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Automazione negli
negli impianti
impianti
industriali
industriali
Bruna Di Silvio
E-mail: bruna.di.silvio@uniroma2.it
Caratteristiche del mercato odierno
• Facoltà dell’impianto di essere utilizzato per ottener prodotti differenti tra loro
senza dover sostener costi di trasformazione, incompatibili con la situazione
economica e concorrenziale dell’impresa
• Elaboratori con livelli di memoria, affidabilità elevatissimi con una gamma dimensionale
vastissima permettono il controllo dei parametri critici per la sicurezza e la conduzione
ottimale dei processi produttivi.
• Gli elaboratori permettono quindi il controllo del processo industriale e di raccogliere dati,
elaborarli e dedurre le azioni necessarie e comandare l’avvio di tali azioni
AUTOMAZIONE
PROCESSO PRODUTTIVO
• Flusso di materiali in lavorazione
• Flusso di informazioni dal processo al sistema di controllo
FABBRICA AUTOMATICA
• Automazione del flusso di materiali e delle attività di produzione
• Automazione del controllo di processo
AUTOMAZIONE PRODUZIONE
FORME DI AUTOMAZIONE
• AUTOMAZIONE DI CONTROLLO
• AUTOMAZIONE RIGIDA
• AUTOMAZIONE FLESSIBILE
AUTOMAZIONE PRODUZIONE
Automazione di controllo
VANTAGGI COMPETITIVI
• Qualità
• Affidabilità alta
• Elasticità bassa
• Versatilità bassa
AUTOMAZIONE PRODUZIONE
Automazione rigida
VANTAGGI COMPETITIVI
• Qualità altissima
• Affidabilità altissima
• Costi unitari i più bassi
• Elasticità, versatilità, adattabilità e convertibiltà le più basse
AUTOMAZIONE PRODUZIONE
Automazione flessibile
VANTAGGI COMPETITIVI
• Qualità alta
• Affidabilità alta
• Costi unitari bassi
• Elasticità, versatilità, adattabilità e convertibilità
SUPPORTI DI AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE DI CONTROLLO
• Computer, sensori, misuratori
AUTOMAZIONE RIGIDA
• Macchine CNC
• Robot multifunzione
• Linee transfer rigide
• Meccanizzazione
• Automazione di flussi
AUTOMAZIONE FLESSIBILE
• CNC
• Robot multifunzione
• Robot monofunzione
• Automazione delle operazioni
MACCHINA NC
Caratteristiche:
• Grande precisione
• Specializzazione
• Grande velocità
• Bassi costi unitari
• Programma immutabile
• Ripetitività
• Stesse delle NC
• Robot utilizzati adesso sono in realtà dei compute muniti di servomeccanismi; esistono
moltissime tipologie di Robot differenti sviluppate per assolvere i compiti più disparati.
Ormai è larghissimo l'impiego dei robot nell’industria metalmeccanica e non solo
• Si possono catalogare i robot in due macro categorie:
– "autonomi"
– "non autonomi".
• I robot "non autonomi" sono i classici robot utilizzati per adempiere a specifici compiti
che riescono ad assolvere in maniera più efficace dell'uomo; alcuni casi sono i robot
utilizzati nelle fabbriche con l'enorme vantaggio di poter ottenere una produzione più
precisa, veloce ed a costi ridotti;
• I robot autonomi sono invece caraterizzati dal fatto che operano in totale autonomia ed
indipendenza dall'intervento umano e sono in grado di prendere decisioni anche a
fronte di eventi inaspettati.
ROBOT MONOFUNZIONE
Caratteristiche:
• Eseguono manipolazione ripetitive in base a programmi ripetitivi e immutabili.
• Per cambiare la sequenza di movimento è necessario cambiare il
programma.
ROBOT MULTIFUNZIONE
• Macchine complesse che abbinano movimentazione e lavorazioni.
• Dotate di automatismi in grado di spostare i pezzi e di eseguire tramite più teste di
lavorazione, numerose operazioni programmate.
