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xy zx yz zz yy xx zz
xy zx yz zz yy xx yy
xy zx yz zz yy xx xx
d d d d d d P
d d d d d d P
d d d d d d P
36 35 34 33 32 31
26 25 24 23 22 21
16 15 14 13 12 11
+ + + + + =
+ + + + + =
+ + + + + =
3
dove d
mn
sono i coefficienti piezoelettrici e dimensionalmente
hanno il significato di carica prodotta per unit di forza,
espressa in Coulomb/Newton, per quanto riguarda leffetto
diretto e di deformazione per unit di campo elettrico, espressa
in metri/Volt per quanto concerne leffetto inverso. Il primo
pedice si riferisce alla carica generata allinterno del materiale
(effetto diretto) o al campo elettrico applicato (effetto inverso), il
secondo pedice, rispettivamente, alla direzione delle forze
applicate o delle deformazioni indotte.
Ulteriori parametri di utilit pratica, ai fini dello studio delle
propriet piezoelettriche, sono i coefficienti g
mn
e h
mn
. I primi si
ottengono dal rapporto dei corrispondenti coefficienti d
mn
e della
costante dielettrica assoluta e rappresentano il gradiente di
tensione per unit di pressione. I secondi si ricavano da
unulteriore rapporto dei corrispondenti valori di g
mn
e del
modulo di Young relativo allorientazione spaziale del cristallo e
si utilizzano per il calcolo del gradiente di tensione per unit di
forza.
Infine, lefficienza di conversione meccano-elettrica, alle frequenze
nellintorno della frequenza di risonanza, espressa dai coefficienti
k
mn
, ossia dalla radice quadrata del rapporto tra lenergia elettrica
in uscita e quella meccanica in entrata (per leffetto diretto) e vale la
relazione:
( )2
1
mn mn mn
h d k =
Come si gi visto i materiali che possiedono queste
propriet sono divisibili in due categorie principali: i cristalli
naturali e le ceramiche piezoelettrichepolarizzate. Dei primi
sono ben conosciuti i valori delle costanti piezoelettriche,
mentre dei secondi ancora molto si pu scoprire
relativamente alla dipendenza di tali costanti da spessori del
materiale, tensioni e temperature di polarizzazione ed
esercizio.
4
I CRISTALLI NATURALI-IL QUARZO
I cristalli naturali con propriet piezoelettriche sono il quarzo, la
tormalina e i sali di Rochelle. Il quarzo un monocristallo di
biossido di silicio con una cella elementare costituita da tre
molecole di SiO2, posizionate in modo da costituire un cristallo di
forma esagonale. Ogni cristallo presenta i seguenti assi di
simmetria:
a) un asse z detto asse ottico, di simmetria ternaria, il quale
attraversa il cristallo in tutta la sua lunghezza; la sezione normale
allasse z un esagono regolare;
b) tre assi meccanici y di simmetria binaria, normali allasse z e
normali, ciascuno, a due facce laterali opposte del cristallo;
c) tre assi elettrici x di simmetria binaria, normali ognuno allasse
z e ad un asse y.
a) un asse z detto asse
ottico, di simmetria
ternaria, il quale
attraversa il cristallo in
tutta la sua lunghezza;
la sezione normale
allasse z un esagono
regolare;
b) tre assi meccanici y
di simmetria binaria,
normali allasse z e
normali, ciascuno, a
due facce laterali
opposte del cristallo;
c) tre assi elettrici x di
simmetria binaria,
normali ognuno allasse
z e ad un asse y.
Se si taglia una piastrina di
quarzo, in modo tale che le
facce maggiori della piastrina
risultino perpendicolari ad un
asse elettrico, e si
sottopongono le due facce
maggiori ad una
compressione meccanica, su
di esse si manifestano cariche
elettriche di segno opposto e
la quantit di carica presente
proporzionale alla forza
applicata. Se la forza
applicata di trazione la
polarit delle cariche
elettriche si inverte.
5
Qualora venga
applicata alla piastrina
una forza meccanica in
direzione dellasse
meccanico (quindi in
direzione normale alla
precedente), sulle facce
perpendicolari allasse
elettrico si generano
ancora delle cariche
elettriche, con la
differenza che una
compressione lungo
lasse elettrico
corrisponde ad una
trazione lungo lasse
meccanico. Questi
comportamenti hanno
il nome di effetto
piezoelettrico diretto.
Se la sollecitazione avviene
nella direzione dellasse
ottico, non si produce alcuna
polarizzazione elettrica. Se,
invece, si sottopone la
piastrina di quarzo ad un
campo elettrico avente la
direzione dellasse elettrico,
si verifica una dilatazione in
questa direzione (oppure una
contrazione, in funzione del
segno della polarizzazione)
proporzionale allintensit
del campo. A questo effetto
longitudinale se ne associa
uno trasversale di
contrazione (o dilatazione)
lungo la direzione dellasse
meccanico, indicato come
effetto trasversale. Si tratta
delleffetto piezoelettrico
inverso.
