadiminuiscao aumentiAG.. Dato che
la variazione della temperaturaè minuscoiapossiamotrattare I'eq. 16.2.5)in maniera
approsslmata,così:
s:ne la vaporizza-
_::'
Sl trOVanO ln - ^6_(414
/a (^c,"/T)\ ^c. (7ì)/7ì : - AH^(7,)lT,'.
.J ten'ìperatura, \ .r /"- rt T,
rr:\ìre e nìaggrore
Ne viene che
,l lemperatura
::lneamente la lT,tT Tt\
-: -\6 ncgativo. AC,.{7,r-(?
I r,^ 6 . r ? , r - { _) lAH,tl).
\ r , _ /
ld essere
r J.l sistema. Si vedesubito che,essendo7Ì > L l'aumentodellatemperaturarenderà^G. più negativo
quando AH. e positivo, mentre nel caso in cui quest'ultimosia negativo- può
verificarsiI'unao I'altravariruione[a causadelfattorechemoltiplicaAG- (T)]. Nel casoin
questionedovremointrodurre i dati numerici per saperecome vanno le cose.
Parte I. L'equilibrio
Àisposra.
aG-(310
K)-(310/298)Ac.{2r8
K)- rq10).(?)AH_(2e8
K)
\ (ryòf /
- 1 , 0 4 ( _ 2 8 6k2J m o l r ) - 0 , 0 4 ( _ 2 8 0 8k J m o l - 1 )
- - 2863kJ mol- 1.
Come si vede l'aumentodi temperaturarendeAG_olievementepiu negativo,
il che dai
p u n r od i r i s t a t e r m o d i n a m i c o f a ! o r i s c ea.l t r e l t a n tIoi e v e m e n l e .
l, rerzrone.
Commento. Per lltrattamento delle€spressioni
termodinamicheAG/T st presenracomeuna
forma piuttosto ostica, ma essaè l.ideale quando si tratta di
discuterela posjzione
dell'equilibrio;ce ne occupercmoal capitolo 9.
(6.2.7)
->,c( Pr): G (pr)+
r: v (p)dp.
le ptessront
sperimentaliordinarie e nelle applicazioni di carattere bìochimico
,!\ NI
non risente di variazioni
iiettiv" sono sempre clell.orclinecli quella atmosferica e G
1.. dì pressionctanto minuscole'
/É ) lol C l p ) : G (p , ) + n Rt t n l P t / P , t .
AbitualmentelafunzionediGibbsmo|are,p,sichiamapotenzídlechim
meccanicosi vuole
a"nò-inurio* che ha questo londamento: se ìn un sistema
,t urll. i" qrur. direzione si avra un cambiamento-spont4qg-q !4rt4 eqqaip4le il
c o n s i ( i a r i P r r t i c e l i j n i z i a l m e n t fee r m e
e
ell4
;: .rlcmi geofisici 0""-"f. i" pfS:UqIg
rr.rfondità del i""A;;"mrt";," . **"merso regioni di potenziale inferiore' a meno che
presentl ln gran
::::u r ietano di sopra di esse non si compia lavoro. Quando le particelle sono
forma di calor€' la situazione non è
:. nclìe attività numero "O è porribile tlissipare l'energia sotto
4>
t40 Parte I. L'equilibrío
E
'6
=
9
,) :..;. "' ntu aiotlespontanea (J è il valore assunto dalla fugacità quando la pressioneè p1, l quello
i i.i; (;;iò\ rÉ,rÌrledl minino. comportamentoideale,-potremmo
corrispondentea p'). Se il gas manifestasse
scrivere
- .
I t : * " . A p p " * . 1 p ,T. r g . . . i . 1 0î .) - R f l n l p rp i ì .
1 l u
i p')l(.f'I p)l :
ln {(.f, I (p)- rf""r.(p)}dp.
R T J ,{r,ffù,.
,
Siamo in grado di migliorarequest'espressione a dir la verità un po' scorbuttca'
Innanzitutto facciamo approssimareacl una delle due pressioni,p,, un valore
...rÌ.rnti ìe trasformLzio- bassissimo,e infine facciamolaannullare,di modo che il gas reale si comporti
r tunzione di Gibbs del ídealmentee sia possibile,al limite, identificarela fugacitàf, con la presstone4'
-Corrispondentemente
rnr di Gibbs. dunque, è .li/p' tenderà ad 1 mano a mano che pi tende a zero'
rr Ir quale la îunzione di Ómettendoi sufhssiI l'equazionediviene,al limite sopra detto:
l iti..'rminato numero di I lo
(p)}dp.
rrfi* (p)_ r4d"",.
r.tcrvialc chimiqo.
_ ln(flr): ^, J " {
lell-cquilibriomeccanico,
r'i pcnsi a un pcndolo) e Consideriamoora l'integrale.Mentre la dipendenzapressione-volume idealeè
x.nJcnza di uno stato di : RT/p, quella realesi può esprimere Z
fattore dj cornpressibilità
l-f;'o lrryfte lf
: ptrz./RTper cui V^: RTZIp (per un gas reale Z dipende da
.'n.- all cquilib o, hanno ii"ag.31),essendoZ
'traio tlalla Îrgura 6.1. r e da T). In conclusione
xlo Liocheràun ruolo di
aJ-arrnla presslonee con ,Lr!' -,^crrt-f
h cquilibrì in una seriedi f\t!110,
owero
( o ( 7 1 p .T l _ r ì _
r c l r q . t 6 . 1 . 1 d) e s c r i v el a (6.2.r3) l:pesp | 1 ---'..-loP
(Jo | |
lirr .(ìn]mato accettabile.
(ricetta) buona per determinarela
". icr iazioni significative Quest'ultimaequazionerappresentala
fugacitàdei gas a qualunque pressione;quelche ci vuole è la conoscenza dei dati
r ir rttrezzarci per fare i
spirimentali-conceìnenti il fattore di a
compressibilità' partire dalle pressioni
n,'r.io remplice e diretto
r1=-:Jadalla pressioneed Àinime per finire alla pressioneche interessa.Qualchevolta sonoreperibili sotto
ur,. ncrò che di norma forma di tabelle numeriche e allora è possibile risolvere il problema per
t:= ioqico conservarela integrazionegrafica.Altre volte si disponedi un'espressione aîalirica dl Z(p, T)
(perise-pio à partire da una delleequazionidi statoincontrateal capitolo 1)e in
tal caso si può procedereall'integrazioneanalitica
(pag 34)'in
di van der Waalssemplilicate
Esempio(Obiettivo7).Consideriamodueforme dell'equazione
una delie quali sia b: 0, nell'altraa : 0; e cerchiamo che
un'espressione renda esplÌcita-
.-. \Jlore è tîlc da stabiljre il
mente la fugacità del gas quando la sua pressìone ammonta a 10 atm Per
:... q uaìunqucabbia
contributochedannoallafugacitàidueaspettidelcompoÍamentononideaLeciservia
l una sorta di
dei dati relativi all'ammoniaca(tab 1.1).
ciò esigeche si invertanole due equazioniper trovare Z-. Una volta stabilito qualesia Z,
I'integraledell'eq.(6.2.13)si può calcolaresenzaparticolaredifhcoltà.
Risporrd.Per b:0, v^: (RTl2p){t + lt - (4aplR2T2\fi'} 1ciòche si ottiene risolvendo
Ì'equazionedi secondogrado in funzione di tr/.).per deviazioni dall'idealitàpiuttosto
piccoleil termine4ap/À27, è anch'esso
piccolo,e si può approssimare la radicequadrata
con (1-4aplR2T2)tt2-1-2aplR2T2. II faîtore di compress'ibilità è, in tal iaso, Z
-@lRT)x(RTl2p)(I+1-2aplR2T2):1- aplRrT2.In definitivata fugacitàè data da
si trascud à:
-(4,17 dm6atmmol-' ) x (10 atm)
ì
/ = (10 atm)esp
(0,082
1 8 2dm3atmK-1mol-1f
d m 3 a t m K - r m o l - r l xr (298
( 2 9 8K),
K),J
: (10 atm)esp(- 0,0698)
:9,3 atm;
si.trascuria:
{ 3 . 7> 1 0 - ' d m 3 m o l - r . ; ' 1 1 9 a 1 6 ;
/ = (10atm)esp
(0,082dm3atmK- t mol 1)x (298K)
: (10atm)esp
(0,0151)
= I0,2atm.
Commento.Cornesi vede,l'inJluenza di a consistenel ridurrela fugacità,quelladi ó
nell'aumentarla,
il che si conciliaperfettamente con il significatochei due parametri
assumonoin rappodo,dspettivamente, con le interazioniattrattivee repulsive.
. , r / 'R : f r ) . l [ ]
p'
ùÉ
I a temperatura
dml mol
lo che
O
re la fugacità.quella di b
lzgq che i due parametri
tattn e e repulsrve.
11(|,:ye+ nr119/,lll-1l1lLr:
Dato che i primi due termini di destra si prese_ntano nella stessaforma del
gotenzialechimico dei gas ideali, sarà R?ln1 a misurare la dèviaziónidal
qgmportame.nto ideale.Se però vogliamo che y rappresenti
deviazione. -per inreio tale
il !'deve essere quelò caralrerisrico oeigasiaeàrì.
ci iénàramììòiio
chein riferimento pt -- t)o + Riln{/.àtmtnon bàstadireihé lo
aJl'espressio,ne
slato standardè quello al quale /.-l arm. Occorreràprecisareche 1o sraro
yg4dqld è uno-;1aro..ipor etico nel quatà ii.lgasassumeconporramenroidelltg
Si osservicome il potenzialechimicosia go quando la iugàcitàbèf
frs e
unitaria, mentreil materiale- tuttavia - non si trova essostessonel proDrio
statostandard.Tale statonon si può realizzaré,perchési tratta di una condizione
ipotetica, ma si può imporre al gas una condizionetale che il suo potenzlale
chimico si identifichi con quello che competeallo stato standarc.
Possiamoimmaginaretale statocomela condizionein cui il gasrealeacquista
la pressionedi 1 atm, ma in àssenzadi ogni possibileinterazionemolecolare.A
pnma vista il concettoappareenigmatico,ma in elletti è ben definitoe riusciremo
a capirlo meglio con l'aiuto della figura 6.3.
Tenendopresentela figura 6.3 consideriamoun certo gasrealea pressionep e
-
fugacità.1 Conoscendoneil potenzialechimico conisfondente a un qualóhe
valore della pressione,purché basso,po*, quando anche la fugacità ,u.a
70",,
sapremoanche,grazie alla definizionedi fugacità,che
(6.2.15) p(p, T): p@w, T)+ RTtn(f lfb,,).
Tale espressione è esatta;essadipendedalle fugacitàa bassapressionee dalla
pressionecheinteressa(in linea di principio determinabile), noncié dal potenziale
chimico a bassapressione.
Ove la pressionesia sufficientemente bassasi potrà far coincidere/0,, con pblse
inoltre si potrà riierire il poterzialechimicoallo statostandardipoteticomediante
l'espressione
(6.2.16) p @ b , ,T, ) : p a ( T ) a R T l n ( p o " . 7 a r m 1
infatti ammettiamoche nel campo compresofra lo stato standarde i regimi
di
Dassapressronell comportamentosia di tipo ideale(vedifig. 6.3).Combinandole
due equazionisuddettesi ha
p(p, T): pa (T)+ ÀTln (pb"./atm)+R TIn(f
1f,,.,.)
: te (T) + R lln (ratm )
essendo,10,,: p0",.
6. II Secondo^Principio: iL meccan$mo
ìdrziùni.e tendeall'unità
\ alore della pressionè. rlellostdtostan-
Figura 6.3. La dertnizione
rotenzialechimico si ha dard di un gas reale.
.dG
: QGIAp\",.., dp + (òGlòT)p,,,,,..
dT. ./cì ,VJi-).]7
Quandoil sisîema
subiscequestotipo di cambiamento,
la suafurzionedi Gibbs
cambiasecondoI'eq.(6.2.1)Possiamodunquericonoscere
che
(6.3.2) @Gtîp\.",...:v
(6.3.3
) lacleîf,,,.: -s,
che, a parte il paludamento esteriore (si indica esplicitamente la costanza della
composizione), si lasciano dconoscere identiche alle eqq. (6.2.2) e (6.2.3).
-Ammetttamo ora che I'unica sostanza presente sia Ia l. Essendo G estensiva.
essa aumenta in proporzione con la quantità del materiale presente. ln altre
parole:
G : nrcrn: \lrr
dove C,. rappresenta la fuuione di Gibbs molare, o potenziale chimico riella
specie L Ne viene che
(òGlî:n,\o.r
p,.
Il potenziale
chimicodellaspecie1 misuradunquela variazione
dellafunzionedi
Gibbsdi talespeciein seguitoal cambiamentodellacorrispondentequantitàdi
materiale.
,In presenzadi più specieil potenzialechimico della specie1 continua a<J
esprimerela variazionedella funzione di Gjbbs del sille44
_pgraggiuntadella
specieI stessa,ma ora 4, dipendedalla composizi,onè
òòÀpGisivadel siGma. Il
valore del coefficiente
(6.3.4)' pr@, T, nr, nr, ...): lòGlAnr),.r..,..
mostra come vari G aggiungendouna quantità infinitesimadella specie1 a un
sistemadi composizione n\, n2,...e in assenza di cambiamenti
a caricodi n. T o
delle quantità degli altri componentipresenti.
Occorrecapireche I'eq.(6.3.4)non e che la definizionedel poterzialechimico,
definizioneche si riducea quellaoriginaria(4: G.) nel casopafiicolarein cui sia
presenteun unico componente.Ilqo-tenzille chjmìco_goaplq5qr_vg1lipg!{e dalla
cel!9stz rgl.__!qi sisrema.Per esem-pio c]iràndosi aggiungonol0 ,mot di
meîanolo(una quantita che si può ritenereinfinitesima)a 1 dm3 di miscela
metanolo-acquaal 20ifi si ha un valore di dG diverso da quello che si
registrerebbeaggiungendola medesimaquantità a una miscelaall,g0g;l.
Alternativamente(òGl?n r),.r.,. si usa chiamarefunzione di Gibbs molare
parziale.Discutetemoal capitolo 8 il significatodi tale denominazione, insieme
con altri aspettiche riguardanoil potenzialechimico dellesingolespeciepresenti
in una miscela.
Siamolinalmentein grado di semplificareI'aspettodell'equazione generaledi
.dG, eq. (6.3.1). Introducendo le eqq. (6.3.2-4) essadiviene
(6.3.s)
- d G : I / d p - S d T + h d n l + p 2 d n 2+ . . .
I poterziali chimici p, dipendono dalla con.rposizionedel sisterna,ma per
mantenerela notazione la più semplicepossibile.lo terremo a memoria. La
sommatoriadi un insiemedi quantità si denotaconvenzionaimente con la lerieia
6. Il Secando Plincipio: il meccanismo 141
''.---\
X ve_.1,
i/'ilj+ )
rnenlL'la cosîanza della
I r6.l.l) e (6.2.3).
L EssendoG estensiva,
lrialc presente.ln altre Problemi
6.1. Dimostrateche nel casodei gas ideali@UlòS]ll.:T e (AUIAV)": p'
Obiettivi di apprendimenfo
Dopo averestudiato attentamentequesto capitolo
dovresteesserecapactdi
(1) Chiarirein qual modoìl_p-otenziale chimico dipendedalla remperaturae dalla
pressionefeqq. (7.1.1)e (7.1.2)1.
(2) Illustrare l'infruenza delle variazioni
di pressionee di temperaturasulle
cararteristichedi ebolizione e di solidificazionè
di solidi, liquidi e las 1pag.f Si)
(3) Definire la tensionedí tapore (pag. 153);
dedurreed appÌicarel,equazíone di
Cbpeyron feq. (7.2.I)l relativa allà dip"nú"nzu della
tensionedì vapore dalla
temperatu ra.
(4) Rappresentare lo stato di un sistemamediantedíagrammidí stato(pag.
153)e
ncavare le espressioniche rappresentanole curue
límite (pagg.i55_15g)
(5) Ricavaree applicarel,,equazione tli Clausius-Clapeyron (7.2.3)fchepone la
lecq.
tensionedi vapore in relazionecon lu t"Inp"rutuau.
Ia regola deltefasi per un,sisremaad un solo compoiìenre
Íf\îi"*t* [eq.
(7) Tracciaree interpretarei diagrammidi statoper
l,acqua,l,anidridecarbonica,
il carbonio e l,elio.
(8) Definire le transizionidi fase(stato)derprimo
e der secondoordínee chiaire
che cosasi intendaper trunsizione ),
(9) Definire il coelfrciented.írendimento(pag.166),ticavare un,espressione che Io
renda in funzionedella temperatura
teq. (7.ó.1)l" indi"u." la quanrità di lavoro
necessariaa produrre un determinatoraffredúamento(pag.
ló7).
(i0) Illustrareil m etod'ode,a smagnetízzazione
adíobatícaper .laproduzionedelle
bassissimetemperature.
(11) Definire la tensíonesuperficiale(pag. 169)
e formulareun,espressione atta a
rappressntare il potenzialechimicoin furzione dell,areadi superîìcie
feq.fl.l ií.
(12) RicavareI'equazíone di Laplace leq. (7.7.3)1,
che rappresentala diflerenzadi
pressioneai due lati di una superficiecurva,
e dedurneÌ,'equazione di Kelaín feq.
(7 7'5ù rerativa alla tensionedi vapore nelie gocciorine
e nelre bo|e.
(13) Illustrare ìl significatoe l,importanza della
nucleazíonelpag. 1..2\
(14).Ricavaree applicareun,espressione che rappresenti|,alîezza allaquale un
liquido può elevarsiper azione capillare
7"q. 1).j.111.
7. I cambiamenti rli stuto: tnsformazioni Jìsiche dei materiali puri
Introduzione
s : . ' . \ . . r e c a P a c id i L'ebollizione.lasolidificazioneel'insorgeredelfellomagnetjsmosonoesempid
mutamenti di stato che non comportano cambiamenti di composizione chimica
ùll lcnrperaturae dalla
In questo capitolo illustreremo i processi suddetti con il linguaggio della
termodinamica, mantenendo il criterio guida che i sìstemi tendono a scivolare
di iemperatura suÌle lungo il pendio di Gibbs verso potenziali chìmici minori Se-"d .111jg1g
hqurJi .' gas (pag. 152). temDeraturae ad una certaptessioneun dato vaporgp{glqntqpo!94zlalec-U-m!cq-
ryglic,v e l' e4n zione rli o del liquido naturalmente ad
u.ionc di r apore dalla evaDorare.
iliio u portei... pot--jàie chimico minbreói quello del liquido, allora saràil
v'1: .;i ìtrlr0 (pag. 153)e solido la fase stabile nelle condizioni date, e il liquido tenderànaturalmentea
r n e g g .1 5 5 - 1 5 8 ) . solidificarsi.
In questocapitolo,per altro,ci occupiamodegliaspettitermodinamici delle
Ieq. r-.].3 )l che Pone la
transizionidi stato,non dellavelocitàallaqualesi svolgonoe non si trattadi una
precisazionedi poco conto, daì punto di vista pratico, p:rché, PeJesempro'p.ur
s!ì1.'conìponente[eq. àvendola grafitèalle temperatureordinariepotenziaìechimico inferiorea quelÌo
del diamante,quest'ultimonon si sbriciolain graîite Senz'altrosussisteuna
ra. l irnidridecarbonica, îendenza termodinamica del diamante a subire tale decadimento'ma ciò
compofiachegliatomisiridisponganosecondounreticolocristallinodive
ilftùt ) t)nline e chiadre un pìocessosiffatto salvochead altissimatemperatura è cosilento da essere
inapprezzabile.La velocitàcon la qualesi conseguel'equilibrio è un problemadi
re un espressione che lo ortline cinetico e non rientra nel campo della termodinamica.La mobilitti
rc la quantità di lavoro molecolareÎa si che nei gas, nei liquidi e nelle soluzioni Iiquide gli equilibri si
pa,g.167). stabiliscanorapidamente,mentre nel campo dei solidi e possibile<congelareii
l ' i n s t a b i l i ltàe r m o d i n a m i c a .
r prerìa produzione delle
r:út
-
Porte L L'equilibrio
(!!-'' f -cc;.
/ ,.- )-l
L l/ll - .ù. ,l l
P = .os.
al caso
-_""":-i
sara ta
ess€reil Po
e allora il sistema
gassoso.
capitoloprecedente
.:,4i,c.'.) gerericadelle
Figura 7.3. Descrizione
stabilítà
regíonip, T in cuìacquistarto
AG le oarie fasi-
t02
Esempio (Obienivo 3). Per comprendereil significato pratico della t€nsione di vapore
consideriamo il
sistemaillustrato darrafigura7.4a.Abbiamointrodotto nerrecipienteacquaa temperatura
ambientee siamoin grado di controllarela pressioneesercitatadal pisione(per esempio
aggiungendo o togliendopesio estraendolosenzapermetterel,accesso dell,aria).Ammetiia_
mo di partire darlapressionedi 1 atm e di seguireil volume del sistema(r'acqua)mentre
facciamo innalzare Ia temperatura.Il vorurne si dilata regolarmentear crésgeredelra
temperatur. (qg.?.4a) finché questa-non
{aggiulrgei 100"C, quando cioè si regis;; ui-
4gqenro massicciodi volume e. pur continuandoa somninistrareìàloEìT-ììîEfrf,la-
v , \ 'r.-'
Parte I. L'equilíbrio
evapor:v tone
che compaionoin figura 7.6 (curva EF) Per quanto riguarda la secondapart€ abbiamo
'
r : r* esp{(p - p*)^y,".-/^Hr,,.}
:(Zr:,rsr)esp{t 1 5 0 0
- l l . t l . 0 l 3 '1 0 5\ m ' ) > t - I . ?10 6 m3 mol-
(6,01kJ lnol ')
,1
: (273,15 K)esp(- 0,041)
: 2 6 2 K , o - 1 1 , 1' C .
à11ostato liquldo'
le molecole d acqua occupano minor spazio quando sono aggregate
pressione fondendo Abbiamo ammesso che
sicché il ghiaccio reagisce all'aumento della
Al,'. fosse costante.
di
L a cuna limite liquido-gas. A determinare il valore della variazione entropica è l'entalpia
uuporizr-ióne, ÀH"""n. Se 44""p.. rappresenta la variazione del volume molare
all;atto ttella vaporizzznione, l'equazione di Clapeyron diriene
dpldT: AI{"""'..i T^1,"""n.-. j
(1.2.4f
- f ^H","./r I\l
úic :jnlperature comprcse P-P'esP1 ; \; , i lt ( '
( ^
i:j:qurì alla Pressionedi
in cui p+ rappresenti la tensionedi vapore a una particolaretemperaÎua T* La
quali
curva corriipondente a questa formula rappresenta gli stati del sistema nei
*.. :q t?.1.2).Scegliamo prosegue
coesistonoil liquido e il gas,ed è portata in figura 7 5b La curva non
i r : = e 1 7 3 . 1 6K ) e c o m e
e:::eitendo che rimanga oltre la temperatura critica ?i per il semplice fatto che al di sopra di tale
Im:;-rmo 1-7cm3 mol-1, temperaturaia faseliquida non è più suscettibiledi esistere(si ricordi il capitolo 1).
nl r*. T*) con (l atm' Invecediconsiderarelacurvalimiteliquido/gascomediagrammadellatension
D' i.lll equMione T alla di vapore in furzione della temperatura.possiamoconsiderarlacome diagramma
delpuntodiebollizioneinfurzionedellapressioneesteÎ|a.I|punt|diebollizion
conienzionale Tb sarà la temperatura corrispondente alla pressione di un'atmosfe-
r. ,- Jellapressione
di
ra (l atm).
-
Esempio(Obiettivo 5). Si costruiscala curva della tensìonedì vapore dell'acquafra 5'C e 100"C'
Àl€todo.Applicando l'eq (7.2.4)possiamoassumerecome riferimento (px' ?*) per le
parte abbiamo temperature (0,006atm; 273'16K)e per
nell'intornodal puntotriplo il puntotriplo stesso
le temperature nell'iotornodel punto di ebollizionequest'ultimacondizione(l atm; 373K)'
Nelle due regioni possiamoutìlitzare rispettivamenteLH" ^?.-(2'73 K):45'05 kJ mol I e
..rÌ ^H". .{l7l KJ:40.6bkJmol
I
Abbiamo diagrammato la curva in lìgura 7.6 (AB e CD), confrontandola con quella d€dotta
sperimentalmente (la curvatura negativa deriva dall'avere fatto ricorso alla scala logaritmi-
ca.).
ùla coo quelladedotta Figura 7.6. Le cutue limite calcolate in base a (a) I'equazione
[so alla scalalogaritmi- (7.2.2\, (b) I'equazione(7.2.4\, (c) I'equazione(7.2.5'l
4 angolarepiù elevato
è maggioredi quella.di / sperimentale
igura 7.5c.
por d acquanelcamPodi
I K ) = . 1 5 . 0 k5 J m o l - ' e
O00l t----l
-10 0
aquilibrio è
AJ-
#
ló0 Parte I. L equilibrio
l
i. /.
,.)
a- -l
' ' ) ,
.4qrt-
Parte I. L'equilibrio
4,0
T;=2,177K TIK
4= 5'20K
che a bassisstme
da fare è che le due
alle minime
7.5 Alcune altre considerazionia propositodelle transizionidi stato
i di elio. grazie alla
con amprezze
imento.È bensì
g:tiuni agli altri Per
Lv^: @Lplòp\,:lòp(Bl Aplr - lAp(u)l6pl,*o
liquido/li- 4 , f 1 . : T A s - : - r ( ò L p l ò r \ o : - T { l a p ( A ) l d T l , - l 1 p @ l a T l o }* 0 '
tragga orìgine la
liquida indicata Non essendo4ufli.49---AIz.né LH-, (Aplòp), e (A4l0T)osono necessariamente
I'He-II, e un o'ifferentiai oùi lati delii transizione,owerossiale derivatedel potenzialechimico
lóno discóritinrió.È-pei quétià ragioneche si parla di tansiziònl iti statolfusetdel
similea quello primo ortline,figura 7.11a.
angolare-di
rn vi figurassela Jiè qùalòos'altroche discendedalla discontinuitàdel co9ffi9len!9
u. La caoacilàtermica C" è la derivatadi I{ rispetto alla temperatura, e se alla
ioni piu recentl
ma siamo i-.rnp.ruturudj transizioneH subisceuna soluzione di continuità, la sua derivata
in qìel punto dev'esser-e inlìnita lA <tevs infatti saltare di valore in misura finita
Parte L L'equilibrío
î
<50
É
()
- 2 0
(r- jiil10 'K
ir!' LrniìderivataPdma
rlel secondo
:.,rri.i--iotte
:..ntinual Se la derivata
dzl!ìnc non subrscono
.r registraentroPia di
r,li una transizionedel
rn(rndjmeno1z!caPacità îavoriscel'insorgeredi condizionianaloghein alt punti. Tre stadisuccessivi
di un
riansizionce ciò viene tale processosono rappresentati schematicamentein figura 7.13.
. J
Palte l. L'equilibrío
(1.6.r\
Il coefficientedi rendimentodipendedunquedallecondizionioperative(?ì e li)e
non conîienealcun riferimentoal tipo di frigorifero,salvo per quanto attieneal
requisito dell'idealitrà-
I frigoriferi dei quali disponiamoin pratica possiedono
rendimento inferiore a quello ideale e i coeflicienti di rendimento sono di
conseguerzaminori del co testécalcolato.
7. I cambiamenti di stato: Ùasfomazioní Jìsichedei matefiali puri 167
la quantità di
Lz' , rn tut htgorifer,.'. Esempio(Obiettivo 9). Si calcoli. presupponenrlorendimentotermodinamicopeÌfetto'
lavoro nec€ssarla a (a; congelare100g di acrluaa 0'C, con una temperaturaambientedi
25'C; (b) sottrarrela medesimaquantitàdi caloreda un corpo a 10-'K' con una
temp€raturaambi€ntedi 1 K
Metodo. tsastaconoscetela temperaturadelle sorgenti calda e fredda per calcolareiÌ
coefficientedi rendimento ìn base all'eq (1 6lJ La quantità di lavoro necessarjaad
allontanareil calore 4 e vlo: ú1/coLa quantità di calore da sottrare onde ottenereiì
congelamentodi 100g di acqua a 0"C equivaleall'entalpiadi fusione''^IJr"r"; ^Hr"''
: 6 , 0 1 k Jm o l 1 .
Risposldln (a), Tr': 298K, T,:2'73 K, quindi
c o { 2 7 1K I 1 f 2 9 8K r- tlTl K ll - 10'q'
'
I n { b l .4 - I K - T - l 0 K : q u i n d ci u- l 0 - -
1)x (6,01kJmol-1):33'4kJ Il
La quantitàdi caloreda allontanare è ,1: ( 100g/18g mol
lavoro minimo è dunque
(a) rL6: (33y'kJ)/10,9:3..05 kJ'
(b) r'o : (33y'kJ)/10 s : 331 x 10skJ
esaanaad estrarreuna Commento.lllavorot|o rapprcsentaun minimo; ì frigoriferireali sonotermodinamicamen-
pratica'
ìì(i01trdi rentliment1c te non pedetti e richiedóno I'impiego di una maggior quantità di lavoro ln
parte (b)possono portati
essere a
i rendimentoPossibile, campionimolto più piccoli di quelli cui fa riferimentola
rrrÈ una data quanula temperaturebassissime
possibile dunque
La smagnetizzazione adiabatica: sulla via dello zero assoluto' Non è ? K II metodo
raggiungere lo zero assoluto, ma il primato mondiale vale 5 x 10
- chc qh e rlc vengono principale per ottenere queste bassissimetemperature consiste nella smagnetizza-
zione adiabatica.
t,L alle temperature?ì VedremoallaPaltellcheleproprietàmagnetichescaturisconodalfattoche
fxr:iri\ o. SotlraendogÌl gli elettroni si comportano come minuscoli magneti. In cjlcostanze ordinarie tali
ita | - q. ?iL", mentre magnetini si trovano orientati del tutto casualmente, mentre ìn un campo
profilo
c(rn]plessotuttavia il magnetico si allineano in larga misura secondo il campo (fig 7 15) Sotto il
Di conseguen- terÀodinamico I'effetto del campo magnetico è di deprimere l'entropia, in virtù del
11111(rpia.
m a g g i o rg r a d o d i o r d i n e c h e e s s o i n d u c e n e l s i s t e m a
L;uppli.urion" alla refrigerazione è la seguente si raffredda fino a 1 K' nel
modo appena descritto, un campione di qualche complesso magnetico di un
metallo di transizione(ad esempioil solîato di gadoliniol A questo punto lo si
magnetizza ad opera di un intenso campo magnetico, operazione che si conduce
tenendo il campione in contatto con il bagno freddo, e dunque isotermrcamente'
L Ì.nperature li e Th1l Grazieall.allinearsideimomentimagneticideglielettronil'entropiasiabbass
(fig. 7.15b).Si interrompe ora il contatto termico fra il campione e il bagno e si
azzerail cargpo magnetico esterno. Dato che in quest'ultimo stadio' adiabatico'
non si verilrca flusso di calore, l'enrropia rimane costanle: alla fine il campo
,.n-rxtive(7ì e 4)e magnetico è assente,mentre i magnetini conservano ancora la propria disposizio-
: quanto attiene al ne ordinata, la quale corrisponde a una temperatura inferiore' figura 715 La
::.ltica possiedono smagnetrzzazroneadiabatica, in definitiva, e valsa a raJlreddare il sistema'
o sono di Seinvecedisfruttareilmomentomagneticodeglielettronisisfruttaquellod
nuclei ionici, è possibile realizzarc temperature ancora più basse ll processo dt
"ffi
168 Parte L L equilibtio
magnettzzazione
isotemica
lTîirîilîîîîî]ttl
(b) ordinata
(campo presente, T alta) o
(campo assente,î bassa)
Forza
(/ La regioneinrerfase:
lgjgSerfi_"j9._
Questasezioneè dedicataalla regione(r!,t94acciale, quella,vale a dirq !n -cgihg
termineuna certafase_e.jruzio I'altra.tn !fifcfUreii occuper"mo,peii;irrieressé
che rivestela sua mobilità, dell'interfacòianquido-eas.
Le molecoledi un liquido sono incollaìelé uo" uti. àttr", il che fa si che una
molecola corpo di qúèsia fase possieda-minor energiapoteùiale Oi ,_rni
_nel
molecolalibera di muoversinel gas;-ino!rglloperazionedi estrarrèuna molecola
dal corpo liquido e introdurla nél gai nchiedeenergia.L,energiaai,loirnót""oià
che fa parte della superficiedi separa2ione'è-jntèrmediafra quella che la
caîafteîrzzanel liquido e quella possedutadalla molecolalibera. La sua enersia
potenziale diminuirebbe se essa penetrassenel corpo del liquido, quindi le
molecolesonosoggettetutte a una forzachetendea risucchiarledentroal liquido.
Si tratta di tna forza attrattiva che definìamoîensione,precisamenle tensíone
superytcQte. ngura /. tb.
La ragioneper la quale i liqrridi tendono ad assumerela minima superficieè
(lei materiali purí 169
7 I camL)i(rmentrdi st(]to: Ùusformazioni fsiche
20"C'
Tabètta7.1. fenslone superficialedei liquidi a
1
//N m
L'equilibrio delle bolle si deve al latto che la tendenza a ridursi della superficie
è compensata dall'aumento della pressione interna. Il modo più facile di stabilire
come dipenda dal raggio la pressione interna consiste nel determinare la
condizione di equilibrio fra le forze che tendono a dilatare la bolla e quelle che
tendono a contrarla. Chiamando p,. la pressione che agiscedentro la bolla ed r il
raggio,la forza totale che agiscedalì'ìnternoe 4rr2p,o.La forza agentedall'esterno
è dovuta, per contro, alla somma della pressione esterna pcsre della tensione
superficiale. Sappiamo che I'energia corrispondente all'area di superficie o e 1o e,
se la bolla costituisceuna cavità sferica4rr'2;: troviamo Ia I'orzacalcolando il
lavoro necessarioad esîenderetale superficiedi do; si tratta di d(1o), ovvero
8r1'rdr. Ma dato che il lavoro vale (forza)x (distanza).\a Îorza che si oppone
all'estensione lungo la distanzadr a tale valore del raggio e 8zi,r. Eguagliandole
forze opposte si ha
4rr2 Pt': 4v7z0," 1 3..""'',
owero
-
puti lll
7. I cahbiamenti di stato: trusfonnuzionì Îtsiche dei materíali
ia pressione
(Obiettivo12).Calcolare dentrounabolladi vapord'acqua
delvapore e lu lensione
Esempio
di vaporedi una goccia ponendo
d'acqua, entrambe levolteil raggioparia 10 nm A 298K
la tensione supeùciale O72,0mNm 1 e la tensione
dell'acqua di vaporeperla superficie
e gocce sl possono o r i z r o n t a lée 3 , 1 b 7' l 0 r N m - ?
!ìn.' all'interno delle Metorlo.per calcolareìa tensionedi vaporesullesuperficiecurveapplichiamole eqq.(7.7.5)
,reisioneagentesopra è 18,0x 10 6 m:mol-r'
e (7.'7.6\ll volumemolaredell'acqua liquida
r(ìtl]t) termodinamico,
rcndc ad un aumento R i r r , , s l 4F. n l r a m b el e e q u u i o n id i p e n d o ndoa l l uq u a n t i t l t
5 r)
prc:cnle in Il) e di I r 17'201 x 0 - ' N m - 1 ) x ( 1 , 8 0 x1 0 m r m o l
.- ^; /. rm/, rr '\-,D' r" \- i- l m o l r ) x ( 2 9 8 K )
o. \ella pratica, Per ( 1 0 B m ) x ( 8 . 3x1J K
sul--rficiedel liquido :0.105.
c dcntro un recipiente I equivalea 3,126x 1o 2 atm Abbiamodunquedall'eq'
La pressione di 3,167x 103Nm
n nossibile difficoltà (1;7.5):
2
g-tcnziale chimico e p ( n e b b i a ) : ( 3 ' 1 2x6l 0 z a t m ) e s p ( 0 , l t t 5 ) : 3 !"1 1 0 a t m '
lkh,,'ri identicamente e dall'eq (7.7.6):
Dn:' iìgente sopra ll r a t m ) e s p l - 0 ' 1 0 5 1 : 2 ' 8' 1l 0 : a t m '
j er:: una varirzione p ( b o l Ì e ) = ( 3 , 1 2 61x0
a goccioline
Commentosi può discuteresesia lecito applicareun trattamentodel Èenere
ma I'ordinedi grandezza
tanto piccole,dato lo scarsonumerodi molecolechecontengono'
delle tensioni di vapore è quelÌo giusto'
n('l qual caso
Co:Ls:gg9!Zài!qpp=tl9-1!.e delF elggig9 tensione di vanore che caratterizza le
súiii cónoensazione <lelgas
goccioline è-.llìslluenzastabilizza-nteqhe essa_esercrta
L'ariaòaldae umidasi innalza
Oéjle"nuUi.
: , r e d e lì i q u i d o ftjilfiia". é""riO.riamola formazione certa alfezza la
:.: la pressione uJóo te ."giooi superiori dell'atmosfera, più fredde, e ad una
:el campo di temperaturi si abbassa al punto che il vapore si rende termodinamicamente
dare
:<.'tire. si ha instabile nei confronti de1liquido; la liquefazione del vapor d'acqua dovrebbe
immaginare il processo incipiente di
origine a questo punto a una nube Possìamo
.*
172 Parte I. L equilibrio
capillarità. Il fenomeno per cui i liquidi tendono a montare lungo i tubi capillari deriva
dall'esistenzadella tensione superficiale e dalla tendenza dei liquidi di origine
termodinamica - a racchiudersi entro la minima area di superlicie.
Consideriamo ciò che awiene immergendo un tubo capillare dentro I'acqua o
in qualunque altro liquido che tenda ad aderire alle pareti. L,energia minima
dei materiali puri
7- 1 camhiafienti di stato: trasformazioni fsiche
l rn unu gocciolina
Fieura T.tT CuPillatità: in lal
noie!-(ìlÈsia troppo
l,t-curlttturu dello superÎcie deter-
*rppilmo che esso mina unu diÍlerenzo di Presstone
. ar ra. cioè. un'alta che in \b) lrora tomlellso ncttIn-,
gregirt!re!apora. Ne nnlzament' del liquido dentro tl
r.lenzl a condensare tubo.
!rìn!'dessritto.
r pur csistere.Si Può
chc un gran numero
rnrJcJa impedireche
f,ì;ia ii accrescaa tal
o rr-nlrì di trucleazio-
sanijm.l non sì Puo
(a)
:ù!-.i\o altelnaLlvo sI
o mirlenaleestraneo,
e
L-Lrisenazioneche e del vetro da pafie della pellicolaliquida
corrispondeal massimoricoprim€nto la
h chc'ìn quelli festivi, lungo le. pareti è quello di incurvare
l,effetto del montare di tite'p"tti"olu alg1a^1]'ii
pnmo caso delle
delliquido"tl ffi;''r[;;;
superficie ; tza'N' uiÉn'ci'e1anr9;si'n"
quantità approsslmatlva-
r fungere da nuclei
,lia a"i.""ir* e inr"riot. u qi.ttu utmosfericadi una (percomodità
rsc al princìpio della tubo
menteuguale" 21f'";;ì'';;;ùi"*"1'-ir l"qlÌ?..1.t
q u d l n l r o d o t t al n u n Fuori del tubo la pressioneche grava
assumiamo"rt" tu tttp"tit"i" 'ia emìife'ica) (la prT:]:l:
?\crsano radiazioni
su un punto ;tt"O'ut'**i" al disotto della superficieè^|
-
rid*c9 a p 2^;lr'La presstone
gli ioni che vanno mentredeniro iiiubo la pressioq:si
atmosferica),
ù c..ndensazione, e la àl conseguimen-
estemaecc€dente fo"u@iinó
| \ 3P0re conoensalo. ia'o'tuìiti1pr""loniugualialle.stess"
to dell'equilibrio ql*"9i1ài,lt9"l1]'1ll
u.; Àr,/ledi idrogeno, liquida di densità p ha raggunto
q"u"Oo laiolonna
Un tale equilibno s"tuiiii"t
Eeno jurriscaldato. tn'ahezza' i tale che
ondLzionenella quale
d g't.'nziale chirnico . rPrlhg
l
Pressione: ;::211r
*-*np può veriîicarsi
lrm.rmente instabile, ovvero
\urdi al di sotto del
hllvzazione richiede (1 1 1) h:2"".pcr'
della tenslone
B! ir tenìperaturadi offre un mezzo accuratlsslmio di misura
Ouesta sempliceespressione
1zr.-r.' di liquido che suPerficiale dei liquidl
au<llJ esistentenella la ten'iont superficiale dellacquJa \arie
sperimentalmente
!| r.1 rientrare,ossia, Esempio{Obiettiro l4ì. Per delerminare
I p x : o d - l c q u as e n z a t e m D e r a t u r e s l e t e n u r o s o s p e s o v e r t i c a l m e n t e , eaittinto
p a r z i aba
l mlornito
enteim lam e r s o ndel
densità ellì
t'p"tit"nto
:rc. con l'effetto di tubicino capìllarederai"tiiiit"ài o'i^-*-un
r.r:r rre. Sovente la campione Ed €cco i risultati ottenutl:
t{ì 15 20 25 30
.ri latto che una ?'3b 1 '2q
'l 1-46 113
i^.nrar !ivere- Si sa hlcm '56 0'99s'7
ia c regolareal iÉ.^' o;99g1 o'sssr 0'9982 09971
con la temperatula
:: Ji nucleazione, Stabilire come varia la tensionesuperficiale
!- .:a bolle d'ada
:.i della superfì- Metodo.Sitrattasemplicementediapplicare|,eq.(7.7.7)ne|laformai:jphgr'
:q,at fnt-' ed r:0,2 mm I risultatisono:
\':r.'ii volatili in r" r{ '0 25 30
e,l:: Jel normale. Ir'20'l0-' 712 l0)
t:.rìmissionedeÌ l"tt i.+:fro'?'ll :l0'728;l0
al cr11e1e della temperatura'perché
Commento'La tensione superficialediminuisce. la condizione
ttigt,"^l"r rassomigliare
l'agitazionetermtcastti""i r'"giÀi i"t"trn.ll:::hti : di la
superficie; conseguenz-ache
qu"ttu delle.molecole
s:r:rllari deriva dellemolecoledellamurju iiqu'iauo -è
del liquido comporta una minote vanaztone
di onglne il trasferim€ntoaal" *i".ii"i" "I" massa
dell-energÌa
r l acqua o il tubo capillare si respingono a vlcenda
d mtnlma Se il liquido e il materiale costituente
(comeawieneot"i'i"-t'J'tìit"ttl"ti"l'illiquid-osiritireràdalleparetieciò
,-d,
Parte L L'equilibrio
Problemi
7.1. L'entalpiadj transizioneper il processografite+ diamantevale 1,g961kJmol r,
I'entropia -3,2552JK-1mol-1. euanto vale Ia funzionedi Gibbs moìare per la
trasformazionea 298 K? L'innalzamentodella temperaturafavorirebbelo svolgimento
spontaneodel processol
7.2,Grafite e diamantepreseltanorispettivamente densità2,25gcm 3 e 3,52gcm-3.
Quale valore di Al. lascerebbe registrare
ia transizionea 298 K sottoponendoil campione
alla pressionedi (a) 1 atm, (b) 500kbar?
7.3, Nello studio deìle transizionidi fasee degli equilibri corrispondentirivest€grande
lmportanzail tassodi variazionedel potenzialechimicocon la temperatura.espressodal
coefficiente(C4/671.Cornesi prcsentail coefficienteangolareai du; lati (a) del punto di
congelamentodell'acqua,(b) del punto di ebollizioneconvenzionaledell,acqua?
7.4. Un'altra de vata importante è il tasso di variazionedel potenzialechimico con la
pressione, (c'4/6p)r.Si calcoliia variazjonedi questaderivataai àue lati delletransziom di
cui aì problemapreced€nte. I dati necessarisono la densitàdel ghiaccioe deìì,acquaa 0.C
(0,917g cm 3 e 1,000g cm- 3) nonchéquelladell'acquae delvaporea t00 .C 3
10,9i8g cm
e 0,598kgm 3).
75. Di quantoil potenzialechimicodell'acquasovraraflreddata
a - 5.C suD€raquelo deÌ
ghiaccioalla stes)atemperarural
7,6. La cameraa nebbiafunzionain baseal principio che il passaggiodi una particella
ionizzanîedentro al vaporesovraraffreddato generaioni capacidi indurre la condensazio-
ne. La traccialasciatadalle particellein simiìi circostanzeapparecomeuna sottile sciadi
vapore condensato.Supponiamoche una cameraa nebbia contengavapor d acqua a
100'C e 1 atm e chesi abbassila temperaturaa 95 .C senzadeterminarela condensaz ione.
Di quanto il poteDzialechimico del vapor d,acqua supera quello dell'acqua a tale
temperatura?Sùpponiamoora chesia solo la pressionead ess€reinnalzatafino a 1.2 atm.
permanendola temperaturaa 100.C. euale rìsulta la differenzadei potenzialichimici?
7.7. Abbiamo appenacalcolatol'innaizamenror€lativodeÌpotemialechimicoall,abbassar_
si della temperaturadell'acqualiquida.Aumentandola pressioneil potenzialechimico deì
ghiaccio aumenta più rapidamentedi quello dell,acqua,per cui si possono riporrare
all'eguaglianzaipotenziali chimici delle due fasi, determinanrlofra di essel,equilibrio.
Pariendo da questo punto di vista calcolateil punto di congelam€ntodell,acquaalla
pression€di 1000atm.
r'
2,292kJmol I e una variazionedi volume di 0'517cm3mol A quale temperatura
tr ailo all'esterno. La solidificherebbe il fondo di una colonna di mercurio alta 10 m?
o, Immediatamenteal contenuti
7.11. Esistonoparecchimetodi per determìnarela tensìonedi vapore Pervalori
olerica. e perché alla 3 si può usare direttamente un manometro' mentre per valorl
lra 10 e 10! mmHg
rlorc della pressione bassissimi (per "."mpio un solido virtualmente non volatile) si può fare ricorso al mefodo
: il meniscosi abbassi (pa2.7i4). Per i liquidi si disponedellasemplicetecnicadellasahlla2ioneton
dell'effusione
ine del meniscoforma grr,'J e * io"-rtu "tt" ci soffermeremoFacciamogorgogliarelentam€nteattraversoil
| ì \'a moollrcala y(g) di un cefto gas,misuratoa temperatura
;ampionetenuto a temperaturaÎ un volume
ri, \e prenderemoln T e pressione p(g). Diterminiamo la perdita di massadel campione,che risulta m(l)'
p(l) del liquido
sup"ndo"he lu ,oi'v.M.R. vaie M,(l). Si dimostd chela tensionedi vapore
perdita di massa da p(l): '4T (l) p (g)/['4n (l) + 1]' dove
all'atemperaturadata è legataalla
A: RTiM,ll)v (g)p(e). [tn(l) si dovrebbe scrivere a rigore nr (l)/g]'
presentenell'olio
7,12. Si è misurataa 110'C la tensionedi vaporedel geraniolo,sostarza
(M.M.R.:148,4). Facendo attraversate il liquido riscaldatoda
di rose e in altd profumi
a ì atm si è registrata una perdita di massa di 0,32 g. Quale sarà la tensione
5 dm3 di azoto
di vaporedel geranìoloalla lemperaturaoperativa?
vapottzz,azione'l
Per il fosforobianco i valori sono a = 63123,ù :9,6511 (nel campo 20-
44 "C) Qualetensionedi vaporepresentail îosforobiancoa 25 'C € qual è l'entalpiamolare
di sublimazionedel solido?
7.22,In una mattinataseccae fredda,di seguitoa una gelata,la temperaturaera di _ 5.C.
SeÌa prcssioneparzialedel vapor d'acquanell,atmosferafossecadutaa 2 mmHg, la brina
avrebbepotuto sublimare?Quale pressioneparziale dell'acquaavrebbestabilizzatola
brina?
7.23' In base ai dati sotto dportati si costruiscail diagrammadi stato del benzenein
prossimitàdel punto tdplo (36 mmHg, 50"C)
Allro..:9,3 kJmol-1, AII€ ,":36,9 Ly-o1-t,
p ( s ) : 0 , 9 1g c m 3 , / { Ì ) : 0 , 8 9 9g c m - r
724, Per risponderea questo problema basatevisulla lìgura 7.7. euali mutamenti si
osservercbberoa pressionecostanteraflreddandoa 260 K il vapor d'acquainizialmentea
1 atm e a 400 K? Che cosa noteresteosservandola velocità di raflreddamentodel
campionein contatto termico con un bagno,maria?
725. Che cosacambierebbe
nellevostreosservazioni
seil raffreddamento
si effettuasse
alla
pr€ssionedi 0,006atm?
7.26. Riierendovial diagrammadi ligura 7.8dite ciò cheosserverestesottoponendoal ciclo
più avantiillustrato un campionedi anidrjdecarbonicainizialmentea I aim e a 298 K. (a)
Riscaldamentoisobaro a 320 K, (b) compressione isotermaa 100 atm, (c) rafTreddamenîo
isobaro a 298 K, (d) decompressione isoterma a 80 atm, (e) raffreddamentoisobaro a
210K, (f) decompressione isoterma a 1 atm, (g) riscaldamentoisobaro a 298 K.
7.27. Un frigoriîero funziona a rendimento termodinamicoteorico in un ambiente a
tempefaturadi 20 "C. Qual è il coefÌiciente
di rendimentosel'internosi trova a remperarura
di (a) 0'C, (b) - 10"C?
728, Quanto lavoro occorre per congelare2509 di acqua inizialmentea 0.C in un
frigoriferofunzionantedentro una stanzaa 20'C? Qual è il tempo minimo necessarioa
completarela solidificazionese il frigorifero ha una potenzadi 100W?
7.29. Spessissimo ci troviamo a dover stabilire quanto lavoro occorrc per abbassarela
temperaturadi un corpo; si tratta di un problema più complicatodi quello precedente,
p6rché questa volta va cambiando Ia temperatura d€ll'oggetto e di conseguenzail
coefficientedi rendimento.Cionolostante si trova agevolmenteil lavoro ponendo dw
=dqlco(T) e correlandod4 con dî mediantela capacitàtermica C?.Il lavoro totale si
ideftifica in tal casocon I'integraledell'espressione
risultante.In prin;ipio assumiamoche
nel campoconsideratola capacitàtermicasia indipendentedalla temperatura.Calcolatela
quantità di lavoro necessariaa raffreddareun oggetto da T, a T, quando il frigorifero
funzionain una stanzaa temperatura?ì.
7.3). Applicate il calcolo del problema precedentealla determinazionedella quantità di
lavoro occorrent€per congelare250 g di acquaposti nel frigoriferoa 20.C. euanto tempo
sarànecessario seil frigoriferofunzionaa 100 W? AmmettetecheI'acquavengaintrodotta
a 25'C; quanto lavoro occorrerebbe?
731, Con una temperaturaambientedi 1,20K si vuole abbassarela temperaturadi un
bloccodi rame da I g da 1,10K a 0,10K. Qual è il lavoro minimo necessario? In prima
istanzaapprossimateammettendochela capacitàtermicasi mantengacostanteal valoredi
-
3px 10 5 J K I e chesi possadferireil coefficiente
di rendimentoàlla temperaturamedia
del blocco.
732, Ripeteteil calcolo precedentesu basi più realistiche,e cioè tenendoconto ch€ la
capacitàtermicavaria secondo,4?3 +BT, dove,4:4,82 x l0-5 JK amol-te B=6,gg
x 10-a J K ? mol- 1, e considerandoanchela variazionedel coelficientedì rendimento
con la temp€ratura.
733. Lo scopodi un esperimentopiù ambiziosoera di raflreddareil blocchettodi rame a
10 ó K. Quanto lavoro sarebbeoccorso,e per quanto tempo avrebbedovuto funzionare,
come minimo, un lrigorifero da 1 pW?
7.34.Quanto lavoro occorrercbbe
per taflreddareI'aria di una stanzaaltrimentivuota e di
puri 177
7. I cambianenÚ di slato: trasíormaziotti fsiche dei matetiali
Obiettivi di apprendimento
Dopo averestudiato aîtentamentequesto capitolo dovreste
esserecapaci di:
(1) Definirele grardezze,molariparziali(pag.179)e chiarirein qual modo dipenda
dalla composizionedel sistema una qualsiasi grandezza
termodinamica[eq.
(8.1.6)1.
(2) Dedurre \'equazione dí Gibbs_Duhem [eq. (g.1.7I correlandole variazioni di
potenzialechimico dei componentidel sistema.
(3) Ricavaree applicareun'espressione derla.funzíone tìiGibbsdi mescoramento nel
casodi due gas ideali [eq. (g.2.il e sfruttareil risultato per
dedurrel,entropíae
I'entalpíadi mescolamento (pag. 1g3).
(4) EnunciareIaLeggedí R-aouhrelativaalla pressioneparziale
del gassov{astan_
te una miscela[eq. (8.2.7)].
(5) Definire Ie soluzíoniídealí(pag. 186)e le soluzioní
diluite ideali (pag. 187)
(6) Enunciarela t eggedi Henry
feq.(8.2.8)le applicarlaaÌ caÌcolodellasolubilità
dei gas nei liquidi (pag. 187)
(7) Definire le propríetàcollígatíue(pag. 189)
(8) Dedurre un'espressione che colleghi l,ínn. zamentod.eLpunto di ebollízione
(innalzamentoebullioscopico)di unaìoluzione ideale
con la composizionefeq.
(8.3.1)le applicarla alla determinazionedella massa
molecolareielativa di un
soluto non volatile (pag. 192).
(9) Dedurre un'espressiore che coÌleghi,abbassamento derpunto,i congeramento
(abbassamento crioscopico)di una soluzioneideale con la composizìone
(8'32)l e applicarraalla determinazione [eq.
delramassamolecolarereraìivadersorlutà
(pag.193)
(10) Dedurre e applicareun'espressione che dia la sorubititàdi un soluto atto a
fornire soluzioni ideali [eq. (g.3.41.
(11) Dare la definizionedi pressioneosmotíca(pag.
195),ttedurrel,equazione dí
uan't Hoff feq. (8.3.9)le applicarlaalla determinalionedella
massamolecolare
relativa delle molecolepolimere (pag. 196).
(12) Tracciaree interpretarei díagrammidella tensione
d.i uaporerelativi a una
misceladi due liquidi volatili (pag. 198).
(13) Correlare la composizionedi un liquido e quella
del suo vapore con la
presslonetotale e con le tensioni di vapore parziali (pag.
19g)
(i4) Servendosidellaregoladella leuarjcavaredai diagrammi
di stato le quantità
relative delle diversefasi presenti(pag. 200)
(15) Interpretaretn diagrammatemperqturafcomposizíone
e :;rcavare tn basead
essoil corso che seguirebbeIa distillazionedi una miscela(pag.
201).
' (16) Derrnirel'qttiuítàe ir cofficientedi ,,ttiuítàdi un
componentedr una miscera
reale(pag.204),nonchelo sratostondarddel solvente (8.5.5)]
[eq. e dei soluto [eq.
(8.5.6)1.
(17) Dedurre e applicarel,eq. di Gibbs per la tensione
superficialeteq. (g.6.5)1.
8. I cambiamenti di stato: traqformazioni fuiche di miscele semplici
Introduzione
ìli' csserecapaci di: ln questocapitolo abbandoneremo i materialipuri e le trasformazioniimportanti
ma Ìimitate che essi sono in grado di subire e daremo inizio allo studio delle
in qual modo dipenda
miscele.Prenderemoin considerazionele miscelenon reattive. rinviando le
r termodinamica [eq.
reazionial capitolo successivo. Tutta la discussione si baseràsul potenziale
chimico.e vedremocomequestoconcettonaturalee semplice riescaa riuniretutîe
:landtr Ie yariazioni di le proprietà d'equilibrio delle miscelesemplici.
Quasi tutto quanto diremo si riferirà a misceledi due soli componenti:rniscele
,h' ,ii ntestolqmento
nel binorie.Le siluazionidi maggiorecomplessitàimpongonoI'introduzìonedi alcuni
er ,lcdurre I'entropiae alt concettie non ce ne occuperemo se non a partjre dal capitolo10.
5 6 9
:'
rc(etanolo)
assumela forma
: V6.$a, xs)dno.
-!!
Come chiarirà la discussioneche segue,quest'ultimamaniera di definire una
grandezzamolare parzialeha implicazioni più vaste.
{egiungendo una quantità úro ad una soluzionedi composizionexo, xu il
volume muta di Vo-(xn, x")dro. Analogamente,aggiungendoun dn" di B la
variazionedel volume è Vurdnu(omettiamoi suflissirelativi alla concentrazione,
ma non dobbiamo dimeniicareche i volumi molari parziali dipendono dalla
óòmposizione)Conseguentemente la variazionedi volume complessivaderivante
dall'aggiuntasimultaneadi quantità infinitesimedi A e di B è
dV : Vt^dno-l Vr,^dn".
ES!9{r!9|=.q"e.tl-ione di st4tochedipendedallequantitàpresentidi A e di B,
-dIl è un differenzialeesatto che si può formulare
dV : (òVlòno)^dno+@VlAry\odnu.
(Partiamo dal presuppostoche pressionee temperaturarimangano costantl).
Confrontandole dueespressioni di dll ci si rendeconto cheè possibileidentificare
i volumi molari parziali co.n le de!1yalg paf?rj4i:
(8.1.1) V B ^ - l-d v d n | l " \
.V^n: lòV'An^\s,
Possiamo estendereil concetto di. grandezzarnolare parziale a qualsiasi
funzionedi stato termodinamica,anzi in un altro esempioci siamogià imbattuti:
Ig funzione dí Gibbs molare parzíale, altimenti definita pglerlziale chimico.
Avevamo formirlato I'eq, (6,3.4)
(8.1.2) po : Go^ : @GI ònn\0.7.^,. ' r p , t i o+ a n , u a
G:
Comprendiamoora che po e 1rBsi possonointerpretarein due diversemamere:o
comele variazioni che subiscela funzionedi Gibbs di un campioneassaigrande
del sistemaall'atto dell'aggiuntadi 1 mol di A o di B, oppure comei coellicienti
c_hemisuranola variazionedellafunzionedi Gibbs di un sistemacontenente,?adi
l. ,, 1,., | |
. ' ' \ - - ^ f - + . ' ' 4 ' ' l ' l i ) | ^ ' - i , 1 l a É i . L . ! 4 | , \ 1 Ò . i , / ' | Ì '
n !:2,^L) l. i.- / .,.\ì. ì
8. I cambiamenti di stato: t/asfomazioni Jìsichedi miscele senlplici l8l
o, pirì brevemente:
( 8 . 1s .) V : t1^V^.^+
\BVB.^
in cui tr/n.,e t/B' rappresentanoi volumi molari parziali .alla compos?ione
indicata.
Nel casodi un solo componenteil tenoredi quest'equazioneè owio, in quanto
essasi riduce a V: n6VaN mentreTuò laqqt4repeqplgss!il fatto che si applichi
altrettanto bene a una miscela.Lo si può provare fórmalménte,ma basti la
giustificazione seguente.
olu:ittrre idroalu ica. Si consideri un volume di soluzione alla composizione indicata e lo si assuma
talmente grande che nessuna aggiunta, comunque grande, di A e di B possa
alterare le lrazioni molari dei due componenti. Si aggiunga ora la quantità di A no;
il volume cambierà di noZo..(xo, xr); se poi aggiungiamo n" di B avremo
un'ulteriore variazione di volume nuIlu..(xa, xg). Lavariazione totale sarà data da
leVe.I nsVu-.I1 volume del campionee aumentato,ma le proporzioni di A e di
B sono rimaste le stesse. Estraiamo adesso da questo maggior volume un
campione che contenga le quantità ro di A ed n" di B: il suo volume è quello
rniera di definire una indicato dall'ultima equazione.Essendo I/ una funzione di stato, avremmo potuto
preparare il medesimo campione semplicementemescolando le giuste quantità di
t-'mposizionexA, xs il A e di B; abbiamo quindi provato la validita dell'eq.(8.1.5).
endt' un dne di B la
rì alla concentrazione, Esempio(Obiettivo 1I Un badsta disonestotenta di preparare 100cm3 di una bevanda alcolica
zalì dipendono dalla mescolando30 cmr di etanolo con 70 crn3di acqua.Ci riesce?E se non ci riesce,quali
complessivaderivante volumi avrebbedovuto mescolareper otîenereuna misceladello stessogrado alcolicoma
IiBè del volume voluto?
Metod.o.ll baristanon avevachiaro né il concettoné f importanza dellegrandezzemolari
parziali. Per sapereil volume totale finaie della miscela occorre conosceretanto la
nà presenti di A e di B, composizionequanto i volumi molari parziali a tale composizione. Deduciamola prima
dalla densitae dalla massamolaredei due ìiquidi e i secondidalla figura 8.1.La ricetta si
ricava dunque risolvendo 100cm3: rr I/e.^* IrVr' con nofnu uguale al rapporto del
tentativo truffaldino.
rirnangano costanti). Risposra. n(HrO):(70 cm3)x (100 gcm 3)/(18,0 gmol-1i:3,99 -oq.
è possibile identilicare tl(EIOH):(30 cmr)x (0,785gcm 3/(46,1gmot ')=0,51 mol.
x(H,O): (3,89mol)/[(3,89mol)+ (0,51rnol)]:0,88
x(EtOH):0,12.
In basealla figura 8.1 i volumi molari parzialicorrispondentia questacomposizionesono
r parziale a qualsiasi Ia,(HrO)= 18,0cm3mol-1e 7-(EIOH):52,6 cm3mol r. Ne vienecheil volumetotale
;i siamo già imbattuti: della miscelasarà
r potenrjiìle chimico.
Iz: (3,89rnol)x (18,0cm3mol t)+(0,51 mol)x (52,6cm3mol r)
:96,8 cm3.
Ad una misceladella medesimacomposizionerclativa ma del volume totale di 100cm3
due dir else maniere:o competerannoidentichefrazioni molari dei due componenti,ma una diversaquantità
complessivan. Dunque
:mpione assaigrande
ure clrme i coefficienti 100cn3 : n {(0,88)x (18,0cm3mol- 1)+ (0,12)x (52,6cm3mol- ')}
ttema contenentenAdi - a l 2 2 . i 5c m . m o l , )
, 1 , ' ; . . - ì
PaúeL L'eq ilibrio
cosicché
n:4,51 mol.
Come si vedela misceladovrà contenenreuna quantità d'acquapari a (4,51mollx (0,88)
:3,97 mol e una quantitàdi etanolopari a (4,51mol)x (0,12):0,54mol. I volumi
corrispondentìalle quantità suddettesono rispettivam€nte71,4 e 31.8cm3.
Commento.Probabilmentenon varrà la pena di spiegaretutto ciò al barista
parziaÌe e
!a stessa cliscussionevale per qualunque altra grandezza molare
dunque, per un campione che contenga le quantità no di A ed nu di B, la funzione
di Gibbs sarà data da
(8.1.6) + .- : Ln,pt.
G : nAp^+ nBpR
t
( 8 . 1 .)7
!ìo rl barista.
direzione
spontanea
(b)
enc ,li modi. Uno dei
: la Jerjr,ataîQiîn alla
aclurato: e PreÎeribile Gt= n^lpè^+R?'ln pal+ zsfp$ +Rî ln pBl
xiicetpag.212).
I che ha ìmPlicazioni
l. si r edrà cambiareil
perché cambiano i I/' miscela omogenea. Dato che si tratta di un processo spontaneo' il mescolamento
ir!' che a temperatura e deve accompagnarsi a un decremento del potenziale chimico Vediamo come
Lata,la precisare questo concetto.
gas A e una
Perché i gas si;óscìÍuno (-u qualchevolta no). Si considerino una quantità nA di
quantità nu di gas B, racchiusi entrambi alla temperatura T e alla pressione p
in recipienii diversi (fig. 8.2a) La funzione di Gibbs del sistema complessivo è nopo
p
Ì nspr, dove A rappresenta il potenziale chimico del gas J alla pressione e alla
gas ideale, nel qual
temfeiatura Z Ammettiamo, per semplificarele cose,che il sia
t una funzione di stato caso la funzione di Gibbs vale inizialmente .,,..-*
C - n o p' ,f ;t T t I R Î l n { p a l m l l l r B l t d o { Î , + R T l n { pa l m } ì .
(8.2.1f ' x Bl n x Bì l .
A G * : 7 P 7 1 r ^1 n x ^ F
mol di
;uali conriene3 'C (a) (b)
craturaè di 25 e la
dopo avereliminatoil vaPori
ta(e)-ti+ RI Ìn(palalm
l / \ ( r ) = l i i + R r I nl r ; / a t m l AiB
liquidi
liquido A A+B
íl proprio Dùpotee
Fieura 8.3. Il potenziale chimico di (a) un liquùlo puro in etluilibrio con
(bl una miscela liquida in equilibrio rcn il proptio uapore
del tutto
dove p| rappresentala tensionedi vapore del liquido puro (usiamoI'asterisco
l::
apputriò
'^In pet indicare il componentepuro)
preierzadi più componentiil potenzialechimicodel liquido continuaad
r:È AH; da
uguagiiarequello dìl proprio vapore(altrimentiA non si troverebbein equilibrio)'
sà ta=tensionedi vapore di cui parliamo è po, possiamoscrivere
.a. 3 presslone
lo (l): po(g): loo+ RTln(pAlatm).
È possibile combinare le due equazioni precedentielìminando il potenziale
standard e ottenendo
:r energra
(8.2.6f (l): ri (l)+ RTln(polpÌ).
1ra
,T
IEó Parre L Lequilibno
jr (toluene)
(a)
(b)
(8.2.7f .i:.li-:::,.1'r.,.}i!?.*S*l
IA rappresentala frazi-onemolaredi A, mentrepo varia da 0 a pf al variare di xo
da 0 (A assente)ad 1 (solo A presente);si veda la figura 8.4a.
$lcune soluzioniobbedisconoottimamentealla Leggedi Raoult, speciese si
tratta di componentichimicamentesimili. ln tal casouna molecolareagiscecon
quelleche la circondanocomesetutte fosserodel suo stessogenere,e la tensione
dì vapore di quel componenteha quasi lo stessovalore che avrebbein un
ambienteesclusivamente costituito di molecoledello stessogenere.L'esempioè
illustrato dalla figura 8.4b, che rappresentail comportamento della coppia
benzene-toluene (metilbenzene). Dicramoidealile soluzioniche seguonola Legge
di Raoult in tutto il campodellecomposizionirelative,e distingueremocon un'
dietro al numero dell'equazionele espressioniche si riferisconoalle soluzioni
ideali.
!e speciechimicamentedissimilidevianoin modo rimarchevoledalla Leggedi
Raoult,ma quandoil sistemaè quasidel tutto puro,vi si conformanougualmente.
Ciò vuol dire cheper quanto riguardail componentein eccesso, o (solvente), la
tensionedi vaporeè resaottimamentedall'eq.( 8.2.7)inprossimitàdi -,r- 1, figura
8.4c.
Nelle soluzioniideali la tensionedi vaporedel componentepresentein piccola
guantità(il <soluto>)seguela Leggedi Raoult,mentrenellesoluzioninon ideali si
è,osservato che a concentrazionibassela tensionedi vaporedel soluto dipendesì
8. I cambiunenti di stato: lrusîo ndzioni lìsiche di miscele semplici 187
p1B)
--- -//
<-.\- H lbenc
1"-'n'--
R(malet/\"--\
Composizlone
'
( 8 . 2 .)8 . Leggedí 4eart: pe:.:rlKe | - '. I - " '
:
c.tttttf. di urla solLlzlÒne dove xu è la frazionemolare del soluto e Ko una costantele cul dlmensìonlsono
rt ;ptrùnentale tÌi tna quelledellapressione'TalecomportamentoèilluStlatodallaÎigura8.5'Isistem
ar.q,la solfitro di carbo- Àe obbediscono alla Legge di Henry presentano carattere di idealità meno
rtrt lìtti tletiazioni dal
accentuato di quelli che obbediscono alla Legge di Raoult' e si denomlnano
soluzioni díluite ideali.
"C
Esempio. Si sono misuratea 35 la tensionedi vaporee le tensionidi vaporeparzialidì una miscela
o presentein miscela di acetone (propanone) e di cloroformio (triclorometano)in tutto il campo dall'acetone
úorc della tensionedi puro al cloroformio puro' ottenendoi seguentirisultati:
xlcloroîormio) 0,00 0,20 0,40 0'60 0,80 1'00
I e l()lalnlenteassente p (cloroformio)/mmHg 0 35 82 142 219 293
conirario. è Presente p (acetone)/mmHg 34'7 2'7O 185 102 37 0
I lrrrpose f idea che Si confermichela miscelaseguela Leggedi Raoult in rapporto al componentein eccesso e
a!ìnr'lìneare tale che la Leggedi Henry in rappoito al componentein difetto e si determininole costanti della
Leggedi Henry.
I Merodo. Riportiamo in grafico le tensjoni di vapore e la tensionedi vapore totale in
funzionedellafrazion"-òlur". La leggedi Raoult si può verifìcareconlrontandoi dati con
O .r :l a1r'ariaredi ro le rette traccratesecondola p^ : xaPÍ- La Leggedi Henry si può verificaretrovando un
ii r". valore di Ka tale che per piccoli vàlori di -ro la retta po::xaKa si accordicon i dati
Raoult. speciese st sperimentali
;r',la reagiscecon
Rispo.srd. La hgura 8.ó riporta il diagrammadei dati insiemecon le curve di Raoult Per la
lrrere. e la tensione :
Leggedi Henry si impone una K(acetone):175mmHg e una K (cloroformio) 165
the ar rebbe in un
mmHg.
g<:rre. L'esemPto e
lrì della coppla Comfienta.Si osserylcome,a partirerìspettivamente da la:1e da x^:0' i dati si
'cguono la Legge discostinodi pochissimotanto dalla Leggedi Raoult quanto da quelladi Henry A pagna
cmo con un
" 204 tratteremo ull metodo che permettedi fare rientrare questo tipo di sistemi reali
alle soluzioni nell'ambito del comportamentorappresentatodalle leggi limite
:ic dalla Leggedt La tabella 8.1 riporta alcuni dati relativi alla Legge di Henry, mentre I'esen2io
uguàlmente. che segue illustra la possibilità di applicarli concretamente alla stima della
- .. ,,solvente),la solubilità dei gas
Esempio(obiettivo 6). In baseai datì relativi alla Leggedi Henry si valuti la solubilità dell'ossigeno
nell'acquaa 25'C e alla pressioneparzialedi 190mmHg'
te in piccola
Metodo.Dall^ Leggedi Hemy si ha la frruionemolaredel soluto(ossig€no) x : P/K' con p
non ideali si
pressioneparzialedel gas.caicoliamo il numerodi moli discìolto
dell'ossigeno in 1000g di
to dipende sì
Palte l. L'equilibrio
p*(cloroformio)
R a o u l t/
T
È 200
ta t'Htn'y
,
x(CHClr)
Acqua Bènzene
Tenendoprcsentii dati
Andìamo avanti per 1l molrìentocon le soluzioniideali
7.n:iLni li ruPorc l'eq (8 2 61così:
.i..nl t)ri.\aelllalaerar- ,p*-"n,ofi ,ias.,rnti .lallo Leggcdi Raoult possiamoriformulate
( 8 . 2 .)9 p ^l l t : a f t l ) I R I l n x o .
funziona l'equazlone
alcuni liquidi si mescolano'Consideriamo'per vedere come
- -' -l;";"'d;nte,
'Perché A e ts'
'N4escolando la funzione di Gibbs di messolamentodi due liquidi
n^ di A ed nu di B la funzione di Gibbs varia da
-
i l l . i
Gt: '1aff(l)+ ÍBld (l) I = l r ' : ,
a
considerati,
relativa ai liquidi puri e separatamente
G ' : n o{ p f ( l ) + R T l n x o } + n " { p $ ( l ) + R T h x " f '
. a r a r i r z i o n e a l l a t t o d e l m e ' c o l r m e n l or i s u l t r
p e r l a m i s c e l aL
( 8 . 2 . 1f 0 LG . G, G , : n R f , . t oI n r o - x u I n x " i
nB
in cui n rappresenta la quantità di liquido totale, i?A+
cui il mescolamento
Dall'equazionesopra scritta si deduce che nel caso in
di Gibbs di
""i"*fgJ fiqtiai atti a costituire soluzioni ideali, la funzione
gas idelli. mescolati nelle
lnar"otu"-*ro non differisce rla quella relativa a
cui sl era pen'enull:
medesimeproporzioni ln tal casoralgono tulte le conclusioni
e il volume
i;""ìr"p* ài -*."lamento è positiva,I'entalpiadi mescolamento.nulla
dive.rso nelle due
rimane inalterato U concetlo or idealjtà tuttavja è alquanto
molecolari' nelle
.irit,u-., nei gas ideali esso vale aisenza cli interíìzioni
A-A' B-B' A-B siano nulle'
soluzioni ideali "s-souuol dire non che le interazioni
bensì che esse sono tutte virtualmente uguah'
A-A' B-B e
A soluzionireali danno corpo quei liquìdi per i quali le interrzìonì
B-B e nel prender corpo
A-B sono differenti Nel dissolversi delle intcrazioni A-A'
delleinterazioniA-B,intervieneunavariazioneentaìpica'SeleinterzuioniA-
positivo e la misura tn cul
B-g "otto più favorevoli di quelle A-B, il AH.,* è
al terminc enlropico
contribuisceal AG.i, puo rtusctre predominante dspetto
îavorevole. rendendo i liquidi immiscibili
abbassata
crioscoptco.
trs(li ta(solido)
possiamoformulareI'espressione dellatempera-
Riordinandoquest'equazione
preselza ài una quantità di soluto x, L'espressionein
tura di ebollizloneln
non volatile, ,. ad ammettere
à"nniriuuottenibilesi pìò ulteriormentesemplificarecontinuando
- T)/TT*' ma ciò è
T*. La combinazione dei due inversiè (T+
che ? siavicina a
- r)lT*)'. Ponendoar: r r* si ottienein ultima analisi'
;;;rt ;;;;i;-;ìi-
192 Parte I. L'equilibrio
per I'innalzamentoebullioscopico
(s.3.1f aT - (RT*' /^H"""p,,)r,,
formula che non contienealcun riferimentoalla natura del soluto,ma si riferisce
esclusivamente alla suaquantità.Eccodunqueperchéin questacifcostanzarisulta
appropriato il termine <colligativo>; I'innalzamentoebullioscopicodipendein
realtà dalle proprietà del solvente,ed è tanto più cospicuoper solventi ad alto
punto di ebollizionee bassaentalpiadi vaporizzazrone. Per fare un esempio,nel
iaso del benzene, A'H*"e,'è 30,8kJmol-r e T*:353K; di conseguenza AI
- (33,6K)x., il chevuol dire cheuna frazionemolare0,1di qualunquesoluto non
volatile elevail punto di ebollizionedi 3l K.
Come si illustra nell'esempioche segue,si può sfruttare I'innalzamentodel
punto di ebollizioneper determinarela massamolecolarerelativa dei materiali
solubili e non volatili.
( 8 . 3 1J K - 1 m o l t ) x ( 3 5 3 , 1K ) ' x ( 7 8 , 1 1g m o l - 1 )
(30,8kJ moÌ-')
= 2,63K mol- I kg o 213 K/(molkg-').
solventeinquinatosono uguali:
( G o l i d o ) :r . i(sl ) : p i ( l ) + R T l n r "
L'unica diversitàfra questo calcolo e quello precedentee che qui compare il
;r'luto. ma si riferisce potenzialechimico del solido anzichéquello del vapore Siamoin grado quindi di
tta circostanz a risulta ricavaredirettamente dall'eq.(8.3.1):
roa-.,.ìpicodipende in
(8.3.2)' AT- (RT*' 1AIJ'",.)x,.
1--r -iolventiad alto
iari'un esempio,nel Nel casopresenteLT : T* - T rappresentaI'abbassamento crioscopico T* è la
dj ctrnseguenza AT temperatura di congelamento del solidopuro e AH,,,,. la sua entalpiamolaredi
lualunquesoluto non fusione.
Anche l'abbassamento crioscopico <lipendendo dalla quantità e non dalla
'e l innalzamento del
speciîicanatura del soluto è una proprietàcolligativa;risulta rilevanrenel
reiatir a clei materiali càso di solventi altoÎondenti e ad entalpia di fusione bassa Per il benzene
1 di AT:
AI{i",..:9,84 kJmol e T*:218J K; ;iò fornisceun abbassamento
: f6à,àrt",. L'entità di questava azroneè più cospicua della corrispondente
'la. : p.rssibileformulare
elevazionedàl punto di ebollizione;cosilasciavaprevederedel restola discussione
cal;.-li il valore della del potenzialechimico(vedifig 8 7) Anche
generalesuglieffettidell'abbassamento
b ltl _srammi di un certo
ia determinazionedell'abbassamento crioscopicoconduce,come si illustra qui
r d:i 30.10C a 80,90'C.
avanti. a quella della massamolecolarerelatìva'
LiÌa irazionemolaredel
Esempio(Obiettivo 9). Si dimostri che è possibileesprimerei'abbassamento crioscopiconella forma
AT: Krnr.,d ovelac.)stante dipendein manieraesclusivadal solventeSicalcoli
c;ioscopica
il valoredi K, per il benzene.10 di un certosolutodisciolti
g in 100g di benzene'ne hanno
- 'C
Itar3 Per lalutare Kb ct , abbassatoil punto di congelamèntoda 5,50'C a 0'74 Qual è la massamolare del
dr ebtllizione(80,1"C; soluto?
gmol r).
r c r \ 1 . .7 8 , 1 1 Merodo Basandosisull'eq.(8 3.2)e sulla piccolaentità dellafrazionemolaredel soluto'
il
calcolo è virtualmenteidentico a quello dell'esempioprecadentePer giungereal valore
:niamo:
numerico di K, abbiamo bisogno di conoscereil punto di congelamentodel benzene ')
(5,5'C),I'entalpiadi fusione(9,84kJmol-1)e la sua massamolare(78'11gmol
ze ri ha AT= K4.,
RisPosla.
dove
Kr: R4*'MslaHr",-'
Per il benzene:
! c(rnsenasseil proprio
iE rl pùnto di ebollizìone JK-1mol 1)x (278'6 K)' x (78'11
gmol-r)
,.,-(8,31 ')
(9,84kJ mol
rÈilr concentrazione :5,12 K/(molkg ')
Dai datl
ir-rs di solventepossiede t):1,22 molkg ',
n , : \ 6 , 2 4 K 1 ( 5 , 1 2K / m o l k s
s3 m(ìlaredel soluto da
molxre di
il che, in base al ragionamentogià fatto prima, corrispondea una massa
''
molkg r):82 gmol
M . : ( l O g x 1 0k g r y ( 1 , 2 2
rhta del solutoal Punto Commento.Ilgrado di accuratezza chesi può attribuireal risultato dipendedalìavalidità
dei presuppostlconcernentiil comportamentoidealee I'assenza di soluto nel solventeallo
r sl3 Srandeper quei sol-
statò solido La costantecrioscopica risulta grandeper qu9ì solventi che presentanopeso
lf3nde e però bassaen- alla canfora (Kr : 40 K/mol kg I ) Altri
dal sr.lrente e sla rnvece molecolare elevato, il chespiega ii frequente ricorso
r' Kr(fenolo):7'27K/mol kg ''
i *-'no Kn(acqua):0,51 valori rappresentatlv, ,ono' -k,1u.qu'): 1,86K/moÌkg
I
arboniot: 2,37 K/(mol- - , 0K m o l k g
K , ( c i c l o e s a n o2, 0
come ricavare la solubilità. Sebbene non si tlatti di una ploprietà ligolosamente colligativa,
rteressaè quello lra il anchelasolubilitàsipuòcalcolaremediantelatecnicachestiamoperillustra
,rlenel solventesolido) si pone un blocchetto di materiale solido in contatto con un solvente'il prìmo
'.\, del soluto,, si Yeda
continuerà a dìssolversi fintantoché il solvente non si saturi La condizione di
i del solido puro e del
-J-G
Pate I. L'equilibrío
ti(solido)
, f^c,"".{r) AGr,'.(î+,ì
l n x' : t- l R T R)- T * )
(8.3.3f lnx.: -
O Molecole di solvent€
E Mol€cole di soluto
nella sezione
soluto anziché al
Essendola frazionemolarelegataal numerodellemolì presentidalla relazionex, : tt./(n"
il fine.Ciò che il numerodi moli presentein 1000g di
+ th), abbiamo4 : x"ns/(l 4). Di conseguenza
x, in soluzrone) a benzeneè
del soluto.A1 n , : t 0 . 3 ó 5r t { 1 0 0 0g 7 8 . 1g m o l - ' } { l - 0 . 3 b 5 1
di conseguenzaè :7,36 mol
cbe
In delinitiva a 25"C la concentrazlonedella soluzioneè circa 7,36moì kg-'
Commehto.Questo risultato dflette l'assunzionefatta che il comportamentodovesse
intendersiideale; il dato sperimentaleè ìn realtà 4,6 molkg-l. Si noti che mentre la
frazionemolarex (naft)è indipendentedal solvente(fintantochési possadteneroqu€st'ulti-
mo ideale! la molalità dipendeinvecedalla sua massamolecolarerclativa
ovvero
fa+n
(8.3.8
r - R î l n x ." : I V* do.
J,
Quest'ultima equazionemette in relazione la pressioneosmotica con la
frazionemolare del soluto atlraverso,xs: 1 - \, e dimostrache I'osmosiè una
proprietàcolligativa,giacchéIl dipendeesclusivamente dalla quantitàe non dalla
natura di s.
Per le soluzionidiluite I'equazionesi prestaad esseresemplificata.Innanzitutto
si sostituiscelnx, con ln(l -x,)- -x,, poi si ammetteche nel campo delle
pressionidi interesseil volume molare di, non cambi.Così standole cosesi può
estrarredall'integraletr/+,ottenendo
RTx,: IIVÍ.
Esempio(Obiettivo 1l) Adoperandoun osmometrodel tipo illustrato dalla figura 8.10si è misuratala
pressioneosmotica di una soluzionedi polivinilcloruro (PVC) in cicloesanonea 25'C,
ottenendoi dati seguenti(si tratta dell'altezzaalla qualesi innalzavala soluzionein seguito
al flusso di solventeattraversola membranasemipermeabile):
membro d e l l a '
soluzione(soluto sul
supporto di solvente)
gas (molecoleche si
mùovono nel vuoto)
osmotica con la
l'osmosiè una r l
ità e non dalla
Figura 8.I1. L'analogiafra la pres- movimento fìusso
sioneosmoticde lo pressionegassosa. del pistone del vuoto
Innanzitutto
cl campo delle
le cosesi può
ne diluita è
&l solvente,4
ideali.né ciò
di fondo che
è illustrata
rassomiglia
a far da
Figura 8.12. Dati e inclinazione
limi- 0,0 t,0 4,0 ó,0 8,0 10,0
te; dall'Esempio ./s dm r
xepî
Iq="xl,.xjì*
' \yA
Is: | --vc.
tB yBt^A
di ebollizionedelle
I vaporecon quella
di Raoult, ma il
casodellesoluzioni
ùiarela discussione
uo ideale contiene
@;pe@;i;nl1e
Figura 8.13. Come Ia tensionedi
uaporedi una misceladipendedalla
composizionexn del liquido. x^(composizionedeÌ liqùido)
odenri liquidi puri
Èr:
totale varia
A a pì rn asseMa
t-1,ì.
srato, giacché la
si trovano in
il liquido
dla tensionedi
liquido.Tutti i
comspondono
ó . l i q u i d or c o n
brte di vapore,
Sc la presstone
favoritala
Tutti i punti
a stati di
liqflqo !f!
rre ch'esso
le- Si !LQ_ dellatensio'
Figura 8.14. Dipendenza
P a eP s ne di uaporedalla composizionedel
s4; uapofe. ya(composiiorie del vapore)
ls..l:ire le proPorzioni
d::a pressione e in
L: :c-eola dice che le
on.iìr aile dìstanzeche
Q-.rndo. per fare un
bl 1:quidoe del vaPore
E
Éi-:;i. Ciò vuol dìre F
:-.i q uantità. In_P2
c :. e r irtualmente
composlzlone
r apore siano
;::,r. dunque Figura 8.16. Diagramma
temper at ura-composizione;
dístillazione. Composizione:A
:.insimile ciclo di
dente(composi-
'i r erificain aa,e
nel componente
;omposrzlonel{5
r ruddetîo darà
le più volatile
rcali. e le curr'e
ir\ente a quelle
: tale analogia
di casiperò
!ì ideale sono
:i processodi
lche fbrma
idrogeno. Al
miscelaHCl-acqua,chedsulta azeotropicaal 20 per centoin pesodi acquae bolle
inalterataa 108,6'C.
.rìmPostoA-B
e e per crò Un tipo di comportamentodiversoè quelloillul1lqtg l! flgur+-8lTb Inqu€sto
conìposlzlo- secàndo"usò liiensione di vapore dellamiscelasuperaquellaprevedibilein base
positiri " risfertoalla leggestessa
,ifu L.gg. oi Raoult 1siparla di - deviazione 1eil
ii quello che portarsj al di sotto
punto di ebollizionesi abba-ssa, fino eventualmente a
Jcl punto di
IÌ punto dellatemperaturadi ebollizionedel componentepiù volatile.Anchequestotipo di
rle A-B. miscela manifestaproprietà azeotropiche;lo si può constataretentando di
icmplice. Si frazionarela miscelaaventeinizialmentela composizionea. Durante il ciclo di
Et-rssimo che
frazionamentola composizionedel vapore slitta verso l'azeotropoe non sl puo
< pru ricco nel
ulteriormenteconcentrarein <lirezionedi A. Il comportamentoè esibito dalla
'C
Àiscelaetanolo-acqua, chebolle inalterataa 78 quandoil contenutoin acquaè
del liquido
ór ;i ritira il del 4 per cento.
arricchen- !'ultimo tipo di sìstemache prenderemoiq-Sq4!9 e SS!!i!{1!9-4"1 -qt9 tiq;uídi
immiscibili,come sarebberoI'acquae I'olio. Tra-ttarìdosidi materjali immiscibili
la
úìar_-slunto
do. e ciò oossiamoconsiderarneI'insiemeallo stato separato,come se ciascunodi essi
mutamentr b""upu.r" un recipientedistinto, figura 8.18.Se ad un cîmpon€nte competela
ione di iensione di vapore pf e all'altro la tensionedi vapore pi, la tensionetotale
o questo ammonteràa p: pi+ pl e la miscelaentreràin ebollizionequando_pi+ p; : 1
olodensato atm. La composizionedèl vapore sarà yn : pf/(pf + A$): rfTatn. La preserza
ola Tel secondocomDonenteha I'effettodi far bollire la coppia a una temperatura
Purte L L eqúiLibrio
Figura 8.18. La distillazionedi due liquidi immistibili si p1tò assimilare ulltt distillazione
contemporaneddei singoli conponenti distinti.
-írof'**"tt'
t / At l l - A Í r l ) + R f I n Y a .
(8.5.4
)
t -.:.\i .|ei tomlorfa' puro)'ancher.t- 1.
' (solvente
;, 'no ulla Legge tLi P q!Lgry_.tq-q149-t- 1
i., rs. i/i Hsnr,t.
Lsempio(obiettivo16).Inbaseaidatidellatabellaseguente.Ielativiallatensionedìvaporedell,acq
e il
funzione deìla concentrazionedi zucchero(saccarosio)a 25'C' si calcoli I'attività
coefliciented'attività del solvente
\..PafatamenIe,
-
r:c di 1 atm la m (saccarosio)/mol kg I 0,000 0,200 0.500 1p00 2'900
nto piu rapida- p(acqua)/mmHg 23,75 23'66 23'52 23 '28 22"75
rul qualesi fonda Metodo. L'^ttività è data da 4:p7p*, dove p* rappresentaIa tensionedi vapore
del
é Ji;rillaretaluni di
materialepuro. Il coefficiente aniviìà è definitodall'eq (8'54) Nota la massamolecolare
Per
r qucllaordinaria relativa del solventepossiamotrasformarela concentrazionein friuione molare
I
;n3 composrzro- l'acqùail dato è l8P2 gmol
.- di ciascun
Rirporta.I a frazionemolaredellacquaè
:oltà. Anche la
nara. per altro ( 1 k g / 1 8 , 0g2m o l t )
x (acqua):
( 1 k g / 1 8 , 0g2m o l 1 ) + m ( s a c c a r o s i o ) xk(g1)
Possiamodunquecoslruirele tabelle"eguenti:
-I 1,000 2,009
n (saccarosio
)/molkg 0,000 0,200 0'500
ll traîtamento I,000 0,996 0,995 0982 0'9!l
x(acqua)
.onsiderazione oiacquu) 1,000 0'996 0.990 0.980 0'958
e lir figura 8.19 1P00 1,000 0'999 0,998 0,993
7(acqua)
.. del solvente
Commento. Come sì sarà oss€rvato,I'attività del solventerimane prossimaall'unità e ciò
per
dipende dall'esserelo stessopresentein grande eccessoAssai spessosi ammette
approssimazione che in soluzione diluita l'attivìtà del solvente rimanga 1,000 La
dell'esempio
dìscussione ha dimostratocomefare a calcolareI'attività del solvente;gli stessi
c : , q u e l l ad e l l a dati permettonodi r-icavarequella del soluto.Il metodosi basa sull'equazìone dì Gibbs-
: irlcale,così ìl Duhem (pag.182) Si veda il problema 11 15.
rni alla Legge
Il potenziale chimico del solvente è
4. : gl + RIln
-i4l@frllr n.
ril s 5r
e lo stato
---r*
Parte I. L'ertuilibrio
Esempio. Si formuli la funzionedi Gibbs rclativa al mescolamentodi due liquidi non ideali che
formanouna soluzionea suavolta non ideale.Si esprimaanchela deviazionedellafunzione
di Gibbs da quella che competerebbe al mescolamentoche generauna soluzioneideale.
Merodo. Possiamorifare il ragionamentoche ci aveva dato la funzione di Gibbs di
mescolamento per le soluzioniideali(pag.189),ma servendocidell'eq.(8.5.5)percalcolarei
potenzialichimici dei componentidi una miscela.
Rispostri.Ripetendole operazionidi pagina 189 si ha
prima di mescolare: G : r?rtÌ(l)+ llBt; (l)
dopo il mescolamento: G : n,l{!i (l)+ RTlnd^ } + nB{tf (l)+ RTlndB}
variazione: AG : nrRT ln d. * ,sRTln ar
owero
46.: RT(xolnan+ x" ln a")
: RT{xÀ ln xe + xs ln.xB+ xAln J'A+ ÌB ln ?B).
Esprimela deviazionedunque
AGr,": R?(x" ln?..+ xs lnls).
Commento. Dato chei coefficientidi attività potrebberodipenderedalla pressionee dalla
îemperatura,potrebb€accadereche I'entalpiadi mescolamento non îossepìù nulla e che
I'entropia di mescolamerttonon presentasse più il valore ideale [eq. (8.2.2)a pag. 184].
Possiamodiscuterelo scartodell'entalpiae dell'entropiadi mescolamento reali dai valori
ideali.Chiamiamosoluzioniregolariquelleche manifestanoscarto nullo dall'entropiadi
mescolamentoìdeale.
/rs:1.'+-t(I lnx
e-gioche le
da RTlny,,
s imperniano
,1,^ .'$'
urdr non idealiche F*
one della funzione
n una soluzioneideale.
I
,\:'"K-u -t-
t funzione di Gibbs di
'cq.r3.5.5)per i
calcolare .í-" -/
Itr- Rî lnau)
I Figura 8.20. La deJìnizione
dello stato standard (i?otetico)
del soluto in base alla Legge dí
Henty.
del un po
;àA;a=;i";=;*;at;Aa
sapore un si-gninóato perfettamentedefinito' che chiariremo
filura 8.20.È iirportante non-fraintendere senso di qÌ::::
questa
*t t"tié"óheit "ii"*"rd"'f" it.*t:9 91 di.un
rt t"ipo.,o utt'"q.1a.i.o.lserza dubbioil .potenzialechimico
quando la concen- i.i#ì"*
p,Ìquando
,c/ore p.Ì
ha iliì uclore I'attività del
quandol'attività soluto e
del soluto rrI].ilalia: al
è umtana; ciononostonte.
guelladel soluto realeha
sistemareale
sistema .rl
nel proprio stato standard, perchési tratta
!'Dnsistalo stato sistemanon si trova in tali circostanze
lD| tenlamo conlo - uno stato del tutto ipotetico e perciò non realtzzablle'
di
di stato standard
Di-orttiurno ora come si utilizzi nella pratica il concetto
di Henry,p, ipolil"o.Puorllrlqelglqe
rpulettvw !n'tl!Zt1!tttUtl?fTetiít-9i:::Y::
iììàpòre-@i q:{a t!4&-!9 mcl*#-. a- psió sarti tegato ai pit"ntiule
a-......niuità'e
di Rag,q.ltls1 ,3*
qlrìmico corrlspondentea una data
-^.^;;r,;;;
concentrazione ir,,*.or.
lbassaì'"-.---^.
x',u"*''cui siìsiocia
Sul st assocla
r8.5.l3r) A fÍ r , ) : , u e+ R T I nr r s
OccolreassolutamenteaverechiarezzacircalediversedefinizionidiSta
attivitàstandard:le abbiamoriassuntenel Box 8.1.Incominceremo nei capitoli
successiviad operaresulleattività e sugli staÎi standarde ci renderemoconto che
- si fa più presto ad applicarli che a delinirll'
,easreali: le deviazioni
Jrano come deviazìont
ci. perchó la definizione
' ideale. Ciò induce a
medianteliúguaglianza
.r : le + RTln a.
olùÌiiae per adeguarsla
ne:\(ì da quello che si_ con
td< :n modo naturaleda -, ..
rc..nc quello li nrolalitcì
úr.: lsmrlmolKg ? , - - 1 quando l?îs r
l*,, r,!ede. Lo si può
del soluto
É;..ncentrazione e di
8.6 La modificazionedella tensionesuperficialead opera
5 cc'l soluto e 10 stesso di dìe îasiqualunque,
,: il potenziale consideriamoduefasiin contattÒleciproco.si può trattare
i-n fasi liquide e ìndichiamole
," i una qualsiasi. ma Deressereconcretiammettiamochesi tratti di due
E ytit yttt mentre il sistema complessivo
."i'".71"}""À " i volumi delleduefasi'
nella quantità totale fl / La
.urà .orirtutto di più componentiJ, ciascunopresente
perché può
;;;;;ib-i"t" di ìa[ componenti nelle tlue fasi non è uniforme'
più o me.no ric"co in
uuì.nlr. "n" il sottile strato che separaquesteultime risulti
r dalla proprietà Perfareun esempio, i detersivisi accumulano all rnterlaccla
qualchecomponente.
acoua-olio. Il problema con cul ci confronteremo in questasezioneconsistenel
sulla tensionesuperficialela concentrazione in eccesso che
.J definito in base ;;";;;";.'ittJl"isca
si accumula in^questo modo' la
L'artiliîà si può iit.*il,r, "ii'l",..faccia: quandoun componente
'-.'i;;;;;; superficialedenunciaun aumento o una diminuzione?
tensione
che segue'
risponderebasandocisul ragionamentotermodinamico
G' e che siano G(") e G(l) le
Lm-"ttiumo che la funzionedi Gibbs deùistema sia
che queste ultlme
funzioni di Gibbs caratteristichedelledue fasi,nel presupposto
superficie ipotetica e
si conservinoomogeneein tutta la loro massae fino alla
l<'.-.rperiamoquindi nettamentetlefinita che le separa La somma GQ)+ G(P)differisce
dalla vera G
totalediunaquantitàcheusiamochiamare/anzionediGibbsdisupet
funzionerli Gibbssuperficiale\, Gt"t'
d G : - s d T + V d p+ Y d o + - l P t d n t '
Parte I. L'equilibtío
Concentrazione
Questarelazione,
applicataa G, Gtqs G@fornisce,tramiteI'eq.(g.6.1):
(8.6.4) dcc): - S(o)
dI + y do+lprdnti)
J
con
dGtq:ydo]-lp,dntit,
J
a temperaturacostante,
(8.6.5)
componente B non
,!lrt lìrir alrc dmmette effetti si elidano a vicenda. In generaleperò 1adistribuzione del
la scelta compiuta della
,,: r,,,) il solNente. Le coincìderà con quella del componénte A, sicché
:lluttrrte suLladestru. *p.tri"i" di separazionenon renderà nulla I'eccedenza superficiale del
;;ì;;i;;;
secon,lo "omponente L'equazione precedente si ridurrà a
e di conseguenza
( 8 . 6 .)6 fe: (fli ltu)',
diluita d1ru
che si può ulteriormenteelaboraretenendopresenteche in soluzione
: ÀT d ln cs, sicché
(S.6.7f fB : ( - l.iRT) (.')/l ln c" 1.: - (c"/RI) (d7-lîcu)a'
Che cosasi ricava da quest'ultima equazione? Se un componentetendead
accumularsiall'interÎacciaesso manifesta eccedenza superficialepositiva se
I'equazionedeveesseresoddisfattail gradiente(r'7,/lc")a dev'essere allora negativo
un soluto nell'interfaccia la tensione
e óiò vuol dire che all,accumularsidi
superficialeclimínuisce. Viceversa,conoscendo l'influenza della concentrazione
suila t.nsione superficiale,si può ricavare I'ecceclenza superhcialedel soluto
: r : .- . q . ( E . 6 . 1 ) ; problemi 8 43 e 8 44'
Troveremo.r.-pi di questotipo di calcolo nei
questasezionecollegando il comportamento dassunto
Possiamoconcluderè
dall'ultimaequazione.onil"on..ttocheabbiamodellastrutturadellesoluz
con la
! -- r.JLln comPonente ideali. A bassaconcentrazionela tensionesuperficialevaria linearmente
E .: .ra visto nella c o n c e n l r a z i o sntee \ s aP- e rc u i
i\ .ntcgrare quest'e-
l' : j'o Kcs'
dove K è una costante.Seguedall'eq (867)
fu : Kc"/RT: (io i'/RT'
':.: .uperficiale,
e - detta Pressione
Indicando ora la differenza i'0 i' con il simbolo z' la cosi
:.!(ìrnentoche a superJìr:iale-l'equazione assume la forma
[)uhem. Questa
(8.6.8
f Ío : ngtRT,
Tl materiale
che rappresenta l'equazione di un gas perfetto bidimensiorale
diluita ideale avrebbe virtualmente lo
ec"",lent" alla superficie di una soluzione
che hanno le molecole di un gas ideale racchiuso in uno
,i.r* "o^ponu-ento
e tuna superÎiciel
' p i v i o b i d i m e n s i o nl a
-'
nello studio
èio .ir. abbiamo discussoin questa sezionetrova applicazione
annoverate le molecole a lunga catena'
degli cgenri tensíoottiti. Fra questi Yanno
si accumulano all'interfaccìa acqua-arta
:;:.inlo che qr'"fi qi.ff" dei saponi e dei detersivi, che
La rjduzione della
e determinano un abbassamentodella tensionesuperficiale
îra I'altro I'effetto di stabilizzare le emulsioni
i.nSon" .up.tn.iul" ttu
il latte): I'area di superficie del materiale
iOìtp"r.-ni'Oi olio in acqua' ad esempio
la funzione di Gibbs superficiale
àlróÀo e riteuante e tale risulta' di conseguenza,
superficiale e la
una molecola di detersivo riduce con la sua presenzala tensione
stabilizza l'emulsione A livello
"onsegn"nt" diminuzione della funzione di Gibbs
nella contemporanea
moleÀlu." la ragione di questa stabilizzazione va ficercata
nella stessa
r!:,.nxnlento. oresenza di gruòpr polari e di gruppi idrocarburici a lunga catena
nella fase oleosa e la testa polare rimane
;;;."1", lu"codaioiocarbori.a penétru
legata all'acqua.
ll;cedenza
È:.- queSta
:, .oh el'ìte)
t..Nre ) A e
;:;hé i due
212 Porte I. L'equilibrio
Tangentein Ìs
(d/m /d;.8)
Problemi
8.1. Si è misuratoa una seriedi molalità nr il volumedi una soluzionedi cloruro di sodio
I tou.rle ouò esseterl acquosoa 25'C, constatandoche era possibileesprimerei dati mediantel'espressione
; birJrja contenga Ía I e I/ si rìferisceal
I4cm3:1003+ 16,62m + 1,7'7m3t2+0.12,tr2(dove m=nlmolkg
É s o ." c o n : n A + n B volume della soluzionederivanteda 1 kg di acqua) Dillerenziandosi calcoli il volume
'
V n,,i,n e metlia inien- molare parzialedei componentiper rr:0,1 molkg
l - ' " ' r h B " ' B m 8.2. La soluzioneacquosadi solfatodi magnesioesibìsceun comportamentodiflerenteA'
18'C il volume totale di soluzioneformata da I kg di acquaè dato da //cmr : 1001,21
I
+ 34,69(nr- 0,07)',espressione che si applicafino a 0,1 molkg- approssimativament€.
Qual è a 0,05molkg-r il volume molare parziaìe(a) del sale,(b) del solvente?
8.3. Si applichi ll metododelle intenezioniillustrato nell'appendiceper diagrammareil
volume molareparzialedell'HNO. nella soluzioneacquosaa 20'C; i dati sono i seguentl
(r, rapprcsentaIa frazioneponderaledi HNO.):
8,4. Quelli dportati più innanzi sono i valori sperìmentalmente determìnatjdella densità
"C. Si determinie si riporti in diagrammail
dellesoluzioniacquosedi solfatodi rame a 20
volume molare parziale del solfato di rame anidro nel campo indicato.
Ji una retta di
ì._-. Riportiamo % 5 r 0 1 5 2 0
nte aÌla curva plgcm - 1,051 I,107 r,16'1 1230
ru:0inXa.., (% indica il numero di grammi del sale su 100g di soluzione).
{, dimostra che
85. I volumi molari parziali dell'acetonee del cloroformio prcsenti in una soluzlone
rla composizione
contenqnte la seconda sostanza in frazione molare 0,4693 sono rrspettlvamente
74,166cm3mol-r e 80,235cm3mol-r. Quale volumecorrispondea una soluzionedi
massapari a 1 kg? Qual è il volume dei due componenticonsideratiseparatamente? Per
risponderealla secondadomandaè necessario sapere che i volumi molari sono rispettiva-
1.
mente 73993 cm3mol- 1 e 80,665cm3mol
8.6. In quale proporzioneoccotle mescolareI'acquae l'etanoloper ott€nere100cmr di
una miscelaal 50 per cento in massadi etanolo?Quale variazionedi volume provoca
I'aggiuntadi 1 cmi di etanoloa 100cm3di una miscelaal 50 per cento(in peso)di acquaed
etanolo?Si basi la rispostasui dati della figura 8.1.
'C
8.7. Seall'acetonea 25 si aggiurgecloroformio,il volumedellamisceÌavaria in funzjone
della comDosizionenella maniera sotto indicata:
x(c) 0 0,194 0,385 0,559 0,788 0,889 1,000
'15,29 '79,82
tr/-/cmr mol-' 7399 76,50 1'1,55 79,08 80,67
stessosistemaera alla bas€del probl. 4.30 e il dsultato ottenuto in quella sedeè in relazione
con i dati espostiqui) Si assumail ^Htu,/,= i1.4 kJmol r. la 7ì=290K.
8.30. Studiando le proprietà delle soluzioni acquosedi nitrato dì torio, Th(NO3)a [A.
Apelblat,D. Azoulaye A. Sahar,./. clrrn, Soc-FaradayTrans.,1,1618(1973)lsi trovò che
alla concentrazione di 0,0096molkg- ' l'abbassamento crioscopicoeia di 0.0?03K. Qual é
il numero apparente di ioni per molecola di soluto?
8.31, Tenendoprcsenteche il piombo presenta4: 327oC e AIl"..:52 1;-o1-t, t1
calcoli la solubilità ideale del piombo in bismuto a 280'C.
8.32. L'artracane presentaentalpia di fusione pari a 28,87kJmol-r e fonde a 21'7'C.
"C?
Quale sarà la sua solubilità idealein benzenea 25
833. Volendo determinare la M.M,R. media del polistirene, si è misurata la pressione
osmotica delle suesoluzíoni in toluene. La pressioneè espressain altezza della colonna di
solvente(la densitàdi quest'ultimoè di I,004 gcm-3). I dsultati, ottenuti a 25'C, sono i
sesuenti:
clgom' 2,M2 6,613 9,521 12,602
,r/cm toluene 0,592 1910 2J50 3ó00
Qual è la M.M.R. media del polimero?
834. È stata determiqata la M.M.R. di un enzima recentementeisolato disciogliendolo in
acqua, misurando fa pressione osmotica di diverse soluzioni ed estrapoÌando i dati a
concentrazionenulla- Si sono ottoDuti a 20'C i dati sesueoti:
c/mg cm - 3,221 4,618 5,112 A1))
À/cm acqua 5J46 8,238 9,119 11990
Qual è la massa motecolare relativa dell'enzima?
8.35. In un determinato processoindustriale si otteneva a un certo punto una miscela di
toluene (T) e di u-ottaDo (O), e rcll'intento di progettare un impianto di separazionese ne
studiò là tensione di vapore. A 760 mmt4g si ottennero i seguenti dati relativi alla
temperaturae alla cornposizione;x rappresentala ftazione molare nel liquido, y la frazione
rolare nel vapore all'equifbrio.
1109 1129 114,0 115,8 117,3 119,0 120,0 123,0
0908 0;t9s 0,615 0,s2'7 0108 0,300 0203 0,@7
h 0923 0,836 0,698 0524 0,s27 0y'10 0297 o,1,64
Si tracci il diagramma temp€ratura-composizioneper T ed O. Quale composizioneavrà il
vapore in equilibrio coo il liquido di composizione(a) x.:0,250, (b) xo : 0250?
&36. La tabella che segueriporta la tensione di vapore di una serie di misceledi ioduro di
etile 0) e acetato di etile (A) a 50"C. Considerando come soluto I si determinino i
coefficieDtidi attività di entrambi i compoDenti(a) in basealla Leggedi Raoult, (b) in base
alla kgge di Henry.
x r 0 0,os'79 0,1095 0,1918 023s3 0,3718
p1lm4Hg 0 28,0 52,'t 8'7J 10sÍ ls5l
palmrnllg 2804 266,1 252,3 231t 2203 187I
x' 0,5478 0,6349 0,8253 09093 1p000
pllmmHg 213,3 239,1 296,9 ?)t q ?5' ì 4
pelmmHg 1442 1229 66,6 38,2 0
I dati sono ricavati da Intematíonciti.al tables,\o1.3, p.288; McGraw-Hill, New York
(1928)1.
&37. Dal processoindustrialedi cui al problema8.35si ottenevauna miscelacontenentela
frazione mòlare di toluene 0,300. Quale ne sarebbe la temperatura di ebollizione alla
pressionedi 760 mmHg? Quale composizione presenterebbe la prima gocciadi distillato?
In qualeproporzionesarebberopresential punto di ebollizioneil liquido e il vapore?Quale
sarebbeIa composizionedel liquido e del vapore1"C al di sopradel punto di ebollizione?
In che misura sarebbepresente ciascuna delle due fasi?
217
8. I umbiamenlt di stata: Ùùslo hazioni ltsiche di miscele semplici
u_. tò
J-J
-9
New York
.ùntenentela
<tt llizione alla
di distillatol
I ì rpore?Quale
ú ebollizione?
9 I cambiamentidi stato:
le reazionichimiche
Obiettivi di apprendimento
Dopo averestudiato attentamentequestocapitolo dovresteesserecapaci di
(1) In basealla funzionedi Gibbs prevedereín qualedírezioneauuengo slrontunea-
mente:u'nareazionechimica (pag. 219).
(2) Definire il grado di auqnzamento della reazione(pà9.221).
(3) Esprimerela costantedí equilibriodi una reazionemediantela funzione di
Gibbs standard dei reagentie dei prodotti [eq. (9.1.9)].
(4) Distinguere Ia costante di equílibrio termod.inamíca dalla costante delle
pressionie dalla costantedelle concentrazioni(pag. 226\
(5) Dire quale sia l'influenza dei catalízzatorísulla costantedi equilibrio (pag.
228\.
(6) Descriverein termini matematicila dipendenzadella costantedi equilibrio
dalla temperaturae applicarel'equazionedi uan't Hoff leq. (9.2.2\1.
(7) Dire in che modo la temperaturainfluiscasulla posizionedell'equilibrionelle
reazionieso ed endotermiche (pag.231)
(8) Dire come dipendedalla pressioneil grado di avanzamentodella reazione
(pag. 232).
(9) Basandosislu.llafunzioneenergialíberucalcolarele costantidi equilibrio delle
reazioni a temperaturadiversa(pag. 234)
9. I canhiomenti di stuta: le reazioni chimiLhe
Introduzione
l : - . . r c c a P a c id i Le reazionichimichenon procedonofino alla totale trasformazionedei reagentiin
t . tild sp]ntaneu- prodotti, bensìfino ail un equilibrio nel quale reagentie prodotti, presentigli uni e
glialtri.nonmanifestanoalcunatendenzaamularelerjspetti\cconcentrazioni'
::. Avviene talora che nella miscela di equilibrio la proporzione dei prodottr
predomìni nettanente su quella dei reagentiresidui.sicché ai fini pratici la
L: :: 1.rfunzionedi piuttosto ampja di casi importantì la
reazionesi consicleracompleta ln una serie
misceladireazionecontieneall.equilìbrioconcenÎruioniSignificativetal:ltodl
Ér. , ,,rstante delle
Ieagentiquantodiproclotti.VedremoinquestocapitolocomesipoSsasfruttaleÌa
termodinamicaper prevederela concentrazioned'equilìbrioir qualsiasicondizio-
t .i r.jLrilibrio(Pà9. ne la reazione sì svolga.
Tutto ciò è di vitale importanza.ln campo industrialesarebbepiu che inutile
l|r- equilibrio affaticarsi a realizzare un impianto conrplicatissimo per scoprire chc la reazlone
globale tende termodinanicanente a svolgersi nel senso opposto lnoltr€' se
.;uilibrio nelle I'impianto devefunzionarein basea criteri di economicitàdobbiamo saperecome
si Îa a rendere massimele rese Occortetà, a questo fine, elevareo abbassarela
:llla reazione temperatura? Elevare o abbassarela pressione?Qualunque sia la reazione
considelata.latermodinamicametteadisposizioneunadcettasemplicissimape
prevedereglj e{ietti di questo tipo. Può darsi. per esempio,ci interessiil modo in
delle
cui il cibo entra come reagentein una complessaseriedi reazionjche in definitiva
servono a riscaldareI'organismo,ad alimentarela contrazione muscolaree ad
attìvare il sjstemane.voso. Taluni processi(come I'ossidazionedei carboìdratt)
tendono a svolgersinatunlmente e possono tro\ arsj rccoppiati ad altre reaziont
che sono sì necessarie.ma vanno Îatte svolgerefozosamente La termodinamica ci
aiuta a individuare le reazioniche vanno pilotate e a calcolarela spinta restduaa
favore <.lellereazioni destinate ad avvenire spontaneamente'
neÌla
Abbiamo già visto che qualunque cambtame,nto -avvienenàturaln.ìente
al;injmo iJ Potenziale-chimiio. Sì tratiq3r un iiiterlo Oi
S!";9lit" {q-lt nnrta
òFai"" àsidut-a-ente generale.strt quele ci baserento in questo capitolo per
irattare
- chimiche
le trasformazioni
Èréndia-o in esamela re:zione
A+B=C+D.
Ouale sarà la tendenzanaturale.quella della miscelaA + B a trasformarsinella
miscela C + D o I'opposta? Basta calcolare il potenziale chimico dell'una e
dell'altra. Se ad A + B compete la funzione di Gibbs più elevata la reaztone
tenderàafruoversi da sìnistraa dèstia.Se sopra il pendio diGibbs sbno C + D ad
&-culiiie la quotàpiù altà, ailóia Tà ieazjóné1éndè'ià laturàlmeiie a io-tolaié da
rlertla tretso sinistrq: vedi-figura. 9. I
Ouanclo abbiamo introdotto Àó-lo abbiamo fatto rifacendoci'LIÌatendenza
che l'entropia dell'universo manilesta ad aumentare nel corso dei processi
spontanei.AG ci permeîtedi fissarel'attenzionesul solo sistema.evifando di tener
conto esplicitamentedi cìò che awiene all'entropiadell'ambiente.Nel caso di una
trasformazioneisoterma possiamo correlare AG alle variazioni di entalpia e di
e n t r o p i ad e l i i \ t e Ì n l m e d i a n l cl ' e s p r e . . i o n e
^6:AH-rAS.
tr
Parte I. L'eq ilibrio
-
9- I cambiamenti di stato: le reazíoni chimiche
>0
p , : p P + R î l n ( p i l a t m) , i: A o B.
di una
Affinché sussistaI'equilibrio, allora
L-alantna.
Pdrte I. L'equilibrio
1rfi maggiore di li
<0 >0
(Ps> tra)
(rri>r,i )
^GrelkJmbl-''
Tabella g.1. Funziòn€ dl Gibbs di lormazione slandard a 25"C'
Liquidi
' -237,19 cH3cH'oH 174,76 C.H" 172,80
H.o -741,99
-113,97 HNO3 -79,91 H,SO4(aq)
H.o. -27,36
cH3oH -166,31 CS" 63,6 H"S(aq)
Gas
-'16,63 N.O. 1M,2 HCN 120,1
NH"
86,69 CH. -50,79 HCI
NO
NO" 5'1,84 C"H" 209,2 HBT
68,12 -33,O2
163,,1i] C.H.
-137,27 C"H" -32,89 N"H 328,0
co -15,71
Co" -394,38 C.H,"
g. I cambianenti dí stato: Ie reazioni chimiche 223
t: Ia posizionedell'equilí- è minore
t di Gibbs della teazione.
Se alla temperaturaopeÍativa AG.o risulta positivo, I'esponenziale
A superaquella di B Nel
delllunità,per àui all'equiiibriola pressioneparzialedi
decisamentespostato a
casoin cui AG-osia fortementepositivo l'equilibrio sarà
minima di B'
sinistra,e in foluo." di A, ciò cÀe coÍisponde a una resa
Douremoora passarea generalizzare il calcolo,in manierada poter affrontare
f...-io"l pl,i "o.plesse. Iiragionamento seguecomunquela falsarigadei calcoli
elementariprecedentemente illustrati'
Consideriamo innanzilultola reazione
A+B=C.
4|gl"tt" I eqirySg'
fa si chela quantitàdi A diminulsgqdi
Quandola reazione
e C aumentanellastessamisura:
variazionedella quantitàdi A: -d{
parziali all'equilibrio. - d(
y::yt:ne della quantità di B:
c *gtue \a funzionedi
d{
f"ryf'"* g:t!"_9Ìlltlli dl cr J
La lunzionedi Cibbs varia di
-
df - 4odno* 4sdn|+ pa:dnc- P^dÉ p|dl + k d4
'z,Vn) -tt_
coslan ,
rasionper cqlsg!gl9g1l!1i99!9119191!P9-r9lu139 9-,P19:tl9lJ
le pressioni
Parziali
(dG/d(L,t:-xc - p^ - pr : 0 all'equilibrio'
tutti della
ne precedente Ove A. B e C fosserotutti gasideali.i loro potenzialichimici sarebbero
nella forma: pq40 gss@q pàiziàii
!or4s igp19c4!3-'91
sarebberotali che
''''+RTln{pA atmIl-{lho-RTlntpÙatml'}:0
più negativo,la .-" X t l n ( P c l a t m L ll-l A
1,u+
i esponenzial- "*at
in favore di B
sottoquello RlllQdger4ar"ql@. :-!d:r,? :-t1
ioneultima lo Le cosesarannopiu chige-q ua!9931rell:împiqg;lue operazioni ln primq
i Yalori tabulatr molare dellareazione:
tuogoaehniamocornep-rimalafunzjotiedi Gibbs standard
i. riferiti alla - -
t a b e l l a9 . 1 . AGf : c,e 1oro6o,ti)- AGf (reagenti)- p.t pi &",
poffiroduciamo l" costant"di equilibrio:
-f , : t@,-12tn)
tto1/tgì lqr/lllll',
prrva di dimensioni) Inline
di una grandezza
$i ossewi9ry_g-!tu1.tu-
(e.1.4)' "4Tlr.5:-Aff.
o\ryero \
. ^ n-f
-c- /
' Jg]r] K
?
(e.1.5f i"i.-"lp-(S342 c'heavevamo
172,8O L'equazionecui siamopervenutiè virtualmenteidenticaa quella
maggiore complessitàchb mostrala
741,99 tor-otato pri-a, t'unicadiflerenzaessendola
equilibrio Ì'e equazioni fgrmulatg
;;;r1,;;"- à"i l'c.n e della costante di
nellapratica di
a"t.iÀinu"o I p"i'to di equilibrio dellereazionifra gase riescono
120,1 grandissimautilita-
-53,22
Esempio(Obiettivo3).Calcolarelacostantediequilibrioperladimerizzazionedell'ossidod'azot
-33,02 'C.
NO,. a 25
328,0
Metodo. La reavlone e
(9.1.10) Kp-10-ct5'7.
ambiente il valore di
Abbiamo dunque un modo rapido di stimare a temperatura
(vale a dire i prodotti plevalgono
una costante di equilibrio. si osservi che Ko > 1
sui reagenti) se g è negativo (per cui AG€ < 0)'
owero
+ ln(Y"/rotr:- AGf'
RTln(p"/p^!
Postochesianonotiicoeflicientidifugacità,dataleespressioneèposs
estrarrela costantedi equilibrio Ko:@rlPt),'
dell'equilibri
O u a n d o d u n q u ee n t r a n oi n g i o c o i g a s r e a l i ' l ' e q u a z i o n e
piecedenti' con l'unica variante che in
".;;; l; f";;;"À. ;".'" negli-esempi
". "to::*" in funzione
ilojo^dlli; .tli"tt" oi equilibriloK, vi figura l'analo.ga
coslan t" ii "quílíb'io tetmodinlmica' p-eÎ.sottolineareil
dellefugacità.K si chrama
il risultato che si
i"* "h-'"quando la si impiega nell'equazionedell'equilibrio.
correlare le fugacità con
ottieneè esatto.Se vogliamo impiegareK è giocoforza
lèll'eq. (9.1.6),
identificando
226 ParteI. L equílíbrio
Un'altra ricetta: le reazioni reali. Siamo ormai a un solo oasso dall'ottenere la costante di
equilibrio valida per qualunquetipo di reazione.Il potenzialechimicodi una data
sostanzaA si esprimenel modo più generale
lo : /roo+ RIln an,
dove co rappresentaI'attività della sostanzaalla concentrazioneln esame.
L'attività e gli stati standardsonogià stati discussia pagina203;si tengapresente
che a è stata definita come una grandezzaadimensionale.
L'analisi compiuta precedentemente vienemantenutaper intero, salvo che la
costante termodinamicadi equilibrio trova ora espressionein funzione delle
attività. Per esempio,in riferimento alla reazione
A+B+C+D
avremo
(9.1.11) R?lnK: - AG.e
dove
(9.1.1.2) AGf:p.e+6e-loo-160
ed ora
(e.1.13) K:(aoaolaaasl,
in cui il suflissoe sta a indicare che si tratta dei valori delle attività relativi
all'equilibrio.Nel caso aflatto generaledi una reazione
(9.1.14) vAA+ vBB+ ...=vRR + vss+ ...
l'equazionedell'equilibrioè
A G e : - R T l nK
1a) K : aapx,/{a,rxo(f.,"1atm)tt2}
: 1l(fct,latm)1t2- Il(p.,"l atn)112
AG.o= - 169,7kJ mol 1, K : 1,7x 10re
16) K : an|,e,,"/{aix"/fo,l atm)'t'}
= 1l$o,larm)3t2 - l(po"laîm)312.
g- I cambiamenti
àì stato: Ie rcazionichihithe
AC:: - 1 5 8 2 , 0k J m o l 1 , K - 10:?6'
.li norma si fa con
cri.r il coefhciente dì { ( ) K - r . , r . . , l t t \ | d l m ì l / HI,a l m
: 1{(.ÀH./atm)(lHcL/atm)}- 1/{(pN',./atm)(pHcr,latm)}
1) ( - 16'6 kJ mol- ' ) - ( - 95,3 kJ mol ')
AG::( 203,9kJmol
an!-rÈla costante dl = - 9 2 . 1k J m o l r . K : 1 . 3x l 0 ' '
chimico di una data 1d1K : a,,.u,,,(lcolatm)1{(/H.1atm) (n o,/atm)}
: lliulatrny{11".iatm) (/co.i'atm)}- (pcolatmy{(pH,/atm)(pc,,./atm)}
1 ) + ( - 1 3 7 , 2k J m o l - t ) ( - 3 9 4 , 4 k J m o l ' )
LGI:( 2 3 1 . 2k J m o l
:20,0 kJmol 1. K:3.1 x 10 o
ItriÌzlolle Ìn esamc.
Lì,ì..i tcnga presente Commento. Rispettandola convenzioneenunciatair pagina208 abbiamoposto ugualead
unoÌ'attività<leisolidiedeiliquidiallostatopuro.Gliequìlibrisonotutliriferitia29
lo
vedremo fra breve come estendereil calcolo a temperaturedifferenti (pag 228):
)rniertr. salvo che la il valore delle funzioni di Gibbs alle
potremmo già fare in tealtà se conoscessimo
iunzione deÌle
temperaturerichieste.
ad
Una volta che siano noti i coefficienti di attività non v'è alcuna difficoltà
molari
espiimere la costante dì equilibrio termodinamica in funzione delle frazioni
o delle concentrazioni. Ponendo, per fare un esempio, a,-7,x;, con x, lrazione
molare della speciei, la costante di equilibrio dell'eq (9 1 13) diviene
K : (i,cÌc/"DxD/l'AxAiB),;B)f
( 9 . 1r 8.) : (lclD/7alBI (xcrD/xaxBL
_:éé',
espressione
In quest'ultima K. e K' consen'ano la formadi K, ma K, è espressa in
funzionedei coefficientidi attività e K' in funzione dellefrazioni molari Come si
vede,una volta chesi possano ricavare i coefficientidi attività mediante il calcolo
.r:rir ità relativì o con l'aiuto delle tabelle ufficiaìi, si può dedurre K' da KiK' La stessa
osservazione vale nel caso della reazionegenerale,la cui costantedi equilibrio
termodinamicasi può scrivereanch'essa nellaforma K-K' L'attivita si può pure
esprimerein funzionedella concentrzzione, molare o molale che sia Nel primo
caso
"
Lrl: ;'a(cA mol dm I
nel secondo
').
rll : l'l (, o,/molkg
standard
Comunque sia, quel che conta è servirsi del potenziale chimjco
ACj;'
upp.opriuto, ,.p"ribil. nel Box 8.l L'equazione <1ill'equilibrio diviene
' -
: n fi" f quando ,i impiegano le concentrazioni molari, e AG:" : R T ln K"
quando si fa uso di quelle molali. La K'è espressain funzione dell'a',e il AG' in
funzione del 7' corrispondente; analogamenteper quanto riguarda K" Le costanti
, l. ii calcolinole
di equilibrio termodinamiche si possono esprimere nella forma
(9.1.19) K':KlrK" e K": K':tK^
e, basandocisull'equazionedell'equilibrio,metteremoquest'espressione
di K' in
relazionecon
LGa,:3p,4 + 2piè- 2p,f - y'u"
Analogamente,se quelle che ci interessanosono le concentrazionimolali,
-
sostituiremotutte le c/mol dm 3 chefiguranoin K. con n/mol kg 1, ottenendoin
'
tal modo K.; poi aggiungeremoun secondo a tutti i coefficientidi attività,
formandoKi. L'unico aspeîtoche richiedeparticolareattenzione,nell'adoperare
questeequazioni, consiste nellasceltadellostatostandardsul qualebasareACo,
AGo' o AGo". Gli stati standardcheîiguranoin AGo' si riîerisconoall'attività
unitaria sulla scalamolare,mentre quelli che figurano in A6o" si basanosulla
scalamolale.Il problemaè di quelli noiosi,ma nelleapplicazionielementarinon
crea eccessive difficoltrì.
doveAT: I- Tr'
nel fatto che impltca
ioni e le La grandissima impofianza dell'ultima equazione risiede
in conseguenza di ura variazione della temperatu-
S.rremo così in lo spoiamento dell'equilibrio
conoscere I'entalpia molare standard di rea:ltone'
a jpostare la ra: ìutto ciò che occorre è
Iavorenoo
calcolatole costantidi equilibriorelativealla
dl queslo Esempio(Obiettivo7) Nelfesempiodi pagina224avevamo
298 K Con I'ausiliodei dati della
sintesidell'ammonia"ae iei'ucido azotidrico'riferite a
tura dr una le costanti riferite per enrrambì i proc€ssi a
iuù"ffu a f (entalpia)si calcolino che
.r È quello dì (di 100K)' ammettendo
temperatuleuna vo[a superiori(di 100K)' una volta inferiori
.ru,,o ,"rnp'" tali da conservare a tutti ì componenti il loro stato gassoso'
le condiziont
inalterate in tutto l'arco dl
che
La pretesa Metolo. Presupponiamoche le entalpie si mantengano-
(92l)..Per quanto concernela sintesi
temperaturapreio in esumee ci serviamodell'eq 1' mentreper l'acidoazotidricoil
lrlla postzrone - 26'11 tJ mol
dell'ammoniaca abbi"Inola5 tzeAK):
e la velocità '
dato è ^H'o = + 294'1kJ mol
facilmente
812e 3'2 x 10-53 A T:398K
A T* = 298K le costantisonorìspettìvamente
Risposra.
che st avfemo
Sr aggiunga il [(100K)/(298K)(398 K)]'
lnK(398 K):lnK(298 K)+ (AH.oi' R)
o. Se la
Per I'ammoniaca:
..' equilibdo. 1 / 8 , 3 1J4K - r m o l ' )
l n K ( 3 9 8 ) : 6 , ? 0 + ( - 2 6 , 1k1J m o l
di estrarreil ')
x ( 8 4 3x l 0 - a K
frs-.unzione di :6,'70 2,648: 495
b condizìone
Per I'acido azotìdrico:
r dì calore
rl secondo l n K ( 3 9 8K ) : - 1 3 2+ ( 2 9 4 , 1 kmJ ol r/8'314JK-1mol-')
( 8 ' 4 3
x 1 0 a K - ')
frrnzionarein x
= - 132+ 29,8: - 102.
dunque,di
Nel caso di ùna caduta di 100K della temperatura'I'equazionesara
tÈJZlonl. cosa
l n K ( 1 9 8K ) : l n K ( 2 9 8K ) + ( ^ H " Î / R ) ( - 1 0 0K / ' ( 1 9 8K ) ( 2 9 8K ) '
l! posrzlone
oni di p e r c u i . n e l c a s od e l l a m m o n i a caar r e m o :
ipostato ih ln K (198K): 6'70+ 5,31: 12'01
a spostatoa
a bassa e in quello dell'acidoazotidnco
breri. l n K ( 1 9 8K ) : - 1 3 2 5 9 ' 8 : - 1 9 2 '
cquilìbrioa
Empelatura
Parte I. L equilíbrio
acido
4,1 x 10 3a 3,2x 10 s8 5 , 0x 1 0 - a s
azotìddco
lò(Glr)lîrfp: - Hlr2,
e ciò implicaimmediatamente
la
iq ) )r\ equazíone
di uan'tHoff: d(ttK)ld'r: LHlellR.fr.