La parti principali che costituiscono un robot sono:
• Il corpo: è il basamento della macchina e contiene solitamente le movimentazioni
principali;
• Il braccio: si compone normalmente di più elementi rigidi collegati fra loro mediante
cerniere manicotti controllati dall’elettronica di governo
• La mano (gripper o end effector): può essere una pinza o un attrezzo (pinza di
saldatura, pistole per verniciatura, avvitatori)
Robot pallettizzatore di fardelli di lattine
Robot per transfer
Pressofusione
Pressofusione
Isole saldatura
Fonderia
pentole
Particolari auto
Manipolazione lamiera
Pannelli per
refrigerazione
profilati
LINEE TRANSFER RIGIDE
Caratteristiche:
• eseguono manipolazioni ripetitive in base a programmi ripetitivi e
immutabili.
• per cambiare la sequenza dei movimenti è necessario cambiare
programma.
Linea automatica confezionamento profumi
Linea pallettizzazione e inscatolamento bobine
Linea transfer movimentazione delle sorprese e dei gusci di
cioccolata
FMS
Flexible manufacturing systems
Caratteristiche:
• Precisione, rapidità, bassi costi unitari
• Versatilità, adattabilità, convertibilità
100
MACCHINE A
CONTROLLO
NUMERICO
INDIPENDENTI
50
CELLE DI
LAVORAZIONE
10
SISTEMI FLESSIBILI NON IN LINEA
5
LINEE TRANSFER FLESSIBILI
2
LINEE TRANSFER RIGIDE
funzioni di
Flexible pianificazione &
manufacturing controllo
(FMS/FMC/...) produzione
funzioni di
produzione
CIM
TECNOLOGIE TECNOLOGIE TECNOLOGIE
ORGANIZZATIVE INFORMATICHE DI PRODUZIONE
LIVELLI
Software Hardware
Master Production Scheduling
Principi contabili e valorizzazione
dei costi
Business Information System
1 Gestione finanziaria (Bis) Mainframe
AZIENDA Controllo di gestione Decision support Minicomputer
Standard di progettazione system (Dss) Rete fisica/interfacce
Simulazioni
Programmazione e Cad
2 controllo di gestione Capp
STABILIMENTO Gestione materiali Cae Minicomputer Sistemi di trasporto
macchine e risorse Cam Rete fisica/interfacce materiali
Controllo di gestione della Sip (Siq, Mrp Jrt)
produzione Lan
• Carrelli elevatori
• Sistemi rigidi di trasporto
• Impianti di trasporto multifase
Carrelli elevatori
• Transpallet: carrelli a ruote piccole per piccoli sollevamenti che sollevano il carico
solamente per poterlo trasportare
CARRELLO
ACCATASTATORE TRANSPALLET
Sistemi rigidi di trasporto
Nastri trasportatori
– Tela e gomma
– Fibre naturali e sintetiche
– Acciaio
– Rete metallica
NASTRI TRASPORTATORI DI TELA E GOMMA
• Struttura di tela e gomma a forma di nastro chiuso ed anello con giunzione vulcanizzata e
metallica utilizzata per il trasporto di materiali vari (UNI 8721-84)
• Nucleo tele: nucleo per sopportare lo sforzo di trazione conseguente al trasporto
• Copertura: per protegger il nucleo dall’azione chimica e meccanica del materiale
• Il numero e le caratteristiche dinamometriche delle tele costituenti il nucleo, la qualità e e lo
spessore delle coperture di gomma sono scelti in base alle sollecitazione del nastro e al materiale
trasportato
• Sono adatti per il trasporto di materiale alla rinfusa
NASTRI TRASPORTATORI IN ACCIAIO
E RETE METALLICA
• I nastri in acciaio sono adatti per temperature superiori a 100 – 120° C e per il trasporto
di materiali abrasivi
• Sono costituiti in acciaio inossidabile e carbonio e presentano un elevato carico di
rottura e allungamenti trascurabili
• Si prestano alla movimentazione in essiccatoi e raffreddatori poiché consentono il
