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ESAMI ULTRASONORI ‐ 4
1
Danilo Tommasi
Esami Ultrasonori ((UT))
Rivelatori a ultrasuoni
• Introduzione allo strumento analogico
I rivelatori ultrasonori svolgono le seguenti funzioni principali:
Fornire il segnale elettrico alla sonda trasmittente che
provvederà a trasformarlo in onde acustiche
Ricevere il segnale elettrico della sonda ricevente e amplificarlo
Presentare i segnali emessi e ricevuti su uno schermo che può
essere un tubo a raggi catodici o uno schermo a cristalli liquidi
Uno strumento US che opera con la tecnica impulso‐eco (pulse‐
echo) è composto da questi componenti principali:
echo),
Sincronizzatore
Generatore di impulsi
Generatore base dei tempi (onda( quadra e a denti di sega))
Ricevitore (amplificatore, raddrizzatore, integratore)
Tubo a raggi catodici (cannone elettronico, placche di
deflessione e schermo)
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Esami Ultrasonori ((UT))
Rivelatori a ultrasuoni
• Sincronizzatore
È di fatto un circuito che provvede a
fornire i tempi e le sequenze di tutto il
sistema. Un oscillatore genera gli
i
impulsil i di sincronismo
i i che
h sii ripetono
i t
con una certa frequenza (frequenza di
ripetizione degli impulsi PRF variabile
da 15 a 1000 cicli/s e oltre), che
inviati al generatore di impulsi lo
abilita ad eccitare il trasduttore,
contemporaneamente li invia (con un
certo ritardo) al generatore a denti di
segag per
p attivare la tensione di rampa p
(il ritardo serve a far coincidere lo
zero del reticolo sullo schermo con
ll’istante
istante di entrata del fascio US nel
pezzo.
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Esami Ultrasonori ((UT))
Rivelatori a ultrasuoni
• Generatore di impulsi
Il circuito ha il compito di fornire
l’eccitazione al cristallo della sonda
per ggenerare l’onda ultrasonora. È di
p
fatto composto da un condensatore
che si scarica (attraverso una
resistenza) con un salto di tensione a
gradini da 50 V fino a 400 V. La
resistenza variabile serve per
ll’adattamento
adattamento di impedenza col
trasduttore, per introdurre uno
smorzamento elettrico del segnale
(d
(damping).
i ) D Dallo
ll smorzamento t
dipende l’energia vibrazionale della
sonda (entità del fascio US emesso)
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Esami Ultrasonori ((UT))
Rivelatori a ultrasuoni
• Generatore base dei tempi
D circuiti
Due i iti ffondamentali,
d t li un generatore
t
d’onda rettangolare che su input del
sincronizzatore comanda il generatore a
denti di sega che genera la forma d’onda
per ottenere la deflessione orizzontale (il
segnale è applicate alle placche
orizzontali). La pendenza della rampa è
regolabile per variare il fondo scala, il
tempo di salita della rampa determina la
velocità con cui il fascio elettronico si
sposta da sinistra a destra.
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Esami Ultrasonori ((UT))
Rivelatori a ultrasuoni
• Ricevitore
Il circuito
i it ttrasforma
f il segnale
l elettrico
l tt i d dell
trasduttore da 30 V ad un segnale da circa 30
V, che comanda l’amplificatore della deflessione
verticale. Deve avere elevato guadagno ed
elevata linearità. È composto dal ricevitore che
provvede a rettificare ed integrare i segnali e da
un amplificatore a vari stadi.
È bene notare che il ricevitore non può ricevere
segnali fino a quando permane l’impulso
l impulso di
emissione. Non si possono quindi rilevare
discontinuità prossime alla superficie del
pezzo Si chiama zona morta la lunghezza in
pezzo.
mm del tratto della linea dei tempi interessata
Zona morta
dall’impulso di partenza, che chiaramente
dipende
di d ancheh ddalla
ll llunghezza
h dell’impulso
d ll’i l
stesso.
