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QUADERNI DI PROGETTAZIONE: assi ed alberi

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Franco Concli
Free University of Bozen-Bolzano
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QUADERNI DI PROGETTAZIONE
Franco Concli

Assi ed alberi
ASSI ED ALBERI SONO COMPONENTI MECCANICI ATTI AL COLLEGAMENTO DI
ORGANI ROTANTI TRA LORO E, ATTRAVERSO I SUPPORTI, AL TELAIO. SI PARLA DI
ASSI (ROTANTI O FISSI) QUANDO QUESTI SONO SOLLECITATI SOLO A FLESSIONE E DI
ALBERI SE VIENE TRASMESSO ANCHE UN MOMENTO TORCENTE (ROTANTI).
LA LORO TIPOLOGIA COSTRUTTIVA E LE LORO CONDIZIONI DI CARICO DIPENDONO
FORTEMENTE DALL’APPLICAZIONE. PER QUESTO E IMPORTANTE CHIARIRE GIÀ A

E
MONTE DEL DIMENSIONAMENTO LA FUNZIONE CHE L’ALBERO DOVRÀ SVOLGERE.

sistono molte tipologie costruttive che spaziano dagli Regole di buona progettazione
alberi cavi agli alberi pieni. I primi sono di norma più Gli alberi possono essere realizzati con varie tecnologie.
leggeri e capaci di trasmettere carichi paragonabili a Per diametri piccoli è pratica comune la laminazione
quelli trasmissibili dagli alberi pieni, ma risultano più a freddo o la trafilatura, mentre la laminazione a caldo
costosi e, pertanto, vengono utilizzati solo in particolari e più indicata per alberi di grosso diametro. Anche la
settori come quello aeronautico o nel mondo motorsport fucinatura risulta un’alternativa praticabile nel caso di
in cui il peso gioca un ruolo determinante. Altra possibile alberi con spallamenti. I grezzi vengono solitamente
classificazione può essere fatta in base alla lunghezza: lavorati alle macchine utensili ma è comunque bene
si parlerà pertanto di alberi corti e alberi lunghi. Gli prevedere tolleranze strette solo nelle sezioni con
alberi possono poi essere ad asse rettilinea (come nella una funzione specifica (come ad esempio le sedi dei
maggior parte delle applicazioni) o a gomiti (classica cuscinetti e dei mozzi, le superfici di tenuta, ecc.) in
applicazione e l’albero motore di un propulsore a quanto sono associate costi maggiori.
combustione interna). La buona pratica progettuale prevedere l’utilizzo di
raccordi e raggiature in modo da ridurre gli effetti di
il progettista industriale
MARZO 2017

50
Fig. 1 – Esempio
Y di montaggio.
FBx ges Z
X
FBy ges

Fwr1 F1 F2V Fwr2 F1 α


α
Fwt1 F2V Fwr2

F1H
F1H

FAx ges

FAy ges

intaglio nel passaggio da una sezione ad un’altra (ad Nella determinazione della forma costruttiva è anche
esempio in corrispondenza di uno spallamento). Altro importante scegliere la geometria così da minimizzare
aspetto fondamentale da tenere in considerazione i coefficienti di intaglio e ridurre le sovrasollecitazioni
durante la progettazione di un albero e la possibilità locali.
di montarlo all’interno del sistema. Agli alberi vengono Nella scelta costruttiva, pero, non bisognerà tenere
tipicamente accoppiati ad altri componenti quali conto solo della capacita di carico, bensì anche della
ruote dentate, pulegge, cuscinetti ecc. che, in deformazione, parametro che spesso gioca un ruolo
generale, devono poter essere inseriti assialmente. chiave. In linea generale e dunque bene ricordare che:
Questi elementi verranno poi fissati all’albero tramite – nella zona di montaggio dei mozzi, spesso l’albero
forzamenti, ghiere, chiavette o anelli elastici di arresto. dovrà prevedere una maggiorazione del diametro
attorno al 15-30% in modo da compensare l’effetto di
intaglio;
– sugli spallamenti è bene prevedere un raccordo che,
pero, dovrà avere un raggio minore del raggio dell’anello
del cuscinetto o altro componente che vi verrà montato;
– le sedi per eventuali anelli elastici di arresto e le
filettature riducono sensibilmente il limite di fatica (30-
50%);
– i fori trasversali riducono anch’essi sensibilmente il il progettista industriale
limite di fatica;
Per alberi lunghi un parametro limitante risulta essere
la deformazione massima. Risulta pertanto importante
scegliere nel modo più opportuno la rigidezza
dell’albero.
MARZO 2017