passaggio di aria e realizzano un’efficace trasmissione termo-convettiva
NASTRI PIANI E A CONCA
• Sono PIANI i nastri destinati a trasportare colli singoli o materiali alla rinfusa in
piccole quantità
• Sono CONCAVI i nastri destinati a portare elevate quantità di materiali alla rinfusa
(angolo di inclinazione 20°)
Parametri principali
– Lunghezza del nastro
– Larghezza del nastro
– Inclinazione del nastro
– Velocità (fino a 1 m/s per nastri piani e fino a 2-3 m/s per nastri a conca)
– Diametro pulegge, rulli, cuscinetti
Sistemi rigidi di trasporto
ELEVATORE
TRASPORTATORE A TAZZE
A RULLO
TRASPORTATORE
A NASTRO
Automatic guided vehicles (AGV)
Si compongono di:
1. Carrelli a guida automatica
2. Impianto che provvede a guidare i carrelli
lungo tragitti
3. Impianto per la trasmissione di informazioni
4. Sistema di gestione per la programmazione e
ottimizzazione missioni e controllo del traffico
Carrelli a guida automatica (AGV)
• Guida fissa
– Guida induttiva – magnetica
– Guida ottica
• Guida ottica a luce riflessa
• Guida ottica mediante telecamera
• Guida ottica mediante laser
• Guida libera
Trasmissione dei comandi e delle informazioni
(AGV)
• Tastiera alfanumerica che trasmette messaggi codificati al microprocessore di
bordo che attivano programmi memorizzati comprendenti il percorso da seguire, le
destinazioni da raggiungere, le operazioni di carico e scarico da eseguire Via
induttiva
• Via induttiva attraverso apposito cavo posto sotto il piano di calpestio e percorso
da corrente alternata.
• Raggi infrarossi che mettono in contatto i sensori collegati al calcolatore dedicato
ed i carrelli mediante impulsi ottici nella gamma dell’infrarosso
• Onde radio: il carrello e la centrale di controllo comunicano continuamente
attraverso onde radio nella gamma UHF.
Gestione dell’impianto (AGV)
La gestione dell’impianto è affidata ad un calcolatore dedicato che:
• riceve le richieste di trasporto provenienti dalle aree produttive e dai magazzini interoperativi,
attraverso segnali analogici o digitali di fotocellule, pulsanti, interfacce di posti di lavoro o di
magazzini ecc.;
• memorizza ed assegna ai carrelli le missioni da compiere;
• segue direttamente lo svolgimento delle missioni da parte dei carrelli.
Punti di debolezza
– Elevati investimenti;
– Elevati costi di gestione;
– Velocità necessariamente limitata;
– Criticità legate all’affidabilità (il guasto di un carrello può provocare problemi all’intero
sistema di movimentazione AGV);
– Fragilità del sistema.
SISTEMI DI TRASPORTO AEREI CON
CARRELLI AUTOMOTORI (AEM)
• Negli impianti tradizionali le missioni dei carrelli possono essere comandate dalle
stazioni di partenza o da quelle di arrivo oppure da un calcolatore di processo
• Negli impianti più complessi si installano due o più calcolatori per la gestione delle
missioni e dei percorsi dei carrelli, questi calcolatori sono eventualmente sottesi ad un
supervisore interfacciato con un calcolatore dedicato
• In tutti i casi, l’intero circuito dell’AEM è suddiviso in tratti collegati direttamente con il
calcolatore dedicato (e livello superiore). E’ così possibile:
– Gestire le missioni dei carrelli (tipo di materiale da trasportare, destinazione secondo il
percorso ottimale, cambi di velocità, arresti, ecc.)
– Aggiornare ed eventualmente visualizzare la situazione dell’impianto (materiali
movimentati, avarie ai vari livelli, fermate od emergenza, ecc.)
Dispositivi automatici (AEM)
operatrici, magazzini.
