Luce e Acqua
Potatura
Educazione
Concimazione
Rinvaso e Terra
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- come annaffiarli e dove posizionarli -
Naturalmente i principali aspetti di una qualsiasi coltivazione di piante sono la
luce e lacqua.
Il rapporto tra la luce che colpisce il nostro Bonsai e l'acqua che gli diamo
determina la dimensione delle foglie. Quanta pi la luce, tanto pi i rami e le
foglie resteranno piccoli; viceversa quindi se la luce poca e l'acqua tanta
avremo alberi con foglie grandi. Questa una regola molto importante per
ottenere una corretta miniaturizzazione di un albero e quindi ci rendiamo
conto quanto siano importanti luce ed acqua per un Bonsai. Se c una buona
esposizione, ci sar una elevata fotosintesi, favorevole alla crescita delle
piante: gli internodi (lo spazio tra una foglia e laltra) saranno pi corti e ne
giover la struttura del Bonsai.
Le gemme e i nuovi germogli saranno pi robusti, le foglie saranno piccole e
turgide, gli eventuali fiori sbocceranno con abbondanza e sar agevolata
lallegagione ovvero la nascita del frutto; sar anche pi difficile che lalbero
sia attaccato dalle malattie e dai parassiti.
Dove posizionare i Bonsai
Anche se non si possiede uno spazio ideale per la coltivazione, con un poco
di ingegno si riuscir a rendere sufficientemente confortevole il luogo dove
posizionare le piante. opportuno valutare la disponibilit delle seguenti
condizioni:
- sole,
- una buona ventilazione
- Rugiada
La semina.
Creare un bonsai partendo dal seme senz'altro il metodo che richiede molto tempo e molta pazienza ma, inutile dirlo, quello che regala
anche molta pi soddisfazione e permette di ottenere alberelli praticamente perfetti.
Si possono utilizzare semi trovati in commercio, prelevati da altri bonsai, raccolti in autunn o nei boschi o da alberi normali. Sono due i periodi
favorevoli per la semina: la primavera e l'inizio dell'autunno.
Le specie particolarmente adatte alla semina sono le seguenti: cedro, cipresso, pino, faggio, quercia, salice, melo, mandorlo, lilla. Ricordarsi
sempre di non seminare specie diverse nello stesso contenitore, poich ogni specie richiede condizioni di luce e temperatura diverse. Se i semi
hanno il guscio, meglio romperlo per velocizzare la germinazione.
Soprattutto se utilizzate semi raccolti da voi, ricordate che opportuno seminare almeno 10 (DIECI) semi per ogni pianta che si vuole ottenere.
Questo perch non tutti i semi germinano e non tutte le piantine si svilupperanno bene.
Per effettuare la semina, preparate del terricio composto in parti uguali di torba e sabbia di fiume e disponetelo in un vaso o in un contenitore
con un foro sul fondo, che permette all'acqua in eccesso di percolare. Disporre i semi sopra il terriccio, lasciando intorno a ciascun seme
abbastanza spazio libero, coprire ancora con lo stesso terriccio (in genere, la quantit di terriccio con la quale devono essere ricoperti i semi
proporzionata alla loro grandezza), quindi annaffiare abbondantemente ma con delicatezza, per evitare di smuovere il terreno e i semi stessi.
Terminate tutte queste operazioni, indispensabile collocare il vaso in un posto all'ombra e proteggerlo dal gelo.
La germinazione varia molto secondo le specie, ma abbiate pazienza: a meno che non abbiate scelto dei semi la cui germinazione
particolarmente lenta, le piantine nasceranno e si svilupperanno. Quando noterete che il fusticino si irrobustito e tende a lignificare, significa
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che il momento di trapiantare ogni piantina in un vasetto proprio e gradualmente la abituerete alla luce del sole.
Dopo circa due anni dalla semina si pu iniziare ad intervenire sui rami e sulle radici per dare alla pianta le caratteristiche bonsai.
Stratificazione.
Se i semi hanno iniziato il loro letargo, dovrete proteggerli finch non lo
avranno superato; per fare questo si utilizzer un vassoio per semi e della
sabbia per giardinaggio. Il vassoio va riempito con una misura formata per
una parte di composto per semi e per tre parti di sabbia.
Mescolate le due parti insieme e riempite il vassoio per semi che deve avere
una profondit di 7,5 cm, con fori per il drenaggio in fondo.
Alternativamente potrete spargere uno strato di 2,5 cm. di composto, seguito
da un secondo strato di semi e cos via finch non avete riempito tutto il
vassoio.
Quindi mettete il vassoio con i semi in un refrigeratore e tenetelo ad una
temperatura compresa fra 1 e 4 gradi per almeno quattro settimane, oppure
sistematelo all'esterno nella parte pi fredda del giardino, in direzione nord.
Quest'ultima soluzione forse preferibile, soprattutto perch l'aumento e il
calo della temperatura tende ad avere effetti maggiori sull'involucro dei semi.
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Il tempo in cui lasciare i semi all'esterno dipende dal tipo di seme. I semi
come il berberis, cotoneaster, ginepro cinese, melo selvatico, ciliegio e
pyracantha, abbisognano di un periodo di cinque o sei mesi.
Alcuni semi non vanno conservati durante l'inverno, ad esempio i semi di
ippocastano e di quercia, che sono raccolti verdi e seminati in settembre o
ottobre.
Buste di semi.
Pochi negozi di giardinaggio dispongono di semi di alberi sar perci
necessario ordinarli da uno specialista in semi o presso un vivaio di bonsai,
tramite posta.
I semi sono stati classificati in duri, medi o soffici, in base al tipo di albero a
cui appartengono.
Sono considerati semi duri quelli di quercia, di olmo, di ippocastano, di melo
selvatico, di faggio, di acero.
Sono considerati semi medi quelli del faggio del sud, del bamb, del ginkgo,
del gelso, del glicine, dell'albero del paradiso, dell'albero pagoda, dell'acacia
australiana.
