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Dispositivi che rilevano tramite dei sensori quello che accade in una macchina elaborano un comportamento.
Di linguaggi di programmazione ne esistono 5, quello tipico è il LADDER che usa un analogica a contatti e a bobine.
Il filo principale è l’alimentazione di tensione che rappresenta l’ingresso e la bobina invece rappresenta l’uscita perché si pensa che vada ad alimentare delle bobine di
relè per azionare i vari dispositivi.
Caratterizzato da un elemento base che è la CPU, affiancato ad altri moduli di espansione per aumentare il numero di ingressi o di uscite.
solitamente sono alimentati o a 24V in CC o 24Vin CA o anche 220V.
IL SISTEMA DI FUNZIONAMENTO E LA PROGRAMMAZIONE
Usa un sistema bit
Che corrispondono:
● ingressi I
● uscite O
● memoria interni M detti marker, celle di memoria dove andiamo ad inserire delle informazioni
La programmazione avviene tramite un collegamento a PC su cui gira un software per la programmazione,collegato con un cavo di rete; oppure su scheda rimovibile SD
e poi carica il programma sul PLC.
Spesso i PLC sono dotati si interfaccia HMI,un display che viene programmato con lo stesso software presente sul PC.
Il controllore logico programmabile (in sigla PLC) è un sistema elettronico a funzionamento digitale che utilizza una memoria programmabile per l’archiviazione interna di
istruzioni, e per controllare mediante ingressi e uscite sia digitali sia analogici, vari tipi di macchine e processi.
I sensori inviano in ingresso al PLC lo stato della macchina, ovvero l’insieme dei valori delle grandezze da controllare.
È un computer che contiene sia il software che hardware.
● Per hardware s’intende la struttura fisica, cioè i componenti meccaniche, elettriche ed elettroniche
● Per software si indicano la componente logico-operativa, i linguaggi, i programmi
Le fasi di lavorazione sono:
● Lettura del programma
● Interpretazione
● Elaborazione
● Interpolazione dei segnali
Aspetti fondamentali:
● Apparecchiatura statica
● Architettura modulare
● Normativa di riferimento standardizzata
● Riutilizzazione per altre applicazioni
● Il poter consentire modifiche al ciclo di lavorazione
● Costo competitivo
● Capacità di interfacciamento con le altre numerose componenti dell’automazione
LOGICA CABLATA E PROGRAMMABILE
differenza tra logica cablata e programmabile: nella logica cablata bisogna richiedere interventi di modifica al quadro elettrico quando è necessario fare variazioni al ciclo
di lavorazione,invece,
con la logica programmabile le modifiche si effettuano tramite la semplice riscrittura delle istruzioni del programma utente. In altri termini l’intervento sull’hardware è
sostituito dall’intervento sul software, che è meno oneroso in termini sia di costo sia di tempo.
SISTEMA CABLATO SISTEMA PROGRAMMABILE
● La funzionalità del comando è determinata dai collegamenti tra gli ● Le funzioni che deve svolgere L’Unità di governo sono determinate
elementi di commutazione mediante un programma che risulta indipendente dal tipo di sensori e
● Schemi elettrici funzionali attuatori usati
● I dispositivi elettromeccanici sono installati in un apposito quadro ● Si sceglie tra due o tre linguaggi
● La composizione dipende dal particolare comando da realizzare ● Una volta scritto il programma si può trasferire nella memoria del
● Eventuali modifiche richiedono variazioni sia della composizione del controllore per mezzo di una tastiera dedicata o di un PC
quadro sia del suo cablaggio ● il PLC è sempre lo stesso qualunque sia il suo compito
● Il costo di messa in servizio è rilevante essendo frequenti in questa fase ● La logica funzionale può modificarsi altrettanto facilmente di come può
le modifiche scriversi
● A costi ridotti non richiedono modifiche costruttive
VANTAGGI LOGICA PROGRAMMABILE
● Minore ingombro
● Minore tempi di installazione, collaudo e manutenzione
● Elevata flessibile
● Maggiore affidabilità
● Maggiore immunità ai disturbi elettromagnetici
● Semplicità di manutenzione
● Maggiore velocità
● Minor consumo energetico
Per quanto riguarda il costo, la logica cablata è conveniente per sistemi semplici, quella programmabile per sistemi complessi
CLASSIFICAZIONE DEL PLC IN BASE ALLE CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
CLASSIFICAZIONE PLC
due macro categorie
● I PLC compatti:
tutti i componenti sono integrati all’interno di un unico CASE. Essi gestiscono un numero di ingressi/uscite (punti inpu/output I/O) non particolarmente
elevato, possono, grazie a un collegamento con una o più unità di espansione, aumentare il numero di punti I/O. Impiegati in campi anche diversi da
quelli dell’automazione .
