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POTATURA

Termine che comprende tutte le operazioni di rimozione di rami di piccole e grandi dimensioni.
Tipicamente distinta per il bonsai in potatura di mantenimento e potatura di formazione. La prima
più leggera e meticolosa si occupa delle formazione dei palchi, e può essere eseguita tutto l'anno. La
seconda mira a formare i rami principali e la forma generale della pianta, e deve concentrarsi nella
stagione del riposo vegetativo, soprattutto per le potature di rami importanti. La potatura viene
effettuata con forbici specifiche sempre affilate. Il taglio netto e preciso favorisce la cicatrizzazione
della ferita e limita i danni all'albero.
La potatura deve essere sempre operata vicino al nodo perpendicolarmente alla direzione del ramo.
Per la potatura delle radici invece la potatura deve essere sempre diretta perpendicolarmente rispetto
al terreno. E' buona norma cominciare a potare la chioma del bonsai dalla parte alta della pianta al
fine di poter avere accesso a tutti i rametti senza dover ritornare sulla stessa branca. Al termine della
potatura, al fine di evitare il contagio di malattie fungine o batteriche, è sempre bene sterilizzare la
lama delle forbici con la fiamma di un accendino.

Potatura

PALCO
Insieme di rametti e foglie fatti crescere secondo un preciso intento di gruppo al fine di comporre
una superficie uniforme che richiama la fronda di un albero. Il palco è sempre presente nel bonsai in
stile eretto o prostrato, mentre può essere assente nello stile a scopa rovesciata, nella ceppaglia, nel
boschetto. Il palco è in continua trasformazione e ricambio di gemme, la sua uniformità e la sua
compattezza sono un punto d'arrivo per gran parte dei bonsai, soprattutto per le conifere.

RINVASO
Operazione necessaria alla buona salute del bonsai. Si compie di solito immediatamente per piante
di basso valore acquistate in centri non specializzati, oppure ogni 2-3 anni come routine. La pianta
viene inizialmente rimossa dal vaso con attenzione a non rovinare l'apparato radicale. Le radici più
periferiche che corrono lungo i bordi vengono rimosse con apposite forbici e man mano si avanza
rimuovendo circa un terzo di tutto l'apparato radicale. Il terreno e le radici vicine al tronco debbono
rimanere intatte. Il nuovo terreno di riempimento potrà variare a seconda delle necessità del bonsai
ma in generale dovrà contenere una quantità di elementi drenanti quali akadama, kanuma, ghiaia.
I fori del vaso andranno opportunamente ricoperti con una retina trattenuta da filo metallico. Una
volta aggiunto il terriccio bisognerà sincerarsi che esso sia compatto e riempia tutti gli spazi. Per
fare ciò ci si può aiutare con una bacchetta. Le piante di grandi dimensioni andranno ancorate con
del filo al vaso stesso per garantire stabilità e un buon attecchimento dell'apparato radicale. Una
volta terminato il rinvaso la pianta andrà annaffiata abbondantemente e lasciata all'ombra per un
giorno o due.

AKADAMA
Terriccio drenante a base limo-argillosa utilizzato per rinvasi bonsai. Granulometria variabile da
grossa - media - fine. Permette un drenaggio eccellente e trattiene bene le sostanze nutrienti fornite
con la concimazione. Quando viene utilizzata per la prima volta è povera di nutrienti e va
mescolata, seppur in minima parte, con del materiale organico fresco o con un concime a lenta
cessione. Questo speciale terriccio è consigliato per tutte le piante bonsai. Dal suo colore è semplice
stabilire il grado di umidità della terra: la pianta andrà infatti bagnata quando l'akadama assumerà
un colore chiaro.

KANUMA
Terriccio a componente argillosa utilizzato per le acidofile da fiore, come le azalee (satzuki).
Grande capacità drenante ma anche capacità di trattenere l'acqua superiore all'akadama.

CURE INVERNALI
Con l'arrivo della stagione fredda i bonsai vanno riparati adeguatamente. Tutte le conifere possono
essere tenute all'aperto senza problemi, ricordandosi di tenere un pò riparate del vento quelle che
hanno subito interventi drastici di potatura di recente. Le latifoglie da esterno vanno
opportunamente riparate in serra fredda o avvicinate alla casa. Sul terriccio è bene spargere un pò di
aghi di pino o di foglie secche per evitare gli sbalzi termici eccessivi all'apparato radicale.