Riconoscendoche
i8
5.ll r 10 a5
@KelAp\r:0
ne di
e.ela
u clato
tavlen:ial-
reazl0ne
iprodottr
tendera a
dei
fondamento
nelÌ'eq.
to della
platnl
gstema e 1l
Figura 9.5. L'Nanzament(t della reazíone A<:28 all'equilibtio dipende dalla ptessione'
le a una
à definitain In maniera un po' più generaÌesi può mettere in eviderza I'effetto della
la pressione pressionein riferimentoalla reazioneseguente:
laK
vAA+ vBB=!cC + IDD
\e segue,a
la cui costantedi equilibrio è
ro : {(l.i atmI. (lDlatmÌ'/(palatm}a(pBlatm)s}.
: {x6.xg,/xX,xp}.{n/atmlc+vD-!A vB
presenttle : K,(plarmq;
rn fa:e gassosa qui K, e la costantedi equilibrio espressain funzione delle frazioni molari' e
f,u : ,i 1 r,o- 1uo+ v") la àifferenzafra il numero di moli di gas dei prodotti e
qu"Uoì"i téug.nii.Cómeabbiamogirivisto óK,/óp è.nullo'sicché difîerenzian-
o essasr -
do entrambi i membri dell'ultima equazione abbiamo
aro che era al '
AediBsono 0: (îK nlòflr: (îK,lîp)r@latml^"+ A1'K'(p/atm)""- '
owelo
precisione sarebbe necessa o basarci sull'indipend etrza dalla pressione della costantc di
equilibrio termodinamica e far discendereogni conclusionecirca il compofamento di K,
dal modo in cui dipendono dalla pressione i coeflicienti di fugacitrà-
La funzionedi Gibbs molare standard.Chi vuole applicare le ricette fornite in questo capitolo
dovrà.conoscerele funzioni di Gibbs standardrelativealla reazionein esame.per
convenzionesi consid.erano nulli í potenzialichímicídi tuttí gli elementípresi neí
rispettiuista,tístandArd..
Il potenzialechimico dellesostanzecompostesi può misurarein una seriedi
modi. Un metodo consistenel determinarecalorimetricamenteA-I{e e ASo
(capitoli 4 e 5) servendosipoi della AG€:AIIo - TAS.o. Un second8metodt
importante consiste nel misurare le costanti di equilibrio e poi introdurle
nell'equazioneR?lnK: - AG,e.Si può - per fare un esempio- ricavareil
potenzialechimico dell'anidridecarbonicadallo studio dell'equilibrio
C(grafire)+ Or(g)=COr(g)
alla temperaturache interessa.La funzione di Gibbs di questareazioneè
AG,o: pe (COr) - pe (Q, grafite)- pe (Or): pe (Cor)
= - RIln K,
per cui, se si può misurare K, si può ottenerepe(CO2) a una temperatura
qualsiasi.I-e misure che sono state sfiettuate su un gran numero di reazioni hanno
permessodi compilare nutrite tabelle dei potenziali chimici standard. I potenziali
chimici standardsono detti anche/anzioni di Gíbbsmolaristandarddei composti,
Gf, simbolochecontraddistingueappuntodi norma le tabelleufliciali,tabella9.1.
. Lo stato standarddei materiali è riferito ad una certa temperaturae awlene
spessodi aver bisognodel valore di pe a temperaturadiversada 298,i5 K (cheè
quella normalmenteassuntacome standard).La temDeraturaha effetti molto
contenutisu AIle cosìcomesuASe, ma la presenzadi i in fl - TS fa sì cheAGo,
invece, vari con la temperatura assai rapidamente. Meno rapidamente di G!
propriamentedetta variano con T le <funzioni energialiberi>:
r',,, (T)= {G,e(?)- Hl QgS,tsK)}T o ro (Q = {cf (r) _ _s-o
(0K)}/?,
che consentonointerpolazionipiù accurate.La tabella 9.2 esemplificauna delle
due. Si osservi che
èlla costante dr 26
to di K,
22
questo capitolo 20
Per
in esame. 18
presi nei
l6
in una seriedi t4
lH: e ASo l2
metodo l0 ^6;< u
introdurle 8
ricavareil
ó
2
Y O ,10 50
l0
19
-2
Eanperalura -0
ioni hanno 8
I potenziali -10
^6;> 0
icomposti,
tabella9.1.
e avvlene
K (cheè -ló
i molto -18
g c n ea u - ,
ae di Go
-24
unadelle
Figura 9.6. La costantedi equilibtiodípendedallafunzionedi Gihhsstandardalle uarie
tempefarufe.
M O+ + C = M + l C O ,
risultano suffrcientementespostativerso destra,è possibilericavarei metalli dai
rispettiviossidimedianteriduzionecon carbone.Gli equilibri suddetrisi possono
trattare dal punto dÌ vista delle funzioni termodinamicherelative alle reazioni
( i )M + à o , = M o ,
(ii)'c++o,=tco,,
(iii)c+ào,=co,
(iv)CO++o,=CO,.
Il modo in cui tali reazioni dipendono dalla temperaturaè determinatodalla
variazioneentropica,attraversola relazione(6AG.l6T)o: - 65- e una caratteri-
stica importante risiede nel fatto che, producendosinella reazione(iii) una
sostanzagassosa,il AS,e di reazionedella (iii) appunto è di molto superiorea
quello della (ii). Mentre la funzione di Gibbs della reazione(ii) non risulta
eccessivamente sensibilealla temperatura,quella della reazione (iii) declina
rapidamenteal cresceredella temperaturastessa,comeillustrato dalla figura 9.7.
La funzione di Gibbs della reazione(i) esprime I'affinità del metallo per
I'ossigeno.A temperaturaordinaria predominaAllf su AS.ee di conseguenza
AG.e risulta governato dall'entalpia di formazione dell'ossido,ciò che trova
espressionenella parte sinistra della hgura 9.7. L'entropia di reazionerisulta
pressappocola stessaper qualunque metallo in quanto la reazioneconsiste
semprenell'eliminazionedell'ossigeno gassosocon comparsa,al suo posto, di un
ossido solido e compatto. Ne viene che il AG. presentaper tutti i metalli
pressappoco la stessadipendenz a dalla temperatura,e ciò trova - in figura 9.7-
espressione nell'inclinazioneanaloga delle varie curve a bassetemperature.Le
bruschediscontinuitàa temperaturesuperioricorrispondonoall'evaporazione del
metallo (discontinuitàmeno accentuatesi verificanoin corrispondenzadei punti
di fusione dei metalli e degli ossidi)
Che l'ossido venga ridotto o meno dal carbonio dipende dall'esito della
competizionedel carboniostessonei confronti dell'ossigeno legatoal metallo.La
funzionedi Gibbs dei relativi processiesprimele funzioni di Gibbs dellereazioni
ossidative:
MO+C=M+CO ^Ge : ^Go tiiit- ace til
MO +àC =M +lCO, AG.e: AG^o(ii)- AG(i)
MO+CO=M+CO, a c e : a G or i vl - a c e t i r
g. I cambiamenti di stato: le rcazioni chimi'he
rcuardo al
Drltra parte
a lcmperatura
l'ordine di
c;-ndo
a tamperatura
i
E
I r^*tallr dai
st possono
dle reaziom Figura 9.?. Funzionidi Gíbbs
standarddelle rcazioniossída-
Il
metallurgico.
ti\e di interesse
graJicoprendeil nomedi dta-
gramma di ElÌingham.
-L , a t t i v i t à b i o l o g i c a : l a t e r m o d i n a m i c a r t e l l ' A T P . L ' a d e n o s i n t r i î o s Î a t o o A T P ( f i g . 9
nell'agireda
"oÀponente importante dei sistemiviventi la cui funzioneconsiste
Glll-esito della gli alimenti Tale energia viene resa pot
accumulatoredell'energiaassuntacon
d metallo.La a un'ampiaiarietà di processi biochimici' fra i quali vanno annoverati
accessibile
dtlle reazioni dell'attività
la contrazione muscolate,la vista e la riproduzione Alla base
gruppo fosfato terminale dando luogo al
dell'ATP sta I'attitudine a cedereil
Nelle cellule ordinarie si
difosfato, ADP, con una reazione esoenergetica
trasformal'ADPinATPequest,ultimovienepoiriconveltitoconl'eliminazio
L'analisi
di energia nel momento in cui una qualunque attività lo richieda
la cÒnoscerza della funzione di Gibbs'
termodinamica del processoimpone
Parte L L equilibrio
ATP
=2CHrCH (OHpOOH, A G , o : - 2 1 31 1 - o t t
OH
rl
I
9. I cafibiamettti ài stato: le rca2ioni chi'niche 339
lO,)/fnmHs
pdncipali ln
mioglobinasotto-.dueaspetti
fieura 9.9b e differisceda quella della
';e"'oia" (id s) ,sl l:aI:.di un'ottima
o,''unourn"nio
;:im"ií;r;;;;"ìtu nelmuscolo-in a
riposoequivale
sasoma, perchél'amblenteche s;;gueiricontra
a talepres'rone
ìLil;;il;;;;;rì"lt l"ttr' d'os'ifenoparia circa40 mmHg:
dire che ha ceduto solo una
- ii che vuol
l'emoglobinaplesentaancora ' ò]lS' gtuntaquesta
Diccolaparte dell'osstgeno assunroequilibrandosinei poìmoni Per
ripida della
#Jt;ti.;;;;"oJ urrt't'"titJ più elevatadella Porzione,Pru
metabolìco'oon
ffi;, ;; ;;;;;tente di cede'el'os'ìgenoa un qualcheprocesso
si trovi a dover funzionare
rendimentoelevato,non appenail Àuscolo
'"^ì;;;;.;";;t;
il'calcolo te'modinamico della curva di saturazionesi presenta
primo luoBo ci3s11,1a molecola di
più difÌìcoltosoche nel caso pt""ta""t" In (ciascuna recante
proteicheripiegate
ù:lone re- il;ilt;; è costiruirada quafiro catene dt osstgeno'
e legareuna molecola
uno ione Fe'*) ognuna capacedi assumerè
si puo p,"."otutt qìiiJìin "inqu" sìati'Hb' Hb(o' !' n: 1' 2' 3' 4'
L'emoglobina
non conduceaÌla curva sigmoide'
Il trattamentosempttt"u'uto p""iu -ioglobina
iot--u iff"'ttuta dalla figura 9 9b' dobbiamo
Sevogliamoottenereuna curva O"ffu
"rtt r't*o-io* 61655igenoconfiguriun processodi tipo
ilfiffi;;,,ipio,to già legate
t"lu o più molecoledi ossigeno
i"àp"r"-,i, ""r'qrut. lu p'"'"-u ài perché le curve di
Ciò spiegherebbe
favoriscel'ulteriore assunzlonefi"itlg"rr" co'' quelle di Hb)
;;#;";i;;;id;'. È "ol""'rc di ó' "nt'uno'in rapporto
n l e s e n t i n o b a s s i v a l o r i d l s , m e n t l e - a l l ' i n n a l z a r s i d e l l aslitta
p r e srapidamente
sione-aumenta
;iiiió; e l'equilibrio
adusso-"r"altroossigeno'
íiiiil#"
a favore della specte satura'
Presslone
ta ed
comPleta-
9.9a.
ùsse di un
r=0. La
Problemi reazront
dalÌa tabella91 stabilitequali fra le
9'1. In baseai dati termodinamiciriportati sono scritte:
direzionein cui
drmostra seguentisi svolgerebberoa 25'C n;lla
ala essa (a) HCI(g)+ NH: - NH''CI
o iui z,qt,o.+ :si - :sio, + 4Al
s"'mbra {c) Fe + HrS(g)- FeS+ H'
id; F"s.+ 2u, ' Fe+ 2H' s(g) 2H' '
ieí zn,b, + rl,stuq)-H'so4(aq)+ precedente-
svolgimentotp:1:1T" delle reazioni
::narie la 9'2. Da che cosa deriva l'impulso allo sensoin cui sono scritte' da un
fàvorite' nel
:-: ceda tl mente indicate?Quur'iu-"it" risultano
!r chs Sl i n n a b a m e n tdoe l l at e m p e r a l u r a ?
di equilibdo rlesce (a)
;: \ jlgeno 9.3. Quale entalpra compete a una.reazione 11--"lt-^"-::::*"dì 10 K a partire da quella
di temperatura
-:.r fonte raddoppiata'(b) dÌm"ulttr' d^ un innut'umento
r frcgalne ordinaria?
10 per
costante^diequilibrio con un errore del
9.4. Sùpponetedi averedeterminatouna viceversa' di avercommesso
-\:(rtta ln a"l aG-? Supponete,
cento.Qualeerroren" à"rir".ltt" ui ri"i
Parte I. L'equilibrio
un errore del 10 per cento nella det€rminazionedel AG.: quale sarebbe l'errore
corrispondentedella costante?
95. Sapendoche alla reazionejNr+JHr-NH. compete ^c.(298 K): -16,5
kJ mol r, calcolatela costantedi equilibrio a 25 'C (a) per la reazioneneÌlaforma ripor-
tata,(b) per la reazioneN, + 3H, - 2NH., (c) per la reazioneNH3 - +N2+ :Hr.
9.6. L'ultimo problema indicava ìa funzione di Gibbs standard relativa alla sintesi
dell'ammoniaca. Quale ne sarebb€il valore ove ie pressionidei componentifosserop (Nr)
:3 atm, p(H:):1 atm, p(NH3):4 atm? In qual modo sì adeguerebbe il sistema?
9.7. Calcolatela costantedi equilibrio a 298 K per Ia reazioneCO(g)+ Hr(g) - H,CO(g),
sapendoche il AGe relativo alla formazionedel prodotto liquido ammonta a 28,95
kJ mol ' e che a 298 K la tensionedi vapore della formaldeideè 1500mmHg.
9.8. Riscaldandoil cloruro di ammonio si misura a 427.C una tensionedi vapore di
4560mmHg.A 459'C la tensione di vaporesalea 8360mmHg.Qualesarà:(a)la costante
di equilibrio deìla dissociazione, {b) Ia funzionedi Gibbs, (c) I'entalpia,(d) I'entropia di
dissociazionea 427'C?
g.g. Nelmetododelle tlensítà di uaporeù Dumassì fa evaporareun liquido entro un pallone
di vetro portato alla temperaturavoluta: succ€ssivamente si chiude ermeticamenteil
pallone e lo si rallredda,determinandola quantità di campioneper pesatao medìante
titolazione.In definitivasi è introdotta in un volumenoto, a temp€raturae pressjonenote,
una quantità nota di materialeallo stato di vapore.In una certaprova si è fatto evaporare
acidoaceticoa 437 K, e alla pressioneesternadi 764,3mmHg la quantitàdi acidopresente
in un pallone del volume di 21y'5cmr era di 0,0519g. In una secondaprova 10 stesso
recipientesi e fatto riscaldarea 471 K alla rnedesìmapressioneesterna;Ia quantità dj
materialeera di 0,308g. Qualecostantedi equilibriocompetealla dimerizzazione dell'acido
in fasevapore?In quale proporzioneI'acidopresentein fasevaporesi presentain forma
dimera a ciascunadelle due temperature?Qual è I'entalpiadi dimerizzazione'!
9.10. Le tecnicheillustrate nel colso del capitolo sono applicabili a qualunquetipo di
reazione,compresele reazioniionichein soluzione.L'unica difficoltàrisiedenel carattere
accentuatamente non idealedellesoluzioniioniche,che impone una rilevantecorrezione
delle costanti termodinamichedi equilibrio per passarealle costanti di equilibrio delle
concentrazioni.Come operaresimili correzioniè cosa che vedremoal capitolo 11, ma
siamogià ora in condizionedi arrivareai prodotri di solubilitàe di stimareta solubilitàdei
saliionici. Basandoci,per esempio,sui dati delletabelle9.1e 12.2st determlniil prodottodi
solubilitàKo,: a(Ag*)d(Cl )e la solubilità(espressa in molalità)delclorurodi argentoin
acquaa 25'C. Nella secondaparte si ignorino îutti i possibiliefletti del comportamento
non ideale.
-
9.11. La costantedi íonizzazionedell'aclùa,K* : d (H +)4 (OH )è un altro particolaretipo
di costantedi equilibrio cui spettaun ruolo importantenel governareil comportamento
degliacidie dellebasi.A 20'C ha il valoredi 0,67x 10-14,a 25'C diviene1.00x 10 laea
30'C 1,45x10-ra. Questi dati sono sufficienti a ricavare I'entalpia di ionizzazione
dell'acqua[la reazioneè HrO(l)+ H *(aq)+ OH (aq)1.Se ne calcoliil valorea 25"C.
Quali sarebberoi limiti deli'erroreconoscendoK* entro 10.01?
9.12.In vista di una possibilettlizzazione neile pile a combustibilead alta tempera-
tu.a si sono studiati l'idrogenoe I'ossidodi carbonio,la cui solubititàin vari nitrati fusi
presentadunqueun certo interessetecnologico.Si è esaminatala solubilità nella miscela
NaNO./KNO. [E. Desimoni,F. Paniccia,P. G. Zambonin,J. chem.Soc.Fataday Trans.,
l,2014 (19'73Dottenendoi seguentirisultati;
Per Hr: lgs (Hr): - 5,39- 768(T/K)- r;
P e r C O : l g s ( C O ) =- 5 , 9 8 - 9 8 0 ( T / K ) t .
in molcm- 3bar- 1.Si calcolinole entalpiedi soluzionedei due
s(A) è la solubiliîàespressa
gas a 570 K.
9.13. Tutti sannocheicristalli azzurridi solfatodi rameriscaldatisi sgretolanoe perdono
il colorea causadel processodi disidratazione CuSOr.5HrO + CuSOn1 5HrO. ln baseai
dati sotto riportati,validi a 298 K, discuteteil processodal punto di vista termodinamicoe
stabiliteIa temperaturaalla quale la tensionedi vapor d'acquatocca (a) i 10 mmHg, (b)
I atm.
9. I cambiamenti dí stato: Ie rcuzioni chimihe 243
tl'c 209 22,O 26p 289 30,0 32,0 34,0 36,0 3E,0 40,0
'14,3
p/kNm-' 239 27,3 36,5 42,6 49,9 56,9 65,1 85,0 96,2
9.26. L'erÍalpia e l'entropia di triríerizzazlone dell'acetaldeide in fase gassosavalgono
rispettivamelte (vediproblemaprecedente) - 133,5kJ mol 1e-457,5JK-rmol-'.Dati
le entalpiedi vaporizzazionequi riportate e i punti di ebollizìonedi 294 K (acetaldeide) e
398K (paraldeide), in fase
calcolateil valore dell'entalpia€ dell'entropiadi trimerizzazione
liquida. Stabiliteancheil rapporto fra le costantidi equilibrio della trim€rizzazionenelle
due fasi gassosae liquida a 25'C.
9.27,Al di sopra dei 10"C la reazionecondottain ambienteanidro fra I'NH, e l'SO, dà
nNH3SOr,la cui strutturaè tuttora incognita.Si
originea un solidogiallo di composizione
245
9. I cambiamenti ili stato: Ie reazioni chimiche
Obiettivi di apprendimento
Dopo averestudiato attentamentequ€stocapitolo dovresre
' esserecaDacidi
(1) Dedure Ia regoladelle
fasí teq. (10.1.1)1.
(2) Dare la delìnizione della parclafase (pag. 248)
(3) Dare la definizionedella parola componente (pa. 2a\.
(4) Applicare la regola delle fasi ai sistemiad un solo
componente(pag. 251).
(5) Applicarela regoladellefasi all'interpretazionedei
diagrammidi composízíone
liquído-oapore relativi ai sistemia due àomponenti(pag. 253).
(ó) Costruire e interpretarci díagrammídí statoliquído_liquído.
(7) Illustrare la distillazionedei tíquidíparzíalmente
miscibíli.
(8) Costruire e illustrare i diagrammídi statoliquido_solíto
(pag. Z5g)e dare la
definizione della parola eutectico (pag. 25g).
(9) Interpretarei diagrammidi statoi cui componentipartecrpano
a una reazione
E;ag. 260)e dare la definizionedelle parole reazioneperttectíca(pag. 262\
(10) Illustrarei principi e le applicazion dellarafinazione
a zonqe dellíuellamento
a zona (pag. 263\
(11) Costruire i diagrammi di stato a tre componentisu
coordinatetriangolari
(pag. 265\
(12)lnterprctare i diagrammi di stato su coordinatetriangolari
per tre liquidi
paîzialmentemiscibili e per soluzioni di due sali (pag.
267\
10. Gli equilibri: genemlità
Introduzione
c.,<rc capaci di In questo capitolo definiremo un criterio sistematicoper la trattazione dei
cambiamentiche subisconole miscelesottopostea riscaldamentoe a r:rffredda-
mento, owero ad alterazioni della propria composizione Lo schema cosi
elaborato ci permetteràa prima vista di saperese due o tre sostanzesono
reciprocamentemiscibili, se un particolare insieme di condizioni consenteil
e r e t p a g .2 5 1 ) . sussisteredi una data situazionee se al fine di conseguireI'equilibrio si deve
regolareil sistemasu certi valori r1ipressione,di temperaturae di composizione'
Per giungerea tale risultato elaboreremoi diagrammidi stato incontrati per la
prima volta al capitolo8, incominciandocon il dedtrre),ategoladellelcsi Questo
iemplice esempiodi lavoro analitico si devea Gibbs(x) e rappresentacon ogni
probabilitàil risultatopiù elegantedelfintera termodjnamica chimica'
dare la
10.1 La regola delle fasi
: : una feazlone
Ci siamogià imbattutiìn alcunicasiparticolaridi questaregola A pagina159
abbiamovisto cheil numerodei gradi di libertà o varianza,F, di un sistemaad un
c ,vi lìtellanento solocomponente è dato da F J P. dore P rappresenla il numerodelleEilll
equtltbr(@éiò vuoliiie che iarìto là
:.; triangolarr pressiónequanto la temperaturasono suscettibilidì virTare l'ùfa indipèn-Iente-
-"nté dattialiià.Sé lè Tàsiin eqùìIibrio iono due, per cui F:llllóri riiulta
d ì v a p o r ee d e t è r m i n a tdaa l l a
i n o i p . n d e n ru. ì a J o i a r a r i a b i l èe. l a t e n s i o n e
-:e: tre liquidi
temperalura.
ia regoladellefasi applicataad un solo componenteè statadedotta(pag 159)
partendodal plgqqpposlgche i potenzialichimici dele fasi in equilibrio dwono
essereuguali, sicchéespressioni come 4(l; p, T):!lc:4. T) non sono che
"j!!41"qn.ic!,leganófra loro la pressione e la lemperaturaQuandosusiiiteuna
ai t"ti éqìationi, p dsulGÌasata dallà tempèratuia- di -nseguenza i gradi dì
libertà si riducono da 2 a 1. Quando sussistonodueequazioni(il che awiene per
tre fasiin equilibrio)essepossonoesserecontemporaneamente soddisfattesolo da
determinati valori di temperatura e di pressione,e la varianza si annulla'
ma3ppllgandoloa-un sistemadi C
leguiremo ora lo stessollpo d] 11cigrygnen]9,
c o m D o n e netdi i P f a s i
Supponìamodapprincipiodi ignorare qualunquetipo di vincolo: di quante
variabiii disporremo?Per due contano la temperaturae la pressione(se ci
occupassimodi una chimica meno convenzionaleil numero salirebbea 3 o plu,
tenendoconto degli effetti del campo magneticoo di quello gravitazionale)Per
(*) J. Wiltard Cibbs, ch€ trascorsea Yale la maggiorparte dellasuavìta di ric€rcatore'sl puo non a
ìorto considerare, ira l'altro, il padredellatermodinamicachimica-P.ima di pubblicarele conclusioni
deiiasua ricercaégI rifletrevaper anni,e quandoalla fine decidevadi renderlenote.i suoi nilidissimi
resocontiappariv;o su un oscurobollettino:The Transactiofis Acddem)oi Artsantl
ol the Connecticut
Scie,rces.ii vollero degli interpreti per riconoscereappienola ricchezzadella sua opera e trarne
aDDhca-,ioni ar processr-indu.lriah Tullo ciò larebberllenereche' lralta'sedlununm^-i\endtoe
Docornclineall attivrtàpratica.ma non e così Peresempio'solevaprescrivere da séi propri
ed eseguire
àcchiali da vista.
é
244 Porte I. L'eErilibrb
di fase occorte
ma non necessanamente
molari eccetto
della fase
A(,Alrr' ToT.
r.(L - r,
+lrA$,LiiúÉÍlYE P(c 1)+ z.
2. blsogna
Bisognapero tenerpresentecheil sussistere degliequilibri fra le fasi
riducela libertàchele variabili stessehannodi alterarsied è venutoil momentodi
prenderein considerazionequesti vincoli. .
Poniamoche il potenzialechinico di uno dei componentisia ,r4.All'equilibrio
una data deve il medesimo iale chimico in tutte le fasì
a pag.151 ul conseguelza,
se sussistonoP fasi, all'equilibrìo
g ; ( f a s el ) : g , ( f a s e 2 ) : . . . : p i ( f a s e P ) .
owero
(10.1.1)
la celebre delle
occorre attenzionea ciò chesi intendecon
i termini >t e {(componente)).
-
!t 'ffi
10.Gli equilibri: geneialità
ntità di ognuno
assoluie,'Uenii
ndó tutte-le
determinata;in
C - t tr:azloil
a disposizionee
i fra le faÀi-
il momentodi
4. All'equitibrio
in tutte le fasi
LÌ conseguer'ìza,
componentl lr
uazioni da
[H' W Haydeq
nichel-ttomo-Jerto
Fieura i0.1. Microfotogtafadi una legasuperplast-ic-a
R.-C.Cibson,J. H. Brophl. Scieflif( American March lvoel'
P ( C- r ) + 2
goccioÌine'
molto fini, giacchéla tensionedi vaporedipendedalla dimensionedelle
Che cosasaràuna fasein simili circostanze? O checosasaràuna fasein un campo
'gravitazionale?
Per fortuna non ci tocca di dover analizzateproblemi del genere'
dobbiamo solo essereconsapevoli della loro esistenza nel casoche avessimola
ventura di dover applicarela regola delle fasi in una di tali regioni piuttosto
intende con oscure.
Quindi
K = espt - (130,2kJmol r)/(8,314 J K-1 mol- t) x (1073K))
: e s p ( - 1 4 , 6 ) :5 x 1 0 7 .
'- superasse
esercìtata dalliì CO: è di 5 x 10 atm Ovc la pressionc applicata dall'esterno
-:-'llrreiuione ad acquistare tùtto la natura di carbonato Sc la
tale valorc. il materiale tornerebbe
dì carbonato è n e con I. si indica il grado di avanzan-tento della
quantìtà originaria
q-uella del
reazione all'equilibrio, 1a quantità di COtr presente a1l'equilìbrio è 11("'mentre r
pari a 5 x 10 atm' la
CaCO. è {1-i.)n. Essendola pressìoneìì equilibrio dclla CO'
quantità dì questa sostaDTasarà n(.:pliRT e ìn definitiva' nel nosho caso:
ratm)x(100cm3Ì(0.082atmdm3K l m o l r ) x ( 1 0 7 3K )
n(-: (5r 10
,: :::ilù POCOa
: 5 . 7 x 1 0 1 0m o l
. .recieè 3, Il
t?:0'05 mol:
: ., .ìi CaCÒ3, Poichéla M.M.R del CaCOs è 100,1.a una massainizialedi 5 g corrisponde
" .asso tO g corrisponderebùero lr : 0.10 mol' Di conseguenza le cluantità CaCO3' CaO
di
-:rllrrnidride 10 mol e 5'7 x 10 ro mol nel caso it'tcui si
---:al e COz sono rìspettivamente0.05 mol' 5.? x 10
slsîema partiti da 10 g sarebbero
sia partiti da 5 g (le quantità corrispondentinel casoin cuisi fosse
.. :t-fctto sarà
5.7 x 10 in mol:5.7 x 10 10 mol) Comc sj è giiì îatto osseruareove jl pistone
0,1ó moì:
:c ..: pressione. (e da
esercitasse 1 atm di pressione,llmaterjalerilolnerebbctutto allo stato di caco3 pulo
:: -:-i:e lc cose cuel momento in poi il pistone comprimcrebbe ì1 solido)
solamente
_ Corlnetr(). Abblamo constàtatocome ìe quantilà dei tre componentidipendano
-.1 Lìlliì lelza
quella del carbonato introdotto inizialmentee ciò vuol dire che adoperando il termine
- da
n a r l a t ed i poi)' il sistema è costituìto da un soio
nel suo significatorigoroso (come faremo da ora in
è-- -.l. etanolo componenle.
,::o R: I e
: : : . i i n c l i .A 10.2Sistemiad un solo componente
rr. - - r r n d ic.' è ll
Dei sistemiad un solo componenÎeabbiamo discussopartjcolareggiatamente
capito]oT.percuicilimiÎeremoinquestasedeariassunereifattiallalucede
:rche.Pet
.: totrebbe regola delle fasi.
P lti
_-t :l ciltlone, Essendo C: 1 la varianza dei sistemi a un solo componente è 3
p r e s e n z ar ì i u n u n i c a f a s eF : 2 e q u c s t ov u o l d i r e c h e 1e T p o s s o n or a rilre
- i: '.1a.miÌ in
p'lT una fase vienc
ìndipendentementel'una dall'altra Sopra il diagramma
; ,,.nto delÌa
rappresenîatada una porzione del piano'
: i.:,.i aìett ca la
jegÌi ioni Con ritie fiisi in equilibrio F: 1 e ciò ìmplica che una volta stabìlita
F natulaÌ-
temperàturanon possiamoinfluire sul valore della pressionePossiamo'
.! - r.rlc le tre questocaso liquido
mente.clccideredi stabilirenoì il valore della pressione,na in
,:.ii ione di e vapore (o solido e liquido) troveranno il pro-prìoeqÌilibrio a ura temperalura
b qualunque altro
-: . uolo Llna obbiigata.In generaleàunque il punto di ebollizionelcosi come
punto di transizione)si registra.una volta fissatala pressione' a una telnperatura
: - : . - i l i b r i oA.
*ti"til"Jlib'1ÍlltÍ.
t .rCO-,si e trc/nsi (solidoliquidoe
presenti
.or',"-ooro'eamente
r . !ln(r SOlo. che si
vaporel oppure soliclo.solìdo e liquido) F:0, una condiziore particolare
: :.:r.lc dalla della tempera-
può conseguiresolamentein corrispondenzadi valori determinati
ìntrinsecadcl
iura e della pressione.Questi valori vanno consideratiproprietiì
: : ::l1onato dt sistema.sulla quale non è dato in alcun modo influìre
ad un solo
Jil \lstema/ Se.tnlìne,sono presentirJrírtr|o/i:tsiin equilibrio no ! in ul sistema
quattro fasi' giacché
:: :Jtm? componentenon è concepibilela preselzacontemporaneadi
ciò implicherebbe unr rariava negaltra
Tutto questo ragionamento può à\"er avuto sapore asÎratto Poniamo alÌora
quando ìl
attenzioneal dragrammadi figuia 10 2 e consideriamocjò che avviene
(1 atm) Fino a
Grbbs della sistemarappresentatoda a viene raffreddatoa pressionecostante
quando la temperaturanon scendeal valore b' dove compare il liquido' il sìstema
.: reliaione si
in cui
dei
. -:u.rntità ,i "onra*u interamenteallo stato gassosoAbbiamo inconÎrato la regionc
della plessione) a una
coesistonodue fasi e ciò avviene(una volta fissaÎoil valore
fino a c ìl
I
temperatula determinata Abbassandoulteriormente la temperatura
sistemapenetra nella regionerappresentativadi una sola fase' il liquido Quì il
di qualunque
pistone riposerebbesopra la superficiedel lìquido' in assenza
a c
vapore. Temperatura e-pressionepossono varìare tranquillamente intorno.
senzachelastabiÌìtàdell.unicafasechccostituisceilsis|emaabbiirartsentirn
ghiaccio'i gradi
Solamentequando, raggiunto d' compaionoi primi frammenti di
.l pfessrone di libertà tornano a ridursi ad 1
.-;
Paîre L L equilíbrio
Tl
molare dt una
Uno di essiè la Îemperatura,I'altro la composizione(Ìa îrazione
sPecre)
La figura 104 illustra il
Come int€rpretarei diagrammi di composizioneliquido-vapore'
diagrammacaratteristicodi due liquidi pedettamente miscibili chefornisconoun
è stato suddivisojn
-"-ot.opo a punto di ebollizioneminimo ll diagramma
o coffl' (avendoassunto
t0:. regione(a 1 iase>e regione<a 2 fasi> La prima è bivariante
monovariante (F' : I ) Ove st
co'stantela pressione,F7: 2), mentrela secondaè
un sistemaa composizione costante (un sistema, per esempio.
considerassó
un altro grado di
descrittoda un qualchepunto deúalinea a-a)si sarebbeescluso
monovariante (F"
Dn è complto libertà.Di fatto ciÒfarebbedi una regionemonolaseun sistema
:1) e di una regione bifase un sistemainvariante (F":0) La linea di
c si registra la
costanteassumela denominazione di isoplerc (dal greco, <di uguale
l'ossenazio- composizrone
dre la pentola abbóndanza>) Consideriamo, per comprendereil significatopratico di queste
di materiale di
impofiante è osservazioni,ciò che succedeiiscaldando una celta quantità
aisociata alle comPosizionea.
liquido'e consistendo di due
materialein óapprincipio,in ar,l'interocampionesi presenta
miscibili,anchemonof:ise: F": l Variando arbitra-
a dt una "o.pon"nti completamente
il risultatodi riamente la temperatura entro tale regionemonoÎasela faseanzidettaconsen'ala
a" in
delle fasi propria stabiltà, ma quando la temperaturaviene innalzata al valore
P :2 e di conseguenza F"
iqoitiUrio con il liquido comparela fasevapore Ora
:0. A determinarele quantiià relativedi vaporee di liquido sarà la regola della
di due fasi la
ragioneper la leva(pag.200):in a2 il materialesaràvirtualmente tutto liquido'in at il vapore
Una volta
l'andamento soperadl rre uolte il liquido. in aa è presentevifiualmentesolo vapore
sola fase ed è nuÓvamente
ovvio, che rnnar:atala temperatuiaal tli sopra di ao si ha una
è particolar- tìt-1
l'osserva-
ci occuperemodelle
binari. Come interpretarei diagrammidi statoliquirloJiquido'In questasezione
pressioni tali da escluderela presenzadel
miscelebinarie(C:2) a tempìraturee
in particolarealleg.oppie, \rdr parzialmente miscíhili'
vapore.Ci interesseremo ! !1q
mesiolarsi,in tutte le proporzioni a
pg-s9!bil! qualunque
di vista della 1uL u Oireincapacidi
fissare il
libertà.In tal
uno dei due
gmbolo F"). I1
ul caso F' : 2.
Parte L L equilibia
n (nitrobenzene)
comme'1ro:Essendostatoildiagrammarealizzatoperviasperimentale,leconclusioni
siamoperyenutisono(esatte).Diversesalebberostateoveilsistemafosses
assoggettatoa una prcssionedifferente
Composlztone
in un'unica
liAqB(ungqq4Plo discioglieretutto I'n-esanoe a questopunto il sistematorna ad esistere
delledue linee della figura
rratura T' aggllngg- fase,Èetta condizionee rappresgntatadal sovrapporsi
G à .oni"ntta'lònè a" Da questo momento in avanti
o: lr dissoluztonesara rils in .-t"po"o"-i
I aggiungerel verra tt fu"n"q* r,tL'tre4&clqltgi ni11q!912e1e1.9*n
!q;t'14]y1';il.::llT
unf iòla fqse,nella il nitrobenzene
nta punto il sistema st 6aq'Où;-nnl!nú qa'qàq-" -quale
isoluzione di n-esano il
andràaccrescendo propno p",o '"tutiuo tin"tt" -lt"-ggl'4i !i *-qlqr1!q
r saturadi n:9:1n9 11 virtualmenle infnita di tale sostanz,a
4troU_erì?9r-r! vl!!Ll4!tr9!!9-p!Io-
l4!lo l4lPpg*glls,- --L'et!"Ero
dell'aherazionÉì.lla lemplI4lurasi esplica'ulle concentr-azion! alle
{1nee. !n due fas disrjnre. Nell'esempio propo.to
ouiti-ii-r.riti.u la separazione
n e 50 g di nitrobenzene' a"rr" t"ópúììura piomuoi;è1a mGc$lila agi due componenti La
i:ió"rA' quandosi sìa
,oo essestessePresenti?A iilur-ion. in due fisi, p"r.on..gue-u, non si presentase.non
in t?-esano' mentle
oa sola fase? ,aesiunta una concentrazionepiù elevata di nitrobenzene
la regrone
rr della regoladella leva iuii.ta rn."o nitrobenzeneper fare spariretutto I'n-esanolnsomma'
dellecurvea
Bti nellerispettivefrazlo Uifu." upput" rn"no ampiae io si deducechiaramentedall'andamento
serie sufficìentemente
la del nitrobenzene123' i"-p".àa.u superiore.Mettendo insiemei risultati di una
grado di tracciarei
completadi espirienzecondotteallevarie temperaturesi è in
5'
d.llu regionebifase,come appunto si.è fatto in figura 10
-"'iuo.runao
"o#ni
uià à.t.tlninutut..pgl3g î\ Éf1l3lllclo!!!l-J Se4s9{4'4 49squl
uup1"4"199o1'""ntrazioni a
serve far un"
comparire *'910"
litilArllp^ilÍlÎil
Nel nostrotaso-
Eoperatura 290 K e le due in # iu'Jl"on si registraounquepei nèssuna composizione)
: dr raccordo con la curva qU419 99!!94!98neqm9!! 9q-{9le
Hla leva fornisce ìnoltre la
dettaremperaturaQlq mqqqlmaq.lb LoÉ4.Iìo
o
supertore
Jue fasi. e di conseguenza la definiamo temperatuta consoluta
ro nel rapporto 0,03/0,20 ior,, iq4t:Cl4o]" î",
* 11'sotiziie super
7i;p; ;;y; ;91t, 'simJra
-f!e monofase. del tutto naturale'
Che esrstanotemperaturecolsolutl iì4ienoii
irntaie. le concÌuslonl cul più ìntensomoto.molecolareche
-tende-a intuitivamentecon il
siaJé ciò si spiegherebbe
trr il sistema fosse stato f,u rugion. deila delle molecoleaflini a rimanere unite e dunque a
da
tormai" du" fasi distinte.Il fatto è cheesistono -sotlo pure sistemiqalqt_lgllz?qtr !!4
consoluta infetiore-al di della quale la miscibilita e totale'
temDeratura
i n
s o p r ae l i m ì i a t ae d à l u o g oa l l as e p a r a z i o n e d u es t r a t i N e o ffreun
;iíi*,iol
figura 10 6a Un Qomportamento siffatto
É".qtt" l" "tpe* acqua/tìietila4mina. possanodare
induce a ritenereche a bassat"-p",uiotà i dùe trpi di molecole
la miscib]lità recipro€-a A temperature
originea un debolecomplessochene esalta
E
E
F
verrebberomeno i diversi
-
I0 Gti quilihri: generalitù 257
di Ùna
casosi ottieneil di agrammaillustrato dalla figura l0 Ta Dalla distillazione
che condensa
misceladi cotltpositìonea si ricava un vapore di composizionebt'
- una volta sÉparato fornendo la soluzioneb2 (caratterizzatada miscibilità
jl fino a b. si delerminaIa separazioneir due lasj'
.iotale).Raflreddìndo dislillato
giacche'
lTuttó ciò che abbiamo delto rìguar<lala prima goccia di distillato'
proce<1endo nelÌa distillazione,vanno progressivamente mutando lanto Ia compo-
sizionedel liquido residuo quanto quella tlel distillato c alla fine' ove si lasciasse
evaporare e ricon<lensare l.intero cimpione, ci 'itrovqremmo ra! u! liqtÌido di
gomposizione
' identica a quella originaria)'
la situazione si presenta
$e la tempqralura consoluta superiore non esiste
refrigetan-
t"ssii-"nti piú cómplicata;in questocasoil àistillatoche goccioladal
,.li qna miqqel4 a 2 (fìnché la cornposiziore lo permetla) A
G"liu g," 1o,irrrttura i4qi
illu.,ior" qu..,o g e n e r ec J ic o m p o r t l m e n t o v r l e l r Î ì g r r r u l 0 7 b '
- , . . : , r t t t n i L l i S t a t a-
- ::tt rl'] felatlu 4t Cqlsiderìamo il punto al e Îaccjrmo distillaretLnllqurdo dl tule composlzlotre'
br'
:. .... ll4uiLli Pat'zial' La soluijone entreràin ebollizionein ar. fornendo 'n vapore di composizione
goccia e conclensandola avremo tln liquido chc con:err"r la
Separandola prima
'medesima
si trova a temperatura più bassa' br' QuesÎo punto sl
composizionema
bifase, per cui il condensato si separa in due strati già alÌa
t-t"-""ff" regìone
fino a b3'
temperatura d'el refrigeranù: I'ulteriore raffreddamento'per esempio
temperatu-
mantienela composìzioneall'internodellaregionebifase A qualunque
mediante I'applicazione della regola della levar la
ra data si ricaverà
proporzione
.-- relativa delle due Îasi liquide'
punto e' che
ll diagran.rmapresenta una sola peculiarità' l'esistenzadel
Una mrsccla
,uppr"r.Àu l'azeotiopo del sistema'a punto di ebollizionecostarte
e, darebbe luogo a due strati iquali permarrcbbero' put'
.h"-auerr. co^posizione
liberelebbeun
variantlo di propcrzione, Îino al pulto di ebollizione e Qui si
ropo ):
vapore di compàsizìoneidentica a quella del ìiquido (si tratta dell'azeot
nuovamente I'originaria miscela a 2 însi
ricondensandoloavremmo
giacché
Nel punto e ci ritroviamo con un sistemadi 2 componenti e 3 fasi'
un'unica lase vapore e due liquide Lar variarza'
l'equilibiio vede coesìslere
naturalmente.è F:2 3 + l: 1. e se operiamo a una pressioneprestabilitaF'
: 0. ln questapaÍicolare circostanzail sistemaè invariante,nel sensoche per una
il proprio
data pressionei due strati liquidi possonotrovarsi in eq.uilibriocon
vapore solamentea îemperatura e composlzlonedetcrlrÌlnate'
possano
Jlfefsl tipi di La lezione da trarre a questo punto è che per quanto complicati
staio raccàntano in realtà latti semplici F convc eÍìte
apparire,i cliagrammidi jl che vuol dirc
,luiqrl" int",pi"torli ponenclosi da un punto di vista opcrarùo,
i-^ugi.tur" una situazione eflettiva e muoversi sul dìagran.lma come abbiamo
enttano itt
îatto ier la ligura 107b. Le fasi appaiono e scompaiono'i sistemj
le quantità felative mutano progressivamcnte ; basta
ebollizione o solidificano.
nel diagramua Un altro rÌtìle criterio consiglia
pensarealla realtà dei dati raccolti
net
ài concentrare I'atteuione sulle ciarc piuttosto che sulle aree Vedremo
q
p r o s s i m ip a r a g r a f i u a l e s i a I i m p o r t a r v a d i q u e ' t e o s \ e r \ a z i o n i
r grandissima,mentre
ar quellox" : 0P5,Per
rr.rl: ,Ldiscendere lungo
.r.nnt sizione :rg: 0,91, liquido+A
I
I \ i-to K il camPionesl ta.
rarianleIiì comPoslzlone nel
loli.ìmento mantieneil
c r.9-. con un rapporto
comPlessiva
to!!'.ì!ìziLìne
ItlnLjcniiìta Presentala
del solido
I
I
I (AB)+A
I
Composizione
E
F F
(+ un po' di K)
Na?K solido
(+ un Po' di Na)
"_'__
Composizione
ir eÙidenzaun punto dt
a:,, Llundoorigine Figura 10.11. ll díagramm(Idi statodel sisrenra(Na' K'Na2K)mette
fusione int:ongruente.
Riscaldiamo ora A
.:i railreddamen- del composto, non semplicemente di una miscela equimolare)
di
rlura eutectlca "-S, f.i-"ní" il tlquido AB; se raffreddiamoquesto liquido' al punto
del composto AB'
;crrisponde alla soliúifi"azionesi avrà la cristallizzazione
. --
di A (o di diminuire
Supponlurnoora di aumentarenel sistemala quantità
gt: ciò porteràa una miscela di A e di AB La situazione cheabbiamo
;heimportanti ouettaài
presa in esame nella sezione precedente;
!.ciamentalmente ;;;;il" non'differisceda quella
dire. comprimere lintera figura 10.8
r< c,.rnsìdetevole l,unica differenzaè che dovremo,per iosr
fra A puro e la miscela equimolare di A
l\1 . costituito al ;;i;;; *mposizioni compttso
questo diagramma. c'è un altro, diagramma di
f, l8l'C e trova " I, nguru io.to. alu sinistra di
dalla presenza di B in eccesso'
ri mostrauna stato in tutto simile al pnmo, ma caratterizzato
maniera abituale'
.-,entodi piombo, Per interpretareil diagrammasuddettoci si regola nella
che cosa awiene raffreddando il liquido di
r qr.lla eutectlca), Consideriamo, ' a titolo di illustrazione'
sulle curve intersecate dalle linee dt
iute. ;";;;r;ì;; ", e fissiamo I'attenzione
raggiunge la temperatura a2 non accade nulla
rJmnla dl stato raccàrdoorizzontali.Finchénon si
utt po' di AB' che aumenta di volume via
..:eìsalepuro si ài rilevante,poi qui fa la suacomput*
à4 (intanto il liquido va arricchendost
:.'. che fonde a ui. "t",i iuft"iOu it liquido da a2 ad
úue applicazionr progressivamente in A). le quantità relativedi liquido e di AB solido si ricavano
la qualein a. Il rapporto
li,,lCrDle (COme Sl .orri" O,uUiuain. mediantela regoladellaleva (secondo
g :ra realizzatala ira liqoido e solidoe l1/lr) In a,,il liquido ha conseguito la composizioneeutectrca
di A e di AB)e I'intera massadel liquido
I -l C. il sistemaè e (cosìituitain questoiaio da una miscela
composizione. Al punto in-variantee sono
in tondizioni si solidificasenzaulteriori mutamentidi
A ed AB' mentre al di sotto della
rhiaccio londe sì, i"""qriftUi. il liquido e le due fasi solide
due solidi ln molti casi i solidi sonofra
cade e puó temperaturaeutectlcaeslsronosolamente
mìscibili ed è per questo che. abbiamo tracciato le curve di
.ia sufficiente. i"t.'l""ft"ti-"
di stato) quasi a ridosso degli assi
saturitzione(i rami discendentrdèl diugra-ma
r componentlA destro e sinistro
: AB.Un sistema Úna varianteimportantedell'esempio precedente si verificaquandola stabilità
del composto è limitata allo stato solido, mentre allo stato liquido esso si
rn iistema a due
La figura 10.11illustra tale tipo di comportamento' esemplificato
il iì determtnata ;;;ó""
"o'npoÀto definito che prende corpo quando
e costante di ;;;il;i;;;,; diila l"ga Na,K, un
i metalli sodìo e potassio'
si -escolano nel rapporto appropriato
11a'corrispon-
rl momento che Prendiamoin esamela "o-poii'io"" globalea sulla figura 10
l'equilibrio interamenÌe favorevole a Na'K' il
rii!i concentrazlo- denteal solidoNarK. Non esseìdo
r parlareproprlo diasrammadistatodicecheinalilsolidoecostituitodiNa2Kcontaminato
262 Parte I. L equilibrio
I riscaldamento il
ine a una miscela
proporzional-
depositodi Na
lrarK solidoe il
siascomparso austmite
di che essaPuò
ne del ausienlte+ cementlrc
b
l
ita di sodio ab,
la fasesolida L
liqurdo.
in equilibrio
una miscela di
o sifîatto e 0
" l
I composizióìe (carbonioper cento)
Fe Acciaio Ghisa
Composizlone
binurio tlmpera-
cubo.Al momentoin cui anchequest'ultimocongelaessoconservaocclusaI'aria
reessiLi stadi della sotto îorma di nebbia di bollicine minuscole.
Il campionepreparatoper essereraffinatocon la tecnicaa zonaha normaìmen-
te la forma di un sottilecilindro e vieneriscaldatoin una zonaristretta,in îorma di
disco,fatta avànzareda un'estremitàall'altra del materiale.Via via che av'ànzala
zona liquida accumulale impurezzecheincontra sul proprio cammino,in quanto
essesi ripartisconoappuntoin favoredellafaseliquida Un solopassaggioridurrà
di poco il contenuto in impurezze,presumibilmenie,in quanto un liquido
altamentecontaminatonon è in gradodi accumularemolta altra roba.È questoil
motivo per cui d'ordinario la tecnicadi raffinazionea zona prevedepiù passaggi,
ottenuti sottoponendoil campionea un treno di zonecaldee îreddeche scorrono
da un estremoall'altro.La zonaall'estremitàdel campionefungeda discaricadelle
impurezze:una volta che vi è passatosopra l'elementodscaldantesi ha il
raffreddamentoe il liquido impuro prima formatosi diviene solido impuro e si
scarta.
Per introdurre quantità controllate di impurezze(per esempio indio nel
germanio)si ricorre a una variantedi questatecnica,dettà lít)ellamento tt zona.ln
iestaal campionesi disponeun matedalericco della impurezza desiderata e lo si
il solidosi
poi
fa fondere,trascinando la zona risultante lungo I'intero campione.Se il soluto
dellaleva).
altro solido risulta altamenteinsolubile nel componenteprincipale, la zona liquida lascia
depositarenelmateriale'purodistribuendovelauniformemente I'impurezza
I liquidoresiduo drogato in maniera omogenea.
voluta e alla fine si sarà ottenuto un materiale
coirservandola anche in campi diversi dalla
La raffinazionea zona ha trovato applicazione
ionale,di mostrano
produzionedei semiconduttori, gtazie al fatto che i materiali ultrapuri
iniziale.
soventeproprietà nettamentedifferentida quelleche caratterizzanoi materiali a
e ripetereìl
grado di purezzaconvenzionalmente elevato.Per fare un esempio,si considera
distillazìone
normalmenteil bismuto come un materialefragile e durci,mentre al contrario'
bea
ottenuto medianteraffinazionea zona, forma bacchetteche si postono piegare
senzarompersi.Abbiamogià visto comebastiqualcheunità per centodi carbonio
di vista il per dar luogo a ghisafragile:ebbene,sesi allontananoanchele minime traccedi
di composr- impurezrail ferro conservala propria duttilita fin quasi allo zero assoluto.Si è
applicatoancheil metodoalla raffinazionedei prodotti organici,per esempioper
di equilibrio
io. che nel
rendereinodore sostanzeritenute maleodoranti.
gradual-
processo 10.4 Sistemi a tre componentl
dal solidoin a il massimodi 5. Anche
dunque della one
i caratteri tre variabili e !l tentativo di rapplesentaregli equilibri fra le fasi st
cherebbefino a sfior4re!ass!!!do,Pe1qcqU.qt4lqun minimo di familiarità
facciamolo
residua un
il liquido
io. Il primo
La sceltadellecoordinat€tdangolari.Ur un sistemacostituito dai tr9 gompqne{t-{' ! 9 C, !q
depÒsito,
gommadelle corrispondentifrazloni nof al! v49 1; rú-+ r(! + )ú{: 1, e ll primo.
indietro un dì
il s-oddisfacimenro
r:qgilito del diagrammaè cheessoassicuriau-tom-aticamente
o lungo è offerta dal triangolo equilatero La geometria
tale conlizione. La soluzione
lrovoca la elementareinsegnache la sommadelledistanzedi un punto dai tre lati uguaglia
a ! .l l
I'altezzadel triangolo,ciò chela figura 10.14illustra in riferimentoa un triangoÌo
risulta
equilaterodi altezzaunitaria. Se rappresentiamomediantequelle tre distanzele
frazioni molari xn, xu ed xq, qualunquepunto interno al triangolo rappresenterà
dei e. viceversa. qualunquecomposizione
una misceladi una certa composizione.
di ghiaccio potrà essererapprssentataper mezzodi un punto interno al triangolo
al fatto
Ed eccocome stannole cosein pratica (fig. 10.1a)Ilgmaginiamodi tracciare
una certa
nel triango-lQ.uqLsell{1, ry119aq41lele.aclqqculg dei lati e ponialqg th} !:'a!r94?.
accumula
4spetto alla basecordspondentemisuri la frazionemolaredi un componente(per
del
Pefie I. L'equilibrio
-xo.r", 16) /\
'=
. (0,5. 0; I . 0;4)
-Yol-tq.$y-qltq
la precisioneil componenteindicato dal verticeopposto 41-1q!9'-4i
1-i!-!s-urail4!sc-ule
-GtL"--ùeua$i.1ipglto ueleryilQ|!-rcua
& 191'9
SI molare di B, con lo zero
la frazione
punti seguenti:
Esempio(Obiettivo 1l). Ripo ate sopra un sistemadi coordinatetriangolari i
(a) xA:020, xs = 0,80,xc:0,00
(b) xn:0,42, xB:0,26' xc:o,32
( c ) x a : O ' 8 0T' B : 0 ' 1 0 ' r c : 0 ' 1 0
(d) xo:6,19, x" :0,20, x" :0J0
(e) xA:0'20' xB:0'40' xc : 0'40
(0 rr:0,30, tB = 0,60'xc:0,10
per B'
Metodo,La distar.fja spettoalla baie oppostaal verticeA corrispondea xn;idem
La fraziote molale di C risulterà automaticamentedetermmata
Rispostal punîi sono diagrammatiin figura 10'15'
10.Glí equilibri: generaliîà
i altri due
binari (4, B),
ra ricordato iÌ
opposto, figura
ienta una
che si passa,ad
zione originaria
una volta si
dn rriangoli simili,
rappresentare il
basterà unire il
male.Qualunqgg
giacere su quella
Com|nento'siosservichecomegiànotatoneltesto-ipunti(d),(e)ed
tuttj sullastessaretta
e giacciono
caratlerizatida un rappoÍo xa/xBcostante
e quello
Liquidi parzialmentemiscibili. Un buon esempio di sistemaa tre componenti
acqua/cloroformio/acido aceticoL'acquae I'acido aceticosi mescolanoin tutti i
rafporti, e altrettanto è vero per il cloroformio e I'acido acetico Quanto al
clóioformio e all'acqua,essisonosoloparzialmentemiscibili Comevanno le cose
mescolandoi tre Prodotti insieme?
Il diagrammadi stato a temperaturae pressìone ordinarieè quello rtpor-
e
.r rr: idemper B. tato in fi-gura10.16.Se ne deduie che le miscelebinarie CHCI./CH3COOH
CH.COòH/acqua dannoluogo a sistemimonofase, mentre la coppia CHCI3/ac-
oui lluto inferiore del triangolo) possiedeuna regione monofasea ciascuna
Parte I. L equilibtio
Il ruolo dei sali aggiunti.Tanto il cloruro di ammonio quanto il solfato di ammonio sono
solubili nell'acqua, ma quale solubilità manifesterebbeuna miscela di entrambì i
sali?
La figura 10.17illustra il diagramma di stato valido a temperaturaordinaria'
Per faciiitarne f interpretazione si sono tracciate le linee di raccordo (A rjgore
occorrerebbe un fascio continuo di congiungenti, ma lo scopo dell'illustrazione ne
verrebbe inevitabilmente tradito). Il punto b indica la solubilità del cloruro dì
ammonio in acqua: la miscelabinaria di composizioneb1 è costituita dal solido
indisciolto e dalla soluzione satura supernatante di composizione b Il punto c
indica la solubilità del solfato.
Si consideri la soluzione ternaria di composizione a1. Si tràtta di un'unìca fase,
insatura. Evaporando ora I'acqua la composizione si muove lungo la retta alaa In
-F
10.GIi equilibri: Senetalitò
,:r,,u.,.Partiamo
facilmente nel
e.rsi applicherà
tùtema lungo la
mostra ancora
acquosaplu
in
dissoluzione
maggiormente
dr a, al vertlce
iratilamente il
di sapere
delledue fasi,si (NH4):SOr
i due fasi, ma a
altro
di una sola
raccordo(aventrtulte un
a2 essaincontra la regionebifase,e in basealle linee di
di cloruro solido ll liquido va
uÉrti"" in comune)cristallizzauna certa quantita
af0. e di acqua, composizione si spostain
l: descnvete I
arricchendosirelatrvamentein solfato *èott" lu sua
di acqua si perviene alla
direzione di d. Allontanata una quantità sufficiente
la soluzione satura di
composizionecomplessivaa., dove si tr-ovano-inequilibrio
che qui le due curvesi
dell'acquae
"o-io*ion" O,it "lororo soiidoe il solfatosolido1sivedrà
in pratica per cui F:2 Considerando
in"ontruno; Oia ci sono tre fasi e tre componenti'
= 0.ó0del lato
àeterminatela pressione e la temperatura' si tratta di un.puntoinvariante(F" : 0)'
lera la loro diminuiscela quantitàdella
A partire da questopunto,evaporandoancoraacqua'
solidi Giunti al punto aa
soluzronesaturae va"no ú"poiitandosicloruro e solfato
la miscelabinaria dei due
con il solventeè totalmente'"oàput'o e ci ritroviamo con
delle fasi
solidi.
I li:03s/1. I'acqua ltgura con una
Nella composizionedella soluzionesatura ternaria
e quando nell'una e nell'altra delle
na è (0,49, frazione molare inferiore a quella con cui è presente
nel loro complesso i due salt
0.1:).Ì'altra soluzionibinarre(b e c), e cié sta a significareche
di quella singolarmente
chel'acido sono capaci di dare úna soluzionepiù concentrata
e dall'altro.È questoil cosiddetlo effetto delloionein comune,rrr
rna semplice ottenibil; dall'uno
rgistrare la uirtù d"l quul. ciascunsale esaltala solubilità dell'altro'
tÈema nella
dell'acido (Obi€ttivo12Ì Dopoaverepreparato a temperatura ordinariaunasoltzionedi 50g di cloruro
Esempio gli
di ammonioin 30g d, u"q"ù''i ugglt-tniono 45 g di soÌfatodi ammonioSi descrivano
stati dei sistemiinizialee finale'
1017'
sono
Metodo.Cortverter\rdo le massein frazionimolaripossiamobasarcisullafigura
cntrambi I relativadellefasisi possono ricavare dal diagramma applicando
Composizione e incidenza
la regoladellaleva'
ordinaria. r;
Risposfri. Le mass€ molarideitre componenti sono:acqua:18gmol clorurod'ammo-
lA rigore
-., j:,Sgtof 1; solfatodi ammonio: 132gmol-t Avremoallorache30g di acqua
45 g di soÌfatod'ammonio
forniscono1,67mol: 50 g al ftotuto di ammonio091 mol: (0,64,0'36,
doruro di inizialein frazionimolari risultaper conseguenza
0,34mol.La "omposizroie d ammonlo
dal solido per
quatafinal; (0,57,0,31,0,12) acqua' cloruro d ammonio e solfato
o,òO), dauna
I punto c ci.rendiamo conto cheil sistema inizialeè costituito
,t"tt'oràin".Dallafigura1017 con una
allo stato solido'
soluzionesaturadi cloruro d'ammonioe da quest'ultimo l'aggiunta del solfato
(0,64,o,:i,ì,ooi""i i"pp. rto 12,212.'7: U0,22. Dopo
fase. composizione
alaa.ln Cè una soÌafase.
270 Parte I. L equilíbrio
Problemi
10,1.Il compostop-azossianisolo dà origine a cristalli liquidi. Si sono introdotti 5 g del
materialesolidodentroun tubo successivamente postosottovuoto e chiusoermeticamente.
Applicandola regoladellefasi dimostratecheil solidodevefonderea temperaturadefinita
e che altrettantodefinitaè Ia t€mperaturadella transizionedalla fasecristalli liquidi alla
lase liquida ordinaria.
10,2.Indicateil numerodeicomponenti presentinei sist€mielencatiappresso. (a)NaH2POa
in acquae in equilibriocon il vapor d'acqua;si trascuriI'eventualitàcheil salesi ionizziin
soluzione;(b) idem,ma questavolta tenendoconto della possibilitàcheil saledia luogo a
ionizzazionecompleta:(c) AlCl3 in acqua,tenendopres€nt€I'idrolisie la formazionedi un
precipitatodi A(oH)3.
r.rtura.Quanti 1000
r.ir.bberostati
! temperatura
í,.nde la loro
! i.rti riportati
.1, liquido (in
\f -sOiNìO.
-
1 1 L'elettrochimicadell'equilibrio:
ioni ed elettrodi
Obiettivi di apprendimento
Dopo avere studiato attentamentequestocapitolo dovresteesserecapaci di
(1) Definirel'attiDità,il coellìciente
di attiuítàe il cofficientedi atti\itù mediodegli
ioni in soluzione(pag. 276).
(2) Fornire Ia descrizionedell'atmosferuionica (pag. 278) e illustrare il ruolo
ch'essagioca nel deîerminarei coelficientidi attività medi degli ioni (pag.278).
(3) Enunciarela forma del potenzialedi Coulombschermato[eq. (11.2.4)].
(4) Definirela forza ionica[eq. (11.2.6!.
(5) Dedurree applicarela LeggeLimite di Debyee Hùckel relatla al coefficiente
di attivitàmedio[eq. (11.2.11)] e dire comesi possaestenderla a soluzionipiù
concentrate (pag. 286).
(6) Definire lI potenzialeelettochimicodegli ioni [eq. (11.3.21.
(7) Dedurre un'espressionevalida per la dilfercnza di potenzioleaí lcttí di
un'interfacciain funzione della dffirenza dí potenziolestuniard e dell'attività
ionica(pag.292)
(8) Dedurre un'espressione valida per la differenzadi potenzialecaratteristicadi
ùn elettrodoa gasfmetalloinerte leq. (11.4.2)1.
(9) Dedurre un'espressione valida per la differenzadi potenzialecaratteristicadi
un elettrodo a metallofsaleinsolubilelione(elettrodo di seconda specie [eq.
(11.4.3)l)e illustrarnela costruzione.
(10) Dedurre e applicare un'espressione valida per la differerza di potenziale
caratteristicadr tn elettrodoredox feq. (11.4.4)).
(11) Chiarire come insorgell potenzialedí contafto liquido (pag. 297).
(12) Dedurreun'espressione valida per la differenzadi potenzialedalle duebande
di :unamembrana(pag. 280).
5
'q
11. L elettrothimi(a dell'equilibîio: ioni ed elettrodi
librio:
Introduzione
del
L'elettrochimrcamoderna si propone come scopo principale 1o studio
t c:-<re caPaci di ioni nelle varie circostanze sperimentali Le
comportamentoe dellereazionidegli
I ;::: ii,ì nrediodegli poi importanti applicazioni in una serie di
"onoraa-" così ricavate trovano
campi,dagli accumulatori allepile a combustibile' dalla catalisi alla corrosjone'
processidi
c r -itrare il ruolo alla funzione delle membranebiologiche.Non Si tlatta, a rigore, di
t1 r ...n1(pag. 278). i sistemi biologici consisterebbero di acqua'
equilibrio (per esempio,all'equilibrio
anidridecarbonica,qualchealtro gas e una certa quantità di ceneri)' ciononostan-
t :r', ill.j.+U
alla
te la conoscenzadell'elettrochimicadegli equilibri è premessaessenziale
conoscenza degli altri processie di per se comunque è suscettibile di applicazioni
.. . rl coefficiente
:-. .r srrluzioni Piu importanti.
NellaformuÌa:ltonericevutaaicapitoliplecedentilatelmodinamicaèSuscet
tenerconto
bile di applicazionediretta al trattamentodegliioni in soluzionePer
della prèsenzadella carica elettdca occorre solamente introdurre un paio di
^ ai latí di I'interazione elettrostatica fra gli ionì' che
modifiìazionidi dettaglio lnnanzitutto
r dell'attività li allontana dal comportamento ideale anchea
ha luogo anchea distanzaelevata,
In secondo luogo gli ioni sono sensibili ai potenzialr
concentrazionibassissime.
attenuatadallapresenza di un
:a:ltteristica di elettrici,sicchéla loro attivitàchimicapuò essere
più fasi (per esempio un elettrodo metallico
potenzialeidoneo. Ove coesistano
può trovarsr a un
sr:rtl!-ristica dì ì__erso in una soluzioneeletîrolitica),ciascunadi esse
specie [eq. potenzialedifferenteeinquestaosservazioneèil.nocciolodell'elettroch
Nel capitolo presenteprenderemoin considerazione questi due punti fta lolo
non indipìndenti, uedenio come gli ioni reagiscono ai potenziali elettrici che
:: poterzìale (da deriverà l'espressionedel
scaturiscànodalla presenzadi altri ioni ciò
di attività)nonchédall'esistenza di fasi diverse in contatto reflproco {e
L
coefficiente
da qui deriveràl'espressione del potenziale elettrodrco)'
Jue bande
( 11 . 1 . 1 )
(tr.L.2) I RlF_(4/.g-ks_.)_
-ryf,):-4_'-
che sarebbevalida tanto a concentrazionimoderatequanto a diluizioneinfinita.
Lo stato standard si identifica!9L!9 lqllzloni ideali con lo stato di molalità.
ugi!4!i4. Per stabilire stati standard e potenziali chimici delle soluzioni reali
dobbiamo seguireil procedimentoillustrato al capitolo 8 e individuarelo stato
standardnello statoipoteticoche pur essendocaralteizzatoda molalità unitaria
obbediscealla Leggedi Henry.Questopunto,in verità piuttosto sottile,è statogià
ampiamentediscussoai capitoli 6 e 8;lo richiamiamoqui mediantela figura 11.1.
L'attíaítà di uno ione è lesata alla sua molalità da
(11.1.3)
la soluzioneobbediscealla Legge
ed è priva di dimensioni.A bassaconcentrazione
di Henry e cor4,slpllsntemente I'attività a merico della
molalità.Sene dedu"" "b" ubu""u-"onffi
ll-ói; ente neutre per la
presenzacontemporaneadi caîioni e di anioni. Non si tratta comunquedi un
vincolo necessario,giacchési può concepireuna soluzioneformata iniettando
dentroil solventeioni di una solacaricae per brevetempola soluzionestessanon
sarebbeelettricamenteneutra.La termodinamicadi una soluzionesiffattanon è
stata ancora oggetto di studio, quindi ci limiteremo alle soluzioni di tipo
conveÌzionale,elettricamenteneutre,discutendoI'attività di uno ione esclusiva-
mente in preserzadi ioni di segnoopposto.
Denotando con a* il iale chimico dello ione monovalente e con
dell'anione il potenziale chimico o
t t ++ p : p ? + p 9 + R T l n a ** R T l n c -1)
: u? + p9 + RTln (rr*/molkg-
1)+RTlny*y-. o = Y e/^P.t
+ RTln(l?4 /molkg
Le interazioni elettrostaticheresponsabilidella deviazionedal comportamento
ideale sono incorporate nell'ultimo termine, senzache sia per altro possibile
ascrivereuna parte di tale termine ai cationi e una parte agli anioni. Da questo
punto di vista tutto ciò chepossiamofare è di introdurre un coefrtcíentedi attiúità
ionicamedio -
L.r uo+ ?: U (-ko) -I C" 1,
(11.1.4) l::ll-l ltt2
T,
formulando i potenzialichimici nel modo che segue
I r : P ++ P -
p * : p l q R T l n ( m * / m okl g - 1 ) + R T l n l *
p-: p? + RTIn(n /molkg-r)+ RTlnT*
lL L'elettrochinica dell'equilíbrio: ioni ed elettrodi
ne infinita.
{ato di molalità
soluzioni reali
niduare ìo stato it",uos
Elolalitàunitaria
Jottile.è stato g1à
l a h g u r a1i . 1 . cosi da ripartire egualmenteil termine rappresentativodella non idealità
ne ottenuta il sale e contenente o
ioni M+k- e X 'I nel rapporto p:4, il coefficiente di attività medio e dato da
(11.1.5) lx:(lo*ln- )'t', n:p+q,
ql.l4I gcse geltlg il potenzialechimico dell'una e dell'altra specierisulta
-numerico
. . 4 - della r)+Rrln)'*.
,i
. - -
aúf tl rl4 lolìlc? 1; (11.1.6) u l + R T r n l m i l m okl g t i - f.,tr,rìy',- = Gaii,,'
!i:
Nuovamenteil terminerappresentativo dellanon idealitàLè distribuitoegualmente
neutre per la f r a i d i v e r s it i p i d i i o n i .
@munque di un Il problemaprincipaleè a questopunto la determinazione di 7*. Una volta che
iniettando avremo potuto stabilire in qual modo esso dipenda dalla concentrazione e dalle
stessanon altre proprietà della soluzione(per esempio la temperaturae la natura del
siflatta non e solvente) saremo in grado di studiSre le conseguenzetermodinamichedel
ioni di tipo potenzialechimico (quali le costanti di equilibrio e le solubilità)
bne esclusiva-
11.2 Un modello per gli ioni in soluzione:la teoria di Debye e Húckel
tllvo e con
Gli efletti a lungo raggiodelleinterazionielettrostatiche fra gli ioni fanno si cheil
soluto
comportamento delle soluzioni ioniche si discostidecisamente da quello ideale'
Menìre I'energia di interazione fra molecole neutre declina secondo R 6 (doveR
, ' . 1 , - R ; &o , rappresentala distanzachele separa),I'interazionecoulombianafra ioni dotati di
a .-- l carica declina secondoR 1. Ciò vuol dire non solo che gli ioni interagiscono
anchea distanzerilevanti,ma anchecheproprio le diretteínterazionielettrostatl-
che, coulombiane, predominano con ogni probabilita sulla deviazione dal
comportamentoideale.È questoil punto di vista dal quale intendiamomuovere
-ro possibile per costruire un modello della struttura delle soluzioni ioniche Al pari del
i Da questo
modelloconcepitoda van der Waals per i gas reali,la teoria di Debyee Hùckel
di attiL)ita
ollre un esempioeccellentedi come si individuanoin una certa situazionefisicai
- _ .* \, tratti essenzialie li si saldainsiemein un modelloquantitativo.Il problemaquesta
volta e più intricato, ma sono semprei concettifisici fondamentalia guidarei
nostri passi.
Gli ioìi di carica oppostasi attraggonoe questolasciaritenereche cationi e
ani6í.-non.si distribuiscanouniformemente,be4sì ch9 gli uni tendano ad
àddensaisinelle vicinanzedegli altri, figura ú.2. Nel complessola soluzioneè
leutra, ma nelleimmediateadiacenze di ciascunoione prevalgonogli ioni di segno
Parte L L'equìlibfio
l3l Si identifica la variazione di Gibbs con il lavoro elettrico, w", impiegato nel
caricare gli ioni mantenuti nella loro distribuzione Îinale
Tali enunciazioni si combinano fra loro per dare
Abbiamo ridotto il problema alla ricerca della distribuzione finale degli ioni e
alla determinazione del lavoro necessarioper caricare 1 mole di ioni in quella
t. distribuzione distribuzione.
Înale
lz carithe soppresse.
Esempio Misure nei cui paÍicolad entrercmopiù avantidimostranocheil coeflicientedi attività del
3, 0,769a
'C di 0,01mol dm
cloruro di potassioin acquaa 25 è 0p01 aìla concentrazione
0,1 moldm-3, e 0,606 a lp moldm-3. Si calcoli la quantità di lavoro occofienteper
caricarcI'ipoteticasoluzionenon canca.
Metodo. Si può ricavare il lavoro elettrico applicando I'eq. (1121) nella lorma
n" = RTln?: 2,303RTlgl, dove 1g significa1og16.
Risposra. Alla concenlrazione dj 0.01moldm-J il lavoro é
l m o l - t ) x ( 2 9 8K ) l g ( 0 9 0 1 )
w " : 2 , 3 0 3x ( 8 , 3 1 J4K
: - 0,258kJ mol '.
- 1,24kJmol '
A 0,1moldm-3 troviamow": - 0,651kJmol-1 e a 1,0moldm-3 u":
Commento.Iì calcolo dice di quale dimensionesiano le energiedelle quali ci stiamo
occupando.Si osservicome si tratti sempredi quantità negative.II significatodi questo
fatto è che prendendoin esamele interazioniionicheI'energiaillterna del sistemaregistra
. non statico: Il maggioreeffettoa concentrazioní
una caduta(g1iioni si attraggonovicendevolmente)
oni opposti
ioni oonosti gli ioni risultano in questocaso piu vicini
superiori si deve al fatto che in media
' È ftfféto
L'atmosferaionica.Il potenzialecoulombianoalla distanzar da uno ione di carica z,e e
risultano t|l.2.2) $, (r\ : (z,e
I 4nesl(l I r).
atmosfe-
(All'Appendicetroverete gli elementi essenzialidi elettrostaticache conriene
rivedeiè.)Quello indicato è il potenzialegeneratoda uno ione isolato nel vuoto'
Innanzituttà la presenzadel solventedeprimela forza del campo(fig 114) e sela
una
sua permittività relativa (costantedielettrlca)è K,, il potenzialediviene
dfettiva, ma
derivanti (rr.2.3) S;(r) : (z'el4nesK,)(11r).
allo stato
Ci sono molti solventinei quali questariduzionedi forza è di granderilievo' Per
di attività si
fare un esempio,la permittività relativa dell'acquaè 78,5,per cui ad una carta
dall'aver
distanzail campo coulombianosi riduce rispetto al vuoto di circa due ordini di
alterato la
grandezza. È qrrestuuna delle ragioni per cui I'acquaè un ottimo solvente:le
interazionicoulombianesubisconouna tale attenuazionead opera del solvente
molare
che gli ioni finiscono per interagire solo debolmentee non si aggreganoin
cristJllo. La tabella 11.1 riporta I'elencodi una serie di valori di permittività
relative.
Il secondodegli effetti che si verificanoin soluzionescaturiscedalla presenza
dell'atmosferaionica.Immaginandodi introdurre nella soluzioneuna sondaper
misurareil potenzialecoulombianoin prossimitàdi un determinatoione, fìgura
11.4, ci si iende conto che il potenzialestessodeclina Con la distanza pirì
rapidamentedi quanto non lasci prevedereI'eq. (11.2.3).Ciò perchéritraendosi
dallo ione centrale la sonda penetra nella debole carica di segno opposto
Parte I. L'equilibrio
- q ,r
_0,2
0,1
_0,4
potenzialedi Coulomb schermato
-0,5 (K,:1 5.,'D:l0nm)
-0,8
- 0,9
- I,0
"C) 78,54
Metano 1,70(a 173 Acqua
"C)
80,37 (a 20
letracloruro di Ammoniaca 16,9
catDonro 2,274 22,4 (a -33'C)
"C)
Cicloesano 2,0'15 Acido solfidrico 9,26 (a - 85
Benzene 2,274 Metanolo 32,63
Etanolo 24,30
Nitrobenzene 34,82
stessaN'il caso
scaturisceda una certadistribuzionedi caricacon la distribuzione
presentisimmetlia sÎericail potenziale dipende
ct" ta olstriurrione della carica
aa raggio,il checònsente di utilizzareun'equazione di îorma assat
"r.f".i*..*"
semolice:
( 1 / r : ) ( d i d r()r ' d d r r / d r ) : p , ( r ) . / e o K ' .
la densitàdi caricaalla distanzar dallo ione i'
La quanlitàpi(r) rappresenta
Intróducendoin quest'equazione di /'(r) si ha:
I'espressione
( r 1.2.5
t ,[ rrrri- p.lrl, oK,
- 0,07.
Commento.Inquestocaso la qùantità è apprezzabilmenteminore di uno. Si noti ch'essa
diviene comparabile all'unità per r-3 nm, un valore che come vedremo è
appropriatoa concentrazionidelÌ'ordinedi 0,01moldm 3, quando cioè la validità della
teorla vlene meno.
e dunque
(11.2.7) A ( r ) : - ( 2 p e 2 L l l k Tó)t ( r ) .
La forza ionica è una grandezzache ricorreràin tutto il testo ogni qual volta si
discuteràdi soluzioniioniche.Il ruolo che gioca devela sua importanzaal Îatto
ch'essarappresentatanto Ia carica degli ioni quanto la loro concentrazione.
L'ultimo risultatoottenutomostracomedensitàdi caricae potenziaÌe siano
direttamenteproporzionalì(è però di segnoopposto,grazìe alla prevalenzadei
controioni).Ciò consentedi risolveresenzaeccessivadifficoltà I'eq. (11.2.5)in
funzione di ro:
(1r.2.8) rl: -
€IK,RTl2pL2e2I
Il suddettovalore di ro bastaper determinareil potenzialerelativo a uno lone ln
qualunquepunto [eq. (11.2.4)], nonchéla densitàdi caricain quaÌunquepunto
nell'intornodi uno ione [eq. (11.2.7)].
a t:-. 4zeoK,)(li/r) l n d e f i n i t i ra a b b i r m o i r i r u l t r l i \ c F u e n t i :
la\iene molto Srande. r[ molK!
' 0,001 0,01 0,1 1,0
,:..l.rre con maggiore /D/nm: 9,6 3,0 0,96 0,30
i unr concentrazione nell'esempio
P-:r l acqua ii 25'C, Commento.Se rD è indicativo in rapporto al valor medio di r utilizzato
l'esponeruiale della teoda di
orecedentelpag. 281).si puó ammetteriche l'aver interrotto
a concentraj'ioni significatìvamente inîeriori a
bJt. . Él'"r.ir sia operazionelecitasolo
di pagina284 confermerà che si può interpretare rD come la
lòi'."rtgli. l" aiscussione
(11.2.9),a pagina
àìrtun,u ',''""oiuirrt".postafra le cariche:si vedanoi rilievi relativi all'eq.
costante dielettrica dell'acqua ai fini
:à+. Si noti pure quale importanzaabbia l'elevata
delleslensrone <jelcampodi valjdiru della leoria'
se le
--ì Prima <li tentare ì'applicazione di questi risultati, occorre verificare
f,.! propdetà clella distanza di schermaggio o distunza tli Debye' ro'siano conformi aÌ
constatiamo che essa aumenta
;ig;ficato che vi attribuiamo. Innanzitutto
presente che
a .;i. Si noti ch'essa oi'or "rror" della temperatLÍa, il che si poteva prevedere tenendo
I'atmosfera ionica indebolendone
e.::: redremo - è i;ugit-lotl" termica ha I'efîetto <li disaggregare
della costante
I .:.!- l! \'àliditàdella i'ulio"" ai schermo La distanza di Debye cresce al crescere
le intelazioni ione-ione divengono tanto
dielettricae ciò si accorda con il fatto che
il valore della costante K,: quando K. è grande'
fiJ a"Uoti quanto più si innalza
ia n1 degli ioni La distanza
iioè, to ion" ""nttuìe non riescepiù a trattenere la propria atmosÎera
ionica' A rappresentare la
Jl ó"Uy. diminuisceal crescere clellaconcenttazione
ionica 1' che si eleva all'aumentare
aip"naé-u dalla concentrazione e la forza
(l'1)(per il
<leilaconcentrazionestessa.Nel caso, per esempio,di un elettrolita
i o n i c aè l : l ( r r * * m - ) : m ' d o v e i r i n d i c al a
;;;L t. :1 e l; l:1)la forza
:m- in virtù dell'elettroneutralità) Per un
àolalità del soluto (si osservi chem*
la forza ionica di una
elettrolita (1,2), che dà origine agli ioni 2M++X2 :2m
qm essendo m : m ed m+ La
soluzionedi mólalità rr è I : ifu.7 ): 3rn'
tabella ll.2 riassume la relazione lra Îorza ionica e concentrazlone'
\a i UnO lone ln
m, peresempio,
Allamolalità la îorzaionicadelsaleÀ'4,\'che
unquepunto N.4:*X:
struduralo
si intende ' è 15m.
-3,0 -2,0
lg (c/moldm-r)
'":r aa,t.
f'
Qui 4, rappresentala caricaesistentealla fine nel punto in esame.Nell'espressione
su riportata @ indica il poteuiale corrispondentealla posizione dello ione
centrale,10ione,cioè,presoin esame,e che si può ascrivereall'atmosferache lo
circonda.In baseall'eq. (11.2.4)il potenzialedovuto all'atmosferastessa,in un
dato punto, è
per carlcare
sLiluzioni ioniche
Ora siamo in grado di valutare tutto il lavoro necessarto
, .ttrie carica dello ione centralesia q arutchézie'
completamente centrale
10io-ne Ove la
(11.2.9)
sostituendo appunto z,e con q Nel corso del processo
si màdificheràI'e,q.
(z1e)Il lavoro
ài "uri"u-"nto si'porta q dal valore iniziale (zero)a quello ltnale
occorrenteè di conseguenza
per caricareuna
Esempio Nell'Esempiodi pagrna279 abbiamoconstatatoche il lavoro occoÍente
partire dallo stato ipoletico non carico era nelcaso del cloruro
toiurion" àf"tt.ol'iióa a
di Opl molkg-'- pari a -0,26kJmol r' Provatechela
ai p.iutti" "lfu **"ntrazione
dì grandezza
teória di Debyee Húckel permettedi stabilirc per questaquantità l'ordine
cofletto.
acquosa
Metodo.A fornirell lavoroè I'eq.(11.210).Quanto al valore dì ro per la soluzione
l 1:1, lo abbiamo già calcolato a pagita 282; ro:3'0 nm'
I figura11.5mostraI 0,01molkg di un elettrolito
una seriedi elettrohtl Abbiamodall'eq {l1.2 10)'
Risposta.
che per assimilarela
-(1,60 x l0-1e C)' x (6P2x lO' r mol-')
ente occorrano10
di fondamentoPer 8 z ( 8 , 8x5 1 0 1 2C ' N - 1 m - 2 ) x 7 8 x ( 3 , 0 x1 0 - m)
: - 0296kJmol- r '
Commento. il chelasciaritenerechea questa
Le quantitàsonofra loro in buonaccordo,
il coefficientedi la teoriadi Debyee Hùckelsia
concentrazione € valida'
attendibile
a caricare lo ione
atmosferaionica. di attività nel casodi una
Siamofinalmentein grado di calcolareil coeffrciente
drj a un Punto nel
soluzioneionica derivanteda MrXo:
l n y * : ( 1 / n )( p l n 7 ++ 4 l n l )
: - \ln) (e'Ll8ÍeoK,roRT) (Pzz*+ qz2)
urole di ioni e doven: p I 4. Ma la neutralitàimponeche pz+ + qz-: 0' sicché:
2 . 1[ M s c l J
']r x 10'
[4mol ks
ione
L'aver scelto tale potenziale modifica il lavoro di cadcamento dello
jone stesso'dove
centrale, giacché ora la carica viene aggiunta alla superficie dello
il potenzi-aleba il valore ry'(r,).L'insieme di manipolazioni che già aveva condotto
all'eq. (11.2.11)porta ora a concludereche
( a l
-j r.
(1r.2.r2\ ler':-l ' r o )ll : , : t l m o kl g r l r
[(1* r',
La distaua di Debye che figura al denominatole varia anch'essainvetsamente
ha la
con la radice quadrata della forza ionica, eq. (11 2 8), dunque I'espressione
ad esaminare i forma:
.uanto attiene alle
I . . -
rrlù successivoe ner
I L6 mostra come
;:ro-ndadallaradice
(11.2.13)
1. +A*\ll
dove,4* è ancorauna costante.
A
mo I I ? - o l ì l l Il:.2
l(Irmolkg-')"
o deelettronizzazione:
e di una fase di ossidazione
ossidazione:B-D+e-.
Uno dei modi di eflettuarela reazioneconsistenel mescolarei reagentiA e B, così
chel'elettroneliberato da B nello stadioossidativosi trasferiscaalla vicina specie
' A. Nel corpo dellamiscelatali trasferimentiawengonoin ogni possibiledirezione,
frgura 11.8a,senzache sia possibiletrarne lavoro utile (prescindiamodal lavoro
ipl dovuto ad eventualecontrazioneo espansione del sistema)C'è un altro modo
,di effettuarela reazione e consiste nel separare le specie reagenti A e B,
tcollegandole però con un circuito elettrico,figura 11.8b. In tal caso B versa il
proprio elettronein un elettrodoe A 1oraccogliedall'altro.Occorrenaturalmente
collegarei dueelettrodicon un cavochepermettadi far giungeread A gli elettroni
ìabbandonati da B. Al procederedella reazionesi stabiliscedunque nel circuito
r esternouna correnteche si può mettere a frutto per produrre lavoro.
Il fatto cheda un elettrodoall'altro corra una correnteelettricasta ad indicare
chegli elettrodistessidevonotrovarsi a potenzialeelettricodifferente.Allinchéla
reazionepossasvolgersi,la specieA ritira elettroni dal proprio elettrodo,il quale
acquistauna caricapositivadovuta al fatto chei cationi che lo costituiscononon
trovano più compensonella caricadel mare di elettronicorrispondente.Opposto
11.L'elettrochimicadell'equílibrio:ioni ed elettrodi
rcoria di Debye e
del-
consíderazione
@nl. potenzialet
èl,effettosull,altloelettrodo,dovelacessionedielettronidapartediBtend
l generareun eccesso di caricanegativa Una caricapositiva di prova possedereb-
di elettroni. che le competerebbe
úe, aggiontaall'elettrodoA, un'energiasuperiorea quella
drc sì possono il potenziale
sull,eletttodoB, dove esisteuna carica piu favorevole;in dehnitiva
lelettrico in A è più elevato(più positivo) che in B'
Vediamo che cosa succeie immergendoun elettrodo metallico M in una
+" situazioneillustrata
soluzioneche contrenei corrispondentiioni metallici M
possono darsi due
dalla hgura 119. A secondaàella natura della soluzione
possono manifestarela
alteroaùue.Gli ioni checostituisconoil reticolo metallico
tendenzaadabbandonareilmetalloportandosiinsoluzionecomeM*,.Perognr
iAeB,così processodi dissoluzione
: ione chelasciaI'elettrodorimangonoz elettroni'sicchéil
vicina specte potra conflnuare
hu l'"ff"tto di caricare l'elettrodo negativamenteCiò non
direzione,
lindefinitamente,perchél'accumularsidellacaricanegalivasull'elettrodorend
dal lavoro a liberarealtri cationi
eccessivo da un certo momentoin poi il lavoro necessario
un altro modo e si stabiliscel'equilibrio
Ben presto dunquel'elettrodo acquistacarica negativa
i A e B ,
ceso B versa il (11.3.1) M * ' + z e -= M .
naturaÌmente possono manìfestare-ìa
Alternatlvamenter cationi pres€nti nella soluzione
A gli elettrom in atomi neutri M che
tendenzaa catturareelettronidall'elettrodo'trasformandosi
nel circuito condensazione di cationi
aderisconoalta superficie ll processoequivale alla
con I'acquistarecarica positiva'
metallicisulla s.rp"ifi"i" dell'eleìtrodo,chefrnisce
ad indicare progressrvamente
ll lavoro necessarlo a sottrarrenuovi cationi alla soluzione
Affinché la 'ri non compensatl-
semprepiù negativaper via degli anioni che rimangono
, il quale grandee si stabilisceI'equilibrio sintetizzato
non divtenetren presto eccessivamente
positlvamente'
Opposto dall'eq. (11.3.1),questavolta però con l'elettrodo carico
Parte L L'equilibrio
r)
All'osservatoreesternolamodificazionechehaluogonellacaricadell'elettro
apparecomeun'alterzione del suo potenzialeelettrico Seegli confrontanei due
casi il lavoro occorrentead awicinare una ca ca di prova positiva a partire da
distanzainfinita, trova chee più difficileawicinarla a un pezzodi metallopovero
di elettronichea un p?zzodi metalloprivo di carica Ne possiamoconcludereche
il potenzialedi un elettrodo impoverito di elettroni è superiorea quello di un
eleìtrodo neutro. Per ragioni analoghel'imposizionedi una carica di prova
positivaaunelettrodoriccodielettlonirichiedemenolavorochenonl,impos
ne della medesimacarica a un elettrodo neutro. Tale elettrodo ha dunque un
potenzialeelettrico inferiore a quello di un elettrodo neutro
potenziale@.oveilpotenzialefossepositivolatendenzaallafugadelloionene
verrebbe esaltata: viceversa un potenziale negativo stabilizzerebbelo ione'
jl
diminuendonela tendenzaa fuggìre Il primo casocorrispondea un incremento'
secondo a un decremento del potenziale chimico'
In condizioni di equilibrio ciascun componente del sistema acqrnsla ri
me<lesimopotenzialechimico in ogni fase.ma quando le varie fasi possiedono
potenziale élettrico diverso, allora questa affermazioneva espressain îunzione del
potenzialeelettrochimico.Inaltritermini.all'eLlttilíbrioilpotenzíaleeletttoc|liniCo
, di cuscun componente deu'essereugudle in ogni fttse È questa la nodificazione
principale da apportare al lavoro dei capitoli precedenti onde render conto delle
proPrietà delle sPecie cariche
s:::.l dell'elettrodo La rlifferenzadi potenzialeall'interfaccia. Per capire come si utilizzi il potenziale elettrochimico
- ,:ìfrOnîanel due prendiamo in esame il tipo più semplicedi elettrodo La Îigura 11 10 illustra
a partire da i'elettrodo a metalloi'ionemetallico (elettrodo di prima specìe)'che si denota
.:: letallo povero medianteilsimboloM.+|M.Neesistonoesempinumerosi,qualil,elettrod
argento in contatto con la soluzionedi nitrato di argento' o il rame ln contatto
i:. ioncludereche *' in soluzione
con il solÎato <tirame. L'equilibrio riguarda da una parte gli ioni M
:: .r quello di un
;.irica di prova e dall.altra l.insiemedegli atomi metallici e degli elettroni nell,elettlodoSolido:
.,on l'jmposizio- M * ' + : e -= M .
: . h a d u n q u eu n
e (prodotti) possiedono
All'equilibrio(reagentir) potenziale
il medesimo elettro-
chimico, per cui
:: -rlro visto che il (11.3.3) rrv,.(S)+ :li. (M ): t" (M)'
:..'datocontribui-
.Jnìplessivamente dove p(S) simboleggiail potenzialeelettrochimicoin soluzionee tr(M) rl
-:r.L modifictzione potenzialeelettrochimiconell'elettrodometallico.
+'
c, -r punto di vista Nella fattispecieglì ioni M appartengonoalla soluzione,dove il potenziale
: : : b i l ee q u a n d o s t elettricoe g1(sj,mentregli elettronie gli atomi metallicisonopresentinell'elettro-
q,::::tco è {, il Ìavoro do metallico,doveil potenziale elettricoè ry'(M)La condizionedi equilibrio'eq'
. r :lullo. L'introdur- (11.3.3) si esprimein îunzionedei potenzialielettricinel modo seguente:
.- :.r'sla 0 comporla - (M)} : r" (M).
'- rclla fasecarica [p",. (s)+ ;Fry'(s )] + : {4- (M) Fd
1ì,
...larelazione: (Essendogli atomi M privi di caricail loro potenzialeelettrochimicocoincidecon
it se-ptló.-epotenzial; chimico) Ne viene che all'equilibrio la diflèrenzadi
potenzíoleeletÙicofîa soluzionee metallo è
(11.3.4) A d ( M . S ) : 1 5 ( M ) @ ( S ) : ( 1 / z r{)p " ,. ( S ) + z p .( M ) - r " ( M ) } '
::::nt rc eL. chc d'ola cheessa
'). Il primo compitoche tale espressione ci poneconsistenell'accertare
t nol potenziale chimico dei
rappresentieflettivamente il comportamentoprevisto Se il
ù :ntro una lase di
Pùte I. L'equilibrio
Un
cationi prescnti in soluzione è grande, l'espressionesuddetta è positiva
potenziaìe chimico elevato ha il senso di una forte tendenza a sfuggire' e in questo
casolafugaclegliioniawerrebbedallasoluzioneversol'elettrodoSitrattadella
sopra
direzione di migruione che comporta l'accumulo di cariche posrtrve
soluzionc E
l'elettrodo e che conferiscead essoun potenziale positivo dspetto alla
questain realtà la conclusionecui lasciagiungere1'equazionc preced€nte Quando
la
è I'elettrodoche tende a disciogliersicedendocationi e prevedibileche compala
cadca contrada. Tale è precisamentela conseguenzadi un poterviale chimico
in simili
elevato dell'elettrodo e I'eq (11.3.4)lascia in realtà prevedere che
di quello della
circostarze il potenziale dell'elettrodo debba portarsi al di sotto
soluzrone.
Mt'
ll potenziale dell'elettrodo dipende dalla concentrrzione .degli ioni
presenii nella soluzione, dipendenza deducibile dall'eq (1134) esprimencloil
potenzialechimico degli ioni in funzione della loro attività:
( 1 r .53) A ó ( M .S ) : ( l / : r ) 1 r , f r . . + ' i (" M ) - l " ( M ) Ì Ì ( R T 1 : - F ) l n c" "
purì neì
L'espressioneè semplificabile.Il potenziale chimico degli -elementì
per un elettrodo puro p" (M): 0'
rispèttivi statr standardè nullo (pag.234),onde
tale da rendere unìtaria
PÀiumo ora che la concentrazionedella soluzionesia
l'attività degli ioni M*-. La differenza di potenziale fra le due bande dell'interlac-
cia metallo-soluzioneè allora:
elettricoall'interfaccia
11.4 Il potenziale
Possiamocorrelareladifferenzadipotenzialelraleduebandediun,interfaccta
già
all'equilibriocon il potenzialeelettrochimicodellespecieinteressateAbbiamo
nel caso dell'elettrodo di prima specie(metallo/ione
visto a pagina 291 come farlo
metallico); esaminiamo ora gli altri casi'
e illustrata dalla
L'€lettÌodo a gasl'metallo inerte. La struttula di queslo palticolale elettrodo
di metallo inerte consiste solo neÌl'assumere o
fiiura 11.11.Il ruolo dell,elettrodo
giacché esso non prende parte ìn alcun altro modo alla
nèl fornire gli elettroni,
al gas,e
reazione.I1 metallo viene immerso in una soluzione di ioni di natura affine
quest'ultimo vien fatto gorgogliare sulla superficie dell'elettrodo Se il gas è cloro'
cónterrà ioni Cl-' se è idrogeno la soluzione sara
pe, "r"-pio, la soluzióne
L.elettrodoSi Iapplesenta con il Simbolo G- |G, Pt oppure
"ostit.,ita di ioni H*.
Gt Gr,Pt (nelcaso,owiamente, in cui il metallo inertesia il platìno)'e comunque
11. L'elettrochimica (tell equilibio: io i ed eletttodi
^é(M.S)
Figura 11.11. Un elettrodoa gasimetallo inerte.
!a c positiva.Un
frg-rire. e tn questo
ioú.r Si tratta della g a s .G
posltlve soPra
alla soluzione.E
melallo inerle
te. Quando
che compaiala campana ol vetro
chimico
che in simili
Ji quello della
d( s ) é(M)
PUII nel
.lv (M): 0.
unllana
dell'interfac- I'equilibrio si esPrimera:
Caso (a) !G, + e- =G
o o
la notazione
b diflerenza di C a s o( b ) G * * e È]G'
r l l . - r .)5: Le condizioni afTinchésussistal'equilibrio sono
Caso (a): !po,@)+ P, (M): lc (S)
Caso (b): to'(S)+ t" (M): àtc.(c)'
di formulare il proprio potenziale
cln a I'attivià ' Essendoprivi di caricaelettricai gasvedono coincidere
ioni' essi si trovano nella
razione) glì ielettrochimrco con quello chimico Quanto agli
gli elettroni trovano
c !iò conduce soluzlone,soggettra un potenzialeelettrico @(S)'.mentre
(M)' Esprimendo i potenziali
o deÌ suo alloggionell'elettroaottiutti"o, it "ui potenzialeè {
potenzialichimicì avremo:
ia con tale eletú"ochimiciin funzionedei potenzialie dei
(S)-Fd(S)}'
di ct",,. C a s o( a ) : i p . , ( g ) + { p " ( M ) - F Ó ( M r : { p o
i
ú porenziale
ordlnana o
(s)}'
huore 10, la (11.4.1a) Ad(M,s): d(M)- d(s): (VF){lp.'(e)+r'.(M)-po
:|p"'(g)'
Caso(b):{!c'(S)+Fd (S)}+ {p. (trl)- rd (u)}
o
-
un'inlerfaccia (11.4.1b) A d ( M , s ) : - ( l / F ) { } p o . ( e ) -p " ' ( r u ) p . - ( s ) } '
il potenziale
Abbiamo $a Si può migltorare I'aspetto di qìeste espressioniformulando
rmetallo/ione della fugacità e
chimico der gas e degli ioni in iunzione' spettivamente'
dell'attività.Introducendo
Esempio(Obiettivo8). Si fa gorgogliare
del cioro su un eleîtrododi platinoimmersodentrouna
soluzione di clorurodi sodio.Si calcolila variazionechesubisce Ìa differenza
di ootenziale
metallo-soluzione aumentando la pressione del cloro da I atm a 2 atm.
M*+e =M.
M Xf e = M , X
plettrodi
11. L'eletîrcchimica dell'equilibrio: íoni ed
che si stabiliscequando
tL.:.nte ad .li.
(S)'
lt:r unltarle, alla tr"* + li. (M): tr"(M)+ Px
!b-: ,nc compete il
E s s e n d o i l s a l e M X e l e t t l i c a m e n t e n e u t r o ' i l p o t e n z i a l e e l epotenziale
ttlochimico
;i calcolare la metalloe soluzioneil
F.' Jif".ir"" au q.t"ffo chimico,mentreper le dueÎasi
:.lcll'attivita, il I'equazioneprecedentediviene:
l,'ti.'p"ìi""J."i", d0rl) e Ó(S) Di conseguenzu
(S)-Fd(S),
1 1 M+x! " ( M ) - F d ( M ) : a ' ( M ) + p *
ovvero
Ad(M, S):(VF) {p""*p. (M)-p" (S) p'(M)}'
Il potenziale chimicodell'elemento allo statopuro è nullo'per cui p'[M):0 ll
quindi nel proprio slato standard'ln
P:l'ndiamo in saleinsolubilee un solido puro, che si trova
Jr(ìne di ioni chimicà 4ff* Il poterziale chimico ione x- sr puo
"ii il" pt.-i"r" ,delloattività, per cui la
.r terdenza a esorimerenella manteraconsuetamediantela coldspondente
risulta:
.: Jell'elettro- ;iÍ;;; di pot"nziule interfaccialelra metallo e soluzione
.t-.1('nonlinltore -(Rr/F)lna" '
5 ' Jim inuisca A ó ( M , S ) : ( 1 / F ) { p " 9 o + p .i v l - p ' o ( S ) }
interfacciaassumeil valore
:!-:sa gli ionl La differenzadi potenzialealle due bande di tale
r <gno dell'eq. standardquando l'attività dell'anione X e u n i t a r i aI.n d e f i n i t i v an e l c a s op t u
generalela differenzadi potenzralee
(doveA* à Fe2* e A2* è Fe3+) o equilibri fra ioni organici quali quello, assai
rilevante sul piano biologico,.che riguarda l'idrochinone:
. " Ì
{ '
Figura 11.13. Cotne Prende Cortatto liquido Carica negativa Carica positiva
llo sale insolubilefione.
colo il potenzialedi tonltttto.
+ risultante
i
risultante
r l
*
In una soluzione nellaqualesianounitariele attivitàtanto degliioni Ar quanto
degliioni A* la differenzadi potenzialeall'interfacciaè A@(M, S) Nel casodi una
concenîrazionequalunquela difîerenzadi potenzialeè pertanto
qc.rii qLrello.assai
(11.4.4)
. o v el e s o l u z i o ni oi n t c h ree n g o n oa c o n t a l l oo s i c o n g i u n g o nsoi'r e g i s t r a n o
I c o n t a l tlii q u i d iD
difTerenzedipotenzialeeÌettrico.Uncasosempliceequel|odelcontattofl
soluzionidi acido cloridrico a concentrazionediversa:nella regionedi contatto i
mobili protoni diffondonoentro la soluzionepiù diluita seguitidai più voluminosi
ioni clàruro, però più lentamente.Dalla diversavelocità con cui diîÎondono le
suddettespeciecaiiche scaturisceuna differenzadi potenziale,figura 11 13' e
\1. dove M I'interfaccia a meno che non si proweda a rinnovarla continuamente si
LÀil.rluzrone. Spostadentrolaregionepiùdiluita'Qùesfopotenzi''ledicontattoodirliJfusione
-,
nico delle chiaramenteun fenomenonon correlatoa un equilibrioe quindi non è suscettibile
che quella di analisi termodinamica,pur essendodestinatoa giocareun ruolo importante
,-Gl:lrone per nella traltazionesuccessiva.
n e e a
t^lrgente di
Il potenzialedi membrana.Prendiamo in esamedue soluzioni che presentanodifferenti
concentrazionidel saleMX e immaginiamochesianoseparateda una membrana
permeabileesclusivamenteallo ione M+ Poiché quest'ultimo è in grado dt
àiffondereentro la soluzionemaggiormentediluita, mentrenon altrettanto può
farel'anioneX-,insorgealleduebandedellamembranaunadiflerenz
poteÚiale,figurall.l4.Datochelaseparazionedellecaricheritardal,ulter
àiffusione dei cationi, tale processonon può continuare indefinitamente,e
all'equilibrio M* avrà lo stessopotenzialeelettrochimicodalle due bande della
barriira. Denotandole soluzionicon a e p,la condizioneper I'equilibriosarà
p*'(a): ttv'$), owerossia'in funzionedei potenziali:
+ F$(u't:u".$)+r61P1.
p*.\t"\
LadifferenzadipoteÚialeall.equilibriosiottieneesprimendotalecondizionein
Pafle I. L eqtilibrto
b
Appendice:elettrostatica
drstanza / e' nel
La forza che agisce lungo la direzione fra due cariche 41 e 42 a
vuoto,
t _: q r q 2 l + n € . o r - .
di una repulsione:se
Se41 e r12sono dello stessosegno-Fè positivaed ha la natura
e rappresenta
inuè"" il segtto delle due cariche è opposto, F è negatrva
un'attrazione.Poichél'unitàdimisuradellacaricaèilcoulomb(C)'sevogliamo
')' dovremo esprimere la costante
esprimere la forza in newton (l N : 1 kg m s
fondamentaleaoinN-1C2m2,oJ-lC2m-l4srdicepetmíttiuitànelauotoed
1C2m-l Ne viene che la forza agenle
ha il valore 8,854x 10-1' J lra^ 9ue
0'I nm (t A) e 2'J '
e l e t t r o n i( 4 1: q 2 : - e , e : I ' 6 0 2 x 1 0 - r e C ) s e p a r a t id a
forza diviene
x 10 8 N. Se fra le cariche è presenteun mezzo diverso dal vuoto' la
qri.l+nt"t<,Ì. dove K' rappiesenta la permittiuità relati:)a costante dieletni(u)
(o
del mezzo.
distanza r
Il lavoro necessarioper awicihare la catica q, dall'infinito fino alla
Fdr calcolato fra I'infinito'
dalla canca 4, " ,uppi".""tuto dall'integrale di
apPunto, ed /:
r, l'
'" : - r' a' : - (qú2l47ttò
J_ )-Ílr' )dr
è positlva, :@'q'l4neo) (llr\.
i mentregli elettrostatt-
Quest'ultima si scrivew": qrQ(r),doveQ!)è iI potenziale
espressione
e nel funzio- co alla distanzar da 4r'
:qtE' in cui E
a quelliCl- o La forza con cui 42 agiscesu 4r si può ancheformularef
campo elettnco,' sl mlsura ln
lO-ì0 r olte quella rappresentarl campo eletÚico (l'intensità del
un elettrone il camio elettdco
di pompaggio uoìtl-"oo. Vm-t) A distanzadi 0,1 nm da
1.Il campo elettricosi può espdmere sotto
i il sistema esercitauna forzadi 1f x 1011Vm
d.lla parete st forma di gradientedel potenzialed:
E: -vó: - ti(rdlrx)+j(edla1)+k(î$lòz)l
Il potenzialeche scaturisceda una genericadistribuzione dt.caricacaralfetzzafa
m- 3' si ricavarisolvendoI'equazione
differenza di di cartcap (r),unità di Àisura C
dilla densità
ai fini della di Poisson
nervoso Ie y2g: - plee,in cui V2 è (î' 1îx' \+(321òy')+@' 1òz'\.
c a riposo la
è alta la
dr potenziale ai
orca 20 mV la
-
\a . sicché
del potenzìale
i e l'ìmpuìso
il nervo.Alle
np stinando
dl un nuovo
300 Parte L L equiLibrío
Problemi
11.1.Abbiamodefìnitolalor?4 ionrcaa pagina282.I problemicheseguonoimmediîta-
menteci aiute.aruload acquistareuna cerîapraticanel trattamentodi questagrandezza,il
Tanto per
delle soluzioniioniche è dawero essenziale.
cui ruolo ai fini della discussione
incominciare,si esprimala forza ionica in funzione della moluritìt t.
11.2.Dimostrate le seguentirelazionifra la forza ionica delle soluzioni di KCl. MgClr,
FeCl., Al,(SOa)3,CuSOu,e la corrispondente molalità: I(KCì): rr, 1(MgClr): 3ia.
1 ( F e c l r ) : 6 n , / [ A l r ( S O + ) 3: ] 1 5 m 1
, (CuSOo):+n.
11.3.Calcolatela forzaionicadì una soluzione 0,1 molkg-1 in KCI e 0,2molkg Ì in
CuSO.r.
ottenutaaggiungendo
11.4,Ad una soluzione a 100g di acqua5 g di FeCl: si aggiungono
anche5 g di KCì. Qual è la forzaionicarisultante'l
115. A qualemolalitàil CuSOapresenta forzaionicadi unasolLrzione
la medesima di KCI
I molkg 1?
11,6.Nel capitolo appenastudiaîocompaionoanchele attività mcdiee icoefficientimedi
chel'attivitàdi unasoluzione
di aîtività.Partendoda a(M,X,): pplM)+ 4t(X ).dimostrate
+'?.
del saleMoXnsi può formulare.r(M,X): po4qle-s,rr' dovem rappresentala molalità e
li ìl coefficientemedio di attività Oe+,1,4
\rtte-ct.
11.7.Esprimete I'attivitàdeisaliKCl, MgCl., FeCll,CuSOu.e AL(SO.). in funzionedella
molalità n e dei coefficientidi attìvità medi.
11.8,Calcolatela misura del lavoro elettricoche occorrerebbeper caricare2 dm' di una
ipoteticasoluzione.priva di carica,0,50molkg ' di {a)NaCl,con }- :0.679 a 25'C. (b)
In,(SO,,):con i :0.014.
11,32,Abbiamoesaminato di potenziale
alìztsezione11.4la differenza cheesistedalledue
bandedi un elettrodoa gas metailola cui reazionesiajG, + e =G . Supponiamocheci
interessiuna riduzioneche esigedue elettroni,come avvienein jO,, + 2c =Or . Come
! L L'elettroîhimicadell'equilibrio:íoni ed eletîrcili
un elettrodo
ilyalore .t- dipende dalla pressione dell'ossigeno la differenza di potenziale relativa a
Tale differenza di potenziale aumenta o diminuisce
basandosi v oJ"r"ot" io base a tale reazione?
aumentando la pressione?Fornite le giustficazioni fisiche della risposta'
ll.33.Essendoreversibiledspettoalloioneossidrilel'elettrodoadantimonio|ossid
elettrochimi
antimonio Sb, SbrO3lOH- ha avuto parte importante Delledetermioazioni
ietiiersioo" della differenza di potenziale allinterfaccir in funzione
"ft". É"ituf"t"
dett'attività OH- deila sotuzione. Di quanto varia la diJTerenzadi poteDziale interfacciale
qouoJo ,i tu "u-ui-" la concentrazióne delfNaoH da 0p1 mòlkg-r a 0p5 motkg-1?
di
in comune con È"r "urcot"t" i "o"mcienti di attività dei quali avetebisogno,basatevi sulla LeggeLimite
ùt comune,c}le Debye e Húckel.
ntto il prolilo
Ke.e 11.3. Nel testoci siamosolfermatisu unprocessoredoxchecoinvolgaun unico el€ttrone'
prendiamo ota in considerazioneun el€ttrodo sensibileall'equilibrio fra gli ioni cromo(Ill)
a saturllzlone
uúa soluzione e gli ioni cromato(Vl\ CrzO4- , interagenti secondo la reazione
sale NX, del crro;- + 14H+(aq)+6e- +2Cr3+(aq)+ 7H,O'
d MX diviene
Si formuli un'espressionevalida per la dilferenzadi potenziale all'interfaccia deil'elettrodo'
D! Conlene e
la forza ionica
in quanto
in virtù det
di un salo1:1
forza ionica I,
Eotdm-3 KCl,
dell'AgCl in
leb presupPosto
Dlby€ e Hùckel.
i coefiicienti di
{ lappropnata
nhbilità a una
la solubilità
i risultati che
$ determinino il
imica zero) e il
MgSOa pari a
nel capitolo
lDteoziale lelativa
quaoto muta tale
fortemente acida
Obiettivi di apprendimento
Dopo avere studiato attentamentequesto capitolo dovresteesserecapaci di
(1) Dire com'è fatta una cella dotata di contattoliquidoed una priDadi contatto
litluido (pag. 3Q5).
(2) Dire in che cosaconsistela reuersibilitìrtermodínamíca di una cella elettrochi-
mica (pag. 307).
(3) Definire la forza elettromotrice(le.m.) di una cella (pag. 309)
(4) Delinre rl potenziuleelettrodicoe illustrarela conuenzione a propositodei segní
(pagg.309-310).
(5) Indicareil legamecheuniscela f.e.m.di una cellae la direzionedi svolgimento
spontaneodella reazioneche vi si verifica (pag. 311).
(6) Ricavaree applicarel'equazíone di Nernst,che lega la Le.m.di una cella alla
concentrazione, e delinirela f.e.m.standard[eq. (12.1.2)].
(7) Stabilire la relazionefra la f.e.m.standard e Ia costantedi equilibrio della
reazionesvolgentesinella cella [eq. (12.1.3)].
(8) Illustrare i metodi di misura dei potenzialielettrodícistandard(pag. 316).
(9) Illustrare la misura der coelJìcientí di uttinítà (pag. 316).
(10) Ricavarele proprietìitermodinamiche dellereazionidai dati relativi alla f.e.m.
(pag.317)e metterein relazionela dipendenza dellaf.e.m.dalla temperaturqcoî
I'entropia della reazionesvolgentesinella cella [eq. (12.3.3!.
(11) Definire il prorlottodi solubílitàe ricavarneil valore da misuredi f.e.m.(pag.
320).
(12) Illustrareilfondamentoelettrochimicodelletitolazionipotenziometríche (pag.
32r).
(13) Definireil pl'I e il pK, nonchéle espressioni baseconiugatae acidoconiug,ato.
(14)Determinareil pH e il pK in basea misuredi f.e.m.(pag.322).
(15) Illustrare il furìzionamentodi una soluzionetampone(pag. 326).
(16) Illustrare le basi elettrochimichesulle quali si fonda la rivelazionedel punto
finale di una titolazione pet mezzo degl.lindícatori(pag. 327).
12. L'elettrochítica dell'eq íIibtio: b celle eletttochimiche
Introduzione
capaci di Oggetto del presentecapitolo è I'insiemedi conoscenzeche si ricavano dallo
st;dio della dilTerenzadi potenziale ottenibile accoppiando due elettrodj a
di contqtto Nel
formareuna cellaelettrochimica(altrimentidettaelementogalvanicochimico
testoadopereremoindifTerentementeiltermineelementooilterminece
cella elettrochi- Vedremochesene può dedurreil criterio ondetrattare la posizionedell'equilibrio
nellereazioniionicheinsoluzione,riferendolaaipotenzialielettrodiciassoc
.-iprocessidielettronizzazioneedee|ettronizzazioneneiqualilareazioneste
deí segni può riteneresuddivisa.
prla
campìone(E")
i,ll['Jl'ìl,
r'r
Il secondopunto da stabilireè se I'elementoin esamesia o no termodinamica-
mente reversibile(pag. 53). Serven<losi di un potenziometroquesto sì rjescead
accertarlo agevolmente, perche basta turbare lievemente l'equilibrio dei due
potenziali pei far sì che nell'una o nell'altra direzione si verifichi un piccolissimo
flusso di corrente. Un elemento non autenticamente reversibile reagirà al piu
piccolo scompenso lasciando fluire in una direzione o nell'altra quantità di
corrente apprèrrabili, e può perfino riuscire estremamente difficile ]ocaljzzare il
punto di equilibrio verg. Le cause dell'irreversibilitàtermodinamica vanno
iicercate tanio nella natura delle reazioni quanto nella struttura della cella Tanto
per fare un esempio,in presenzadi un contatto liquido può accadereche al flusso
ài correntein una determinata<Iirezionecorrispondaun trasporto della corrente
che avviene a carico di un tipo di ioni, mentre al flusso contrario corrisponde il
: : , : : . , , l u z i o nU c .n
t r a s p o r t oa d o p e r a d e g l i i o n j d i u n a l t r o t i p o
i , - , . - l ì r eì s t e r nloa
ia maniera più soddisfacentedi ovviare agli effetti dell'irreversibilità quando
:a,! : 'nC. aCCOmPa-
questa scaturisce dalla presenza di un contatto liquido consiste nell'eliminare il
;-::.:.' ll reazione
contatto stesso.Lo si può fare in vari modi' meglio di tutto trovando un elemento
r., .:-.Jal punto di
diversocheforniscail risultato desiderato.Un'altra possibilitàconsistenell'adope-
, ::. .'uuilibiioCiò
.--'i.rrslanteedl rare due cellein luogo di una sola.Ammettiamo' per esempio.di voler conoscereil
potenziale dell'elemento
r I :'-, ielle maniere
t r : :- : : , . e i t e r n ou n a Pt, H,lHCl(nr.)lHCl(nr*)lH,, Pt
:: ., .'cllain csame.
i cui elettrodi differiscono semplicementeper la diversa concentrazione dell'elet-
::=:., J:ll'elemento.
trolito nel quale pescano (si tratta di ttna cellq u concenÎrazione'il cui potenzialc
r:: ::1 fatto chc la
deriva dalla tendenza che gli elettroliti hanno a parificare le proprie attività) E
\,-: :: . !!)rtiluisce la
possibile eliminare il contatto liquido Îra le soluzioni cloridriche; rappresentaÎo da
:-- :.:tro. illustrato
HCI(n.) HCI(n*), costruendoil doppio elemento
:a .:ì Ltnelemento
.<-.:-::. dalla Pila o P t , H r l H C l ( n L ) A g C l . A g . . . A g , A g CH
l CI(nR)lH,'Pt.
l l : J , ' n t b l n a t oc o n
I contdbuti derivanti dai due elettrodi ad argento cloruro d'argento collegati in
. : :- : . , J r C d S O . . I l
' : : : i , t : s i m oc o n l a opposizione si elidono vicendevolmente' per cui la differenza di potenziale
còmplessiva è quella della cella a concentrazione. ma il potenziale dovuto al
, -. .ri un \,oltmetro
contatto è totalmente eliminato.
.-:..: .,,-nZaitsSOf btre
Un altro modo ancora di eliminare il potenziale di contatto consiste ncl
Parte L L equilibrio
Hu---Ì
HCl(frL) H C t ( n R)
Pot€rìziale
^ d(M"P0 t
: a d (Pt,M') I Àé(Pt,M) Tf-Pt iDl
I I rórPr,M)
FM
I | Àó(M.s)
Èl-s
,ré6,M)
L|
I rM'
lÀé(M"Po
rFPt(s)
di Po-
Figura 12.6. Le díJferenze
, r : , . . i / i t t of o r m a t o ó(M,s)
4 costi'
the contrihuiscono
tenziaLe
r : Ì : l ì g L r r a1 2 . 4 .L e tule la f.e.m. complessfua della = ld(M,,s)
{.. .ilriire. L-elevata cellu.
E= \ d(pt,M)+ aé(M.S)+ Àd(S,M'+lé(MlP0
)
i\i j :ra il senso di
.:..r,, gli ioni K* e
.!!:r D iìllra Partela terminali di platino. Di conseguenzatutte le misure di diflererza di potenziaÌe
.: ..!-rr t sì ritiene sl dellecelleconterrannoun potenzialedi contattodellaforma ^Ó(M'Pt)
Il îatto che si osservi una f.e.m.positiva sta a dire che la reazione l€nde a svolgersi
nel sensoindicato, ma ciò awerrà effettivamente solo a condizione che si completi
il circuito esterno e che gli elettroni assunti da uno degli elettrodi (il sinistro)
vengano inviati all'altro.
Se, per converso, si registrasseuna f.e.m. negativa, sapremmo che la reazione
tenderebbe a svolgersi nel senso opposto a quello indicato prima, vale a dire:
E<0: M+M'+eM++M'.
12. L elettrochimi(a dell'equilibrio: le celle elettrcchiniche
- : : : . : r ( ìe 1 nt a l c a s o
' : : . : - h c ì l s e g n od e l l a
. i j-::-'lìl{J t ln qUeSlO
: l:-. drne i símholí
; non così com'è
1 : .lfi(r pedante.In
: : : - : . : - z . rd l P o t e n z i a l c -E.>0 -E<0
- .- :r; che il platino (tR<,1)
(Er.> E r)
. . - - . . . , D o r a ì n P o i .a
, . - .-:ìurll dell'elettro-
'. -;Lrpercn.io di
Più
j -r:: .js(r fa parte dei
j ' : : . : , , i l l u s t r a t od a l l a che abbtamo
L'analisi or ora compiuta suggerisceuno schcma semplice
12.1 per correlare il segno della Îem dell'elementoallo
riassunto nel Box
svolgimento della reazione complessiva dell'elemento stesso'
- , r l l ro d o d i d e s t r a
r .ro stlì a dire che Box 12.1 F.e.m.dell'elemento€ Yeruodi svolgimenlosponteîeodella reazione
: :: ;he chiudendoil AI fine di deciderequalesia il versodi svolgimentodellareazionesponlanea
' : , . - : . o d e s t r af .i g u a effcttueretele operazioniseguenlt :
t
.: ..::ilusscr di materia 1. Scrivetela reazioneall'elettrododi deslrasottoforma di elettronizzazione
i:. .\)ntri:rlio rlspetto lriduzione)
reszionedel lelemento:M'+ { e + M', potenzialeeleltrodico -ED
(D sta psr destro e Per riduzione).
-- ,..:nzr di elettronl 2. Scrivetela reazioneall'eiettrododi sinistrasotto lorma di elettro zza-
- -.,'it'nesvolgenlesi "'oT"orron,
+
.- i): c,rnseguerza.se del lelemento:M + e- =M' potenzialeeletrodico E5
. r .-:r:'lcllroDizzazione
3. Sottraete deslra- sinistra, sia per oltenere la reazione conplessiva
dell'elemento,sia per ottenerela fe.m- complessiva:
D -5, reazionerlell'elemento'. M'- - M* + e- -e- +M'- M,
:i: i:ì inle tl1'elettrodo
: :i.tzlonc tencle a owero
M'*+MSM'+M+-
n:.Eo - Es
D - S,f.e.m.dell'elemento:
-:,tziore comPlessr-
.4. In definitiva:
se E > 0 ia reazionedell'elemenlotendea svolgersida s;nisîraverso destra
( S ' D . i l s e n s oi n d i c a t od a > ) l
ìe E < 0 la reazionedell'elementotendea svolgersi1el ve156$ <- D {quello
'.., :ìJ llrldc a svolgersi
indicatoda <).
- . . . , ' n cc h es i c o n ì P l e t i
.. - . . . : i r o d i( i l s i n i s t r o )
della corrosionedel ferro in
Esempio(Obiettivo 5). Una dellereazioniche vestonoimpoÍanza ai fini
::-r'::ìo chc la reazione ambienteacìdo e Fe + 2Hcl(aq)+ +Or - Fecl:(aq)+ H:O ln quale sensost svolge
-.,: lrima. vale a dire: spontaneamente tale reazionese I'attivìtàdi Fe' - è unitariae d(H*):1?
quali reazioni
Melo.lo.Basatevìsuìcriteri forniti dal Box 12.1.Incominciatecon 1ostabilire
Parte I. L'equilibrio
12.1.2 .t
semìelementi)dell'esempio
RisDosfd.Adopertamo le due semireazionì(o reazioni dei
- C.'nrerrà per il futuro di essel'equazionedi Nernst e
precedente.Per ciascuna
.l<ttrone. I Potenziali
ri, .rlli\ jtà unitaria,ci sl E D : E S + ( R T / F ) l n . r ( H)+: E D ea d ' r ( H - ) : 1 '
r' : Ese+ (2,303 RÎ/2F)ìg d(Fe' *)'
t-.': ri + tnrirlr"d(Fe' tf
:^.ic: E:Eo-Es=0 quando
r'
E"e+ (2,303 ): E
RT/2F)lgd(Fe' +
oppure quando
tga(Fe' t): (EDo EseY+(2,303RT/F)
: (1.67v)1É(0p59v):56'6
ferroione Fe2+ sì eleva a
fn conclusionela dissoluzionecessaquando I'attività del
4,0x 1056.
Commento.Ilrisultatoottenutolasciachiaramente intendereche il ferro continuaa
s . , . E r : E S- E . o : forte si stia attenti al modo ln cu1
rr ::nde a verificarsida disciogliersiin misura virtualmentetotale nell'acido
che
le feazioni coinvolgono più elettloni (nellafattispecie2):
abbiamotrattato nell'esemplo di un unico
*p.*i"m. i" --ione càmplessivacome se comportasseil trasferimento
all'esponente appropriato in base
9 a : . n t o c h éa ( H ' ) : I e "iJtìr".". o.i eleviamole atiività pr€sentiin logaritrno
er;.'ilno ad annullare la all'equazionensultante.
'f
= LìV) e la rcaaone
concenttzrzionicaratteristiche
Se nell'elementoi reagenti si trovano nelle
ln tali circostaîze l'equazione
gn:.' siano regolate in o"ti"qriiiU.io la f.e.m. dell'elemento stessoe nulla
,:E Jell'elemento non precedente si riduce a
E 1r'rso sinistra,ma si 0- Eo -(RT I tlnl.in, ar \
,l :ì cavo esterno non caratteristicadell'elemento
La costantedi equilibrio termodinamicadella reazione
a r criltcarsi tn nessuno
è
r- gracché- Potendo
'E!... anche trovato la K : ( d N . , c M . / r . r M d: 1
M4. ". ; 1 4 " , ) .
metalli puri' ai quali
,:l:.. studieremo nella (la seconda uguaglianza sl grustifica per essere M..ed M'
possibileesprimerela costante di
!rr,ou. "o-p!," uttività unitaria) È-dunque
cella:
equilìbrio in funzione della fem standard della
.r:;lrazione la cella
(12.3
1) Ee:(RT/,F')lnK.
fino a farvt rtentrare
Detto dsultato, dI pollata amplissima'si può estendere
possono aver. luogo.in una cella
tutte le reazioni, comunque complesse.che
a reazrontdella lorma
- ,\ ,:,i \,t. S)] elettrochimica.Per moltissimi scopi basta rifarsj
A+BX=AX+B
che si possono considerare rìsultanti dalle due semtreazront
È.:!'nziale standard e D: B* + e- =B, E D : E o ( B * B ) + ( R T / F ) l n ( r l 81' ( l 8 )
|r .j .ella eroga sotto la E . - É o r A l A l { R f F } l n t a oa n )
S: A Ie -'A.
Sel'attivitàdellevanespecteequelladiequilibrio'E:Eo-Es:0'sicché
r\l.Sr.
( R T / r ) l n ( r A ,r h l a a d " I : E o ( B * l B ) - E o ( A . l A ) '
, <\-J c legata iìlla Prima
di equilibrio termodinamica
L'insieme delle attività si identifica con la costante
svolgentesi nell'elemento' il che porta a
<ìella reazione complessiva
'
( R r i l l nK : E o t B ' l B t - E o { A l A l : E o
* *
della cella A lA | B B La
in cui Eo rappre senta la foza elettromotrice standard
-: ::Ìl-reido cLoridricoad per prevedere la
,"-ion".ràà"ttu mette a disposizione un criterio semplice
ionica Riassumiamo il
oosizione dell'equilibrio dt una qualunque reazione
.=::.' Cerchiamoil valore i":il;';"ru; a cleipotenzialielettrodici
ij:-. rulottodipenàedallàconoscenz
,ir \arnst. osservandoche standard, dei quali ora ci occuperemo'
314 P\rte l- L'eqllilibtio
Box 12.2
* tr'
(1/n)8"++e =(lln)B' ED: ES+ {RTtr)tnla(B )/a(B)l
S : A " ' t n e -= A
ovvero
Io{A)lr''
t l , r t A ' ' I e = ( l n ) A . E r : E . o + { R TF l l n l r 1 ( A -
All'equilibrioEo - E, = 9. Pgr sut
+ a(B.)]''
Es - Ese: (ÀÎ/r') ln [a(A )a(B)la{A)
:(Rf.xFllnK.
Dunque
tg x = (Ef; - E,sl{2,303RT i nF)'
forma
A 298 K questarelazioneassumeil pratica la
!
lsK :f E; - E,")/(00se
v).! i"
. .. l-,: no
Esempiolobiettìvo7)'sicalcolilacostantediequilìbriodellareuioneCu(s)+Cug)=Cuclz(aq)'
A: Cu BX : Clu Nellareaztone
Metodo-st seguala tecnicaillustratanei Box 122' con
data entrano in gioco due elettroni' dunquen: 2'
\ono
le \emireazioni
Ri.1"ort.r'
D: :Cl,(s)+e-=Cl (aq), E S : E e ( C l ' ' C l ) : 1 ' 3 s 9 5V
S: jCu' *(aq)+e-=iCu(s)' Eru:Eo(Co"'Cu):0'337V
- La costantedi equilibriodella
Dunque Eo:Eoo Ese: 1'360V 0'337V:1'023 V
reazioneCu + Cl. =CuCl. e
t -
K : d(Cu' ) rr(Cl )1'.fCu)"(C1,) : d(Cu' )u(Cl )'/(p/'atm)'
la fugacità) Dal Box:
in cui p rappresentala pressionedel cloro (in effetti
ls K : 2Eel(2.303
RTi r): v): 34'68
2 (1,023V)/(0,059
12.2 | potenzialielettrodicistandard
quantitiì misurabili il potenziale
Nelle espresstom termodinamiche relative a
che sole ad aver signiÎicato sono le
individuale dell'elettrodo non figura mai. Dato
dei due elettrodi il valore zero
diflerenze' st puo attribuiie arbiirariamente ad uno
quale. si è stabilito di assegnare
e dferire tutti gli altri a quello L'elettrodo al
(S H'E )' lo stessodi
p.i.-ia" nútà e t'nt'"x'nio 'ampíone (o standard\.aidrogeno
co-rrispondealla condizionedt
cui si la cenno u pugi'lu USZ Il pàtenziale standard
dell'idrogeno gassoso(salvo che
attività i drogenlont"u- u"itu'iu,'fugu"ità uniÌaria
1). I' etettto.himbu dell quìlibìio: l( dle elettrochi'ni(he 3fs
ln ambientebasico:
O,+e =Ot -0,56
- ::a \lìlina. Ancora Ùna ; F e ( o H ) , +e
- 0.877 0,48
::Fe + oH-
: - : ri: ìn questo caso 0,828
H,O+ e- :;H,(s) + oH ;o,+lH,o+e
3 : =:Hot + "1oH 0,076
: - r ' - : . r b i l ìi l P o t e n z i a l e
.: ,. -.: .ignificatosono le Non è raro imbattersi in tabelle dei potenziali standard che mostrano I segnl
c()nvenzione
-: : ::lrodi il valore zero invertiti rispetto a questa. Ciò si cleveal fatto di avere adottato una
sono t potenziali stundatd di ritlttzione' g\ alfrr
: .:-'hilito dl assegnare differente. iluelli da noi elencati
rappresentano i potenzíali standartl di ossídazione Owiamente è importantìssimo
;, ,: S H.E.), lo stessodi
.: ::;c rlla condizionedi u"iifi"ura quale sia stata la convenzione adottata, e ciò si fa agevolmente
Cu2 * Nella nostra convenzione
':.: rì !assoso(salvo che controllando il segno attribuito all'elettrodo lCu
316 Pate I. L equilibrio
--.-:rì segno dl un
l=
.r. .|re che risulta
.:.. Ji un elettrodo
\t -c *M) ln
E
: . . , . L ltt) t e n d o n od
;:. :'ttìòosso.Se ne ;
: l.l:tr,.rdi occupano i- 0.2230
CJ
+
: i,r:rnsedei rlspettlvl
r(Zntr+,Zn).