● I PLC modulari:
sono composti da una serie di moduli, detti anche slot, indipendenti, acquistabili separatamente, collegabili tra loro tramite bus di
comunicazione interno.
caratteristiche:
● La flessibilità essendo configurabili dall’utente, in base alle necessità del sistema da controllare.
● Sono impiegati per sistemi complessi che necessitano di ulevato numero di punti I/O, oltre nelle funzioni caratteristiche, sono richieste
prestazioni come il rilevamento misure, la regolazione, il controllo assi, il dialogo del PLC con varie periferiche, la comunicazione tra
PLC.
CLASSIFICAZIONE PLC IN BASE A I/O
i PLC possono essere classificati in base al numero dei punti I/O. Nel loro complesso si intendono: ex.”64 I/O” significa che il PLC controlla un massimo di 64 punti, essi
possono essere o ingressi o uscite, con una determinata combinazione come 32 ingressi + 32 uscite o 48 ingressi + 16 uscite ecc….
CLASSIFICAZIONE PLC IN BASE ALL’IMPIEGO
impiego:
● Sequenziale: sono impiegati nella realizzazione degli automatismi che funzionano secondo una logica sequenziale, servono per sostituire i quadri
elettromeccanici
● Multifunzione: nella gestione di impianti complessi che richiedono funzionalità di comunicazione avanzata.
FUNZIONAMENTO DEL PLC
Esso avviene in tre fasi:
● Acquisizione dei dati d’ingresso attraverso dei trsduttori
● Elaborazione dei dati sulla base delle istruzioni del programma utente contenute in memoria
● Invio dei segnali di comando agli attuatori
I segnali di comando derivano dal risultato dell’elaborazione dei dati che sono sia quelli rilevati fisicamente sul campo che quelli prodotti dalla simulazione.
L’interazione tra hardware e software funziona che ogni controllore si comporta come se avesse al suo interno un magazzino di funzioni dal quale, servendosi del
programma utente, preleva in successione quelle necessarie per assicurare il controllo degli attuatori.
Le funzioni disponibili dipendono dal modello del PLC; gli elementi funzionali dei controllori sequenziali si possono distinguere in dispositivi logici (combinatori o
sequenziali) e operatori matematico/logici.
ELEMENTI FUNZIONALI LOGICI
I dispositivi logici combinatori e sequenziali sono quelli che consentono al PLC di operare secondo la logica a relè, sono:
● Relè interni (detti marker) non ritentivi
● Marker ritentivi, detti anche di mantenimento, o relè latch
● Uscite di controllo interne a memoria temporanea
● Uscite di controllo speciali (relè speciali)
● Blocchi funzionali, o funzioni di box; si tratta di contatori, temporizzatori, e registri a scorrimento
● Memorie dati (o registri)
ELEMENTI FUNZIONALI MATEMATICO/LOGICI
● Le comparazioni
● Le operazioni aritmetiche
● Le conversioni di codice numerico
● Le operazioni logiche NOT/AND/OR
In genere anche queste funzioni sono dette “di box”.
INDIRIZZAMENTO DEGLI ELEMENTI FUNZIONALI E DEGLI I/O
prima immagine
ogni PLC possiede degli I/O esterni e di elementi funzionali interni, ciascuno chiamato dal programma per
uno specifico compito. Ognuno di essi deve essere individuato con precisione.
