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Paradossi relativistici[modifica 

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Le difficoltà nell'accettazione della teoria della relatività si manifestarono anche nella formulazione di
alcuni esperimenti mentali, chiamati paradossi relativistici, in cui l'applicazione della relatività ristretta
porta a conseguenze lontane dal senso comune, se non addirittura contraddittorie (da qui il nome
"paradossi"). I paradossi relativistici vennero anche usati dai detrattori della relatività per cercare di
dimostrare l'incoerenza della teoria stessa.
Alcuni di questi paradossi non cercano propriamente di evidenziare contraddizioni; sono soltanto delle
previsioni fatte dalla teoria che risultano lontane dal senso comune, e quindi sono difficili da spiegare al
di fuori di un ambito scientifico rigoroso.
Altri paradossi tendono invece a cercare contraddizioni interne alla teoria della relatività. Un famoso
esempio è il paradosso dei gemelli, che deve il suo nome alla presentazione che ne fece
il filosofo Herbert Dingle negli anni cinquanta. Esso consiste nella situazione di due gemelli, uno dei
quali compie un viaggio spaziale verso una stella per tornare quindi sulla Terra. Secondo Dingle,
applicando i principi della relatività ristretta, si sarebbe dovuti giungere alla conclusione paradossale
che ciascuno dei due gemelli, al ritorno del gemello che era partito, avrebbe dovuto essere più
vecchio dell'altro. In realtà, questa situazione non può essere formalmente risolta all'interno della teoria
della relatività ristretta ma solo nell'ambito della relatività generale, in quanto solo quest'ultima si
riferisce anche ai sistemi di riferimento non inerziali (l'inversione della velocità dall'andata al ritorno
della navicella implica infatti un'accelerazione); tuttavia, è possibile darne un'esauriente spiegazione
anche nella relatività speciale, trascurando i momenti di accelerazione non nulla, senza giungere a
contraddizioni.

Conferme sperimentali[modifica | modifica wikitesto]


Gli effetti sulle lunghezze e sugli intervalli di tempo sono normalmente osservati sia in natura sia nei
laboratori, dove particelle sono spinte negli acceleratori a velocità vicine a quelle della luce.
Una prima conferma fu ottenuta grazie all'esperimento di Bruno Rossi e David B. Hall ed è legata alla
maggiore vita media dei pioni o dei muoni generati dai raggi cosmici nell'alta atmosfera terrestre: questi
pioni e muoni esistono mediamente solo per circa 2 milionesimi di secondo, poi si trasformano in altre
particelle. Muovendosi al 99% della velocità della luce, la distanza che dovrebbero percorrere si può
calcolare in 300.000 km/s × 0,99 × 2 µs = 0,6 km. Quindi, percorrendo solo 600 metri, ed essendo
prodotti nell'alta atmosfera, essi dovrebbero decadere prima di arrivare sulla superficie della terra. Nella
realtà essi arrivano fino al livello del mare, cosa che viene interpretata come un aumento della loro vita
media a causa dell'alta velocità: rispetto a un osservatore sulla superficie terrestre, la durata del loro
stato stabile si allunga (perché il loro tempo scorre più lentamente), e sono quindi in grado di percorrere
distanze più grandi di quelle attese.
L'equivalenza tra massa ed energia è confermata dal difetto di massa: due particelle legate tra loro
hanno una massa totale minore della somma delle stesse particelle libere; la differenza di massa è
dovuta al fatto che le particelle appartengono allo stesso sistema cinetico: nel caso opposto entrambe
sommano alla loro massa inerziale quella cinetica.