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Esami Ultrasonori ((UT))
Rivelatori a ultrasuoni
• Tubo a raggi catodici
Il ttubo
b è costituito
tit it d
da un iinvolucro
l di vetro,
t sotto
tt vuotot spinto,
i t all’interno
ll’i t d
dell
quale si trovano i seguenti elementi atti a visualizzare sullo schermo la traccia
del pennello elettronico:
Cannone elettronico (catodo, griglia di controllo, schermo focalizzatore e
anodo)
Placche orizzontali
Placche verticali
Schermo fluorescente
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Rivelatori a ultrasuoni
• Dispositivi aggiuntivi
F lle ttante
Fra t ffunzioni
i i aggiuntive
i ti presentiti nello
ll strumento,
t t prendiamo
di iin
considerazione i seguenti dispositivi:
Allarme automatico (gate), consente di rilevare automaticamente la
presenza di un segnale che supera un certi livello in ampiezza in una
determinata posizione dell’asse dei tempi;
Compensazione distanza ampiezza (DAC), compensa automaticamente
le differenze fra echi provenienti da diverse profondità, portandoli alla
stessa ampiezza (discontinuità di pari dimensioni danno echi di pari
ampiezza indipendentemente dalla distanza). È molto utile nei controlli
automatici abbinato al gate.
Soglia (reject), su materiali ad elevata
attenuazione compaiono molti segnali
spuri “erba”, che creano problemi nella
interpretazione dell’ecogramma. Con il
reject
j t sii ottiene
tti un ecogramma piùiù pulito.
lit
Di norma non è usato nella ricerca di difetti.
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Rivelatori a ultrasuoni
• Approfondimenti
I aggiunta
In i t a quanto t visto
i t glili strumenti
t ti h
hanno anche
h queste t caratteristiche:
tt i ti h
Commutazione per funzionamento in modalità singolo o doppio cristallo
(oppure trasmissione con due sonde separate)
Banda passante, in genere compresa fra 0,5 e 20 MHz
Filtro banda larga, regolazione dei campi di lavoro dell’amplificatore nei
campi: 1 ÷ 4 MHz, 2 ÷ 7 MHz, 10 ÷ 20 MHz e così via, con lo scopo di
eliminare i segnali al di fuori del campo di frequenza impostato, col
risultato di eliminare eventuali segnali di disturbo
Filtro di banda, le regolazioni delle frequenze che possono essere
impostate a varie frequenze in base a quelle di lavoro delle sonde
Amplificazione, la regolazione del guadagno di solito fino a 110 dB
Regolazione dell’amplificazione
dell amplificazione, con gradini di 6 dB,
dB con gradini di 2
2, 1
dB e con gradini anche inferiori
Curve DAC
Curve
C AVG (DGS)
Attenuatore eco di fondo
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Rivelatori a ultrasuoni
• Approfondimenti (damping)
Il generatore
t di iimpulsi,
l i abbiamo
bbi visto
i t puòò regolare
l lla rapidità
idità d
dello
ll
smorzamento delle oscillazione (damping) del cristallo. Oltre allo smorzatore
applicato sul retro del cristallo, quindi è disponibile all’operatore uno
smorzamento che di fatto regola la lunghezza dell’impulso elettrico inviato al
cristallo. Impulso corto per uno smorzamento alto (figura di sn), impulso
lungo per uno smorzamento basso (fig. di dx). Negli strumenti in genere è
regolabile su valori di 50 Ω, 75 Ω , 150 Ω, 400 Ω (dal più alto al più basso)
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Rivelatori a ultrasuoni
• Approfondimenti
L visualizzazione
La i li i d
dell’ecogramma
ll’ può
ò essere iin radiofrequenza
di f (RF)
(RF), semionda
i d
positiva, semionda negativa, onda piena.
Il segnale in radiofrequenza come quello
a fianco presenta indubbie difficoltà di
interpretazione, specialmente se sono
presenti segnali di disturbo. Di conseguenza
i segnali vengono raddrizzati a singola o
doppia semionda, il circuito integratore ne fa l’inviluppo, ottenendo la
cosiddetta rappresentazione video, la più usata.
