Sei sulla pagina 1di 49

A - AMPERE Unità di misura della corrente elettrica.

A - AMPLIFIER Modulo destinato ad amplificare un segnale


applicato al suo ingresso, secondo un coefficiente controllabile,
detto fattore di guadagno (v. GAIN).
ABORT Questo termine indica una procedura di interruzione, nel
corso di una specifica operazione.
AC - ALTERNATING CURRENT Corrente alternata.
ADC - ANALOG TO DIGITAL CONVERTER Convertitore di
codice, da analogico a digitale.
ADDITIVE SYNTHESIS Processo di sintesi di una forma d'onda,
mediante l'interazione di componenti sinusoidali in opportuno
rapporto di frequenza e ampiezza (v. WAVEFORM).
ADSR - ATTACK, DECAY, SUSTAIN, RELEASE Termini relativi
alle quattro fasi che caratterizzano lo svolgimento d'un tipico
segnale d'inviluppo (v. EG).
ALGORYTHM Algoritmo, modello matematico, o flusso logico di
operazioni.
ALLOCATION Modalità di assegnazione di voci alla tastiera (Il
termine può avere altri riferimenti).
AMT - AMOUNT Ammontare, quantità, intensità dei segnale
applicato come controllo di un circuito.
ANALOG (Analogico) Caratterizzato dalla variabilità dei valori,
secondo una scala continua (ossia per gradini infinitesimali, non
ponderabili).
ANALOG DELAY Macchina, o sistema di elaborazione dei segnale
audio, utilizzante processi elettrici (o elettromeccanici) di ritardo
temporale dei segnale, tradotto analogicamente (v. ANALOG).
Grazie a tali processi è possibile anche simulare fenomeni più o
meno complessi di riflessione ambientale del suono. quali, ad
esempio, l'eco, nelle sue varie manifestazioni. Simulabili sono
anche alcuni fenomeni dipendenti dalla propagazione sonora,
come, ad esempio l'effetto Doppler.
APERIODIC SIGNAL Segnale aleatorio, a decorso
imponderabile. Quando la casualità dinamica si svolge nell'ambito
auditivo, l'effetto è classificabile come rumore (v. AZUR NOISE,
PINK NOISE, WHITE NOISE).
AR - ATTACK, RELEASE Segnale di inviluppo di cui sono
controllabili solo le fasi A-R, in quanto il Sustain è fisso aI livello
massimo (v. ADSR ed EG).
AS - AUDIO SIGNAL Segnale audio, ossia di frequenza
compresa fra 16 Hz e 20 KHz.
ASSIGN - ASSIGNEMENT Assegnazione di segnali o funzioni a
determinati circuiti.
ATTEN - ATTENUATOR Dispositivo per ridurre il livello di un
segnale, secondo una scala lineare/esponenziale/logaritmica.
AUTOTUNING e AUTOTESTING Procedura di autoaccordatura e
messa a punto funzionale di uno strumento computerizzato.
L'operazione si avvia automaticamente all'atto della accensione,
oppure mediante apposito comando. La procedura richiede pochi
secondi e, unitamente ad eventuali anomalie, viene
comunemente segnalata dai LEDs dei pannello.
AZUR NOISE Termine per indicare un soffio chiaro e tenue,
risultante da un segnale WHITE NOISE (v.) trattato in un filtro
passa-alti (v. HPF).

BANK Selettore di un gruppo di locazioni di memoria.


BAR CODE Sistema grafico di codifica digitale, tramite barre di
diversa larghezza stampate con inchiostri speciali, anche
magnetici. La trascrizione, per riacquisire e utilizzare le
informazioni codificate, richiede un lettore ottico od un sensore
magnetico (magnetic sensor).
BEAT Battuta, scansione ritmica, In un altro senso il termine
indica il battimento, ossia quel noto fenomeno di interferenza fra
due o più onde sonore, avvertibile come periodico
rinforzo/attenuazione di intensità.
BEND Flessione transitoria, ascendente o discendente, dei livello
di una tensione continua, Impiegata nel controllo di vari
parametri dei segnale audio, quale tipico intervento in live. Il
controllo è praticabile per mezzo di svariati congegni: rotativi, a
leva, a cloche e perfino a fiato (v. pure BREATH CONTROL,
JOYSTICK, PRESSURE CONTROL, RIBBON).
BIT Il termine risulta dalla contrazione di Binary Digit. Singolo
dato del codice binario, che ammette due soli tipi di cifra 0 e I.
Nella codifica elettronica di dati, la logica binaria si traduce nella
organizzazione di segnali, distinti secondo due livelli ostati
(on/off). Entità multiple dei bit sono: digit, byte, Kilo bytes,
Megabytes. Questi multipli corrispondonoai fattori, 4, 8, 1024,
1024 2 (ossia 2 ,23, 210, 220).
BLEND Miscela. Il termine e spesso riferito ad un ingresso
comune a due o più canali di elaborazione od amplificazione dei
segnale.
BOARD Termine poco usuale, che indica la disposizione a coppie,
dei canali dì un synth polifonico. Ne risulta dimezzato il numero di
voci disponibili, in favore della flessibilità timbrica. (v. CHANNEL,
VOICE).
BPF - BAND PASS FILTER Filtro che opera selettivamente,
entro un ambito dello spettro audio. La banda passante, più o
meno ampia, e incentrata su una frequenza mediana, detta
centrobanda, di massima intensità.
BRASS Ottoni. Registro tendente a riprodurre il timbro di corni,
tromboni, ecc ...
BREATH CONTROL Controllo in tensione, esercitatile mediante
dispositivo a fiato.
BRF - BAND REJECT FILTER Filtro che opera respingendo una
determinata banda di frequenze.
BUS Accesso secondario, lungo una linea, idoneo all'immissione o
deriva di segnali. La presenza di bus in e bus out è tipica nei
sequencers e nei mixers.

CANCEL Dispositivo on/off, di una specifica sezione di registri


presettabili. Oppure condizione off di un commutatore di registri.
CASSETTE INTERFACE Circuitazione dotata di OUTPUT/INPUT
per l'emissione/acquisizione di segnali in codice digitale, relativi a
programmi e sequenze. li processo consente una illimitata
espansione di memoria, su idoneo supporto magnetico (bobinette
da 1/8", comunemente), risultando veloce ed economico, per
merito dell'alta densità delle informazioni digitali (v. SAVE,
LOAD).
CATALOG Catalogo, lista di brani, funzioni, dati, dispositivi,
figurazioni ritmiche, comandi, parametri, caratteri timbrici, ecc...
Un catalogo consiste quindi in una tabella, atta a favorire la
rapida rassegna e comparazione dei contenuti, tanto a scopo
informativo che per la valutazione delle opzioni ammesse.
CHANNEL Linea di circuiti, che costituisce l'itinerario dei segnale
in ingresso. Il termine e anche usato, talvolta, per indicare la
singola struttura modulare che sintetizza una VOCE (v.).
CHECK Procedura o dispositivo di verifica funzionale (es.:
controllo dello stato di carica d'una batteria),
CHORUS Modulo di elaborazione finale che, mediante linee di
ritardo in parallelo, conferisce al segnale audio un carattere di
animazione corale.
CLAMPING Livello limite di una tensione, ammesso da un
determinato circuito, senza che ne derivi saturazione o altri effetti
critici.
CLEAR Procedura o dispositivo di cancellazione globale di dati
memorizzati.
CLICK Segnale di scansione metronomica, proporzionale alla
frequenza di CLOCK (v.).
CLK - CLOCK Generatore di impulsi, utilizzato per la
temporizzazione o il sincronismo di eventi elettrici.
COMPOSER Così è detta, genericamente, una macchina adibita
alla codifica e organizzazione strutturale di sequenze di eventi
elettroacustici (v. SEQ). E’ molto importante che una macchina di
questo tipo risulti pratica e flessibile nella gestione e nel
monitoraggio di dati e funzioni, talvolta complesse.
COMPUTER INTERFACE Circuitazione per lo scambio di
informazioni digitali fra sistemi computerizzati.
CONTOUR Profilo dinamico (v. anche ENV).
CPU - CENTRAL PROCESSING UNIT Unità centrale di
elaborazione dati di un computer o sistema computerizzato.
CRACKLING Distorsione di quantizzazione, propria dei
campionamento digitale di segnali analogici. Se associata a suoni
gravi, è udibile come ronzio. (v. QUANTIZED).
CROSS MODULATION Termine adottato talvolta per indicare la
modulazione di frequenza di un oscillatore prodotta da un
secondo oscillatore, e ambedue operanti in audio range. Ne
consegue un segnale ricco di armoniche spurie.
CURRENT PROGRAM Programma corrente, richiamato
dall'operatore. Non s'i tratta però dei programma autentico, bensì
di una copia di esso che si effettua automaticamente in una sede
di memoria detta transitoria, fantasma, o anche save buffer. Sul
doppione è possibile effettuare modifiche senza alterare
l'originale. Una copia del current program, a sua volta, può
essere allocata in memoria stabile: questo ping-pong consente
spostamenti. repliche e rielaborazioni di programmi (v. EDIT).
CUT OFF FREQUENCY Frequenza di taglio (Fc) che delimita la
banda passante di un filtro. Il termine è improprio poiché il taglio
non è mai drastico, bensì sfumato (v. SLOPE). Se il filtro è un BPF
o un BRF, allora la frequenza in questione si identifica con quella
di centrobanda.
CV - CONTROL VOLTAGE Tensione di controllo di specifici
parametri, relativi ai circuiti di applicazione (v. KBD, VCA, VCF,
VCO).

DAC Convertitore di codice da digitale ad analogico.


DATA Dato, singola informazione codificabile.
DC DIRECT CURRENT Corrente continua.
DCB - DIGITAL COMMUNICATION BUS Sistema di
interfacciamento adottato dalla ROLAND, prima della recente
affermazione dei MIDI, per correlare alcuni suoi modelli di synth e
sequencers. Per rimediare alle conseguenze di questo repentino
mutamento di codice, la stessa Roland produce un convertitore
DC13-MIDI (v. anche INTERFACE, MIDI).
DECIBEL Sottomultiplo decimale dei BEL, convenzionalmente
adottato per esprimere, in scala logaritmica, Il rapporto fra due
valori. E nota, ad esempio, la graduazione in decibel (dB) degli
indicatori di livello di segnale, rispetto ad un valore d'i riferimento
0. Una scala in dB, è idonea a rappresentare le escursioni
quantitative delle più svariate grandezze, quali: pressione,
tensione, ecc...
DELAY Ritardo (mediante un dispositivo) dell'innesco di segnali
d'inviluppo o muclulazioni di vario tipo. li ritardo, solitamente
graduabile, è riferito all'istante d'attacco d'un tasto, o comando
equivalente (v. TRIG).
DEPTH Ampiezza, profondità d'effetto d'un segnale di controllo,
regolabile mediante un attenuatore (v. ATTEN).
DEFAULT Condizione automatica per cui alcuni parametri
assumono determinati valori di riferimento, finché non vengano
deliberatamente modificati. L'assetto operativo iniziale d'un synth
digitale, ad esempio, evidenzia tale condizione preselettíva,
comprendente anche l'accordatura convenzionale (LA = 440 Hz).
DIGITAL Sistema logico che adotta un codice di stati discreti per
tradurre valori in scala continua (v. anche ANALOG),Il codice più
usato è di tipo binario, secondo il quale ciascuna cifra d'uno
schema convenzionale può essere confermata o negata, a
seconda che venga tradotta con 1 oppure 0 (v. BiT). La somma
delle cifre confermate risale ai valore proposto. L'organizzazione
di dati secondo la logica digitale, è Idonea a tradurre le
informazioni più complesse.
DIGITAL DELAY Macchina che attua processi di ritardo dei
segnale audio, mediante tecniche digitali (v. DIGITAL). Tali
processi, semplici o anche assai complessi, tendono a simulare un
' ampia gamma di fenomeni di propagazione e riflessione del
suono (echi, riverberazioni, effetto Doppler, ecc ... ).
DIGITAL RECORDER Registratore di eventi acustici od
elettroacustici, che utilizza il sistema di codifica digitale (v.
DIGITAL). La risoluzione acustica dei dati registrati può essere
affidata, in fase di playback, ad una sezione interna od esterna di
conversione DAC (V. ADC, ANALOG, DAC, DIGITAL). Nella
maggior parte dei casi, però, i dati registrati non traducono
segnali audio, bensì segnali di controllo (emessi da una tastiera,
ad esempio), destinati poi, in playback, a pilotare i moduli d'un
sintetizzatore (v. PLAYBACK).
DIRECT SYNTHESIS Sintesi di un segnale, ottenuta
computerizzando una sequenza di valori impulsivi che
scandiscono il profilo dinamico dei segnale stesso.
DISABLE (v. ENABLE/DISABLE)
DISKETTE (v. FLOPPY-DISK)
DOUBLE Accoppiamento di VOCI, comandate dal medesimo tasto
e programmate indipendentemente.
DRAWBAR Tirante che aziona un dispositivo d'attenuazione del
segnale, controllandone perciò il guadagno negativo (v. GAIN).
Sets di drawbars sono specialmente impiegati In vari tipi
d'organo elettronico (o elettromeccanico) per miscelare segnali
sinusoldali di frequenza proporzionale, applicando così un sistema
di controllo timbrico (v. ADDITIVE SYNTHESIS).
DRIFT Slittamento più o meno sensibile del valore d'un
parametro del segnale, dovuto all'instabilità funzionale di
componenti elettrici, anche per effetto di particolare condizioni
ambientali o d'alimentazione elettrica (v. anche DROOP).
DRIVE (v. FLOPPY DISK).
DROOP Cedimento, instabilità di tensioni di controllo quali li CV
della tastiera. Questa fastidiosa anomalia e quasi ormai un
ricordo che risale a vecchi e poco afficiabili sintetizzatori (v.
anche DRIFT).
DRUM SYNTHESIZER Macchina progettata per la sintesi
speciale di suoni a carattere percussivo.
DUOPHONIC Bifonico, cioè capace di produrre due linee di
eventi sonori controllabili indipendentemente. Se il duplice
controllo è attivo sui soli' oscillatori, (sdoppiamento dei pitch) si
attua un compromesso, in quanto la bifonia autentica, esige due
canali di sintesi integrale e Indipendente (v. NEL, VOICE).
DUTY CYCLE Relazione di durata tra la fase di livello alto e il
periodo d'una oscillazione impulsiva. Il rapporto viene espresso in
percentuale, Quando il valore corrisponde al 50%, l'oscillazione
viene detta quadra o impulsíva simmetrica (v. PULSE WAVE,
SQUARE WAVE).
DYNAMIC Variazione d’intensità in funzione dei tempo. La
dinamica è un carattere che può essere osservato in tre ambiti'
diversi: singolo componente armonico d'una osciliazione * singolo
evento acustico * insieme di eventi acustici correlati in
successione.
DYNAMIC KEYBOARD Tastiera idonea a tradurre la velocità con
cui i tasti vengono toccati (sensibilità al tocco), in una funzione di
controllo del livello iniziale di intesità (initial gain), o altri
parametri. Una tastiera dinamica, purché davvero efficiente, è un
complemento importante per la versatilità di un sintetizzatore, in
rapporto alla gestualità del musicista.
DYNAMIC RANGE Ambito dell'escursione dinamica. (v.
DYNAMIC).