*':r.. r E 0,02 0,04 0.06
( .:: .Cu):0.337 V e (rîlnol kg r)r/'
- -.. zincosposteràil
*,
;r::ne E:(Mgt Mg)
E-" . -E f ; + r R T F l l n d H ' l r = E D e 2 { 2 . 3 0 3 R r F r p H
l , ó 8v - 2 t 0 . 0 5 9 v ) , , 4 - 1 . 2 1V
Ne vienecheE : 121 V - (- 0y'1 V): 1,62V, e dunqueper I mol di piombo consumata'
1 ) x ( 1 , 2 1V ) : - 3 1 2 k J m o l - ' '
L G ^ : - 2 x ( 9 , 6 5x l O ac m o l
per automobili)
Commento.L'accumulaÎorea piombo (si tratta proprio della batteria
quantità
funzionaappuntoin basealla riazionesuddettaDal calcolosi ha chela massima
mol di piombo (207 g) in
reagente condizioni
di lavoro eìeìtricoottenibiledal consumodi 1
404 kJ Se
in cui tutti i componentlsl trovano nei rispettivi stati standard,ammonta a
più debole si ricava meno lavoro. si badi ancora una volta a comeapplicare I'eq.
I'acidoè
(12.3.1)quando lo scambiointeressapiù elettroni
con
I valori di AG€ delle reazioni ioniche si possono agevolmente calcolare
di Gibbs per gli ioni in soluzione. si tratta di
I'ausilio delle tabdiìe della funzione
per ioni. basate sullr contenzione che
elenchi delle funzioni di Gibbs molari
uguaglia a zero Ia Gf del protoie idratato:
: - As
(dAGlarL
é data
Di conseguenzala variazione della fe m dell'elemento con la temperatura
da
Ir2l3| @Eldr\p:LS-IF' :
: le celle elettochimiche
dell'equilibrio
12 L'etettrochimica 319
pergliioni in soluzloneacquosaa
Tabelta 12.2. EnlalPie,enkopiee lunzionidiGlbbsstandard
298 K.
l:o. ì r. ÉD:: 1,68V
H e l k Jm o l ' Se/J K-r mot-1
0 0 0
= :.!t V. - 293,80
Li* -274,44 14,2
- 239,66 60:2 - 261,87
Na-
-251,2 '102,5 - 2a2,28
- 132,8 112,0 -79,50
NHJ
ca'* -541,96 553,04
Cu'* 64,39 65,03
- 152,4 - 106,5 147,21
zn2*
'118,7 113,4 84,9'1
r-i-'
-98,0 -293,3 - 10,50
-229,94 -'105,4 - 157,30
OH
- 167,45 55,10 - 131,17
cl
120,9 80,71 102,82
'109,4 51,67
i d: :ri(ìmbo consumala' I 55,94
907,51 741,99
- 1284,1 -217,6 - 1025,5
POl
à!ii:r! per automobili)
óa -tr massrmaquantlla 1=0 9 k0 J m o l ',ASe:-21 JK'mol 'e
l v a l o r i c a l c o l raet li a t i v i a H + ( g ) > H * ( a q ) s o n o A H e
!r rs:gentein condizioni AGe= ii04 kJmot,.
rnrrronta a 404 kJ Se
Lr r ;!rme applicare l'eq.
La semplicedeterminazionedella derivatadella f.e.m dell'elementorispetto alìa
temperaturapermettedi conoscerela variazioneentropicaassociataalla reazione'
rkcente calcolare con
ApplicanOopoi la medesimatecnica all'Eo si ricava la variazione entropìca
idiuzione. Si tratta di
standardASé.II metodoè alternativoa quello calorimetricocon il qualeavevamo
su,..; t ott'u'enzíone che (pag 123)
visto come licuuarele entropiedegliioni in soluzioneal capitolo5
Poìché,infine, LG: LH TAS, dalla combinazione dei due dati suddettisi può
dedurrela variazioneentalpicadella reazione:
rheìettrodici standald. (12.3.4) AH.: 66.1 TAS': -F[E-T(dElAT)e]'
rlur si ricava dalla
Anche qui, siamo in grado di ricavare I'entalpia di reazionein modo affatto
r . . H . H * l J A g *l A g e
indipendentedai dati calorimetncr.
V' mentre
Esempio(Obiettivo l0). A 20'C la f.e.m.dell'elementoHelHgzCL(s),HCI(aq)lHr,Pt è 0'2692
a 30'C essadiscendea 0,2660V. Si trovino i valori di ^c:' Afl: e ^S.o a 25'C
I
^G.e=^fle:TAS€'
ntolto la convenzlone
Risposta. Dall'eq.(12.3.1)^G:: - FEo, dunque
r)x(0'2692V)
^G:(293 K): - (9,649x 10ac mol
- - 2 5 . 9 8k J m o l - l
I
; di Gibbs Per gli ioni
r)x(0,2660v)
Fr:r Jlia \'ariazioneche K ) : - 1 9 . 6 4 9x 1 Ú c m o l
^c.o(303
r dcll:r cella,eq. (12.3.2) : - 25,67kJ mol r.
q . r6 . 1 . 2) :
I
Ne viene che
t
K): - 25,82kJ mol
ÀG.o(298
,n il lÈmperaturaè data
e
I
t---:- i
3 (303 293)K
PorteL L equílibrio
Da qui si ha
^sS : -(t^c.Î/óî!qrr: 3 r , 0 0J K - 1 m o l - '
e
AIJo:ACe+TASo
: - 25,82kJ mol- Ì + (298K) x (- 31,00J K rmol 1)
: - 3 5 , 0 6k J m o l - ' .
1,4
t,2
Elv
1,0
:::.rzione formulata
.:. r '.rlori ottenuti Per 0,8
1,^H€:
I X : mol
0,6
0,4
r:::ndo per conven-
= " L e n l r o p i ad e g l t 0.2
incorporan-
e dellabase,Ko.
di proto e La concentrazionedei protoni, il cui ruolo dvesteconsiderevole importanzain
e una base, può coprire, al pari di K"-e di.Ko' molti ordini di
, -"fti ""-pi della chimica, 7-molkg t' nella soluzio-
BH', idoneo a grandezza.In soluzioneneutre, per esempio, mn' - 10
1 1 molale'di
primo equilibrio ie 1 molaledi un acidoforte m"' - 1 mol kg- e in quella'parimenti ra mol kg- 1' La
da HA, e dà ;"; - t 'not td', p.r cui ^n. - K.1 úo'- - 10-
;i.,* ;;.;;;
agisceinveceda scala del pH. definita da
e di conseguenza, (r2.4.51
lmr-(mu'+ m'\l^,,
I t m -. " ) )
la notazione
abbiamoomessonei denorninatori
I'espressione
Per semplificare di H" e A
molkg
' e abblamt p;ti;;;^: 1 1* è il coefficientedi attività medio
ln definitiva ricaviamo il valore di
alle concentrazioru p'"uittt'iuttttp"timento
protonica e calcolando il
f,- rni.,r.unao it iU, i'uttotrnu"do in molalità
coefTicientediattività.PerotteneleKbcompiremouncalcoloanalogo'
contenenle acidoacetico0'10moldm-r e
{Obieltivol4l Si è mlsuratoil pH di unasoluzione
Esempio seguentiDeterminareil pK
varie molalltad, utetuto'di sodio ottenendoi risultati
dell'acido.
n".'"/molkg-' oo2 0,04 0,06 op8 o,1o
pH 3,58 3,87 4,06 4,19 4,30
di attività e si approssimi pH -
Metodo. In questo caso specifico si ignorino i coefficienti
alle molalità Si
- lum.'. Si usi l'espressionedr ^u su riportata uguagliando tutte le attività
esl;p;li a Tero lu molalità m del sale'
-, m|-lmH- +- m'l
K.:
RisDosl{r. = -
'
lm-ns )
ó
Se la
-.i: r,.,1uzione.
:'{:rpio. se non
I??H
. :r: .lJzioneeffettuata
-,::rrrc^o(pK":4,82)
, .:-' rggjuntauguagiia
(le cellule dello
:-:r., lacido è sîato sono tamponati in maniera da assicurareun pH îra 1'6 e 1'8
in una
r .r ::'::lslrerebbe stomacosonocostluiteinmododaprodurreognigiornounlitloopocopiùd
,-:,.;.-rleq. (12.4.9) meno Ìe
HCI circa 1 molale). Ove il proiesso di tamponamento venìsse
funzione che si basa
:.-.:;ui "àn."gu"-" sarebberofatali ed è chiaro che si tratta di una
sugli equilibri ionici.
-Oal il
p,-rntodi vista matematicoI'azionetamponeva ricondotta-al fatto che
in via logaritmica[eq (1248)l e ciò porta
pH dipèndedalle concentrazioni
- fisica risiede
,-' :le dtlvrebbevirare ill'uppìuttirlr"nto della curva in vicinanzadi pH pK" La regione
soluzione tampone ha di
' 1.' . ',uZlOne COÌìCentla- i*"ià n"lu possibilità che I'acido aggiunto a una *
:::::.,riodelcampione A onde mantenere
spostareversà sinistraI'equilibrioHA + H2O +H3O + '
al
.i.tunt. f,,; ciò awiene perché è presenteA rierivante.dal sale Quando
.:.-... punto finale,a sj mantiene gt-l:111
iuÀpot",i ugg*ngeuna base,l'equilibriodi autoprotolisi
:..r,:' ;he jn qualunque ln
riduzionedell'attivitàprotonica,mentrei protoni coslellmlnatlsl recuperano
:.rI:-ienti di attività)il l'equilibrio di
virtù dell'esaltatadissociazionedi HA, necessariaa mantenele
: ,: baseeccedente:
dissociazione
- acida.
linale è il
f-u trur"u variazioneche il pH subiscein prossimità del punto
di indicatori ln linea dt
fenomenochepermettedi sfruttaiela rivelazionea mezzo
. :eneraledellacurva organica capace
massimaun ìnàicatoreacido-basenon è cheuna grossamolecola
:: .:rlla figura 12.10. una di tali forme
di esisteretanto in forma protonata che in forma deprotonata;
f:: riiìentefin quando, InHu e In'
.r.r::lanleelevandosi al almeno è colorata. Se chiamiamo le due forme, dspettivamente'
avremo in soluzionel'equilibrio
r-. :irnto si registraun
: , 1 Ì e q . ( i 2 . 4 . 1 1 )P. e r I n + H + ( c o m eH 3 O * ) = I n H * , K t : a t ^ rf'a h a H "
: ,:..re si verificala Plri il
Al punto finaledellatitolazioneil pH subisceuna variazionedi parecchieunità'
I'indicatore sia
.ita'"o-po*u che m"' vari di paiecchiordini di grandezzaOve
x ,: ;ui itrfl. : nrl,o[eg. minuscolé' la reazioneIn/H* non avrà influenza sul pH'
pr"."ri.'i"
'À"ntr. quantità
, ..,::"tli tLlmpone.TalI di molto per
' -.r':Jmentevltale, SOno .urunno lé quantità relativedi InH* e di In a dover mutare
forme colore
mantenereinalterato il valore di K,. In definitiva' avendo le due
I .l..he dopo l'aggiunta un vlraggro
diverso,la soluzionecontenenteI'indicatoremostra al punto finale
:.r'.!'\.iario che il PH del scelta degli
..' ir'lla saliva a 6,8 La
deciso. Esamineremonei problemi la questione della corretta
indicatori in rappodo al tipo di titolazione da esegurre'
î:r'.lnti nello stomaco
t8 Parte I. L equilibrio
Problemi
12,1.Scriveteper ciascunodegli elementigalvaniciseguentìla reazionecomplessivae le
semireazionidi sìnistrae di destra:(a)Pt,Hr(g)lHCl(aq)lAgCl, Ag; (b) PtlFeclr,FeC13l x
x lsnclo,snclrlPt; (c) culcuclrllMncl2, HCllMnor, Pt; (d) Ag,AgCl HCI(aq)l x
x lHBr(aq)lAgBr,Ag.
12.2.Individuategli elementinei quali si svolgerebbero le reazioniseguenti: (a) Zn +
Cu; (b) AeCl+ jH,=HCI(aq)+Ag; (c) Hz(g)+
+ Cusoa(aq)=z;So4(aq)+
( d ) N a + H , o = N a o H ( a q l + j H , : ( e ) H , ( g ) +I , ( s ) = 2 H I ( a q )
++O'(g)=É,O0);
l23.Qualeforzaelettlomotricestandaldcorrispondeaciascunade||ecel|eindicaten
problemi precedenti?Quale elettrodo funge da elettrodo positivo?
l2.4.Inbaseaipotenzialielettrodicidellatabellal2'ldcavatei|AG.o|298KIdellereazionì
jH' ; (c)
s e g u e n t i(: a ) i N a + 2 H ' O - 2 N a O H ( a q+) H r ; ( b ) K + H r O - K O H ( a q ) +
K;S,O,(aq)+ 2K(aq) - I,(s) + 2K,SOa(aq); (d) Pb + ZnCO3 - Pbco3 + zn
concentrazio .
: : , : . , d i a m m o n i o ,{ b )
' di
r .';: . Ldt0.lmolkg
ì : ! . . x , r r l l i ì t a b e l l a1 2 3 .
:. :: ..,úirralla temperatura
,i .:-: rander lecito I'uso
i Je ., irÌ\)lazione dell'acido
Obiettivi di apprendimento
Dopo averestudiato attentamentequestocapitolo dovresteesserecapaci di
(1) Enumerarele caratteristichedellaradiazionedel corponeroe spiegareperché
esseimplichino la qluanfizzzaione dell'energia(pag. 338).
(2) Dire comele caratteristiche della capacitàtermicadei solidi contrastínocon la
fisicaclassica,mentrepossonoriceverespiegazione alla luce dellateoriaquantisti-
ca (pag.331).
(3) Illustrare le osservazionisperimentalicompiute sull'4Íetto fotoelettico e
dimostrarech'essecomportano I'esistenzaderfotoni (pag. 343).
(4) Illustrare le osservazionicompiutesull'effettoComptone dimostrareche esse
provano la validità della teoria quantistica(pag. 344).
(5) Riassumere le provea sostegnodellateoriaondulatoriadellamateria(pag.344)
ed enunciareIa relazionedi De Broglie [eq. (13.2.6)].
(6) SpiegareperchégIi spettriatomície molecolarirappresentinoprove a sostegno
della teoria quantistica(pag. 345).
(7) FormulareI'erluazione di Schròdinger [eq. (13.3.1)].
(8) Dimostrare il legameche sussistefra la curvatura della funzione d'onda e
l'energiacinetica della particella ch'essadescrive(pag. 347).
(9) Illustrare l'interpretazionedella funzione d'onda secondoBom (pag. 348).
(10) Enunciaree interpretarerl principittdi indeterminazione di Heísenbergleq.
(13.3.6)1.
(11) Enumerarele prerogativenecessariedi una funzione d'onda (pag. 350) e
dimostrarecome esseimplichino Ia quantizzazione(pag. 351).
(12) RisolvereI'equazionedi Schródingerrelativamentea vna particella in una
bucadi potenziale (pag.352),illustrarei requisitidelle soluzioni(pag.355)e
tracciarela forma delle lunzioni d'onda (pag. 356).
(13) Formulare l'espressionedei livelli energeticidell'oscillqtorearmonicoleq.
(13.5.2)le disegnaree interpretarela forma delle funzioni d'onda (pag. 357)
(14) Ricavarei livelJienergeticidi tn corporotantein duee in tre dimensioni[eq.
(13.6.4) ed eq. (13.6.7)1.
(15) Enumerarele proprietà del momentct angolaredi un sistemae illustrare il
significato dei numeri quantici I ed nr (pag. 363Ì
(1ó) Illustrare la quantizzazione spuziule(pag.364) e interyretarel'esperienza di
Stern e Gerlach(pag. 364)
(i7) Enumerarele proprietà dello spir dell'elettrone(pag. 365).
(18) Illustrare iI modellouettorialedel momento angoìare(pag. 367).
(19) Definire il ualoreattendibilee dimostrarecome si possacalcolarloa partire
dalla funzione d'onda (pag. 369).
(20) Formularel'I{ amíltonianodi ùn sistema(pag.370)ed esprimerein funzionedi
essoI'equazione di Schródinger[eq. (13.7.10)].
(21) Formulare gli operatori relativi alla quqntità dí moto e all'energiacinetica
(pag.370)e definire:equazionedell'autovalore,autovalore,autostatoe autofun-
zloîe (pag. 371).
13. Il mondo microscopico: la reoria dei quantl
Introduzione
proprietamacloscopichedellamateria
: : : i e r e c a p a c id i se nella ParteI abbramopresoin esamele
nostrointeressesi sposteràsullo
dal punto di vista ttttoàinutito' "tlla ParìeII il
i. : spiegarePerché e delle molecole'
studio del comportamentoindividuale degli atomi
definitein dspostaa
Il fatto chegli Òggettipossanomuoversilungo traiettode
r i : J , l n l r a s t i n co o n l a che si possa accelerare
li
certe forze, at " tt " fo"u arestare ed esaminate'
,:€ -, ieoria quantistl- conferendolorostatidimotodeterminati,rientraampiamentenelÌanos
suscettibili di trattamento
esperienzaquotidiana Si tratta di comportamenti
".: della meccanicaclassica
lìnoelettrico e quantitativo, basterà all'uopo risolvere-le equazioni
Fino agli inizi del nostrosecolo
basatesulleleggidel moto inirodotte da Newton
classicheanchea speciecosì
a i::lrì:tlale CheeSSe si supposedl potere "ppfii"t" i concettie le leggi
sperimentaleche venivano
minuscole.o-" gti at'omi, ma le prove di ordine conto
s , . , : . r t e r i a( P a g 3 4 4 ) accumulandost mostravanochela meccanicaclassicanon riuscivaa tendere
piccolissìmìSi dovevagiungere tuttavia al 19-26
del compofiamentoa"giioggttti
-t-e-coicí"idol;^
La
tl che tali sistemi richiedevano
per disporre or ona :-11::lt^
::: :I(r!e a sostegno
nuova meccanicaera la meccuntcaquantrsttca' ai
si applichi esclusivamente
Non si pensi,pt'O "ttt Lu-"ttuni"u quantistica fanno
processimacroscopici che
fenomenimicroscop"i, "itrniti, " non uttih" ai
..:-rzrone d'ondae pi'li"tiflíg Rispetto alla meccanica classicaquella quanti-
parte dell'espertenz"
qualchemodo essaha anchetl
stlcarappresentaun sistemapiù fondamentalee in
: 3 ',r lpag. 348) la teoriaclassicalncontreremo in questocapitoloalcuru
compitodi <spiegare>
atteggiarcimentalmenterispetto
--. .t IÌeisenberg le\. aspettidella t"o,iu q'.tut.tti'ti"oe vedtemocome
concettia noi familiari della
ai processiche si svolgonosu scalaatomicae come,i
meccanica classtca tÀvino il loro fondamentonella teoriaquanttstlca'
: : : J a ( p a g .3 5 0 ) e
dpldt:F P e ri t e m P if r a r : 0 e r : t
dp/ù:O per i temPisuccessivi a l:t.
si puó
Possiamo,per fare un esempio,provare a calcolare quanta energia
lali e di conseguenza <lelmoto lineare il momento lineare pè
;;;;;'";; corpo rotante Nel òaso
aellu .ott Precisione p : mD: nel caso del moto rotazionale 1l momento
legatoalla velocitàlinearet' da
: -I rappresenta
aigolareJ èlegatoalla velocitiìangolarero (omega)da "/ /or' dove
hno da un Potenziale (È tenere a mente I'analogia di ruolo
il iromento di inerzia del corpo. opportuno
i e I :0 dovunquee di costruire o di richiamare facilmente le
di m ed I, a e u, p e J, giacchéconsente
fifnenli perfettamente quello rotazionale Per accelerare la
o che l'energia della equazioni relative al Àoto lineare e a )
,ot-ion" è necessarioapplicare una coppia T (forza torcente)e I'equazione
n e w t o n i a ndae l m o t o e
j -r.
di T2r2l2l'in
Applicandola coppraper un tempo t I'energiadel corpo aumenta
i'equazione lascia intendere che controllando
.Ji'r a it -orrr"nio úi in"rziu.
e la durata della sua applicazione si puo
ofpàr*nu-"nr" l'entita della coppia
nr!. rriziale p (0), onde cànferireal corpo qualsiasienergiadi rotazione'
a una
L'ultimo esempioè l'SgEÚbiglfff1-nq4icoSe u1ìaparticellava soggetta
proporzionale allo spostamento rispetto a un
îorza di richiamodirettamente
di uilmòiu armoitico sernpliceintorno a quel punlo la
ófrioaua..rru dirienesede
fogg è p1;61- - lx. dove-! l4 qoltcrte di forza' ne
lorr della particellaln I ,itnigtiu-u de|-pendolot.Lg
lorza maggrole
nona in ogni istante deteiminaI'intensità:una molla robustapossiedeuna costantedl
ragione del segno meno è nel fatto che la forza e
"--n""o"T"i -offi debole.La
x è positiva, ciò che indica urro spostamento da
la SecondaLegge di diretta verso I'origine(quando
poiché rappresenta una spinta da destra verso
a r: dr-x/dr'di una sinistraverso destra,F è negativa,
càÉi - p rr, la leggeè ,initttu; ui""u"t.u, ad x negativa spostamentÒ verso sinistra- corrisponde
Leggedi Newton
un'F positiva: spinta che si esercitaverso destra) La Seconda
dlce
h rn ogni regionedello m ( d 2 x l d t z ) :- k x
ft il momentoin ogni
che ammettela soluzione
[u essendodel tutto
tl€€:rormentead alcune (13.1.4) x ( t) : , 4s e n( U 1 .c o n o - l k P ; r 2
ùra caratteristicadella
Il momento a un istante qualunqueè nri, sicché
É. Frssa acquistareun
coamoper esemptouna (13.1.5) P(t): maA cosatt
F un lempo r (lettera della particella
Le proprietà di questo moto ci sono familiari: la posizione
rrssn amente muoversr frequenza r'l; ìl momentosl
oscillantevariu ar-onicamente(secondosen(o1)con
lo spostamento massimo '4 e
rende minimo quando la particella ha subito
fotale È possrbile
viceversa.L'ampiezzadello spostamentoè "1, l'energia tkA2
nullo (peresemplo
ricavaretale energiain duemaniere.Quandolo spostamentoe
uguagliaquella
" t : ói """ft" I'eiergia potenzialelo è, pertanto l'energiatotale
cinetica.Af:0ilmomentoèmtoA,ediconseguenzal'energlaammonta
I'oscillatore è indipendente,da
l^rif tz., owero lkAz. Una volta eccitato,
per cui E : +kA2 irr
ilcuna iorza esternae dunque,la suaenergiatotale e costante,
lr particellae della fisica
ogni momento. Alternativamentepossiamo- awalerci del, risultato
potenziale da
cússica in base al quale Ia forza è legata al gradientedel
gsqr!.lalì,te
(misurata, quesfultima, da nr). I-'oscillazigqg_lt9ss4è @Ag!494e
'
dall'intensitàdell'impulso.E importantechiarire chelafrequenzae funzionedella
struttura (rappresentatada ft e da I?r)dell'oscillatoree non dipendedall'energia,
mentre quest'ultimadeterminal'ampiezzamedianteA' : 2Elk.
La lezioneche si ricava da ouestiesemniè che la fisicaclassicall ) Drevedela.,
li pS:!:r_gq9l1.Jra purtiffiG4te
d"11" di imprifiere
il ilìto tr^t-ionrt", \
iì' rotazionaleo vibrazionalein qualunquemisura,semplicemente controllando1l
ientità della forza o della.oppìu uppii.r,.. Tali coìclusionisi accordanocon:
'.'
I esDeflenza ouotldlana.
L'"rp"ri"-u quotidianaperò non abbracciai singoli atomi, mentreaccqJat-e
tjsg$b9i!9!"tptt1.el! !te-s{ì,q-di!!qs-tr3joc!9 quando si prendein considerazionela
gp_9*gj-"!19 pS.lic9llaa 3g1q!! qnergeticidi piccola.entitàle leggi della fisica
-clalsjca
non ry_CCgl.g_ jg-ryIb.. La teoda quantistica rovescia entrambe le
èotrctuìionìcui èiavàmopìrvènuti nel paragrafoprecedente. Inllgo luogo viene
meno I'eq. (13.1.2),perchén;ulgllrypqqqibite conosqeresimultaneamente tanto
l(01 -q!e.plq cqa precisiong qualunque. In sgc.-o4doluogo vedremo che non è
nemmenopossibileconcepiretraiettorie definite.In tgrzo luogo ao_4_è possibile
impartire ai sistemiquantità di energiaarbitrarie; ciò toglie valore a tutta la
disèussione fondata sull'eq.(13.1.3)e la stessaequazionedi Newton dev'essere
errata.I risultati dellafisicaclassicanon rappresentano infatti che approssimazio-
.l ni al comportamentoellettivo delle particelle e tali approssimazioniperdono
'
efficaciaquandosi passaa consideraremassepiccole,momentidi inerziapiccoli e
piccolitrasferimenti di energia.
La radiazionedel corpo nero. Qualunque corpo caldo si comporta come una sorgentedi
radiazionielettromagnetiche. A temperaturaelevatauna quota apprezzabiledella
radiazione si presenta nella regione visibile dello spettro, mentre elevando
ulteriormente la t€mperaturacompare una quota crescentedi luce di breve
lunghezzad'onda.(azztrta). Ciò si può osservareriscaldandoultedormenteun
oggettogià portato al rosso: la luce emessapassaal bianco.Il compodamento
suddettoè illustrato dalla figura 13.1,che dporta la resa energeticaalle varie
lunghezzed'onda e per diversetemperature.La curva riportata è quella che
competea una radigzjoneideale,qualepuò essereemessada una sorgentecapace
di emetteree assortiie inìiÀòiiminatàmentea .tu{tele possibili frequenze.Ùna
s-orge4tqdelgenereprendeil nome di corponeroe vi .srapprossimaottimamente
u3 folg microscopicoin un recipiente.
I ry1lgli illustrati dalla figura lasciano riconosceredue caratteristiche
fond4mgntali.La prig.a consistenel fatto che il picco_dcll'emisstonesi sposta,
àtt'inn"tursi delld''tEmperarura.verso le lungheZéà'onda minori. e questo
.òorrisponde,comesi è già detto,a uno spostamentodellatonalità versoI'azzurro.
Lanalisi dei dati conferma che qu-ssigeuna correlazionequantitativa fra la
temperaturaassolutae.,1.;, (,1,lambda, denota la htnghezzad'onda; i-"- la
lidlhezza d'onda corìispbndenteal massimodell'emissione):
di Wien: T)'*,:
Legge dello spostqmento costante.
(13.2.2\
ò A t- l 8 r x ( 6 , 6 2 x6 1 0 - 1 4J s ) x ( 2 . 9 9 x8 1 0 3m s 1 y ( 5 6 x3 l 0 e m ) 5 )x
( | - ( 6 , 6 2 6 xt 0 r a J s ; x 1 2 8 9 8 xl 0 3 m s 1 ) lì".
\ leSD | -
" m ) v ( l . l 8 l v l 0 " J K ' ) ' ( 1 5 0 0 Kl ì)òl /j-
I L ( 5 6 {] 1 0
: [(8,80x 107Jm a)esp( 17,03)](25x 10 e m)
- 8 . 8 8. l 0 - 3 J m - r .
;:.:: Ll quantità di
E Planck
sperimentale,
e Jrlla temperatura
..:.:ir di una parte è 3ooo
, : :.ilc che tatta
i:.:.idìante Perduta
;.i::: fra le pareti e il
r c.,ì nateriale che
J: :;ite ìe frequenze.
l: iase alla teoria
i: folerc acquistare
F .:.ìu il (ontributo
..:. ii sottrarre alle
= ;::rriliì dell'energia W i e n . L a p r i m a s o m m a n d o l a < l e n s i t à d e l l ' e n e r g i a i n t u t t i i c a m p i d2,Kl d i4l u' n g h e
;:-;";;:ó;;: t ; r i o t t t e n e ' / / :o T a c ó n o : 5 , 6 6 9 7x 1 0 - 8w m
iu ,""ondu si può ricavare stabilendola lwghezza d'onda alla quale si annulla
la condizione
ijalaS,, ad utta'te peraturao a bassalunghezzad'ondaciò fornisce
),^^T:htl5k,
'ìl una costante,in accordocon la Leggedi Wien
punto fondamentaledi questasezioneè nel rendersiconto tl" e!:X{ryJl
nÒn Dossono assumere qqantlta di energia arbitrarie Questo concetto di
rcl (dallatrnoquantuÍ
quantiz:o:it)ne tutto estianeoallateoriaclassica;
.. ,..
éssoimponeva di sottopoire a revisioneI'intera struttua della scierza fisica
rr i':3h-Jeans.imPone
!: .riJlla alla cuf/a radiazione del corpo nero
.::uL. detetminate L a capacitàtermica. Se vogliamo dare una spiegazionedella
assume
. S: rott che facendo, abbiamobisognodi capirein qual modo il campo elettromagnetico
vogliamo spiegarela capacitiitermica dei materiali' non
l:energia.Se.d:altronde.
P.-,:cl si riduce alla jnterni di movimento
- ':. ,kT. valido Per possiimo fate a meno di chiederciin qual manierai modi
dei corpi materiali assumono I'energratermrca'
-:s ,i - 0, un atomo
Se reggessela fisica classica.l'energia media di vibrazione di
or"illurrtJ]n una sola dimensione sarebbe rlato dal principio di equipartizione
: :.-.!ntitadi energta. dì
(pag.12): kÎ, e dato che ciascunodegli N atomi di un blocco-dimetallo è libero
:::- ..'. crmpo (a) 550- 1 . a,.| ': essere 3NkT Per
ìiUiur. in tre direzioni si può pensare che l'energia totale debba
rnetallo N:L, la costitlìte di Avogadro' e I'energia vibrazionale
1 mole di
campione con
: :.:::r,' dellalunghezza ammonterebbea 3RT. La capacità termica C1 lega l'energiadel
I'incrementodella temPeratura:
a '_: : nm: nel campo
du: cr dT,
3
(i particolaridi tale definizione si trovanoa pag 56) Per calcolareCr'è dunque
necessarìo calcolaredU/dT e nel casopresenteU. : 3RT,per cui la fisicaclassica
orevedeche Cr,.:3R, indipendentemente dalla temperaturaSi tratta della
i ion"turiott. noiu .o-" Lee[e dí Dt ong e Petít' i quali la proposeroin basea
prove di ordine sPerimentale.
cui il
Einstein si inàusse a sîudiare le capacità termiche in un'epoca in
progressotecnologico gia consentiva di verificareh -Legs9!i D-ulong e Peti! a
: -.:î.27iì d'onda 550- A basse
Lasíetemperature-e il iisultatofu cheemerserodeviaziónjsignificative
it . r . L ìxl l 0 1 r J , 1 0 2 iemperature la capacità termica di tutti i metalli appariva ridotta e sembrava
t"nd.r" u zero aliapprossimarsidella temperaturaallo zero assoluto ..Elnsteln
che
introdussenel calcol,odellecapacitàtermichel'ipotesidi Planck'ammettendo
!' ,.r!!1no eccitate con di equilibrio con
: Í : na !(rmpetelenergla èias.unatomometallicovibrasseintornoallapropriaposizione
ún'unica frequenza r,, e che gli oscillatori atomici fossero in grado di possedere
., ;.1 . lOi fotoùi gìalli sussiste
solamenteenirgia nfiv,con n intero Vale la penadi notareI'analogiache
iia questadiscussione e quellache riguardala radiazionedel corpo nero ln quel
casoPlunck si occupavaàì oscillazionielettromagnetiche su un arco di lrequenze
rrc i-: Leggi di Stefan e
Pùrt? II. La struttura
0,7
a 0,J
(i
0.4
(13.2.3)
I h'9 \'
Formulq rii Einsteín: c , . : l . i ? l _
j esp(- ftriÀZ)
I
\KI./ tr 1 esp(- hr,1'kT)l' J
A temperaturealtissimekT si rendemolto maggioredi Àv. per cuì si può
sviluppare esp( ftv,/frî)applicando e ': 1 -Ì +... e conser-vando
soloi termini
in ftv,'kT di ordine inferiore.Si ha
|-
lhvlkT)+
/irÌ' \t ...
cr.:3R { lp
lÀri tt1 - 1 + ( f t Ì , / À T ) + . . . 1 :
in accordocon la teoria classica.A bassetemperatureesp( àr/Àî) declinaa zero
sicchéla formula di Einsteinrendeconto qualitativamentedella diminLzionedella
capacità termica a bassa temperatura, figura 13.3.
Le teorie di Planck e di Einsteinfondano il proprio successosLrragioni fisiche
analoghe.Conîrariamentea quanto prevedeil punto di vista classicogli oscillatori
atomici sono ammessia possederesolo quaniità di energia discretee quindi a
temperaturemoderatamentebassepuò darsi che non tutti gli oscillatoritssumano
abbastanzaenergiada entrarein azione.A temperaturesuperìoril'energiainterna
è sufficientea fare entrare in azionetutti gli oscillatori.risultano eccitatetutte le
3N oscillazionie la capacitàrtermica del campionesi approssimaal valore classico.
Il modello di Einsteinrappresentauna sempliÎicazione. giaccheammettechegli
atomi presentinel solido oscillino tutti con la stessaunica frequenza,menlre essi
la teoriaìleiquantí
microscopico:
13.Il monào 343
unico e deternxnato'
lunghezzad'onda della luce diîfusasubisceun inctemento
dall'angolo sotto il quale-
la luce stessavienediflusa'
"tt."Olp.na. esclusivamente
frequenzaoriginaria
Per di più lo spostamentodellafrequenzanon dipendedalla
I nome di 9ft199
della luce inciàente ll comportamentoillustrato' che va sotto
sia il îrutto
Comtron. riceve factle spiegazioneammettendoche la diffusione
di massam.; in
,Gfil,lii. irì "ì ir,or,. di "re-rgianu " momentohr,/c,e un elettrone
13.4.
i;f" ";ì;;""^ri .;nr"-u',o iunto I'eiergia che il momento lineare,figura
nel raggiodilfusosotto
Fejfàr"fiS f"u" aiscendeper lo spostamentodi frequenza
l'angolo6:
(t1.2.5) òt t i rr r r ' t r l - c o s d ) '
trova confermasperimentalmente'
L'espressione e si tratta di una prova del tutto
luce'
convrncentea sosregnodella teoria corpuscolaredella
I'effettoCompton depongonoper ìa
La diffrazioneelettronica'Tanto l'eflettofotoelettricoche
punto di vista che' seppure
natura corpuscolaredel fenomenoluminoso' un
contrario a'llaconsolidatateoria ondulatoria, ela già stato ln passatosostenutoe
maì invecesostenuto
.r .u.l"rriuorn"nta abbandonatoNessunfisicodi rilievo aveva
; ut.t" quurita ondulatoria anzichè corpuscolare' e ruttavlale
ilì;';;i;;;-
L'esperi-
esperienze comprutentiilzs i-pott'o anchequest'altraconclusione
fu quello compiuto da Davisson e Germer' che
mento cruciale ln tal senso
un cristallo' figura
poterono osservarela diffrazionedegli elettroni a<l-operadi
îlrtunata' giacché un casuale aumentodella
13.5.Si trattò dr una combinazione
il loro campioni policristallino facendo si che i
temperaturat "" ""'tutii"o"
piani atomici ordinati agisserocome un reticolo di dìffrazione'
ripetuto da quel tempo su più particelle
Questo esperimentodi diffrazione'
indiscutibilmenteche le
diverse (compreso l'idrogeno molecolaie) dimostra
già visto prima che-le
particellepartecrpanodel carattereondulatorio Avevamo
ondepossie<Iono proprietàcorpuscolari; siamocosÌgìunti al cuoredellarivolu-
scalqatomiut i concetti'Lr
zione che ha scossoia fisica moderna:consideratisu
Ie particelleactluistonocaratteredi onde'le orule
patticellae dí ondasí conJòndono:
caratteredi Patticelle'
proprietà fu realizzatoda De
Un passoavanti verso la coordinazionedi tali
particellain moto dotata di
Broglie nel 1924,quando avanzòI'ipotesiche una
una lunghezza d'ondadata da:
momentop oou""t-in quul"hemodo possedere
| ':
(1 1 . 2 . 6 ) di De Broglie:i:hlP
relazione .'
Raggioelettronicoa ?5 V
t
Hg
,pinioni e quantità di
b ComPton. Figura 13.6. Lo spettro emessoda un atomo di mercurio eccitato'
iuico e determrnato,
i sessaviene.diffusa
Ittquenza ongrnana Fisura 13.7. Lo spet*odi assotbímentodo1)uto
dal Dr. R'
alla uafiazionedellostatodi una molecola
F BatowJ'
lilll
jo il nome di 4[4gt lsienro ttel ScF màssoa disposízione
frutto
tsxiqne siail
tFone dì massamr;ln Energia
E[neare, f gura 13.4'
É raggiodrllusosorlo
.'
?.
L'equazione di Schriidinger.Nel 1926 Schródinger propose un'equazione che, una volta rìsolta,
fornisce la funzione d'onda di qualunque sistema La si può considerare il perno
della meccanica quantistica, allo stesso modo che le equazioni di Newton
rappresenîavano I'essenza della meccanica classica. Così come le equazioni di
Newton erano un postulato. genialmenteintuito, che consentivadi calcolarela
traiettoria delle particelle.I'equazionedi Schródingere un postulato,altrettanlo
genialmente intuito, che permette il calcolo della funzione d'onda Per una
particella libera di muoversi in una sola dimensionela Îorma dell'equazionee:
ta è l'interpretazione' -;di&,,&
|l tt'tale della Particella
oa
lrtr ai momento P come la meccanica newtonlana
Ora bisogna riconoscere A questopunto è già possibiÌeintravvedere
il sistema illustrato dalla figura 139'
l'- (. ciò che si vede "*"rgà Ouqu"ttu quanlistica.Consideriamo
quindi il suo gradiente non è nullo Nella fisica
rrm(ìniche. cos (2zx/,ì), ii p"il-i"fà sta cambiandoe - dvldx)'
al gradiente del potenziale (F:
"tu'.rl"u tu forza risulta proporzi'onale
!..r campo di forza
.i""t J if .i.r.rn" illustraio iàentificauna particellaimmersain un
in figura che la lunghezza d'onda dì ry'
"orturrt" àir"ttu verso destra.si vede
ma tale tliminuzione della lunghezza d'onda
Oirninuir." da sinistraverso destra,
co dunque.Per lo meno, implica un aumento della quantità di moto, e quindi in qualche modo la
bltrne che ha ricevuto descrizionequantomeccaruca rappresenta l'accelerazione di una particellasotto-
ootani dall'averinterPre- p"ri. "iLl.nii"-" di una forza costante È questo appunto il contenuto
della
b abbiamo fatto finora SecondaLeggedi Newton.
i di moto (momento) di
Parte II. La struttura
Nel nucleor:0.
Risposrd. Per cui
[ry''(r)dr],=o: (1/ao3)dr
: (1/533Ípm3)x (l pm3)
I 5 l r r - 2 , 1 4' l 0 - 6 .
in
Quest'interpretazione fa giustizia dei fondamenti della fisica classica Messa
parole essa comporta infatti che anche conoscendo esattamente ry' non siamo in
grado di dire dove precisamente si trovi la particella: possiamo parlare solamente
della probabilità di incontrarla in varie regioni dello spazio Come si vede, il
concetto classico di traiettoria delìnita ne riesce annichilito.
Possiamo illustrare in un'altra maniera questo venir meno della traiettoria'
Una particella dotata di momento definito si rappresenta con la funzione d'onda
ry'(x):esp(itx). Possiamo chiederci dove essa sia e la risposta si ha ponendo
ry'*iy':esp(-ikx)esp(ikx):llnbasealfinterpretazionediBornilrisultatocom-
porta che la probabilita di trovare la particella in una regione dr sia la stessa
:1
quanti W
13. Il mondo miùos,:opico: la teoria dei
qul: lnteferenza
posltrva
Figrra 13.10. La formazione di un pacchetto di onde per sourapposizionedi (a\ poche; (b)
molte onde.
dellafutzio'
Figura 13.11. L' interpretazione
ne ìL'onda.
la probabilità
che una paficella
si trovi qui dentro è
ry'+(r)ry'(r)dr
dell'ordine di
nazione consentedr attribuire al momento un'indeterminazione
6 5 x 1 0 - - 2heg m s - r ' S e l a m a s s aè d i
a p - t i t L o - t ^ J 1 2 x 1 0 m ) 'o v v e r o s s i a
1 mg ciò corrisponde a un'indeierminatezza dellavelocita di soli 5 x 10 23ms "
degli
cheìppare del tutto trascurabilee ben inferiore ai limiti di sensibilita
strumànti di misura. Nei sistemiatomici al contrario la natura complementare
della posizionee delìaquantità di moto giocaun ruolo significativoAd esem^pto -'"
r:: r. di (a)poche;(b) perun elettroneracchiuioentrounaregionedi dimensione atomica(1 x 10 m)
' 24 kgms t' ma poiche la
i'indeterminatezza del momentovalealf incirca | 10
30 ciò vuol dire un'indeterminatezza a carjco
massadell'elettrone è 0,9x 10 kg,
dellavelocitàdi non meno di 1x 10" ms-''
úr:lu dello sPazioci d'onda
r del suo momento.Il La quantizzazione,Ci siamoresiconto a questopunto cheseconsideriamola funzione
della meccanica, il concetto classico di
irzz. d onda definita come rl tratto caratteristicoessenziale
:n:-r di una Particella
tlaiettolianeriescedemolito.Questomododiporre|ecosericevela
nella
ou;tro di lunghezze veriltca cruciale nel momento in cui si dimo.stra idoneo a sfociare
quantizzazione dei livelli energeticidi un sistema E questa' dopo tutto' la raglone
!a i! lutto ciò: se la
per cui fu introdotta I'equazionedi Schródinger'Vedremo dunque ora come'
funzione
!'rj:. c il Picco delÌa insieme,l'equazionedi Sihródinger e I'interpretazionedi Born della
rrii: Jue bande. Ma
d'ondariescanoarendelcontodelcarattefequanticodeilivellienerge
che le
La coerenzae la plausibilità dell'interpretazionedi Born vogliono
chl piu numeroso di soggette a certerestrizioni Se' per esempio
proprietàdellafunzioned'onda siano
r\a!:;renie indelinito il di
,1r*1t1,71*';a,e tu probabilità clitrovarela particellanellaregionedx' la somma
ùz.r"tone in un Punto all'intero spazio' devevalere I'unità' in
tutte'le piobabilirì come questa,estesa
lqc tutte le Possibili non può non trovarsi da qualche parte
quanto ia particella,se esistedawero'
dc::':minato Quando,
Matematicamenteciò si esprimeimponendoche
rnJctcrminazionePuò
L-a:r i quello di una
(11.3.7
) lr),/{*)ot: t.
XìrE-a momento SOnO
J _,/*
tu)rmaliz:ùt
a i.i L'n dato istante Si suoledefinirele funzioni d'ondache soddisfanoa tale condizione
(o normalizzateall'unità). Se il problema si pone nelle tre dimensioni ctascun
nluc Più è definita la presente ln un
àlementodi volume è dx dy dz e la probabilitàche la particella sia
:,to iatto. che se una di la particellasi
l.-|a'l.itocome un tratlo volumesiffattoè, al punto r, ú* (r)ú'(r)dx d-vdz La condizioneche
punto dell'universo equivale a sommare tutte le probabilità
sa ll,issicaritenevache troui in ,.,nqualche
degli elementidx d,vdz nei quali si può considerar
ch'essacompaiain àgnuno
Îigura 1311 Avremo la probabilità totale
:tr -- si tratta di oggetti suddivisol'úniverso medesimo,
rh.. rr.'r fare un esemPio,
pnncipio di indetermi- I d"l d,i- dzt!* (r)tlt(r): L
Parte II. La struttura
(13.3.8
)
q3ino e proporzrona-
ll:,;:ione N tale che
;ltì.ì.8! NellosPazio
lr'cniente operarein
da0a;efda0a2z.
del
6- \ell'espressione
R t'_
che ha soluzione
ù nLtrmalizzazionel
(r3.4.2) ry'(x): ,4senÀxa B cosÀx, 11:(2mE)tt' lh'
ta,.-hé non tutte le
do di soddisfarlo (* ). I valori dellecostanli.4 e B rono da determinare'
r ruol dire che i ia particellanon può sfuggiredalla regionedi potenzialenullo, perchefuori
può far
aúon(-ìessereassuntl. I'energiapotenzialeè infinita. Per renderseneconto più chiaramentesi
|,li utlo alcwri rrlori Oimiriulre l'energia potenziale dall'infinito a un qualche valore costante /'
fra
compreso le pareti ln tal casoper
s ,hrtribu:ione della altissimo,per vatori di x interni al materiale
la regionex>t (o x<0) I'equazione di Schródingere
llratto. ma vedremo
( h1l2m)d2ltlLx2 + vtlt (x\: Etlr(x\,
ovvero
d2útI dx' : (2mlfi2\(V E\{t (x\.
baa di muoversiin 'La<ierivatasecondad2!tlùx'
rappresenta la curlaturadi tlt' Bisognaricordareche
i prmo del Percorso
mentrela curvaturadellacurva.---., è positiva, quelladellacurvaz--': è negatìva
ttol eccettodove la
arl sale a un vaÌore Supponiamoche appenadentro al materialedellepareti il valore della funzione
posltiva
lo. in cui I'energia d'otrOasiu positivo; secondo I'equazioneprecedentela curvatura è
(perchétr/è ialmentegrandeda superareE, e ry'e positiva) e dunque la funzione
t Éll'istante dell'urto
à'ondasi impennabruscamente fino a valori infiniti all'aumentaredi x' impeden-
do che si soàdishal criterio della probabilità totale,eq (13 3 7) Se ry'è negativa
f relativaalla regione appenadentro al materialedelle pareti, la curvatura è negativae la Îunzione
rl|3. è d;ónda precipita verso valori infinitamentenegativi Se vale I'interpretazionedi
Born, anch. questoè inaccettabile. Ne vienechedentro al materialedelleparetrla
funzioned'ondadev'essere nulla,vincolo chesi fa via via più stringenteal tendere
dell'energiapotenzialeI/ verso l'infinito.
A quJsto punto sappiamoche la funzione d'onda ha la forma data dall'eq
(13.4.2j,con l'ulteriore condizioneche alle pareti l'ampiezzadevecaderea zero
fp- ma occoÍe imporre ì'.endia-o in esamela parete a x:0. In baseall'eq (13'4'2)l'ampiezzadella
I c - fatta eccezlonePer sen0:0 e cos0: 1) Ma affinché la soluzion
: rali r incoli scaturisco-
furzioned'ondaè ry'(0): B (giacché
riescaaccettabilery'(O)deve annullarsie di conseguenza B dev'essere zero Ciò
t3 s€conda d'ìy'/dx', sia
Parfe II. Ld struttura
(1J.4.4)
Risposra l,:lrtl8^rt:ffi
:6.024 x 10 ' o J (o 36,28kJmol ').
Ez : 4h' l8m,Lz: 24,096 x 10 20J (o 145,1kJmol-l)
I
E, - tr - 108.8 k Jm o l l o t . l l e V l
1 3 . I l m o f i t l om i ( r c s c o p i ? : l a t e o r i a , l e t q u a n -t55
't!
rb6
- I _ . . ; n d ok l e g a t o
.r -r:::lciPtìto 1à
.:ll!rInO).
-_ i:.:: llatLr trovere-
J:., r.r quello di
1 r-J ìntroducendo
. : . . . : . , . h ef u o r id e l
-
consideriamo
Ai hni della distribuzìone
I I t
x 10 e m)senr(0'5Í'i1'0)
: (211.0
ry'ì(-r),=nr0",,,
:2xlOem 1.
(2x 10e m-')x
Dunquc la probabilitàdi trovarsinel campo 0,49 nm 0'51 nm è
x (0,02nm):0,M.
La probabilitàdi trovarsinel campoda Ì: 0 a -x: 0'2 nm è
forÀ'
'y'j{\)dr-r2 10"m-t| '.n 'nt l0nm)dr
*rnn J oni.ì
-:t-:1r quanllco tl. : (2 x loe m 1)x Bx -11,0 nmr'42)sen(2,lx7'1-0
nm)l l];li;i
:--.:c in grado di :(2 x 10em 1)x[(0.1 nm) (1.0nmi4a)sen(ofz[ : 0,04116'
'3:: ,..ì.r di ctli essa
modcllo della struttutil
Commento. L elettrone nella scatola si può consìderareun
puo sfruttare per stabiìire grossolanamente I'ordine di grandezza dcììe
molecolare e lo sl
::: : 1m t10 ,À. ossia energie di transiione.
:-,:.Jrine mlnlma a
alcune funzioni d'onda ln
::: :.: rlella molecola Le proprietà delle soluzioni.La lìgura 13 13 mostra Ia Îorma.di
della quantrzza-
: ' ..lrlo fra x:0 e termini grafici non è dlfficile rendersi conto di quale sia l'origine
e per adattarsi aÌla
zione deìl'energia.Ogni funzione ci'onda è un'oncla sti\zionaria
d'onda il piu
j...rgia allo stato cavità ogni funzione successivadeve possederemezza lunghtzza
i cavità di lunghezza
:1. ::-L : Et - 81. La Aumentare il numero di mezze lunghezze d'onda in una
v(rlta questo
; a-::-: ilìfle la regione costantesigniîicaacuire la curvatura della funzione d'ondu e a sua
della particella
( ia::rsiimetivamente comporta che in ogni successivolivello quantico I'energiacinetica
i. .! a.LÍtafina1enon è aumenta.
: .-i <r<0.2nm e Nonpotendorannullarsil'energiaminimacheunaparticcllaèsusccttibiledi
-. .- r.rbiLltà totale di possedere
': non è zero (comc consentirebbela meccanicaclassica)bensì Er:
se
h'l8mL'. Questaenergiaminima, inalienabile,si dice energiaul punto zeto'e
il principìo
ne può intenàere I'origine con due diversi ragionamenti lnnanzitutto
finita
di indeterminazione iÀpott" che una particella racchiusa entro una regione
energia cinetica Per fare un csempio, essendo la posizione della
deve posse<1ere
particìlla incerta entro un margine non superiore a óx-l' la condizione
momcn-
à-xòp> li/2 comporta che debba sussistereun'ìncertezza'relativamente al
Pdrte II. La struttura
. ,- : - - i l . r n c l l a s c a t o l a
: ., :::ìl.r regìonedr al
r _ ) . . : r J o ,è r piccolo
1\-
- ::r: r.lico Piir basso
r . , -- : : P i L tr t n i f o r m es i
-: . :.Ì it classicouna
' - , . . . ' rr e i n m e d i al a
: r:ì',itecleinumeri
particelladi massal?1l'equazione è
di Schródinger
. : . : ' a l r r . q u e s t Od. e l
::r ttutncrq i uanticl (x): Eú ('\)
(13.5
l ). \ hl i2rn\d2ltidx'+Lk-r' Ú
- : i ' : ' - ' : ' L l l l ipl a r t i c e l l a Si può risolverel'equazione ma giovaintantonotarele rassonlìglian-
diflerenziale'
;;'";; i; buca di potenziale. Come in quel casola particellasi trova costretta
. :.,:: Ì.t fotzainfinita abbastanza grandefa innalzare
a ' i : - - : : . t l c .l l t f u n z t o n e irrr" r"" ùr." ri-metrica in cui uno spostamento
infinitii E da.prevedere dunque
. -. .ltre che sarebbe i.n"rgiu pot"nriutea valori altissimi(in pratica vcrst'
allalunzione d'onda di precìpìtare
: : , \ , l ! ì f o r u a m oo r a chele condizionial contornotmpongano che
deglisposìamenti grandic però meno bruscamente
, - . - . n o n n r t l l o .s u l l a io r"ro in .orrirponclenza
alle condizioni al contorno
l.::: .ii pltete; na se r.f"rt" O.fi" úu.o quu,lrutu.Dovendosoddisfare
di potenziale. ì'energla
. . .: 1lìcLlIA |lnnullata JoUUiu-o attenderciche.cosìcomcnel casodell. b'ca o
dondarsse dovrebbei
: : : . . : ' . , r l cd e l l aP a r e t e . dellaparticellarisulti quantìzzatr'Qttantoalle^Îunzionj minor
fatlesàlve due dtÎferenze di
-: , rirÌ ticella libera. ."rrÀÀigri"t. a quelleéellabucaclipotenzìale'
in corrispondenzadegli spostamenti grrndì lu.loroampiezza
tr:--:ìr..llt non abbta "onto.I-rÌnu-ituìto
:, .l:i,r, ata ÎuOri del ;J;;;'il;;;;rso lo zero più lentamente'perché potenzialcsi innalza
il
all'infinitocon-x' e non bruscamente ln secondo luogo quandor non è pirì nulltr
: --:: ,Ji vistaclassico dor'c
E la curvaturaè rnassirnr
:.: ::.rnla è ltlt temente iì.'ntgiìpo,"-iule aumenta.Perun datovaloredi
zero)perchéin quel mo-menÎo l'ener-eta
': -: iltfllle iìttraverso i'.n"r!io pot.-iute è nulla(spostamenlo
ma poi diminuisceall'aumentarc del poterzialeLa cun'atura
:::': ,..LllePotentiforze .i*tiiu . -urri*u.
ripìda.sulle rli cl.ìeal centro
. \ncftc un Protoneè A"iiui.tnrion. O'ondadóvrebbeapprrireq uindi mcno
dell'cq.(13.5.1),
i - ::..guenzedi ordine Le previsionisuddettetrovano .oni"r-u nelh soluzione
per cui iy' precipite I zeto in
: \ . r : ' . 1 i n P o r t a n z aP e r tenendoconto della conchzoneal contorno
1'erergin dcll'osciJlr tore può
: .:..,.1 c i n e t i c ac h i m i c a .oìri,ponO.nrudei grandispostamentiSi trova che
assumere esclusivamente i valorl
H' l Y ) : 2 Y
H,(Y):4v' 2
H " l Y ) = 8 Y-" 1 2 Y
H,(Y):16Y' aSYz + 12, ecc.
Quindi
(- lt2l2m) (d2rltoI dx2l+ lkxzlt o
: (h2tt2l2m)tlto - &2d.4l2n) x2l/o + tkxztlto.
Ma
It2u2l2m : llta, h2aol2n: la2m:!k.
In definitiva
t' -..61e : júrr-rry'o+kx2tlto+ tkxzlro: +/1alto,
e
,' ..-6t6:(n*È)ltot!o:llr,rllto per Í:0.
Ciò confermache la funzioneè una soluzioneaventeI'energiaindicata.
Per il 35C1,
x 10 '? kg):5,807 x 10 ' 6 kg.
,1(35c1):(34969)x (1,6605
Conseguentemente
x 10-' 6 kg)]l/' : 1p64x 1014s- I
ar: [(328,6N m 1)/j(5,807
cosicché
E o: { ( 1 , 0 5 4x l 0 - 3 4 J s )x ( 1 , 0 6 x4 1 0 1 4s - 1 )
: 5 , 6 0 7 x 1 0 -? r J .
',
L'energiaal punto zero può apparireminuscola,ma si tratta di 3,38kJmol
Commento.
13. Il mondo hicroscopico: la teoria dei quanti 359
Elisione
Ad ogni ciclo le onde si ritrovano in làse
Figura 13.15 Funzioni d'onda (al inaccettabíli, (b) accettabili per una pattícell4 su un
aheuo.
u- .,,:-;partitellt su un
angolareminimi di un discodella
Esempio(Obiettivo 14) Qr-ralisonol'energiarotazionalee il momento a5 kgm ') in
i ii aù:e non Possono dimensionea"ffu -or.*iu'a"i benzene (momento di inerzia 2'93x l0
qualenumcroquanticospetterebbe al
i.. Jf ii svolgein senso rotazioúesecondoun piano?Approssimativamente'
giri al minuto?
.i- ner ctti il momento momento angolaredi un discóÌonografìco in rotazìonea 33
ìc -.d Llnaantioraria.La oc\'orre ' a p c r cc h e
. p p l i c h r a mloe q { l l b b l c o n m l P e r l a s e c o n doa3 r l e
V , t o r l nA
À.-l:irr'coure un vettore massadel disco'150g' ed R suo raggio' l0 cm)' dopo di che si applica:
I:tMR' ii|
.rrrvionc ilntioraria (Îig.
Porte Il. La súu ura
l n t l - Q t t \ t ) ú l t l R )h)
: z x (33/60Hz) x (0,15kg)x (10x 10 ' m)2/(1,055 x 10 34Js)
: ( 2 , 5 9 k g m r s - ' ) / ( 1 , 0 5x5 1 0 3 1J s )
: 2 , 5x 1 0 3 1 .
La rotazione nello spazio tridimensionale. Passando alla rotazione secondo tre dimensioni le
cose si complicano, nel senso che la capacità di muoversi sull'intera superficie di
'una
sfera anziché sul suo solo equatore introduce I'ulteriore condizione che le
funzioni d'onda risultino in fase dspetto al percorso da un polo all'altro, îigura
13.18.Da questa ulteriore condizione al contorno scaturisceun allro numero
13. Il mondo ttticroscopit:o:ld teoria dei Enttti 363
particcllarierivanoora
.:: Llci nuntettti
quantico.Energiacineticae momento angolaretotale della
dalla rotazione intorno ai tre assl'
al problema vrslo
La soluzioneesplicitadell'equazionedi Schródìngcrrelativa
nella sua interezzafornisce i seguentirisultati:
: è qu!ìntizzatoe si llnrjtl aj r'rlolj
l7l II tltnnento Lmlolltretntt)t'norl1/'rlssc
tttitllttttiel.o.dinÚnlctttorutgoltn'c)
Il nuttvo numero qual'ìtlco1.Q ntrlteto Lllttu'tti(t)
lrngolare'
l'at*-it", mcdiante ta formula su riportata, l'entitàrdel momerto
al moto intorno all'assc: è
n'ìentrela quota di tale momento angolareascrivibile
determinata da rxr attraverso I'equazione preoedente'
angolare da
(3J L'energitt di totazione è quantizzata, legata al momento
E: J2 2l e dunqÙe
.@,w
,r-\ z \\,
/f\A
w,w.,
-2
componenti
rivelate
(a)
Raggio atomico
(c)
Box 13.I
dei quanti X1
t3 Il monlo micros.f,pi(a: la t&'ria
111:0
Figura 11.21- Come si costruisce íl modello rcttoriale del momento angolare. Il principia
li íntleterminazioneriet(1 la totale specilìcazionerctppresèntatain (a), e bísogna accanten-
tLtrsi di ammettere che i rcttoti giacaiano in posízioni índetetminate, secondo i coni
rdDDresentati in (b).
( 1 3 . 7). 1 ('):J
- ry'*(x)xty'(x)dx
ni,p,.ro.
{,): zrid.[
[i"(1in,;)esp(
Iao*"ef'aOJ"a'/r
lfcquazione: . r"d/[i']esp(
: t2l trzl [lrrd;] | 2'ldoD
Jo
: (4id3) 6 (do12)'
:corisiderare ry'come : (3)do:79 Pm.
) lÉ ssume la forma
st determlnacon
Comm(,nto.Ilsigniliciìtoche dobbiamo attribujre al risuitato è questo:se
osiervazionì la distanza dell'elettrone. si ottiene un arco di risultati di peso
una serje di
differente (frequenza d'evento): da un gran numero di ossen'iuioni si avrà la media 79 pm-
t#t. propfietà
Similmente si può procerìere al calcolo dei valori attendibili di altre
poìché l'equazione di
Dla osservabìli: cnergia, quantità di moto, ecc. Ad esempio,
Schródinger in una dimen'ione e
popriata dell'equzzio-
(*) <Attendibile))sta qui per <.. che è da attendersi)):ci pare traduzionecorretta dl
(( d'aspetta-
queì sostantivoaggettivale(eipectation)) che taluni ha pigramentereso con
zionc). (N.d.T.)
PnrtP lI In,truturù
(1r.7.s
)
: (- dh1 l-;
l2mntt') a". " j- x2e "\.dr]
J_"'-'
13. lt onda microscopi(o: la teoria dei qudnti 371
(1"2fl)p2'il che fa
Sappiamodalla teorìa classicache si può esprimereT come
I'opertúot'e t tt|risponclente Lll nromento
,it"n.i" "tt" sia possìbile anche trovare
ir
clrl's'sl(
linecu'e.Pet fare un esempio, scrivendo l'etlres'sione
T : lI iÌnt)pz
: - rr-' nalla meccanica e poi ponendo
' . . . , ' l t o D r . r l loo p 1 u
:. - :ìÌÌibtÌto dato alla d
.:-;rmonono {il suo ( 1 3 . I7) p""*.*.,: (rli)ax
a:.:-..,ni.a cluantistica)
ei H
: : - . . . ,J e f i n i z i o n d
'-::.:,,n.- e fornisce oîteniamo la
ú
; ::::..ireìt'tH, x stesso espr.'ssio,icLlumtistíc(t:?ì,*,"..:(1/2n)13n",,,,'."':-(lr' 12n)d' 'rr1r'
j, J qlrestodimostra
l-: :: Jr: ).Scriveremo AnaÌogamentepossiamo determinarele componentl -l'e:
di lormulare
L'ai,ere introdotto l'Hamiltoniano del sistema ci consente
assai succinta Confrontando inÎatti le eqq
I "qouriolt. di Schródinger in îorma
di Schródinger è
113.7.3)e (13.7.4)vediamo che l'equazione
{13.7.r0) Hú - El'.
(H) opera.sullafunzione iry'1e
', :- -::!'lìleDle abbrevia- ln questà forma l'equazione.in cui un operatore
si dice c4trri:ione
:..- ::: ii f la base dclla fo.nìr.. un numero (E) che moltiplica la funzione originale'
di Schródingersi
r: -:., :.: anergia cinetica. dell autor(rlore l+). Avendo riconoscìutotale forma all'equazione
ry' E si dice infatti anche uutotalote
sono introdotte varie denomtnazloni di E e di
tutti termini ottenuti
.r- -i .,:r'l\rniconel Proprio tlell'energitt e V/ dutoJutlzrone o aLtlostato del sistema'
((caratteristico )')' dal quale
,ruOu".ndo in qualchemodo il termine tedescoeigen
- r - - , , r n e l i c a .e q ( 1 3 . 7 . 6 ) eigen;functittn,
'Lo ecc.
proprietà sotto il profilo dei
sviluppo della teoria quantisticache tratta le
costituisceIa base della
uulori uttenúibili di operatori opportunamente scelti
che lappresentanole
teoria formale. Esaminando le proprietà degli operatori
della
;;;;t"';;d;; -acroscopich" si possono dedurre. tutte le. conclusioni
principio di ìndetermina-
i"",i, qi"",i.,*" In particolaree possibilericavareiì
modo,generalee
zione di Heisenberg,mentre sl può esprimerein .straordinaria-
in funzione del tempo'
mcnte efficace la Àaniera <li cambiare dei sistemi
Problemi
13.1.Una delleidee chiavedella teoria quantisticaè il fotone, con le proprietà del quale
impareremoa familiarizzarcirisolvendoi primi problemi.Innanzituttovalutiamol'energia
chetrasportanofotoni di diversalunghezzad'onda.Si calcoliI'energiaper fotonee I'energia
per mole di fotoni associataalla lunghezzad'onda(a)600 nm (rosso),(b) 550 nm (giallo),(c)
400 nm (azzurro),(d) 200 nm (ultravioletto),150pm (raggi X), (f) I cm (microonde)
13,2,Quale momento compete ai fotoni del problema precedente?Quale velocità
un atomo di idrogenoinizialmentefermo assorbendoil fotone che lo urta?
acquisterebbe
t3.3. Una ìuccioladellamassadi 5 g em€ttelucerossa(550nm)con una potenzadi 0,1 W.
Ammettendo che la lucciola possa soprawivere 10 anni, a quale velocità sarà stata
acceleratain capo a tale periodo se lasciatalibera nello speuio?
(f3.4) Una lampadr al sodio emetteluce gialla (550nm). Quanti fotoni emetteal secondo
-i
p-onendo la poteruapari a ta) 1 W. {b) 100W?
135. La distribuzionedì Planck, eq, 113.2.2)fornisce l'energia nell'elementodi alla
lunghezzad'onda L. Calcolarel'energiacompresafra la lunghezzad'onda di 650 nm e
virtualm€nteinfinitesimoil campodi lunghezzad'orl.daL^)
quelladi 655 nm (considerando
emessada un oggettocaldo a temperatura(a) 25'C, (b) 3000"C.
13.6.Uno dei modi di ricavareil valore della costantedi Planck consistenell'adattarela
Ieggedi distribuzioneall'energiaradiante misurata sperimentalmente ed emessada un
corpo nero scaldato. Un altra maniera,più sempliceanche se meno accurata, è quelladi
ricavareun'espressione della lunghezzad'onda corrispondenteal picco dell'emissione e
adattarlaai dati sperimentali.RicavateI'espressione).^u*T= costdntenella regionedalle
lunghezzed'onda br€vi ed esprimetela costantein funzionedi h, c e k.
13.7.Si è determinataa una serie di temp€ratur€la lunghezzad'onda del massimo
prov€nienteda un forellino praticato in un recipienteriscaldatoelettrica-
dell'emissione
mente.Si dcavi dai dati sotto riportati il valore della costantedi Planck.
tfc 1000 1500 2000 2500 3000 3500
'763
;.*/nm 2180 1600 1240 1035 878
dei 480 nm Qual è
13.8.Il picco dellenergiaemessadal solesi registrain corrispondenza
Ia temperatùradella superficieammettendoche il sole si comporti come un corpo nero
radiante?
13.9.La t€oria della capacitàtermica formulata da Einstein conduceall'eq.(13.2.3\La
frequenzadi Einstein relativa al rame è 7,1 x 1012Hz. Quale n€ è la capacitàtermica
molarea (a)200 K, (b) 298 K, (c)?00K? Quali sarebberoi valori classiciin corrispondenza
di tali temp€rature?
13,10,La frequenzadi Einsteinsi esprimespessoin funzionedellatemperaturaequivalente
dE.A temperaturedi molto superioria 0s il valore della capacitàtermicaè virtualmente
identico a quello classico.A quale temperaturacorrispondono7,1 x 1011Hz?
13.11.L'equazionefondarnentaledell'eflettofotoelettricoè la (13.2.4)La funzionelavoro
del cesiovale 2,14eV. Quale energiacineticae quale velocità possiedonogli elettroni
emessiirradiando il metallo con luce di lunghezzad'onda (a) 700 nm, (b) 300 nm?
13.12.L'efetto fotoelettricoè alla based€llatecnicanota comespettrcscopia
foroelettronica
(cap.18).Poniamocheun fotonedi raggiX di lunghezzad'onda150 nm penetrinellaparte
interna di un atomo e ne espellaun elettrone.Si misùra la velocità di quest'ultimo,che
risulta esserc2,14x 107ms-l. Con quale intensitàsi può ritenereche I'elettronefosse
legato al proprio atomo?
13.13.Di quanto varia la lunghezzadonda della radiazionedillusa da (a) un elettrone
lib€ro,(b) un protonelibero,e rivelataa 90" dspettoalla direzionedi propagazione
iniziale?
_ - - illiLtorearmoruco 13.36.Nell'ambitodelmode]lovettorialedelmomentoansolaresirappresentaun
y'li (1+ 1)] unìtà e di
:'i.r:.i.1 lo spostamento di numeriqúanticiI, nr (o s, rr,) medianteun vcttoredi lunghezza
--' nè di Schròdinger *rpo""nté r p-i u n unità. Tiacciate i in
diagrammi di
scala un elettrone con(a)s : I' n
: .ri ,.cstante di forza : + , ( b ) l : 1 , r r : Ì 1 , ( c )1 : 2 , n : 0 .
-:- :e d onda? Qual e
13.37.Ricavateùn'espressione valida per il semiangolodel cono di precessione in funzione
dei numerìquantìci/, m (o s, nr") Qualevalore competeallo stato d dello spin elettronico?
..' J:1:r!eticisono dati Dimostrateihe al tenderedi I all'infinìto il minimo angolo possibiletende a zero
: : - - : : : r r r s c i l l a t o r(ia: )u n
:-: : un oroÌogio;lc)il 13.38.Tracciatei coni di precessione di un eleitroneaventel:6 In qualeregionedella
- -: ;he figurano nelìa superficiesfericae più probabiletrovareI'eleÎtrone quandol: 6 e {a)ll?:0, (b)'x: + 6 (c)
m: - 6'l
-':i -rrlce due atomi di
13.39.Negli ultimi problemi di questocapitolo ìndagheremosu alcuni dei pitì semplici
, ::-'!'r.r loro inibite in aspettima'tematicidella teoria quantistica,al livello della sezione13T lncominciamocol
: , - nine dei recipientl trovare il valore attendibiledella posizionedella particellarappresentatodalle funzioni
poteDziale di
, :,\.:rJrno nelle reglonl d'ondaseguenti: {a) livelli n:0 ed n:1 di una particellain una buca di
lunghezzJ; (b) Ia funzionenon normalizzata cos@ cli una particellasu un anellodi raggio
-:.rro fondamentale
- -r ,ììl di costantedi R,
:- i::.::.: e valutate Per 1f,.40.Interessadi più, per una partìcella,la tletiazionequutLtutica medi4dalla posizione
., :,: :' regioni in cui La media, che si defnisce óx: y'((x') (x)2). e rappresenta la dispersione delladjstribuzlone
' - . - \ m m e t t e t ec n e ! a al problema precedente
dellaparticella.Calcolateil valore di óx e di ó@per gli statrdi cui
: : : - . , . i . 1 q u e l l at i P i c ad i
13.,11.AumentandoneÌ'energiadi eccitazione, la distribuzionedi una particellasoggettaa
',.::.rzione ai numeri oscillazionearmonicasi distribuiscesu un più ampio arco di spostamentl(coslcome un
oendolooscillacon ampiezzacrescente)Calcolatelo spostamentomedloe lo spostamenlo
\ . : . . , n d ( 1 9 5 0 0e c h e quadraticomedio di una particellanegli stati n:0, n:l ed n-2 dj un oscillatore
^:.:.c del legame sì
: armonico,applican<lole funzioni d'onda formulate nella tabella 13 1 a pagina 358'
- - .i!.ì da lntroourle
: : .:.LnIi di forza dei 13,42.Il valore attendibiledel momento si calcola applicandoI'eq (1379) Quale
I (b)
dallefunzionid'onda:(a)esp(ilcx);
! r . l e \ 9 . 1 4c m - ; H B r . momentomediocompetea una particelladescrìtta
e s p r k l . r l r t. c t c o s k x r: d t e s p t c x r l ?
(b)
' .: ..:r entlo Un CerChiO 13.43,Quali dellefunzioni seguentisono autofunzionidell'operatoled/dÌ? (a)esp(i/rx.),
.: . ::,.r.uioneimponen- coskx,(c) /i. (d) kx, (e)esp{ dr' ) lndicate.ove occorra.I'autovalore
- - .-:e.sibili all'energia
13.44.Ouaìi delle funzioni ìndicate nell'uitimo problema sono anche autofunzioni di
d:/dxtr? ouali solamentedi d'/d.x2?Indicate, ove occorrà,gli autovalori-
. - : -. irise I'atomo di H
13.45,ll.ommtúdtoredi due operatori,,looe B.o si scrive[''{"", B"n] e si definiscemediante
::a' .:ìnlzioneèottima, Si può calcolarloscegliendouna qualchefunzioneconvenien-
la diflerenza,4.nB.o- B"o,,l..n
:, ' i J.lrambi gli atomi per poi trovare la differenzanella
te ry'e determinanio tanto,{.pB"FÚquanto Bop/,,F?4Ìr,
. .:rnentesecondoun
-
forma C"ory'.Successivamente sì identificheràC,,ncon il commutatore['4'p' B"n] Il più delle
- .--. :.,:-:il moto rotato o
volte accaàecheC",,sia un semplicefatÎorenumerico Un commutatorecherivesteestrema
:uomento angolare
importanzae quello dell'operatorerelativo ai componentidel momentoe ai componenti
deilaposirione.Trovate[t"p, Ì"p], [x*, -t*], [p...,,4..J, tx*' l'.*ì' [x"n,p,."n]'
i:ll HI già visto aÌ
e- 13.,16.Una delleragioni chefirnnodel commutatoreunr cosatùnto importanteè cheesso
,: .Lngoìarenullo, (b) vincolatedal principio
_r : :.;.1 relativa all'uno e ci permettedi riconoscerea prima vista le proprietàmacroscopiche
di ìndeterminazione. Per fare un esempio,se,1,,0e B,.nammettonocommulirtorcnon nullo'
non saràin lineageneralepossibiìedeierminaresimultaneamente le proprjetàosservabili'4
e 8mSi possonodeterminar€sìmultaneamente p' e x? Si possono determinarestmultanea-
:r. : .,:ndola ruotare nelle
1 mente pr e y? È possibile definire simuiÎaneamente le tre componenti della posizione?
: ,-::- ., e in cm-t
; ri :nicSrlzionesull'intera
:, - --.:nlomeCCanlCO:
POnele
14 La struttura degli atomi
e gli spettri atomici
Obiettividi apprendimento
dl
Dopo avere studiato attentamentequesto capitolo dovresteesserecapaq
principali
11)Illustrare lo spettrodell'ídtogenoatomíconelle sue caratteristiche
(pas. 377\
(2) Dire in qual modo i liuellienergeticídell'atomo di idrogeno dipendonodal
numetoquanticoprincipale(pag' 379)
(3)Illustralelaformaeilsignificatodeg|iorbitaliatomícide|I,a|ornodiidrogeno
(pag.380).
(4) Definire la funzionedi dístíbuzioneradiale(pag 384)
(5) Applicare la condízionedellafrequenzadi Bohr e Ie regoledí selezionealla
pi"uiiiò"" della forma dello spettro dell'atomo di idrogeno (pag 385)
(6) Enunciarell principiodell'AuJbcu(pag 388)e.il prtncipiodi esclusione di Pauli.
tali principi la struttura degli atomi
ipag. laZ) e giust icàre sulla base di
polielettronici.
(7\ Definre lI potenzíale degliatomi e spiegarecomeessovari sulla
dí ionizzazíone
tavola Periodica(Pag 389).
(8) Illustrare le linee generali del calcolo della struttura atomica nel ccmpo
autoconsistente (Pag.390).
(9) Illustrare I'interazionespin-orbita(pag'392)e dimostrareche da essaderiva la
struttura fine degli spettri (pag 394)'
110)scriverela seríe di clebsch-Gordan relativaalla sommadei momentiangolari,
eq. (14.3.1).
(11) Illustrare la struttura dei simboli di termine (pag 394)
dí Russel-saunderse I'accoppiomento jj enunciando
(12) Illustrare I'accoppiamento
le ,egole dt selezionevalide per gli atomi polielettronici (pag 396)
(13) Illustrare I'efÍettoZeemannormalee anomalo(pag' 397)'
14. La struttura degli atomi e gli spettri atomici
Introduzione
sle esserecaPacidi Abbiamoillustratonell,ultimocapitoloirudimentideltrattamentoquantomecc
nico dei tipi principali di moto. In questopassiamoad applicarliagli atomi l dati
rarreristichePrinciPali porci
sperimentàlidi cuidisponiamoprovengonodagli spettriatomici: dobbiamo
in grado di interpretarli e di ricondurli all'energia degli elettroni atomici Una
Égeno diPendonodal disóussionerazionale della struttura delle molecole e delle reazioni cui esse
prendonopartenon può non giovarsidellaconoscenza decisamente fondamen-
&ll'atomo di idrogeno iale - dei livelli energeticidegli atomi;i dati cheillustreremotÍovano in chimica
ampia aPPlicazione.
I
rczole dí selezione alla l4,l La struttura e lo spettro dell'idrogenoatomico
p'oo rpag 385). Facendoattlaversarel,idrogenodaunascaricaelettdcalemolecolesidissocia
)t Jt esclusionedi
Pauli gli atomi emettonoluce seiondo una seriedi frequenzeben determinate'Îigura
i tr-rruru degli atomr 14.t. Il primo importantecontributo alla comprensionedel fenomenovenne da
Balmer,ilqualemiseinevidenzachenelvisibilelalunghezzad'ondadella
la
gut come essovari sulla emessalparìiamoora appuntodr seriedi Balmer'1sipotevaesprimeremediante
formula
ra atomica nel camPo I' - R l -1- 1 l \
.-1, n:3,4....
,i \4 n"/
rlre che da essaderiva la
dove R e una costante,detta ora costantedi Rydbetg' cui spetta il valore
109677 cm- | oppure 3,2898x 101sHz Mano a mano che si scoprivanonuove
B d.i momenti angolad' (.serie ci sr rese
tli Paschen)
righe nell,ultraviolefio (seriedi Lyman)e nell,infrarosso
conto che essetrovavano tutte espressione nella formula
,3qlt
qgutmento jj enunciando I : R tl r r \
(14.r.1) -_ .1
s r p a g .1 9 6 ) ,i nil
\ttí
i -ì9- t
,).lf\fn
EEaece I
tvlSIBILEI
*{llilllmlrH
L\ mirn
*lilEl "'..""
f['*.0", Figura 14.1. Lo spetfto dell'idrogeno atomico.
Purte II. La struttura
) ,r : 3 ( P a s c h e ne)d, n 2 : n t + l . h + 2 ,
c o n n 1: 1 ( L y m a n )n, 1: 2 ( B a l m e r n "'
Decisamentela forma di questaespressione induce a ritenerecheI'inverso della
lunghezzad'onda(e,tramite v : cl)',la fîequerua)di ciascunariga dello spettrosi
posia formularecome differenzadi due termini, aventi ognuno la forma R/n2 In
tale enunciatosi riassumeil principíodi combinazione tli R z: la posizionedi una
qualunque riga spettrale (di un atomo qualsiasi)è esprimibile mediante la
diflerenzadi duetermíni-I due termini ?r e Tz si combínano dando originea una
riga spettrale alla ltnghezza d'onda espressa da
y t:,!ti: I ruq\rcsenta numeri quantici che derivano dalìe condizioni al contorno sono
tamuth.
,,::';'1:,,,:''j,.......,-,'.'',..'
(14.1.3)
fatto
Gli orbitali atomici.L'importanzadellefunzionid'ondadell'atomodi idrogenoè legataal
spaziale dell'elettrone' L'ampiezza /,,-, (r) varia
che determinanola distribuzione
da un punto all'altro e la probabilità di trovareI'elettroneìn una qualcheregione
infinitÉsima dr nel puntà r è llt ^,.,(r)12 dr' La variazione nello spazio della
distribuzionedell'etettrone si può iafpresentare indicandoil valoredi ry',,.'(r)1'in
diagrammamedianteil diverso grado di ombreggiatura; la figura 14 3 ìllustra
alcine delle probabilità e delle funzioni d'onda totali. La vartazioneradiale è
lillustratadalla|rgural4.4etabulatanellatabellal4.l'Lefunzionid.ondadegli
poi
elettroni atomici e molecolarisi chiamanoorbítalí,teÎminedel qualed'ora in
ci serviremo.
L'orbitaledellostatofondamentale'checorrispondeallaminimaenergia'èassai
semplice:presentasimmetriasfericae declinaesponenzìalmente con la distanza
dal nucleo:
' o r b i t a l ed i e n e r g i a
m í n i m a( n : 1 , I : 0 , r y : O \ :
(14.1.5) ll : glna|)tt2 esp(- rlao\
úb rappresentaun insiemedi costantifondamentali,4n4h2f m"et,cui spettanole
Oimenrionidi una lunghezzae chevale 53 pm; la si definisceraggiodi Bohr' Dalla
forma esponerzialedi questoorbitale si deduceche il massimodi probabilità di
imbatterii nell'elettronecoincide con la posizione del nucleo (dove ry',e di
per
conseguerzary'', è massima).Ciò è in accordo con il punto di vista che
conseluirela minima energiapotenzialeI'elettronedovrebbe portarsi sul nucleo.
14. La struttwa degli atomi e gli spettriatomíci
(b) 2s
(c) 2p
Energia
potenziale
t ,.'
I
a,/
t Figua 14.6. Nodo angolarcin ttn orbitalep.
,lt sruttura dellostat.o
PÌidrogeno atomrcotn
Illrio energetico'
,L'orbitale2pnonmostraalcunnodoradiale,mentrenepossiedeunol'orb
angolare.Più
è quello di una maggiore,.energia
u(t + \f1t2h,è 9p Co-" nel caso dell'orbitale2s, I'effetto
in ,d"lr"l"ttron" "h" ,i trova in tale stato;infatti maggiorecumaturaelevaI'energia
la
dell'orbitale di
un movimento cinetica e la maggioreestensionedella lurzione d'onda sperimentaregioni
a mantenersl lsuperioreenergiaPotenziale
; Dato chenùh orbitali p, l: 1,m1può assumere i tre valori + 1,0, - 1' A valori
funzioned'onda 'diversi
cinetica. Lo stato di m1coirispondonoorbitali il cui momentoangolareorbitale è orientato
del nucleoma differentemente. Pér I'orbitale P di mt: g la componentedel momentoangolare
ne sono distanti, lungo l'assez e nulla, g pertanto si parla di orbitale p,, la cui forma è illustrata
dalie frgg. 14.3e 14.6.È torn" t" I'el€ttronesi concentrasse intorno all'assez' ciò
moderatamente
fh" n"iàiugtu--u è illustrato dall'ombreggiatura' Vi è an che tn píanonodaleche
14.5.
tagliail nuileo secondoil piano xy, sul qualela probabilità di trovareI'elettroneè
i orbitali s.
,""-. Cti altri due orbit;ti p si possono rappresentare con sagomeanaloghe
n=lesichiama per li si denomina orbitali
orientatesecondogli assix ed y, figura 14.3,motivo cui
è maggiore{i quella
cheessomostraun P, e P, risPettivamente
'" {*)
P;r:: I può assurnere i valori 0, 1 e 2, da cui un orbitale 3s,tre orbitali 3p e
alla funzione -l' -2)
2s si estendea gti orbitati 3à, che esistbnoin cinque tipi distinti (m:2, l,,0'
angolare orbitale rispetto
iale di un elettrone iorrispondenti a differenti orientazioni del momento
si vede'
in un orbitale ls a['asè z. Questicinque orbitali sono illustrati dalla figura 143 e, come
centrifugo del
superioridel tiPo s: mostrano trtti u.pi"t"u zero al nucleo (in virtù dell'effetto
fiy'6) Non presentanonodi radiali' ma
momentoangolareàrbitale di grandezza
"iur"ono Ai issi possiede due piarù nodali che forzano l'orbitale in direzione
r gcr n: 2 il numero
i valori 0 (fornendo angolare e dannì origine al momento angolare orbitale La distribuzione
mediante
la denominazionedi dell'elettroneche trova posto in tali orbitali è quella illustrata
diflerenza rispetto ombreggiaturain hgura 14.3.
ìdrogeno
momentoangolare Si ilorderà' (paÉ. :fs) che I'energia dell'elettronedell'atomo di
e non dallo
dalla presenzadel aip"na. auf no-è.o-quunii"o principaledell'orbitalech'essooccupa
un elettrons
angolare deTla stato relativo al momento angolare orbitale Ciò implica che
qualunque
di questomomento alloggiatonell'orbitale2s ha la medesimaenergiadi uno cheoccupiun
da un elettrone
tutti gli orbitali s orUiííi" zp e che un elettrone 3s non abbia energiadiversa
si annullano.Si Può alloggiato'inuno qualunquedegli orbitali 3p o 3d' Quando ad orbitali differenti
degenere
I'elettrone venga "ooip'"t" tu medesimaenergiasi dice che sono degeneri"Îalecarattere
agiscesull'elettrone
a ./2/r3 e dunque'
piccole -l
l*f Oui c'e da prenderenota di una finezza.Gli orbitali di mt: +l ed mI:
compare anche negli z in sensoopposro.
u o"àà in -rsa "h. cir"olanointorno all,asse Gli orbitali
"".;*àio"à
e in quelli suPeriori ;:;";". ;;t- ";;"a to"o ona" stazionarieformate dalla sovrapposizione delle onde
r I occorre
O mostranonel nucleo Ii.i.Jlliií. òio ne asevolail disegno.ma per immaginaregli orbiÎa[-con mr:
generesono funzìoru
i probabilità di trovare ".Jtìà"tìri ei*à"."uinazione fu orulraii p' e p, Gombinazionidel
complessep. I iPr)
Parte II. La struttura
s o n d a ,v o l u m e d r
sonda.volume 4zrzdr
.. .. .r rlei?sitíì(a) 11massimosi verifica per / : rr0.figura 14 7b. cosicchéil raggìo più probabiìe al
- - . ' : r ; . ' r ' , r l i o l e( b ) quale si trova l'elettrone in un ot'bitale 1s coincide con il raggio di Bohr
t. t,lrogt'noato- rro:53prr-r'Applicandolameclesinratecnicaall.orbitale2silraggiodimassima
probabiiità paiia a 5,2a0:276 pn' il che riflette I'espansionedell'atomo all'au-
m e n t a r cd e l l a s t l a c n e r g i a .
(Obiettivo4).Determiniamo
Esempio il raggiopiù probabileaì qualcsi troveràun eìeltIonecheoccupa
l,orbitaÌels dr un atomodi n;;ero atomicoz, e rrbuliamoi valorirelativialla primariga
della tavola Periodica
,lferorlo.LafunzioncdondadiunorbitalelsrelativoadunnucleodìcaricaZeè(23.
radiale4rr:ry'' e
esp( Zr/ao).tabeila 14.1.Costruiamola funzìonedi distrìbuzione
deìerminiamoil valoredi r in del
corrispondcnza qualeessa Lrnmassimo'
reSistra
In defìnitiva r* :.k)lz.
tabclliì:
Con 4o:53 pm (0.53À) possiamoformularela seguente
H H e L i B e B C N O F N e
r*/'pm 53 26 18 i3 ll 8,8 1.6 6.6 5.9 5.3
Commento.Sinoticome.alcresceredelnumeroatomico.l,orbjtalels\enlaplogr
mentefjsucchiato dal nucleo.Gìunti all'uraniola distanzapìù probabjlesi è ridottaa soli
0-58pm 10,058À;; siamo cento volte più vicini al nucleo di quanto non lo fosslmo
,: ..:., jcl polenziale nell'atomo<li idrogeno:in praticasu una scalain cui fosserx-10cm per l'idrogeno
sarebber* - I mm per l'uranio.In similì circosîanzeI'elettronesubisceîorti iìcceleraziont
che conferiscono importlnzaagli cffetljdi nJturl relJtivislica
r '. -: .-:iìrt in qualche
-':...: esPonenzial-
possibili statr
Le regole di selezionesp€ttroscopica.Conosciamo ora l'energia di tuttì i
: -.:r.le. 1n quanto
- \,rn Ji ttatta dl energeticidell.atomodiiclrogenoelatentazionediattribuirelospettroaÎom]co
'
alle iransizioni fra tutte le possibilicoppie di stati è forte Polremmo cosi dite che
: -.::.rltro critcrio.Si
-,r - .. :.rggioal quale se l'atomo subisceuna variazionedi energiaAE dà originc a un foÎonc di energta
AE. e conseguentemente di frequenzar; quest'ultima soggiaceaÌla
..- .::l(ì medianteil
(14.
r.6) CunLlizionedi Bohr: hv: LE.
.' i l:lllrllt entlo un
.:,. r,- Ptovtamo a
Si tratta pcrò di un criterio che non possìano considerareesauticnte Nel
rr i...r L'il'ìlà dentro
capitolo precedenteabbjamo detto che il Îotone possiedeun momento angolaree
, r::.: iecOndo
"t.r" it suà spìn è unitario. Se si vuole che il momcnto angolarc complessivosia
conseNato. alf istante in cui il Îotone lascia l'alomo occore che il monlenlo
reca
angolarc dell'elettronevari quanto è necessarioper compensarequelÌo che
,. . .,;hc si allontana dire, per lare un esempio' che un elettroneposLo jn
coi sé il fotone stesso. Ciò vuol
/ . -::i.endentedalla che
j - : r , r g n i q u a lv o l t a s i un orbitale dl/:2) non può caclerein un orbitale s(l:0), perché il fotone
sarebbecorrispondentemente emcsso non è ìn grado di appropiarsj di 1anÎo
- I ..:]]liDiamoora la che
momento angolare.L'elettrone d icosi chiamerernod'ora il poi un clettrone
:: -r guscio sfericodi orbitale p (può divenirecjoè un elettrone
può
alloggi in un orbitale 11) cadere su un
,: ::...i :onda coincide
p), i"n"quanto I valia in tal caso di uno e il fotone può assumerela tliîfcrenza cli
:r::-1.1iul'ìvolume che
-o-"nto angolare.Il ragionamentopoÌta a concludcreche ci sorto trlnsizioni
.:::.rti di Probabilità
permesse e transizioni rlel.rre.I c ted che inilicalo le translzlonl permessesl
: : l : i r r a 1 4 7 b .c h e s l
dicono legoic tli sele:ione.che nel caso presentcsl rlassumono ìr'
, . . u r n t o i n d i c al a
'iril,i'tll orientazione
.:-, 1.rlatitudine e 1a
al: + 1
::.:,ziL del quale PlLl Ar: un inteto qualunque
-..,,,.redella f d.t
Come si vecle. il numr,ro quantico principale, che regola I'encrgia e non il
P(tte II. La strutrura
l l 1 8 6c m '
1 7 , 1 1 4c r n
peculiaritàdellanaturarappresenta la chiavedellastruttura
Questasignificativa
","- co-plesii, della periodicità chimica e della struttura molecolare
àJi-Rito.nundo
ai litio, il principio di Pauli vieta che il terzo elettroneentri a lar
conseguenza esso troverà posto nell'orbitale
I r anirzione qualstasl'
pu* à"f-i-Uu"f" 1s,completo,e di
supedore'Quest'ultimo sarà un orbitale di n : 2' ma sr
n Jr figura 14.8, che ài energiaimmediatamente
casodell'atomo
i."*íai "" ".Uitale s o di un orbitalep? Abbiamovisto chenel
aDn(r orìgine Sl tratta degeneri (possedevano.ìa medesima
;'il;;c""; t;li orbitali (2s e 2p1 erano
ùnl!' tutte le noslre per qualsiasi altro atomo' ciò non e piu vero' perché
r ar1lmejseln rappolto energiaima per il litio,come
impediscecbe l'interazione
i" p.?"ji"" ,telf altri elettroni(quelli dell'orbitaleÌs)
le singole interizioni elettrosta-
.i"itrortuti"u ànrerui la lorma 1/r' Naturalmente
della îorma coulombiana11r; quel che intendiamo dire è che il
;i"h";;;;g";"
elettrone Íon è più centrole'rn
pri.-i"i. e]ettrostaticocui soggiaceogni singolo
h-aic te equazioni di non si trovano tutte al centro
àuanto le speciecon le quali quest'ultimointeragisce
p r---lcaso dell'elio non di idrogeno) Abbíamo
-dÉll'!nergia, e si deve i""."1ti.Ja"ir",o-o i"o,n" i"u"t" avvenivanell'atomo è
;;;il;tt.;h; ;Lntre la probabilità di trovaie un elettrones nel nucleonon
cotinuter. Più innanzi, p Ciò lascia ritenere che' potendo
nulla lo e, invece,quelladi trovarvi un elettrone
utsnirr cui si fa ricorso, possasottostarea
iliit"t; 2s p.net.are oltre lo schermodeglielettroni 1s'esso
mu!ì\ ersi secondo un cui soggiacerebbe un elettrone
"i r.t"-i"f .'.f"urostatico più favorevoledi quello
-",t"*''";
or t rsato sugli orbitalt -;"t e in grado di penetrare attraverso lo schermodi
irc. i4.t
penetrazíoxe si risolvono in
.uri"u *gutiuu. óli eff"tti congiunti di schetmoe di
unadifferenziazionedell,enelgladeglielettloni2se2p,eiprimisitrovan
, c rrppresentatoda un legati)
"ri"".g* itf"ti*e a quella aei secondi(sono dunquepiù intensamente
frl:ù.t -ione elettronica
è numero quantrco superrore'
Considlazioni analoghevalgonoper gli elettronidi
arÈ di formàre l'atomo p."u""d.r. ch" gii eiettto-ni dello strato n::,siano disposti
;;;; ;;r.i"."
c nuclco (di catica 2el penetrazione (o dì mancata
n.tt'o.àin. 3s< 3p < 3d in virtù degli effetti di
Énziì risPetto a quello (e quindi schermanti)n: 1 ed
nenetrazione ) attraversogh stratt elettioniciinterni
s<'. la maggrore carrca e \ p r e s sien m a n r e r a
I - 1 , l g r r u r + s Q u e s t ic o n c l u s i o ns i p r e s t r n oa d e s s e r e
a seconda dell'orbitale
trl riiggio Più Probabile iit*r",?"i"e as."gìando diversacuricaiucleateellettiua
) el(-tlronePer Îormare grazie all'effetto di schermo' un
che I'elettrone in esameoccupa ln pratica,
rxrgia accoPPiandosial
Porte IL La strutt ra
orbitale 3s orbitale 3p
II
c, .:.. . .;tironicanell'ato-
'a,
., 'irul|Ltl'll
ú stfati
costretto ad entrare
:.:: rtÌcttiva minore di stratoL), per cui I'elettroneche dovesseaggiungersisarà
1s22s22p63s e'
nell'orbitale 3s.Cosiil sodio'con Z:1l,mostra la configurazione
all'esterno di un
<ie::ronicadell'atomo a somiglianzadel litio, 1s' 2s,constadi un elettroneisolato
: i j \ i a s s u m o n os p i n <<nocciolo> di strati elettronici completo
chimjca Lo
:a '.:;iessivo in ordlne L'analisi fin qui fatta ci riporta ai fondamentidella periodicità
l'elemento di Z: 3
,::. una strtÌttura che strato L e completoquandocóntieneotto elettroni'e dunque
dl Z: ll
!E:i,ì cntro uno strato (Li) dovrebbeavereproprietàchimichesimili.a-quelledell'elemenlo
(Z:4) e Mg (Z :12)' e così
$ nd(ì strato,sempre (Na) Analogamente oovìebberorisultaresimili Be
:
deigasrari He (Z : 2),Ne (Z l0\' Ar (Z :18)' che possiedono
ìia iino agti-atomi
r :rende il nome di tutti stratl elettrorucr completí OlÚe Z:18 incominciaa riempirsiIo srraro
diecinel 3d) e
i:!7Ìone progresslva)). M (n:3), che può alloggiare18 elettroni(duenel 3s' ó nel 3p e
tavola periodica'
r i: numero atomrco Z rendequíndi conto dell'ilistenzadel primo lungo periodo della
degli orbitali
ì J:rnosti per energia L'esistenzadei metalli di transizionerifletteil gradualeriempimento
questa serle sono
^-.1;1.r gli Z elettroru 3d, e proprio le tenui differenzedi energiache caratter[zano
dei metalli di
,l P"u Ii. L'unico Punto all;origine della ricca complessitàche caratterizzala chimica
.. 1.. nc esistonolnvece translzl0ne.
i<. :rpo 4f (l11r : 3, 2, l,
Una delleproprietàimportanti.deglialomi è I'energianecessaria ad
ri\.nro compete Z:6, I potenzialidi ionizzazione.
occorre per rimuovete
r!t:!\nr.Due entleranno allontanareun elettroneda uno degli orbitali Quella che
primaria
r < : r . ' t q u e l l oc o n n : 1 , l'elettrone legato plu debolmentest dice potenzialedi íoniz:o:ione
in riÎerimento alla prima riga
iltrmi due negli orbitaÌi, dell'elemento;la figura 14'11ne illustra la variazione
tabella 4 8) Ed ecco
rn,jcllnitiva. 1s22s22p:. della tavola periodica (dati più esaurientisi trovano alla
r.nro. e quindì bisogna I'interpretazioneche possiamodare di questo andamento'
riflette Ia
;n piu. Gli orbitali 2P Il potenzialedi ionizzazionepiù basso è quello del litio' ciò che
Si tratta di un
:;hc la configurazione Îacilita con cui e possibileallontanareI'elettronepiù esterno
la sua energia è piccola
je un cletlrone in Più e elettrone2s, mediamentealquanto lontano dal nucleoe
quella dell'idrogeno;
r r od i l = 2 ( d e t t o a n c h e our in Dtesenzadi una caricanuclearetre volte maggioredi
Parte II. La strutÍura
ìciòsidevealfattocheidueelettronilsriesconoquasideltuttoaschermaredue
'unità
di carica, sicché la carica effettiva del nucleo è solamenteZ'n-1'3'
L'elemento successivo(il berillio) possiededue elettroni 2s, mentre la carica
piu
nucleareè salita a 4e. La cosafa pensareche gli elettroni si trovino legati
robustamenteche nel litio e cosi è infatti. La cadutadel potenzialeche si legistra
in corrispondenzadel boro si deveal fatto che l'elettronesuccessivo occupaun
orbitale 1p ed è menointensamentelegato Più alto il potenzialedi ionizzazrone
del carbonio,doveI'ultimo elettroneoccupaancoraun orbitale2p' ma in presenza
grado dì
di una carica nucleareche è aumentatadi un'unità ed è quindi in
esercitaremaggioreattrazione. Sempre all'ulteriore aumento della carica nucleare
va ricondotto il superiore potenziale dr iorizzaztone dell'atomo di azoto'
di
A questo punto la curva mostra una flessioneche riduce il potenziale
ionzzazioneil di sotto del valoreprevedibilein basealla sempliceestrapolazione'
Il motivo e interessante e illumina un ultedole aspettodelprincipio dell'.4u/ba,.Il
'
boro, il carbonio e I'azoto presentanorispettivamenteuno' due e tre elettroni 2p
più dì un
Gli orbitali 2p sonotre e quindi in tutti e tre i casinon occorrecheci sia
Occupando I'orbitale p' e I'orbitale p, due elettroni si
elettronepei orbitale.
trovanomediamentepiùdistanticheseoccupasseroinsiemel'unicoolbitalep
'Arrivati
all'ossigeno,che ha la conlgurazione 2pa, e evidente che uno degli
orbitali p deve alloggiaredue elettroni' Il fatto esalta le repulsioni elettrone-
prevederela sempliceestrapolazione lungo
elettronepiudi quanto non lascerebbe
la prima iiga; I'energiadi legame dell'elettrone più esterno risulta signiÎicativa-
mente ddotta.
deve
L'elettrone successlvo,che corrisponde alla formazione del fluoro'
e la stessa cosa awìene per l'elettrone
occupare un orbitale già semipieno
Ne cade
necessarioa formare il neon ll dato per i tre elementi O' F ed
pressappoco sullamedesimaretta, e dflette la crescente attrazione del nucleo verso
gli elettronì Più esterm.
L'elettronè che intervjenea questo punto è un elettrone 3s' relativamente
e per
distantedal nucleo in virtù del suo numero quantico principale elevato,
quanto la carica nuclearedel sodio sia elevata anch'essa' risulta ampiamente
potenzialedi
. schermatadalla presenzadei due strati più interni Ecco perchéil
inferiore a quello del neon Vediamo
ioniz"azionedel sodio è rimarchevolmente
riga il ciclo' nel corso del quale si verifica lna
ricominciarelungo la seconda
che è riconducibile a ragioni simili'
variazionedel pótenzialedi ioúàazíone
Gli orbitali autoconsistenti (*). Quelli descritti finora sono i lineamenti qualitativi della
tanto
struttura degli atomi iolielettronici, e le ideeillustratesi possonoverificare
per via sper-imentale quanto risolvendo direttamente l'equazione di Schródinger'
dt
La îondatezzasperimentalerisiede nella capacitàrdel prrncipio dell'AuJbau
(e più ancora nella natura degli spettri);
,pi"gur. lu periodi"ità degli elementi
q'uuíto utt'l.pott-ione dÉi calcoli teorici, ce ne occuperemoin questasezione
La difficolià essenzialeche si incontra nel tentare di riìolvere I'equazionedi
Schródingerper gli atomi polielettronici consistenella complessitàcbe scaturisce
dalleinteiaziònielettrone-élettrone. La possibilità di trovaresoluzionianalitichee
assolutamenteÎuori discussione, per cui si è elaborato un procedimentoche
permettedi otteneresoluzioni numeriche con l'ausilio dei computerselettronìci'
Tale procedimentoe statointrodotto originariamente da Hartree e poi modificato
da Fock onde tener conto dell'impossibilità che esiste di distinguere lra loro i
singoli elettroni costituenti l'atomo. Per grandi linee si tratta di questo'
Immaeiniamo di avere una qualche idea approssimativadella struttura
sarebbe<autoco€rente ))'
l*) Mieliore traduzionedel termineinglese<self-consistent)
p".ì.'uppo'À già consolidatoI'uso del vocabolo improprio (autoconsistente))'al quale
dunque ci si rassegna.(N.d Î)
14. La strutturc degli atomi e gli spetÙi atomicí 391
momento angolare
: ., .:rliri di grande orbitale
'i:.,::-..ll1csemplici. momento angolare
:- - ,::rnaiononello di spin
:- i :J: qrÌalchecosa
. { . - 1 i o m oQ
. uesto
F i g u r a 1 4 . 1 3 . I l m u n e n t om t t n e t i c o
: - J..r p0ì agevole (a)
eletttunico la) orbitale, (b) dt spirl.
. -:: J: On nlofiìento
in
: - : : - . 1 :i d e n t i f i c a
::-.: . magDùficodi
-r :: iii!ì ll'lagnetico
allineamento
.] -: ,:tr orbitale; è favorevole
- r . : : : : r J a s s o c i a ta
: .r-:jnetico di spin
. - , - : : . l r c od i s P i nè
:: :rantiìzionedel
. .,:: orbitale ln
I -: . ,. Jeì momenti allineamento dei momenti
magnetici sfavorevole
:.,::lndczzadella
.;:a.r - lI l O S S e I V a t O I e
.I : ., ,::,-rnoa lui. ed
Figura 14.14. I due diuersi litelli energetici di un elettrone tlotato di momento di spin c
: ..::j -,, di corrente. orbitale. L allineanento deí mamenti magneti.i eleú1 I energíLt-
.:, :'rlJnìerllo SPin-
: . .:ìc grande negli
- * . . c 5 8 0c m - ' )
:-, :lr dnìentospin- soggettoalle regoledella quantizzazioneSe rappresentiamomedianteil vettore I
::.- i .,11rstati eccitati il momento angolareorbitale e medianteil vettore s 1o spin. la loro risuÌtantej
: r: :.:.r'Lliun metallo dipendedalìeorientazionireciproche.Si registraun valore massimo(quandoI ecls
. er cui
. i : i , ' r h i t a l eP sono paralleli),minimo (quando sono antiparalleli)c una serìedi valori intermcdi
. .,--- :.rl!r all'orbitale
in corrispondenzadi orientazioni intermedie(per s maggìoredr l). figuril l'1 15
\ ^ îi.lll'ìo vlsto nel Essendoil momento totale quantizzatoe limitato ai valori [l f * I lr]2 /i' i valoi
::::.:Jriì solo in due ìntermedinon possonoaflatto esserearbitrai, per cui esisteuna seriedi momenti
. j in clettroneP si
intermedipossibilì.Îigura 14.15.La seriedi Clebsch-Gordansi limita a indicareun
::... ,- in opPosizione
- i- - .:lrta il momento criterio empirico per stabilirequalì valori intermedi sono permessie possibili.Un
modo sempliceper tenerÌaa menteè quello di stabiliresesia possibilecostruireun
:'-:::ziano a vicenda triangolo di lati 1,s ej: se 1o è, quel valore dij è permesso.E, qucsta.Ia rcgolq o
:- .,:lrrlare totale è il
condizione del trimgolo.
N e l c a s op r e s e n t e/ : 1 , s : j P e r c u i i s o l i v a l o r i p e r m e s sdì i i s o n o ] e f il
r,--: .lngoliìresi dedu- primo dei quali corrispondeallo stato di massimo momento. il secondo allo stato
: - i:::iLr / (grandezza di momento mintmo.
ri::l.o t (grandezza
:<.'.'.,[i{ I + 1!tr, i, in Esempio(Obiettivol0). Troviamoil valoredel momentoangolaretotalechc può derivareda (a) un
::: ::: i r alori indicati elettroned con spin: (b) uÌì elettronef con spin; (c) un elgttrones con spin
ùferodo. Applichiamola sericcliClebsch-Gotdan' cons:i e (a)1- l:(b)/:3;
eq.{ 14.3.1).
(c) 1:0. Stabiliamoinnanzjtuttoil valoreminimo I sl
R i s p o s t( da .) 1 s l : 2 - 1 1 : i , d u n q u e i : 2 + i , 2 + i 1 .o : , i
':r'.ìono combinarst t
( b )l l s : 3 I : i , d u n q u Je: 3 + j , 3 + j l. o i' ì.
(c) I s :10 ]l:+, d u n q u ei : 0 + j . o s e m p l i c e m e n
i te
i.,r:J totale anch'esso
Parte IL La struttura
î t !
il
ffiru
€l3w@€lB
Massrmo Intermedio Minimo
= : - : - 5
14. Lu strurtura tlegli atoni e gli sp'lttri atomici 395
12,al
('khsth-Gordun medìanteìa serìeili clebsch-Gordan.In pratica,seun elettroneha /1 e 1'altro 2
compete la grandezza \L + 1\f\ h'
loro momento angolareorbitalc congìunto lL
ad uno dei valorl
con I rL-quale
( 1 4 . 3 ). 2 L:h*[2,h*Iz-l,L*lz*2. l l t- I z l '
Dunque cìueelettroni p (/r : 1' l' : 1) si possonocombinare danclo l- : 2' 1' 0' e
:P3/r, per esenpio.
questì stali si denotal.r;rispeîtivamenteD, P, S. Nel tcrmine
| : l'
notiamo che 1lmomento angolareorbitale totale dell'atomocorrispondead
: 2 in 3D: Nel caso di un arico elettrt)neestertlo rspetto
mentrecorrispondead l
atomo
u uno stftlto tomplettt ll momento angolare orbitale totale dell'intero
elcttrone esterno Ciò si deve al Îatto che
uguagliail momento orbitale clelsingolo
allo sirato completo non competemoto orbitale risultante.Allora la configurazio-
ne 1s' 2s' 2p63ipuò darc origine solo a un termine P e Ia 1s22s' 2pÓ3s soÌo a un
termine S.
chepossonoderiv:Lre
Esempio(Obiettivo10) Troviamogii staÎi di momenloangolareorbitaletotírle
daliacombinazionedcimomentiorbitaiidi(a)dueelettronid.(b)unodeuno
elettroni p lndichiamo la lettera del termlne nel tre casl'
relativa dei momenti di spin e orbitale.Nel casoin cui ci sia un solo elettroneal di
fuori di uno strato completo il valore di ./ coincide con quello di j fornito dalla
serie di Clebsch-Gordan,eq. (14.3.1).Ove siano presenti parecchi elettroni la
situazione si rende più complicata, ma quando come negli atomi di basso
numero atomico I'interazione spin-orbita è debole, si può far uso del criterio di
accoppiamentodi Russel-Saunders. Esso dice che se I'accoppiamento spin-orbita è
debole dsulta influente solo quando tutti i momenti orbitali agiscono di concerto.
Si ammette dunque che i momenti orbitali si accoppino a dare un qualche I totale
(come è descrittosopra)e gli spin si accoppinoa dare un qualcheS totale, e che
solamenteallora questì momenti totali interagiscanomediante I'accoppiamento
magnetico spin-orbita. I vaÌori permessidi "/ sono dunque dati da
(14.3.4) J = L l S . L + , S -l . l + S - 2....ÌL-S.
.==-.:<
11. Lu strllftuta degli atotni e gli spettri utamíci 397
. - - :. . . , a l ! ' t t r o n a
el di provoca una variaziole di momenÎo angolareche corrispondeallo spin Ùnltario
i -:. i fornito dalÌa .h" ar,n ,"au ron sé.Dall'analisi della situ;uione.quando vale l'accoppiamentodi
- . , - - : , h i e l e t t r o n il a Russel-saunders(atonli leggeri).scaturisconole segltentiregoìc di selezione:
.i -lirrnli di basso
: . , : . . , ' r . 1 eclr i t e r i od i AS:0 {la luce non ha effetto sul moto interno degli elettroni)'
r : : r : i : \ JS p i n - O r b i tèa Al : t 1, 0, con l= + I (l è il momento angolaredi un singoloelettrone;l
.:: - -, Jrllr(11concerto. quello dell'atomo tutto)
ii .: ruirlcl'ìeL tolale AJ: + 1, 0. ma se A./ : 0 dev'essereJ l0'
, . - . .- i . : 5 -t o t a l e ,e c h e
gll e I momenti
.. - .r.copl-liamento Quando viene meno I'accoppiamentodì Russel-saundels spin
angolari orbitali dei singolìelettroni si arccoppianofra loro (danclo l'uccoltpiomen-
, rlll
fo r). i numeri quantici S etl I perdono significaloe vengono meno le regole di
,"Éiorr". Tale e la ragioneper cui le transizionifra stati di singolettoe di rriplelto
(S : 0, 5 : 1).vietàte agli atomi leggeri,divengonopossibiliper gli atomi pesanti'
- .: .in certo livello
. . .: ,, mLrìteplicità il L'effetto dei campi magnetici. Dato che ai momenti angolari e di spìn si accompagnano
: , -J:i llrtti i 25+ I momenti magnetici,è del tutto ragionevoleatlendersiche il campo magnetico
.ri ientl dunque causimodifichedellospettroatomicolnrealtàilfcnomenoèstatoosservrto;
tf att a dell' ellet t o z eeman.
Il momento angolareorbitale dell'elettroneintorno all'lsse -- assumeìvalori
:- - .,.- ,Jegiìatomi di nri. Essendoil momento magneticoproporzionalea quello angolate'possiamo
--,ìnio.
:,- formulare la componentesull'asse. del momento magnetico1.u1li,in cui 1. è una
' . r-:rÌ!r da-glistrati costante che si dice rcLpporto gitotnugnetíco dell'elettrone Considerando il
momento magnetico come una consegucnzadella circolazione della carica
, - .pln e trOVIamO
' r -::rne nella forma eÌettronica - e in moto, con il momento angolaren1i. si otticne per i. il valote
t' nu-o -ei2m".llsegnonegativo,riflessodellacaricanegativadell'elettrone'dicecheil
I .-. ,,.-,tu"'0" momento magnettcoè antiparallelorispetto a quello angolare Si suolecombinate
ei2m. con h,-e la grandezza positiva sultanÎe, ps: ehi2m" prende il nome di
'' -,:-:rn:,ril nocciolo- *og,ntonndiBohr.Nell.ambitodiquestanotazionelepossibilicomponentidel
: Il simbolodi momento magnetico lungo I'asse: sono:
" elimina tale degenerazione, per cui l'elettronedi nrr: I aumentala proprla energla
rirrl(,è che nelltl
'. : :r-r dcl principiodi di !sB. quello di rr,: - 1 diminuisce la propria energia di - lrsB e infine quello di
laddove
,,,: 0 ,i-un. inalterato.L'effetto Zeemf,nconsisteploprio nel fatto che
eranovisibilirigheunicheinassenzaclicantpoestelno.Sottol,azionedelcampo
, .-: jurlunque stato ossen/anoinsiemi di tre righe, ligura 1416'
1-- ;.;;llpitr sctiverc le La separazionecalusatadal campo magneticoè assaiesigua lntrodurcndo It
x 10-24 JT-
. .i ..:lsr2pti3p' P3rr valori deilecostantifondamentaliabbiumo pcl esempio; ps:9'214 -
1T '. In definitiva,per determinareuna separazionedi 1 cn] 1
i --, r speciÎicatala oweio 0,4669cm
". , 4rrellotli energitt occorreun campo di 2 T (pari a 20 000 gauss);si tratta di poca cosa in confronto
--'--, rlle transizioni conletransizioniottichefondamentalichesiregistranonellaregionedei
20000cmr.Laconfermachesistaeffetlivamenteossen'andol'eÎfettoZeeman
:
. j.. r -(uo esprimibili l,iene però anche dalla polarizzttziorte de||etre righe' Dato che llli 1 corrisponde
: - 1'
- :ì-.omentoangolare a una variazionedi momento orbitale opposta a quella rappresentatada trtr
: - , - : ì . 1 , 1 3 5d. e l e r m i n a nonmerar,igliacheletransizionirisultinopolarizzafecircolalmente]nsenso
i
.a, - illesso o assorblto contrario, figura 14.16 La lucc provenientedalla transizioneAnrr:0' rnvece'
Parte II. La struttwa
polatizzazione: o Î o
t1l
_l-
_:jt l-=t-
direzione
dell'osservazion€: '
E I ] I =
-----]-
fTt
(r4.3.7
\ E: - s"l- e/2m"\m!tB= gpsn\B.
in cui g;, il fattore g di Landé, tiene conto del disallineamento dei momenti
angolare totale e magnetico totale:
(: ( / + 1 ) - l ( l + 1 ) + s ( s + 1 )
(14.3.9) gi:1*
\ 2i(+
i 1) )
14. La struttura degli atomi e gli spettn atomrcr
La risultantedì pr e p"
non è allineatacon i
Aifinidell,effettoZeemanunatomoconspinpuòplesentareîattoregdiLandé
tx.rl:-ìento dei momenti per fare un esempio' la
Oiff"."tt" negli stati superiori e inferiori Consideriamo'
íD.,r-'P'r,r. Dato che nello stato superiore r:2' s:+' J:9' il
;;;;;irl;;. -+'
d e i l u a t t r o s t a t i M i s o n o * u ' M t B ' M ':+'+'
f a t t o r ed i L a n d e è f e l e e n e r g i e
li. N.if" stato inferiorei numeri quantici sono S: j.t: I J:1e11 lt]ote di
1,1
Pane IL La sÙuttura
-1
+i
1
Problemi
14.1. Un'altra deÌleseriechecostituisconolo spettrodell'idrogenoè la seúedi Hum|hrq),
cheha inizio a 12368 nm ed è stataseguitafino a 3 2g1,4nm.
Quali transiztonlentranoIn
gioco? Quali sono le lunghezzed'onda delle transizioniintermedie?
14.2.Una seriedi righedellospettrodell'idrogenoatomicocadonoin corrispondenza delle
lunghezzed'onda 656,46nm,486,27rLm.434,1'lnm e 410,29nm.
euale lunghezzad,onda
competealla riga successiva di tale serie?euale energiaoccorreper ionizzar€l,atomo
dell'idrogeno?
14.3,Lo ionedellitioionizzatoduevolte,Li2+, ha un soloeiettrone ed è prevedlbilechelo
spettrorassomiglia quellodell'idrogeno.Basandovi sui darj rjporrarisotio(trattida C. E.
Moore, Atomic energy let:els,Natl. Bur. Stds., Circ. 46iL i94g\ ricchissimafonte di
informruioni in materia)dimostrateche i riveirienergeticisono errettivamentedella forma
K/Í' e calcolate il valore deìla costante K. Dati: serie di Lyman a 140'141cm-r,
87792.4cm r, 925933cm r.
14. La struttuta degli atomi e gh spettn atomrcr 401
alle segu€nticonligurazioni:(a)
dt un atomo: 14,30.Formulate i possibili simboli di termine relativi
n'rnlle
i-iil;;ir. Gj No(tr'zs'zpu):p, (c) sc(1s' ..)3d,(d) Br(1s' Fps In ciascuncaso la
interni completi
*tri*irt-i"* t"*ftiusa in parentesidenotagìi strati e i sottostrati
.Í ,-:bitali atomici?(a) di ZeemaniI eampomagnetico
14.31.ca|collle la Îorzache de\e uverenell.esperierua 'P
una separazione dì I cm-L fra gli stlti di un termine
;;;; p;;t;";..
:.e:r.'Jica(Z: 1 .. 18). per (a) un telmine^di singoletto;(b) ul
14,32.Calcolateil valore del fattore g di Landé
per = 4 ed S : 2; (c)un termtnern cur
termineper il qualeil massimovaloredi J si registri /-
:4 ed S :2'
lr:.'..hi modi Si Può il minimovaloredi J corrispondaa L
;.ì:rrnne ìn corrlspon-
I t:..'lnrcasifavorevoli, 1 4 . 3 3 . C a l c o l a t e l a f o r m a d e l l , e f f e t t o Z e e m a n ( a n o r n a l o ) c h e s i v e r i f i35
c a a p3P'
plican
quul" si segùela transizione -
li.i icicrminazione di I .^-"" -"g"",ì"" ài +,0 f (+OtC) ua * atomo d"l
n :::r Jlti del Problema
: C::rshe derivadalla
r.-Èi::rno a 610,36nm,
r:::... ìdrogenoideSi sa
r f..:.:-rmentalels' 2s' S
.. í. ldJmentale?
r ù : -:sllodell'idrogeno
Ersr:.'nr d ProPosito di
ro{.,.,.j definizionedel
rir:i:i'. serutevene Per
J a- issumere' e quale
ti.-. i-.ttfone di l: 3
| ::'.r_J!ìlù rotante con
I (-):.-: sr'no i momenti
fF j.rldù si Presentadi
s ::-!.,n costituita da due
--!
:: nm. Rendete conto
;r. Jedurre in termtm
r 3 D . 2 D . 1 D ,4 D ?
s. : P. P.
.
trrn rn ciascun livello?
Obiettividi apprendimenfo
Dopo avere studiato attentamentequesto capitolo dovresteesserccapaci di
l1) Illustrare i fondamenti derrateoriu tlegriorbitari morecolariapplicataalro ione
molecolaredell'idrogeno(pag. 406).
(2) lllustrare la costituzione degri orhitttri regtnti e untíregtmri e spiegare doncle
derivi la loro stabilizzazioneo destabilizzazìone (pag.40g).
(3) Illustrare l'ìnportanza del doppiettoelettronicoai îini del legamechimico (pag.
410).
(4) Iilustrare la sîruttura dellemolecolebiqtctntiche
omonuLlearitn basealla teoria
degli orbitali molecolari (pag. 410).
(5) Definire e interpretare Iintegrlle dí scnrupposizione
(pag. 412).
(6) Descrivere la struttura delle mr ecole hiqtomicheeteronut,leori(pag. 416) e
spiegaresu che cosa si fondano i lcgami cor.alerrl.poLlú e iotlici (pag.4lg).
(7) Illustrare l'ibritlizzozionedegli orbitali (pag. 421).
(8) Illustrare la sîruttura dell'acqua,dell'ammoniacae dei metano in base alla
teoria degli orbitali molecolarj {pàg.424).
(9) Descrivere la struttura dei doppi e dei f,-ip1tlegomi (pal. 425).
{10.}Spiegaresu che cosa si îondi la stabilititLtromtttictt (pag.426).
(1 l) Illustrare i fondamenti della struttuttt ct btnde (zone)dei metalli (pag. 42g) e
spregareÌa conducibilità elettrica {pag. 4-10).
(12) Descrivere\a teoria der canpo.istaríno appricataai cornplessidei metalri di
transizionee spiegareIe espressionicomplessia hassospin e td alto.ipir (pag.431)
(13) Descriverela teoriu degli orhitttlímorecolttríapphcataai complessicreimetaÌli
di transizionc (pa-s.,131).
(1,+)lllustrare i îondamenti della teoriLtdel legcme tli aclenzu relatìva al legame
chimico (pag.435)e formulare le funzioni cl'ondarelative alla molecola delliclro_
geno e aÌ benzene(pag. 437).
(15) Illustrare la rísorun:q íonico-cotalentec la risonanza fra le strutture di
Kekulé (pag. 437).
.5
15. La struttura delle molecole
rle
Introduzione
Uno degli obiettivi principali della chimicafisicaè quello di riuscirea definirela
. silcre capaci di studiale ragìoruper
forma dllle molecolee la iorza dei legamichimici.La'-aleyyza
ri rfnlicata allo ione
cui gli atomi dannooriginead un numero definito di legami, per cui tali legamist
disp"ongonotridimensùnalmenteconferendo alla molecola la sua geometria
r.'; c spiegare donde definitJ,per cui inline la forza dei legami interatomici varia da molecolaa
della valenza ha I'obbligo dì intelpletale queste
I molecola.una teoria accettabile
proprietà tanto sotto il profilo qualitativo che sotto quello quantitativo lnoltre
lc-:;mechimico (Pag.
àr.u d"u" spiegareperché mat il doppietto(coppta)eletÚonicogiochi un ruolo dì
É. r.r base alla teorla tanta impoitanzain chimica.vedremo comela teoria quantisticaforniscala base
di una teàriadellavalenzaormai taìmenteavanzatachecon I'usodei calcolatodsi
r*-:llt' può applicarla a calcolarecon efftcaciae accùrafezzala struttura di molecole
moderatamenle comPlesse
L . . , . 1 r i 1 p a g .4 1 6 ) e
Nel capitolo precedentea-bliqmo ggqs!{9r4!9llalomo di idrogeno come il
< : , r i . ì t p a g .4 1 8 ) .
Drotoripo sul cui studio ualiré ta aescrirlónè oègli atomi compléssi.Qui
più semplicefra
ÉloceOírèrnorrettamedesimàmaniera Ci serviremoall'uopo de-lla
in base alìa
IlR-.:Jn(r ió molecole,lo ione molecolaredell'idrogeno, Hl, per scoprire i lineamenti
essenzialidella struttura molecolare" poì purr"t"n-'o a tfattare le speciepiù
rE Jl5 t' complessee che dvestono per il chimico maggiore interesse
Èr$ 116l
rr :ctalli (Pag.428) e 15.1 La struttura dello ione molecolaredelloidrogeno
Lo ione molecolaredell'idrogenoe gostituito di tre particelle'due protonl e un
>'rr.:.si dei metalli di eletirone. I protoni si respingono reciprocamente,ma attraggono entramol
r : . ; . : ' ' p i r r( p a g . 4 3 1 ) i'"t"ttron.. È l'equilibrio frà l'energiacinetica da un canto e I'insìemedi tali
attrazioni e repuìsioni dall'altro, che deve giustificarela stabilità della specie'
r ;o:rnlessi dei metalli
L'eouazioneesana di Schródingerdovrà tener conto simultaneamentedi tre
una semplificazione che e
óartìce e, ma la natura dellespeciein gioco suggerisce
r; :clrtir a al legame nota come-rpptàiiimazionedi Born-Oppenheímet '
ùlr ::..lccola dell'idro- protonr
L'approssiinazionedi Born-Oppenheimersfrutta il fatto-che i due
po.ri"ààno una massadi gran lunga maggioredi quella dell'elettrone (circa 2 000
assal
a! ::J le strutture dì volte,in effetti).I nucleisi muovetannodunque,in confrontocon I'elettrone'
più lentamente,tanto in verità da poterli considerarefermi' mentresl puo pensare
chesiasolol'elettroneamuoversinell'interovolumedellamolecola.IIcalcolod
che mentreI'elettronecopreun metro i nucleisi muovono di circa un mm' sicche
posizioni
l'errore che si commettepensandoche i nuclei stessisiano ancorati a
fissee a distanzacostanteè dawero piccolo Sepoi si prendonoin esamemolecole
diversedall'Hi, i nucleisono ancorapiù pesantie l'approssimazione è anchepiu
plausibile.L'approssimazionedi Born-Oppenheimerillplica in defimtiva che sl
porru trur"rraur" completamenteil moto nuclearee che sia del tutto sufficiente
a
ionsiderareil moto digli elettroni nonchéla loro distribuzionein riferimento
nucleistatici.La conseguenza è che diviene-possibileridurre il problema dell'Hf
all'equazione di Schròdingerper un'unica particella, felettrone per I'appunto'
immerso nel campo elèitrostaticodi due protoni statici'
L'energiapotenzialeche competeall'eletÎronenel campo di due protoni è
- 1 1 1 \
(1 5 . 1 ). 1 v: t e 'a n e o ) + ; /
l
Parte IL La struttura
Ie distanzedell'elettronerispettivamentedai nucleìA
in cui ra ed rs rappresentano
e B. La suddetta potenziale
dell'energia
espressione si può introdurrenell'equazio-
ne di Schròdinger
(- h2l2m,)v'l/ + vli : E{l
ricavandonele soluzioniesatte.Sfortunatamentequestomodo di procederenon
dice granché a proposito della lorma degli orbitali e dell'energia,cosicché
affronteremoil problema in modo più approssimato.
La teoriadegli
- orbitali molecolariapplicataall'Ht, Quando I'elettroneè vicinissimoal nucleo
A il termine1,/roè molto più grandedi 1/rg,e ciò riduceI'energiapotenzialeI/ data
dall'eq.(15.1.1)all'espressione più semplice- (e2l4ttto) íire\. L'equazionedi
Schródinger divienein pratica quella valida per un unico atomo di idrogenoe lo
stato fondamentale si rappresenta con I'orbitale ly'r,centrato sul nucleoA: lo
chiameremo1sA. D'aha parte se l'elettrone si trova nelle immediate vicinanzedel
nucleoB I'energia potenziale si riduce al termine proporzionale a 1/re, I'equazione
di Schródingerè quella dell'atomo B e lo stato fondamentale è costiturto
dall'elettronenell'1se.Partendoda questo ragionamento supponiamo di rappre-
sentarela dìstribuzion-èomplessivà dèll'elettrone mediante la funzione d'onda
(15.
r.2) ú-lse*lss.
La conclusione è coerentecon la discussioneche la precede,giacche se l'elettrone è
vicìno àrl A, è grande la sua distanzada B, la funzione 1sgha un'ampiezzapiccola
e la funzione d'onda si identihca praticamente con la ls1 (fig. 15.1).Viceversa. se
l'elettrone è vicino a B ma distante da A, in quel punto è piccola I'ampiezza della
l s ^ e l a f u n z i o n ed ' o n d a c o i n c i d ec o n l a l s s q u a s i p u r a .
La funzioned'onda dell'eq.(15.1.2)èanalogaa un orbitale atomico,ma diffusa
sull'ìnGra moleòola,è quindi prende il íómè di c,rbitall tióLeiolarJ. Essendo stato
l'òibitàle móieco'iaÉ (m.o.) ottenuto per somma dei due orbitali atomici fvedi eq.
(15.1.2)] I'approssimazionesi d'Lcecombinrzíonelineate di orbitúLi atomici o
metodo l.c.a.o.(*).Si osservi che anche la soluzionÒesatta fornisce orbitali
molecolari diffusi sull'intera intelaiatura nucleare della molecola; formularli come
l.c.a.o.non è che un approssimazione.
@equilibrio
@ prccoìa
rerrà trattata più oltre).
sovrapposizìone
mento dell'attrazionenucleo-elettrone
dovuto alla densìtànella resioneinternu-
cleare.
' -
-
_
15.La struttúra clellemolecole
ampiezzadìminuita
:
410 Parte Il. La struúuru
\H.,t.,
(a) 2po
amprezzaesaltata
i in uno stessoorbitale,
cntale dellamolecola
(b) 2pa
lontca. Come si vede .
Ji.irne per rerulereIa
rir. È su questochesi
iD tutîa la teoria del
rh molecola biatomica
derrronie gli orbitali Figura 15.6. La formazíonedi (a) un orbitale 2po e (b) un orbítale 2pn; (c) ord.ine
approssimatíuodelle enetgie;(d) ordine constatatospessoin pratica.
br di due orbitali ls
h. elettroniprendono
ri ad essìper via del
cforbitale antilegante
rano dato vita i primi cleareessicostituirannoorbitali o. Per distinguerlidagli orbitali 2so li chiamiamo
tb lso* appaiandoil 2prì e 2po*.