Per questo va assegnato un codice di indirizzo che può essere numerico o alfanumerico. Si ha una
mappatura della memoria relativa agli elementi digitali, essa è divisa in quattro aree con quattro canali di 4
bit. Per identificare si utilizza il numero di canale e il numero di bit:
Nx.y
● N= lettere che individua la zona di memoria
● x= numero che indivua il numero di memoria
● Il punto è l’elemento separatore tra il codice del canale e quello del bit
● y= numero che individua il bit all’interno del canale
Esso ci aiuta a comprendere il funzionamento del PLC; nella seconda immagine è riportata una situazione
relativa a un determinato istante; supponiamo che lo stato dell’uscita C dipenda da quello dell’ingresso A e
del relè interno B. Quando la CPU esegue la scansione, opera nel seguente modo:
1. Legge il valore del bit associato all’ingresso A, di indirizzo I0.3, che è, per esempio, il contatto di
un finecorsa, e lo pone in un apposito registro accomulatore posto sul lato ingresso della ALU
(componente della CPU a cui è demandato il compito di eseguire calcoli matematici);
2. Legge il valore del bit B, che simula il contatto di un relè ausiliario, e lo pone in un secondo
accomulatore;
3. Nello step successivo, quando legge l’istruzione A * B, esegue l’operazione AND tra i bit
contenuti nei due accomulatori e pone il risultato in un terzo accomulatore posto sul lato uscite
della ALU;
4. Al segnale di CLOCK (segnale periodico che consente di sincronizzare il funzionamento di
dispositivi elettronici) il valore presente nell’accomulatore viene copiato nell’area di memoria
riservata alle uscite all’indirizzo U0.0, collegato, per esempio alla bobina di unkelettrovalvola;
contemporaneamente viene aggiornato il contenuto dei bit I0.3 e M0.3
Per conoscere le modalità di indirizzamento del controllore in uso è necessario consultare il suo manuale
utente.
CRITERI DI SCELTA DI UN PLC
COME SI SCEGLIE UN PLC
I criteri da applicare sono di tipo:
● Funzionale
● Tecnologico
● Operativo
● Economico
CRITERI FUNZIONALI
essi riguardano ai compiti del PLC che è in grado di svolgere, capacità e complessivitá:
● Il numero di ingressi e uscite digitali, di ingressi e uscite analogiche
● La capacità della memoria utente e la sua espandibilitá
● I linguaggi di programmazione utilizzabili
● I set di istruzioni disponibili
● La velocità di esecuzione delle elaborazioni
CRITERI TECNOLOGICI
essi consentono di appurare la compatibilità del PLC con il contesto tecnologico d’impiego:
● Tipo di sensori e attuatori
● Tipo di morsettiere disponibili al fine di facilitare il cablaggio e la manutenzione
● Tipo di memorie utilizzate
● Condizioni ambientali,in relazione per esempio alla temperatura, alla presenza di vibrazioni, alla pressione atmosferica, all’umidità, al grado di protezione.
CRITERI ECONOMICI
La valutazione del costo del PLC è caratterizzato da:
1. Prezzo apparecchiatura
2. Costi indiretti delle parti di ricambio
3. Caratteristiche dell’assistenza
4. Del pacchetto software per la programmazione e per il dialogo uomo-macchina
5. Caratteristiche tecniche
6. Tipologia del terminale programmazione che si può utilizzare
CRITERI OPERATIVI
essi riguardano l’insieme delle procedure di programmazione, messa in funzione, conduzione e manutenzione, essi sono:
● Adattabilità
● Espansibilità
● Aggiornabilitá nel tempo
● Prestazioni del terminale di programmazione e le caratteristiche del software che consente il dialogo uomo-macchina
● Qualità della documentazione tecnica messa a disposizione del costruttore
● Reperibilità di pezzi di ricambio e assistenza tecnica post vendita
● Disponibilità del costruttore a fornire servizi di aggiornamento al personale
● Affidabilità del prodotto e del costruttore
● La preparazione tecnica del personale addetto alla programmazione
● Conoscenza specifica del prodotto da parte di chi lo deve programmare
LINGUAGGI DI PROGRAMMAZIONE
un linguaggio di programmazione consiste nellinsieme delle regole che stabiliscono come scrivere le istruzioni necessarie a comunicare al PLC che cosa deve fare.
LINEE GUIDA DELLA NORMA IEC EN 61131-3
Essa fissa gli standard relativi ai linguaggi di programmazione dei controlli programmabili.
