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I cuscinetti volventi

Prof. Ing. Alessandro Giorgetti


Argomenti

• In questa lezione verranno introdotti i concetti fisici e geometrici legati ai


cuscinetti e verranno analizzate le modalità di progettazione dei cuscinetti di
strisciamento e volventi e degli elementi ad essi connessi al loro funzionamento
ottimale.

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Obiettivi

Gli obiettivi della lezione sono:


• Introdurre le principali tipologie di cuscinetti.
• Descrivere le modalità di progettazione dei cuscinetti di strisciamento.
• Descrivere le modalità di progettazione dei cuscinetti volventi.
• Analizzare le varie tipologie di cuscinetti esistenti.
• Comprendere il montaggio dei cuscinetti.
• Analizzare le modalità di protezione e di lubrificazione dei cuscinetti.

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I cuscinetti

• Hanno lo scopo di permettere la rotazione relativa di un componente rispetto a


un altro (di solito un albero rispetto a un alloggiamento) evitando lo
strisciamento circonferenziale grazie all’utilizzo di materiali a basso attrito o di
corpi volventi (sfere, rulli, ecc.).

• I cuscinetti di strisciamento sono costituiti


da un unico componente (massimo due)
montato con interferenza sul mozzo. La
superficie interna è realizzata in materiali
con basso coefficiente di attrito (es. bronzi,
PTFE, ecc.)

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I cuscinetti
• I cuscinetti volventi sono costituiti da
due anelli solidali (uno con l’albero uno
con il mozzo) fra cui sono interposti
dei corpi volventi (sfere, cilindri,
tronchi di cono ecc.)

Cuscinetti di strisciamento Cuscinetti volventi


• elevata silenziosità. • Basso coefficiente di attrito anche
all’avviamento.
• Miglior assorbimento di urti e
vibrazioni. • f non dipende dalla v.
• Minore ingombro assiale.
• Minore ingombro radiale.
• Richiedono poca manutenzione.
• Elevata rigidezza.
• Sono fabbricati in serie.
• Minor costo.
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I cuscinetti

CUSCINETTI DI STRISCIAMENTO (bronzine)


• Sono elementi leggeri con ingombri radiali molto limitati e sono capaci di sopportare
grandi carichi.
• Il coefficiente di attrito f = (carico tangenziale/carico radiale) è molto variabile in
funzione delle condizioni di funzionamento.
– Contatto diretto: f > 0.2.

– Semilubrificazione con contatto parzialmente


mediato dal lubrificante: f = 0.1 ÷ 0.2.

– Lubrificazione fluida senza contatto tra


cuscinetto e albero: f =0.001 ÷ 0.005.

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I cuscinetti
CUSCINETTI DI STRISCIAMENTO (bronzine): Dimensionamento di massima
• L'attrito dipende da:
– carico; F
– temperatura di funzionamento;
– velocità di strisciamento.
• Il fattore progettuale fondamentale in I° approssimazione è
la pressione p (e pv per il riscaldamento) fra albero e
cuscinetto che si calcola convenzionalmente come rapporto
fra il carico F applicato e l’area proiezione del cuscinetto
(per la progettazione più precisa si fa riferimento alle
indicazioni fornite dai costruttori: durata in ore in funzione di
vari coefficienti specifici).
• Valori tipici ammissibili sono:
pamm = 10 ÷ 30 N/mm2
(pv)amm = 100 ÷ 300 N/mm2 m/s l/d<1,5
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I cuscinetti

CUSCINETTI DI STRISCIAMENTO (bronzine)


• Il coefficiente f varia in funzione della velocità tangenziale v.
– Zona della semilubrificazione.
– Zona di transizione.
– Zona della lubrificazione fluida.
OSS.: il valore di f nel
caso di lubrificazione fluida
è confrontabile con i valori
di f nei cuscinetti volventi.