úo la molecolaha un La regionedi massimaampiezzadegliorbitali 2p, e 2p, si trova fuori dell'asse,
gli effettisi elidono(in ciononostantedue orbitali 2p, di atomi differentisono in grado di sovrapporsi
le Hel è meno stabile interferendopositivamentee di determinareun'accresciutadensità elettronica
c5o si trova eccitatoa nella regione - generalmenteintesa - dell'asseinternucleare;utra regrone,
lo promossoa 2s) il comunque,esternaall'assestessoe alla regionedi legameprimaria. Inoltre tali
b mostrala configura- orbitali possono anche dare origine - sovrapponendosi- a interferenza
! L'efletto antilegante negativa,e in tal caso la densità elettronica viene cancellatadalle suddette
lsr- e ciò permettealla posizioni extraassiali.La prima disposizionedi cui abbiamoparlato conducea un
.
t ri libera dellapropria m.o. legante,la secondaa un m.o. antilegante,ma si tratta comunquedi m.o. più
L legatidei gasnobili tdebolidi quelli o, perchéI'accumulodelladensitàelettronicasi verificafuori delle
regioni ottimali. Inoltre la densitàelettronicache i suddettim.o. rappresentano
non manifestasimmetriacilindrica(fig. 15.6b)comenel casodell'orbitaleo, il che
combinaredueorbitali rendela distribuzionemedesimadifferentesia sotto il profilo qualitativochesotto
vale per gli orbitali 2s. quello quantitativo. La notazioneche adoperiamoper distingueretali orbitali
D intornoal nucleoe riflette la diversità:quando la sovrapposizione <di fianco>fra due orbitali p dà
i. ciò cheimpediscead
\origine a un m.o.,lo chiamiamoorbitalen. Le combinazionilegantee antilegante
Qnnto agli orbitali 2s, sarannopertanto 2pn e 2pn*. L'intervallo che separafra loro le energiedi queste
ftongono in misura due combinazioniè grosso modo quello rappresentatoin figura 15.6c,ma le
lcssi traggonoorigine energiestessevariano da molecolaa molecolaa causadelleinterazionielettrone-
-rgia delle molecole elettrone.In realtàaccadechequesteultime interazionisonocapaciin una seriedi
olecole del secondo casidi alterareI'ordine dei livelli energetici,di modo che divienepiù appropriata
la rappresentaz ione di hgura 15.6d.Come vedremo più avanti, la disposizione
D tener conto anche eflettivadipendedalla particolaremolecolaesaminatae lo specificoordine in cui
I Duovo aspetto. si susseguono i diversilivelli va accertatodi volta in volta o per via di calcoloo
ù due orbitali2p,,che atîraversovari metodi spettroscopici.La spettroscopiafotoelettronica(cap. 18)
trr- Essisi sovrappon- specialmente fornisceuna rappresentaz ione particolarmentevivida di tali livelli
t luogo a interferenza enerseticiorofondi.
r i nuclei,figura 15.6a.
c generandoun piano La sovrapposiziones, p e I'integraledi sovrapposizione.Fino a questo momento abbiamo
b abbiamoun orbitale parlato di legamiottenuti per sovrapposizione di due orbitali s o di due orbitali p,
dtrettanto Îortemente mentrenon abbiamofatto cennodellapossibilitàchesi verifichila sovrapposizio-
bpeno all'asseinternu- ne s, p. La ragione di ciò sta nel fatto che i legamiJbrti traggonooriginedalla
Parte IL La sttultura
ta)
(b)
degli orbitali s e p.
Figura f5.7. La toDrapposizione
(15.2.1) l s: '/^rtl'/"ttro''
J
Sel'orbitaleatomicodi'A, ry'a,risulta piccolodovunquesiagrandeinvecequello di
B, ry'B,il prodotto delleloro ampiezzeè piccoloin ogni punto e I'integrale- cheè
la sommadi questiprodotti - è piccolo,figura 15.8a.Sein una medesimaregione
dello spaziorisultano grandi tanto ry'ache ty's,allora nei punti di tale regioneil
prodotto è grandee I'integraleS può risultaregrande.Il concettoe illustrato dalla
sovrapposizionedi due orbitali ls, figura 15.8b.
Consideriamo ora l'integrale di sovrapposizionerelativo alla situazione
illustratain figura 15.8c,doveun orbitale ls si sovrapponeal hancodi un orbitale
I 2p.In un certopunto 11il prodotto ry'1. (r1)può risultareapprezzabile.
(r1)ry'ro Esiste
però un punto ri, simmetdcoal primo, in cui il prodotto presentaesattamentela
stessagrandezzama segnoopposto,figura 15.8c.Integrando,i due contributi si
sommanoe il risultatoè zero.Per ogni punto dellapartesuperioredel diagramma
c'èun punto nellaparteinferiorecheprovocaI'elisione,sicchéf integraleS e nullo.
Il fatto chein un casodel generela sovrapposizione siainesistentesi conciliacon il
ragionamentoprecedente, che assegnaeffettolegantenullo a questadisposizione
di orbitali.
--
I i
lI v \
- T i
I f f
( a )s - 0 (b)s>0
" : . : . ; o r b i t a lsi e P .
-.-::: -unentettguole.
Figura 15.8. L'iktegrule di sot:rapposìzrone.
r-- ' ..i slessaenelgia (a) S - 0 perché gli otbitali sono distantL (b)
:.:::za i contributi S è consideretole.(c) S:0 ih q onto Id
-...,ihe sl opponga regione di soxrupposizionepositi\a è com-
pensata da quella negatiua.
;:.-::r di legami(Per
- -:: ; quando ciò
-'
.: T o r n e r e m os u
:'. ..:.rrlcpoliatomi-
:.- J: effettuare la L'entità delf integrale di sovrapposizione è un buon qriterio per giudicare della
' S. -t ene nel senso forza dei legami cui danno origine i vari orbitali; i suoi valori rappresentativi si
-:,r ..'-cionele loro collocano, nei legami efficaci,fra S:0,2 ed S:0'3.
:a. . ::r ì.lgualmisura,
:. . :.rìc compensato fra gli orbitali 1s dell'idrogenonella
Esempio(obìettivo 5). calcoliamo I'entità d€lla sovrapposizione
i, riigine né ad un molecoladi idrogeno.
: . : ; o n t r i b u i s c ei n dannoS:[1+(R/ao)+:(R' lail]'
Metot)o.Le tabelledegliintegralidi sovrapposizione
'esp(-R/ao): introduciamo semplicementeÌa lunghezzad'equilìbrio del legame R:
: :J .rì\ rapposizione : 7 4 . 1 6 p m e p o n i a m o4 0 : 5 3 P m .
: '.;:losizione" S: (1 + 1,399+ 0,653)x (0.241):0-153.
Rispost4.
Commento.Questointegraledi sovrapposizione si presentaben più grande di quelli che
tipicamentesi riscontranonei legami fra due atomi: nell'H, i due atomi di idrogenosi
trovano vicinissimi.
i:.J. ln\ ecequello di
.: . rrtegrale- che è
La configurazionedelle molecole biatomiche. L'energia degli atomi si dispone com'è illustrato a
:," :ìcdeslmaregrone destraeaSinistradellafigural5.g.UnaVoltaStabilititalivalorinonèdiffic
,::. .jr lale regioneil valutare le posizioni di tutti gli orbitali molecolari che si possono formare; esse
.::: . l illustrato dalla sono rappresentate dalle righe ortzzoniah al centro del diagramma Va rilevato
che i livelli onergetici sono affatto qualitativi; ove si richiedesse maggiore
.::, . llla situazione accuratezza occorrerebbe calcolarli mediante una modificazione del metodo
. ::.::co di un orbitale
': .r::.rtzzabile.Esiste basato sul campo autoconsistente descritto al capitolo precedente Nonostante
questi limiti vedremo che gli orbitali indicati consentono di discutere le molecole
:'\':I.ì esattamentela
biatomiche.
::. : dLrecontributi si La configurazioneelettronicadi una qualunquemolecolabiatomica si ottiene
È::!..c del dtagramma
introìucendo il giuSto numero di elettroni negli orbitali molecolari indicati in
c . :ntegraleS è nullo.
figura 15.9. Se la molecola è costituita da atomi aventi numero atomico Z,
.:;::c ri conciliacon tl
bisognerà introdurre 22 elettron.
.:;uesta disPosrzlone '
Prendiamo I'esempio dell'N:, che ha 14 elettroni. Il primo elettrone entra
Porte IL La struttur,t
)po*
Ìegame n
(metà superiore)
legame d
legfme Í
(m€tà in-fe ore)
Figura 15.10. Struttúa del doppio legame.
_5
15. La sttlrttura rlelle molecole 415
V/=cA lsa+rslss.as> cA
t 1
Li Be B C N O F
1,0 1,5 2,O 2,6 3,0 3,4 4,0
Na Mg At si P S Cl
oodi angolaridegli
0,9 1,3 1,6 1,9 2,2 2,6 3,2
r e I'elettroneche vi
t internucleare. Un K Ge As Se Br
2,0 2,2 2,6 3,0
mo ungolaree Ia 0,8
ÈefÈnon ne vlene Rb I
x.
olare nullo intorno 0,8
r si trola nellostato
de intorno all'asse Momento dipolare: P/debYe=x:^- fB.
".
m nodale),per cui lonicitàper cento= 161?(i-)d +3'5 xl-d
b statofL Sepoi la Energie di risonanza ionico-covatente/eV= ftl-lÈ)1
i singoli momenti
ondono a momento
npro. che come proporzionali,I'una
succedeche le due grandezzesi rivelano grossolanamente
b statoI (momenti essendolegataall'altrada x{ -x{:2J8(xi /'À) La tabella15 1 lornisceun
È n,,-rtochel'energia
elenco di valori specifici.Una volta stabilita la scala si può sfruttare per
rale dell'ossigenosi determinarela forza del legameo la sua ionicitù(percenÎùaledi carattereionico)
Volendovederequale trattamentoricevonoi legamipolari dal punto di vista
q u a n l o m e c c a n isccor i v i a m o :
ua. nel passaredalle
rmageneraleAB sta (15.2.2) ry': cAlsA+ cB1sB,
l[ energeticiatomici dove i coefficienticAe cBsono dillerenti.A dare la distribuzioneelettronicaè ìl
d r edere che cosa quadrato di questafunzione d'onda:
Legami covalenti, polari e ionici. Gli orbitalì molecolarì che traggono origine da atomi di
ugualeelettronegativitàsi estendonosu enlrambi gli atomi in ugual misura.Atomi
siffatti contribuiscono ugualmente a determinare il legame, che - essendo
parimente condiviso îra di essi- prende il nome di legantecocoLente.Abbiamo già
accannatoall'importanzache rjvestono nei le-calnicovalenti le coppie elettroni-
che, solamente eppaiandosì gli elettroni possono convivere nella medesima
regione dello spazio, favorevoledal punto di vista energetieo.
Quando gli atomi presentanodiversaelettrqnegativitàglielettroni si collocano
più vicini all'atomo maggiormenteelcltroncgativo.dando origine a una distribu-
zione di carica inegqale. Da ciò scaturisce un legame polare. nel quale ]'atomo
maggiormenteelettropositivorinuncia a una parte della propria caricaeleîtronica
in favore dell'altro.
Se gli atomi sono caratterizzati da elettronegatjl,itq gqqi 4-rv9rr9_14 qE!4Zione
della carica è virtualmentecompleta.nel sensoche e un intero elettronea passare
lda A a B. e la molecola si dice allora una specieioníca A'B-. Le variazioni
energetiche che si verificano quando prende corpo un legame del genere vanno
ascritteall'energiaacquiSitao cedutaquando un elettronepassada A a B, nonché
all'energiadi interazioneelettrostaticafra gli ioni A* e B . L'energia di un tale
tipo di legame si può valutare assaisemplicementeconoscendoil potenzialedi
ionizzazionedell'atomo A. 1(A). tabella 4.8, e l'affinità elettronicadell'atomo B,
E, (B). tabella 4.7. I (A) rappresenta I'enerp;ianecessariaad allontanare un elettrone
. d E , t B ; l ' e n e r g i a \ . o c i a l aa l l ' i n g r e s sion u n o r b i t a l ed l B
d a A r d i s t a n z ai n l i n i t a e
15.La strutrura,lellemolecole
loh nule.olari in una
@
El mcìslraestenslOne
c in parte ciò si deve
D meno favorevole
|la é iliustrata dalla
bgante si addensano
rrina a B, L'orbitale
Boaì elettronegativo,
Un'altra peculiarità
tlae re l'ìnnalzamen-
i quanto accade per
Itione del principio
orbitali di energia
orbitali molecolari
po. la molecola LiH.
úre che un legame
ùtale ls dell'idroge-
L r uol dire meno
izr5i lo slittamento
lorone. Il concetto è
14. da cui si deduce
ribuzione di carica
V'Ltre
crgine da atomi di
r3ual misura. Atomi
E che - essendo
rlealc, Abbiamo già
ib coppie elettroni-
cr? nella medesima Figura 15.14. Profrlidi densitàelettroníca
costante
nell'LiEe neglialtri idruridelprímo
ao- periodo.
lPer concessione di R. F. W. Bader,L Keaveny,
e P. E. Cade,"/.chem.Phys.,47,
*trroni si collocano 3381(1e67)1.
lim a una distribu-
a ncl quale f41914o di un elettroneprovenienteda distanzainfnita(*) L'energiadi formazionedi A +
ru qqqcaq!q!Ilq4tq4 e B d a A e B r i s p e t t i v a m e nèt ed u n q u eI ( A ) - E ( B ) .
Ove icentri degli ioni si trovino alla distanzaR I'enersiadi interazionee
frerse la q!g1q41_one - e2f4rtsR.Ne vienechel'energia dì A *B- in rapportoagtiàtomiisolatiA e B è
o elettronea passare
\-B-. Le variazioni - D : 1 ( A ) - E "( B )- e 2 l 4 f t e o R
E del ,senerevanno identificabilecon la forza del legameionico presentenella speciedata. A suo
lsa da A a B, nonché tempo(pag.677)vedremocomesiapossibilediscuterein manieraanalogala forza
L'energiadi un tale dei legami ionici negli aggregatidi ioni, vale a dire nei uistalli.
ndo il potenzialedi
roniqa del!'atoTo B,
(*) Intendiamo per alfinità el€ttronica l'e]|,ergiasuiluppatcrquando si awicina un
'Dlanareun elettrone
elettroneda distanzainlinita e si generaun anione.Dunque E"(B): E(B) E(B-). Un
ro tn un óiuitaié ai B E"(B) positiuevuol dire che B- gode di stabilità superiorea quella di B ed e- separati.
Parte II. La st/uttura
favorevolea
Il trasferimentoelettronicorisulta energeticamente
Rispost.?-
R * : ( e ' l 4 z e o ) U ( A )E , 1 B ) l '
(1,602x 10 le C)' __
:+Tn
r 1 g " s s + t o " l i ò ' t r t 1 ) x 1 5 . 1-4 3 . 7 9 ) x( 1 . 6 0 x2 1 0 - 1 eJ )
: 1,06x 10 e m: 1,06nm
A R : 2 5 1 p m . e 2 1 4 Í . o:R9 , 1 9 x 1 0 - 1 ' J : 5 . 7 4e V . Q u i n d i
D : - 5 , 1 4e V + 5 . 7 4e V + 3 , 7 9e V
: 4.39cV.
15.3 La strutturadellemolecolepoliatomiche
Occuparsi delle molecole poliatomiche, che constano di più di due atomi e
compìendonola maggiorparte delle molecoleche contano in chimica' significa
subiio occuparsidi spiegaredonclead essederivi la forma che le caratterizza.
Perchél'acquaètriangolare,l'ammoniacapiramidale'ilmetanotetraedrico
benzeneesagonale Piano,e cosìvia?
Possiamoservircidell'acquatantoperchiarireilmodogeneralediaffront
problemaquanto per metìerein evidenzaun aspettoimportante La conîigurazio-
ne dell'atomodi ossigeno è 1s'2s' 2p:2p)2p',figura1515 I dueorbitaliperyendi-
colari2p.e2p,sonopieniametà.Possiamoin-rmaginarediformaredueolbi
awicinandol.olbitalelsdiunatomodiidrogenolungol'assexel'orbitalelsdc
secondo atomo di idrogeno ìungo I'asse1' Si lormerebbero due legami o
ortogonali,figura 15.15,ognunodei quali sarebbein grado di far posto a una
coppiadi eletironifornitaa metàdall'ossigeno e dall'idrogeno. Un similemodello
Iasciaprevedere una sagomaangolare'con un angolo HOH di 90'; immagine
dauv"À buona,p"rcheli molecola dell'acqua è effettivamente angolare L'angolo
però è di 104,45"e la differenzaesige una splegazlone'
LadescrizioneÎattaìgnoral'eventualitàchepuregliorbitalilsdell'idroge
sovrapponganocon l'orbitale 2s dell'ossigeno, e si tratta di un effettocrucialeche
passiamoa discutere.
l,,,int
ibrido sp
e 2p, ancor prima che si awicinino gli atomi di idrogeno Essi inÎerferiscono
h pru di due atomt e poritiuurn"nt" da una parte dell'atomo,ove li si sovrappongacome 2s+ 2p''-e
n' :n chimica, significa negativamente dalla paite opposta,dovela ampiezza-positiva deÌ2squasicancella
gu che le càlaltenzza.
qullÌa negativadel 2p'. La ;;vrapposizione delle suddettedue lunzioni d'ondaha
mc:Jno tctraedrico,il duto luoio a un orbitaleibrido, con conseguente accumulo dell'ampiezza da una
fosse 2s - 2p' I'interferenza
parte delì'atomo,figura 15.16.Ove la combinazione
Fr.'rrle dì aflrontare il positiva si registrer;bbedall'altra parte dell'atomoe in tale regioneavremmoll
ltaii.. La configurazio- massimoaccumu lo di amPiezza'
I du.' rrrbitaliPerpendi-
i fo:mare due orbitali o (Obiettivo7).Formiamoun orbitaleibridosp3 partiredaun orbitale2se uno2p' dell'ìdrogeno
Esempio
rsi< \ e l'orbitale 1s del e diagrammiamo l'ampiezzadellaprobabilitàlungoI'assez
rtt'i.*rtr due legaml d Metodo.| ù)e orbitali'tratti dallatabella141' sono
rlt di far posto a una t' -
rno Un simile modello 4t.,: 11t12/.'.À)tl(rl ao) 2l espl r i2ao]
IOH dì 90 ; immagrne rlt., : i\ll2mà\'12 (zlao)esp( rl2ao).
rnt.- Jngolare.L'angolo L'ibrido è rltn: l!r,+ Út )12. Ai fini attuali possiamoignorareil fattore comune
(i7i43lir:1,83x l0-4 pm-3r2'
(+y'2)
trtaii ls dell'idrogenost -19' ' 19' 12' 14' 16' trovando i vJlori seguenti:
Risportd Diagrammiamo ry'6per:7'a6:
i ur ciTettocruciale che
-8 -6 -4 2 -l 0
zlao 10
-0,01 - 0.04 -0,10 0.2'7 -0,74 - 1,21 -2'00
,l,n
u 0.5 11,5 2 4 6 8 10 12 14 16
$lg3n|). na questavoìta zlao
,!n -2P 0,78 0 0,47 0.74 0,81 0,50 0'26 0'12 0'05 0'02 0,01
D,ù:o un elettrone da 2s
fatomo abbia rlcevuto La figura 15.17illustrail tutto
t Co.i latomo sì ritrova questa
- \ìJjtuno dei quali reca Commento.Si noti come l'ampiezzarisulti maggioreper valori positivi di ?: in
regionegli orbitali p, ed s interferisconoposillvamente'
allriti lungo I'asse z si
e trc le funzioni d'onda
n .or raPPosizionee si Vediamo ora come si possa formare la molecola dell'acqua Dalle due bande
:ttrrrnica. Il legame che opposte dell'atomo possono avvicinarsi due orbitali ls dell'idrogeno, e mentre
2p"'
ottcrrebbeper semPlice utro Oi "ssi può dar vita ad un legame forte sovrapponendosi all'ibrido 2s +
- La
I'altro può àa.e ,rn legu-" equivalente sovrapponendosi all'ibrido 2s 2p'
derrndo i due orbitali 2s struttuia che ne verrebbe fuori per l'acqua, figura 15 18, sarebbe lineare
IIF
Pú:te ll. Lù strulLur,t
sp costtuifo
sp3 (tetraeddca)
(c)
2 linearè sp ('l dp
4etrzione. giacché la angolare p", ds, d'
n-a legami più deboli 3 trigonalopiana sp", dp", ds", d3
trutrura lineare esige asimmetraca piana dsp
gemi piu forti, grazie piramidaletrigonale p', d'p
bgame. La molecola 4 tetraedrica sp3, d3s
r. minore cioè di 180" piana,quadrata dsP'
Éorda con rl nostro tetraedricairregolare
tD gioco (intendiamo piramidalètetragonalé d1
=-41
Esempio(obiettivoS)Rendiamocontodellaformadellamolecoladell,acqÙabasandocisullarepulsio
elettrostaticafra le nuvole elettronicheche rappresentanoi legamie i doppietti solitari'
Metodo. Pretdiamo in considerazione due nuvoleelettlonichedi legamee due dopplettl
(sia nei
solitari.Questiultimi prendonopiù spazio,sicchéle repulsioniche li coinvolgono
confrontidellenuvoleleganti,sia fra loro) sonopiù intensed€lle che
repulsioni interessano
le nuvole di legame,llgura 15.21.
Risposta.Intornoall'atomo di ossigenosi dispongonocon simmetdatetraedricaquattro
nuvoledicaricaperfettamentéidentiche.Larepulsionecheintercssaidoppiettisolitari.la
-
sì che essisi allontanino in una certa misurÀe questoequivalea convertìrli da sp3
tendenzialmente-insp(conl'effettodidisporsiilpiùpossibiledabandeopposterispetto
alnucleo)'Questasortadireibridazionecomportalaperditadiunaquotadelcalattercp,
cheviene acquisitodalle nuvole di legameconvertendositendenzialmente da sp3in p In
questocasolà conseguenza è che le nuvoledi legame tendono ad awicinarsi fra loro, ma la
repulsione qui è più debole fra le coppie solitarie ed è proprio qu€sto che assicurail
successodellareibridazione.Prevedibiìmente,indefinitiva,l'ango|odilegamedovrebbe
essereinferiore ai 109' (angolotetraedrico)
Commento.Ilmodellodescrittogiustificasul piano qualitativol'angolodi 104'5"dell'acqua
esitlattadiunmodoabbastanzacomunediprocedereall'esamedeibilancienergeticiche
condizionanola discussionedella geometriamolecolare'
-d
15. La stru ura delle noletole
repulsione
doppietto-doppietto
(forte.1'angolosì dilata)
ibidi sp'
(a)
'i{
H
legaml Í
enJ9re la struttura.
.r 'trno ibridati sp' ,
nr: rtìg. 15.22a)e di
rc.. due atomi di
Lì -r: lrrlrappone al
rnio Iinstaurarsidi
an: hir l'effetto di
:.r:iLì un Ìegamez.
Èì:7r!ìne di legami
;..1n legamiC-C
. , , . . : , , , r (ea S S e n Zdai tre orbitali dispostìin triangoloa 120' l'uno dall'altroe un orbitalep ad essi
.!r",1, n Ia fiorrr: ortogonale.Ad uno degli ibridi sp' di ogni atomo, si legaun atomo di idrogeno,
mentrei restantiorbitali sp2 serr,onoa congiungere jsei atomi di carbonio
uro Jei due gruppi
r .: rndeboliscee si secondoun esagonoregolare (i legami C C sono del tipo o), ligura 15.24.
lI\.r..i::'taÌe torsione EssendoI'angolointerno di un esagonoregolare120',la disposizionead orbitali
sp' riesceidealeai fini dellaformzzionedi legamio forti. In questorisiedeil primo
a (lLlÈstastruttura aspettodellastabilitàdell'anello; I'esistenza dell'esagono permetteuna combina-
rlici. giacchéuno di zione di legami o esenteda tensloru.
r (-:1. fa sì che la La formazione dei sei legami o causa I'awicinamento degli orbitalj p
ortogonali rendendoliidonei alla sovrapposizionedi tipo z. Sei orbitali atomici
r::-:oportiaun
possonodareoriginea seiorbitali molecolari,chesonoquelli illustrati dallafigura
.'a:::rità del doppio
15.25insiemecon le fispettiveenergie.L'orbitale legantepiu lorte corrispondealla
sovrapposizione simultaneadi tutti e seigli orbitali atomici(interferenza
positiva)
x a iJ sua struttura
À-\-i nlr recante due e conduceall'accumulodi densitàelettronicain tutte e seile regionidi legame.Gli
orbitali superiorisonoprogressivamente sempremenolegantiperchécomprendo-
n ( H danno vita a
rtur:trda un legame
no regioni in cui I'interferenzaè negativa(donde la rarefazionedella densità
nu dcllevariazioni
elettronica),con una progressivaincidenzadel carattereantilegante.L'orbitale di
energiamassimaè antilegantefra tutti gli atomi contigui.
crelni ;i con legami
Applichiamo ora il principio dell'AuJbaualla configurazioneelettronicadel
benzene.Ogni atomo fornisceun elettroneal sistemazi (ogni carboniodisponedi
dt'loi) conferiscono
'arnbittr seielettroni;duerimangononellostato1s2e dannoun contributoinsignificante al
dei sisteni
legame;tre servonoa costituireI'ossaturao (uno per ciascunlegameo); alla fine
uii, i riferendosial
rimane un elettrone per ogni orbitale 2pn) Due elettroni prendono posto
nell'orbitale di energiaminima (generalmentecontraddistintocon a). Quattro
penetranonei due orbitali degenericontraddistinticon e. La configurazioneè in
-*uente gli orbitali definitiva a2ea.Il punto essenzialee che I soli orbitali molecolutiche rísultino
r: e da ciò derivano
Patrc II. La struItunl
foÍemente
antilegante
ro@*irrla:"
"-+ft --"'. ffi ["Jr.'**.
@
fortemente
reganre
alla
I simboli ripofiati a destta corríspondono
Figura 15.25. Gli orbítali n del benzene,
simmetriaD6h:si uedail capitoloseguente.
15.5 I metalli
L'esempiolimite di sistemaconiugatoè dato dai metalli,in cui ogni atomoentra a
far parte di una disposizionetridimensionalee di un legame che si estende
all'intero campionepreso in esame.Il modo più facile per tentare di capire la
struttura metallicaconsistenell'immaginareun'unicafila di atomi, di lunghezza
infinita, ognuno dei quali contenga un solo elettrone di valenza racchiuso
nell'orbitaleesternos. Si possonocostruiregli orbitali molecolariaccessibilia tali
elettroniimmaginandociò chesuccedequandoun atomo prendeil proprio posto
nellafila. Alla luce del principio dell'AuJbauprocediamoprima alla costruzionedi
tutti i possibiliorbitali molecolarie poi vi facciamopenetrareil corretto numero
di elettroni.
(a)
-
. /ìlì(:\ .
aníspondono alla
Figura 15.26. Fotmazbne dí uns banda (zona)dí N orbítalí per addizíorc wccessiuadì
qtomi lúngo una rctta.
ùre caratteristiche.
ideale ai fini della
da tensioni.In
elettroni tutti e
-- ++ -* ++
intervallo s,p
negli atomi (tota.lDeùte legante)
ogni atomo entra a intervallo fta le
barde n€l merallo livello più alto della lianda 6
che si estende +
di capire la
di langhezza \ , \
valenza racchiuso
baada s
accessibilia tali +
il proprio posto
alla costruzione di
il corretto numero livello più basso della banda s
(totalmente
legante)
Figta 15.27. Bandas, batúa p e íntenallo dí separazíone
(gap\
atomi fornisceun
si introduce il
origìne a un N è indelinitamente gande, le energie degli orbitali risultano indefinitamente
il tezo atomo: si vicine, configurando una banda virtualmente continwt. A dispetto di ciò la banda
misuracon quello consistedi N orbitali molecolari distinti, con quello di minima energiaprwalente-
molecolari,fig. mente legante e quello di massima energia prevalentementeantilegante.
molecolare,e a La banda costituita da orbitali s si dictebanda s. Se sli atomi recano anche
dell'aggiuntadei orbitali p, la medesimaprocedura porta a deÈntrela bm di(di orbitali molecolari)
di inserirvi di p. Se si tratta di livelli atomici p più alti dei livelli atomici s, la banda p si colloca
atomi, avremo N pirì in alto della banda s, salvo che non sia talmente ampiaforte sovrapposizione)
definita. Se da provocare una sovrapposizione.delle due bandè, figura 15.27.
Parte II. L.t struttwa
, Il riempimento delle
. lal meralli, (b) isolanti,
lrori.
ilo contenenteatom
Er Èsempioi metalli
lirali ed N elettroni,1
rodendosi sull'intero
Èche esistonoorbitali fzo
==
-
-
Parte IL Le struttura
Ii , , ,+ È
F (a, (b)
chesonopresenliin ùn complesso
Esempio(obiettivo 12).Determiniamoil numcrodi spin disaccoppìati
d6 nel qualesianopresenticampidi lcgantiottaedricidebolie forti
+
Ri-sposra.In un campocristallinodebolela separazione t2e1e"
insiemisi collocaal di sotto dell'altrol primi cinqueelettronientranolel t." e nell'e,
allineando i proprispin(massima mentreil sestoè costretÎoad entrareneltr"
molteplicità),
* appaiandosi.La configurazione. in Lrltimaanalisiè ("e], con 4 eieltronispaiati Sejl campo
criitaliìno fosseforte. la massimamolteplicitàimporrebbeun ìmpiegodi energiaeccessivo,
(b) in quantogÌi orbitalie" si troverebbero molto al di sopradei t." In tal casotutti e seigli
eletironientrerannonel t." accoppianclo i propri spin.La conligurazionerisultantes!Ìràla
t!*. che non contìeneelettroni spaiati.
!, .ì lamdzioúe dei
.,: à(isso,(b) a spi Commenta.ll tamplessoa spin basso(campoforte). non disponendodi spin elettronici
spaiati, è diamagnetico:il conplessott spin alto lcampo debole)è invece lbrtemente
paramagnetico. ll ragìoÌìamento svolto è semplicistico:generulmenle srr:r necessario
prenderein considerazione l'accoppiamento spin-orbitae i campi di forza intermedia
. .: ;he l'energiadel Un'idea dell'entitàdi 10Dqsi può rìcavaredagli spettri ottici cui danno luogo i
*
n; elettrostatiche complessidei metalli di transizione Per fare un esempio.ìl [TilHlO)o]3 esibisce
1, assorbimentoche si può ascrivereall'eccitazionedi
- r ,,,plrie solitariedi assorbimentoa 20000 cm
. . : , j r r b u o n c o n t o ,è un elettronedal tr, all'e".Tale valore.che equivalea 2,5 eV, identificala grandezza
...r. ..rione immedia- dell'intervaìlo 10D4 esistentenel detto complesso
- -:.1lloione centrale. La teoria del campo cristallinopresentaun diletto principale.Essapretendedi
.. -,:r1ìgurazionedel far discendere il Ìegame presenîe nel complesso dall'interazione fra cadche
: : : - : - r r a z i o nèe t ] . ; s e puntiformi dislocatesullo ione metallicocentrale(elettronid)e sui leganti(coppie
. \ q u e s l oP u n t o l a solitariedi elettroniracchiusinei corrispondentiorbitali) Quel che abbiamo detto
- ::r, .Lppllnto per nelle precedentisezioni di questd capitolo induce a ritenere che ciò non possa
- - : . r , 4 S em l P ì e n ot t " accettrÌrsiper buono al cento per cento, ma che anzi neila molecola reale debbano
: .l.orodando alÌa esistereorbitali molecolari che si estendonotanto sul catione quanto sui leganti
, - . : l l j o r b i t a l i t r gs i Questo punto di vista trova espressionenell'elaborazionebasala sugli orbitali
' . . r . , . g i oc o n s i s t e nel molecolari. che definisceappurto ofbitali a simmetria otÎaedÌica estendentisi
..: :bitale compÌeto all'intero complesso.
1i::.. lir svantaggiodi Ed ecco come si procede.Supponiamo che gli orbitali dei ìegantrin esame
- .: .::ìJhcil vantagglo siano rappresentati da sei sfere (tali sfere potrebbero rappresentare le coppie
-- -i .' pilì favorevole solitarie presenti nell'ammoniaca) Da sei orbitali atomici si possono costrnire
- r: :-rrazione che ne altrettanti orbitali molecolari che si estendono ai sei leganti (a questo punto
:i ir iìssumerespin trascuriamo l'atomo cenîrale) L'operazioneè illustrata in figura 15 32'
:, .::. C)racom'è noto- Esaminandoil diagramma ci si rende conto che due dei sei m o. possiedono
. : : : r - n ad i s p o s ì z i o n e una forma che assicurasovrapposizionenon nulla con i due orbitali e, dello ione
centrale. mentre i rimanenti quaîtro non sono idonei per la loro forma a garantire
-. ::.':rdcr corpo l'una alcuna sovrapposizione, sia che si tratti degli orbitali er. sia che si tralti degli
:' :., .r.ll intervallo che orbitali trg. Tenendo ferme queste premesse collochiamo 1o ione del metalìo di
.-,- alocon10D4.). transizionè nel centro dell'ottaedro legante. di modo che i suoi orbitali e" si
' , lrende corpo la sovrapponganocon I'idoneacombinazionedi orbitali leganti.Da ciò scaturiscono
i . : ì . r( r r r ? 1 r l e s s ipdi t ? due orbitali leganti e, e due orbitali antileganti eÍ L'intero insieme di orbitali è
i : : : ' J c l l o c c u p aizo n e ilÌustrato dalla figura 15.33.
. i - : r ' . . 1 J Ì ìn e l l e d d o t t e È in tale insieme di orbitali che ora, in obbedienza al principio dell'Atrlbcru.
-, . ,nùgurazionetlne. . dobbiamo introdurre I'appropriato numero di elettroni Mentre ognuno dei
leganti fornisce due elettroni, Ì'atomo centrale ne forniscen: dobbiamo dunque
I ,, .,lto . basso sono trovar poslo per n+12 elettroni in tutto. Quattro entreranno nei due orbitali
,:: :iustificazionenel leganti er. otto negli orbitali non leganti (i quattro orbitali appartenenti ai soli
- :r:riÌ t LÌn momgnto leganti) e i rimanenti n elettroni dovranno distribuirsi fra gli orbitali tr-,
-. :::,,nlentomagnetico (appartenenti al solo metallo, in quanto inidonei alla sovrapposizionecon i
- ".' piLìintensamente leganti)e gli orbitali el estendentisisu ione e ligandì A questopunto il problcma
non differisceda quelÎo che si poneva nella versionebasatasul campo cristallino:
Parte II. La struttura
ú - ry',,^(r,)ry',,r(rr).
(Si osservicome per realizzarela funzionecomplessivasi siano moltiplicatefra
loro le funzioni d'onda di sistemidistinti.)D'ora in poi l'indicheremonella forma
abbreviataA (1)B (2).La suddettarappresentazione è assolutamente accuratasolo
se gli atomi sonoinfinitamentedistanti: la teoria del legame di valenza ammette
che sia adeguataanchequando la distanzache separa i due atomi è quella di
f,i eneryeticiriegliorbi- equilibrio all'interno della molecola. In questo caso però si apporta una
1 ssnplessoottaedrico.
modificazioneimportante.Quando gli atomi si trovano riuniti in uni!
impossibile stabilirese sia l'elellroneI a trovarsiin l5ae l' 2inlsBo
!c_ss! e
'ondq
@; del
t"Cqtg ,f foftglg
(15.7.1) vA ( 1 ) B ( 2 +
ry',.b ) A ( 2 ) B ( 1 )(.* )
o tale funzioned'onda determinala distribuzione
(rs.7
.2) { ' : b- A $ \ ' B Q Y + A ( 2 f B ( l F + 2 A ( 1 ) B ( 1 ) A ( 2 ) B ( 2 ) .
Possiamoconfrontaretale espressione con quella derivantedalla teoria m.o. per
due elettroni nella molecola di idrogeno
(15.7.3) ú*. - [A(1)+B(1)]tA(2)+B(2)1.
(Si noti nuovamentecome la funzionecomplessivasi ottenga moltiplicando le
fiferenza risiedetanto funzioni d'onda dei singoli elettroni,ciascunoin un orbitale della forma A * B.)
tiale e"*si estendefino
w! giustificazione non
: puntiforme,bensìin
rllatto dellaformazio-
(*) Il sullissov.b. sta per <valencebond>, ossialegamedi valenza.(N.d.Î)
ffiondono dallo ione
436 Parte IL La struftura
.G
Parte II. La struttura
Problemi
15.1. Le funzioni d'onda non hanno nulla di diversodalle altre funzioni matematichee si
prestanoad analogotrattamento.Uno degli aspettidella funzioned'onda in cui ci siamo
continuamenteimbattùti nel colso di qùestocapitoloè la suaattitudinea interferire(giusto
comeawiene alle ondein qualunquetipo di veicolo) I primi probìemitendonoa rendere
familiari i calcoli relativi a tale peculiarità.Dimostrate,per cominciare,chel'onda cos/r1x
centratain A (sicché,per quest'onda,r si misura a partire da A) interferiscecon un'onda
analogacosk2x centratain B (tale dunque che pef questasecondaonda x sr mrsuraa
partire da B), fornendoampiezzaesaltataa metàstradafra A e B quandokr : kz: nl2R:
inoltre le due ondeinterferirannonegativamente sek1R: jz, fr,R :3Í (R è la distanzache
separaA da B)
15.2. Le funzioni d'onda molecolari non sono del tipo esteso(come coskx), bensì
localizzateintorno ai nuclei.La loro ampiezzasi estend€a regionidi spaziocomuni,rlando
luogo a un'interferenza cheessenzialmente è similea quellavista nel problemaprecedente.
L'eq.(15.1.2)indica la forma di sovrapposizionecheha luogo nella molecolaHz. Poniamo
lse: espl .7ro,"on i"misurataa partire da A (e ignorandoper il momentoogni questione
di normalizzazione)e 1s6:esp1-t7oo1 con r misurata a partire da B. Si diagrammi
l'ampiezzadell'orbitalemolecolarelegantelungo l'asseinternucleare,in riferirnentoalla
distanzainternuclearedi 106pm.
15.3.Si ripeta il calcolo per la combinazioneantilegante1sa- 1sBnotando come nella
regioneinternucl€arecompaiail nodo.
15.4.Tracciatsla forma dellefigure di interferenzache compaionoquando le ortdedella
forma (a) cosÈx con k:nl2r, (b) orbitale ls dell'idrogeno,si sovrappongonoin forma
úa+ frlts con (i) É:0,5; (ii) /: -0,5. È un modellodi ciò che accadenellemolecole
eteronuclead.
155. In riferimento alla molecola Hl diagrammatela densitàelettronicalungo I'asse
internucleare,sia fra i nuclei che al di là di essi,sfruttando gli orbitali costruiti sopra.
Badateche gli orbitali sianonormalizzatiall'unità,il chesi ottienefacilmelte dividendoil
valore di lsa + 1sBp€r 1218pm3/2e il valore di lsr - lse per 622 pm3t2.Giustapponetea
tale diagrammala semplicesomma delle densitàelettroniche(lsi + 1qy9,35 x 10s,pml
ottenibiletrascurandogli efletti di interlererza(il divisoreassicurala corretfa Íormallzza-
zrciel
15.La struttutudellemolecole 439
I truttura piana:NH3,
[. rb ) l etino (acetilene)
r congiulgimento degÌi
rui dovrebberoesserein
úo di vista la molecola
diuse in una scatoìae
E dj poîenziale.Quella
J aolecolaríad elettroni
gcodete la molecoladel
tTpres€ntarla in questa
tla scatola.Tracciatela
gI orbitali ottenuti nel
Obiettivi di apprendimento
Dopo averestudiato atientamentequesto capitolo dovresteesserecapaci di:
(1) Definire un'operazionedí simmetríae rilevare la presenzadt un asse dí
simmetría,un piano dí simmetría,ùî centrodi simmetriae un assedi rotazione
impropria(pag. 444).
(2) Classificarele molecolein base alla simmetiq del gruppodí puntí al qua.Ie
appartengono(pagg.446-447 ).
(3) Conoscendoil gruppo di simmetriacui la molecolaappartiene,stabilireseessa
può apparire polare o otticamenteattiva (pag.450).
(4) Indicarela proprietàdel gruppo(pag.453)e tÍovaîe la m&tricerappresentatíua
(o di rappresentazíone) di tn'operazionedi simmetria(pag. 454).
(5) Dare la definizionedi carattere(pag.456),rappresentazione irriducibíle(pag.
457\,sommadiretta (pà9. 457)e classe(pag.456).
(6) Ricavarele proprietàii trasîormazionedellefunzionix, y, z, x2, y2,xy, xz, ecc.
(pag.460|
(7) Stabilire.con I'ausilio delle tavole dei caratteri,quando deve annullarsiun
integrale(pag. 463).
(8) Individuarein basealle tavole dei caratterigli orbitali di sourapposizione non
nulla (pag. 465).
(9) Ricavare dalle tavole dei caratteri le regole di selezioneper le transizioni
spettrali (pag. 466|
(10) Costruire,con l'ausilio delletavole dei caratteri gli orbítalidi símmetria(pag.
461).
(11) Dare la definizionedi sistemacristallinoe classeuistallína (pagg.469'470).
(12) Dimostrare che la cella elementaredi un cristallo può avere solamente
simmetdarotazionale monaria,binaria,ternaria,quaternaria,pentenaria,senaria
(pag.474).
(13) Definire tl reticolo di Brquaíse distinguerela cella elementareprimítiua,a
corpo centratoe a facce centrate(pà9. 473).
(14) Definire tl gruppospaziale,'l'assea uite lo elicogiro)e il piano di scorrimento
(pas.474).
16. La simmetri(1: rappresentazionee conseguenze
raaonee
Introduzione
lc r'!!ere capaci di: Nel capitoloprecedenteci siamooccupatidelleragioni di ordinequantomeccani-
rnza di un asse di co chesottendonole strutturee le formechele molecolefannoproprie,mentrenei
un lrrie di rotazione capitoli cheseguirannovedremocomesi pen'engasperimentalmente alla determi-
nazionedi tali strutture. Quando molecolee ioni si aggreganoin cristalli essi
'/r' Ji pairri al quale danrrggrigine a strutlure estese,dotate di simmetriaben definita.Nel capitolo
presente affineremo la percezioneintuitiva della forma e della simmetda,
dimostrandoche è possi![e trattare lq simmetdamolecolaree crislallta da un
trne. stabilireseessa l ac l a s s i f i c a z i o -
o u n t od i v i s t ao u a n t i t a toi \. U n o d e ir i s u l t a tdi i t a l ei m o o s t a z i o èn e
nè sistematicadi qualunqqer4qlgqol4o crist4lloin basealla simmetriachead essa
Jrr:.-i rdppresentatiuu (óqd e-!!q)cq4pet9.Ma la.clagqificazione non è mai,per quantotltile, un fine in sej
cfrènderemoconto chedal medesimocriterio quantitativoscaturisce la possibilità
r.n. irridu,:ibíle (pag. di trattare una grandevarietà di proprietà della molecolasenza essercostrettia
p e r d e r "iin t r o p p ic a l c o l i .
,. -_.r:. t l. x-I,,x-2,ecc. La trattazione quqntjtativadellasimmetriaprendeil nomedi teotíadei gruppí.
gran pàite della quale riassumesistematicamente le nozioni comuni a riguardo
della simmetdadegli oggetti.Non bisognerebbe mai dimenticarequestopunto di
o d.'r e annullarsi un
vista ancoratoal sensocomune,tuttavia,dato il caratteresistematicodellateoria
dei gruppi, e semprepossibileapplicarnele regolein manieradiretta,meccanica,
h:"rupposizionenon
ottenendoin taluni casi ancherisultati inattesi.Quasi semprela teoria fornisce
una tecnicasemplicee direttaper giungerea conclusioniutili con la minimalatica,
,e ner le transizioni ed è questo l'aspettosul quale poniamo qui I'accento.
I assebinario
^ asseternario
fl assequaternario
-1
Ió. La simheúia: rappresentazionee conseguenze 445
tb dell ammoniaca e
centro dl
- spec ulati dell' acqua. inversione
dí
Figua 16.5.Il centrodi inuersione
un ottaedtoregolarc.
@o i'aspettodelle
brrntí di simmetia
-.gruppo diversoda godela sfera:essapossiedeun numeroarbitrario di assidi simmetriadi ordine n
quanto la rotazionedi un
dFerente da quello [ualunque: ha perfinoun numeroinfinito di assiC-, in
atrgoloinfinitesìmo (3607n con n --+co)rappresenta un'operazione di simmetriae
l'assedi tale rotazionepuò avere qualsiasi orientamento'
Èr fare un esem-Pio,
(3) La riflessionerispetto a tî piano di simmetia (piano speculare)Se la
_loo specchioche la
o specularefornisce riflesóione.u on piuoó passanteattraverso la molecola lascia quest'ultima
l'6sa va considerata indìstinguibile dalla forma originaria, sì dice ch'essapossiedeun piano di
oodizione che Passi simmetria.il cui simboloè o. Le orientazionidei piani specularirispettoagli assidi
simmetriaeventualmente presentipossonoessetediJîetentiPeresempio,nell'H2O
L'rqua al contrario
-rciàe uo.orà piú sonopresentidue piani specularie ciascunodi essicontienel'asseC,, figura 163'
lrimento alla sfera- Se un piano specularecontieneI'asseprincipale di simmetria(che nel caso ne
rcinque categoriegli esistanàparecóhiè quello cui corrispondeil più alto valore di n) lo si denotacon
o, (usta fer verticale).Entrambii piani del'acouasonoo,, m€ntrenell'ammomaca
Enti un'operazione sànoo, tutti e tre. Quandoil piano speculariì-sultaortogonaleall'asseprincipale,
Dato che qualunque di moào che dispònendovirticalmente quest'ultimo (C,) il piano si orienta
Fn si compiealcun orizzontalmente,esso va denotato con oh (h: hoÎizoltal) La molecola del
lo di simmetria.In benzene,per fare un esempio,presentaun asseC6 e un piano o1,(oltre a parecchi
lilerio di classificare altri elementi)Si registraancorauna possibilitàr:cheil piano specularecontenga
b akune non hanno I'asseprincipale e ìia verticale, ma in più bisechi l'angolo.fra due assi Cr
reciprocamente perpendicolari:questadisposizione, illustrata dalla figura 164, si
tl ragione di ordine
denota o1 (dove d sta per diagonale o diedrico).
mpi. L'elementodi
A\ L'inaersíoneattraversoun centrodi simmetríq.Imrnaginiamodi prendere
ciascunpunto di un oggetto,traslarloverso il centro e successivamente fissarlo
pito alla rotazionedi
dalla paite opposta a distanzauguale dal centro medesimo Se in seguito a ciò
- non distinguibile possiede
I'aspetìodelli molecolanon ha subito alcun mutamento si dice ch'essa
sioodiordinenesr
csempiola molecola un centro di inversione,i. Mentre non possiedonocentro di inversionené I'HzO
lo si configuracome né l'NH:, lo presentanoil cubo e la sfera e altrettanto vale per il berzenee
r molecola dell$: l'ottaedro ,"gàlare, figutu 16.5; la molecola del metano, CHa, e il tetraedro
regolarene sono Privi.
Foprio aspettodopo intorno a un as'sedi rotazione
i C.. quattro assiC3e (5\ La rotazioneimpropriao la rotoriflessione
impropriao asseimproprio. La rotazione impropria è un'operazionecomposta:un
iriore a quello di cui
Parte II. La irrutturu
c,: 1 c": m
C,: 1 C,:2 c6: 6
C,"a2mm C3,: 3m Ca,:4mm C6,:6nm
C,h:2/m Cah:4/m Cun:6/m
D,: 222 D3:32 Da : 4 2 2 D6:622
D"n.mmm D4h:4/mmm D6h:6/mmm
D.o:42m D.ot 3m s z
T:23 To: 43m Th: m3 O:43 Oh: m3m
COOH
rc per classificarele
i di simmetria,dopo (1\ I gruppi Cu Ct, Ci. Si classificanel gruppo C" una molecola che, fatta
: eccezione per l'identità,possiedacomeunico elementoun piano di simmetria.Un
rdesimo elenco.Il
rè dagli elementidi esempioe offerto dalla molecola della chinolina (fig. 16.7a).Ove la molecola
possiedacome soli elementi I'identità e. l'inversione,come accadeper I'acido
:rylies e il sistema mesotartarico(fig. 16.7b),essaappartieneal gruppo C;. Nel casoche la molecola
Gquente ln campo non possiedaaltro elementodi simmetriaall'infuori dell'identità(comeawrene
per CHCIBTF), viene classificatanel gruppo C1 (fig. 16.7c):chiariremo nel
Fasi esclusivamente
Schoenflies;quanto prossimoparagrafoil fondamentodi tale notazione.
tó.1. (2\ I gruppi C,. Ove la molecola (o qualunque altro oggetto) possegga
I'elementoidJntitàe un assedi simmetriadi ordinen, essaappartieneal gruppo C,
(si noti come C, abbia due significati: vale a indicare uno degli elementi di
simmetriapresentie contemporaneamente individua il gruppo) L'oggettomeno
simmetrico(o di simmetriaminima)è quello chepossiedesolamenteI'identita,E,
a ||rmero r denota la comeelementodi simmetriaunico. Tuttavia una molecolasiflattasi può ritenere
Dgnato vuol dire che purein possesso di un assedi simmetriaC1,in quanto la rotazionedi 360' la lascia
lEto con I, ovvero cah). apparentemente inalterata.Molecole di questogenereappartengonoal gruppo
I Ch€ il gruppocontlene
C t, caralterizzatodagli elementi(8, C1).In figura 16.8si illustra un altro esempio
F 2 m è C , ò ) l.P i a n id i
di appartenenzaal gruppo C".
I rbn accompagnalaoa
EÉo tipo ma di classe
(3)I gruppiC",. Gh oggettiappartenentia tali gruppi possiedonoun asseC, ed
rEtria Perpendicolarè n piani di riflessioneverticali o,. Nell'acqua,per esempio,sono presenti gli
lcfs€ ). elementidi simmett'ra(E, Cz, o,, o',) chela collocanonel gruppo C2,.Nell'ammo-
F Hermann-lVIauguin, niaca,che possiede(E, C3,o,,o',, oi), o, pirì brevemente(8, C:, 3o,),abbiamoun
tdÉ' (vedi pag.470) esempiodi appartenenzaal gruppo C3, (si vedaperò oltre, a pag. 452).Dato che
tutti i gruppi possiedonoI'identitàE, non I'enumereremo pirì fra i requisiti,salvo
elencandogli elementi.
Cr: 6úm (4)I gruppiCa,.Appartengonoal Cnl,gli oggettichepossiedonoun asseC, e un
. C$:6/m
piano speculareorizzontale.Si noti che il gruppo Czr,possiedeautomaticamente
O.: 622 un centrodi inversione,i. Un esempiodi Crfrè il trans-CHCI:CHCl, che appare
. D-:6lmmm illustrato, insiemecon un altro esempio,in figura 16.9.
s.:3 (5)I gruppíD". Vi appartengonogli oggettichepresentanoun asseC, ed n assi
O^:msn binari perpendicolarial C". Un esempioè quello illustrato dalla figura 16.10.
p di quatlro). (6)I gruppiDa.Ne fannopartegli oggetticheappartengonoal D, e presentano
un piano speculareoîizzoîfaIeoh,frgvîa 16.11.La molecola,piana e triangolare,
P a r t e 1 1 .L a s t r u t t u r a
":r-
I \ visla dall'alto Figura 16.10. Esempio di nalecola
al gruppo Du.
Q.,( |
,.-f---..\.-1
( J '
=
lò. La nm|,,tliLt rafftp.enttriùn, \' ún\elueni
dppaftenente
Figura 16.12.Esempitli molecole
appartenentiai gruppi Da.
(a)
" l
C" :,,ÀÉ,S&
D,,
F=ÀÉs'{}'
c . , p i r a m d e , x' + A6 f f i @(cono)
À -'--l ?--l
Ca, r-
- l '
/\ \ T-]
I t
I \,1 /)
| \ , Z ' ' \
\ -
D., (piano
o bipiramide) -atrooo
i,'t_.],
r''i "f\'
. A.
l-\
Du,t
F [l \,/ L/
s,,,
gruppi cubici.SeI'asseè uno solo cerchìamoun asseC2 perpendicolare a C' Senon ce n'e
ai gruppi C,, sece n'è quaÌcunoai gruppi D' Esaminiamoora piani di riflessione
lassiamo
e centri di inversionee scegliamoîra D,t' Dna,C",' C,n, Sz,'
perpendicolari
Rispostlr.Esisteun asseC5,ma nessunoaltro con Í > 3 Ci sonocinqueassi
Cr, ognunodei quali è capacedi capovolgerela molecola: dunque D5 C'è infine un piano
I'unà la riflessionedell'altro:la molecolaè in defìnitivaDsr.
orizzontalechefa dei dueanelli
permarrannogli
Commento.Se,comeaccadenel ferrocene,gli anellipresentisono sfalsati'
assiC2,ma sposîati.Non cì sarà di conseguenza aÌcun piano bensì
orizzontale' cinquepiani
diedrici. La molecola sarà dunque Dsa.
{c"-)
o . ,
e caratteri
16.2 Gruppi, rappresentazioni
Prendiamoin esamegli elementidi simmetriadella molecola {ell?gqqa {Cu,}
Possiamoimmaginareche la prima operazionedi simmetria(es la rotazlonec2)
venga seguita dall'altra (es. ai,). Alla fine la molecola mostra la medesima
disposizione che all'inizio, sicché possiamo dire che il susseguirsi delle due
operazioniha il medesimoeffettodell'operazionedi identità,E. Simbolicamente
oossiamoesprimeretale conclusione:
$6.2.r) E : oLCz
che in forma abbreviatavuol dire: <l'operazioneC2 seguitadall'operazioneoi è
equivalenteall'operazioneE>. Come ulteriore esempio di questo modo di
procedereconsideriamoora la molecoladellNH:. Non è del tutto precisoche gli
àlementidi simmetria siano E, Cr, 3ou.La rotazioneternaria in sensoorario
costituisceun'opeiazionedi simmetriae lo stessovale per la rotazionein senso
antiorario. Tuttavia si tratta di operazioni fisicamentedifferenti, che denoteremo
con CJ (antiorariadi 360J3)e Ci (orariadi 360"/3)Il gruppo delleoperazioniè
dunqueE, Ct , Q , 6", oi, o'1,o 8,2C3, 3o,. Ota è abbastanzaowio che la CÍ
seguitadalla Ci vale I'identità:
(16.2.2) E:CIC{,
ma possiamoancheidentificarela successione di dueCJ (duerotazioniconsecuti-
ve di 120',pari a una rotazionecomplessiva sensoantiorario di 240') con una
in
singola rotazione oraria di 120' In simboli, ciò si esprime:
(16:2.3) ct : cicj.
Supponiamoinoltre che Cí sia seguitada o,. Esaminandola figura 16.18ci si
rende conto che sarebbestato possibile realizzarela stessaoperazione mediante
una singola operazioneo',. In simboli:
(16.2.4) oL: o,C{ .
L insiemedi questecombinazionicostittJisce del gruppo'
la tauolodi moltiplícazione
e ouella relativa a Ca, è illustrata dalla tabella 16.2. L'aspetto, dawero
imforbntissimo, di tutto quest'insieme di risultati è che rísubasernpre possibíIe
- :
prima '' ct
seconda
I
E E C; ct
c.. C,' ct E
C; î- E C,*
E c; C.*
4 o; C; E
C; E
.....n2 a di attività. esprimere mediante Ln'unicq operazione di símmetría del gruppo le operazioni
ìf;iiuabiti tonsecmitam(ntcmetlianreunt inîtrt yrie di opera:ioni di :imnerri,l.
,,: .Lltre proprietà Tafe proprietà si dice proprieta LIelgruppo e rappresenta I'aspetto principale della
-. :., Per renderlo struttura della teoria dei gruppi. Si dice che una serie di operazioni forma un
:: :: rìgoree anche gmppo se essesoddisfano alla proprietà del gruppo e nello stessotempo ad alcune
r: i. r.rrafÎinatissima altre condizioni minori, riassuntenel Box 16.1.Tutte le operazionidi simmetria
: : :- r :r \ r d e l l aS i m m e - eseguibilisulle molecolesoddisfanoa tali condizioni ed e appunto per questoche
la teoria della simmetria molecolare si dice teoria clei gruppi.
comprende
simbolo E, tale che Eg;: g;À: g;
- : . , . , , p e r a z i o noe' "e
I i -t.\lo modo di
: - : : , , p r e c i s oc h e g l i
: : : . : i n S e n S OO I a O
-, : :.rzionein senso
::: r. -he denoteremo
l ,:rllc operazioniè
:--r ,'\ \ io che la Cr-
d{o4:.'
a .ì : - t , /l O n l C O n S e C U l l - .
, : : . ! r l - 1 0 ' ) c o nu n a
:' a.)
't.]
alla molecola i l
seguente:
mutamento
il*
(sr.',sr, sc,sB){-(sN,sa,sB,sc).
Possiamoesprimerela trasformazionepeî mezzodi unamohiplicazione.ltg na!\!c-i
t prodotto di matrÈi'. che a rigore é ìl
(iiìncoi-tra pù spesso-lts-pressionè
risultato dell'operazione;I'argomento e trattato in appendice al capitolo).
Possiamotrovare una matrice,che denoteremocon D (o,) tale da riprodurre la
relazioneprecedente:
1 0 0 0 \
o 1 o ol
(16.2.s) (sN,sa, sq, ss): (sN,sa, ss, sg)
o o o 1l
o o l o /
matrice di rappresentazíorledell'opgl-Lo3g o". Applicando la
Etr,J ri dice
'óédesima
tecnicasi possono trovarematriciatte a riprodurrele altreoperazioni
di simmetria.Per fare un esempio.l'operazion€ CÎ ha l'effetto
(sN, sc, sA, sB) e (sN, sA, sB, sc)
(16.2.6)
(16.2.7
) ss,s6,sa):(sp,
(sy, ", .', "r(j
j
: ;)
16. La sifimetfia: rappresentazianee conseguenze 455
/1 o o o\
(16.2.8) D',:[3
àî 3l
\ 0 0 0 u
come è facile controllare.
Siamo ora in grado di ricavare una proprietà importantissimadi queste
matrici. Applicando le regole della molÎipficazionefra matrici per calcolarell
prodottoD(d,)D{Ci) si ottiene
D(o,)D(cÍ'I:
o o 0 o \ / 10 o o \
e perfino vere e
9 9 u1l l : fu9r9u9l 1 1 : n 1 ' ; r .
r u lu
alla molecola
mutamento
It* 0 1 0 / \ 01 o o /
L'importanzadi tale equazionesi rendeevidenteconfrontandolacon I'eq'(16'2'4)'
della quale ripete esattamentela struttura:
o"C! =oL in confrontocon D{o,)DlCr+l= D(oí,).
ne fta maffíci
a-Gore-èìt slano elementi del di
al capitolol lnm
riprodurre la gruppo delle matrici di
" (Obiettivo
Esempio 4) Preudiamo in esame i quattro ofbitaii 1s.dell'idrogeno presenti .nel mer'ano'
'iroviamo
le matrici di rappresenÎazionedelle operazioni Ca e Sa e confermiamo ch'esse
soddisfano alla legge di moltiplicazione del gruppo'
Applicando la
altre operazioni Metodo..ll metanoappaúierc al Ta.Ct giacelungo un legameC-H (per es' C Hr) e
quindi per rotazione pòrta gli altri tre orbitali a ricop_rirsireciprocamente.sa ruota di 90'
intornoallabisettrice.diunangoloCH2(peres.HrCHz)epoisirillettedspettoaunpiano
oîizzoîtale. Determiniamo le matrici 4 x 4 che riproducono questi canbiameDti'
.Rispostd. Per effettodell'operazione Ca (Hr, Hr, H3, H4)--+(H1, Ha, H?' H3) e per effetto
delioperaziones4, (Hr, H;, Hr, Ha)- (H+, Hr, Hr, H:) I medesimicambiamentisono
causatidalle seguentimatrici:
/ r o o o \ / o o r o \
= i(î3l " . ' . )?=:[à3l
"' , " , 3
\ o r o o / \ 1o o o /
in quanto(H1,H2, Hr, H+)D(C:)= (Hr, H+,Hz, Hr) e (Hr, Hz, H3, H4)D(S4):(H4, H3,
H1, H2) come si voleva.
Per verificare la proprietà del gruppo, formiamo
1 o\
/t o o o\ /o o i o\ /o o
D(G)D('.,={3
S; îl{:?3àl=[i ;o 3 3]
o r/ o o o/
\ o 1 o o /\ 1 \o
456 Parte Il. La strutlura
La nuova matrice convertela base originale in (H3, H:. Hr. Ha), che è l'efîettodi una d.r
. a C r J " - o d n e l g r u p p o . p e r e u ie s t a l ,
l q u e l l i rc h e p a s " ap e r H ) . H ' I n e l l l b d s ei n i z r a l eM
riprod,-'ttoia mohiplicazionedel gruppo.
ll Comfiento. Le mat.ici ottenute dipendono dalla Aúrsescelta (nel caso presente i quattro
Ìj orbìtali ls deli'idrogeno).La suddettabasetetradiiieniionale conduced una rappresentir-
, zionetetradimensionale
i : . .iìctto di una d,, un modo che non dice niente e non escedall'ovvietà. È questo il motivo per cui si
- -. nè..,,, ó cfarl usa definire ruppresentozioneínJèdeledel gruppo quella in cui 1 rappresenta ogni
elemento.
. ::.sentei quattro
:r : :rndrappresenta- Rappresentazioniirriducibili. Per quanto d3jqlq N sia la b.qqqr qllllpplgsen1aziong 1lJedeìe
ptrr sempretna rappresentazionee non è legito
{ql gluppo, la rappresentazione è
trascurarla solo perché priva di interesse.In realtiì vedremonelleprossimesezioni
': ,ri C3 e Cf deÌ che per molte applicazioni in campo chimico la rappresentazionecon 1 per ogni
. \nelogamentele elemento è la pirì signilìcativa.
:.-ì7ror'll
l'osslamo Qpel4ndo sulla b-asg(sr.r,s,r,sg,sc).lqq1ryr eSnq!-r-4 e la rapplgsqnlizlone
tetradimensionLe. Ma l'esame deLla rappresentazione metîe in luce il fatto che
a:;r iel C3,,.usando c i a s c u n am a t r i c eh r l a f o r m a | -t ..tua\,t.ta
: ,rl-::, : ...t
*
-:ar (rla.La Somma
:.' i.'rnisce le cifre 0 0 0
i.llo stesso tipo e le operazionidi simmetria non mescolanomai sn con le altre tre îunzioni dglla
ri Sr tratta di un b a s e .S o r p e T i d e ad u n q u ec h e s i a p o s s i b i l e. u d d i r i d e r el a b a s ei n d u e p a r t i . u n u
'-.-.::_..--
o ne la somma
: s-:.1-7r io,riruira , Oatti ólaì... i-3llg dà 1.^. _.s. s, ).-1-s. funge da base per la
.=.., ::,,ir.,COftiSpOn- rappresentazione infedele, come abbiamo gìà vìsto, mentre le altre tre fungono da
r: .:: 'immetria che 6àst tea là ràppreieìrtazione tridimensionale costituita dalle matrici seguenti;
Nodo
St:Sa+SB+Sc
' ' ' i
' ' t . (
(16.2.9) ùt:zsa-sB-5C n L . / / , , ,
Sl:SB_sc
e e d i a n tiel p r o d o t t o
c i ò c h ' èo t l e n i b i lm il,!,*. " , ., . .
7., o,*\.-^ ',- t ,.t,*
/r
G,,s.,-q): G,,s.,s.)f0
i?)
Abbiamo così trovato la îorma della ry1llie dl rappresentazione p(o,t nella
U-npo' più complicatoil calcolo,qel caso di Cj, che dipendedalle
rj.U.qyg-b49e
trasformazionisa--+sBJsB+ sc,sc+ sA.Sostituendonelleespressionisr, s2,s3si ha
( s ' , - j s z + i s : , - } s : - l s : ) . , - ( s r ,s z ,s : ) ,
sicchépossiamoottenerela matrice di rappresenta..
ione da
-lsr+1s.,
(sr, -js2-]s3)=(sr,s,
..rfi -j
Ed eccocomestabilirela rappresentazione
compÌetae i suoi caratteri.Otteniamo
i)
D(E) D(cr) D(c;) D(o.) n(.i,) D(oi)
It o
1
o \ / r o o \ h o o \ / r o o \ / 1 o o \/ r o o \
o ì l o : - l ì l o- + + ì l n1 o l l o i ' l l o j j l
l0
\0
1i\o
0 r-+i\oì-r/\o
0 -1 ltO i i/\' I +l
0 0 1 l I
16. La sinnetriu: ruppresentazionee Lonsegu?nz? 459
0 0
\ odo
: :. :,,:r,rí tlallalìgura
(à
u
rìg!!{na trasfornazioned la combinazionesr con le altre duq.
- .e
_ ....,
Siamo dunque riusciti ad operare la riduzione
Dt3):D(r)+Dtz),
:: .:,line inferiorela
dove'Si_costitqigcebasedqla ln€desjmarappreseqtazione 1, !, 1, 1, 1, 1, di prima,
.. .! P!!_elpry,lqry mentie ;f') è una rappresentazione bidimensiolale !!q base 1s2,s3). La
n-9
r:îr.,n.i^nqtè
r èn_ rappresentazione con matdci di quest'ultimaè data dall'insiemedellematrici 2 x 2
, - : . ì ì . . . s s .e d s c ,p e r ottenibili dalla rappresentazione 3 x 3 eliminando le prime righe e le prime
colonne:
) ( i- ?t). - : r) ; ; t
,-1 -\ t-l Ì
[ 2 2 ì I 2 2
(à I -l 1' I I I
) 1 t \ 2 1
ir::adersi conto che
::z:,.ne rende queste x: 2 -1 -1 0 0 0
,:c;..rrposizioneD{r)
t' 1q{icare chequestematricicostituiscono
È sg4plicissi4o !lq4r3pple- |
realmente
r ",;una difficoltà a Gltu6* a"fgruppo- uast" moltiplicarèle Cóppiéfìa lòio é vedip clre
.:l:.imo ad esempio originariadel gruppo.
riproduconola tavoladi moltiplicazione I
i una qualunquecombjnazionedi s e d
- .!. per cui Rimane da vederesesia possibiletrovare -rappreseniazioni
s\ che 5ia capacedi riduire Dili due na
g=enere-n-tn ésiiG jt(t óg!t-g1a. in quanto tale u!trulp-p.j9!9!t!-
fossiErlitì-d'eT
zioneirriducibiledel gruppoc,,..Torrclfoiarnoin d;finn-ii;ìhe le Fatteristiche
6-simm"trjuìi{Tiiiì6nó identictre(costituisconoentrambi la basedi una
stessarappresentazione irriducibile)mentrela coppia s2,s: ha simmetriadiversa
ma va trattata necessariamente come coppia. I suddetti aspetti si conciliano
perfettamenîe con i diagrammidi tali funzionie con le loro combinazionilineari.
Chiamiamo tarcle dei c(rratteri gli elenchi dei garat-tgr!di tutte Ie possíbílí
:::zrone .D(o,) nella irridùcjbili dei drversigruppi. La tàvola dei caratteii iéiativa al
rappresentazioni
;. ;he dipende dalle gruppó C3" è la seguente:
'.:ri\Jni 51. 52, St Si ha
ltlsi 1 l I
nòmedelÌaruóoi.r.nrài io'n.irriducibile.La convenzioie-luole
s'rv't di D(1)-;ercontrassegnare
riamo ora il simbolo,4.Sussistendo
una
due
r:ìppres-sntazjone
possibili rappresentazioni
chJJuÈ ci siamo
unidimensionale, adope-
unidimensiona-
460 Parte Il. La struttura
.. numero deLleroppresentazioni
irriducibílí: numero delle clttssi.
C., ci sono tre classi(le lre colonne delÌa tavola dei caratteri)p quindi le tre
J Nel
lf rappresentazìonj jrriducib_ilisono ìe sole rappresentazioniirriducibiÌi del gruppo.
Abbiamo limitato ìa discussioneal gruppo Cr,,, ma Ie considerazioni espresse
sono del tutto generali. e possiamo procedere all'elenczzione delle possibili
rappresentazioniirriducibili per qualunque gruppo. Tali sono I'urilità e I'impér-
tanza delle tavole dei caratteri che ne forniamo al termine del capitolo un certo
numero, tabelÌa 16.5,pagina 475. Ci rimane da mostrare come si utilizzano nei
-
problemi e in che cosa consista la loro importanza.
0 0\
( - x , y , z ) = ( x/ -,1r , r r \ Iz, i.Ct.rr.,,.".:
3 ; ?/
Analogamente.per efletlo di una rotazione di 120'in sensoantiorario, abbiamo
(- J,x+ 1tl3.r'. jy':* - 1r',:) +-(.x,_y,zl
per cui la matdce di rappresentazione di tale operazione C3+nella base data è la
mat ce che figura nell'espressione:
0 0 l l \ 0 0 1 I o
2
?)
1
I
16.La simmetrit:rappresentazione
e conseguenze 6l
elegante è che:
del
viom espresse
delle possibÌÍ
ilità e I'impqrl
capitolo un certò
nel
attetzlone su un
oomporramento,
in esameora le
base C2 o'.
îappresentzzrone
ir o o\/-t 0 0 i-1 o o\/1 0 o\
(", v, z) l 0 1 0 l l o - 1 0
l0 1 0 l l o 0l
\o o 1/\ o 0 1 \ o 0 1 / \ 0 o 1l
Al 1 1 1 z , x ' + y 2+ z 2, z z t - x 2- y
A2 1 1 1 R.
E 2 -1 0 ( x ,y ) ( x z ,y z ) ( r y ,, ' - y t ) (R,, R,)
r: lr,t)r,(ùr,(,\d,.
Tale integraledeverisultareimmutato per effettodi qualunquetrasformazionedi
simmetriadellamolecolae dunquedeveapparteneread,41 del gruppo appropria-
to. Se ne deduceche il prodotto ftfzh devecontenereun componenteche
appartengaad,41.Lo si può stabilireestendendo il procedimentopdma indicato,
e cioè moltiplicando fra loro tre insiemi di caratteri e verificandopoi che il
prodotto ottenuto comprendai caratteridi.41. Diamo un esempiodel procedi-
mento.
(Obietîivo7).Si annullaI'i\tegraleld,,xd,drnellamolecoìatetraedrica?
Esempio
Merodo.Riferiamocialla tavoladei caratteriîd. Stabiliamoi caratteridellarappresentazio-
ne cui appartengonoil.', x e dr"; poi formiamo xd),; quindi d,,tcd,,.Verifichiamo se
quest'ultimo
comprende,4r.
Risposra.In basealla tavola x e d," fanno parte di basi ch€ appartengonoa 72, mentre4,
fa parte di una baseche appartienead E (quest'ultimofatto si riconosceosservandoche
322- 12:222 - x2 - 1,2Ì Costituiamo la tavola seguent€:
E 8Ca 3C, 654 6oa
f,:d"" 3 o 1 -t I
fr:x 3 0 1 I I
f , f 2 9 0 1 1 1
h:d,. 2 -1 2 0 0
f , f , f t 1 8 0 2 0 0
I caratterisono la somma di At+A2+28+2Tr+2?r, dunque I'integralenon è
zero.
necessariamente
Commento. Si possonofare tre considerazioni:(a) questointegralesi incontra nella teoria
degli spettri elettronici e lo ritrovercmo al capitolo 18. (b) Saremmopervenuti alla
medesìmaconclusioneconsiderandod,, in luogo di d"", in quanto anchel,) appartienea
î2. Osservandopiù da pressola simmetriadel problemaci si r€ndeconto cheI'iltegrale si
basatosulletauoledei carcttetimostrasolamente
anji]tlla.Sí badi cheil trLrttamento quando
un integraleè necessariamente zero.(c) Deterrninarela sommadei caratteriper vederese è
presente,4r può riuscirelaboriosoe lungo.Eccoa tal fine una regolasemplice:moltiplicare
i caratteri(18, 0,...) per il numero degli elementiin testa a ciascunacolonna (1, 8,...) e
sommarele cifre cosi ottenute(18+ 0 + ...= 24\ Dividereper I'ordinedel gruppo (24).Ciò
dà il numero delle volte (1) che ,41 figura nella rappresentazione riducibile.
(*) Si sarà notato che diciamo sempre:un integraledeu'essete zeto o pad non essere
zero.Il trattamentobasatosulla teoria dei gruppi può dile seun dato ìIrtegraledev'ess€re
nullo, ma altri motivi potrebberoimporre tale valore dell'integraleanchein presenzadi
ragioni di simmetria atte a permetterech'essonon si annulli Nel caso presente,per
esempio,l'orbitales* potrebbeesseretalmentepiccoloda non estendersi nelleregionidove
st non è nullo.
ló. Lo sirh/hettia: fdppresentazionee conseguenze
dcr'essere nullo. Si
rsiede un nodo che
; s1 ed I sp, figura
. l. I e il prodotto 1,
dare sovrapposizio-
rrc-essariamentesi
rc trasformazione di
I gruppo appropria- Orbitali a sovrapposizione non nulla. Dalle regolesoprariassuntesi deduceimmediatamente
m componente che quali orbitali nella molecola possono dar luogo a sovrapposizionedefinita.
coto prima indicato, Abbiamo constatatochein una molecolaC:, I'integraledi sovrapposizione fra s1
rilicando poi che il e la combinazionelineares: è zero, e che quindi non si registrainterazionefra
*mpio del procedi- I'orbitalecentrale2se quellacombinazionedi orbitali. Può aversiperò sovrappo-
sizionenon nulla con s1, il che permetterebbedi concepireuno degli orbitali
molecolaridi NH3 come il frutto della sovrapposizione fra questi due insiemidi
ra? orbitali, figura 16.24.Dato che detto orbitale(e il suo corrispondenteantilegante)
si trasformasecondo.41,Io si diceorbitalea1.Regolageneraleè chepossonodare
i èlla rappresentazio-
sourapposízione risultante non nulle solamentegli orbítalí de o stessotipo di
,ry' -- Verifichiamose
simmetría,il chelimita la possibilitàdi combinarsiin orbitali legantie antileganti
solo a questi orbitali.
qono a T:, mentred,. Le combinazionis2ed sr presentanosimmetriaE. Ci sononell'atomodi azoto
msce osservandoche orbitali che possanodar luogo a sovrapposizione risultantecon essi?Intuitiva-
mentesi direbbeche gli orbitali p" e p, dell'azotodovrebberoesserequelli buoni.
Siamoin grado di accertarloimmediatamente. Nell'atomo di idrogenoI'orbitale
2p, ha la forma algebrica
ty':',: Nx esp(- r/2no)
e sebbeneI'atomo dell'azoto non sia proprio identico, il suo orbitale 2p, è
sicuramentedella forma
qrE l'integrale non è
Úzo.: xf (r)'
9 iocontra nella teoria dove /(r) è una funzione della distanza radiale dal nucleo. Analoeamente
tcfimo Pervenuti alla l'orbitale 2p, ha la forma
lrhe 11, " appartienea
rconto chel'integralesi ú.".: vf (r).
lllrt solumente quand.o Come si trasformanoquesti orbitali in Cr,? Dato che sul raggio non influisce
:ratteri per vedereseè alcunaoperazionedi simmetria,ciò vale ancheper./(r), sicchéil comportamento
r smplice: moltiplicare rispetto alla trasformazionedipendeda x e da y. Ma in C3, le funzioni x e 1,
m a c o l o n n a( 1 , 8 , . . .e) appartengonoa E (vedila tavola a pag.475),e quindi gli orbitali p* e p, dell'atomo
b del gruppo(24).Ciò
di azoto(centrale)hannosimmetriaE, e possonodar luogo a sovrapposizione non
r óducibiìe.
nulla con le combinazionis2 ed s3 localizzatesui protoni. I risultanti orbitali e
sono illustratiin figura 16.24.
A illuminare I'eccezionale
efficaciadel metodovale il problema:può qualche
orbitale d dell'atomocentralepartecipareal legamecon gli atomi di idrogeno?
Bastasapereche gli orbitali d sono della forma seguente, quale che sia I'atomo
interessato:
t zeroo può non esser€
hto integraledev'essere d.' - (322- 12)f (r) d,,-,, - (x2 - y2)f (r)
b anchein prcsenzadl -
d,, xyf (r\ d,. - yzf (r) d,. - xzf (r).
:iel caso pr€sente,per
rèrsi nelleregionidove Semplicementestabilendocomesi trasformanole formequadratichexy, xz, ecc.,si
possonoricavarele simmetriedalle tavole dei caratteri.Riferendosialla C3, si
Parte II- La struúura
Regole di selezione.Vedremo nel capitolo 18 che l'intensità delle righe spettrali che
scaturisconodalla transizionemolecolarefra uno statoinizialedi funzioned'onda
ry';e uno finaledi funzioned'ondary'rdipendeda una grandezzacheprendeil nome
di momentodipolaredi transizione. La componentez di dettagrandezzasi definisce
mediante
u,n[,!c,t,a,,
e I'indicarequandotale integralenecessariamente si annullaidentificauna regola
dí selezione dellamolecola.Il momentodipolaredi transizioneha precisamente la
forma dell'integrale in cui ci siamogià imbattuti,I:lf1frfidt, e quindi,una
volta nota la simmetriadeglistati in gioco,siamoin grado di dire immediatamen-
te se certe transizionisono o meno permesse. Dato che il momento dipolare di
transizioneproietta anche componenti x e ]| per esser certi che una data
transizionenon possaverificarsidobbiamoaccertareche sianonulle tutte e tre le
componentiF,, lty e trt.
Illustriamo il modo di procedereconsiderandola possibilitàcheuna molecola
d'acqua(C2,)forniscauna riga spettraleove un elettronecada da un orbitale a1
(formato come illustra la hg. 16.25)a un orbitale ó1 (anch'essoillustrato).
Dobbiamo verificaretre possibilità,una per ciascunacomponentedel momento
dipolare di transizione.La funzionef2 in lf1f2fldr è x, y o z, e dalla tavola si
deducechequestesi trasformanosecondoBr Bz e ,4r rispettivamente. I tre calcoìi
sono:
'
componentex componente.y componentez
/r(che è , 4 r ) 1 I 1 i 1 1 1 1 1 1 1 1
fr(x,y,oz) 1 .- 1 | 1 l - l 1 1 1 11 1
É(che è B r ) 1 - 1 1 - l 1 - 1 1 - 1 1 - 1 1 - 1
f,f,fz 1 11 1 1 1-1 -1 1-1 1-1
Questi carattericomposti sono rispettivamenleAr, Bz e ,B1; solamenteil primo
contiene,4r, per cut solamente
la componente
x del momentodipolaredi trqnsizione
16. La simmetrta: ruppresentazíonee conseguenz?
rmetriaEelacopPta
si !uó costitulre un
az!ìlù (o del fosforo,
:mbe le coppie degli
ad.Ar + Tz.
srlr-lengono
'(sl l Comeandrebbero
Figura 16.25. Polarizzazíone
T: delle trcnsizioniottichein una
molecolaCr,.
.rp+rriì con I'orbitales
;..n r rre orbitali p (che
rtri:li d.,. dF e d".
','n la combinazioneT:
iÌn:rii secondo ,4r nel può non annullarsi. Possiamo in definitiva concludere che la transizione dall'orbi-
tale ar al b1 è permessa.Siamo perfino in grado di affermare che la radiezione è
destinata ad essereemessasotto forma di un fotone polarizzato linearmente lungo
- t , ' i d t c o n oa 1 ,q u e l l i
la direzione x e ciò perché la componente x del dipolo di transizione è
L.\.înia degliorbitalid
responsabile dell'emissione(o dell'assorbimento) di luce polarizzata in direzione x
(analogamenteper le componenti y e z), figura 16.25.
nghe spettrali che Esempio(Obiettivo 9). In una molecola tetraedrica,p"'p) costituisceuna transizione(di dipolo
rle di funzione d'onda elettrico)Dermessa?
za che prende il nome
Metodo.Yediamose fp,qp"dr, con q: x!.y,:, appartiene ad .4r. Troviamopoi se ,41è
grandezzasi definisce pr€sentein l!/3 appìicandola tecnica dell'esempiodi pagina 464.
Risposra.Con la medesimatecnicadi prima scriviamo
fi = p,(r) 3 0 -l -1 Ì
.lz: zlT) 3 0 -l t t
r identifica :unaregola h: p"lr) 3 0 1 t Ì
rr ha precisamentela l.f,l, 2 ' 7 0 1 -l l.
, r. d:. e quindi, una
Il metododescrittonelcommentoall'ulîimoesempioci dicequantevolte .4r ricorrecome1.
h dirÈ immediatamen-
Alla stessa
conclusionesi pervienecon q: x e 4:1': nevienechein baseallasimmetria,in
momento dipolare di
una molecolatetraedrica,ìa p, - p, è permessa.
.-erti che una data
rnc nulle tutte e tre le Commento.Analizzandole cosepiù da presso(e cioèguardandoallematrici di rappr€senta-
zionepiù cheai caratteri,loro sommediagonali)si constatacheriesceeflicacesolamentez.
Di conseguefzala luce sarà polaî)zzatasecondoz.
ibta che una molecola
ada da un orbitale a1
ran-h'esso illustrato). Questo tipo di studio è utilissimo per analizzaregli spettri molecolari, perché se
p.'nente del momento sappiamo che allo stato fondamentale di una molecola Cz, compete s1mmetrla,41,
o :. e dalla tavola st e se osservandone lo spettro troviamo che decadendo da uno stato eccitato allo
tn amente.I tre calcoli stato Îondamentale viene emessa luce polarizzata secondo x, allora è certo che
quello stato eccitato aveva simmetria Br. Viceversa,volendo eccitare la molecola a
uno stato 81, sappiamo già che dobbiamo servirci di luce polarizzata x. Sono
nponcnle t nozioni, queste, che si deducono direttamente dalle tavole dei caratteri con il
t t r minimo di calcolo.
1 1 l
-1 I -l Orbitali di simmetria. Fin qui ci siamo limitati ad enunciare la forma delle combinazioni di
orbitali atomici che fungono da basi di varie rappresentazioni irriducibili. Per
l1: solamenteil primo esempio abbiamo stabilito per I'NH: la forma delle combinazioni s1, s2, s3 e per
Jíptlare di tansízione l'acqua la îorma degli orbitali dl e à1. La teoria dei gruppi fornisce un meccanismo
Parte II. La strúttura
insieme originale sN sA ss
per effetto di E S1 SA SB
SN Ss 54
SN Sc S4 Ss
SN SA Sc SB
oL 51 SB S4
oa SN SA
,:: r:i determinatiin I cristalli visti di fuori: simmetria e classificazione. Dall'osservrzioneesterioredi una gran
varietà di cristalli si trae la conclusioneche esistonosettefigure regolari ad una
: :i numero degli dellequali è semprepossibilericondurrequalunquecristallo.Di questefigure
f o n d a m e n t asliid i c ec h er a p p r e s e n l a insoe l r . A q u a l es i s t e m a
3 r.,1ni5gg s" { sp * appartengaun certo cristallo si stabiliscemisurando gli angoh.ilter cciali e
::" I realizzabile a valutandoil numerod"gli assin-esempi,o, es.*tiì difni.e G prinÍpali catatteristictrè Oètta
r ì . . . t e s s op t o c e d r - su;- fo;mà. Sel;i faie un sono necessaritre assi equivalenti e
.::-,n'letria/f1 rea- reciprocamente ortogonali,il cristallo appartiene'àlsístemacubico,îigwa 16.26a.
. _\\ î-:a rògr Seinveceoccorronodueassiperpendicolariequivalentie un terzonon equivalente
:\r\ iì il medesimo e non perpendicolare aglialtri due,ilcristallofa partedelsis/ema n ttnoclino,figura
:.:,,ii nolecolari di 16.26b.La tabella16.3riporta i sistemie la loro simmetriaminima.
::r la appropriata
i: j\l3 equazionedl
!':::nina.
-.::riale
molecolate Figura 16.26. Cristalli appartenentí
c .'.iottata fornisce (a) al sistemacubico: (b\ al sistema
':rrc delle regole?I honochno,
- i. l. -1, e dr
:i l.' altre tre. La (d)
:ir .1ellìdrogeno le
Tabella 16.3. I sette sistefti cristallini
ir ì: rcgoleimpedi-
Sistema Simmetria
,-,:n po di lavoro in
:rr nraggioredi 1, in Cublco 4 assi ternar
;hc non contenendo lVonoclino 1 a s s eb i n a r i o
;ì:eir inequivoci.Nel- Ortorombico 3 assibinari
..'ro la rappresenra- Tetragonale 1 asse quaternario
i:icri :ono somme di Triclino Nessunasse di s mmetria
ur'ctrno la base di E É s a g o n ea . c o î p r e s o I R o m b o e d ' i c ol ( 1 asse ternario o 1 asse sènario
r,. nipettivamente2,
-.-s\+0+0+0:
(') O il Trigonale.
., '" *(2s. so s").
Parte IL La struttura
Le classi
lsistemi
NotazioneHermann_Mauguin
nrrn'trìa permette di
!-ì.rsrgli elementi di
ssiIcarlo secondoun
di nunti cui possono
toaflenere solamente
rstalline.Ognuno dei
. drstribuitenel modo Figura 16.30. Forma cristallina e
rlat ura Schoenflies i ùr,pdcchettamento
delle celle elemen-
ne\ amo accennatoa tari.
:t-essarie.
x' riportato i risultatl
na e classecristallina I cristalli visti di dentro:reticoli e celle elementari.Il cristallo e costituito da un insieme
sral[] e nlìsurando gli
ordinatodi ioni, atomi o molecole. La regolaritàdeìlamorfologiaesternalascia
o qucsto procedimen- intuire che il cristallo è formatÒ di minuscole unità di per sé simmetriche.
orr a relocità diversa,
chiameremo cel[e erementarider reticoro questeunità fonàamentaliche sono
raredalla figura 16.27 cosrituitedi póòheparticelle.Immaginandouna disposizionebidimensionaledi
srabilire la classe di p'unticomequellaillustratadalrafigura 16.29ci si renie conto
qurlÈ a questoPunto agevormente chere
cgle_el9m9n1ari devonopossedere essestessela simmetriacompìessiva dell.intero
cristallo.consideriamo,per fare un esempioir reticorocubicoillustrato in figura
16.29a: I'interocristallomostraun asseC.,perpendicolare al piano;ebbene, aiche
la celladevepossedere un asseCa,altrimentiil cristallostessone sarebbeprivo. La
conseguenza di ciò è che dovremmoesserein grado di interpretarela màrfologia
cristallinaosseryandola simmetriadellecelleelementari.La figura 16.30mosira
alcunedellemanieredi impacchettarele cele erementaridando origine are facce
{afmann-lVa!guin del cristallo:la morfoJogia dipendeowiamentedallavelocit:icon ra quarevanno
accrescendosi i diversitipi di faccia,ma la struttura sottostanteidentificatadaÌle
celle elementaririmane uniforme.
Una cella elementarenon può avere la simmetria corrispondentea un
qualunquegruppo di punti sceltoad arbitrio,e la ragionedi ciò sta nela necessità
Pn. ai chela forma dellacellaelementarepermettal.impacchettamento
a. 12n, 422,4/mnm,4 e il riempimento
totale dello spazio(o per Ìo meno dello spaziooccupatoda quella struttura
m. 6. 3m, 622,6/mnm
macroscopica,relativamenteimmensa,che e il cristallo) L'imposizionedi tale
3, 13.m3m
requisito sortisceefletti drastici sulla selezionedelle simmetrie efîettivamente
Parte IL La struttúa
c1
tian-
Fieura 16.31.È Possibile
oiie lo spaziomedianteoggetti
a simmètriaC, a condizione
chen: l, 2, 3, 4, 6.
un reticolo
permesse,e possiamochiaramenterendelceneconto considerando
cella elementare
lloiÀ""tionuf". Esistonosolamentecinque forme diversedella
Ct'Cz'
fhe consentonodi coprireil piano,ed essémostranosimmelrìa,rotazionale
e ciò corrisponde
Ct, Ca o Ca. Sono eìclusetutte ie altre simmetrierotazionali
ammattonare, per esempio, na1i13fo con pentago
aliimpossibilità di 9n
regolari o con poligoni regolari di n \ali' n27, figura 1631'
per contro
. L impossibiliiàche esistanonei cristalli assìdi ordine 5 (possibili
parecchio;
nefe màlecoleisolate,si veda il ferrocene)è un fatto che incuriosisce
4 per constatare
bastauno sguardoall'elencodelleclassicristallinedellatabella1ó
dilruppi dotatidi assepentenario Vediamo come provare che essonon
l'assenza
;;; p;;r"J-tì: Esaminiamo tà rrta ai atomi illustrati dalla fieura 16 32 e
da un reticolo
i-rnuginiu-o di averlaestrattada un cristallo,o per meglio dire'
Dato che il reticolo
cristalino che esibiscesimmetria rotatoda di ordine n
di ordine n, il reticolo che si ottenebberuotando
o"tS"J" ia" ti-.etria rotatoria
A: di un angolo 360./n dovrebbe pfesentarsr
il cristallo intorno all'atomo
che nel cristallo
itrairtiogolOif" da quello originario Questo però comporta
ittero debbaisistere un atomó nel punto del reticolo Ai' e così
""iiia"i"oìì"t
atomo del reticolo
"i".-if ptO'applicare la medesimarotazione a qualunque
reticolo infinito'
n"**nào tuiti i punti del cristallo (che assimiliamoa un
Analogamente genereraxno punri del reticolo
L;;;;J; u pt.."Lu dei confinil
-XO'1n. Per esempio la rotazione di - 360'/r intorno all'atomo
1! rotazioni di
Aí'
" Dorta A, a ricoprireil punto del reticolo
'A,
\i"";;;";";i"i"iioro à" u q""stione consideriamo la distanzacheseparai
punti del reticolo
punti Jel reticolosullafila originaiia e poniamolaugualead a' I
parallela alla. retta
ií " Ai dirtuno di a+2acos(360"/nJe giaccionosu una
a una drspostaone
originaria. Se però vogliamo che gli atorni diano luogo
16. La simmetria: ruppresentazionee consegur!ze
Cubico I Cubico F
'.6 rl È possibileriem-
, 1.;: i', ne tlianîe oggettí
z:.:.; C, a condizione
, : . l . - ì -4 , ó .
TetiagonaleP TetragonaleI
ffiffi M
ò_-J.ò ò--Jp
Oriorombico P Ortorombico C
LS
Ortorombico I Ortorombico F
F--- p f;-;=4
i
solamente
., -;..;rrisrare
w)À É-*vll
.I t tv l l t / '
I
Ld..
I tP
t ÈG--.--_&
:i.'rando un reticolo
ici;a cellaelementare Monoclino P Monoclino C
:1r rrrlazionale C1, C2,
r-rii e ciò corrisPonde
:tni(r con pentagonl
ll
I r9.rs:ibiliper contro
r[uriosisce parecchio;
rila 16.-+ per constatare
ì lr!ì\ are che essonon EsagonaÌe Romboedrico
i.illa figura 16.32 e
r.' .rire.da un reticolo Figura 16.33. I quattordici tetícolí di Brauais.
Dato che il reticolo
il rrltÈrrÈbbe ruotando
.irr\ rebbe presentarsi
u.ne che nel cristallo regolare,periodica,la distanzache li separadeveessereun multiplo intero di a.
dei reticolo Ai, e cosi Segueda ciò checos(360"/n),il qualenon può esseremaggioredi 1, è circoscritto
uc alono del reticolo a i v a l o r i0 ( n : I , 2 ) , + ( n : 3 , 6 \ e 1 ( n : 4 \ . C i ò i m p l i c ai n d e f i n i t i v ca h e a C ,
r un reticolo infinito, c o r r i s p o n dsao l or : 1 , 2 , 3 , 4 , 6 .
rnno punti del reticolo Passandoai reticoli tridimensionalíconstatiamocheesistonosolamente14 tipi
i-l rì Lntornoall'atomo di cella elemeìiare che assicurinoun impacchettamentocapacedi riempire io
ìpazio: i cosiddettireticgljdi Brazis, illustrati in figura 16.33.Si diconogrimitíuí
l3 distanzache separai quei reticolichepresentano ipropri punti esclusivamente in corrispondenza dei
d r. I punti del reticolo iertièi; seun reticolo contièneun punto situato nel centro,lo si definiscea corpo
n.r parallela alla retta centrato;seci sono atomi situati sullefaccesi parla di reticoloafaccecentrate.Si
rù a una disPosizione osservicomei 14 reticoli di Bravaìsrientrino in settegruppi (quelli rappresentati
Parte II- La struttuta
(b) (c)
I gruppi
- " spaziali:
' la rtisposizione dellecelleelementarinellospazio'Come si organizzanonello
pur essendoi
spario celle elementaridi una data simmetria?Sappiamo che
mattoni (le celleelementari)uguali in ogni caso, è possibile costruire un muro di
diieÀnti L'unica complicazione' nel caso dei cristalli' è
mattoni secondoschemi
tre dimensioni e le celle elementari non sono
che il problema si pone in
di forma rettangolare Ne discende che oltre alla simmetria locale
necessariamente
occorreprenderein considerazio-ne la simmetriadi traslazione' chemira allo studio
deigruppispaziali,owero alla simmetria di oggetti ordinati in disposizioniinfinite
atte"ariempirelo spazio.Accanto alle rotazioni, ecc dei gruppi di punti' ci tocca
operazioni di simmetria collegate allo spostamento
ora tener conto di altre tre
azione semplice,ftgura 16'34a' La seconda è I'cssea
nello spazio'La prima è la trasl
di una data frazione di 360" subisce anchela
uíte ollicogito,che oltre a ruotare
figura 16 34b. La tetza è tl piano di scortimento' che e costituito da una
traslazione,
rispetto a un piano contenente I'asse di
traslazionesJguita dalla riflessione
essendo possibile combinare in maniera arbitraria
traslazione,hgura 1634c.Non
celle
questi elemeiti di simmetria con le 32 classi di gruppi di punti delle
soltanto un numero limitato di gruppi spaziali'
elementari,si possonocostruire
conto di
Esistonoin €lfettisolamente230gruppi spaziali,chesonoidonei a render
Determinare il gruppo spaziale è compito complesso' che
tutti i possibilicristalli.
particolareggiato della costituzione interna del cristallo,ma
dipendì dallo studio
non occorreche ce ne occupiamoin questasede'
16. La símmetria: nTppresentazionee consegúenze
o,\xz) qryz)
1 1 1 1
r 1 -l -1 xy
B, xz
1 -1 -1 1 yz
C.", 3n
1 1 1 z x, +y", I
r 1 -1
E 2 -1 0 (x, y)(8,, R") (x.-y,, xy)(xz,yzJ
tlnao
c,,,4mm
1 1 1 1 1
r 1 1 -1 -1
Èamentecoincìdano 1 *1 1 1 -1
Iai. Ciungiamo così '| -l 1 -1 1 xy
Ètalli: i settesisteml 2 0 - 2 0 0 (x, y)(R,, R,) \xz, yz)
ld impacchettarsi nel
2ca 50,
r classicdstalline.1l
wùia corrisqonden- 1 1 1 1
rbtallina a carattere 1 1 1 -1
? dotata di simmetria 2 2cos72" 2cos144" 0 lx, y)(R,, B") (xz, yzJ
ufologia cristallina: 2 2cos144' 2cos72' 0 lf -v", xvl
r simmetriadellecelle
ù si aggregano1st 2cos72":0,61803 2cos144': -1,61803
fu che si possagià c6,, 6mm C, 3ú, 3od
I con qualesimmetria
I valore. Vedremo al r 1 1 ' f 1 1
Ei particolari. 1 1 1 1 -1 -.1
1 -1 1 -1 1 -1
B, 1 -1 '1 -1 -1
I si organizzanonello 1
2 1 -1 -2 0 0 lx, y)(R,, B")
D che Pur essendoi \xz, yzJ
2 -l -1 2 0 0
@struire un muro di lx'-y", xyl
d casodei cristalli,è
ùmentari non sono c-,
I alla simmetrialocale
A,(:.)
:, chemira allo studio
A.(: )
b disposiziominlinite E,(n) (x, y)18,,R"l \xz, yzl
ppi di punti, ci tocca E.(A) lx" - y', xy)
! e allo spostamento E"(O)
t l: secondaè I'assea :
ib0' subisceanchela
ùe è costituitoda una Te 43n
r contenentel'asse di
pin manieraarbitraria 1 1 1 1 1
i di punti delle celle r 1 1 -1 -1
rto di gruppi sPaziali. 2 -1 2 0 0 (22'- * - y' , f -y,)
lonei a renderconto di î. 3 o -1 1 -1 (F,, By, R,)
oÍrpito complesso,che T, -1 -1
3 0 1 \x, y, z) \xy, xz, yz)
terna del cristallo,ma
Parte IL La strutLfia
1 1 1 1 1 x"+Y'+2"
1 1 1 -1 -1
2 -1 2 0 0 \22' - x: y'. x' y'l
T1 3 0 1 1 -1 (x, y, z)\R,, R", R.)
T" 3 0 -1 -1 1 (xy, xz, yz)
Appendice:le matrici
Le matrici non sono che insiemiordinati di numeri accompagnatida particolari
regoleper combinarli.In generalepossonoesseredi forma qualunque,ma noi ci
occuperemosolo di matrici quadraten x r.
Uìa matriceqgadratadi oidine n (o n-dímensionale) è I'irxiemeordinato di n2
elementi',
L per le molecole:
!3roprietà fisicl1e.
ú un cristallo non Riferendoci, per esempio, alle stessematrici di prima:
Eono sovrapporsi /r z
r \ ) /l<) ,o< 1 - "ts + 2 x 7 L x 6 + 2
\ _/ r1
tdare diversamen- r\,trr:l, x 8 l _ r 1 e2 2 1
tterminare se un \3 4/\7 8/ \3x5+4x7 3x6+4x8l \a3 50,/'
EÉ la simmetria, Si noti che, in .generale,NM * MN; nel nostro caso,per esempio,il prodotto
(si tengapresente /23 34\
:oa Schoenfliessi *t: " "iò vuol dire che il prodotto fra matrici non è commutatíao.
fr, 46),
útrario, la calcite
Ci sonoparecchitipi di matrici chehannonorni o proprietàspeciali.Fra di essesi
lcsto permètteilì annoveranole seguenti:
In una matice d.íagonale è sempreM," : 0 eccettoche per r : c.
Per esempio,t:
/t o\ /o r\
è diagonale. mentrenon ," u
lo ,/ (; ;,
pti da particolari La mqtríceunítàsi scrive1: è diagonalee con tutti gli elementinon nulli uguali
lhDque, ma noi ci /l 0\
ad 1. Per esernpio ^ l: | - . | è una matrice unità bidimensionalc.
\0 1/
re ordinato di n2 Si definiscemqtfice traspostalú di una matricedata, M, quclla correlataalla
3\
matrice o r i g i n a r idaa i [ , , : ] , 4 " , . 1 1 u n-o u e s " M : l l i Ln:ll state
\3 4/ \2 4/{sono
scambiate,come si vede,le righe con le colonne).
La matriceinuersa(o reciproca)di M si scriveM- 1 ed e la matricechesoddisfa
alla relazioneMM- r - M- 1M : 1. Si costruisceapplicandoI'insiemedelleregole
sotto nportate.
(1) Si trovi il determinantedella matrice M, detM. Se, per esempio,
/1 )\ lr rl
M:l: ; ì . d e t t u : i -4.l l : r x 4 - 2 x J : - 2 .
ba con M," (r e c \J +./ lJ
! matrici risultano Se detM è zero si dice che la matriceM è singolare,ed M I non esiste(così
urti gli elementi come,nell'aritmeticaordinaria,non si definisce0- 1) SedetM # 0, allora I'inversa
esiste.Leggereoltre.
F? medianteP," :
(2) Si formi la matrice traspostatù di M. per "r"-oi" M: f1 1).
úi corrispondenti).
(3)Si formiM', dovett;" è it co4axore
1"o-pl"."nto urg"t.i)3 ol/n,". ,u
- t 4 - 2 \
esempioM': (In generaleil cofattoresaràil determinanteottenuto
l_l , ,f.
dalla matrice mancantedella riga r e della colonna c).
(4) L'inversa di M è data allora da M-l : MTderM. Per esempioM-1 =
/ ^ -)\ /-) r\
:r1l-2) | . :l:( ] - t ,. /).Si puo verificare
con la massima
facilitàche
\-r t/ \ t
E mediante P,": questamatrice soddisfaa MM-l - M- 1M: 1.
èl diagramma che Un'applicazioneimportante delle matrici (prescindendodal ruolo cui assolvono
: -
Parte II. La struttura
l;:l|1
nella îorma
Mx:c
lsì verifichi applicando la regola relativa al prodotto di matrici) Dato che
ll-'ltl: f màìdplchiamo M-r entrambi i membri (dalla sinistra),ottenendo
-rc
x: M
(essendolx : x). Si tratta di una soluzioneall'insiemedelleequazioni:tutto ciò
che occorreè invertire la matrice,cosa che facciamoapplicandoI'insiemedelle
regoleprima enunclate'
Problemi
triangoìo
16.1.Indicatei gruppi di punti cui appartengonoi seguentioggetti:una sfera'un
un triangoio equilatero,una matita non appuntita'una matita appuntita' un'elica
isoscele,
a tre pale.una rosa. un fiocco di neve.una tavola.voi stesso
i gruppi
16.2.Enumerategli elementidi simmetriadellemolecoleseguentiindicandoanche
di punti ai quali appartengono: NO2 (angolare, CH3C1, CC13H' CHz:CHz'
ctsCHCI:CHcl, transCHCl:CHCI, naîtalina,antracene,clorobenzene'
(a sedia),
163. Fat€ altrcttanto con Ie molecoleseguenti:cH3cH3 (sfalsata),cicloesano
particola-
Sri", COr, CO("n)i* ((en) sta per etilendiammina:se n€ trascuri la strÙttura
reggiata).ss la corona).
16.4.Il gruppo Cr,,constadeglielementiE, Cr, d,,,i' Costruitela tavola di.moltiplicazione
del gruppo.indicate un esempiodi molecolache possiedetale simmetria'
165. Il gruppoDrl presentaun asseC2 perpendicolarc all'assebinario principale'ed anche
rr pi".i .irè""f"t" " r:tzzorrtale.Dimostrate che il gruppo deve avere anche un centro di
inversione.
momento
16,6.Quali fra le molecoleindicateai problemi 162 e 163 possonomanifestare
dipolarc elettrico Permanente?
ottlcamente
16.7.Quali fra le molecoledi cui ai problemi 16'2 e 16'3possonorisultare
attive?
ló. La siwnetria: rappresentazion?e canseguenze 479
,bbrumo visto in
16.8.ConsiderateIa molecoladell'acqua(alla quale competesimmetriaCr") e come base
Supponiamo di
per la costruzionedegli orbitali molecolariassumetei due orbitali ls dell'idrogenoe gli
:ila forma
orbitali 2s e 2p dell'ossigeno.
Formuiate Ie matrici 6 x 6 che riproduconogli effetti delle
operazionidi simmetriadel gruppo in questabase.
16.9.Confermateche le matrici ricavatenel probl€map.ecedent€rappresentano
corretta-
mentele moltiplicazionidi gruppo(a) Cro,:6',: (b) o,o',: 6 r.
1 6 . 1 0L. e m a t r i c i( u n i d i m e n s i o n aDl i()C r ) : 1 , D ( C r ) : 1 e D ( C 3 ) : 1 , D ( C 2 ) : - I
amatriceMele costituisconomatrici di rappresentazionediverse del gruppo C6,, nel senso ch'esse
riproduconocorrettamenteIa moltiplicazion€C3C2: C6con D (C6): 1 per il primo casoe
- I per il secondo.Servendovidella tavola dei carattericonfermatequesteconsiderazioni.
Come si rappresentanoin ciascunodei casi a, e oa?
16.11.Uno dei pregidelletavoledei caratteriè chepermettonodi giungerealìeconclusioni
rapidissimamente e con il minimo di fatica.Incominciamoad applicarleconsiderandola
molecolaNOz (C:,) La combinazionepxl - pr2, dove p,r e pÌ2 sono gli orbitali dei due
ossigeni(x è perpendicolareal piano) appartienead 12. Esistonosull'atomocentraledi
aiuotoorbitali capaci di sovrapporsiin qualchemisura con quella combinazione?Come
andrebberole cosese I'atomo centralefossequello dello zoifo?
16.12.Allo stato fondamentaledell'NO, competesimmetria 11. A quati stati si può
eccitarela molecolamedianteassorbimentodi luce{transizionedi dipoio elettrico)e quale
polaîizzazionedeve caratterizzarela luce necessaria?
|atri.r). Dato che
16.13.È statainclusain un solidola molecolaCIO: (chepresentasimmetriaC2").Si sache
ruitra l. ottenendo
al suostatofondamentalecompetesimmetria81 (c'èun elettroneisolatoin un orbitalep, al
di fuori di una configurazioneinternacompleta,e a p: corrispondesimmetriaBl). La luce
polarizzataparallelamente all'assey è valsaad eccitarela molecolaa uno stato elettronico
luJ,zllrni:tutto clo superiore.Quale simmetriapresentatale stato?
ú.. l insiemedelle
16,14,A quali stati possono portarsi (a) benzene,(b) naftalina, assorbendoluce nei
rispettivi stati îondamentali11,? Quale polarazazionecaratferizzala transizione?
16.15.Quali rappresentazioni irriducibili delgruppo î, individuanonel metanogli orbitali
ls dell'idrogeno?Ci sono sull'atomocentraleorbitali s e p idoneì a costituirelegamicon
essi?Gli orbitali d, ammessocheil carbonione avesse, potrebberocontribuircal legamenel
metano?
16.16.Supponiamodi allungareuno dei ìegami e deformareil metano conferendogli
simmetria(a) Ca,, oppuredi svilupparlocon un taglio di forbici e conferirglisimmetria(b)
C:,. Aumenterebbeil numero degli orbitali d idonei a formare legami?
16.17.Determinare le combinauionisecondo simmetria della base già applicata nel
! iÉrr. un triangolo problema16.8al trattamentodell'H:O. Trattateseparatamente l'ossigenoe la coppiadegli
! ifaunlita. un elica atomi di idrogeno e dite quali orbitali dell'ossigenopotrebbero sovrapporsi a quali
combinazionidegli orbitaìi dell'idrogeno.
;:nio anche i gruPPi 16.18.Ritornandoal problema16.8determinatei caratteridi tutte le matrici e conf€rmate
CC..H. CH::CH:, (a)che elementidi simmetriadella medesimaclassepossiedonoil medesimocarattere;(b)
It è riducibile;(c) che la baseappartiene
che la rappreseltazione 3At !Br!282.
,-J.r'esano (a sedia), 16.19,Gli orbitali f, menofamiliari di quelli s,p e d, assolvonoa un ruolo importantenella
I 5:rUrluraparticola- chimica dei lantanidi. Pur non avendo dimestichezza con la loro forma possiamodire
qualchecosacirca le loro proprietà basandocisulla simmetriache li caratterizza.Qual è
',.r ir moltipiicazìone dunque la foro simmetria? Le loro forme algebrichesono 2(522-3r2)f lr), _u(5y2+
únetrir. 3r' )f(r), x(5x' -_3r2)f(r), z(x2-y2)f (t), r(x2 -22)f (r), x(.' -),' \f (r) e xyzf(t).A
quali rappresentazioni irriducibili appartengonoquestiorbitali in molecoledi simmetria(a)
: ;nncipale, ed anche Cr": (b) C3";(c) Tr; (d) Or?
r Jn.he un centro di
16.20.Consideriamouno ione ìantanidicoal centro di un complesso(a) tetraedrico,(b)
ottaedrico.In quali insiemidi orbitali si scinderannoi setteorbitali f in basealla teoria del
!rnrfesi re momento campo cristallino?
16.21.Quale delletransizioniseguentie permessain (a) un complessot€traedrico:(b) un
asuiîitre otticamente compl€ssoottaedrico:(i) d", ' d",,(ii) d., + f,,.?
16.22.Nel testo siamo giunti alle proprietà simmetrichedelle rotazioni ragionandoper
E-i
ParteII. La struttuta
possi€donocomeunicoelementodi simmetria
16.31.Si constatachei cdstallidi saccarosio
to punto di vista si un assebinario. A quale sistemaappartengono?
Ediante xp) - ,Pr,
Lmate che qu€sta ló,32, L'esameesternomostra che un cristallo di salgemmapossi€detre assiquatemari,
,.A:. quattro assiternari, sei assibinari, tre piani specularie un centro di inversioneA quale
sistemae classeappadiene?
c traslazioni e le
1633, La morfologiacristallinaci diceun mucchiodi coseriguardoalla simmet a iDterna,
ma anchecelleelementarisemplicipossonodareoriginea una granvarietàdi formeesterne
r dalla capacitàdi (lo provano chiaramentei disegnidella pirite).Per verificarequale va età di forme possa
I uDa distorsione scaturireancheda una cella elementarecubica,procuratevicirca mezzochilogrammodi
lrto fondamentale zollettedi zuccherocubichee proval€ a vederequali formeesternese ne possanoottenere
]c dove si regNtra impacch€ttandole insieme.
t8|el È necessario
16.34.Servendovidei cubetti di zuccherodimostrateche al verticedi un cubo altrimenti
ho centraledi (a)
perfettoè possibileformare una facciadisegnatacomg un triangolo equilatero;calcolate
anche I'angolo che tale faccia disegnacon la facciapiana superiore.
EBo alla direzione
h rotazione.Quali
r b ta) NOr; (b) un
I ;iano?
! ioteg.aleè nullo.
rbrisp€ttoa0:0
rdo da /' :sen0,
Éili dillerenti del
EioDe 16.3.Perché
-orno all'origine?
De ta)un cubo;(b)
?
ri)cchi. Sono stati
rth in Cristalsand
ldto e leggermente
FEiedano tutte le
feei appartengono?
I Gclassecristallina
ri di solfato di rame
rleogono?
:
t7 La determinazione
della struttura molecolare:
spettri rotazionalie vibrazionali
Obiettivi di apprendimento
Dopo averestudiato attentamentequestocapitolo dovresteesserecapaci di:
(1) Enumeraregli aspctticaraîteristicifondamentalidellaspettroscopia d.íassorbi-
mento,di emíssione e Raman(pag. 483).
(2) Correlarel'intensitàdi una data dga spettralecon la popolazionedello stato
iniziale[eq. (17.1.2)].
(3) Enunciarele regoledi selezionegeneralirelative alle transizioni rotctzionali,
uibrazionalied.elettoníche(pag.485).
(4) Ricondurrela larghezzadelleríghespettralíallo spostamento (eJfetto)
Dopplere
all'allargamento naturale (pag. 487).
(5) Ricavarei liuelli energeticírotazionalidelle molecoleindicando il significato
dei numeri quantici "I, K (pag.49L).
(ó) Spiegaregli spettri rotazíonalipuri in basealle regoledi selezionerotazionali
(pag.49s).
(7) Enunciarela regoladi selezione generalerelativaagli spettrirot&zíonaliRqman
e spiegarela formazione delleríghe Stokese anti-Stokes(pag. 496).
(8) Enumerarei liuelli energeticiuibrazíonalidi una molecolabiatomica,prima
considerando,poi ignorando gli effetti dell'anarmonicità[eq. (17.3.2)ed eq.
(17.3.5I.
(9) Spiegarelo spettro vibrazionaledi una molecola biatomica applicandole
regoledi selezionevibrazionali (pag. 502|
(10) Illustrare l'origine dei ramí P, Q, R presentinello spettro vibrorotazionale
(pag. s04).
(11) Enumerarele regole di selezionee spiegarelo spettro uibrazionaleRaman
delle molecolebiatomiche(pag. 506).
(12) Illustrare e contarei modí normali di una molecolapoliatomica(pag.507).
(13) Definire i lermini attíuo e inattíDonell'[.R.,attíDoe inattiuo nel Ramaned
enunciarela regoladi esclusione (pag. 511)
ll. La ddcnninuzi.,ne della stnLttna nolecot.trc: sryttri rotazitntu i. úhì.uzìa,úLí ,183
:ionali
Introduzione
' - : r c a p a cdi i : Le dghe spettrali di origine molecolare compaiono per causenon diverse da quelle
.. .^i,rrli rrs.ioról- che provocano la comparsadellerighe spettraliin spettroscoptaaromlca:quando
una molecola si porta da un certo valore dell.energiaa un ralore inieriore.
I'eccedenzaviene emessasotto forma di un fotone. La differenza lra spettroscopia
:.: :r. dellostato
molècolare e àiomica sta nella magÈjore variera-dei modi in cui può variàre
l'èneagjadelle molecole; ì'energir non muta infrtti solame te in virtù delle
i. 1t rt)tu;ionali,
tÍansiZioni elettroniche dàll'uno all'aitro orbitale, bensì anche a seguito di
modificiwionidegli srari r rbrazionalie rorazionalicleliamolecolr. f..rrn'-. Oi uno
. " , : : , ) tD o p p l eer s p e t t r om o l e c o l a r ef , r n i s c eu n g r a n n u m e r od i c o n o s c e n zae r i g u a r d od e l l aI ' o r z a
dei legami esistenti nella molecora nonché dela dimensione e delra forma di essa.
. iú n;fi.c f^
Naturalmente la maggiore ricchezza dei dati che si possono ricavare dalla
spettroscopiamolecoìaretrova compensonela più ampia complessitàdel|aspetto
:.'. ila rotitzionali e dell'interpretrv ione. Vedremo che mell[e è possibile ottenere uno spittro
rot4zionalepuro, lo spettro molecolarevibrazionaleconsistedi norma, oltre che
' : ..: .,'ttaliRutnan delle righe dovutè alle variazioni vibrazionali. anche di gruppi di righe che
:!6 L
scaturisconodalle contempóraneevariazióni di natura rotazionale:d'altra narte
- lo spettro molecolareelettronicofche tratteremonel capitolo successìvo.lpresenta
.,mrl nrinrq
-..r.1) una struttura che scaturisce anche da variazioni di natura vibrazionale e
. . ed eq.
rotazionale. Il modo più agevole per venire a capo di tanta complessita consiste
nell'aflrontare ciascun tipo di energia separatamente,per poi vedere come influisca
: r . L n n l i c a n d loe sull'aspetto degli spettri l'eccitazione simultanea dei vari tipi di moto. Alcune
garattedstichesono però comuni a tutti i possibiliripi di spettri.dunqueparìiamo
, : -:!r rLltezionale oa queste.
' - . , : : ,n u L c R u m u n
l7.l Caratteri generalidella spettroscopia
Sperimentalmente sipossonoottenere gli spettrii! tre modi:distinguiamo dunoue
tpag.507). l a s p e t t r o s c o pdi ai e m i s s i o n qe u. e l l ad i r " s o r b i m e n reo I a R a m i n .
Romuned Nella spelrroscopia cli emissione la molecolacadeda un certo stato energetico
ad uno inferiore,emettendoI'energiacorrispondentesotto forma di un fotone.
sicchélo sperimentatore osseryale frequenzecorrispondentia ciascunaenergìadi
transizione. Sequest'uitima si verificadallostatodi energia8,, a quellodi enirgia
E', lo spettro presentz!una riga di frequenzaI data cia
( 1 7. 1 . 1 ) h v: E " * E '.
3!ÉÉii
4,3 4,8 5,2 5,7 6,4 1,l x 10taHz
580 530
1,43l,ó1 1,72t,892,132,38x IY cm t
2 P
Figura 17.1. Lo spettro
elettronagnetico.
È ì o t
monocromatíca). progressodella
Negli ultimi tempi si è registratoun considerevole
spettroscopiaRaman,grazieal fatto che si sono resi disponibili i la.sei.La luce
laser risponde ai requisiti accennatied è così intensa che si può operare su
campioni ridotti e con tempi di esposizioneabbreviati.
L'intensitade e righe spettrali.Basta dare uno sguardoagli spettri illustrati in questoe nei
successividue capitoli per rendersiconto che I'intensitàdellerighe è la più varia:
alcunesono forti, altre deboli. Ci sono righe che dovrebberocompariree non
figurano afTattb:per quanto ne sappiamo,una certa molecola possiedelivelli
energeticiseparatida AE, eppurein casi del generela frequenzav : LElh non si
rivela.Per comprenderequestiaspettidobbiamorenderciconto di comel'intensi-
tàLdipendadal numerodellemolecoleche si trovano nei diversistati al momento
--"_-:-
Popolazione e intensità. L'intensità che carattedzza una riga dello spettro associata alla
transizione di una molecola da un certo stato iniziale di energia E; ad uno finale di
;.aa \. energia E1 dipende dal numero delle molecole che si trovano a possedere quel
R a g gl l
valore iniziale dell'energia. Questo numero prende il nome di popolazione dello
stalo di energia8,. In un campionecostituito da N molecolealla temperaturaT, la
pozione costituitada quelle aventi energiaEi è data dalla distribuzionedi
lp.
Boltzmann(pag.9):
N(8,)ccNesp(-E;iÈT).
Un'altra riga spettralepotrebbe corrisponderea una transizioneche vede la
molecolapartire dallo stato iniziale di energiaEi e il ragionamentodi prima
lascerebbeprevedereun'intensità proporzionalead N(Eii Il rapporto fra le
intensjtà delle due righe consideratesarebbedi conseguenza:
( 1 7. 1 . 2 ) I (Et)it(Ei): N (E)iN (Ei): esp| - (8,- ElkTl.
(Per'ìlmomentoignoriamol'eventualità cheesistanoaltri lattori atti ad influire
sulfintensità.dìversidalla popolazionedei livelli iniziali).
:: :..,rE. puòessere Ove E, - Ej fossedi gran lunga maggioredi /<T.il numero di molecolecon
. : : , - u i o n e( 1 7 . 1 . 1 ) . energia-E,sarebbedi gran lunga minoredi quello dellemolecoleaventienergiaEí.
ì - :(rssibile(valea In tal casol'intensitàdellariga con inizio in E; sarebbemolto minoredi quella
: .-.::ghezzad'onda della riga che ha inizio in Ei. Consideriamo, per capiremeglio,un campìone
. . - : . F o s s i a m od i r q
mantenutoa temperaturaambiente,checorrispondea kT - 200 cm- 1,Soventeil
r , , - - , q 1 . 6e V ) a ì
primostatoeccitatodellamolecolasi collocaparecchie decinedi migliaiadi cm-'
: : . . , ' r b l m e n t oe d i al di sopradellostatolondamentale, percui lo spettrodi assorbimento presenta dì
. .:r .Lrno identici: norma righe prodotte da molecoleallo stato elettronicofondamentale(gli stati
:.: r ÌJ 5celta della
superiorinon sonopopolati in misurasignificativa)Anchegli spettrivibrazionali
dei materialia temperatura ambientesi possonospiegare completamente ìn base
:i.:- .5.rnlinandola al minimo slato vibrazionale.giacchéil primo stato vibrazionale eccitato si
:- ...ic incidente,di collocaalcunecentinaiadi cm ' al di sopradello statofondamentale e risulta
Ì::- rC. compalOnQ scarsamentepopolato. Al contrario. i livelli molecolari rotazionali distano
: : :ì: ilcqulstanoo
solitamente di una frazionedi cm t e anchea temperaturaambientesono in
j- .. e:iecatturano
parecchiad essere popolati;la conseguenza owia è chele righeche compaìono
i - -::lilerizzata da nello spettro di assorbimentorotazionalesi devono a transizionidelle molecole
::::ìl ancota che originantida una seriedi stati rotazionalipopolati.
: :,., darsi ch'esse Si possonosistemare le cosein manierache al momentodi determinare lo
::.:Jiulo la propda spettro le molecole assumanoper eccitazioneuna distribuzione artificiale, e
:. .-ie di lrequerza pertantonon di equilibrio.La fotolisi,peresempio, o unascaricaelettdca, o anche
,.' .., .uce diffusa e le una reazionechimica,possonodarcimolecolechesi trovanoin una seriedi stati
; :.iadere che gli elettronìcie vibrrzionalieccitati.È Iogicoche rn questecondizionilo spettro
:.1 non rivelarsise presenterà le righe originantida tali slati eccitati.
r*: definita (quasi
:-. ,.: orogressodella Regole di sefezionee intensità. Al capitolo 14 ci siamo imbattuti nel concetto di una regola di
::::.: r laser.La luce selezioneche governa l'eventualità che una determinata uansizione atomica sìa
' .: nuò opetare su
permessuo tíetqto: le transizioni permessesono quelle che compaiono nello
spettro sotto forma di righe: quelle vietate non danno luogo a righe spettrali,
anche se sussistono i livelli energetici dell'intervallo energetico idoneo. Ci tocca
::r:r in questo e nei ora sviÌuppare il concetto e applicarlo ai vari tipi di transizione suscettibili di
::gre è la piu varia: verificarsi nelle molecole.
:. .rlmparire e non . ) Il ragionamento si basa sul principio che all'origine di un'onda elettromagneti-
::.i.r possiedelivelli ca di frequenza v si trova un dipolo elettrico oscillante con la medesima frequenza
::..,r r : AE/l non si v. Vedremo ora come adattare il quadro ai diversi tipi di transizione, sia in
: : . ' J i c o m eI ' i n t e n s i assorbimentoche in emissione(tratteremo più avanti le transizioni Raman).
'.. i .tatr al momento
(1) Trunsizionirotazionulí.A un osservatoreposto sul piano di rotazione una
Parte II. La struttura
\_---l \--=.=_/
slato fondamentale
:: :.'razione.appare distribuzione. Per lare un esempio, in un atomo, che non può avere momento di
' :::,, -L di momento --
4pe!g_qglrl449nte, è perméssa una- rransìzìo_nes p. pèiihé corrisponde a un
. I) 'iìlamo dunque movimento asimmetrico di carica lunso l'asse;. Al contrado una transizione
,t | .::t t(t) parmtt1ct1-
2! lb q slln|lllr4., rlon comporta
^r r:: ir/l(/ tl'UllsIZIOne t-gmgllo dipolare transitorio ed è pertanto
vietata. Anche nelle molecole dobbiamo cercare Ìo stcsso tipo di momelto
::a :.':nl nenteè Una dipolare transitorio (lo sì dice momenfo.lipolure di tt,unsizíone)che accompagnala
:. ..: illfìo eleÎtroma- ridistribuzione deìla carica. Ne illustra un esempio la îigura 17.4: una delle
" i:t::tinlo). transizionidella molecolaSOi chevi sono raffigurateè permessa(il momento di
::ii.:., ldetto anche transizione che la caratterizza rassomiglia qualitativamcnte a quello della
r: aaùlare possono transizione s-p. possibile nell'atomo), mentre l'alîra (che rassomiglia alla
\::nlt, ll Campo transizioneatomica s - s)presentadipolo di transizionezero ed è quindi vietata.
x .ì\\orbjmento di Fin qui ci siamo occupati dei requisiti generici che una molecola deve
rlì rlinolo possedereonde esibirespettro di emissioneo di assorbimento.e I'enunciazionedi
:i :i una molecola tali caratteri generali costituiscela regola di selezionegenerale.Al capitolo 14,
:-:!':r:ll iCOnO COn la d'altra parte. abbiamo constatatoche-letransizionipermessesi potevano riferire
.< ': .:. I t )ntptlgnanoa alla variazione di un numero quantico (per esempio,Al: f l). Anche per le
-:. .',tih rudiazione molecolee le loro transizioni possìamoenumerareanaìogheregoie di selezíone
specifithe.Ne vedremo esempi discutendoi diversi tipi di transizione.
:::::.' nellemicroonde
Larghezza delle righe. Le diverse righe dello spettro si presentano di larghezza differente.
r :. -:-.r. Qualì possono
Vedremo in questa sezionequalcuna delle ragioni per cui le righe di assorbimento
e di emissione si estendono a un determinato arco di frequenze.
:Y: ,lJntLr riguarda la Uno dei meccanismi principali all'origine della larghezza delle righe spettrali e
:; t-r e far variate il l'effetto Doppler. Quando una sorgente di radiazioni di lunghezza d'onda j, si
;, , zero originario).
allontana dall'osservatore con velocità 1,,l'osservatore rivela una radiazione di
:: ,:ì dipoio elettrico lunghezzad'onda pari a (1 1r,,/c)1",dove c rappresentala velocità della rarliazione
rc::: rrìlezlonalepulo. (se quest'ultimaè elettromagnetica,c rappresentala velocità della luce, mentre
i r::rraiilnale atto ad indica la velocità del suono se siamo in presenzadi onde acustiche).Una sorgente
-r: :.,ie ad eccezionedi che si awìcinì all'osservatorea velocità o sembra irradiare a lunghezzad'onda
(1 i/c)i. In un gas le velocitàmolecolaripossonoraggiungerevalori elevatissimi
.ra i: ,limostrano attivi (pag. 13) e ciò fa sì che chi osserva da fermo la radiazione proveniente da un
:rl:-- in r'ìrtù del quale insieme di molecole in rapido movimento raccolga corrispondentemente nella luce
che osserua un intero arco di lunghezze d'onda. Una parte delle molecole del
campione si awicinano all'osservatore,altre se ne allontanano; una parte si
:,,.r;.rla può cambia- muove veÌocemente,altre lentamente. La forma della riga rivelata rappresenta il
: :i:ttronica ha luogo prolìlo di assorbimento o di emissioneche scaturiscedall'insieme degli spostamen-
: r i - r . ' i a t r a n s i z i o n eè ti per effetto Doppler determinatisinel campione.
'.
. -nnltíLonettto della Per poter dire quale forma presenteràuna riga spettrale occorre saperein quale
Parte II. La struttura
(17.1.4) 6E - hlt.
Ne viene che se una molecola permane nello stato eccitato per un tempo
approsslmallvament€ uguale a f la sua energia,invece di essereesattamenteE, può
, uu"t" un valore qualsiasi contenuto entro un arco di valori óE intorno ad E'
Solamente se lo stato in esameavessevita infinitamente lunga diverrebbe possibile
determrnare con esattezza l'energia che lo caratferizza' Questa re,lazione che
emerge fra la <<vita> (durata) di un certo stato e la dispersione dell'energia
iórrispondente ricorda il principio di indetermin:zione di Heisenberg (pag 349)e
ne è il iéaltà una conseguerza.
Ota nessuno stato eccitato vive un tempo infinito, e perclò a nessuno stato
eccitato compete un'energia precisamente definita La conseguenzaè che le righe
spettrali si estendono sopra un intero arco di frequenze. GIí stati eccitatí a Llita
breue sonocaratterízzatí da tighe larghe, cluelli a uíta lunga da ríghe piit strette La
misura dell'allargamentosi può ricavaredall'eq.(17 i 4); esprimendoóE in cm-' e
r in secondi si ha
- II
ào cm | - 5 . l0 tr sl- | .
Di conseguenza,
essendo
Al B : 8Íh (\'I cJ3: 81th(1I i.)3
:8n x (6,626x 10 34Js) x (1/254x 10-7 cm)3
: 1 , 0 2 x 1 0 - 1 3J c m 3 s ,
si ha
A l B o l l : \ 1 , 0 2x 1 0 - 1 3 J c m 3 s ) / ( 3 , 3 4l x0 - l e J c m 3 s )
:3,04.