Vantaggi:
• Possibilità di sviluppare il magazzino ad altezze maggiori di quelle raggiungibili impiegando
altri mezzi di movimentazione, con conseguente risparmio di aree
• Rapidità di movimentazione dei materiali immagazzinati
• Facilità di attuazione dei criteri FIFO e LIFO e di automatizzazione della gestione del
magazzino.
AUTOMAZIONE
VANTAGGI
• Eliminazione mansioni che richiedono sforzo fisico
• Efficienza nel controllo di qualità
• Miglioramento procedure di programmazione e controllo della produzione
• Rapidità nell’introduzione di nuovi prodotti
• Incremento della flessibilità produttiva ai volumi ed al mix
• Riduzione dei tempi di consegna (time-to-market)
• Miglioramento della qualità
• Riduzione dei costi
• Miglioramento del servizio al cliente
• Sopravvivenza dell’impresa in un ambiente altamente competitivo
BARRIERE ALL’AUTOMAZIONE
• Barriere finanziarie: costi acquisizione strumenti e costi formazione risorse specializzate
• Barriere conoscitive
• Barriere di tipo innovativo – organizzativo
• Rischio obsolescenza
• Elevata scala di produzione per saturare la capacità produttiva delle macchine
Rischio meccanico
I rischi di tipo meccanico cui ci si riferisce sono riconducibili ad alcune situazioni tipo quali:
Rischio : Infortuni dovuti a cattura da parte di cilindri accoppiati che possono afferrare e trascinare mani o
altre parti – infortuni dovuti all’unità di cucitura
Danni attesi:
A – Urti e/o perforazione da parte della macchina per cucire in movimento continuo
B – Cattura da parte di rulli accoppiati
C – Caduta dall’alto per la presenza di postazioni di lavoro su passerelle
INTERVENTI
D – Cattura da parte di organi di trasmissione quali cinghie e catene • Prevedere per le macchine mobili
dispositivi di sicurezza o recinzioni.
Devono parimenti essere previsti
dispositivi di sicurezza o chiusure
di protezione per i dispositivi in
movimentazione o gli elementi
operativi allo scopo di impedire
l’accesso alle zone pericolose.
• Oppure impedire l’accesso di
persone con protezioni secondarie
quali pedane sensibili o fotocellule
che circondano la zona di
operazione.
Rischio meccanico
CICLO PRODUTTIVO STAMPERIA TESSUTI
Fase: Cucitura testate: impianti in automatico che hanno lo scopo di creare grandi rotoli per le
successive lavorazioni di continuo. E’ un impianto utilizzato solo per grandi metrature in lavorazione. Nel
caso specifico, “l’apparecchiatura automatica” è costituita dalla presenza dell’unità di cucitura (macchina
da cucire) che si muove automaticamente seguendo un percorso longitudinale.
Rischio : Infortuni dovuti a cattura da parte di cilindri accoppiati che possono afferrare e trascinare mani o
altre parti.
Danni attesi:
A – Urti e/o perforazione da parte della macchina per cucire in movimento continuo
B – Cattura da parte di rulli accoppiati
C – Caduta dall’alto per la presenza di postazioni di lavoro su passerelle
D – Cattura da parte di organi di trasmissione quali cinghie e catene
INTERVENTI
• Installare ripari fissi o mobili interbloccati.
• Prevedere un distanziamento fra cilindri controrotanti e/o fra
cilindri e parti fisse compreso fra 120 – 150 mm o maggiore di
500 mm, o dispositivi di protezione fotoelettrici (“fotocellule”)
che coprano l’intera larghezza del punto di trascinamento, o
dispositivi di tipo sensibile (ad esempio “fune a strappo”) che
coprano l’intera larghezza del punto di trascinamento.
Rischio meccanico
CICLO PRODUTTIVO STAMPERIA TESSUTI
Fase: Centrifughe: eliminare l’eccesso di acqua di lavaggio dai tessuti proveniente dagli impianti di
tintura. (Norma tecnica UNI EN n° 12547 del 30/06/2001 - Centrifughe - Requisiti comuni di sicurezza)
Rischio : Possibilità di urto, schiacciamento, cesoiamento, cattura degli arti superiori da parte del cestello
in rotazione all’interno della macchina in seguito all’apertura del coperchio di accesso durante il
funzionamento.
