Sei sulla pagina 1di 36

PLC

Programmable Logic Controller


Sistema elettronico, a funzionamento digitale, destinato all’uso
in ambito industriale, che utilizza una memoria programmabile
per l’archiviazione di istruzioni orientate all’utilizzatore per
l’implementazione di funzioni specifiche, come quelle logiche,
di sequenziamento, di temporizzazione, di conteggio e di
calcolo aritmetico, e per controllare, mediante ingressi e uscite
sia digitali che analogici, vari tipi di macchine e processi.
Logica cablata e programmabile

Il PLC è nato per superare i limiti dei quadri a relè


nella realizzazione delle macchine sequenziali.
La logica cablata, scarsamente flessibile, richiede
infatti interventi al quadro elettrico (interventi
sull’hardware)quando si rende necessario apportare
variazioni al progetto del ciclo di lavorazione.
Con la logica programmabile le suddette modifiche si
effettuano tramite la riscrittura delle corrispondenti
righe del programma utente (interventi sul software),
meno oneroso sia in termini di costo che di tempo.
Classificazione dei PLC
Dispositivo di montaggio fissato all’interno del quadro elettrico sul quale si possono
installare componenti dotati dell’opportuno meccanismo di aggancio
Struttura del PLC

Il PLC è un dispositivo a microprocessore, con


una architettura interna molto simile a quella di
un microcomputer, la cui caratteristica
principale, dal punto di vista costruttivo, è la
robustezza necessaria per resistere alle
sollecitazioni tipiche di una collocazione in
ambito industriale. Montato all’interno di quadri
elettrici, esso opera in ambienti che
presentano temperature elevate, spesso umidi
e polverosi.
L’alimentatore
Viene impiegato per convertire la tensione di
rete, che di solito è 230 V in corrente
alternata (50 hz), in una tensione continua e
stabilizzata.

Generalmente per il funzionamento di un


PLC è necessaria una tensione continua di
+5 V

Può essere interno o esterno al PLC.


Un alimentatore in c.c. adatto per alimentare circuiti elettronici è
costituito da:
 TRASFORMATORE: provvede alla riduzione del valore della
tensione di rete allo scopo di ottenere un valore adatto all’utilizzo
nel circuito raddrizzatore;
 RADDRIZZATORE: costituito da un ponte a diodi (ponte di
Graetz), ha il compito di “capolvolgere” le semionde negative
della corrente alternata;
 FILTRO: sfrutta la capacità del condensatore per livellare i picchi
di tensione e fornire in uscita un valore abbastanza livellato;
 STABILIZZATORE: serve a mantenere costante la tensione in
uscita anche in prsenza di tensioni non perfettamente continue in
ingresso.
Dal punto di vista hardware il PLC è una unità
di controllo con architettura a bus, costituita
dalle seguenti unità:
1. Unità centrale: coordina e controlla tutte le
operazioni eseguite dal sistema
2. Unità ingressi/uscite (I/O): consente il
collegamento tra il microprocessore e il
sistema controllore
3. Unità di programmazione: permette di
programmare il PLC
L’unità centrale
Le memorie
MEMORIA DI SISTEMA (Dati):
contiene le aree di memoria che la CPU
mette a disposizione del programma utente

Area di memoria Area di memoria


degli ingressi: delle uscite:
Immagine di Processo Immagine di processo
degli Ingressi delle uscite
AREA DATI RAM RAM

SISTEMA OPERATIVO
Sovrintende alle funzioni di base
messe in opera all’accensione della
MEMORIA DEL PLC macchina
ROM
MEMORIA DI PROGRAMMA:
Contiene il programma utente da quando
viene trasferito al PLC

AREA PROGRAMMA EPROM o EEPROM


MEMORIA DI LAVORO:
contiene le parti del programma utente
rilevanti per l’esecuzione del programma
RAM
La CPU
La CPU (Central Processing Unit),è l’unità centrale di elaborazione o processore. È’ il cuore
del computer, costituito da un sottile cristallo di silicio ottenuto dal wafer. Su un processore
(es. chip di 1 cm2) vengono impressi diodi, transistor e circuiti.

Il compito della CPU è quello di coordinare tutti i componenti del PLC e procedere
all’esecuzione del programma.