Grasso o Olio
Olio 8
I cuscinetti

CUSCINETTI DI STRISCIAMENTO (bronzine): Campi d’impiego


• Rotori di grandi dimensione con alta velocità (v tangenziali fino a circa 50 m/s):
turboalternatori, grandi macchine idrauliche ed elettriche. I cuscinetti vengono
dimensionati per la condizione di lubrificazione fluida idrostatica o idrodinamica.
• Cuscinetti di banco e cuscinetti di testa e di piede della biella delle macchine alternative,
costituiti da un’armatura in acciaio ricoperta con uno strato di materiale antifrizione
(servono piccole dimensioni radiali).
• Boccole costituite da una struttura in acciaio ricavata da nastro sulla quale è riportato
uno strato di materiale antifrizione, lubrificate a olio o grasso, disponibili a catalogo con
diametro albero anche fino a 300 mm (es. INA, EKF, ecc) per applicazioni varie e per
velocità fino a 2 m/s. In alcuni casi possono lavorare anche senza lubrificante.
• Boccole interamente sinterizzate, autolubrificanti in quanto impregnate di grasso, con
diametri fino a 100 mm e per velocità tangenziali fino a circa 5 m/s.

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I cuscinetti
CUSCINETTI DI STRISCIAMENTO (bronzine)
• Basso coefficiente d'attrito.
• Buona resistenza alla fatica.
• Sufficiente durezza.
• Struttura porosa (per trattenere
il lubrificante).
• Buona resistenza alla corrosione.
• Capacità di dispersione termica.
• Silenziosità.

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I cuscinetti
CUSCINETTI DI STRISCIAMENTO (bronzine)
• Sistemi più utilizzati:
– Bronzo massiccio.
– Inserti di Bronzo o leghe di stagno e di piombo.
– Inserti di rame e piombo impregnati con olio lubrificante ottenuti
per sinterizzazione (l’olio fuoriesce durante il riscaldamento e
viene riassorbito durante il raffreddamento).
– Bronzine sintetiche costituite parzialmente o completamente da
un tessuto di resine poliammidiche (es. NYLON) o da un tessuto
di fibre sintetiche PTFE – politetrafluoroetilene (Teflon) applicato
con adesivo all'interno della struttura rigida del cuscinetto in
acciaio o bronzo (non necessita di lubrificante).

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I cuscinetti

CUSCINETTI DI STRISCIAMENTO (bronzine)


• Per il montaggio si devono studiare le modalità di bloccaggio dei cuscinetti (vedi
figura) tenendo conto anche delle problematiche legate alle dilatazioni termiche
differenziali tra albero e cassa (il secondo sistema è più problematico nel caso di
elevata distanza tra i supporti).

OSS.: nel caso in cui le sedi dei cuscinetti non siano


sufficientemente coassiali esistono anche cuscinetti di
strisciamento orientabili (permettono valori di l/d anche maggiori di 1,5)

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I cuscinetti
CUSCINETTI VOLVENTI
• Sostituiscono l'attrito di
strisciamento con l'attrito di
rotolamento.
• Applicazione per tutte le coppie
cinematiche cilindriche, prismatiche
ed elicoidali:
– cuscinetti di rotolamento a sfere ed
a rulli.
– guide lineari.
– viti a ricircolazione di sfere.

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I cuscinetti
CUSCINETTI VOLVENTI
• Permettono di risolvere la maggior parte dei
problemi di sostentamento degli alberi rotanti.
• Si fa molto riferimento ai produttori e ai loro
datasheets (SKF, FAG, INA).
• Sono composti da:
– Anello interno (solidale all’albero).
– Anello esterno (solidale all’alloggiamento).
– Una o più corone di corpi volventi.
– Gabbia rotante.
– Eventuali guarnizioni e schermi di
protezione.
• Richiedono sistemi di lubrificazione (grasso o
olio).

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I cuscinetti

CUSCINETTI VOLVENTI
• Nella scelta dei cuscinetti (da catalogo) si deve tener conto di
diversi fattori:
– Lo spazio disponibile per alloggiare il cuscinetto.
– Il diametro dell’albero.
– Il carico (sia come entità che come direzione).
– L’eventuale disallineamento dell’albero (per carico, difetti di
lavorazione ecc.).
– La velocità di funzionamento.
– La rigidezza richiesta.
– La silenziosità.

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I cuscinetti

CUSCINETTI VOLVENTI
– Lo spazio disponibile per alloggiare il cuscinetto.
– Il diametro dell’albero.