Note[modifica | modifica wikitesto]
1. ^ Galileo Galilei, Dialogo sopra i Massimi Sistemi,
2. ^ Dato che le onde, anche quelle elettromagnetiche, trasportano energia e quantità di moto che può
essere assorbita dai corpi, era quindi naturale postulare l'esistenza di un mezzo che la trasportasse.
Come scrisse Maxwell:
(EN) (IT)
«If something is transmitted «Se qualcosa è trasmesso da
from one particle to another at una particella all'altra a
a distance, what is its distanza, qual è la sua
condition after it has left the condizione dopo che ha
one particle and before it has lasciato una particella e prima
reached the other? If this che abbia raggiunto l'altra? Se
something is the potential questo qualcosa è l'energia
energy of the two particles, as potenziale delle due particelle,
in Neumann s theory, how are come nella teoria di Neumann,
we to conceive this energy as come dobbiamo concepire
existing in a point of space, questa energia come esistente
coinciding neither with the in un punto dello spazio, che
one particle nor with the non coincide né con una
other? In fact, whenever particella né con l'altra?
energy is transmitted from one Infatti, ogni volta che l'energia
body to another in time, there viene trasmessa da un corpo
must be a medium or all'altro nel tempo, deve
substance in which the energy esserci un mezzo o una
exists after it leaves one body sostanza in cui l'energia esiste
and before it reaches the dopo che ha lasciato un corpo
other, for energy, as Torricelli e prima che raggiunga l'altro,
remarked, is a quintessence of poiché l'energia, come ha
so subtile a nature that it osservato Torricelli, è una
cannot be contained in any quintessenza di una natura
vessel except the inmost così impercettibile che non
substance of material things. può essere contenuta in
Hence all these theories lead nessun contenitore eccetto la
to the conception of a medium sostanza più intima delle cose
in which the propagation takes materiali. Quindi tutte queste
place, and if we admit this teorie portano alla concezione
medium as an hypothesis, I di un mezzo in cui avviene la
think it ought to occupy a propagazione e se
prominent place in our ammettiamo questo mezzo
investigations [...]» come un'ipotesi, penso che
dovrebbe occupare un posto di
rilievo nelle nostre
indagini ...»
(Maxwell, Capitolo XXIII, p. 493)

3. ^ (EN) Thomas Young, The Bakerian Lecture: On the Theory of Light and Colours, in Philosophical
Transactions of the Royal Society of London, vol. 92, 1802, pp. 18-48.
4. ^ Questa vittoria, fu soltanto temporanea, dato che il dualismo onda-particella della meccanica quantistica
permise la scoperta dei fotoni da parte di Max Planck, si veda: Max Planck, "Ueber die Elementarquanta
der Materie und der Eletricität", in Annalen der Physik, vol. 2, 1900, p. 564..
5. ^ Maxwell, Capitolo XX.
6. ^ Maxwell, Capitolo XX, p. 431.
7. ^ Salta a:a b c Einstein, Zur Elektrodynamik bewegter Körper
8. ^ (EN) James Bradley, A Letter from the Reverend Mr. James Bradley Savilian Professor of Astronomy at
Oxford, and F.R.S. to Dr.Edmond Halley Astronom. Reg. &c. Giving an Account of a New Discovered
Motion of the Fix'd Stars., in Phil. Trans. R. Soc., vol. 35, n. 406, 1727–1728, pp. 637–
661, Bibcode:1727RSPT...35..637B, DOI:10.1098/rstl.1727.0064.
9. ^ Fizeau, H., Sur les hypothèses relatives à l'éther lumineux, in Comptes Rendus, vol. 33, 1851, pp. 349–
355.
10. ^ Salta a:a b c (EN) Albert A. Michelson, Edward W. Morley, On the Relative Motion of the Earth and the
Luminiferous Ether (PDF), in American Journal of Science, vol. 34, n. 203, 1887, pp. 333–
345, Bibcode:1887AmJS...34..333M, DOI:10.2475/ajs.s3-34.203.333.
11. ^ (FR) François Arago, Mémoire sur la vitesse de la lumière (PDF), 10 dicembre.
12. ^ Salta a:a b Hendrik Lorentz, De relatieve beweging van de aarde en den aether, in Zittingsverlag Akad. v.
Wet., vol. 1, p. 74.
13. ^ Einstein infatti aveva osservato che una corrente elettromagnetica indotta in un circuito dipende solo
dalla velocità relativa fra il circuito e la sorgente del campo magnetico, sebbene sembri apparentemente
emergere da due fenomeni contraddisti:
(DE) (IT)
«Daß die Elektrodynamik «È noto che l'elettrodinamica
Maxwells - wie dieselbe di Maxwell, come interpretata
gegenwärtig aufgefaßt zu attualmente, conduce nelle
werden pflegt - in ihrer applicazioni ai corpi in
Anwendung auf bewegte movimento a delle asimmetrie
Korper zu Asymmetrien fuhrt, che non sembrano ricondursi
welche den Phänomenen nicht ai fenomeni. Si può pensare
anzuhaften scheinen, ist ad esempio all'interazione
bekannt. Man denke z. B. an elettromagnetica fra una
die elektrodynamische magnete e un conduttore. I
Wechselwirkung zwischen fenomeni osservabili
einem Magneten und einem dipendono in questo caso solo
Leiter. Das beobachtbare dal moto relativo fra il
Phänomen hangt hier nur ab magnete e il conduttore,
von der Relativbewegung von mentre secondo
Leiter und Magnet, während l'interpretazione attuale i due
nach der ublichen Auffassung casi, a seconda che uno o
die beiden Falle, daß der eine l'altro di questi corpi sia in
oder der andere dieser Körper movimento, sono strettamente
der bewegte sei, streng diversi l'uno dall'altro. Se si
voneinander zu trennen sind. muove il magnete mentre il
Bewegt sich namlich der conduttore è fermo, allora ci
Magnet und ruht der Leiter, so sarà nei pressi del magnete un
entsteht in der Umgebung des campo elettrico con un valore
Magneten ein elektrisches noto di energia, il quale
Feld von gewissem genera una corrente nei punti
Energiewerte, welches an den dove si trovano parti del
Orten, wo sich Teile des conduttore. Se resta fermo il
Leiters befinden, einen Strom magnete e si muove il
erzeugt. Ruht aber der Magnet conduttore, allora nei paraggi
und bewegt sich der Leiter, so del magnete non c'è nessun
entsteht in der Umgebung des campo elettrico, quindi la
Magneten kein elektrisches forza elettromotrice nel
Feld, dagegen im Leiter eine conduttore, che non
elektromotorische Kraft, corrisponde ad alcuna energia,
welcher an sich keine Energie conduce - a parità di moto
entspricht, die aber - relativo nei due casi
Gleichheit der considerati - ad una corrente
Relativbewegung bei den elettrica della stessa
beiden ins Auge gefaßten magnitudine e della stesso
Fällen vorausgesetzt - zu andamento di quello generato
elektrischen Strömen von nel primo caso dalla forza
derselben Größe und elettrica.»
demselben Verlaufe
Veranlassung gibt, wie im
ersten Falle die elektrischen
Kräfte.»
(Einstein, Zur Elektrodynamik bewegter Körper)

