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Sensori
e circuiti di condizionamento
Andrea Bernieri
bernieri@unicas.it
Sensori e Trasduttori
Il sensore è il primo elemento della catena di misura.
Ha il compito di convertire la grandezza fisica da misurare
(misurando) in un’altra più facilmente trattabile.
Il trasduttore è un dispositivo sensibile che fornisce un
segnale elettrico misurabile in risposta ad uno specifico
misurando.
1
Sensori e Trasduttori
Se il sensore non è un trasduttore può essere chiamato corpo
di prova e richiedere in cascata un trasduttore
2
Classificazione dei trasduttori
• Attivi / passivi
• Analogici / digitali
Circuiti di condizionamento
Un trasduttore è completato dal circuito di
condizionamento.
3
Descrizione di un trasduttore
Caratteristiche di un trasduttore
4
Caratteristiche relative all’ingresso
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5
Caratteristiche relative all’uscita (2)
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Caratteristiche statiche (2)
• Sensibilità (sensitivity): pendenza della curva di
conversione in un certo punto:
dy
S=
dx
Corrisponde all’inverso della pendenza della curva di
taratura.
• Stabilità: capacità di conservare inalterate le caratteristiche
di funzionamento per un intervallo di tempo relativamente
lungo.
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14
7
Caratteristiche statiche (4)
• Risoluzione: variazione del valore del misurando che
provoca una variazione apprezzabile del valore della
grandezza in uscita.
9 Se il sensore lavora vicino allo zero, si parla di soglia.
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16
8
Condizioni di riferimento
(Reference operating conditions) Insieme delle fasce dei
valori delle grandezze di influenza in corrispondenza delle
quali sono valide le specifiche metrologiche indicate dal
contruttore.
• Funzioni di influenza (operating influence): informazione
su come una grandezza di influenza agisce su una delle
caratteristiche metrologiche. Può essere espressa attraverso
la sensibilità della grandezza metrologica alla grandezza di
influenza.
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18
9
Caratteristiche dinamiche (2)
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Varietà dei sensori
Physical principle Typical application Measurand Output
Resistive
Thermistor or resistance thermometer Temperature
The variation if the sensing element electric
Potentiometer Displacement, force, pressure Change in resistance
resistance depends on the measurand.
Hot-wire anemometer Flow
Resistive hygrometer Humidity
Chemioresistor Presence of gas
Piezoresistive effect
Resistance of the sensing element depends on the Strain gauge Stress, strain, Fluid pressure, displacement, force Change in resistance
strain.
Hall effect
If the sensing element, carrying current, is put in a Gaussmeter Magnetic field, displacement Voltage
magnetic field a differential in electric potential Wattmeter Power 21
among its sides is generated.
Photoresistive Photoresistor, photodiode, phototransistor, Light, position, motion, sound flow, force Change in resistance
The electric resistance of the sensing element is photofet
caused by the incidence of optical radiation.
Acoustooptic effect Acoustic optic deflection, Bragg cell Physical vibration Phase modulated voltage
The interaction of an optical wave with an signal
acoustic wave produces a new optical wave
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Sensori Resistivi
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Sensori Resistivi
– Potenziometri
– estensimetri (piezoresistenze)
– Termoresistenze (RTD) e termistori
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Potenziometro per misure di posizione
(displacement)
ρ
R= (L − x )
x A
L
R
Estensimetri
• Presentano una variazione di resistenza
legata alla deformazione meccanica cui sono
sottoposti.
• La grandezza
dl
ε=
l
rappresenta la variazione percentuale della
deformazione ed è detta strain
(deformazione).
• Sebbene sia adimensionale spesso si
estprime in με (“microstrain”, μm/m).