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I cuscinetti

• CUSCINETTI VOLVENTI

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I cuscinetti
CUSCINETTI VOLVENTI
• Se il carico è di elevata entità si possono
utilizzare più cuscinetti per suddividerlo su
più elementi volventi.
• Il carico può essere solo radiale o solo
assiale oppure combinato.
− Ci sono cuscinetti progettati per sostenere
carichi combinati e cuscinetti standard che
sono capaci di sostenere solo una parte di
carico combinato.

N.B.: Nel caso di carichi eccentrici rispetto all’asse


del cuscinetto si devono utilizzare cuscinetti capaci di
resistere al momento ribaltante.

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I cuscinetti
CUSCINETTI VOLVENTI
• Modalità di cedimento:
− Per fatica, i corpi volventi sono sottoposti a pressioni di contatto che portano alla
formazione di cricche sotto la superficie (aumenta la rumorosità) nelle quali si
introduce il lubrificante in pressione ampliandole e formando dei crateri (pitting) e
detriti che possono portare al grippaggio.
− Per sovraccarico statico, deformazioni permanenti per urti con aumento di
rumorosità, vibrazioni e attrito.
− Per disallineamento, dovuto alle deformazioni provocate dai carichi flessionali il
cuscinetto tende a lavorare in modo deformato (a volte tende a sgabbiare).
− Per usura della sede/anello, dovuta a una progressiva rotazione degli anelli nella
loro sede con conseguente usura (se l’interferenza non è adeguata).

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I cuscinetti

CUSCINETTI VOLVENTI
• Il dimensionamento dei cuscinetti può essere:
– Statico, quando le velocità di rotazione sono basse o il funzionamento è molto
discontinuo.
– Dinamico, quando il funzionamento è continuo.
– Entrambi nel caso di cuscinetti sottoposti a forti carichi d’urto.

• I cuscinetti vengono dimensionati a durata (numero di giri o di ore di funzionamento ad


una certa v costante prima che si verifichi il primo segno di fatica).
• La durata è considerata in senso statistico: durata raggiunta e superata dal 90% dei
cuscinetti (durata di base).
• La durata di esercizio per il 50% dei cuscinetti è solitamente più di 5 volte la durata
di base.

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I cuscinetti

CUSCINETTI VOLVENTI
• Dimensionamento dinamico:

• Dove:
– L10 è la durata di base in 106 cicli;
– C [N] è il coefficiente di carico dinamico;
– P [N] è il carico agente sul cuscinetto;
– p è un coefficiente che dipende dal tipo di corpo volvente (p=3 per sfere, p=10/3
per rulli).

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I cuscinetti

CUSCINETTI VOLVENTI
• La durata di base si può esprimere in ore:

• Dove:
– L10h è la durata di base in ore;
– n [giri/min] è la velocità di rotazione.

N.B.: La durata L10 si può esprimere in modo simile anche trasformandola in chilometri
percorsi.

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I cuscinetti

CUSCINETTI VOLVENTI
• Se siamo in presenza di movimenti
oscillatori la durata di base si può
esprimere in funzione delle oscillazioni.

• Dove [°] è l’ampiezza delle oscillazioni.

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I cuscinetti

CUSCINETTI VOLVENTI
• La durata di base viene corretta con l’utilizzo di tre coefficienti per tenere conto
dell’affidabilità (a1), dei materiali (a2) e delle condizioni di funzionamento (a3).

• a1 varia se vogliamo ad esempio considerare una affidabilità del 99%;


• a2 varia se consideriamo materiali dei cuscinetti diversi (migliori o peggiori) rispetto
a quelli specificati nella normativa di riferimento (ISO 281);
• a3 varia in funzione delle condizioni di funzionamento, in particolare del suo livello
di lubrificazione e della temperatura di lavoro.
OSS.: Il valore dei coefficienti è riportato nei datasheet dei costruttori.

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I cuscinetti

CUSCINETTI VOLVENTI
• Si assume il carico dinamico P=F (forza effettivamente
applicata) se le condizioni di carico sul cuscinetto sono le stesse
utilizzate per il calcolo del coefficiente di carico dinamico C,
ovvero:
– il carico F deve risultare costante in modulo, direzione e verso;
– F deve agire radialmente su un cuscinetto radiale o assialmente su un
cuscinetto assiale.