ECHO Reiterazione d'un evento acustico per effetto di riflessione,


singola o multipla. Il fenomeno può essere simulato con tecniche
elettroacustiche, idonee anche al controllo della cadenza di
reiterazione, della velocità di degradazione, dell'eventuale
mantenimento per un tempo indefinito (v. FEEDBACK, HOLD).
EDIT Procedura di intervento su programmi e sequenze, prevista
per la modifica permanente o temporanea di dati memorizzati (v.
anche CURRENT PROGRAM).
EF - ENVELOPE FOLLOWER Circulto di filtraggio, idoneo ad
ottenere una tensione dinamicamente analoga all'inviluppo del
segnale audio in input. La tipica applicazione di questo processo è
quella di utilizzare inviluppi derivati da eventi sonori fisici,
variamente generati (chitarra, voce, percussioni ... ) quale forma
di controllo esterno, ovvero external CV
EG - ENVELOPE GENERATOR Generatore di tensioni di controllo
a decorso transitorio. L'operatore può impostare alcune variabili,
relative al profilo dinamico dei segnale generato (v. ADSR, AR,
ENVELOPE). L'evento viene innescato applicando al circuito un
breve impulso (trigger) mentre una tensione di livello costante
(gate) ne consente il decorso, completo o parziale, durante la sua
persistenza. Ordinariamente, trigger e gate sono attivati
mediante tastiera ma possono anche derivare da clocks o altri
circuiti di scansione; in tali casi, gli eventi d'inviluppo assumono
carattere periodico. Attualmente i vari modelli di sintetizzatore
adottano modul i EG più o meno complessi, cioè capaci di'
generare segnali variamente articolati. Il numero più comune
delle fasi' o parametri' di' regolazione è 4 (v. ADSR) ma non
mancano EGs a 1 + by8 parametri, per lo più di recente
progettazione.
EMPHASIS (v. RESONANCE).
ENABLE/DISABLE Commutazione che abilita/disabilita una
determinata procedura. Solitamente, il congegno è destinato a
cautelare l'integrità dei dati in memoria, da interventi accidentali.
END Istruzione, programmata a chiusura d'una sequenza di
informazioni digitali. Oppure. segnale di fine programma,
visualizzato mediante display o video-monitor.
ENVELOPE Dinamica, profilo delle variazioni d'ampiezza d'un
treno d'osci'Ilazi'oni'. L'inviluppo può tuttavia rappresentare
analogicamente la variazione di' qualunque parametro d'un
evento acustico. Gli inviluppi sono di' estrema rilevanza
nell'identificazione e sintesi timbrica dei suoni (v. anche EG).
EPROM - ERASED PROGRAMMABLE READ ONLY MEMORY
Memoria accessibile all'utente come istruzione operativa. La
programmazione avviene in fabbrica, come pure l'eventuale
cancellazione e riprogrammazione. In quanto richiede macchine e
procedure speciali. Le EPROM costituiscono le memorie dei
programmi' PRESETS, dei' sintetizzatori digitali (o ibridi).
EQ - EQUALIZER Modulo costituito da banchi di filtri in parallelo.
La regolazione di ciascun filtro concorre a determinare la curva di
rìsposta in frequenza globale. La flessibilità di un equallzer
dipende in gran parte dal criterio di frazionamento dello spettro
audio, cioè dal numero, selettività e correlazione delle varie
bande.(v. anche GRAPHIC EQUALIZER, PARAMETRIC
EQUALIZER).
ERR Messaggio di errore visualizzato da un display. L'errore va
interpretato a seconda della procedure in atto, ma spesso
significa semplicemente che detta procedura (LOAD, SAVE, ecc ...
) è stata abortita per l'inefficienza dei collegamenti e regolazioni
effettuate.
ES - ELECTRONIC SWITCH Interruttore o deviatore elettronico,
Congegno idoneo a commutare continu ità/di sconti nu ità di una
linea, oppure a deviare alternativamente un collegamento su due
linee alterne. Lo scambio può essere azionato a mano, a pedale,
oppure con dispositivo automatico, specialmente periodico.
ESCAPE Comando che nei sistemi computerizzati consente di
disabilitare la procedura in corso, riattivando quella più generale
o di defaults (v. ABORT, DEFAULTS).
EVENT Evento. Il termine può essere inteso in due sensi: 1)
entità sonora univoca, secondo la valutazione psicoacustica, 2)
fenomeno semplice o complesso di varia natura (elettrica,
acustica ... ) apprezzabile come entità singolare, univoca,
monovalente. In senso molto specifico, in relazione agli
argomenti' qui' trattati, per evento si intende anche l'insieme di
dati contenuti in uno step, o passo di' sequenza.
EXPONENTIAL Modalità di relazione tra una variabile e una
funzione di controllo (oppure il tempo). La relazione è tale che ai
fattori d'incremento “1, 2, 3, 4, 5... n” d'un certo indice
quantitativo della funzione, corrispondono i fattori “2, 2, 2, 2,
2, ... 2” della variabile, Il sistema oct/ volt è un esempio di
relazione esponenziale, applicata nel controllo dei parametro
frequenza tramite la tensione (v. OCT/V).
EXTERNAL CLOCK Generatore d' segnali impulsivi, esterno alla
macchina d'utilizzo (v. CLK).
EXTERNAL SYNC Generatore esterno di segnali idonei a
sincronizzare eventi sequenziali o stati' operativi. EXTERNAL
CLOCK ed EXTERNAL SYNC possono essere compatibili o perfino
equivalenti. Al secondo tipo, talvolta, viene dato un senso
specifico, in quanto gli impulsi previsti presentano due ordini di
scansioni concomitanti correlate. a frequenza subsonica a
frequenza audio (es. 1 KHz). La bassa frequenza è quella
realmente impiegata nel controllo di sincronismo, mentre la
componente ad audiofrequenza consente la fissazione su nastro
magnetico dei segnale integrale, con evidenti vantaggi applicativi.
N.B.-, mancando una convenzione unanime sulla distinzione di
certi termini, quanto descritto è fondato sul l'osservazione delle
consuetudini.

FILTER (filtro) Circuito destinato alla elaborazione dei


dinamismo oscillatorio (waveform) d'un segnale. La modalità dei
processo dipende dalla struttura e condizione di lavoro dei filtro
stesso. L'elaborazione d'un segnale audio, si manifesta come
alterazione timbrica (v. WAVEFORM). I filtri si classificano in due
gruppi principali attivi e passivi. I primi attenuano in vario grado
certe componenti dinamiche dei segnale, gli altri, all'opposto le
esaltano. Altre classificazioni sono relative alle modalità di
discriminazione (v. BPF, BRF HPF, LPF). Per componenti
dinamiche si intendono le diverse pendenze (velocità di
escursione) che una waveform manifesta.Comunemente risulta
più pratico definire le pendenze in equivalenti frequenze
armoniche: il comportamento dei filtro viene infatti rappresentato
dalla cosiddetta curva di ricurva di risposta in frequenza.
FEEDBACK Effetto causato dalla reiniezione d'un segnale,
dall'output all'input dei medesimo circuito. La manifestazione di
questo loop, varia a seconda dei tipo di circuitazione adottata.
Eco, riverbero, risonanza ed auto oscillazione, sono tra I più
comuni effetti di feedback (v. ECHO, RESONANCE,
REVERBERATION, SELF OSC). Anche il notissimo effetto Larsen è
dovuto a feedback: un segnale percorrendo una linea
microfono-amplificatore-diffusore, rientra per via aerea nel
microfono, perpetuando il processo di amplificazione. Se il
guadagno è > 1, la lievitazione d'ampiezza cresce fino alla
saturazìone a meno che... qualcuno non si decida a girare una
manopola, per ridurre il guadagno a un valore < 1
Fc - FREQUENCY, cut off (v. CUT OFF FREQUENCY).
FILE Insieme logico di dati, contrassegnato da un nome o
numero, per l'automatica identificazione in memoria, nella fase di
recupero (v. anche LOAD, SAVE).
FLOPPY DISK Disco flessibìle, utilizzato quale supporto
magnetico per memoria di massa, digitale. Il disco viene pilotato
mediante un dispositivo eiettromeccanico detto DRIVE.
FOURIER TRANSFORM Metodo di analisi matematica per ridurre
una forma d'onda complessa alle sue componenti sinusoldali (v.
SINE WAVE, WAVEFORM).Rappresentando dette componenti in
modo bidimensionale (frequenza-ampiezza) si ottiene uno
spettrogramma detto formante, molto utìle come modello di
sintesi additiva (v. ADDITIVE SYNTHESIS).
FM - FREQUENCY MODULATION Modulazione di frequenza
(v. Fr). L'applicazione più comune è quella dei controllo di
oscillatori operanti in audio range, mediante segnali d'intensità
variabile, specialmente periodici in bassa frequenza.
Acusticamente, questo tipo di controllo viene percepito come
modulazione del tono (pitch modulation) che, nelle forme più
comuni, si denomina vibrato, trillo, tremolo, pitch bend, ecc ...
Meno frequentemente, i sintetizzatori dispongono della cross
modulation, che si attua ponendo in audio range entrambi i finali,
posti in parallelo. Siccome i segnali parziali degli operatori, tutti
in audio range, sono caratterìzzati da frequenza, modulazione,
volume e inviluppo dinamico, del tutto indipendenti, ne consegue
l'estrema variabilità delle waveforms risultati, grazie anche
all'animazione delle componenti armoniche. Nel novero dei
controlli In audio range è anche compreso il feedback, ossia
l'automodulazione d'uno degli operatori. Va notato che la
quantificazione dei parametri relativi a questo stistema di sintesì
si risolve spesso empiricamente, cioè provando e riprovando, in
quanto non e certo facile progettare un ottimale gioco di
intermodulazioni, per semplice deduzione dall'effetto timbrico
intenzionale.
FRVCO - FULL RANGE CONTROLLED OSCILLATOR Oscillatore
idoneo a produrre segnali periodici, nell'ambito dell'intero spettro
di audiofrequenze.
FUNDAMENTAL (Fondamentale) Così è detta la componente
più grave, ossia di frequenza più bassa, d'un segnale periodico.
Se sufficientemente intensa, è proprio nella fondamentale che
l'orecchio identifica il tono dei suono (v. PITCH).
FV - FREQUENCY to VOLTAGE CONVERTER Convertitore, che
dalla frequenza d'un segnale deriva una tensione di controllo.
Alcuni sintetizzatori sono forniti di questo tipo di mudulo, che
consente di pilotare oscillatori od altri circuiti, mediante una
sorgente di segnali audio (chitarra, voce, flauto ... ). Questo
processo, se applicato ad oscillatori, è utile per attuare la
riconversione frequenza-tensione-frequenza.

GAIN Guadagno, fattore di amplificazione di un circuito,


equivalente al rapporto d'intensità fra il segnale uscente e quello
in ingresso. li guadagno può essere negativo o positivo, a
seconda che tale rapporto sia > 1, oppure < l.
GAP Intervallo che separa blocchi adiacenti. di informazioni
digitali, registrati su supporto magnetico.
GATE Tensione caratterizzata da due diversi livelli, uno dei quali
equivale solitamente a 0. L'applicazione a determinati circuiti,
provoca in questi la commutazione fra due stati logici (onloff, di
regola).Manualmente, il Gate viene applicato agendo sulla
tastiera, o mediante un idoneo interruttore di tensione.Utilizzando
invece un segnale di clock, si ottiene l'alternanza automatica dei
due livelli descritti. li Gate input, d'un generatore d'inviluppo, è il
più comune indirizzo di questo segnale, dalle innumerevoli
applicazioni. Ordinario ne è anche l'uso in funzione di
temporizzatore di eventi sequenziali. Molte sono le macchine
dotate di periferìci Gate input/output: il mutuo e sincrono
controllo richiede la corrispondenza dei parametri (polarità, livelli
e verso dell'effetto logico). Quasi sempre, un semplice Inverter e
una tensione di polarìzzazione risolvono l'eventualità d'un
adattamento (v. CLK. EG, SEO).
GENERATOR Circuito generatore di eventi elettrici, in tensione
continua oppure modulata.
GLIDE GENERATOR Circuìto destinato a graduare l'escursione di
tensione, commutata in livello. Il processo interessa, di norma, il
Keyboard CV (indirizzato al controllo di VCO e VCF), e può
effettuarsi secondo tre diverse modalità:
GLIDE-PORTAMENTO-GLISSANDO.
GLIDE equivale al controllo Pitch Bend, però automatico. Le
regolazioni probabili riguardano la velocità, l'intervallo e il verso
di escursione. (v. BEND).
PORTAMENTO slittamento di pitch, fra note consecutive, a
velocità controllata (speed). Nei synth polifonici il particolare
algoritmo di assegnazione dei tasti agli oscillatori può limitare, in
taluni casi, la coerenza musicale dei portamento.
GLISSANDO  idem come sopra, con la differenza che l'escursione
si effettua per gradi cromatici.
Attenzione ora: i termini relativi alle tre modalità descritte,
vengono spesso utilizzati in modo perfino inverso (glide =
bender, portamento = glide, glissando = portamento). Provare
sempre quale effetto corrisponde a ciascun termine
GRD – GND - GROUND Massa, messa a terra (relativa alla
polarizzazione elettrica).
GROWL Modulazione sinusoldale in bassa frequenza applicata ad
un filtro, quale controllo dei Cutoff.

HIGH Alto: l'aggettivo può riferirsi ad un range di frequenza,


sensibilità, potenza, ecc.. In senso più specifico, il termine
distingue un livello logico (high, in antitesi con low).
HARDWARE L'insieme deì componenti fisici che formano la
struttura d'un sistema logico (fili, circuiti, stampati, integrati,
transistori, condensatori ecc...).
HARD-WIRED Configurazione di collegamenti e porte
elettroniche, per l'interazione logico-funzionale di circuiti. Talvolta
è possibile apporta. re modifiche all'hardware, mediante
commutatori di indirizzo o patching esterno.
HARMONIC Componente oscillatoria d'un segnale complesso, di
frequenza multipla rispetto alla fondamentale (v.
FOUNDAMENTAL).
HARMONIC DISTORTION Alterazione della waveform d'un
segnale, a causa di armoniche generate da un circuito non lineare
in risposta. Il grado di distorsione si rileva applicando in ingresso
un segnale sinusoidale puro, e analizzando poi la risultante in
uscita (v. SINE WAVE).
HOLD Dispositivo che prolunga la tensione di Gate, oltre il
rilascio del tasto, per un tempo indefinito. Ne consegue lo
stazionamento in fase di Sustain, d'un EG eventualmente
innescato (v. EG, GATE, TRIG). Riferito a certe macchine, però,
l'HOLD è inteso come reiterazione indefinita (Loop) d'un evento
sonoro complesso.
HPF - MIGH PASS FILTER Filtro la cui risposta è lineare oltre
una certa soglia dì frequenza, solitamente controllabile (variabile
cutoff). In pochi casi questo filtro è anche controllabile in
risonanza. (v. anche BPF, F, LPF, RBF).
HZ - HERTZ Simbolo dell'unità periodica (ciclo) d'un segnale
oscillatorio. Il numero di HZ, nell'unità di tempo (1 secondo),
corrisponde al valore della frequenza.
HZ/V – HERTZ/VOLT Relazione lineare fra tensione di controllo
e frequenza. Alcune marche di sintetizzatori adottano questo
sistema di controllo, mentre altre applicano quello esponenziale
(v. OCT/V). Ciò è causa di incompatibilità, nell'interfacciamento
di' macchine a diverso sistema di controllo. Il problema è
risolvibile adottando un adeguato convertitore linear/exponential
(o viceversa).