Sono considerati semi soffici quelli di kaffir, di araucaria del Cile, di
melograno, di salice.
Come seminare.
non tutti i semi hanno le stesse esigenze, alcuni necessitano del calore e
della protezione di una serra, altre sono pi resistenti e possono essere
seminati all'esterno.
Semi al chiuso.
La semina al chiuso va effettuata in un vassoio per semi, da sistemare in una
serra con un propagatore di calore o una specialeintelaiatura con cavi per il
riscaldamento.
In genere la temperatura ideale per consentire la germinazione dei semi
compresa fra i 12 e i 18 gradi centigradi, ma alcuni alberi esotici, come il
baobab, hanno bisogno di una temperatura leggermente superiore.
Le regole principali per la semina al chiuso sono:
usare sempre un vassoio pulito e con un numero sufficiente di fori per il
drenaggio;
riempire il vassoio per met con un composto per semi, appiattirne la
superficie con una tavoletta di legno;
piantare i semi, quelli pi grossi ben distanziati, quelli pi piccoli pi
disordinatamente, badando sempre di mantenere fra loro un certo distacco;
coprire i grossi semi con uno strato sottile; i semi molto piccoli non canno
ricoperti;
appianare la superficie del composto con un piccolo rastrello;
innaffiare usando un bulbo a piccoli fori, iniziando bagnando i bordi del vaso,
quindi muovendo l'innaffiatoio avanti e indietro, fermandosi prima che
l'acqua fuoriesca; in questa operazione non si devono formare ne
pozzanghere n buchi nel composto, che potrebbero seppellire o spazzare via
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i semi;
quando i semi avranno sviluppato le loro prime foglie e le pianticelle saranno
abbastanza grandi da essere maneggiate, mettetele ciascuna in un piccolo
vaso che riempirete con un composto del quarto tipo; attenzione a non
danneggiare il gambo nell'operazione di trapianto.
Semi all'aperto.
I semi dei bonsai pi resistenti vanno piantati in settembre o in ottobre,
oppure fra marzo e aprile. La procedura della semina all'esterno
fondamentalmente la stessa che quella indoor. Eccetto che per una
percentuale maggiore di sabbia fine da usare per il drenaggio. Usare il
composto del tipo 1.
Lasciare il vassoio per i semi lontano dagli alberi o dalle grondaie, che
possono far gocciolare sulla pianta acqua non necessaria, sistemarlo in un
luogo dove i cani e i gatti non possano daneggiarlo; con delle reti si pu
impedire agli uccelli di mangiare le piantine.
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lunghezza compresa fra i 5 e i 7,5 cm.
Le foglie della parte inferiore della talea vanno rimosse. Il ramo va immerso
in una sostanza radicante prima di essere piantato nel terreno; il composto
consigliato quello del secondo tipo. Il contenitore delle talee va posto in
luogo riparato dal vento e dal freddo. Se i rami iniziano a mettere nuove
foglie, segno che hanno sviluppato le radici. Le nuove piante vanno quindi
prelevate e messe ognuna in un vaso.
Talee dure.
Si usano rami di circa un anno di et, di legno gi compatto, con una o pi
gemme, da prelevare in novembre o dicembre. Le talee devono avere una
lunghezza compresa fra i 15 e i 25 cm. Non hanno bisogno di un periodo di
irrobustimento, ma devono ugualmente essere protette dal freddo e dai venti
forti. Vanno piantate nel terreno profondo e lasciate crescere per due o tre
anni: per evitare la loro crescita si operauna potatura sistematica.
Non dimenticare di mantenere sempre il suolo umido, di fertilizzare e di
combattere parassitie malattie.
Margotta
Consiste nel provocare la crescita delle radici da un ramo o da un'altra parte
della pianta-madre attraverso l'incisione della radice e l'immersione della
parte incisa in terra o in speciali composti. Contrariamente alla talea, la parte
interessata non viene separata interamente dalla pianta-madre. La margotta
pu essere eseguita sul terreno oppure essere aerea. La margotta sul terreno
a sua volta si divide in margotta semplice, propaggine e a serpentina.
La margotta semplice.
Consiste nel piegare un ramo sufficientemente lungo della pianta fino al suolo
e fissarlo in questa posizione finch non abbia messo le radici; il ramo va
inciso appena sopra il suolo per favorirne la nascita.
La propaggine.
Il ramo della pianta viene piegato orizzontalmente e fissato per tutta la sua
lunghezza al suolo. Quando avr messo le radici sar separato dalla pianta-
madre.
La margotta a serpente
molto simile alla propaggine ma se ne differenzia perch il rame viene
ricoperto con la terra, ad esclusione di poche gemme volte verso l'alto.
Quando le gemme e le radici si saranno sviluppate lungo tutto il ramo
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interrato, potranno essere separate dalla pianta-madre e formare una o pi
pianticelle.
La margotta aerea una tecnica molto utile perch, al contrario delle altre
forme di margotta, pu essere applicata anche nei confronti di alberi che non
hanno rami sufficientemente lunghi o flessibili da poter essere piegati fino a
terra. Inoltre a possibile ottenere un albero con un grosso tronco in un
tempo relativamente breve. Scelto un ramo, di diametro non superiore ai 5
cm., lo si incide nella parte inferiore in modo da asportarne una piccola
sezione di forma triangolare.
Si spolvera la parte incisa con della polvere radicante e quindi si riempie il
taglio con dello sfagno, altro sfagno verr messo attorno al ramo. Infine si
avvolger tutta la parte interessata in un foglio di plastica trasparente fissato
alle due estremit con delle corde, in questo modo si eviter che lo sfango
cada e nello stesso tempo si potr tenere d'occhio lo sviluppo delle radici.
Quando quest'ultime saranno sufficientemente sviluppate si separer il ramo
dal tronco e lo si reimpianter.