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Esami Ultrasonori ((UT))
Rivelatori a ultrasuoni
• Approfondimenti
L’
L’ampiezza
i d
dell’inviluppo
ll’i il ottenuto
tt t è proporzionale
i l alla
ll pressione
i acustica
ti d delle
ll
onde ultrasonore incidenti sul trasduttore.
Dalla larghezza del segnale ottenuto dipende il potere risolutore
dell’insieme strumento trasduttore (capacità di evidenziare distintamente
due o più discontinuità vicine fra di loro in senso assiale).
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Esami Ultrasonori ((UT))
Rivelatori a ultrasuoni
• Il rivelatore digitale
Il rivelatore ad ultrasuoni digitale ha ormai soppiantato quello
analogico, non c’è più il tubo a raggi catodici (TRC), e presenta tanti
altri vantaggi.
Dal punto di vista circuitale sono due tipologie completamente
diverse ma i principi di funzionamento sono confrontabili, per
entrambi
t bi il cuore è la
l catena
t di ricetrasmissione,
i t i i cioè
i è una serie
i di
circuiti preposti ad eccitare la sonda ed a gestire i segnali da essa
ricevuti in funzione della loro rappresentazione
pp su un display,
p y,
correlando temporalmente gli eventi in relazione alla velocità di
propagazione e spessore del pezzo in esame.
In un rivelatore digitale i segnali sono codificati ed elaborati in forma
numerica da un processore elettronico. Un rivelatore digitale è quindi
un vero e proprio sistema di elaborazione, con tutte le funzionalità di
un sistema analogico, più molte altre che gli analogici non hanno.
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Esami Ultrasonori ((UT))
Rivelatori a ultrasuoni
• Il rivelatore digitale
HaH lla possibilità
ibilità di elaborare
l b i segnalili iin fforma di
digitale
it l e lla capacità
ità di
memorizzare i dati acquisiti ed elaborarli con molteplici funzionalità,
permettendo di:
Memorizzare gli ecogrammi per analisi anche fuori linea
Memorizzare i parametri di configurazione
Costruzione e memorizzazione di curve di sensibilità (DAC e AVG)
Rappresentazione degli ecogrammi in varie forme
Calcoli trigonometrici per le
sonde angolate, presentati
direttamente sullo schermo
i valori di profondità,
distanza e percorso
Peso ridotto, intorno ad 1 kg
contro i 6 – 8 kg degli
analogici
l i i
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Esami Ultrasonori ((UT))
Rivelatori a ultrasuoni
• Il rivelatore digitale
Il trasmettitore del rivelatore analogico, era in genere del tipo “spike”, rendeva
disponibile un fronte d’onda impulsivo regolabile solo in ampiezza e con un
circuito di damping per lo smorzamento
smorzamento. Sugli strumenti digitali l’eccitazione
del trasduttore avviene con un onda quadra, che fornisce un fronte di salita
più ripido, con durata e ampiezza controllata, con la possibilità di applicare
una tensione unipolare
l ((negativa o positiva)) o b
bipolare.
l
Le onde spike producono una buona risoluzione ma sono meno efficienti delle
onde quadre ed hanno meno capacità di penetrazione. Per i controlli di grossi
fucinati, vetroresina e fibra di carbonio è indispensabile l’impiego dell’onda
quadra.
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Esami Ultrasonori ((UT))
Rivelatori a ultrasuoni
• Il rivelatore digitale (architettura di base)
Microprocessore (unità centrale di elaborazione CPU)
Memoria
Periferiche
P if i h I/O
BUS (canale di comunicazione fra i vari dispositivi)
Convertitore A/D /
Emettitore
Ricevitore
Schermo LCD
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Esami Ultrasonori ((UT))
Rivelatori a ultrasuoni
• Il rivelatore digitale
N l rivelatore
Nel i l t US di
digitale
it l è il microprocessore
i che
h controlla
t ll e coordina
di
le attività di tutte le componenti del sistema, a partire dall’acquisizione
dei dati, elaborazione fino alla restituzione dei risultati. I componenti
fondamentali sono:
Convertitore analogico‐digitale: il segnale analogico è continuo in
ampiezza e continuo nel tempo, per essere memorizzato si deve prima
convertire in una grandezza numerica (digitale), cioè in una lista finita di
numeri binari (n0, n1, n2, ….) che rappresenta il valore del segnale in
determinati istanti.
