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Atti degli apostoli

Il primo ostacolo Cap.4

Inizio: Avvisi e preghiera 1

Obbiettivo dello studio: Nello studio precedente, abbiamo lasciato lapostolo Pietro
nel tempio dopo il miracolo compiuto sullo zoppo, predicando sotto il portico di
Salomone. Il tempio, era un luogo amministrato dalle classi religiose di quel tempo:
farisei, sadducei, scribi Una reazione da parte loro era prevedibile e infatti la
troviamo registrata in questo capitolo. Quindi, studieremo come la chiesa nascente
ha affrontato il primo vero ostacolo alla predicazione evangelica: La tradizione.

Le convinzioni umane: grandi nemiche dellevangelo

Le pi grandi nemiche del vangelo, sin dallinizio della sua propagazione sono
state le convinzioni umane. Le abitudini, le dottrine e la rigida struttura religiosa
dei partiti politico-religiosi dei giudei furono da subito in prima linea nella
battaglia spirituale contro i cristiani. Oggi come allora, quando noi permettiamo
alle nostre piccole e grandi tradizioni/convinzioni di superare limportanza delle
vera spiritualit biblica, blocchiamo lopera dello Spirito Santo divenendo
responsabili della morte della vita spirituale nella nostra comunit.

Sadducei: E interessante notare come i sadducei che erano il partito politico


religioso delit cio delle famiglie nobili giudaiche, guidassero questa
indignata accusa (v.2) Cosa cera nella loro mente che li disturbava tanto
profondamente?

a) Repressione: Loro erano pi un partito politico che non dei veri e propri
religiosi. Non credevano nella risurrezione, negli angeli, nei demoni,erano
materialisti e il centro ovviamente della loro attenzione era focalizzata sul
tempio e sulla sua amministrazione. Era la dottrina della risurrezione predicata
dagli apostoli, che tanto li disturbava.(v.2) Abbiamo oggi come allora,nelle
nostre comunit persone che quando ricevono insegnamenti biblici diversi
dalle loro convinzioni tradizionali e tradizionaliste, si scandalizzano, si
oppongono e cercano di reprimere ci che non riescono a controllare. Ci sono
ancora oggi increduli oppositori nelle nostre chiese

b) Disprezzo: Limmagine dei due apostoli che vengono imprigionati


emblematica. Ci che non riesco a spiegare da disprezzare. Lindomani,lo
staff al completo dei sommi sacerdoti,era riunito davanti ad uomini semplici e
illetterati, per poterli interrogare e cogliere in fallo, una guerra annunciata tra
lintelligente logica dei religiosi e la semplicit potente e spirituale dei
discepoli. Nella loro mente carnale e oscurata dallincredulit, non potevano
accettare che queste persone potessero avere compiuto un miracolo. La loro
domanda chiara e inequivocabile: Con quale potere e in nome di chi avete
fatto questo? (v.7) Era ovvio che dietro queste parole cera un senso di
disprezzo molto profondo: voi non potete essere stati!!! Troveremo sempre
persone che ci disprezzano e ci catalogano come inopportuni quando
agiamo con successo nel nome del Signore!!

c) Minacce: (v.16/18)Era la loro ultima opzione. Non potendo controbattere


lautorit con cui i discepoli predicavano (franchezza v.13) e levidenza di un
innegabile miracolo da loro compiuto (v.14), lunica opzione che rimaneva loro,
era quella di minacciarli di non parlare pi di Ges e dei suoi insegnamenti
(v.18) Non volevano perdere la presa sul popolo, anzi cominciavano ad averne
timore (v.21) che nel frattempo si stava convertendo in massa osservando
Atti degli apostoli
Il primo ostacolo Cap.4

questi fatti e ascoltando la predicazione


2 degli apostoli (v.4).Quando noi
cominciamo ad essere minacciati per il nome del Signore, siamo sulla buona
strada. Vuol dire che siamo efficaci per salvare anime e pericolosi per il
nemico!!!

Le risposte del Signore alla religiosit umana

a) La predicazione della Parola di Dio contro la logica della religione: Pietro


ripieno di Spirito Santo (v.8) predic con una potenza tale da lasciare senza
parole quella schiera di letterati dellantico testamento. In una predicazione
che dur soltanto pochi secondi (v.9/12) egli scardin tutti i pensieri di quella
schiera di accusatori religiosi, lasciandoli senza parole (v.13/14). In queste
poche e potenti Parole di Pietro troviamo:

1- Il nome di Ges come autore unico ed esclusivo del miracolo


2- La crocifissione di Ges come atto di responsabilit degli uditori stessi
3- La risurrezione di Ges come dimostrazione della potenza di Dio sulle
risoluzioni umane
4- La vita di Ges come base della nuova comunit che si andava e va
sviluppando
5- Lesclusivit del nome di Ges per la salvezza delle anime

b) Lobbedienza radicale e consapevole al mandato di Ges in opposizione alle


imposizioni umane: Di fronte ai discepoli, cerano le
autorit spirituali dIsraele in pompa magna, imponendo loro di non predicare
pi nel nome di Ges. Ma Pietro non poteva non ubbidire al grande mandato.
(v.19/20). Per potere espandersi, il regno di Dio ha necessit di persone che
sappiano dove collocare nella propria vita, le leggi degli uomini e la legge di
Dio. Non possiamo disprezzare la prima, ma dobbiamo sempre mettere la
seconda al di sopra di tutto!!!