I coefficienti piezoelettrici d
mn
per il quarzo sono:
0 0 0 0 0 0
2 0 0 0 0
0 0 0
11 14
14 11 11
d d
d d d
[
p
C
/
M
P
a
]
15
Curva di taratura del trasduttore di riferimento
0
50
100
150
200
250
0 2000 4000 6000 8000 10000 12000 14000
Q [pC]
p
[
M
P
a
]
possibile quindi ottenere la curva di taratura:
Principio del metodo di calibrazione dinamica
Una massa di peso noto viene lasciata cadere da un'altezza
misurabile su di un dispositivo di pressurizzazione, che converte
l'energia d'impatto in un impulso di pressione idraulica.
La pressione applicata simultaneamente al trasduttore di
riferimento ed al trasduttore in calibrazione produce segnali
espressi in carica e/o in tensione, proporzionali alla pressione
stessa.
La lettura e lelaborazione dei segnali generati permettono la:
- determinazione della sensibilit del trasduttore al variare
della pressione applicata;
- calibrazione dinamica dell'intera catena di misura;
- verifica della presenza d'interruzioni elettriche nel
trasduttore.
16
L'accuratezza della sensibilit rilevata dipende dalla:
- accuratezza con la quale nota la caratteristica sensibilit-
pressione del trasduttore considerato di riferimento
(normalmente migliore dello 0.5% del fondo scala);
- accuratezza con la quale stata effettuata la calibrazione degli
amplificatori di carica (normalmente migliore dello 0.1% del
fondo scala);
- linearit degli amplificatori di carica (normalmente migliore
dello 0.05% del fondo scala);
- accuratezza del sistema di rilevazione e misura (normalmente
migliore dello 0.1% del fondo scala).
Al fine di compensare gli errori di linearit del trasduttore di
riferimento, a partire dai dati sensibilit-pressione ricavati dal
certificato di calibrazione, si ottiene l'equazione della polinominale
che, con il metodo dei minimi quadrati, meglio approssima la risposta
del trasduttore.
Tale equazione viene impiegata come curva di correzione dei valori di
carica forniti dal trasduttore di riferimento, permettendo una
migliore laccuratezza nella misura della pressione.
La calibrazione degli amplificatori di carica impiegati, effettuata
prima d'ogni prova mediante l'uso del dispositivo di calibrazione
(calibratore di carica), permette di verificare ed eventualmente
correggere, gli scarti di lettura derivanti dagli amplificatori di carica
e di ridurre quindi l'errore reciproco a valori migliori dello 0.1%.
17
Supporto e massa battente
Lunit di pressurizzazione alloggiata allinterno di un
supporto, che funziona anche, e soprattutto, da guida per la
massa battente. Grazie ad esso possibile regolare laltezza di
caduta, in modo da ottenere il fondo scala della misura
desiderato.
Risulta, perci, possibile sottoporre il trasduttore in prova a
diversi cicli di sollecitazioni, variando lenergia potenziale legata
alla massa, prima della caduta, e variando, di conseguenza,
lenergia dellimpulso idraulico.
Unit di
pressurizzazione
Supporto e massa battente
I trasduttori piezo sono
sistemi del secondo
ordine
Con frequenza di risonanza
ad altissima frequenza circa
100-200KHz
Durata impulso: 3.5ms circa
~1.2ms di rise time
Rise time del piezo 2s
18
RISPOSTA DEI DUE
TRASDUTTORI A
CONFRONTO
ANDAMENTO
DELLERRORE IN
FUNZIONE DELLA
PRESSIONE
ERRORE PERCENTUALE
IN FUNZIONE DELLA
PRESSIONE
CURVE-FITTING DI ORDINE
n-ESIMO
19
RISULTATO:
EQUAZIONE DELLA
CURVA CHE MEGLIO
APPROSSIMA
LANDAMENTO
SENSIBILITA-
PRESSIONE
UTILZZATA
DURANTE LA
MISURA PER
COMPENSARE
EVENTUALI ERRORI
+[ Bar ]---[ pC/Bar ]-+ +[ Bar ]-- -[ pC/Bar ]-+ +[ Bar ]---[ pC/Bar ]
400 2.315 1000 2.333 1600 2.351
500 2.317 1100 2.336 1700 2.353
600 2.319 1200 3.340 1800 2.356
700 2.322 1300 2.343 1900 2.358
800 2.326 1400 2.346 2000 2.360
900 2.329 1500 2.349 pC/Bar 2.344
RILEVAZIONE DI ALTE PRESSIONI
IMPULSIVE
Ambiti in cui si registra maggior interesse nella rilevazione di alte
pressioni impulsive
AMBITO MOTORISTICO
Test in camera di combustione
AMBITO BALISTICO
Test per verificare armi e
munizioni
Pressioni allinterno della canna
dellarma al momento
dellinnesco
Pressioni sviluppate:
50500MPa
Durata dellimpulso:
Qualche millisecondo
20
MISURA DELLA PRESSIONE CAMERA DI SCOPPIO
BALISTICA INTERNA
TRASDUTTORI
PIEZOELETTRICI
Ottima risposta
dinamica per un ampia banda
passante
Elevata impedenza meccanica
Elevata rigidezza
QUARZO
Nessun effetto piroelettrico
Eccellente linearit in un
elevato range di carico
(AVL,PCB,KISTLER)
I tempi di balistica interna, ricavati dalla
misura della pressione e dal passaggio alla
bocca, permettono di effettuare una stima
dellandamento della combustione del
propellente.