Ci sono altri processi che possono stimolare uno stato eccitato determinando-
-
17. La determinazíonedella strunura molecolare: spettri rotazionali e Dibrczionali 491
ttted. L'importanza
rità e dal rapporto
r cùe
17.2 Spettri rotazionalipuri
Stabiliamoprima i livelli 91e1gqti9irotazionalideflamolecolae calcoli,a$p_,pgi
la.
frgqgeg_4_!9!!e_lq4qsizioni.permessein base alle regole di selezione.Alla fine
ponanza alle alte faremouna previsionedell'aspettoche presenteràlo spettro tenendoconto della
? popolazionedei livelli rotazionaliin un campionemanîenutoalla temperaturaI
lulente 10 sper
Eso in un campo
Ènte non supera I livelli energeticirotazionali.I livelli energeticirotazionali si possonoottenererisolvendo
t imertire il proprio I'equazionedi Schródingerper la molecola.Per buona sorte esisteun'ottima
scorciatoia,che dipendedal fatto che I'energiadi un corpo rotante intorno a un
certo assei si esprimemediante
I u raggio di sezione
F atomi di mercurio qui ro* è la velocità angolareintorno all'assee 1,, rappresentail momento di
a 254 nm
\*rificano inerzia (i due suffissial piede di 1 ci sono per ragioni tecniche:il momento di
inerzialegauna certarisposta,il momentoangolare,a un certo stimolo,la coppia,
Dt. iÍtendendoper ,Z/ e tanto lo stimolo quanto la dspostasonodotati di direzione;questafaccendadi
úamo 7 in fotoni. La natura tecnicanon devepreoccuparcipiu di tanto in questasede:consideratei
g. fotone si muove a suffissicome contrassegnigiusto appiccicatilì). Ad un corpo che può ruotare
c: I t c. Ognunoreca intorno a tre assicompetel'energia
b hrghezza della riga
lrro di frequenze e L: ilnu,; + it ú@; +it,,t));.
t) Si noti che Nhv e
Il momentoangolareclassicodi un corpo aventemomentodi inerzia1,t e velocitd.
angolarea.r, è J,:1,,@,' di conseguenzaI'energiain funzione del momento
angoiareintorno a ciascunasseè
Er (17.2.t) E: J',121,,+ Ji l2Iyy + J?121...
È questaI'equazionechiaveper noi. Al capitolo 13 abbiamodescrittole propdetà
quantomeccaniche del momento angolare,chg possiamoora applicareall'equa-
zione su riportata onde ottenere le proprietà quantomeccanichedell'energia
rotazionale.
Convienefare discorsi separati a secondadel tipo di molecolein istudio.
Faremo riferimentoa (molecoleassimílabília) rotatori sferici,che sono molecole
con i tre momenti di inerzia uguali (come avviene peî ll melano), rotatorí
simmetricí,con duemomentidi inerziaugualie uno diverso(comenell'ammoniaca
e nel cloruro di metile)e molecolelineari (quali I'anidride carbonica€ tutte le
E superadi tr€ volte
molecole biatomiche).I livelli energeticie gli spettri rotazionali der rotatori
iri può adottarese gli
ls ?/ come la deosità
asimmetrici,che mostrano tre momenti di inerzia differenti(come I'acqua)sono
ltl casosi può far uso complicatissimie non ce ne occuperemo. Iaeenergiedipendonotutte dai momenti
di
di inerzia delle molecole, cui riassumiamo le espressioninella tabella 17.1.
dtato determinando- Molecole assimilabili a rotatori sferici. Se 1",, Ir) e 1,, sono tutti uguali I'espressione
492 Parte II. La struttura
1. Biatomiche
lriatomiche lineari
R R'
1= 1n,n"/n) lR+ R')'+ ln,/nl ('|r,1R'
+ n.R'' )
' mz mt-
Rotatorisimmetrici
/ r = 2 m , À ' ( 1- c o s 0 ) ,
I r= n8'0 - cos0I
-'${3P', + \n,lnJ@"+ \\R' {1+2cosO)
d b'' + (\/n)B' U3'r'1+ n")R'
+ 6m1/[1(1 + 2 cos8)]]
t u : 3 m 1 + m 2 +m .
R
I !=2m.8' +2m1R"
4. Rotatorisferici
t = l8/3)m8,
dell'energiasi riduce a
E: (112r\
(Ji+ J?+ J?):r'lzt,
che è I'espressioneclassica,con "I2 quadrato della grandezzadel momento
angolareclassico.La si può trasformarenellacorrispondsntequantisticaintrodu-
cendola condizionequanticache la grandezzadel momentoangolaresi limita aì
17. La detemihaziohe delLl struftura lnolecolare: spettri
rctazionali e t)ùruzionali 493
valori [J("I* 1)]tt2Ír, con J:0, 1, 2,... (pag. 363) Dunque l.energia
di una
!a! del tiDo di volta in volta molecolatipo ri sf. (rotatore sferico)può issumere.i valori
(17.2.2) Er:J(J + r)h2lZI, J:0, 1,2,...
Il fattore h2l2l st indica di solito con B e si dice costq.nte rot q.zionale
de7!a
molecola.Abbiamo di conseguenza l,espressione
semplificata
(17.2.3)
(17.2.s)
(b)
condizione fisica che impone alle molecole con segno opposto di K di ruotare
intorno ai propri assi a velocità uguale ma in senso contrario; il senso in cui
awiene la iotazione non può però in{luire sull'entità dell'energia'
I L= 2,2150x 10-47kgm'
x lO- " kg)x (2,3252
ft1,6735 x 10- 1' m)' x (1+ 2 cos107')l
x lo'6 kg)x (101,2
l t - : (
I 3x(1,6735x10-' ?kg)+(2,3252x10'"kg) )
Se ne ricava
A: ú,l2II: (r,055x 10-34J s)' /2(4y'300x 10-47kg m2)
= 1 , 2 5 6 2 xl 0 - " J { e q u i v a l e nat e6 . 3 2 c m - r } '
34JsF/2(2,8003
x 10-47kgm' )
B:h1l2tr:l].o55 x 10
:1,9873 x 10-22J (€quivalente
a 10,00cm-').
Di conseguenza
E . r x v r c m -=r 1 0 . 0J0{ J + I ) + 1 6 . 3-2 1 0 . 0 0 1 K '
- 1 0 . 0 0 J l J- l l - 3 . 6 8K ' .
. c o nJ : 0 , 1 , 2 , . . e K : J , J - 1 , . . . ' J .
Commento.Nelcaso J = 1 l'energiaoccorrentealfinchéla molecolapossaruotareintorno al
proprio asse(K:./) è 16,32crn 1, mentre la rotazionetesta-a-coda(K:0) richiede,a
parità di momento angolare,un'energiapari a 20,00cm-r'
Molecole lineari. Nelle molecole lineari (quali le biatomiche, la cor, la c:Hr) l'intelo
momento angolare si registra intorno a un asseperpendicolare alla congiungente
gli atorni. Ciò vuol dire che si può applicare l'ultima equazione con il vincolo
17. La deteminazione clella struttura molecolare: spettri rotazionali e L'ibrczionali
(1'/.2.6)
'7
3
2
I
0
(Obiettivo6). Previsione
Esempio dellaformadellospettrorotazionale
dell'ammoniaca.
Metodo.Ayevamo già calcolatoi livelli energetici
nell'esempiopreced€nt€.
La molecola
possiede
un dipoloelettricopermanente (lulgo Ca)e Ieregoledi selezione
voglionochesia
^./--1.^K-0.
Risposfd. J + 1* J, K * K leenergie
Perle transjziont sonoAE:28(J + l),J:0,1,2,...
Lo spettroconstadunquedi una seriedi righea 20p0,40p0,60,00,80,00cm-r, ecc.
é 28 - 20P0cm '.
L'intervallo
Commenro. Non tuttele righesi presentanodellamedesima intensità.
Uno deimotivièchei
livellirotazionalisonopopolatiin misuradiversa:seil campione si trovaa temperatura
ordinariala transizione di intensitàmassima si verificain prossimitàdi J - 6. Un altro
motìvorisieden€ll'orientamento dellospinprotonico, chemodificaI'aspetto dellospettro;
infattisoìamentealcunideglistatirotazionalisonoresìaccessibilì dal principiodi Pauli.
Spetfri Ramanrotazionali.Dall'urto con una molecolaun fotone può sortire con frequenza
accresciuta,avendoassuntouna parte dell'energiarotazionaledella molecola.Le
righecosìprodotte si dicononello spettroRamanrigàe.rnti-Stokes. Può accadere,
per conversoche sia il fotone a cederealla molecola una parte della propria
energiastimolandoneI'accelerazione rotazionale,e in questocasoil fotonesortirà
dall'urto con minore frequenza.Le righe corrispondentisarannole righe Stokes.
Un esempioconcretodi spettro è quello illustrato dalla figura 17.8.
Il processoRamanva soggettoa regoledi selezionechesono diverseda quelÌe
valide per gli ordinari processidi emissionee di assorbimento.In primo luogo la
17. La derermit lzioì\r rletta srruttura mol,!cohte: sfiettti roÍdziotwli e Lihrdziondli
ffiill||ililllilll ll|llllllffi
III1I!!|ilil|
l!lillilllll t\
|iln:h ts lo 5 olo 5 lo 15 20 J5J
H s ( 2 5 3 ,n6m )
puro dellNtO
Figura 17.8. Lo spettrc.Ramanrotazionule
Ciò mette in evidenza che il dipolo molecolare indotto dal campo possiede
componenti oscillanti a oro nonché componenti a @ol2(DR. TaIe dipolo oscillante
è îonte di radiazioni, per cui nella luce diffusa compaiono righe alle frequenze
suddette. Ci rendiamo conto che le righe Raman si presentano solo se Aa 10, da
cui la necessità del requisito dell'anisotropia.
Quando la molecola subisceuna transizione con AJ: a 2la luce diffusa lascia
la molecola in uno stato rotazionale superiore, e quindi emerge con frequenza
diminuita. Questa transizione spiega una delle righe Stokes dello spettro.
Conoscendo i livelli energetici della molecola possiamo formularne la frequenza
nel modo seguente:
R i g h eS t o k e s( L J : + 2 ) : y : y o - 2 8 ( 2 J I 3 ) per JI2<-J.
Tali righe compaionosul lato di minore frequenzarispetto alla luce incidentedi
frequenza!0, e con spostamenti68, I0B. 148,...In corrispondenzadelle righe
associatea un valore elevatodi./ I'intensitàsi attenua.trattandosi di stati solo
scarsamente popolati,figura 17.10.
Quando la molecolaviene a collisionecon un fotone incidentee subiscela
transizionedi LJ: -2, il fotone acquisiscel'energiaeccedente ed emergea una
frequenzasuperiore.Sonoquestele transizionicherendonoconto dellerigheanti-
Stokesdello spettro:
R í g h ea n t i - S t o k e( A
s,J: 2): v:ve!28(2J-1) per J:J 2.
(Obiettivo7). Prevedere
Esempio la lorma dellospettroRamanrotazìonale gassosa
dell'ammoniaca
sottoirradiazionecon lucelaserfortementedefinita,di lunghezza
d'onda336,'732
nm.
Metodo.Dato cherispettoa un osseryatore fermo la rotazionetesta-a-codane modula la
polarizzabilità,la molecolaconsideratarisulta attiva n€l Raman.Il valore di B è stato già
calcolatoa pagira 494.Le righe Stokese anti-Stokessi collocanoalle frequenzefornite
dall'espressione su riportata. Si passialle lunghezzed'onda.
Risposra.B : 10,00cm- | , 7o: 336,732nm, che equivalea 29 697,2cm- 1.Compariranno
dunque righe Stokesa
olcm | :29697,2 - 20,00(2./ + 3)
: 2963't,2, 29sg't,2. 29 s5'1,2, 29,s1'7
,2,...
17. La futerminazíane della struttura molecolare: spettri rotazionali e uibrazionali
!c della comparsadel
t luce di frequenzarr.ls
*ata all'ampiezza del
Dquenzarotazionals.
i:rndo alcunerelazio-
Anti-Stokes
Figura 17.10. RigheRamanrotazio-
fur.ltl. nali Stokese anti-Stokes.
-. : r1:
Parte IL La stnttluru
r,1R):lk(R-R")z
( 1 7. 3 . 2 \
Per fare un esempio: se I'oggetto I è una parete di mattoni, lrt1- cr: ed 1lm - llmz,
essendoimplicitameÍÍe m - m2, massa dell'oggetto minore. La massa r??definita
secondo I'ultima equazione si dice rzassa ridotta della molecola.
Questo per quanio attiene alla spi-g67-ionéîsica della forma di n. Dimostrere-
mo ora che tale forma si può ricavare in modo aflatto rigoroso. Esaminiamo due
17. La determinazione clella struxura molecolare: spetti lotazion rli e oibrctzionali
G. (17.3.4)
che propone
v (R): D" {r - esp[ - a (R - R")]]' ,
Ir - z ed llm- 11m2, dove D. rappresentala profondità del minimo dell'energiapotenzialeed a:
È.[.a massarr deltnita :!a(2mlD")tt2. La curva ha I'andamentoillustrato dalla figura 17.13,e pur
olccola. contenendodue soli parametri regolabili (k, che figura in co,e D") essoriesce
roa di nr.Dimostrere- accettabilee si adatta a un buon numero di molecole.Possiamoesprimere
fo6o- Esaminiamodue
Figura 17.13. Cun:a r)ell'energiapotenzíale secondo Morse'
i livelli
l'equazionedi Schródingerin funzionedel potenzialedi Morse e trovare
e n e r g e t i cLt i. : i p u ó J o t m L r l acr e
osi:
( 1 7 . 3 ). 5 E " - l n + ) t h u t t u - ! 1 2x , h a .
secondo termtne
in cui /n cos'anrc tli trt.rl'monicitìrx": lio2i2m(D'Il fatto che il
il previsto convergere dei livelli ai numerl
venga sottratto dal primo conferma
q ua nl i c i e l e v a l i
\ 1 1. 3 . 1 a ) A,E:\rc, n+1*n
17. La determi azione della st'iúturtl molecolara: spenrì rotazionali e úbranonaLi
yibrazionale
-
-) La stimolazionedelletransizionirotazionalinel corsodi una variazionedllipo
vibiaz-ionaletrovà Oiverse-spiegazioni. In primo luogo la quantità di energiache
*tà io gio.o nilla transizione vibrazionale è talmente grande che un buon
margineiuò trovare tlilhzazione di transizioni rotazionali' In
nell'eccitazione
.""o-ndoloogo,,q-.i ridrrceil momentodi inerziadi un corpo rotanteessoaccelera
la orooria rotaziònè,e viceversa(si pensiall'esempionotissimodel p4[igalore su
al corpo)'&]: C{glt"
Éhia"ciocheruota più velocementequandoserrale braccia
z íi deve alla-congqlyq2ione- dql momento angolare J: la in assenzadi copp1g
óit.tn", p"i.ont.*are il valore del prodotto 1('r,è necessario che(Dvari in senso
17. La deteminazione della struttuta moleúlor?: spettri rotúzio ali e xíbrazionali
E n e r g i ad i
drssoctaztone
(ev)
2,651
4,476
4,553 RamoP (V, RamoR
<6,40
4,430
3,75 Figura 17.14. Spettro aibrorctazionaledell'HCl od alta risoluzione.
3,056
tl FreqDenza
alla
Le righe sono spostate di 28, 48,"', verso le altre frequenzedspetto
îondamentale,come illustra la figura 17 15'
ricava il
r Dall'intewallo fra le righe P ed R di una transizionevibrazionalesi
è possibilededurre la lunghezza del
, valore della costanterotLionale, sicché
a microonde, rotazionale puro (che però
l"gu-" setza ricorrere allo spettro.
assicurarisultati di maggloreprecrslone)'
di selezione generalepet Ia
Gli spettdRamanvibrazionalirlellemolecolebiatomiche.La tegola
si fonda sulla polarizzabilità della
comparsadello spettro Raman vibrazionale
questo caso è se la vibrazione della moÌecola
molécola.Il crìterio che conta in
è
implica una variazionedella polarizzabilità In caso affermativola vibrazione
può dar luogo a scambio di
attiuanel Ramctn.Ciò vuol dire che la vibrazione
(se
energiacon un fotone incidenteche si allontaneràcon frequenzaaumentata
l'urtó provocaun decrementodi energia vibrazionale)o con frequenza diminuita
(seinvecel'urtoplomuovel'eccitazionevibrazionale)Nelcorsodellavibrazione
e si
sia le molecole bratomicheomonucleariche le eteronuclearisi dilatano
corrispondentemente variando il controllo che I
contraggonoalternativamente,
la polarizzabilità molecolare'
nucleiiiercitano sugli elettroni e di conseguenza
Raman
Entrambi i tipi di molecolein definitivasonoin grado di esibirelo spettro
vibrazionale.
La regoladi selezione speciJicaè Ln: * 1 k righechecompaionoa frequenza
a An:
superioràrispetto alla lucè incidentesonole anti-Stokese corrispondono
-ì. Si tratta generalmente giacché
di righe debolissime, delle molecolepresentr tn
in uno stato vibrazio-
un dato camplonesolo pochissimesi trovano inizjalmente
naleeccitatoeciòfasìchesolopochissimiurtisirjsolvanoneltrasferimentod
frequenze
energiadalla molecolaal fotone Le righeche si collocanosul lato delle
minorisonolestokes,ecorrispondonoaArr:*l.Allerighesisovrapponel
simultanea-
struttura ramificata derivantedalle transizioni rotazionali eccitate
transizioni rotazionali vale la regola di
mente a quella vibrazionale Per tali
: j (come per gli spettrirotazionaliRaman pun)' e
selezioneA"/ :0 o quellaA./ 2
O (perAJ : - 2),ramo (per L"I: 0' ove sta
i rami corrisDondenìisi diconoramo Q
17. La determinozbnedello strutturumolecolarc:spettri rctaàotali e Dibraàonali
stato vibrazionale
superiore
stato vibrazionale
FrcqúeDza inferiore
rispetto alla permesso; si veda il commento a proposito dei rami Q, a pagina 505)e ramoS (per
LJ: + 2),ligura 17.16.
si ricava il La conoscenzache si ricava dagli spettri Raman vibrazionali si aggiunge a
la lunghezzadel quellachesiottienedallaspettroscopiaordinaria.Inparticolarelaspettroscop
puro (che Però Raman offre la possibifità di studiare le molecole biatomiche omonucleari:
dall,intervallo fra ie dghe stokes si ricava la loro costantedi forza, che a suavolta
misurala rigidità dellamolecola,D,altra parteè possibileinterpretalela struttula
generalePer la rotazionale degli spettri in funzione delle costanti:rotazionali delle molecole'il che
della permette di stabilire la htnghezzadei legami, tabelle 1'7'l e L7'2'
della molecola
la vibrazione e
17.4Le vibrazioninelle molecolepoliatomiche
a scambio di
aumentata(se Lostudiodellevibrazioniinunamolecolapoliatomicahainiziodalcomputodei
diminuìta diversi modi in cui essapuò vibrare. Le molecolebiatomiche presentanoun u co
della vibrazione modo: lo stiramento (tetching) del legame, mentre la deformazionedelle
si dilatano e st molecole poliatomiche dà luogo tanto a stiramento dei legarni quanto a
il controllo che i variazione degli angolì di legame (bending) Una molecola lineare (quale ad
-
ità molecolare. esempioh Cd2) costituita da N atomi può vibrare in 3N 5 modi diversi, mentre
-
lo spettro Raman una àolecola fiíeare (ad esempioI'acqua)può esibire 3N 6 modi' A questecifre
si oervienenella stessamaniera in cui a pagina 495 si sono contati i gradi di libertà
a frequenza deile molecolebiatomiche.
a Ln: iPrendiamo in esameuna molecola non lineare di N atomi' Il' numero totale
presentiin delle coordinate necessariea specificarela posizione di tutti i singoli atomi è 3N'
statoviblazio- Ciascuno degli atonri può mutare posizionevariando le proprie coordinate, sicché
trasferimento di il numero tótale dei gradi dí libertà è ancora 3N- Come giàLsi è fatto per le
delle frequerue molecole biatomiche si possono esprimerequesti gradi di libertà mettendone in
si sovraPPonela luce meglio il significato fisico. Per fare un esempio,occorroÎo tre coordinate per
simultanea- indicarJa posiiione del baricentro della molecola, per cui tre dei gradi di libertà
vale la regola di
rappresentanomoti traslazionalidella molecolaconsideratacome un tutt'uno'
pii flV - f gradi di libertà rimarenti tre possono essereidentificati con il moto
i RamanPuri),e
(per A.I : 0, ove sia rotazionale àela molecola.Ne viene che 3N - 6 gradi di libertràindividuano moti
Parte IL La srruttura
Ctf(HtrF(-)ff'f tJ , , ( l l , { 0c m r )
c{ltort orfH+
'.,(ll,+9cm ')
î
G-al--{l
\ _/ \_/ \__/
a-fr)
\-./ \J
+ , :t( 6 6 7sc m - ' l u G rr r ( ó 6ú7 c m f ls) t Frgt:oral7 .17. Descrizioni alternati,e
delle úbrazioni della CO2.
zioni molecolari.Nel
lorno a due assi,tre
3.\-l-2:3N-5
tmpio. H2O è una
razionali (nonché 3
rionali (e solamente
la descrizionepiu
csempio,la COr. La frequenza del modo normale Q. Tale frequenza dipende tanto dalla costante di
r modi di vibrazione: forza kq relativa al modo dato (awiene, per esempio che un certo legame si
to dell'altrolegame dimostri molto più resistente allo stiramento che al piegamento) quanto dalla
h molecola. La scelta massaridotta nh; la relazione è rllo: (hlna)'t'. A sua volta la massa ridotta per
Bcniente serio. Per un modo dato dipende dall'entità della massa messa in oscillazione dalla
C--O. il movimento vibrazione considerata. Per îare un esempio,nello stiramento simmetrico dell'ani-
l. per cui l'energiadì dride carbonica I'atomo di carbonio rimane fermo e la massaridotta è determina-
ta da quella dei due atomi di ossigeno; nello stiramento antisimmetrico si
llo uno dei modi di muovono tuttì e tre gli atomi e tutti e tre contribuiscono in questo modo di
embi i legami,r,1 in vibrazione a determinare la massa ridotta.
tspinto contempora-
ar|po indeterminato. Esempio(Obiettivo 12).Determinarela simmetriadelle vibrazioni normali del metano.
ono dei legamiviene Metodo. Gli spostamentipossibili sono 3 x 5: 15, dei quali 15- 6:9 rappresentano
labili. nel sensoche vibrazioni.PossiamoclassificarlimedianteIa teoria dei gruppi, e il modo più semplicedi
: altri modi ordinari farlo consistenel notarecheper efTettodi un'operazionedi simmetdacontribuisconoalla
nno reciprocamente diagonale della matrice della trasîormazionesolo le coordinate di spostamentoche
rtro eccitatigli altd. rimangonoinalterate;essedannoil contributodi 1 al caratteredell'operazione.Sesi inverte
la coordinata,nella diagonalecompare - L Ci si riferiscaalla figura 17.18
úica come la CO2, con
Risposta.Per effettodi E non muta nessunadellecoordinatedi spostamento, per cui si ha
Énco (fr)e di quello
t=l ù\+2lm2.Irryr una matricedi trasformazionediagonale,doveper ogni elementonon nullo comparc1: la
rr h distanzedi cui si baseha 15 dimensioni(15 dislocamentipossibili)€ il caratteredi E è dunquel (E): 15.Per
- : m : ) : { l . / m rQ) .u i ,s ei effettodi Ca non ci sonospostamenticherimangonoinalterati,ondeX(C3): 0. Per effetto
di C2 rimaneinalteratoil dislocamentolungo I'assez, sicchéI (C:): 1. Per elletto di S+si
lG il doppio degli atomi
inverteil dislocamentoz sull'atomocentrale,ed è X(Sa): - 1. Per efTettodi dd rimangono
CO: le ampiezzedi tali
- 1 ó ? :l . c o n n : 4 , 3 6 . inaìteratii dislocamenti z su C, H3, Ha, ondel(dd):3. I caratterisonoin ultimaanalisi
150 -1 -13, che corrispondonoa At+E+Tt+3T2. Tre dei dislocamenti indivi-
n rr. mentrela v3varia
duano traslazioni complessivedella molecola: si trasformanocome x, y, z; croè Tr.
b questomodo diviene
Tre dislocamentisono rotazioni,e si trasformanosecondoîr. Le vibmzioni apparten-
): chein lrCOz perché
g o n od u n q u ea A t + E + 2 T 2 .
m infatti nel rapporto
Commento.Yedremo prestochequestotipo di analisibasatasullasimmetriaollre un modo
rapido di distinguerei modi attivi.
de carbonica (3N 6
ne allo studio delle Gli spettri vibrazionali delle molecole poliatomiche.La regola di selezionegeneralevuole che un
olr sl comporla come modo normale di vibrazione, per esserespettroscopicamenteattivo, si accompagni
:nte. I'anarmonicità), a un cambiamento del momento di dipolo. Poiché lo stiramento simmetrico della
Dre (,a rappresenta la molecola dell'anidride carbonica non ha effetti sul momento dipolare (nullo),
Pafte IL La strutturu
( 1 6 5 2c m - r ) ( 1 5 9 5c m - r ) (3756cm ' )
-
512 Parle II. La strutîura
Problemi
lo spettrorotazionalepuro nelle
17.1.Quali fra le molecoleseguentisono atta a presentare
microoude? H2, HCl, CH4, CH3CI, CH2C1r,HzO, HzOz, NH3, NH4CI?
Hz, HCl, COz,
nell'infrarosso?
17.2.Quali fra le molecoleseguentimostraDoassorbimento
HZO, CHrCHr, CH4, CH3C1,N2, N'?
17.3.Quall dellemolecoleseguentipossonomostrarelo spettroRamanrotazionalepuro?
H,, HCI, CH4, CH3CI, CH?CI?,CHrCH:, H:O, SFO?
17.4.Quale delle molecoleseguentipuò esibirespettro Raman vibrazionale?Hr, HCl,
CHa, HzO, CO:, CHrCH:, SFo?
1?5. Quale spostameDtoper effetto Doppler subiscela lunghezzad'onda di un semaîolo
rosso(,tr,:660nm) awicinandovisia 80 kmh-r ? A qualevelocitàdi awicinamentola luce
finirebbecon I'apparireverde (1: 520 nm)?
a8Ti8+ era spostatada 654.2
17.6.In una stelladistatrtesi è trovato cheuna dellerighedel
a 706,5 nm e allargata di 61,8 pm. A quale velocità si allontana la stella e qual è la
temperaturaalla sua superficie?
17.7. Pur essendola spettroscopia nelle microonde una tecnica di altissima precisione,la
larghezza delle righe può offuscare i particolad. Quale larghezza p€r effetto Doppler
presenta (espressain îrazione della lunghezza d'onda della transizione) ciasaun tipo di
tmnsizione in (a) HCl, (b) ICI a 298 K? Quali larghezzepresenterebberole transizioni
r; di dette specie?
rotazionali (in MHz) e vibrazionali (in cm
17.8. Ricavate dalla telaziore úE - à il periodo di esistenzadi uno stato che dà origine a
una riga di laryhena (a) 0,1 crn-1, (b) 1 cm-l, (c) 100MHz.
17.9.In senoìì+{quido una molecolasubisceapprossimativamente 1013urti al secondo.
Supponete: (a) che tutte le collisioni siano capaci di disattivare vibrazionalmente le
molecole; (b) chesia efiicacea tal fine solo una collisione su cento. Quale larghezzahanno le
transizioni vibrazionali che conducono a tale stato eccitato (si esprima il dsultato in
cm_')?
17.10. In un gas mantenuto alla pressionep una molecola subiscenell'unità di tempo un
numero di urti pari a y'26(8kT/Í'l/.)tt2 LplRÎ Quale durata ha il periodo di esistenza
limitata per ulto di uno stato molecolare eccitato, ammottando che ogni collisione sia
capace di estinguerlo? Quale larghezza hanno le transizioni rotazionali nell'HCl (o=
:0,30 nm') quando la pressionedel gas ammonta a 1 atm? Quale valore deve avere la
pressione affinché l'allargamento per ulto si renda meno importante di quello dovuto
all'effetto Doppler?
I
l7.ll. Quale proporzione esisrefra le molecoledel cloro (o = 5649 cm- ) nello stato
fondamentalee quellenel primo statovibrazionaleeccitatoa (a)273;S\298 K; (c) 500K?
17.12.Qual è il valore di J nello stato più popolato dell'ICI a temperaturaordinaria?
Non dimenticate che per ogni valore di ,/ esistono 2J + 1 stati della medesimaenergia
( B = 0 , 1l 4 c m - r ) .
che dà origine a 17.21.Lo spettro di rotazione puro dell'Hl coosistedi uru serie di dghe separatedi
13,10cm-l. Qual è la lunghezzadi legamedella molecola?
ldt urti al secondo. 17.22. Dal punto di vista termodinamico è prwedibile che i monoalogenuri di rame Cux
esistanoallo stato gassosoessenzialmente sotto forma di polimeri,ragionper cui è riuscito
vrìbrazionalmente le
difficile assicurarsil'intensità sufficientea misurale glí spettri dei monomeri. La dilficoltà si
lúghezza hanao le
il dsultato in è aggiratafacendofluire l'alogenogassososopragranuli di rame riscaldatia 1000-i100K
(E. L. Manson,F. C. de Lucia e W. Gordy,J. chem Phys.,63,2724(19'75\1. PerilCuBrle
transizioniJ: 13-14,14-15,15-16si sono rcClstratea8442L,34,90449 '25'96476,72MHz.
di t€mpo un Si determini la costanîe rotazionale e la lunghezza di legame del CuBr.
di esistsoza r6O12Ca'Smostra righe di assorbimentoa 24'32592,
ogni collisione sia 17.23.Lo spettro a microondedel
nell'HCI (o : 36,488 82, 48,65164, 60,81408 GHz Qual è il momentodi inerzia della molecola?Si noti
Yalore deve avere la che da questi dati non è possibile tmre 1€singole lunghezzedi legame.Si legga tuttavia
di quello dovuto oltle.
17.24.In uno studio degli spettri à miqoonde di varie molecoleOCS isotopicamente
cm-r) n€llo stato sostituitelC. H. Townes,A. N. Holden e F. R. Meritt, PúJ,s.Reo.,74,1113(1948)lsi sono
298K; (c)500K? oss€rvatele seguenti Íansizioni:
1726. Gli spettri Delle miqoonde di varie specie isotopiche del ClTeFs indicano il
di CO nell'atmo-
comporîamentodi un rotatore simmetíco rigido [A, C. Legon, J. chem.Soc.Faraday
apparecchiaturesu un
Trans.11,29(1973)1.Quattro degÌiatomi di fluoro sono dispostiin quadrato,l'atomo del
cadranno Ie Prime
514 Parte 11. La struttura
17.32.Sièconstatatocheiprimiquattrolivellienergeticiviblazionalidell,HClcadonoin
conispondenza dei seguenti numeri d'onda: 1331'84' 391'7,44,6398,94' 87'76,34'
11049,6cm I. Qual è I'energiadi dissociazionedella molecola?
Do alomo di fluoro è 17.38,Quali delletre vibrazionidi una molecolaAB2 non linearcsono attive nell'infraros-
f arlsiliodell'equazione so o nel Raman quando la-ÈTolecola è (a) angolare,(b) lineare?
a èl legameTe Cl e 1739. Si consideúil modo di vibrazione che corrispondea una dilatazioneuniforme
d piano orizzontale),
deìl'anellobenzenico.Sarà attivo (a) nel Raman; (b) nell'infrarosso?
ebrbianola medesima
- _t e r t :
ÍEm ln'-Ll
hazionali fondamenta-
r).
! H : : - l ( 2 3 0 9 ,c5m -
rquenze di vibrazione
r assicuradella curva
! Studiandol'RbH si è
h curva dell'energia
trl deiseguentinumeri
rdano con I'espressione
pruto zeroe I'energiadi
t 4 1 . 6e 2 8 2 1 ,c6m - ' P e r
1915.0, 2963,3cm-' Per
R, L. Williams,Proc. R.
ce le lunghezzedi legame
Obiettivi di apprendimento
Dopo averestudiato attentamentequestocapitolo dovresteesserecapaci di
(1) Definire il cofficiente dí assorbímento, iI coefficientedi estinzíone,ladensítù
ottíca e la forzq dell'oscíllatore(pag.519)e applicarela Legged.iLambert-Beeral
calcolo dell'intensitàdella luce emergenteda un campione[eq. (18.1.1)].
(2) Spiegareperchéi complessidei metallí dí Úqnsizíonesi presentanocolorati
(pag. 521).
(3) Illustrare le transizioni responsabilidell'assorbimentoad opera dei gruppí
carbonílee dei doppí legamíC:C (pag. 523)
(4) Enunciareil principiodi Francke Condone applicarloall'interpretazionedella
struttura vibrazionaledelle transizioni elettroniche(pag. 524\
(5) Illustrareil meccanismodellalaorescenza (pag.527)e dellafosforescenza (pag.
529\.
(6) Illustrare I'elfetto laser(pag. 530)
(7) Definire i îerÍi predíssocíazione,
límítedí dissocíazíone, conDercione íntenn
(pagg. 531-532).
(8) Dire su checosasi fonda la spetÙoscopiq fotoelettonica(pag.533)e metterelo
spettro fotoelettronicoin relazionecon la sîruttura elettronica della molecola
(pag.535)
(9) Spiegarecomesi possautilizzarenell'analisichimicala spertros copiafotoelet-
tronícaq rqggi X e quale impiego essatrovi nello studio degli strati elettronici
interni delle molecole(pag. 536)
ìlcllt sttuttl/ro moleeolarc: spettroscoPíaelettlonica
18.La rLeten4ina2íone 5r7
Introduzione
che entrano in nelle transizioni elettro
capaci di
la densítà
-Beeral rOSSO
(18.1.1)1. azzrJtÎo e -
colorati g9_9_St
emls$one sostanze.
dei gruppi
della
(pag.
della clorofilla
Fizura 18.1. Lo spettto d'ossorbimento
,níIa resione det uisibíle-
.É
l
I
g I
,
I
518 Parte II. La struttwa
La struttura
irdístinta di uno
(quellod.el dlnl - - cC dx
ottenendo un'espressioneapplicabile ad ogni singolo strato in cui è suddivisibile il
campione; per ottenere l'intensità (I1) della luce emergente da un campione di
soessoreI avendoviinciso con intensitàl. sommiamole variazioni consecutive:
- l",r*
f'u,"r:
Esempio (Obiettivo 1) Ua raggio di luce della lunghezza d'onda ili 256 nm attraversa una vaschetta
percorrendovi 1 mm entro una soluzione 0,05 mol dm-3 di benzene.La luce si riduce al
l6f del valore iniziale. Calcoliamo la deosità ottica e il coefficiente di estinzione del
carnpione. Quale trasmiltanza avremmo oltre una vaschatta in cui il percorso fosse di
ma se 2 rmfl !
e quasi
a loro Metodo. La densiîàottica e il coefrciente di estinzionesono quelli definiti dalfeq. (18.1.2bÌ
lEgll)=Ig 0,16= -0,80
Rjsposta.
t.: -lUC[)tElIlt)
solidi, dovei = 0,S0/(OO5Eoldll|-3) x (0.1cm)
. : 160mol- 1dm3cm-1.
la possibilità
perché Se ii percorsoè di 2 mm:
dissociazioge. -r)
lg(1/1,): - (160mol- I dm3cm x l0O5moldm-3) x {0,2cm)
e chetipo : - 1,60.
fotochimico.
In clefinitivaIîlIi:0,03, owsrossia la luce emergente conserva solo il 3 per cento
dell'intensità di quella incidente.
I
Gruppo € / d m 3m o l r c m
Ne viene che
rm:s-1)x(6,3x10temolsm-r)
. f : 1 4 - 4x3 1 0 1 m5 ol
: 2 , 8 x 1 0 -3 .
CÒmmento.Si tenga presente chc f è una grandezza priva di dimensioni Nella fattispecie è
piccola e ciò sta a dire che la transizioneè <vietata)).
Esempio precedente.
Troviamoil valore del dipolo di transizionedell'esempio
talvolta esprimere
MetoAo.Abbiamovistoche/:2,8 x 10-3.Introduciamolo (18.1.6)
nell'eq. e troviamolpl.
oscillatore della La transizione si verilica a 256 nm.
Risposrc. Ci occorre il fattorc
''
: É, . , - , , f 6 . a z tr l 0 - 3 4 J s ) x ( 1 . ó 0 x2 1 0 - c f ì
nel vuoto, v. pag. r n e/ ó- Í - m e /ó t )t -
i]9Jl0xl0-\g)t
ammonta :'7 992x 10-a3m2s- 1c2.
ità della tran- .t = cl).: (39 x 108ms-1y(256x 10-e m)- 1,2x 10r5Hz.
banda,che si
lordine di 104- Alloîa
della luce lpl2=(7,@ x 10-43m2s-1c' ) x (2,8x 1o-ty,',2 x 10t5Hz)
avere attravefsato : 1 J x 1 0 - 6 0c 2 m 2 ,
s i c c h él t l = 1 . 3x 1 0 - 3 0C m .
mol om" cm _ Comtneito.'Írasîormiamo il momeDtodipolare di transizione iu Debye @) ricordando che
fon a dell'oscillato- 1D=3,3x 1O-3oCm: otteoiamol:010D. Ci si può fare un idea della transizione
immaginando che alfincirca il 40 per cento di un elettrone si sposti in misura pressappoco
di assorbimen- uguale al raggio atomico.
18.2 I cromofori
una sene l'assorbimentodi
Per fare un
una certa presente1l gruppo fl osserva
di norma assorbimento a 290 am, anche se la posizione esatta dipende poi dalla
natura del resto della molecola. AssruDDamentidel genereDrendono il
dal
1' c2 m- 2N- t) numerosi tipi di cromofori, ma troi ci limiteremo a prendgrnein esametre: gli ioni
dei metalli di transizione, i doppi legami (come C:C) e i doppietti solitari di
eleîtroni.
Generalmenteil colore dei complessideí metallí di transizionesi può attribuire
alla presenzadi orbitali d a bassa energia-Abbiamo visto al capitolo 15 che la
presenzadei ligandi ha I'effetto di separaregli orbitali d dell'atomo centrale in due
insiemi,figura 18-3.Normalmentegli intervalli non sono gandissimi e l"assorbi-
mento nella regione visibile dello spettro si può spiegate ammettendo che un
elettrone venga eccitato da un orbitale t2ead un ee.In figura 18.4è ra-ffiguratolo
spettrodel [T(HrO)6]3+Clt,la cui transizioneosservabilea 20000 cm-r si può
ascrivere alla transizione e, <- t2, dell'unico elettrone d.
che tale L'unico inconveniente di questa spiegazioneè che nei comDlessl.ofta€dricile
che I'intensità di transizioni sono vietate. La regola di selezionevalida per i complessi dotati di
Parte II- La struttura
l0 000
t,:-"[,tir^t,""a,
non può trasformarsisecondoA1^,giacchéi caratteri T:g, Tr,, E-, si combinanodando
rappresentaz ioni irriducibili di simmet a u, non g. Sotto il profilo della simmetria,in
definitiva,le transizioniece t2csono vietate.
18. La ileterminazioneilella struttura molecolare: soettroscoofuielettonica 523
elettronico
\:_-/
+ l { -
\--,/
rl
\7
-
, [ *
\--l
r-\
\-/ Í4
]
di pagina 4ó3,
521, devepossedere
i del gruppo 01
I'integrale
18.3La strutturavibrazionale
e il principiodi Franck e Condon
La larghezza con cui si presentano le bande di assorbimento elettronico nei
materialiallo staîo Iiquido scaturiscedalla non risolta struttura vibrazionale.Tale
struttura trae origine dal fatto che le transizìonielettronichesi accompagnanoa
mutamenti dello stato vibrazionale delle molecole ed è possibile in taluni
campioni liquidi. così come nei gas.risolverela struttura vibrazionaleottenendo
dati concernenîi le caratteristiche vibrazionali delle molecole eccitate. La compar-
sa, nello spettroelettronico,della struttura vibrazionaletrova spiegazionein base
al frin, ili,' Ji Frun,k e Coud,'n
Tale principio poggia sull'idea che, essendola massa dei nuclei di tanto
maggiore di quella degli elettróni, questi ultjmj si rjdistribuiscanosenza che si
alteri I'iniziale distanza fra i nuclei stessi.La transizione elettronica accumula
rapidamenîela densitàdi caricain nuove regionie quest'uftjmt esercitauna forza
sui nuclei. La lorza in tal modo generata mette in oscillazione i nuclei, che si
+yyl_c1q1no--9 .-si ailontutrutro alternativamente rispetto all'intervallo originario.
!'intervallo di equilibrio dello stato iniziale della molecola diviene dunque il
punto di inversionedella vibrazione dello stato elettronico eccitato. si veda la
figura 18.8
Nella -visjonequantomeccanicaquestomodello acquistauna forma lievemente
diversa e si raflina al punto da consentireil calcolo delf intensità con cui la
molecolasi porta ai vari livelli vibrazionali del proprio stato elettronicoeccitato.
Prendiamo in esameIe curve dell'energiapotenziale molecolare che compaiono
in figura 18.9.rilerentesia diversi stati elettronicidella medesimamolecola.Sono
stati messi in evidenza alcuni dei livelli energetici vibrazionali di eiascuno stato
elettronicoinsiemecon alcune delle funzioni d'onda vibrazionaÌi: questeultime
mostrano dove sono rinvenibili i nucleì. Prima che abbia luogo alcun assorbimen-
to la molecola si troverà quasi certamentèìello stato vibrazionalelondamentale
d e l l o s r a t o e l e l t r o n i c op i ú b a . " o . e d u n q u e p a r r i r e m od a q u i . L a I ' , . , r m a
deifa
---------
nel grup-
principale
visibili, ma
proprio stato
suscettibiledi
a un doppio
l- n"--l
e non sl
attività visiva
della
nervoso
elettronico nei
Tale
a
rile in taluni
9 ottqn€ndo
La compar-
ionein base
nuclei di tanto
senzache si
accumula
una
che si
!l
arq si veda la del ptincípiodí Ftanck e Condon'
Figura 18.9. Il fondamentoquantomeccaníco
forma lievemente
con cui la
funzioned'ondavibrazionalepiù bassaindica che la Iocalizzazione più probabile
eccltato.
dei nuclei è quella checoincide con la distanza di equilibrio À. Ci sofrermeremo su
che co-mpaiono
questasituazione,perchéda essa discende che la maggioranza delle transizioni
molecola.Sono
di ciascunostato presenti nello spettro si verihca con i nuclei posti a tale distanza-
lo stato
Quando ha luoqo una transizioneelqttroniia-la molecola Sc.fllista
,:z-#é
: {ueste ultime
ecfiîol6;;sent-ato dalll cu,rva suPeriore..In base al principìo di Franck e
alcun assorbimen-
-
ffio - la transiziong velq e propria. l'intelaiatura
'
nucleare nmane lnalleratat Pel l'enìffii611à
La forma
Parre IL La struîtutn
::.rledello spettro mentrel'intensitàè proporzionalea S' :esP[ ]d' 1R.-Ri)'J. Quest'ultimavale uno
quandoR":R: e diminuisce con il divergeredellelunghezzedi legamedi equilibrio'
: :.:iuiale molecola-
- ::.! trog/e.ssiorledi Commento. Nel casodel Br:, R": 228pm ed esisteuno slatosuperiore con R' : 266pm'
.:ettro). La curva comefrequenza vibrazionàle I
250cm sj ha S2 7 10-ro' di conseguenza
x
Assumendo
:::czione di legami 0-0
l'intensitàdellatransizione rmmonla solo I 7 l0 10rolte quellachesarebbestata
.:.1:::rìlìnifestano
un ove le curve di potenzialefosserostate esattamenîel'una sopra I'aÌtra.
':: .ri formulare il Occotte notare che la separazione Îra Ie righe vibrazionali dello spettro di
. . , : - r n z i o r ed ' o n d a assorbimentoelettronicodipendedalle energievibrazionali dello stato elettronico
i : r : , , n i c . Je d r 1q u e l l o eccitato; ne segue,a prescinderedalle altre possibili applicazionigià menzionate,
.: . r ìc Ia funzioIle che si possonosfruttareglì spettri elettroniciper stimare il grado di rigidità delle
::.,n.ìzione per la m o l e c o l ee l e l t r o n i c a m e n leec c i t a t e .
J--:i.:loconlunghezza La fluorescenza. La successione degli eventi che producono la fluorescenzae illustrata nella
.: ...:.r' l lntensità è la figura 18.10.L'iniziale assorbimentodi luce conduce la molecola ad occuparei
- :.:rlo h sovfapposr- livelli energetici vibrazionali dello stato molecolare superiore Lo spettro di
i:J.i separatamente, e
r . t,,--t.... Ài
assorbimento,sepotessimoseguirlo,apparirebbecome quello raffiguratoin figura
18.10a.Neìlo stato eccìtatola molecolaè soggettaagli urti con il proprio ambiente
(per esemprocon te molecoledel solvente)e la sua energiatermica viene ceduÎa
- -.,ir.rtLrlra idue stati sotto forma di agitazione termica dell'ambiente.Questi urti descono a fàr
-:.R.do\ e ìy'oè lo stato discenderealla molecolala scaladei livelli energetìcivibr:zionali, ma possononon
. .r.rto vibrazionale
Parte II. La struttura
d€cadimento termico
assorbimento
conversrone siDgoletto
mtersrstema
(s-r)
assorbimento
popolazioneinvertita I rorpu
_ o o o o _ q _ o o
_o
efletto laser
continuo f
timitedi -L
dissociazione
I
struttura I
ionale
vibraz
I
Figura 18.14. La dissociazione
b questaprevisione che proooca I'ompliamentodello
I si debbaregistrare spettto-
Fnte e il campione
D lo statoeccitatodi
1& fino al punto di
i. b stessomeccani-
presenza
\dere dalla
fioismo vuole chela
lEtico al ( serbato-
H magnetismodelle
aiche basate sulla
limite di
dissociazione
struttura
vibrazionale
aegrone
diffusa {
struttura í
vibiazionale
\
che sí risoloono
Ia prcdissocídzione.
Figura 18.16. [Jno spettroche esibisce di J M Ricks
lPer concessione
e R. F. Barrow, Canad.J. Phys.,47, 2423 (1969\1.
(Obiettivo8).Adoperando
Esempio luceda 58,43nm prodottada unatransizione dell'eliostimolataa
suavoltamediante scaficaelettrica,
si è trovatochele molecole
di N2 espellono elettroni
con energiacineîica5,63e 4,53eV.Con qualeenergiasonolegatinellamolecola?
Metodo.Applichiamo I'eq.(18.5.2),
trasîormando convenientemente 1 eV= 8065cm-r.
Risposta.
Il numerod'ondacoÍispondente a 58143nm è (1/58,43 x 1O 7 cm): lJp 7
x 10scm-1; l'energiacorrispondeîteè 21,22eV. Dall'eq.(18.5.2):
( a )2 1 ) 2e V : 5 , 6 3e V + I i o I r : 1 5 , 5 9 e V .
(b) 2122eV: 4,53eV+ ti o 1r:16,69eV.
k energiedi legamesonoin definitiva- 15,59e - 16.69eV.
Commento.Gli elettronilegatipiù strcttamente
emergonocon minoreerctgiacinetica(€
pertantocon minorevelocità)Il dsultatosi esamina
più innanzi.
fotoelettronico.
Energia cinetica/ev
iontzzare la
Dato che
tonlzzazlone
a meno di operare
Una considerevole
dalla quale si ottiene
ica dr 21,22eY. i
dell'eliostimolataa
N2 espellonoelettroni
oella molecola? dello spettro si possono spiegarein funzione del diagramma degli orbitali.
I eV = 8065cm- r
molecolariche comparenellafigura e che era stato illustrato al capitolo 15 (pag.
414) Prescindendo dai dettagli si osserva che le righe formano tre gruppi
x l0- 7cm): 1,?12
x principali Gli elettronipiù debolmentelegatisono quelli che occupanoI'orbitale
nlolecolarepiù alto, il 2po, e il potenzialedi ionizzazione,15,6eV (corrispondente
a un energia cinetica - ove si adoperi I'He da 21,22eV - pari a 5,6 eY) dà una
misuradi quanto sia profondo l'orbitale nel diagrammadegli orbitali molecolari.
Il potenziale di ionjzzaziore successivo(ta riga più bassadel gruppo successivo)
cade a L6,7eV (energiacinetica 4,5 eV) e corrispondeall'asportazionedi un
energiacinetica(e elettrone 2pno.GIi elettroni più interni che la radiazioneimpiegatariesca ad
espellerecompaiononel gruppo di righe che ha inzio a 18,8eV (energiacinetica
2y' eV) e sono ascrivibili all'orbitale 2sof;.
odo che consenta La st11t1Isla--[nedello spettro è riconducibile alle vibrazioni eccitate nella
la misura si particella ionnzata^ Se nel corso dell'espulsionedell'elettrone la particella passa
o elettrostati- dalla condizionedi molecolaallo stato fondamentalea ouella di ione eccitato
-Aènenersia
A una data intensità íibJazionalmente.allora parte deflotone non sl ritroverà-ióme
) saramo deviati en.elg1g:91!9!194&l!blsllrere€!pglso, e l'equ4zilqe di coîlelyaz!one,.{91!e.ry:_eìa
Variando il campo assumeràla forma
si misureràil flusso
porre Jaforza del (18.5.3) fty: lm"a2 I li*
. ..zl --
fotoelettronico
jll*.enta lq quantitidienersaconsuú citazione:ibrazio;
sul rivelatore in f;[SfP.
.--.=':.-_. ..t--,.
lrzu' (che fornisce Rrtornandoin particolareallq spettro dell'azotojvediamo
che mentrel'espul-
in hgura 18.17. sione degli elettroni 2poB e 2sof stimola ben poco la vibrazione, quella
in figura 18.18.Il dell'elettrone2pn" lo fa in misura assai considerevole.Se molecola e ione
e la scala del presentanolunghezzedi legamecomparabilic'èda attendersibenpocaeccitazione
Gli aspettiprincipali vibrazionale.hentre nel caso oDDostoè orwedibile che la vibrazione riesca
Parte II. La struttura
E inlluiscala natura
Dluto, in quanto sr
rrbili che diPendono
lDente immerso.Per
lFttro f.e. X che Pur Problemi
lazoto, è sdoPPiatoin
18.1.Colt una celladoveil percolsoottico era di 2 mm si sonoottenutiper un campionedi
laruttura N:N:N,
-) La bromo in tetracloruro di carbonio i dati seguenti.Si ricavi il coefiiciente di estinzione del
ldine (-, +, bromo alla lunghezzad'onda impiegata.
fsa il potenziale di
Jatomo centraletende [Brr]/moldm-3 0,001 0,005 0,010 0,050
lQuesto tiPo di analisi Trasmiîtanza% 814 35,6 12,7 3 x 10-3
ló chimicamentenon 18,2.In un espe mento successivofu riempita la medesimavaschettacon benzene
Ha di risonanzache 0,01moldm-3, spostandola lunghezzadonda dello spettrometrosui 256 nm, dove
p molte cose crrca ta I'assorbimentopresenta il suo massimo valore. A tale lunghezzadonda I'intensità
Fnu. trasmessa€ra il 48 per canto di quella incidente.Qual è, per questalunghezzad'onda il
ia sta nella Possibilità coellicientedi estinzionedel berzene?
;onfermando quindi, o 183, Quale densitàottica spetta ai campioni esaminatinei due problemi precedenti?
I calcolo basato sulla
18.4. Quali trasmittanze % rcgistrcremmo alla lunghezza donda di 256 nm, con soluzioni
il evidenzadue diversi
in tatraclorurodi carbonio(a)Opl mol dm- 3 benzene, (b)0001 mol dm-3 bromo,essendo
fi ionizzazione di una
lo spessoredella vaschetta(i) 0,1 cm, (ii) 10 cm?
ldare dato costituisce
l quando I'analisi si fa 185. Almeoo in un sensoutr nuotatorechesi tufii a una ce a profonditàtrova un mondo
cùe contribuiscono a più scuro.Ammessoche nel visibile l'acquadi mare presentiun coeflìcientedi estinzion€
tîatîato il processodi mediodi6,2xl0-5dm3mol r cm-r, si calcolila profonditàallaqualeil tuffatoretroverà
(a) la metà dell'intensiîàluminosa,(b) un decimo dell'intensitàlumioosa,esistentealla
ùoni, mentre in realtrì
superficie.
ri della molecolae dello
-
Parte Il. La struttura
: 200
lJnm
soluzionemostrano
(atnmettendo che la 18.12. La forza dell'oscillatore è una grandezzache, come abbiamo visto, si può ricavare
leper una banda iu dall'osservazionesperimentaledegli spettri. La si può però calcolare anche conoscendola
-|
,lper larghezzaa struttura della molecola e, in paiticolare, gli orbitali molecolari degli stati fondamentale€d
eccitato interessati alla transizione. Possiamo fare la mano a questo genere di calcoli
gioconel probÌema prendendo in considerazionequalche modello semplicedi molecola. Esaminiamo innanzi-
tutto un elettrone in una buca di poteDziale unidimensionale di lungheza .L. Calco-
liamo la forza dell'oscillatoreper le transizioni n+1?n ed r+2-2. Si dovrebbe
per rendersi incominciare dal calcolo del momento dipolare di transizióne, eq. (18.i.5), nella forma
a un triangolo. fi,: - e llrlt" (x)x!"(x) dx, per poi ricavare/ applicandoI'eq.(18.1.6)(funica componente
tracciato gaussiano non nulla del momento di transizione è la x).
corrispondente a e,,o
di assorbimento 18.13. Il comportamento dell'elettrone nella scatola non è poi lontanissimo da quello degli
wz'altezza. Qveste elettroni iD una molecola vera: abbiamo visto al capitolo 15 (v. probl. 15.26)che il rrodello
in condizionedi f.e.m.o. dava un'idea approssimativa dell'energia delle traosizioni spettrali; vedrcmo ora
che può servire anche a stimarne l'intensitrà"La molecola
banda.
lneodibile, in realtà,
figura 18.20mostla
-t
e 34000cm-1. Si
sagoma sia del tipo
operazionesi Può
carta millimetrata o
applicabilequandosi
o permessa? (f-carotene) è responsabiledella colorazione aranciata caratteristica delle carote. Conside-
rate come cromoforo la caîenapolienica fra i punti indicati. Stimate lenergia di eccitazione
eomplesso,quello del (in cm- 1),suggedtela colorazione che le carote dovrebberocorrispondentementeassumere
mol-l cm- 1; per il illuminate con luce bianca e inftne applicate il risultato ottenuto nel problema pîecedente
per entrambe per calcolareil coefiicientedi estinzionedella molecola.Calcolate 1ospessoreche dovrebbe
chein ascissa avereuna zuppa di carote (ovefosselimpida e presentasseconcentrazione1 molare dspetto
ai valori di / delle alla sostaDzain questione) per assorbire al 50 per cetrto la luce incidente.
si calcolaAorTzdalle
(s'intende una l&14. Supponiamoche siate un chimico esperto in coloranti e che vi si chieda di
alla scalain numeri intensificareil colore di uo c€rto prodotto senza mutarne la natura, e supponiamo inoltre
ne dell'integrale itr che il colore della sostalza dipenda in larga misura da una transizione in cui entra in gioco
tuttietreimetodi. una lunga catena polienica. Saresteper allungare o per accorciarela catena?Ne verrebbe
uno spostamentodella colorazioneapparcnteverso il rosso o velso I'azzurro?
@rgetici e le îunzioni
la ligura 18.21,dove 1&15. Ammetteîe che un elettrone oscilli dentro un atomo con moto armonico semplice
dell'SOzgassosa a (era un prino modello di struttura atomica) Le funzioni d'onda dell'elettrone sono date a
di transizionevietatao pagina 358.Dimostrateche la forza dell'oscillatorerelativa alla transizionedi un simile
Cz" partendo dallo elettrone dallo stato vibrazionale fondamentale al primo stato vibrazionale eccitato vale
esattameote+. Ove I'elettrone fossein grado di vibrare secondole tre dimensioni la forza
Parte II. La struttura
:- ,::o dcl diagramma 1t1.29.Usandola radiazione dell'Hea 21.1i eV gli elettronidi più altaenergiadellospettro
:i , ìÌìsccla naftalina- foîoelettronicodell'acquasonoa circa9 eV ed esibjscono un ampiointervallovibrazionale
., r.rftrlina. Spiegate di 0.41eV. Il modo di stiramentosimmetrico lstretching) dell'acqua non ionizzatacadea
3652cm t. A quaii conclusioni giungetea propositodellanaturadell'orbitale dal quale
_. :'rbisce una serie di
viene espulsol'eiettrone?
r- nn. seguitida una Iti.30. Nello stessospettro dell'acquala banda intorno ai 7 eV mostra una h:nga serie
.,..,,rbimento si eleva vibrazionale sul piano dell'acqua
con un inte allo di 0.125eV. Il modo di deformazione
- ;: nrcchi di iùtensrtà (óending) cadea 1596cm I. A qualiconclusioni credetedi potergiungerecircai cdr.Itteri
legantidell'orbitale occupatodall'elettrone espulso?
t9 La determinazione
della struttura molecolare:
tecnichebasatesulla risonanza
Obiettivi di apprendimento
Dopo avere studiato att€ntamentequssto capitolo dovrestèesserecapaci di
(1) Formulare Ia condizíone dí risonanzanella risonanzadi spin elettronico(pag.
543)
(2) Illustrare il fenomenodella ESR (electronspin resonance: risonanzadi spin
elettronico),pagtna 544.
(3) Spiegareil significatodel fattore g e illustrarneil metododi misura(pag.546).
(4) Descriverel'originedell'interazione iperfrnee la strutturaiperfne di uno spetfro
ESR (pag. 546).
(5) Distinguerefra interazioniiperfini dipolarí(anísotrope) e dí contatto(isotrope),
pagina 549.
(6) Costruirela mappa delIa.densitàdeglíelettronispaiatíintoîno agli anelli dei
radicali aromatici (pag. 550)
(7) Calcolarele differenze di popolazione deglistati di spin elettronico(pag.551)e
nucleare(pag. 552)
(8) Indicareil meccanismo dei processidi rilassamentolongítudinale (spin-reticolo)
e tr&suersale (Pag. 55i)
(9) Illustrare il fenomeno della rísonanzam&gneticarucleare (NMR: nuclear
magneticresonance), pagina 553.
(10) Illustrare il significatodellacostantedí schermoe dellospostamento chimico,
esprimendoquest'ultimosulle scaleó e t (pag 553)
(11) Spiegarela comparsa di,rîa stuttura rtn€ nello spettro NMR (pag. 555).
(12) Ricavare Ia oelocítàdei ptocessí dalla larghezzadelle righe spettrali e
dall'aspettodello spettro (pag. 557)
(13) Illustrare l'ffitto Mòssbauere I'espetienza dí Móssbauer(pag. 559).
(14) Spiegaree interpretarelo spostamento isomericoe la scíssione(splitting\dí
quadrupoloelettrico nello spettro MÓssbauer(pag. 561).
19. La iletenninazione della struttura molecolate: tecniche basate sulla risonatza
lf,,nza
lntroduzione
csserecapaci di La risonanzasi verificaquandodue pendolisono collegatia uno stessosupporto
in elettronico(Pag. lievementeflessibile.Ponendoin movimentouno dei due I'altro devenecessaria-
menteoscillaregrazieal moto dell'assecomune,e l'energiadi oscillazionefluisce
alternativamentedall'uno all'altro. AIIinché il processoabbia luogo con la
= risonanzadi sPin
massimaeflìcienzaoccorrechei dueoscillatoripresentinola medesimafrequenza'
La condizionein cui si verificaun forte accoppiamentoin virtù dell'identitàdelle
I misura(pag.546). îrequenzeprendeil nomedi ,i"onoiraFii tliceèheI'enèrgiadi eccitazionerisaona
ifhe di uno spettro ffi
La isonanza sta alla basedi una seriedi fenomeniche rientrano nella nostra
,contatto (isotroqe), esperienza quotidiana,per esempiola sintonizzazionedi un radioricevitorecon le
deboli oscillazioni del campo elettromagnetico generate da una trasmrtt€nte
lcno agli anelli dei lontana.In questocapitoloci proponiamodi prendere in esamealcuneapplicazio-
ni di ordinespettroscopico.Essedipendonotutte dalla possibilitrìdi accordareun
Eonico (pag.551)e sistemadi livelli energeticicon una sorgentedi radiazioni di frequenzaben
definita,osservandoI'intensoassorbimentoche ha luogo una volta conseguitala
condizionedi risonanza.
)inale (spin-reticoIo)
-
Pùte.II. La struttura
1
Campo Campo
î
nullo magnetico
preseúte
Cristallo del rivelatore
Resisteinzadi carico
-)l'
\'- Guida d'onda
Tubo contenenÎe
il campione
Segnalein uscita
Apertura per
I'irradiaz ione
lunghezza
-.-.'_=....ar=....
d'onda I cm. E questo il campo magnetlco dr cul trulscono la
maggio-ranza-de!trspettrometri ESR di produzioneindustriale:la radiazioneda
3 9m cadg nella bazda X delle mic@de, per cui I'ESR costituisceuna tecnica a
lnlcroonoe.
Il dispositivofondamentaledi uno spettrometroè quello illustrato dalla figura
19.La ìletermi azione ilellct struttttra molecolare: tecníchebasate sulla risonanza
.- i/?- vtr
- - t/L ^DS
IE= ePsÈ
-5 d'orc tutt$']u'l..- tL
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n'lSs'Y"{F
ct Eì-o.rs'.oi''r' *
/^- .ÉrLìa1iÒ,s c'ift5f\t'^-rc
ra-
1L9.1.4)
.- struttura iperlin€
assente
._ struttula iperfine
dovuta a I protone
dipende dalla
n,- - !, (8,--B - ia)
lfi)23, si veda a - campo nucleare assente(rb":8)
a 2,1. Il valore
relativo --4+-" - n,: ++,(8,".:B-ta)
(1e.1.5) h v : g p B B+ q m L n ! : _ 1 , ! - 1 , . . . ,- 1 .
Ouando nel medesimoradicalesono più nuclei dotati di momento
------. Dresenti
--:: ..-.ì_:- "
magnetico, ciascunodi ess-dà un conlributo alla dellospettro.Se.per
scissione
fare un esempio,ci sonodueprotoni, lo spettrosi scindein quattro righe,date dai
ouattro valori ai quali B soddisfaalla condizionedi risonanza.
--\ l1y: gprB * atmL + a2mr,t m,,:!t, m,,:li
atomi di nel radicaleoosizioni non esrrjyalorti. la
costante ruò differiredallqÍD in quanto l'elettrone
sÈdio puO in vicinanzadi uno dei nuclei- ritrovarsi con densitàmaggiore.
Quando,per contro,i protoni soîo equil)alentí (talchéa, : ar, ssÍrs awiene per i
due protoni metilenici del radicaleetile CH.CHz) la riga di mr,:), m4: -L
coincidecon la riga mr,: * l, mr,: t, cosicchélo spettroapparecostituito di una
tripletta di righe aventi intensità 1:2:1.
Non è dilficile dimostîareche se il radicalecontieneN protoni equivalentilo
spettro si scindein N + 1 righe'secondola dístríbuzione binomialedelle intensità
data dal triangolo di Pascal:
distribuzione
delle intensitrì
0 i
1 1 1
2 1 2 1
3 1 3 3 1
,1 t 4 6 4 1
e così via. In figura 19.3 appariva lo spettro ottenuto dallo ione negativo del
. benzene:le sue sette righe stanno nei rapporti 1 :6:15:20: 15:6:1, confermando con
ciò che nel radicale sono presenti sei protoni equivalenti.
14N(I: 1) aventecostanteiperfine1,03mT
Esempio(obiettivo 4) Un certoradicalecontieneun nucleo
e due protoni equivalenti (I : +) entrambi aventi costanîe iperfine 0,35 mT. Si ricavi la
forma dello spettro ESR.
Metodo. încciamo la struttura ipefine dovuta alfraN, scindiamola con uno dei due
protoni e poi scindiamolo spettro risultantecon il secondoprotone.
Risposta.L'laN îomiscetre righe di ugualeintensitàseparatedi 1,03mT, ciascunadelle
quali viene scissain doppietti separati di 0,35 mT. A sua volta ognuno di tali doppietti si
scindeancora in un doppietto con intervallo di 0,35mT: le righe centrali di ciascun
doppiettocoincidonodando una riga di intensitàdoppia-Lo schemacomplessivo vedein
definitiva tre tdpletti equival€nti 1:2:1 ciascunocoo separazioneinterna 0,35mT e
separato dal proprio vicino di 103 mT.
Commento.Qriesla tecnicasi può sempreapplicare per sintetizzarclo spettro, ma sovetrtesi
fa più presto a rendersi conto che un gruppo di protoni equivalenti fornisce immagini
(in questocasoduedannoun tripletto 1:2:1)e a soYrapporedirettamentele
caratteristiche
immagini.
Accoppiamento Accoppiamento
isotropo/mT anisotropo/mT
Forma delle righe e rilassamento. Gli aspetti degli spettri ESR che rimangono ancora da
spiegaresonol'intensitrìe la forma dellerighe di risonanza.L'intensitàosservataè
proporzionalealla diflerenzadi popolazionefra i livelli di spin a e p. Se la
popolazionefossela stessanei due casi,il numero degli spin che il campo della
radiazioneindurrebbead elevarsida B ad a (assorbendo energia)sarebbeugualea
quellodeglispin retrocessida a e p (emettendoenergia)L'assorbimentorisultante,
owiamente, sarebbenullo. La distribuzionedi Boltzmann (pag.9) permettedi
calcolarela differenzadi popolazioneesistentein un campioneconsideratoalla
temperaturaI Giacendoil lìvelloa, 2pgBal di sopradel livello B,il rapportofra le
due popolazioni è
NJN e: esPl- 2r"311r7',.
Segueche la differenzarisulta da
Np - N" _ 1 -esp(- 2psBlftî)
Np+N, 1+ esp(-zpRBlkT\
_1-(l-2pBBlkT+...)
1+(l+2pDBlkT+...\
(1e.1.6) - psBlkT
essendo2peBfkT piccolo. A temperatura ordinaria ftT-200cm-1 e in un
comuneesperimento(A : 0,3 T) 2psB equivalea 0,3 cm- r. Dunque il rapporto
testécalcolatoammontasolamentea 7 x i0-4, che comportauno sbilancionella
popolazionedi appena0,07per cento:c'è da meravigliarsiche si riescaa rivelare
un qualcheassorbimento.Ciò perchéquando si verifica l'assorbimentogli spin
vengonopompati nello stato superiore,la dillerenzadi popolazionesi attenuae
prevedibilmentetendea scomparire.C'è da attendersiin definitivache il piccolo
assorbimentoiniziale svaniscapoco dopo l'inizio dell'esperienza.
Il problemadell'assorbimento debolesi risolveassicurandosufficientesensibili-
tà allo spettrometro,ed oggi sene costruisconocapacidi rivelareanchesolo 10rI
spin. È un numero questo che potrebbe apparire grande ove non venisse
commisuratoalla dimensionedellamole: 10rr snin non sonoche 10-12 mol. Tali
d e l L as t r u t r u r ar n o l e t o l a r e :t e t n i t h e h a s a t t s u l L ur i s o n u n : a
19. Lu delenúínuzione 551
19.2 La risonanzamagneticanucleare
I principi fondamentalidella risonanzamagneticanucleare(NMR) sono quelli
stessiche governanola risonanzadi spin elettronico;la principaledillerenzasta
nel fattó chequestavolta I'esperim€ntomettein evidenzal'inversionedei momenti
magneticinucleari.Ogni nucleo dgtato di spin possiedemomento magnetico,e
si è discussonella sezione ln un
mt,
eltl2m, (iI
in cui gr è il fattore g nucleare(vedi tab. 19.2)e llN il magnetonen:u.cleare,
mutato segnodi questa graîdezzariflette la diversacarica degli elettroni e dei
nuclei).Ci soffermeremo sull'NMR dei :2,79270. Si noti che
il masnetonenucleareè one (l1 lJonr e
Ciò si ango
l\,,lomento
N.t\4.R.
lsotopo lncidenza % Spin magnelrco
frequenzaa
(': radioattivo) in natu€ (magnetoni
1T (N.4Hz)
nucleari)(')
- 1,9130 29,165
99,98,t4 2,79270 42,577
0,0'f56 0,85738 6,536
"H' 2,9788 45,414
ì3C 1,108 0,70216 10,70s
99,635 1 0,40357 3,076
1'O 0,037 - t,8930 5,772
'100 7 2,6273 40,055
100 1,1305 17,235
o,74 0,64274 3,266
$cl 75,4 0,82089 4,172
3'Cl 24,6 0,68329 3,472
Campo
ehl2nofl
elettroni e dei'
70.Si noti che che, per 1,5T a temperaturaordinaria, forniscesolamente2,6 x 10-6, con un
eccessoassaipiccolo di spin a in confronto con gli spin p. Seil campoapplicato
salea 7 T la differenzadi popolazionesi elevaproporzionalmente e corrisponden-
tementerisulta maggiorel'intensitàrdel segnale.
A1*: (1 - o)B
N.M.R. in cui 7 si dice dí schermo. forma si sulla base del
lrequenzaa che le correnti
1T (N4Hz)
orma - d
29,r65 il nome di
42,577
6,536 òorrenti è
45,414
10,705
3,076
nsonalza
5,772
40,055 fuy: g1p*(l- o)B
17,235
3,266
4,172
3,472 ln 19.6.I orotoni ormano un
nsonalza ln una che è al loro r
sr trovano rn un
---
Parte II. La strutrura
(cH.).si
cH3cH'-'
cHrcH, -
Anello-CH,
cH.cN
-cH,-NH,
p CHr
I CH,CH3
C=CH
X-CH3, X= Alog€no
x -cH,-
x,cH<
CH3NO"-CH'NO'' >
Coniugato-CH:CH-
Non coniugato CH:CH-
x-0H,x:NO,,oH,
RCHO
RCO,H
molecola-
proton€ B
traiettoria
della rotazione
molecolarc
-10-8 -6 -4-2 0 2 4 6
lr/Gauss
onentazloll dl uno
torna ancora a
a- o.
o-l.cx,-ott
.",-t- o"tt'-i-o".r,-8-o"
Ò x ó ;)c-cttroH
q.
.r-{-o" O.. a. o.
a oÌ.cHroH
F-cH:-oH 3i.clrroHo)c-cx,-or
o\
-cH:.oH
7
(b)
ln un o 1:2:l
Esempio
(Obiettivo10,11) La figura19.11mostrauuo spetttoottenutospodmentalmente a 60 MH7.
TtoviamoneI'interpretazione.
Quali mutamentisi registrerebbero
nellospettroottenibilea
300MHz?
Metodo.Cerchiamoi gruppi dotati di spostamontochimicocarattedstico,riferendocialla
figura19.7,poi spieghiamola skutturaftnecomeabbiamofattoperI'etanolo. Riportiamo i
valorió, i valoriJ e identifichiamo
il. composto.
19.La determiruuíone
della strutturamolecolare:tecnichebasates IIa risonanza
r p'.",'o"
q o .
r +.cH'oHoic'cH,'oH
r b .",-o"
ó
I strutturaltne che
iE;ii-Trc protoni-
Gno nèl rapporto Fieura 19.12. L'inoe5ionedi un cicloesanosostituito.
iE"*.L
'- Nit"t"ti
b le cur tntenslta st
-=
Parte II. La struttura
cioè quando i/r7 ) iór,, in cui r,1 e r,2 rappresentano le due frequenze di risonanza.
Poiché lt: hl2n, questo criterio si può formulare:
(r9.2.s)
Ove, per esempio,10 spostamentochimico dei due gruppi fossedi 100Hz, una
durata del processodi interconversione
inferiorea circa 2 ms farebbeconfondere
le due righe.
assorbimento
risonante
E-"t{
rt Ll
E
sensodel movimento
1 Lo spettrctnetrodi
--l7
\l lr"q7
v u \w\T
r v
l, Campo Campo
Figura 19.17. Líuelli eneryetici e tran- . presente presente
sizioni ín un esperimento M òssbauer Lampo magneLrco Sdoppiamenro
Sdopo,n .nto
con il ''Fe, tenendo onto delle inte- ,^ffi^'.n,oo; li"c'"d*pot6
raziohi magnetiche e di quadrupolo. quadrupoloassenîe
31":.T:'"0"
Problemi
19.1,In alcuni spettrometriESR di produzioneindustrialesì fa uso di una radiazionea
rnicroondedi 8 mm. Quaie campo magneticoè necessario in tal casoper lare entrarein
risonanzagli spin elettronici?
19.2.Gìi spettrometriESR di produzioneindustrialesonoin grado di riveÌarela isonanza
che ha luogo in campionicontenentinon più di 10t0spin per cm3.Quale concentruione
molarecorrispondea tale limiîe di sensibilità?Supponiamoche un certo campionerisulti
contenerc2,5 x l0'o spin. Quanti di essi,a temperaturaordinaria, si troverebberonello
stato a e quanti nello stato lt?
19.3.Si calcoli la differenzarelativa di popolazioneóN/N: (Nr - N,)/(Nr + N,) per spin
elettronicijmmersi in un campo magneticodi 0,3 T 13kG) a (a) 4 K, (b) 300 K.
19.4.In uno spettrometro fùnzionantea 9.2231GHz(1 GHz:10' Hz) il centrodello
spettro ESR dell'idrogenoatomico cade a 329, 12 mT. Quale valore spetta al fattore g
dell'elettronenell'atomo di idrogeno?
19.5,L'anione del radicalebenzene,CoHo, presentavalore di g 2.0025.A quale campo
Pry7 \-AA ' VT la risonanza
cerchereste in uno spettrometro a (a)9,302GHz, (b)33,67GHz?
funzionante
V V
rE F Campo 19.6.Il valore medio di g del radicalestabileCIO: è 2,0102.Qualevalore ne derivaper il
presente
llante campoaggiuntivolocaleessendo il campoapplicato(a) 3400G, (b) 12300G?
hrtrÀmento SdoPPiamenlo
q r . r a d r u P o l o0 l q u a o r u P o l o 19.7. La molecolaîriangolareNO2 possiedeun solo elettronespaiatoe la si può catturare
Fole Presenle
entro una matricesolida o addi ttura preparareall'interno di un cristallomodìficandoa
mezzodi radiazioni gli ìoni nìtrito. Essendoil radìcalemantenuto rigidamentein una
orientazionedefinita,è possibileapplicareil campo secondoorientazionideterminate.
Quando essoè paralleloalla direzioneO-O il centrodello spettrocadea 333,64mT (in
uno spettrometroîuruionantea 9,302GHz), menîrequandoil campoè orientatoiùngo la
bisettrice dell'angolo ONO, la risonanzasi spostaa 331.94mT. Quali sonoivalori di g
n e l l ed u e d i r e z i o n i ?
19,8,Lo spettro ESR dell'idrogenoatomico consta di due righe. Nello spettrometro
furzionantea 9,302GHz una dellerighecomparea 357.3mT,l'altraa 306,6mT. Qualè la
Fo gli spin nucÌeari costantedi accoppiamentoiperfine dell'atomo?
Percsempio,mentre
tna a una varlazlone 19.9.Un radicalecontenentedue protoni equivalentiesibiscespettroESR a tripletto, con
lra distrìbuzionedi una distribuzionedelleintensitàiecondoil rapporto 1:2:1.Se le righesi prcsentano a
poli. [n un sistema 330,2mT, 332,5mT e 334,8mT, qual è la costanîedi accoppiamentoiperfine di ogni
protolre?
r indipendentedalla
F',Jisiedesolamente 19.10.Lo spettrometrodi cui al problernaprcced€ntesftuttavacomesorgenteun klystron
ùprnde dalÌ'orienta- generantemìcroondedellalrequenzadi 9,319GHz. Qual è il valoredi g del radicalee quali
qunlt'up0lo eletÚico sonole costantìdì accoppiamento in MHz? Dovrcstefra I'altro ricavareI'utile equivalenza
a analisiconsentedi 0.1mT - 2.8MHz
ca in prossimità del 19.11.Un radìcalecontienedueprotoni non equivalenticon costantìdi separazione2,0e
2,6 mT, e fornisceuno spettrocentratoa 332,5mT. A quali valori del campo cadono le
e se essr sl trovano righe iperfini e quale ne è I'intensìtàrelativa?
lforicntazione che li 19.12,I1 radicaledi cui si parla nel problema precedentesubisceI'isomerizzazione e il
5?Fee del
:l caso del movimentoscambiafra loro i due protoni. A bassatemperaturalo spettroè cosi comeè
e più complicata.In stato descritto,a temp€raturaordinaria la coppiacentraledi righesi fondein una solariga
ri permessein questo di intensitàdoppiae lo spettroassume alloral'aspettodescrittoal problema19.9.A quale
rrx'. Si spiega così lo velocità di isomerizzazionelo spettro passa da una forma irll'altra?
, ferromagnetico(qut
19.13.Si prevedala distribuzionedelle ìntensitàdelle righe ipefini dello spettro ESR
errre sono utilissimi i H: e CDr tl - I per l"Hl
f o r n i r od a i r a d i c a l C
19.14,Nel radicalemetilela.costantedi accoppiamento iperfinevale 0,23mT. Basandovì
rrché si tratta di un
sui dati dellatabella19.2calcolat€I'intervallofra le righeiperfini nello spettrodel radicale
r il ferro compare in 'CDr. Qual è in ciascuncaso la larghezzacomplessivadello spettro'l
il.rsia sotto il profilo
ruggìne dall'aÌtro),e 19.15.Si prevedaI'aspettodello spettro ESR del radicaleetile,CH:CH:, ponendoper i
er analizzarli e per rispettiviprotonid(CH2):O,224mT e rl(CH3):0,268mT. Quali modificazioni si avran-
no nello spettro in seguitoalla sostituzionedei protoni metilenicicon deuteroni?
Partell. La sÚuttura
NO,
no,,fiyNo' o,,,ro
q,"\jJo,o,, o,ro8
0,r72
NO,
i concetti
Obiettivi di apprendimento
Dopo averestudiato attentamentequestocapitolo dovresteesserecapaci di
(1) Definire l'espressione insíemecanonico(pag. 568).
(2) Illustrareil significatodelleespressionilimite termodinamíco e ípotesiergodica
(pag.568)
(3) Definireil la distribuzionee il slo peso(pa9.573),nonchécalcolareil pesodella
distribuzione più probabile[eq. (20.1.12I.
(4) Deîintrelafunzionedi ripartizionecanonicaleq. (20.2.1)le metterlain relazione
con I'energiainterno del sistema[eq. (20.2.4)].
(5) Definire la .funzionedi ripartizione molecolare[€q. (20.2.5)e metterla in
relazionecon la furzione di ripartizionecanonicariferita a-molecoledistinguibili
(eq. 20.2.6)le indistinguibili leq. (20.2.7)1.
(6) Calcolarela/unzionedi ripartizionetaslazionaleiî îiferimentoa una particella
libera [eq. (20.2.9[.
(7) Ricavareil valore del parametrop:l/kT (pag.5811.
(8) Spiegarequale significatorivestela grandezzadella funzionedi ripartizione
molecolare(pag. 582).
(9) Illustrare la distribuzionedi Boltzmanndelle popolazíoni[eq. (20.2.i5)].
(10) Enunciareil significatomolecolaredel coloree del lauoro(pag. 585).
(11) Definire I'entropiastatisticqleq. (20.3.'7)1.
'' (12) Enunciareil Terzo Pfincipio della termodinamica (pag. 587).
(13) Correlarel'entropiaalle funzioni di ripartizionecanonicae molecolarefeqq.
(20.3.10) e (20.3.11[e calcolarel'entropiadi un gas monatomico [eq. (20.3.14)].
20, La tennodinamica statistica: í concetti
É ca:
Introduzione
le esserecapaci di L'energiadegli atomi e delle molecolepuò assumeresolo una seriediscretadi
valori e i capitoli precedentici hanno mostrato come calcolare tali energie,
determinarlespettroscopicamente e porle in relazionecon la dimensionee la
.bo e ipotesiergodica forma delle molecolestesse.Si tratîa ora di vedere,fondamentalmente, come si
possa - sulla base della conoscenzadi tali livelli di energia permessi-
lcalcolareil pesodella linterpretare il comportamentomacroscopicodella materia.In altri termini, in
lquesto capitolo troveremoil legamefra la teoria quantisticae la termodinamica.
c rietterla in relazione Il punto essenzialeè nel riconoscereche laddove la meccanicaquantistica
riguarda la disposizionee il moto specíJìcídellemolecole,la termodinamicasi
occupainvecedel loro comportafienlomedio.Per fare un esempio,noi definiamo
@.1-5) e metterla in
molecoledistinguibili la pressioneesercitatada un gascomela forza impressadalle molecolesull'unità
di superficie,ma per specificarela pressionenon è affatto necessariosaperequali
particolari molecoleurtino le pareti in un determinatomomento.Analogamente
Ento a una Particella
non occorreseguirele fluttuazionicui va incontro la pressionein seguiîoal variare
del numerodi molecoleche di momentoin momentosi trovano ad urtare contro
le pareti; infatti I'eventualitàchetali fluttuazionirisultino apprezzabiliè infima (è
rcione di dpaftizione
altamenteirnprobabile,vale a dire, che il numero degli urti vada soggettoa
brusche attenuazioni o ad altrettanto bruschi crescendo).La termod.ínamíca
;, [eq. (20.2.15)]. statisticasi fonda sul principio che le osservabilitermodinamicherappresentino
broro (pag. 585). mediedelleproprietà molecolari,e fornisceun metodo che permettedi calcolare
appunto tali medie.
g 587). In questo capitolo ci proponiamo di mettere a fuoco il comportamento
collettivo delle molecoleche costituisconoun sistemae di illuminare il ruolo
ú:a e molecolare[eqq.
centralechegiocain termodinamicastatisticail concettodi serbatoiodi calore(+).
aalnico leq. (20.3.14)1.
Questomodo di ragionareci porta a identificarenell'energiainterna termodina-
mica U uno specialetipo di mediadeglistati energeticidel sistemacheconsentedi
formularein termini quantitativi la Prima Leggedella termodinamica.Vedremo
in seguitocome su basi analoghesi riescaa calcolareI'entropia del sistema,e
dunque a discutereancheil concetto fondamentaledella SecondaLegge della
termodinamica.Iduetipi di calcolostannoa significare,nel loro insieme,cornesia
possibileesprimeretutta la termodinamicain funzionedelleproprietràmolecolari.
(cap. 2), ma diversamente ila allora ora siamo consapevoli che il sistema è
costituito da N molecole.ll sisten.ra possiedeun dato volumc I/ e vienemantenuto
a una data temperatura I mediante contatto con ciò che chiamiamo un
serbatoio o bagno termico, di dimensìoni di gran lunga maggjorr'
Il terzo aspeitoche caÍaÍfe zzal,àpoîzionedi materiaconsiderataè il modo rn
cui siamo costretti a concepirlo al fine di compiere calcoli statistici. Il concetto che
stiamo per introdurle è sottile' eppure risiedeproprio nel cuore della meccanica
statistica. si tratta delÌ'idea di insieme,che come molti terinini scientilici possiede
grazìe a
un significato comuneJ ma suscettibile di più precisa specìficazione
definizioni Più raffinate.
Per fissare il concetto di insieme. pensiamo dapprima al sistema e al serbatoio
(assaipiùgrandediesso)conilqualesitrovaincontattotermicocomecostituentj
di uni unità isolata, poi formiamo I'insiemeriproducendo più volte tale umtd.
Ogni duplicato presenta esattamentela stessatemperatura, mentre il sistema
"ornpra.à in ciascunaunità possiedeesattamentelo stessovolume e Ìa stessa
costituzione. Questa immaginaria collezione di duplicati si dice insiemecononico.
Ilpuntofondamentaleècheuninsiemecosìdefinitocomprendeduplicati
immaginari e ciò permettedi considerarneil numero, N, grande quanto si voglia'
se occorre perfino infinito (*).
Si badi che il numero N non ha nulla da vedere con N Quest'ultimo e iÌ
numero delle molecolecostituentii] Sistemain esame,N il numero dei duplicati
immaginari di tale sistema.
Il limite termodinamico, Ed ecco a che cosa serve introdurre l'insieme canonico. Innarìzitutto
noi sappiamopochissimodello stato effettivodel sistemaa un qualunqueistante
dato. se essofossetotalmenteisolato si troverebbein uno stato quantico definito e
vi permarrebbe.Ma isolato non è, anzi è in contatto con un serbatoio, e la
poisibilitrì che awengano scambi di energia con quest'ultimo corrisponde al
passaggiodel sistemadall'uno all'altro dei suoi stati quantici Non solamentenon
conosciamolo stato originario del sistema,ma non siamo neppure in grado di
calcolare i singoli stadi della sua evoluzione nel tempo'
ll concetto di insieme permette di aggirarequesÎa montagna di difficoltà In
primo luogo identifichiamo la media nel tempo deIle proprietà del sistema con le
proprietà termodinamichemacroscopiche'misurabili Ad esempio la medìa nel
tempo dell'energiadel sistemasi identificacon la sua energiainterna termodlna-
mica U. Poi ammettiamo di ottenere esattamenteil medesimo valore della
proprietà macroscopicase. invece di calcolarela media nel tempo per un solo
stsfema.calcoliumo Ia propríettt ntediufru tutti gli elementi del sistema a un dato
is/cnte. L'avere introdotto il concetto di insieme si risolve nella trasfolmazione di
un complicato problema dipendentedal tempo in un problema che ne è affatto
indipendente:e i calcoli che non dipendono dal tempo sono assai più agevolt'
L'asiunto che stabilisce I'equivalenza fra i due processi di mediazione prende il
nome di rporesiergotlictte sulla sua validità si sono svolti fiumi di erudite
polemiche.
Esistono due maniere di affrontare il calcolo delle proprietà di un insieme, due
maniereche tratteremo entrambe.giacchèciascunadi essepone l'accentosu una
particolare angolazione
#
20- La termodinami.n statística: i concetti 569
oli che il sistemaè Il primo puntodi vista:il ruolo del serbatoio.Tanto per incominciareproviamo a stabilirela
Y c Yienemantenuto probabilitàcheprendendoin esameun particolaremembrodell'insieme, il sistema
cùe chiamiamo un che ne fa parte possiedaI'energiaE;. Le singoleunità dell'insiemesonoin quànto
Eggiori. tali isolate,per cui l'eventualeflussodi energiafra sistemae serbatoionon altera
siderataè il modo in l'energia-E", dell'unitàin questione.Ne vienecheessendoE; I'energiadel sistema,]
lirtici. Il concettoche queìladel serbatoiosarà 8,".- Ei.
core della meccanica E lecito ammettereche la probabilità P(E) che tl sistemasi trovi in un
d scientificipossiede determinatostato di energiaE1 è proporzionaleal numero dei modi in cui il L
rcificazionegrazie a serbatoíopuò adattarsionde far posto al resto dell'energia.Se il serbatoioè in
grado di ospitaretale energiain W'(Er",- E,) modi diversi,vale a dire se esso
istemae al serbatoio possiedeW'(E.",- E;) stati di energia8., - -E1,si ha
dco comecostituenti P ( E ) : c w ( E , " , -E \ ,
più volte tale unità.
a, mentre il sistema dove C è una costante.L'enunciatoappenaespressosta alla basedi una buona
I volumee la stessa parte della termodinamica statistica: si dice principio dell'eguaglianzadellei
Ée insiemecunonico. probabílitàa priorí, e alfermache,salvochequalchecosanotoriamenteosîi, tutte i
comprendeduplicati le possibilitàvanno considerateugualmenteprobabili.Nella fattispecie,segli stati
nde quanto si voglia, esistono,essipossonoessereoccupatitutti, senzacheI'uno o I'altro riescafavoritol
(vale a dire, per esempio,senzafavorire stati che corrispondonoa una gran
quàntità di moto vibrazionaleo stati aventi la medesimaenergiama corrispon-
/V. Quesfultimo e il
denti a meno vibrazionee più traslazione).
numero dei duplicati
Essendoil serbatoiograndissimo,la sua energiasupera di gran lunga E;,
I'energia del sistema.Dato che E; è molto più piccola di 4", - Er e - di
Eonico. Innanzitutto consegueua- molto pirì piccoladi E,o,,possiamocorrelareil numerodegli stati
un qualunqueistante del serbatoioad energiaEt.1- Ei con quello degli stati ad energiaEt.r mediante
[o quanticodefinitoe uno wiluppo in seriedi Taylor. In realtà convieneoperarecon i logaritmi (che
n un serbatoio,e la variano meno rapidamentedelle grandezzeconispondenti),quindr scnveremo;
Itimo corrispondeal | ò tnw'\
i Non solamentenon tnw'(E,_
" ,E ) : t n r , l z , t E , " , ) _ \ t,_.
, ne-ppuiein giado di * ),
della serie.ooo pot"-" rup"riori di 81,resetrascurabilidalla
I termini successivi
lagna di difficoltà.In piccolezzadi quest'ultima.Inoltre il coeffrciente
diflerenzialeè indipendentedallo
!tà del sistemacon le stato del sistema,dipendendosoltanto dall'energiatotale dell'unità (sistema
csempiola media nel + serbatoio).Possiamodunque porlo uguale a una costanteÉ:
;ia interna termodina- | òlnW\
cdesimovalore della (20.1.1) É : \t aL
* ,/I
d tempo per un solo E,",
&l sistemaq un dqto Ne viene che
dla trasformazionedi
iÈma che ne è aflatto ln W' (E^",- E) : ln W' (E,"')- fEt
ooo assaipiù agevoli. owero
mediazioneprendeil
dti fiumi di erudite w (E,.r- E): W (E,.,)e ttE,
cosicché
irà di un insieme,due
pone I'accentosu una P(E): CW (EhJe-ttE,.
Il numero W'(E,.'), cherappresentauna proprietà del serbatoio,è indipendente
dallo stato del sistemae si può quindi combinarlo con C ottenendoun'altra
di imieme.Nell'il,sieme costante C'. Quest'ultima si può determinarein base alla condizione che la
ri ha il vincolodi ciascun probabilitàtotale di trovareil sistemain un qualchestato dev'essere
pari all'unitàL:
isbremiè,h quantotale,
llo termineI'originaria lrln'1:c'2e-tu,: r,
rÈtico<grancano co),
D deisistemipresenti in
per cui
ú calorea tempenturaT I
ia io gradodi trasferirsi a,- r /f - tE,
tlrma possafluttuare. ta
Parre lL La struttura
E1e
ln definitiva la probabilità di individuare nell'insiemeun sistemadi energia
data da
(E):IErP(Er):lEre-i'r'ile t""
(20.1.3)
Avendoconvenutodiidentificarel.energiamediadell.insiemeconl.enelgiainterna
possibilienergie
termodinamlca.questequazioneci permett€ una volta note le
dr calctlare U sviluppiamo nel seguito questo punto' rinviando
E, del sistema
al prossimo capitolo per le regole e le formule esplicite'
alle energiee
Si potrebbe dubitaie che la possibilitàdel calcolo sia circoscritta
ma non è così Anche l'entropta e
alle funzioni dr stato aÎfini (come la pressione)'
ed e I'eq (20 1 1) a indicare il
suscettlbiledr una precisainterpretazionestatistica
modo. Ricordiamo dal capitolo 6' eq (6 1 3)' che
(isrr'U)r': li Î
ma
la medesi
Sesi identificap con 1iÀT e ln l4lcon Sik' I'eq (201 1)haesattamente
20.3mostreremo, tenendo Îerma questacorrelazione'come si
forma.Nellasezione
possacalcolarel'entropiada k ln I44A questo punto. che
e.chiaro si può ricavare
molecolari
i.intera termodinamicachimica clallaconoscenzadei livelli energetici
||secondopuntodivista:ledistribuzionidominanti.Adeterminarel.energianediadel
la temperaturaT <lelserbatoio;in ;ltri termini sussisteuna corrlspondenza
tjiuttiuó"u fra temperaturaed energiamedia Si può sîruttarequestacircostanza
da un punto di vista differente'
f", guu.dur. al iuolo dell'insiemecanonico
se Îosse
3upfonia-o di ignorarei serbatoie consideriamol'insiemecome
immaginando però'nellostessotempo' che
costituito<la,Ncopiedel solosistema,
sianoin contattotermicoreciproco (fig.20.1)'cosi che
tutti i membridell'insieme
per ciascunodi essigli altri fungano,in effetli,da.serbatoioTale contall()
proprlo l"tit::
come
p"ra"tta lu fluttuazione <lell'energiadi ogni singolo elemento'
20. La t?rmodtnantca atisticLt: i tokceui
*
/,T<
calore
)ístribuz.ionecano4iga. N,V,T +
nro p, cui spettanole
fuDzionesoltanlo del 20
lo medianteuna sola
si identificacon IlkT.
rietà del serbatoio è
: sistema,di qualsiasi
@n un serbatoio a aweniva nel primo modo di definire l'insieme,ma essendoI'insiemenel suo
complessoisolato,Ia sua energiapermanecostantea un dato valore E poiché il
:lla chesuggerirebbela numerototale N degli elementiè definito,dsulta costanteancheI'energiamedia,
rpressionevale per la E/N, il cui valoresi indicacon (E). In definitival'insiemecosìconcepitoè in tutto
il sistema,per quanto .Z!9l 1utto equivalentea quello precedente,solo che invece di speiihòàrela
t"rnpe*@ p"l prrsgd-i1e atlaieteiminazjgnedelJ'engrgiq meQiq.q-u9s1a.
hntementegrande da
rcfetti il numerodegli glú$à!*rs6 lgd e a ternpo debiròèi sì rendeconto-che
ciò ìmptiia un
ifssimamentee quindi yglore particolare della t
úto che nel particolare Quandosi verificauna fluttuazionepuò accadereche taluni elementidell,insie-
[ati del sistemaaventi me vedanodiminuirela propria energia,mentrealtri la vedranno,per compenso,
aumentare.E estremamente improbabilechel'energiaabbandonisimultaneamen-
Édamente.Il prodotto
pi'co in corrisponden- te un gran numerodi elementiper accumularsiin alcuni altri, e ciò vuol dire che
per la maggior parte del tempo la maggiorarza degli elementi dell,insieme
Èr-Per esempio,I'ener- avranno un'energianon lontana dalla media. Supponiamodi determinarela
' *il distribuzione
< E > :E I N ,
Supponiamochei singolielementisianoin grado di possedere I'energiaU (0)+ EL
tamentela medesima
dove U (0)rappresentaI'originedalla qualemisurarele energie,e supponiamoche
ta correlazione,comesi
a un dato istantepossiedanotale energian elementi.In tal casoI'energiatotale
ryo che si può ricavare
dell'insiemeè
I energeticimolecolari.
E:Lk{U(0)+Er}, N:Ir;, e dunque
rcia mediadel sistemae
!c una colrispondelìza (E) : (1/^)I & {u(0)+Ei}.
iare questa circòltanzà
uo di vista differente. L'energiainterna termodinamicae il limite cui tendela somma sopra riportata
irieme come se fosse quando N- oo, e quindi
'
,cllo stessotempo,che
roco (fig.20.1),cosìche (20.r.4) U - U (0): (VN)I zrEr, N --+co.
L Tale contattoterrmco
hcnto, propno com€ Il calcolo si riduce in definitiva alla determinazionedei numeri ni
Pafte II. La struttura
36
2E . . .) =3
t.t/(2,0,0,1,0,
0 f / ( 1 , 1 , r , 0. ,..) = 6
4E
36
2E
I
0
di sorta al valore
La rtistribuzionepiù probabile.Fin qui non si sono considerativincoli
urru-lbit. da n;, salvo chi l'energia media deve possedere il valore fissato Una
manieradi assicurarsene consisterebbe nel far si che un solo elemento dell'insieme
u(0)} privando tutti gli altri di ogni
fo.r"a",r. la quantitàdi energiaN{u
(0) Una distribuzione del genere è del tutto
energiaad eccezionedel minimo U
no! essendo favorjto alcuno
impóbabite, perchéesistonoN modi di ottenerla,
permettelea
deeliN elementi.Un,altla manieradi distribuirel,energiaconsistenel
di possedere la medesimaenergia, U - U (0) In t'ìl caso la media
dcúele"túto
- maniera di organizzare una
sarebbesicuramenteU U (0),ma esistendoun'unica
di gran lunga meno probabile anche
distribuzionesiffattaessaè da considerare
che può
. I dell'altra. Ció che abbiamo bisosno di trovare è la distribuzione
-'t r-.- -.'^: =-rts^^ -,,*-"^ ^^..ihilc di modi
I realtzzarst
ffi più possibiledalle complicazionie
trattando un sistemaspecialissimoe assai semplice Supponiamoche il nostro
sistemasia talmentesemplice così (e tutte le sue copie) che lo si possatrovare
U (0)* d, o ancora delltnergia,U (0)+
dotatodell'energia U (0),oppuredell'energia
+ 2ó. e cosiv ia.figura202. Teniamo che si tralta vafqf d:lf9.TÉi1
J9!i4qìo!,reqe4e fi
di
r;;' ;J;iri;;'"o.pr"tti6. i".itri' ".u-in.t"to un i"iieme piccolìs's1mo
j), lo porteremoa cinque elemenli'pol a
iofìtè efèmentilN: iuccessiuumente
I'energia
venti e in ultimo a infnrti. In ogni casoimporremo la condizioneche
mediasia U (0)+ ó.
tre elementi
i S" l'"n.reìu'mediadei suoi elementìè U(0)+é, l'insiemedi
ipo"ia" ibn'ergiatotale 3u(o)+35. Essendo prestabiliro il valore dell'energia
non sonoliberi di trovarsi in taluni dei loro stati Per fare
totale,i singoli-elementi
un "r.rnpio",non è possibileche i tre elementiadottino la distdbuzione { U (0)+
complessiva supererebbe 3U (0)+
+ 38,U'(0\'+8, U 1òi+ zf], ln quantoI'energia
in quanto si puÒ
+ 3d. D;altra parte sono possibiliparecchiealtre,disposizioni'
d, U(0)+ 2ó, U(0)}' o
ot"."* li;iJr" voluto con distriúuzionicome {U(0)+
e cosivia'
u(0)-+3d}
{ufo)+r;,u(0\+8,u(0)+ó'}o {u(0),u(0), possono
Sorge ora il problema di stabilire se tutte le distribuzìomPermesse
principio delle
essereionsideraieugualmenteprobabili A tal Îine invochiamoil
pi"U"Uiiita eguahà príori, n.llu fottu secondo la q.uale-
oglxi dkltibuziole
'comparibile Cìo
cìnIenergiotot.alepte,tabilitah! LI stessa probobilità di ueriJìcarsi
t l0)l non ha motivo di
' iliìire ctreiàiGiilbuzione {Úr0i- a. u t}l+ 2t '
(0),U (0), U (0)+ 36} o {U (0)+ É'
risultarefavoritarispettoalla distribuzione {U
U(O)+d), o a qualunque altra disposizione corrispondente alla
utOiif,
20. La termodinamica
statistico:i concetti 573
dove..nt:
ry,.- sonoi numeridegiielementiaventienergiaU (0),U (0)+ ó,...,ecc.
Nel casopreseÀte.per esèmpib.N:3. e poiiiàmo chìedércì quantedisiribuzioni
vedanodue elementinel proprio livello minimo (11: 2), nessunoné in U(0)+ é'
rli di sorta al valore né tn U (0)+ 2E(nz: \:0), uno in U (0)+ 3d (r+: 1).Allora, ricordandoche
il vaìorelrqqato.Una 0!: 1,
elementodell'insieme
tutti gli altri di ogni w ( 2 , 0 , 0 , 1 , 0 , . . .:) 3 7 2 ! 0 ! 0 ! !10 ! . . .
ùl genereè del tutto a -ó{2ì(l}(1,(t)(r)...
/ -- 2r
todo favorito alcuno / r
\iste nel permetterea / in accordo con il numero prima riportato (quest'espressione valida per l pesr
D\n tal casola media i, statistici delle distribuzioni deriva dal calcolo del
-_ numero dei modi in cui si
ra di organizzareuna C
I
.. -- .--------:-_
Í J U S 5 O n UU r s t J U I I g l r ( r g g c t u U t s l t l t g u t o l u ln l4nll rectDtenu con & nel leclDlenlc
rno probabileanche / gli oggelti ono gli elementideU'i4s1eg9^_9j_gÈEg!1i_j9{rg-ro_qtrry-,s991411
Ètribuzione che può . enersle oel slstemaI
L'esempiotestéillustrato sta a dire che un solo tipo di distribuzione,nella
dalle complicazionie fattispecieil tipo { U (0),U (0)+ d, U (0)+ 2é}, possiedeil pesostatisticomaggiore
oniamo che il nostro e la maggiore probabilità è di trovare che I'insiemepresenta tale tipo di
b lo si possatrovare distribuzione.E prevedibilechc concentrandoI'attenzionesulle proprietà medie
radell'energia U (0)+
èi valori dell'energia
Emè piiòolissfimodi non appare dominante, ma la pre-dogLilauza--aunetta al
dnque elementi,poi a cJglgere-dl N.
odizione che l'energia Passandoa un insieme di cinque elementi (N:5) dotato della medesima
energiamedia(e pertantodell'energiatotale 5U(0) + 5d) i pesi delledistribuzioni
úme di tre elementi divengonoquelli illustrati nellafigura 20.3.Un insiemeche abbiadueelelSgllllgl
) il Yalore dell'energia livello minimo. due nel successivo. -r- nessunoe infne uno- si ouò
Doi -,:^.- realizzarein
i dei loro stati. Perfare :--:---_- , , --------::------r- ,
trenta moqi dillèrenti.coTe si .deduceagevolmente
,,.
dall'eq.120.1.5)I tipi di
distribuzione{ U(0) + distribuzioneimmediatamentemeno probabili sono realizzabilidspettivamente
r supererebbe 3U (0)+ solo in 20, in 5 e in 1 modi diversi.A questopunto, comeillustra la figura 20.4,
ioni. in quanto si può i portiamo N a 20.Sussistono9 di pervenirealla distribuzionepiù
3, L \0)+ 26, U (0)j, o I hr.-ìhîhil" m e n r r e llae rdistribuzione
ìisr;hnzinnc ad
o . r "essa
o " " adiacente
o . r i " " " ì È * l I ; nellà figura è iiealiZ2abile
fio,,î, À F , l i r 4 h i r F . ^ n con
lrlollbile,locnlre
ll e così via. I sole3,7 x 10ooperazionipossibili.A questopunto la distribuzioaeliùjrobabile
bni perrnesse possono risulta ormai fi
iamo il principio delle
ole ogni distribuzione - tto114re14distribuzione più probabile-per.una dala energia
UlElyslfklL*c''ò media (e quindi per una data temperatura)?II numero dei modi il cui si ouri
fl)) non ha motivo di (val!_a-dire
rg{iz?CryJlqeJSlip-q_qt_aJ$gb_la9le il suop-esostatistico)è.dato-
da
(O)+3é] o {u (0)+ I, delt'eq.,(70.1.s) csrchiamo-p"
rinsieme-ÉL{r!,ltpli
alla )/ 9y:! :tq !.!:ú,:..,,9} 9y}-n.-,
e corrispondente óòrrispondeil massimó-vaiore
di I7 Allo stessó
Purte IL Lu stt tlura
r-1
3ó --
2 é - rln n-
ó
r-1F--l n_ rl-
0 f--l rr -,Ú. r:1r-'ìr-'1 r] T-'rr'l
5
t/ (4,0'0'0.0'l)= =I
t/ (o,s)
rv {l.3'l)= 20 .-.r
;É-
16-
3ri -
z t 3
Tlr-ln-T-'1
0 E-- r--1r-'r r-1r-1
ù_
a_- E-- -n-
r'ì r-r rl
r ù r r
r.-:.-"'--1 -L r--"'----'-..
Eb-
ll (10,5..].2.1r l l ( l Ì 4 . 0 : . 0ì '
q18'l0"r -I /ìYru-
(12.1,4,0,0,2' tt ii4l.lJ0,00l'
=lio^lcÉ 4U6 lu
ma vi è ulit compli-
TaÌe variazione si annulla in corrispondenzaclel massimo'
sempliceménte ponendo tuttr
òaZioneche impecliscedi ottenere la soluzione
può verificarsi alcuna vaiazione netta
i (alnllliint):0' L'origine è questa: non
per cui l'incremento drr' deve sod-
del numero tot,rtt aeglì elementidell'insieme'
disfare a
(20.1.7
) dN:dnr*dnl+:0 o I dri:0
t
1 3. Le djstribuzioní
be di 5 elementi.
1 (20.1.8)
dell'energiatotale,può essernecessario
modo seguente:
d E : E r d n r+ E 2 d n 2 + . . . : 0 o I E i d t t r : 0 ,
statistica:i concetti
20. La termodinarnica
(20.1.11)
di ln I/, si ha
nell'espressione
Introducendo detta approssimazione
lnW: In(Nllulnzl ...)
: l n N : - l n ( r r ! t t ,! . . . )
essr4q.blZ-eCuilrdi
: lnN!-lln4!
j
fa rifeimento alcuno
i risultatr - (Nln N - N) - | (n1lnni - n;\
Donsiderato,
perciò, circoscritti al J
- NlnN-I4lnry
. j
l Err I'incremenpqri
perchéla somma degli n, equivalea N. EssendoN una costante,differenziando
rispettoa t4 si ottiene
lale espressione
Conseguentemente
c dunquc
\2O.1.14) : U
(1,'N)frfE;:f E;esp(-pE;f'{lesp(-lJEt)l U(0)
u - u (o):(UQ\L( d,ldp)esp(-
BE)
: -(1lO@ldilLesp(-/E).
i
CW
lanlÈ /i inlroducendo
(20.2.4)
n:(r.-)(r.,,)(r"^')
' ; ' \ j ' \ ; /
/ \ Ì
: (I'-'"'l
\ j /
lntroducendo la
(20.2.s)
(20.2.61
<:!s;esn(-Ée)
dove g; denota la degenerazíonedi ciascuna energia e j contraddistingue ora,
anziché il singolo stato - eventualmente degenere i vari gruppi di stati. Per
quanto questa notazione trovi impiego difluso noi non l'adotteremo.
:I I e s p t - l B J \+
J1\l
J=O M!- J
notandochegr:2J+1.
L'ultimariga si può ricavaredir€ttamente
Commento. Attenzione con la degenerazione:in una molecolarotanteassimilabile
a un
del livelloJ è l2Jr lf.
rotatoresfericola degenerazione
i
20. Ld tetmodinamica statistica: i concetti 519
niamo tutti i singoli un certo stato b, la 3 in uno stato c. In tal caso un elementodell'insieme
obcola 2, e cosìvia dì possiederebbe I'energiaeo+ ea+ e..Tale elementorisulterebbeperò indistinguibile
da quelloformato assegnando la molecola1 allo statoà,la 2 allo stato c e la 3 allo
stato d, e lo stessoawerrebbeper qualsiasialtra permutazione.La conseguenza,
nel casodi molecoleindistinguibili,è chenel passaredalla sommatoriaestesaagli
elementi a quella estesaagli stati molecolari abbiamo contato troppi stati,
kùnguerei loro livelli
owerossiascrivendog : 4Ùabbiamosoplawalutato Q. Come si vedeall'appen-
dlce 20A2,la trattazionecompletaè tutt'altro che semplice,ma a temperature
decisamente superioriallo zero assolutorisulta cheil fattore di correzioneè 1/N !,
talché,per le molecoleindistinguíbili,
(20.2.7)
Ma quando le molecole sono distinguibili (sicchési debba applicare l'eq.
(20.2.6))e quando, invece, sono indistinguibili (così da dover applicare I'eq.
F i*{*
rola. pervenramoa
(20.2.7))?Innanzitttto devonoesseredella stessaspecie.Un atomo di argon,per
fare un esempio,non saràmai indistinguibileda una molecoladi metanoo da un
atomo di neon.L'identità,però non è I'unico criterio. Se gli atomi, identici,sono
disposti in un reticolo cristallino, possiamoindividuarli uno per uno con un
r . . . .
,<^>
olari: per esempio, se
insiemedi coordinate.Anche molecoleidentiche,una volta tenute ferme in un
reticolo, divengonodistinguibili,e ciò impone I'applicazionedell'eq.(20.2.6)Al
contrario, molecole identiche ma libere di muoversi allo stato gassososono
indistinguibiliperchónon v'è modo di conoscereil fato dellesingolemolecole.In
tiluiscono un grupPo quest'ultimocaso applicheremoI'eq (20.27\lYedremoa tempo debito che cosa
D un gruppo tre volte
questaregolacomPorti.
[iscono alla somma in
Rísposta.
'lrtt
v l0 :7 kg)
2n > 13,348
' : { (6,626 x (100cm")
x 10-'4 ls)2 x [1/(298K) x (1,381x 10 ' 3 JK-1)] I
: { 1 9 1 2x 1 0 2 0m 2 } 3 / :x ( 1 0 - am 3 )
:2,769 x 1026 .
Commento.Ilrisultato dimostrache ancheper una molecolacosìpiccolae a temp€ratura
ordinaria, sqnq qcqgsslblli!9n 10'9 livelli qua4lici.
: - N (1lQ @qlòp)v.
(Si ottieneil medesimorisultatoper Q: qn).I questopunto, com'eraprevedibile
per un gasfatto di particellenon interagenti,ci si rendeconto cheI'energiainterna
è proporzionaleal numerodellemolecole.Per di più I'energiainternaè data dallo
stessotipo di espressione che avevamonel caso della furzione di rìpartizione
canonica,ma questavolia c'è un fattore N, il numero dellemolecolepresentinel
sistema.
Calcoliamoora la derivata
ò (/zxm\31' )
( ò q / ò P ) r : - 1*1l vl
op t\n- p / )
:12nmlh2)3t2 V (- +p ,t'\.
.
Conseguentemente
V (- )B- srzl
N (2nmlh2)3t2
u u (0): (2nmlh21312
Y 19-ztzl
t20.2.10) - 3Nl2p.
in gradodi indicare
B, saremmoimmediatamente
Se,dunque,conoscessimo
20. La tennodinafiico statistita: i coneîti
Commento.llristtltatoottenutoè quasip€rfettamente
in accordocon i valori sperimentali
'4h2f)i 2 v. validi per i gas monoatomici. Quando la struttura delle molecole è più complessa
concorronoa lormare L/ (e pertantoancheCy) alt modi di movimento.Ne tratteremon€l
b molecoladi idrogeno capitolo successivo.
funzionedi ripartizione da
(- pE)
p, : (- x I vÙL@E,lòx\esp
(20.2.11) : (xIpvQ\L(òlòx)esp(ÉE;)
i
:(xlIJVU@udx).
L'espressione su riportata è valida per qualsiasitipo di materialee forniscela
pressioneche si esercitasopra un piano perpendicolareall'assex. Nel casodi un
gas o di un liquido I'orientamentodel piano presceltonon ha rilevanzaalcuna,e
- comesi dimostrapiù avanti- la pressionerisulta identicain tutte le direzioni
Applichiamoa questopunto I'ultima equazioneal casodi un gasidealedi N
atomi.Attraversola Q:rlrlNl possiamosostituirela Îunzionedi rìpartizione
canonicacon quella di ripartizione molecolare,ottenendo
(20.2.12f p,: N 6lAvù@qlax).
Introducendo la forma esplicitadella funzione di ripartizione traslazionale,eq.
(20.2.8)
si ha allora
( 1 ) t
p , - N r xA V t l . , ] " , , - l (^i , . l r z " ^ h ' ' Pv fl
(12îm/h'pf v J
: (Nx Ipv)(rlv)@vlax).
EssendoV: XYZ, la derivatae ugualea YZ, e questoprodotto moltiplicato per
X fornisce Z Ne discendeche
p,: Nlltv.
Perp, e p" si ottieneil medesimorisultato,a confermadel fatto che la pressionee
identicain tutte le direzioni; d'ora in poi si ometterannoperciò i suffissix, y o z
Per il casodi un gasidealep : nRTIV e conÎrontandocon I'ultima espressione
ricavata si deduceimmediatamenteil valore di p:
p: nLlpV : nRTIV
pertanto
(20.2.15)
i
In altri capitoli abbiamo fatto uso sistematicodell'espressione suddetta,ma è
questala prima volta che la ricaviamo formalmente.
3e-
z"-------l
,-------T
l-
a-
L L
L -l_
l- L t_
-- --
fî=3,0 ln=t,o p€=0,1 f|= o,3
q=1,05 q=1,58 q= 1,99 q=3,86
"+ffi
eguagliandole due espressioni di dq,* si può stabilireuna relazionecheuniscela
uaríazíonedell'entropiaalla variazionedi distribuzionedell'insieme :
(20.3.6) rds:(1/N)IErdn.
(20.3.7\
EssendoW*ilpesostatisticodelladistribuzionepiùprobabile,essosoddisfa
all'eq.(20.1.10):
(òlnWlSn)+a - FL:0.
L ultima equazione dunquediviene
ds : (kiN)t ( - d + f E)dnt: (kBlN\L Etdk.
i i
AcondizionediidentificareilparametropconllkT,sitrattaesattamentedella
stessaespressione che ci proponevamodi trovare, eq' (203'6)'
La rjazione dS : dq,-lT confermaI'identità fra I'entropiatermodinarnicae
I'entropiastatistica;il criterio termodinamicorelativo alletrasformàzionisponta-
ne;, dJ > 0, assumeil signifrcatodel tenderedi un insiemealla distribuzionepiù
protabile. inoltre, abbassandola temperaturadel sistemasi abbassail valore di
W e di conseguerzaquello di S, in quanto diminuisce il numero delle
:
distribuzionicompatibilicon l'energiatotale.Al limite dellozero assolutoW* 1,
ondelnWa:0,inquantoesistelln4saladistribuzione(ognielementodell'insieme
si trova nel propri; fivello minimo) che risulta compatibilecon un'energiatotale
20. La termodín!Ìmica stcttistíca: i coficetti 587
I Lt lillerenzaJia calore nulla (al di sopradell'energiaal punto zero).Ne discendeche S tewlea zerocon íl
tendere a zero di T. L'affermazionee conforme al Teno Principio della
termodinamica,in base al quale allo zero assolutoI'entropiadí tuttí i crístalli
perfettí tende al medesimoualore, giir discussoa pagina 126; dovremo peró
apportarequalchecorrezioneonde tenerconto dei cristalli imperfetti(torneremo
sull'argomentoa pag. 613)
Alcunemodificazionie I'introduzionedellafunzionedi ripartizionerenderanno
semplicissimaed utile la forma di quest'espressione dell'entropia.Dato che ci
interessail limite termodinamico,abbiamo un numero di elementinell'insieme
sulficientementegrande da consentire I'applicazionedell'approssimazionedi
Stirling. Da qui
S: (/</N)ln(N!/n1!n, ! ...)
: (È/N)(ln N! - | ln r; !)
t relazionecheuniscela
- (À/N)
(NlnN- N -lntnn+ln)
Lll'insieme:
: (È/N)(Nln N - | r; ln r;).
i
:.*** : -kl(rrlN)ln(nrlN).
l/
,. In tale espressione
canonicoche Il rapporto 4/N misurala proporzionedegJielementidell'insiemechepossiedono
fînsieme
I'energiaE; e la poniamo uguale a p;. L'entropia acquistaIa forma concisa
lèt{a definizionedi S
(20.3.8)
D in misura trascurabile
Fir€ la distribuzionepiù
o alla sezione20.1.La Si può ulteriormenteelaboraretale espressione, conseguendoI'obiettivo di
I quest'ultimovaria in formulareI'entropiain funzionedellafunzionedi ripartizione.Dato che,commet-
dlinsieme.Ciò consente tendo un errore virtualmentenullo, si può sostituireil llz dell'eq.(20.3.7)con il
valore che gli competeper il pesostatisticodella distribuzionepirì probabile,la
proporzionea;/N saràdata dall'espressione delladistribuzionepiù probabilenella
quale ci imbattemmo a pagina 576:
(20.3.9) p1: tf lN: (1lQ)esp ( - ÉE;)
pobabile.essosoddisfa e quindi, essendo
lnp;: - pE;- lnQ,
S: *kG ALpLE'-lo'lnQ)
i ,
: kplu - u(0)l+ k lnQ,
perchéla sommatoriadei p; vale uno e quelladei piEi rappresentaI'energiamedia
(e al limite termodinamicoI'energiainterna).Abbiamo già stabilitocheB: 1/kT,e
tfatta esattamente della
così otteniamo l'espressione,di importanza incommensurabile,dell'entropia
120.3.6). statistica:
Èopia termodinamicae
! trasformazioni sponta-
(20.3.10)
r alla distribuzionepiù
l si abbassail valore di Trattandoun gas costituitodi particellenon interagentisi può sostituirela
qrisce il numero delle
funzionedi ripartizionecanonicacon 4rNl. con il risultatoche
!o zero assoluto14À: 1,
gnielementodell'insieme S : [ U - U ( 0 [ / 7 + f t Nl n 4 - / < l n N !
Ùe con un'energiatotale e poichéil numerodellemolecolepresentinel campione,N: nl, è quasisempre
Pafte ll. Lu srruîîura
s: [U U(0)],'T+nRlnq-À(NlnN-N)
ovvero
nelloiodio
Esempio(Obiettivoll). Calcolirmoil contributoche di all'entropiail moto vibrazionale
considerato ordinaria.
a temperaturil
l\'lett)do.I livelli vibruionali sono egualmenteintervilllati.con separiìzlone parl il
l14.6cm-t. Applichiamo d u n q u e . Tn e l l af o r m : rd a t r d a l l ' e q(. 1 0 1 6 ) e c r l c o l a t eg i i i
nell'esempioprecederle.AppìicheremoS",: ILr,,, Lt,,,(OIiT+Rln4 in base alì'eq
(r0.3.10).
S e g u ec h e I ' e n t r o p i ae
:
S: SrrRrl + rrR tln(2nntkTth' 1' I,' lnt?l+i]
:irR llner I + Inl2ttntkTtFl': I/ lnÍL+lne]
(20.3.13)' : n 4 l 1 l s 5 ' 2 1 2 r l r À T i h ' 9 'tz, ' u t r .
fapprossimazionedi La relazione con la Parte I si ritrova osservando che la variazione entropica che
accompagna I'espansioneisoterma di un gas ideale dal volume I{ al volume I{ e
data dalla differenza fra due espressioni aventi la forma della (20313):
AS : S' - Sr: nR lnaft - nRln aVi
:nRln(hlV)
' . .rr-{ltx, dove aZ rappresenta il complesso delle grandezzein logaritmo. L'espressionenon
differisce pèi nulla da quella ricavata per via termodinamica, e cioè operando
nparlizione I'energla esclusivamente sulle uaríQzionídelle grandezze termodinamiche'
m erplicita dell'entro-
Ermpio (Obiettivo 13). Quale valorc ha I'entropia traslazionaledello iodio gassosoa temperatura
ordinaria e a 1 atmosfera?
nibrazionalenello iodio Metod.o.Si può ottenerel'entropiatraslazionaleconsiderandoI'I2 alla streguadi un gas
monatomicó(i modi <<intrinseci> entrcrannonel conto aggiungendoi contributi di ordine
oo s€parazionePa a rotazionalee vibrauionale)
(20.1.ó)e calcolata già x 10-' ? kg):4211 x 10-'? kg
m(I2):2x 1269x (1,6605
Risposta.
rRln4 in baseall'eq
cosicché
2 3J K 1 )x ( 2 9 8K )
l L a b b i a m oU - U ( 0 ) : ^ 2 n ^ 1 4 2 1 4x 1 0 - ' s k g )x ( 1 , 3 8 x1 1 0
= 1J50. Ne viene che ( ó . 6 2 \6 l 0 3 oJ s l
:2,482 x 1022n- 2.
DI
Seguedall'eq.(20.3.14)che
S " , = ( 8 , 3 1 4 J K - t m o l -'r ) l n [ e 5xi 2( 2 A 8 2x - 1 0 2m2 2 ) 3 1x2
' )l
i f t . : s l x 1 0 - ' 3J K - 1 ) x ( 2 9 8K ) / ( 1 , 0 1 3 2x51 0 5N m
: ( 8 , 3 1J4K l m o l 1 ) l n ( 1 , 9 3 41x0 e )
= 177.8J K- t mol- 1.
Commento.L'entlopiarotazionaleallatemperaturaordinariasipuòcalcolareco
l mol-1. L'entropia totale del
l di traslazionl:contlamo illustrato nel capitolo successivo, e ammonta a 65,9JK
ssivo. materiale allo stato gassoso,ad I atmosferae a 298 K, è la somma dei contdbutl
traslazionale(177,8JK-t mol-1), vibrazionale (81JK-l mol-r) e rotazionale
tEssionitesté dedotte sl JK-'mol ''
( 6 5 , 9 J K - t m o l - 1 ) i,n d e f i n i t i v2a5 2 , 1
[r€ragenti. Trattandosi
c di ripartizlone 4 Per Appendice20A1: i moltiplicatori indeterminati
rpione di riPartizione Supponiamodi voler trovareil valoremassimoo minimo di una qualchefunzione
sarebbe alquanto Plu variabile subisceun
/ àipendenteda più variabili xr, xz,-., x, Quando una
'23. --+
piccólo iocre-entó, xi xi + óxi, la funzionepassaa sua volta da f ad f + 6f in
brione di ripartizione cui
6f : l.xt)òxt.
.tl(òf
In corrispondenzadi un punto di massimao di minima una piccolavariazionedi
xi non apporta alcun mutamento di I onde ó/: Q;
(2041.1) o di miníma:
in un puntodi massima
.r,(AflAòòxt:0.
I )1óxl:s.
l(aflòx)+L(aglah
'
dovela sommatoriasi estendea tutti gli n1,n2,...,con il segno cheindicacom'essa
siasoggetîaalla condizioneI;n; : N Taleespressione si identilicacon lo sviluppo
Dmmiamola all'eq. in seriedi (e-/i" + e-l", + ...f, comeè verificabileapplicando1osviluppobinomiale
I nrt ì
i y + v t ^ - Î { - - ' ' } x ' v r v - r
? {r!(N-r)!J
ípetutamente; allora, per particelle distinguibili:
zione degli altri óx;.
ni, perchéil sistema t2042.2) Q = @-t"'+ e-l", +...f = 4N.
5: -ór1 -ònz- -. Particelleidenticheperò divengonoindistinguíbílilunavolta liberedi scambiar-
bne anchese i ór1, si di posto e allora l'espressioneappenadcavatavienemeno.Quando le particelle
o: il parametro,1è in esamesono molecole ordinarie, esseobbedisconoa un tipo di statisticache e
L o€ll'eq.(20,41.3)si nota come statístíca di Bose-Eínstein, definibilecome segue.
Senr molecole occupano lo stato energetico e1,non importa quali,precisamen-
te,fra le N molecole hanno questa collocazione: essendole molecoleindistinguibi-
li esisteun'unica maniera distinta di far si che n1 molecolestianoin €1,rî2in €2,ecc'
DunqueIa funzionedi ripartizionecanonicaè
(2042.3) Q u u( N ) : l' esp{-l(nrer +n2e2+...)}
rurriBlid
di modo che
(20A2J\ lnz: -lln{l- e-('+/ie'}.
Dunque
(20A2.S) lnQ"u:a1g-21tt{1-e-tr+rte)}.
{1hzlAu)+N:0.
Ma
lnz: -lln{l-e \d+tk't}
-Nln(q/N)+N
- Nlnq - NlnN + N
(2042.11\ - l n q N- I n N ! .
Giungiamo così all'identificazioneQ- qNlNI applicata nel testo.
-
pecedente si ha
Problemi
20.1. L'energiamedia di un insiemedi cinqueelementiè do + d. Ciascunelementopuò
possedere I'energiaEo* j8, in cui j è un intero. Quante distribuzioniesistonocorrispon-
n qui ci limiteremoa denti a un'ugualedispersiorcdell'energiafra gli elementidell'insieme?
rlle alte temperature. 202. Nel priino problemaabbiamocalcolatoil pesostatisticodi un tipo di distribuzione,
tlne molti termini, e ma ce ne sono parecchialtri, tutti di impofianza maggiore.Formulateuna tabellain cui
r+r' >>1 e in tal caso ogni colonna corrispondaall'energiadi un elemento(da 1,ehno a Eo+5é;) e scrivetevi
sotto tutte le distribuzioni compatibili con I'energiamedia éo+d. Incominciate,per
esempio,con 4, 0, 0, 0, 0, I (uno degli el€mentipuò possedere
I'energiaEo + 5é, eli altîl
quattro devolo avere tutti 60] Det€rminateil peso staîisticodi ciascunadistribuzione
[applicando I'eq.(20.1.5)].Qual è la distribuzionepiù probabile?
20.3. Sel'insìemeè costituitodi 9 elementiincominciamoad awicinarci alla condizionein
cui le medieacquistanosignificatotermodinamico,pur essendosuscettibilidi trattamento
numericoed esatto.Formulateuna tabelladelledistribuzioniper N = 9, energiamediade
simazione di Stirling,
+ 6, come pnma.
20.4. Prima di ricavarei pesi statistici della distribuzionenell'insiemeN=9, osservate
quelli formulati nella tabellae cercandola forma (esponenziale>- cercatedi capire
quale fra Ie distribuzioni risulterà la più probabile (e avrà pertanto il peso statistico
maggiore)Calcolateora il pesostatisticodi tutte le distribuzioni(chenon è il lavoraccio
ch€ potrebbe apparire a pdma vista) e identificatela distribuzionepiù probabile.
205. La distribuzionepiù probabileè caratterzzatadallatempeldfurddel sistema,ma qual
I testo.
Porte II. La struttura
úo di quasitutto ciò che 20,20,Siamoora in condizionedi esplorareun caratterepeculiaredei sìstemia due livelli.
a'anno dedicatiesclusiva- Supponeteche con un qualcheartihzio riusciamoa invertire le popolazionidei livelli di
tc di manipolarla,mentre spin (i metodi per farlo in efletti esistonoe si applicanonei laser).Nello stato energetico
rominciare dite per quali superiore ci saranno allora piu elettroni che in quello inferiore. Trattandosi di una
cc | -\'!: (a)un campione condizionedi non equilibriola distribuzionesaràben lungi dall'essere quellapiù probabile.
lil nrdesimo campionedi A dispetto di ciò possiamo sempr€ - formalmente- esprimereil rapporto delle
r,tctghiaccio,(f) un gasdi popolazioniin funzionedi un unico parametroe continuarea chiamarlo,se vogliamo,
<temperaturan.Dimostrate che una temperaturabiflatta dev'essere inferiore allo zero.
Quale (temperatura> corrispondea (a) I'inversionedella popoluione di equilibrio a
ce di lolume I/. Qual è la 298 K, (b) I'inversionedella popola-:rione di equilibrio a l0 K, (c) I'inversionetotale, con
tcl 10000K, (d) 0 K, selo tutti gli elettroni nel livello di spin superiore?
20,21,In quali circostanz€
è lecitoo comunqueha sensoparlaredi temperaturenegativein
in traslazionaleè valida rapporto ai sistemia tre livelli?
tii Quando viene meno
a-a e propria, eq.(20.2.5)? 2022, Passiamoora alle relazioni che legano I'entropia alla funzione di partizione,
E affinchéla funzionedi incominciandocon il ricapitolarc brcvementeil ruolo della funzione di ripartizione
dore esattodellafunzione canonica8. Qual€entropiaspettaal sistematrattato in riferimentoall'insiemecanonicodi
9 elementidi cui al problema 20.3?
Obiettivi di apprendimento
Dopo avere studiato attentamentequestocapitolo dovresteesserecapaci di
(1) Calcolareil contributotraslazionalealla funzione di ripartizione molecolare
[eq. (21.1.4)].
(2) Definire il numerodi simmetriqdi una molecola(pag. 599).
(3) CalcolareiI contributorotazíonalealla funzionedi ripartizione molecolarea
bassatemperatura[eq. (21.1.5)]e ad alta temperatura[eqq. (21.1.7)e (21.1.8)].
(4\ Calcolareil contributouibrazionalealla funzionedi ripartizione[eq. (21.1.10)].
(5) Calcolareil contíbuto elettronicoalla funzionedi ripartizione [eq. (21.1.12)].
(6) Correlare con la funzione di ripartizione l'energía interna [eq. (21.2.1)],
I'entrcpia leq. (21.2.2)1,I'entalpia leq. (21.2.5)),la funzione di Helmholtz leq.
(21.2.3\le la funzionedí Gíbbs leq. (21.2.7)1.
(7) Correlare la pressionecon la funzione di ripartizione [eq. (21.2.a)].
(8) CalcolareI'energiamediadei modi di moto molecolare(pag. 606)
(9) Enunciareil teoremadell'equipartizíone (pag. 607)
(10) Applicareil principio di equipartizioneal calcolo dellacapacitàtermîca(pag.