CURE ESTIVE
Quando la stagione calda si avvicina è necessario prendersi cura in modo particolare dei nostri
bonsai. Sarà necessario regolare l'impianto di irrigazione aumentando i tempi di innaffiatura
ricordandosi di impostarli al mattino presto e alla sera. Per molti bonsai è il momento di una sana
defogliazione o riduzione fogliare. Molte latifoglie come faggio, carpino, acero tendono ad avere
una vegetazione troppo lussureggiante che impedisce ai raggi solari di raggiungere le parti interne
della pianta e tende ad ingrandire la dimensione delle foglie. In tal caso le foglie possono essere
tagliate a metà (perpendicolarmente rispetto ai vasi fogliari) per favorire la crescita di gemme
avventizie che daranno origine a foglie di piccole dimensioni sul nostro bonsai. Ricordarsi nei
luoghi molto assolati che si può ricorrere anche al telo ombreggiante, reperibile presso tutti i vivai.

CONCIME
Elemento necessario al bonsai, data la scarsità di terriccio presente e lo stress dell'apparato radicale,
rifornisce il suolo dei nutrienti di cui viene depauperato durante l'anno. Tipicamente a lenta cessione
in pastiglie, il prodotto utilizzato dai professionisti è l'anagokoro o il bio-gold. In caso volgliate
utilizzare un concime non specificatamente per bonsai assicurarsi che il rapporto N P K sia adatto
alla vostra essenza, e sia simile a quello dei concimi specifici per bonsai.

DRENAGGIO
Caratteristica di un suolo che consiste nella capacità di lasciarsi attraversare da liquidi. Un buon
drenaggio non solo assicura che tutto il terreno resti umido, ma evita problemi di marciume
radicale, di compattamento dello strato superficiale, e favorisce l'afflusso di aria alle radici del
bonsai, fondamentale per la respirazione della pianta.
Un buon drenaggio è assicurato da terriccio con granulometria grossa, da uno strato di ghiaia,
dall'aggiunta di sabbia.

MUSCHIO
Complemento ideale per molti bonsai, il muschio ha la duplice utilità della funzione estetica che
richiama l'erba, e della capacità di mantenere il terreno umido in superficie favorendo lo sviluppo di
radici superficiali. Il muschio si può coltivare indipendentemente e poi applicare al bonsai ma
cresce spontaneamente se il terreno è sempre umido e vengono estirpate le infestanti con regolarità.
Coltivare il muschio è molto semplice. Scegliete una zona in penombra del vostro giardino o
terrazzo e mettete un fondo di ghiaia mista a terra in un recipiente. Raccogliete del muschio
dall'ambiente e disponetelo sulla terra pressandolo un po'. fate attenzione a raccogliere muschio
della stessa specie per un risultato omogeneo.
Ora ricordatevi di innaffiarlo molto frequentemente, almeno due tre volte al giorno. per mantenere
la zona umida mettete un sottovaso sempre bagnato al di sotto del vostro vaso. Non è necessario che
il vaso sia profondo basta una cassetta di polistirolo o un qualsiasi contenitore basso. Il muschio
ama la nebulizzazione quindi se avete un impianto di irrigazione potete posizionarlo in prossimità di
uno degli spruzzatori disponibili, vi ringrazierà.

APICE
Parte terminale del germoglio, ricca di tessuti meristematici in rapido accrescimento. E' la parte
della pianta che assorbe maggiori energie accrescendosi continuamente. La sua rimozione causa un
rinvigorimento dei germogli sottostanti, mantenuti inattivi da ormoni rilasciati dal germoglio stesso,
la cui azione viene a mancare quando questo viene rimosso. E' quindi consigliato, qualora si voglia
rinfoltire le zone sottostanti all'apice, potare tempestivamente questa parte.

ARGILLA
Componente base dei suoli, con caratteristiche plastiche e adesive. Essendo formata da granuli
microscopici ha un'enorme capacità di trattenere i liquidi e i nutrienti. Nonostante tali caratteristiche
la sua presenza in eccesso impedisce il drenaggio, causando fenomeni di asfissia, ruscellamento e
dilavamento dei suoli. Nel Bonsai l'utilizzo di moderate quantità di argilla può aiutare a mantere il
terreno umido e a trattenere il concime.
 