I.C. - INTEGRATED CIRCUIT Circuito integrato, caratterizzato


dalla proprietà di adempiere a più funzioni, simultaneamente.
IL - INITIAL LEVEL Valore d'un determinato parametro
impostato manualmente (cutoff, gain, PW, ecc ... ). L'Initial Level
vale quale soglia di riferimento per altri* eventuali controlli e
modulazioni concorrenti.
IN - INPUT Dispositivo per l'accesso dei segnale elettrico (v.
anche I/0).
INPUT SIGNAL Segnale applicato ali'ingresso d'un circuito.
INSTRUMENT Registro strumentale, programma o preset
timbrico. Ciascun Instrument va designato con un nome ad hoc,
tradizionale o inedito (es. sax, violin, oboe, megabasso..).
INTERFACE Circuitazione o dispositivo soft, idoneo a mediare lo
scambio di informazioni e l'interazione funzionale fra sistemi
diversi. La mediazione comprende gli opportuni collegamenti
in-out out-in, nonché le eventuali trascluzioni e conversioni di
codice (v. anche SOFTWARE).
INTERVAL LATCH Dispositivo e procedura che consente di
memorizzare l'intervallo intercorrente tra due note qualsiasi, per
essere poi riprodotto e trasposto nel tono delle note eseguite
successivamente, fino a intervento di normalizzazione (o rinnovo
di procedura), Con analoga modalità, operando con certi modelli
di synth, è possibile fissare la struttura intervallare di accordi, più
o meno articolati. In tali casi, il dispositivo può essere
denominato MEMORY CHORD, LATCH CHORD ecc ..
INV - INVERTER Circuito che inverte la polarità dei segnale in
ingresso. Le interessanti (e innumerevoli) applicazioni favoriscono
specialmente i segnali transitori, d'inviluppo, Kbd, CV, LFCV.
I/O IN/OUT - INPUT/OUTPUT Specifici dispositivi di
immissione/ prelievo dei segnale. Il collegamento interattivo fra
due o più macchine, è consentito dai rispettivi 1/0 la cui funzione,
sia chiaro, può essere assolta anche da semplici elettrodi,
all'interno dei circuiti stessi.

JOYSTICK E certo il più tipico tra i congegni d'intervento gestuale,


estemporaneo o, come si usa dire, live.
Si pilota, di regola, mediante una leva snodata, emergente da un
pozzetto. Caratteristica dei congegno è quella
di poter modulare, in livello e polarità, due distinte tensioni
contemporaneamente- ciò è relativo alla flessione della leva,
in qualunque direzione, rispetto alle coordinate x, y. Quasi sempre è
possibile selezionare i circuiti di indirizzamento
dei due distinti CVVCF, VCA, VCQ ecc... (v. anche BEND).
JUST INTONATION Accordatura dei vari gradi della scala, secondo
una progressione di intervalli armonici ineguali,
propri della cosiddetta scala naturale. Suonando uno strumento ad
intervalli liberi (violino, trombone a coulisse, contrabbasso ... )
oppure cantando, è istintivo tendere a questa modalità
d'intonazione, ottìmale per il buon orecchio. I problemi sorgono
con gli strumenti ad intervalli fissi: una accordatura dei genere non
garantisce l'equivalenza intervallare, nelle trasposizioni tonali.
La scala naturale, derivata dal sistema di Gioseffo Zarlino, ha
costituito Il tessuto compositivo-strumentale per un paio di secoli
(XVI-XVII),
finché la scienza di Werckmeister e l'arte di Bach (Il clavicembalo
ben temperato) non hanno dimostrato le risorse compositive
insite nella scala temperata equabile, sia pure indulgendo
all'asprezza di qualche rapporto armonico (v. TEMPERAMENTO).

K - KBD - KYBD - KEYBOARD Tastiera, ovvero uno dei' più


articolati sistemi di controllo elettronicomeccanico.
Le fondamentali funzioni di controllo della tastiera e i relativi
'indirizzi' si possono schematizzare nel modo seguente-
a) selezione di distinti livelli CV, o informazioni equivalenti - VCOs,
VCFs; b) innesco di impulsi di Trigger circuiti EGs, Delayed LFO,
c) commutazione on/off della tensione di Gate - circuiti EGs.
In molti casi (specialmente operando con synth modulari) CV,
Trigger e Gate possono essere dirottati, soppressi, processati,
sostituiti.
Secondo una sommaria e non rigida classificazione, le tastiere si
distinguono in monofoniche, bifoniche, polifoniche, miste, bipartite,
tripartite, ecc...
a seconda dei tipo di articolazione, nel controllo di più canali di
sintesi (v. CHANNEL). Una gestione analoga a quella dei tasti è
talvolta affidata ad altri dispositivi quali, ad esempio, speciali
sensori, minimizzando così la componente meccanica. Molte sono le
funzioni logiche complementari che una tastiera può espletare,
specialmente nell'ambito di una struttura digitalizzata (v. anche
ALGORYTHM, ALLOCATION, DUOPHONIC, DYNAMIC, KEYBOARD,
PRESSURE CONTROL, TEMPERAMENT, TOUCH CONTROL, VELOCITY
CONTROL).
KEY FOLLOW - KEYBOARD FOLLOWER (v. TRACKING).
KEY TRACK - KEYBOARD TRACKING (v. TRACKING).
KEYBOARD PRIORITY Algoritmo che privilegia un determinato
tasto, fra quelli in simultanea attività (anche latente, in memoria)
per l'assegnazione occasionale di una funzione di controllo. Il
criterio di priorità può essere vario e, in certi casi, perfino
commutabile- first note, last note, lowest note, highest note... (v.
ALLOCATION, LEAD VOICE).
KEYBOARD SPLIT Ripartizione della tastiera in due settori,
Lower & Upper, ciascuno dei quali può essere assegnato ad un
diverso programma (v. SPLIT POINT, INSTRUMENT). Un ulteriore
tipo di splittaggio può delimitare un settore abilitato alla
trasposizione tonale di' eventuali sequenze.

LOW Basso- l'aggettivo può qualificare un range di frequenza,


potenza, sensibilità ecc... Il termine distingue anche uno dei livelli
di una funzione logica a due stati (high/low).
LAG Circulto che funziona come filtro ultra Low-Pass. Il segnale
in uscita, confrontato con quello in ingresso. mostra una
flessione, ossia un rallentamento nelle escursioni di livello, tanto
più accentuato quanto più è basso il livello dei Cutoff. La lentezza
di risposta dei Lag è specialmente utile per elaborare la dinamica
di segnali transitori o in bassa frequenza, introducendo e
accentuando pendenze.
LATCH CHORD (v. INTERVAL LATCH).
LATCHING Operazione volta a fissare il valore di determinati
parametri (v anche INTERVAL LATCH).
LAYERIING Procedura di configurazione di una Voce complessa
(v. DOUBLE VOICE).
LEAD VOICE Voce guida, solista. Alcuni synth consentono il
controllo polifonico delle Voci, simultaneamente a quello
monofonico di una Voce, assegnata ad un distinto Instrument.
Premendo più tasti, uno di questi è automaticamente assegnato
alla Lead Voice, secondo un criterio prioritario, talvolta
selezionabile (v. INSTRUMENT, KEYBOARD PRIORITY VOICE). Il
risalto della voce solista dipende ovviamente dalle regolazioni
relative dei volume (mono-poly mix) nonché dal carattere
dell'instrument selezionato.
LED - LIGHT EMITTING DIODE Diodi realizzati con tecnologia
laser i quali, se percorsi da un flusso d'i corrente, divengono
luminescenti, nella gamma infrarossa/rossa/gialla/ arancio/verde.
I Leds sono utilizzati quale efficace complemento segnaletico
logico-funzionale.
LFO - LOW FREQUENCY OSCILLATOR Oscillatore che lavora in
range subsonico. Sinonimo di LFO e LRO (Low Range Oscillator).
Il circuito produce segnali di varia configurazione dinamica
(wavetorms, selezionabili), utili nel controllo modulativo dei più
vari parametri.
LIGHT PEN Dispositivo fotonico, maneggevole come una penna,
che consente di trasmettere informazioni e comandi ad un
sistema digitale (nonché di eseguire tracciature), mediante
impulsi luminosi sulloi schermo video.
LIMITER Dispositivo elettronico automatico, destinato ad
attenuare tempestivamente la sensibilità d'ingresso d'un circuito,
in presenza d'i picchi dei segnale applicato, per evitare distorsioni
da saturazione. 1 parametri d'intervento, quali la curva di
risposta in ampiezza e le soglie d'innesco/disinnesco, sono di
difficile ottimizzazione in rapporto ai transistori e fronti ripidi del
segnale. L'utilità teorica dei dispositivo, quindi, è raramente
confortata da una buona resa dinamica, che può risultare
disturbata da asmatici collassi di volume (mozzature di picchi),
più o meno sensibili e fastidiosi. Insomma, un buon "Lìmiter"
richiede una circuitazione sofisticata.
LINE Linea, rete, itinerario dei segnale elettrico. Nell'ambito di
termini quall phone, aux, mic, tuner, tape, ecc.- il termine «line»
designa un in/out, specifico per caratteristiche di sensibilità,
livello e impedenza. La distinzione è opportuna per attuare
corretti collegamenti.
LINEAR Lineare. Tipo di relazione fra due grandezze, variabili in
rapporto costante. Una relazione lineare, ad esempio, si attua fra
tensione e frequenza, nel controllo di oscillatori secondo il
sistema Hz/V: ogni variazione di tensione si impone alla
frequenza nel medesimo rapporto (V:Hz = nV = nHz). Al sistema
di controllo lineare è contrapposto quello esponenziale, più usato
(v. EXPONENTIAL OCT/V).
LINK MODE Condizione per la quale si attualizzano
contemporaneamente due programmi distinti come «main p.» e
«link p.», Tale accoppiamento è anche (in alcuni synt)
programmabile in memoria, mediante procedura detta «linkage».
Il controllo della coppia «main-Iink» dipende poi dal sistema
operativo abilitato (v. SPLIT, DOUBLE, UNISON).
LIST v. CATALOG.
LOAD Caricamento, ovvero procedura di acquisizione di dati, in
codice digitale, disponibilità da memorie esterne, quali nastro
magnetico, floppy disk, memory pack, cartridge ecc... (v.
CASSETTE INTERFACE, FLOPPY DISK, MEMORY PACK, v. anche
SAVE, VERIFY).
LOCK Blocco, aggancio di più funzioni ad un dispositivo comune
di controllo.
LOOP Reiterazione ciclica, d'una sequenza di segnali o
informazioni di vario tipo, sia analogico che digitale.L'interruzione
richiede un apposito comando di stop. (v. SEQUENCER).
LOUDNESS CONTOUR Profilo dinamico ovvero inviluppo di
ampiezza d'un segnale (v. anche EG, ENVELOPE, VCA).
LPF - LOW PASS FILTER Filtro passa-bassi. Basilare circuito di
elaborazione timbrica, presente in ogni sintetizzatore analogico,
In quanto attua il modo di filtraggio ritenuto più significativo
(nella tecnologia digitale prevalgono altri procedimenti). Alla
funzione di questo filtro è di regola associata quella di
passa-banda attivo, a livello di risonanza regolabile. Modo di
filtraggio: la risposta in frequenza d'un LPF è lineare entro Il
range inferiore ad una frequenza critica (Fc), mentre esercita una
attenuazIone più o meno incidente sui segnali di frequenza
superiore (tanto fondamentali che armonici, ovviamente). La
frequenza critica è anche quella su cui si Incentra la risonanza.
Riassumendo, le variabili d'un LPF sono: la frequenza critica (Fc);
il livello di risonanza (0); l'indice di attenuazione, o pendenza
(slope). Eventuali tensioni di controllo, applicate in ingresso,
modulando il valore iniziale di Fc, impostato manualmente.
Raramente, nei synth commerciali', è disponibile un input per Il
pliotaggio extramanuale del Q. Il valore di slope, infine, è
usualmente fisso, per costruzione, ma talvolta è possibile una
commutazione fra 12 dB/oct e 24 dB/oct (filtraggio più drastico).
Per altri riferimenti utili, vedi anche EPF, CV, F, HPF,
MODULATION, Q, RESONANCE, SLOPE.
LRO - LOW RANGE  OSCILLATOR Oscillatore che lavora
specificamente nell'ambito delle frequenze infrasoniche (v. anche
LFO).