14. ^ Abraham Pais, La scienza e la vita di Albert Einstein, Bollati Boringhieri, Torino, 1986, ISBN 978-88-
339-1927-0, p. 45
15. ^ «Secondo le regole di connessione del tempo e delle coordinate spaziali degli eventi, usate nella fisica
classica, [...] le due ipotesi [della relatività ristretta] [...] sono fra loro incompatibili (anche se entrambe,
prese separatamente, si basano sull'esperienza)», in A. Einstein, Autobiografia scientifica, op. cit., pag.
36
16. ^ Salta a:a b A. Einstein, Autobiografia scientifica, op. cit., p. 36
17. ^ Infatti il valore la velocità della luce è previsto già dalle equazioni di Maxwell
18. ^ Paul Langevin, The evolution of space and time, in Scientia, X, 1911, pp. 31–54.
19. ^ In pratica ciò corrisponde a usare modelli matematici diversi nelle due teorie per descrivere lo spazio e il
tempo: in meccanica classica lo spazio è rappresentato da uno spazio euclideo tridimensionale fibrato sul
tempo (rappresentato dalla retta reale). Invece nella relatività ristretta si ha una varietà
euclidea quadridimensionale.
20. ^ Al contrario di quanto supposto da Lorentz nel suo tentativo di salvare la teoria dell'etere.
21. ^ Notare che il concetto di misura è comunque distinto da quanto e cosa effettivamente vedrebbero gli
astronauti o gli osservatori dei corpi in moto a velocità relativistiche, a causa del fatto che la velocità della
luce è finita. A causa della combinazione dei due effetti, i corpi risultano distorti o ruotati, si veda ad
esempio (EN) The invisibility of length contraction, su physicsworld.com. URL consultato il 5 febbraio 2021.
22. ^ Come spiegato nella sezione storica, le trasformazioni di Lorentz furono tuttavia sviluppate prima della
formulazione della teoria della relatività nell'ambito delle teorie dell'etere
23. ^ Si noti come questo limite, chiamato limite classico, possa essere concettualmente ottenuto sia
per  piccolo sia per ; infatti, una velocità infinita della luce, significa poter stabilire una simultaneità
assoluta e quindi un ritorno alla visione classica.
24. ^ A parti invertite, la stessa formula può essere ottenuta considerando la dilatazione dei tempi.
25. ^ Storicamente, il termine "massa" venne usato per la quantità E/c². Questa venne chiamata la "massa
relativistica", e m era la "massa a riposo". Questa terminologia viene ora disincentivata in ambito
scientifico, poiché non c'è bisogno di due termini per descrivere l'energia di una particella, e perché crea
confusione quando si parla di particelle senza massa. In questo articolo, ci si riferisce alla massa a
riposo ogni volta che si parla di "massa".

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