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Oscilloscopio numerico

A.A. 2015/16
Oscilloscopio
• Converte un segnale elettrico in una traccia visibile su uno
schermo: converte elettricità in luce.
• Visualizza l’andamento congiunto di due (o più) grandezze, presentandolo
su un piano dotato di un opportuno sistema di coordinate di riferimento
(solitamente cartesiano).

vy = f(vx)

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Campi di applicazione

• Diagnostica: misura e verifica del corretto funzionamento di


un apparato e rilievo delle situazioni anomale.

RICHIEDE CAPACITA’ DI:

• Evidenziare rapide variazioni del segnale, anche quando


queste siano occasionali od intermittenti.
• Rilievo di forme d’onda: misura dell’andamento di un segnale,
verifica del mantenimento di limiti prestabiliti.
-> accuratezza
-> banda passante adeguata.
L’oscilloscopio numerico
Tubo
catodico

Convertitore
analogico-numerico
e RAM

Digital Storage Oscilloscope (DSO): acquisisce e memorizza l’informazione


relativa all’evoluzione congiunta di due (o più) grandezze.
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L’oscilloscopio numerico

• Un solo circuito per misure di diverse grandezze.


• Possibilità di memorizzazione e rielaborazione dei
campioni.
• Possibilità di utilizzare display diversi.
• Misure automatiche (più veloci).
• Interfacciamento a unità di elaborazione esterne.

! Criticità delle impostazioni (attendibilità dei risultati)


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Schema di principio

Gen.
Trigger
Clock

Condiz. Memoria
analogico A/D acquisizione

Bus

Memoria CPU
I/O Prog. +
Dati Memoria
Display
visualiz.
Collegamento ad unità di elaborazione
Da PC è possibile acquisire tutti i dati di interesse

Ethernet
USB

IEEE-488:
Throughput
1 MB/s ( 488.1 )
8 MB/s ( 488.2 )
Massimo:
15 dispositivi
linea lunga 20 m
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Funzionamento
• Il segnale viene campionato, quantizzato e codificato (A/D).
• La sequenza dei campioni è immagazzinata in una
memoria RAM.
• In dipendenza di un evento di sincronizzazione (trigger)
impostato dall’utente si definisce la parte di segnale che si
vuole analizzare sullo schermo.

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Sezione di ingresso

Struttura comune alla maggior


parte degli strumenti numerici

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Blocco di condizionamento
Condizionamento del segnale in uno strumento numerico
• Amplifica / attenua il segnale di ingresso
1. Impostazioni manuali
2. Impostazioni automatiche
3. Gestione remota
• Filtra il segnale di ingresso
1. Antialiasing
2. Banda passante analogica del sistema
• Impone un’impedenza d’ingresso fissa al variare delle impostazioni

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Circuito di sincronismo
• Genera impulsi che consentono di sincronizzare la traccia con l’asse
dei tempi.
• Rende apparentemente statico un segnale ripetitivo.
• Modalità di base: trigger sui fronti (edge triggering) fa scattare il
trigger in corrispondenza del fronte di salita, discesa o entrambi di una
forma d’onda.
• Sorgenti: uno dei canali, sorgente esterna, alimentazione di rete
• I DSO prevedono diverse modalità avanzate di trigger

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Trigger sui fronti
Indicatore di posizione
del trigger
Trigger level set above waveform

Trigger Point

Trigger Point

Untriggered
(unsynchronized picture taking)

Trigger = Rising edge @ 0.0 V


Negative Time Positive Time

Trigger = Falling edge @ +2.0 V

Posizione (orizzontale) di default del trigger event (time zero) = centro schermo
Campionamento e conversione
Campionamento e conversione
• Il convertitore influenza l’accuratezza e la banda del sistema
• E’ caratterizzato dal numero di bit (tip. 8) e dalla frequenza di campionamento (da
centinaia di MS/s ad alcune decine di GS/s)
• Architettura di tipo parallelo, spesso si utilizzano convertitori flash Multiplexing
(4x250 MS/s = 1 GS/s)
• Due modalità di campionamento: in tempo reale ed in tempo equivalente

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Campionamento e conversione

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Campionamento e conversione

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Campionamento e conversione
Effetti della discretizzazione dell’ampiezza

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Oscilloscopi multicanale
Convertitori multiplexati

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Oscilloscopi multicanale
Convertitori multiplexati

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Oscilloscopi multicanale
Convertitori multiplexati