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Dal punto di vista estetico e per una soddisfazione personale preferibile
posizionare le piante allaltezza del proprio sguardo, in modo tale da poterle
ammirare in tutto il loro splendore.
Se disponete di uno spazio sufficiente potete crearvi un ripiano utilizzando ad
esempio delle assi robuste appoggiate su dei mattoni che fungeranno da
cavalletti. Evitate di appoggiare i Bonsai su ripiani in metallo in quanto durante
lestate si surriscaldano e potrebbero ustionare le piante.
Nel caso in cui lesposizione ottimale sia presente principalmente solo da un lato,
diventa molto importante periodicamente (ogni 20 giorni) ruotare di 180 le
piante.
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quantit e la tipologia di luce da fornire, cio se in pieno sole anche destate
oppure se posizionare a mezzombra. Ovviamente ogni essenza ha particolari
esigenze luminose a seconda delle origini (zone tropicali, equatoriali, temperate,
ecc.).
Lesposizione quindi molto importante per un corretto sviluppo della pianta. A
seconda che ci si trovi nel nord Italia o a sud, sar opportuno valutare il luogo
pi opportuno, variandolo a seconda delle stagioni.
Acqua:
- prima di tutto documentarsi sulle necessit della nostra pianta attraverso un
dei numerosissimi testi in commercio, potrete trovare utili schede per ogni
specie di pianta e scoprirete che un bonsai di Ficus richiede molta pi
acqua rispetto ad un bonsai di Ginepro.
- valutare la stagione o/e lambiente in cui si trova il Bonsai, in quanto
chiaro che se ci troviamo ad Agosto con la pianta esposta in pieno sole le
annaffiature dovranno essere quotidiane se non addirittura pi frequenti.
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Attenzione per a due aspetti: bagnando quotidianamente le foglie, in caso di
presenza di acqua molto calcarea, vedrete formarsi sulle foglie delle macchie
bianche di calcio sicuramente antiestetiche e anche dannose per la foglia stessa.
Per evitare questo inconveniente potete o lasciarla riposare per 24-48 ore in un
secchio in modo che il calcare si depositi oppure evitare di bagnare le foglie ma
annaffiare direttamente sul terreno.
Il secondo aspetto da considerare senzaltro il quando annaffiare per evitare
scottature alle foglie o alle radici annaffiando ad esempio nelle ore calde delle
giornate estive.
Quando: Il momento migliore per innaffiare i Bonsai quando la differenza tra la
temperatura della terra nel vaso e la temperatura dell'acqua minore. Quindi
durante l'inverno si innaffia nelle ore calde (12.00-15.00) mentre d'estate nelle
ore pi fresche della sera. infatti preferibile evitare (durante lestate) secondo il
mio parere anche le ore del mattino in quanto si raggiungerebbe il picco del
calore con una alta presenza di acqua nel vaso con il rischio di scottature.
Si riconosce dallaspetto sofferente della pianta che presenta foglie sbiadite e
rivolte verso il basso. Molto spesso il cosiddetto colpo di secco provoca la
caduta immediata delle foglie anche se ancora verdi, in questo caso infatti basta
dare un piccolo colpo alla pianta per avere una cospicua caduta di foglie.
In questo caso rimediare abbondantemente e riparare la pianta in ombra.
sicuramente pi pericoloso della carenza: un bonsai innaffiato troppo, allinizio
vegeta rigogliosamente con foglie di un bel colore intenso, poi, inizia a virare sul
verde chiaro e sul giallo per arrivare poi ad avere foglie con macchie nerastre a
causa del marciume che ha divorato tutto lapparato radicale. In questo caso il
salvataggio pi complesso e molto spesso necessario intervenire con un
tentativo di trapianto anche fuori stagione provvedendo a cambiare il terriccio
che troverete sicuramente completamente impregnato dacqua e con le radici
della pianta marcite o semi-marcite. Utilizzate terriccio in grado di drenare meglio
lacqua, tenete bene al riparo la pianta da eccessi di sbalzi di temperatura, dal
vento e dalle intemperie.
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alti, scorrendo pi linfa i getti inferiori saranno pi rigogliosi e bilanceranno la
naturale spinta di quelli superiori. Inoltre lasciare un maggior numero di foglie in
un ramo implica un pi rapido ingrossamento dovuto, appunto, a uno
scorrimento maggiore di linfa; questo molto importante perch i rami alla base
noto che devono essere pi grossi di quelli alla cima.
Il modo di potare fondamentale nellarte Bonsai, la potatura infatti determina in
quale direzione si dirigeranno i nuovi germogli e quindi determina la futura
impostazione della pianta.
Prima regola, semplice e ovvia, quella di tagliare il ramo subito dopo un
internodo, cio subito dopo una foglia come si pu vedere dalle figure. Infine
bisogna tenere in considerazione un importante fatto. Se la gemma che si lascia
per ultima rivolta verso l'alto il rametto che nasce sar verticale e
vigorosissimo, mentre se l'ultima gemma rivolta verso il basso il germoglio che
nascer sar meno vigoroso e prender una forma pi armonica . Questo accade
perch la sua naturale tendenza a crescere verso l'alto contrasta dalla direzione
del getto (verso il basso) e quindi il nuovo rametto sar quasi orizzontale
(esteticamente perfetto).
La potatura dei germogli un operazione di fondamentale importanza per
mantenere ridotte le dimensione del nostro albero. Essa si esegue in un preciso
periodo dell'anno, di solito in primavera e estate (a seconda dellessenza), e
consiste nel ridurre il numero di foglioline di un nuovo getto. Ad esempio se il
numero di foglie di un nuovo getto 6, 3 o 4 si possono togliere in modo da
ridurre le dimensioni della pianta. La tecnica di potatura analoga a quella dei
rami.
Discorso a parte invece per le conifere, per le quali sicuramente pi complesso
tutto laspetto della potatura, vista la difficolt nello stimolare nuovi germogli sui
rami.