Componenti principali:
 Unità di controllo — CU, Control Unit (la mente) — preleva dalla memoria le istruzioni e
le decodifica. Sincronizza le attività e controlla il datapath (ALU), la memoria e le unità di
I/O;
 Unità di calcolo (unità aritmetico-logica) — ALU (il braccio) — componente che esegue le
operazioni aritmetiche prelevando i valori dai registri;
 Bus (canali) — l'interconnessione dei componenti della CPU;
 Cache (memoria cache) memoria temporanea, non visibile al software, che memorizza un
insieme di dati che possano successivamente essere velocemente recuperati su richiesta
durante l’esecuzione del programma;
 Registri unità di memorizzazione interne alla CPU atte a contenere solo ed
esclusivamente dati elementari; Il registro di programma tiene in memoria il punto del
programma che stiamo eseguendo, il registro indirizzi contiene la posizione delle istruzioni
e il registro istruzioni permette la decodifica delle istruzioni del programma
.
Unità di ingresso e di uscita digitali
Le informazioni sullo stato dei sensori che giungono
dal campo operativo vengono allocate nella zona di
memoria dai in ingresso e costituiscono l’immagine di
processo degli ingressi. Le unità d’ingresso operano
sui segnali provenienti dai sensori dell’impianto per
renderli compatibili con la CPU
Le azioni che vengono stabilite dalla CPU durante
l’elaborazione del programma, devono essere
trasmesse agli attuatori. Le unità di uscita trattano i
segnali emessi dalla CPU per inviarli ai dispositivi
d’azionamento degli attuatori
La scheda di ingresso digitale è il dispositivo
che consente di trasferire la condizione di un
sensore in uno stato 1 o 0 di una locazione di
memoria (che lo rappresenta).
Il segnale vero corrisponde allo stato logico 1 e
si manifesta con la presenza di segnale
(ingresso energizzato)
Il segnale falso corrisponde allo stato logico 0
e si manifesta con l’assenza di segnale
(assenza di tensione all’ingresso della
scheda)
Lo stato, energizzato o no, viene trasmesso,
attraverso un bus, alla zona delle memorie.
Qui l’informazione verrà prelevata per essere
elaborata dalla CPU.
Allo stesso modo ma con senso inverso, le
azioni che vengono stabilite dalla CPU
durante l’elaborazione del programma,
devono essere trasmesse agli attuatori.
La scheda che trasmette lo stato logico delle
uscite dall’immagine di processo al campo
prende il nome di scheda di uscita digitale.
Unità di ingresso e di uscita analogiche

Le grandezze analogiche sono grandezze che variano


con continuità entro un dato intervallo (range)
Le unità di ingresso analogico permettono quindi il
controllo di grandezze elettriche il cui valore può
variare entro un intervallo.
Le unità di uscita analogiche si utilizzano quando ad
esempio si deve comandare una valvola
proporzionale di pressione o di portata, o un
segnale di riferimento per la posizione di un
attuatore. Il PLC in tal caso dovrà generare un
segnale analogico e che sia compreso nel range
dell’elemento pilotato.
Convertitori

Visto che la CPU opera esclusivamente con


grandezze di tipo digitale, occorre
trasformare, nel caso di ingressi e uscite
analogiche, i segnali da analogici a digitali e
viceversa.
Si utilizzano a tale scopo i convertitori:
 A/D converter: dispositivi elettronici in grado
di convertire un segnale analogico in digitale
 D/A converter: dispositivi elettronici in grado
di convertire un segnale digitale in analogico
Multiplexer e Demultiplexer

Solitamente si utilizza un solo A/D converter


per diversi ingressi analofgici e un solo D/A
converter per diverse uscite analogiche.
Gli ingressi e le uscite vengono letti in
successione grazie a dei dispositivi che
prendono il nome rispettivamente di
multiplexer e demultiplexer.
Multiplexer: commuta il convertitore A/D sui diversi ingressi in modo che
possano essere letti uno per volta. La sua presenza si giustifica con il fatto che
per ogni scheda sono presenti diversi ingressi e un solo convertitore

Optoisolatore: componente elettronico che permette di trasferire un segnale


tra due circuiti mantenendo l’isolamento galvanico fra di essi
Unità di programmazione
L’unità di programmazione, detta anche
console, è l’interfaccia che consente lo
scambio di informazioni tra il campo, il
PLC e l’uomo.
Garantisce:
•La scrittura del programma nella
memoria del PLC
•La lettura del programma contenuto nel
controllore
•Il caricamento dei dati
•La modifica (editing) e il controllo (test)
del programma
•La ricerca di istruzioni del programma
•La compilazione del programma
Funzionamento del PLC
Elementi funzionali

Ogni PLC possiede un certo numero di


elementi funzionali, ciascuno dei quali viene
chiamato dal programma ad eseguire uno
specifico compito nell’ambito del comando.
Ognuno di tali elementi deve poter essere
individuato con precisione. A tal scopo i
costruttori assegnano, ad ognuno di essi, un
codice di indirizzo o di identificazione.
Criteri di scelta

Potrebbero piacerti anche