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13
Estensimetri: principio fisico
• Principio: variazione di resistenza di un conduttore (o di
un semiconduttore) quando è sottoposto a deformazione
meccanica.
l dR dl dρ dA
R=ρ = + −
A R l ρ A
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Estensimetri: caratteristica
La relazione che lega la variazione di resistenza esibita alla
deformazione subita, per estensimetri metallici ha la forma (lineare):
dR dl
= G
R l
La costante G è detta gage factor, e vale circa 2 (tranne che per il
platino, per il quale vale circa 6). Risulta, quindi:
R = R 0 (1 + x )
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Estensimetri
Vantaggi: Svantaggi:
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Resistive Temperature Detector (RTD)
Tipicamente si usano:
• Platino (-200°C, +850 ° C)
• Rame (-200 °C,+260 °C)
• Nichel (-80 °C,+320 °C)
Disponibili con diversi output range (100 Ω – 2000 Ω).
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• Autoriscaldamento
Altre applicazioni:
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Termistori (Thermally Sensistive Resistor)
Realizzati con semiconduttori.
• NTC: coefficiente di temperatura negativo. -t°
• PTC : coefficiente di temperatura positivo.
Principio di funzionamento:
• Aumento del numero di portatori con T (coeff. negativo);
• Con opportuni droganti si ottiene un coefficiente positivo.
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⎧ ⎛1 1 ⎞⎫
RT = R25°C exp⎨ β ⎜⎜ − ⎟⎟⎬
⎩ ⎝ T T25°C ⎠⎭
• β è la temperatura caratteristica del materiale (~4000K).
• Anche β ha una (leggera) dipendenza dalla temperatura.
• I valori di R25°C possono andare da ~1Ω a ~100MΩ (tipici da ~100Ω
a ~100kΩ).
• Gli NTC tipicamente hanno range limitati (~50°C) in 100°C,+450°C
• Costanti di tempo dipendenti dal package (da ~1ms a ~10s).
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Condizionamento di trasduttori passivi
(in particolare resistivi)
Si impiegano:
Metodi potenziometrici.
Metodi di ponte.
Oscillatori.
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Principio
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Qualità del condizionatore
ΔZ C
S= Sensibilità del sensore
Δm
Δ Vm
SC = Sensibilità del condizionatore
ΔZ C
Δ Vm
Sa = Sensibilità del montaggio
Δm
m SENSORE Zc CONDIZ. Vm
Nel caso di sensore non lineare, si può ottenere una maggiore linearità del
montaggio, se si usa un condizionatore con una non-linearità opportuna:
m Zc Vm
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Metodo potenziometrico
RS R1
Dispositivo di misura
Se Rm >> RC :
ES RC
Vm RC Rm Vm = ES
