Generalità
Nel panorama bonsaistico il pino ricopre un ruolo importante. Sia nelle varietà autoctone che in
quelle orientali (Pinus Pentaphylla, Pinus Thunbergii, ecc.) è ai primi posti tra le specie più
apprezzate come bonsai. Si tratta di una specie molto longeva, che ha dimostrato di poter vivere
per centinaia di anni. È una pianta austera e rustica che mal sopporta la permanenza in casa per
più giorni. Vive in esterno, esposta al sole e non teme né il caldo né il freddo.
Coltivazione
Terreno
Si consiglia di usare una miscela al 70% di Akadama (terriccio drenante a base limo-argillosa
utilizzato per rinvasi bonsai, con granulometria variabile grossa - media – fine: permette un
drenaggio eccellente e trattiene bene le sostanze nutrienti fornite con la concimazione; dal suo
colore è semplice stabilire il grado di umidità della terra: la pianta andrà infatti bagnata quando
l'Akadama assumerà un colore chiaro) e al 30% di lapillo vulcanico, in quanto ama vivere in
terreno sciolto e ben drenato. Gradisce presenza di pietrisco e tollera bene i suoli calcarei. La
presenza di un buon terriccio è immediatamente evidente dall'abbondanza della fioritura.
Annaffiatura, concimazione
Non sopporta un eccesso d'acqua, quindi bisognerà fare molta attenzione alle annaffiature e
lasciare asciugare molto bene il terreno tra un'irrigazione e l'altra. È una pianta molto spartana e
quindi anche dal punto di vista dei fertilizzanti bastano poche concimazioni da Aprile a Giugno e
da Settembre a Novembre con concimi Aburukasu.
Moltiplicazione
La riproduzione da seme è molto facile ed
economica, ma richiede più tempo.
Seminare al coperto, durante tutto ’lanno,
collocando il vaso in zona illuminata e alla
temperatura di 18-20°C.
Il metodo più semplice è la raccolta in
natura. La raccolta deve essere effettuata
solo previa autorizzazione del proprietario
del fondo o della Regione. In ogni caso
bisognerà intervenire nella stagione
opportuna (in primavera o in autunno) e con
molta delicatezza, scavando intorno alla
pianticella, recuperando un grande ceppo
con molta della sua terra originale. Dopo
l'espianto il pino andrà sistemato in un
ampio contenitore e lì lasciato per almeno
un paio di anni. Passato questo tempo si
potrà potare, avvolgere e rinvasare in un
vaso più adatto.
Potatura
La potatura dei pini differisce da quella per le caducifoglie: è infatti una specie che non germoglia
dove non ci sono aghi.
Per quanto riguarda la potatura di formazione bisogna ricordare di mantenere una forma
triangolare e soprattutto di non eliminare mai completamente i rami non necessari, lasciare sempre
un moncone che verrà poi eliminato l'anno successivo.
La potatura di mantenimento consiste nella sostituzione di apici e quindi si tagliano i germogli
troppo lunghi, sostituendoli con altri laterali, più corti. Allo stesso tempo si devono eliminare i
germogli che crescono direttamente verso il basso, come pure quelli che crescono verso l'interno
dell'albero.
Le ferite più grandi vanno ricoperte con mastice specifico, onde evitare attacchi fungini spesso
presenti sulla legna secca.
Malattie
Le infezioni più comuni sono gli attacchi di cocciniglia cotonosa e la fumaggine. Come preventivo
invernale conviene irrorare le piante con una soluzione di acqua e solfuro di calcio (liquido per Jin)
in rapporto 30 a 1, avendo l'accortezza di coprire per bene il terreno.
Links utili
www.bonsai-italia.it www.pagineverdibonsai.it www.easybonsai.it
www.zenhome.it/zen-bonsaiH.asp www.giardinare.it/bonsaimain.html
i-bei giardini
Negozio ebay gestito da Brasi74
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