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Esami Ultrasonori ((UT))
Rivelatori a ultrasuoni
• Il rivelatore digitale
La frequenza di campionamento indica la fedeltà con cui un
segnale analogico viene memorizzato in digitale (è infatti la misura
espressa in hertz del numero di volte al secondo in cui un segnale
analogico viene misurato e memorizzato in forma digitale).
Maggiore è la frequenza di campionamento e maggiore sarà la
memoria i necessaria,
i ma piùiù d
definita
fi it l’i
l’immagine.
i Di norma 3 3‐5
5
volte la frequenza di lavoro della sonda.
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Esami Ultrasonori ((UT))
Rivelatori a ultrasuoni
• Il rivelatore digitale
La risoluzione del convertitore definisce il numero di valori (livelli) con cui
può essere rappresentato il segnale analogico. Viene espressa in “bit” (cifre
binarie) impiegate per la rappresentazione (4 bit è 24= 16 livelli, 8 bit è 28 =
256 lilivelli
lli e cosìì via).
i ) QQuindi
i di lla risoluzione
i l i è lla minima
i i diff
differenza d
dell valore
l
del segnale che viene codificato con due valori distinti adiacenti. I
convertitori ad 8 bit (± 128 livelli), più veloci, sono usati per il TOFD, quelli a
14 bit (± 8192 livelli) più lenti e più accurati, sono usati nel pulse‐echo e
phased array.
Esempip di
risoluzione per un
segnale da 0 a 10V 20
Esami Ultrasonori ((UT))
Rivelatori a ultrasuoni
• Il rivelatore digitale
Processore del segnale digitale, ha il compito di elaborare il
segnale e rende possibile, migliorare il rapporto segnale/rumore,
correggere le distorsioni di forma del segnale, estrarre i
parametri essenziali del segnale
Schermo digitale, sono display a cristalli liquidi a matrice attiva
TFT (t
(transistor
i t a pellicola
lli l sottile),
ttil ) ffrequenza di aggiornamento
i t
>60 Hz
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Esami Ultrasonori ((UT))
Strumenti a ultrasuoni
• Spessimetri
p e spessimetria
p
Tutti gli strumenti ad ultrasuoni possono effettuare la misura di spessore, ma
sono penalizzati dal loro ingombro, costo e dalla minor precisione, quindi per
misure di spessore o di velocità è preferibile utilizzare strumenti dedicati
dedicati.
Basano il loro principio di funzionamento sul calcolo rigoroso del “tempo di
volo”. Un circuito conta il numero di oscillazioni di un segnale continuo,
caratterizzato da una frequenza il cui periodo “T”
T corrisponde,
corrisponde per esempio
esempio,
al tempo di attraversamento di 0,1 mm di quel materiale. Il conteggio degli
impulsi ci darà quindi lo spessore.
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Esami Ultrasonori ((UT))
Strumenti a ultrasuoni
• Spessimetri e spessimetria
Quando si regola la velocità in realtà si agisce sulla frequenza del segnale
continuo, mentre per stabilire l’inizio e fine del conteggio si effettuano
calibrazioni su spessori noti (vale per le sonde doppie).
È possibile effettuare misure con la tecnica eco‐eco, fra la prima e la
seconda eco, 2‐3 ecc, permette di escludere strati verniciati ecc.,
questet misure
i sii effettuano
ff tt con lla sonda
d a singolo
i l cristallo.
i t ll Ricordare
Ri d
che ci sono difficoltà ad ottenere echi multipli quando la superficie di
ffondo è pparticolarmente corrosa.