RC + Rs + R1
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19
Applicazione ai termistori
⎧ ⎛1 1 ⎞⎫
RT = R0 exp⎨ β ⎜⎜ − ⎟⎟⎬ = R0 f (T )
-t° RT ⎩ ⎝ T T25°C ⎠⎭
R ES
Vm = ES =
R + RT 1 + RT
ES R
Vm R
RT R0
Si pone : = f (T ) = s ⋅ f (T )
R R
Es
⇒ Vm = = Es ⋅ Fs (T ) Fs(T)
1 + s ⋅ f (T )
40
20
Montaggio potenziometrico: piccoli segnali
RC = RCO + ΔRC
RS R1
RCO
ES Vmo = ES
Vm RC RCO + Rs + R1
ΔRC
ΔVm = ES
4RCO
42
21
Montaggio potenziometrico: piccoli segnali
R
(dettagli)
Vmo = E S CO
R CO + R D
Vm = Vmo + ΔVm = E S
R CO + ΔR Sia R D = R 1 + R S
R CO + ΔR + R D
⎧ R CO + ΔR R CO ⎫
ΔVm = Vm − Vmo = E S ⎨ − ⎬
R
⎩ CO + ΔR + R D R CO + R D ⎭
⎧ (R + ΔR )(R CO + R D ) − R CO (R CO + ΔR + R D ) ⎫
ΔVm = E S ⎨ CO ⎬
⎩ (R CO + ΔR + R D )(R CO + R D ) ⎭
⎧ R CO
2
+ R CO R D + R CO ΔR + R D ΔR − R CO
2
− R CO ΔR − R CO R D ⎫
ΔVm = E S ⎨ ⎬
⎩ (R CO + ΔR + R D )(R CO + R D ) ⎭
⎧ R D ΔR ⎫ Se ΔR C << R CO + R s + R 1
ΔVm = E S ⎨ ⎬
(R
⎩ CO + ΔR + R D )(R CO + R )
D ⎭
⎧ R D ΔR R CO + R D ⎫
ΔVm = E S ⎨ ⋅ ⎬
(R
⎩ CO + R D )(R CO + R D ) R CO + ΔR + R D ⎭
ΔVm = E S
R D ΔR
⋅
1
≅ ES
R D ΔR
= ES
(R 1 + R S )ΔR
(R CO + R D )2 1 + ΔR (R CO + R D )2
(R CO + R 1 + R S )2
R CO + R D 43
Se IS è costante:
R1
dV m
= costante
dR C
IS
Dunque, la relazione tra Vm Vm RC
ed RC è lineare
44
22
Montaggio push-pull
Si sostituisce al componente fisso un
RS R2 secondo sensore uguale al primo, ma le cui
variazioni sono di segno contrario:
ES
Vm R1 R1 = RCO + ΔRC
R2 = RCO − ΔRC
RCO + ΔRC
Vmo + ΔVm = ES Esempio: coppia di
RCO + ΔRC + Rs + RCO − ΔRC estensimetri
R2 = RCO − ΔRC
ΔRC • Legge lineare
ΔVm = ES
2RCO + Rs • Sensibilità costante R1 = RCO + ΔRC
45
46
23
I ponti
Si possono considerare potenziometri
R1 R3
RS doppi, che consentono una misura
Vm differenziale di Vm.
A B Il valore misurato è meno dipendente
ES dalla deriva dell’alimentazione e dai
parametri parassiti.
R2 R4
Per trasduttori resistivi si usa il ponte
Ipotesi: Rs si può ritenere nulla. di Wheatstone.
R1 R3 RC = RO + ΔRC
Vm R1 = R3 = R4 = RO
A B
ES ⎧ RC R3 − R1 R4 ⎫
Vm = Es ⎨ ⎬
RC R4 ⎩ (R1 + RC )(R3 + R4 ) ⎭
⎧ (R + Δ RC )RO − RO2 ⎫ RO Δ RC
Vm = E s ⎨ O ⎬ = Es =
⎩ (2 RO + Δ RC ) 2 RO ⎭ 4 RO + 2 RO Δ RC
2
E Δ RC E Δ RC 1
= s⋅ = s⋅ ⋅
4 R + Δ RC 4 RO ⎛ Δ RC ⎞
⎜⎜ 1 + ⎟
2 RO ⎟⎠
O
2 ⎝
48
24
Ponte con un solo elemento variabile (2)
E s Δ RC 1
Vm = ⋅ ⋅
4 RO ⎛ Δ RC ⎞
⎜⎜ 1 + ⎟⎟
⎝ 2 R O ⎠
Vm
Ipotesi di piccoli segnali
RO = 1k Ω
ES = 1V E s Δ RC
⇒ Vm ≅ ⋅
4 RO
ΔRC [Ω]
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Compensazione delle grandezze di influenza
Si utilizzano due trasduttori identici:
• Il primo sottoposto al misurando m ed R1 R3
alla grandezza di influenza g.
