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Franco Concli
Free University of Bozen-Bolzano
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All content following this page was uploaded by Franco Concli on 18 October 2019.
IL FENOMENO
DELLA FATICA
I
n questa prima puntata dedicata alla fatica si descriverà il LA FATICA È UN FENOMENO
fenomeno alla base del cedimento e le metodologie e gli DI DEGRADAZIONE CHE SI
strumenti che permettono di descrivere il comportamento MANIFESTA IN MATERIALI
di un materiale sottoposto a carichi ciclici.
SOTTOPOSTI A CARICHI
Introduzione VARIABILI NEL TEMPO. I
Verso la fine del 1800, con il rapido sviluppo delle ferrovie, PRIMI STUDI SULLA FATICA
hanno cominciato a manifestarsi cedimenti non spiegabi- VENNERO CONDOTTI
li con le conoscenze di allora. In particolare, a quel tempo ALLA FINE DEL XIX il progettista industriale
tutti i componenti, compresi appunto gli assili ferroviari, ve- SECOLO PER CERCARE DI
nivano progettati “staticamente”. Con sollecitazioni mas- DARE UNA SPIEGAZIONE
sime in esercizio al di sotto della resistenza del materiale SCIENTIFICA AD ALCUNE
(snervamento), si credeva che il componente non potes-
se arrivare a cedimento. Negli anni però, sempre più fre-
ROTTURE “INSPIEGABILI”,
AVVENUTE IN COMPONENTI
SETTEMBRE 2019
57
QUADERNI DI PROGETTAZIONE
Per cercare di dare una spiegazione a queste evidenze, Au- Una volta nucleata, la cricca tende a propagare a segui-
gust Wöhler svolse una serie di test sperimentali. Egli intuì to della variabilità del carico. Osservando una superficie
che il cedimento fosse legato alla presenza di un carico va- di frattura (figura 1), la zona di propagazione appare stria-
riabile nel tempo e cercò di mettere in relazione l’ampiezza ta e costellata da line parallele perpendicolari alla direzio-
massima del ciclo di sollecitazione con il numero di cicli a ne di avanzamento della cricca. Queste sono dette linee di
cui il componente era sottoposto. L’interpolazione di questi spiaggia e devono il nome proprio alla somiglianza con le
dati dà luogo ad una curva nota appunto come diagramma linee che il mare lascia sulla spiaggia dopo una mareggia-
di Wöhler o curva S-N. ta. Le linee di spiaggia mostrano le posizioni di arresto del-
la cricca tra un periodo di propagazione e quello successi-
Danneggiamento per fatica vo. L’aspetto delle linee è dovuto a fenomeni di ossidazione
Il danneggiamento per fatica è caratterizzato da tre fasi di- e strisciamento tra le superfici. Osservando la disposizione
Figura 1: stinte: nucleazione della cricca, propagazione della stessa delle linee di spiaggia è facile individuare il punto di inne-
superficie di e frattura (cedimento) di schianto. sco da cui la cricca è partita.
frattura su un
albero scanalato
Nei materiali con struttura cristallina, è noto come vi siano La propagazione della cricca procede gradualmente fi-
(fonte: piani preferenziali di scorrimento (orientati a 45° rispetto al- no a ridurre la superficie resistente a tal punto da porta-
https://www.aqm.it) la direzione della forza), in cui le sollecitazioni di taglio sono re il componente a cedere di schianto. Osservando la su-
massime. È proprio perficie di frattura, l’area corrispondente al cedimento di
in questi piani che si schianto appare opaca.
ha la nucleazione del-
le cricche che tendo- Approccio classico
no poi a propagare, Come precedentemente introdotto, secondo l’approc-
almeno in una prima cio classico, il comportamento di un materiale sottoposto
fase, proprio nella di- a carichi variabili nel tempo può essere descritto dal dia-
rezione di massimo gramma di Wöhler. Si tratta di un diagramma che mette in
sforzo tangenziale. In relazione la massima ampiezza di sforzo tollerabile con il
molti casi, la nuclea- numero di cicli (figura 2).