c) La preghiera comunitaria: (v.23/31) Questa straordinaria preghiera


comunitaria,con mente concorde, port uno sconvolgimento nel mondo
spirituale. Dopo aver pregato infatti, furono di nuovo ripieni di Spirito Santo
annunziando la Parola di Dio con franchezza (parola greca parrsiache
significa: fiducia libera e senza paura, coraggio allegro, baldanza. Possiamo
qui riconoscere alcuni elementi nella preghiera che dovrebbero far parte delle
nostre preghiere comunitarie, per scuotere via il timore della nostra
testimonianza:

1- Dio creatore di tutte le cose, tutte le cose visibili sono soltanto creature
(v.24)
2- Nazioni, popoli e autorit umane, quando sono contro noi, in realt, sono
contro Dio stesso (v.25/27)
3- Dio stesso ha nelle sue mani il controllo anche nei momenti pi bui della
storia (v.28)
4- Espressione di un profondo desiderio di partecipare a quello che Dio
avrebbe fatto di li a poco manifestandosi attraverso potenti predicazioni e
segni e prodigi nel nome di Ges (v.29/30)

Tutti i beni in comune


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Il primo ostacolo Cap.4

Questa attitudine della chiesa primitiva,


3 era prodotta da una struttura teologica
basata, sulla convinzione dellimminente ritorno di Ges. Ad esempio, Paolo
credeva di essere rapito di li a poco con tutta la chiesa,e Giovanni pensava che la
fine dei tempi fossi imminente (1 Ts.4.17 1 Gv.2.18), la cultura ebraica oltre a
questo prevedeva una ampia condivisione dei propri beni coi poveri e coi
pellegrini Questa miscela culturale e teologica quindi produsse
spontaneamente, la rottura dei legami col materialismo esasperato del cuore
umano. Per noi oggi, chiesa moderna la cosa pi importante recuperare alcuni
sani principi, che produssero nella chiesa primitiva, molte benedizioni a vantaggio
del regno di Dio. Troviamo gi accenno a questa attitudine al cap.2.44/45, la lente
di ingrandimento la render quindi pi visibile nel cap.4.32/37 e infine termina
con un evento sconvolgente che studieremo nel prossimo modulo e che troviamo
al cap.5.1/11.

E interessante il frequente uso di alcune parole nel testo che analizzeremo


(v.32/37) le parole tutto/i,nessuno, grande, necessit,
bisogno, apostoli sono impiegate ripetutamente.

a) Tutti: Tutti quelli che avevano propriet terriere e beni materiali, avevano
consapevolezza che il loro amore per i loro fratelli esigeva il sacrificio dei
propri beni materiali. Non solo non consideravano proprio nulla di ci che
possedevano (v.32), ma tutti i ricchi e della comunit la pensavano allo stesso
modo (v.34). E triste pensare oggi come la chiesa moderna grandemente
frazionata al suo interno in troppi modi di pensare.

b) Nessuno: Nessuno era nella necessit (v.34). La persona era al centro


dellamorevole attenzione della comunit. Veniva tenuto in conto il bisogno
reale dellindividuo, per inserirlo in una comunit dove gli uni si potessero
prendere cura degli altri. La chiesa primitiva aveva capito molto bene che
fratelli e sorelle senza un lecito bisogno soddisfatto, rappresentavano una
sconfitta e un pericolo di rottura nella chiesa questo pericolo si manifest pi
tardi al cap.6.1

c) Grande: Grande potenza e grande grazia(v.33).La Parola di Dio ci insegna


che le cose non venivano fatte in modo normale, ma in grande. Pare che
quando la chiesa riesce donare i propri beni con lo scopo di benedire la
comunit, il Signore opera in modo grandioso. Dio concedeva loro di fare molti
segni per mano degli apostoli, in tutti questi 3 testi che qui ascrivo, pare che il
binomio donare beni materiali potenza di Dio manifesta sia inscindibile
( 2.43/44 4.32/33 5.12).

Per la discussione

1) Una preghiera audace cercando gli interessi del Signore una colonna della
comunit che testimonia. Analizziamo le nostre preghiere, perch secondo
noi a volte sono cos deboli e senza aspettative? Cosa possiamo cambiare?
Discutiamo

2) Dobbiamo alzare lo sguardo sulle necessit della nostra comunit. Dobbiamo


desiderare grandi cose da parte di Dio come nella chiesa primitiva. Per fare
questo per dobbiamo individuare le nostre resistenze verso i nostri beni
materiali. Facciamo ora un proposito con Dio individualmente,nel silenzio e
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Il primo ostacolo Cap.4

nella preghiera, aspettando poi di4 vedere Lui operare veramente nella nostra
chiesa. Mettiamolo alla prova!!!

3) Quando veniamo messi alla prova, di fronte anche a persone molto


intelligenti, riconosciamo che la Parola di Dio agisce in noi per predicare con
autorit sotto il controllo dello Spirito Santo o ci scoraggiamo e lasciamo
perdere? Questo indicherebbe non solo poca conoscenza, ma soprattutto
carenza di una vera e propria pienezza spirituale. Permettiamo al Signore, di
indicarci come lasciargli il totale controllo delle nostre vite. Prendiamoci un
significativo tempo di preghiera.

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