Le linee guida della normativa sono rivolte a:
● Spingere gli sviluppatori ad applicare i concetti di programmazione strutturata e di modularitá
● Favorire la portabilità del software
● Facilitare la verifica e il riuso del codice
● Ridurre costi e tempi di sviluppo e di adattamento degli sviluppatori e possibili nuovi sistemi
Il modello concettuale del software costituisce un’applicazione di controllo, che nello standard viene detto POU (program organisation unit) consiste nel l’insieme
organizzato di:
● Funzioni
● Blocchi funzione
● Task e programmi
È indispensabile una standardizzazione dei linguaggi di programmazione. Quella definita dalla norma IEC EN 61131-3 prevede in totale cinque linguaggi suddivisi in due
categorie:
● Grafici
● Letterali
LINGUAGGI GRAFICI
Sono quelli basati sull’impostazione di un codice sorgente di tipo grafico, i linguaggi sono:
● A contatti, individuato con le sigle LD (LADDER Diagram= diagramma a scala) e KOP (tedesco Kontact Plan)
● A blocchi funzionali individuato con le sigle FBD (Functional Block Diagram) o FUP (tedesco Funktionaler Plan)
● A blocchi sequenziali, denominati SFC (Sequential Function Chart); è costituito dalla riproduzione del GRAFCET ( grafico di comando stati-transizioni)
LINGUAGGI LETTERALI
Essi sono quelli basati sull’impostazione di un codice sorgente di tipo alfanumerico mnemonico; i linguaggi sono:
● Booleano, individuato con le sigle IL (Instruction List) o AWL (tedescoAn Weisungs Liste); è costituito da una lista di istruzioni scritte in forma alfanumerica
● Evoluto, individuato con la sigla ST (Structured Text) essendo costituito da un classico listato di tipo informatico; derivando da linguaggi come il Basic, il
Pascal, il Fortran o il C++
FASI DI PROGRAMMAZIONE DEL PLC
I PLC sostituiscono relè, temporizzatori, contatori e altri dispositivi elettromeccanici, simulando non loro circuiti elettronici interni il relativo funzionamento con una logica
programmabile da scriversi di volta in volta in base alle specifiche esigenze del comando automatico da realizzare; per definire la logica e sviluppare il programma utente
si passa attraverso le seguenti fasi:
● Definizione delle specifiche; le specifiche del sistema di comando vanno espresse mediante le stesure dello schema funzionale
● Indirizzamento, detto anche configurazione, consiste nell'associare a ognuno di tali dispositivi un'opportuna locazione di memoria
● Codifica; è la scrittura del programma utente del linguaggio scelto
● Debug; consiste nella eliminazione degli errori di sintassi contenuti nel programma digitato
● Ricaricamento del programma; è il trasferimento nella memoria del PLC
● Test di controllo; si tratta della messa a punto sul campo della funzionalità del sistema comandato dal programma
DEFINIZIONE DELLO SCHEMA FUNZIONALE
Il controllo del sistema d'automazione è per mezzo di uno o più PLC ed è reso possibile solo attraverso lo studio dei due blocchi:
● Di potenza, per stabilire cosa deve essere fatto e in quale ordine
● Di comando, per decidere in che modo e con quale successione logica e temporale intervenire sugli attuatori
A conclusione di questa fase progettuale, occorre procedere alla stesura dello schema funzionale, o schema di comando del sistema.
INDIRIZZAMENTO DEGLI ELEMENTI FUNZIONALI
Il PLC ha la memoria suddivisa in aree. La ripartizione è descritta nel manuale di uso e manutenzione del controllore. Questa organizzazione consente di individuare
ciascun dispositivo, sia fisico sia virtuale, per mezzo di un codice di identificazione generalmente di tipo alfanumerico, dove una o più lettere indicano l'area di memoria e
una o più cifre numeriche individuano i bit, ovvero gli elementi specifici.
CODIFICA
La codifica consiste nel tradurre i simboli della rappresentazione funzionale nel linguaggio di programmazione scelto e nella sua digitalizzazione. Se il comando è
descritto in termini di diagramma a relè occorre procedere alla sua conversione in LD.
IMPLEMENTAZIONE DEL PROGRAMMA
Il programma una volta scritto e verificato deve essere trasferito nella memoria del PLC e testato allo scopo di controllare se le istruzioni consentono un corretto
funzionamento del sistema.
Il successivo test di controllo sul campo si rende sempre necessario poiché è difficile ottenere in ufficio un programma che risponda esattamente alle specifiche.
Funzione Caratteristiche
Funzionamento on-line e off-line I modelli più semplici possono operare solo on-line, cioè connessi al PLC; la capacità di funzionare
off-line consente all'operatore di scrivere e testare i programmi sulla propria scrivania
Simulazione Esse consentono di agire sugli interessi assegnando loro valori desiderati per verificare il comportamento
delle uscite
Esecuzione passo-passo Consiste nell'esecuzione di ogni singola istruzione per volta e pertanto è molto facilitato il controllo di
quanto avviene nell'impianto durante la scansione
Archiviazione e trasporto programmi È particolarmente comodo, dopo averlo testato su una macchina, trasportarlo sulle altre. Allo scopo sono
utilizzabili le periferiche per l'archiviazione e il richiamo delle informazioni quali:
● Lettore/scrittore di EPROM
● Lettore/scrittore di Memory card
● Masterizzatore CD