zione avviene in pre- Con riferimento a figura 2, considerando l’acciaio 1045,
senza di micro intagli si osserva come la massima ampiezza di sforzo tollerabile
dovuti ad esempio a (ascisse) dal materiale decresca all’aumentare del nume-
micro-irregolarità su- ro di cicli (oltre 1e3) fino a stabilizzarsi attorno a 1e6 cicli.
perficiali, porosità in- Questo valore costante viene detto limite di fatica (σFA) e
terne o impurità, che rappresenta il valore di ampiezza della sollecitazione al di
portano localmente a sotto di cui è possibile ripetere un ciclo di carico per un
sovrasollecitazioni. numero infinito di volte senza arrivare a cedimento. Non
Figura 2:
diagramma 500
di Wöhler 1045 steel
Stress amplitude (MN/m2)
(fonte: http://
nicholasmeyer341. 400 60
blogspot.com) Fatigue
limit
il progettista industriale
300
40
0 0
10 3
10
4
105
10 6
10 7
10 8
10 9
1010
Number of cycles, Nf
58
Con riferimento a figura 2, considerando l’acciaio 1045, si osserva come la massima ampiezza di sforzo
tollerabile (ascisse) dal materiale decresca all’aumentare del numero di cicli (oltre 1e3) fino a stabilizzarsi
attorno a 1e6 cicli. Questo valore costante viene detto limite di fatica (𝜎𝜎"# ) e rappresenta il valore di
ampiezza della sollecitazione al di sotto di cui è possibile ripetere un ciclo di carico per un numero infinito
di volte senza arrivare a cedimento. Non tutti i materiali presentano un limite di fatica. L’allumino ne è un
esempio.
Figura 3: esempio
Determinazione sperimentale del limite di fatica: il metodo Stair-Case di Stair-Case
600 (fonte: http://www.
Solitamente il diagramma di Wöhler può essere tracciato in modo approssimato conoscendo solamente il
dpgi.unina.it)
valore dello snervamento ed il limite di fatica. Si avrà un diagramma lineare a tratti, con un valore costante
600 al di sotto di 1e3 cicli (pari allo snervamento) e oltre il milione di cicli (pari al limite di fatica). Il tratto
intermedio, chiamato tratto a termine, sarà descritto da una retta passante per i punti (𝜎𝜎$ ,1e3 e 𝜎𝜎"# ,1e6).
Stress amplitude (MPa)
600 Sperimentalmente risulta quindi importante determinare il valore (ove presente) del limite di fatica.
L’approccio Stari-Case permette di dare una valenza statistica ai dati sperimentali. Solitamente richiede un
600 numero di prove superiore a 15. Su un primo provino viene applicato un carico ciclico di ampiezza costante.
Qualora dopo un numero fissato di cicli, tipicamente 1e6, il provino non risulti rotto, si passa al test
600 successivo aumentando il carco di un intervallo noto Δ𝜎𝜎 (20 MPa con riferimento a figura 3). Qualora il
provino arrivasse a cedimento, il carico per la prova successiva andrebbe diminuito di un valore equivalente
600 (Δ𝜎𝜎). In questo modo si procede fino ad avere 15 valori utili (elenco di rotture o non rotture) (figura 3).
Failure
600 Suspension
600
600
0 2 4 6 8 10 12
Specimen ID
Solitamente il diagramma di Wöhler può essere tracciato Questo metodo in viene descritto nel dettaglio nella normativa UNI 3964. Per completezza va menzionato che
modo approssimato conoscendo solamente il valore dello metodi esistono anche Questo metodo
semplificati cheviene descritto
richiedono un numeronelminore
dettaglio
di test nella
[1]. normati-
snervamento ed il limite di fatica. Si avrà un diagramma Il procedimento va UNI
li- appena 3964.
descritto ha Per completezza
carattere generale e puòva menzionato
essere applicato siachea testesisto-
di fatica assiale che
neare a tratti, con un valore costante al di sottotorsionale di 1e3 ci- o flessionale.
no anche Nel caso di fatica
metodi flessionale, a che
semplificati seconda del setup diun
richiedono prova, si potrà avere una
numero
cli (pari allo snervamento) e oltre il milione di cicli (pari al li- minore di test [1].