MASS STORAGE Memoria di massa. Scorta di materiale


informativo digitale, organizzato in «files» e codificato su idoneo
supporto, estremamente alla macchina di utilizzo. Anche se la
memoria di massa ha una gestione più lenta di quella interna, è
però utile per la sua illimitata capacità. Nastri magnetici,
diskettes e memory packs sono I più usuali supporti per mass
storage (v. anche FILE, FLOPPY DISK, INTERFACE CASSETTE,
MEMORY PACK).
MEMORY Specifica struttura di un elaboratore, destinata a
trattenere informazioni, solitamente in codice digitale.
Compietamento ed espansione di quella «centrale» possono
essere le «memorie esterne». In relazione a specifiche
caratteristiche di funzionalità, la tecnologia ha prodotto vari tipi di
«memorie» (v. EPROM, MASS STORAGE, MEMORY PACK, RAM,
REPROM, ROM).
MEMORY ALLOCATION Assegnazione d'un indirizzo di memoria,
ad un programma di dati (v. LOAD, MEMORY, PROGRAM, SAVE).
MEMORY MAP Rappresentazione globale (mappa) delle aree d'i
memoria di una stessa struttura, utile per conoscere i singoli
indirizzi, relativi a funzioni, dispositivi, programmi (v. MEMORY,
MEMORY ALLOCATION, PROGRAM).
MEMORY PACK Pacchetto, cartuccla usabile quale memoria
esterna di un elaboratore o strumento musicale computerizzato,
per lo scambio di informazioni digitali mediante apposito circuito
d'interfaccia (v. INTERFACE, MASS STORAGE, MEMORY).
MEMORY PROTECTION Protezione di memoria. Dispositivo o
procedura idonei ad evitare la cancellazione involontaria di
programmi in memoria. Di solito, la protezione consiste nel
rendere più complesso l'accesso in memoria per mezzo di ostacoli
fisici (commutatori combinati o non soggetti ad uso accidentale)
oppure logici, come il dover premere un pulsante mentre se ne
tiene abbassato un secondo: tutto questo allo scopo di rendere
meno probabile il caso fortuito.
MENU v. CATALOG.
MERGE Unione, ovvero supersequenza risultante dal
collegamento in serie di più sequenze, memorizzate su linee o
banchi di memoria diversi.
MERGING Procedura di unione in serie di più sequenze, in modo
che vengano eseguite come un unico brano o Song.
MICROCOMPUTER Struttura elettronica interattiva, la quale
utilizza un unico microprocessore per svolgere funzioni complesse
di calcolo, esprimibili come processi logici, nei più vari linguaggi
mediati da adeguati software. Le componenti strutturali d'un
microcomputer sono. Il CPU (Central Processing Unit), la
memoria, le inferfaccia di input/outpt e l'alimentatore.
MICROPROCESSOR Complesso circuito integrato, realizzato per
lo più su di un unico chip (fettina di silicio) e realizzato con
tecnologia LSI (Large Scale Integration). Un microprocessore
comprende una ALU (Arithmetic Logic Unit) e una unità di
controllo.
MIDI Sistema di comunicazione in codice digitale, regolamentato
da una commissione internazionale.La specifica finalità di questa
convinzione e quella di consentire, alle industrie dei settore, la
progettazione di macchine elettromusicall destinate ad intendersi,
ossia ad interagire malgrado la diversa matrice progettuale.Il
MIDI, malgrado limiti e compromessi tuttora discussi, rende
possibile (ed in modo agevole) l'interazione funzionale dei più
svariati tipi di macchine, calcolatori, sintetizzatori, miscelatori,
sequencer, batterie elettroniche, espansori di funzioni, e cosi via.
Genericamente, il MIDI è caratterizzato dalle seguenti specifiche:
connessioni, canali di trasmissione-ricezione, modalità dei
messaggi, tipo di messaggi.Quello che segue è un microdizionario
delle suddette specifiche.
Connessioni
IN: ingresso dei segnali generati esternamente.
OUT: uscita dei messaggi generati internamente.
THRU: uscita dei messaggi in input, mediante derivazione
parallela (v. anche BUS). Questa uscita è utile per formare dei
ponti tra macchine pilotate da unità masters.
Canali. Sono distinti dai numeri 1 - 16, e servono a selezionare
selettivamente le varie unità rice-trasmittenti.
Modalità dei messaggi. OMNI ON, POLY: la ricezione è abilitata
senza distinzione di canale, mentre l'assegnazione delle voci è
polifonica, secondo lo specifico algoritmo operante (v. ASSIGN).
OMNI ON, MONO- idem, come sopra, ma con gestione
monofonica delle voci disponibili e nel modo operativo dell'unità
ricevente (normal/double/unison/latch/chord ... ).
OMNI OFF, POLY- la ricezione è attiva solo nell'ambito dei canale
selezionato, con gestione polifonica delle voci.
OMNI OFF, MONO- idem, come sopra, ma con gestione
monofonica delle voci.
EXCLUSIVE MESSAGE- si tratta di messaggi non standardizzati,
adottati per funzioni speciali. Tali messaggi vengono distinti
mediante numeri (ID numbers) assegnati dala commissione
MIDI, previa richiesta delle compagnie produttrici.
Tipo di messaggi. Trattasi di dati e comandi, abilitati a questo
tipo di comunicazione (es.- note, selezione di' parametri,
selezione di programmi, commutazioni on/off,...). Se l'unità
trasmittente invia un messaggio non eseguibile dall'unità
ricevente, codesto messaggio viene semplicemente ignorato.
MIX-MIXER Modulo più o meno complesso, per la gestione degli'
indirizzi dei segnale audio in relazione ai canali disponibili, Un
mixer è definito passivo se costituito di soli collegamenti, jacks
in/out, deviatori ecc ... ;è invece detto attivo se è alimentato e
comprende circuiti di. preamplificazione, filtraggio, risonanza, e
cosi via. Il tipico mixer di medio calibro è dotato di regolatorì di
volume (master, e distinti per canale), circuiti di adattamento
delle sensibilità d ingresso, controlli di tono, di tipo parametrico
oppure grafico; commutatori d'indirizzo, derive e accessi
secondari (buss in/ out), VU Meters, dispositivi di monitoraggio;
send - return per formare l'anello mixer - eco o altri effetti -
mixer, controlli di bilanciamento dei segnale divergente su più
canali (pan-pot)...
MODEM - MODULATION - DEMODULATION
Modulatore-demodulatore dispositivo che traduce messaggi
digitali in segnali ad audiofrequenza, e viceversa. Il sistema e
specialmente usato per lo scambio di dati e programmi fra
computers, o strumenti computerizzati, per mezzo dei telefono.
MODIFIED FLAG Segnalazione tramite display (a LEDS o quarzi
liquidi) che sta ad indicare una modifica subita dal programma in
atto con procedura EDIT (vedi). il segnale adottato, usualmente,
è un puntino posto a destra del dato di programma.
MODIFIER Generico espediente o congegno a produrre una
modifica nel carattere dei suono.
MODULAR Struttura funzionale organizzata a moduli, combinabili
e ricombinabili secondo criteri diversi (v. MODULE).
MODULATION Variazione quantitativa di un qualsiasi parametro
di segnale, come frequenza, ampiezza, fase, ecc. La modulazione
puo avere carattere transitorio, oppure ciclico, o anche
aperiodico; nel secondo caso la frequenza di modulazione può
essere di due ordini. in range subsonico, o in range audio. Nella
grande maggioranza dei casi, l'effetto modulatvo è ottenuto
mediante un opportuno segnale, applìcato ad un input di controllo
dei circuito ricevente (VCF, VCA, VCO, RING ... ). Le modulazioni
rivestono grande interesse nella sintesi degli eventi acustici,
anche al di là dei banale ornamento espressivo (v. anche BEND,
CROSS MODULATION, ENVOLOPE, LFO, PARAMETER).
MODULE Modulo. Circuito atto a svolgere una funzione ben
identificata (filtraggio, amplificazione, ecc. ) e correlabile con altri
circuiti, mediante inputs e outputs, i quali possono essere relativi
al segnale audio oppure a tensioni di controllo.
Ecco lì più noti moduli d'un sintetizzatore standard. VCA, VCF,
VCO, LAG, INV, EF, EG, NG, S/H, ES...
MONITOR programma software, che consente la verifica
continua della gestione di comandi e funzioni di un sistema
computerizzato. [n senso più generale, il monitor è un mezzo di
controllo audio-visivo.
MONOCHORD Accordo ottenuto con più oscillatori (accordati su
opportune frequenze), mediante l'articolazione d'unsingolo tasto.
L'accordo, manipolando la tastiera, viene automaticamente
trasportato sui vari gradi della scala, in quanto il rapporto di
frequenza fra gli oscillatori è bloccato (v. anche INTERVAL LATCH,
MONOPHONIC, UNISON).
MONOPHONIC Aggettivo che designa un tipo di sintetizzatore la
cui tastiera è abilitata al controllo di tutti i canali di sintesi
disponibili, mediante l'articolazione di un singolo tasto per volta.
Azionando più tasti simultaneamente, uno di questi risulterà
prioritario nel controllo dei canali, annullando l'effetto degli altri
tasti. Il criterio di priorità è specifico e dipende dal sistema
adottato dal costruttore (v. CHANNEL, KEYBOARD PRIORITY,
VOICE).

NEGATIVE Negativo. Termine che specifica la polarità di uno dei


due elettrodi terminali d'un circuito elettrico, tra i quali sussista
una differenza di potenziale, ossia di tensione. Al polo negativo
corrisponde un addestramento di atomi satúrí di elettroni, questa
eccedenza è relativa alla normale valenza dell'elemento utilizzato,
ed è causa della tendenza a cedere gli elettroni superflui, allorché
si stabilisca una continuità con un altro elettrodo carente di
elettroni Il flusso di corrente, contrariamente alla
rappresentazione convenzionale, è quindi orientato dal polo
negativo a quello positivo.
NEGATIVE GAIN (v. Gain)
NEGATIVE FEEDBACK Controreazione, dovuta al recupero in
input d'una derivazione invertita di fase, del segnale d'uscita del
medesimo circuito. Questo loop, causa l'intensificazione fra il
segnale diretto e quello derivato, può innescare un processo di
smorzamento.Processo che trova applicazione specialmente in
circuiti di amplificazione e filtraggio (v. anche FEEDBACK,
POSITIVE FEEDBACK).
NG - NOISE GENERATOR Generatore di rumore. Circuito che
produce una forma-segnale aperiodica, utilizzabile tanto come
segnale acustico che nel controllo di vari parametri (Cutoff, PW,
Gain, Frequency ... ); l'effetto, in ogni caso, risulta caratterizzato.
dalla perturbazione tipica del noise signal. In alcuni sintetizzatori,
è possibile disporre di uno, o più filtri, riservati a. questo modulo
di generazione: ciò è mofto utile poiché consente una
elaborazione indipendente dalle altre linee di segnale, a monte
della miscelazione (v. anche APERIODIC SiGNAL, AZUR NOISE,
NOISE, PINK NOISE, RED NOISE, WAVEFORM, WHITE NOISE).
NOISE Rumore, ovvero segnale caratterizzato dalla forma
oscillatoria caotica, in quanto priva di manifestazione periodica.
In un evento acustico, tale carattere può risultare integrale,
oppure incidere quale componente stazionaria, transitoria o
Modulata. li grado di discrezionalità tonale (evidenziamento del
pitch) è inversamente proporzionale alla rumorosità, ossia
all'incidenza dei fattori di disordine nella forma-segnale. (v. anche
APERIODIC SIGNAL, AZUR NOISE, NOISE GENERATOR, PINK
NOISE, RED NOISE, WAVEFORM, WHITE NOISE).
NON VOLATILE MEMORY Memoria non labile, quindi
permanente. Struttura capace di ritenere informazìoni in modo
durevole, senza impegnare alcun processo di alimentazione.
Questa qualità è per estensione attribuita anche a quei sistemi di
memoria sostenuti da alimentazione autonoma (come quella
fornita da pile alcaline a lunga durata). In molti casi l'energia di
rete, pur non avendo un ruolo diretto, nel regime di stabilità
mnemonica è utile a reintegrare la carica delle pile,
prolungandone così la durata d'esercizio (v. anche MEMORY,
VOLATILE MEMORY).
NOTCH FILTER Circuitazione di filtraggio ottenibile mediante il
collegamento in parallelo di due filtri di base: LPF-HPF. Nei casi in
cui il CUTOFF dei primo venga regolato ad un livello inferiore
rispetto all'altro, risulta soppressa la banda compresa fra i due
Fc. N.B.: la curva di repulsione, essendo complementare a quella
di risposta di ambo i filtri, risulta sagomata secondo le rispettive
pendenze d'attenuazione. Sinonimo di NOTCH FILTER è la
denominazione BRF, ovvero BAND REJECT FILTER (v. anche CUT
OFF FREQUENCY, BPF, F, LPF, SLOPE).

OSCILLATOR (oscillatore) Circuito che nei sintetizzatori assolve


alla funzione di modulo fondamentale.Proprietà di tale circuito è
quella di generare tensioni dinamiche che si possono gestire
come segnali audio, oppure come segnali di controllo, indirizzati
ad altri circuiti: l'utilizzazione dipende tanto dalla flessibilità dei
controlli e dei collegamenti (patches) che dall'arbítrio
dell'operatore. Gli attributi funzionali d'un oscillatore possono così
essere elencati:1) legge dinamica del segnale generato
(waveform), avente carattere ciclico o aciclico (v. APERIODIC
SIGNAL, NG, NOISE, RAMP WAVE, RANDOM, SAWTOOTH W_
SINE W.,SQUARE W. TRIANGULAR W., VARIABLE PULSE,
WAVEFORM).2) range d'escursione in frequenza (v. AS, FRVCO,
LFO).3) tecnica utilizzata per il controllo dei parametri
(analogica/digitale), per cui l'oscillatore viene distinto come VCO
(vedi) oppure DCO.4) parametri soggetti a controllo (v. FR, PW,
WAVESHAPE).
OCTICAL Ottale: sistema logico di codifica digitale, che consiste
nel rappresentare, mediante otto cifre numeriche semplici (0~7),
tutte le possibili combinazioni di tre bits. Attualmente, questo
sistema di rappresentazione è ormai soppiantato da quello
esadecimale, che utilizza cifre e lettere.
OFF LINE Escluso dalla linea di elaborazione.
ON LINE Attivo sulla linea di elaborazione, mediante opportuno
collegamento al calcolatore.
ONE CHIP Singola piastrina di cristallo semiconduttore (chip),
trattata in modo da assolvere a funzioni multIple e integrate.
OPERATOR Simbolo operazionale, aritmetico algebrico
logico/relazionale. Es.: +, -, 1, x, -, %, _, < >, not, and, or,
ecc ...Il termine può essere anche riferito alla persona che
gestisce un sistema (operatore). Recentemente si è usato
denominare operators i singoli moduli di generazione audio, di un
sistema di sintesi che utilizza la FM (modulazione di frequenza)
come risorsa di base per il controllo timbrito. Gli operators
possono Interagire, assumendo ciascuno un ruolo alternativo
modulator/carrier (modulatore/portante).
OPERATING SYSTEM Sistema operativo soft, idoneo alla
gestione dei potenziale logico-funzionale di un sistema hardware
(v. HARDWARE, HARD-WIRED, SOFTWARE).
OUT-OUTPUT Dispositivo per il prelievo dei segnale d'uscita d'un
circuito ( v. anche I/0).
OUTPUT SIGNAL Segnale d'uscita, ossia avente percorso un
determinato circuito (o complessa struttura circuitale)
differenziandosi dal segnale in input, nel modo relativo alla
funzione e alle condizioni di lavoro dei circuito stesso.
OVER Oltre, cioè che supera un determinato indice quanfitativo,
od anche una specifica condizione.
OVER FLOW Saturazione di una determinata capacità (di
ingresso dati ad esempio). Il termine ha anche un significato
specifico in codice digitale, non attinente al presente contesto.
OVER LOAD Superamento della procedura di carica di dati o
programmi (v. anche LOAD). Il termine è anche utilizzato per
indicare la saturazione d'una linea audio, a cui consegue una
proporzionale distorsione dei segnale.
OVER TONES Sovratoni, ovvero segnali armonici concomitanti,
la cui emissione è univoca, in quanto causata dal medesimo
generatore fisico.

