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AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
Si indica con automazione industriale l'insieme di componenti hardware e software interagenti tra
loro, che permettono l’evoluzione nel tempo di un sistema.
L’automazione comporta notevoli vantaggi per la produzione, legati soprattutto alla diminuzione
dei tempi e dei costi di lavoro e all’aumento della qualità dei prodotti finiti.
L’automazione applicata alle macchine operatrici (macchine utensili, robot) fa riferimento a tutte
quelle procedure che venivano eseguite manualmente dall’uomo, nelle quali l’automa ha la
funzione di compiere operazioni ausiliarie alla produzione, come il carico e lo scarico di pezzi,
operazioni di assemblaggio e di trasporto, di verniciatura, etc.
1. Sistema da controllare;
2. Sistema di controllo.
Un sistema è costituito da 3
elementi fondamentali:
Input(s)
Process(es)
Output(s)
Anello Aperto:
Caratterizzato dal fatto che il valore della variabile manipolabile non dipende dalla variabile
controllata.
Anello Chiuso:
Caratterizzato dal fatto che il valore della variabile manipolabile dipende dalla variabile
controllata. L’obiettivo è fare in modo che l’uscita del sistema segua l’ingresso a prescindere
dai disturbi che influenzano il sistema dall’esterno e dalle variazioni parametriche interne al
sistema stesso.
Tecniche di automazione.
Un processo di automazione può essere effettuato secondo due tecniche di seguito indicate:
La tecnica a logica cablata consiste nel realizzare l’automazione collegando elettricamente secondo
uno schema funzionale i dispositivi che costituiscono l’automatismo stesso: contattori, elettro
valvole, relè, temporizzatori, pulsanti, finecorsa ecc.
La tecnica a logica programmata consente di realizzare gli stessi automatismi mediante l’uso di un
controllore opportunamente programmato (PLC), in sostituzione del cablaggio dei circuiti. Con
questa tecnica il lavoro di cablaggio si riduce al collegamento degli ingressi, (pulsanti, fine corsa,
sensori, ecc...) e delle uscite ( bobine dei contattori, elettrovalvole, lampade di segnalazione, motori,
ecc...) al PLC.
Definizione.
- Maggiore flessibilità del ciclo. Per variare il ciclo infatti basta cambiare il programma del
PLC. Diversamente in logica cablata è necessario rifare nuovamente il circuito;
- Grande affidabilità del sistema;
- Riduzione dei cablaggi;
- E’ sempre possibile recuperare l’apparecchiatura utilizzata;
- Facile autodiagnosi dei guasti;
- Possibilità di controllo remoto dell’impianto per mezzo di una LAN (Local
Area Network);
Alimentatore
L'alimentatore è l'apparato che fornisce l'energia necessaria al corretto
funzionamento del PLC. La tensione fornita è solitamente continua.
CPU
La CPU è l'elemento fondamentale del PLC. La CPU è una scheda
complessa basata su una logica programmabile. Essa può memorizzare
gli stati degli ingressi e delle uscite ed accedere alle schede costituenti la
struttura del PLC; dispone inoltre di una zona di memoria a disposizione
dell'utente per lo sviluppo del programma di gestione e controllo del
macchinario.
La memoria utente può essere interna e/o esterna; a volte si può
utilizzare una memoria esterna di tipo EPROM come back up di quanto
memorizzato sulla memoria interna.
Poiché l'elaborazione delle istruzioni si ripete continuamente, si parla di
elaborazione ciclica; il tempo che il controllore impiega per una singola
elaborazione viene detto tempo di ciclo (solitamente da 5 a 50
millisecondi).
All'interno della CPU si possono inoltre riconoscere:
• unità di gestione, cioè informazioni necessarie alla gestione del PLC che
vengono impostate dal costruttore e sono trasparenti all'utente
programmatore;
• archivio di temporizzatori e contatori funzionali all'operatività del PLC;
• interfaccia per la comunicazione con gli strumenti di programmazione;
bus dati, comando, indirizzi per l'invio dei dati fra le varie parti interne
ed i componenti esterni alla CPU.
Schede di ingresso digitali
Le schede di ingresso digitali sono utilizzate per la rilevazione di
grandezze "digitali", cioè che possono assumere lo stato "0"oppure lo
stato "1". Ogni scheda può gestire più ingressi digitali differenti
(solitamente fino ad un massimo di 32 o 64). I segnali dal campo si
attestano sulla morsettiera della scheda mediante cavi elettrici.
Schede di comunicazione
Se il PLC di controllo del processo deve poter comunicare con computer o
altri PLC, è necessario che disponga di apposite schede di
comunicazione.
I protocolli di comunicazione utilizzati sono molteplici, nel seguito
vengono elencati quelli più comuni:
Profibus
DeviceNet
TCP/IP
Modbus
Modbus TCP/IP
Modalità di funzionamento
La CPU durante il suo funzionamento comunica con tutte le schede ad
essa afferenti, trasferendo dati e comandi da e verso il mondo esterno.
Linguaggi di programmazione
Per poter gestire correttamente un'automazione, un PLC deve riceve
tutte le indicazioni in merito alle operazioni da attuare, deve cioè essere
programmato. La programmazione si effettua generalmente con un
personal computer su cui è installato un software dedicato che consente
di realizzare appositi programmi da scaricare nella memoria della CPU
del PLC.
La necessità di unificazione ha portato la comunità internazionale a
definire 5 linguaggi di programmazione (3 grafici e 2 testuali)
standardizzati. Le loro caratteristiche sono riportate sulla normativa IEC
1131-3 e sul suo successivo aggiornamento rappresentato dalla norma
CEI EN 61131-3 (CEI 65-40).
Si riportano nel seguito le principali caratteristiche dei linguaggi
standard.
Linguaggi grafici
Linguaggi testuali
- V ariabili (M –merker-)
- Temporizzatori (T –timer-)
- Contatori (C –counter-)
Il timer è un contatore di tempo e si incrementa dopo che è trascorso un tempo detto “base tempi”.
Esistono timer a diverse basi tempi (1ms, 10ms,...). Possono esistere diversi tipi di timer. Il timer
più generale, indicato come timer Ton nella nomenclatura Siemens Simatic S7-200, ha un ingresso
di abilitazione IN (se IN=0 il timer rimane fisso a zero) e dispone di una costante di tempo PT
trascorsa la quale l’uscita viene posta a 1. Il timer può disporre di autoritenuta (Tonr): in tal caso se
IN si disattiva prima del tempo PT, il conteggio parziale viene memorizzato e, alla successiva
riattivazione di IN, il conteggio riprende da dove era stato interrotto.
Nell’esempio riportato sotto il timer 32 ha una base tempi di 1ms e pertanto dopo 8ms
dall’attivazione di E0.0 T32 si attiva e rimane attivato fino a quando non si disattiva E0.0. Se invece
E0.0 rimane attivo per meno di 8ms, allora non si ha alcun effetto su T32.
Esempio
L’ingresso CU abilita il conteggio in incremento e quindi per ogni impulso del segnale in ingresso a
CU il contatore si incrementa. Analogamente l’ingresso CD abilita il conteggio in decremento,
tuttavia in caso di CU e CD attivi contemporaneamente non si ha ne’ incremento ne’ decremento.
L’ingresso R azzera il contatore.fronte di salita. Nell’esempio riportato sopra Z48 rimane alto per
tutto il tempo in cui il contatore 48 ha valore 3.