• In tutti gli altri casi si deve calcolare un carico ipotetico equivalente ovvero P
risulta diverso da F.

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I cuscinetti
CUSCINETTI VOLVENTI
• Quando il cuscinetto è soggetto sia a carico radiale
che assiale è necessario prima calcolare il carico P
equivalente ai carichi radiale Fr e assiale Fa:

P  X  Fr  Y  Fa
• Dove X e Y sono valori forniti dai costruttori.

OSS.: In un cuscinetto radiale a sfere un carico assiale


può essere considerato ininfluente sul dimensionamento
se il rapporto Fa/Fr è inferiore a un valore limite indicato
nei dati tecnici del cuscinetto stesso. E similmente
accade anche per cuscinetti assiali.

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I cuscinetti

CUSCINETTI VOLVENTI
• Se il carico è costituito da numerose forze costanti ognuna per un certo numero
di giri ma di ampiezze diverse si considera un carico medio approssimato:

3
𝑖

• Dove i carichi Fi sono singoli carichi costanti per un numero di giri Ui.

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I cuscinetti
CUSCINETTI VOLVENTI
• Se la direzione e il verso di applicazione del carico sono costanti ma la
forza varia in intensità si considera un valore di riferimento Fm pari a:

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I cuscinetti
CUSCINETTI VOLVENTI
• Se invece il carico si compone di un carico F1
costante (in modulo, direzione e verso) e di un
carico rotante F2, il carico Fm può essere calcolato
come:

Dove il coefficiente fm è funzione del rapporto tra la


forza F1 e F2.

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I cuscinetti

CUSCINETTI VOLVENTI
• Prima procedura di dimensionamento: Seconda procedura di
1. Si seleziona da catalogo un cuscinetto dimensionamento:
di tentativo e si utilizza i valori di C 1. Si calcola il coefficiente di
riportato dal costruttore e di P calcolato carico dinamico minimo Cmin
come descritto precedentemente. corrispondente alla durata
L10 voluta.
2. Si calcola il valore di L10.
2. Si cerca il cuscinetto del tipo
3. Si confronta il valore di durata così adatto con coefficiente di
trovato con il valore desiderato. carico dinamico C* più vicino
4. Se la durata desiderata è inferiore a a quello minimo ma
quella prevista si sceglie quel maggiore di esso (C*> Cmin).
cuscinetto, altrimenti si passa ad un
cuscinetto più grande.
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I cuscinetti
CUSCINETTI VOLVENTI
• Dimensionamento Statico: I costruttori forniscono anche un valore del
coefficiente di carico statico C0 che rappresenta il carico che non deve essere
superato in applicazioni statiche o quasi statiche (valuta le deformazioni
permanenti e non la fatica).
• Si può parlare di condizioni statiche o quasi statiche quando il cuscinetto:
– non ruota ed è soggetto a carici continuativi od intermittenti (urto);
– compie movimenti lenti o in modo estremamente discontinuo (elementi di
manovra);
– ruota sotto carico a velocità molto bassa;
– ruota e oltre ai normali carichi di lavoro deve reggere forti carichi d’urto che
agiscono nel corso di una frazione di giro.

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I cuscinetti
CUSCINETTI VOLVENTI
• Anche nel caso di dimensionamento statico si utilizza il concetto di carico
equivalente nel caso di carico misto.

• E il valore del coefficiente di carico statico C0 può essere correlato attraverso un


coefficiente di sicurezza s0 specificato dai costruttori in apposite tabelle al carico
equivalente P0.

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I cuscinetti
• Cuscinetti radiali a sfere (ad
una corona): carichi radiali o
leggermente obliqui.

• Cuscinetti orientabili a
sfere: carichi radiali o
leggermente obliqui e
orientabilità.

• Cuscinetti obliqui a
sfere: Carichi sia
assiali che radiali ma
montati in coppia.

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I cuscinetti

• Cuscinetti a rulli cilindrici:


elevati carichi radiali, ma
bassissimi o nulli assiali.

