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PERCORSO 

nella storia 
delle STRUTTURE e dell’ARCHITETTURA

ANALISI STATICA  E 
CONSIDERAZIONI STRUTTURALI              FORME DI ARCHITETTURA

Materiale tratto dalla Tesi di Laurea


OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE: PERCORSI PER UN METODO PROGETTUALE
TRA FORMA E STRUTTURA
Laura Consolini, Relatore: prof. Stefano Lenci
Dalle Cattedrali Gotiche alle Sfide Rinascimentali

PERIODO GOTICO RINASCIMENTO


Archi rampanti, Brunelleschi
costoloni, arco a (1400)
sesto acuto Cupola S. Maria
del Fiore, Firenze
Cattedrale di Reims
INGEGNERIA DELL’ ‘800
Nuovi materiali e tecnologie,
razionalismo costruttivo

Firth of Forth (1885, Scozia)

GAUDI’
Elimina il
dualismo tra
elementi portanti
e portati; la
forma
dell’edificio
deriva dalle forze
(naturali)
Rapporto tra FORMA e STRUTTURA
visto da vari progettisti moderni e contemporanei
Pier Luigi Nervi

Stabilimento Balneare Karsaal

Palazzo delle Esposizioni,


Salone C, Torino Lanificio Gatti
Cartiera Burgo, Mantova
Palazzo dello Sport, Roma
Calatrava

Ponte Alamillo, Siviglia

Ponte della Costituzione, Venezia


OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE

Problema: Ricerca della configurazione ottimale

- Definizione degli obiettivi


- Definizione delle quantità variabili
- Definizione del modello strutturale
- Definizione della condizione di ottimo
Le LINEE ISOSTATICHE compongono, all’interno di un corpo, un reticolo
paragonabile ad un tessuto fibroso: concentrando la materia lungo queste linee si
ottiene una condizione ottimale di esercizio

Archi parabolici:
Catenaria = linea
isostatica Cattedrali gotiche:
Archi, costoloni, pilastri Armature lente:
= linee isostatiche Tracciato ferri = linee
isostatiche
Nelle ossa umane che portano carichi
le trabecole, cioè le fibre che
compongono il tessuto spugnoso
interno, si dispongono lungo le linee
isostatiche derivanti dall’applicazione
di un carico verticale

Questo accade perché per le ossa


valgono i principi:
•Dell’adattamento funzionale
•Del progetto di minimo-massimo, cioè
di ottimo
MODELLI DI SOLUZIONE D’ACQUA SAPONATA
Dispositivi costituiti da sostegni di diverse altezze collegati da fili rigidi o flessibili ed
immersi in una soluzione saponata
La pellicola forma la superficie di
area minima possibile tra i
sostegni grazie al fenomeno della
tensione superficiale
Metodo molto usato per le
tensostrutture

STADIO OLIMPICO DI MONACO


di OTTO FREI
La forma della copertura è nata in
seguito all’utilizzo del modello

La struttura si comporta come una


tensostruttura anche se composta da
lastre di vetro acrilico
MODELLI DI MATERIALE ELASTICO
Dispositivi realizzati con una rete di materiale elastico ortotropo di poliestere (tulle), o con
membrane in gomma, o con membrane in neoprene

•Usati per evitare la presenza di zone “piatte” nella superficie


•Usati per ipotizzare, analizzare, verificare le caratteristiche geometriche,
funzionali ed estetiche
•Usati per studiare la disposizione dei vincoli esterni (ancoraggi, curvatura del
bordo)

PONTE SUL BASENTO A POTENZA


di SERGIO MUSMECI

La forma degli archi di sostegno del


ponte è nata in seguito all’utilizzo
del modello
La forma massimizza il rendimento del
materiale utilizzato ed è un fattore risolutivo
del problema statico
MODELLI DI FILI APPESI O MODELLI “ROVESCI”
Dispositivi costituiti da masse distribuite su elementi flessibili – quali funi e tessuti –
opportunamente vincolati e sottoposti all’azione della gravità
La geometria che si ottiene, invertita,
corrisponde alla funicolare del sistema di
forze relativa alla combinazione di carichi
introdotta con il modello (il peso proprio)

Metodo molto usato per le strutture resistenti


a compressione, che devono essere dotate
di forma propria

CHIESA DI S. COLOMA A BARCELLONA


di ANTONI GAUDI’

La forma dell’intera chiesa è nata


in seguito all’utilizzo del modello
Lo schizzo rivela come Gaudì utilizzò in
modo determinante il modello per definire
la forma della chiesa, anche se è stata
costruita solo la cripta
La Sagrada Familia di Antoni Gaudì tra forma e struttura
Analisi critica del metodo e verifica alla luce delle moderne
tecniche di calcolo e costruttive

Jessica Angeloni,
Relatore: prof. Stefano Lenci
2011-2012
Materiali e
proprietà meccaniche