Prima di tutto importante eseguire una spuntatura dei germogli differenziata,
agendo prima sui rami inferiori (i meno vitali), dopo una settimana circa su quelli
centrali ed in fine dopo una ulteriore settimana su tutti quelli apicali. Tale
operazione in genere si avvia a partire da maggio. importante per verificare
leventuale presenza di germogli molto vigorosi nella parte apicale, nel qual caso
opportuno spuntare questi grossi germogli contemporaneamente ai primi, per
evitare che eliminando solo quelli inferiori si riservi tutta la linfa a quelli apicali,
facendo morire i pi deboli germogli inferiori.
Una volta trascorsi due o tre mesi sar opportuno nuovamente cimare i nuovi
germogli pi forti.
Questa tecnica consente a piante come i pini di stimolare una germogliazione pi
diffusa.
Una tecnica molto usata per ridurre la dimensione delle foglie quella di cimare i
nuovi getti e asportare totalmente le foglie tagliandole a met picciolo (eseguire
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questa operazione tra maggio e luglio). Cerchiamo di capire perch questa
tecnica riduce la dimensione delle foglie.
A parit di superficie fogliare esposta, un bonsai pu avere poche foglie grandi o
tante foglie piccole. In primavera le nuove foglie che nascono sono grandi perch
le giornate sono corte e poco luminose; tagliando tutte le foglie in un periodo
dove il sole splende e le giornate sono lunghe le foglie che nasceranno saranno
pi vigorose e inoltre, siccome al posto di ogni foglia spesso si forma un intero
rametto, il loro numero aumenter notevolmente e di conseguenza saranno pi
piccole. Attenzione per perch questa operazione si pu eseguire solo su
esemplari maturi e sani. Tipicamente loperazione di defogliazione da ottimi
risultati su piante come lacero, il faggio, la quercia e pi in generale le latifoglie.
- dare la forma -
L'educazione di un albero l'insieme di tutti quegli interventi che lo guidano a
diventare un Bonsai. L'educazione serve quindi a mantenere un Bonsai piccolo e
a dargli una forma bella e armoniosa che rispecchi le caratteristiche di un albero
in natura. Inoltre uno degli scopi principali far sembrare il nostro Bonsai un
albero secolare. Per fare ci dobbiamo eseguire alcuni interventi sulla pianta in
modo che cresca come vogliamo noi, ovviamente senza maltrattarla altrimenti
rischieremo di perdere il nostro alberello.
Il modo migliore per fare un bel Bonsai imitare la natura, bisogna diventare dei
grandi osservatori degli alberi che sono in natura perch nessun albero pi
perfetto di uno che stato plasmato dalle mani di Madre Natura. Provate a
soffermarvi ad osservare quale esemplare di pianta secolare che trovate in
qualche bosco o in qualche parco; ne rimarrete affascinati.
Possiamo definire alcune caratteristiche che fanno di un Bonsai un bel Bonsai
(ovviamente si parla di un Bonsai gi sviluppato, un Pre-Bonsai non potr avere
queste caratteristiche, queste sono l'obiettivo finale):
tronco: grosso, conico e armonioso
E difficile rendere lidea di quali possano essere le giuste proporzioni, ma
in generale la giusta proporzione tra la grandezza del tronco e l'altezza
dell'albero circa 1/6-1/10, pi il rapporto alto meglio . Inoltre il tronco
deve avere una certa conicit, non pu avere la stessa larghezza dalla
base alla cima. Per ottenere questa conicit bisogna tenere i rami bassi
lunghi e ricchi di foglie in modo che scorra pi linfa alla base che alla cima.
La forma del tronco pu essere di vario tipo e per questo rimando alla
sezione "stili".
ramificazione: bassa, fitta e ben disposta
Caratteristica fondamentale di un Bonsai la ramificazione.
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In genere: il primo ramo deve essere a circa 1/3 dell'altezza dell'albero,
deve essere molto grosso in quanto dovrebbe rappresentare il ramo pi
vecchio della pianta. Il secondo un po' pi in alto e dalla parte opposta, il
terzo ancora un po' pi in alto e posto sul retro (la distanza angolare,
vedendo la pianta dallalto.
Man mano che si sale verso l'alto la ramificazione sar sempre pi fitta e i
rami saranno sempre pi sottili e pi corti, inoltre saranno sfasati rispetto
a quelli sottostanti (vedi figura a destra). La ramificazione secondaria, cio
quella che parte dai rami pi grossi, deve avere una disposizione simile a
quella in figura per venire a costituire dei palchetti di foglie (a sinistra).
Complessivamente la chioma dell'albero dovr essere inscritta in un
triangolo (pi o meno regolare a seconda dei gusti) con vertice
approssimativamente sull'apice.
foglie: tante e piccole La ramificazione fitta significa naturalmente un
numero elevato di foglie e di conseguenza una
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Potatura di mantenimento:L'antica scuola cinese educa per potature successive;
ossia cerca di indirizzare un ramo in una certa direzione tagliandolo in modo che
l'ultima gemma sia nel verso desiderato. E' un metodo essenziale se il nostro
scopo non quello di stravolgere la forma gi esistente ed inoltre quello che si
usa di pi per costruire i cosiddetti palchetti oppure per bloccare la crescita di
certe parti della pianta e farne ingrossarne altre (vedi figura a sinistra). Si ricorda
che pi linfa scorre in un ramo (quindi pi rametti e pi foglie ci sono) pi grosso
esso diventer e che i rami pi bassi devono essere pi spessi.
Filo metallico:
Una delle tecniche pi utilizzate per modellare i Bonsai, quella dellapplicazione
del filo metallico attorno al ramo. Il filo pu essere di alluminio oppure di rame
che tramite appostiti processi di fusione stato reso molto flessibile e morbido. Il
filo serve ovviamente come tutore del ramo per obbligarlo nella direzione che
risulta esteticamente pi corretta.
