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STABILIT DELLEQILIBRIO

Tensione critica e snellezza


Al carico critico euleriano
Ncr =

2 EI

(1)

l 20

dove 0 la lunghezza libera di inflessione corrispondente alla semilunghezza donda


della sinusoide formata dalla linea elastica, corrisponde la tensione critica
cr =

N cr 2 E
= 2
A

(2)

dove

l0
min

(3)

la snellezza dellasta e min il raggio dinerzia minimo della sezione trasversale


dellasta. Pertanto, se la snellezza dellasta tende a zero la tensione critica cr tende ad
infinito, e viceversa se la snellezza tende ad un valore molto grande (al limite infinito) la
tensione critica tende a 0.
Al diminuire della snellezza dellelemento tuttavia, il carico critico Ncr risulta
maggiore del carico N0 = A fyk che determina lo snervamento del materiale. In tal caso, la
modalit di collasso cambia, cio, aste tozze raggiungono il collasso per schiacciamento
prima che si verifichi il fenomeno dellinstabilit. Per tali aste il limite di resistenza
corrisponde al raggiungimento dalla tensione di snervamento per schiacciamento del
materiale fyk, mentre per aste snelle la crisi si raggiunge prima per instabilit, quando la
tensione raggiunge il valore critico fornito dalla formula di Eulero (2).
cr
tensione critica

fyk
p

fyk
p

cr = 2
aste
tozze

EI
2

aste snelle
y p

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snellezza

STABILIT DELLEQILIBRIO

Nel diagramma cr - si individuano due zone distinte separate dal valore y


della snellezza. Le aste di snellezza < y vengono definite tozze; per esse la tensione
critica euleriana superiore a quella di schiacciamento (cr > fyk). La seconda categoria
rappresentata dalle aste snelle con > y per le quali si ha cr < fyk.
La tensione massima che lasta pu sopportare corrisponde a fyk nel campo delle
aste tozze (tratto costante) e alla cr definita in (2) nel campo delle aste snelle (tratto
iperbolico). Questi due campi sono delimitati dal valore di snellezza y per il quale la
tensione critica euleriana cr eguaglia la tensione di snervamento fyk, cio

2 E
= fyk
2y

y =

E
f yk

(4)

La snellezza y definita snellezza critica e dipende solo dal materiale. In


particolare, y si riduce allaumentare della resistenza fyk del materiale.
Considerando i valori delle tensioni di snervamento fyk per gli acciai laminati, i
valori della snellezza critica y (riportati in tabella) variano circa tra 75 e 100
spessore < 40 mm

spessore > 40 mm

acciaio

fyk

fyk

S235

235

93.91

210

99.34

S275

275

86.81

250

91.05

S355

355

76.41

315

81.11

In realt la validit della formula di Eulero limitata dalla richiesta che la cr non
superi il valore della tensione normale al limite di proporzionalit indicato con p.
Per la verifica di stabilit delle aste compresse si utilizzano diagrammi simili a
quello della figura precedente, nei quali i valori della tensione e della snellezza sono resi
adimensionali. In particolare, in ordinate si riporta landamento del rapporto
=

cr
N cr
1
=
= 2

f yk
A f yk

(5)

definito coefficiente di riduzione, in funzione della snellezza adimensionale


=

=
y

A f yk
N cr

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(6)