LATERIZIO: 
EX = 0.25000E+11 Pa
DENS = 1800.0 kg/mc
PRXY = 0.20000

PIETRA ARENARIA 
EX = 0.35000E+11 Pa
DENS = 2200.0 kg/mc
PRXY = 0.2500

MURATURA A SACCO: 
EX = 0.15000E+10 Pa
DENS = 1000.0 kg/mc
PRXY = 0.20000 

GRANITO: 
EX = 0.60000E+11 Pa
DENS = 2600.0 kg/mc
PRXY = 0.20000

CONTATTO 
EX = 0.10000E+11 Pa
DENS = 2000.0 kg/mc
PRXY = 0.20000 
PIETRA UZ CALCESTRUZZO
PIETRA UY CALCESTRUZZO
PIETRA Von Mises CALCESTRUZZO
Il CALCOLO diventa mezzo che consente scelte progettuali

“Proviamo a pensare le equazioni che ci fornisce la


scienza delle costruzioni come equazioni contenenti
come dati noti le tensioni e come incognite le
grandezze che descrivono la geometria della struttura”
(S. Musmeci)

ESEMPI DI STRUTTURE OTTIME:


•L’arco ottimale
•La colonna ad uniforme resistenza
•La mensola ad uniforme resistenza
L’ARCO OTTIMALE

Nella storia si è raffinata la forma da dare


ad un arco per renderlo più efficiente
possibile:

Si è giunti ad una forma di catenaria, descrivibile matematicamente

Caso reale: GATEWAY ARCH DI ST. LOUIS

E’ un arco monumentale alto 192 m, composto da


conci triangolari che diminuiscono in sezione dal
basso verso l’alto

L’equazione che descrive la sua forma è:

 X 
Y  A cosh C  1
 L 
Dove A, C, L sono coefficienti che dipendono
dell’altezza, della larghezza dell’arco e dell’area
della sezione
LA COLONNA AD UNIFORME RESISTENZA
Problema da ottimizzare Condizione di ottimo

N  z    amm A z 
Risultato dell’ottimizzazione

A z  
F z
 amm
e
 amm Andamento esponenziale
WOHNPARK ALT ERLAA DI VIENNA e TORRE EIFFEL DI PARIGI

Nella Torre Eiffel,


all’ottimizzazione
per carico assiale
si affianca anche
l’ottimizzazione
per carico
orizzontale
La forma di entrambi i progetti risente (vento)
di considerazioni di ottimizzazione
strutturale in quanto colonne
sottoposte a compressione
LA MENSOLA AD UNIFORME RESISTENZA
Problema da ottimizzare Risultato dell’ottimizzazione
2
  2 6 M amm p  3 p
H z   z   3 2amm  
2 amm   B  B  2 B

Più chiaro se M=0 e F=0:
 3p
H z   z2  z
2 amm  amm B

Condizione di ottimo
Andamento
 amm B parabolico
M z   H 2 z 
6
Caso reale: TOWER BRIDGE DI LONDRA
La forma delle mensole della campata
centrale del ponte risente di
considerazioni di ottimizzazione
strutturale in quanto il ponte, essendo
mobile, oltre al funzionamento ad arco
(da chiuso) deve avere anche un
funzionamento a mensola (da aperto)
L’OTTIMIZZAZIONE TOPOLOGICA è un insieme di modelli matematici che
partono dall’idea che la struttura ottimale possa essere prodotta rimuovendo
gradualmente il materiale inutilizzato dalla configurazione iniziale di progetto.

Qui, fissata una frazione del volume di partenza, si vuole determinare la forma
ottimale che minimizzi la CEDEVOLEZZA (‘deformazione per effetto di una forza
unitaria’) della struttura
I ponti ad arco e travatura reticolare TIPOLOGIA REALE: ponti
Vfinale/Viniziale=0.3 ferroviari ad arco

Risultato dell’ottimizzazione: arco esterno e travatura reticolare interna;


via di corsa inferiore
I ponti bow-strings

Condizione di carico e vincolo: nove carichi


concentrati inferiormente, appoggi agli estremi
inferiori

Risultato dell’ottimizzazione: arco esterno e tiranti interni; via di corsa inferiore

TIPOLOGIA REALE:
ponti bow-strings, come il
ponte dei Miracoli di
Albenga
I ponti reticolari a correnti paralleli

Condizione di carico e vincolo: quattro carichi


concentrati superiormente, appoggi agli estremi
inferiori

Risultato dell’ottimizzazione: trave reticolare a correnti paralleli; via di


corsa inferiore

TIPOLOGIA REALE:
ponti ferroviari a correnti
paralleli
I ponti ad arco con via di corsa superiore

Condizione di carico e vincolo: dieci carichi


concentrati superiormente, appoggi agli estremi
inferiori

Risultato dell’ottimizzazione: arco inferiore ed elementi verticali di sostegno; via


di corsa superiore

TIPOLOGIA REALE: ponti


ad arco e sostegni
verticali, come il ponte
Sado-Gun, Giappone
I ponti bow-strings con via di corsa intermedia

Condizione di carico e vincolo: carico


uniformemente distribuito all’interno del
dominio, incastro ai lati

Risultato dell’ottimizzazione: arco principale e sistema di tiranti esterni e interni;


via di corsa intermedia

TIPOLOGIA REALE: ponti


bow-strings con via di corsa
intermedia, come il progetto
per il ponte Öresund,
Copenhagen, S. Calatrava
Progetto per la NUOVA STAZIONE TAV A FIRENZE, di ARATA ISOZAKI

Condizione di carico e vincolo Risultato dell’ottimizzazione

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