1/4

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Oscilloscopi multicanale
Convertitori multiplexati

2/4

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Oscilloscopi multicanale
Convertitori multiplexati

3/4

Periodo di campionamento complessivo pari a τc/N 26


Oscilloscopi multicanale
Convertitori multiplexati : Esempio

τc = 0.004 μs fc = 250 MS/s


Periodo di campionamento complessivo pari a Tc=τc/N
Tc = 0.001 μs fc = 1 GS/s
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La memoria di acquisizione

Gen.
Trigger
Clock

Condiz. Memoria
analogico A/D acquisizione

Bus

Memoria CPU
I/O Prog. +
Dati Memoria
Display
visualiz.
La memoria di acquisizione
Buffer circolare: conserva gli ultimi N campioni (record length)
Lo strumento converte e memorizza con continuità

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La memoria di acquisizione

0<M<N

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La memoria di acquisizione

La presenza della memoria consente di acquisire anche campioni antecedenti


l’evento di trigger

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La memoria di acquisizione
Memorizzazione

• Funzionamento FIFO della memoria di acquisizione:il


nuovo campione si sovrappone al più vecchio dei campioni
memorizzati, che va quindi perso;

• Evento di trigger: lo scopo principale è quello di


individuare la porzione di segnale che si vuole analizzare;

• L'evento di trigger (ad es. livello e pendenza) fissa il


numero di campioni M dopo i quali si arresta la
memor1•zzaz1•one;

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La memoria di acquisizione

Memorizzazione : scelta di M

• I primi oscilloscopi, oppure oscilloscopi di prestazioni


modeste
- M=O
- M=N/2
- M=N
• denominazioni diverse per queste scelte
- esempio : end I center I start

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La memoria di acquisizione
Memorizzazione : scelta di M
M=N START
- dopo il verificarsi dell'evento di trigger si acquisiscono
N campioni
- similitudine con l'oscilloscopio analogico

M=O END
- al verifi.carsi.dell'evento di trigger si blocca la
memonzzaz1one
- in memoria N campioni appartenenti al passato
rispetto al trigger
- situazione non prevista in un oscilloscopio analogico
- si può conoscere lo stato di un sistema sotto test prima
dell'evento di trigger
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La memoria di acquisizione
Memorizzazione : scelta di M
M=N/2 CENTER

rispetto all'evento di trigger


- N/2 campioni appartenenti al passato
- N/2 appartenenti al futuro
• Oscilloscopi più recenti
- Maggiore possibilità di scelta per M
- M<O
non ha significato, perchè si prendono decisioni
sull'evento di trigger
- M>O
teoricamente qualunque valore intero anche maggiore
diN
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La memoria di acquisizione

MEMORIA
(capacità totale N posizioni)
o
evento di
trigger

START/LEFT CENTER END/RIGHT


N campioni futuri N/2 campioni N campioni passati
passati/futuri
post-trigger pre-trigger

pre-trigger post-trigger
MN M N/2 M=O

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La memoria di acquisizione
Esempio: M = 3N

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La memoria dati

• la memoria dati può contenere molti più campioni di quanti ne vengano


visualizzati (fino a varie centinaia di migliaia)
• una memoria molto estesa permette di:
– acquisire con una risoluzione temporale superiore a quella di
visualizzazione
– coprire un’estensione temporale maggiore di quella visualizzata
– modificare il fattore di scala orizzontale (entro certi limiti) senza dover
ripetere l’acquisizione
– eseguire acquisizioni multiple (frazionando la memoria)

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Modalità di acquisizione
Si suddivide la finestra temporale in Waveform Intervals
(WI) e si distribuiscono i campioni (smp) in modo
opportuno
Sample: 1 smp per ciascun WI
Peak Detect: per ogni coppia di WI si sceglie il smp max
nel primo WI ed il smp min nel secondo
Hi Res: a ciascun WI si assegna la media dei smp in esso
compresi
Envelope: come Peak Detect ma su più acquisizioni
successive
Average: per ogni WI si utilizza la media dei smp
ottenuti da diverse acquisizioni successive
Modalità di acquisizione
• Envelope Mode: Mostra tutte le oscillazioni del segnale – esalta il rumore
• Average Mode: Filtra il rumore – nasconde variazioni di breve durata

• Traccia in giallo
– Envelope Mode
– Mostra il rumore
sovrapposto

• Traccia in bianco
– Average Mode
– Riduce il rumore

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