2021/2022
L’esperimento, come anzidetto, si basa sulla presenza di tre fenomeni dell’ottica geometrica:
La diffrazione si riferisce infine a fenomeni in cui l’onda incontra un ostacolo con λ simile: un
esempio è, come visto in laboratorio, la luce che attraversa delle fenditure.
Durante l’esperimento sono stati utilizzati diversi strumenti, dove ognuno di essi mostrava una
conseguenza diversa nella propagazione del fascio di fotoni.
Il primo analizzato è un triangolo isoscele, realizzato in plexiglass, dotato di alta rifrazione: nel caso in cui
l’oggetto triangolare abbia formato un angolo acuto (la lunghezza del cateto è di 1 cm), è possibile
osservare i fenomeni della rifrazione e della diffrazione, indice della presenza di una lunghezza d’onda
differente del mezzo utilizzato; nel caso in cui il mezzo sia invece perpendicolare alla propagazione della
luce, il raggio stesso non avrà alcuna modifica nella sua propagazione: è evidente come aumentando
l’angolo di incidenza aumenta anche lo spettro del visibile, che è compreso tra 400 e 700 nm di frequenza.
Il terzo elemento utilizzato è una semicirconferenza, definibile lente concava: si nota la riflessione, che per
le caratteristiche dell’oggetto è presente, ma è minima, mentre avviene in modo evidente una rifrazione e
quindi una convergenza, dovuta appunto alla lunghezza d’onda λ differente, che fa sì che i raggi si uniscano
nel punto focale (cambia anche la velocità di propagazione, ma non la frequenza).
Infine, si è analizzato il comportamento della propagazione della luce attraverso una chiusura dotata di
fessure, o fenditure, la cui ampiezza è di 0.3 cm: la diffrazione è il fenomeno principale, poiché i raggi
luminosi deviano dopo aver incontrato l’ostacolo, creando delle strisce luminose oltre la fenditura stessa;
così facendo, i fotoni a contatto con la fenditura vengono leggermente deviati , dando origine alla
diffrazione che fa propagare il fascio in modo meno netto rispetto alla situazione precedente al contatto
con l’ostacolo.