Danni attesi: Lesioni arti superiori/inferiori da trascinamento e torsione anche con esito mortale
INTERVENTI
Installare:
• Impiego solo di sistemi di blocco non
agevolmente rimovibili dall’operatore
della macchina, quali: viti, bulloni
Fase: Calandratura del tessuto: passaggio su due o più cilindri riscaldati e che ruotano alla stessa
velocità o a velocità differenti, serve a conseguire diversi effetti. Normalmente è effettuata per
ammorbidire il tessuto, o per avere un effetto lucido o semi-lucido permanente.
Rischio : Presenza di rulli girevoli contro rotanti a coppie / blocchi e adiacenti a elementi fissi collocati sia
nella zona di ingresso sia in quella di uscita con possibilità di impigliamento e cattura.
INTERVENTI
Installare:
• Ripari fissi o mobili interbloccati
• Dispositivi di protezione fotoelettrici (“fotocellule”)
che coprano l’intera larghezza del punto di
trascinamento
• Dispositivi di tipo sensibile (ad esempio “fune a
strappo”) che coprano l’intera larghezza del punto
di trascinamento.
Rischio meccanico
CICLO PRODUTTIVO STAMPERIA TESSUTI
B – Contatti con organi di trasmissione.
INTERVENTI
INTERVENTI
Obiettivo:
• creare le condizioni necessarie affinché le industrie che
operano nell’ambito dell’Unione Europea possano
realizzare prodotti rispondenti ai medesimi requisiti di
sicurezza per le persone e l’ambiente;
• riavvicinare ed uniformare le attuali disposizioni
nazionali in materia di sicurezza;
• a libera circolazione delle macchine senza abbassare i
livelli di protezione esistenti.
Direttiva macchine
I principali requisiti sono nel seguito elencati.
Il costruttore deve:
• svolgere un'accurata Analisi dei Rischi effettivamente presenti sulla macchina e
identificare i requisiti essenziali ad essa applicabili;
• applicare il principio di integrazione della sicurezza: eliminare i rischi al momento
della progettazione, di installare i dispositivi di sicurezza necessari e di dare esplicita
indicazione dei rischi residui non eliminabili;
• allegare alla macchina il Manuale di Istruzione per l'uso e la manutenzione
(ALLEGATO I);
• costituire il Fascicolo Tecnico della costruzione, che documenta che tutti i requisiti
essenziali applicabili sono soddisfatti (ALLEGATO V);
• se la macchina rientra tra quelle elencate nell'Allegato IV, sottoporre la macchina
all'esame da parte di un Organismo Notificato;
• allegare alla macchina la dichiarazione di pertinenza (CE di conformità o del
fabbricante) secondo le indicazioni dell'ALLEGATO II;
• se tutti i requisiti applicabili sono soddisfatti, apporre la marcatura CE sulla macchina
(Allegato III e dalla Direttiva 93/68/CEE).
Scelta livello di automazione
• Un criterio per la scelta del livello di automazione ottimale per un sistema produttivo,
che ci si riferisca ad esempio ad una linea o ad una singola stazione di lavoro, può
basarsi sulla massimizzazione dell’utile conseguente.
• Considerando di operare scelte e confronti a parità di volumi produttivi realizzati, tale
criterio può riformularsi in termini di minimizzazione del costo totale per la produzione
di quanto richiesto al sistema produttivo.
• Allo scopo quindi di poter confrontare soluzioni che prevedano un differente livello di
automazione è possibile trascurare i costi di produzione non direttamente dipendenti in
maniera sostanziale da livello di automazione stesso.