PAGE Pagina. Insieme coerente di informazioni, simultaneamente


visualizzato da un monitor display. L'utente ha facoltà di
richiedere la PAGE che più lo interessa, selezionandola tra quelle
disponibili: menu di controlli; menu di funzioni; tabella di
parametri; tabella di waveforms; algoritmi di assegnazione voci;
codice di tastiera alfanumerica; ecc, ecc... (v. DISPLAY, MENU,
VDT).
PANEL MODE Modo operativo dei pannello di controllo di alcuni
synth, la cui abilitazione si effettua di solito mediante selettore
multimodo.
PAN POT - PANNING POTENTIOMETER Controllo
potenziometrico, adibito al bilanciamento di livello di un segnale
diramato su due canali. Il pan pot trova larga applicazione
specialmente nei mixers, tanto per il controllo stereofonico che
per altre finalità (ramificazione dei segnale su canali ausiliari,
elaboratori esterni, ecc ... ).PARALLEL INTERFACE Sistema di
trasferimento di informazionì elettriche, tramite collegamenti in
parallelo. Questa tecnica risulta più vantagglosa di quella seriale,
specie in merito alla velocità di trasmissione (v. anche SERIAL
INTERFACE).
PARALLEL WIRES Rete di collegamenti in parallelo.
PARAMETER Parametro, grandezza variabile di una funzione.
Prescindendo dal senso specifico che il termine assume in varie
discipline, nell'ambito di questo linguaggio (talvolta empirico) si
usa indicare come parametro qualsiasi variabile (qualitativa,
qualitativa, funzionale e operativa) di un sistema di controllo e
programmazione. La cosiddetta mappa dei parametri, ormai
familiare a chi usi sintetizzatori digitali, consiste in un prontuario
che traduce in codice numerico (quindi omogeneo) le variabili e
opzioni più disparate: livello, frequenza, pendenza, decadimento,
commutazione algoritmi, on/off funzioni ecc..
PART Parte, frazione organica di una composizione. Il termine è
anche usato per distinguere ciascuna delle sequenze combinate in
una supersequenza (v. MERGE).
PATCH Struttura modulare, risultante dal collegamento dì
circuiti, sia disparati che già assembiati e predisposti in un
sintetizzatore. La possibilità di controllare e programmare il
patch, ossia le relazioni in-out, costituisce uno dei maggiori pregi
di un sistema di sintesi.
PATCH CORDS Insieme dei cavi occorrenti per realizzare un
determinato patch (v. PATCH). Attualmente, però, i collegamenti
si effettuano più spesso tramite dispositivi di commutazione e
indirizzamento meccanico, elettronico, logico-digitale, oppure
mediante tecnologia mista.
PATTERN Curva, diagramma, modello, configurazione. li termine
pattern è spesso riferito ad una particolare formula ritmica, o
modulativa, o sequenziale.
PCM - PULSE CODE MODULATION Tecnica di sintesi, mediante
la quale è possibile campionare, codificare, decodificare e
riprodurre segnali acustici emessì da qualunque sorgente.
Schematicamente, il processo è il seguente: un segnale analogico
viene scomposto e tradotto In una sequenza di impulsi, modulati
in livello secondo il profilo dinamico (waveform) dei segnale
campionato. 1 treni di impulsi che ne derivano, codificati in
memoria (e riconvertiti analogicamente) possono essere riemessi
a velocità controllata per ottenere una gamma di intonazioni
diverse, timbricamente omogenea. Il controllo della velocità di
emissione per mezzo d'una tastiera consente di ottenere, come è
facile immaginare, gli intervalli della scala temperata
convenzionale (v. TEMPERAMENT). Grazie al PCM, A sempre più
agevole disporre di collezioni di campioni timbrici già apprezzati e
selezionati ad orecchio.
PD-PHASE DISTORTION Distorsione di fase (v. PHASE).
Tecnica di sintesi, assai flessibile, varata dalla Casio.
Essenzialmente, tale tecnica consiste nel modulare la velocità di
lettura di un semplice segnale sinusoidale impresso in una RAM,
in codice digitale (v, RAM, SINE WAVE). Ad ogni diversa modalità
di controllo, affidata a speciali inviluppí corrisponde un distinto
anamorfismo della sinusoide originaria, con conseguente
formazione più o meno enfatica di componenti armoniche,
sincrone coi ciclo fondamentale, il cui periodo resta costante.
PERFORMANCE CONTROL Dispositivo che consente
all'operatore l'intervento live, ossia gestuale e estemporaneo, al
fine di modificare espressivamente alcuni caratteri dei suono. La
transitortetà dell'intervento non altera l'impostazione dei controlli
in atto, né l'assetto programmato (v. BEND, BREATH CONTROL,
JOYSTYCK, PRESSURE CONTROL, RIBBON, WHEEL).
PERIODIC Periodico, ciclico, ricorrente. In senso specifico si
definisce periodico un segnale caratterizzato da manifestazione
dinamica ciclica, a frequenza ponderabile. La periodicità può
palesarsi sensorialmente come pitch (segnali ad audiofrequenza),
o essere avvertibile in forma di modulazione, oppure deducibile
razionalmente per mezzo di strumenti dì analisi, come ad
esempio di oscilloscopi (v. anche APE~IODIC SIGNAL, AS,
MODULATION, PITCH).
PERIPHERAL Circuito di interfaccia, idoneo a stabìlire una
comunicazione fra un calcolatore e un apparato esterno, semplice
o complesso.
PHASE Fase. Ogni tipo di evento periodico può essere ripartito in
frazioni di ciclo, distinte come fasi la successione delle quali è
vincolata ad un ordine costante e prevedibile, in quanto
conseguente al modello stazionario. Il criterio di frazionamento e
quello che più conviene, ma per lo più è suggerito dalla modalità
dell'evento (una waveform, in questo contesto). Un'onda
impulsiva, ad esempio, mostra una evidente ripartizione in due
fasi (non necessariamente isocrone), mentre una sinusoide
suggerisce una frazionabilità in emicicli (o anche quarti)
simmetrici, la dente di sega, poi, ha un decorso monofase (v.
WAVEFORM e voci derivate). In ogni caso, nulla impedisce una
arbitraria suddivisione, anche infinitesimale.L'interferenza tra due
segnali identici (almeno in frequenza) ma asincroni, si manifesta
come risultante più o meno complessa, ma coerente. La figura
d'interferenza è funzione della relazione di fase, stazionaria o
modulata. I fenomeni accennati hanno specifica applicazione
mediante circuiti denominati Fianger, Phasing, Phasor, Chorus,
Animator, ecc.... destinati a rendere più suggestivi e
timbricamente animati i segnali in ingresso.
PHASE LOCKING Dispositivo automatico che rileva il grado di
sfasamento fra due segnali (v. PHASE) e ne forza il sincronismo,
mediante opportune compensazioni (+/-) di frequenza.
Normalmente, essendo distinta la generazione dei due segnali, la
correzione si attua su subordinato, mentre l'altro funge da
campione. In base a ciò, le linee subordinate possono essere
multipie.
PINK NOISE Letteralmente rumore rosa, cosiddetto in relazione
ad una analogia spettrale specifica, cromatico-acustica. Il pink
noise si manifesta come segnale aperiodico le cui variazioni
random di pendenza (v. RANDOM) equivalgono alla risultante
combinatoria di tutte le frequenze dello spettro audio, ma
proporzionalmente degradanti in ampiezza. ~ strano, ma
timbricamente questo segnale viene avvertito come un soffio,
bene equalizzato nelle sue componenti tonali, gravi - medie
acute. La spiegazione sta nella fenomenologia audio, per la quale
la relazione percettiva tono-frequenza è anti espone nzi aie. Nel
verso dell'incremento di frequenza, ossia dei toni acuti, l'orecchio
risulta meno selettivo, condensando un maggior numero di
frequenze prossimali.L'estenzione di banda, verso le frequenze
alte, compensa perciò Il decremento d'ampiezza, in favore d'una
energia media costante (v.. APERIODIC SIGNAL, AZUR NOISE,
NOISE, PITCH, PSYCHOACOUSTICS, RANDOM, WHITHE NOISE).
PIO Circuito integrato (Programmable Input Output) che
consente la commutazione programmata, tra linee in-out,
interfacciate (v. IN, INTERFACE, OUT).
PITCH Tono, parametro acustico correlato alla frequenza
oscillatoria d'un segnale periodico (v. PERIODIC). Una scala
musicale corrisponde ad una progressione ascendente  -
discendente del tono, secondo formule intervallari dette modi.
Intervallo caratteristico è il diapason, tradizionalmente noto come
ottava e corrispondente al raddoppio di frequenza dei segnale di
riferimento.
PITCH BEND Flessìone dei tono (v. PITCH). Nei sintetizzatori si
ottiene mediante dispositivi automatici, con facoltà di impostare
(o programmare) tanto l'ampiezza che il verso d'escursione
(+/-). Il processo si innesca ad ogni attacco di nota, salvo
eccezioni.Più frequentemente, il pitch bend costituisce una risorsa
espressiva, per interventi gestuali estemporanei, tramite Joystick,
pedale, controlli rotativi, ecc... (v. anche BEND, BREATH
CONTROL JOSTYCK, PERFORMANCE CONTROL, PRESSURE
CONTROL, RIBBON, WHEEL).
PITCH to VOLTAGE CONVERTER Circuito che converte la
frequenza d'un segnale periodico applicato in input, in una
tensione di livello proporzionale (disponibile in dutput). Più il
segnale d'origine è coerente e definito, maggiormente efficace
risulta il processo. Segnali complessi o periodici determinano
tensioni d'uscita di livello instabile, o addirittura caotico. Questo
tipo di conversione è utile per ottenere tensioni atte a pilotare ì
più svariati circuiti dotati di input CV. Un uso particolare è quello
inteso a pilotare uno o più oscillatori mediante un qualunque
segnale vocale o strumentale (chitarra, organo, flauto, ... ),
perché l'esecuzione sia monofonica. In tal modo il processo d'
conversione diviene speculare (Pitch-voltage-pitch), ma la
timbrica finale è indipendente da quella originaria (v. anche CV.
PITCH).
PLAY-PLAYBACK Comando o procedura di esecuzione
automatica d'una sequenza programmata o d'un brano registrato.
PLOTTER  Dispositivo che traduce in effetto meccanografico le
informazioni elettriche (in codice digitale) originate da un
computer, debitamente programmato. Il piotter viene usato per
produrre disegni e grafici (anche a colori), partiture musicali, e
così via ...
POLYPHONIC Aggettivo, contrario a monofonico. Riferito alla
composizione musicale, indica una struttura a più parti, correlate
secondo il criterio tecnico-estetico adottato dall'autore
(contrappunto classico, dodecafonia, puntillismo, hot jazz,
ecc ... ). In senso tecnologico e funzionale, invece, l'aggettivo
polifonico qualifica uno strumento capace di generare più eventi
sonori simultanei, distinti come voci. La chitarra, ad esempio, e
uno strumento a 6 voci (tante, quante sono le corde generatrici)
mentre il piano ne conta ben 88; viceversa, il flauto, il ciarinetto,
il trombone, ecc... sono strumenti a voce singola, ossia
monofonici. Non sempre il numero di ge'neratori si identifica coi
numero di voci, In quanto la loro indipendenza può essere nulla o
parziale: la chitarra a 12 corde, tanto per esemplificare, è uno
strumento esafonico, poiché le corde si usano e si controllano
accoppiate.Nei sintetizzatori, l'attitudine polifonica è integrale se
a ciascuna voce corrisponde un autonomo canale di circuiti per la
generazione, elaborazione e controllo dei segnale. I circuiti
essenziali (singoli o multipli) dei tipico canale di sintesi, sono:
oscillatore, filtro, amplificatore, generatore d'inviluppo. Alcuni
sintetizzatori possono essere definiti pseudo polifonici, in quanto
l'autonomia delle singole voci è parziale, essendo limitata alla
generazione dei segnale, al controllo di pitch e (talvolta)
all'inviluppo dinamico. In tali casi i segnali debbono confluire nel
medesimo modulo di filtraggio (VCF), risultando perciò
compromessa l'autonomia della modulazione timbrica di ciascuna
voce. E ovvio sottolineare che, acquistando un polysinth, è
opportuno documentarsi non solo a proposito dei numero di voci
disponibili, ma anche della relativa autonomia, in funzione dei
controllo polifonico integrale (salvo esigenze di tipo diverso,
s'intende).Non è male, infine, che detta autonomia sia estesa
anche ai generatori LFOs, specie nei casi in cui sia adottato un
dispositivo delay, per regolarne il ritardo d'innesco. (v. anche
CHANNEL, DELAY, DUOPHONIC, MONOPHONIC, VOICE).
PORTAMENTO Processo per il quale la commutazione d'un livello
di tensione di controllo (CV) si effettua per gradi infinitesimali, a
velocità regolabile dall'operatore. In senso più specifico,
eseguendo due note consecutive mediante tastiera musicale (o
altro dispositivo) si otterrà uno slittamento dalla prima alla
seconda nota. (v. anche GLIDE GENERATOR).
POSITIVE FEEDBACK Reiniezione d'un segnale, dall'output
ll'input d'un circuito. Le applicazioni sono numerose e interessano
soprattutto l'ambito audiofonico. Il feedback può anche verificarsi
a causa di una reiniezione per via extracircuitale, specialmente
aerea.Il noto (e famigerato!) effetto Larsen è un caso esemplare
di tale fenomeno: un segnale microfonico, amplificato e diffuso da
un altoparlante, si propaga nell'aria, rientra nel microfono e,
ripercorrendo il medesimo itinerario, subisce un nuovo ciclo di
amplificazione. Tendenza di questo processo ad anello è la
progressiva lievitazione dei volume dei segnale, fino all'eventuale
innesco d'una auto-oscillazione. Il feedback trova applicazione in
vari processi integralmente circuitali, quali la risonanza d'un filtro,
la reiterazione d'eco, la riverberazione, ecc... (v. anche ECHO,
FEEDBACK, RESONANCE, REVERBERATION, SELF-OSC).
Condizione specifica dei positive feedback è la concordanza di
fase tra i segnali inout (o, in senso più generico, la reciproca
interferenza costruttiva).
POWER Potenza. Nell'ambito della strumentazione
elettroacustica, il termine viene riferito alla corrente di
alimentazione (individuando, inoltre, l'interruttore di accensione).
POWER SUPPLY  Erogatore di tensione. In particolare, coi
termine power supply si indica un circuito che trasforma la
tensione di rete in quella richiesta per l'alimentazione di un
determinato congegno o apparato elettronico.
PRE-PATCHED Collegamenti hard -ware, fra moduli e circuiti,
approntati per l'indirizzamento di segnali e ogni tipo di controllo,
secondo la programmazione dei costruttore (v. anche
HARDWARE, HARD-WIRED). PRESET Registro, congegno che
seleziona un programma a configurazione prestabilita dal
costruttore o anche dall'operatore. I presets, usualmente,
corrispondono a programmi timbrici, tuttavia, più
estensivamente, possono selezionare modelli ritmici, soluzioni di
indirizzamento e miscelazione segnali, programmi di elaborazione
(eco, riverberazione, phasing, equalizzazione, ... ) ecc. ecc...
PRESSURE SENSITIVITY Proprietà per la quale la pressione
esercitata su di una tastiera musicale ( o altro dispositivo) si
traduce in una proporzionale tensione di controllo (CV). Tale
tensione può essere indirizzata a vari circuiti, in numero e in tipo
dipendenti dalla complessità strutturale dei sintetizzatore. Per
l'esecutore, questo tipo di controllo rappresenta una risorsa
espressiva naturale, in quanto richiede notevole, in quanto
gestuale, solo un impegno muscolare di complemento (v. anche
PRESSURE SENSOR).
PRESSURE SENSOR Dispositivo sensibile alla pressione
esercitata su di' esso e idoneo a tradurla in relativa tensione di
controllo. L'effetto acustico dei dispositivo si rivela variamente, a
seconda delle linee d'i indirizzamento consentite e abilitate
dall'operatore. I più comuni indirizzi selezionabili, sono: VCO,
VCA, VCF, LFO (incremento d'ampiezza, e, più raramente, di
frequenza). (v. anche PRESSURE SENSITIVITY).
PRIORITY Priorità, ossia criterio logico che regola l'assoclazione
fra disPositivi azionati ed eventi ad essi correlati. L'applicazione
più nota d'una logica prioritaria è quella che regola l'assegnazione
di canali di sintesi (Voci) all'azione di controllo di singoli tasti,
secondo l'ordine con cui vengono premuti'.Tale economia
distributiva si rende necessaria nei casi in cui il numero di Voci
disponibili sia inferiore all'estensione della tastiera (sistemi a
2-4-6-8-16 Voci). In genere, l'assegnazione segue l'ordine
temporale dell'azionamento dei tasti. Alcunealtre funzioni, quali il
controllo d'un canale monofonico, unico o complementare (Voce
lead), possono dipendere da una logica prioritaria diversa ed
anche opzionale (tramite corrirriutatore): nota più recente = nota
più acuta = nota più grave (last note = highest note = lowest
note); (v. anche ALLOCATION, LEAD VOICE, VOICE).
PROCESSOR Processore, ovvero unità centrale di un sistema
computerizzato (v. anche MICROPROCESSOR).
PROGRAM Insieme di istruzioni codificate in una determinata
locazione di memoria. Perché un programma divenga operativo, è
necessario il richiamo selettivo, della relativa locazione, ma anche
ovviamente, che il sistema sia idoneo a decodificare ed eseguire
le istruzioni' programmate.Attualmente il codice più largamente
utilizzato è quello digitale, binario (v. BIT, DIGITAL, PROGRAM
LANGUAGE, PROGRAMMABLE).
PROGRAM LANGUAGE Linguaggio usato per la
programmazione. Tali linguaggi sono raggruppabali in tre ordini:
1) binario, ovvero linguaggio macchina diretto, per il cui utilizzo è
richiesta una specifica abilità mentale 2) assembler, formato da
sigle che traducono le istruzioni binarie; 3) linguaggi ad alto
livello, i quali consistono in istruzioni più aderenti alla logica
umana, favorendo percio l'apprendimento e la praticabilità della
programmazione. Ciascuna istruzione, però, subisce un
automatico processo traduttivo in linguaggio macchina, più o
meno complesso rispetto all'apparente semplicità dei termine ad
alto livello. Questa necessaria mediazione causa un rallentamento
nell'acquisizione dei dati di programmazione (v. anche
PROGRAM).
PROGRAMMABLE Programmabile. Dicesi di sistema che dà
facoltà di codificare istruzioni, dìrettamente impartite dall'utente,
secondo finalità soggettive. Attualmente, la programmabilità
costituisce uno dei più apprezzati e richiesti requisiti d'un
sintetizzatore (v. anche PROGRAM, PROGRAM LANGUAGE).
PROM-PROGRAMMABLE READ ONLY MEMORY Memoria a
sola lettura, programmabile dall'utente.
PROMPT Richiesta di informazioni' evidenziate all'utente di un
sistema computerizzato, mediante un monitor o display. Le
informazioni richieste sono relative all'identificazione, e modalità
di svolgimento di programmi, sequenze, funzioni, ecc.
PSYCHOACOUSTICS Disciplina scientifica che indaga sulle
correlazioni fra fenomeni sonori e fenomeni percettivi,
condizionati da attitudini, atteggiamenti e disponibilità psichica.
PULSE Impulso. Evento elettrico caratterizzato da rapido
(praticamente istantaneo) incremento-decremento dei livello di
tensione (v. anche PULSE WAVE).
PULSE WAVE Onda impulsiva. Segnale costituito dall'alternanza
dì due distinti livelli di tensione, dei quali uno equivale
solitamente a 0. Ciascuna coppia di fasi (livelli altobasso) forma
una unità periodica, simmetrica o asimmetrica. La simmetria si
verifica quando ciascuna fase incide nella misura dei 50% nella
durata del periodo (v. SQUARE WAVE). Come segnale di controllo
subsonico (v. LFO, MODULATION) questo tipo di segnale è usato
per produrre tremoli.
PW-PULSE WIDTH Parametro variabile dì un'onda impulsiva (v.
PULSE WAVE) che si misura in durata percentuale dei livello alto,
rispetto all'intero periodo. Di norma ogni modello di sintetizzatore
dispone di un controllo manuale dei PW che, una volta Impostato,
polarizza l'escursione di segnali modulanti (v. PWM). Si tenga
presente che la regolazione di questo parametro si manifesta
timbricamente. Ad esempio, ad un PW=50% corrisponde  (grosso
modo) un sound tipo clarinetto, mentre, riducendo - incremen
tando il PW, il timbro tende ad assumere carattere sempre più
nasale, sul tipo della voce d'oboe (o strumenti ad ancia doppia in
genere). Va notato che l'effetto dell'incremento - decremento è
acusticamente analogo, a valori complementari entro Il 100%
(40% e 60%, 5% e 95%, 28% e 72%, ecc ... ). A frequenza
subsonica, invece, un PW  diverso dal 50% da luogo ad una
cadenza asimmetrica di coppie impulsive, utilizzabile come giuoco
ritmico, nel controllo di altri parametri
PWM-PULSE WIDTH MODULATION Modulazione automatica
dei parametro PW, mediante tensioni di controllo a frequenza
audio subsonica/monociclica (relativa a segnale d'inviluppo,
ovvero transitorio); (v. PULSE, PULSE WAVE, PW).