Il diametro del filo da utilizzare deve essere circa 1/3 del diametro del ramo a cui
andr applicato, troppo sottile sarebbe inutile in quanto non riuscirebbe a
piegare il ramo mentre troppo grosso rischierebbe di danneggiare la pianta.
Pi precisamente deve avere le seguenti caratteristiche:
1. deve aderire bene al ramo, senza per essere troppo stretto,
2. deve essere disposto in modo regolare, cosi da fare forza in tutti i punti del
ramo,
3. deve sempre essere ancorato al tronco,
4. non deve essere troppo stretto perch solcherebbe il ramo,
5. non deve essere neanche troppo largo,
6. non deve intrappolare insieme ramoscelli e foglie,
7. non usare due fili sullo stesso ramo ( consentito partire con due o pi fili
dal tronco se poi si separeranno disponendosi su altrettanti rami)
8. non deve essere lasciato per troppo tempo perch danneggia il ramo
solcandolo e bloccando il flusso di linfa verso le foglie, oltre ovviamente a
rovinare esteticamente il ramo.
Dopo un certo tempo il ramo assumer la forma da noi conferitagli perch, per
nostra fortuna, le cellule vegetali hanno una caratteristica di crescita particolare.
In figura sono indicati alcuni modi di applicare il filo metallico.
Altri mezzi: Per educare un Bonsai si possono usare anche qualsiasi altro mezzo
che ci viene in mente: tiranti, fili, pesi, morse. Dipende, in genere, dalla
posizione in cui si trova il ramo da piegare, da quanto il ramo deve essere
piegato. L'essenziale non esagerare.
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Concimazione
Considerata la modesta quantit di terriccio in cui un Bonsai si trova, chiaro
che ha bisogno di una certa quantit di fertilizzanti in modo che disponga di tutti
i sali minerali necessari. Ogni Bonsai ha le sue necessit di concimi in linea di
massima i periodi pi adatti alla concimazione sono la primavera e la parte finale
dellestate; di solito si somministra 1-2 volte al mese. importante, dopo il
rinvaso, non concimare per almeno un mese perch si rischia di bruciare le radici
tagliate.
Non necessario usare prodotti particolari per Bonsai perch di solito sono
uguali e costano molto di pi, basta usare quelli per piante comuni e ridurne le
concentrazioni (anche a met). Vediamo ora di capire quali funzioni hanno i
singoli elementi di un fertilizzante chimico o naturale che sia:
AZOTO (N): necessario per lo sviluppo della pianta e per l'emissione di
nuove foglie.
FOSFORO (P): favorisce la formazione delle gemme da fiore, dei frutti, e la
crescita delle radici.
POTASSIO (K): migliora la robustezza della pianta, a lignificare i rami e la
aiuta a superare momenti di stress (scarse annaffiature, sbalzi di luce e di
temperatura).
Nei concimi in vendita di solito sono presenti anche piccole quantit di boro,
manganese, cobalto, magnesio, ferro, zolfo, calcio (i cosiddetti microelementi).
Concimi naturali consigliati sono: cenere (contiene alta quantit di fosforo,
potassio e oligoelementi), fondi di caff e foglie secche ( alta concentrazione di
potassio), farina di ossa e farina di sangue (azoto, fosforo, ecc.), gusci d'uovo
(calcio), humus (riequilibra il terriccio).
I concimi in generale si dividono tra:
- concimi organici - sono quelli in cui gli elementi nutritivi sono di origine animale
o vegetale. La loro composizione organica, creando le condizioni ottimali per la
vita dei microorganismi utili, mantiene vitale il substrato.
- concimi minerali, composti da elementi inorganici o di sintesi (chimici), hanno in
genere una titolazione pi alta e sono quindi pi potenti di rapida assimilazione,
anche se tendono ad impoverire il terreno.
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in polvere o granulari: che vengono sparsi sul terriccio e si scioglieranno a
ogni annaffiatura, oppure si sciolgono direttamente in acqua prima di
annaffiare.
liquidi: che vengono diluiti in acqua e somministrati annaffiando (molto
importante nell'utilizzo di fertilizzanti liquidi innaffiare con acqua prima di
riannaffiare con il fertilizzante, questo evita che si brucino le radici).
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Esistono vari tipi di vasi per Bonsai quelli pi utilizzati sono larghi e poco
profondi, rettangolari o ovali; tuttavia si utilizzano anche quelli quadrati o rotondi
che, per, di solito sono pi profondi. Si usano anche vassoi piatti e lastre di
pietra (molto belli!!) in questi casi la terra si sistema a mo' di montagnetta e si
utilizza del muschio che aiuta a trattenere la terra.
Scegliere la terra:
La terra ha un ruolo importantissimo nella vita del nostro Bonsai. Il terriccio deve
contenere diversi tipo di terreni e a seconda delleffetto che si desidera ottenere,
si dovranno mescolare diversi materiali in diverse proporzioni:
se si desidera un substrato che consenta un alto livello di aerazione e
drenaggio si aggiungeranno in quantit maggiore sabbia grossolana,
ghiaia setacciata e argilla espansa
se invece si desidera un substrato in grado di trattenere l'acqua si
utilizzeranno maggiormente sfagno, torba, humus, terra e argilla
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Inoltre consiglio di aggiungere sempre un po' di ghiaia setacciata per migliorare il
drenaggio (in quantit variabile a seconda della specie coltivata) e, se volete,
piccole quantit di cenere, foglie secche, fondi di caff, gusci d'uovo perch sono
buoni fertilizzanti naturali facendo attenzione per di rispettare il ph della pianta.
Eseguire il rinvaso:
Per poter assorbire regolarmente le sostanze nutritive, l'apparato radicale deve
essere sano e rinnovarsi continuamente, producendo nuove radichette giovani.