609)
(11) Calcolarele capacitàtermichea bassatemperatura[eq. (21.3.17)].
(12) DefrnireI'entropiaresíduae calcolarlain rapporto ai sistemidisordinati(pag.
613)
(13) Correlare la costqntedí equilibrio di una reazione con le funzioni di
ripartizione molecolari dei reagentie dei prodotti [eq. (21.3.5)].
(14) Applicare i dqtí spettroscopici al.calcolo della costantedi equilibrio di una
reazionechimica (pag. 615).
21. La termodinamica statistica: iI meccanismo
rca:
Introduzione
e esserecapaci di Il capitolo precedentee servito a disegnarei &gdeqrggli_&lblglogirymi9a
ùaizione molecolare statistica
e abbiamovistocheil concettocentraleè la funzionedi ripartizioneQ,
l"ta ta q pgCslbilq1:gelqre lS funzioni- termodinamiche U ed S. La
D\ d'incontro fra la
sDettroscopia e la teoriaquantistica. gBcchése ne può calcolareil valorea una
lizione molecolarea
data temperaturabas4ldgli s_udgll s_pgllltoscopici o su parametriquali le massee
l ( 2 1 . 1 . 7e)( 2 1 . 1 . 8 ) 1 . le--i65tanti dì forza. e poi da 0 si può paj;sare3_!isavare_g_qd_S.
bone [eq.(21.1.10!. Nel capitolopresenteindagheremosul modo di metterea frutto la termodina-
aione [eq. (21.1.12)]. micastatisticaper trattarei problernidi interesse chimico.Ciò comportala ricerca
tema leq. (21.2.1\), di una via che permettedi calcolarela funzionedi ripartizionepartendo da un
e di Helmholtz leq. insiemedi dati spettroscopicio di costanti molecolari.I problemi dei quali ci
occuperemocomprendonoil calcolodellecapacitàtermiche,delleentropiee delle
q. 12t.2.4)1. costantidi equilibrio; nel risolverli scopriremoche esistonopunti di vista nuovi
(pag. 606) dai quali considerareil significatodelle proprietà menzionate.
traslazionaleI'avevamogià ricavataa
Iì contributotraslazionale.La funzionedi ripartizione
Pagina579,eq. (20'2'8):
t2 V'
(21.1.3f | : (2nmlh2 Bf V : (2nmkTlh2)3t2
di volume Iz' Se ne può
È valida per una molecoladi massam in un recipiente
ricorre assaidi frequente) scrivendo
semplificarel'aspetto(l'espressione
(2r.1.4)'
il valore di
(r è la letteragrecatau) Si osserviche 3ll'i112lzarsidella temperatura
rendeaccessibile un gran numero di stati quantici'
4 si "t*u att'iin*to, giacchési ossigenoracchiusa in un
Anche a temperaturaambiente,per una molecola di
volumedi 1obcm3' qr- 2 x 1o2a'
I l c o n t f i b u t o r o t a z i o n a l e . U n o d e i m e t o d i p e l c a l c o l a r e . 4 , c o n s i s t e n e l l ,fornisce
i n t r o d u la
rreivalo
che
sperimentali dei tivetli energetìcirotazionali nell'espressione
poi la somma numerica degli
funzione di ripartizione rotJionale' eseguendo
esponenziali. va tenutàpiesente
'P"' che alla medesim-a energiapossonocorrisponde-
gli stati
i"'più tt",i rotazionali e'"tpio, nel casodelle.molecolebiatornìche
I'energia dipende solamente da
sonocontraddistintidai numeriquanticiJ, M, ma
'I dato' esistono per ctascun
ilp"g. +Ssl Esistendo2J + l vilori di M per ogni
d"llu medesimà energia. Dunque la funzione di
valore di J,zJ+I-rtu,i
riPartizionerotazionaleè
(21.1.5) q': I esp(-BE|\:L@ + l)esp(-pE' )'
'I'M
in questa somma
rischio dal quale guardarsi è l'errore di includere
Un altro -É-".
tener presente che una
,."p"pt it",i. pontà piuito'to delicato; bisogna
molecolabiatomrcaetelonucleare(comel,HCl)puòcertamenteplesentarequa- può
biatomica
lunque valore di J, mentre una singola .molecola ,omonucleare
difftcile tener
nonè
;;l;;.;i" uatol al 'l pari o dilspari Fortunatamente
tantoelevata
a teàperatura il
da assicurare
:"ffi;i"ffi;;o-pìi.-io"t .
rotazionali; ci limiteremo a questo caso'
"-î;;;;;i"*ìra di molti livelli
oopotu-"nio è talments
i livelli energeticirotazjonali di molte molecole
gran numero di livelli risulta
pi#it:i;;,;ó"ruto,u otoittutiu o superiore urì
- 1' mentre le costanti rotazionali
Dooolato.A temperaturaorclnaria k? à00 cm-
10'6' 0'04' 5'2 e
#í#em;;tecolg ài1161, 1,, cH' s co2 sono rispettivamente
molecole non più leggere
O,: "--t. Seci limitiamo a prenderein considerazione
quella ordinaria,allora saranno
di ouellemenzionatee temperarurenon inferiori a
21. La termodinaniLa statistica: il meccanísmo 599
Non compare invece il fattore 1 nel caso delle molecole biatomiche eteronucleari,
rll'introdurre i valon quando cioè la rotazione di 180' dà luogo a una nuova orientazione (HCl - CIH).
ssione che fornisce la Possiamo mettere insieme dette conclusioni scrivendo
somma numerica degli
ia possonocorrisPonde-
rle biatomichegli stati
(21.r.6) , ' ' , , o , t - , r , t -I r e s p l l E i l d J .
ia dipendesolamenteda
[o. esistonoPer ciascun in cui il numerodi simmetriao assumeil valore 1 per le molecolebiatomiche
lurque la funzione di eteronuclearie 2 per le omonucleari.
Un problemaanalogosorgeancheper altri tipi di molecolesimmetriche,ma
potremo sempre correggereI'integrale esteso a.I mediante un numero di
simmetriachepermettadi evitareil falsoconteggiodei livelli energetici.Nel caso
dellemolecolelineari rimaneappropriataI'espressione precedente,in quanto esse
hanno proprietà rotazionaliidentichea quelle delle molecolebiatomiche:per la
O a rcmperaturaordinada' COz o :2, mentre per I'OCS o : 1. In molecole di maggiore complessità
crmirc. I Ìivelli energettct potrebberoriuscireindistinguibilipiù di dueorientazioni.Per esempio,mentreper
l'HzO o:2, per l'NH3 o-3 e per il CHz:CHz o:4. Talota il numero di
-t Formuliamo simmetriapuò essereassaielevato:il benzene,per esempio,presenta12 orienta-
|= 0.05111.
zioni equivalentie d: 12 (pervederecome si determinao si guardi ai problemi)
L'integrale che figura nell'eq. (21.1.6)è risolubile e si possono formulare
r 8 9 1 0 esplicitamentele funzioni di ripartizione rotazionali delle molecole lineari,
5ó 72 90 110
' 0.057 0,025 0,010 0,004 comprese quellebiatomiche.Come si è stabilitoa pagina495, Er:BJ(J+1),
17 19 21 dove B rappresentala costanterotazionaledella molecola ed è legata al suo
15
momentodi inerziada B:h2l2l. Ne vieneche
tL a 19.9e quindiq': 199
(21.1.8)
(2r.1.9) a':lesp(-Be;).
j
s":d0)qQ\...
dove 4'(K) rappresentala îunzionedi ripartizionerelativa al modo normaleK-
esimo.Abbiamo con ciò un criterio per calcolaredirettamentela funzione di
ripartizione a partire dai dati forniti dalla spettroscopiavibrazionale-
Fintantoché I'eccitazionevibrazionale non è eccessivaè lecito adottare
l'approssimazione chele vibrazionisianodel tipo armonicosemplice. In tal casole
eniigie vibrazionali sono date dall'espressione Et: +
A ilha' i :0, 1, 2, ", dove
t:1k1U1trt, essendo k la costante di forza della vibrazione e p la massa ridotta;
tale risultato si trova discusso a pagina 509.Misurando le energie dal livello del
punto zero i valori permessisono E,:jlta. Applicando poi l'approssimazione
àrmooica riusciamo ad esprimereli funzione di ripartizione vibrazionale in
manierasemplice:
^t Y
s' : LesP | - i h@0l : lle-
(21.1.i0)
21. Lo termodinamica statistica: il meccan$mo
la funzione di ripartizione
Quando la molecola possiede parecchi modi normali
'i.*l:11 vibrazionale totale si Îorma moltiplicando fra loro espressionicome la precedente,
owiamente introducendo i valori appropdati delle frequenze vibrazionali relativi
a ciascuno dei modi Presenti.
Esempio(obiettivo 4) I numed d'onda dei tre modi normali della molecoladell'acquasono 3656,7,
i fetene a temperatura 1594,8e 3755,8cm-r dspettivamente. Qual è la funzionedi ripartizionevibrazional€a (a)
298K, (b) 1s00K?
r'
dooali sono A:4,828, Metodo. Apphchiamoa ciascunmodo l'eq.(21.1.10|A 298 K ftT/hr è ugualea 207'2cm
o funzioned:LA, B e C 1
e a 1500K vale 1043cm
,drìente per I e Per C
Risposra.Formuliamo la tabella s€guente:
wa ordinaria kTlhc:
modo: Vz V:
@lcm ' 3656,7 1594,8
'7,'t0
3755,8
(Í@lkTUqsK 16,65 18,13
(hrolkT \tt** 3,506 1,529 3,601
qj (298 K) 1,0000 1,0005 1p000
I energ€tlclsono Poco K) 1p31 r,2't7 1,028
.ti(1500
b-ote risultino PoPolati
vibrazionale
La funzionedi ripartizione è 4:4\4'zQ'tA 298K q' : 1'0005;
complessiva a
1500K q": 1,353.
fine generale che alle Commento. Le vibrazionidella molecoladell'acquasono di frequenzaelevatae a
s:ione di ripartizíone temperaturaordinariale molecole sonotuttevirtualmentenelpropriostatovibrazionaÌe
nbn.allo che sePara t foniamentale.Anche a 1500K ci si di
discosta poco da questasituazione'
úi- circostanza che si
o di molti stati. In molte molecolele frequenzevibrazionalisonotalmenteelevatecheúroB>>1'
1,
Per fare un esempio,la frequenzavibrazionalepiù bassadel metanoè 1306cm
niche Ia funzione dt sicchéa temperaturaordinaria haB - 6' Gh stiramentiC H cadono di norma
crrgetici vibrazionali nel campo 2850-2960 cm- 1,cosìchea temperaturaordinarìaltaB - 14 ln questi
può trascurareal denominatoredi q" (peresempioe-6 - 0,002)
casiespi- fic.,B1si
e la funzione di dpartizione vibrazionalesi riduce a 4'- i'
(21.1.11) a": r.
r al modo normaleK-
rmnte la funzione di Questorisultatoammetteun'eccezioneimportante,esitrattadelcasoincu
statolondamentaledell'atomoconsideratoèdegenere(valeadirechepi
úbrazionale.
dell'atomopossiedonolamedesimaenergia)'SeglistaticorrispondentiallaS
iYa è lecito adottare
energiasono in numero di g, per cui lo stato fondamentalesi presentag 'olre
remplice. In tal casole
ìl valore della funzione di ripartizione è
tlegenere,
lftr. j : 0. 1, 2,...,dove
r e p la massaridotta;
e eoergiedal livello del 121.1.121
poi l approssimazione
Nei metalli alcalini,per fare un esempio,gli stati fondamentalisono costituiti da
úzione vibrazionale in -
doppietti,sicché- in assenzadi campomagnetico g:2 (rl che corrispondea
due orientazioniisoenergetiche dello spin elettronicospalato)
Anchealcunemolecolepresentanostatofondamentaledegenere, mentrepoche
altre sono cafàtlefizzàteda stati elettronici eccitati che si discostano pochissimo
a dallo stato fondamentale.Uno di questi casi è I'ossido di azoto(Il), NO, che
r caso:la disPosizione
possiedela configurazioneelettronica ..21 (si veda il diagramma di pag 4l'4'
| @mpete all'oscillatore
àggiungendoagli orbitali 15 elettroni) Lo spin dell'elettrone z può allinearsineìlo
i6so modo e fornisce:
,é-r.o i"nto dàl momento orbitale o in sensoopposto e da ciò scaturisconoi
quattro stati illustrati in figura 21.1.Questi quattro stati si suddividonoin due
gruppi: I'energiadella molecolai cui momenti orbitale e di spin sono paralleli
iuperu lieuementequella cafallertzzaladall'opposizionedei due momenti(in virtù
602 Parte II La ntutttull
F"'
f,,,
F i g L u a 1 1 . 1 . ( ; l i r t d t i L ' l t t l t n n lJi l l l i r sí ú r r l i ' r : o r r r l l l l '
il livello
cleLl'accoppìamenttr spin-olbita. pllg 39l) l prirni duc-stlti costituiscono
'f[., '. gli altr-ìdtLeil livello ]ll' ' Non lasciamociturbare dir
.h;,i.1.;," ct,u
l e i r c j c l e t t l o n i cdr c l l\ O '
L r J - \ L en L J l r , / i , , 1qìtit c e l t ee , ' t r l . et ' l r e l t i e l ì i e n c
ò doppianenÎe dcgeneree
iif,r.r*,i ,t ftgtLr.rll l. sont' tiilr che lo stattr infèriore
degenete si innalza sopra al prino di
che qucllc,suicri,lle. lLttchesstrcloppiamente
'.
lll cm
---Lo
può ticlvarc nel modo che
fun.j,,na c1iripartizlorleelettronjci!delì'NO si
con a, ' ed i:" e sclivcndo tr ' :0 e
,"gua. óarisn"n.to le energictici tluc livelli
l r rt : r i . s i g l l l l l g e! !
1. TrtLsltt:iottc.
'
Ll: rl'. t : l]:tnkT h])3
: , r \ / ;'1
r , m r : 1 , 8 i j 0 0 r , 1 9 : "1 f ' K |
r , , ' . . , \: . r ( A T ,1 a t m ) : 0 . 0 2 5 6 2 l T ' ' K ) s ' r , \ 1 , r ' : .
2. RrtLt:irne.
(a) N'lolecolalineare:
q' : \1: o) l2lkT, /t: I : kT t Bo
1)'
: 0 . 6 9 5 2 1 1o ) ( T K ) i i B c m
q' : (1tti 1i o) ll2l \kT i h' ) Q I skTI h1) {2I &T i h2Dl |2
:0/tzlo) l.kTl312 (llABC 11t2
:1,0270(lio\ (TlK\'t'Il(Atcn-') (.8tcm- I ) (C/rcm I)lI12
A r:298K kTlhc:207,20 c m -\
A T:500 K k T l h c : 3 4 7 . 6 5c m I
A T:1000 K À T l À c : 6 9 5 . - ic0m r
A î:1500 K k T l h c : 1 0 4 2 , 9 5c m 1 .
( 2 1 . 2 ). 5 H - r1(0): * {î1nQlîfl}}v
+ kw (îtnQlèV)r.
S i c o r r p l e t a i ì g r u p p o t l c l Ì c I u n z i o n i t e t n t o d i n a m i c h et r o v l n d o i i r r o d o d i
calcolare la fun:íone rlì Gihhs. G. pagiÍìa 1:1. Esscndo
G:H-r.S:L +t)l T't.
I t(ì\'liì nlo
Nel caso di un gas ideale {tuttavia conposlo di moÌecoie aveÌìtl una loro
Inntìnzitutto
è suscettjbjledi considerevolesemplificazione.
strrÌîtura) l'espressione
pl'si può sostituire.nella deÎinizionedj G, con nRT: dopo di che.introducendole
espressionirelative ad U ed S:
G - G(0): - ÀTlnP + ttRZ
'rNl si ha
Sostituendoora Q con .i
C-C(0): - r r R f l n t qN t .
l 2 t . 2 . )7
dove À : iil. Come si vede si puc\ utìlizzate dircttall'ìentela funzione di
riparîizione rrolecolare per calcolare la Îunzione di Gibbs, che è la Îunzione
principe della termodinamica chlmÌca.
Tutte qùeste inìportanti relazioni sono state riunite ncl Box 21 1.
N e l c a s oQ - q \ ( m o d ii n t e r n i a, d e s e m p i o
rotazione.l
U'- U'(0): - N (îtnq'lîp)r
s': IU - U (o)flT + nRlnqi
C G l0): rRf In17.
- . . r . r l cl a r e l a z i o n e
In generale,per particelleindistinguibili non interagerti,
- , tt)tl elsd PUre Q : { q " " q ' f I N t : [ ( q " " f r ' N ! ]( q ' ) * .
, : : i l c q u c s tl m p o r -
- PI c notando Dunque
jrokh=s+sì, u'''"r'-u+uj, crr.
Ne vienechc
. F .( 1 5 0 0 ) :- R ì n( . 1 "N )
: - ( 8 . 3 1 : Jf K I m o Ì r ) l n ( 6 . - 1 x4 61 0 " ' 1
: 1 0 6 . 8 J K' m o Ì ' .
- . lrL fituzione di
' -hc e la funzione Comtnenl,t. Il valore lermochimicoè 211.71JK rmol r. La discrepanza si può
solidaallo zero assolutosia nulla.Si veda
asclivereall dssuntochg I'entropiadell'acclua
oltrc.
il ,\ I l.l.
21.3 Le applicazioni statistica
della termodinamica
Dalla conoscenzadei livelli energeticidelle nolecole siamo oramai in grado dì
rìiavare qualunquc proprietà termodinamica: abbiamo dunque luso la termodi-
namjca con la spetlroscopia.lllustreremo in questa sezionc come efÎettuareil
calcolo relativo a quiìttro problemi importanti: il principio di equìpartizione.Ìe
capacità termiche, ie entropie residue e le costanti cli equiiibrio. Nol sono
certamentele sole applicazionidella terl,l.rodinamicastatistica,altre ne incontrere-
mo alla Parte III.
Pofte II. La tultura
\t'): -llrq'llòq'.òFl
con
{ - ÉBJ("/+ 1)}.
s':U,@ + 1)esp
J
i modi,
T:tlol++t@l
lultl
(la componentez non compareper la mancanzadi momento di inerzia intorno
all'assedella congiungentegli atomi),doveI rappresentail momentodi inerziae
cu, ed cousono le componentidella velocità angolare.Ci rendiamoconto che itl
cotispondenzadel límite clas.sico si pervieneall'energiamedia ÈT attribuendoa
ciascunodei duetermini quadraticiil valore di ]/iî La possibilitàdi estrapolareil
risultato suddettoalle molecolenon lineari, suscettibilidi possederetre modi di
re dalla funzionedi rotazione,lasciaintuire che I'energiarotazionalemedia dovrebbeammontarea
rdosi.consideriamo tkl Lo si può confermaremedianteI'eq. (21.1.8).
ioni. A pagina 581 In corrispondenzadel limite classicol'energicuibrazionalemediaè prevedibile
:r una molecoladi (stiamoparlando di temperatureelevate)formulandol'espressione classicadell'e-
nle media è nergra:
E:T+V:!mu2,+lkx,,
e notandola presenzadi duetermini quadratici.Ciò fa pensarea un'energiamedia
di 2(+kT\. Ma siamo nel giusto quando attribuiamo quote di energiaidentiche
tanto alla forma cineticaquanto alla forma potenzialedell'energia?La rispostasi
può ricavare eseguendoil calcolo esplicitamente.Per l'oscillatorearmonico la
o dalla massadella funzione di ripartizione esattaè
da con I'aflermazio-
- per i gasideali - (21.3.6)
1 - esp(- haP)
rticella e lègataalle e dunque, essendo
- ha esp(- haB)
(aq'laP): - '
{1 esp(- ltroB)}2
c all'energiamedia
troviamo
ii che figurano in
rin esame I'energia f espr-ú,oÉt I
ùuÌtato di portata t2l.l.7) (t')- h-4, - t.
(|-espl-/lúJp,J
quadraticamedíqdi unadistibuzione.
Figura 21.2, L'energiamediae la radícedell'energia
G) : Lp ri : $l ùl ej esp(- Bt')
(- P€,
: íl q)l@' I aP')esp
: (lù (a2qlò82)v.
Conseguentemente
la fluttuazionedell'energiae legataalla funzionedi ripartizio-
ne da
(21.3.e) - (1lq\2(aqlapfr,.
òe2: (1lq\ (d2qlap2)y
Possiamoillustrare I'applicazionedi tale espressioneprendendoin esameun
oscillatorearmonico.Dato che I'eq. (21.3.6)forniscela funzione di ripartizione
esatta,dillerenziandodirettamenteotteniamo:
ha esp(- )haB)
(21.3.10) 6e:
| - espl- hto?)
e la dipendenzadi tale furzione dalla temperaturaè illustratain ligura 21.3:si noti
come allo zero assolutoóe: 0, essendotutte le molecole nel proprio stato
vibrazionalefondamentalee quindi essendonulla la dispersionedelleenergie.Ad
21. La teflnodinamica statísîrca: il meccanismo
a
L t o bolle
0 | 200 400
TIK
s,
Figura 21.5. La copacítò temie di Alta temperatura Bassatemperatura
un totatorc impeilito ad a[ta e a bassa
temperatur4.
0,2
0,1
0,0
h@lkT
2 , Atomi(t)
t+rotazione
traslazione
dissociazione
r a titolo esemplificati- L'entropia residua.L'entropia si può ricavareda misure spettroscopiche così come per via
Elure diverse). (si
calorimetrica veda al cap.5,pag. 124:).In molti casil'accordo è ottimo, mentre
qualchevolta il valore sperimentale risulta inferiorea quello calcolato. Una delle
r'lm'C. spiegazionipossibili è che lo sperimentatore non abbia colto l'esistenza di un
cambiamentodi stato ed abbia quindi omessodi tenerconto di un termine pari a
I'eq.
l(D C. applichiamo
LHIT, dove AH è l'entalpia di transizionee T la temperatura alla quale la
transizionestessasi verifica.Un'altra possibilitàè che ancheallo zero assolutoil
r&ioni non vienealcun solidopresentiun certogrado di disordine.In un casosiffattoI'entropiadel solido
rperadì granlungakT (a
allo zero assolutoè maggioredi zero e prendeil nome di entropiaresidua.
lr
Si può comprendereI'origine e l'entità dell'entropiaresiduaconsiderandoun
cristallocostituito di molecoleAB, doveA e B hanno dimensionicomparabili.La
r discrepanzasi può in differenzadi energiafra le disposizioni...ABAB AB A8... e ...ABBA AB BA...può
esser€talmentepiccolache le molecoleadottanonel solido,indifferentemente ea
di ripartizionerotazio-
caso,I'una o I'altra. Dato che la solidificazionenon è un processo infinitamente
lento, può accadereche la configurazionedisordinata venga (congelata) e
permangaancheallo zero assoluto.
i puó tentaredi capirlo L'entropia che scaturiscedal disordine residuo si può calcolare ìn base
frrrzionedi ripartizione Îondamentaledi questa grandezza:
all'espressione
S: (klN)tnw
al limite N- co. Supponiamo che siano ugualmenteprobabili due diverse
orientazionimolecolarie che il nostro campionecontenga ú molecole.In un
elementodell'insiemela medesimaenergiaè conseguibile in 2" manierediverse(in
Hl'energia,pagina608, quanto ogni molecolapuò assumere due odentazionie di molecolecene sonoN}
Gli elementidell'insiemesonoN, e ciascunopuò prenderecorpo definitamentein
2x modi differenti.In definitivail pesostatisticodelladistribuzione(numerototale
dellemanieredi conseguirela medesimaenergia)è (2Nf. DunqueI'entropiarisulta
D indipendenti,questa
S : ( f t / N ) l n ( 2 N P k: l n 2 N : N k l n 2
bnza delle fluttuaziom
(21.3.2O) : nRln2,
eppiamo che allo zero
úe Ia capacitàtermica con nL : N. Da ciò deriverebbeun'entropia molare residua dr Rln2: 5,76
ú'aelevatail campo di JK I mol-1 per quellemolecolecheallo zero assolutosonoin grado dì adottare
Po e II. La struttura
e quindi
S-(0):49JK lmol-'.
Il dsultato è esprimibilenella forma S- (0): R lnn, identificandon con esp[S, (0)/R] :
: esp(4,9/8,3):1,8.
21. La temoàinamica statisrica: il meccanismo
prossimativamente di
g
1
I
i eflettuati mediante
oppiatea formare un
sommatoria
estesaagli stati energetici
ei di B:
Nu: I n,: (N/q)lesp(-Bei).
idiB b
: (Naul4)esp
(- pAE6).
La costantedi equilibrio della reazioneè dunque
(21.3.2la)
B, la costantedi equilibrio è
I colcolodell'equilibrio.
(21.3.22) K - (kTlE)esp(-LEolkTl.
Si può sfruttareil risultatoper vederecomesi modifichila popolazioneriducendo
AEo mentre si mantienecostantes. Quando AEo è grande domina il termine
espànenziale e K - 0, ciò cheimplica all'equilibriola presenzadi pochissimoB' Se
AÈq,pur rimanendopositivo,è piccolo,il valore di K può ancorasuperareI'unità,
e cil'riflette la prevalenzadi B dovuta al gran numero di stati accessibili.Se si
cambiala temperaturamantenendocostantigli intervalli energetici,si può fare lo
stessoragionamento.A bassatemperatural'esponenziale è approsslmatrvamente
oguale a ,ero e di conseguenza K - 0, il che vuol dire che il sistemarisulta
cóstituitoquasiper intero di A. Ad alta temperaturaI'ssponenziale si approssima
all'unità, mentré il fattore preesponenziale è maggioredi 1, ciò che riflette la
prevalenzadi B. Ci rendiamoconto cheper il solofatto di possedere tanti stati che
sirendonoaccessibili,Brisultafavorito,all'equilibrio,dall'innalzamentodella
temperatura.
óon l'usuale trattamento chimico dell'equilibrio,basato sulla funzione di
Gibbs e sui potenzialichimici dei reagenti,non abbiamo stabilito sin qui alcun
cione di ripartizione contatto, méntre tanta parte I'argomento aveva avuto nella Parte I Questo
legameessenzialefra spettroscopiae termodinamicasi può stabilire partendo
dà-lleespressionidella funzione di Gibbs illustrate nella sezioneprecedenteLa
ragione principale per cui abbiamo dtenuto di aprire questasezronecon una
ipartizione,ma non si digressionedall'argomentoè che volevamo mettere in luce il collegamento
rcùéle energreei sono profondo che esistefra le due angolazioni.
qio coincidecon lo A pagina604abbiamoricavatouna relazionecheesprimela funzionedi Gibbs
!! l'energia minima di un gruppo di molecoleindipendenti,
Frntervallofra i livelli
G - G (0): - nRTln(qlN),
e sappiamoche il legameîra Ko e Ia funzionedi Glbbs standarddella reazione'
LGl, vacrna 226, è
AGS: RT ln Ko.
Non rimane che combinarefra loro quesh componentr'
Innanzitutto occorre la funzione di Gibbs molare, perciò poniamo N:l'
t x w Inoltre occorrela funzionenel valore standard,quindi bisognariferirela fuzione
di ripartizionemolecolarea 1 atmosferadi pressiàne:indichìamolacon 4e Poiché
trio K semplicemente adipenderedallapressioneèSolamentelafunzionediripartizionetraslaziona
t dai dati spettroscoPl- (meàianteil volume i/ chevi figura),calcoliamoq con V: RTIQ atm) per poter
done in modo che K trovare qe. Per il componenteA avremo
cssioni. Per esemPio,
(2r.3.23) cf. - cA:. (o): - Rrln(4Aelt).
or relativa ai modi
La costantedi equilibrio della reazioneAìB è dunque
- RTlnKo: cf;. + Gf. (0)- Gi' (0),
cf;- : - RTln(cuel4^o)
e perciò
-
(2i..3.24\ lesp{ - tG8. (0) Gf. (O)l/Rr},
K, : 14,o/qoo
e
Dnsideriamo un caso e quandoci si rendecontocheG3.(0)- Gl.(0) equivalea uf -(0)- uA:.(0),
chà si può scriverlaAEo, riotteniàmo di
I'espressione prima Per una reazione
I temp€raturain esame
rro di livelli energetici genericacome
rione di B e identicaa A+B=C+D+F
dc,con quellaproPria
possiamooraîormularesubitol'equilibrioricorrendodirettamentea]le
i e i c i n q u ec o m p o n e n l i :
r i p a r t i z i o n em o l e c o l a r d
& : (s*'"'/4R!)"sP
(- DF/R?)
_ 4ri" (RTll esp(- DSIRî)
atm),
Lt " ^,(RTI 1 atm)dN".41",
3)' esp(-70,4/8,31)
_(kTl1 atm)x 4 x (6,553x 103'm
(1,854x 1033m-3) x (224'/\x (4,89)
: (1,767x 102sm- 3)x (kry1 atm).
Poiché
& " / 1 a t r n : ( 1 , 3 8 1x 1 0 2 3 J K 1 )x ( 1 0 0 0K / ( 1 , 0 1 3 2x5 1 0 sN m - r )
: 1 , 3 6 2 6x 1 0 - 2 5m 3
troviamo
Kp:(1,767 x 10' s m 3)x (1,363x 10-' s m3):2,408.
Commento. Slbadi chequestomodo di procedereporta a calcolareKo. VolendoIa costante
di equilibrio espressa
in îunzionedellaconcentrazion€
dovremmomodificareI'espressione
di K. Si veda la discussioneche precede.
21. La termodinamica stalistico: il meccanismo
midiA+Bequellidi Problemi
21.1.Calcolarela funzionedi ripartizìonerotazionaledell'Hcl a (a) 100K' (b) 298 K, (c)
uilibrioin fasegassosa 500K, basandosisull'approssimazione valida per le alte temperature.
:i: 21,2, Lo spettrorotazionalepuro dell'HCl presentanelìemicroonderighedi assorbimento
allefrequenze segueoti 84,75,105,93,
(in cm-1): 21,19,42,37,63,56, 148,31,
l2'7,12, 169,49'
190,68,211,87, 233,06, s
254,24,27 13,296,62,317,80,338,99, 3 60,r8,381,36,402,55,423,74,
444,92,466,11, 487,30,508,48.Calcolarela funzionedi ripartizionerotazionalea (a) 100K,
(b) 298 K, per somma diretta.
rcarabili dallaconoscenza
r- Sullabasedei dati sotto
l.t î)- H. (0 K), (b) alla 21.25,Determinateil contributoelettronicoalla capacitàtermicadelvaporemonoatomrco
r a iù10 K. Procedeteper di sodio dalla temperaturaordinaria a 5000K.
2126. ll sodio bolle a 1163K, fornendo un vapore costituito sia dal monomeroche dal
dimero.In basealla funzioneenergialibera Fo(1163K) per gli atomi e per le molecole,
e la ptoporzionein cui è presenteil
calcolatela costantedi equilibrio della dimerizzazione
rs
dimeroal punto di ebollizione.Tenetepresentechelo stato elettronicodellamolecolaè un
3 1.
singoletto,B = 0,1547cm- 1, o : 159cm- Quale esperimentosi potrebbeconcepireper
4t 197 confermarela previsioneche emergeda tale calcolo?
Parte II. La struttuta
Obiettivi di apprendimento
Dopo averestudiato attentamentequestocapitolo dovresteesserecapaci di
(1) Ricavarela condízionedí Bragg rela]rvaalla dilfrazione feq. (22.1.1)1.
(2) Contrassegnare i piani di un reticolo cristallino mediantegli índici tlí Míller
(pag.628).
(3) Illustrare tl Metodo dí Laue, q:uellodl Bragg e quello di Debye-Scherrer, îufti
concernentil'analisi della struttura cristallinaper mezzodei raggi X fBag.629\.
(4) Assegnare un índicealleriflessionie identificarela natura dellacellaelementare
in basealle assenzesistematíche rilevabili nella ligura di diffrazione(pagg.631-
632\
(5) Collegarela struttura dei reticoli semplicicon I'intensítàdelle riflessionidei
raggt X bag. 632')
(6) Definire il fattore di struttura Leq.(22.3.4)1, collegandoloa intensitàe densità
elettronicheleo1.Q2.3.7)1.
(7) Illustrare il significato del problemadellafase (pag. 638).
(8) Descrivereil procedimentodell'analisistrutturalemedianteraggi X (pag.640).
(9) Illustrare gh ímpacchettamentî compattídi sfereidenticheche vanno sotto i
nomi di esagonale, cubíco,a corpo centrato(pag. 642).
(10) Enunciarela regoladel rapportofra i raggí applicabileai cristalli ionici (pag.
644\
(11) Schematizzare i reticoli delsalgemma, dellawurtzíte,delclorurodí cesío(pag.
645\
(12) Spiegarecome si possonodeterminarele configurazíoni molecolaríassolute
(pag. 646\
(13) Dire quali conoscenze forniscela dffiazione neutronica(pag. 647).
(14) Illustrare un esperimentodi dffiazione elettronica(pag. ó48).
(15) Ricavarela lunghezzae gli angoli di legameapplicandoI'equazione dí Wíerl
(pas.650).
t
I
I 22. La determínazione della struttura molecolare: metodi basati sulla dilhazione
È.
lzrone
Introduzione
e rsserecapaci di Sulladiffrazionedelleonde si fondanoalcunidei metodipiù efficacidi determina-
: [ e q .( 2 2 . 1 . 1 ) 1 . zione della struttura molecolare.Le onde acustiche,come quelle luminose,
te gli irdici di Miller vengono diffratte dagli oggetti le cui dimensioni sono comparabili con la
lunghezzad'onda della radiazione,e dato che i 1aggl_{ p1qqg4_taqq lu,qghqzze
Debye-Scherrer,tulli d'onda comparabj!! Sglr-l..e_.d!gt4p7e interatomichecaratteristichedei qllstafli
i raggi X (pae. 629). (0,1nm o 100pm) essi_velgj'no_qlu-.atllda: retjcoli _edstallini.Da come si
presentanole intensitàdei raggi X dilfratti è possibiletrarre il quadro particola-
dellacellaelementare
reggiato della posizione-che occupanogli atomi anche in molecolecomplesse
úrazione (pagg.631-
come quelle proteiche.E possibile determinareperf,no la distribuzione della
densitàelettronicanei singoli legami.
à delle riflessionidei Gli elelllcni p,ostiin moto con velocitàdi 20000 km s ' (grazieall'accelerazio-
ne mediantedifferenzedi potenzialedell'ordinedi 4 kV)possiedonouna lunghez-
raintensitàedensità
?L.dslda- di éqi$, e -ciò-.9q4qe.11!e di:ppJi.qqfli 4le ricercheehe sfruttano la
dl_{tgZtg*. Lyyghgzgad'onda analosanossiedonoi neutroni prodotti nella pila
El atomrcae successrva-èr,té iàiÉniaù? jiinG aAléneigl:i-iermica;ancheai issi
e raggiX (pag.640). rl,'nn,,è.i .f "* "-c. ^. n, i."- t t o s l o a m p r o .
he che vanno sotto t
22.1 Caratteristichegeneralidella diffrazione
ar cristalli ionici (pag. La figura di diffrazionesi può ascriverecosialla natura ondulatoriacomea quella
corpuscolaredellaradiazioneed entrambii punti di vista consentonodi penetrare
I cbruro di cesio(pag. nella natura della diffrazionee di interpretaregli esperimentiche sopradi essasi
fondano.Trattiamo qui I'aspettoondulatorio,rinviando all'appendice (pag.651)il
si molecolsriussolute trattamentodi quello corpuscolare.L'interpretazioneondulatoriadella diflrrzio-
ne si basa sull'interferenzapositiva-lcostluttivaI e negativa(distruttiva) che si
ro tpag.647). 1er-i!casovrapponendol. onà". Sein un certo punto Ie ampiezzerisultanoin fase
essesr accresconoa vicenda.e corrisDondentemente fisulta esaltataI'intensità.
rg fls).
Dove.,per contro, le ampiezzerisultano sfasa,te, essesi elidono e l'intensità
di Wíerl
b l'equazione diminuisce.Sele onde traggonoorigineda una sorgentecomunele fas!relativein
un punto dato dipenderannodalla lunghezzadei rispettivipercoisi.Per esempio,
là figura di diffrazioneottenibilenell'esperimento dellafendituradi Young,figura
22.1,si spiegafacilmentein basealla diflerenzadi percorsofra i due raggi: i vari
pgnli dgUqs_chelqp_-cq1lqp9n1l-ono _alleposizioniin cui le ondeprovenientidalle
{U. fgodl!,-I."S! tlgygqS qltejAativalnente in lasè (luce)e sfasate(buio).
Consideriamoora una pila di stratj flettenti disposticome illustra la figura
22.2.Per due r4ggj 1ifless!da piani contigui la differenzadi percorsoè
AB+BC:2dsen0
dove d rappresentala distanzafra due strati successivie 0 I'angolo indicato in
Itgura 22.2.Per molti valori di 0 la differenzadi percorsonon corrispondea un
_n!mgrointer;-af$nglGttgi6nlri: in tutti qùesticasila sovrÀpposizione dei due
raggi awiene fuori lase e I'intensitàne risulta diminuita. In altri termini, se la
sorgentee il rivelatoresono dispostisecondoun angoloqualunque,l'osservatore
non rileverà in generalealcuna intensità. Esistono invece alcuni angoli in
626 Patte II. L.t struttura
costruttiva(Ìùce)
interferenzadistruttìva(buio)
(22.1,.11
ft,
Comecontrassegnare i piani:gli indici di Miller, Sono i piani costituiti dai punti del reticolo a
-,lol pm. A qualeangolo dar luogo alla disposizioneresponsabiledella diffrazione.Anche in un semplice
I CuK, (lunghezzad'onda reticolorettangolaresi possonoindividuarenell'insiemedi punti una seriedi piani
diversi,figura 22.3,e questofa emergereI'importarzadi un criteriodi classificazio-
r la rìflessionedel primo ne.
Consideriamoper cominciareun semplicereticolo rettangolare,9119!fbfl9-d3
una cellaelementaredr !419a9!, figura 22.3.Abbiamo individuato nellafigur4lL
erúpiìi piani, ed è-ev n e p,ossiamodistilgupdi i4 funzionedelle.distqze
ihe essi determinano sugli assi che li intersecano.Uq qr{q1o può consisterenel
classilicareciascun gruppo mediante le distanzqruqul4te!q!Cg l -qu-e+!q1lnS 9t
funti di intersezione. I quattro gruppi si potrebberodunquedesignaredspettiva-
mente,{'1a,.1b)i (3a, 2b); (- a, b) e (oo a, 1b).Seconveniamo di riportaresemprele
. Usandoi raggiX MoK" lunghezzadellacella
distanzelungo gli assi della cella elementare in funzionedella
me l'angolodi diffrazione
nella direzione corrispondente, gli stessi piani sarannodesignati con (1, 1); (3, 2);
(- 1, 1) e (oo, 1) Se,inoltre, i reticoli come li abbiamo disegnaticostituisconola
ristallografia a raggiX: vista in pianta dell'insiemerettangolaretridimensionalela cui cella elementare
ha lunghèzzac in direzionez, tuttii quattro igruppi di piani intersecÉeranno za
l) rappresentaI'equazio-
{ItP
Parte II. La struttúa
(010)
(010) (1r1)
I
)2. La detenlinazione della struttura tnolecnlare: metodi basati sulh diffrazione
' l
*oJ
Dunque
dl,3: (50pm)/y'3: 29 pm.
Commento.L'espressioneutilizzata, generalizzazionedell'eq. (222.1), è applicabile a
qualunquecellaortorombicalu: A:t:90').
r r a r l . 1 . : c , ) ,( 3 , 2 , c o ) ,
:ùlituisce ll sistemadi In fatto di classificazione e designazione dei piani atomici non abbiamo
bisogno di aggiungere altro. Siamo ora in grado di applicare la diffrazione dei
hric i uttavia ric,orrendo raggi X alla misura delle distanze d1u,.
g-slrì\rr.come vedremo,
rr-r Ji quelli di Wersq 9 22.3 Cristallografia:metodi basati sui raggi X
r qi.irnlo ci si sbarazza I raggi X traggonoorigine dal bombardamentodei metalli con elettroni ad alta
[;- là. z c) diviene nel energia.Quando questiultimi penetranonel metalloprendonocorpo due diversi
gsi riporteremo i piani contributiallaradiazione X complessiva.In primoluogosi osserva unaradìazione
.{nalogamentei piani di fondo continuachecopretutto un arco di lunghezzed'onda.A tale continuo si
\lcrs' a (1.]. 0) nella dà il nome di Bremsstrahlung (in tedescoBremssesla per îreno e Strahlungper
rapnorti frazionari; nel raggio) gìustificatodalla rapida decelerazione degli elettroni che affondanonel
o'Jrcidi Miller spettanti metallo.Sovrappostia detto continuo appaionoalcuni distinti picchi di elevata
E&iil j (come quelli del intensità.Questi ultimi scaturisconodall'interazionedegli elettroni con i loro
't3n(ì con un trattino consimili appartenentiagli strati interni degli atomi metallici.L'urto espelleun
elettroneda uno stratointerno,e nellalacunacosìprodottasicadeun elettrone
ttr due cose.se si vuoÌe provenienteda uno strato ad energiamaggiore,emettendoI'energiaeccedente
!{ rllustra alcuni piani sotto forma di fotone di alta energia
rdiic rlkl), più il piano Indotto da parziali indizi a ritenereche i raggi X appenascopertiavessero
ttrenca À (asseó) e ad / |unghezzad'onda comparabilecon le distanzeinteratomichedei cristalli, von
ail rnfinito ed è quindi Laueavanzònel 19121'ipotesi chela radiazione fossesuscettibile di difTrazione
ad
L..r n ed /:0 un piano operadei cristalli.Furono, quasiimmediatamente, Friedrich e Knipping a darne
\l:ller non si limita ai conferma,e fu quello l'atto di nascita dell'analisicristallograficaa raggì X
nìr rpcrpendicolari).In Il metododi Laue consistevanel far passareun raggio X a bandalarga entro
r ncl sistematriclino:il un cristallo isolato,fissandola figura di diffrazionesu di una lastra fotografica.
x. J,ru perpendicolari (e , L'idea sulla quale si fonda questatecnicaè che un cristallo isolato potrebbenon
irc c,-tn r. l', ;). avere I'orientamentoidoneo a farne un reticolo di diffrazioneper un raggio
xr'rc nellapossibilitàdi monocromatico,mentre - se il raggio contieneun arco ampio di lunghezze
nrz;,o degli stessiindici d'onda la condizionedi difTrazionerisulterà soddisfattada ogni possibile
olmcnte che nelle due orientamento,in quanto il raggio conterràsempreuna lunghezzad'onda atta a
soddislarela condizionedi Bragg.
Nella modificazionedella tecnica di Laue elaborata da Bragg, la figura di
diffrazionesi semplificagrazieall'impiegodi un raggio monocromatico.Questo
lanz.rrh: separai piani vieneprodotto facendoattraversareal raggioun cristallo di cui è nota la distanza
fra i piani reticolad; il cristallo si orienta in maniera da deviare la lunghezza
d'ondavoluta versoil cristalloin istudìo.
Parte IL La strLtttura
(*)Si noti che abbiamo posto /l:1e potrebbe sembrareche ci limitassimo alle
riflessioni del prinro ordine(n = 1; riflessioneè il termine che si suole adoperareper indicare
una macchiadi dilfrazione) Non è cosi in realtà, perchéla riflessionedr second.'onl.ine
(n:2) provenientedal piano (110)si verificacon 1ostessoangolo ch€ caratterizzaquella
del prim'ordine provenientedal piano (220),la cui distanzafra piani reticolariè la metà:
dyo:jdno. Facendoassumereagli indici (àlrl)tutti i valod teniamo conto automatica-
mente di tutte le riflessioni di ordine supenore.
22. La deteminazionedella strutnttti tnolecoldre:metodibasati sulla dilîrazione
consentedl
L esempioappenadiscussoconfermale carattedstichedell'analisie
r'uoiirè*one della cella del KCl. Applicando il metodo ai cristalli di
*r*i"r"
la figura di diffrazione
NaCfapparentementecosì simili a quelli dell'altro.sale,
gli ioni K* e
uoour" .om..nd"nemente diversa.La ragionerisiedenel fatto che
èir;;;;;à;;;i".;o numerodi elettronie la stessaconfigurazione'diffondonoi
contengadue
t"gg f ft manieraquasi del tutto identica e sebbeneil reticolo
fosse- un- reticolo cubico
,pii" io"i"n" difierentì,essoagiscesui raggi X come se
potere diflondente dell'Na* è
óstituito da ioni tutti uguali. Passandoali'Nacl il
tener conto dei diversi
ú;;;;" " quello del Ci-, e fanalisi va modìficataonde
effetti dovutì ai due tipi di ioni presentinel crìstallo'
la
Dal punto di vista qualitativoil problemasi può afÌrontareconsiderando
'NaCl comi sefossecompostadi duereticoli cubici compenetrantisi'
struttur; de
dal reticolo
,r" li""i N"., f'altro di ioni Cl-. Aliune delleriflessioniprovenienti
Cl e danno luogo a
Nul .ono sfasaierispetto a quelleprovenientidal reticolo
concordanza di fase
ini".f"r"-a airt.ottiva. Altre òrientazionicorrispondonoalla
di rracce intense.
iru i ao" insiemi di riflessionie il risultato è la comparsa
itfirion" sarebbecompletasolo se gli ioni presentassero la medesimacapacità
Jif"ra"t,., mu nel caso dell'NaCl l'elisioneè solo parziale e ciò dà luogo a
un,alternanzadi tracce deboli e tracce intense.Da qui l'aspettogeneraledella
fisura
- di dilîrazione dell'NaCl illustrato in frg:ura223
si può
Ouf p"nto di vista quantitativo il caratteredella figura di diffrazione
in figura 22.9. Abbiamo
discuteéesaminandoilìeticolo bidimensionaleriportato
poteredifÌondenteè
o,.l à,.,"."ti"oti "o.penetrantisi di atomi dei tipi A e B II loro
raggi di díffusione (*) degli atomi.
àiruào oun" oountira ; "o ;u; t" "hiameremo
I
-
22. La deterninazione delhl struttura molecolate: hetodi basati sulla diffrazione 633
riflessioneda (rk)s
'{essione
da (l'k)À
di struttura))(NdI}
<<^mpiezza.
(*l Altri autori usano I'espressione
I
22. Lu determinazione della struttura molecolare: metoài basati sulld dillrazione
|1il
9@): Fo + 2 U Fhcos(2Íhx\'
22. La deteminazione della struttuta molecolare: metodi basdÎi sulla dillrazione
(trappoìa)
cristallo
tesla gonlomelrlca
collimatore
raggi X
Frgxa 22.14. La
di Weissenberg.
schermo(statico)
questoslrato
fotografato
raggj X schermo(statico)
(disposjtivogoniornetrico
all'interno)
movim€ntolongitudinaledel film
oscillazionedel cristallo
-
22. La detenninazione della sftuttura molecolare metodi hasati sullú diJJrczion? 639
,'., l l. l-1. La
o C
. 1 .i . . . r r b . r { . oo Ò C,--.,
C ",-.ll
l_l"r--r
\-/
o.
C C U^,
O ll^u' C
C ((r)
::r gru
) C
Figura 22.16. (aJLinacelldelenetrture elb)lttsuasintesí di Pattersotl. SoslilLetrdo I afomt)
aontn cteneuo piitpesarte,lu cella(c) tlàluogo ttlld sifitesitli Pttltersoníllustrutttitl
centratte
(d).
'-:::r'di isolareun'unica Fino a un certo punto si è rìusciti. con una serie di 491adl, dlYqtti, a venire a
capo del problema della fase. Ecco i principali:
:.v:.,ne del cristallo.di
li) Il metodo pet tentatíti Quando la qe-llag!e!4q!!ale sì presenÎa semplice si
.::.i.ìlLo ruota. I Punti
può partire da una struttura ipotetica. Se, stabilite per via di congettura le lasì
:.: .ull jntera suPerficie
àegh F111,si peniene a una densità elettronica evidentementeassurda (per
::r.ihiiÌ per stabilireda
esempioatomichesisovrappongono)siformulaun'altraipotesifinoadottenere
una strullura îcceltabile
f::.ritr fìa gh strumentl (ri)IIu?todo(lellosostitttzioneisotllollir'Nelcasodialcunemolecolecomple
-:,r lcsta goniometdca
é possibilel'introduzionedi un atomo pesantesenzache la Îorma della struttura
r:. r.nplice)e Può esser
cristallina rbbia a subire una distorsione apprezzabile: abbiamo così la-sostituzio-
j. ailageneralmente e un
ne isomorfu(isomorfo significa(avente la stessaforma)) La presenzadell'atomo
-'.. i. La rivelaztonest
pesante oflre il vantaggio che i-suoi numerosi elettroni svolgono nella dispersrone
.1.:no il gaspresentenel
unruolopredominante,edèpossibileelaborarelelineegeneralidellastluttura
: : o f o t ()moltiPlicatore
:-..-'
cristallina.limitandosiin un-primo tempo a prenderein considerazionesolamenle
r i.'lll luce sopra uno queste. Si potranno poi stabilire i particolari fini osservando come gli altri atomr
:,:,. rltri elettroru,ecc.). delle riflessionidi quello pesantee ricostruendoil quadro
modificano f intensitàL
,,..n rl compulgr,capace
delle fasi relative. Se. per esempio' la presenza di un altro atomo fa diminuire
: l5 i,.t r irre le intensità di
I'intensità di una macchia, la fase del contributo che esso dava è negativa Ilspetto
alla prima.
possibilita di applicare
liii) ln s;nresi .li Pdtterson.Patterson studiò la
::.r mo la somma deU'eq
direttamentele intensità alla sintesidi Fourier della densitàelettronica.si tlova
:zionalc al qLq!!l\-a 4cl al posto di Fr'rr,il calcolo
che introducendo nello sviluppo dell'eq (22.3.7)1ÀÈr
. i!ìrniscep(r) Va usato porta a stabilire Ia disposizione relativa dei massimi della densità di dispersìone
::.r. di quanto questo Se,per
iavremo perciò Ia mappa delle tlistdnze fra glì atomi della cella elementare)
rclla forma del numero
esempio.lacellaelementarepresentalastluttuladellafiguta22.l6a.lasintesid
, c cr è la sua fase, allora
Parte IL La struttura
dore la distanzadi
eparazionedi tutte le
tla l inconveniente che
rpiedi atomi,la figura
r uno degliatomi sia
modo predominantee
Jre sono riconducibili
presenzadi un atomo
uttare questatecmca
a
irnentodi diffrazionesi
mluni casisi dìmostra
ad altre e quindi riesce
odo si è applicatocon
tna rin cui ifattori di
tendendooggìgiornoa
dellafasesepotessìmo
e poisibilitàdel futuro
- Ore si disponesse di
'autentica
rivoluzione.
bilità di cristalliisolati
ità \ olta ad ottenerein
o. quali gli enzimie le
rno. onde identificarne
lri alle riflessionie a
ó'si delle tecniche del
{ anchedellatecnicadi
ll msrallo.esattamente
un diffrattometro, per Figura 22.17. La tlensità elettroníca tlella nichellialocíaniira [J. M Robertson, Orgaric
rrro in precedenza. Qui crystals and nolecules, Cotnell University Press, 19531.
ronr e le si registrasul
:- .: ircrr-canichenon
:.,::.' .li r alenzeidonee
:- ::::.ireil cristalloesse tle
.:r .: rnlerazionidi 04n cd
Co
i;i:ìrento non Pedetto He
: r . , , . . e l e s p e c i es o n o Nl -!
'.: ,r; derìvanti dalla Ti
Zt
::..::ca lvedi pag. 674).
. : . , , . 1 : oi l p r o b l e m ad i
:: ::rrgitr rninima (piu strato B strato A
: : r G i b b s ,p a g . 1 2 i ) .
' .:.sai iìrduo e quasi
Figura 22.20. L íntpacchettumento
,:. r\ olgono i legdni unpatto Lli sfere itlentíthe.
::: :onegatìvi.In alcuni AI Ni
:'iruttura cristallina.
.: rcnsì al îenolo)essi Ca Pt
Cu ;\g
i .r.:úfrninatada varie
Pb
,.:rironi cheavvolge
':::ttura rigida. In tal
:.,.io in cui possono
: ,:r'\ ole attendersiche ABABAB... via via che il processocontinua) ne risulta un cristallo esugonale
r:: : l]]ìetalli.in quanto compatto,figrra22.20b.Se.invece.lo disponiamoin maniera da non riprodurre il
::,: Si constatache la prjmo sîrato (allora la stratificazionedella struttura sarà ABCABC ). avremo la
.' !rnle semplici che disposizionetubícu totnpLtrt,t. figura 22.20c Dalla figura si deduce che questa
: : j : i r n e n t oa l m o d o p i u disposizionecubicacompatta dà luogo a celleelementaria faccecsntrate,e a facce
, : - r g u r a2 2 . 2 0 . c e n l r a t e\ i p u o d i r e a n c h e l a d i s p o s ì z i o n e .
: :one illustra la figura Tanto la esagonalequanto la cubica a facce centratecostltursconostrutture
:, il primo reticolo.Un compattee dense.Ne è una misLtrar\ nwnerttdi coordinQzione (12 in ciascuncaso),
.'lranro in maniera da owero il numero di atomi contigui ad un atomo quaÌunque preso come
'::,-rnLÌrarisultanteson riîerimento. La figura 22.2Oindica i metalli che presentanole strutture citate
Parte IL La struttura
In una teza disposizione, presente in una serie di metalli comuni (Ba, Cs, Fr,
Fe, K, W), gli atomi del primo strato risultano impacchettati meno compattamen-
te che nelle strutture precedenti,e lo strato successivooccupa le cavità lasciate dal
primo. Il terzo riproduce il primo, in tale disposìzione, e dunque la struttura è
ABABAB... Osservando la cella elementare ci si rende conto che si tratta della
disposizione cubica a corpo centrato, e che il numero di coordinazione è 8.
.-ùÚr.-
)2. La detetminationp della strunura molecolarc: metodi bavti sùlla diffrazio e 645
Figura 22.22. \a) Il retido /el CsCl e (b) quello del NaCl
I R:r..rirmocialla figura
.::RxlR:(21,i3)R,.
.: 'n1i occupa il punto
::.: . Il centro dello ione
L-,'., . [r]R)r (2Rl4/3)'1
: a::.1 dr questa,owero
: : . . . z i|t : l 2 / 3 ) R , x
.. ::rl:ti. per cui i1volu-
: .... dl forma sîerica è
,:Rr li :)Rl:7Tl/3y'2:
l - : - , ' m u n i ( B a ,C s , F r ,
:: ::anrr con]pattamen-
:. ,r car ità lasciatedal
.:.]rrquela struttura è
:::,,;he si tratta della
. , ' ! ' r d i n a z i o n eè 8 .
coordinazione6 se tale rapporto si colloca fra 0,732e 0,414.Ove il rapporto sia
minore di 0,414 l'impacchettamento più efficiente è caraflerlzzalo dalla coordina-
,.. r-rminima energìa,è
zione 4 e si presenta nella vtn'tzite,ltgva 22.23,e nella blenda, entrambe forme del
:":r .ferehanno raggio
ZnS. Pur fondandosisu sempliciconsiderzioni di ordine geometrico,la regola del
r snrura. gli ioni sono
rapporto fra i raggi ionici trova soddislacente conferma nell'ossen azione speri-
.r.cguire il numero di
mentale.In pratica quando una struttura devia dalla forma previstaciò e indizio
,:. ì rnrpacchettamento
deÌla tendenzadel legame a mutarsi da ionico in covalente
.:.'..,r numero di ioni
I raggi ionici necessaria valutare il rapporto fra i raggi (o per qualunque altro
:ia.,'c5serea sua volta hne) si possono stabilire raccogliendotutte le possibili determinazionieseguite
:l c lu coordinazione8
sulle strutture cristalline con i raggi X. Si constata che è possibileesprimerele
.,.lilurr è plesente nel
distanze interioniche come somma di due contributi trasponibili poi da un
composto all'altro. Na-, ad esempio,contribuiscea determinarela distanzaNaX
nc'l CsCI, I'impacchet in una misura che risulta quasi affatto costante€ indipendentedalla natura di X.
I r g u r a2 2 . 2 2 b n; e è u n
L'analisi si presta ad essereestesaagli ioni di valenza superiore a 1; ne diamo un
ìuo anche immaginare
elenconella tabella22.1.Un'analisi dello stessogeneresi può compieresui cristalli
.r'trcr)li cubici a facce
molecolaridi van der Waals,costruendoquestavolta l'elencodei raggi di oan det
i.lla strutturedescitte l4lnalsdi molecolee atomi. Quest'ultimo è riportato nella tabella 22.2e illustrato
E'.a alferma che c'è da graficamente nell'introduzione (pag. 5).
ùne supera 0,732 e la
Parte II- La struttwa
Li- Be.t
60 31 132 136
Na- Mgz* ct-
95 50 184 181
133 99 195
SÉ* I
ua 113 216
cs* Ba"*
169 135
ie" Cu'* Ag*
74 64 72
120
N o F NE
150 140 135 2U'
320b
P s cl
'190
185 180 286'
383"
Se Br
200 195
I
215
(u)Damisuredi viscosità
allo statogassoso.
(b)lmpacchettamento
compatto.
195
I
216
(a) lb)
22.6 La diffrazioneelettronica
Applicando una differenzadi potenzialenota si possonoacceletaregli elettroni
conferendoloro energiecontrollate con grande precisione.Acceleratesotto un
potenzialedi 10 keV questeparticelleacquistanouna lunghezzad'ondadi 12 pm,
iiò "h" l" rende utili ai fini dell'analisidiflrazionaledelle molecole'Interagendo
con la carica degli elettroni e dei nuclei presenti nella molecola gli elettroni
subisconoun'intensadiffusionee di conseguerzanon si adattano allo studio di
campionidi rilevanteentità.Si prestanoinveceottimamentealle determinazionidi
precisionesu molecolein fasegassosa,nonchéallo studio delle superficiee delle
pellicolesottiÌi.
22. La d!Íermikuzio e deLLastrutturc molecolarc: metodi basati sulla diífruzione 649
I DiÈ retitoli magnetiti Figura 22.27. ,lppLw&hidturu per ltt difrazione elettonicu. pompa da vuoto
ll:'j
campronegassoso
u \. e i1 possessodi un
, nu. accoppiarsicon i
l< tossiedonoelettroni
::in-rÌtraragroneper cul
s-'ndo le sorgenti di s: 14Í| ìt seú:0
:o iutto dipende dalla
:ìli\n!ìcromatlco).
r .:cmpio semplicedi
Figura 22.28. DiJJiazione eletttonicu url operu deí L'epori di feùocene. prína e tlopo
l.orpo centratoe ogni I'elíninLr:ione lel Jondo-
:r : :aggi X a pag. 633)e
e: -- nze sistematiche.In
:r'nc di osservare tali
,rìl situati al centro del La figura 22.27 illustra schematicamente un tipico dispositivo di dilîrazione
elettronica. GIi elettroni sono espulsi dal filamento dscaldato sulla sinistra e
r!omi situati nei vertici,
accelerati da una differenza di potenziale. Succassivamenteessi attraversano la
rir;trli compenetrantisi,
correnîe del campione allo stato gassoso e gìungono sopra uno schermo
nt: ptr quanto riguarda
fluorescente.
\ r-r ienemeno la causa
Essendo gassoso. il campione oflre al raggio incidente tutte le possibili
r tlgura di diffrrzione
orientazioni delle distanze interatomiche diffondenti, sicchéla figura di diffrazione
utronìca risiedespecial-
risulta dal sovrapporsi di diffusioni dovute a tutti i possibili orientamenti.
.i rtlt,t i cúnente ordínTti.
L'immagine presenta dunque una serie di ondulazioni concentriche su fondo
decrescente,hgura 22.28a. Le ondulazioni sono ascrivibili alla diflusione netta-
mente definita causata dalle posizioni dei nuclei, mentre il fondo e da attribuire al
' acceleraregli elettroni contributo assai meno definito derivante dalla distribuzione continua della densità
rL'. Accelerate sótto un elettronica nella molecola. Una maniera di eliminare tale londo indesiderabile
zhezzad'onda di l2 Pm, consiste nelf interporre, davanti allo schermo, un disco rotante in forma di cuore, il
l mrrlecole.Interagendo quale esponendo la porzione periferica più di quella centrale serve a esaltate
r m.rlecolagli elettroni le ondulazioni, îrgura 22.28b.
adattano allo studio di Si può calcolare la diffusione o ginata da una coppia di atomi separati dalla
ite irlle determinazioni di distanza R1; e orientati secondo un dato angolo dspetîo al raggio incidente. Si
c .'lelle superficie e delle dovrà calcolare poi la figura di diffrazione complessiva dell'intero campìone
tenendo conto dei contributi dovuîi a tutti i possibili orientamenti di questa
Pa p ll. La stru ura
30
77 0- 66
57
60
69,5 (benzene) 99
1 1 4.
N- 70 (ammino) t- 133
N 70 {nitrato)
65 (nitrato) S 104
95 (solfato)
-
ll. La detennindzione dell.t sttutîutd noÌecolerc: metoli hu:aLi ytlu dílîtazione 651
H.
I
il tr
i
II -
-
Flgura 224.2. Rappresentazione
dí unacolonnadi atomícomesoarapposizíone
di u a sefiedi
onde.
rlt(r)-lcor!0ft)
n are la condizione di
(224.4)
I*,, dÌìy'()r)e-'e'/':Ic!
r". dx esp[i (p - p')x/Í].
p:1Xla't\
._t' t.
| dxr/{x)esp(-ipxlh) | dx'rlt*(x')esp{i(p + Lp)x'lh}
'" J o Jo
lo I'a
:(Kla')U, I Ox I Ax'rtr (x')esp
1x)r2* {ip(x'- xlh} esp(iApx'lh),
P Jo Jo
r ou,
nI d*Ion1"o",
o,r,a*vp,i( *+.:)I
Quest'espressione rappresentaI'equazionefondamentaledella cristallografiaa
raggi X ed è identica a quella ottenuta a pagina636 (salvoper il fatto che qui
abbtamoxla in luogo di x).
L'analisi della struttura cristallinava interpretatain definitiva nel sensoche
I'ampiezzadella dispersioneindica i momentiassumibilidal reticolo;gli integrali
di Fourier analizzanola densitàelettronicaondestabilirequali di questimomenti
siano accettabili.
22. La determínazione dellt strutturo molecolare: metoài basati sulla diffrazione 655
:l
22. Ltl determina.iorc deth nruff ra nolecolare: mdoàì hosati sull! dílfrazione
----l ro"F_
rii:lr.Ìi raggi X con le
' L.r densitàdel LiF è
s3i: I radiazioneX da
lblaù
l:iìtir a. (b) una cella
" ..n,r,rè ,Àl ,,n! .FÌl-
Figuru tli diJlrazíoneottewttedalle poberi di la) tutlgsteno,(b) tome
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 o o o o o o o o 6 7 2 7 7 g 6 7 l O
1 0 0 0 0 0 0 0 0 o o o o o 0 o o o 7 20 39 42 32 16 ,tO 12
5 0 3 4 5 0 0 0 0 0 0 o o o 0 o o 9 3 0 4 0 5 0 6 2 a 4 A 5 6 74 0 3 4 4 6
0 0 r 1 0 0 0 0 0 0 o o o 0 5 30 79 lO4 90 57 24 14 6 0 0 8
o 0 ?16 18 t2 0 0 o o o o o o 22L 42 62 5a 22 I O 0 o o o
o 221 42 62 5E22 I0 0 o 0 o 0 0 7 76 7At2 o O O O O 0 o
0 5 30 79 104 90 57 24 14 6 0 0 8 o o I i o o 0 o 0 u 0 0 o
Q 4 3 4 6 81 17 86 04 01 92 6 t 7 1 7 3 0 2 6 6 0 o 0 o o o o o o 0 o
0 0 9 3 0 4 0 5 0 6 2 U A 5 6 7 4 0 3 4 4 65 0 3 4 5 o 0 o o 0 o 0 o 0 o
0 0 0 0 10 20 40 81 r24 t45 tO2 12 42 47 30 7 o o o o o o u 0 o o
0 0 0 0 6 23 60 99 707 A6 40 16 17 16 5 o O 0 o 0 o o o 0 0 o
0 0 0 0 0 7 2039 4732 t6 70 !? 1O O O O O O O O i, r, o o
0 0 0 0 0 0 6 7 2 7 1 9 6 7 1 0 0 o 0 o 6 5 0 o o o 0 o 0
0 0 0 0 0 0 0 5 ó o 0 o o lo 7 ó 9tt72 6 0 0 0 o 0 0
0 0 0 0 0 0 0 0 o o 0 o 172 70 7632 4239ZO 7 o 0 0 0 o
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 t6 17 t6 40 86 107 99 ó0 23 6 u o 0 o
0 0 0 0 0 0 0 0 o o i 30 47 42 32 1o2 14s tu út 40 20 10 o o 0 0
0 0 0 0 0 0 0 0 0 o 5 3 4 5 0 4 6 3 4 4 Q 6 t8 5 A 4 6 2 5 0 4 0 3 09 0 0
0 0 0 0 0 0 0 0 0 o 0 ó26 3ot7 1726 1940607AA7 34 4 0
0 0 0 0 0 0 0 0 0 I I 0 0 8 0 o 6 74 24 51 90 lO4 79 30 5 0
o 0 0 0 o o o 1 2 l 8 1 6 7 o O O O O O O 8 2 2 5 A 6 2 4 22 1 2 o
0 0 0 0 o a 2 2 5 a 6 2 4 2 2 72 ' O 0 0 o o o 0 7 2 : 6 1 6 1 O O
8 0 0 ó 14 24 57 90 104 79 30 5 o o o o 0 0 0 0 o o I 1 o 0
30 t7 11 26 39 40 60 7A A7 6t 34 4 o O 0 0 0 o o o o o u {, ó26
46 34 40 67 85 84 ó2 50 40 30 9 o 0 o 0 0 0 o o o o 0 0 s3450
42 32 102 145 124 a7 40 20 lO O O 0 o o o o o o o o o o o 7 10 47
17 16 40 86 107 99 60 23 ó 0 o o o o o 0 o 0 o 0 0 o 0 0 5 Ió
12 rO t6 32 42 39 20 7 0 o o o o o o o o 0 o o o o 0 0 o t
lo 7 6 9 ll l2 ó 0 0 0 0 o 0 o 0 0 0 0 0 o o 0 0 0 o o
I
23 Le proprietà elettriche
e magnetichedelle molecole
Obiettivi di apprendimento
Dopo avere studiato attsntamentequestocapitolo dovresteesserecapaci
di
(1) Definire il momentodípolaredi una molecola(pag.661)e la polarizzazione
di
un dielettrico(pag. 664\.
(2) Porre ra suscettiuitàerettrica in relazione con ra permíttinítàreratíua
del
campione[eq. (23.1.5)].
(3) Definire la polarízzabíIitàmolecolare
[eq. 23.1.10)].
(4) Porre il momentodipolarepermanentein relazionecon la permittività
relativa
rîamite I'equazíonedi Debye feq. (23.1.11)1.
(5) Porrel'índicedi rifrazíonedi un materialein relazionecon la suapolarizzabili-
tà, e definire Ia rifrattiDità teq. (23.1.16)1.
(6) Indicare i fondamenri dell'attíaitàouiòa (pag. 671).
(7) SpecificareI'originee varutarera g randezzadereínterazíonímolecorari
díporo-
dipolo leq. (23.2.1)le delle ínterazíonidípoto_dipoto índouo leq. (23.2.2)1.
(8) Spiegarel'origine delleforze dí díspersione e yal,rÍarneI'intensitàapplicandola
formula dí London leq. (23.2.3)f.
(9) Illustrare il potenzíaleíntetmolecolarc d.íLennard_J ones leq. (23.2.5)1.
(10) Definire e calcolarela costantedí Madelung
ieq. (23.3.3)le applicarla al
calcolo dell'energiainterna dei reticoli ionici.
(11) Illustrare la formazionedi un raggio molecolare(pag. 679).
(12) Definire il parametrod'urto e la sezíonedí d.íffusione dífferenziale(pag.6g0).
(13) Illustrare gri efre*íaronee arcobareno e chiarirecomere esperienze sui raggi
molecolarigettino luce sulle forze intermolecolari(pag. 6g2).
(14) Illustrare il legameche esistefra le
forze íntermorecolari e i coelficientiuiriali
dei gas reali (pag. 683)
(15) Definire Ia funzíone di dístríbuzioneradíale delle molecole nei liquidi
e
descrivernela connessionecon le proprietà termodinarniche(pag. 6g5)
(16) Spiegare come dipende dalla temperatura Ia oiscositàdei liquidi
[eq.
(23.3.10)1.
(17) Definire Ia suscettíDítà magnetícae la magnetizzabílilàdei materiali [eqq.
(23.4.1t e t23.4.41).
(18) IndicareI'origine derparamagnetrsmo dellemolecolechepresentanosDinnon
accoppiati(pag.69t).
{
23. Le proprieta eleftfithe e mLtgnetichedelle moletok
cole
Introduzione
it(' esserecapaci di Ci proponiamo,in questocapitolo,di esaminarealcunedelleproprietàelettrichee
e la polcnizzazione di -ugn"ìi"h" dellemolecolee ài interpretarlein basealla loro.ltruttula e!91!!il1l9-a
Fra questepropdetà vanno compresiil momentodipolare'la polarizzabilitàe la
,qirtil ítò relatiaa del suscettivitàmagnetica.La polarizzabilitàl lge4E e!I!!disg 4Lt1tC?!9ne, all'at[vi-
e vedremo come queste ultime possano
tà 94f!4 " u!]g-&Izg !11191mò|Icola4
r i c o l l e g a r as li l a ' t r u t t u r am o l e c o l a r e '
ia permittivitàrelativa
23.1 Le propdetà elettriche
,n ia sua polarizzabili- Tratteremotantoilmomentodidipoloelettricopelmanentedellemolecolepola
quanto il momentodi dipolo indotto dellemolecoleche si trovano immersein un
campoelettrico.I1 campoesternodistorcela strutturaelettronicae dà originea un
momento dipolare la cui dimensione dipende sia dall'intensità del campo
wni nutlecolarídipolo- applicato, sia dalla risposta propria della molecola: e questa risposta che
,r Icq.t23.2.2!. definiamoPolarizzabilità
rttcnsìtàapplicandola
Il momentodi dipolopermanente. Due caricheq e - q separatedalla distanzaR costituiscono
. [Èq.r23.2.5)]. un dìpoloelettricodi grandezza qR Il dipolo è caratterizzatosia da una grandezza
r.ì.,rrl e applicarla che da una direzione, e la convenzione vuole che si consideriorientatodall'estre-
al
mità negativaverso quella positiva,figura 23 1 I momenti dipolari si fiportano
generalmentern debt-e (D):
6-9L
30
;titr,'n:íule (pag. 680). 1 D : 3 , 3 3 6 x1 0 C m
R' !'\pcrienzesui raggi (ilnomediquest'unitàdimisuraripetequellodiunodeipionieridellaricerc
la
il I molecolepàlari). Se la carica q ha la grandezzadella carica elettronica e
; e i coefficienti rririali distanzaè 100 pm (0,1 nm' 1 angstrom) la grandezza del dipolo e
1 0m ) : 1 , 6 0 2 2x 1 0 - 2 ec m '
p : ( 1 , 6 0 2x2 1 0 1 ec ) x ( 1 , 0 0 0x0 1 0
olccole nei liquidi e - 4 , 8D .
bc rpag.685).
(ma il più delle
:it,ì dei liquidi feq. L'ordine di grandezzadei momenti dipolari molecolariè questo
r o l t e é i n r e a l t àm i n o r e ) .
,r dei materiali feqq. I momenti dipolari servonoa caratterizzarela struttura molecobqgfrylp i
1, -iol ,l'olll "."lrolut". In pratica però la loro importanzasta nel
u"flfi;;:-----------rroun
permetteredr apprezzaret,oon"tt,i di un solventea lisc1Îcliei: 11:-*9:'-t:
r presentanospin non
;;;;i;;;ià-al t. au,o solYentea demolireun cristallo ionico consistenel
J;;;*li;;;; nel ridurre le interazionielettrostatichecui si deveI'aggregarsi
polari è duplice.
del cristaio medesimo.In tale processoil ruolo delle molecole
si legaelettrostaticamente allo ione di
fnnu-ltutto una delleestremitàdel dipolo
re
opera del soloente polare.
r,x,i:ttnrc li uno ione atl Figura 23.3. I campi(E) e lo tlílferen- 4 'l=oA -'l
a.;,. za dí potenzialein tor coru)ensuîore.
rE ml
Figura 23.4. La polarizzuzione.tlellemolecolecosti- ts-tt -l
tuenti un erto nezzo e il dipob cottispondente.
otenzialedelÌo ione in
c l'intensitàdelle forze
: nel modo che stiamo
energia potenziale di
|ara è il vuoto;se però
r I 'lre6K,r, dove K.
lettricri). Il valore di K, l-'l
'
dipolo Pld
) esercitare un effetto
cr esempio,nell'acqua
du!-ein tale solvente di
o I I rÌ ruolo che spetta
nodinamiche degli ioru mentre iÍ presenzadel dielettricoessadiviene
C : oAl@dleoK,l: toAK,I d.
E = E+: plt4
(23.1.s\
é: : _ pE* cos9 .
rta relativa:
Introducendo questa energia nella distribuzione di Boltzmann e calcolando il
momento dipolare medio. si ottiene
e"+e' I
'
et e-t r(
H, 0 9,93
N, 0 22,21
co" 0 33,3
co 0,10 24,5
HF I6,41
HCI 1,08 33,1
HBr 0,80 45,4
HI 0,42 68,5
H,o 1,85 '18,6
NH. 21,8
cct4 127
cHcr3 1,01
cH,ct, 1,57 81,4
cH3cl 1,87 '103,4
cH. 32,7
cH3oH 1,71 40,6
cH3cH?oH 'j,68
C"H" 129,7
cdHscH3 0,36
o-C"H.{CH3)" 0,62
He
20,1
l23.l.ilr . t ' ( d . + t 1/ 2 - \3 ( K .- t y ( K . + 2 ) .
3EokT
-
23. Le prcptietà elettriche e magnetiche delle molecole ú7
(23.1.13)
ressione.priva però del Commento.AbbiamoapplicatoF : A' sakg 1m 2.La curiositàdi questodsultato è chela
nl€sacomeequazione dí canforanon londe fino a 175'C, p€r cui bisognaconcludereche secondoquesti dati la
molecola,sferica,ruota ancheallo stato solido.
- *
6ó8 Parte II. La struttura
t
Yl\a
\l/
2
rclr/K)
a * 2Ze2r2/eol.
J
23. Le proprietà elextirhe e magnetithe delle tnolecole
.9
I
: :.- :. -i1jirì1d.r
LleI l etluLtzione
Figura 23.7. Dipendenzd dellu polariz:azione dulla lrequenza.
,:z.i con cui le cariche La polarizzabilità alle alte frequenze: I'indice di rifrazione. Fino ad ora ci siamo limitati a
i:{rr:i0nead operadel prenderein considerazionele molecolesoggettea campi statici.Quando si îratîa
r.-rr la distribuzioneè di campi oscillanti l'equazionedi Debye potrebbe perderela propria validità. in
ì;rzzabilità è bassa.Se quanto, con f innalzarsi della frequenza, i momenti dipolari permanenti potrebbe-
I iiallronl a una certa ro non esser capaci di riorientarsi con rapidità sufficiente ad allinearli con la
,l nucleo è minore, la direzione ognora variante di E. A siflatte elevate frequenze il momento dipolare
: .,rrrlSpOnOentemenle permanente non contribuisce piu alla polartzzazione del mezzo e scompare
dall'equazionedi Debye. Dato che per ruoîare in un fluido una molecola
:"il.r funzione d'onda abbisogna di circa 10 12 s, il contributo dipolare svanisce se si misura la
.l; ricorrere al calcolo permittività relativa al di là dei 101' Hz (siamo nella regione delle microonde e
r.". non presenÎaalcun dell'infrarosso). Rovesciando il ragionamento dovrebbe esserepossibile misurare
.l-, nlomento di clipolo la velocità di riorientazione molecolare nei liquidi ossen'ando come variano la
':l momento dipolare polarizzazione e la permittività al variare della frequenza. Tutto ciò è realmente
. i ! ' l l ' a t o m o ;m a n o n è fattibile: ìa îecnicadel rilcsscinentodielettricosi basa proprio su questoprincipio.
'essere
Ì i.'\ eccitato.È L'apporto dovuto alla polarizzabiÌitàsi conservanel campo di frequenzadelle
;rprrìaredebba essere microonde. ma si modifica mano a mano che la frequenza si porta sui valori più
..n. con gli elettroni e alti. In parte la distorsionemolecolareonde scaturisceil dipolo indotto e una
: Il nomento di dipolo distorsionegeometricadelle posizioni dei nuclei: il campo esternopiega e stira la
:;ggio atomico; se ne molecola. Quando Ìa frequenza della radiazione e talmente elevata da mutare più
;: rnrensitaE dev'essere rapidamente del tempo necessario affinché la molecola muti forma - tempo
l'.'rJine della metà del approssimativamente uguale a quello occorrente per subire una vibrazione
::oittr è dell'ordine di quesfa polarizzuzione Lla distotsíone cessa dal contribuire, figura 23.7. Quando
- ./-\ iene((congelatot dunque la frequenza della radiazione è superiore alla frequenza di vibrazione
ír.i r due tipi di energia. molecolare(nell'infrarosso), la polarizzabilitàdeclinaassumendoun nuovo valore.
) . : r : 1 c 6 .S e c t s o n o Z A frequenze anche più elevate - ottiche solamenîe gli elettroni risultano
sulfìcientemente leggeri da rispondere al rapido mutamento di direzione del
campo applicato e in tali circostanze rimane solo I'apporto della polarizzabilità
alettronica. Alle frequenze ottiche sussiste una relazione semplicissima fra la
permittività relativa alla frequenza r,. K. (r'), e l'indìce di rifrazione del mezzo alla
: rI cresceredel numero medesimafrequenza.n, (r,):
n iLri l'atomo stessosr
r 2 l .L t 4r K,(v)=n2{v).
Part? II- La stt'uttura
À = 4 3 4n m 589 nm 656 nm
LapolarrzzabrlitìL
allefrequenzeottichesi può pertantodeterminaresemplicemen-
te misurandoI'indice di rifrazione del materiale.tabella 23.2"e introducendoil
risultato precedentenell'equazionedi Clausius-Mosotti,eq. (23.1.12):
(23.1.1s) a(.,,):(3MlLp) (nl - 1)l@l+ 2)
Quest'ultimorisultato si esprimespessoin funzione della rifrattíuítà molare(o
rifrazionemolare) R., definita in maniera analogaalla polarizzabilitàmolare:
(23.1.16)
6,03
ne
0,50
Li+ Be'* Ne
0,20 0,09 7 1,00
Na* It4s"t cl
0,50 o,29 0,17 8,7 4,20
Br Kt
1,35 12,2 6,37
I
10,42
23. Le proprietà elettriche e magnetiche delle molecole
ComponenteL (lenta)
30
1,4965
ú7 1,4519
f,6182
$1 1,M73
661 1,6581
Figura 23.8. La lute polarizzata li-
neamente si può consiilerare tLsultante
dalla varapp<tsizione di due componenti
erminaresemplicemen- tuotanli in sensocontrario e che si propat-
l-ì.1.e introducendoil gano un rclocità diJferentein un uezzo t"
otticamente îttino. n 1u.to..f
Componente
q. r23.1.12):
Dunque
a riÍruttiuitìtmolare(o
d: (8,99x 10-' 3cm3)x (0,206)
xrlarizzabilità molare:
: 1 , 8 4x 1 0 2 3c m 3 .
k Coumento. Ripetutoper una luceda 434nm, quandol'indicedi rifrazioneè 1,34M,lo
stessocalcoloforniscea: 1,89x 10-23cm3:a questaseconda, più elevata,
frequenza, la
molecolaè più polarizabile,
in quantola luceincidente
dispone
di maggiore
energiaai fini
dell'eccitazione.
r,rel indice di riîrazione L'indice di rifrzzioneè il rapporto fra la velocitàdella luce nel vuoto e quella
dlla l-1.3): ch'essamanifestanel mezzoconsiderato:14: c/u.Perchéla velocitàsiainfluenzata
dalla polarizzabilitàsi spiegaimmaginandoche la propagazionesi accompagni
alla distorsionecausatadalla radiazione incidente nelle molecole del mezzo,
distorsioneassociataall'induzione di un momento dipolare oscillante con la
frequerzadella luce incidente.Tale dipolo oscillantegenerauna radiazionedella
rcne dell'acquaa 20'C è medesimafrequenza,ma il processoritarda la lasedell'ondaluminosapropagan-
crual tesi. Questo ritardo della fasecorrispondeal rallentamentodella velocità della
luce nell'ambito del mezzo.Se le molecolenon sono polarizzabili la luce non
p = 0.9982gcm 3.
interagiscee non si verificaalcunritardo di fase;se,al contrario,le molecolesono
altamentepolarizzabili,I'interazioneè intensae il ritardo di faseconsiderevole.
gcm -) L'energia che accompagnala luce di frequenzaelevata riesce ad eccitare le
molecolelungo il percorsopiù efficacemente dellalucedi frequenzabassa,e quindi
- hel campodellefrequenzeottiche la polarizzabilitàaumentaal cresceredella
lrequenzadellaluceincidente.Ne discendela tendenzadell'indicedi rifrazionead
aumentare- nella regione ottica - nello stessosensodella frequenza.È su
questabasechesi londa il bennoto fenomenodelladispersionedellalucead opera
3.42 del prisma:lalruceazzurrapresentaindici di rifrazionemaggioridi quellarossa,e
2.85 durante il percorsonel mezzoviene deviata in misura maggiore.Dispersíone è
appunto il termine derivante da questo fenomeno e usato per indicare la
variazionedell'ìndicedi rifrazioneo di qualunquealtra propdetà con il variare
della lrequenza.
HE
0,50
NE
L'attiyità ottica.Il fq!.omenodell'attivitàottica,nel qualeun materialefa ruotareil piano di un
'1,00 di luce
io ol
ragglo polarizzatocne
luce Dolarlzzaro attravelsa,si può ascriverea una speciale
che lo allravers'
CI proprietà dell'indice di rifrazione.Il piano di polarizzazioneviene lgotato se
8.7 4,20 t'inaiceai titt-i. "I99lq!."1!g ln sensosinistrorso(n1)è
Br KT differente dall'indicedi rifrazione per la luce polarizzatacircolarmentein senso
6,37 d@nvenzione in base alla quale il vettore
I XE èEttrióòde u l r"" destrorsaruota in sensoorario dal punto di vista dell'osserva-
18.5 10,42 tore che sla di fronte al raggioin arrivo,fig.23.8)
Pune II. La struttura
o.) o.)
-!-
I-igura 13.9. Lu struttLta lel quarzo
Y P 9
oQóC}dc
'n!1.-.,2,-,:
v.J\_Iv(_ÌU
( - ) a D
cóod
Per vedere come la rottzione ottica si verifichi quando t, l nq si osseryi la
figura 23.8. Prjma di penetrare nel nezzo considerato il raggio e polarrzzalo
lineannente a un angolo 0:0' rispetto a un certo asse.possiamo scomporrc
questa Ìuce polatizzafa ljnearmentc in due componenti polarizzate circolarmente
in sensoopposto e sovrapponentisi,figura 23.8.Procedendonel nezzo, una delle
componenti si propaga più velocementedell'altra,essendodifferentigJi indici di
rifiazione, e se iì campione ha lunghezza /. la differenza nei tempi di percorrenza e
liql-llt1,, dove le r, rappresentanole velocità delle componenti. Ciò si può
esprimerein îunzione degli indici di rifrazione, (np-n1)lic. in quanto r:c/i,.
All'uscita dal campioneivettori elettrici si trovano in fasea un angolo differentee
la loro sovrapposizionedà luogo a un raggio polarizzatolinearmentesecondoun
angolo diverso.tlo. L'angolo di rotazione è
{2J.l.lql t0 =rn n , , 1 2 rr l.
dove. al solito, l. è la lunghezzad'onda della luce.
Se vogliamo spiegarci perché aÌle due possibiÌi poltaizzazioní della luce
corrispondonoindici di rifrazionedifferenti,dobbiamo spiegareperchéla polariz-
zabilità delÌa molecola dipende dalle tendenze(rdestre))o <mancjne> della luce.
La teoria completadell'attivitàottica è assaicomplicata,ma il fenomenosi presta
a un'interpretazionesecondola quale, se una molecola ha :sttutturo elÌcoidale.la
sua polarizzabilità dipende dall'attitudine o meno del campo eletlrico della
radiazionesperimentataa seguirela spirale molecolare.Se la molecola possiede
tale struttura a spirale, è prevedibile che il suo indice di rifrazione dipenda
, dall'inclinazione(destra o mancina) della luce. Le molecole dotate di struttura
elicoidalenon sono sovrapponibilialla propria immaginespeculare,ed è questoil
criterio per stabilirese una molecolasia otticamenteattiva (ne abbiamo trattato a
' pag. ,151dal punto di vista della simmetrìa).
Se molecole otticamente inattive cristallizzano secondo una disposizione
elicoidaleè lecito attendersila comparsadell'attrvitàottica. dato che la polarizza-
bilità deì solido dipenderàdall'inclinazione(nel sensogià chiarito) clellaluce. Ciò
trova conferma nella struttura del quarzo,che contienelunghe colonne di gruppi
SiOa dispostein spirali, îi,sura23.9.e che risulta dotato di intensaattività ottica.
La variazionedell'attivita ottica con la îrequenzadella luce prende il nome di
tlispersionerotatorio. Si può spiegare tenendo presente la variazione della
polarizzabilità delÌe molecole assoggeîtatea luce di frequenze differenti e ser,,e a
studiare la configurazionestereochimicadelle molecole di grandi dimensioni.
:S YS
Figura 23.12. L'ínterazione
d.ípolo-dipolo
índotto:una mo^
Iecola polarc (freccía piena)
può ind.urretn dípolo freccía
l)uota).
Interazioni dilnlo-ùpolo indotto. La presenzadi una molecola polare nelle vicinanze di un,altra
molecola (chein sée per sépuò esserepolare oppure no) ha I'effetto di polarizzare
I'altra molecola.Il dipolo indotto potrri arora interagaecon il momeniodipolare
della prima morecola e dar ruogo a un'attrazione fra le due. L'entitrà de 'èfletto
dipendesia dalla grandezzadel momento di dipolo della molecola polare, sia dalla
polaúzzabilitàt dell'altra. poiché il momento dipolare indotto seguela direzione
del dipolo induttore (ftg. 23.12)non occorrepreoccuparsidegli efl;tti dell"agitazio-
ne termica (infatti €ssanon è in grado di distruggeret'orientamento der mómento
indotto rispetto alla direzione di quello che lo induce). L'erfetto si conserva
{
23. Le prcprietà elettrithe e magnetiche delle mokcok
ta,
.!
J -C6/n6 prevale
I (att[azione)
(23.2.5)
(23.2.6) v(R):4e{(ú/R)12-@lR)u}.
{
i
23.Le proprietàelettrichee mag etichedellemolecok
le/k\lK o /ptr'
Ne 34,9 274
119,8 340
XE 221 410
38,0 292
o2 1'18 346
N, 95,1 370
ct 257 440
520 427
Co" 189 449
cH- 144 82
205 423
Reticolo
Salgemma 1,74756
CsCl 1,77667
Zincoblenda 1,63805
Wurtzite 1,64132
Fluorite 5,03878
Rutilo 4,7701
Cuprjte 4,44248
Corindone 25,0312
(23.3.3) ,:1Y(V!:-t*(z"z*)l
27\ p_, p_t /-
Il coefficiente] deriva dalla necessitàdi non contare due vorte ciascuna
interazioneione-ione(il chesi verificherebbe seci limitassimoa sommare/- e I/
moltiplicandopoi per il numerodegliioni presentinel cristallo,l). Nella teoria
dei
reticoli cristallini la grandezza.y'/ gìocaun ruolo specialee va sotto rÌ nome
di
costantedi M adeLung. La suaimportanzascaturiscedal fatto di dipenderedal tipo
di cristallo e non dalle dimensionidel particolarereticolo esaminato.La
si e
calcolatain riferimentoai vari reticoli, e la tabella 23.5ne riporta alcuni
valori.
Siamo.dlnque in grado di scegliereil tipo del retìcolo e indicarne l,energia
potenzialecoulombianasemplicemente in îunzionedell'unicoparametroJ<0,che
regolala grandezzacomplessìvadel relicolo.
Risulta ora immediato il calcolo dell'energiareticolaredi un dato reticolo
cristallino. L'energia totare si identifica con ra somma delrenergiaattrattiva
appena calcolata e del contributo derivante dalre interazioni repursive
che
lnsorgonoquandogli ioni vengonocompressidall'effettodi contrazionecoulom-
biana.Il terminerepulsivoè considerevole ma operasolo a brevedistanzae st può
genericamente formularlo comeun contributo esponenziale aventecampod,azio-
ne R*. Ne vienecheI'energiatotaledel reticolo(peruna specieMA, con z1 :1,
z,: -lJ è
U (Re): - (Le'l4tteo)(.t4 Ro)+ K esp(- Ro/R*).
presentail proprio valore minimo in corrispondenzadi quel
Quest'espressione
-
!{ffi?
23. Le proprietàelettrichee magnetiche
delle moÌecole
LiF - 1031
NaF 911,7 NaCl -772,A NaBr 741,O
KF 810,0 KCI -702$ KBr -678,2 Kl -637,6
-_lFmry-
23. Le proprietà eleúriche e magnetiche delle molecole
b>RA+RB
del
3.16. La deJìnizione
ecolepolari chehanno
r di molecoleallineate.
lositivo, il quale viene
rledel raggio si urtino, , o<ó<ÀA+RB
tzazione del moto. Le
dontenutodentro una
f presentesotto forma
i'ultima tecnicaa raggi
Ermettedi controllare
lle molecoleproiettile.
del raggio rispetto alla
rato come il dato di
all'urto fra due sîererigide, figura 23.18.Se il parametrod'urto è nullo, la sfera
i assicuranola mrsura
mobile, più leggera,si trova su una traiettoria d'urto frontale, per cul tutta
: ai vari angoli. Essi
I'intensitàdi diflusioneè contenutanell'angolosolido do a 180"'Se,viceversa,il
bilissimio da rivelatori
parametrod'urto è talmentegrandechele slerenon vengonoa contatto(à > RA+
ionizzatae poi rivelata
+ Rs),allora non si verifica diffusionealcuna,e la sezionedi diffusioneè nulla a
tazione delle molecole
qualunqueangolo.Gli urti che produconorimbalzo,con b maggioredi zero ma
mscerela popolazione
minoreài Ro i Ru,fornisconoun'intensitàdi diffusionecontenutaentro superlicie
furto. In tal caso,per
coniche awolgenti la direzione di avanzamento,figura 23 18, e la sezlone
uso dellaspettroscopra
dillerenzialepresentadei massimilungo direzioni che giaccionosul cono'
Per trattaie gli urti fra le molecolereali questotrattamentosemplicerichiede
molecolari acquistano
alcunemodifichi. In primo luogo le molecolereali non sono assimilabilia sfere
J'urtobelasezíone
rigide,e l'andamentodella diffusionedipendeda come la loro interazionevaria
i. è la distanzamrsurata
con il raggio;essodipendeancheda qualunqueanisotropia(dipendenzaangolare)
r collisione.La sezione
chepossaregistrarsiove le molecolenon abbianoforma sfericaln secondoluogo
secondoangoli diversi.
la diffusionedipendedalla velocità relativa di awicinamento delle due specre,
pondenza di un dato
giacchéuna molecolamolto velocepotrebbeancheattraversareuna zona dovele
rmega),figura 23.17.Il
i-nterazionisonointensesenzasubiredeviazionisignificative,mentreuna molecola
molecoledisperseentro
lenta della medesimanatura e aventeil medesimoparametro d'urto potrebbe
rggio incidente:
risentiredel potenzialeintermolecolare,dando luogo a una deviazioneconsidere-
vole,figura)3.19.Sene deduceche la dipendenzadellasezionedi djffusionedalla
velocitàLrelativadi awicinamentodovrebbedire qualchecosacirca I'intensitàe il
campod'azionedel potenzialeintermolecolare. Eccodunqueperchéè importante
rametro d'urto e dalla esseiein grado di controllare l'energiadei raggi che vengono in collisione'
ùiaramente riferendosi La secondamodifica necessariasi basa sulla consapevolezza che il dsultato
Parte IL La struttura
Figura 23.19.L'entítàdelladílfusione
puòdipen.lerc,
ohre chedal parametro
d'urto, ancheddlla rclocità relatíua.
Le deviazionidei gas. I raggi molecolari non sono l'unico modo di studiare le forze
intermolecolari.Anche se i dati che fornisconosono meno particolareggiati,le
)3. Le prcprietà elettri(he c mdgnetiúe tlelle noletole
I t. ,rtìtù l(llu di{lusio e Figura 23.21. L'itlterJèrenza tlei pertotsi che cowluce
,, .:,, chelul purumetto ullellèno orcobuleno.
, .:.;.tr relo.itìt rcLúiúi.
Esempio
(obiettivo14).Prendiamo
il potenziale
di Lennard-Jones
perI'argonnellaformadell,eq.(23.2.6)
con e/k: 120K e o = 340pm, e calcoliamo
il secondocoefficientevirialea 29gK.
Metodo.Calcohamolìntegraledell'eq.(23.3.7). Facciamoloin termini numerici(il termine
tecnico è quadrutwa numerical applicando Ia regola di Simpson. La regola di Simpsonvale
per calcolare I'integrandoin un numero pari di punîi (chiamiamo questi valori y.),
intervallatidi Í, e poi formare la somma(hl3) Lyo+ 4 (j | + h + ...+ l,^ r) + 2 (y, + i, i
+...+y- r) + /J. Dato chel'integrandoaumentada zero a un massimo,passaper zero a
340pm e finiscecon una lunga coda a parecchiemigliaia di pm, è convenienteeffettuare
l'integrazionein due campi.Uno andrà da R:0 a R: 340pm, l,aìtro da 340pm a circa
5000prn. Per calcolarel'integralea intervalli di un pm noi ci siamoserviti di un piccolo
calcolatoreprogrammabile,sull'interoarco; si può comunquebenissimoconsiderare _ per
quanto dguarda il secondocampo di valori - intervalli di dimensionemaggrore.
Risposrd.Riportiamo due frammenti della tavola numedcacompletadei valori dell'inte-
grando:
stato solido
La struttura per quel tanto che esiste- dei liquidi' Unx trattàzione dello
dei cristalli perfetti
.:,.nenziaÌe scompare ursuÀ"rà-"o-" punto di partenzala strutÎura bene ordinata
la distribuzione aflatto
Al contrario. il punto dl partenzaper Io studio dei gas sarà
: , ilL.plrecisamenle al studio dello stato
caotica delle particellc di un gas ideale Per dare inizio-allo
:;Lrazione di van der a metà strada Îra questi due limitr
::3rda dell'interazione 'qualche da qualche cosa che sta
liquido partrremo
estremi, cosa che è caÎalterrzzala dalla presenza di una certa quantità di
..,;flìciente viriale di avanti da potere
caos e di una certa struttura Sebbenesi sia andati abbastanza
-:i: potenzialeche.una che gli studi teorjci'
oggi delinearealcuni caratteridello stato liquido' bisognadire
:ìJ 'ir stato di van der ancota ai loro inizi'
ai-pari dell'ìndaginesperimentale.in questo campo' sono
.ii ilna porzìone tipo intermolecolari' ma
ie molecoledìi liquidi sono tenuteinsiemedalle àttrazioni
: .vione molto ampio. di potenziale Ne
hanno energiacrnetlcacomparabilealla profondità delle buche
."r\Ìeìte fra teorìa ed una fase definita (che le
viene che ltrltruttura nel suà complesso,pur inclividuanilo
: 'lcondo coefficienîe
--,,, trasformazronldlstaloseparanodaisolidiedaigas),risultaassaimobì
.lÀì h^r-h.;ol-
in qualche modo' a
Abbian.robisogno di concepireper i liquidi un'idea simile'
-1nlhc la forma del ed esperieua (in
quellache ci h" perme,,o diìrovare per i gasun legamefra teoria
.:: Lcnnard-Jonese si Ebbene' per i liquidi disponiamo delle
:-'r. Riportiamo nella iuel caso era stato 1o sviluppo viriale) g (R) la piu
junzitni cli dístríbuzionerucliuli. La.futtzíone clidisttibuzione tli coppie e
importante e ne faremo il centro della nostra attenzlone'
probabilità che un'altra
La furzione di distribuzione di coppie fornisce la
: ..,i,,rna dell'ec1.
(23.2.6) determinata Per essere
molecolasr trovl a una distanzadata R da una molecola
,:r r iriaÌca 298K. nel campo dR alÌa
più precisi.g(R)dR è la probabìliti che una molecola si trovi
siffatta si presonta
::r::ì
r nLlmerici(il termine distanza R da un'altra molecoh Nei cristelli una funzione
(in assenza di difetti o di
, ::.LrladÌ Sìmpson vale come una dispostztone periodica di picchi acuti che
punto del reticoÌo si
. .,:ì,, questjvaìori 1,,). agitazionetermica)rappresentanola iertezza che in ciascun
- . , 1 ) + l ( t :+ . Ì a + e pertanto tLsjÎrlrì
,ilnu"ngoun atono. Tale regolarità continua-indefinitamente
r..till(1.pnssapet zero a se il cristallo Îonde
dire che il cristallo presenìa .ilr'ordìne u lungo raggkt
J , ,n\ enienteeffettuare dovunque guardiamo esiste la stessa probabjlità di
, :: , dx 3,10pm a circa [ulu'o.aln. uu rrnuriito e però può
prima molecola
:r ..Ìrili di un piccolo rinvenire una seconda molecola in ticinunzu clella
più prossime della molecola
..::lrrtonslderiìIe per sussistereun ordlne residuo, perché le vicine
':i:r\rone maggrore. originaria potrebbero n""o'u u"u-"tt le posizioni iniziali' e anche se altre sl
le posizioni appena
troiassero a prenderne il posto, ciò awerrà occupando
:::., dei valori dell'inte- una sfera di molecole
evacuate.Si potrebbe ancora riuscire dunque a scoprire
seconda sfera immediatamen-
contiguea diitanza Rt. e forseal di là di questauna
centrale L'esistenza dÌ un
:-.i, I te adiacentedi moÌecolea distanzaR, dalla particella
distribuzione di coppie deve
-.'. . 1(Ì+ orditle (1 btete rcggto vuol dire che la funzione di
in prossimità della molecola
mostrare.prevediLilmente.un andamentooscillante
centlale'conunpiccoinRl.unpiccominoreinR2ema$ari,ancheoltre'
minimo di \lrtrttllralllteriore'
Lalunzionedidistribuzionedicoppie(einrappresentazionipiùapproÎondit
quadluplette, ecc.)-e'la
le altre funzioni rji distribuzione relative a tdplette.
Le
,opf."t.n,-io* più vicina che riusciamo a rlare della sÎruttura dei liquidi
la determinazione
::: n!' viene che B: questioni che si pongono allora sono: (a) si può ottenere
poi applicarlaalla verificadelle
sperimentaledi g (R)'lib) È possibilecalcolarlaper
a discuterele proprietà dei
- :r. ji c fatto jn questo teoíe della struttura lrquiàa'l (c) Può servire g(R)
:r!.rsi scttoririflettono liquidi?
sperimentalmente
:-rin cui prcvalgonole La funzione dr drstribuzione di coppie si può misurare
22 che responsabilc
medianle diffrazionedr raggi X Abbiamo visto al capilolo
elettronica e che dalla
della difÎrazione a"r .uggi i'è la distribuzione della densità
l liquidi presentano una
r' un prÌnto di vista figura di diffrazion" si dedttce la struttura cristallina
a prevedere una
: ic ploprielà relative sàuttura, sia pure circoscritta nello spazio' e questo autorizza
dovrebbe però rivelare la
: ::.r tlellemolecoiedel fi-eura di diffràzione in qualche misura indistinta' che
si trovassero distribuite
:r cui tendolo ad forma di g(R). Le cosestanno proprio così Se le-molecole
e conlusa'mentre
::.rnrcnto ideale sono in modo del tutto amorfo, l'immaginesarebbeaffatto indistinta
<t-
Parte IL La struttura
(23.3.8
) U,.,",^",:+
t''V g (À) z(R)dR
f
dove ,.1' indica il numero delle molecolepresentinell,unità di volume.
euest,e_
spressionerappresentail valor medio del potenziale intermolecolare Z(R)
ponderatodalla probabilità g(R)dR che si trovi una coppia di molecoleseparate
dalla distanzaÀ. Analogamente,la pressioneè data dall'integrale
t6
(23.3.9) p : - t ' k r - ( . . t ^ 2 1 6 ) g(R) [R (dtTdRI dR
)o
21. I e ptuptirto ?lettri,h?, magnetittu delle nole,Je
7
lotrc
8ffiff
,:.i,;,t t utie tempetature-
r - , , , .{ - 1 .9 7 ( 1 9 6 7 ) 1 .
HffiB
iquido deve sussistere
in cui la quantitàin parentesiquadre,R (dI4dR),si chiamariricle.Dato che il
: di coppie manifesta
primo îermine a destrasi identificacon la pressioneesercitatada un gas ideale
ad cssereanaÌizzatané
ruzirrnedell'intensitàa nellemedesime condizioni,e dato chep di un liquido dellamedesima densitàè
assaiminoredi quellaesercitata da un gasin prossimitàdel punto di ebollizione,
ia llgura 23.22illustra
' aPPareinequivocabi- Ì'integralesulla destradovrebbequasicompensareil primo termine.Quest'equili-
brio delicatissimo fra i duetermini è un'ulterioreragionedi difficoltànell'imposta-
t piu attenta dimostra
zione dei calcoli che concernonoi liquidi.
.tntrale sono disposte
Un'altra e piu proîonda difficoltà risiede nell'assunto che sia possibile
n'contra nel ghiaccio
esprimereI'interazionefra tre molecolecome somma delle interazionifra Ie tre
ucslo caso, il legame
coppie.In realtàsi è constatalo chele energieintermolecolari nonsonosuscettibili
ruttura localefino alla
di addizionarsiin modo cosìsemplicee chele interazíoni.fro tre (orpi (yaIeà diîe\a
differenzafra l'effettivaenergiaintermolecolaredi tre molecolee la sommadelle
triir i. Anche se fosse
energreper coppie) danno all'energiaun apporto significativo.
lcrazioni attrattive, si
Un'altra eventualitàè che le molecolepartecipinoa forti interazignianisotro-
rnziale.Ciò sta a dire
'ra iJeterminante, pe.Un casolimitein questosensoè la lungae sottilemolecoladelp-azossianisolo
sulla
le molecoleconsimili):
Èlema geometrico di
c la buca di potenziale
r Ie molecoÌe nelle sue
lrpilo di interpretare
.".oO":*Oo.t.
.\n0 talto la porzione o
Jrrrenziale. Quandoil solidofonde.îaluniaspettidell'ordinea Iungoraggiosi consenrano al
rle- la si può applicare di là del puntodi îusione:in tali circostanze
)cr fare un esempio, i materialisonogià liquidi(l'ordinea
lungo raggio è perciò incompleto)ma sotto certi aspettisono anche solidi
e data dall'integrale (presentanoalcuni elementidi ordine a lungo raggio)e pertantosi dicono crist.rlli
/i4!i1i.Da un certotipo di ordinea lungoraggiochevienemantenutoscaturisce la
cosiddetta/ase snrecricd(dal greco:saponosa).In una fasedel generele molecolesi
allineanoin strati,figura23.23a. Altri maîeriali(e alcunicristalliliquidismecticia
: di r oìume. Quest'e- temperaturepiù alte) non manilestano struttura stratificata ma conservano
ntermolecoìare Z(R) I'allineamento; in tal casoabbiamouna/a-senematíca (daI greco:filamentosa),
r di molecoleseparate figura 23.23b.I cristalliliquidi manifestano forti proprietàanisotropedi tipo
rntegrale ottico,elett co e magnetico, e trovanofra I'altro applicazione nei visualizzatori
dei calcolatorie degli orologi.
Seci si limitassea prenderein considerazione solamenteg(R) si ignorerebbela
struttura dinamicadellafase,mentreproprio la mobìlitàdei liquidi ne rappresenta
una delle caratteristicheprincipali. Esistonovari metodi per determinaresperi-
Parte IL La struttura
0,601
1,53
0,909
struttura localetipica
otelastica.Si tratta di
c vien messoa fuoco è
o nell'aîîraversareun
crgeiico trova il suo
ituiscono il fluido.
ità- tabella 23.7.Dato
Dhcole contigue,essa
inimo di energia.La 0 20 40 60 80 I00
rdone di Boltzmanne Temperatura/'C
pe che la dipendenza
útore esponerzialedi
@le alla mobilità, ciò
l0 è una costante fo ndamentale,la permeabilità magneticanel auoto, e ha il valore
1JC 2s2m-1.
d i 4 z x 1 0 - 7N A - 2 o w e r o 4 n x 1 0
Se si immerge un momento magnetico dipolare p. in un sistema in cui la
densità di flusso è B, esso acquista I'energia
irc all aumentaredella
nte. Ancora una volta (23.4.3) E: - p^Bcos9,
ri. ma il problema di
dove g rappresentaI'angolo che essodisegnarispetto alla direzionedel flusso
: parecchiemolecole
magnetico.La grandezza B si può concepirecomela misuradel numerodellelinee
li essepossamuoversi.
di forza che permeano1I mezzo,e l'energiadel dipolo è determinatada questa
i che dipendono dal
densità.La densitàcresceseM si aggiungead II (in tal casol. è positiva),mentre
o. è I'argomentodella
diminuisceseM si opponead I{ (x' allora è negativa).Si chramanoparcmagnetici
nensamentediflìcilee quelli per i quali X. è negativa'
i materialiper i qualì x. è positiva e diamagneticí
Euperemonei capitoli
La polaizzazione è il momento dipolare elettrico per unità di volume'
AnalogamenteM e il momento dipolare magneticoper unità di volume Le
molecolepossonomanifestareun proprio momentopermanentep' e in tal casoil
contribuîo al magnetismoè proporzionalea p?^l3kT,comenel casodell'elettricità
Etti analoghea queÌle teq. (23.1.3)].Il campoesternopuò ancheindurre un momentomagneticoIn
oti dipolari magnetici. misura regolata dalla magnetizzabilirà(. Possiamo dunque subito formulare
fdfetto di indurre un I'espressione analogaall'eq.(23.1.II ):
'analoga
della polariz-
n la magnefizzazione (23.4.4) i..il; ,..11'
à H si drcesuscettíuità
correlando così la suscettivitàmagnetica alla magnetizzabilità,al momento
permanentee alla temperatura.
La suscettivitàsi misura sovente mediante la bilancía di Gory Questo
ù'intensitàdel campo strumentoè costituito da una sensibilebilanciaalla qualesi appendeil campione
in forma di sottilecilindro,figura 23.25.I1campionevienesospesofra i poli di un
magnete.Seil campioneè paramagnetico, posto all'internodel campomagnetico
Parte II. La struftura
121.4.5t h= A+ClT
CuSO..5H,O + 1460
Benzene -s4,8 CoCl,.6H,O + 9710
Cicloesano - 68,1 +7870
letracloruro di carbonio -66,6 + 13760
23. Le prcprietù elettriche e magnetiche delle molecole 691
@
th)
Problemi
23.1.Il toiuenepresentamomentodipolaredi 0,4 D; calcolareil momentodipolaredei tre
xiìeni. Su quale risultato si può contare senz'altro?
23.2.Il momentodipolaredelì'acquaè 1,84D. Consideratelola risultantedei due diooli di
legamedisposti fra loro a un angolo di 104.5.e prevedeteil momento dipola;e del
perossidodi idrogenoin funzionedell'angoloazimutalefra duegruppi OH (ammetteteche
I'angolo OOH sia 90'). 11dipolo misurato sperimentalmente è 2,13D: a quale angolo
corrispondetale valore?
23.3. Di qualeentità sonoi campicui vanno soggettigli atomi e Ie molecole?poniamo che
una molecolad'acqua(p:1.84D) si accostia uno ione. euale sarà I'orientazione
favorevoledella molecolase si îratta di un anione?Calcolateil campo elett co cui va
soggeîtolo ione quandoil centrodel dipolo dell,acquasi trova (a)a 1,0 nm,(b) a 0,3 nm,(c)
a 30 nm dal suo centro.Esprimeteil risultatoin Vm-l.
23.4. Un campoelettricoesternodell'intensitàdi 1,0kVm r allineauna molecolad,acqua.
e a quest'ultimasi accostaun atomo di argon (,r:20x l0 zacm3) da una parte,
lentamente. A qualedistanzadivienefavorevoleuna rotazionedella molecolad,acquaatta
a orientarla in direzionedell'atomo di areon awicinantesi?
23. Le praprietà elettiche e magneti(he delle molecolp 693
ulrr\nica.a pagina 648. 23.5. La permittività relativa degli alogemrri di idrogeno allo stato gassosoè data
etica si dice tewperdtu- K.:1+A/ù ne) campo05í'CS300; i valori di A sono riportatiqul
dall'espressione
cntptratutu di Néel. sottoe ù rappresenta un volumespecifico relativochea 273,15K e ad 1 atmè ugualea 1,
cosicchér,: î/273,15 K. Quali ne sono i momentìdipoìari e le polarizzabilitàstatiche?
lcr-.rlase ne distorce la tl'c 0 100 200 300
' 'urava la molecola 3,0 2,6
103^(HCl) 4,3 3,5
rí\- magrìeticotorce la 103A(HBr) 3,r 2.,6 1 1 ) 1
in.ìlec())laequivale a 103^(HI) 2,3 2,2 2,1 2..1
l:(ì\ (rca Un momenlo 23.6. Alle frequerzeottiche1apolarizzabilitàdellamolecoladell'acquaè 1,9^ l0
rr cm3.
,. rn casi del generela
è 1.33:quaÌepuò essere
CalcolareI'indicedi rifrazionedell'acqua,il cui vaìoresperimentale
.. hr Io stessosensodel la causadella discrepanza?
!!-nr\ ìtà diamagnetica, 23,7, Alla pressionedi 1 atm la permittività relativa del vapor d'acqua è data da
r di.ponibilità di stati K,:1p0785 1,6x 10 a (t/"C 140) nel campo 140-i50'C Quali sono il momento
dipolaree la polarizzabilitàdell'acqua?In baseai daîi calcolareil vaiore di K, per I'acqua
nn1-presenti.I flussi di
liquida. Quello sperimentaleè. a 20"C.80: perchési verifica una discrepanza?
to ltrndamentaledella
utati: questo ne fa un 23.8. Misurandola permittivitàrelativadelcloroformioentro un certoarcodi temperature
!-!1trti non è difficile si sono ottenutii risultatisesuenti:
;prn. in quanto esso tfc 80 -70 60 -40 20 0 20
nro non dipende dalla K, 3,1 3.1 7,{) 6,5 6,0 5,5 5,0
uir,.,r deriva daÌ moto p/gcm 3 1,65 1,64 1,64 1,61 1,51 1.53 1,50
mrìnlCnlOpelmanente. 64'C. Spiegatei risultati suddetti e trovate polarizzabilitàe
Il punto di fusione è
momento di dipolo di questamolecola.
Iui\ ila totale dr tutte le
c l.r molecola contiene 23.9. Si riporta qui sotto la permittivitàrelativadel metanolo(p.Î 95'C). Quali caratteri
della molecolasi possonodedurre da questivalori?
aramagnetismodi spin.
Jmrrrîtura è talmente ri'C -185 -170 -150 -140 110 -80 50 20 O 2-
b i loro eìeîtroru sono K. 3,2 3.6 4.0 5.1 67 5'7 49 42 38 34
a molecole?Poniamo che P o n e t ez : 1 , 8 8 x 1 0 ? 3c m 3 .
Ju.ic sarà I'orientazione
23,15.Qual è l'indicedi rifrazionedel vapored'acquaa 100'-Ce alla pressionedi 1 atm?
rj .rmpo eÌettdco cui va
Dai dati della tabella23.3ricavateil valore dell'indicedi rjfrazionedei cristalli di CaCl:,
r 3 l . r l n ù r .( b ) a 0 , 3 n m , ( c ) r'
NaCle 4r. Le den"rtà s o n or i s p e l t r \ a m e n2t.e1 5 . 2 . 1 6eJ 1 . 4 2g u m
23.16. In luogo dellapolarizabilità propriamenledettasi riporlà soventela polutizz1bilità
*::: unlt nrolecolad'acqua,
molare.P^, definitada P^:Lul3. Quali sonole dimensionidi questagrandezza? Come
1-:' cmr) da una parte.
dovrebbedipenderedalla densità?Dimostratecheè Iegataa K. e aìladensitàdel materiale,
rìl.r molecola d'acqua atta p, dall'equazionedi Mosottí,P^:\Mlp)lK,-l)l(K:-]-2). Come dipendeperciò dalla
densità(K, lY(K, + 2)?
Patte II. Ld struttura
23.17.Nel suo classicolavoro sulle Molecolepokù, Debye riporta alcune delie prime
determinazionidelÌa polarizzabilitàmolare dell'ammoniaca. Ricavat€dall'elencooarziale
sotto riportato il momento dipolare e la polarizzabilitàdella molecola.
TIK 292,2 309.0 333,0 387,0 413,0 146,0
mol-t 57,57 55,01 51,22 4499 42,5r 39,59
P",/cm3
23.18.Alla pressionedi I atm e a 273 K I'indicedi rifrazionedell,ammoniaca è 1.000379
(questovale per la luce gialla del sodio) eual è la polarizzabilitàmolare del gas a (a) la
t€mperaturasuddetta,(b) 292,2K? Combinatequestodato con la polarizzabilitdmolare
staticaallatemperafura indicatae ricavateda[e duemisuresoltant;il momentodi di'olo
molecolare.
23.19.A 1 atm e a 298 K f indice di rifrazionedell,argonè 1,002g1.Si calcoli il campo
elettdco(in Vm r) cui va soggettoun atomo urtandoneun altro.
23.20,Dimostratechel'energiadi interazionemediadi una mole dj atomi del diametrod,
interagenticon un'energiapotenzialedellaforma - C6/Róè data da U : _ 2ÍLrC6l3V(i3,
dove tr/ rappresentail volume entro il quale gli atomi si trovano racchiusilsi isnora
qualunqueefletîo di aggregazionelSi trovi poi il legamefra C6 e il parametrodi r,an der
Waals a pagina 34. Si esaminiI'attendibjfitadi questo calcolo p"i il .uro rlell'argon.
23.21.L'eg. (23.3.7)esprimeil secondocoefficienteviriale B in lunzione del potenziale
intermolecolarelz(R).Supponiamoche la minima distanzadi awicinamentodesli atomi
sia d e che al di fuori di tale distanzaessjsubiscanoun'attrMione reciprocadovuta al
potenziale- C6/R6.Supponiamoinoltre chequandogli atomi non sono a contattoVfkT
sia abbastanza piccoloda potereidentificare I'esponenziaiee 'con 1-r(. Tentatedi
esprimereB in funzionedi Có e di d.
23.22.CorrelateB con Ia polarizzabilìtàdegli atomi del gaslegandoC6 con d. Calcolate
poi il valore di B a 298K per I'argonponendor:2.0x 10 23 cm3,l:15,g eV, e
id:286 pm.
2323. ln nessunapa.te del capitolo abbiamopresoin considerazione gli eflettigravitazio-
nali fra le molecole.È giustificabilequest'omissione? CalcolateI'impoitanzarelativa degli
eflettigravitazionalie attrattivi elettriciper due atomi di argonquasia contattoreciproco.
Ponetela costantegravitazionale pari a G = 6,67x 10- 11N m2kg 2.
23.24.La densitàdi energiacoesíua st definiscecome - UlV, do\e U è l,energiapotenziale
media di attrazionedentro il materialee lz è il volume.Dimostratechequestaquantità si
puòformulare- !. I' J I/(R)dr dove. I è la densitànumericadellemolecole e I/(R)ta loro
energiapotenzialeattrattiva(f integraleva da / ali,irfinito).passatepoi a dimostrarechela
densitàdell'energiacoesivadi una distribuzioneuniforme di moleiole tenuteinsiemeda
un'attrazionedi van der Waalsdellaforma C6/R6 è datada (22/3) (L2ld3M:) p, C iÍ cù1
6,
p è la densitàdel solido ed M. la massamolecolarerelativa delle molecole.
23.25.La densità dell'energiacoesiva è approssimativamenteuguale all'entalpia di
yaporÍzazione per unità di volume. Calcolate l'entalpia molare di vaporjzzazion€
del
tetraclorurodj carbonio partendodal fatto che p- 1.594gcm-3 e che la polarizzabilità
molecolare è 1.27x 10-2, cml.
23.26.Abbiamo visto parecchiofempo fa. precisamenteal capitolo 6, che(òUIAV)T=
: nzalV2per i gasdl van der Waals.IdentificandoU con I'energiacoesivamediapossiamo
utilizzarequestarelazioneper stabilireil legamefra a e C6. Tìovate questarelazioneed
esprimetele costanti crìtichein funzionedi d e di Co.
23.27.C colatele costanti critiche del CCì+ jn base aìla sua polarizzabilità.
23.28,ln base alle considerazioniconrenutenegli ultimi due problemi dimostrateche
l'entropia di vaporizzazloneal punto critico vale 9Rpll6M,.
23.29.La cofanre di Madelungè definitadall'eq.(23.3.3)Un casosemplice,chepermerte
di effettuarneil calcolosenzatroppa faticaè offertoda un'alternanzalinearedi ioni nesativi
e positivi separatidi R. Qual è il valore per tale disposizione?
23.30.Per valutare l'energiainterna di un cristallo ionico, com'è definitadall'eq.(23.3.4),
occorre una certa conoscenzadel parametroR*. A sua volta questaè ottenibile dalla
conoscenzadella compressibilitàisoterma del cristallo. È quanto cì proponiamo di
)3. Le proptietà e magnetiú!lelle molecole
eletrriche 695
Obiettivi di apprendimento
Dopo averestudiato attentamentequestocapitolo dovresteesserecapaci di
(1) Illustrare iI modellocinetícodi un gas ideale (pag. 699)
(2) Applicarela teoriacineticaal calcolodellapressíone esercitatada un gasideale
leq. (24.r.2)1.
(3) Definire il oalormedíodelledistribuzionidiscrete[eq. (24.1.5)]e continue[eq.
(24.1.7)1.
(4) Ricavare,in base ad argomentazioniprobabilistiche,la distríbuzíonedelle
velocità molecolaridi Maxwell-Bohzmannleq. (24.1.11)fe la dístríbuzíonedelle
velocità di Maxwell leq. (24.L13)1.
(5) Calcolarela oelocitàmedialeq. (24.1.15)1,Iaradícede\a uelocitàquad.ratica
medíafeq. (24.1.la)le Ia uelocitòpíir probabile[eq. (24.1.16)]dellemolecoledi un
gas.
(6) Definirela sezioned'urto (pag.709)ecalcolarelafrequenzad'urto leq. (24.2.5)l
e 1l camminolibero medíoleq. Q4.2.7))in un gas.
(7) Calcolarela frequenzadegliurti dellemolecoledi un gascontro una superficie
leq. (24.2.9)1.
(8) Spiegareil significato dell'espressione fenomenodi trasporto (pag. 711) e
definire il lasso (pag. 712).
(9) Enunciarela Prima Legge della Dífusíonedí Fíck feq. (24.3.1)f.
(10) Calcolarela oelocitàdí {fusionedi un gasattraversoun foro sottile,enunciare
la Leggedi Grahame applicarerI metododí Knudsenal calcolo della tensionedi
vapore (pag. 714).
(11) Ricavarela Leggedi Fick e calcolarerl coeJrtciente di difusione di un gas
ideale in basealla teoria cinetica [eq. (24.3.8)].
(12) Calcolareil coefJìcíente di conducibilitàtermicaleq. Qa.3.L0)le Ia uíscositò
|eq. Qa.3.12)l in base alla teoria cinetica.
(13)Illustrareil metododi misuradellaviscositànei gas (pag.719).
24. L'agitazione molecolare: teoria cinetica rlei gas
Introduzione
te esserecapaci di Il capitolo è dedicatoal moto traslazionaledegli insieru di atomi e di molecole
,t allo stato gassoso;I'4. mostra come sia possibilericondurrele proprietà dei gas
proprio all'incessantemoto traslazionaledelle particelle che 1o compongono.
itata da un gas ideale
Essendol'attenzionecentratasul moto traslazionalelibero delle molecolese ne
ignorano le eventualiinterazioni.In una parola ci si occupa dellatcoria cinetica
4.1.5)le continue [eq.
dei gas.NeÌla sua interezza,il problemadel moto dellemolecolesotto I'influenza
delleloro interazionireciproche,si aJlrontaalla luce della teoriadinamíca,alctni
la distribuzione delle aspettidella quale (urti fra singoli atomi) furono accennatinel corso del capitolo
la distribuzione delle 23: altri ne incontreremoal capitolo 27.
Già nell'ìntroduzione(pagg.19,20)delineammoi primr rudimenti della teoria
lla t elocítà quadratíca cineticadei gase ci rendemmoconto.allora,chela sempliceideadi considerareun
tl delle molecole di un gas alla streguadi un nugolo di particellepermettedi prevederneuna seriedi
proprietà.Quel primo accennocostituiràil punto di partenzadell'approîondimen-
po d'urto feq. (24.2.5\) to che faremo nel capitolo presentee prima di procederesarà bene tornare a
leggerlo.Quel checi proponiamodi fare ora e di aflinarealcunedelleargomenta-
i contro una superficie zioni cui avevamofatto ricorso nell'introduzione,metterein luce alcunemanche-
volezzedei calcolie procederealla ricercadi espressioni sempliciper alcunedelle
'711) più interessantifra le proprietà dei gas-ideali.Ci soffermeremoin maniera
ruspoúo (pag. e
particolaresuifenomenidi trasporto,qùali ad esempiola conducibilitàtermica,la
viscositàe la diffusione,la cui caratteristicacomuneconsistenel fatto che grazie
l, (24.3.1)1. ad esseuna qualcheproprietà viene trasportata da una porzione all'altra del
rforosottile,enunciare sistema.
Lkolodella tensionedi Il modello sul quale si fonda la teoria cineticapoggia sopra tre postulati.
(1) Il gas consta di un nugolo di particelledi massan in preda a un moto
di diffusionedi un gas casualee incessante.
(2) La dimensionedelleparticelleè trascurabile,ciò cheva intesonel sensoche
e la uiscosità
3.1.3.10)l il loro diametroe di molto più piccolo della distanzache mediamentele separa.
(3) Le particellenon interagiscono, salvoper il fatto chepartecipanoad urti di
naturaelastica.Un ufio si deîinisceelasticoqualoral'energiacineticacomplessiva
t l p a g .7 1 9 ) .
della coppia di particelle che vi prende parte rimanga inalterata a seguito
dell'evento: nessuna delle particelle urtantisi acquista energia sotto forma
rotazionale, vibrazionale.ecc.
Gli urti fanno sì chele particellemutino costantemente velocitàe direzionedel
moto. Un ruolo importanteassume,nello studio del trasportoe dellereazioniin
fase gassosa,il numero degli urti cui partecipa una singola particella, detto
frequenzad'urto (o di collisione)Z, del quale calcoleremoil valore in basealla
teoriacinetica.La distanzamediamentecopertada ciascunaparticellafra un urto
e il successivoprende il nome dr cammínoliberc medio ,1 (lambda); il ruolo
fondamentaleche tale grandezza ricopre nel trattamento dei fenomeni di
trasporto si deveall'indicazionech'essaforniscedi quanto una molecolatrasferi-
sceuna data proprietiìpdma di entrarenuovamentein collisione.Contemporane-'
amenteil camminolibero medio misurala distanzamediafra le particellee può
servirea verificarese la teoria cineticasia applicabilea un sistemareale.Se,per
esempio, il diametro delle molecole di un gas reale è d, la teoria qi{gtiqa rnlq.:.\
I :.:.rl':i-:ii ii;-':ri
Paîte IIL La trasformazione
X X+:X
(24.1.8a) , :T: h . f\ h ) d h ,
' ':r:lcnte
: \ r ' N , e c c . ,e i n jn quanto la componente x delìa velocità può avere l'uno o I'altro segno, a
::.1 scrivete secondadel verso in cui la particella si muove.
La îunzione ./(X) si chiama tlistrihuzíonedella proprietà X, e dalla sua
definizione, P(XJ:f (X) AX si capisce ch'essa indica la probabilità che la
proprietà X si trovi in qualche punto del campo da X a X + AX. Al limite del
::.' Jalla deÎinizione di carnpo ìnfinitesimodX, /(X) fornisce la probabilita che un dato risultato cada
nella regioneinfinitesimada X a X + dI. Per esempio/(à) indica ìa probabilità
che un'altezza misurata rientri nel campo da h ad h f dÀ, e Ia distribuzione / (r,,)
misura Ia probabilità che la cornponentedellavelocità lungo la direzione,r rientri
..r J0llocafslentro un n e ì c a m p o d a i , a r . + d r , , . P e r f a r e u n e s e m p i oc o n c r e t o .s e / ( 1 8 0 c m ) : 0 , 1 2
cm-'. ciò vuol dire che la probabilità che I'aÌtezza di un campione delJa
...::ìdo Cl occuPramO
ji:.l di una molecola popolazioneconsideratasi collochifra 180 e 181cm è approssimativamente 0,12e
che per il campo 180-182cm è approssimativamente 0.24(si noti che il campo non
. .:r:a nedia.
è rigorosamentcinfinitesimo.bensìsolamentepiccolo).Per contro, seI (100cm) :
ir:'ìrenti. figura 24.2 e
:0,001 cm-', allora la probabilità che l'allezza del campione si collochi nel
- : - . : i s u i t a t oc h e c a d e
campo da 200 a 201 cm sarebbesolo 0,001 all'incirca.
:-rrc ur esempio, il
L'altra peculiarità delle distribuzioni di probabilità che ci interessasi lega al
.. :: ,ji 300 esperimenti
problema di considerarecontemporaneamente più tìpi di proprietà.Potrebbe,ad
. : . i n oN ( X ) : 6 . S ei Ì
esempio.essereimportante conoscerela probabilìtà che un sistemapresentitanto
-.:.r:.'di un qualunque
il valore )11di una certa proprieîà discontinuaX quanto il valore l', di una certa
r , , r ) : N ( x y N ,c h e
altra proprietà discontinuaY. Se Ie dueproprietLisonoI'ut1qirulípenclente doll'ahra,
:: Jr -\i (X), e perciò il
la probabilità che il sistemapresentisirril valore X, della proprietà I, sia il valore
- ' : r : .d' a . Y a X + A X .
Y d e l l ap r o p r i e t a ) e
.r.:-ìlidiflerenti.slamo (}';).
P(X; !): Pr-{;)P
-: rr.rblema di natura
dove P (Xr ) e P ( yì) rappresentanole singoleprobabilità.Facciamoun esempio:se
r-:!lLla come avevamo
la probabilità che una personasia di sessomaschileè 0,495e la probabilità che una
,:::inuo. calcoliamo il persona(non importa se uomo o donna) sia muncindè 0,110, allora la probabilità
di sortire da un gruppo. d caso. un u,tno muntittrt e (0,110)x (0,195):0,054,
:--: ciitscun segmento.
ovvero 1 su 18,5. Se, invece, I'essermancini fosse una proprietà limitata alle
-.:,'ni cadano in quel
persone di sessomaschile.questo calcolo sarebbesbaglialo.