Dimensionamento e analisi delle


sollecitazioni
Il primo passo nel dimensionamento di un albero è il
calcolo delle forze e delle coppie nominali sullo stesso
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QUADERNI DI PROGETTAZIONE
T
Fwt,1 = 3000N
A r1
T
Fwt,2 = 1000N
r2
Forze radiali
y Fwr,1 = Fwt,2 ⋅ tanα w = 1092N
Fwr,2 = Fwt,2 ⋅ tanα w = 3640N
z x la cui direzione è quella riportata in figura 1.
FAy ges FBy ges
Note le forze trasmesse dalle ruote dentate (o nel
caso generale forze e coppie agenti sull’albero), risulta
possibile determinare le reazioni vincolari sui cuscinetti
o supporti. Scrivendo un equilibrio alla traslazione in
A direzione x ed in direzione y (Σ Fx = 0 ed Σ Fy = 0) e due
equilibri alla rotazione rispetto agli assi x ed y (Σ Mx = 0 e
Σ My = 0) si perviene ai seguenti risultati.
a
b Fwt,1 (1 – a) + Fwr,2 (1 – c )
c FAxges = = 3534,7N
Momento flettente y,z - piano l
F (1 – a) + Fwt,2 (1 – c )
FAyges = wr,1 = 4467,7N
l
F a + Fwr,2c
Mbx2 FBxges = wt,1 = 3105,4N
l
Mbx1
F a + Fwt,2c
FByges = wr,1 = 36624,5N
l
Momento flettente x,y - piano
L’azione di queste forze farà sì che l’albero risulti inflesso.
Mby1 Mby2 Le azioni interne per il caso in esame sono riportate in
figura 2. Il momento flettente totale andrà determinato
combinando i momenti agenti nei piani x-z e y-z. In
Mby1 Momento flettente risultante corrispondenza del cuscinetto di destra, il momento
flettente massimo varrà
Mbx1 Mb1
Mb2 Mf,max = Mbx
2
+ Mby
2
=
Mb1 2 2
⎡⎣Fwr,1 ( c – a) – FAyges ⎤⎦ + ⎡⎣ –Fwt,1 ( c – a) – FAxges ⎤⎦ = 729Nm

Oltre al momento flettente, agirà un momento torcente


pari a
Momento torcente
Mt,max = Tnom = 600Nm

T I due momenti andranno combinati trovando un


momento equivalente
il progettista industriale

Mf,eq = M2f,max + ( αMf,max )


2

Fig. 2 – Andamento che dipenderanno dal montaggio e dai carichi. A titolo a2 varrà 0.25 nel caso di flessione rotante con torsione
delle aziende di esempio si considererà un albero montato e caricato pulsante o costante e 0.75 per flessione rotante con
interne
nell’albero.
come in figura 1. torsione alternata. Il momento equivalente varrà
L’albero prevede due ruote. I dati geometrici sono
riportati in tabella 1. Le ruote dentate, essendo nel
Mf,eq = 789Nm
MARZO 2017

caso specifico a denti diritti, trasmettono solamente un


contributo tangenziale ed uno radiale legato all’angolo di Sulla base di questo dato è possibile fare il pre-
pressione quantificabili in dimensionamento. Il diametro minimo dell’albero dovrà,
Forze tangenziali quindi, essere
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Mf,eq Fwr1
d ≥ 2.17 3
σ amm
Considerando un valore ragionevole di sforzo
ammissibile (vita infinita) di 100 MPa (pari a circa un
A
sesto del carico di rottura (630 MPa per il materiale in
esame)) si ottiene

d ≥ 43.2mm Z

A questo punto è noto un diametro minimo sotto cui,


y
anche in assenza di intagli, non sarà possibile scendere.
Lo step successivo è la determinazione della geometria

D
finale dell’albero alla luce delle considerazioni fatte
in precedenza. A titolo di esempio si considererà la
z x
geometria riportata in figura 3. I diametri adottati sono FAy ges
riportati in tabella 1. FBy ges
Come si vede, per la ruota veloce è stato adottato
un montaggio con chiavetta (che verrà trattato in un
successivo quaderno di progettazione), mentre le ruota
lenta è realizzata direttamente di pezzo sull’albero. A

Verifica statica
Fissata la geometria sulla base del pre- a
dimensionamento, è necessario effettuare una verifica b
statica alla luce delle scelte fatte in precedenza. c
l
Nel passaggio da una sezione ad un’altra, come in
corrispondenza della sezione A-A nell’esempio, si vanno
Fig. 3 – Esempio di albero.
a determinare delle sovrasollecitazioni locali rispetto a
quanto di trova nominalmente. Attraverso diagrammi
sperimentali o con delle simulazioni numeriche TAB. 1: DATI
strutturali (FEM, BEM, ecc.) risulta possibile tenerne Momento torcente nominale [Nm] 600
conto attraverso un coefficiente Kt che rappresenta Angolo di pressione delle dentature [°] 20
l’effetto locale di intaglio. Nel caso particolare di Raggio [mm] 60
materiale duttile in cui si accetti uno snervamento Raggio [mm] 80
localizzato, è possibile introdurre l’ipotesi di insensibilità Lunghezza [mm] 80
all’intagli, ponendo tale coefficiente pari a 1. Lunghezza [mm] 110
Il primo passo per la verifica statica è il calcolo delle Lunghezza [mm] 190
sollecitazioni. Considerando i diametri selezionati, i Lunghezza [mm] 300
momenti flettenti (nei due piani e combinato) e quello Diametro [mm] 50
torcente nella sezione A-A varranno rispettivamente Diametro [mm] 110
Raggio di raccordo [mm] 1
Mbb = Fwr,1(b – a) – FAyges = – 458MPa
Mby = –Fwt,1(c – a) – FAxges = 299MPa