• Il secondo (di compensazione) Vm
sottoposto alla sola grandezza di A B
influenza g. ES
R2 = RO + ΔR2 , con ΔR2 = S g Δg + SΔm R2 R4
R1 = RO + ΔR1 , con ΔR1 = S g Δg
R3 = R4 = RO
continua …
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Si ha : R1 R3
⎡ ∂V ∂R ∂V ∂R ⎤ Vm
dVm = ⎢ m 1 + m 2 ⎥ dg = 0 A B
⎣ ∂R1 ∂g ∂R2 ∂g ⎦
ES
∂V ∂R ∂V ∂R
se m 1 + m 2 = 0
∂R1 ∂g ∂R2 ∂g R2 R4
⎧ ∂R1 ∂R2
⎪⎪ ∂g = ∂g ⇒ sensori identici
cioè se ⎨
∂V ∂V
⎪ m = − m ⇒ vera se R1 = R2
⎪⎩ ∂R1 ∂R2
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Ponti: montaggio push-pull a mezzo ponte
ΔR
Esempio: coppia di estensimetri Vm = ES
2R0
R2 = RO + ΔRA
R2 = RO + ΔRA
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Vm R1 = RO − ΔRA
A B R2 = RO + ΔRA
ES R3 = RO + ΔRB
R2 R4 R4 = RO − ΔRB
ΔR
Se, inoltre, ΔRA= ΔRB: Vm = ES
R0
La sensibilità è raddoppiata rispetto al mezzo ponte.
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27
Ponti: compensazione della deriva dell’alimentazione
R1 R3
VREF
B -
G
Vm ADC
A +
ES
R2 R4
2 N bit ΔR 2 N bit
X = (G ⋅ Vm ) = G ⋅ ES
VREF RO ES
55
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28
Sensori induttivi e capacitivi
• Rispetto ai sensori resistivi, spesso introducono minori
effetti di consumo
• Richiedono alimentazione ac
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Sensori di livello
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La capacità come sensore
A
C = ε ε0
d
Variazione di induttanza
A
L = μ μ0 n 2
l
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60
30
Induzione elettromagnetica (Faraday 1791-1867)
e = nBlv
e MN = B l v
eu = k v
eMN proporzionale a vm
Condotta non metallica
Fluido conduttore
e AB = k ω
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Trasduttore a trasformatore
62
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Problemi con i sensori di tipo reattivo
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Montaggi potenziometrici.
Montaggi galvanometrici.
Metodi di ponte.
Oscillatori.
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Montaggio potenziometrico: caso Z1=R1
Z C = Z CO + ΔZ
R1 R1ΔZ 1
ΔVm = ES ⋅
(ZCO + R1 ) 1+ ΔZ
2
ZCO + R1
Vm ZC Se R1 >> ZCO :
ES ES
ΔVm = ΔZ = I S ΔZ
R1
65
33
Montaggio potenziometrico: due sensori
Possibilità:
Z1
• Compensazione delle grandezze
di influenza
• Miglioramento della linearità,
Vm Z2
ES con il montaggio push-pull
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Z1 Z2
Z1
Vm Z2
ES Vm
ES
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Montaggio potenziometrico: capacità parassite
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Montaggio galvanometrico
Cc IC Im
E Cp2
Cp1
Cp3
I1 Cp4
E
E
IC = = E ⋅ jω C C
C1 1
jω C C
• Cp1 e Cp3 in parallelo
all’alimentazione I1 = −E ⋅ jωC1
I m = I C + I1 = E ⋅ jω(C C − C1 )
• Cp2 e Cp4 sono quasi cortocircuitate
se la resistenza interna del Se C C = C CO + ΔC e C1 = C CO :
galvanometro è molto piccola I m = E ⋅ jωΔC => Lineare
70
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Montaggio galvanometrico push-pull
εA 1
C1 = = C0
D−d 1−
d E
D C1 D-d
1
C 2 = C0
d
1+ C2 D+d
D
Poiché , se α 2 <<1 ⇒ (1 + α ) n ≅ 1 + nα ,
2
-E
⎛d⎞
allora, se ⎜ ⎟ << 1 :
⎝ D⎠
⎛ d d⎞ d
C1 − C2 ≅ C0 ⎜1 − − 1 − ⎟ = −2C0
⎝ D D⎠ D
d
I m = Ejω (C1 − C2 ) = 2 ⋅ Ejω ⋅ C0 => Lineare
D
71
R0 RE
Sotto le ipotesi consuete:
Vm CE
ES A B ES ΔZ 1
Vm =
CC 4 Z CO 1 + ΔZ
2 Z CO
R0 RC
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Sensori attivi
• Effetto termoelettrico
Una f.e.m. funzione della temperatura appare ai capi di giunzioni tra metalli diversi.