Per le proprietà continue si può far uso della medesima tecnica. Se la
probabilità che X rientri nel cantpo dX in .Y è /(X) dX e la probabilita che la
proprietà y. indipendentedalla prima, rientri nel campo da fa )/+ dIè/(f) dfl
r:ché entro I'arco del allora la probabilità che si verifichinoentrambi gli eventi simuÌtaneamenteè data
.::.. esattala relazione dal prodotto delle due probabilità: I (X ).1(y) d,Y d)a Per esempio,la probabilità
. Jr.rcstocaso infattr, che la componenter, della velocità di una molecolacada fra r', e t. + d1,,,mentre
:.inrpo îinito AX con la componenter, della stessavelocità cade fra r,, e r,.*d1", si identifica con il
:.::rLllr jll un integrale: prodotto ./ (r,,)/ (u,) dL,,du* giacché queste velocità sono indipendenti l'una
dall'altra (salvo in alcune circostarze).
r" / ( u , ) d a ;: 1 .
Dalle equazioni(24.1.8b)
Risposra. e 124.1.11)
(r^r: I r . . / ( r . )d r ' .
rú
:2(nl2ÍkT)\) | r,,esp(_ rail2ÀT)dr,
Jo
= 2 \nl 2ÍkT)t |2(kTI mI : y'lzkTI Ím).
Supponiamo che ci interessi dt, più Ia grantlezza della velocità e che non ci
interessi la direzione del moto traslazionale. La probabilità che qualunque sia
la direzione- la molecola possiedala velocità r è data dalla somma di tutte le
probabilìtà indicate dall'equ:zioneprecedente,estesaa tutte le possibili orienta-
zioni della velocità. La somma di tutti i volumi elementari de" du, dr,, individuati
dal movimento del punto (r,, u' u,)suÌla superficie di una sfera di raggio costante L.
non e altro che il volume del guscio sferico di raggio I e spessoredu, figura 24.3.
Tale volume è 4rr,2dL,.Pertanto Ia probabilità che la grandezzadellavelocitàcada
neì campo da r a r + dl a prescinderedaÌla djrezione del n.rotoé
Esempio(Obiettivo5). Quale velocitàDedia hanno gli atomi di cesiodentro Ia stufa di cui all,esempio
precedente?
Metodo.La grand,ezza mediadellavelocitàsi ottienedall'espressione
-: Jf, oI (r) dr, dove
F(r,) dr, è iì secondomembro di quella precedente.
24. L dgituzione moletolare: teoria cinetfua dei gas
.... : .,1,rr
itrì molecoluri. Figura 24.4. La distribuzio e muxtel[iunu tlelle rc-
Iocitù e lo sua dipendenzu dulla temperatura.
bassalemperalura
;
ó
alta temperatura
i: I r,F(L)dr'
J"
lt-l<itrì valori possono - r4
: .: produzionedi raggi -4rtmlnl,ltt | rre"pr-nr:2lft dr
-rì3) )o
. : hr lml 2nkT)311Il2kT i m)1: lSkTi Ílr.)t i2.
. 1 1 5 . +i.- 1 , 1 2 8 c * ) .
'rr irrette e indirette e
:: r rLlìr-1a. Le velocità
-. .clettorc di velocità
.:: nei dischi rotanti
-: .rnirdata velocità,le
:,: Il netodo indiretto
evita di contaredue volte gli urti A...A' e '.{'...,4).In ultima analisiil numero degli
.:.',ì.1lLtceemessada un
u r l i p e r u n i t à d i r o l u m e e d i t e m p oe
:.- In tabella 24.2 si
124.2.2) Z ^o : \:N il: : o- (Nr'l/)' if'2.
:
284 ()d.) 1\ Z no - rd2 t4kT rtntt lN vt2.
hg 170
466 (Obietlivo6).Continuiamo
Esempio suileproprietirdcl dispositivo
a indagare a raggioatomjcoulilizzato
negliulîimi drreEsempi.Quantiurii al secondosubisce un singoloatomodi Cs dentroil
forno?A quantiurti al secondopartecipano tutti gli atomi presentidentroi 50 cm3 dol
forno?
Ì\Ietodo. Per gli urti relativi a un singolo atomo applichiamoi'equirzione(24.2.1).per
il numero degli urti totaìe I'eq.(14.2.2). ColleghiamoN,.7 con la pressionemediante
N iV : nLiV : plkT. A 500'C la tensionedi vaporedel Cs ammontaa 80 mmHg Come
:.r Lrrtiintermolecola- sezione adottiamod: 540pm (5,40À.).Il valoredì a saràquellodell'esempio precedente
- -uzione. Riassumere-
Dall'eq.e42.ll. z:2r') oa(plkTi:
Risposrn.
x 1 0 -l e m ' :
o : n d ) : n x ( 5 4 0x 1 0 - r rn . r ) : : 9 . 2
::: Jr due molecole si p : ( 8 0 i 7 6 0 )( x1 . 0 1 3x31 0 s N m - r ) : 1 . 0 7x 1 0 1 Nm - : .
:rntificarsi con il loro
Pertanto
:iLrblenìaconsistenel
r)
..::.rre ciò che avviene 2t2 xP:x 1 0 l e m ' . ) x( l 5 1 n s 1 ) x ( 1 , 0 7 x 1 0 a N m
:;mprr At alla velocità ( 1 . 3 8r1 1 0 ' r J K - ' ) x ( 7 7 3 K )
: - :,1:,ltnghezza ILt :4,6 x 10os' .
:,i:r.rù dellemolecoleil
. io\e. I raPpresenta scrittanellaforma 2..c, : J;1p/kT)abbiamo
Dall'eq.(24.1.2)
, ii nunero dei (centri) : r4.0.l0'5 I rl.0- lorNm rì
( 1 , 3 8x1 1 0 t r 3 J K r ) x ( 7 7 3 K )
.,'n:id€fato le molecole : 2 , 3 1x 1 0 r sr - r m 3 .
:r' ,ltrvrebbe in effettr
:. . nl rirno in collisione. Dunquenei 50 cm3 dei forno awengono1,16x 10:s u.ti al secondo
--:.. a con l/2(.. onde la Commento. Gli ùîti continuerannoa verificarsianchenell'ambitodel raggioatomico,con la
conseguenza di disperderlo:dopo la selezionedelìavelocitàgli urti tenderannoa restituire
ia distribuzionedellevelocitàall'originariaforma di Boltzmann,saivocheil raggionon sia
debolissimo.
. : : r o l c c o l aS.e q u e l c h e
.:ì., per Nr'2 (il Iattore j gli urti fra molecoledifferentinon dovremmo apportareche
Seci interessassero
Parte III. La trosformazione
(24.25f
(Obiettivo6).Calcoliamo
Esempio il camminoiiberomgdiodegliatomidi Cs nel fornodell'esempio
precedente,a 500"C.
Metodo. Applicheremo conp = 80 mmHg,a: 9,2x 10 re m2.
l'eq.114.2.'7)
Risposid.
Dall'eq.(24.2.7)
1 1 . 3 .8 l 0 - , r J K 1 ) , ( 7 7 3 K )
2 t ) , t 9 . 2. l 0 r o m ) 1 . r t . 0 7 l. 0 ' N m - ' )
:766 x 10 'm, o 766nm.
Gli urti contro le pareti e le superficie. Stimare il numero degli urti contro una data area di
superficie piana è cosa semplice, e su tale operazione si basano molti dei calcoli
che sostengono Io studio dei fenomeni di trasporto. Nella forma più semplice il
ragionamento da lare è il seguente.
Consideriamo una parete di area,4 perpendicolareall'assex. Il recipiente
contiene -1' molecole per unità di volume (. l,' - N lV). Una molecola dotata di
21. L'ugilazíone malecolare: Îeoria cinetico dei gas 7ll
velocità r,- (fra 0 e cc), se si trova a distanzanon superiorea ù,Ar dalla parete,
urterà contro di essanel tempo Ar (sela velocitàfossecontenutafra 0 e co la
molecolaavrebbela dJrezione In altreparolenell'intervallo
sbaglidta). di tempoAl
tutte le molecolepresentinel volume,4r'.Ate moventisinelladirezionegiusta
colpirannola parete.In tale intervalloquindi,e in media.il numerototaledegÌi
urtr sarà
./: (massa.)>0
::rtÈ matelra,enelgla!
.i Jr'lla velocità di tale
:i!'ntrficaappunto con
.. uniri di tempo una
}^+ r--. * -,] stratl portatofl
e, "u)iu ur tu( NÈ rI
di quanlìlà di moto bassa
:a:!-mod'ora in avanti
, ..ir r ari processi di della lamina superiore),e nella regione del.flussoneu,tonianovarierà continuamen-
r3nde di norma dal te da una lamina all'altra. L'esperienzaprova che la forza occorrente a mantenere
c.empio.la velocitàdi la velocità della lamina superioreè proporzionale all'area della lamina (,4) e al
:;.ir.-nte della concen- gradiente della velocità dr,Jd: (:f,,'d)'
Àisposra.Dall'espressione appenacitata
. , r . 7 ? J J ) ì.' I
^ _ J 2 n r t . 3 8, l 0
''-
r 0 . t 8 .5 t 0 - r k p ) I
l--.oì ,lìoos,ro rgrl 1",4* , ro ',*, .roo,,l
. t . 0 8" l 0 " N m :
La validità del calcolo si fonda sul fatto che il percorso nel foro
è molto più
piccolo del cammino libero medio delle moÌecole.
Se esso fosse cosi grande da
permettere al suo interno molti urti, il trasporto assomigÌierebbe
di piJ d flusso
vlscoso e la velocità di effusione sarebbe regolata dalla viscosità.
Quest,ultimo
aspetto verrà ripreso a pag.719.
i .,titol,t della L,elocítà Figura 2,1.11. Per uttrdteftLlreun (erto piano ulaune
.-.. molecnle compiono un tragitto piu lungo.
tragitlo breve
(passa)
rragitlo lungo
(urta duranle
la traslazìone)
. /f D - S ) - 1 . I ( r . ) . .
Il movimento dalla regionepiù concentrata(a sinistra)domina sul risucchioe di
conseguenzail flusso netto (da sinistra verso destra)è positivo, e ha grandezza
'. :-. I ttm e moltiplican-
J Ìil r{01 1{dI d--bi-l rtOl+.td t d:rn.llr
: - li.a(d. I ,rdz)o.
... nrl foro è molto più
In accordo con Ia Legge di Fick il flusso risulta proporzionale al gradiente di
. i."se così grande da
concentrazione:
:rrcbbe di più al flusso
'. :.iosità. J,: D (d.I ,rd:)o.
Quest'ultimo
Potendosi identìfìcareD con +).a. il calcolo permette pure di esprimere la
"iore del coefficientedi costantedi diffusione.Bisogna tener presente,ad ogni modo, che si tratta dl un
gs dr Fick. eq. (24.3.1I calcolo alquanto grossolano, null'altro che un esempio di come costruire il
N.rronale al gradiente modello approssimatodel processoin istudio, e di come ascrivereun ordìne di
lr' Ji gasrappresentato grandezzaplausibile alla costante di diffusione. La ligura 24.11 illustra uno degli
;.-ntruione lungo I'asse aspetti che il modello non ha tenuto nel conto dovuto. Si può vedere che, pur
716 Parte III. La tasfomazione
-1s rK-r
1 0 3 , r / Jc m 1054/kgm-1s ,
273 K 273 K 293 K
J, (calore): - I i. (nlV)Cv.^@T
ldzk
e pertanto il coeflicientedi conducibilitàtermica è
(24.3.9)' 6:!)eC,^(nlV).
L'aspettosalientedi questodsultato è che,essendoil camminolibero medio
inversamenteproporzionalea nfV, rc riesceindipendentedalla densità.In altri
termini
(24.3.10)' rc:!cC,l/2oL,
il che prova chercè indipendente dalla pressione.La ragionefisicaper cui rcnon
dipendedalla pressionerisiedenel fatto che la conducibilità termica è elevata
quandoci sono molte molecolea trasportareI'energia[da cui il fattore r nell'eq.
anza dalìa finestra,una (24.3.9)],ma contemporaneamente la presenzadi molte molecole abbassail
le prima di penetrarvi. camminolibero medio,limitandola possibilitàdellemolecolestessedi trasportare
rbisca un urto prima di l'energiaa grandedistanza:i due effetti si compensano.Si constatasperìmental-
:aleparticellaal cimitero menteche la conducibilitàtermica è indipendentedalla pressione,salvo che alle
rò inluire, il tenerconto pressionimolto basse,quando si verifica una dipendenzalineare.Quest'ultima
a alla fine dei conti si osservazione si spiegariflettendochealle pressionimolto basseil camminolibero
to solo per un fattore di medio supera le dimensioni del dispositivo adoperato,e conseguentemente la
oinvolgono le molecole l'energiaè determinatadalla
distanzaoltre la qualevien trasporta.,ta grandezza del
recipiente,e non dalle altre molecolepresenti.L'energiatrasportataè proporzio-
dentità nale al numero delleparticelletrasportatrici,ma la lunghezzadel loro viaggio è
indipendenteda tale numero, sicché,in tali circostanze,Kc/:nlvd:p.
(Obiettivo12).Valutiamola conducibilità
Esempio ordinaria.
termicadell'ariaa temperatura
3,0
0,0 0,0
l0r 10, l0' I l0 10' 0 500 1000 1500 2000
Plarm TIK
b della uiscositàgassosa. (b\ temperatura.
Figura 24.13. La uiscositàdell'argonin funzionedella (a) pressione,
odo x.
5l+
É è indipendentedalla
pet la detemi'
Fi,gjr:a 24.14. II metododel discooscillante
úno libero medio:
nazionedella uiscositàgassosc
ro della conducibilità
olecole,cene sonoperò
rsi del cammino libero dinamicadi processicome gli urti molecolad,i quali non possonoin realtà non
te la Yiscositaaumenta esserecondizionatidal caratteredelle interazioni intermolecolari'
sultato deriva dal fatto Sonoinusoduemetodiprincipaliperladeterminazionedellaviscositrì.Unosi
I moto attraversouna fonda sull'osservazione dellavelocitàdi smorzamentodelleoscillazionitorsionali
:Ére in movimentogli di un insiemedi dischi immersi in un gas,{tguta 24'1'4'L'analisi del moto del
;ala (a temperaturapiù sistemamostrache I'ampiezzadelleoscillazionideclinaa l/e del valore inizialein
mmportamento della un tempopari a2lsfnnaa1,doveI rappresentail momentodi inerziadell'insieme'
L dovela fluidità cresce s l'intervallo fra i dischi, a il loro raggio ed n il loro numero'
la riscositàdei liquidi è L'altro metodosi basasulla forntaIa di Poiseuillerelativaal flussodi un fluido
Èrele molecoledevono entro un tubo di raggio R:
,e quest'energia è tanto
tlura. dV ldt : (p1- p2'\nRa
l16l4ps,
pi la viscosità risulta dove Iuè il volumechefluisce,p, e p, i valori dellapressionealle dueestremitàdel
frati i dsultati relativi tubo di lunghezzal, e pq è la pressionealla quale si misura il volume' Per
le nel campoda 0,01a deterrninarela viscositàsi seguela velocità di fluSSoSotto l,effettodi una data
è una dipendenzadalla differenzadi pressionee la si interpreta in baseall'equazionesu riportata'
r modo confermatodai
(obiettivol3) In unaprovadi flussosecondo
Esempio Poiseuille la viscosità
voltaa misurare dell'adaa
a curva discontinuaè
omporta un diametro 298K, si è fattofl;ire il campione entroun tubodi I m e di lumepari a 1 mm L'estremità
an der Waals,ricavato adaltapresslone sl trovavaa 765mmHg,I'altraa 760mmHg Il volumeè statomisuratoa
quest'ulìima pressione' il tuboun volumedi 90,2cm3'Qualè la
In 100s è fluitoattraverso
i a 335 pm). Fra i due indicata?
viscositàdell'adaalla temperatura
dezza è quello giusto.
ú calcolo e la natura Metodo.lîtrodt|lclamo r valorinell'ultimaequazione Esprimiamole pressioniin N m 2'
720 Park, IIL La rraslonnuziona
Rispoif,/.
pi - p: : 1765'
- 760'l,. 11.013i
x 10sN m-,F,1760F
: 1 . 3 5 6x 1 0 , J 1 \m
\ ,- 1
n ''f--
.oR. i16tp.): I!:5 t r!
l 6 x ( 1 m ) x( i , 0 1 3x5 1 0 5N l n - : )
: 1 . 2 1 1x 1 0 - r e N - m I s.
x 1l 0 i m 3s - 1 .
d l . , r d . :( 9 0 . 1 c m 3 ) i l 0 0 s ) : 9 . 0
Dunque
( 1 . 2 1x1 l 0 - r e N r m 5 ) x ( 1 . 3 5 x6 t O B N : m - l
( 9 . 0 2x 1 0 I m 3s - r )
.
: i . 8 2r 1 0 k g m , s , .
Problemi
2,1,1.È importantc avereuna cerîa dimcstichezzacon I'entìtàdeìlegrandezzefisicheche
entranoin gioconel trattamentodei gas.ed è quantoci proponiamodi asslcura.e con I
prossimìProblemi.Incominciamoa familiarizzarcicon l'entità delle /isran:e. Qual è il
cammino (a - 0.26nm:)a 25"C e a (a)l0 atm,(b) 1 atm,(c)10 6 atm?
liberomedionelì'aria
2,1.2.A quaìepressioneil camminolibero medio dell'argonsi rendecomparabiiecon ìe
dimensionidi un paìloneda 1 dm3 che lo contiene?Si ponga('-0.26 nmz.
24.3.A quale pressioneil cammino libero medio diviene comparabilecon la stessa
dimensionedegliatomi?
è dì 217K e 1apressione
24.4.A 20 km di altitudineìa temperatura di 0,05alln.Qual è il
camminolibero medio dellemolecoledi azoto(d-0,31 nmr)?
245. Passiamoora a riferire al tempo gli eventi che hanno luogo nei gas.A qualti urtj
r r - ì . l ] t è 1 . 9x 1 0 s k g prendeparte un singoloatomo di argonin I s sela temperaturaè di 298K e la pressionedi
::r' .sprimere ìn centipoise ( a ) 1 0 a t m ,( b ) I a t m .( c ) 1 0 - ó a t m ?
\! m I s-r: Iaviscosità
24,6. Qual è i1numerototale deglìurti chesi verificanoin un campionedi argon da I dm3
neìlemedesìme condizionidel problemaprecedente?
Jtt m s'
media(in kJ mol r)delle (a) molecoledi
24.11,Quaì e l energiacineticatraslazionale
r-.r
(b)
idrogeno. moiecoledi iodio, in un gas tenuto a 300 K e ad I atm di pressione?
Kgm s
24.12.ln un esperimento volto a misurarela veiocitàmolecolaresi e fatto uso di un
dispositivoa dischirotanti incisi.Essoconstavadi 5 dischicoassialidel diametrodi 5 cm'
separatida I cm: le fenditurepraticatesugliorli eranosfasate- da un discoall'altro di
2'. A varievelocitàdi rotazionee a duediversetemperature si sonotrovatii valoriseguenti
relativa1deì raggiodi atomj di Krìpton:
dell'inîensità
l0 40 80 100 120
1(40 K) 0.846 0.513 0.069 0,015 0.002
It100 K) 0.592 0.485 0.21'7 0.119 0.057
: della velocitiì quadratica 24,27.A un pallonesfericodi vetro di 10cm di diametroè collegatoun tubo,del raggiodi 3
mm. Mentre il pallonevienemantenutoa 300K il tubo, immersoin azoto liquido,registra
una temperaturadi 77 K. Inizialmenteil gas presentenel pallone è umido, essendola
dtezzeseguenti(in cm; in pressioneparzialedel vapor d'acquapari a 1 mmHg. Si calcoliil temponecessario arffinché
, t 7 t 1 7 5( 1 0 )1, 7 8( 1 5 )1, 8 0 la condensazione che ha luogo nel tubo abbassiIa pressioneparzialea 10 s mmHg.
ùE dell'altezzaquadratica
24.28.U\ dispositivo a raggio atomico è destinato a funzionare con (a) cadmio, (b)
mercurio.La sorgenteè un forno funzionantea 380K, con una fendituradi dimensioni1
r della velocità media alla
cm x 10-3 cm. La t€nsionedi vaporedel cadmioè 1,0x 10-3 mmHg e quelladel mercurio
1138mmHg (alla temperaturaindicata).Quale corrent€atomica si registranei raggi?
gascheè n volte più veloce
24.29.La reazi,orcH, + I, - 2HI si basasugli urti che awengonolra più speciepresenti
r il talore più probabile?Si
nella misceladi reazione(ci ritorneremo in maniera più approfonditaal capitolo 26)
blle molecoledotatedi alta Calcolarele frequenzed'urto relativea (a)H, + Hr, (b) I, + lr, (c) H, a I, per una miscela
| ,:9icalcoli il rapporto per gassosain cui le pressioniparzialidi entrambele speciesiano0,5 atm e la temperatura400
K.
rag-eioR? Qual è il valore 2430. Qual è la viscositàdell'ariaa (a)0 K, (b) 298K, (c) 1000K? Si pongao - 0,28nm'.
l-38 x 106m, m""."/ra,"-,:
possiedono! elocità med.ie 2431, CalcolareIa conducibilitàtermicadi (a) argon,(b) elio a 300 K e 10-3 atm. I gas
estanzaveloceda sluggire sono racchiusientro un rccipientecubico di 10 cm di spigolo,con una paret€a 310 K e
dt questogenere escono quellaoppostaa 295K. A qualevelocitàsi verificail flussodi caloreda una pareteall'altra?
pranen.
2.32, Si è misuratala viscositàdell'anidridecarbonicaconfrontandonela velocitàdi flusso
midride carbonicaa bassa attrave$o un lùrlgoe strctto tubo con quelladell'argon(si ricordi Ia lormula di Poiseuille)
nilee in 52 s il manometro Sotto la stessadiflererzadi pressioneil medesimovolumedi gasè passatoin 55 s nel caso
pctendol'€sperimentocon dell'anidridecarbonicae in 83 s nel casodell'argon.La viscositàdell'argona 25'C è 208
rlo 4l s. Qual è la massa ppoise(2,08x 10 s kg m t s 1);qual è la viscositàdell'anidridecarbonica?Si valuti anche
il diametro dell'anidridecarbonica.
b pressionedi 50 mmHg e 24.33.Calcolarela conducibilitàtermicadell'argon(Cv..:12,5JK-lmo1-1, o-0,26
odo la lampadaè accesail nm' ) e dell'aria(Cu*:21,0JK-1mol t, o-0,28nm2) a temperatura ambiente.
t. Quanti urti contro il
2434. Quale rapporto esistefra la conducibilitàterrnicadell'idrogenogassosoa 300 K e
quella del medesimogas a 10 K? Fate attenzione.
da una meteodte,con la
24.35.Le lastre di vetro di una doppia finestrasono separateda 5 cm di intercapedine.
:ote all'internodeiveicolo
Qual è la velocità di trasferimentodel calore da una stanzacalda (25'C) verso l'esterno
L quanto tempooccorrerà (-10'C) attraversouna finestra di I m'? Quale potenza deve avere il radiatore per
compensarela perdita di calore?
tolatili la cella di Knudsen
2436. Si calcolila costantedi diflusioneD dell'argona 298K e a (a) l0-6 atm,(b) 1 atm,(c)
srperficie.Si riscaldauna
100atm. Stabilendoentro ùn tubo un gradientedi prcssionedi 0,1 atm cm ', qualeflusso
b cui pareteè pres€nt€un
di gas d€t€rminala diffusione?
ctrto periodo di tempo è
ir-a lndicando con Am la 24.37.Nei laboratori di una compagnia petrolifera è stata studiata la velocità di
t R. îrovareun'espressione accrescimentodelle gocciolinedi piombo condensantisidal vapore U. B. Homer e A.
Prothero, ./. chem.Soc. Faraday Tians. I 69,673 (1973)1.Virtualmenteentro 0,5 ms
dall'inizio del getto il piombo €ra tutto condensato,lasciando in fase gassosauna
m C si è fatto uso di una
concentrazione di circa 3 x 1015atomi/cm3.Provatead esprimerela velocità di accresci-
clso un foro del raggio di
mento del raggio delle particellesferiche,assumendoT: 935 K e che tutti gli atomi si
n delgermanioa 1000'C?
leghino alla superfìciein corso di accrescimento.
iraaio si e reso necessario
2438. Un cataclismaha distrutto in una distante regione dell'universouna lmmensa
rero degliurtì per cm2di
quatrtitàdi mateda.La conseguerÌza è stata una riduzionedel 25 per cento della massa
l0 6 atm,(c)10-10atm e
inerzialedi tutti gli atomi rimanenti.Si potrebberìvelareI'eventostudiandole propdetàdel
da un singoloatomo della
gas ideale?L'equazionepV=nRT rìmarrebbeinalterata?
Fonanza dellebassissime
:aîi da contaminazioni.Si
291 pm.
codo particelle aifa che,
odoè di 4y' ore.Si è posto
b radiazionialfa,ma Ia cui
Do si tratta afTattodi un
Eoretn capo a (a) 1 ora, (b)
)< Le molecolein movimento:
trasportodi ioni
e diffusionemolecolare
Obiettividi apprendimento
Dopo averestudiato attentamentequestocapitolo dovresteesserecapaci di
(1) Definirela conduttiùitàleq. (25.1.1)fe la conduttinítamolare
[eq. (25.1.2)]delle
soluzioni e spiegarein qual modo le si misura.
(2) Illustrare in qual modo dipendedalla concentrazionera conduttività molare
degli elettroliîi forti (pag. 728).
(3) Enunciaree applicarela Leggedí Kohlrauschd.ell'índ.íperulente mígrazione degli
ioni feq. (25.1.4)f.
(4) Enunciaree applicarela LeggedellaDíluizionedi Ostwald
leq.(25.1.5)lrelativa
alla conduttività molare degli elettroliti deboli.
(5) Definire la uelocitàdi migrazíoneteq. (25.1.9)le l?Lmobilità degli ioni
[eq.
(2s.1.10)1.
(6) Correlare la conduttività molare con la mobilità ionica
[eq. (25.1.14\].
(7) Definire 1l numerodí trasportodi una specieionica e illustrarneil metodo di
m i s u r at p a g . 7 J 4 I
(8) Enumerarei fattori che infruenzanola mobilità ionica e illustrarele basi
sulle
quali si fonda l'equazíonedi Debye-Hùckel-Onsager (pag.735).
(9) DescrivereI'elfetto Wíen e l'ffitto Falkenhagen(pag. 736).
(10) Dare la definizionedi forza termodínamica (25.2.1)).
leq.
(11) Ricavarela LeggedellaDíffusionedi Fíck dal potenzialechimico (pag.738).
(12) Ricavaree applicarela rerazionedi Einsteinfra mobilitrì e coefficientedi
dilfusioneleq. (25.2.q1.
(13) Ricavaree applicarela relazionedi Nernst-Eínsteinrra conduttivitàmolaree
coeffrcientidi diffusioneionica [eq. (25.2.5[.
(14) Ricavaree applicareIa rerazionedi stokes-Einstein fra viscositàe coefficienti
di diffusionefeq. (25.2.6)1.
(15) RicavareI'equazione della dilfusioneLeq.(25-2.7
)l e applicarlaal caso della
dilfusionedi un soluto nel solvente.
(16) Esprimereil moto diffusivo di una particella comecammínocasualeuridi-
mensionale(pag. 7a3\
(17) Ricavare e applicare Ia relazionedí Eínstein-Smoluchowski che lepa la
lunghezzadei piccoli spostamentie il tempo impiegato a compier[ ùn il
coeflìcientedi diflusione[eq. (25.2.15)].
25. Le molecole in moúimento: taspotto cli ioni e diffusione molecolare
tto:
Introduzione
Nel capitolo precedenteabbiamostudiatoun tipo di moto molecolaresemplice,
ste esserecapaci di
con le molecolein forma gassosae libere di muoversi senzaimpedimenti.In
rlore[eq.(25.1.2)]delle questocapitoloincominciamoa prenderein esameciò chea prima vista potrebbe
apparireun problemacompletamente diverso:il moto di ioni carichielettricamen-
la conduttività molare te che awiene in soluzionesotto I'influenzadel campoelettricogeneratoda due
elettrodi. Quando gli ioni sono mediamenteassaidistanti, come awiene nelle
tú ente mígrazionedegli soluzionimolto diluite,a determinareil loro moto (sesi prescindedagli urti con le
molecoledel solvente)e il campo elettricoapplicatoe tale moto consistein una
U [eq.(25.1.5)]
relativa correnteuniforme diretta verso l'uno o I'altro degli elettrodi. Fintantoché non
vogliamo approfondire eccessivamente i particolari del moto non è diffìcile
trattare la migrazionecomplessiva.Non potremo fare a meno di prenderein
roóilùri degli ioni [eq.
considerazione ancheil ruolo del solventee degli altri ioni, ma se rinunciamoa
spingereI'analisi troppo oltre, il compito sarà abbastanzafacile.
ica [eq. (25.1.14)]. Inoltre c'è un legameassai profondo fra il moto degli ioni e quello delle
lustrarne il metodo di particelleprive di caricanei liquidi e nei gas.Tale legame,esprimibiletermodina-
micamente,verrà preso in esamenella secondametà del capitolo. Mentre iì
...
e rllustrare
le baslsulle trattamentotermodinamicochepresenteremo a quelpunto richiedela conoscenza
di una parte della materia della Parte I, le prime sezionidi questocapitolo ne
716r sarannoinveceaffatto indipendenti.
Ll )1.
ialechimico (pag.738). 25.1 Il traspofo di ioni
ùilità e coefficientedi La prova più diretta dell'esistenzadegli ioni in una soluzionevienedall'osserva-
zionech'essaè in grado di condurrela correnteelettrica.L'interpretazioneche ne
I mnduttività molaree diamo è che si verifica un movimento di ioni positivi (cationi)verso I'elettrodo
negativo e un movimento di ioni negativi (anioni) verso l'elettrodo positivo
La migrazioneionica è un processodi trasportodel tipo esaminatoal capitolo
r viscositàe coefficienti
precedente.Le due differenzeprincipali fra il trasporto ionico e quello gassoso
consistononel fatto che gli ioni migrano sotto I'azionedel campoelettricoe che
rpplicarlaal caso della
essisono sostenutidal solvente.La preserzadel campo semplificala situazione
perchéfacilita la descrizionedel moto medio degli ioni. Al contrario la presenza
wúrino cesualernidi- del solvente,insiemecon le interazioniinterioniche,rendeassaiarduo il compito
di descrivereil fenomenodettagliatamente. Esamineremol'uno e I'altro aspetto,
h':hoxski che lega la evitando però i calcoli particolareggiatiche comporterebbeil modello teorico'
to a compierli con il
Il moto ionico:i fatti sperimeotali.Il modo più semplicedi affrontarelo studio del moto degli
ioni in soluzionee quello di riferirsi alla loro contlucibilítà,vale a dire alla loro
capacitàdi condurreI'elettricità.La determinazionedella conducibilitrìsi riduce
alla misuradella resistenza, e il metodoclassicoconsistenell'inserire'una cella del
tipo illustrato in figura 25.1in uno dei bracci di un ponte,individuando - come
insegnanoi manuali di elettrologia - il punto di equilibrio. La principale
complicazionedi questometodoconsistenella necessitàdi far uso della corrente
alternata.Quellacontinuaprovocherebbe agli elettrodil'elettrolisi,mutando,nelle
loro vicinanze,la natura della soluzionenel corsodellastessamisura:il lenomeno
126 Parte IIL La naslòrmd:tanc
1 2 5 . 1). 2
E I(X)
!
E lio
!
ì 6 0
Commento.
Sarà beneservirsidi celletarate con soluzionicampioneaventiconducibilità
simili.
Élere atteMione però
cspressain O tcm te La misura della conduttività molare mette in evidenza due tipi di comporta-
tf lmo per ottenere^.
mento. La condutîività di una categoria di sostarze dipende solo debolmente
dalla concentrazione del soluto. La figura 25.2 mostra come in queste soluzioni la
conduttività si elevi solo di poco al diminuire della concentrazione. parliamo in
questa circostanza di elettrolíti forti (o più rigorosamente di ionofori).Al diminuire
Pafie IIL La traslòtmlzione
M g z* 106,12 so:
119,00
Cu'* 108
zn"* '106
127,28
( 2 5 . 1 . 1 ) A ^ ( c t : A o ^ -l c t ' '
.,1 è una costanleche dipenclepiu dal tipo di sale(p.e.se è deila forma MA, MrA,
ecc.)che dalla sua specificaidentìtà.
Kohlrausch fu anche in grado di stabilire che per qualunque sale A: si può
esp mere come somma degli apporti dovuti aj singoli ioni. Se un catione
manifestaa diluizioneinfnita la conduttj\'jtà molare 20*e I'anionecorrispondente
29..la legge della nigru-ione indircndentetlegliioni da lui îormulata suona cosi:
(2s.1.4) Al=v*.,l.1+v-;o-
(Obiettivo3).Prevediamo
Esempio ia conduttivitàmolaredellesoluzioniacquose
di LiBr e di BaCì, a
diluizioneinfinitae a 25'C.
,llerodo.Applichiamola leggedelfindipendentemigrazionedegliioni, [eq. (25.1.4)]e i dati
deìlatabella25.1.
Risposto.Per il LiBr
zo-: 38.69 Q ' cm2mol '
2.1 78,40 'cmr mol '
:
A o: 2 o r+ r q : 1 1 7 . 1 Q l c m 2 m o l - 1
Per il BaCl;
z l o:. 1 2 7 . 2 8 4 ' c m 2 m o l - '
) . o: 7 6 , 3 4 c - 1 c m 2m o l '
Ao^:)'o+ 2;.o- : 279,96 O- ' cm' mol- '
25.Le holecoleín mooimento:trasportoili b i e dillusionemolecobre
tmque saleA$ si Può il che ci permettedi formulare la Legge della Diluízîonedí OstwqV:
iod. Se un catlone
taione corrisPondente
(25.1.5)
formulatasuonacosì:
La mobilità ionica.Gli ioni in soluzionesono soggettia una seriedi forze diverse.Una di esse
trae o gine dal bombardamentocaotico degli ioni ad opera deì solvente.Essendo
affatto casuali tanto la direzione quanto l'entità di questi urti. in soluzione
omogeneaessinon danno luogo ad alcun moto risultantedegli ioni. Se sussistono
gradienti di concentràzione gli ioni diffondono dalle regioni di concentrizione pir.i
elevataa quellemeno concentrate.Per il momento trascureremoquestacomplica-
zione e ci occuperemodellesoluzioniomogenee;torneremoperò suÌl'argomentoa
pagina 737.Gli ioni reagisconopure a una forza elettrica.Se due elettrodi postì a
distaua l sono mantenuti a una differeua di potenzialeA@. allora fra di essi
sussisteun gradientedi potenzialedi grandezzaLQil.G\ ioni positivi scorrononel
sensodel gradiente.quelli negativi contro gradiente,figura 25.3.II îenomeno è
riconducjbile all'effetto di una forza elettdca che agisce sugli ioni in misura
proporzionale al gradiente di potenziale.
Questeideepossonoessereformulate in termini quantitativi nella manierache
segue.Incominciamo col notare che la carica di ciascunoione è :e (con : positivo
per ì cationi e negativo per gli rnioni)e che essasi trova immersa in un campo
elettrico E. in virtù del quale va soggetta alla îorza
(25.1.11 F : :eE.
II campo elettrico si identìfica con I'opposto del gradiente di potenziale:
( 2 5 . 1). 8 E: d g 1d,x .
Ciò si accordacon quanto è stato detto prima, giacché se la rlifferenza di
potenzialeai due estremidellacellae Ary',i l s u o g r a d i e n t ce A p / . i l e a m p o é
Aó,/1e pertantola forza è
F: :e Lg1l.
Se A@: fo - @5È negativo(con @oe @,potenzialirispettivamentedegli eìettrodi
destro e sinistro).la îorza F risulta positiva per gli toni positivi (: positivo) e li
sospingein direzionedell'elettrodopiù negativo,fìgura 25.3; il contrario vale per
gli ioni negativi (. negativo).
La forza che agiscesopra uno ìone lo accelcra,ma esso,venendoin attrito cotr
il solvente.viene ancheritardato. L'accelerazione si limita dunque a ìmporgli una
velocitàmassimache dipendedall'entitàdel campo applicatoe dalla viscositadel
solvente.La velocitalimite si diceaelocítìtdi mígrazionedello ione in soluzionee si
denota con r. Si presumeche la formula di Stokesvalida per la forza ritardante
25. Le molecole in mo1)ihento: trasporto di io/,i e difusione molecolare
o ]\m con @s
le misure a
Catioîi
36,30 OH 20.50
Lr- 4,41 5,70
Na= 5,19 cl 7,91
7,62 8,13
Rb' t- 7,95
ryot 7.40
Ag- 6,41 co: 7,46
NH.' 7,60 sol-
cH3cot 4,23
Cu'*
7,21
" / ( c a r i c a ) : 1 sr L t A ) \ ' + c L . + e i A A . t : t , + s + z + c e L .
Anche gli anioni trasportano la corrente: essi migrano nel verso opposto ma
trasportanouna carica di segnoopposto,con l'effettodi aumentarela corrente.I1
25. Le molecole in moÍJimento:trasporto di ioni e diî sio e molecolare
Conmento. Notiamo come la mobilità del protone sìa cinque volte maggiore di quella dello
ione SOÍ (e circa 10 volte maggiore di quella del Li * ). Ciononostante! per esseresolvatato
solo debolmente. anche 1o ione SOj è assai mobile.
O w i a m e n t e1 * * 1 : 1 .
Muovendo da queste definizioni possiamo esprimere r- in îunzione della
conduttività molare ionica; ricordando che ).-:zu*F (per un sale 1:1)avremo
., l.t-4
E
< l'f:
Dalla tabella25.3.
A : 6 0 . 2 0 Q t c m ' m o l -r , , ( m o ì d m3 ) r , 2
B : 0,229,1(moldm-3)1r' .
e dunque,4 + B^0 : 60,20cm' mol-1,/(moldm-3)11,+{0,229/(moldm-3)1ir}x i149,5
O ' c m ' m o l - 1 ) : ! 4 . 4 O - 1 c m ' m o l l , r ( m odl m - 3 ) t / r .
Commento- Consideratala diflicoltà di trattamentoche comportaun sistemadinamicodi
talecomplessitàiJ risultato non è aflatto da disprezzare.
Si osservicheil diagrammadi A,n
control'. è un modo utile di estrapolare al valoredi 40.
difeAo.
s -qO
E
')-
] -so
r
5 - loo
ì
)
concentrazione, giacchéin tal casogli ioni tendonoa unirsi sotto forma di coppie
o triplette. Non è difficile metterein evidenzatale comportamentoper mezzo
I dell'analisiai raggi X della soluzione;i picchi che si rilevano nella diffusionesi
possonoascrivereall'esistenzadi distanzeione-ionedefinite.
(2s.2.1)
rquandoaumentala
738 Parte IIL La tras[ormúzi1ne
L..l :J: D ( d . | , i d _ r ) :- D L ( d c i d x )
acquista la forma
co: -D(dctdr)
o . r e n e n c op r e s e n t et e q . ( 2 ) . 2 . J ) .
i - . - l D c ) r d cd r t = r D k T ) . i .
ulez: DikT.
crse elaborazioni.In
plare alle costanti di : 1,062x 10- scm' s- I
Pdúe III. La ttasJormazione
Dall'eq.(25.2.5).
icm' s 1)
2 2 x . 1 9 , 6 4x9 l 0 a C m o l - 1 ) ' x ( 1 , 0 6 2x 1 0
/.
r 8 , J l 4KJ mol r) tls8Kì
O cmrmol ' .
: 159.6 '
Dall'eq.(25.2.6),
a : kTl5ttqD
( 1 . 1 8. 11 0 ' r J K r t . f l 9 8 K )
scm2s-r)
6zx(1.001 x 0 s k g m - r s ' ) , . ( 1 ' 0 6 21x0
:2.056x l0 ' o m o 2 0 6 p mo 2 . 0 6 4 . .
CommenÍo. La lunghezza di legameinSOi è 144pm,sicchéil raggioqui calcolato (raggio
dellasferache rappresentala molecola)è plausibilee risulta compatibilecon un grado di
solvatazionesolo piuttostolimitato.
(raggio
oqui calcolato
bibileconun gradodi
N ( Ì < . \ . t ) d-r
: l . l'(,r,r).4d-r: (0.68...)
(No,/l).
diu solutoa partíre più di due terzi dellemolecolesono ancoraammassate intorno all'origine,e il 32
per cento sono sfuggiteoltre x (non si dimentichi però che ìl valore di t va
aumentandocon il trascorreredel tempo).
L'equazionedella diffusioneè risolubile anchein riferimentoa situazionipiù
comphòate;nel caso in cui, per esempio,si producono continuamenteioni alla
supeìficiepiana di un elettrodoimmersoin una soluzione,oppurequandogli ioni
si depositànosopra un elettrodo e vengonosottratti alla soluzione.calcoli del
geneiehanno un ruolo importantenel trattamentodellavelocità di reazioneagli
elettrodi(cap.29ì.
ovvero
P - (21nr)r'' esp( - sri2r).
c h e m o : t r a g i à l a l o r m r d e l l ag a u s s i a n a .
Sostituiamo ora J con xi'r1 ed n con t/î. Avremo
(2s.2.t4) P (x, tJ: (2tint )1,I esp( - x:r12rr1'),
la cui forma è precisamente" f (x,ltfN6, data nell'eq. (25.2.8)come soluzione
dell'equazione della diflusione. Le differenze di dettaglio scaturiscono dall,aver
supposto che la particella migrasse allontanandosi da x:0 in entrambe le
direzioni e si potesse rinvenire in puntj distanti I'uno dall'altro d, anziché in un
qualunque punto di una linea continua. In definitiva si può star tranquilli che è
lecitointerpretarela diffusionecome risultato di un grandissimonumero di piccoli
passicompiuti a caso in tutte le possibili direzioni.Ne discendeancheun cnteno
per apprezzareil campo di validitd dell'equazionedella diffusione:non ci si puo
attendereche valga in tempi così brevi che le partjcelleabbiano potuto spostarsi
solamentedi pochi passi.
25.Le molecalei htoúimento:trasportoili ioni e dillusionemolecolarc 745
Box 25.1
fra dimensiole del salto d e tempo
impiegatoad effeîtuarlor:
D : d2l2t.
),*:(zrFr/RT)D,.
Appendice:
la misuradei numeridi trasporto
Si riassumono nei paragrafi seguentji tre metodi impiegati per la misura dei
numeri di trasporto degli ioni. dai quali si giunge poi alla condutrivirà e alle
mobilitd ioniche.
(1) Metodo dcllu supelitíe nlgr.rirre.poniamo che il saÌe in istudio sia MX.
Versiamo la soluzionedi MX nella metà inferiore di uno sîretto tubo disposto
verîicalmente.Scegliamoun saleNX in cui N sia meno mobile di M: oreoariamo
una soluzjone di NX e stratifichiamola sopra quella di MX, ottencndo una
superficìedi separazionenitjda. Facciamo passareper il tempo r una corrente di
intensiti 1. GIì X si muoverannoverso l,eiettrodopositivo, anoclo(in giù), e gli
M * verso l'eÌettrodonegativo,catodo (in su).La quantità di catìoni trasportati da
questaquantità di corrente(Ii,,F) è r. (ltiz+c.F),essendoz* la loro carica.Se sli
i o n i h a n n o c o n c e n t r a z i o nce. i l v o l u m e g e n e r a t os a r à r + ( 1 a : + r F ) . M o s c l , L
sezronetrasversaledel tubo è S e la distanzapercorsadalla superficiemigralte è x,
il volume è uguale anche a rS. Pertanto a+(1r,'.?_cF):_rS.e seguendol.avat.zafa
delÌa superliciemobile per una serje di tempi si ricava 1-.
(Obiettjvo7).Con jl metododel1asuperficie
Esempio migriìntesi sonomisuratii numeridi trasportodi
H' e di SO] . Il dispositivoera costitùitoda un tubo del ìumedj 6.40mm contenente
acidosolforicoalla concentrirzionedi 0.015moì dm-3. Facendopassarcuna corrente
costantedi 1,23mA la superficie e avanzatanel lnodo sotto riportrto:
lis 40 80 110 160 200
.x/mm 0.860 i.712 2.586 3.450 4.309
Ricavaret e r-.
M,?rodo.
Appìichiamole equuioni formulatepìù sopra.
r+ : (S(F,1)(,!,r)
Risp.rsf./.
: r x ( 3 . 2 0 x 1 0 r m ) : x ( 0 . 0 1m5 o l d m 3 ) x ( 9 . 6 x5 l 0 a c l n o l r ) x
x ( l , , 1 . 2x3 1 0 -3A ) x ( . x i t )
:3.7fl6xtOrm rs(_rrt)
: 37.86[(n.immf(r/s)].
Costruiamola tabellaseguenîe:
r.rr 40 80 120 160 200
i0a{n/mml'(.r'.r) 215 215.3 115.5 215.6 215,5
M e d i a :0 , 0 2 1 5m
4 m s - r . D u n q u et ( H * ) : 0 , 8 1 5 ; p e r c u i r 1 S O ] ) : I 0.815:0.18j.
7
25.Le molecole
ín mo1)imento:
trasporto
dí ionie diJllrsione
molecolarc 141
i i uumeridi trasporîodi
r di 610 mm cont€nente
ù passare una corente
irotato:
l f r C m o l - r )x
D:.-):l-0,815:0,185.
Patte IlL La trasJòrmazione
Problemi
25.1. Spessosi determinanole conduttivitàconfrontandola resistenzadi una cellapiena
della soluzioneincognita con la resistenzadella medesimacella piena <ji una soluzione
campione. peresempio clorurodi potassio in acqua.La conduttivitàdell'acqua a 25.C vale
7 , 6x 1 0 - 4 Q r c m - l . q u e l l a d eKl C I a c q u o sòo, 1m o l d m 3 e I . l b l q , 1 6 - z g r " - - r .
Pienadellasoluzionesuddettadi KCI una ceilapresentava resjstenza 33,21e. mentrepiena
di acido aceîico0,1 mol dm 3 presentavaresistenza300c).eual è la conduttiviîàmolare
deÌl'acidoaceticoalla concentrazionee alla temperaturadate?
(nellacella)di una
25.11.Quali soúo la conduttivitàmolarc,la conduttivitàe la resistenza
3?
soluzionedi acido ac€tico0,040mol dm
l€nza di una cellapiena
Lpiena di una soluzione 25.12.I valori di conduttivitàionica di Li*, Na+ e K* sono rispettivam€nte38,7,50,1e
'C 73,5O 1 cm'mol t. Quali ne sono le mobilità?
tà dell'acquaa 25 vale
t r.
1 . 1 6 3x9 l 0 - ' Q c m - 25.13.Quale velocità di migrazionepresentanogli ioni di cui al problema precedente
lza 33,21O,mentre piena quando si applichi aÌla cella di conducibilità una differenzadi potenzialedi 10 V a
è la conduttivitàmolarc centimetro?
25.14.11numerodi trusportodi uno ione in una miscelasi definiscecome frazionedella
R. dove R è la resistenza correntetotale da essotrasportata.Dimostrateche nel casodi un unico saledel tipo 1:1
? C, costahtedi cella, è Dimostratepoi chei numed di trasportof'e t"
questadefinizionesì riduceall'eq.(25.1.16).
aÀpÌreC=UA.Taf,fol di duecationi in miscelastannofta loro in un rapporto chedipendedalleconcentrazionic'
azionediretta,e perciósi e c" e dallemobilitàr'e 4".
nività nota.In più di uno 3e
25.15. A25"C le mobilità in acqua di H+ e Cl sono rispettivamente3,63x l0
eremo semprequella del 1V-1. dai protom in una
Una soluzione0,020mol
7,91x lo-acm' s Qual è la frazionedi correntetrasportata
soluzionedi acidoctoridrico 10-3 mol dm-3? Qualefrazionetrasporterebbero aggiungen-
cmr mol-t e resisterEa,
do all'acidotanto Nacl da ottenereuna soluzione1,0mol dm-3 rispettoal sale?Osservale
C. quanto
comea governareil trasportodeÌlacorrentecontribuiscanotanto la concentrazione
ùuioni acquosedi NaCl, la mobilità.
linario. Sì sono trovati i 25.16.Nel metododi Hittorfper la determinazione dei numeridi trasporto(Appendice) si fa
attraversareuna soluzioneda una quantità nota dl coÍente e si seguela variazionedella
composizionenei compadimenti eleîtrodici.Per ciascunfaraday di elettricità passato
0,050
attrave$o una soluzionedi KCI iÌ numero di moli di KCI trasferitodal compartimento
3't.t4.
anodicoa quello catodicoè l+. In un certo esperimento,nel coulombometroad atgento
I
Kohlrausch, eq.(25.1.3)
e collegatoin seriecon una cellacontenenteKCI 0,04mol kg si depositarono187,2mg di
iDfinita. Determinare il argento.Passataquestaquantità di elettricitàsi stabilìche 118y'2g di soluzioneprelevati
r oel problema25.23) dal compartimentocatodico(di 250cm3)contenevano165,3mg di KCl, mentre114,11g di
soluzioneprovenientidal compartimento(250cm3)anodicocontcnevano159,8mg di KCI'
olamente daÌla natura e Un campionedi 112,62g di soluzioneprelevatadal cómpartimentocentraledsultava
roblema e sapendoche contenerè185 mg di KCI prima che avesseinizio I'espedmentoe inline un campionedi
calcolare:(a) la condut- 115,66g dal medesimocompartimentocentrale prelevatoal terminedell'esperimento
: clla cellauna soluzione conteneva191 mg di KCl. Quati sono i numeri di trasporto degli ioni K* e C1-?
25.17.I numeri di traspoÍo si possono misurare pure cor' il metododella superficie
KNO3,e AgNO. valgono compiutosul KCI il dispositivoconstavadi
migante l\ppeÍrdice).In un certoesperimento
l J O - 1 c m 2m o l t . Q u a l è un tubo d"i lu-" di 4,146mm contenentcKCI acquosoalla concentrazione di 0,021mol
ope.atura indicata? dm 3. Si fecepassareuna corente costantsdi 1,82mA, e la superficieavanzònel modo
'C sotto d€scritto:
I AgCi in acquaa 25 è
blemaprecedente d€t€rml- tls 20 40 60 80 r00
data. x/mm 0.64 1,28 1,92 2,54 3,18.
Lsodio. acido cloridrico e Trovare i numeri di trasporto di K* e di Cl-.
115.0 Q- I cm2mol r, e
25.18.In base ai dati del problema precedentetrovare la mobilità di K* e di Cl in
infinìta dell'acidoacetico? soluzioneacquosae quindi ricavarei valori delle conduttività ioniche.
3
b acetico0,020mol dm 25.19.La terza tecnica di determinazionedei numeri di trasporto (quindi le mobilità
rcsentaI'acidoaceticoalla ioniche)si basa su determinazionidi lorza elettromotric€.Dimostrateche la le.m. della
cellaAe, AgCllHCl (cr)lHCl(cr)lAgcl,Ag con traspo o,4, è legataalla suaf.e.msenza
io due modi. DapprinciPio trasporto,t, dall'espressione E,:2t*E. Con lo stessoragionamentodimostrateche per
I Debye-Húckel(pag.285] elettrodi reversibilirispetto al catione la forza elettromotriceè data da E,:2, t.
2520. Nel casodellacellarapprcsentata nel problemaprecedente, per cr :0,01 mol dm- 1
nald. Al fine di verificarne
: 3,
e c: 0,02mol dm- la Le.m.risultò €ssere - 29,2 mV. Quali sonoi numeridi trasportoe
cozecheassumevano nelÌa
b i risultati tabulatl: le mobilità di H" e di CI- ?
X5.21.Il protone possiedein acqua una mobilità anomala, ma si comporta forse
B 0,2529 normalmentein ammoniacaliquida? Per sap€rnedi più si è tentato di determinareil
253 numerodi trasportodi NHi in ammoniacaliquida (analogodi H3O* in acqua)a - 40'C
hluizioneinfinita.Tracciate sfruttandola tecnicadella sup€rficiemigrante[J. Baldwin,J. Evans,e J. B. Gill' J. chem.
er molaritàinferiori a circa Si è fatta passareper 2500s una coÍente costantedi 5 mA, e durante
Soc.{,4),3389(1971)1.
valoredelpK". questoperiodola superficiedi separ^zione formatafta le soluzioniammoniacalidi ioduro
rispondente
750 Púrtc IIL La trcslomdzione
passi
I soluzione0013 65 mol 2535. La validità dell'equazionedella diffusioneè legata all'elevatonumero di
periodo di tempo in istudio Tuttavia il calcolo del cammino casuale ci
lnEmero di trasporto di consideratinel
I nobilità del protone p".À"u" al pr"nde." in esametanÎo tempi lunghi quanto tempi brevi Applicando l'eq'
6 passia pafiAe dall'origine(cioè
i25.2.12)si ;lcoli la probabilitàchesianostati compiuti
ìa probabilità di essereal punto rú: 6l) dopo (a) 4, (b) 6, (c) 12 passr
: l0- s O- ' cm 1.Quale
ùnidimensio-
tmpione di tale acqua? 2536. Formulateun programmaper calcolareP(x) in un camminocasuale
proUaùifta di tiovarsi in x: 6d per z : 6, 10, 14,"', 60' confrontate il
lra p,urai valori di pK* e nale e "alcolateta
,r,r."ri"o con quello analitico al limite di un numero elevato di passi ln
B uuior"
per cento?
corrispondenzadi quale valore di fl la discrepanzanon superalo 0,1
lb della ,:( che figura
del laggio
,Calcolarei valori di,4 e 2537. In una seriedi osservazionieffettuatesullo spostamentodi sferuledi latice
di 2,12x10-s gli spostamentiquadratici medi in capo ad alcuni intervalli di tempo
l (25.1.18),
e calcolare il
presceltifurono i segueDti:
"C
dero) in acquaa 25
ld fatto che la viscosità
ù ve.rebberotrascinate
ùovano alla tabella 22.1.
ùdruttare la tecnicadella
Elatro in tetraclorurodi
-cm-s _
Eel.u)x lu
dusione circa la mobilitrà
Obiettivi di apprendimento
Dopo avere studiato attentamentequesto capitolo dovresteesserecapaci di
(1) Dire come è possibileseguirel'andamento della concentrazionedelle
soecie
reagenti(pag. 753).
(2) Definire la t:elocitir dí reazione in funzione delle concentrazioni (pag. 755)
e la
aelocità aerq in funzione del grado di aL)anzamentodella reazione
i"q. 1ZO.i.f;.
(3) Definire la costantedi uelocitadi una reazione(pag. 756).
(4) Definire l'ctrtline di una reazione (pag. 756).
(5) Applicare il metodo det coelJìcienti angorari inizíari a a determinazione
dell'ordine di reazione (pag. j5j).
(6) Integrare le equazioni qinetiche del prímo ortline
teq. (26.2.6)l e del secowlo
orcline leq. (26.2.9)] ottenendo la concentrazione in îunzione del tempo.
(7) DeterminareÌ'ordine in base ar modo in cui le concentrazionidipendono
dal
r e m p o t p r g . ? 5 8) .
(8) Descrivere il metod.ode[r'ísoramentodi osttrurd e definire Ia regge
cinetica del
pseudo-prim'ordíne (pag. 761).
(9) Definire rl tenpo dí dimezzqmentoe correlarlo con I'ordine di reazione (pag.
7 62).
(10) Distinguere îra ordine e ntolecolariti)dj una reazione
lpag. j64).
(ll) Descrivere,per le reazioni semplici.il comportamentod.eltipo Anhenius
e
determinare l'energia di qttit)azionee il Jàttore preesponenziale(pag. 765).
(12) Giustificareil comportamentotipo Arrhenius ner caso delrereazioni
bimore-
colari in fase gassosa(pag. 766).
(13) RisoÌverele equazionicineticheper le reazioniche comportano ro stab
imen-
to di equilibri (pag.7671e correlare la costqntedi equilibrio con le costanti di
velocità delle reazioni semplici [eq. (26.3.4!.
(14) Risolvere le equazioni cineticheper le reuzioniconsecutíue (pag. 76g).
(15) Descivere e giustificare I opprossimuzione dello stato staziontrio
e definife lo
stadio determinante la rclocítà di una reazione (pag. 770).
(16) Ricavarele equazionicineticheper le reizioni che comportano la condizione
del preequilibrio(pag. 771i
(i7) Illustrare la teoría di Lindemqnnper le reazioni del prim,ordine (pag.773).
(18) Formulare gli stadi successividi una reqzioneu carenae spiegareiÌ significato
dei termini íniziazione, prcpaga.íone, inibízione, terminazione e catturatori di
rudícali (pag. 716).
(19) Risolvere l'equazionecinetica di una reazione a catena (pag.
777).
(20) Spiegareil meccanismodelleesplo.slori (pag.778)e l.esistenza del primo e del
secondo li,?1iledí esplosír:ità(pag. 780).
(21) Enunciare le leggi di Grotthus-Drupere di Einstein_Srark (pag. 7g1).
(22) Definire e misurare il rendimento quantico di una reazione fotochimica
feo.
(26.4.3tl.
26. Ld Delocità delle reazioni chiniche 153
Introduzione
e essere capaci di In questocapitolocercheremodi scoprirein qual modo abbianoluogo le reazioni
chimiche, oicupandoci subito del tema esseuiale della uelocità di reazione'
flrazione delle specie
Vedremocomequestagrandezzadipendadalla temperaturae dalla concentrazio-
ne delle speciePresenti.
azionì (pag. 755) e la vi sonóduemotivi principalicheinduconoa studiarela velocitàdellereazioni.
azione [eq. (2ó.2.1)]. Il primo è costituito àa'importanza che riveste nella pratica la possibilità di
bI prevederein quanto tempo una celta misceladi reazioneconseguiràI'equilibrio:
quali la
ia velocità pòtrebbe dipendereda una serie di fattori controllabili'
- a secondadegli
alla determinaz
ione temperatura,la pressione,la presenzadi un catalizzatore,e
la
obiettivi che ci proponiamo potremmoesserein condizionedi far procedere
-
reazionealla velocità ottimale.In un processoindustriale, per fare un esempio,
62.6)) e del secondo da
E del tempo. ragioni economichepotrebberogiustificareuna velocitàelevata'ma non tale
próvocareun'esplosiòne. Al contrario,in un lrocessobiologico potrebbe convem-
zioni dipendonodal ie che la reazioneprocedalentamente,così da potere esseremessain moto
o
arrestatain basealle esigenze'
e
r la leggecineticadel Il secondomotivo per studiarele velocità di reazione(che'comevedremo'
può mettere in luce i
strettamentelegato ail'altrol è che una tale indagine
line di reazione(pag. di rèazione.In questocontestoil termine meccanismo possiede due
meccanísmi
chimica
significati. un canto lo usiamoper significareI'analisidi una reazione
Da
iriuna successione di stadi elementari.Per fare un esempio, potremmo scoprire
lpae.764).
del típo Arrheniuse chelareazionefral'idrogenoeilbromosisvolgeattfaversounasuccession
di
ble (pag. 765). stadichecomportanola siissionedi Br2 in dueatornidi bromo' l'attaccodi uno
questiatomiall'H,,ecosìvia.Indícaretuttiglistadielementqriuuoldiredefnireil
blle reazionibimole- della reazíone.L'altro significatodel termineè legatoai singoli stadi
mecctnísmo
sensoil
elementariin quanto tali, e riguarda la loro natura nei particolari ln tal
ofano lo stabilimen- <meccanismo>i si riferiscea ciò cheawiene quandoun atomodi bromo awicina e
b con le costanti di attaccauna molecola di idrogeno animata da moto rotatorio e vibratorio
Il primo tipo di analisi del meccanismorappresentaI'aspettopdncipale della
úrre (pag. 768). cinetiia chimicaclassica,ed è quello sul qualeci soffermeremo in questocapitolo'
per
tzionarioe definifelo Il secondotipo di analisi,inteso come dinamicachimica,dovevaattendere'
svilupparsi,i progressi tecnologici che hanno messo a disposizione i raggi
ortano la condizione molecolariper lo studio dei singoli urti molecolari;nediscuteremonel prossimo
e
capitolo.Il conine che separala cineticachimica dalla dinamicachimica non
neìtissimo:i modelli appròssimatidi singoli stadi di reazionesono stati elaborati
im'ordine (pag.773\.
in basead anahsrcinitiche, e qualcosadel generevedremo anchenel capitolo
spiegareil signihcato presente.
one e catturatori di
2 N r O 5( g ) - { \ Q , (g)+ O: (g).
Per ogni mole di N.O. demoÌita si formano 5i2 mol di prodotti gassosi,sicché
durante la reazionela pressionedel sistemaaumenta.Il meìodo risuìta inacleeuato
quando lo svolgìmentodella reazionelasciainalterata la pressionecomplessiua
o
quando Ìa reazione si svolge in soluzione.
(2) Spettoscopia. Una tecnica utiÌizzabile anche quando non si verifichi
alcuna
vartazione di pressione è I'analisi spettroscopica della miscela. per fare un
e s e m p i o è. p o s s i b i l es e e u i r eI a r e a z i o n e
nn si verifichialcuna
úscrla. Per fare un
26.2 La velocitàdi reazione
Supponiamoche la rezzionein istudio abbia la forma
A + B --+prodotti, P
9 !rq'41!!4ancoja
(26.2.4) velocità: - d [A]i dr : k',[A] r1,[B].
îormulazionedell'equazionecinetica(owero
__La {gl!a ]eggecui obbedisceIa
velocitàdellareazione) servea tre scopi.In primo luògopèrmett"di prevedere Ìa
velocità,dati la composizionedella miscelae il vaiore speiimentaledeilacostantè
di velocità.In secondoluogo,per poter spiegarela ièggeocóorredivisare-un
meccanismodella reazione,e un meccanismo- per essereaccettabile_
dev'essere conformealla leggeche regolala velocità.ricivata sperimentalmente. In
tezo luogo I'espressione consentedi classificarele reazioniin vari <ordini>. per
ordinedi una reazionesi intendela pòt"n_rààtta qualerisulta elevata,nell'espres_
sione-deÌla velocità,laconcentrazione di un componente dato.L'ortlinecompiqssi_
1,oe la somma degli esponentidelle varie concentrazioni.Di conseguerzauna
reazioneche obbediscaalla leggecinericaespressa dall,eq.(26.2.2)risulia t)elprimo
orclinein A, del primo ordineinB e del second'ordine complessivamente. Anchela
0 : v . A + v B B+ r . C + I ' D D+ . . . .
dore icoefficrentifo.ono pori/i/l pet i ptotl,, ie n, trtil.i per i r.,,re..fiil {per e.empio: ve_
- - . f . ! , = 3 . u D . I r A l l o r al a v a r i a z i o n e
, ]..,;,.- d e l l i q u a n r r r ad i À e r ' o d c e
. la .ua
velocrtadl vrrrazronee vAdi Jt. o\,\,ero:(tassodi varinione di
[A]):ro (vélocitàvera).
26. La lelocità delle reazioníchimiche 751
Introducendogli A- z\
si riduce alle è risultata appartenereal prim'ordine,con una leggeche è data da
velocità: d lpropenelldt: kt fciclopropano]
dell'ossidodi azoto(V),cheawiene secondola reazione
mentrela decomposizione
i elevatea una
2N,O5 (g)-- 4NOz (g)+ O, (g)
seguela leggecinetica
velocità: - d[NrO5]/d, : kr fNrO.l,
ed è anch'essa del prim'ordine,comesi vede.L'ossidazion€dell'ossidodi azoto(II)
o costante si verifica secondoI'equazione
a dire--àiChEssa 2NO (g)+ Or (g)-- 2NO, (g)
e poiché si è stabilito che seguela leggecinetica
velocità: d fNOzl/dt : k3INO]' [Or] ,
si tratta di una reazionedel terzo ordine.L'ossidazionecalalizz'aladefso2' per
contro, pur avendo la stessastechiometria,
cui obbediscela Pt
(g),
2SO, (g)+ O. (g)-----r2SO3
coslanrc
obbedisce,in fatto di velocità,a una leggedel tutto drversa:
d tso3l/dt: k tso,l [SO.1-'rz.
lari .ioidnì>.F& Queste osservazionimettono in luce tre problemi. Innanzitutto si devono
ricavarela leggecineticae il valore dellecostantidi velocitàdai dati cinetici.In
secondoluogo si proverà a escogitaremeccanismjche siano compatibili con la
legge.Infne si tenteràdi giustificareil valore dellecostantidi velocitàe di spiegare
il loro dipenderedalla temperatura-
(26.2.s) - d [ A ] ' d r: À , [ A ] .
La si può riordinarenellaforma
- (l1' fA])dlAl : ft, d7.
chee suscettibile
di integrazìone
immediata.
Ossenandochea r:0la concentra_
zionedi A è [A]o e che al tempo successivo,
r, essadiviene[A], abbiamo
ItAr, t'
,- 'i tol,o1oì: t' at'
J,",. Jn
ovvelo
- (ln[A], - ln
[A]o): k,r.
26. La ùelocítò àelle reazioni chimiche
F t (peril diagramma
in
ja I. delprimorispetto (26.2.6b)
fi6caa9,94edunque La secondadi questedue espressionidimostra come la concentrazionedi A
?
diminuiscaesponenzialmente in funzionedel tempocon una velocitàche dipende
larco di tre particelle: dal valore di kr. La prima espressione, a sua volta, mette in evidenzache cosa
trgia degli atomi di I occorrediagtammare, sia per confermare cheI'andamentoè quellocorrispondente
Lou appenaformata.
al prim'ordine, sia per determinare il valore di kr: seriportiamo ln([A]'/[A]r) in
furzione di r, il coelficienteangolare della retta ottenutasarà - /r, Vedi I'esempio
i non riveli la legge che segue.(Forniamo nella tabella 26.I al nl valod sperimentalidi Àt)
lbbero parteciparea
JllBr, ad esempio,la
r all'inizio HBr non e (Obiettivo7).Siè seguita
Osempio CH3N2CH3,
paEialedell'azometano,
a 600K la pressione ottenendoi
ide in funzione delle più
risultatiriportati avanti.
Confermiamochela CH3N2CH3
decomposizione - CH3CH3
p dati incompleti e il valoredellacostante
+ N, è d;l pdm'ordinerispettoall'azometanoe determiniamo di
o della reazione.Per velocitàalla temperatum indicata.
cineticacon i dati nel 0 1000 2000 3000 4000
tls
quazioni differenziali 2
p(cH3NrCH3ymmHg8px 10-' 5"12xlo 3p9x 10-' 2,"18 x 10 2 1p4x 10-'
mi in ogni fase della
ni effettivein qualun- Metodo.Diagramrniamoln(p/po) in furuione di t. Per una reazionedel prim'ordine
care modi diversi di ottefemo una linea retta di coefficieoteangolare -È1.
lgge vera si troverà Risposta.I dati sonoquelli diagrammatiin figura 26.2.Il graficoè una retta di inclinazione
úe spedmentalmente. - 3ó x 10-4, sicchékr : 3,6x 10-a s-r. 11coefficientedi determinazione del diagramma
ode alle reazioni del dei minimi quadrati è 1,000.
CommentoLe reazionidel primo ordine che awengonoin fasegassosapresentanoaìcuÙ
aspettipeculiari: si veda più olîre (pag. 773).
at
126.2.7 d LAI/dr: t, lA]'
eaI:0laconcentra-
cne lAl, abbiamo e leggi aventi invecela forma
(26.2.7b\ - d [A]/d/ : t, [A] [B].
E 0,8
n
E
ì o.u
:l
2 3
r/1000s
Dunque
c h e . r i o r d i n a n d o .d i v i e n e
IA]o
{ 2 6 . 2b
. 8I 1l\l,: -.
I + k,r [Alo
Ma poiché
d [A]id.: d([A]o - xfdr : *dxidr
(in quanto [A]s è una costante).la legge cinetica si potra formulare
dr dr - À,tfAlo xtrfBlo ) .
e r i r o l \ e r e p e r v i n f u n z i o n ed i l .
Per integrarel'equazioneultima si procedecosì: ponendo x:0 a t:0, si ha
1 . .- f ' dx
"'' ---)
J" (til;i(fBl"
f .I -1 ìf 1 1 l.
| < -"
Jo lf{lo - tB.l"JirlAl" x; llBlo -.i1j
[ -r ìf /tnt"\ /rsr.,ì
[ [ A ] " [ B l o Jt \ f A l o - x , / \l Blo \,/)
26. La aelocità delle reazioni chimiche
(costante)di Tabetta 26.2. Dati cinetici relativi ad alcune reazioni dèl secondo ordlne'
Reazione
116.2.10) t 1 ' 2- \ 1 l k \ \ 1 n 2 .
Leggecinetica Forma
Ordine Reazione (r: [P]) integlata Ir,:
1 A-P = ft1[A]
d-'c/dr r ', , : h f I l l "- I rh2)/k.
{[Aln rJ
x
A+P d,r7dr: k: lAl, k' ; . : l;k,iAl"
lAlo (lAl,, - x)
(tBlo- x)ì
' ,'" ftAlo -rtut"î
iuol"
t
A+28+P dx/dt:&,[A][B] k' . , : i - - Ì"
[[B]D-2[A]oJ
l
. [tA]q(tBl.- 2x)l
[ ([A]o - x)[B]o J
{ 1 ì
A - P con dvd, = k, lAl lPl k'. r : { - } \ -
autocatalisi [[A]o rJ
. f[A]o ([P]o + xrì
\ lnl-l
t(lAlo-x)[P]oJ
_ 1' l ' l
/ I \r t)
. ' ' _
rr I
Risposfa.I dati sono in figura 26.3a.Si sono sceltii tempi iniziali ad a, b, ' f Troviamo
a b c d e f
[A]o/mol dm- 3 0p50 0,045 0,040 0p35 0,030 0,0275
t,pls 240 210 300 345 400 450
di
È evidenteche r,,2 non è indipendenteda [A]o Diagrammiamoperciò rt,' in funzione
retta, e pertanto la reazioneè del
1/[4]6, come in iigura 26 3b. Ciò che si ricava è una 1dm3 s-r (il
pri-;oiAior. Il coèffrcienteangolareè 12,5 Dunque.kr: (Ul2j) mol
óoeflicientedi deterrninazionedel diagrammadei minimi quadrati è 0p973)'
Commento. Se il diagrammanon avessefornito una linea retta si sarcbbepotuto provare
fr,, in lunzione di VtAlé.
(a) o,o5
(b)
2E
l/(fAlo/moldm r)
Figura 26.3. Lú Lletemina.ioùe della rcstunte (cofficiente) (itxetica pet utla reazione del
t CH.OCHzCH3+ NaI
CH3I + CH3CH2ONa--+
in soluzionealcolica.Questereazioni si presentanodella forma
; A+B--prodotti
t
e la loro velocità dipendedalla frequenzacon la qualesi incontranoA e B. Tale
I di A chea quella
frequenzadi incontro è proporzionaletanto àlla concentrazione
di B e pertanto la velocità di reazioneriesceproporzionalead [A] [B]. Ne
discendela legge
- d [Ayd, : /i, [A] [B],
o
e
Risnosta'siveclalaligura-]b.4'll!aloledell.intersezioneè2695,percui,4:5'06x1
coefìicrentern-eolare.":.:Ofl0+.equindiI,:12.207x101K)x(8'314JK-'mol-
: 184kJ mol I (il coefliciente con i minimi quadratie
dellaconcord:rnza
di determinazione
0,9986).
+
8 alta temp€latura
A _8.
Le reazioni consecutiyee lo stato stazionario, Come nella coppia di reazioni del primo ordine
aj sj c,
2ó. La ùelociîàdelle rcazionichimiche
È
come quello
Q Q
A conconono
[A], ma viene
ità totale di
Figrra 26.6. Le concentrazíonídí reagehti, íntenhedí, e prcdotti per due rcazioni consecu'
misuraB, tiue del primo ordine.(a\ kr:10k\, (b) &r:0,1/.i.
,d!u- B-
_,,33N0----
8-
'flPu.
esemplo, se
Le caratteristichedi questotipo di reazionesi ottengonoformulandole equazioni
riduce alla già
cinetiche relative alla formazione e alla disintegrazionedi tutte e tre le specie.A si
disintegraalla velocità kt [A] :
otteniamo
Q6.3.6a) d tAl/dt: -k'[A].
L intermedio B va aumentando grazie alTa disintegrazione di A, ma viene
disintegrandosiessostessofornendo C:
avrà cqnseguito
equílíbrio,K. Ne (26.3.6b) d [B]/dr : k1 iAl - rú tBl.
del primo ordine subita da B, e di
Infine, C si forma in virtù della disintegrazione
conseguelìza:
o fra la (26.3.6c1 d ICI/dr- ki tBl.
semplice.
Partiamo dal presuppostoche inizialmentesia presentesolamenteA e che in tali
dellecostantidi
chcostanzela sua concentrazionesia [A]o.
equilibrio. La prima dtlle tre equazioni cinetichecorrisponde a una disintegrazione
ad altri tipi di onde la concentrazionedi A seguela legge
esponenziale,
bimolecola-
(26.3.1a) [ A ] r : L A l oe s p( - k rI ) .
[A],+[B],+[c],:[A]u.
Ne discendeche è possibileotteneredirettamente[C], dalle soluzionirelative ad
[A] e a [B]:
. l / | \ I
( 2 6 . 3c. 7) [ C l=
, f A l o l l l , _ ^,r .. /l r À , e ' À , e l ] .
t \(r )
Anche quest'espressione è sîata diagrammatain figura 26.6.e vediamo come la
concentrazionedel prodotto crescafino a raggiungereil proprio valore îinale
[A]0. quando cioè A si è mutato interamentein C.
Questo calcolo mette a fuoco una serie di questionì.Le tre equazioni (26.3.7)
mosîrano come va analizzatouno schemadi reazioneche consta di due reazioni
consecutivedel primo ordine: occorre divisare una tecnica che permetta dj
misurare Ìa concentrazionedell'intermedioB cosi come la concentrazionedel
prodotto. per poi verificarela validità del meccanismoproposto accertandoche le
equazionisiano elfettivamenterispettate.Se lo sono, è possibilericavareil valore
delle costantì dì veÌocità.
Il calcolo mette anchein luce il significatodell'espressione
<stadio determinan-
te Ìa velocità)).Supponiamo cl'ìe la costante di velocità t! sia di gran lunga
maggioredì ir: in tal caso non appenasi lormi una molecolaB essasi disintegre-
rà rapidamenteper dare C. La velocità con cui si forma il prodotto C è dun-
que determinata quasi interamente da quella alla quale vengono formandosi
gli intermedi B. Si può averne conîerma imponendo nell'equazione(26.3.7c)
la condizione k'r>>Àr: in tali circostanzeesp(-Àlr) risulta assai minore di
esp(-kl a) e di consesuenzaè trascurabile.Se ne ha
( / "k ,' , \ I
( 2 6 . 3 ). 8 fc l . - L A1 tt , { ,
L \(r -^
) . )f - 1 r 1 , rer , )
dove al denominatoreè stato trascurzltoftr in confionto con k!. Si vede come
non diversamenteda quanto avevamoprevisto la formazjonedi C dipende
soltanto dalìa costanîedi velocitàpiri f itt,,Lr. È questaJarrgìone per cui lo stadio
caratterizzatodalla velocità specificaminore viene delto stalio deteruíntrntelu
Lclocilrìdella reazione.
Se la velocità di form:zione di B e molto più elevatadi quella con cui B stesso
si trasformain C. allora lo stadio determinantela velocitrìè quello durnnteil quale
B si traslorma nel prodotto. Con lo stessoragionamentodi prima, ma questavolta
ponendo li'' <<À,. si perviene a
(26..r.9
) [C], - [A]n (1- e kr'),
e come si era già previsto la velocità risulta regolata dalla costanle dello
stadio più lento. determinanteappunto. della reazioneglobale.Questasuccessione
di eventi,stadio veloceseguìtoda stadio lento, è stata paragonataalla costruzione
di un'autostradaa sei corsieche termina con un ponte ad una sola corsia:il flusso
del traflico è regolato dalla velocità alla quale è possibileatîraversareil ponte.
IÌ terzo punto messoin luce dal calcolo e la rapidità con cui uÍr insieme di
equzioni cinetichesi rendevia via più complessosotto il profilo matematico.Fin
da questo momento non è difficile rendersi conto di come una reazione che
comporta molîi stadi consecutividebba risolversiin equizioni di insopportabile
dilficoltà. È possibileuna qualche approssimazionebasata sulle soluzioni esatte
trovate. e che però conduca ad equazioni molto pir'r semplici?
Supponiamo che À', sia grande in confronto con À,: ciò si verificherà se
Ì'intermedioè altamentereattivo. Dall'equazionerelativa a [B],, eq. (26.3.7b),si
cleduceche [B], e minore della concentrazione di A in ragione di un coefficiente
26. La Delocitò delle redzíoni chimiche
all'incìrcaugualeak'/k,'.seAcontinuaareagirelentamentelaconcentrazione
piccolo,valore' È dunquevero' in via
B conservaper lungo tempoquest'identico,
approssimata,che
ni relativead d [B]/dr - 0
per parecchiotempo durante la reazione,salvo proprio all'inizio (quando la
àoncèntrazione di B incorninciaappenaad esistere)ealla fine (quandoessatende
allo zero).L'assuntoin baseal qualela reazionesi svolgeper la maggiorparte del
tempo con gli intermedi reattivi a concentrazionecostante è inteso come
vediamo come la apptossimazíone dello stato stazionario.
io valore hnale L'approssimazione dello stato stazionarioha il pregio di semplificaregrande-
mentel; discussionedegli schemicinetici.Dato che I'intermediosi trova ìn uno
p equazioni(26.3.7) stato stazionariol'equazionecineiicarelativaa B, equazione(2ó3 6b),si riduce a
Fa di due reazioni /<1[A] - Ài [B] - 0'
F che permetta di
, concentrazione del sicché
F accertando chele
fle ricavareil valore lBl - (kLlk\)l{).
Introducendo questo dsultato nell'equazionecinetica relativa ai prodotti, eq'
istadio determinan- (26.3.6c),
si ha
I sia di gran lunga
lE essasi disintegre- dlcf ldt : k'l [B] - k1[A] .
lprodotto C è dun- Ciò indica cheC si forma a partire da A con una reazionedel primo ordine,il che
pngono formandosi permettedi formulare imm€diatamentela soluzionenella consuetaforma espo-
fcquazione (26.3.7c) nenziale.
p assai minore di Una tecnica analogaservea semplificarela discussionedi un altro tipo di
reitztoneconsecutrva,quella in cui I'intermedio partecipa all'equilibrio con i
reagenti: in tal caso parliamo di preequilibrío.Consideriamouno schemadi
: reazioneavenLeIa forma generica
k . t
A+B-(AB) :c,
n k'1.Si vede come
uione di C dipende
bm per cui lo stadio dove (AB) sta a indicare un qualche tipo di intermedio' Supponiamo che
adio determinanteIa l'intermedio(AB)sitrasformiinCsololentissimamenteinconfrontoconla
velocitàchecaratterizzasia la suaîormazionechela suaritrasformazionein A e B.
Ciò permelterebbe di trascurare.in prima approssimazìone' k, nell'equazione
Flla con cui B stesso
rcllo duranteil quale cineticarelativa alla concentrazionedi (AB), e pertanto
fua. ma questavolta d [(AB)]dt - k, [A] [B] - k 1l(AB)1.
si riduce
SeI'intermediosi trova in uno statostazionario,I'equazionedifferenziale
a quella algebrica
dalla costantedello /r, [A] lBl - À 1[(AB)] :0,
È.Questasuccessione
oata alla costruzione ovvero
I solacorsia:il flusso [(ABI:(k,/È ')tA]lBl.
|ttraversareil ponte.
Dncui un insiemedi Come abbiamo già visto prima, il rapporto fra le costanti di velocità diretta e
tfilo matematico.Fin inversa di una reazionesemplicecoincide con la costantedi equilibrio K' Di
r una reazioneche conseguerza
oni di insopportabile t(AB' K LAltBl
sulle soluzioniesatte
ùici? La velocitrì di formazionedel prodotto C è dunque data da
ciò si verificherà se (26.3.10) d [c]/dr : ftlK [A] [B].
[B],, eq.(26.3.7b),si
rne di un coefliciente A tale reazionesDettain definitivauna cineticacomplessivadel secondoordine'
Parte Il I. Ltt trus/irnu:ìone
D!.O'l : K [NO]' .
E+S-P+E
tale che nella trasfornazione di S in P l'enzima non subiscein dcfinitiva alcuna
alterazione.L'esperienzadimostra che la velocità di formazione del prodolto d
legata alla concentrazionedell'enzima,e ciò impone di ritenereche sebbeneIa
reazione risultante non sia altra che S - P debba sussistereun qualche
meccanismoche comporti stadi interessantidirettamenîeI'enzima.
Ecco quale potrebbe sssereun meccanismosemplice:
E+S-(ESl rP+E.
i*enza del preequili- velocità del prim'ordine kr, quanto di dissociarsinei materiali originari con la
r prima reazioneè la costantedi velocitàdel primo ordinek- r. La velocitàdi formazionedel prodotto è
data da
d [P]/dt: k1ÍES)].
Per potere operaresu quest'equazione è necessarioconoscerela concentrazione
llo di supporreche il del substratolegato,e quindi formuliamo l'equazionecinetica
c si verifichino urti
ro- Inoltre la velocìtà d [(ES)]/d/: /<,[E] [S] - k ' [(ES)]- fr1(ES)1.
-/^-J +/-/ \--
I che contrasta con
za di uno schemadi |ro,,n"--ltr-*J*-":l É-"-J-'""-l
zioneI lzìone I l z i o n e n e lI
i.ute un meccanismo l d a E . s ll i n E , s I l p r o d o nI o
A questo punto dall'approssimazione dello stato stazionariosi rlcava
k, [E] [S] - /r- 1 [(ES)] - k1 [(ES)] - 0
sicché
(ES)l - k, [E] [s] l(4 + k- 1).
4-p45A*+A.
AX+A:A+A.
fatta in precedenza
La discrÌssione ci permettedi affermarechesela formazionedi
A* è veloce,Io stadio determinante la velocitàdello schemacomplessivo è la
trasformazione monomolecolare, jl che fa sì che da questoschemapìuttosto
complicato possaemergereuna cinetica del primo ordìne.
La velocità di îormazionedei prodotti è
d [P]/dr : Àr [A*],
e ciò consentedi trovare un'espressioneche dia la concentrazionedellemolecoÌe
attivate.Lo si fa formulandola loro equazionecineticae applicandol'approssima-
zionedello staîo stazionario:
d [A*]/dr : k: lA]' - k , [A*] [A] - t1 [A*] : 0.
Da qui sì ha
,^rat,
(26.3.12) L^ l:k,
+kJAl'
L'espressione testeottenuta non sembrafornire una cinetica del primo ordine.
Dobbiamoperò ricordareche non si è detto nulla, ancora,a propositodelle
Sela velocitàdi disattivazione
velocitàrelativedeglistadidellareazione. mediante
gli urti Ax + A fossemolto maggioredella velocitàcon cui A* si trasîorma
monomolecolarmente. avremmo
k , [ A * ] [ A ] > >f r ' [ A * ] o i < , [ A ] > k ' .
In tal caso la formula cineticasarebbe
(26.3.13) d [ P ] / d r- k 1 k r [ A ] ' / À , [ A ] : ( f t r k , i k - : ) [ A ] ,
che corrisponde alla cineticadel primo ordine.Il risultatorìcalcaI'ipotesisulla
qualeil meccanismo si era fondato:se /<rè piccola,lo stadiodetermìnante la
velocitàè la trasformazione monomolecolare ed è prevedibileuna cineticadel
primo ordìne.
Il pregio del meccanismodi Lindemanne chesi prestaa una verificaobjettjva.
Sesi riduceabbastanza la pressione k , [A] >>,lt,vienemenoe
di A la condizione
fa posto àlla condizioneft , [A] <<ftr.
A valori così bassidellapressione la formulacineticadiviene
(26.3.14) d [P]/dr - k, [A]2 ,
prendeil postodi quelladelprimo.La ragionefisica
e la cineticadelsecond'ordine
del mutamentoè che a bassapressionelo stadio determinantela velocità è la
formazionebimolecolaredellemolecoleeccitate.Questacommutazionedell'ordi-
26. La Delocitòdelle reazionichimiche
I
Ilocr o assumauna
lnzione di prodotti l 0 t r / ( [ A ] / m o ld m r )
Riordinando si ha
(26.3.17\ Ilk.ú: Uk2lAl + k- 2lk1k2,
da cui si deduceche il diagrammain funzionedi 1/[A] della costanteosservata
sperimentalmente, l/k"n, dovrebbedar luogo a una linea retta. La figura 26.8
illustra un risultato tipico: si può osservareuna curvatura pronunciata,che
ba del primo ordine. corrispondea un valore di /t"nad alta pressione(1/tAl più basso)maggioredi
|ir" a proposito delle quello prevedibileestrapolandoa partire dai dati relativi alle bassepressioni.
llttivazione mediante Essendoquestiultimi dominati dal processobimolecolare,occorrepensareche lo
cui A* si trasforma stadio monomolecolarenon abbia trovato nel meccanismoploposto un ruolo
realistico.
Una delleragioni delladiscrepanza va dcercatanel fatto cheil modelloignora
I'eventualitàche la reazioneimponga una specificaeccitazionedella rholecola,
laddovel'urto bimolecolaregeneraun'eccitazione generica,non specifica.Per fare
un esempio,nell'isomerizzazione (del primo ordine) del ciclobutene
0,4 0,5
l / ( d m mH s )
26.4 Le reazionicomplesse
Numerosereazionidi importanzabìologicao tecnologicasi basanosu una
compÌessa successione di stadi individualì,oppuresono capacidi procederea
velocitàpraticamente utili solosein presenza di un catalizzatore.
Mostreremoin
questasezionecome mefterea frutto nel trattamenîodi processisiffatti i criteri
presentatiall'iniziodel capitolo.
Le reazioni a catena, Molte reazioni in fase gassosasi svolgono attraverso una sequenza di
stadi nei quali entrano in gìoco radicali tíberí. Tali frammenti molecolari sono in
grado di attaccare le molecole e dare origine a nuovi radicali, per esempiopossono
estraffe un atomo di idrogeno, come awiene nella reazione
' C H r + C H 3 C H 3- C H + + . C H : C H : ,
(si suoledenotarei radicali iiberi con un punîino, che mette in eviderza I'esistenza
di un elettronespaiato).I radicali in tal modo prodottisi,in questocasoil radicale
etile,.CH,CH3. possonocontinuarea reagiregenerandoancora un alîro radicale
in seguito all'attacco di una molecola,oppure combinandosifra loro. È questo
susseguirsi di reazionì radicaÌi che generano altri radicali che giustifica il
nome di <reazionea catenall.
ln linea di massima l'analisi di una reazione a catena mette in evidenza
l'esistenzadi quattro diversi momenti. Nello stadio deÍto di íniziazione prendono
corpo i primi radicali a partire da molecole ordinarie. Per esempiopotrebbero
26. La relocità delle reazioni chímìche 711
k'lHzf lBrzflt2
(26.4.r) d [HBr]/dt =
rr.Introducendotutto 1 + k" ([HBr]/[Br,])
@ntraddizionefra la
Là complicatezzadella formula sta a indicare senzadubbio che deve trattarsi di
cione.
un meccanismoa catena.Si è proposto il seguente:
slalo slazl0na o:
CH,CH. : CH,;CH, + H,
d [ C H r ; C H r ] . 1 d r: k 1 [ C H j C H 3 ] ,
P r o p a g a z i o n e :C H 3 + C H - r C H - r 1 + C H + + C H . . C H z '
CH3CHT'!+CH::CH:+H'
per
Figura 26.9. Limiti di esplosíDità
la reazioneH, + Ot.
0
il
S [Brl e introdurre
z
5
BP empirica,e questo
:ntaìi con
Emplice,anche se va
ctica chirnica. Per fare
Ùlareazionerisultante
treazionebasatasu un
caloreancorapiù grande;questoultimo non può esseresmaltito e la reazionesi
hanno però messoin
rende ulteriormentepiù veloce,fino a divenirlo in manieracatastrofica'
Ilpri, il che impone di
L'altro tipo fondamentaledi esplosionesi basasoprauna reazionea catena Se
tsità La sequenzadi
della catenafanno parte alcuni stadi che aumentanoil numero dei radical nel
OIîre un esempiodi
sistema,è possibilechela reazionedegeneriin una esplosione.
reqzíoneà catunaramírtcantela reazionefra idrogeno e ossigeno' Sebbenela
reazionerisultante non sia altro che
2H2+ 02 "' 2H2O
il meccanismoè assaicomplessoe ancoroggi non del tutto chiaro Quel che si sa,
ad ogni modo, è che entra in gioco un meccanismoradicalicoa catenae che i
portàtorídellacatena(valea dire i radicali protagonistideglistadi di propagazio-
ie) comprendonoH', O', HO' e HOr'. Alcuni degli stadi sono costituiti da
kizlazione: H2+ 02 -- Ho2'+ H'
Propagazione: H, * HO2 --+HO'* HrO
H2 * HO'--+ H 4 H2O
, le equazionicinetiche H + O, -- HO'+ O' (rarnificante)
Eionario per tutte le O'+ Hr -- HO + H' (ramificante)
O+rv +O++e
N:+úr'- +>2N
O'+N,---' NO.+N
NO*+e ---+N+O
N; +o +No'+N
l0 !
l0 4 N;+o,-N,+o;
l0 3 O ' + O :- ) O + O :
O'+N?- iNO-+N
Or+rr-O;+e-
N:+rf+Nl+e
Or+r!'-'+O,+O
5m 1000 1500
rlK
Figura 26.10. I protessi fotothimicí nell'utnoslèra.
Le reazioni fotochimiche. Una delle maniere in cui può avere inizio una reazione a catenà è
data dali'assorbimentodi luce; ne abbiamo accennatoa pagrna777 a proposito
della reazione Cl, - 2CL Esiste un gran numero di reazioni, sia a catena che
ordinarie, che possono essereinnescate dall'assorbimentodi un fotone e le
conseguerrze di ció sono di importanza inestirnabileai fini dellavita sul pianeta,in
quanto i processi fotochimici rappresentano il nrodo principale di attingere
all'energia del sole. La maggior parte delle risorse energetichedel mondo è
ascrivibile all'energia radiante del sole catturata c accumulata dai processi
fotochimici. Si va dal riscaldamentodell'atmosferadurante il gjorno, mediante
assorbimentonell'ultravìoletto(i processisono del tipo riassyto in figura 26.10).
26.La úelocitàdelle rcazionichirniche 781
(26.4.3)
2H2O2-2HrQaQr.
B r , + 2 H , O ' H O B r+ H , O + + B r -
H 3 O *+ H O O H J H O O H ' + H r O
HOOHj+Br--HOBI+H:O.
Il risultatocomplessivo
delledue ultime reazioniè
H O O H + H 3 O ++ B r - ] - , H O B I * 2 H 2 O ,
processt
il Jlussoínterrotto. campioni ha voluto dire la possibilitri di applicarlo allo studio-dei
gran lavoro-di ricercasulla
uioJhimici,e in "îfetti si è realiizato su questelineeun
a pagina 772,il modello di
cineticadett'azloneerzimatica.Come atbiamo visto
conduce a una legge cinetica
azioneenzìmaticaelaboratoda Michaelise Menten
della forma
d [P]/dr : ft"n[E]o,
con
4r: /(1[S]/(KM+ [s]).
cherendela costanteefficacedi velocitàottenendo
Si può riordinarel'espressione
(26.5.1) 1 l ku : 1 1 7 , + ( K M / k l y l s l .
della
Ne viene che diagrammando1/k"uin funzione di 1/[S] si avrrì il valore
K"' ma non ì1
al nanosecon- "o.tuot" ai u"to"ià k, e quello deliacostantedi Michaelis-Menten
in K*, vale a dire k e k2
i. Prenderemoin -<lelvélociìràspecifichechecompaiono
uutor" O"tt" singole 1
perchési puÒtrovare
molecole di alogeno Con la tecnica flussointerrotto il problemaè risolubile,
seguendone la concen-
la scissionedella la velocitàdi formazionedel complessoenzima-substrato
al mescòlamentodell'enzima con il substrato Stabiliti
gli atomi è la trazione successivamente
il noto di KM onde ricavare
occorrerlmuovere i valori di k, e ói kr, si può combinarli con valore
molecola appena k - r : k z K u- k t '
di allontanare il ritorno del sistema
I metodi rli dlassamento.Il termine (rilassamento) sta a signilicare
all'equilibrio. Applicato alla cinetica chimica esso indica che una qualche
reazione'di
so[eàitazioneesternaha modificatola posizionedell'equilibriodi una
la reazione<si rilassa> nella nuova posizione di
norma assairapidamente'e che
recipienteo da un "0"ÈloJli;"n"."
a mo, di esempioun equilibrio semplice,checomporta reazioni
del Primo ordinedirettae inversa:
di una reazionedel
(pag.771)Qui si A -8.
che NO si combini
imo spazzaradicali) che il valore si
Gli indici che accompagnanole costanti di velocità significano
una determinata
atomo di alogeno, ,lf"rir"" u un partic;la;e insiemedi condizioni,per esempio
o... appiccicatic- di A e
temperatura.La velocità con la quale varia la concentrazione
dopo il flashe in
(26.s.2) d LAI/dr- - ki [A] + ft'-1[Bì.
e [B]' le
Nel sistema all'equilibrio d tAl/dt è zero' Denotando con [A]'
tecnica di flusso 1o concentrazionidi A e di B all'equilibrio,avremo
in quell'occasione
necrssìtàdi disporre Ài LAI' - ft'-1fBl'.
Irarticolarmentecritica (per esempro
Supponiamoora di mutare bruscamentela condizionedel sistema
dbtribuire Ia rcazione k-l Momenta-
"f"'u'u"aofu temperatura),in modo chele costantidivenganokt e
di
ria molto veloce. La ;;;;;" i" "oo".ntr-iotti di A e di B rimangonoferme ai rispettivi valori
Wo, aggÍa I'ostacolo più in equilibrio,e ciò-fa sì che le concentrazioni
A;ihb"", ma il sistemanon è
l, concentrandoinvece tàdano ad acquistare i nuovi valori dì equilibrio, determinatida
I dispositivo in ligura
[amente iniettando il (26.s.3) kr [A'1.-- k r fB]..
valore delle
Dne che arretravia via La velocitàalla qualevìen conseguitoil nuovo equilibrio dipendedal
ti arrestae la reazione nuove costanti di velocità.
canpione mescolatosi Indichiamo con x 1o scarto di [A] dalla nuova posizionedi equilibrio' onde
Enteper vra spettrosco- sarà[A]! : x, + [A]". A I : 0 (immediatamente dopo cheha avuto luogo il saltodi
t nella sua idoneità a sicché"o:;Al: - tAl. Dunque la concentrazione di A
"-"iairl.*; iali:ie]',
ruratamente mescola- vana cosl:
rione dellareazionenel
d [ A ] / d t : - k r ( x ,+ [ A ] " ) + k 1 ( - x , + [ B ] " )
mortamento di piccoli : _(kr+k_r)x,
Parte IIL Ld trasforntuzionc
t26.5.4) x.:x0esp(-r,rî),
B) subisceil k, =k'-l(molom -.
ta dalla ouoiu"
condizioni la
l / r : k , { K m o l d m -.r [ H l . + l O H - 1 . ì
con una
: k2{K + y'Kw + y'K,r}moldm-3: 2 x 10?ft2moldm-3'
sul salto di a
Di conseguenz
della 3)
k z = 1 l G 7x 1 0 - 6 sx) ( 2x 1 0 - ?m o l d m
Una delle
: 1 J x 1 0 rmr o l - 1 d ms3- r'
da una
I'aggiunta di Ne vieneche
salti di I 1)
h : f t A x 1 0 1 1 m o ld- m 3s x ( 1 , 8x 1 0 - 1 6 ) m o l d m - 3
: 2 . 4 x 1 0 - 5 st .
r rquosa in 20 ps. Commento. Si noti come abbiamotenutovia via conto delleunità: K e K* sono
I
h resistenzadelÌa adimensionali, k2 si esprimein mol-l dm3s e ft1 in s-''
dalla
tempo r l'energia Sel'entalpiadi reazionenon è nulla, la posizionedell'equilibriodipende
di principio il metodo basato sul salto di
campione è C, temperat.,ra(pag. 231); in linea
in tutti i casi del genere Se nel corso della
I-r mol-' temperaturarìsuìta appropriato
equilibrio
,"-ìon" u."ud. che muti il volume del sistema,le concentrazionidi
di acquapresente pressione. Se ne desume che si dovrebbe poter contare
dipenderannoanchedalla
una tecnica basalasù un-saltodi pressíone'
anchesullapossibilitàdi pórre in opera
mutamentidi
f cosiin efètti, ma gli equilibri si dimostranoassaimenosensibiliai
pressioneche a quelli di temperatura, e ciò fa sì che la tecnicaaccennata trovl
impiego meno diffuso.
Le tecnichedi rilassamentosono state ogg€tto di varie elaborazrom;una
tecnica, in particolare, si bas'a sull'osservazionedella radiazione ultrasonica
assorbitada-lsistema.Altre tecnichedi rilassamentosi fondano sulla risonanza
magnetica:le abbiamo illustrate al capitolo 19' Al capitolo 23 abbiamo invece
importante descrittoil rilassamentodielettnco.
pilibrio e quindi la
trmentoèî-40psa
l0r I dml mol-l s-1.
so è anche più veloce
37 /s. Determiniamole
Problemi
26.1. La costantedi velocitàdellarcazionedi primo ordinein cui si decomponeI,N2O5
ha
il valore4,8 x 10 as 1.Qualèil tempodi dimezzamento (semiperiodo) delprocesso?Sela
pressioneè inizialmente500mmHg, qualesaràdopo (a) 10 s, (b) 10 minuti
dall,iniziodella
teazLo\e!
26.2. Quali unità spettanoalle costantidi velocitàdel second'ordine
e d€Ì terz,ordrne,
k2 e
k., esprimendo(a) le concentrazioniin moi dm-3, (b) Ie pressioniin atmosfere?
263. ll semiperiododelladisirtegrazionedel r4Cè 5730anni (il matedaleemette
raggibeta
di energiapari a,0,16MeV). Un rcpertoarcheologicocontienelegnochepresenta
solo il 72
per cento del'"C reperibilenegii alberi viventi.
eual è l,età del reperto?
26,4.Uno dei rischi delleesplosioniuucleariè la produzionedi eosr e la sua
successiva
assimilazionenel tessutoosseo,in luogo del calcio.
euest,isotopoemetteraggt b€ta di
energra0,55 MeV e presentaun semiperiododi 2g,l anni. Suppóneteche un neonaro
ne
assorba1 pg. Quanto ne rimarrà dopo (a) 18 anni, (b) 70 a;i?
265. La costanfedi velocità del secondoordine per la reazioneAcOEt+NaOH (aq)
- AcONa+ EIOH (doveAcO rappresenta iìgruppoacetato)è 0,11mol 1 am..-r. qìuié
saràla conc€ntrazionedopo (a) 10 s, (b) 10 min, aggiungendoacetatodi etrtea NaOH in
manierache le concentrazioniiniziali sianoNaOH = 0,05moÌ dm-3 e AcOEt:0,10
mol
om "l
26.6. Apagia760 abbiamoricavatoI'espressioneintegratadellaleggecineticadel secondo
ordinepartendodalla reazioneA + B + p. Determinarela forma i;;grata corrispondente
alla stechiometria24 + 38 + P.
26.7.Integrarela leggecineticadel terzoordine _ d
[A]/dr: k3[A], [B], Ia cui stechiome_
tda è 24 + B + prodorri, con i reagentipresentiinizialmenteil .;p;.ío stechiometrico.
26.8, Ripetere il Problema precedente,ma questa volta considerandoB presente
in
quantità doppia-
26.9. Esprimereil tempodi dimezzamento relativoalla reazionedel problema26.7,defìnito
come(a)il tempoaflinchési dimezzila concentrazione inizialedi A, (b) il tempoaffinchési
dimezzila concentrazione iniziale tli B, (c) il tempo affinchéla r€azioneavanzi di ( : j.
26'10.Nel processoautocataríti.oi prodotti contribuisconoad elevarera velocità delra
reazionediretta, per cui, al formarsì dei prodotti, c'è da prevedereun aumento della
velocità, eventualmenterapidissimo.Lo si può dimostrare prendendoin esameuna
reazionesempliceA+B cui spetti la ieggecinetica _d[A]fdr=/r,
[A][B]. Risolvere
I'equazionein funzionedellaproduzionedi B, ponendoIe concentrariooiiniriutiOia
e di n
pari a [A]o e [B]o rispefiivamente.
26.11.Dimostrare che per una reazionedell'ordinen-esimoin A è ,r2cc l/[A]6 I.
2612. Dimoj.tra:: che ii rapporro rrDf
necessaflo .4ta, corrrr/2 tempo di dimezzamenloe,3/4 .empo
a|ltnchela concentrazione di A diminuiscaai 3/4 del valore iniziale(ciò implica
r,r. < tr rr)si può formularein funzioneesclusivadi n. Ciò permettedi servirseneper stimare
rapidamenteI'ordine della reazione.
26.13.Si è seguitaper via spettroscopica
la composizione
di una rezzionein faseliquida del
tipo 24 + B in funzione del tempo, ottenendoi dsultati sesuenti:
r/ llun 0 1 0 2 0 3 0 4 0
3 0 0,089 0,153 0,200 0,230
[B]/mol dm
raggi beta Quali sono I'energia di attivazione e il fattore preesponenziale A della reazione?
Riferendovial Problema precedente stabilìtele unità e la grandezzadi k.
s o l oi l 7 2
26.16.Riscaldatoa 500"C in lase gassosail ciclopropanosubisceI'isomerzzazronea
b sua successiva propene.Lasciandosvolgerela reazioneper un certótempoa partire da diversivalorì della
pressione,si è seguìtogascromatograficamente il quantitativo trasformato alle diverse
raggi beta di
un neonato ne
pressioniiniziali:
po/mmHg 200 200 400 400 600 600
+ NaOH (aq) tls 100 200 100 200 100 200
I dm3 s r. p/mmHg 186 t't3 373 341 5s9 520
Quale
d etile a NaOH in dove po rappresentala pressioneinizialee p quella linale del ciclopropano.Qual è' nelle
. AcOEt:0,10 mol condizioni date, i'ordine di reazione,e quale la costantedi velocità?
26.17.Una reazionecheawìenein fasegassosa con cineticadel secondoordineha la forma
del secondo -
24 B, con A e B entrambi gas.Si trovi un'espressionechelacciadipenderedal tempola
corrìspondente pressionetotal€ del sistemarcagente.Porre ugualea po la pressionèiniziale'quandoB è del
tutto assente;diagrammarepoi plpo in funzione di x:pofr2t. Quanto tempo occorre
la cui stechiome- afhnchéla pressionesi porti a metà camminodspetto al valore finale?Quale saràin quel
stechiometrico. momento il grado di avanzamentodella reazione?
2HC1=(HC1),r K1
HCI + CH3CH:CHr =complesso K2
(HCi),+ compÌesso kr, lenta
tl'c 0 10 15 25 34.5
lo*l.,"ts ' 0,237 0.680 1.02 2.64 5,90
Obiettivi di apprendimento
Dopo avere studiato attentamentequesto capitolo dovresteesserecapaci di
(1) Illustrare la teoúa degli urti applicataalle reazionibimolecolariin fasegassosa
(pas. 798).
(2) Calcolare la costantedi velocità del secondoordine in base alla tcoria degli
urti [eq. (27.1.2)].
(l) Definire e misurare rl .litttore P e 7a sezionedí reazione(pag. 799)
(,1)Distinguere fra reazioni in soluzioneche awengono sotto il controllo delkl
tliffttsíonee reazroniche avvengono sotto íl controllo tlell'utriL'a:iore (pagg 801-802)
(5) Correlare la costante di velocità del secondo ordine con 1l coeJJìciente tlí
diJJusione [eq. (27.1.5)]e con la L'iscosita[eq (27 1 6)]
qttitato, coordinltQ dí reuzione e
{6) Spiegare il significato dei termini cotnplessct
stqto rli transi.i7ne (Pag. 804).
(7) Illustrare Ia teoria del complessoqttiuato dellavelocità di reazione(pag 805)
(8) Ricavare I'etluuzionedi E|'ving per la velocità di reazione leq (21 27)l
(9) Applicare I'equazionedi Eyring al calcolo di una costante di velocìtà feq
(27.2.8)le della grandezzadell'eJlèttoisotopicocinetico [eq. (27.2.9)].
(10) Definire la/irnzionedi Gibbsdi attiazione,l'entlopil di uttitazionee 1'entalpia
(li dttiDozione(pag. 810-811).
r't sale cinetico leq'
(11) Illustrare il principio e ricavate la grandezza dell'ef.fett
127 .2.16)).
{12) Illustrarel'impiegodei raggimolecolari nello studiodellecollisionireattive
( p a g .E 1 3 ) .
(13) Tracciarela vpetficiedell'enetg,io potenzialedi una reazionesempltce (pag'
814).
dei prodotti
(14) Illustrare i dati Îorniti clallemisure delladístribuzioneangr-'lare
(pag.818).
(15) DistinguereÎra supet!ìcíe atîqttiL'ee tepttlsice in qual modo esse
e spiegare
controllino i delle
energetici
requisiti reazioni (pag.819).
27. Lo dinamica di rcazione molecolarc
Introduzione
te esserecapaci di Stiamo per penetrarein ciò che si può considerareil vero cuore della chimica
bcolariin fasegassosa Esamineremoil comportamentospecihcodelle molecolenei momenti cruciali
dellareazione.È la condizionein cui si verificanodecisivimutamentidi forma,in
cui si ridistribuisconofra i legamienergiedellagrandezzadi quelledi dissociazio-
basealla teoria degli
ne, in cui i vecchilegami si laceranoe prendonocorpo i nuovi. La velocità alla
quale le molecolescambianoatomi o gruppi di atomi, o alla quale una singola
ú (pae. 799). molecolaacquistauna diversaforma isomera,dipendedalleforze agentiall'apice
totîo il controllo dellq del processoreattivo, e questeultime dipendonoa loro volta dalla particolare
r:iorre(pagg.801-802) disposizionedi tutte le particellecarichedi tutte le molecolechepartecipanoallo
con il coeÍrtcientedi stadio considerato.
Come si può intuire, la previsionequantitativa della velocità di reazionee il
pdincrta di reazionee calcolo a partire dai principi primi - dellacostantedi velocitii/<r,bimolecolare
e del secondoordine,sono compiti estremamente ardui. A dispettodi ciò non e
impossibile,comedel restoè vero di moÌti problemicomplicati,stabilirein modo
di reazione(pag.805).
'oîe semplice i lineamenti generali; è solamentequando si vuol penetrare piu
leq. (21.2.7)). profondamentei particolari che sorgonole complicazioni.In questocapitolo ci
lante di velocità [eq. muoveremoa tre diversilivelli di indaginenell'interpretazione e nel calcolodi kr.
q. 121 .
.2.9)f Il modo più semplicedi afTrontareil problemaè quello di rifarsi alla teoríadegli
ott i t u;ione e I'entalpia arti, il cui aspettoprincipaleè la ricercadella frequenzacon cui si verificanogli
urti di energia appropriata. Vedremo alcuni limiti della teoria degli urti, e
letto salecineticoleg. constateremoche esaminandopiù da vicino la natura delle speciederivanti
dall'urto, è possibileun perfezionamento; avremodunquela teoriqdel complesso
dellecollisioni reattive attit)ato.Anchequestateoria non è esenteda difetti serie il modo di migliorareil
quadro consistenello studiare sperimentalmente isingoli urti molecolariquali
hanno luogo nelle reazionieffettive.Ciò è finalmentepossibilegrazieai recenti
cazionesemplice(Pag.
progressitecnologici,giacchéI'impiegodei raggi molecolariconsentedi seguireil
corsodegliurti reattivi e di formularequelli chechiamiamomodellidi dinamicadi
: ongolat'edei Prodotti reazionemolecolare.
La conoscenzadei fattori che governanoI'entità di ft2 è tanto utile sotto il
pre in qual modo esse profilo tecnologico quanto gratifìcante sotto quello intellettuale.Una delle
applicazionitecnologicheimportanti è la realizzazione dei laserchimici; abbiamo
già visto a pagina 530 che se esistela possibilitàdi <sollevare>le molecoleai
propri stati eccitati, inducendolepoi ad emetterela propria energiain forma
coerente,si ottiene I'effettolaser.Le ricercheeffettuatecon I'impiego dei raggi
molecolarihannopotuto provarechei prodotti di talunereazionisi ottengonoin
istati energeticieccitatidefiniti: ciò vuol dire la possibilitàdi volgeredirettamente
in radiazioneelettromagnetica coerenteI'energiadi quelle reazionitermiche.Lo
stabilimentodi condizioni idoneeall'attività laserchimica presupponela cono-
scenzaparticolareggiatadi tutti i processicineticiche entranoin gioco,ciò che è
frutto appunto di osservazionidel tipo che ci accingiamoa descrivere.Un'altra
applicazioneconsistenella possibilità di migliorare la velocità delle reazioni
chimichepredisponendoi reagentiin istati energeticiopportunamentepresceltì.
Per esempio,talune reazioni si svolgerannopiù velocementese I'energiadelle
molecolesaràconcentratanei modi vibrazionalianzichéin quelli traslazionaliSe
dunqueesisteuna manieraper convertirel'energiacineticatraslazionalein energia
Parte II I. La Ùasformazione
(27.1.1)
e ciò sicuramente significa che la teoria degli urti tiene conto degli aspetti
principali del meccanismo di reazione: che le molecole devono urtarsi (ecco il
termine preesponenziale),ma che esse reagiscono solamente se gli urti riescono
adeguatamente energetici (il termine esponenziale).
Non ci si può ritenere soddisfatti tuttavia di un accordo puramente qualitativo;
dobbiamo vedere se la rispondenza con la teoria è anche quantitativa. L'energia di
27. La dinamica di reazione mokcolare
(Obiettìvo
Esempio il fattoreP relativoalÌadecotp:tttiT,l:]t'lP:
3).Calcoliamo Ì:?t*]+i::zitT
rpuramentequalitativo;
uantitativa.L'energiadi
Parte III. La ttarfbrmu.ione
: i 4 . 0 9x 1 0 t r 6m o l - 1 m s - 1 1 4 *
{ r ' lJ ' 4b) {1.6Ò . l0 ' ' kg) J"
Il vaioresperimentalediAè2.0x10emoltdmrs-1,o2.0x106mol-rmrs-1;neviene
che
o * : ( 2 . 0x 1 0 6m o l r m 3 s ' t { 4 , 0 9 x 1 0 ' 6m o l - r m s - 1 )
: 4 , 9 x l 0 ' r m ' . o 6 . 9x 1 0 - r n m r .
P , \ , c h è4 : 0 . 1 0 n m 2 , . i r v r a P - 0 , 0 j .
A E : 1 ( K ) - E a ( B r2 ) - e 2 l 4 1 t € , r R .
1(K) è maggioredi E" (Brr) e ciò îa sì che AE divenganegativo solo quando R si
pofia al di sotto di un determinato valore critico R*, dato da
Tabella2T.2.Energiadiattivaz|onee|altoÌipÉesPonenziaIipela|cunercazioniinso|uzione.
raiamo Ìa temperatura
rcglio conciliail valore EalkJ mol-r
Reazione Solvente
uni.
t
mol- t m3 s- ; ne viene
-
doved : R (K) * R (Br2)Dato che1(K) : 4,3eV,En(Bru) = 3 eV e d 310pm' si
- con il valore di 4,8'
giunge
_ Q u e sat oPe s e12, t t e i n l u caccettabilmente
i o msieaccorda
m pche eduecose.Innarzitultochel,introdurleilfa
che fornisce
/ L'L \
d l P l . l r- k l r A B r-l ( , , lfAl fBl.
\^ ,r ^, ./
La velocità complessiva è del second'ordine,e la costante di velocità del
second'ordineè
( 2 7. t . 4 ) À . : À r k , r / ( k, r+ i r 1 ) .
k, - klaih: ka.
/ :4rr' L (D"dlB)ldr).
rmplessivoè allora:
i (AB) dall'equaztone
Ji
diagtumma
Fisura27.1. Flussoattaoersouna superfcíesfericae cottispondente
La
coicextrazione, si
reazione rcrificain R*.
Si noti come siano elisi i raggi, per cui in questa approssimazione k2 riesce
tipo B. indioendente dalle specie che entrano ln re,tzlone.
804 Parte IIL Ld trasfolmazione
Cofimento.Ilvalorespedmentale le approssi-
è 1,3x 1010mol-1dm3s-1; considerando
mazioni compiute si tratta di un ottimo accordo.
A proposito delle reazioni dominate dalla diffusione si possono Îare due altri
rilievi. Innanzitutto la dipendenza dalla temperatura. Poiché la viscosità dei
solventi obbedisce a q- Aesp(E^lRT), pagina 11, k. st comporta secondo
Arrhenius:
k, ^ (8RT/3,4)esP( E"/RT).
In secondo luogo molte delle reazioni che ar'wengono sotto il controllo della
diffusione interessano reagenti ionici. Se il loro segno è uguale è da prevedere che
essisi incontrino a velocità inferiore a quella calcolata in questa sezione,mentre il
contrario dovrebbe awenire nel caso in cui i segni siano opposti Tenendo conto
degli effetti della carica, si può sostituire I'eq (27 15) con
dove il fattore P e
. - ' , 2
: -
\4"%\R-kT) \esp (zo'"e'l4reoK,R*k?) 1)
In quest'espressioneK, rappresentala costantedielettricadel solventee za' zBle
"u.i"h" ,uli" duè specie.È intuibile, e lo si è verificatosperimentalmente'che la
velocitàdebbaanchedipendere dalla permittività relativadel mezzo Si notì come
abbiamo trovato un altro esempio di possibile determinazione di P'
_'
5
riderandole approssi-
Reazione
essofra il coefficiente
iplesso si risolva nei
itica, per I'appuntolo
na Yoltacostituitosi il
n corrisponde a una
ificareil passaggiodel
)ome un suo modo
dove r7'r è la îunzione di ripartizione relativa a tutti gli alfri modi interni del
compÌesso attivato.
Possiamo infine combinare tutte le parti del calcolo nell'espressione
l c :: l i r K l : rr(kTl6)Fr
dove
(21.2.6) Kr:11 m o l d m 3) { ( r 4 i ) 1 ( r 4 i )(nr q i h} e s p( - A E j / À T ) .
(*) Dalla nota in calce alla pagina 806 segueche questa equazioneè in realtà:
k . / d m 3m o 1 I : K ( k î l ú ) R Ì .
-
Tale molecola
cità si può dedurre un complessoattivato assimilabilea una molecola biatomica
---frr"nat si scinderàpoi in prodotti dello stesso
biatomica trpo
) attivato si trovi in
r direttamenteall'eq. atomiri privi di struttura,le loro furzioni di ripartizionesi
i reagenti<<
rrio, e attraverso ridurranno escluiivamenteagli apporti traslazionali:
q. (21.2.5).Quest'iter qo: qlo:(2nnokTlh')'t'V, di modo che r A: (2\m^kTlh2 )3t2'
s fondamentalecheíl è una molecÒla
ostacolodecisivoalla analogamentepEî Qs,aonmsalposto di rro ll complessoattivato
di inerzia-louVi è un unico modo
preconcettopossibile, biatomicadr massamAr: mA+ mBe momento
di reazione e non hgura rn q'''
rrlle cui perviene il di vibrazione,ma corrispondealla coordinata
del complesso attivato e
o un'idea più fedeÌe èonseluentementela funzione di ripartizione
rie si può migliorareil (.rl\t : rr (21^rkTlh'), rr : (2vmeskTlh2
)3tz.
r migliorareil model- poue alla lunghezzadel
cbe molte vibrazioni Essendoil momentodi inerzialegato alla massaridotta
la costantedi velocitàsi esprime
spettavanei reagenti. Égì." a"mrnot""ola biatomicada lou: po"R2,
interna del complesso k 2 : K l k Tú ; l t r q i l lr.o i u l e s Ip- ^ E à k T l
passareil complesso (2'7.2.8) : (8kTl Po"n)112 rcnR'esP{ - AEfrlÀT}'
Perquestoparticolare
- esp(- /rvlkT)Ì- 1, v e identificandorcnR2cono*, la sezioned'urto efficace,
peweniamoproprio alla
urti, eq.(27'|.|\
nerà di una frequerza .t",.u ".p.".,io,'" ricavatasulla basedella sempliceteoria degli
molecolare,giacchéil
P per la reazionefra duemolecolenon
i standole cose,si puo Esempio(Obiettivo9).Ricaviamol'ordinedi grandezzadelfattore
one.conservandosolo lineari.
ra Scnvele per due molecoleprive di
Metotlo. Applichiamol'equazionedì Eyrìngdue volte' dapprima
(tali quindi che-ruotino
struttura e poi per due molecoledotate di 'ttottutu interna .e
fra i due. risultati Per stimare l'ordine di
vibrino). Identilichramocon P il rapporto
a/tri modi interni del grandezzapresuppomamo chetutte le firnzionidi ripartizionetraslazionalisianoidentiche'
e analogamente lacclamoper tutte quelierotazionalie per tutte quellevibrazionali Una
e 3N 6 vibrazionalt'
Ell'espressione molecola,ry-atomrcapo'sied" tre màdi traslazionali'3 rotazionali
collidenti:
Risposra.Dove non entrano in gioco i modi interni delle molecole
(tq')r: q? .
{r,/i)o: r, kq'h: r,
Quindì
di fare una
Anche nell'esempio atomo-atomo non abbìamo potuto evitare
qualche assurzione a proposito della struttura del complesso attivato' e al crescere
quazione è in realtà:
problema diviene sempre più complicato Si può dare
ili;";;t. degli atomi iì
Porte IIL La trufotmtl:ione
-7t t1
)CD
Reazione
k, : kfKt {1oy"/1,,ou,,}
(21.2.1s)
: k2 b n^ltl^l,out).
(27.2.16) l g k . : l g k l - A { r t ^ + r ' , 1 z o +z ) 2 } ( I / m o l k g - 1 ft z
: lgk9+ 2Azezsglmolkg- 1)1/2.
Abbiamo ammessoche, se la carica delle speciereagentiè zo,2", quella del
complessoattivato è ;A + rB.
Dall'equazioneprecedentesi desumeche per una reazioneionica che si svolge
in soluzionela costantedi velocitàdovrebbedipenderedalla forzaionica:eccoche
cosa intendiamo per eJlettosale cínetíco.Se gli ioni sono di segno affine un
aumento della forza ionica (ottenuto, per esempio,aggiungendoioni inerti)
innalza il valore della costantedi velocità. Lo si comprendeimmaginandola
formazionedi un unico complessoattivato di caricaelevataa partire da due ioni
di caricainferiore:il processoè favorito da un'altaforzaionicaperchéÌa pìu densa
atmosferaionica che ad essacorrisponderebbe interagirebbepositivamentecon il
nuovo ione.Al contrario,nellesoluzionidi più elevataforza ionica ioni di carica
opposîareagisconopiù lentamente.Ciò awiene perchela neutralizzazione delle
cariche opposte determinata dalla formazione del complessoè un evento
sfavorevole,attenuandosene l'interazionecon l'atmosferaionica.
L'effetto salecineticosi prestaa veriltca sperimentale;basta scegliereioni di
segnoe carica differentee diagrammarelgk2 in funzionedella radice quadrata
della forza ionica.Essendonoto il fattore,4 (per l'acquaa temperaturaordinaria
vale 0,509)si possonoconftontarei coefficientiangolaridei tracciaticon il valore
teorico di l,ll9zozu: si può vederein figura 27.5quanto sia buono l'accordofra
teoria ed esperienza.Alternativamentela teoria può seruire a determinarela
natura del complessoattivato di una reazione:stabilendocomek, dipendedalla
forza ionica possiamoindividuare la carica della speciein istudio. Ne diamo
un'illustrazionenell'esempioche segue.
I complessoattivatoÎa sì
risulti,per le reazioni in
Figura 27.5. Verif.caspetimen-
tale dell'effettosale cinetíco. @
peranzedi andar molto
un complessoattivato
rntata questadiflicoltà,e
per via termodinamica. @
i B. mentrela costantedi
lo
F n t i è : A , 2 " , q u e l l ad e l
cosasiamoin grado di dire circa la naturadel complessoattivato nellostadiodeterminante
zioneionica che si svolge la velocità?
dla forzaionica:eccoche
/ 0,005 0,010 0,015 0,020 0,025 0,030
sono di segno affine un 0,447
k,lk\ ol18 0,631 0562 0,515 0l1s
eggiungendoioni inerti)
prende immaginandola Metodo.DiagîamÍiamo lg (&r/,.9)controy'I. Il coeflicienteangolaredellacurva è 1p2znz".
rata a partire da due ioni Lo ione OH ha zÀ: - 1,lo ione complessoha z" : + 2, per cui sesi ottieneun tracciato
bnica perchela più densa di coefficienteangolare- 2,04possiamoconcluderechelo stadiodeterminantela velocità
ebbepositivamentecon il comporta la formazionedi un complessoattivato costituito dai due ioni
brza ionica ioni di carica Risposfa.Costruiamo la tabelÌa seguente:
rla neutralizzazione delle 0,030
I 0,005 0,010 0,015 0,020 0,025
mmplesso è un evento y'I 0,071 0,100 0,122 0,141 0,158 0,173
ra ionica. lg(k.lkll -o,r4 -0,20 -0,2s -o,29 -0,32 -0,35
b; bastascegliereioni di
me della radice quadrata I dati appaionodiagrammatiin figura 27.6;il coeflicienteangolaredellaretta sovrapposta
secondoi minimi quadratiè - 2,1,il cheindicachenel complessoattivatoentranoin gioco
t a temperaturaordinaria
i due ioni (il coefhcientedi determinazioneper la sovrapposizione è 0,9988).
dei tracciaticon il valore
o sia buono I'accordofra Commento. Un altro lattor€ capacedi influire sulla velocità di reazioneè la permittività
servire a determinarela relativa del mezzo;ci ritorneremoal problema 27.28
do comeft, dipendedalla
cie in istudio. Ne diamo 27.3 La dinamicadegli urti molecolari
Passiamo ora al telzo livello dello studio dei fattori che governano la velocità di
reazione, prendendo in esame i dati sugli urti fra singole molecole resi accessibili
És€ntaunav€locitàspecilica dai recenti progressi della tecnologia. Le tecniche basate sui taggi molecolafi
rcdotabulatopiù oltrc.Che consentono di studiare sli urti fra molecole che si trovano in livelli energetici
814 Parte IIL La trasfornazíone
- 0,20
0,10
1/lrlnotuc-')
Gli incontri reattivi: aspetti generali. Il punto d'attacco sperimentale si fonda sui raggi
molecolari.Il rivelatore dei prodotti dell'urto si può disporread angoli diversi,in
modo che la tecnica possa servire a determinare la distríbuzictneungolare dei
prodotti. Se, inoltre, il rivelatore è capace di discriminare i vari statj energetici dei
prodotti, saremo in grado di determinare tali stati immediatamentedopo la
reiwione. Dato che è possibile preparare le molecole dei raggi entranti in istati
energeticìdifferentie dotate di orientazioni diverse(pag. 680) si può studiare la
dipendenza dallo stato energetico finale, dalla distribuzione angolare e dalla
probabilità di reazione per un arco di stati iniziali delle molecole urtantisi.
Un metodo formidabile per Ìo studio della distribuzione finale dell'energia
nelle molecole è costituito dal]la.chemiluminescenza nell'ínfrarosso.Se un prodotto
prendecorpo in una certa distribuzionedi stati vibrazionali non di equilibrio (per
esempio, se si forma prevalentemente nel primo stato vibrazionale eccitato), esso
riacquista lo stato fondamentale emettendo luce infrarossa. Esaminando I'intensi-
tà dellerighe dello spettroinfrarossodi emissionesi può desumerela popoìazione
degli stati vibrazionali, îigura 27.7.
Uno dei concetti pirì importanti sui quali poggia il trattamento dei dati relativi
ai raggi è la superJiciedi energia potenzíale della reazione. Il modo ordinario di
utilizzare questo concetto sj può illustrare prendendo ad esempio I'urto di un
atomo di idrogeno e di una molecola dello stesso elemento. La superficie di
energia poteuiale è il diagramma delle variazioni energeticheche possono
intewenire nel corso della reazione H + H2 - H, + H.
Fin dal principio ci si trova di lronte a una grossa difficoltà: per determinare la
posizione della molecola H2 in riferimento all'atomo di idrogeno occorrono sei
coordinate, sicchéla descrizione delle variazioni energetichesembrerebbeimporre
un diagramma a sette dimensioni. Si tratta di una complicazione troppo grande e
quindi si fa subito ricorso a una drastica semplificazione. Un'analisi più attenta
mostra che I'avvicinamento di un atomo lungo I'asseH H richiede. ai fini della
reazione. meno energia di qualunque altro; ci limitiamo pertanto. al momento,
all'urto secondo traiettorie allineate. Stando così le cose,per deîinire le variazioni
di distanza nel corso della reazione occorrono due soli parametri: la distanza
H" Hb, R,b, e la distanza Hb-H", Rb".