Q Simbolo utilizzato per indicare il cosiddetto coefficiente di


merito, nei circuiti risonanti (Q= energia accumulata in un
periodo/energia decaduta entro un periodo). In senso più
specifico, Q esprime il grado di enfasi della frequenza di risonanza
d'un filtro (v. F, RESONANCE).
QUAD Il termine sta a significare l'implicazione di quattro entità,
in un determinato processo (es. quattro canali d'amplificazione,
articolazione polifonica a quattro voci, ecc ... ).
QUANTIZE Processo che traduce la variazione continua di una
determinata grandezza, in una corrispondente variazione a
gradini, ossia ad intervalli di valore discreto.

R-RESET Azzeramento di valori, o ripristino della condizione


iniziale d'una determinata funzione o procedura.
RAMP WAVE Forma d'onda a rampa, ovvero segnale periodico
caratterizzato da graduale incremento di livello e decadimento
-istantaneo (oppure l'opposto). Il termine è sinonimo di dente di
sega (v. SAW-TOOTH WAVE).
RAM-RANDOM ACCESS MEMORY Struttura
elettronico-mnemonica identificabile mediante un indirizzo (es.:
86; 41; A2, C9; E6; ecc ... ). L'accesso ad un indirizzo è
arbitrario, in quanto segue il metodo della casualità (random).
Una RAM è abilitata ai processi di lettura/scrittura.
RANDOM Processo che implica casualità. In senso specifico viene
denominato random un segnale aperiodico, a decorso
imprevedibile.RANGE Ambito di escursione dei valori assumibili
da un parametro. Ad esempio, Il range audio corrisponde
all'ambito teorico di frequenze percettibili uditivamente (16 Hz -
20 Khz). Complementare a questo è il range sub-sonico (0 Hz -
16 Hz).Anche l'estensione tonale di una tastiera musicale viene
enunciato come Keyboard range (es. FA1-DO5).
RATE Velocità di cadenza di un temporizzatore, generatore
d'impulsi a bassa frequenza, o altro analogo dispositivo.
Comunemente la frequenza di scansione è compresa entro i 30
Hz.
READY Pronto: stato di disponibilità (di una struttura di
memoria) a fornire dati, previo apposito comando. Lo stato di
ready è normalmente segnalato da LED o display grafico.
REAL TIME Modo operativo in tempo reale, senza soluzione di
continuità nel rapporto azione-effetto, escludendo artifici
mediatori non simultanei. Se riferito all'uso dei sequencers, il
metodo real time è solitamente alternativo a quello denominato
step by step (oppure single step), il quale consiste nella
programmazione di singoli eventi musicali (o anche eventi di
controllo) destinati al flusso temporale coordinato ed automatico,
in fase di p/ayback. Il metodo real time è ovviamente più
immediato ma, per contro, meno flessibile ed anche più soggetto
ad errori, tanto da richiedere spesso rimaneggíamenti in tempo
differito (sempreché siano consentite procedure di editing); (v.
anche PLAY, SEQ, STEP).
RECORD Blocco, insieme di informazioni digitali. Nell'uso più
comune, il termine corrisponde, invece, al comando che abilita la
registrazione di eventi, tanto analogici che digitali (nel secondo
caso, però, è più usato il termine write).
RECORDER Registratore di informazioní di vario tipo, ma
specialmente elettroacustiche, trasdotte in modo analogico
oppure in codice digitale.
REED Ancla. Negli strumenti provvisti di registrí o presets, il
termine reed distingue i timbri tipici della stumentazione ad ancia
(clarinetto, sax, armonium, armonica ... ).
REGISTER Locazione di memoria caratterizzata da specifica
funzione. Oppure: selettore timbrico, registro (d'organo,
armonium, fisarmonica, od altro strumento affine).N.B.:
nell'ambito computerizzato il termine può avere altri riferimenti.
RELEASE Decadimento finale dei segnale d'inviluppo tradizionale.
Quale evento parziale, il release consegue al rilascio del tasto, od
altro dispositivo mediante li quale sia stato attivato il generatore
d'inviluppo. In questa fase, il livello attuale dei segnale in
questione cade fino a zero, a velocità regolata dall'operatore (v.
ADSR, AR, EG, ENVELOPE, GATE, TRIG).
REPROM -REPROGRAMMABLE READ ONLY MEMORY
Struttura di' memoria, cancellabie e riprogrammabile, adibita alla
sola funzione di lettura, per l'utente (v. MEMORY). RESIDENT
Programma software, residente nella memoria centrale d'un
sistema computerizzato (v. SOFTWARE).
RESONANCE Risonanza. Nell'ambito dei fenomeni acustici, per
risonanza s'intende quel fenomeno per cui un corpo elastico,
investito da un'onda sonora, vibra per induzione, senza contatto
diretto con la sorgente. La modalità osciilatoria indotta,
corrisponde al moto armonico proprio dei corpo risonante. Tale
moto risulta enfatizzato nelle componenti armoniche più in
sintonia con lo spettro di frequenze dell'onda induttrice. I livelli di
enfasi risultano proporzionali alle energie in atto e alla
cedevolezza selettiva dei corpo risonante. Nei sintetizzatori, il
processo di risonanza più comune consiste nell'enfasi di una
banda, più o meno ristretta e incentrata sulla frequenza di cut off
dei filtro (v. CUT OFF FREQUENCY, F, 0, VCF).La risonanza è
ottenuta elettronicamente, mediante reiniezione in input, dei
segnale d'uscita dei filtro stesso. Incrementando il livello di enfasi
si giunge ad innescare una oscillazione spontanea (accordata su
Fc), anche in assenza d'un segnale d'ingresso. La risonanza in
questione, infine, essendo accordata e vincolata alla frequenza di
cut off, ne segue tutte le modulazioni (v. anche BPF, EQ, HPF,
LPF, RESONATORS, SELF OSC).
RESONATORS Moduli coordinati, per il filtraggio attivo tendente
a produrre risonanze complesse nel segnale applicato,
snaturandone il timbro (v. RESONANCE).
REV-REVERBATOR Dispositivo elettrico e elettromeccanico,
capace di produrre più o meno complesse riflessioni dei segnale
audio, mediante processi di sfasamento e ritardo, ad imitazione
del ben noto fenomeno fisico, conosciuto come riverberazione.
Fisicamente, tanto per ricordarlo, il fenomeno è dovuto all'auto
interferenza di onde acustiche che si propaghino entro un idoneo
ambiente riflettente.
RIBBON Dispositivo costituito da un nastro resistivo che, se
premuto, chiude un circuito generatore di CV (a seconda dei
punto in cui si preme, il CV risulta più o meno elevato). L'uso
comune dei ribbon mediante lo strisciamento d'un dito, è quello
di ottenere effetti di bending e vibrati di varia espressività, anche
sguaiati! (v. BEND, CV, PITCH BEND).
RIGHT Destro. Canale distinto, nella coppia Left-Right (L-R)
intesa per lo più in senso direzionale, stereofonico.
RISE TIME-Terppo di incremento di una tensione entro un
dislivello determinato. Quando possibile, l'escursione può essere
anche valutata nei suoi effetti modulativi (es.: pitch attack, lide,
ecc ... ).
RM-RING MODULATOR Circuito molto noto per la sua attitudine
a produrre sonorità metalliche (lavorando con gli ingredienti di
segnale favorevoli). Il circuito è caratterizzato dal fatto di essere
corredato di due ingressi ed una uscita. Applicando due segnali
audio, si ottiene in uscita una risultante che, secondo l'analisi di
Fourier equivale alla sintesi di somme e differenze reciproche fra
tutte le frequenze armoniche dei segnali d'origine. Le risultanti
timbriche sono quindi occasionali, e spesso manifestano spettri
armonici analoghi a quelli propri di vari materiali (metalli in
specie). Campanoni e campanacci d'ogni sorta, estremamente
verosimili, si possono produrre imponendo al segnale RM
opportuni inviluppi e modulazioni (v. anche FOURIER
TRANSFORM).
ROLL-OFF Indice di attenuazione delle frequenze non comprese
entro i limiti di risposta lineare d'un filtro. Si misura in dB/oct,
riferendosi al decremento d'intensità fra la frequenza di cutoff e
la sua ottava (Fc x 2). Con lo stesso senso è spesso usato il
termine Slope, che vuoi dire pendenza (v. CUT OFF FREQUENCY
DECIBEL, F).
ROM-READ ONLY MEMORY Struttura di memoria dal contenuto
permanente, disponibile all'utente per la sola lettura.
RST-RESTART Comando di ripresa di uno stato operativo,
seguente una interruzione. In taluni casi l'interuzzione non ha
carattere sospensivo, bensì è associata al RESTART per un
automatico azzeramento (reset) cui segue l'istantanea ripresa da
capo (per esempio, d'una sequenza in playback).
RUN Comando che si dà ad un computer per eseguire un
programma.
RW-READ/WRITE Lettura/scrittura, ovvero decodificalcodifica
di dati digitali.
RHYTHM MACHINE Macchina elettromusicale (batteria
elettronica), progettata per l'escuzione automatica di figurazioni
ritmiche più o meno complesse e flessibili. Le figurazioni ritmiche,
in molti casi, sono programmabili dallo stesso utente.