AVVOLGIMENTO
Tecnica che serve a cambiare direzione e forma del ramo grazie alll'applicazione di filo metallico.
La dimensione del filo deve decrescere al dimnuire della sezione del ramo. Nel caso di corteccia
particolarmente pregiata o sottile e nel caso di piegature molto forti è d'uso ricoprire il ramo con
gomma o nastro. L'avvolgimento si applica in primavera e viene rimosso al massimo dopo 2 anni.

BONSEKI
Composizioni simboliche che riprendono i canoni e le modalità del giardino karesansui, ossia
giardino di roccia, variante zen del giardino giapponese. I bonseki sono costituiti esclusivamente di
sabbia e pietre, la loro variante commerciale viene comunemente chiamata in occidente "giardino
zen da tavolo". E' possibile acquistarne uno visitando il sito ZR-Giardinaggio.it

BOSCHETTO
Stile bonsai a tronchi multipli che riprende le naturali forme di un bosco. I tronchi sono sempre in
numero dispari e di dimensione differente. E' importante che la chioma della composizione sia
uniforme e richiami la forma di un unico albero. Valgono anche per il bosco i principi di
triangolarità e conicità tipici degli altri stili bonsai. La disposizione delle piantine deve essere fatta
attentamente mettendo l'esemplare più grande leggermente spostato rispetto al centro del vaso e mai
in primo piano. La chioma non deve iniziare in basso ma deve partire da almeno metà dell'altezza
delle piante. Splendidi esemplari di boschetti si possono creare con ginepri, aceri, ginkgo. Vaso
bassissimo per questo tipo di bonsai.

BRINDILLO
Giovane rametto di un anno con una gemma a frutto. Il brindillo ha un'ottima capacità di fare fiore e
fruttificare ma assorbe grandi energie della pianta e non da vita ne a gemme a legno ne a gemme
miste. Eliminarli in fase di modellazione dei palchi e favorirne la naturale crescita su bonsai in fase
di rifinitura finale al fine di ottenere un'ottima fioritura su tutta la piantina. Spesso presente in Melo
e Prunus, e più in generale nei fruttiferi. In frutteto la sua presenza abbonda su piante adulte o
senescenti, più rara su piante giovani e molto vegetate.

BUNJIN
Termine che traduce lo "stile litterato", ormai utilizzato comunemente tra i bonsaisti in occidente
visto il crescente interesse per questo tipo di bonsai dalla grande carica evocativa e simbolica.

LITTERATO
Lo stile litterato rappresenta la massima evoluzione del simbolismo nel bonsai. Il movimento del
tronco esprime sofferenza, fragilità ma anche forza e inesorabile passare del tempo. Il tronco di
solito è singolo e la vegetazione a palchi è ridotta a pochi gruppi nella parte alta del bonsai. Si tratta
di uno stile molto concettuale che valorizza a pieno il concetto di vuoto come elemento
fondamentale dell'armonia estetica giapponese. Facile formazione di questi bonsai con ginepro,
tasso, e conifere in genere.

CASCATA
Lo stile bonsai a cascata si riconosce per la tipica ramificazione in discesa, fin sotto il livello del
vaso. Da non confondere con lo stile prostrato, in cui la ramificazione non supera la base del vaso
bonsai. Il nebari indica immediatamente la direzione al tronco che pochi centimetri dopo le radici,
solitamente con una torsione, si direziona verso il basso andando a creare i palchi. Difficile formare
esemplari a cascata con alberi dalla naturale dominanza apicale che tendono a sottrarre risorse ai
rami più bassi. Per i bonsaisti alle prime armi sarà semplice lavorare su conifere rustiche come
ginepro a scaglie e pino mugo, o su piante da siepe come bosso e carmona.

PROSTRATO
Stile tipicamente attribuito alle conifere quali ginepro e pino. L'inserzione del tronco è tipicamente
obliqua, la ramificazione è diretta verso il basso con pochi importanti palchi. Il ramo più basso non
supera mai la base del vaso, questo il punto distintivo rispetto allo stile a cascata. Da non
confondere con lo stile spazzato dal vento, in cui la ramificazione del bonsai rimane comunque alta
e mai diretta verso il basso come in questo tipo di bonsai.