Mb = Mbx
2
+ Mby
2
= 548Nm Mb Mb il progettista industriale
σb = = 32 = 44.65MPa
Mt = 600Nm Wb πd3
Tb T
Si noti che si è considerata la sezione A-A in quanto τb = = b3 16 = 24.45MPa
il cambio di sezione ed il conseguente coefficiente Wt πd
di intaglio la rendono potenzialmente una sezione Le sollecitazioni dovute all’azione di taglio vengono in
più sollecitata della sezione a distanza c in cui il sia il questo caso trascurate.
MARZO 2017

momento flettente che il momento torcente nominali Trovandoci in uno stato composito di sforzo, risulta
sono massimi (e per cui, comunque, è già stato necessario introdurre un criterio di resistenza per
effettuato il pre-dimensionamento). materiali isotropi. Tra i più comuni troviamo quello di von
Tali momenti produrranno le seguenti azioni interne Mises e Guest-Tresca secondo cui, lo sforzo equivalente
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QUADERNI DI PROGETTAZIONE
Fig. 4 – a)
Fattore d’intaglio
per alberi con
spallamenti e Mf d Mf
gole sottoposti
a flessione; b)
fattore d’intaglio D t r
per alberi con
spallamenti e 6,0
gole sottoposti Mt Mt

4
0,0
a torsione

,03
=0
(da manuale d

0,0 0,06
r/t

5
0,0
meccanico 5,0

7
Coefficiente di intaglio Kt

Hoepli).
D t r

8
0,0
0,1
4,0 4,0
15

09
0,

0,

Coefficiente di intaglio Kt
,03 5
2 =0 0,0
4 0,0
0, 5 r/t
3,0 0,
2 3,0 6
0,07
4 0,0
0, 8 0,09
0 ,3 0,0
5
0,1 0,1
0,5
0,2 0,25
2,0 2,0
1,0 1,5 0,3 0,4
0,5
2 1,5
2,5 1,0 2 2,5
5
10 5 10
1,0 t/D 1,0 t/D
0,3 0,2 0,1 0 0,3 0,2 0,1 0
d/D d/D
0,4 0,6 0,8 1 0,4 0,6 0,8 1

confrontabile con il limite del materiale vale


rispettivamente σ GT = σ nom
2
+ 3τnom
2
= 189.25
σ νM = σ nom
2
+ 3τnom
2 da cui il coefficiente di sicurezza statico

σ GT = σ nom
2
+ 4τnom
2
σ amm 630MPa
Ss = = = 3.29
Tornando all’esempio, scegliendo di accettare σ GT 189.25MPa
snervamento localizzato (Kt = 1) e considerando il
criterio di Guest-Tresca otteniamo Conclusioni
La progettazione di un albero passa attraverso un
σ amm 630MPa
Ss = = = 9.5 primo dimensionamento alla luce del quale viene
σ GT 66MPa proposta una prima bozza costruttiva che però
Se si fosse considerato il coefficiente di intaglio in andrà verificata sia staticamente che a fatica.
accordo a figura 4, gli sforzi dovuti al momento Gli intagli, infatti, come si è visto nell’esempio,
flettente ed al momento torcente nella sezione introducono pericolose sovrasollecitazioni per cui
A-A sarebbero risultati una verifica statica risulta sempre necessaria. Nel
r 1 t 30 prossimo quaderno di progettazione, si mostrerà
= = 0.03; = = 0.27 → K t = 3.4
t 30 D 110 come eseguire la verifica a fatica dell’albero
il progettista industriale

M M e come determinarne rigidezza, inflessione e


σ bmax = b K t = b3 32K t = 151.81MPa
Wb πd velocità critiche n
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r 1 t 30
= = 0.03; = = 0.27 → K t = 2.3
t 30 D 110
M Riferimenti
Concli F., Organi di macchine: assi ed alberi,
T T
MARZO 2017

τbmax = b K t = b3 16K t = 65.24MPa Organi di Trasmissione OT03 2017


Wt πd G. Niemann, H. Winter, B.-R. Hoehn, Manuale
Sotto questa ipotesi, lo sforzo equivalente di degli organi delle Macchine, edizione italiana a
Guest-Tresca risulta cura di Tecniche Nuove
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