• In questa analisi, con riferimento ad una stazione di lavoro generica destinata alla
realizzazione di un volume produttivo di N pezzi (relativi ad esempio ad una grossa
commessa o alla stima della domanda futura) per mezzo di una componente di lavoro
umana, una componente di lavoro realizzata da macchinari automatici flessibili ed una
componente di lavoro realizzata da componenti automatici rigidi, assumeremo di poter
esprimere il costo di produzione come la somma dei costi totali relativi alle tre
componenti:
Scelta livello di automazione
• Per quanto riguarda la componente manuale, dato il costo
orario della manodopera cm e il tempo ciclo relativo alla
componente manuale della lavorazione necessaria per la
realizzazione del pezzo tCM, il costo della manodopera
totale per la realizzazione degli N pezzi è dato da:
Scelta livello di automazione
• Per quanto riguarda la componente automatizzata rigida,
il costo totale da attribuire alla realizzazione degli N pezzi,
non potendo i macchinari essere riutilizzati in seguito per
lavorazione di nuovi prodotti, è dato dall’intero importo IR
dell’investimento effettuato in macchinari automatici non
convertibili:
Scelta livello di automazione
• Per quanto riguarda la componente automatizzata flessibile, il costo totale da
attribuire alla realizzazione degli N pezzi, potendo i macchinari essere
riutilizzati in seguito per lavorazione di nuovi prodotti, è dato dalla quota
dell’investimento IF effettuato in macchinari automatici convertibili attribuibile
alla produzione di N pezzi. Tale quota può essere determinata come la
frazione della vita utile VF 1 dei macchinari flessibili dedicata alla produzione
degli N pezzi.
• Considerando che il tempo dedicato alla produzione degli N pezzi può essere
ottenuto moltiplicando tale numero per il tempo ciclo tCA della componente
della lavorazione effettuata dai macchinari flessibili si ha:
Scelta livello di automazione
• Pertanto, il costo totale di produzione degli N pezzi
considerati, che tiene conto di tutte le componenti
considerate è:
Esercizio
• Un’azienda ha intenzione di avviare la produzione di un nuovo prodotto per un totale
previsto di prodotti da realizzare pari a 50.000 unità.
• L’azienda intende realizzare direttamente l’assemblaggio finale dei componenti, affidando
ai suoi fornitori la produzione degli stessi. Per effettuare l’operazione di assemblaggio è
possibile scegliere tra due strutture produttive alternative in grado di realizzare il volume
produttivo richiesto:
– assemblaggio manuale : l’operazione è completamente manuale, richiede un tempo ciclo effettivo
pari a 100 min/u ed è affidata ad operatori a basso grado di specializzazione dal costo di 15 €/h;
– assemblaggio automatizzato: l’operazione è affidata ad una linea completamente automatizzata e
richiede un tempo ciclo pari a 30 min/u. La linea richiede manodopera specializzata, dal costo di 30
€/h, esclusivamente per le funzioni di presidio e controllo per un tempo complessivo di 5 min/u. La
linea è costituita da macchinari che possono eventualmente essere convertiti alla realizzazione di
altri prodotti aziendali, per un valore totale di 1,5 mln€. Su tali macchinari sono montati una serie di
componenti dedicati, per un valore totale di 0,5 mln€, che non possono essere convertiti in maniera
economicamente conveniente. La linea (compresi tutti i suoi componenti) è caratterizzata da una
vita utile di 50.000 ore di lavoro. Assumendo gli altri costi di produzione non direttamente dipendenti
in maniera sostanziale da livello di automazione stesso, si individui la struttura produttiva
economicamente ottimale per l’azienda.
Esercizio
• Processo di produzione carta : fasi 1) di lavorazione
5
Esercizio 6
Caratteristiche di produzione: 8
- 5 tipologie di prodotti
- alti volumi produttivi
9
10
Si richiede di caratterizzare ciascuna fase
in termini di 11
• Macchinari: caratteristiche di automazione
• Macchinari: caratteristiche prestazionali/tecniche
• Macchinari: caratteristiche di sicurezza 12
• Macchinari: attività dell’eventuale operatore
a bordo macchina
13