NEBARI
Termine che traduce "base di radici". Il nebari rappresenta la parte bassa del bonsai, composta dalle
radici e dai primi centimetri di tronco. La qualità del nebari è fondamentale per giudicare il valore e
il prestigio di un bonsai. Le radici devono essere coniche ed uniformemente distribuite. Non devono
esservi radici dominanti o ferite visibili.

DOMINANZA APICALE
Naturale tendenza di molte piante a prediligere lo sviluppo di germogli e rami nella parte alta della
chioma. Questa tendenza, estremizzata nelle conifere, soprattutto negli abeti e nei larici, sottrae
nutrienti ed energie alla parte bassa della chioma ed ai rami interni. A fronte di una forte dominanza
apicale sono inutili le potature drastiche che possono semmai causare la nascita di polloni o
succhioni che il bonsai produce a seguito di uno stress. Nelle latifoglie questa tendenza è più
moderata ma può variare da specie a specie.

CEPPAGLIA
Bonsai particolarmente apprezzato per la naturalezza dei tronchi, che si dipartono da una base di
radici comune. Tipicamente si tratta di yamadori o bonsai realizzati a partire da piante adulte da
vivaio. La chioma del bonsai in stile ceppaglia ricorda talvolta lo stile del boschetto bonsai, da cui
differisce per una più marcata globosità e una minore compattezza. Il bonsaista alle prime armi può
facilmente reperire materiale per questo tipo di bonsai raccogliendo piante da siepi e arbusti a
chioma bassa, che spesso dopo un'iniziale sfoltimento della vegetazione in eccesso presentano già
una naturale tendenza alla "bonsaizzazione".

CIMATURA
Operazione minuziosa di rimozione dei germogli terminali dei nuovi rami, utile a rinvigorire la
vegetazione sottostante, a favorire la miniaturizzazione fogliare, ad evitare l'allungarsi eccessivo
della distanza tra i nodi.
ERBE DI COMPAGNIA
Complemento tipico del bonsai nelle esposizioni o nei tokonoma, si tratta di erbe perenni o semi-
perenni coltivate in piccoli vasi o su lastre. L'aspetto talvolta arruffato e scomposto di tali erbe
nasconde un attento posizionamento e scelta dei colori con punti di contatto con l'arte dell'ikebana.

ERETTO FORMALE
Stile bonsai con tronco eretto e perfettamente conico, chioma con grande carattere di triangolarità e
palchi sempre più piccoli e fitti. Portamento facile da ottenere per ginepri e conifere in genere, data
la facilità per questi tipi di bonsai di creare palchi fitti ed uniformi. E' lo stile più classico e diffuso
tra i bonsai a causa dell'elevato grado di spettacolarità anche agli occhi dei meno esperti. E'
particolarmente interessante seguire dal seme la crescita di un bonsai in stile eretto formale.

ERETTO INFORMALE
Stile bonsai simile all'eretto formale, ma con la differenza dell'inclinazione del tronco e della
maggor irregolarità dei palchi. Una soluzione esteticamente molto equilibrata per yamadori di
latifoglie con un tronco importante e una forte dominanza apicale. E' uno stile molto diffuso anche
tra i bonsaisti occidentali grazie alla sua spiccata versatilità.

FILO
Il filo da avvolgimento è un complemento fondamentale per ogni bonsaista. Tipicamente in rame o
ricoperto, ha un diametro variabile da 0,5 a 5 mm. La sua sezione viene scelta in base allo sforzo
che dovra sopportare e alla dimensione del ramo da avvolgere. Per avvolgimenti importanti si
possono unire parallelamente due fili per una doppia tenuta, a patto di proteggere la corteccia della
pianta con rafia o nastro.

FORBICI
Le forbici per bonsai hanno funzioni specifiche e sono fondamentali per garantire salute e qualità al
bonsai. Ci sono forbici per potatura delle radici, per potatura rami, per defogliazione, per
estirpazione corteccia, per rifinitura tagli, per taglio del filo. Spesso le forbici e gli attrezzi bonsai
sono molto costosi, dunque è meglio non essere frettolosi e farsi consigliare nell'acquisto da un
esperto. Noi vi consigliamo il set di forbici in vendita sul sito della ZR-Giardinaggio. E' un set di
qualità in acciaio brunito (nella foto) con un prezzo assolutamente abbordabile a differenza dei set
generalmente in vendita (che vanno dai 200 € ai 500 €, una spesa decisamente eccessiva).