mite di fatica). Il tratto intermedio, chiamato tratto a termi- Il procedimento appena descritto ha carattere generale e
ne, sarà descritto da una retta passante per i punti (σY,1e3 può essere applicato sia a test di fatica assiale che torsio-
e σFA,1e6). Sperimentalmente risulta quindi importante de- nale o flessionale. Nel caso di fatica flessionale, a seconda
terminare il valore (ove presente) del limite di fatica. L’ap- del setup di prova, si potrà avere una sollecitazione alter-
proccio Stari-Case permette di dare una valenza statisti- nata quando l’asse di sollecitazione del momento flettente
ca ai dati sperimentali. Solitamente richiede un numero di è fisso rispetto al provino e sono caricati sempre gli stessi
prove superiore a 15. Su un primo provino viene applica- punti all’interno della sezione, oppure rotante, in cui l’asse
to un carico ciclico di ampiezza costante. Qualora dopo un di sollecitazione ruota rispetto al provino andando a carica-
numero fissato di cicli, tipicamente 1e6, il provino non ri- re tutti i punti esterni della superficie. Nel secondo caso si
sulti rotto, si passa al test successivo aumentando il carco troverà un limite di fatica inferiore in quanto si avranno più
di un intervallo noto Δσ (20 MPa con riferimento
sollecitazione a figura
alternata quando l’assepunti caricati del
di sollecitazione allomomento
stessoflettente
modoèefisso statisticamente
rispetto al provino laeproba-
3). Qualora il provino arrivasse a sono caricati sempre
cedimento, gli stessi
il carico perpunti
la all’interno
bilità che dellacontengano
sezione, oppureuna rotante, in cui l’asse
difettosità dadi cui
sollecitazione
potrebbe nu-
ruota rispetto al provino andando a caricare tutti i punti esterni della superficie. Nel secondo caso si troverà
prova successiva andrebbe diminuito didiun valore in quantocleare
equiva- unapiùcricca è maggiore. Amodo
titoloeesemplificativo,
statisticamente la i va-
il progettista industriale
un limite fatica inferiore si avranno punti caricati allo stesso
lente (Δσ). In questo modo si procede finocheadcontengano
probabilità avere 15una va-difettosità
lori caratteristici
da cui potrebbe deinucleare
limiti diuna
fatica alternata
cricca è maggiore. A titolo σ ,
flessionale FA,f
esemplificativo, i valori caratteristici dei limiti di fatica alternata flessionale 𝜎𝜎"#,: , alternata assiale 𝜎𝜎"#,; e
lori utili (elenco di rotture o non rotture) (figura 3). alternata assiale σFA,a e alternata torsionale τFA,t valgono
alternata torsionale 𝜏𝜏"#,= valgono
Una volta completati i test si va ad individuare l’evento me- 𝜎𝜎"#,:
no frequente (rottura o meno). L’elaborazione dei dati pro- = 0.4 ÷ 0.6
𝑈𝑈𝑈𝑈𝑈𝑈
segue trovando il valore medio riferito appunto all’evento 𝜎𝜎"#,;
= 0.3 ÷ 0.45
meno frequente. Nel caso riportato in figura 3, ad esem- 𝑈𝑈𝑈𝑈𝑈𝑈
SETTEMBRE 2019
𝜏𝜏"#,=
pio, l’evento meno frequente è la non rottura. Il valore me- = 0.23 ÷ 0.33
© RIPRODUZIONE RISERVATA
𝑈𝑈𝑈𝑈𝑈𝑈
dio risulta essere 640 MPa (datoCoefficienti
dalla media tra i valori di
di intaglio e sovrasollecitazioni:
sollecitazione delle prove #4, #5, #7 e #8). A questo andrà Coefficienti di intaglio e sovrasollecitazioni:
È noto come intagli geometrici portino un incremento locale della sollecitazione rispetto al valore nominale.