• Cuscinetti a rulli
cilindrici a pieno
riempimento:
carichi radiali
ancora più
elevati.

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I cuscinetti
• Cuscinetti radiali a rullini: carichi radiali
elevati, ridotto ingombro radiale. • Cuscinetti
(orientabili)
toroidali a rulli:
carichi elevati,
avanzamento
assiale o
orientabilità.

• Cuscinetti
• Cuscinetti a rulli orientabili a rulli:
conici: carichi carico elevato e
radiali, assiali e orientabilità.
combinati maggiori
degli obliqui a sfere.

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I cuscinetti

• Cuscinetti assiali a • Cuscinetti


sfere: carichi assiali in assiali a rulli
un senso solo o in cilindrici.
entrambi (doppio
effetto).

• Cuscinetti
• Cuscinetti assiali assiali a
rulli conici: carichi rullini.
assiali e radiali.

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I cuscinetti

• Cuscinetti assiali
orientabili a rulli.

• Cuscinetti
combinati.

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I cuscinetti

CUSCINETTI ORIENTABILI
• I cuscinetti orientabili sono in grado di
sopportare disallineamento delle sedi
esterne dei cuscinetti o inflessione
apprezzabile dell'albero (non nascono
coazioni nel montaggio).

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I cuscinetti
CUSCINETTI VOLVENTI
• Gli schemi di montaggio sono numerosi, gli aspetti da tener presente
sono:
– La montabilità.
– La rigidezza.
– Il costo.
– Gli ingombri.

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I cuscinetti
OSS: Solo uno dei cuscinetti dovrà bloccare assialmente l’albero,
altrimenti si potrebbero generare carichi e tensioni interne nel sistema a
causa di dilatazioni per innalzamento della temperatura.

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I cuscinetti
CUSCINETTI VOLVENTI
• I cuscinetti obliqui possono essere montati ad «O» o ad «X».

Per basse velocità, la dilatazione assiale Per alte velocità, la dilatazione assiale aumenterà il
diminuisce il precarico. Elevata rigidezza. precarico. Minore rigidezza.

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I cuscinetti
CUSCINETTI VOLVENTI
• Per decidere se utilizzare una lubrificazione a grasso o ad olio si calcola il valore
dxn dove
d = diametro del foro del cuscinetto (mm);
n = numero di giri al minuto.
Se dxn ≤ 300.000 500.000 si opta per
lubrificazione a grasso.
• Per cuscinetti con foro >50mm il valore
limite deve esser diviso per il fattore

• Lubrificazione a grasso: intervalli di


lubrificazione.

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I cuscinetti
CUSCINETTI VOLVENTI
• Lubrificazione a grasso:
– In condizioni normali di carico la quantità di
grasso necessaria per la lubrificazione è:
𝐺 = 0,005 𝐷 𝐵
Dove G: quantità di grasso in grammi,
D=diametro esterno cuscinetto (mm),
B=larghezza del cuscinetto (mm).

• Lubrificazione ad olio.

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I cuscinetti
CUSCINETTI VOLVENTI
• I cuscinetti devono essere protetti per impedire la penetrazione al loro
interno di impurità solide e di umidità e dalla fuoriuscita del
lubrificante.
• Gli elementi di protezione devono possedere un attrito minimo e
usurarsi il meno possibile.
• Le varie tipologie di protezione tengono conto di:
– Tipo di lubrificazione.
– Velocità periferica in corrispondenza della tenuta.
– Disposizione dell’albero (orizzontale/verticale).
– Attrito della protezione.

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I cuscinetti
• Protezioni striscianti.

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I cuscinetti

• Protezioni esterne.

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Conclusioni

In questa lezione si sono analizzate:


• le tipologie di cuscinetti (di strisciamento e volventi) concentrandosi sulle loro
specifiche peculiarità;
• le modalità di progettazione dei cuscinetti di strisciamento;
• le modalità di progettazione dei cuscinetti volventi e i principali aspetti su cui
basare la scelta da catalogo.
• Le varie tipologie di cuscinetti esistenti.
• Le principali modalità di montaggio dei cuscinetti.
• Gli elementi di protezione e la lubrificazione dei cuscinetti

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