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Vi sono due importanti categorie di spettrofotometri; quelli a fascio singolo e quelli a fascio
doppio. Uno spettrofotometro a fascio doppio misura il rapporto dell'intensità luminosa di due
diversi percorsi della luce, mentre uno spettrofotometro a fascio singolo misura una intensità
luminosa assoluta. Sebbene le misure di rapporti siano più facili, e in genere più stabili, gli
strumenti a fascio singolo presentano dei vantaggi; ad esempio possono avere degli intervalli
dinamici più estesi.
-Spettrofotometri UV:
Sono gli spettrofotometri più di usi e operano nelle regioni UV e del visibile dello spettro. Molti
spettrofotometri per analizzare lo spettro usano un monocromatore a prisma o reticolo.
-monocromatore
Dispositivo che scompone il singolo fascio di luce policroma in più fasci di luce monocromatica
(contenenti quindi onde di una sola frequenza) permettendo di analizzare l’intensità in funzione
della lunghezza d’onda.
All’interno dello strumento la luce policroma entra da una fessura,viene quindi inviata ad un
reticolo o ad un prisma, dove viene scomposto il fascio,una seconda fenditura raccoglie il facsio
di una determinata lunghezza d’onda. A seconda del tipo di radiazione esistono diversi tipi di
monocromatori che si basano su diversi principi (di razione da un reticolo, dispersione ecc..)
I monocromatori per le lunghezze d’onda visibili e ultraviolette usano solitamente come elemento
dispersivo un reticolo di di razione e ri essione, la radiazione viene fatta entrare da una fenditura
regolabile in larghezza, collimata da uno specchio curvo e una volta separata nelle sue
componenti monocromatiche viene rifocheggiata sulla fenditura di uscita. La risoluzione dello
strumento aumenta al diminuire della larghezza delle fenditure, all’aumentare della lunghezza
focale degli specchi curvi, mentre il limite strumentale è ssato dal numero di righe per unità di
lunghezza del reticolo.
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Per e ettuare la spettrofotometria dei nitrati abbiamo preparato inzialemente le soluzioni per
creare la retta di taratura dello spettrofotometro. Per preparare la retta di taratura abbiamo
preparato una soluzione madre di KNO3 che avesse concentrazione 500mg/L. Da questa
soluzione madre abbiamo ottenuto una soluzione glia, diluita 1:10 avente quindi una
concentrazione di 50mg/L.
Per impostare lo spettrofotometro dobbiamo inserire il numero dei nostri campione e la relativa
concentrazione.
5 10 0,3230
10 20 0,6098
15 30 0,8929
20 40 1,2014
Per e ettuare l’analisi dobbiamo utilizzare le cuvette esse sono dei piccoli contenitori che
possono essere di vetro o quarzo. Nel nostro caso utilizziamo delle provette di quarzo, in quanto
andremo ad operare nell ultravioletto, si da il caso che il vetro sia meno adatto in quanto potrebbe
alterare le nostre misurazioni nell’ultravioletto. All’interno delle cuvette metteremo le nostre
soluzioni derivate, prestando attenzione a non toccare con le mani la parte liscia della vetreria, in
quanto essa è la parte attraversata dal fascio di luce e l’unto della nostra pelle potrebbe alterare la
misurazione. Abbiamo e ettuato queste misurazione alternando i nostri 4 campioni al bianco, il
bianco nel caso della nostra analisi è la sola acqua distillata, esso svolge da “tara” per lo
spettrofotometro, essendo che l’unica di erenza dall’acqua distillata alla nostra soluzione è la
presenza dei nitrati.
Per e ettuare questo tipo di analisi, dobbiamo essere certi che le concentrazioni dellle nostre
soluzioni siano molto precise, in quanto andremo a svolgere poi l’analisi del campione in funzione
della retta di taratura che abbiamo ottenuto.
La retta che abbiamo ottenuto è risultata r=0,9998, questo valore del coe ciente di correlazione
in dica una retta abbastanza precisa, da ciò possiamo evincere che le analisi che faremo in
riferimento a questa retta saranno da considerarsi più che valide.
Abbiamo quindi analizzato un campione di acqua del rubinetto, utilizzando come bianco
all’interno della cuvetta l’acqua distillata.