sommato (o sottratto qualora l’evento menosono
In letteratura frequente
disponibili,fos- È nototutte
per pressoché come intagli
le tipologie geometrici
di intaglio, fattori portino un incremento
teorici di intaglio (𝐾𝐾= ) che lo-
se stata la rottura) un valore paripermettono
a metà ildell’intervallo
calcolo dello sforzo Δσeffettivo
caleadellapartiresollecitazione
da quello nominale. rispetto
Nel caso al valore nominale.
di sollecitazioni variabili In let-
nel tempo, è possibile definire, in analogia a quanto fatto nel campo statico, coefficienti di intaglio a fatica
(𝐾𝐾: ). 59
Tipicamente questi vengono utilizzati per ridurre il valore massimo dello sforzo (𝜎𝜎"#,: ) tollerabile in
presenza di intaglio
QUADERNI DI PROGETTAZIONE
Figura 4:
coefficienti Hardness (HB)
dimensionale b3 120 160 200 240 280 320 360 400 440 480 520
1,0
(fonte: Shigley b3 1,0 Mirror-polished
Mechanical 0,9
95
Handbook) e Fine-ground or
90 commercially
superficiale (fonte: 0,9 0,8
polished
http://www.dpgi. 85
0,7 Mac
unina.it) 80 hine
d or
0,8 cold
-dra
75 0,6 wn
caso𝜏𝜏di "#,=
= 0.23 ÷ 0.33 variabili nel tempo, è possibile defini- ro come, a diametri maggiori, siano associati gradienti di
sollecitazioni
È noto come intagli geometrici portino un incremento 𝑈𝑈𝑈𝑈𝑈𝑈 locale della sollecitazione rispetto al valore nominale.
In letteratura di
sono disponibili, re, in analogia
per pressoché a quanto
tutte le tipologie fattofattori
di intaglio, nel campo
teorici di statico,
intaglio (𝐾𝐾coefficien-
= ) che
sforzo minori (figura 4). Per assurdo, un componente di di-
Coefficienti intaglio e sovrasollecitazioni:
permettono il calcolo dello sforzo effettivo ti di intaglio
a partire da a quello (Kf). Nel caso di sollecitazioni variabili
faticanominale. mensioni infinite, avrebbe un gradiente di sforzo pari a ze-
È
nelnoto comeè intagli
tempo, possibilegeometrici
definire, portino un incremento
in analogia a quanto fatto locale
neldella
campo sollecitazione rispetto aldivalore
statico, coefficienti nominale.
intaglio a fatica
In
(𝐾𝐾:letteratura
). Tipicamente questi vengono utilizzati per
sono disponibili, per pressoché tutte le tipologie di intaglio, fattori teorici di intaglio (𝐾𝐾= ) che ridurre il valore ro (stessa condizione che si avrebbe nel caso sollecitazio-
permettono il calcolo dello sforzo effettivo massimo a partire dello sforzo
da quello nominale. ) tollerabile
(σFA,fNel caso di sollecitazioni variabili di in- ne puramente assiale, il cui limite di fatica σ
in presenza FA,a
risulta es-
Tipicamente questi vengono
nel tempo, è possibile definire,utilizzati
in analogiaperaridurre
quanto ilfatto
valore massimo
nel campo dellocoefficienti
statico, sforzo (𝜎𝜎"#,: ) tollerabile
di intaglio a faticain
presenza
(𝐾𝐾: ). di intaglio taglio sere il 30% inferiore a quello a flessione σFA,f. Il coefficien-
𝜎𝜎
Fridurre "#,:
te dimensionale b2 tiene appunto conto di questo aspet-
Tipicamente questi vengono utilizzati per𝜎𝜎"#,: = il valore massimo dello sforzo (𝜎𝜎"#,: ) tollerabile in
< 𝜎𝜎"#,:
presenza di intaglio
𝐾𝐾: to (figura 4).