27. La dinamica ìli reazione molecoLare
l5
dipende dalla forza ionica t4
--r-
bi l3
l2
ll
=
io
9
8
T-
t--
7
5 I
4 -
_l
ql0
3 +
2 -
Ha...HbHc Reazione Ha Hb Hc
(b)
Reazione HaHb Hc
n;
I'energiaal complesso
iazioni di energiache si o sela reazioneprocedecon maggiorerendimentorecando
per esàÀpio, la traiettoda ct di figura 27.10,sullaquale
, isolataquandonevaria sottoforma di vibrazioni.
eccitato'e piu
la superficiea R"b: dl ia molecolaHo-H" si trova inizialmentein uno statovibrazionale
di Îondo valle'
d tipo nel qualeci siamo idoo"u u "onr'"guiÀ la reazionedi quanto 10 sia la traiettoria
corrispondentea un'allungamento graduale del legame?
r Rb.e quasiinfinita (ciò molecolaricon il
llù. mentreI'atomo I{" è Come si fa a collegarei duti ti"uuuti dalle ricerchesui raggi
k, ? Il nesso è nella consapevolezza che À2è una
èlla curva di energia valore della costantedl velocità
In una norma'le teazione in îase gassosa le spectesl
grandezza di natura statistica'
Solata. in una seriedi stati
rgia che hanno luogo urtano con un ampro arco di energiediversee trovandosi
Ogni singolo urto-si può immaginare comeuna
, si awicina H,, teniamo diversi,vibrazionalie rotazionali.
potenziale della reazione Alcune di queste
dalemuteràcomeindica traiettoria sulla superfrciedell'energia
mo Ho-H" il sistemasi tlaiettoriesirisolverannopositivamente(infig'27'10laCfelaCj)'alc
negativamente (C. e Cn),sii perchépossonoessere. carallerrzzafeda insufficiente
bruscamente quando I! distrìbuita in manierainidonea La
enígia, sia p"rché I'e"Jigia ti"ttu può essere
I si può immaginareche fra tutte le possibili traiettoriedi questo
cntre H" e ancoramolto velocitàL di reazton"non é cheuna media
genere,e quindi per calcolare /<, non rimane che calcolare la forma dt un gran
alizzabili,conduconogli le più importanti'a.tal
numerodi traiettorte" ricava'ne-lumedia Una tecnicafra
di definire un insieme di condizioniiniziali
rclla contraddistintacon lne, è il metodoMonte Catlo" si tratta
a caso,ma in maniera tale che la scelta corrisponda a un campionein
arlicina e incominciaa scegliendole
ote. il legameHo-I{ si equilibrio termico
a la sel1a indicataconC1 questasezionecomerisponderead
rgiapotenzialeminima è Alcuni risultati deglistudisui raggi molecolari'Vedremoin
alcuni deglì interrogativi suggeriti in quella precedentee come ricavare dallo
lle all'allontanarsidi H", potenzialeuna vrslone
rio valore di equilibrio. studio deili urti e dal calcol'odelle superftciedi energia
rawicinata del corso delle reaziom
frontare con I'ausiliodei lungototte allineate?La figura
(I) L eÌentomenoenergeticoè I'aDuicinamen.to
tenzialedellereazioni.In qosì com'essavatia mentre un
btti lulgo il tracciatoC, 27.i1 illustra i risultati del calcolo dell'energia
angoli,con il legame
rficientea montaresulla atomo di idrogenoattaccauna molecoladi idrogenoda vali
fino alla lunghezza ottimale. Si può constataleche
b la velocitàdell'atomo che in ciascuncasosi rìlassa
lungo traiettorie
la reazione,è possibile ienergia di attivazione è minima quando I'attacco awiene
presupposto discutendo la costruzione della superficiedt
allineate,comeavevamo
zialecalcolaîao stimata. presenteche si possono
energiapotenzialedi Figira 2Tf Oobbiamo.peròtener
Eranquantità di energia realtzzareanchealtrelin-eedi attaccocapacidi contribuirealla
velocitàcomplesst-
un iter che conduce a
va.
nziale.Seguendol'entità energia potenziale che
La figura 27.11b mosÎra per contro le variazioni di
la forma dellasuperficie dì HI L'avvicina-
possibilmente in tutto lo fru.r* i,iono quando un atomo di cloro altacca una molecola
concludersi con la reazione è quello che awiene entro il cono
-#" u..'J,iii . oi
il nesso fra
li'rìrnr*g.f "- lO" che awolge I'atomo di idrogeno Va ossewato
rglio scagliarele specie tutti gli urti sono
;;";;;i;"1" e il fattore P della teoria semplice degli urti: non
Eia cineticatraslazionale
818 Parte IIL La troslonnzione
- altacco
emcact
'àttacco
interno al cono cinquevolte superiorequandoI'HCI si trova nel primo statovibrazionaleeccitato
anzichènello stato vibrazionalefondamentale.
tdottíl Sel'urto è stato, La causaprofonda di questecondizionisi può metterein luce esaminandole
collisioneruotanoI'una superficiedelienergiapotenzialeper reazionidiversedalla H + H2 Lafrgura2T'12
que.essendosi perdutala illustra due casi di importanza particolare.Nella superficieillustrata in figura
rvienein circa10- 12s,se 27.12ail punto più alto dellatraiettodadi reazionesi registranellaprima partedel
mente, il complessonon p.."o..o' parliamo in questocasodi superficieattattíua. Al contrario la figura
ro scagliati in direzioni )7.12b rnoit.u una superficiedove la sellacomparetardi: questaè una superîicie
o. la maggior parte dei repulsiua.
ulta in accordo con il Consideriamodapprima la superficieattrattiva. Se la molecolaoriginaria si
awiene a distanza. Al trova in uno stato vibrazionaleeccitato,l'urto con una specieentranteawia il
risolve in una reazione sistema lungo la traiettoria segnataC: il sistema stessotende a rimanere
icome se il proiettileK imbottigliatò nella regioneche corrispondeai reagentie non avanzafacilmente
fino alla sella.Se invecela stessaenergiaè presentesemplicemente come energra
balzasseall'indietro. La marcata C* o una ad essa
angolaredei prodotti dti traslazionale,il sistematenderàa seguirela traiettoria
prossima,quando si verifica l'urto. Questa traiettoria permette al sistemadi
amento occorrenti per corrispondente al
h'e completarsiin meno òlt."pu.ruté la soglia nettamentee di portarsi nella regione
prodàtti. Possiamóconcluderechele reazionichecorrispondono a una superficie
o lonna traslazionaleo ài energiapotenzialeattrattivaprocedonocon il massimorendimentoseI'energia
aI fatto che l'energiasia è pt"sÀte in un modo traslazionalerelativo. Inoltre la superficiepotenziale
Dil caratteredi traslazio- mÀstracheuna volta oltrepassatala sellala tÉiettoria monta per la ripida parete
e lanciandol'una contro dellavalle dei prodotti, rotolando dall'unaall'altra ripa versofondo valle,mano a
r di quella di attivazione mano che le speciesi separano.La causadi questocomportamentorisiedenel
ta l'energiaè presentein fatto che i prodotti, formatisi precocementesul percorso di reazione,sono
nita in vibrazionale.Si è inizialmentecaralleîizzàfida un legameallungato.La rapida separazionedelle
svolge con rendimento specielascianellamolecola-prodottoil legameallungato,cheentra in vibrazione'
Passiamo ora alla superficierepulsiva, figva 27'12b' Sulla traiettoria C
I'energiadell'urtoè presentein largamisurain forma traslazionale, e all'awìcinar-
si dellespecieI'energiapotenzialesi innalza. La traiettoria si inerpica sulla faccia
opposta della valle, che la riflette in direzione della regione dei reagenti' Ciò
la il linguaggio
deilaricerca còirisponde a un incontro inefficace,anche se l'energia totale sarebbe lnvece
o a tn sistemadi coordinate
o delle due molecole che suflicìinte a garantire la reazione.Lungo I'altra traiettoria, C*, una parte
ple si trovano nell'origine; dell'energiasi presentain forma vibrazionale.La vibrzzionedella molecolafa sì
maregli eventichedentrodi che mentreil sistemamonta versola sellaall'approssimarsi dell'altro reagente,la
rato al laboratorio è cosa traiettoda oscilli da un lato all'altro della valle. Questo moto è sufficientea
Dooscerzeattùali. Limitia- sospingereil sistemaoltre I'angolo e sulfimpennata finale della sella Una volta
úoo interpretatìin maniera dei prodotti. In questocasoc'è da
,uggiutttulu.tto poò scivolare giù versola valle
Pttte III. Ld ttasJormttzione
Tempo
dellafrazionedi u i cheavvengonocon
27,3. La teoria d€gliurti si basasullaconoscenza
quando (a)
energiaminima p-aria quella di soglia E". Quale valore ha questa-fraz-ione
E,:"10 kJmol-i, (b) E.: lO0 kJmol-1 a 200 K, 300 K, 500K, 1000 K?
27.4.calcolarel'incrcmentopercentualedellafrazionedicuial|ultimoproblemaqua
si elevi la temperaturadi 10 K.
27.5.Nella dimerizzazione dei radicalimetileilvalore sperimentale d€lfattorepre€sponen-
" afn3mol-' s- 1. valori hanno in questareazione (a)la sezioned'udo
ovibrazionaleeccitato. ,iuf" iZf iOt" Quali
sare chei prodotti non eflicace,(b) il fattore P?
Entecorpo e non abbia preesponenziale Si
27,6.Nel problema26.24,a pagrna792,abbiamodeterminatoil fattore
úlibrio.Successivamen- p o* per la reazionefra ossigeno atomlco e
stimino il iattore e la sezioned'urto efTicace
Dna con sé I'energiain benzene.
le repulsivalo offre la in fasegassosa per dare2NO + Ot Si
27.7.I1 biossidodi azotoreagiscebimolecolarmente
è che I'energiasia stata i;;;ú;ì"i dalla
sotto la dipende--rza temperatura della costante.divelocità del secondo
ordine. Quali sono in questareazione il fattorc P e la sezione d'urto efficac€?
atfftlttíua
: la superJicie 1000
TIK 600 700 800
ezionalmenteeccitatie t r-t 3'l x 106
Lilàt.ot 4,6x 102 9'7 x 103 1'3x 10s
dfurto si concentranel
di velocità
nrpulsiucindica che la ZZ.g.It radicalemetile ha un diametro di circa 380 pm' Qual è la costante
(di
p* la ricombin^zione secondo ordine) dei radicali a temperaturaordinaria?
giagiungeall'urto nella -"si*.
per cenro di un
úono nel proprio stato 27.9.A temperaturaordinaria e alla pressionedi urlatmosferail 10
ù sensosarà rePulsiva dissociatoin radicalimetilici Quanto tempo occorre'
campionedi etanodi 1 dm3 si trova
al minimo, perché si ricombinino il 90 per cento dei radicali?
ppresentarela reanone 27.10,Calcolarela grandezzadellacostantedi velocitàcontrollatadalla diflusiotre
per una
ione si può disegnare presente in acqua-, (b) n-p€ntano, (c) r-decilbenzene l valori della viscositàsono
specie tó
Bd€glìatomi interessati ' k g m ' s 1 ,O , i i " t O - t k g m - 1 s 1 , 3 , 3 6 x1 0 - 3k g m - ' s t
r i s o e t t i v a m e n1t.e0 0 xl 0
l classicodelleposizioni (1P0cP, 0,22cP, 3,36cP)
tfuontale è quello del 27.11.Quale gratdezzaha il fattore P del|'eq (21 11) per gli ioni in acqua
a 25"C?
Éaramente le vibrazioni per ioni 1:1 di (a) carica affine, (b) carica opposta' e porre
Quantifùare I'espressione
trante. La reazionein R* J00- pm.
n granderapidità,dopo è 1'equazione
27.12,Uno dei dsultati più importanti cui siamopervenutiin qÙestocapitolo
lr fino a conseguire e ci premecheacquistiate dimesticlrczza con^le^sue applicazioni Per
ii-pyrirg, "q. t27.2.1.;,
zione di tipo armonico. incominliarà,calcolateil fattore kTlh a (a) 0'c, (b) 25"C, (c) 1000'C'
ma certaideadi ciò che che
limiti. Innanzituttouna 2?.13.Per cootinuare,stimate I'ordile dr grandezzadeÌle funzioni di ripartizione
della costante di velocità. lndicate l'ordine di grandezza di r' q''"
di velocitàdifferentie di entranonellaespressione
4,r, 4"r"uper mólecolerappresentative. Verificateche nell'urto fra due molecoleprive di
atomi, dei nucleie degli è quello prevedibilein basealla
lii'rtiu'ii ì,oran" ai granàezzadel fattorepreesponenziale
concetto di traiettoria teoda degli urti.
londa che inizialmente
27.14.Servendovidellefunzionidi ripartizione(ordinedi grandezza) ricavatenel problema
olezzadi tali limiti non con A e B molecoÌe
precedente, stimateil fattore P per una reazione in cui A+B--+P'
ogressi della dindmica
triatomichenon lineari
i svoÌgono,per usareil
procede a
reazioni. 27.15,La bromurazlonecon catalisi basica del nitrometano-D. in acqua
ordinaria 4,3 volte più lentamentedella bromurazionedel matedale non
Lmperatura
Jeuierato.Spiegatela dilîerenzaiapplicate/<1(C H)-450 Nm-'Ì
na reazionebimolecolare
Obiettivi di apprendimento
L)opo avere'studiato attentamente questo capitolo dovreste esserecapaci di
(1) Descrivere il processo di accrescimento delle superficie cristalline (pag. 825).
(2) Spiegare l'importanza della tlislocazione a títe (pag.826).
(3) Indicare le tecniche di cui si dispone per 1o studio delle superficie pulite (pag.
828).
(4) Illustrare la ruicroscopia a emissionedí campo e la microscopiaa íonizzazionedi
carrpo (pag. 829-830).
(5) Distinguere îra otlsorbímentoJisico e ddsorbimento chimico (pag. 832).
(6) Definire e misurare l'energiu dí Lútita:íone dí desorbimento(pag. 834).
(7) Definire la probabílità di qdesic)nee 1l grado di ricoprinento (pag. 836)
(8) Ricavare e applicare l'ísotermadi edsorhimentodi Langmuír [eq. (28.2.3)],
f isotermadi Temkin [eq. (28.2.5! e I'isotermadi Freundlích [eq. (28.2.6)].
(9) Esprimere la rclocità di una rea-:uionecatalitica applicando l'isoterma di
adsorbimento (pag. 842).
(10) Descrivere i processi che entrano in gioco nelle reazioni catalitiche di
ídrogenuzione (pag. 845), ossidazione(pag. 846), crucking (pa9.846) e reíormíng
(pag.846).
28. I prccessi sulle supeúi(ie solide
Introduzione
ste esserecapaci di I processisuperficialiregolano la vita quotidiana nelia maggioranzadei suoì
I crisîalline(pag.825). aspetti,la vita stessaanzi - possiamodire ne dipende.Anche limitandosia
x\ considerareciò che awiene alle superficiesolide si vedrà che l'importaua e
I'ubiquità dei processinon ne viene sminuita.La vitalitràdell'industriariposa sui
r superficiepulite (pag.
processiche si svolgonoalla superficiedei solidi, sia sotto il profilo costruttivo
(comeawiene nella catalisi delle reazionichimiche),sia sotto quello distruttivo
topia a ionizzazione
di
(com'ènel casodella corrosione).Abbiamo già menzionato,per altro, il modo in
cui si propaga I'impulso nervoso(pag.298): come per altre attività di organi e
idro (pag. 832). celluledell'organismo,questofenomenodipendedalle proprietrìdellemembrane
i.tuo (pag. 834). biologiche.Sono queste<superficieorganiche> a governareI'attÌvità del corpo e
ùnento(pag. 836\ quanto più da presso saremo in grado di studiarle tanto meglio potremo
ngnuir leq. (28.2.3)1, comprenderela natura fisica della vita.
Lú [eq. (28.2.6)]. Aspettodinamicofondamentaledellesuperficieè il ruolo chesvolgonodi aree
nelle qualì i solidi si accrescono,evaporanoe si dissolvono Proprio questoci
*icando I'isoterma di
spingea soffermarcibrevementesull'accrescimento dei solidi e sulla strutturadelle
superficiesemplici. Passeremo poi ad esaminarein qual modo le superficie
aazioni catalitiche di possanosubire la contaminazione seguitoal depositodi materiali estranei.E
in
(pag. 846) e reformíng
questoadsorbimentoche costituisceil primo momentodella catalisieterogenea,
argomentodi primaria importanza,sotto il profilo industriale,al qualededichere-
mo pure la nostra attenzione.Un tipo assaiparticolaredi sistemache poggiasu
processisuperficialiè costituito da un elettrodoin contatto con un elettrolitol ne
parleremo,nel capitolo successivo.
12 Dislocazione a uíte
I
r il rimbalzo potrebbe
dentranza. Invece di
Ya$i a interagirecon
Ensa da arrestarlo e
r degli ioni da una
úazione può trovare
lo ione in arrivo e i
ltto cristallino.
iÈtti dellesuperficieai
! basta.Via via che le
rc vienecompletando-
nrcsta.Aflinchépossa
rbta un tipo di difetto I
I
cessodi crescitanon e
lenere esaminando le L
Figura 28.3. Acùescimentoa spirale;(a) iodutodi cadm,o.[(H. M Rosenberg,Tlre Solid
i varie forme, e sono (b) n-parffina (B. R. Jenningse V J. Morris, Atoms in contact,Clarendon
StAe, DlJ'15),
Press,Oxford, 19'14\.lPer concessionedi H. F. Kay)f.
lirà o la fragilità.Esse
oiera da infrangerela
rmento cristallino. Il
hà è rappresentatada
úo avuto il tempo di assumela forma di una rampa spiraledal fondo di un gradino alla cima, figura
essereinchiodati alla 28.2.
[i successivi. Un'altra Alla superficieil difetto,cui dà origine una dislocazionea vite è un gradino,
rlle proprie vicinarup possibilmentecon alcune rientranze,dove può aver luogo I'accrescimento. Gli
atomi in arrivo si dispongono in file sulla rampa e le file riformano
successive il
rc rappresentare come gradinocon una certainclinazionerispettoalla posizioneoriginaria.Al procedere
li atomi a sinistradel della deposizioneil gradino ruota intorno all'asseelicogiro,non venendomai
b celle elementari del eliminato, il che permetteall'accrescimento di protrarsi indefinitamente.
i del taglio,I'assedella Può accadereche il margine non si accrescain tutta la sua lunghezzaalla
foorre una spiraleche medesimavelocità, e invece di ricoprire con nuovi atomi I'intera superficie,il
t nella superficie,dove susseguirsi circolaredegli atomi depositantisidia luogo a una spirale Si possono
Purte III. La traslòrmaziotle
Figura 28.6. Enlissionedi (u11pa,Jotogralia tli tua putttd Lli Íungstenatlel raggio di )10 nm.
[M. Prutton. SuJùce phwics,Clarendon Press,Oxford. (1975)].
^He
Figura 28.7. GIi euenti tlai quali scatuflsce
I'ímmaginef.i.m. di una superJìcie
o
&renza di potenziale
ialedirigendosiverso
onesubisce,attraver-
ùe lo portà a colpire
La facilitàcon cui gli
della superhcie(e in
3. con la natura della
ositàche corrisPonde
o risultato tipico. I1
rita materiale sulla
aderiscanogli atomi.
ia a ionizzazionedi
dnualmenteidentico,
rco che 1o schermo
so dell'esperimento si
n colpiscela punta o
rhé non colpisceun
igura 28.7.Gli atomi
m appenasi è formato Fisura 28.8. Immagine ottenuta con ld tecnica della ionizzazionedi campo da
uno punta ili
le lo trascinaverso lo iri-dio (per concessionedi E. Mùller).
28.2L'adsorbimentosuperficiale
Passiamoora allo studio di come i materiali estraneiaderisconoalle superficie
(vengonocioè adsorbiti)e successivamenteprendono parte alle reazioni.
'.
Tabetla 28.1. Entalpiadi adsorbimento, AHlkJmol
NH. o"
Adsorbimentolisico 8,4 38 21
Adsorbimenlochimico
carbone 209 71 406
'I88 167 314
134 285
i
I 28. I processisulle superfcíesolide
I
1/ko**0,.*. si può identificarecon il semiperiododi permanenzadelle molecole
fu campioneabbia
sulla superficie.Di conseguerza
frcto da sopportare
Ftura.A dispettodi (28.2.1) î ^ îo esp(EalRT)
dr oîfre di mettere (l'energiache il reticolo deve
dove rn:1/,4. Introducendo4-25kJmol-r
acquistare per desorbire il materiale) e azzardando l'ipotesi che il fattore
7ultimo grido della preesponenziale sia dell'ordine della frequenza vibrazionale del debole legame
lte di determinare molecola-superficie (all'incirca 1012 s r), si possono prevederea temperatura
I punta altdmenti 8
ordinaria semiperiodiaggirantisisui 10- s. Si ottengonosemiperiodidell'ordine
bmo adsorbitocon
del secondosolo abbassandola temperaturasui 100K.
I gas che fornisce
Nell'adsorbimentochímícoI'adesionedellernolecolealla superficieè frutto della
rhapp4 via I'atomo
formazionedi un legamechimico, solitamentedi natura covalente.L'energia
m gli ioni del gas,e
caratteristicadel processoè di gran lunga maggiorechenel ca{o dell'adsorbimen-
úo uno spettrome-
to hsico, con valori che si aggirano, tipicamente,intorno ai 200 kJmol-l
Ei misurandonela (misurati,comeprima, seguendoI'innalzamentodi temperaturadi un campionedi
I rappresentareuna capacitàtermica nota). Una molecolache subisceI'adsorbimentochimieo può'.,
laava nel campione,
andarein pezzi ad opeta delle valenzenon saturatedegli atomi di superhcie,\
ivare eventi che su la propria identità.Una delleragionialle quali si devela I
perdendodi conseguenza
lcsempio, l'impulso
manifestazionedi attività cataliticheda parte delle superficie,è I'esisterzadi
lpossibile osservare frammentimolecolari sulle superficiestesse, a seguitodell'adsorbimentochimico'
fni macroscopicila Nel resto della sezione ci soffermeremo specificamente su questo argomento'
-.
I ltr qrca Ì ms
Le specieartsorbitechirnicamente. Per poter procederespontaneamente bisognache I'adsorbi-
mento chimico sia esotermico, e non si stenta a capire la ragione di ciò Quando
rono alle superlicie una data specieviene adsorbita sopra una certa superficie, essa subisceuna
dle reazioni. riduzionedella propria libertà traslazionale, per cui il processo è inevitabilmente
associatoa un decrementodi entropia. Poiché AG:AII-TAS, affinchéAG
hie in due maniere. possaesserenegativo occorre che lo sia anche A-Il e, com'è noto' un'entalpia
tan der Waalsfra la negativariflette un processo esotermico (pag. 89) Un criterio fondamentale on-
fblerazione a lungo de distinguerel'adsorbimento chimico da quello fisico consiste nel valutare l'en-
dlatlo dell'adsorbi- tità dell'entalpia di adsorbimento: raramente il AI{. è più negativo di circa
h energiapuò essere -25 kJmol-1 nel caso fisico, mentrenel caso chimico il AH. è di norma più
rc calore, ciò che negativo,e qualchevolta di molto, di -40 kJmol-l (tab. 28.1)
riottolata finiscacon Vediamoa quali variazionidi energiava incontro una specieche si avvicinaa
Écie stessa. Il calore una superficie.Dapprincipio, mentrela molecolaviene adsorbitalisicamente,la
lisurando I'innalza- sua energia potenziale declina. Nel caso dell'idrogenoe di molte molecole
Fo Spessoosservate idrocarburiche,mentrela molecolapassaa uno stato di adsorbimentochimico,si
I (tab. 28.1).Trattan- verilica la dissociazionein frammenti.Mentre i legami si allunganoI'energiasi
Lgami, la molecola eleva, per poi cadere bruscamentequando il sistema passa nello stato di
c h contiguitàcon la adsorbimentochimicoe i legamiframmento-superfrcie conseguonoil massimodi
F". solidità. Anche se la molecola non dovesse propriamente dissociarsiin seguito
p di potenziale,ma chimico, è comunque probabile che la necessità - per gli atomi
all'adsorbimento
ld legame,essapuò della superficie di riassestarei propri legami per reagirealla presenzadella
I rientri nel gas dopo molecolaentranteporti a un innalzamentodell'energia. In entrambii casi,ad ogni
ble che la velocità modo, è prevedibile che vi sia una barriera di energia a separarelo stato di
Èdi velocità data da adsorbimentofisico da quello di adsorbimento chirnico, Iigura 28 9' Non è
peraltro necessarioche tale barriera sia particolarmenteelevata, anzl essa
potrebbe non superare I'energia delle specie separate.In quest'ultimo caso
I'adsorbimentochimicodel materialeallo statogassosonon è un processoattivato
e ci si può attenderecheabbia luogo velocemente: apparenlemente numerosicasi
It o" di adsorbimentodi gassu superficiemolto pulite risultano non attivati ln taluni
rN" casi la barriera fra adsorbimentofisico e chimico può innalzarsi al di sopra
I dell'energiadellamolecolalibera,e ciò comportala disponibilitàdi un minimo di
energiaondefar procedereI'adsorbimento;si tratta naturalmente,in questocaso.
n 406 di adsorbimentoattivato, processopiù lento di quanto non sia l'adsorbimento
I 167 314 chimico non attivato.
Part( IIl. La tras|ornlazione
'energia
Figura 28.9. Diagrawni le
potenziule nell u,lsorhinetrto chinlíco.
AH(P) è l'entulpiu Lli edsorhinento
lisicr.r,A..J(C))quelfu cli adsorhimento
thimito. E1 I'energia di uttirlt.íone
tleI I'urlsorbimento chimico.
of gas-wr-
I
ao chimico. face inteructions(eds. H.
N. Smith,e M.
I
Saltsburg,J.
Roger) Academic Press,
N€w Yorkl.
y'r'.... . .
+
I
.F
.t
18,0
ló,0
-q 14,0
s ro,o
"'0,0 Etx.)
200 400 ó00
p/mmHg
uno di essinon dipendedal fatto che i siti contigui siano o meno occupati Si
supponeche le molecoleadsorbitesi trovino in equilibrio dinamico con quelle
libere, talché e possibilescriverele costanti di velocità dell'adsorbimentoe del
desorbimento,k" e kd rispettivamente:
(_
A ( g ) * M ( s u p e r f i c i-e ) A M .
pl^trn
o meno occupati.Si I dati sono dportati in figura 28.12.Il coefficiente angolareè 0,0090,per cui I/- : 111em3,
dinamico con quelle L'intemezionesi verilica a 9,0, di conseguenza
lladsorbimento e del t ) : 1 , 0 > <1 0 - t m m H g - r .
K : U ( , l 1 c m 3 ) x ( 9 , 0m m H g c m
Commento.Si noti la deviazionedall'andamentorettilineo che si verihca per gradi di
per i minimi quadrati è 09979 (la
ricoprimentoelevati.Il coeflicientedi determinazione
corrispondenzapedetta darebbe1)
di A e al numerodei
i totale. Pertanto
La figura 28.13 illustra la forma dell'isoterma di Langmuir per parecchi valori
di K. Il ricoprirnento della superficie aumenta con la pressione e si avvicina
(schiacciato)
Llnumero delle specie all'unità solo a pressioni altissime, quando il gas è praticamente
sulla superficie.I vari valori di K corrispondono a temperature dillerenti, ed è per
questo che le curve prendono il nome di isoterme.St noti che il significato di K è
quello di una costante di equilibrio che regola la distribuzione del materiale fra la
superficie e la fase gassosa. Ciò lascia intuire come si possa sfruttarne la
n funzione di 0 si ha
^ 4,0
l0(r/K)
E l-0
relativi ai minimi
dovrebbefornire una retta.Si confrontinoi coeflicientidi determinazione
rrisponde a ^G.=13î quadrati.
vede.un decrementodi
a
rincolobidìmensionaÌe Rispostd.Costruiamo la tabella seguente:
p/mmHg 100 200 300 400 500 600 700
ln(p/mmHg) 4,61 5,30 5,70 5,99 6,2t 610 6,55
ione delfisoterma di ln(l7cm3) rr) )o) 1)4 3,45 3,61 3,'13 3,83
rri i siti adsorbenti.È per r mlruml
I dati sono diagrammatiin figura 28 15' Il coefficientedi determlnazlone
verosimilmente in una il coefficienteper
quua.ati .isutta-0,S968,più lontano dall'unità di.quanto non fosse
ryondenzadi ciascuno quindi' nel campo di pressioni considerato'
Ì'isotermadi LaDgmuir(0,9979);in questicasi
;ianoo menooccuPati. I'isotermadi Langmuir costituisceuna lappresentMlorlemlgllore'
ogmuire solitamentele delÌ'ad-
Commento. L'ìsotermadi Freundlichtrova soventeapplicazionenella discussione
ùilità dei presupposti In tal casosi scrivew: (lcli.], dove w è la massa di soluto
Sorbimentoda soluzionrfluide.
adsorbimentodiviene adsorbitoper l'unità di massadi adsorbato,e c la concentrazione del soluto Sene esamlna
lei siti energetlcamente questaapplicazionenei problemi
ar€ isotermecapaci di
28.3 L'attività catalitica delle superficie
E :'. .:''f,,'
: a'''.'''. L'attività catahtrcaeterogeneasi fonda sugli stessiprincipi di quella omogenea:il
I'energiadi attivazionedello stadio
E catalizzaloreaccelerala ieazioneabbassando
determinantela velocità.Di conseguenza, pur non alterandola composizionedi
r d i a d s o r b i m e n t ov a r i la velocità alla
equilibrio determinatada ragioni termodinamiche'essaaumenta
quale è possibileconseguirla,tabella 28 2'
E i'|1:: Lacatalisi.Laragionepercuimoltesuperficieesplicanoattivitàcataliticaèchel'adsorbi
una
ro campi dì Presstone to chimico (e talora quello fisico)conferisconoa una dellemolecolereagentr
ene il comportamento
hrga misura esPressioni
Tabetta 28.2. Energia di allivazione nelle reazioni calaliliche'
mnoscendo i Parametn
1
avare risultati Pedetta- Reazione Calalizzalore E,/kJ mol
perficiale in condizioni
a nella discussionedella 2 H l + H ,+ l , assente 184
Au 105
Pt 59
d€l CO a 273 K trovano 2N{+N,+3H, assente 350
w loz
C H T C H z C H ; C H- : C H ' C H ,
r
quanto lo
lrmazione. Spessociò completo, la velocità risulta approssimativamente uguale a /<.p"' in
dissociazione. In tal stadio determinante la velocità è l'urto reattivo delle molecole B con la superficie
ati dalla superficie ad densamentencoperta. Dirninuendo la pressione di A, magari in conseguenzadel
r sopra la superficie procedere della ieazione, Kpo diviene una quantità piccola, la velocitii è uguale a
?mmento molecolare krKpopu e acquista un ruolo decisivo il grado di ricopnmento'
Metodo.LareazioneèPH3-plodotti.Lavelocitàèproporzionalea0,ilgradod
suo valore
ricopdmentodellasuperhciead óperadellaPH3 Introducìamoin luogo di I il
ricavatodalfisotermadi Langmuii e ì
consideriamo limiti di pressione
inferioree superiore
Risposro.L'equazionecineticaè
dpldt : k"0: k"KPI í + KP),
(') Da G. C. Bond,Helerogenéus
Catalysis, Press,Oxford,1974,modificato.
Clarendon
Esempidi processi catalitici. L'industria chimica dipende ai nostri giorni quasi soltanto
dall'elaborazione, dalla selezionee dall'impiego dei catalizzatori. e tutto ciò che in
questa sezione possiamo lare e di dare un'idea della vastità dei campi di
applicazione piuttosto che di entrare nei particolari delle singole appliczzioni
tecnologiche,tabella 28.3.
La scelta del catalizzatore è qualche cosa che dipende ad un tempo dall'opera-
zione che occorre compiere, dai rischi di awelenamento del catalizzatore stessoàd
opera di sottoprodotti o di impurità presenti nella miscela di re:zione e dalle
considerazionidi ordine economico relative a costi e durata del materiale.
L'attività del catalizzatore dipende dall'intensità dell'adsorbimento chimico in
una maniera che si presta ad essere rappreseltata mediante una cul1a (a
vulcano> come quelledella figura 28.16.Al fine di ottenerneun'attività signilicati-
va è necessarioche il catalizzatore sia estesamentericoperto dall'adsorbato, e ciò
richiede una capacità di adsorbimento moderatamente forte. D'altra parte, se
I'intensità dell'adsorbimento fosse superiore a quella occorrente per garantire un
grado di ricoprimento significativo, la îorza dei legami interessati al fenomeno
farebbe declinare l'attività catalitica, o per I'impossibilità di reagire della specie
entrante o per esserele molecole adsorbite immobilizzate sulla superficie. Se ne
deduce che I'attività aumenta con I'intensità dell'adsorbimento(misurata, per
esempio,tramite I'entalpiadi adsorbimento)per poi diminuire: l'attività massima
la manifestano quei catalizzatori che agiscono nelle regioni del vulcano prossime
al cratere.
Sono in molti i metalli capaci di adsorbire le sostanze gassose,e in generale
I'intensitàcon cui questeultime vengono adsorbitedeclinanell'ordinesecondola
sequenza02, CzH2, C,H4, CO, Hr, COr, N2 (come si vedc l'ossigenoè la
molecolapiu intensamenteadsorbita,I'azoto quellache lo e di meno).Alcune delle
predette molecole vengono adsorbite dissociandosi (come I'idrogeno) Metalli di
28. I processi sulle superJicíesolide
Al,O3,SiO", MgO
EIE r
H3PO4' H'SO.'
ìol9
sio"/At"03
b.d, 1974,modificato-
lp
si esotermici,I'aumento
b nello stessotempo il
sull'aumentodi h (che
Tabetla 28.4. Attitudinè all'adsorbinento chlmico'
[perficie) dipendetanto
rie adsorbite. Co. N,
o non rifletta I'equilibrio
velocità di reazionesia Ti, Cr, Mo, Fe + + + + + +
gono alla superficie.È Ni, co + + + + +
+ + + + +
udo la fase in massae Pd, Pt
+ +
bisogno di tempo per Mn,Cu
+ + + +
Li, Na, K + +
Nrg,Ag, Zn, Pb +
ri giorni quasi soltanto
zzatori,e tutto ciò chein
+denotaadsofbimentochimicofofte,+adsorbimentodebo|e,mancanzadiadsorbimèn
c vastità dei campi di
dle singole applicazioni
ad un tempodall'opera- transizionequaliilferro,ilvanadioeilcromomanifestanofolteattivitànei
ld catalizzatorestessoad confronti di iutti i gasenumerati,mentremetallicomeil manganese e il ramenon
ela di reazionee dalle sonocapacidiadsorbirel'azotoel'anidridecarbonicaesolodebolme
tavola
lrrata del materiale. adsorbono l'idrogeno. I metalli situati nella porzione sinistra della
rdsorbimentochimico in periodica,come il magnesioe il litio, non sono di
capaci adsorbirealtro che il gas
cdiante una culva ((a più atti ro, I'ossigeno.La tabella 284 riassumequestecaratteristiche'
rE un'attivitàsignificati-
crto dall'adsorbato,e ciò L'idrogenazione.Una delle applicazioni primarie dell'idrogenazionecatalitica
e costitui-
l forte. D'altra parte, se ta dalla formazionÈdi g.assicómmestibili a partire da oli vegetalie animali. Agli
Dfrente per garantlreun oIi grezzl.ricavati da fonti come i semi di soia spetta una struttura trpo
inleressatial fenomeno cH;(orCR1) cH(orcRr)'cH(orCR3), dove Rr, R2 ed R3 rappresentano lun-
là di reagiredella specie gn"iateineidioca.bur-iche doratedi parecchi doppi legami. Uno degli inconvenien-
[e sulla superltcie.Se ne ii derivantidalla presenzadi tanti doppi legamiè la îacilesuscettibilitàall'ossida-
rbimentÒ (misurata,per zione atmosferica,che provoca I'irancidimento di questi oli La configurazione
buire: l'attività massima geometricadellecateneiontenentidoppi legamirigidi imponeall'olio carattere-di
alla
oni del vulcanoprossime iostanza liquida e non Cè dubbio che per taluni scopi (si pensi soltanto
preparazionì di un sandwich!) un grasso a consistenza solida è preferibile e
@ gassose, e in generale qualchevolta addirittura necessarioL'idrogenazioneparzialee controllata degli
il
na nell'ordinesecondola óli mediante calalizzatofi accufatamenteselezionaticonsente di limitare
r si vede I'ossigenoè ìa processodi saturazioneed evita che 1ecatenesi isomerizzino; trova impiego su
o è di meno).Alcunedelle iarghissimascalanella produzione,comesi è detto,di grassicommestibiliGiova
(e quelli
E l'idrogeno).Metalli di notare che non contriúuiscea risolverei problemi tecnici del processo
Parte II I. La trasformazione
ihl reformingcatalítico,
t, come una misceladi
e metallo,favorendola
tw la propúafunzione
i degli eventi su questo
; complicazionioccorre
E di tale importanzae
g di catalizzatorianche
848 Parte III. Lo trts;formazione
Problemi
28.1.Calcolarela frequenzadegliurti molecolaricontro 1 cm' di superficiein un recipjente
contenente(a) idrogeno,(b) propano,a 25'C, con la pressionea (i) 1mmHg, (ii)
10 7 mmHg.
28.2. Conoscerela frequenzad'urto non servea molto se non si è in grado di tradurla in
numero degli urti per atomo della superficie.Ci si può ardvare servendosidi quanto
discussoal capitoio 22. II nichelè cubicoa faccecentrate,con cellaelementaredi spigolo
352pm. Qual e il numerodi atomi espostia cm2 dellasuperficieformatada piani (a)(100),
( b ) ( 1 1 0 )(,c ) ( 1 1 1 ) ?
28.3.Il tungstenocristallizzanella forma cubicaa corpo centrato,con cellaelementaredi
spigolo parì a 316 pm. Si calcoli il numero degli atomi esposti a cmz sulle tre stesse
superficiedi cui al problemaprecedente. Neì filamenti di tungstenopredominanoi piani
(110)e (100):si stimi il numeromedio degliatomi espostiper unità dr superficie.
28,4. Si convertala frequenzadel problema28.1in frequenzaper atomo,relativamentealle
superficiedi cui si è parlato negli ultimi due problemi.
285, Quanto permarrà un atomo di idrogeno sopra una superficiea 298 K, se la sua
è (a) 15 kJmol 1, (b) 150kJmoi-l? Si ponga
per il desorbimento
energiadi attivazione
z o: 1 0 -1 3s .
28.6, Quanto tempo permaranno gli stessiatomi se la temperaturaè 1000K?
28.7. Quali sarannoi tempi di permanenzase- rispettoalle situazìonidegli ultimi due
problemi - si sarà sostituito I'idrogenocon il deuterio?
28.8. Un atomo di ossigenorimane adsorbito alla superficiedel tungstenoper 0,36s a
2548K e per 3,49s a 2362K. Trovare I'energiadi attivazionedel desorbimento.Quale
fatîore preesponenziale
spetta a questi atomi così strettamenteadsorbibili?
28.9. L'adsorbimentochimicodell'idrogenosu malganeseè attivato,ma solo debolmente.
Accuratedeterminazionihanno messoin evidenzache a 1000K essoha luogo con una
velocìtàdel 35 per cento maggioreche a 600 K. Quale energiadi attivazionemanifesta
I'adsorbimento?
28.10.ll depositodi aîomi e ioni sopra una superficiedipendedalla capacitàche questi
hannodi aderirvie perciòdallevariazionidi energiachesi verificano.Si consideri,a mo' di
esegrpio,un reticolo bidimensionalequadrato di ioni monovalenti positìvi e negativi
-distanti l'uno dall'altro 200 pm, e si consideriùn catione che si awicina alla terrazza
superioredi tale disposizionemuovendodall'altodellapagina.Si calcoliper sommadiretta
f interazionecoulombianaquando essosi trova in una lacuna del reticolo direttamente
sopraun anione.Si consideriora la presenzadi un alto gradino nello stessoreticolo,e si
ammettache lo ione che si awicina entri nell'angolofra gradino e terrazza.Calcolare
l'energiacoulombianarelativaa taleposizionee ce.caredi stabiliredovepiù probabilmente
lo ione andrà a collocarsi.
28.11.L'isotermadi Langmuir riescea rapprcsentare discretamente
il comportamentodei
gasadsorbitisu più superficie,
ed ha il pregiodi una considerevole
sempiicità.Sopradi essa
si baserà un certo numero di problemi di questo capitolo, che seniranno a darci
soddisfacentedimesîichezza con il generedi calcoliche sono necessari.Per cominciare,si
dimosîri che se una molecolabiatomica viene adsorbita sotto forma di atomi sinsoli
I'isorermadi Langmuir assumela forma 0 : y'(Kp)/tl + /(Kp)1.
28.12.Come verificarela validità dell'isotermadi Langmuir?Una possibilitàconsistenel
diagrammarep,/6in funzìonedi p, ma non sempreaccadedi conoscere0. Si dimostricheil
diagrammadi p/lz, (dove Iz. è il volume di gas adsorbito,che qui come in seguitoverrà
riferito a temperaturae pressionestandard)infunzionedi p devedareuna rctta dalla quale
è possibile ricavaresia l',0lvolumecorrispondenteaì ricoprimento
totale).siala costanteK.
Si dimostri inoltre che per limitate frazioni di ricoprimento un'altra possibileverifica
consistenel diagrammareln(0,1p)in fùnzione di d, con il che si ottiene una retta di
coefficienteangolare - L Quale dovrebbeessereil coefficienteangolaredel diagramma
lfi(V^lp\ ir\ funzionedj L, per piccolefrrzioni di ricoprimento?
28.13.I dati piu olîreriportati si riferisconoall'adsorbimento
chimicodell'idrogenoad opera
sullesupetfciesolide
28.I processi Ug
llg in un pallone. Si è costantedi proporziolalità: si dimostri che in un caso del generef isotermadi Gibbs si
I variazionedi pressione risolve in quella di Freundlich.
b è la decomposizione 2835, Ritorniamofinalmenteal punto di parterua,e cioè alf isotermadi Langmuir.Si trovi
la lorma di dp che,introdotta nell'isotermadi Gibbs, consentedi ritrovare I'isotermadi
bmaîa sia adsorbitapirì Langmuir.
b. della decomposizione
) sùdio della cineticadi
nizione dell'ammoniaca
lElla condizion€limite di
úto che,seun gasJ viene
r dai siti non ficoperti è
fammoniacasu platino e
di G (f): (p - poyr (conp
pcrmettedi desumerefu.
rovate il t. dellareazione.
JO
Fosizione dell'ossidodi
rodottosi nel corso della
odcrmate chei dati sotto
areKek.
5150
35
-6,
rL molecole vari conR
tr di molecole)vana con
la terticale. Si confermi
pcrliciedell'argonsolidoe
I distanzadi equilibriofra
bYrebbetenerconto delle
rcl.ideseguel'isotermadi
Fr€sso riportati e relativi
t il ralore dei parametricl
slabrlrreseI acls0rDlmento
dall'isotermadi Langmuir.
Obiettivi di apprendimento
Dopo avere studiato attentamentequestocapitolo dovresteesserecapaci di
(l) lllustrare la struttura del doppict strato elettrico (pag. g54) e definire
il
potenzialeesternoe lI potenzialeintenro (pag. 855).
(2) Stabilireil nessoche legala uerocitàderprocessoelettrodicocon la differenza
di potenzialeall'interfaccia e con il lattore di simmetriateq. (29.1.3)1.
(3) Definirela souratensione elettrodita[eq. (29.1.11[eIa densítàtli correntedí
scambio(pag. 859\
(4) Ricavarel'equazione dí ButlerVolmer relativaalla densitàdi correnteall,elet_
trodo [eq. (29.L12)).
(5) Ricavarele forme delÌ'equazione di Butler-Volmerrelativeai sovrapotenziali
(sovratensioni) alti e bassi(pag.860)e applicareil díagramma tli Tafelper dedwre
la densitàdi correnîe di scambioe il parametro di simmetria(pag. g60).
(6) Descriverela misura sperimentaledella sovratensione(pag. g61)
(7) Distinguerefra elettrodi polarizzabilie impolarízzabili(pag. g62).
(8) Descriverela polarizzazione de concentrazione elo strafodi difusionedi N ernst
(pag. 862), ricavando I'espressione relativa alla densitudí coirente límíte feo.
(29.1.21tJ.
(9) Spiegarele basi sulle quali poggiala polarografi.a e I'impiego dell,eleurodo a
disco rotunte (pag. 865).
(10) Discuterela rleposizionedei metctllie lo srilupporleíga.sa seguitodell'elettroli_
sr (pag.867)
(11) Spiegarecomela correnteinfluiscesul potenzialedi una cella(pag.g67)
e
correlarela potenzadisponibilecon la corrente erogata
[eq. (29.2.7)].
(12) Descrivereil funzionamenrodellepíle o combustibile(pag.871)
(13) Enumerarei îattori che regolano\'accumulazíone dr energia(pag. g73)
(14) Definire la dilferenzadi potenzialedí cctrrosione e la covente dí corrosione
(pag.876)
(15)Illustrarei processisui quali poggiala corrosione(pag.g77)e le tecnichedi
cui si disponeonde assicurarela passitazionee la protezione(pag. gjj
).
29. Eleftnchimica dinomica
Introduzione
In questo capitolo abbandoneremole proprietà delle interfaccegas-solidoper
sle esserecapaci di passarea studiarei processichesi svolgonoalla superficiedi un metalloimmerso
ag. 854) e definire il in una soluzioneionica.Uno degliesempipiù importanti di questotipo di processi
è il trasferimento di carica elettrica da un materiale all'altro: gran parte
odicocon la differenza dell'elettrochimicasi fondasu processidel genereed è la conoscenza dellereazioni
[eq. (29.1.3)]. elettrodichee delle proprietà dell'interfacciametallo-soluzione che condizionala
r densítàrli coruentedi ricerca di forme convenientidi produzionee di accumulazionedell'energia.
Sonoquasiincalcolabilile conseguerze economichedellereazionielettrochimi-
ità di correnteall'elet- che che si svolgonosulle supe icie. La maggiorparîe dei metodi modemi per la
produzionedell'energiaelettricasonoineflicienti;seriuscissimoa fare dellepile a
combustibilequalcosadi industrialmenteutile, rivoluzioneremmola situazionein
rùr'eai sovrapotenziali
fatto di produzionee scarsitàdi energia.Al giorno d'oggi produciamoenergìain
no di Tafel per dedurre
maniera inefficiente per poi ricavarne beni che deperisconoa causa della
Etria (pag. 860).
corrosione.Faremmopassiavantiin ciascunmomentodi questasequenza segnata
: tpag.861). dallo sprecose ne sapessimodi più sui processi che si svolgono agli elettrodi.
i l p a c .8 6 2 ) . Il problema che sta alla radice del nostro discorsoè cqn-quale velocitrì si
odi difusíonedi N ernst scaricanogli ioni agli elettrodi.A misurarequestavelocttàè la densiràdí cotente,
rli correntelímíte leq. vdEE-dEla óorienie che fluisceall'elettrodoattraversoI'unità di superficie;ciò
che principalmenteci proponiamo è di scoprire i fattori che influisconosopra
mpiego dell'elettrodo a quesîagrandezza.All'equilibrio il flussodi caricauscentedall'elettrodouguaglia
quello che ad essopervienee la differenzadi potenzialeall'interfacciaelettrodo-
soluzionepossiedeil valore d'equilibrio.Quando la cella è in funzionesi registra
a seguitodell'elettroli-
una correntedefinitae lad$erenza di poterziàièii ilìsiós-tadal yalored'equilibrio
una cella(pag.867)e {loa'quur,tità "tr" pl.E-g tl;qrn,t di 3ovìai.nsione.Cost;ir;;o un'equazione
chelesail flussodiilà correntealla sovratensione, e uno dei risultati pratici chene
fec. Q9.2.1\1. ricaveiemo sarà la conoscenzadella forza elettromotricenel momento in cui
i ( p a g .8 7 1 ) l'elementoproduceeffettivdmente corrente.Imponendouna sovratensione deter-
energia(pag.873). minata (mediantè connessione dell'elettrodocon una sorgente di Îorza elettromo-
correntedi coryosíone trice esterna)siprovocauna densitàdi corrente,per cui il medesimoragionamen-
to ci permetteràdi discutereI'elettrodeposizione dei metalli.
4: 877)e le tecnichedi
ione (pag. 877). 29.1 I processiagli elettrodi
Al capitolo 11 si è spiegatocomeinsorgauna differenzadi potenzialeall'interfac-
cia e si è chiarito come trattare tale diflerenzadi potenzialedal punto di vista
termodinamico.Ritorniamo,in questasezione,a interessarcidi tale difTerenza di
potenziale,ma questa volta prenderemoin esamesistemi che sono lontani
dall'equilibrio,che stanno producendocorrente elettrica,e sisteminei quali si
stanno svolgendoprocessielettrochimicicome I'elettrodeposizione.
carica negatrva
negativa in eccesso
' canca positìva in eccesso
------- Potenziale
di Volta ry'
Distanza
srperjìciale,X (chi). Il
ptenziale interno o dí
r delle variazioni che si
é(M.S) e ^ t (M,S)
iîiva di prova fino alla
I Volta che gli compete
ó(M.s)
sa al valoredi Galvani l-r)^é(M.s)
dte,orientate,e penetra
ore si designacon @(S).
ló alterarela struttura
ia punti appartenential (4,
ri:arsi (essere
ridotto) è due lamine di carica è un problema tipo dell'elettrostatica;sappiamoche esso
no e migri attraversoil declinalinearmentedall'unaall'altra lamina,figura 29.5.Dato chela differenzadi
i*esse dalle due bande potenzialedalle due bande dell'intero doppio strato è data dal poterziale di
r di Gibbs relativaalla Galvani,A@(M, S),non ci rimanecheil problemadi localizzarela posizionedello
6gura 29.4,e la velocità stato di transizione.
pressadall'equazionedi Se G toccail suovalore massimoa metà stradafra le due lamine,la differenza
di potenzialefra Io stato di transizionee la soluzionevale lA,$(M, S), figura
29.6a.Poichélo stato di transizionepotrebbenon trovarsi esattamentea metà:
strada,si cercadi rendereil modelloflessibileintroducendotnfattore d.isimmetria,
rt che si tratta di catio- o coeffcientedí irasferímentoa,il quale denotala frazìonedella distanzafra i due
come è illustrato in fi- piani che corrispondealla posizionedello stato di transizione,figura 29.6b(gli
esperimentidimostranoche a si colloca soventenella regione0,5).Il potenziale
I doppio strato muta da cordspondenteallo stato di transizioneè @1;pertanto la differenzadi potenziale
tatione di caricaz*e si dspetto alla soluzionei: St - S(S): nLQ(M, S); ne consegueche la.funzionedi
Gibbsdi atiuazionerelativaal moto verso l'elettrodoè .-
XS)l al metallo (dove il . .QtJ"ù { tr- " "",,* I,toì.
funzione di Gibbs è (29.1.2) A 6 , l r - M t - A C ] t - M I ' z . F dA d ( M . S) . I
onedi 1 mole di cationi,
ributo alla funzionedi (Al sirnbolosi è aggiuntauna sbarrettaper ricordarela presenzadi un qualche
rso regionidi potenziale potenzialeelettrico;sì tengapresentel'uso di p e p.)In preserzadelladifferenzadi
r variazionetotale della potenzialela costantedi velocitàè perciò
É qui non ci interessano
(2e.1.3) { - acj (-*M)/Rr}
Et (--,M): (krI h)esp
iazionedellafunzionedi : k' (--+M)esp{ - zaaLQ(M, S)F/R"}.
úe agiscesullavelocitii.
I doppio strato, perché Se, come nel caso presente,AdM, S) è negativo, la funzione di Gibbs di
rre un'espressione che attivazione si riduce, e i cationi si awicinano all'elettrodo più rapidamente
mo il semplicemodello t(t>k-t
I finsiemedi due guaine Fin qui si è ignorata I'eventualitàche i cationi possano abbandonare
m regionedelimitatada I'elettrodo.In assenzadi una qualunquedifferenzadi potenzialesi può esprimere
Patt( IIL La trcsfotmazione
i iunzione di Gibbs di Il flusso risultante di corrente in direzione dell'eìettrodo è la differenza fra queste
,rilìca: due densità di corrente:
( 2 9 . 1 ). 8 *
. ; +( - M , r i s . ) : . z * e{ o ( f u o r i ) k *( - - M ) - È +( + M ) o + ( d e n t r o ) } .
,::.cc ìa deposizione)la Più innanzi faremo uso della relazione.l+ (- M, ds.): - j + (<- M, ris.),dove il lato
tTcrisce dalla vecchiadi destro rappresenta il flusso netto che si diparte dall'elettrodo.
:nziale lra lo stato di Per sapere come dipende Ia densità di corrente risultante dalla differenza di
r ujato ptlma questa potenzialeai due lati dell'interfacciaoccorreìntrodurre le eqq. (29.1.3)e(29.1.6)in
rr 19.6b,e pertanto iÌ quest'equaz lone;
(29.t.9J . l - ( - M , r i s . ) : : * e { o * ( f u o r i ) k + ( ' M ) e s p [ ; * e A @ ( M , S ) F / R T ]+
- È * ( * M ) o * ( d e n t r o ) e s [p. 2 +( 1 - a ) A @ ( M ,S ) F i R T ] ] .
Se denotiamo con 4 (eta)lo scarto della differenzadi potenziale effettiva dal valore
di equilibrio,
r r' facile da imporre
. dimostrando quanto
(29.11) q : Ló(M,s)- Ad"(M,s),
i.r r clocità dì reazione.
!:!n!lc'si può ottenere
T !'lettdco che agisce allora la corrente risultante erogata in condizioni di non-equilibrio è legata alle
nrì densità di corrente esistentiall'equilibrio da
.rleJi I V alle bande di
,ì.rrit corrisponde a un j- (- M, ris.):i.* (--+M)esp [ - :1a4F,/RT] +
.-nJe aflatto perciò che - 7 " * ( - M ) e s n[ : + l I - a \ q F i R T l .
':{rni en0rmì di velocità
"c.
Tabella 29.1. Densilà di coÍenle di scambio e fatlori di simmetria a 25
Fleazione Elèttrodo
Pt 790x10 6
Ni 6 , 3x 1 0 6
Pb 5 , 0 1x 1 0 "
Hg 0 , 7 9x 1 0 - 1 ? 0,50
Pt 2,5 x 10-3 0,58
Pt 3 9 , 8x 1 0 6 0,75
Dall'eq.(29.1.13)
Risposta.
j-(+ M, ris.): -{0,79 mAcm-' )x (5 mV/25,68mV)
: - 0 , 1 5 4m A c m - '
Per un'areadi 5 cm2 la correntetotaleè -{5cm' )x(0,154mAcm-' )ossia -0,77 mA.
sicché
(29.1.14) ln j+ (- M, ris.)l: lnj"* + :1 (1 a\4FlRT.
0,58 6 r n
0,50
0,58 g0 z.u
0,75
\ ! tcfnlll-ll superlorl.
Rrl
esponenzialea prevalere sul secondo:
rr 19.8. Dísposiríao
t ni:ura tlella sotra-
.9
È
(,
0
di Nernst
OHP
( 2 9 . 1 . 2 0 ) t ' : ( R r l F ) l n I | - ( i ' ) , / z . c *F D t l .
jJ(- M): (108x 10-4 o- ' m' mol- 1)x (25,7mv)x (0,01moldtn-r)i(2x 0,5mm)
: 2 , 7 8 A m - ' . o 0 , 2 7 8m A c m - ' .
29. Elettrochimica dinumica 865
T ,
cd" 0,599 0
Co'* - 1.4 1,3
:r.-r. ( in funzione -0,46
cÉ. 0,97 Tt'
Cu" +0,04 Zn"
elettrodoa disco
di platino
29.2 | processielettrochimici
La discussionefatta fino a questopunto si può riassumerein questi termini: il
concetto centrale è -quello della sorratensíone,vale a dire dello scarto del
poteuiale elettrodicodal suo valore di equilibrio.La sovratensione e legataalla
corrente che fluisce aîtraversoI'elettrodo e dipendedalla cineticadei processi
elettrodici.
Per determinareun flusso di correnteentro una cella, come quando - ad
esempio- si vuol depositareun metallosopraun altro, dobbiamoapplicareuna
differenzadi potenzialesuperiorea quella di equilibrio,e la quantità di corrente
che cosi fluisce (e con essala quantit:l di materialedepositatoo sviluppato)
dipendeda tale sovratensione. La-relazionequantitativafra correntee sovraten-
s-1on99 d_glgdall'equazione di Butler-Volmer,pagina 859. Se la corrente di
scambioj"- è piccola,come awiene per l'idrogenosu elettrodo di mercurio,per
ottenereuno sviluppo significativosi impone una sovratensione elevata;sej+ è
piccolaperchéè modestala barrierache si opponeal passaggio attraversòil
tlirunica
29. Elenrochimita 861
..i'' ,t disco totante. doppio strato, anche una piccola sovratensione può assicurare sviluppo o
ileposito apprezzabili. È quel che si verifica con l'idrogeno su platino
La corrente fluisce anche quando una cella serve a generare conente. ln tal
caso la diflererza di potenziale differisce dal valore che la caratterìzza quando
Îunziona reversibilmente compensata da un potenziale esterno. Lo scarto fra la
differenza di potenziale osservabilementre la cella eroga corrente e la differenza di
potenziale misurata a corrente nulla (che identifica la foza elettromotrice di
equilibrio) si dice pure so1)ratensione di cella Essa scaturisce dallo spostamento
degli ioni in vicinanza di entrambi gli elettrodi, dal dirninuire della concentrazione
ionica locale in prossimità dei doppi strati e dalla caduta ohmica del potenziale fra
un elettrodo e I'altro associata al flusso di corrente entro I'elemento.
parecchio. Poniamo anche - per quanto attiene al fattore di simmetria che sia
u\rmolrrce.
- _ L
)+4- Alcunesemplificazionipermettonodidareformapiùcompattaall,espress
nesuscritta.supponiamochegliioniM*edM'+possiedanolamedesimac
(z*:z'*l e che I'areadei due elettrodisia uguale ln tal caso
(2s.2.5) l*\j - rn"'
E: E"-(4Rrlz+F)rn\ler/UJ
àti alla correnteI che
ni della soluzioneha
oodi 1R,tendesempre + +
funziolflflte ztlzn2 (aq)llcu' (aq)lcu quando
Rsempio(obiettivo 11).stimiamo la f.e.m. dell'elemento
rcitiva se è positiva e senetla€unacoÍentedi0,5Aattraversoelettrodidi2cm2.Gliionimanifestanoattivit
a(zÍ2*):0,2' a(Cu' +1:9,1, e la resistenza internadellelemento è 0p5 o'
ovratensionee densità
, caso nel quale noi ci Metodo- Applichiamol'eq.(29.2.5)Poniar|,oi: (ZrÍ+)-i: (Cu2+):1 ÍL{ cm " Ricavia-
I talmentegrande da mo E" dall'eq.(11:.3.6).
[a sovratensionealta.
[i se ne awantaggia Risposra.Dall'eq. (11.3.6):
Parte II I. La ttosformazione
0,5€
0,0
. i l Ac m
*, *)
E"(Cu, *, Cu) = -E'e(Cr, C\) + (RTl2F)lnd(Cu'
: 0,337v + +(0,0257 V)In0,1
: 0,307v,
E , ( Z r 2 +, Z n ) : - 0 , 7 6 3v + ] ( 0 , 0 2 5 7V ) 1 n 0 , 2
: - 0,784V.
Conseguentemente
cu) E,(zn",zt):1,()91v .
4: E"(cu' +,
con(ÀTlI)= 0p257V,
Dall'eq.(29.2.5),
E:1,091 V - (0,0257 V)ln(0,5A/2 cm'y111 mAcm-' ;11mAcm ' ;1i'.|+
(0P5o) x (0,5A)
: 1 , 0 9 1V - 0 , 1 4 2V - 0 , 0 2 5V
:0924 V.
Commento. Vedrernofra brevecomesi calcolala potenzaerogatadall'elemento.
Essasi
conl-8,e pertantonelcasoin discussione
identificaessenzialmente ammontaa 462mW.
dove
r'lA'.i: l"*
(1- rlA.i:lt2 (, rlAl'+1rtz'
L'espressionedipendeda un gran numerodi parametridellacella,ma si osseryiun
esempioin figura29.15:notarela ripidissimadiscesa di f.e.m.a cellafunzionante
quandola correnteè alta e prossimaalla densitàdi correntelimite di uno dei due
elettrodi.
di energia
29.3 Produzionee accumulazione
Per giudicare dell'utilitrì di una sorgente di elettricitri non basta il criterio della
i . : , t ì - ú l i u t 7e l e m e n l o foza elettromotrice: dobbiamo guardare anche alla pofenza.La potel]za caratteîr-
stica dell'elementoè IE, dove l rappresentala corrente(o meglio la sua intensità)
ed E la Le.m. ad essacorrispondente.Se si esprime1in ampereed E in volt, la
potenza P risulterà espressain watt (W} L'espressioneP:1E riassumei motivi
che impongono di studiaregli elementilontano dall'equilibrio; all'equilibrio essi
non eroganocorrentee per quanto grandepossaessernela f.e.m.,1enulla e tale è
anche la potenza.
Per esprimere la potenza cui dà luogo un elemento basta semplicemente
moltiplicare per I l'eq. (29.2.7):
(2e.3.1) P: IE.- I'R,-(2RTIIz*F)lnf (l).
Il primo terminedi tale equazioneindicala potenzachesi otterrebbesel'elemento
Ìnantenesse la f.e.m.di equilibrio ancheerogandocorrente;il secondotermìne
misura la potenza dissipata in forma termica nell'elettrolito a causa della
:l'll ll'_i+ resistenza di quest'ultimo;il terzotermine,infine,è la correzioneimpostatenendo
conto del decrementodei potenziali elettrodici dovuti all'erogazionedella
corrente.La figura 29.15illustra come Ia potenzadipendedalla correnteper le
curve Le.m.lcorrenteche vi compaiono.Si noti come,almenoin questocaso,la
potenzamassimasi ottengapoco prima che la polarizzazionedi concentrazione
úJll.lemento.Essasi
rmmLrntaa 462mW. estinguala le.m. Per utilizzareal meglioi dispositivielettrochimicie migliorarne
le prestazioni,questo tipo di conoscenzaè essenziale.
cerrrcnte.la f.e.m.si
Produzionedi energianeglielementi(pile)a combustibile. I recentiprogressidell'elettrochimica
rente di ioni positivi
e dellatecnologiahannopermesso la realizzazionedi sorgentidi energiadi volume
:nie. così che gli ioni
li .'lettroni fluiscono
contenuto,nelle quali si impieganoi combustibili per produrre energiasenza
interventodt dispositivitermici quali caldaie,turbine e generatori.Questepile a
totale cornpensonel
combustibile possonoassicurare un rendimentodi gran lungasuperiorea quello
azraleche prima era
dellesorgentitermichedi tipo convenzionale; essehannogià trovato impiegonelle
rìgan]ente,I'asporta-
astronavi e non si può escludere che divengano la basedi un modo di produrre
Liioni alla soluzione
' cui il potenzialesi energiaper i trasporti esenteda inquinamento.
Una pila a combustibilelunzionacomeuna cellaelettrochimicaconvenzionale,
ierza elettromotrice
salvo che ì materiali destinati ad essereossidati e ridotti agli elettrodi sono
collocatial di fuori dellacella anzichefar parte integrantedella sua struttura.Un
a(-ìnccntrazione, ma
primo importanteesempiodi pila a combustibile è quellaa idrogenoossigeno,
lldiamo aÌ semplice
illustratoin figura29.16.Se I'elettrolitoe costituitoda un acido,la reazioneal
are al calcolo di 4' a
catodo(scaricodegli elettroniper il circuitoesterno)è
,i quest'eîfettosi può
O, + 4H" 14,s--2H2O,
mentreall'anodo(cheper il circuito esternoagiscecome sorgentedi elettroni)la
reazlonee
ai due elettrodi, eq.
rre;slonecompleta(e 2H, '4H r4e
Figura 29.16. Pila a combustibile a idrogenolossigeno
elettrodi porosi
| . l " . * * + o ,* 2 H r o
H,--2H* + 2e-
i.. -; itlr ogenofossigetlo. Tabetta 2g.3. Caralleristiche lermodinamiche di alcune possibili pile a combustibile'
29.4 La corrosione
Può apparire eccessivamente pessimistìcoconcludereil libro con una sezione
dedicataal detedoramentodei materialia causadellacorrosione.il fenomenocioe
che rappresentaI'autentico trionfo del SecondoPrincipio. Tutti sanno però
quanto Ìa corrosionesia importante e non c'è dubbio che la comprensionedei
principi cui essaubbidiscepuò darealmenoun'ideadi comecontrollarla,anchese
è fuori di luogo sperarein una vittoria definitiva.Dato che il costoannualedella
ciqlostoneam.motrtaapprossimativaruente 4ll'l per centodel prodotto nazionale
l o r d ot c i l ' r ac h e i n q u a l u n q u vea l u l aa m m o n t a. e ó p r e a p a r e c c h ip. o r e n z ed i
dìei), l'utilizzazioneorganizzata dei rnezzl a nostra disposizionepuò avere
rimarchevoliconseguenze economiche.
*
rbilitiìdi unascarica dei cosiddetti metalli nobili, come I'oto, è fortemente positivo [E"o (Au3 Au) :
: piombo.ove sia : + 1,50V] e questo consentead essi di non corrodersì all'aria umida.
Si osservi che quelli che abbiamo riportato sono ì potenziali sturulatd. se la
r,rr.cchinei quali si concentrazionesi allontana dall'attività unitaria, il potenziale elettrodico può
::rrrrdiè rivestitodi assumere valore assai diverso e la corrosione rendersi termodinamicamente
iando l'elettrododi possibile. In particolare il potenziale elettrodico delle due reazioni in ambiente
acido (a) e (b) variano con il pH nel modo che segue:
er.. il Cd(OH), e il Esempio(Obiettivo 14) Un recipientedi acciaiodolcesubirà la corrosioneseposto a contatto con una
:lo rn stnso lnverso. soluzionea pH 3?
riccrc. Metodo.ll poteDziale elettrodicorelatìvo alla reazionedi corrosioneìn ambienteacido è
-(0,059 V)pH. Adottiamo il criterio in base al quale ii recipientesi può considerare
corrosose Ia concentrazion€ di Fe2t superale 10-6 moldm-r. TroviamoE(Fez* Fe) a
rrì aon una sezione îale concentrazionee stabiliamose al pH indicatoE(H*lH')>E(FertlFeI
rne. ilfenomeno cioè . ( H * l H r ) : ( - 0 . 0 5 9 V ) x 3 , 0 : - 0 , 1 7 7V
R i s p o s r aE
Tutti sanno però ElFe' .1Fe): ( 0,440v)+(0,059 V)ts 10 ó
i-i comprcnsìonedei
r.ntr0llarla.anchese
cl.rilr)iÌnnuaìedella Dato che la coppìaidrogenoha potenzialemeno negativodi quellaferro, il recipientesi
corroderà,fornendouna concentrazionein Fe2t superiorea 10 6moldm 3
i nr!dotto nazionale
,.rrecchiepotenze di termodinamica-
Commento.La corrosionemediantela reazionediscussacessadall'essere
\\sìzl!rne può avele mentefavorita quando il pH si eleva oltre 10,1.
Aó(M,S): a + Ad"(M,S)
S): a'+ Ad"(M',S)
A@(M',
e
Dunque
(29.4.2\ r :t/ IAxf l- Mllist;. 1._14,;;;t
Quanto alla densitàdi corrente,la si può esprimereper mezzodell'equazionedi
Butler-Volmeralla sovratensione data.Per sempìicità
ammettiamochele sovra-
tensionisianoabbastanzagrandi da poter applicarela lorma esponenzialedell'eq.
(29.1.12).Si semplificala notazioneponendoe:I e supponendo che la carica
degliioni M* ed M'* siain entrambii casiunitaria,onde.z*:;'. : 1.È possibile
evitaretante semplificazioni, ma non si farebbeche ottenereespressioni piu
complicatesenzatrarne aÌcunchedi nuovo.
Il risultato delle semplificazionisuddetteè
j- (- vrl ris.): y"+esp(4Fl2Rî)
:7 - esp(A@f2Rl)espI A@.(M,S)/2Rr]
j - ( - - 'M ' , r i s . ) : / * e s p ( t t ' F l 2 R T l
:7"* esp(- A@|2RT)esp [Ad" (M', Sy2Rî].
al terminedel calcolo,in quanto,applicandoI'eq.(29.4.1),
Siamopraticamente è
29. E!"tùoúimica dinamico 477
l. .\l,rlello li un sistemtl
possibilecombinarequestedue equazioniper trovareil potenzialedì corrosrone:
/ a- ,' i1' *}\
Rrr- (
esp{aÓ s }'l } '
) t t n t , o2 R r rL A d . r Ms"r + A @ . r M
\ ^J" /
puo
Per ottenere poi finalmente l'espressionedella corrente di corrosione si
introdurre quest'ultimarelazionenell'eq (294.2):
(29.4.3) r , : ( A A ' ) t ! 2 A : j : . ) 1 1e2s p{ ( F l 4 R " )t I " ( M ' +l M ' ) - E ( M . M ) l }
all'interlaccia metallo-
Quest'espressione approssimatapermettedi trarre più di una conclusioneln
impurezza-elettrolito. primì tuogà la velocitàài conosionedipen<ledall'areadi superficiedel metalloe
dl.l eren:u di p9!enziale àell'impurizza:sel'impurezzanon è espostaper nulla"4':0 e, com'èprevedibile'
non si verilicacorrosionealcuna.Il fatto mettein luce I'opportunitàdi rallentare
orrosione mediante la la corrosronecon un metodo owio e però spessoefficace:ricoprire la superficie
rratensionesuMe4' con un rivestimento,una vernice,ad esempio,che non lasci esposteall'azione
dell'ariaumidaareediimpurezza.Aparitàdellealtrecondizioni(valeadirep
processidi corrosione caìaúeizzatrda correnti di scambiosimili), la velocità è
àlta quundo E (M'.lM') e significativamente maggioredi E.(M*lM); in altri
terminisipuòavereunacorrosionerapidaseilpotenzialeelettlodicodelmetalloe
dell'impurezzaè molto diverso.
Il ruolo <1e11ecorrenti di scambio ai fini della corrosioneè evidentese si
considerail ferro contatto con una soluzioneacida.sotto il prohlo termodina-
in
- lo- (M'. S): si tratta rnicoè possibilecheil ferro si ossidisia con la reazione(a)checon la (b)(pag.874),
quilibrioE"(M * | M) + e quest"ultimaprevale termodinamicamente, nel sensoche si combina con la
reazionedelferroassicurandolamassimadifferenzadipotenzialeelettrod
t
dÈllacorrentefofale di Succedeperò che la sua correntedi scambiosu superficiedi ferro non supera
frÈzzo della correntedi l0lnAcm2,menttelacorrentetliscambiorelativaallosviluppodell'idrogeno
6 2. e
rt dere ancheperventre su ferro raggiungei 10 A cm- Quest'ultimoprocessoè pertantopiu veloce
otaledi ioni M'* chesi il lerro si corrode grazie allo sviluppo dell'idrogenolnoltre le
in soluzioneacida
correnti di scambio dipendono dal pH della soluzione (come i potenziali
pH in
elettrodici)e la corrosiónein ambienteacido dipendein concreto dal
maniera assaicomplicata.
rnte dalla gocciolinae
corrosione in funzione Metorli per inibirela corrosione. Disponiamodi parecchietecnicheperprevenirela corrosione
Il rivestimento delle superhciecon strati impermeabilicome possono darli le
qualche
vernici, può impedire l'accessodell'aria umida SÎortunatamentebasta
piccolo.di|etto.dellostratodivernicepelprovocaleeffettidisastrosi.A
superficiemetallicaespostaaccetleI'ossigeno, chepuò fornireelettroniin quel sito'
in
utiìizzabilipoi ai margini della piccolacrepa,dovel'ossigenostessoè presente
minor misuia.Si capiscequindi comela cotrosioneawengaal di sotto dello strato
di vernice,producendodanni che possonoesseredi molto maggiori di ciò che
rrzzo dell'equazione di rivela l'ossen,azione superficialedellacrepao dell'incisioneNon c'èpraticamente
rnettiamo che le sovra- proprietario di automàbile che non abbia a pagare il conto di quest'aspetto
na esponenzialedell'eq. àell;elettrochimica, e altrettantovale per coloro chehanno da fare con condotteo
rponendo che la carica pali di ferro interrati o affondati.
:-:--+:l.Epossibile Un altro modo per ottenereil rivestimentoconsistenel galvanizzare'cioè
Itenere espressionì piu ricoprire l'oggetto di Îerro, con zinco Dato che il potenzialeelettrodico della
* +e =!zr è -0,76 V, più negativo che per la riduzione del
reazrone!Zr|
ferro,risulta favorita sotto l'aspettotermodinamicola corrosionedellozinco'e cìò
permettecheil ferro si salvi.Al contrario,bastauna minima incisioneo abrasione
per renderedel tutto ìneIficaceil rivestimentocon stagno;il potenzialerelàtivo
T1 àlla riduzionedello stagnoè di -0,14 V' tale da pilotare,quindi' la rapìda
ossidazionedelferro.Alcuniossidisonocineticamentestabili'inquantoadeliS
Rn. no alla superficiemetallicaformandovisoprauno strato impermeabileE questa
la ragione che permette all'alluminio di mostrarsi stabile nonostanteil suo
pf icando I'eq. (29.4.1),è potenliale di riduzionefortementenegativo( 1'662V) Questotipo di passiua-
Parte IIL La trasfotmazione
Problemi
29.1.La chi,avedi tutto il capitolo è stata I'equazionedi Butler-Volmer,e quindi i primi
problemi serviramo a familiarizzarsicon le sue applicazioni Per cominciare,si assuma
à : I e si riporti in diagrammala densitàdi corrente,;*f.* in lunzionedellasovratensione
4
a temperaturaordinaria per il caso(a) di un cationedi caricaunitaria,(b) di un cationedi
carica due.
la correttezzadei
29.2. La principaledifficoltà delfelettrochimicaconsistenell'assicurare
segni. Fatevi un po' di pratica dcavando la forma dell'equazione di Butler-Volmer
applicabitealla correnteanionicain direzionedi un elettrodo.Trovate,cioè,I'espressione
valida per j- (- M, ris.).
pile a combustibilefunzionantr
rcnle su quest'elettrodo, 29,30.calcolate il limite termodinamicodella Îe.m. delle
91 per la
"on tui iatog"no e ossigeno,(b) metano e aria Servirsidei dati deÌla tabella
funzionedi Gibbs e assumerestato standard per tuttì i reagenti'
forma appropriata del
ma almeno
codendoin considerazio- 2931. È ben dilncilestimarela potenzae la f.e.m di un elementofunzionante'
(29 alcuni dei parametri che entralo ln groco'
in termini approssimati.vir|'eq 2.7) riassume
di quest'espressioneidentificate tutte le quantità che
éo*" prifno esercizionell'uso
unzionareda catodo un ioniche Esprimete E in funzione della concentrazione e
àù""aJt" dalle concentrazioni
aeranto ioni rameiciche delle conduttività d€gli ioni presentinell'elemento'
Cusoa(aq)lcu.
2g.32.Valutare i parametridel problemaprecedenÎeper Zn ZnSOo(aq)
!ldel potenzialeal quale dell,areadi 5 cm, distanti 5 cm. Ignorate tanto le differenzedi
Considerateelettiodi
l Quali sono i potenziali al conlatto liquido. Ponete lu concenlrazione pari 'r
DotenlialecuaDto l!t resisten7a
''a trilscuratei coefÎcientidi attìvìtà Diagrammate t in funzione delÌa corrente
i ."f O-
ra soluzioneacidaprima erogata.
na? Perché è possibile è la correnteche
29.33.Riportate sullo stessodiagrammala potenzadell'elementoQual
ca? Perchéè possibile massima?
corrispondealla Potenza
da
nio lla sovratensrone
dell'attjvazione'
re di cjrca1 mAcm ' )? 29,34.Considerateun elementonel quale la correnteè sotto il controllo
che si può stimare1a corrente corrispond€nte alla potenzamassimadragram-
Dimostrate
I zrnco ammontaa ctrca : 'r € '2 sonocostantl)e
lnurraotg (f/r") " .,' crl in funzionedi I ldove.|.' '4'j.+ji* ' mentr€
;rquosedi sali di zinco ad delledue cune Effettuàte quest'analisi srrll'elementodel
rì"uii*i" ir p"*à Oi intersezione
problema 29.32trascurando tutte le sovratensioni di concentrazlone'
La densitàdi correntedi
29'35.Sesitrovanoacontattorameeacciaiotenero(comepotlgbbeaccadere
È depositarelo zinco su a corrodersi?
impianto idraulico casalingomal concepito)'quale dei due terÌderà
r€azionedi corrosione
29.36.TrovareÌa dipendenzadal pH del potenzialeelettrodicodella
oluzioneacidaad attività reazrone pagina 874 Ai qualunque valore del pH la reazione
ìn ambientealcalino, 1c1,
essa gioca un ruolo
U- + "- =!H, ha il poterzialepiù negativo:perchémai, dunque,
c il processocinetico e nella corrosione?
1 in funzionedi 4".Quali 29.37.Quale deimetalli seguentitendetermodinamiJamente a corrodersinell'ariaumida a
criterio di awenuta corrosìonesi considenuna
off f,fì.. C", Pb, A1,Ag, Cr, Co? Come 3
- i".""*t-i."" ai ioni Àetattici di almeno 10-6 moldm
su elettrododi platino è
ldm 3. Il coefficientedi m€talli del probl€ma
29.38.Trovare il pH al quale subisconola corrosionei singoli
rato di diffusione? precedente.
unzionedella costant€di di zinco dell'areadi
29.39.Stimarel,entitàdella correntedi corrosioneper una superficie
I conduttivitàionical,*. con un'analoga superficiedi ferro in ambiente acquoso Ponetele
0,25cm' in contatto ''
ron€ r- e dello spessore densitàdi correntedi scambiopari a 10-6 Acm
Si e misurata a varre
ca di ,10cmr immersoin
portati qui sotto. Quale
nzione {dovresteottenere
d tutlo indipendente(non
po sono rispettivamente
a solratensione.In quale
garantire la deposizione
rc stabiliamola massima
Dio. e la massimapotenza
Risposteai problemi
di rrasporto,CEA.
M i l a n o1 9 7 5 .
lllaîo 19'77.
Boringhieri,Torino
Eoringhieri,Torino
hiri. Torino 19752. Cap. I (l.l) l0 atm. (1.2)(a) 15,1m3; (b) 151 m3. (1.3)0,5 In3. (1.4)1.1x 10-2 atm, o
lcre. Giunti-Martel- 8y' mmHg (1 per cento). (r.5) 30 K. (1.6) 19 atm. (1.7) 0,031 atm. (1.8) p:
: p@rlM-), M,:46,1. (1.9)4,6x 103mol o 9,2 kg idrogeno,cadcoutile 129 kg.
t968. Con He carico utile 120 kg. A 9144 n il carico utile sarà rispettivamentedi 124 e di
R o m a1 9 7 0 . 115kg. (1.10)(a) 2J1 x 10 'u kg; O) M,:16,3 in basea questoesperimento
ngnatlaa magnetrca (l.ll) M,:102, CH,FCH3. (1.r2) 0,184mmHg,68,6mmHg,0,184mmHg.
( 1 . 1 3 x) ( H : ) : 2 , x ( N : ) : 1 , p ( H ' ) = 2 a t m ,p ( N r ) = 1 a f m , p : 3 a t m . ( 1 . 1 4 p
) (Nr)=
n6. :t atm, p1llu.;:{ atm, p:3 atm. (1.15)No, 24,5atm. (1.16)21,6 atm.
!ore. Milano. (1.r7) (a) 1p0 atm,821 atm; (b) 0994 atm, 1467 atrn. (1.18) (a) 8,66 atm, 3640 K;
bne. Ror'ra. cm3 mol-',
O) 4,52 arm,2602K; (c) 0,18atm,46,8 K. (r.19) 54,5atm,67,8
r qlontisrica,Piccin, 120 K. O20) a :1,35 atm dm6 mol-2; ó:0,033 dm3 mol
1, vmor-0,055nmr,
r."1- 0,24 nm. (1.21)He 230 pm, Ne 202 pm, Ar 244 pm, Xe 287 pm. (122) a:
úclli. Bologna1974. : j,oe dmu atm moÌ 2, ò:59,5 cm3 mol-1. (1.23)B(T)=b - alRT,c(T):b' .
t95:. (r.24) B(TI= b - alRT,C(T\:b' - (ablRT)+ k2l2R' T2\ (1r5) p": 390 atm, 4,:
, Bologna1980. : 104 cm3 mol- t, 4: 131 K (per un gas di van der Waals),p":25'8 atm, 4,:
:87,8 cm3 mol r,4:102 K (per un gas di Dieterici). (1.26)p":83121c' ,4,:
lologna 1970. :3ClB, 1: B'FRC, Z.:+. (1.27)B' : BIRT,C' :(C B2YR2T2.(r.28) 992 K,
(a) 'r8.,
r,=(alRb){I-(blu^)}.(1.2e) - (2718\11(1/34)l;O) r;,-4-114.
0,fq 2,49 dm3 mol-l. (1.32) (a) 099798 p6; @) 0,95 atm. (1.33) Pressione
parziale di N2, 02, Ar, COr nell'atmosferaa livello del mare: 0,782'0'009' 0'0003;
valori corrispondentiper (a) 0,747,0,198,0p08, 0,0003;(b) 0,294,0'068,0'002' 6 x
x l0--s; (c) 123 x 10-5, 6,'1'7 x l0-7, 1,2x 10-e, 8,5x 10-1' . 035) 66400. (1'36)
k : 4 A 6 x l 0 2 2l K ' , L - 2 x 1 0 " .
Cap. 2 (2.r) (a) 9,8 J; O) 1,6 J. (2.2) 29 kJ. (2.3) l0 J, 10 J. Q.4) 200 kJ, 200 w'
68'C. (25) (a) w:2Faln; O) w=0. (2.6) r0r I. Q.7) 4,9 J'49 I.
(2.8) L'attitudine dell'ambientea compierelavoro si dduce di a9 J (2.9) (a)
-213 J; (b) -941 t. Q.10) -8,09 kJ. (2'rl) -8,09 kJ. (2.r2) - 1,53kJ.
(2.r3) w: -nRr{\î(Ul\)- nBLÍlV) - Í1t4\f +...}. Qlq @) -1,53 kJ; (b) -s1 kJ;
(c) -1,57 kJ. (2.15)w= -nRT lnl(4- nb)l(u,- nb\f + n'al(\- WVm Q.rT) \',:
:(8l9fur,tnl(34'- 1)104.t- 1\l+ nL(^' 4.)l(4l4.')1. Q.r8) (a) (aplòr),:plr;
lòplòv),: - plv: (b) GpIAT\v: 11+ (nalRrfil@lTl (òplòv\,= L(nalRTv) vl(V+
nb)l(plt). Q.l9) (a) 6plp-1per cento;(b) òplp-2 per cento;(c) òplp-3 per
1, 751 JK-1mol 1
""nto. (2.20)(a) (3)nÀ;O) 3nR; Q.2l\ 1802 cal'C-r mol
- 8l J. (2.23)663 kJ; 663 s. (2'24)314 kJ'
Q.22)(a\ 12s J, w:0; O) 208 J, w:
5 min 14 s. (2.25)(a) -172 kJ; (b) 225 x 103kJ;(c) 208 x 103kJ;(d) 2,25x
) = - 1 4 7k J , q = 2 4 4 x 1 0 3 k J , L U : 2 , 2 9 x 1 0 3k J , L H - 2 , M x
x i 0 3k J . ( 2 . 2 6 w
x ro3 kJ. Q.27) 2,25x 1O3kJ,2,,14x 103 kJ, 3J5 kW, 4,07 kW, 23 km, 25 km.
Q.28) 3l4kI. (2.29)q:22,2 kI, w*,:1J kJ, LH*^e:222 kJ, ^Udae:20'5 kJ.
(2.30)AH*"",- : 989 kJ mol 1, ^u.,"p - : 96,2 kJ mol-'.
Cap. 4 (4.1) (a) esotermica;O) e (c) endotermica- (2) (a) 2273 kJmol-r; @)
-57,2 kJmol-r; (c) - 176,0kJmol-r; (d) -32p kJmol-l. (4.3)641 JK-1.
(4.4)(a) -230 x 103 kJmol-1; (b) - 2802kJmol-l; (c) - 128 x 103kJmol-1.
(45) 358 JK--1mol-'. (1.6) La^=1t,7 kJmol-r, A;/,e:166 kJmol-r.
(4.7) LH^: - 2@2 kJmor-t, ^U.: - 2086kJmol-r.' (4f) -2130 kJmol-1,
-2130 kJmol-r, 10,31kJ. (4.9)78,6kJmol-r. (4.10)-383 kJmol-1. (4,11)(a)
- ó,20kJmol-r; (b) -7,73 kJmol-l; (c) 7,78kJmol-l. (4.12)-97,8 kJmol-l.
(4.rs) (a) 0y'7 c; O) 0y'7 kg. (a.r6) 11,30kJmol-l. (4.17) 1p0 kJmol-l.
(4.18) - r) + (1/2\Lb(r:
^n(4): Lrr(r)+ La\r2 - rf) * Lcl(llr) - (1/'r)1.(4.re)
- 59,7 kJmol-r. (420) (a) - 29938 kJmol-l; O) - 242J kJmol-t. (4.21)
. - 28357kJmol-r; - 283y'6kJmol-1. (422) LU(T): AU(T)+ ^Cvg)dT.
ff
(a23) (s) -1059 kjmol-l; (b) -2338 kJmol-1. (424) LH",= -4359 kJmol-r,
A,Il (ad acido lauico)= - 1286 kJmol-r. (425) 1Om. (4.26) 2,4 x 103 kJ, 155 h;
82'F. (4tD AIr! [iq): - 2205 kJmol-1, AU"o (gas): -2213 kJmol-!, U"(liq)=
: -2215. kJmol'r. (42s) - 2203kJmol-l, :2213 kJmol-1. (4,29)150 kJmol-l.
-
AIld,,KF)AJ.mol- 1 = - 35A+ 62 n, AIJ,"r,.(KFAcOH)/kJmol I = 3,1+
(4$.330)
+09 u. (431) 1l7l kJmol-r. (432) 22,1kJmol-r. (4.33)- 1890kJmol-r.
(43) - 45J kJ mol-'.
Cap. 5 (5,1) (a) 625 x l0-2:. (b) 9J'7 x 10-a; (c) 1,55x 10-' x 10 '" -0. (52) (a)
91,5JK-1; O) 67,0JK-r. (s3) 451 JK-l. (s.4) (a) 0; (b) 512 JK-l.
(55) 152,67JK-rmol-1. (5.ó)(a) 200,7JK-1mol-t;(b) 232p JK-1mol-r.
(5.7)2;83JK'1. (5"8)17, JK-r. (5.9)36,0JK-r. (5.10)(a) As"r":2,88 JK-1,
N * o = 0 , N " " i " : 2 , 8 & J K - ' ; O ) A S * : 2 , 3 6 J K - 1 , 4 " S " . 6 = 0 ,A S " t " : 2 , 3 6 1 1 - r '
(c) ^Sd":0, N-t:0, AS. -0. (5.11)(a) 21,3JK-lmol-r;(b)
-109J JK-lmol-r. (5.12)-0,11 kJmol-1,0,34 kJmol-1.
(5.13) (a) 109 JK-1mol-l; (b) 87,3 JK-1mol-1 (variazioninel sisterra)
(5,14)Acqua 11,8JK-lmol-r, benzene84y' JK-rmol-l. (5,15)(a) 029 kJmol-r;
(b) 029 kJmol-l. (5,16)798 kJmol-r,802,8 kJmol-1.
(5.17)(a) 63,88JK-lmol-1; (b) 66,08JK-rmol-l. (5,r8) 152,0JK-rmol-1.
(s20) w(1): 14 u ('lu), wQ): c.^(7"- {,), w(3): Rf trL(v"'lv"), w(4): cv.^(4+
- D, qQ): - w(1),q(2): q(4):0, q(3): - w(3) ^s(1): R ln ( r7I1), ^s(2): As(4)= 0,
LS(3): Rtn (v"'lv") ^u(1):^u(3):0, LU(2): w(2),LU(4): w(4\ (s.24) 0,11,0,38.
(5r5) 0,10 ke, 0,03 ke. (5:ó) 69 km. (528) - 1,86 JK-l mol-r.
(529) 225 JK-r. (5.30)0p5 JK-1 mol-1. (531) 12,1JK-1mol-l,
- 1 2 , 1 J K - 1 m o l - r , 0 . ( 5 3 2 )( a ) - 1 5 5 J K - 1 m o l - r ; O ) - 1 6 0 J K - 1 m o l - r ;
(c) 5132 JK-lmol-'. (5.33)(a) - 184 kJmol-l: (b) - 2129 kJmol-1; (c)
-5798 kJmol-r. (53a) (a) -1632 JK-rmol-l, - 285,83kJmol-1,
-237,2. ]rJmol-r; O) - i46,6 JK-1mol-r, -205"2 kJmol-1, -161,5 kJmol-1; (c)
- 2 0 8 , 5 J K - r m o l - t , - 3 1 7 , 8 k J m o l - r , - 2 5 5 , 7k J m o l - r .
(535) 96,864JK-rmol-1,76,6 JK-rmol-r. (5.38)243 JK-1mol-1, 34y' kJmol-1,
- 1 2 8J K - r m o l - r .
C a p .1 2 ( 1 2 . 1()a ) R : A g C l + e - È A g + C l , l : H * + e è+Hr,AgCl+]HrèAg+HCl;
+ +, +
O) R:jsn4+ + € .r +sn2*,L :Fe3 + e- È Fe2 :sn4* + Fe,* è +sn,+ + Fe3 ;
(c)À:]Mnor+2H++e è+Mn' *+Hro, l : l C u , + + e ìr j c u , +Mnor+
+ 2 H * + + j c u è + M n ? t + H , O + ] C u ' + ; ( d )R : A g B r + e . r A g + B r , t : A g C I +
e - è A g + C l - , A g B r + A s + C l È A g + A g C l + B r - . ( 1 2 . 2 () a ) Z n ) Z n S O o @ q )
I lCuSO"(aq)lCu;O) H,(s)lHcl(aq)lAeCl,Ae; (c) o,(g)lHCl(aq)lH,(g);(d)
NalNal(EtNH,)lNa,HglNaOH(aq)lH,(g) j (e) H,(g)lHI(aq)1I,.(r2J) (per le ceiledel
problema12.2);(a) 1,100V; (b) 02223 V; (c) 1,229v; (d) 1,886V; (e) 0,5355V.
r; (b) - 202,3\: (c) -285 V; (d) 123 kJrnoÌ-r. (12.5)(a)
02.q @) -36a kJmol
1p0 x 1016;ft) 1,44x 1043;(c) 5,8x 10-?. (12.6)(a) 1,100V; (b) -212 kJmol-1;
( c ) l p x 1 0 3 ? .( 1 2 . 7 )3 S n a t+ 2 A t è 3 s n , t + 2 A l 3 t ; ( a ) 1 , 8 3V , 1 , 8 1V ;
O) -1048 kJmol-'; (c) 10134.(12.8)1,85V. (r2.9) 0,941V. (12.10)17,8mV,
- 11,8 mV. (l2.ll) 0,469 V. (12.12)1,000atm, 1,000,34,6 atm, 0.691,44,3 atm,
0A43. (12.13)E:Eo +QRTIF)tfi (1 +kr), (óElr,rr):(2RTlF)l\1+kù. 02j4) t.229 y,
119 kJmol-]. (12,15)2871kJmol " 2739kJmol r,2748 kJmol 1. (12.17)(a)
02223 v: (b) 02223 v. (r2.r8) (a) 0,0796;(b) 0.7957;(c) 1,10. 112.19) AG-o:
: - 2 1 . 4 5 8k J m o l r . a H € - - 4 0 . 0 3 k2 J m o l r . A S : - - ó 2 . 2 9 J6 K - r m o l - ] .
^c:: 131,18 k J m o t r . A H f : - 1 6 ? . 0 6k J m o l i . ^ S : : 3 3 , 9 J K 1 m o l - , .
(12.20)0926. (12.21)-0,6718 v. (12,22)(a) 9.19r 10-e molkg 1;
(b)8,44x10 1?. (12.24)0,26838 V,0,99895. (12.25)pK".(20'C): 14,23,pK"(25'C):
: 14,01,pK"(30'C):13,79, LHI:74,9 kJmol r, AS€ =
:-17,1 JK 'mol'. (12.26)0,2916V. (12.27)1",r": 0y'19,.,1.0..:0,317.
(12,2q cÎr,=K"K"/(K.+c+crl--K*/c,,'). (1230) (a) 5,1; (b) 8,88;(c) 9,38;
(d) 2,88. (1231) 8A3, 943. (12.32)r"_ 4 c. = 1c.1 c,)/[l + (cì{,/K")] + K*/cH-,
pH -2K" + Isk:/c"I (12.38) 1,1 V.
r e J , 1 9 9k J m o l - l ; ( b ) 3 , 6 1x l 0 l e J , 2 1 8 k J m o l t : ( c ) 4 , 9 1 x
C a p .1 3 O 3 . l ) ( a ) 3 , 3 1x l 0
x10 1 e J , 2 9 9 k J m o l - l ; ( d )9 , 9 3 x1 0 r e J , 5 9 8 k J m o l 1 ; ( e ) 1 , 3 2 x 1 01 5J , ? 9 , 8 x
x 104 kJmol-l; (f) 1p9 x 10-,3 J, 0,012kJ mot 1. (13.2)(a) 1,10x
x 1 0 2 7 k g m s r , 0 , 6 6m s - l ; ( b ) 1 , 2 0x 1 0 2 7 k g m s t , 0 , 7 2m s - l ; ( c ) 1 , 6 6x
x 1 0 - 2 7k g m s - 1 , 0 9 9 m s - t i ( d ) 3 , 3 1x 1 0 2 ? k g m s 1 , 1 p 8 m s - t ; ( e ) 4 , 4 2x
x 1 0 - 2 4k g m s - l , 2 6 4 0m s r ; ( 0 6 , 6 3x 1 0 - 3 ' k g m s - t , 3 , 9 6x 1 0 s m s r .
( f 3 3 ) 2 1 , 1m s 1 . ( 1 3 . 4 )( a ) 2 , 7 7x I O I B s t ; ( b ) 2 , ' 7 x7 1 0 2 0s - r , ( t 3 S ) ( a ) 1 , 5 9 x
x 10-23 Jm-3; O) 2,50x 10-a Jm 3. (13.6)hcl'k. (13.7)6,51x 10-34 Js.
(13.8)6000 K. (13.9)(a) 19,7J K ' mol '; (b) 22,4J K-' mol I ;
. (c) 24A JK lmol 1, valoreclassico24,9JK-lmol-r a quaìunquetemperatura.
(13.10)341 K. (13.11)(a) Nessunaespulsione; (b) 3,19x 10-le J(199 eV),
Risposte aì prcblehi 899
C:r. P:2. 837 kms-l. (13.12)6,93keV. (13.13)(a) 2A26 pm: (b) 1,32x 10-1s m.
litl c:), P:2, (f3.15)(a) 399 kJmol-1; (b) 399 kJmol 1; (c) 3p9x 10-13 kJmol-l.
i0,l8; liq:sol:0,42j (13.16)(a) 6,626x 10-2e m; O) 6,626x 10 36 m; (c) 73 pm; (d) 123 pm; 38,8pm;
Z'C. r, : 8'C. 3 , 8 8p m . ( 1 3 . 1 7l)p 6 x 1 0 - ' 8 m s - r , 1 p 6 x 1 0 - ' ? m . ( 1 3 . 1 85) , 3 x 1 0 - 2 sk g m s - 1 ,
r fa5e. ((13.19) (a) 0,020;(b) 0,007;(c) 0,110;(d) 0,5: (e) 0,61. (13.20)9,0x I0 6,1,2x
x 10-ó. (13.21)(a) 1/(2lL);(b) llcy'(2L');(c) rly'@al); @) rly'Q2nail.
llgCu, si depositaa (13.22)(a) 1,80x 10 1e,109 kJmol " 1,13eV,9090 cm-1;(b) 6,62x 10 te,
Èsi: aggiungere81 g c m r . ( 1 3 . 2 37), 4 8x 1 0 r s k J m o l | , 2 . 2 4x 1 0 e .1 . 1 2x
3 9 9k J m o l - r , 4 , 1 4 e V , 3 3 3 0 0
(c) 1 fase; x 10-e kJmol-r. (13.24)E,^: (h2l8n)l(llLxF+@lLy)' +(nlL,)' ), E,-^:
_3.fasi. : (h2l8nL2)(12 +m' + n') (13.25)e: ày'(mklh'\,!ka, ky'(kln'). (13.26)(a) 3,3 x
x 1 0 - 3 4J ; O ) 3 , 3x 1 0 3 3 J ; 1 c 12 2 x 1 0 " J : ( d ) 4 , 7x 1 0 - 2 t J , 2 , 8 k J m o l - t ;
'. (e) 3,14x 10-'0 J, 1580cm-1. (13.28)HI(3142 Nm 1),HBr.(411,8 Nm-1),
{ 152 molkg
HC1(515,9 Nn-r), No(1595 Nm-r), CO(1902Nn-r) (13.30)78,23x
íFcfl. ):27ttin",
x 1 0 - 3 k J m o l - 1 , 6 , 5 4 1c m - 1 , 1 p 5 5 x 1 0 - 3 4J s . ( 1 3 3 7 )0 - t c o s { m l l l l + ( l +
o) - 52,9kJ.
.lt) (a) 2,68x +1)lì:arcos {m,//[r(s+ 1)]]; 54"44'. (13.38)(a) Ai poli; (b) all'equatore;
O nrn (c) all'equatore. (13.39)(a) X: ttper entrambi; (b) z. (f3.40) (a) L12y'3;
t, 0t47. (b) x|y'3. (l3Al) (x) per n:0, 1, 2, lóxl,=o:y'@l2ma\, lòxl.=,:y'Grl2na),
Lll) 1.80x 10 10, l6xl,=,:y'(5hl2ma). (13.42)@) hk; (h) 0; (c) 0; (d) 0. (13.43)(a) t/<;(c) 0.
blkg-'. (r3.aa) (a) -k'; (b) -k'; (c) 0; (d) 0. (13.45)0, 0, 0, úi, 0. (13.46)No, si, sì.
(13.47)1,.,D:ftlí){y@lòz)- z(òlòy\}, etc.,ro.
!-r : (b) 1,80x
l0- ! molkg-'.
d-'. orsl) Cap. 14 (14.1)n,-n,:6. (14.2)397,13nm, 3,40eV. (14.3)987663 cm-'.
I nY. (14.4)137175cm-l, 185187cm-l. (145) 3,3594x10 27 kg: (14.6)7616 cm-1,
10282cm 1, 11516cm-l,6,80 ev. (14.7)E: - Ruln2. (14.8)Traiettona
lr=-{g+HCl; impossibile;il momento angolaredovrebbeesserenullo. (14.9) r* : aolZ; (a) 26 pm;
t $ o : - + F e 3t ; O) 5p pm. (r4.ro) 0A2 pm. (14.11)(a) 0; O) 0; (c\ ky'6: (d) lry'2: (e) hy'2.
, lMrìOr + (14.12)Più vicino, 698 pm. (14.13) Eo: -ZRa, - 122 eY. (14.14)z: +2aolz:
l + B r - . l : A g C I+ : + 10ó pm. (14.15)(a) Non degenere;(b) 9; (c) 25. (14.16)b, c, e. (14.17)(a) 2:
ZrlZnSOn(aq) (b) 6; (c) 10: (d) 18. (14.18)H ls, He (ls)' , Li (ls)' 2s,Be (ls)' (2sf,B (1s)' (2s)' 2p,, C
Hls r: (d) { l s l ' r 2 s / p . 2 pN
, . t l s t ' r 2 s , ' 2 p , 2 p , 2Op {, l. s t ' { 2 i } ' t 2 p , l ' 2 p , 2 p , . F t l s l t 2 ' Ì t 2 p " t ' t 2 p , t : 2 p
lZ3) rperle celledel Ne (1s)' (2s)' (2p,f(2 p,\'(2p.f :KL, NaKL3s, MgK]-(3s)' ,AÌ KL(3sf3p",...,
I Y: (e) 0,5355 V. 1,
Cl Kl(3sf(3p,f(3p,Y3pz, ArKL(3sf(3p")'(3p,)'(3p,)': KLM. (14.19)987663 cm
Unol '. (125)(a) 122,5ey. (14.20\43505 cm r,5,39 eV. (14.21) 14,0e\,4,1 ev. (14.22)
';
) - 2 1 2k J m o l ro:190o272 rH. 04.23)j:i,i. 0424) i,l. Qa.zs)\a) J:8,'1,6,5,4,3,2;
Itl v: O) Uguale,lJ(J +1)ltt2h. (14.27)(a) stati 1,0; 3,0; (b) stati+,+,t,4,2,2;
O2.l0) 17,8mV, (c) stati 2,1,1,1,0,0;5,3,3,3,0,0.(14.28)('S) Stato 0,1, CP) stati ?, +i
r. 0f91. ,14,3atm, 4 , 2 , ( 3 P )s t a t i2 , 1 , 0 ; 5 , 3 , 1 (, 3 D )s t a t i3 , 2 , 1 ;7 , 5 , 3 ,( D ) s t a t i ; , ? ; 6 , 4 ,C D ) s t a t i
.bl lrz.r4) t229 v, 2; 5, (aD) stati i, i, ), i: A, 6, 4, 2. (14.29)1S nessuno,'P.,rz-'D,'r,,
n l - r . ( 1 2 . 1 7( a
)) 2Dr,r,2P, *2D.",r, tP, *tD., tDr, tDr, 3P1t-3D2, 3Dr, 3Po*'Dr, 1D nessuno'
',
02.19) ^G.e: aD nessuno.(1a30) (a) 25r,.; (b) 2P3p;2Prp; (c) 2D5t2,2D3|-:
iJK-'mol-', (d) 2P3/2,:Pri2. (r43r) 2.14T. 04.32) (a) t; O) 3; (c) à. (14.33)AppÌicare
I lK-'moì r. g ( 3 S ) :2 . g ( 3 P ) : 3 .
[-',
" lai3. pK"(25'C)=
Cap. 15 (15.7)(a) 8,61x 10 7; (b) 8,61x 10 ?; (c) 3l x 10 7; (d) 4,86x 10 ?.
(r5.8) (a) 196 x 10-6; O) 1,9óx 10-6; (c) 0; (d) 5,47x l0-?. (l5,ll) N:Uy'L2(I+
\F = 0'317'
Itt: (c) 9.38; +S)1. (15.f4) Rlao:2,1. (15.15)H, {isoel'(lso*;,N, 1lsor1' llsolf{2sar)2
(ll+K",c",, t2so+ ft2pn,f12po,f. O,, I l sd")'{I sd:l{2so,f r2so*ft2pn,1at2po,Íl2p,tt:
)l2p,tt+l. CO
1lsol'1tso*l12so1{2so* tl2pÍf t2poÌ . N O- 1lsolj t so*l12so)'ttscd*f\lpÍ fQpb )'Qpn" ).
CN (lso)'(1so*)'(2saf(2s6*)2(2pit)a(2pol (15.16)(a) C:, CN; (b) NO. Or, Fr.
(r5.r7) o, n, ò, (a) (do)2;b) @o\2kbt\3;(c) (do)2(drf(dò)'. (r5.r8) si. (15.19)(a) Íi;
Ìl mol ' ; (c) 4,97x (b) inapplicabile;(c) ó*; (d) ó"; (e) a',, e2g,€1u,blr. Os.20) 472 kJmol I (4,89 eV)'
lJl x l0 15J, 79,8x (15.21)Applicaree2l4;{,oR*:I-E^. 04.22) cor, Noi, Hro' *. (15.23)NH3+,
Jo' CH3, NO;, CO: . (15.27)5(h2l8m"L'). (15.28)4,32x 10-1e J (2,7OeV); assorbeil
l - r : ( c ) 1 . 6 6x
bleu; apparerosso. (15.29)(a) tr(l), C(2), É(3), t1(2),t11), t6(0),t6e(1),t6e'(2),t6e3(l),
t-t: (el 4,42x
t6ea(0);(b) r1(1),t'(2), t3{3),Ce(4),t3e'(5),r4e'(4),tse'(3),t6e'(2),tóe3(l),t6e4(0).
l{l- t ms '. (rs.32) eat6,più stab e. (1s.33)(a) ry'- H(1)F(2)+ H(2)F(1);(b) ry'-F(t)p(z);
r. (135) (a) 1,59x
(c) ry':0,89ry'-, + 0,45ry't"..
r lo-ra Js.
,".np".^,o.u. Cap. 16 (16.1)R3, Cr,, D3h,D-h, C-u, D;, C5, D6h,C4", C4,. C,. 116.2)Cr,. C2,, C3,, D2h,
f
. J ( 1 9 9e V ) , c2u, c2h,Dzh,Drh, cz,. 06.3) D37,D37,Dzt, D-r, D3, D4d.
900 Risposte ai problemi
Cap. 17 07.1) HCl, CH3CI,CHrClr, H2O, H2Or, NH., NHnCI(gas) (f7.2) HCì, COr, H?O,
cH3cH3, cH4, CH3CI,Nt. (r73) Hr, HCì, CH3CI,CHrClr, CH3CH3,HrO.
(17.4)Tufo. (175) 0,999999925 x 660 nm; -6,36x 107 ms 1 (o -7,02+10? ms-l
considerandola relatività). (17.6)2,397x 104 kms r, 8,351x 105 K. (f7.7) (a) 2,1x
x 1 0 - 6 , 0 , 6 7M H z , 0 , 0 0 6c m - ' ; O ) 9 , 7x 1 O 1 , 3 , 3x 1 0 - 3 M H z , 3 , 7 x 1 0 - a c m - 1 .
(17.E)(a) 5,3x 10 rr s; O) 5,3x 10-12 s; (c) 1,6x 10-, s. (17.9)(a) 53 cm-1;
10 s, 696 ]|4H40,?3 mmHg.
@) 0,53 cm-r. (17.10)t = llz -229 x 10
(17.11)(a) 0,051;(b) 0,065;(c) 0,197. (r7.r2) 30. 07.13) 6. (r7.r4) (^) 1,6266x
x 10-27 kg, 2,6426x 10-a1 kgm'; O) 3,1623x 10-27kg, 1375x 10-a? kgm?;
(c) 1,6291x 10-21k8,2,6466x 10-a7 kgm2. (17.15)596 GHz, 19B cm r,
0252mm,0p83 mm, ... (diminuendof intervallo sulla scala À'). (17.16)B(2Ct6O)lhc:
:19318 cm 1, B(13Ct6OYhc : 1,8466cm r. (li.ti) 2,'t2gx 10-a? kgmz,
129,5pm. (17.rE)42,86,53,56,64,16,74,77, ..., cm r. (17,20)(a) 4,6016x
x10 a3 kgm2; (\) 71943x10 a5 kgm2. (l7il) 160,5pm. (17.22)0,10057cm 1,
218 pm. (17.23)1,37998 x 10-45 ksm2. (17,24)À(CO)= 116,28pm, R(CS)=
:155,97 plr). (17.25)Vedi J. Kraitchman,Amet J. Phys.21, 17(1953\
(17.26)215 pm, 1"45'. (17.27)0,459cm 1,0,0184cm-1,0p103 cm-1.
( 1 7 . 2 89) 6 7 , 1N m 1 , 5 1 5 , 6N m - 1 , 4 1 1 , 8N m - 1 , 3 1 4 , 2N m r . ( 1 7 . 2 93) 0 0 2 , 3c m - "
2143,7cm-l,1885,9 cm 1, 1ó40,1cm-l. (17.32)4,13 eV. (17.33)93,80Nm r,
33 eV,3,38 eV. (17,34)(a) 5,16eV: (b) 5,21eV. (17.36)480,7Nm 1, 128 pm,
130 pm. (17.37)198p ppm. (t7.39)(a) Si; (b) No.
ai problemi
Risposte 901
(b) 4,09x 10' Vm-l; (c) 4,09x 103 Vm r. (23.4)2,26 nm. Q3.5) HCt:1,03D,
4,4x l0 r3 cm3,HBr;0,80D, 4,6x 10-' 3 cm3,HI:0,36 D, 7,0x 10-23 cm3.
Q 3 . 6 )1 , 3 1 .( 2 3 . 81) , 4 9x 1 0 - 2 2c m 3 , 0 . 9D . ( 2 3 . 9a) : 1 , 7 4 x 1 0 - ' 2c m r ,p : 0 , 3 2 D .
Q3.r2) 2r. (23.15)1,00018, 1,65,1,60,1,24. (23.16)nol rcmr, indipendente
dalla densità:proporzionalealla densità. (23.17)1,59 D, 2,49x 10-:3 cm3.
(23.18)(a) 5,661cm3mol-li (b) uguale;1,578D. (23.19)F: -(3,75 x
x 10eN)/(R/pm)?. Q3.20)a : (2.n13)L,(Culd3 '. (23.2t)
), a(Ar):0.019 Jm3mot
B(T1- \213)trLd311 -lC6lkTd6)). Q3.22)Co-3ta,16422,228 cm3mol '.
Q3,25)r,6 kJmol-r. (23.26)V^..: (rl2)Ld3,p,:8l9tu)\Culde),1:,3212'7)C6lkd6.
Q3.27)v^.,:285 cmrmol-r, p.:629 atm,4:58 K. (23.29)1,38629...
(23.30)R* = (3)Ro+ ll8xl5)eoRàV-lkLe2.,//. Q3.3r) -709 kJmol 1. (23.33)
919 kJmol-'. (23.34)- 628 kJmol-'. (23.37)-1,2204x10 e,2,1s42x10 7,
2,1420x 10 ?. (23.38)(a) 6,96x 10 1, 5,19x 10-2; (b) 3,04x 10 3, 0,226.
Cap. 24 ( 2 4 . 1 ) ( a ) 1 1 0 n mO ; ) 1 1 0n m ; ( c ) l 1 0 n m . ( 2 4 . 21) , 1 0x 1 0 6 a f m . Q 4 . 3 ) 2 1 7a t m .
x 6 m . ( 2 4 5 ) ( a ) 3 , 6 0 x1 0 1 0s r ; ( b ) 3 , 6 0 x 1 0 es - r ;
Q 4 . 4 )1 , 3 5 1 0
( c ) 3 , 6 0 x 1 0 3s 1 . ( 2 4 , 6()a )4 , 4 3x 1 0 3 3s - l m - 3 ; ( b ) 4 , 4 3 x 1 0 3s1 r m 3 ; ( c )4 , 4 3x
x 1 0 r e s 1 m 3 . ( 2 4 . 7 )3 9 0 x 1 0 3s - 1 . ( 2 4 . 8 )( a ) 2 , 2 9x 1 0 ' 7s 1 ; ( b ) 1 p 0 x
x 1023s 1. (24.9)9,9x 10" s 1. (24.10)(a) 638 ms 1, 1256ms r, 2301ms-l;
1 , 6 2 8 m s 1 , 1 1 5 0m s - 1 . 1; (b)uguale.
O ) 3 1 9m s Q a . l l ) ( ^ ) 3 , 7 4k J m o l
Qa.rq Q,> = 0!1\2kTlnm)ttz. (2a.15)(a) 1,75krn/h; (b) 56,2km/h;
(c) 56,4km/h. Qa.rc) @) s'gi"; (b) s'gi". QaJT) (a) 0,39; (b) 0,61.
(24.18)n' esp (1- n2),3,02x 10 3, 4,9x 10-6. (24.19)y'(2gR),11,2kms 1, 5,0
k m s ' , 1 1 9 0 0K , 2 3 6 0 0 K , 1 8 8 9 0 0K s u l l aT e r r a . 2 4 3 0K , 4 8 1 0 K , 3 8 5 0 0 K s u
Marte, 2,3x 10 :r, -0, -0 sullaTerra a 240 K, 1,3x 10-s, 7,4x 10 11, -0 su
Marte a 240 K, 2,6 x 10 a, 9,1 x 10 e, - 0 sulla Terra a 1500 K, 0,26,0,M6, 7.9x
x l0 ra su Marte a 1500 K. Q4.20) 43. (24.21)2y'5 x 10'1s '. (24.22) 199 "
x 10s s (30 ore). Q4.23\p: l\mlst)12ÍkTlît)t1' . (24.24)7,3x 10 3 Nm 2 =7,2 x
x l 0 3 a t m : 5 , 5 x 1 0 s m m H g . Q a . 2 5 )( a \ 2 , 7 2 x 1 0 2 3s r c m 2 , 2 , 3 x l 0 3 s 1 ;
( b ) 2 , 7 2 x1 0 1 7s ' c m 2 , ] 3 0 s - 1 ; ( c ) 2 , 7 2 x1 0 1 3s l c m ' , 0 , 0 2 s 2 .
(24.26)(a) 0,61 mmHg; O) 0,18 mIrlHg. Q4.27) 1,44 s. (24.28)(a) 1,7x 1014s ';
( b ) 1 . 4x 1 0 ' 0s t . Q 4 . 2 9(\ a ) 1 , 8 3x 1 0 3 am - 3 s - ' ; ( b )6 , 5 3x 1 0 3 3m - 3 s - 1 ; ( c ) 6 , 1r
x 1034m 3 s t. Q4.30)(a) Non c'è gas;(b) 1,89x 10 5 kgms 1; (c) 3,46x
x 1 0 5 k g m s r . Q 4 . 3 1 () a ) 7 , 4 9x 1 0 r J K 1 m 1 s 1 , 1 , 1x 1 0 - , J s 1 ; ( b ) 4 , 7 3 x
x 1 0 ' J K t - t . - ' , 7 , 1 x 1 0 - ' J s t . ( 2 4 . 3 21 ), 3 x8 1 0 - sk g m r s t , 1 9 0p m .
( 2 4 . 3 32) , 2 4 x1 0 - 2 J m - r s 1 K 1 , 4 , 1 1x 1 0 2 J m 1 s - l K 1 . ( 2 4 . 3 49) , 1 .
I 2s 1; (b) 1y'6x
Q4,35)29 Js-l, 29W. (24.36)(a) 14,6m?s-1, 5,95x 10 molcm
x 1 0 5 m 2 s 1 , 5 p 5 x 1 0 7 m o l c m - 2 s1 ; ( c )1 , 4 6 x 1 02 m 2 s - r , 5 , 9 5 x
x 10 e molcm-2s-\. (24.37)drldt: (s..tlLpl(M.RTl2Í)rt, =6,9 x 10 a cms 1,
o 5 4 n m i n 0 , 5m s .
135) HCI:1,03D, Cap.26 (26.f) 1,4x 103s; (a) 504 mmHg; O) 688 mmHg. (26.2)(a) dm3mot-rs 1,
. l0 :r cm3. dm6mol-2s-l; (b) atm-ts 1, atm-2s r. e6,3) 2jI6 anni. e6.4) (a) 0,64tg;
E cm3. : 0,32D.
1 O) 0,18pg. (265) (a) 0,09moldm-3; (b) 0,05moldm . (AcOEt) e6.6,26.j,26.8,
iDdipendente 26.10)Vedi Box 26.1.Q6,12)t1pl4a:e-1-t)llgl3y-t -:-l. (26.13)primo, 5,57x
l0 :r cmr. x 10-as-r. (26.14)Primo, 1y' x 10 ,s 1, probabilmente è rcatriva.
- t_1.75 x Q6.15)214 kJmol-l, 1,1x 1013s-r. (26.16)primo, 7,2x 10 as '. 12ell,1p=
'Dol r. (23.21) = l l 2 \ p o l Q + k 2 t p ò l Í + k , t p ò f , t : I l p n k 2 . t : 1 1 2 . e 6 . r g ) S e c o n d o1,, 6 1x
d mol-'. x 10-5 mmHg 's-1, 3,1 x 106 s. Q6.21) Terzo rispetto ad HCl, primo rispetto al
T. = t3) 27)Calkd6. propaîo. (26.22)[HCì]r ICH,CH:CH r]. (26.23)- 18 kJmot r, 3 kJmot '.
lJ8ó19... (26.24)1.14x 10r0mol- 1dm3s- r, 16,7kJmol-r. (26.25)66kJmol-1.
Dl- r. (23.33) (26.28\Uk.b,: Uk, + lH+flk2K.. e6.29) pK":13.7. (26.31)d[CH4]/dr:
D - e .t . 1 5 4 2x 1 0 ? , : kb(À,/2kbli r[cH3CHO] 1/,, dICH3CHO]/dr:
i{.[CH3CHO]_ ko@"l2ko\|'x
0- J. 0:26. x [CH.CHO]3/2. e6,32) Ip x 1020fotony's,3,1x 10-a einsteins-r. e6.34) 5,1x
x 103 moldm-3s-1. e6.36) Ctrl ho+ 2Cl, Cl + CHCI. - CCl3+ HCl, CCI3+
i. (2{3) 217atm. + cl, + ccl4 + cl, 2ccl3 + cl' + 2ccl4. Q6.37) (ktlk)!2 t:t2lAf\2.
a ' :
Q$q a:4All{h//.,)+ [A]]. Q6.a0\496x r07 mol-1dm3s-,.
s - ' m - r : ( c )4 y ' 3x (26.42't091 mol dm 3.
-r: (b)
1 9 0x
[|5 . rtut ms '; Cap.27 (27.1)(a) 6,0x 10es-1, 7,4x 1023s rcm 3,1,8%: (b) 3,0x 10es 1, 3,7x
r: (b) uguale.
x 28 s-2cm 3,1,8%. Q7.2)NB, esp(-pE"). e7.3) (a) 2,44x 10 3, 1,81x 10 ,,
tm h: 9 , 0 2 x 1 0 - 2 , 3 , 0 01x0 - r ; ( b ) 7 , 6 2 xt 0 , r , 3 , 8 7x I o ' . , 3 , 5 7 x 1 0 " , 5 , 9 8 x 1 0 6 .
o) 0.ó1. Q7.4)(a) 30j%, 13,4%,4,8%,1,21";(b) 301/., 134%,48%,I2\. e7 s) (a) 4,3x
ll: kms-r,5,0 x 10-20m2; (b) 0,14. Qi.6) 0,20,0,026 Ím2. e1.7) 0,04,4,0 x t}-2t m2.
O K. 38500 K su 1.
Q7.8)2,5x 1011dm3mol-rs Q7.9)4,4 ns. (27.f0)(a) 6,61x 10e dm3mol-1s 1;
lxl0'r, -0su ( b ) 3 , 0 0 x1 0 1 0d m 3 m o l - 1 s - l ;( c ) 1 , 9 7x 1 0 e d m 3 m o1l s - 1 . ( 2 7 . 1 1()a ) 0 , 2 4 ;
L 0t6. 0,046,7,9 x ft) 2,62. Q7.12)(a) 5,6915xt0', s-1; (b) 6,2124x 1012s 1; (c) 2,6528x l0r3 s I.
| . 12422) 1 x 3,4..,-102 tp 103,4"ib-1, q",-1.
,09 Q7.13)t-102e dm Q7.16)(t) kr('î)lkr(H)= fi;
l 0 - I \ m - 2: 7 , 2 x (b) À,(co(18))/e?(CO(16)= 1,2, no. Q7.20) -49 JK-l mol t. Q1.2r)
r-:. lJ x lo8s 1; . 59 JK-rmol 1, 60 JK tmot-t.
Q7.22)kr-b3at2) esp(-pAE), (a) 2,?x
2 s-: x l0 rr cm2s-1; (b) 1,1x 10-10 cm2s-r. (2j.24)9,6 kJmol-l. ej.2') (a\
1; - 1 9 J K ' m o l - r ; ( b ) 5 , 8 k J m o l - l ; ( c ) 8 , 2 x 1 0 1 0d m 3 m o l - 1 s - 1 .
I l r f 1 . 7x 1 0 r as
I o - : s - r : ( c )6 , 1x 1, 17,8JK r mol-l, 90,7kJmol 1,
Q7.27)88,2kJmol 82,9 kJmol t. e7.30) 2
t - ! ; ( c ) 3 , 4 6x (dello st€ssosegnodel primo iorcl Q1,32\ o(CHrFr)lo(Ar):4p.
l0-'Js-';O) 4,73x
1 u - ' s - ' , 1 9 0p m . Cap. 28 (28.1)(a) 1,4ax 1021cm-2s 1, 1,44x 10tacm-2s-r: (b) 306 x 1020cm 2s 1, 3pó x
pa}a) 9,1.
x 1 0 1 3c m ' s r . ( 2 8 . 2 )( a ) 1 , 6 1x 1 0 1 sc m - t ; O ) 1 , 1 4 x1 0 1 5c m , ; ( c ) 1 , 8 6 x
lcra :s r: (b) 1y'6x
r, 595 x x l0rs cm 2. (28.3)1,00x 1015cm-2, 1,41x 1015cm-2, 1,16x 1015cm .2.1,20x
a cms-1, x l0r5 cm-2. (2E4) -106 atomi ls t per H, a 1 mmHg, -10s atomi-ts-r per il
L9x l0 p r o p a n oa 1 m m H g , - 1 0 r a t o m i - l s - t p e r H , a 1 0 - 7 m m H g , - 1 0 - ' a t o m i - 1 s - l
per il propano a l0 ? mmHg. Q85) @) a,2 x 10-rr s; (b) 1p x 1013s(600000
I can:mol-r)/ anniÌ (28.6)(a) 6,1x 10-rr s; (b) 7,3x 10-6 s. (28.7)A 298 K, to=1,8Q 1r, s
t O- rcm-1. 1000K, r":l,Jl rH. (28.8)611 kJmol-" 1,07x 10-13 s. (28.9)3,7 kJmot 1
.Q8.r2)plV ": plvi + llKv!, h(îlp)-tn K - 0 se 0 <<1,- Uv:.
ù-r. 1 . 8 6x l 0 - 1 0 .
(28.13)0,52mmHg-',0,48 cm3. (28.16)Langmuir,0,017mmHg-1,0,13 nmr.
l0) I.86 x tl-s, 4,'t3.
(28.17)0,18 cm3. (28.18)No. (2820) krp',,, p','rlLt +\Kp)tt2f. eB,Z2)
|2) {.01x -12,7 kJmol-1. Q8,23)700 kjmol 1, (aj 2,1x l0'0a min; (b) 50 ps.
-r v- r. (25.13)
( 2 8 . 2 4I)n t e n s o1: 8 0k J m o l - r , 3 x 1 0 1 1 s , D e b o l e : 6 4k J m o l 1 , 1 . 1x 1 0 8 s .
r ' : 5 . 1x9 1 0 - 3c m s 1 ,
! min. 19 x 10 6 cm, Q8.25)Zero. Q8.21)G(t):k"+ F(r),0p2 mmHgs-t. (28.28)G(r):(h/K)+ {(l +
+ KpovKpolF(t). (28.29)0,033mmHg 1,4,3x 10-a s 1. (28.31)382 pm.
etl6) 0.48,0,50. (28.32)0,16,2,4. (28.3s)dp' = (Rrv! lo)dlIrr ( - e)f : - \@rlo)10 - 0)}dv^.
cM' j v "
t l0 3 cm2s 1v-t,
x l0-ra. i4,0, Cap. 29 129.21 J lM. net): je lesp(lz- l4dFlRT)- esp(- lz lalt - elrlRr)j. (29.9 (a)
- 0 . 3 1 m A c m 2 : ( b ) - 5 , 4 1 m A c m - 2 ; ( c ) 1 , 3 9 x 1 0 a ,m A c m - ? . ( 2 9 . 7 )- 1 0 7 m V .
- i. Q 9 . 8 )4 , 9 3x 1 0 1 5c m - 2 s - r , 1 , 5 6x 1 0 1 6c m 2 s - 1 .3 . 1 2x 1 0 7c m - 2 s 1 .
:.06 ,.
olccola:(c) 2y'8 x (29.9)3,8 s t,12 s-t,2,4x 10 3 s-r. (28.10)RTlSjjz*F, (a) 32,5O; (b) 3,3x
- t:
ft) 3,47nm s 1; x 10'0 o. (29.11)(j+):(l(2a-1)lz*FIRT)'j:4e.'Q9.r2) _7,2 pA. Q9.r4)
| (r) 6.5x 10- m;
5 0,38,0,78 mAcm z. (29.17)Quando -E cade sotto 0,34 V, si depositaCu fino a
x l0É s. raggiungerela densitàdi correntelimite; quindi la tensionesi abbassafinché,sotto
- 0,76 V, incomincia a depositarsiZn.
r - ' - 1 6 4p m , Q9.18) (a) -0,76 V, - 0,82 V; (b) 0,34 V,
' psr- (2s.3s) (a) 0; 028 V. (29.20)Imponete solo 0,14 mA crn , (che danno sviluppo di H, trascurabile)
prima che il potenzialescendaa - 0,76 V, cosi da depositarelo Ztt. Q9,21) Con
Risposte oi prohlemi
transizione,i.
164 gas reali, 225 - seconda.741
ElÌìngham.diagrammadi, 237 gas-solido, 158 f.i.m.-830
Ellissometria,829 reazionefra gas ideali. 223 - a sonda atomica,832
Emissione reiìzionegenerale,224, 226 Finale, punto, 336
- spontanea.489 termodinamica,225 Fìne, struttura
- fimolata. 489 reazioneverso.767 risonarlza magneticanucleare,
Emissione, spettridi, 483 EquipartDione. principio della. 555
Emulsione, 211 12. 63, 601 spettrì atomicj, 394
Enantìomeri,646 Equjvalente Fluidità,17,688
Endot€rmica.trasformazione,
89. conoulll\lta. /z/ Fluorescenza. 529
pìrnto, 325 Flusso,7l I
Energìa Ergodica,ipotesi-568 di materia,802
di attivazione,20,755,7ó5,798. Errore. funzione.705 - inierrotto, metododel. 755,786
799(T).801(T) Esagonaìe,impacchettamento metodidi,755
medìa.606 compatto,643 fluttuazione, 571,608,613
ùnità di misura.22 Esatto,diflerenziale.67 Fondamentale
EnergiaÌiberav. Gibbs, funzione Esclusione, regola.511 - equazione.133, 147
cll Esotermica,reazione,89 prima armonica,503
funzioneenergjalibera, 234(T) - dipendenzadalla temperalura. Formaldeide,sintesi,782
calcolo,605 231 Forte, elettrolito,727
definizione,234 Esplosione. TT8 Forza
Entalpia Esplosività.limiri di, 780 campo,5ll
- adsorbimento, 833.839 Estensiva,proprie!à,65 costanÌe,347,509
- atomlzzazrone.96 Esterno gradienledel potenziale.337
attivazione,8l l piano di HeÌmholtz,854 Fosfina, decomposizionedella,
calcolo,604 poterìziale,855 843
combustrone,91(T),95 Estinzione. coefficientedi. 519. Fosforescenza, 529
definizione.59 520(r). Fotochimica
formazione,90,9l(T) Etano,deidrogenazione dello,778 nellatmosfera.T80
fusione,155,l9l Etanolo,n.m.r..551,556 reazione,780
idratazione,99 Et€ne,o.m.,426 Fotoelettrjco,efletto,343
- idrogenazjone. 98 Eterogenea.catalisiv. Catalizza- Fotoelettrone.533
-ioni in soluzione.98, 99(T), IOre elelogeneo Fotoelettronica, spettroscopia,
319(T) Eteronucì€are,molecolabiatomi- 533
legame,96(T) ca,416 Fotolisi a Ìampo. 785
mescoÌamento, 184 Efino. o.m.,426, 427 Fotone, 343
reazione,89, 231 Eulero.relazionea catena.70 Fotosensibilizzazione, 782
reÌazionecon l'energia.93 Eutectico,268 Fotostazionario,stato, 794
- soluzione.98- 99(T) - arrestoeutectico,269 Fourier, sintesidi, 636
- standard,90 Evaporazione.entalpia di, 97(T) Fourier, trasformatadi. 654
sublimazione.9T Eyring, equazionedi, 808 Fràzionata
transiione di stato. 97 p.ocessielettrodìci.856 - crisfallizzaz;one, 264
v aporvzazrclre. 157. 191 - distillazione,201
varjazionedi temperatura.73, Franck-Condon
92 Faccecentrate,cella eìementare. - fdttore,526
Entropia 473,643 prjncjpìo,524
- assoluta. l2ó, 127(T) Faraday (unità di misurai.290 Freundlich,isotermadi. 840
- attivazione.801 Faradica,rettificazione,879 Ftalocianina,struttura della, 641
aumentodella,ll5 F a s e 1, 5 , 2 4 8 Fuga, velocitàdi, 722
calcolata.593 problema.6l8 Fugacità
definìzione,109 regola delle lasi Moto, 142(T)
determinnzione, 124 deduzione.247 coefficiente,144
- gas monatomici,588 definizione. 159 delinizione,140
- ioni in soluzione.319(T) due componenti,252 determinazione. 141,328
mescolamento, 183 reazioni.260 dipenderzadalìa pressione.143
- sratistica,109.586 tre componenti.265 gas di van der Waals, 141
Terzo Principio. 12ó.587 - un componente,251 Fusione,punto di, 16
Entropia. variazionedella stabilità,151 dipendenzadalla pressione,153
ambiente,120 lranSlzlone
espansrone lsoterma,lil classificazìone. 163
processiirrcversibili,I l8 - enralpia,97(T) Galvani, poterìziaìedi. 856
- reazionichimiche.127 - - entropia.117 Galvanico, elementov. Elettro-
transizionidi srato,I l7(T) rivelazione,252 chimica,cella
Enzimatica,azione.783 Fattore g Ga]vaírzzazrone.877
Enzimolisi.773 definúione,398 Gas, 18
Equazioni,sistemidi. 478 e.s.r.,546 costante,9, 28
Equilibrio - Landé, 398 ideale,19,25
- costante [e.m-o-v. Eìettronelibero imperfezioni,30, 682
- - calcolo,615 Fermentazione, 95 svjluppo,867
- - coellicientìcinetici,768 Fermi-Dirac.statisticadi, 593 Gay-Lussac,Legge dt, 27
- dipendenza dalla pressione. Fermi Geofisiche.condizioni,139
- rnterazionedi contatto. 549 Ghiaccio
dipendenzadalla temperatu- iivello, 430 cubo.264
ra, 228 Ferrocene,450, 650 entropiaresidua,6l4
forza elettromotrice,313 Ferromagnetismo, 691 fasi. 160
frazione fiolate, 227 Fick, Leggedi - forme ad alta pressione,160
gasìiquido,157 prima.712.738 strultura,643
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