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coeff. di riduzione

1
=
aste
tozze
0

1
2

aste snelle

1
snellezza adimensionale

Effetti delle imperfezioni nelle aste reali


Lasta di Eulero soggetta ad una forza perfettamente centrata rappresenta un limite
ideale a cui le situazioni reali possono tendere, ma mai raggiungere completamente.
La presenza di imperfezioni nelle aste reali determina una riduzione del carico
critico Ncr rispetto a quello fornito dalla formula di Eulero (1). Le imperfezioni possono
essere geometriche (non perfetta linearit della linea dasse dellasta, non perfetta
verticalit dei pilastri) oppure del legame costitutivo del materiale (legame non
indefinitamente elastico ma elastoplastico) oppure meccaniche (presenza di stati di
tensione interni dovute ai procedimenti di lavorazione dellacciaio).
In pratica la presenza di queste imperfezioni fa s che in ogni sezione sia presente
una eccentricit non intenzionale, per cui assieme alla forza assiale presente anche un
momento flettente iniziale, al quale si aggiunge quello prodotto dagli effetti della
deformazione. La presenza di questo momento cambia sensibilmente il comportamento
dellasta e di esso si deve tener conto quando si verifica unasta snella soggetta a carico
assiale. In presenza di imperfezioni, il fenomeno dellinstabilit si manifesta infatti
attraverso un comportamento di tipo asintotico, e non biforcativo come nel caso della
asta di Eulero, con spostamenti sempre pi grandi allaumentare del carico di
compressione, che diventano illimitati in corrispondenza del valore critico del carico.
Pertanto, sebbene il valore del carico critico non sia influenzato dalle imperfezioni, la
struttura pu collassare per carichi inferiori al carico critico, in seguito allentit
eccessiva degli spostamenti.
Per studiare qualitativamente il fenomeno, si analizza ora il problema di un carico
di compressione applicato ad un asta con eccentricit e costante.

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N
Ncr

l
x

(13)

N v e
v

Per il problema considerato in figura, le condizioni al contorno da imporre sulla


soluzione generale dellequazione della linea elastica

v(x) = C1 sin x + C2 cos x + C3 x + C4


sono:

v(0) = 0

v(0) = 0

in x = 0

EI v() = Ne

V=0

in x =

da cui si ricavano le costanti di integrazione:

C1 = 0

C3 = 0

C4 = C2 =

e
cos l

La corrispondente equazione della linea elastica risulta


v( x) =

e
(1 cos x)
cos l

(7)

per cui lo spostamento allestremit x = (freccia) diventa


1

v = v() =
1 e
cos l

(8)

Sotto un carico di compressione N uguale al carico critico della trave a mensola

2 EI
Ncr =
4l 2

(9)

cio per = /2, si ha cos = 0 e quindi lo spostamento v risulta illimitato. Tuttavia si


possono avere notevoli incrementi di spostamento rispetto alla teoria del I ordine anche
per carichi inferiori al carico critico dellasta. Tali incrementi di spostamento inducono

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corrispondenti incrementi delle sollecitazioni. In particolare, il momento massimo


allincastro nella teoria del II ordine risulta pari a
Mmax = N (e + v) =

Ne
cos l

(10)

Si ha quindi un incremento rispetto al momento Pe calcolato secondo la teoria del


I ordine, che diventa illimitato per P = Pcr. In via approssimata, si pu assumere
2

4 Nl 2
N
2
=1
cos 1 l = 1 2
N cr
EI

(11)

tale approssimazione pi che accettabile per < , come si pu osservare in figura


1.0
0.8
0.6
0.4
1 (2x/)2
cos x

0.2
/2

/2

x
Con la stessa approssimazione, dalle (10) e (8) si ha

Mmax =

Ne
Ne

cos l 1 N / N cr

v0
1
Ne
1
Ne l 2
1

=
v
1 e =
1 N / N cr N cr
1 N / N cr 2.5EI 1 N / N cr
1 N / N cr

(12)

(13)

dove
v0 =

Ne l 2
2 EI

(14)

la freccia calcolata secondo la teoria del I ordine, cio valutando le condizioni di


equilibrio nella configurazione indeformata nellipotesi di spostamenti infinitesimi.

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Il termine

1
1 N / N cr

(15)

prende il nome di fattore di amplificazione ( 1)


A causa dellincremento che v ed Mmax subiscono al crescere del carico N, la crisi
sopravviene sotto un carico N inferiore al carico critico Ncr.
Effetti della plasticizzazione
Se si considerano inoltre gli effetti della plasticizzazione, il comportamento dellasta
diventa quello in tratteggio nella figura seguente, a cui corrisponde un carico massimo
Nmax < Ncr. In tal caso infatti, al crescere del carico N la sezione inizia a plasticizzarsi ed
il comportamento della trave si modifica rispetto al comportamento asintotico (13)
corrispondente ad un comportamento infinitamente elastico del materiale.
N