Deve trovarsi immerso nel terriccio dove le goccioline d'acqua tengono in
soluzione i sali minerali. Quando le radici sono da troppo tempo in un vaso sono
compresse contro le pareti e quindi l'assorbimento non pi buono; di
conseguenza i ritmi vegetativi della pianta diminuiscono esponendola a grossi
rischi. Inoltre il Bonsai che vive da tanto tempo nella stessa terra l'ha impoverita
di sali minerali e quindi va cambiata.
Siamo giunti dunque a un momento molto importante e delicato: il rinvaso . Il
rinvaso permette di ringiovanire di continuo l'apparato radicale; cos facendo lo
spazio disponibile nel vaso, anche se poco, sar costituito prevalentemente da
radici giovani, efficaci nell'assorbire. Ecco svelato il segreto dei Bonsai: mentre in
natura molte radici dell'albero invecchiando si trasformano in semplici condutture
di linfa, nel Bonsai la maggior parte della zolla conserva la sua funzionalit e
quindi diventa un albero grosso anche se ha poche radici in quanto queste
provvedono tutte alla nutrizione.
Di solito il rinvaso si esegue ogni 2-3 anni alla ripresa vegetativa (primavera o
autunno) ma naturalmente dipende dal tipo e dalla variet di pianta.
Vediamo ora passo dopo passo come si esegue un rinvaso:
1. preparare la miscela di terriccio adatta al Bonsai da rinvasare (ed
eventualmente il nuovo vaso se non lo si vuole riporre nello stesso);
2. rimuovere il Bonsai dal vaso;
3. rimuovere il vecchio terriccio molto delicatamente utilizzando un piccolo
bastoncino di legno o di metallo e srotolare la zolla delle radici in modo
che siano tutte perpendicolari al terreno;
4. tagliare le radici in eccesso (soprattutto quelle periferiche) in modo che
rientrino nel vaso e in seguito spolverare le radici con ormoni radicanti o
vitamina B;
5. in proporzione ridurre l'apparato fogliare per ridurre adeguatamente la
traspirazione (come si vede nella figura a fianco);
6. coprire, se non era gi stato fatto, i fori di drenaggio del vaso con delle
retine di plastica;
7. mettere sul fondo del vaso uno strato drenante (ghiaia o argilla espansa)
di 1-2 cm (facoltativo se gi abbastanza drenato il terriccio) a meno che
il vaso non sia molto basso;
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8. mettere nel vaso la terra nuova, avendo cura di creare una piccola
montagnola di terriccio nella parte esattamente sottostante a dove sar
posizionata la pianta, in modo da evitare la presenza di cavit di aria sotto
la pianta;
9. sistemare il Bonsai nel vaso all'altezza desiderata;
10. completare il riempimento del vaso sempre utilizzando il nuovo terriccio;
11. assestare il terriccio dando colpi secchi col palmo della mano sul fianco
del vaso e usando un bastoncino per fare aderire meglio le radici alla terra
e per eliminare pericolose sacche d'aria (non comprimere il terriccio con le
mani);
12. decorare con sassi e muschio (facoltativo);
13. innaffiare abbondantemente il terriccio;
14. tenere regolarmente umido il terriccio per le 2 settimane che seguono e
posizionare il Bonsai protetto dal sole diretto e dal vento, non fertilizzare
per 1 mese.
Se abbiamo a che fare con un albero di "una certa et" dove la produzione delle
nuove radichette molto lenta non si pu eseguire un taglio delle radici drastico
come per le piante giovani; in questi casi si usa suddividere idealmente la zolla in
pi spicchi e ad ogni rinvaso si tagliano, a rotazione, le radici di uno spicchio
solo. Se l'albero da rinvasare molto alto buona abitudine fissare la zolla con
dei fili fatti passare dai fori di drenaggio.
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ingenti danni. L'irrigazione deve essere regolare e seguire l'esigenza della
particolare essenza che si sta coltivando.
Atmosfera: Temperature alte provocano germogli cechi, appassimento dei fiori,
scottature delle foglie, colpi di sole sui frutti, ecc.; i Bonsai in estate vanno posti
in luoghi ben areati e abbastanza freschi, inoltre si consiglia di nebulizzare spesso
(mi raccomando di sera!!). Temperature basse deformano le foglie, provocano
spaccature nella corteccia e il congelamento delle radici; pertanto d'inverno, nelle
giornate pi fredde, vanno posti in una cassetta piena di paglia o giornali e
vanno innaffiati (poco) esclusivamente nelle ore pi calde della giornata. Anche i
venti freddi fanno seccare le foglie.
Terriccio: Molto importante la composizione del terriccio che varia da Bonsai a
Bonsai e, come ho gi detto, un buon drenaggio evita l'asfissia delle radici.
Fertilizzanti:La salute del nostro albero dipende moltissimo dal corretto apporto
di sali minerali che contengono gli elementi chimici necessari alla sua
sopravvivenza. La quantit e il tipo di fertilizzante che dobbiamo utilizzare varia
da essenza a essenza.
Quando ci siamo accertati che il nostro albero non ha nessuno di questi problemi
dobbiamo scoprire quale fitopatologia l'ha colpito. La cosa migliore sempre
affidarsi alla mano di un esperto, tuttavia si pu cercare di scoprirla analizzando
accuratamente i sintomi del Bonsai e consultando le due tabelle qui di seguito.
Prima di somministrare un prodotto chimico bene per tenere presente alcune
cose: prima di nebulizzare un prodotto sulle foglie bene spruzzarle con acqua
in modo da evitare che si brucino e in seguito nebulizzare accuratamente sia la
pagina superiore che quella inferiore delle foglie. Il tutto da eseguire
rigorosamente all'aperto.
La propagazione di una pianta pu avvenire attraverso diversi modi, alcuni che ci
consento di arrivare pi velocemente ad ammirare una pianta gi formata e altri
dove invece dobbiamo necessariamente essere molto pazienti.