Il tempo T
4
(tempo di canna) viene
normalmente, misurato direttamente
(usando laser o flash detectors), mentre gli
altri tempi sono ricavati dalla curva
pressione-tempo.
Istante di percussione
Tempo di accensione
Tempo di ritardo di accensione
Tempo di transizione
Tempo di azione o di canna
Tempo di salita
Tempo al picco
Tempo al massimo gradiente
21
RIFERIMENTI NORMATIVI
I valori di pressione rilevati vengono confrontati con i valori
massimi stabiliti nelle normative riguardanti lambito di utilizzo (i
limiti riguardano sia il valore massimo sia la deviazione standard)
Norma C.I.P. decisione [XX-9]
Misura della pressione delle cartucce a percussione centrale per
armi a canna rigata. Metodo del trasduttore di pressione
meccano-elettrico
Norma C.I.P. decisione [XIX-3]
Misura della pressione delle cartucce a piombo a percussione
centrale destinate alle armi a canna liscia metodo del
trasduttore meccano- elettrico
C.I.P. decisione [XXII-2]
Regole e procedure di collaudo C.I.P. relative alle
cartucce a pallini d'acciaio (steel shot) ed alle armi
abilitate al tiro di tali cartucce
MISURA DELLENERGIA DI RINCULO-UTILIZZO
ACCELEROMENTRI PIEZOELETTRICI
22
il fondoscala dell'accelerometro sia adeguato per la
sollecitazione presunta, almeno con un fattore pari a 5
la frequenza propria dell'accelerometro sia la pi alta possibile,
compatibilmente con la sensibilit ed il fondoscala
si usino accelerometri con smorzatore meccanico incorporato o
montati su smorzatore meccanico adeguato
l'accelerometro sia montato secondo le specifiche tecniche del
costruttore per assicurare che le prestazioni ottenute
dall'accelerometro siano conformi alle caratteristiche tecniche
pubblicate
gli accelerometri per shock siano montati con una vite (stud) o
con due viti corte, secondo le caratteristiche costruttive
il supporto sia piano, con superficie pulita e con una buona finitura
superficiale.
Al momento del picco di pressione la forza di rinculo pu essere
maggiore di 10000 N e quindi, se si considera che il tempo di salita
al picco della pressione dell'ordine di 0.5 millisecondi, l'arma
rincula per meno di 0.5 mm. Se l'arma non bloccata ma
impugnata a mano, il picco della forza di rinculo talmente alto che
l'arma, se pure trattenuta, rincula senza una forza di reazione
significativa.
L'elevato valore della forza di rinculo implica anche che l'arma non
possa essere considerata rigida e che quindi si abbiano delle
deformazioni.
Nelle prove di rinculo preferibile quindi fissare l'accelerometro
sul corpo dell'arma, il pi vicino possibile alla canna
Caratteristiche generali dell'accelerometro da impiegare
Sensibilit trasversale minore del 5%.
Linearit in ampiezza entro il 10%, dal 5% al 100% del picco di accelerazione.
Risposta in frequenza entro 10% nella banda da 5 Hz 2 KHz.
Il dispositivo di misura pu essere di tipo piezoelettrico con uscita in carica o in tensione
23
FILTRAGGIO
Il filtro impiegato ha una molteplice funzione:
fissare la larghezza di banda del segnale
attenuare o sopprimere la risonanza del trasduttore
smorzare le oscillazioni disturbanti.
I filtri impiegabili sono analogici e/o digitali o una combinazione di filtri
analogici e digitali.
Il filtraggio analogico "definitivo" nel senso che applicato al segnale
d'ingresso ne modifica stabilmente e definitivamente le caratteristiche,
secondo la funzione di trasferimento del filtro impiegato.
Il filtraggio digitale essendo applicato al segnale campionato, pu essere
modificato in funzione delle esigenze di misura e valutazione, senza
alterare il file originale che rimane sempre disponibile.
La combinazione del filtraggio analogico e digitale, permettendo di
eliminare l'aliasing, incrementa l'accuratezza della misura e permette
l'elaborazione digitale del segnale rilevato.