I
II-E
II-EP

Ncr
carico

(13)
(16)
Nmax
0

freccia

a
A fyk a

N
N

e
v

Con riferimento ad una sezione IPE o HE di materiale elastico perfettamente


plastico, si pu ricavare il carico ultimo di plasticizzazione tenendo conto anche degli
effetti del II ordine. In tal caso, la condizione di equilibrio alla rotazione attorno al
baricentro dellala in trazione, valutato nella configurazione deformata, richiede:
N (v + e + a) = 2 a A fyk = a N0

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dove A larea dellala e N0 = 2A fyk lo sforzo normale di completa plasticizzazione


(Atot 2A).
Pertanto, il carico limite della struttura risulta
N=

N0
v+e
1+
a

(16)

Al crescere di v quindi il carico limite N si riduce e tende a zero per v .

Verifica delle aste compresse secondo NTC 2008 e EC3

Come ricavato in precedenza, la sezione pi sollecitata dellasta pressoinflessa


con eccentricit accidentale e soggetta ad una forza assiale N e ad un momento
flettente M = N e. La tensione massima nella sezione quindi
max =

Ne
N
+
A W (1 N / N cr )

(17)

in cui N e il momento del primo ordine e W = I/ymax indica il modulo di resistenza della
sezione. Indicando con 2 = I/A il raggio di inerzia della sezione elevato al quadrato, la
(12) si pu scrivere:
max =

N
A

1 +
1
N
/
N

cr

(18)

dove stato introdotto il rapporto


m=

e A e ymax e
=
=
W
e1
2

(19)

che misura il rapporto tra leccentricit accidentale considerata e ed il raggio di nocciolo


e1 = 2/ymax, dove 2 = I/A indica il raggio di inerzia della sezione elevato al quadrato.
La condizione di progetto richiede max fyk, cio

m
A fyk,
N 1 +
1 N / N cr

(20)

Dividendo ambo i membri della (20) per Ncr, ed utilizzando la relazione (6)
ottenuta per la snellezza adimensionale si ottiene
N
N cr

m
1 +
1 N / N cr

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12

ovvero
2

N
N
cr 2 cr + 1 0
N
N
2

(21)

dove
=

1
(1 + m + 2 )
2

(22)

La (21) risulta verificata con il segno di uguaglianza per la pi piccola delle 2


radici ottenute dallequazione di II grado (21) per il rapporto Ncr/N, cio per
+ 2 2
N cr
=
N
2

(23)

Dalle (23) e (6) si ottiene

A f yk
N
1
=
N cr
+ 2 2 N cr
per cui il coefficiente di riduzione per aste compresse in presenza di imperfezioni risulta
=

N
1
=
A f yk + 2 2

(24)

Le norme tecniche (NTC, EC3) introducono poi un coefficiente di sicurezza M1 =


1.05 sul materiale (che aumenta a 1.1 nel caso di ponti). Per cui la verifica di stabilit
delle aste compresse si esegue controllando che sia soddisfatta la condizione

A f yk

(25)

M1

Il coefficiente di imperfezione generalizzata m definito dalle norme tecniche


dipende dalla snellezza dellasta secondo la seguente relazione

( 0.2)
m=
0

per

> 0 .2

per

0.2

dove il fattore di imperfezione che dipende dal tipo di sezione e dalla direzione di
sollecitazione. In particolare, vengono definite 5 curve a cui corrispondono i seguenti
valori di :

curva

a0

0.13

0.21

0.34

0.49

0.76

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13

coeff. di riduzione

1.2
1.0
0.8
0.6

a
b

0.4

= 12

c
d

0.2
0.0
0 0.2

snellezza adimensionale
Per aste tozze di snellezza adimensionale 0.2 si ha m = 0 e quindi dalle (23) e
(24) segue = 1, per cui lasta non influenzata da fenomeni di instabilit. Mentre per
snellezze grandi, tutte le curve tendono alliperbole di Eulero.
Le norme tecniche consentono quindi di riportare la verifica di stabilit ad una
verifica di resistenza mediante unopportuna riduzione dello sforzo normale di progetto
attraverso il coefficiente di riduzione , il cui valore definito in funzione di:
tipo di sezione trasversale (legata alle imperfezioni geometriche e meccaniche).
snellezza dellelemento (legato al valore del carico critico);
tipo di acciaio (legato al valore della tensione di snervamento fyk).

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