Seme:
Iniziare la coltivazione di un Bonsai dal seme certamente il metodo pi lungo,
tuttavia sicuramente quello che da pi soddisfazione in quanto si vede crescere
il proprio albero dall'inizio e inoltre permette di ottenere alberi molto robusti e
vigorosi. Vediamo ora come si ottiene un albero a partire dal seme. Innanzitutto
bisogna ovviamente raccogliere (o comprare) i semi da piantare; a questo punto
bisogna vedere se il seme dell'essenza che vogliamo piantare deve essere
soggetta a un trattamento specifico prima della semina. Alcune essenze (vedi
tabella) hanno bisogno di stratificazione. Stratificazione significa che i semi vanno
posti in frigorifero in un sacchetto con una miscela di sabbia e torba bagnata per
un certo periodo di tempo; durante questo periodo i semi devono essere
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gradualmente spostati dalle zone pi calde a quelle pi fredde del frigorifero.
Infine i semi vanno posti in congelatore. Ovviamente la stratificazione si pu fare
anche in maniera pi tradizionale lasciando i semi esposti durante tutto l'inverno
ponendoli in un vaso ben drenato con una miscela di sabbia e torba.
Variet Frigorifero (settimane) Congelatore (settimane)
Abies 6 3
Acero 8 4
Ontano - 2
Berberis 8 4
Betulla - 4
Camelia - 2
Carpino 12 4
Cotoneaster 8 4
Crataegus 8 4
Cotogno 4 -
Evonimo 12 8
Faggio 8 8
Ginepro 6 3
Larice - 2
Lespedeza - 2
Melo 6 3
Pino 6 3
Pino parviflora 12 6
Pruno 12 6
Piracanta 6 3
Rododendro 6 3
Tasso 2 anni -
Vitex - 4
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CHINESE ELM ULMUS PARVIFOLIA SIBERIAN ELM ULMUS PUMILA: 60-90
giorni.
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WHITE SPRUCE PICEA GLAUCA: NON CE BISOGNO.
Dopo questo trattamento (non sempre necessario) i semi saranno gonfi e pronti
per la semina che pu avvenire in vari modi:
usando la seminiera (molto maneggevole),
piantando in vasi grandi (caso intermedio),
In terra piena (consente uno sviluppo maggiore della pianta).
Gli stili
Classificazione
Generalit
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Nell'arte del Bonsai gli stili che si sono mano a mano imposti nel tempo
sono circa una trentina. Ognuno di essi riproduce un particolare tipo di
portamento o una situazione particolare che trova una diretta rispondenza
in natura. I maestri giapponesi, peraltro, sono soliti suddividerli in cinque
stili principali, classificati in relazione alle diverse possibili angolature del
tronco.
Essi sono:
- Eretto Formale;
- Eretto Informale;
- Inclinato;
- A Semi-Cascata;
- A Cascata.
E' evidente che nel momento in cui si inizia a lavorare un Bonsai raccolto
in natura o coltivato in serra o giardino una delle prime cose da fare
quella di scegliere il tipo di stile che si vuole adottare. Generalmente ci
dipende principalmente dal tipo di pianta e dalla conformazione
naturalmente assunta dalla stessa. L'esperienza insegna, peraltro, che
non escluso che uno stile che inizialmente sembrava il pi adatto possa
col tempo non risultare pi tale. A tal fine sar opportuno, almeno
inizialmente e fino a che le idee non saranno del tutto chiare, lasciarsi
aperte pi strade evitando, ad esempio, tagli drastici. Una volta iniziata
l'educazione della pianta in aderenza ad un certo stile risulter, infatti,
difficilmente potranno con esiti soddisfacenti.
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Shakan: Stile inclinato.
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Ishi-zuke: Stile su roccia.
Eretto formale
(Choccan)
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Eretto informale
(Moyogi)
Inclinato
(Shakkan)
27
Si tratta di uno stile rinvenibile molto frequentemente in
natura soprattutto, a differenza dei due stili in
precedenza trattati (eretto formale e eretto informale),
in zone scoscese e con forte pendenza..
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Si tratta di uno stile adatto sia alle conifere che alle
latifoglie. I materiali pi adatti per iniziare un albero in
questo stile sono quelle piante che presentano rami su una
sola parte del tronco.
A cascata e a semicascata
(kengai e han-kehngai)
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Con il termine kengai si indicano quegli alberi il cui apice
ricade verso il basso dal bordo del vaso. Con han-kengai
quelli il cui apice pur scendendo non oltrepassa il livello
del vaso. Con ito-kengai quelli in cui pi di un ramo forma
la cascata.
A cascata e a semicascata
(kengai e han-kehngai)
30
Boschetto
(Yose-ue)
Lo stile a boschetto prevede la collocazione di pi piante in un solo vaso.
Si tratta di piante quasi sempre della stessa specie che vogliono
riprodurre una foresta o un gruppo d'alberi.
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Litterati
(Bunjingi)
Zattera
(ikada)
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Cryptomeria
A doppio tronco
(Sokan)
Lo stile a doppio tronco, anche detto madre-
figlio, rappresenta due soggetti simili, con
andamento uguale, con la base nello stesso
punto. Idealmente i due tronchi dovrebbero
appartenere alla stessa pianta, dovrebbero
quindi crescere dalle stesse radici, ma
frequentemente si arriva ad un bonsai a doppio
tronco partendo da due esemplari,
generalmente di dimensioni leggermente
diverse, ma con anse e sinuosit simili.
A scopa rovesciata
(Hokidachi)
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Lo stile a scopa rovesciata pu essere
considerato una variante dell'eretto formale;
infatti anche qui la pianta deve avere un fusto
eretto e ben dritto, a circa due terzi dell'altezza
si allungano tutti i rami principali, che devono
quindi partire dallo stesso punto del fusto, con Zelkova serrata
Foto Bonsai Italia
angolazione vicina alla perpendicolare, rispetto
al tronco.