SAW TOOTH WAVE Forma d'onda periodica, caratterizzata da


transizione lineare fra due livelli, e decadimento istantaneo a fine
ciclo. Secondo il metodo analitico di Fourier, questa legge
dinamica equivale alla sintesi di elementari oscillazioni sinusoidali
di frequenza multipla della fondamentale. La progressione dei
fattori è aritmetica e teoricamente infinita (x1, x2, x3, A, x5, ... ),
mentre le ampiezze corrispondenti hanno rapporto inverso (1, :2,
3, :4, :5, ... ). Un esempio: assumendo come fondamentale un
segnale di 100 Hz e ampiezza di valore unitario, il 120
componente della progressione armonica avrà una frequenza di
1200 Hz ed una ampiez za ridotta ad 115. La sawtooth è una
delle forme d'onda tradizionale dei circuiti di generazione, tanto
audio che sub-audio (v. anche FOURIER TRANSFORM,
FUNDAMENTAL, HARMONIC, WAVEFORM).
SCALING Dispositivo che consente una regolazione arbitraria
dell'ampiezza intervallare (dei pitch) fra gli estremi di una
tastiera, con conseguente anomalo frazionamento della scala.
Infatti, siccome il numero di tasti ovviamente non muta, dalle
regolazioni + o - dello Scaling, risultano scale macro-micro
intervallate (v. JUST INTONATION, TEMPERAMENT).
SCHMITT TRIGGER Circuito idoneo a tradurre in impulsi di
trigger tutti gli attacchi di segnali di ingresso, a condizione che
superino una soglia d'intensità prefissata dall'operatore (v.
THRESHOLD LEVEL, TRIG). Il processo in questione è utile a
sincronizzare inviluppi, passi sequenziali, ecc.... con eventi audio
esterni, di origine disparata.
SCOPE Abbreviazione di oscilloscopio
SCROLLING Così è detto lo spostamento verticale di una lista di
informazioni, che appare in uno schermo video. L'intervallo
minimo di spostamento è pari ad una linea.
SELECT Selezione di un comando, registro, programma,
funzione, parametro, preset.
SELF-OSCILLATION Auto-oscillazione. Fenomeno per cui in certi
circuiti, filtri in specie, si innesca una manifestazione oscillatoria,
a frequenza determinata da certi parametri impostati (es.: cutoff
di un filtro). La ragione di ciò sta nel segnale (anche la semplice
turbolenza di fondo) che entra in una spirale viziosa
in-out-in-out... subendo una progressiva amplificazione, per
autointerferenza costruttiva (v. anche FEEDBACK, POSITIVE
FEEDBACK RESONANCE).
SEQ-SEQUENCER Modulo elettronico destinato a produrre eventi
elettrici in successione temporale, idonei a pilotare circuiti
controllati in tensione, quali VCO, VCF, VCA, ecc.... oppure
attivabili mediante impulsi di trigger e gate.La cadenza di
successione può essere controllata da un clock interno/esterno e
anche, talvolta, manualmente. Le linee di sequenza possono
anche essere multiple e scorrere in parallelo. Se un sequencer è
di tipo analogico la calibratura degli eventi CV si compie
manualmente, per lo più a mezzo di potenziometri a cursore, o
manopola.Il tipo digitale, viceversa, richiede la fissazione in
memoria dei dati sequenziali, mediante vari tipi di  procedure (v.
ad esempio: REAL TIME, STEP BY STEP). Solo il tipo, digitale
consente la codifica agile, permanente ed esatta, di eventi
sequenziali numerosi. Un sequencer può comparire come modulo
autonomo, correlabile con altre unità, od anche essere
incorporato in apparati più complessi.
SEQUENCE Sequenza. Insieme di eventi elettrici destinati
all'esecuzione automatica (ma anche manuale, in taluni casi)
secondo una organizzazione temporale prefissata (v. anche
SEQUENCER).
SERIAL Seriale. Modalità di ordinamento temporale di singoli
even!i che si avvicendano in serie. E normale che ci si riferisca, in
questo contesto, a dati in codice digitale.
SEQUENTIAL ACCESS Accesso sequenziale. Condizione per cui
dei dati vengono trasmessi e acquisiti in input uno alla volta, in
successione seriale.Trasmissione seriale di dati (v. SERIAL)
SET Insieme. Il termine indica, ad esempio, il complesso di
comandi allestiti per produrre un certo stato operativo.Altrimenti,
con esso si può anche intendere un determinato raggruppamento
omogeneo di registri, preset, comandi, e così via (es.: selettori di
ritmo, selettori di timbri strumentali, comandi per procedure di
programmazione, comandi per procedure di trasferimento
dati ... ).
S/H-SAMPLE & HOLD Letteralmente: campione-tenuto. Circuito
al cui ingresso si immette un segnale a tensione variabile per
essere automaticamente campionato, ossia trasformato in un
segnale con dinamica a gradini. Ciò avviene mediante la
fissazione dei livello di tensione (campione) coincidente con
l'impulso d'un clock.Il campione, s'intende, viene mantenuto fino
al ciclo successivo, il cui impulso iniziale determina un nuovo
campionamento. Maggiore è la frequenza di clock, ovviamente
regolabile, tanto più la sagoma dei segnale in output si
approssima a qualla dei segnale in input, il quale, secondo un
costume ormai abusato, è un noise, idoneo al prelievo di
campioni imprevedibili. Normale è però anche l'immissione di
segnali subsonici i quali, per la lentezza d'escursione si prestano
alla ponderabilità dei campionamento. Il segnale d'uscita ha
innumerevoli applicazioni, nel controllo dei più svariati circuiti. Ad
esempio, pilotando un VCF con enfasi alta si producono rigurgiti,
ebollizioni, gocciolii,  ecc... Pilotando un VCO, invece, se ne
possono ricavare pseudo arpeggi, od anche arpeggi regolari
purché le frequenze in giuoco (VCO e Clock) siano
opportunamente rapportate e vincolate stabilmente. li clock, che
cadenza il campionamento, deve ovviamente oscillare
velocemente rispetto al segnale di cui si desideri ricostruire la
dinamica., sia pure a segmenti. Interessante è anche la
risoluzione a gradini, dei normali segnali d'inviluppo (v. anche
APERIODIC SIGNAL, CLK, NOISE, SUBSONIC).
SHIFT Spostamento, scorrimento. Il termine può essere riferito
allo slittamento di fase d'un segnale, oppure sta ad indicare la
commutazione tra due o più ordini di funzioni, come accade di
norma con tastiere alfanumeriche (es.: shift per la commutazione
dei caratteri maiuscoli/minuscoli).
SI-SERIAL INPUT Input d'accesso per dati seriali (v. SERIAL,
SEQUENTIAL ACCESS).
SINGLE TRIGGER Condizione, per la quale l'innesco dei trigger
da tastiera è riservato alle sole note d'attacco, quindi escluso
nelle esecuzioni legate. Condizione alternativa è l'innesco
incondizionato (v. MULTIPLE TRIGGER).
SKIP Salto. li termine sta generalmente ad indicare quella
particolare funzione dei sequencer o composer, che consente
l'ommissione di determinati steps, anche se prorammati (v.
SEQUENCER, STEP).
SLOPE Pendenza. Indice di incremento/decremento di una
grandezza in funzione di un'altra. Il valore si esprime in
percentuale (v. anche ROLL OFF).
SO-SERIAL OUTPUT Output per il prelievo di dati seriali (v.
SERIAL).
SINE WAVE Forma d'onda sinusoidale, così detta poiché il suo
decorso dinamico è analogo alla legge di variazione del seno, in
una funzione circolare. Secondo il metodo analitico di Fourier (v.
FOURIER TRANSFORM) qualunque tipo di forma dinamica, sia
pure caotica, è derivabile dalla concomitanza di oscillazioni
semplici, ossia di sinusoidi in determinato rapporto di frequenza e
ampiezza. Il segnale sinusoidale costituisce l'elemento rimario
della sintesi additiva (v. ADITIVE SYNTHESIS, HARMONIC,
WAVEFORM).
SOFTWARE Insieme deii programmi, ovvero delle istruzioni che
determinano il comportamento specifico d'un computer,
nell'ambito dei possibilismo della sua circuítazione (v.
HARDWARE). Scherzosamente, potremmo dire che il software
rappre senta una sovrastruttura... culturale dei computer (la
mentalità, sto per dire) e come tale è plasmabile, labile e
coercibile!
SOURCE Sorgente, circuito di provenienza di determinati segnali
audio, o di controllo, o d'informazione digitale, ecc...SPLIT
Divisione della tastiera in uno o più settori, gestiti secondo
specifici criteri d'assegnazione di voci e programmi timbrici.
Naturalmente, la gestione è automatica e regolamentata da
appositi algoritmi selezionabili dall'utente (v. ALGORITHM,
ASSIGN, PRIORITY).
SQUARE WAVE Onda quadra. Segnale periodico, caratterizzato
dal semplice alternarsi di due livelli distinti, di cui quello inferiore
equivale a zero (ma non necessariamente). L'onda quadra è
arcinota quale forma efficace per la sintesi di timbri di strumenti
ad ancia, quali il clarinetto e simili (v. PERIODIC, WAVEFORM).
STATIC FILTER Filtro regolabile manualmente ma non
modulabile mediante tensioni di controllo (v. CV, VCF).STEP
Passo di programmazione, evento univoco d'una sequenza. Uno
step comprende un numero vario di informazioni (tono, durata,
accento, trig, gate .... ) a second della complessità dei sequencer
(v SEQUENCE, SEQUENCER).
SUB-ARMONIC Sub-armonica Componente d'un segnale periodi
co, di frequenza sottomultipla rispet to alla fondamentale (v.
FUNDA MENTAL). Nei sintetizzatori è talvol ta presente un circuito
divisore d frequenza che estrae e poi ampI1fic~ una
sub-armonica dei segnale pe renderne più denso e pregevole i
timbro.
SUB-AUDI0 Evento oscillatorio d frequenza inferiore all'ambito
audio compreso tra 16 Hz e 20 KHz. Ir genere, questi segnali
inaudibili tra dotti' o generati elettricamente, s usano quali
modulanti di vari para metri elettroacustici (v. CV).
SUBTRACTIVE SYNTHESIS Sinte si sottrattiva. Tecnica intesa a
deri vare diverse forme d'onda, median te l'attuazione più o
meno drastic~ (fino all'inibizione) di component armoniche di
segnali, rielaborati de nnnnirtuni filtri. Questo è il sistema di
sintesi pú utilizzato nei sintetizzatori tradizionali, specie analogici,
tanto in modo dinamico che statico (v. EQ, F. VCF).
SUBSONIC Subsonico. Evento oscillatorio caratterizzato da
frequenza inferiore al range audio (v. anche SUB-AUDIO). Nei
sintetizzatori, gli eventi subsonici sono uti I Izzati per modulare
vari parametri acustici (frequenza, ampiezza, ... ) essendo
indirizzati al controllo di circuiti quali VCO, VCA, ecc... (v. anche
LFO, MODULATION).SUSTAIN Fase S, ovvero livello stazionario di
un segnale d'inviluppo (v. ADSR, ENVELOPE). In senso pianistico,
invece, per sustain s'intende l'effetto di prolungamento dei
suono, anche a tasto rilasciato, per effetto dei disimpegno dei
feltri smorzatori, tramite il ben noto pedale damper. L'equivalente
effetto, nei sintetizzatori, è distinto come fase R (v. RELEASE).
SWEEP Segnale di controllo ciclico o transitorio, idoneo a
modulare i parametri più svariati. Il termine, a quanto mi risulta,
è stato coniato nel Glossario allegato al RHODES CHROMA, con
l'intento di distinguere il tipo di generazione digitale dei computer
interno da quello di circuiti analogici tradizionali (v. EG, LFO).
SWITCH TRIGGER Dispositivo che genera impulsi di trigger,
mediante corto-circuitazione a massa dell'elettrodo positivo del
disposìtivo stesso (v. TRIGGER).
SYNC-SINCHRONISATION In senso generale, il termine indica
un processo di sincronizzazione di eventi elettrici ed
elettroacustici generati da distinte unità. Tale processo si avvale
di dìspositivi per l’indirizzo parallelo d'un segnale di scansione,
grazie al quale si può stabilire una intenzionale correlazione
temporale tra eventi diversi, quali steps sequenziali, inviluppi,
patterns ritmici, commutazione programmi, ecc... (v. CLK). In
senso molto specifico il termine SYNC individua un dispositivo che
attua una relazione pilotaschiavo fra due oscillatori. L'oscillatore
pilota indirizza un impulso per ciclo, all'osciliatore schiavo,
forzandone il reset ossia la ricaduta in fase zero, con conseguente
ripresa sincrona dei ciclo. Nonostante questo vincolo, però, i
controlli di pìtch dell'oscillatore schiavo continuano ad avere
effetto nell'ambito timbrico. Ciò perché il punto d'incidenza
dell'impulso che innesca il reset, varia anche in funzione della
distensione-condensazione dei periodo proprio, risultandone più o
meno alterata la forma d'onda. Insomma attivando il SYNC, le
modulazioni di frequenza dell'oscillatore pilota hanno effetto sul
pitch e sul timbro dell'osciliatore schiavo mentre le modulazioni di
frequenza di quest'ultimo hanno effetto sul proprio timbro e basta
(v. anche FR. FUNDAMENTAL, PERIODIC, R, WAVEFORM).
SYNCHRONOUS SYSTEM Sistema raccordato ad un generatore
centrale di impulsi (v. CLK) idoneo a sincronizzare la produzione
di eventi e l'attivazione - disattivazione di funzioni delle singole
unità del sistema (v. anche SYNQ).
SYNTAX L'insieme di regole che organizzano logicamente un
l'inguaggio, sia pure finalizzato al dialogo con computers e
macchine cibernetiche in genere.
SYNTH-SYNTHESIZER Macchina progettata per la generazione,
elaborazione e controllo di segnali elettroacustici.

TAPE Nastro, magnetico In specie. Utilizzato come memoria di


massa, questo supporto risulta essere Il più economico, malgrado
la relativa lentezza nel trasferimento di dati digitali e una minore
stabilità rispetto ad altri supporti rigidi e semirigidi quali I noti
diskettes (v. FLOPPY DISK). La minore stabilità dipende dalle
facili deformazioni dei nastro stesso, come pure dalla possibile
formazione di microscopiche muffe che favoriscono la perdita di
informazioni magnetiche (v. MASS STORAGE MEMORY).
TAPE INTERFACE Circuitazione di interfacciamento abilitante lo
scambio di dati digitali, tra un registratore a nastro e una unità
strumentale o computer. Tale circuitazione è particolarmente utile
per espandere la memoria interna dell'unità di utilizzo (v. MASS
STORAGE, TAPE).
TEMPERAMENTO Sistema di ripartizione intervallare dalla scala
per il quale, mediante una intonazione artificiale delle singole
note, favorisce specifici canoni compositivi. Il temperamento
equabile, ad esempio, introduce un intervallo modulare costante
fra tutti i gradi della scala, abilitando così la trasposizione tonale,
ossia la ricostruzione di qualunque modello melodico o armonico,
su un grado arbitrario. Tale piasticità, però, si paga dovendo
ritoccare le intonazioni naturali, con l'esito di una maggiore
durezza armonica dei suoni simultanei. Ma, in fondo in fondo...
chi ci fa caso?  L'ìncremento di frequenza fra i gradi contigui della
nostra scala, è una costante pari alla radice dodicesima di 2, e
denominata semitono (v. anche JUST INTONATION).I vari tipi di
scale temperate, anche se ripartite secondo un numero diverso di
intervalli, sono sempre fondate su una costante di intervallo
minimo.TOUCH CONTROL Dispositivo di controllo manuale che
trasforma l'incidenza dei tocco in proporzionali tensioni di
controllo, indirizzate o a índirízzabilì facoltativamente ai più
disparati circuiti, modulandone i relativi parametri' (pitch,
volume, PW, attack time, ecc .... ); (v. anche K, PRESSURE
CONTROL, VELOCITY CONTROL).
TOUCH PADISWITCH Interruttore elettronico di funzioni,
rispondente al semplice tocco, senza implicazioni meccaniche di
rilievo.
TOUCHE RESPONSIVE 1-1 termine a distingue una
pseudo-tastiera che pur essendo priva di tasti meccanici
tradizionali, è idonea a rispondere all'azione delle dita, esercitata
in superficie (vedi anche TOUCH PADISWITCH).
TOUCHE SENSITIVE Dispositivo, sensibile alle variazioni
dell'incidenza dei tocco, nel senso della velocità d'attacco o della
forza pressoria esercitata sul tasti (v. anche TOUCH CONTROL).
TRANSIENT Evento transitorio, moniciclico, oppure, componente
qualitativa transitoria di un evento acustico o elettroacustico.
TRANSIENT GENERATOR Generatore di eventi transitori (v.
anche EG).
TRACK Traccia, pista. Con ciò si intende solitamente una linea di
sviluppo sequenziale di informazioni analogiche o digitali,
depositate su debito supportoi dli tipo ele;ronico, magnetico, ecc.
E normale che le informazioni contenute in una traccia
confluiscano nei medesimi canali di utilizzo.In particolare, se il
supporto di memoria è costituito da disco magnetico (o tamburo)
per track si intende ciascuna delle piste ad anello, di
Indirizzamento dati . Un floppy disk standard, ad esempio, ne ha
77, di queste piste ad anello.
TRACKING Funzione che consente di impostare una legge di
risposta non lineare alla scala dei livelli d'un segnale di controllo.
Comunemente, tale funzione è riservata al VCF, controllato da
tastiera, con relazione meramente percentuale. Di recente, però,
qualcuno si è finalmente deciso ad apprezzare più
adeguatamente le risorse insite in questa funzione,
maggiorandone la flessibilità, sia di regolazione che applicativa.
TP1-TRACKS PER INCH Unità di misura della densità numerica
delle tracce contenute sulla superficie d'un floppy-disk (v.
TRACK).
TREMOLO Modulazioni d'ampiezza, ovvero d'intensità d'un
segnale audio. Solitamente, nei synth, tale modulazione si ottiene
mediante elaborazione in VCA, controllato da idoneo segnale
subsonico (v. CV, MODULATION, SUBSONIC, VCA). L'effetto di
tremolo non va confuso coi vibrato, consistente in. una
modulazione di frequenza e avvertibile come variazione ciclica dei
tono (pitch).In termini musicali tradizionali, invece, per tremolo
s'Intende l'alternanza più o meno rapida di due note, distinte
secondo un intervallo arbitrario (es.. si-fa-si-fa-si-fa ... ). La
rappresentazione simbolica dei tremolo è convenzionale, a
vantaggio della concisione grafica e dell'agilità interpretativa.
THRESHOLD Soglia, valore minimo di una determinata variabile
elettrica, efficace per attivare specifiche funzioni, quali-
generazione d'un segnale transitorio, on/off d'un circuito,
interdizione di segnali discriminabili, limitazione dei livello di
volume, campionamento digitale di' eventi acustici, ecc....
TRIANGLE WAVE Onda triangolare: segnale periodico
caratterizzato da lineare incremento-decremento di ampiezza, e
dalla simmetria dei  semiperiodi. Questo tipo di  dinamica
corrisponde ad un moto uniforme cori alternanza dei verso.
Secondo l'analisi di Fourier, un'onda triangolare equivale alla
sintesi di moti armonici, aventi i seguenti' rapporti: multipli
dispari della frequenza fondamentale, in alterna opposizione di
fase (+ l f, - 3f, + 5f, 7f, + 9f, ecc ... ), mentre le ampiezze sono
inversamente proporzionali al quadrato dei coefficienti stessi (1,
119, 1/25, 1149, 1181, ecc ... ); (v. anche FOURIER
TRANSFORM, FUNDAMENTAL, PERIODIC, WAVEFORM).
TRIGGER Letteralmente- grilletto, oppure scatto. Nel lessico
della sintesi elettro-acustica, il termine indica un idoneo impulso
di tensione,  il Trigger indirizzato a specifici circuiti, per l'innesco
di eventi transitori, la commutazione di stati on/off, la scansione
di steps sequenziali, ecc... Svariati sono i congegni adibiti
all'innesco di triggers: tastiera, specifici pulsanti, circuiti di
scansione automatica, ed altri ancora (v. CLK, EG, KEYBOARD,
MULTIPLE TRIGGER). Si noti che l'efficacìa dei trigger richiede
che i valori di durata, tensione, polarità e verso siano tollerati dal
circuito di utilizzo. Nel caso di interazione fra moduli, diversi per
taratura e logica funzionale, si impone la mediazione di adeguati
processi di interfacciamento (v. INTERFACE).
TRIM POT-TRIMMER POTENTIOMETER Potenziometro con
regolazione infinitesimaie della resistenza, mediante vite. L'uso
più comune di tale componente è quello inteso alla regolazione
fine, all'aggiustamento, alla taratura.
TVT-TELEVISION TERMINAL (v. VIDEO MONITOR).