GRANULOMETRIA
Caratteristica del suolo che descrive la dimensione degli aggregati primari del terreno. E'
un'informazione importane in qanto legata strettamente al concetto di drenaggio e di struttura del
suolo.

GRES
Materiale utilizzato per creare vasi per bonsai. E' un materiale altamente resistente agli sbalzi di
temperatura che col tempo mantiene inalterate le sue caratteristiche anche se continuamente
innaffiato. Cercate sempre vasi in questo materiale se non volete essere costretti a cambiarli in
continuazione.
JIN
Ramo volutamente scorticato e lasciato in vista a simboleggiare un evento traumatico come un
fulmine o una rottura naturale. Bonsai molto apprezzati e difficili da realizzare sono diventati col
tempo un carattere di grande pregio. Uno dei più grandi maestri dello jinn è Masahiko Kimura.

KIMURA
Masahiko Kimura è il maestro bonsai più apprezzato al mondo, per la sua grande capacità di creare
suggestivi bonsai con grandi parti di legna secca, jinn e shari. I suoi bonsai sono vere e proprie
opere d'arte. Non mancate di visitare la sua nursery poco distante dall'Omiya bonsai village.

LIQUIDO JIN
Soluzione giallastra con cui si proteggono le parti di legna secca del bonsai. Il liquido si può
acquistare o preparare in casa con cautela. Per ogni litro d'acqua ci vogliono 150 mg di calce e,
dopo l'ebollizione, l'aggiunta di 100 mg di zolfo. L'odore prodotto dalla miscela non è invitante, ma
il prodotto risulta ottimo come fungicida.

MARGOTTA
Tecnica di moltiplicazione di piante spesso usata per creare bonsai in breve tempo. Il ramo di una
pianta di grandi dimensioni viene lavorato con tutti i vantaggi di un veloce ingrossamento del
tronco e vigoria dei germogli. Quando i rami principali sono formati, viene applicata una
decorticazione ad anello alla base. Attorno alla zona priva di corteccia viene posta della torba di
sfagno inumidita e racchiusa da un sacchetto. Dopo un tempo che varia da 1 a 2 anni il ramo viene
tagliato, e diventa una pianta indipendente grazie alle nuove radici prodotte.

PALCO
Insieme di rametti e foglie fatti crescere secondo un preciso intento di gruppo al fine di comporre
una superficie uniforme che richiama la fronda di un albero. Il palco è sempre presente nel bonsai in
stile eretto o prostrato, mentre può essere assente nello stile a scopa rovesciata, nella ceppaglia, nel
boschetto. Il palco è in continua trasformazione e ricambio di gemme, la sua uniformità e la sua
compattezza sono un punto d'arrivo per gran parte dei bonsai, soprattutto per le conifere.
PINZATURA
Rimozione parziale del germoglio o di una sua parte al fine di limitarne l'accrescimento senza
sopprimerlo. Fondamentale per la miniaturizzazione fogliare su piante con tendenza alla foglia larga
come la zelkova (olmo cinese) o faggio. Altrettanto fondamentale su tutte le conifere per
l'infittimento dei palchi. In tal caso la rimozione del germoglio centrale fortifica i germogli
secondari che danno luogo ad aghi più corti, numerosi e compatti, evitando l'inutile allungamento
del rametto. Come effettuare la pinzatura: l'operazione si compie con una pinzetta con la quale si
estirpa la parte centrale dell'apice vegetativo lasciando intatta la parte esterna.