Il valore di 𝐾𝐾: , in linea teorica, può differire da quello
𝜎𝜎"#,: teorico-geometrico 𝐾𝐾 = . Esistono
Figura relazioni dimensionale
4: coefficienti che li NelShigley
(fonte: casoMechanical
di un componente reale quindi,
Handbook) e superficiale (fonte:il limite di fatica
F
𝜎𝜎"#,: = < 𝜎𝜎"#,:
legano Il valore di K𝐾𝐾:f, in linea teorica, può differire da quello teori- da considerare, in assenza di sforzo medio e per un nu-
http://www.dpgi.unina.it)
N
nascere le cricche. Dato che il provino standard è solitamente lucidato, componenti utilizzacon finiture
invece di minoregrafico, chiamato diagramma di Haigh che permette la conversione del limite
un ulteriore
Le dimensioni
qualità avranno del componente
in generale provino
giocano
una superficie utilizzato
anch’esse un ruolo
più frastagliata per
e, quindi, launadeterminazione
determinante. Considerando
maggiore probabilità
di fatica sperimentale
undicomponente
alternato cedimento. del persforzo.
nel limite di fatica Il diagramma
un dato valore di carico medio. di Wöhler viene infatti ricavato e ri-
soggettoaspetto
a puraviene
flessione coninvalore massimo daldi sforzo
fattorefissato, è chiaro
4). come, a diametri maggiori, siano
Questo tenuto limite
considerazione di fatica) 𝑏𝑏ed alle
N (figura sue dimensioni
associati gradienti di sforzo minori (figura 4). Per assurdo, un componente di Ildimensioni
(sempre
diagrammainfinite,
in
riportaavrebbe
relazio- sulta quindi valido nel caso di sollecitazione alternata
sull’asse delle ordinate il valore alternato della sollecitazione e sull’asse delle ascisse
Le dimensionididel
un gradiente componente
sforzo pari a zero ne al
giocano
(stessa provino).
anch’esse un ruolo
condizione che sideterminante. Considerando
avrebbe nel casoil valore un componente
medio.
sollecitazione Èpuramente
chiaro che il massimo a valore medio che
sforzo alternato nullo. Ovviamente
il materiale non inrisulta
può sopportare caso dipossibi-
soggetto a pura flessione con valore massimo di sforzo fissato, è chiaro come, a diametri maggiori,
sollecitazione media siano
nulla risulti pari al limite di fatica alternato 𝜎𝜎 . Il massimo sforzo che il materiale
La finitura superficiale è strettamente legata alla presen- le effettuare test a tutti i livelli di sforzo medio in modo "#
associati gradienti di sforzo minori (figura 4). Per assurdo, un componente di può dimensioni
sopportareinfinite, avrebbe
in caso di ampiezza di sollecitazione nulla (solo valore medio), risulterà pari a 𝜎𝜎$ . Con
un gradiente di sforzo pari a zero (stessa za di condizione
micro-intagli che si superficiali
avrebbe nel casodasollecitazione
questicui
datipotrebbero puramente
è possibile nascere
tracciare una rettadapassante
poter appunto
utilizzare per iilpunti
“giusto” diagramma
aventi coordinate (0, 𝜎𝜎"#S-N
e 𝜎𝜎$a
, 0)seconda
le cricche. Dato che il provino come mostratoèinsolitamente
standard figura 5. lu- del caso reale considerato. Si utilizza invece un ulteriore
SETTEMBRE 2019
cidato, componenti con finiture di minore qualità avranno grafico, chiamato diagramma di Haigh che permette la
in generale una superficie più frastagliata e, quindi, una conversione del limite di fatica alternato nel limite di fa-
maggiore probabilità di cedimento. Questo aspetto viene tica per un dato valore di carico medio.
tenuto in considerazione dal fattore b3 (figura 4). Il diagramma riporta sull’asse delle ordinate il valore al-
60
σά
σY
Goodman line
A
ASME
σ̃ ά
Soderberg line
0 σm
0
σ̃ m σY UTS
Conclusioni
In questa prima puntata dedicata alla fatica si sono introdotti gli
strumenti principali che permettono di definire il comportamen-
to di un materiale soggetto a fatica ad alto numero di cicli. Nel-
la prossima puntata verranno introdotti i criteri multi-assiali e si
mostrerà, con un esempio numerico, come condurre una verifi-
ca a fatica su un componente reale. n il progettista industriale
Bibliografia
SETTEMBRE 2019
[1] Dixon, W., J., The Up-And-Down Method for Small Samples,
American Statistical Association Journal, December 1965, pp.
967-978
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