UNISON Unisono, insieme omofonico di più voci, ovvero canali di


sintesi (v. CHANNEL). Molti synth consentono uno specifico stato
operativo di tastiera, per il quale tutte le voci disponibili vengono
controllate dal medesimo tasto, simultaneamente. ne risulta una
sonorità più piena e corposa, specie se i segnali sono lievemente
sfasati, o appena un tantino discordi.Ovviamente, all'unisono
delle voci consegue la monofonia della tastiera, oppure la bifonia,
nei casi in cui sia previsto l'accumulo parziale delle voci disponibili
(metà e metà); (v. anche DUOPHONIC, MONOPHONIC).
UNIT Unità, modulo idoneo ad assolvere ad una specifica
funzione, più o meno complessa: memorizzazione, calcolo,
riverberazione, compressione dinamica, filtraggio, generazione di
eventi ritmici, ecc ... ecc... ecc...
UTILITIES Programmi d'utilità, elaborati per semplificare e
accelerare operazioni di frequente opportunità esecutiva.
VARIABLE Variabile. In tema di sintesi elettroacustica, per
variabile si intende un parametro controllabile in modo specifico
(frequenza, guadagno, angolo di fase, pendenza,ecc ... ).
USER Utente, operatore, ovvero colui che utilizza un determinato
sistema o apparecchiatura.
USER INTERFACE Interfaccia utente. Insieme di criteri e
linguaggi che consentono l'interazione uomo-macchina, mediante
lo scambio di informazioni

V-VOLT Unità di misura della tensione elettrica. Secondo la legge


di Ohm, tale grandezza si desume dalla seguente relazione: V = I
x R. Quindi, ai capi di un circuito di resistenza pari ad 1 ohm,
percorso da una corrente di intensità pari ad 1 ampère, si misura
la tensione di 1 volt. Nei sintetizzatori questa grandezza è di
primario interesse, poiché costituisce la variabile ordinaria di
quasi tutti i processi di controllo (v. CV. VOLTAGE CONTROL).
VCA-VOLTAGE CONTROLLED  AMPLIFIER Amplificatore il cui
guadagno è controllato mediante tensione (v. A, GAIN).Il VCA
costituisce uno dei moduli' fondamentali d'un sintetizzatore
tradizionale, essendo adibito alla elaborazione della dinamica,
ovvero dell'amplezza dei segnale in input. La modalità della
elaborazione è relativa al tipo di segnale applicato all'input di
controllo (CV input); (v. anche CV, MODULATION, TREMOLO).
VCF-VOLTAGE CONTROLLED FILTER Filtro controllato in
tensione. Così viene denominato, geneticamente, qualunque tipo
di filtro che ammetta il controllo della curva di risposta in
frequenza mediante tensione (v. CV. CUT OFF FREQUENCY, F,
VOLTAGE CONTROL). Di norma il VCF si identifica in un filtro
passabassi (v. LPF).
VCO-VOLTAGE CONTROLLED OSCILLATOR Oscillatore
controllato mediante tensione. Così è denominato il principale
modulo di generazione di segnali audio di un sintetizzatore
analogico tradizionale il segnale fornito da un VCO può anche
essere aperiodico (V. NOISE) e, in taluni casi, anche sub-sonico.
E d'uso che dal modulo VCO si possano prelevare più forme
d'onda, per commutazione, o simultaneamente da distinti outputs
(v. ANALOG, APERIODIC SIGNAL, CV, 0, VOLTAGE CONTROL,
WAVEFORM). I tradizionali parametri di controllo di un VCO sono:
frequenza, PW, fase (v. FR, PHASE, PW, PWM). In alcuni
sintetizzatori sono disponibili due interessanti dispositivi di
controllo: modulatore di forma d'onda (waveshaper o waveform
modulator, a seconda della logica di controllo) e quello di
sincronismo forzato (v. SYNC)
VDT-VIDEO DISPLAY TERMINAL Terminale video. Unità che
consente la rappresentazione visiva di dati trasmessi da un
calcolatore o strumento affine, anche mediante collegamento
indiretto e distanziato.
VDU-VIDEO DISPLAY UNIT Unità adibita al monitoraggio
visuale di informazioni relative a dati, procedure, svolgimento
programmi, ecc... VERIFY Verifica. Test finalizzato al controllo
della correttezza ed efficacia di una operazione eseguita. Tale test
richiede una procedura specifica. Generalmente il Verify è relativo
alla programmazione e codifica di dati in memoria, oppure al
trasferimento di dati da un supporto ad un altro (RAM cartridge,
memory pack, magnetic tape, floppy disk, magnetic strip,
memory bank, ecc ... ); (v. anche MEMORY).
V/F-VOLTAGE TO FREQUENCY Processo che converte livelli
discreti di tensione, in valori di frequenza oscillatoria. Un esempio
è dato dalle tensioni lineari fornite da una tastiera e indirizzate al
controllo della frequenza di circuiti oscillatori ad ogni tasto
corrisponde una precisa tensione la quale determina una
corrispondente frequenza, conformemente al sistema di relazione
adottato (v. CV, EXPONENTIAL, LINEAR, VOLTAGE CONTROL).
VHF-VERY HIGH FREQUENCY Gamma di frequenze molto
elevate. Le informazioni luminose, ad esempio, per la
trasmissione, richiedono portanti elettromagnetiche di frequenza
elevatissima.
VIBRATO Espressiva modulazione dei pitch di un segnale audio,
quale effetto sensibile di una variazione periodica della frequenza
oscillatoria (v. MODULATION, PITCH).Un vibrato, inteso in senso
melodico-tradizionale, è caratterizzato da escursione modesta,
cadenza di 3 - 6 Hz e andamento sinuoso (ossia con dinamismo
sinusoidale o triangolare). L'effetto di questa modulazione non va
confuso con il cosiddetto tremolo (v. TREMOLO).Il vibrato è un
espediente espressivo a cui si ricorre spesso, specialmente
suonando degli strumenti ad emissione meccanica, mediante
specifici comportamenti: rollio sul nodo d'una corda, spasimo dei
diaframma durante l'espirazione, ecc...
VIDEO MONITOR Unità terminale d'un sistema a circuito chiuso,
destinata alla traduzione ottica di segnali in codice digitale,
generati e trasmessi da una idonea unità quale un computer.
VLSI-VERY LARGE SCALE INTEGRATION Nella tecnologia
della microelettronica, così è denominato l'indice di super
addensamento di componenti miniaturizzati e integrati in una
singola chip (v. CHIP). Il grado di integrazione è tale da
consentire, ad esempio, un addensamento equivalente a 10.000
transistors, o persino alla circuitazione globale d'un
microprocessore.
VOCODER Unità di sintesi audio, basata sull'interazione di due
segnali di sorgente distinta, rispettivamente responsabili dei
timbro e dei pitch dei segnale risultante.Il concetto è Il seguente:
un apposito input riceve un segnale audio generato esternamente
al Vocoder, convogliandolo in un circuito di analisi dello spettro
armonico, le cui componenti, convertite in tensioni, controllano
un sistema articolato di filtri (v. F/V). Un secondo segnale,
generato invece dallo stesso Vocoder e intonato mediante
tastiera, viene rielaborato dal suddetto banco di filtri, assumendo
la composizione spettrale dei segnale di input. Tale elaborazione,
pero, non inibisce la manifestazione della frequen, za
fondamentale, ossia il pitch determinato dalla tastiera. Lo stesso
processo e ordinariamente attuato in chiave polifonica,
utilizzando il medesimo segnale esterno per... timbrare tutte le
Voci. Il Vocoder è uno strumento suggestivo, la cui proprietà
peculiare è quella di conferire intonazione polifonica a suoni di
qualunque origine, conservandone tutti i caratteri
timbrico-dinamici.
VOICE Voce. Evento acustico, più o meno complesso
dinamicamente, ma univoco, cioè valutabile come una singolarità
una specie di monade sonora. In relazione ai sintetizzatori, il
termine viene inteso come segnale risultante da uno o più canali
di sintesi (v. CHANNEL) pilotati simultaneamente dal medesimo
tasto. Il timbro di una Voce, quindi, puo essere determinata dalla
concomitanza di più segnali (v. anche DOUBLE, DRAWBAR,
UNISON). Secondo il lessico tradizionale per Voce s'intende
invece ciascuna delle distinte linee di successione coerente (in
senso melodico) dei suoni di un tessuto armonico o
contrappuntistico.
VOICE MODULE Insieme di circuiti coordinati e interattivi,
destinati ad un processo completo di sintesi monofonica (v.
CHANNEL, MODULE, MONOPHONIC, VOICE).
VOLATILE MEMORY Memoria volatile, cioè labile. Con tale
aggettivo si indica un modulo di memoria che perde il suo
contenuto di informazioni, allorché l'erogazìone di corrente di
alimentazione venga interrotta. Nei casi opportuni, a tale 1
labilità si rimedia trasferendo i dati su un supporto di memoria
permanente (nastro magnetico, dischetto, cartuccia RAM,
ecc ... ); (v. anche FLOPPY DISK, MEMORY, NON VOLATILE
MEMORY, RAM). VOLATILE STORAGE Codifica di informazioni
digitali, su supporto di memory labile (v. VOLATILE MEMORY).
VOLTAGE CONTROL Condizionamento comportamentale di
circuiti, mediante tensioni applicate agli appositi inputs di
controllo (v. CV). Tale processo, pur differenziato nei criteri di
applicazione e responso, è finalizzato alla quantificazione di
parametri elettroacustici o all'induzione di specifiche modalità di
funzionamento dei più svariati dispositivi (v. anche HZ/V, OCTIV,
PARAMETER).
VOLTAGE TRIGGER Eccitazione di circuiti, mediante tensioni
impulsive, applicate agli appositi inputs. Codeste stimolazioni
elettriche determinano specifici regimi di lavoro dei circuiti
riceventi, come ad esempio, la generazione di tensioni modulate,
o l'avviamento di eventi sequenziali (v. anche EG, ENVELOPE,
TRIGGER). a WAVEFORM Specifica legge dinamica che
caratterizza il decorso temporale dei singolo ciclo, ossia dei
modulo oscillatorio d'un segnale periodico. In senso lato, però,
anche un segnale aperiodico può essere rappresentato da una
forma d'onda distintiva, grazie a elementi* di omogeneità, sia
pure estranei alla manifestazione ciclica. A dispetto della casualità
in frequenza, ad esempio, un segnale può essere caratterizzato
da limiti di banda e costanti rapporti d'ampiezza delle frequenze
parziali (v. anche APERIODIC SIGNAL, AZUR NOISE, FOURIER
TRANSFORM, NOISE, PERIODIC, PINK NOISE, WHITE NOISE). La
valutazione uditiva della forma d'onda si risolve nel senso
timbrico, condizionato da leggi psicoacustiche, non ancora
sufficientemente note.

WAVEFORM MODULATION Modulazione della forma d'onda,


avvertibile pertanto come modulazione timbrica dei suono. Il
controllo modulante,  i ovviamente, può svolgersi tanto
periodicamente che aperiodicamente, od anche con incidenza
transitoria (v. anche ENVELOPE, MODULATION, WAVEFORM).
WIEWPORT Area d'uno schermo video, riservata
all'evidenziamento di sezioni d'un determinato programma, a
scopo di controllo o documentativo.
WHEEL Dispositivo rotativo, presente in molti sintetizzatori,
destinato a dosare il controllo estemporaneo di vari parametri dei
segnale, a seconda degli indirizzi modulativi assegnati (VCO,
VCA, VCF, PW, ecc ... ); (v. anche BEND, MODULATION, PITCH
BEND). In molti casi, intensità, limiti d'escursione e indirizzi,
possono essere non solo selezionati, ma anche programmati (v.
PROGRAM).
WN-WHITE NOISE Letteralmente: rumore bianco. Così è detto
un tipo di segnale aperiodico caratterizzato dal l'avvicendamento
di microelevatori di frequenza casuale (entro l'ambito audio) ma
d'ampiezza costante. Sia chiaro che per variazione causale di
frequenza, senza continua e irrequieta variazione di pendenza,
come risulta evidente osservando il segnale all'oscilloscopìo (v.
anche APERIODIC SIGNAL, AZUR NOISE, PERIODIC, PINK NOISE,
WAVEFORM). Il timbro corrispondente al WN, è quello di un
denso e chiaro fruscio.La specificazione rumore bianco è stata
suggerita dalla analogia fenomenica con la luce bianca, quale
sintesi di tutte le frequenze cromatiche dello spettro luminoso.
WOM-WRITE ONLY MEMORY Nucleo di memoria che consente
solo operazioni di scrittura (v. anche MEMORY, ROM).
WORD Parola. Così si definisce un elementare insieme logico di
bìt, secondo un determinato codice digitale. Convenzionalmente
una word è formata di 418116 bit, ma non mancano altre
formazioni (es.: 121 18/32 bit); (v. anche BIT, DIGITAL).
WORKSPACE Area di memoria che può essere impegnata con
finalità diverse, decise caso per caso. Può essere perciò definita
area di lavoro (v. anche MEMORY). WPM-WORDS PER MINUTE
Indice della velocità di emissione di informazioni digitali, misurata
in words al minuto (v. WORDS).
WRITE Scrittura. Comando che ablita la codifica di informazioni
digitalí, in memoria. In molti casi tale abilitazione non è diretta
bensi esige una  procedura di conferma, allo scopo di ostacolare
eventuali codifiche accidentali, cui conseguirebbe l'annullamento
dell'attuale contenuto di memoria (v. MEMORY, MEMORY
DISABLE, MEMORY ENABLE, MEMORY PROTECT).
WRITE DISABLE Condizione di blocco dell'accesso in memoria,
avente lo scopo di proteggere il contenuto attuale di informazioni,
da inopportune codifiche sostitutive. La condizione di blocco si
attiva/disattiva mediante un dispositivo meccanico – elettronico -
logico (v. anche WRITE ENABLE).
WRITE ENABLE NOTCH Tacca ricavata su uno o due lati d'un 
fioppy disk, necessaria per consentire l'accesso in memoria,
previa cancellazione dei contenuto attuale (se c'è), in favore di
nuovi dati e  programmi. Nel caso che questa tacca sia assente o
ricoperta da una  linguetta adesiva (o altro) il dischetto  risulta
protetto da accidentali codífíche e cancellazioni (v. anche FLOPPY
DISK, WRITE PROTECT TAB)
WRITE PROTECT Memoria protetta da cancellazioni e modifiche,
mediante un dispositivo apposito, meccanico/elettronico/logico
(v. anche MEMORY, MEMORY DISABLE, MEMORY ENABLE).
WRITE PROTECT TAB Linguetta adesiva applicata sulla tacca
laterale di un fioppy disk, in funzione di dispositivo di protezione
dei contenuto in memoria (v. anche WRITE ENABLE NOTCH).

Potrebbero piacerti anche