Per gli spessimetri sono fondamentali sia la precisione che la stabilità
della misura, è buona norma fare una serie di misure su un punto
(area) e scartare i valori minimo e massimo per il calcolo del valore
medio. Fondamentale è il Campione per la taratura, dovrà avere più
gradini a differenti spessori, stesso materiale e stessa geometria. La
sonda singolo cristallo ha maggior precisione della doppia, è però
indispensabile che le superfici siano pianparallele e liscie. 23
Esami Ultrasonori ((UT))
Strumenti a ultrasuoni
• Spessimetri e spessimetria
È buona norma usare le sonde a corredo, dotate di curve di correzione,
che tengono conto del fatto che il tempo di volo fa riferimento ad un
percorso inclinato
inclinato, le sonde doppie inoltre agiscono come sonde
focalizzate con marcata variabilità delle risposte nel range di utilizzo.
Gli spessimetri di alta gamma, sono dotati oltre che del display
numerico di un display grafico dove è possibile visualizzare gli A‐Scan
o il B‐Scan, indispensabile per le misure eco‐eco, consentono inoltre
la regolazione del guadagno
guadagno.
Hanno naturalmente la possibilità di memorizzare in forma sequenziale
o matriciale i rilievi fatti.
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Esami Ultrasonori ((UT))
Strumenti a ultrasuoni
• Spessimetria
L misura
La i di spessore può ò essere iinfluenzata
fl t ddall’operatore
ll’ t edda altri
lt i ffattori.
tt i
L’operatore può influenzare:
Calibrazione del sistema
Utilizzo di blocchi campione con velocità diverse dal pezzo
Insufficiente pressione di contatto della sonda
Impiego di accoppianti diversi fra taratura e prova
Insufficiente pressione di contatto sonda/pezzo
Mezzo accoppiamento troppo viscoso o troppo sottile
Parametri influenzati in parte dall
dall’operatore:
operatore:
Strumento o sonda non idonei
Superfici di prova non adeguatamente preparate
Strati interposti tra sonda e pezzo
pezzo, come pittura
pittura, ossido ecc
ecc.
Parametri propri del pezzo:
Variazioni locali di velocità
Riflettività
Rifl tti ità d
della
ll parete
t ddell pezzo, dif
difetti
tti iinterni
t i (i (inclusioni,
l i i delaminazioni)
d l i i i)
Geometria e temperatura del pezzo
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Esami Ultrasonori ((UT))
Strumenti a ultrasuoni
• Spessimetria
La scelta della strumentazione è influenzata
f da:
Spessore del pezzo
Grossi spessori: frequenze basse (6÷50 mm=5MHZ; 50÷200 mm=2MHz)
Piccoli spessori: frequenze alte (1,5÷6 mm=10MHz; 0,5÷2 mm=20MHz)
Geometria del pezzo
Con superfici
p curve ø sonda < ø p
pezzo
Per spessori molto piccoli, sonde miniaturizzate con linea di ritardo
Materiale
Grano fine: Frequenza alta
Grano grosso, plastica, materiali compositi: frequenza bassa
Precisione di misura richiesta
Precisione elevata: frequenza alta
alta, sonde a fascio diritto miniaturizzate
con linea di ritardo
Precisione meno spinta: frequenza bassa, sonde doppie
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Esami Ultrasonori ((UT))
Spessore Frequenza
Manufatto Materiale Apparecchio Sonda
mm MHZ
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Esami Ultrasonori ((UT))
Presentazione dei segnali
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Esami Ultrasonori ((UT))
Presentazione dei segnali
• Segnale B‐Scan
È una presentazione molto meno usata, fatta in modo da far apparire
sullo schermo l’equivalente della sezione del pezzo. Si tratta di una
rappresentazione su assi cartesiani
cartesiani. Può essere misurata la
profondità e lunghezza.
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Esami Ultrasonori ((UT))
Presentazione dei segnali
• Segnale C‐Scan
È una presentazione messa a punto per il controllo e documentazione
delle lamiere in immersione. Sullo schermo appare l’equivalente
della pianta del manufatto
manufatto, ma si perdono le informazioni relative
all’ampiezza del segnale ed alla profondità del riflettore. Fornisce
però in un solo colpo d’occhio lo stato della lamiera, con la
delimitazione delle discontinuità presenti.
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Esami Ultrasonori ((UT))
Presentazione dei segnali
• Segnale P‐Scan
È una presentazione secondo le proiezioni orizzontale, verticale e
trasversale.
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