Pinzatura su Pino
PINZATURA
Rimozione parziale del germoglio o di una sua parte al fine di limitarne
l'accrescimento senza sopprimerlo. Fondamentale per la miniaturizzazione fogliare
su piante con tendenza alla foglia larga come la zelkova (olmo cinese) o faggio.
Altrettanto fondamentale su tutte le conifere per l'infittimento dei palchi.
In tal caso la rimozione del germoglio centrale fortifica i germogli secondari
che danno luogo ad aghi più corti, numerosi e compatti, evitando l'inutile
allungamento del rametto.
Come effettuare la pinzatura: l'operazione si compie con una pinzetta con la quale si estirpa la parte

POLLONE
Ramo vigoroso e spesso indesiderato che diparte dalla base del tronco. Si tratta del sintomo di una
potatura mal fatta o di uno stress della pianta. Talvolta a prescindere da errori da parte del bonsaista,
il pollone cresce in seguito a piccole lacerazioni o a fenomeni di rigetto nel punto d'innesto.

Pollone

PROSTRATO
Stile tipicamente attribuito alle conifere quali ginepro e pino. L'inserzione del tronco è tipicamente
obliqua, la ramificazione è diretta verso il basso con pochi importanti palchi. Il ramo più basso non
supera mai la base del vaso, questo il punto distintivo rispetto allo stile a cascata. Da non
confondere con lo stile spazzato dal vento, in cui la ramificazione del bonsai rimane comunque alta
e mai diretta verso il basso come in questo tipo di bonsai.
Bonsai in stile prostrato
RAGNETTO ROSSO
Aracnide parassita polifago appartenente al gruppo degli acari. Visibile con un blando microscopio
è riconoscibile dalle piccole tele filamentose tipicamente alla base dei rametti più fini. Non ama gli
ambienti umidi ma prolifera in zone secche e tipicamente in bonsai da interno. Il vettore principale
è il contatto in serra con materiale contaminato. Colpisce maggiormente acero, azalea, tasso, acacia

Ragnetto Rosso

SABAMIKI
Fessura di legno secco che parte dal nebari e giunge fino alla chioma. Spesso presente in esemplari
yamadori, conferisce al bonsai un carattere vetusto e vissuto. Tipicamente simboleggia la
sopravvivenza ad un trauma subito dalla pianta in natura, come un temporale violento o un fulmine.
Difficile da mantenere a causa dei fenomeni di marciume e di attacchi fungini che si generano in
zone troppo bagnate del legno del bonsai.
Sabamiki su Bonsai

SFOLTIMENTO
Operazione di rimozione dei rametti più deboli e meno interessanti al fine di un maggior passaggio
di luce e aria nel bonsai. Da operare solo su piante vigorose al fine di infoltire i palchi e rafforzare
la vegetazione interna.

Sfoltimento

SHARI
Zona di legna secca più o meno estesa che richiama un evento naturale traumatico, quale il colpo di
un fulmine, la rottura di un ramo, gli effetti di un incendio. Lo shari viene trattato con liquido jin ed
è uno dei pochi punti a cui si possono attaccare tiranti di filo o fare appiglio senza rovinare la
corteccia del bonsai.
Shari

SHONIN
Bonsai di piccolissime dimensioni per bonsaisti esperti. Queste piante richiedono un controllo
continuo dell'umidità del terreno e una cura maniacale dell'apparato radicale. Spesso presentati a
gruppi in tokonoma hanno spesso un grande valore economico. E' molto difficile reperirli dai
rivenditori italiani in quanto queste piante molto delicate sopportano male i lunghi viaggi di
esportazione. Un bonsai solo per bonsaisti appassionati ed esperti.

Shonin

OLMO
IRRIGAZIONE:
Innaffiatura fondamentale sulla chioma, anche se questo bonsai tollera bene stress idrico prolungato

TERRENO:
Buon drenaggio, ma possibilità di aggiungere qualche granulo di argilla per ancorare la pianta e
trattenere meglio le poche concimazioni necessarie.

POTATURA:
Si può potare tutto l'anno senza rischi particolari, se la pianta è in salute rigetterà certamente.
Attenzione alle potature forti possono innescare la nascita di polloni e succhioni indesiderati.
Bonsai da esterno di facile formazione e divertente per i principianti. Si può potare, avvolgere,
rinvasare senza problemi, la pianta è indistruttibile. Evitare l'eccesso d'acqua e i sottovasi. Per chi
vuole ottenere la miniaturizzazione fogliare è necessario un minuzioso lavoro di pinzatura delle
gemme in primavera, risultato garantito. La grande reattività della pianta rende difficile la
formazione in stile a cascata o prostrato, a causa dei nuovi getti fototropici emessi nei punti di
piegatura.

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