Epoca Concimazioni
FOTO NOME Esposizione Substrato Rinvaso
potatura e Note
In primavera con
1p/torba azoto in autunno
fine
Abete febbraio luminosa 3p/sabbia fosforo ogni 10 15
marzo
2p/argilla gg.Riparare da
sole in estate
34
ogni 10-12 gg.
2p/torba
Pre e Post fioritura
Bouganvillea autunno luminosa 2p/sabbia inverno
non durante.
1p/argilla
Periodi maggio-
giugno azoto
1p/torba
fine fine settembre-ott - obre
Carpino soleggiata 1p/sabbia
inverno inverno fosforo ogni 10 gg.
3p/argilla
Rinvaso ogni
3anni.
Primavera e
fase 2p/sabbia aprile
Cipresso luminoso autunno ogni 20
vegetativa 1p/argilla maggio
gg.
Primavera pi
azoto in autunno
1p/torba
pi fosforo ogni 15
Cydonia autunno soleggiato 1p/sabbia autunno
gg. nel mese di
1p/argilla
luglio si cimano i
nuovi rami
Concima da aprile
1p/torba
a ottobre ogni 15
Cotoneaster primav. soleggiata 2p/sabbia primavera
gg, no durante
3p/argilla
fioritura
35
1p/torba Primavera azotato
post
Crataegus soleggiata 1p/sabbia primavera mentre in autunno
fioritura
2p/argilla fosforo ogni 15 gg.
Primavera pi
azoto in autunno
1p/torba
pi fosforo ogni 15
Eleagnus primav. luminosa 1p/sabbi primavera
gg. nel mese di
1p/argilla
luglio si cimano i
nuovi rami
1p/torba
Primavera ogni 15
Ficus carica primav. luminosa 1p/sabbia inverno
gg.
1p/argilla
Utilizzare concimi
2p/torba a lenta
Ficus Retusa autunno luminosa 2p/sabbia autunno cessione.Teme le
1p/argilla temperature al
disotto dei 12.
1p/torba
Maggio 1p/compost. Post fioritura con
Forsitia soleggiata ottobre
Giugno 2p/sabbia azoto.
2p/argilla
In primavera con
1p/torba azoto in autunno
tutto fine
Frassino soleggiata 1p/sabbia fosforo ogni 10 15
l'anno inferno
3p/argilla gg.Riparare da
sole in estate
1p/ter.organico
Ginkgo fermo Primavera ogni 20
autunno luminosa 1p/sabbia
Biloba vegetativo gg
1p/argilla
36
In primavera con
1p/torba
azoto in autunno
1p/compost.
Gelso primav. soleggiata autunno fosforo ogni 10 15
1p/sabbia
gg.Riparare da
1p/argilla
sole in estate
2p/sabbia
post Post fioritura con
Glicine soleggiata 2p/argilla primavera
fioritura azoto.
3p/compos.
Concima con
1p/torba concimi a lenta
2p/compast. fine cessione. Alla
Lagestroemia Maggio luminosa
1p/sabbia inverno potature lasciare
1p/argilla delle gemme come
tira linfa.
Concimare con
post cad 2p/sabbia
* Larice soleggiata pre ger concime a lenta
foglie. 1p/argilla
cessione
Pre fioritura
1p/torba
fosforo post
post 1p/compast. primavera
Melo soleggiata fioritura azoto
fioritura 1p/sabbia autunno
evitare i mesi pi
1p/argilla
caldi
1p/torba
tutto pre Tutto l'anno ogni
Murraya luminoso 1p/sabbia
l'anno fioritura mese.
1p/argilla
37
2p/argilla fosforo ogni 10 15
gg.Riparare da
sole in estate
Primavera ogni 15
1p/torba gg. Nel periodo
fine
Zelkova autunno luminosa 1p/sabbia estivo cimare i
inverno
3p/argilla nuovi getti per
formare la pianta.
Primavera e
1p/pabbia
Pino mugo inverno luminosa marzo autunno agni 25
1p/argilla
giorni.
Concimare con
Pinus febbraio 1p/sabbia aprile
soleggiato concimi a lenta
Pentaphylla marzo 1p/argilla maggio
cessione.
Concimare con
1p/torba concime a lenta
tutto
Pistacchio soleggiata 2p/sabbia autunno cessione .Teme il
l'anno
3p/argilla freddo riparare nel
periodo invernale
Primavera e
1p/torba autunno ogni 30
Podocarpo autunno pieno sole 1p/sabbia primavera giorni.Pianta che
2p/terriccio teme le basse
temperature.
1p/torba Primavera e
* Potentilla autunno luminosa 1p/sabbia pre ger autunno ogni 20-30
3p/argilla gg.
Periodi maggio-
giugno azoto
1p/sabbia
post post settembre-ott- obre
Prunus soleggiata 1p/compost.
fioritura fioritura fosforo ogni 10 gg.
2p/argilla
Rinvaso ogni
3anni.
1p/torba
sole mattino Primavera ogni 10
Quercia autunno 1p/sabbia pre germe
ombra_estate gg.
1p/argilla
38
Oggi 15-20 giorni
regolarmente.
2p/torba Teme le
tutto tutto
Sageretia molta luce 2p/sabbia temperature al
l'anno l'anno
1p/argilla disotto dei 10.Non
esporre al sole
diretto
1p/ter.organico
marzo Tutto l'anno tranne
* Tasso ottobre mezz'ombra 4p/sabbia
aprile mesi molto caldi.
2p/argilla
Bonsai
Bosso Bougainvillea
39
Carmona Carpinus
Cotoneaster Crataegus
Cupressus Eleagnus
Forsytia Fraxinus
40
Gingko Lagestroemia
Malus Morus
Murraya
Olivo Picea
41
Podocarpo Punica granatum
Quercus
Sageretia Serissa
Ulmus Wisteria
Zelkova
42
43