• Effetto piezoelettrico
Una polarizzazione elettrica proporzionale ad una sollecitazione meccanica appare in particolari
materiali.
• Effetto piroelettrico
Una polarizzazione elettrica proporzionale alla temperatura appare in particolari materiali.
• Effetto fotovoltaico
Insorgere di una tensione proporzionale alla radiazione e.m. incidente
• …
73
dVa = α a dT
74
37
Usando due materiali differenti A e B si
ha
αAB = αA - αB
dVAB= αAB dT
Termocoppie
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Termocoppie: l’effetto Seebeck
B Tx
V
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39
Problemi di misura
Cu Fe Cu Fe
Cu Con
Tx
= V Tx
Cu Con
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Soluzione “classica”
Cu Fe
40
Compensazione del giunto freddo
Cu Fe
Linearizzazione
V
Le termocoppie sono sensori non
lineari, e richiedono polinomi di grado
relativamente elevato rappresentare la
loro caratteristica.
0 o Tref Tx T
41
Tipi di termocoppie
83
Tipi di termocoppie
Platinum T/Cs
mV
E
Base Metal T/Cs
60
K
J
N
40
20
T R
S
deg C
0 500 1000 2000
84
42
Sistema di acquisizione dati per termocoppie
• Un termistore,
più canali T/C
• La CPU opera
la linearizzazione
OHMs
Conv.
Isolators
HI I/O
(HP-IB,
uP uP RS-232)
To
LO Integrating ROM Computer
A/D Lookup
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e u = kF
e u = f .e.m. ai morsetti A e B
F = Forza applicata
86
43
Effetto piroelettrico
• Tra i cristalli piezoelettrici ve ne sono alcuni (in 10 delle
32 classi cristalline) che presentano un’unica direzione
privilegiata per l’orientamento dei momenti elettrici.
• Consiste nella generazione di carica elettrica per effetto di
un flusso di calore (cariche indotte termicamente).
• Il materiale non necessita di eccitazione esterna
• contrariamente ai termoelettrici (es. termocoppie), le
cariche vengono generate in risposta ad una variazione di
temperatura
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F dl
• Sforzo:
σ= =E
a l
• dove E = modulo di Young del materiale
• F = forza applicata
• a = sezione interessata
dl
=ε È chiamato tensione (deformazione normalizzata)
l
88
44
Effetto piezoresistivo (2)
• Il conduttore cilindrico che subisce una elongazione dl
(supponendo che il volume V rimanga costante) possiede
una resistenza pari a:
ρ 2
R= l
V
da cui si ricava la sensibilità:
dR ρ
=2 l
dl V
che è tanto migliore quanto più lungo e stretto è il
cilindro e quanto maggiore è la resistività del materiale.
dR
Si puo’ esprimere come: = Se ε
R
Se = Sensibilità (gauge factor) [2-6 per metalli, 40-
200 per semiconduttori]
• applicazioni: accelerometri, microfoni.
89
90
45
Effetto Hall
(E.Hall 1879)
92
46
Effetto fotoconduttivo
(Sensori passivi)
93
Effetto fotovoltaico
(Sensori attivi)
94
47
Sistemi ad ultrasuoni (Effetto Doppler, 1842)
f1 − f 2 = k v
95
d 2πfd
Δt = ; Δϕ =
c+v c+v
96
48
Sensori digitali: gli encoder incrementali
• Misure di posizione lineare ed angolare.
• Il rilevamento dei settori può essere magnetico, elettrico
oppure ottico.
• La misura è incrementale (problemi).
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Encoder assoluti
10011111
98
49
Riferimenti Bibliografici
99
50