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REALIZZAZIONI

I PONTI STRALLATI
Esempi di recenti realizzazioni in Italia

CABLE-STAYED BRIDGES
Examples of recent constructions in Italy

Ing. Marcello Vaccarezza, Ing. Luca Crespo, Prof. Ing. Pierangelo Pistoletti
Seteco ingegneria S.r.l.*

I ponti strallati sono tra le strutture di maggior valore statico ed estetico, in grado di superare grandi campate e fornire
una forte caratterizzazione architettonica all’ambiente in cui sono inseriti. La scelta dei diversi tipi di layout del sistema
di funi, la forma e l’altezza del pilone e il tipo di ponte sono solo alcuni dei parametri che regolano il dimensionamento
di un ponte strallato, per il quale l’esperienza dell’ingegnere strutturale è un punto chiave. Seteco Ingegneria S.r.l.,
fondata dall’ing. Pierangelo Pistoletti, è un’azienda altamente specializzata nella progettazione di ponti ed è stata
coinvolta nella progettazione di alcuni dei più importanti ponti strallati realizzati in Italia. Tra i più recenti, il ponte San
Francesco da Paola sul fiume Crati a Cosenza e il ponte strallato Zambra sul fiume Elsa.

The cable-stayed bridges are among the structures of greatest static and aesthetic value, capable of overcoming great spans and
providing a strong architectural characterization to the environment in which they are inserted. The choice of the different types of
stay layout, the shape and height of the pylon and the type of deck are just some of the parameters that govern the dimensioning of a
cable stayed bridge, for which the experience of structural engineer is a key-point. Seteco Ingegneria S.r.l., founded by ing. Pierangelo
Pistoletti, is a highly specialized company in the design of bridges and has been involved in the design of some of the most important
cable-stayed bridges made in Italy. Among the most recent, the San Francesco da Paola bridge on the Crati river in Cosenza and the
Zambra cable-stayed bridge on the Elsa river.

Il ponte sul fiume Crati

*Corresponding author. E-mail address: ufficiotecnico@setecoge.it

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INTRODUZIONE di cavi, centrale o laterale. La sospensione centrale fornisce una maggior
Il ponte, per definizione, permette il collegamento tra due elementi che sono pulizia estetica alla struttura ma rende necessario prevedere impalcati a
separati da un ostacolo di carattere antropico o naturale e consente, da sezione rigida a torsione
sempre, la fusione di culture e civiltà, contribuendo all’evoluzione sociale Nel caso di doppia orditura di cavi esterni invece la sezione può essere
dell’uomo. Il ponte, per la sua funzione, è stato ed è essenziale alla vita strutturalmente più semplice anche se il numero di attacchi sarà doppio.
dei nostri spostamenti. Tale “essenzialità” si esplica tanto nella sua utilità Il terso elemento strutturale principale nei ponti strallati è l’antenna.
(o necessaria presenza in un luogo), quanto nella sua espressione formale Quest’ultima costituisce il vincolo su cui scarica tutto il sistema di so-
che caratterizza il luogo in cui è inserito. spensione. La sua forma è definita sia in funzione del numero e della
Nel campo dei ponti, in particolar modo per gli impalcati di maggiore disposizione dei cavi, ma anche in base all’impatto che ha sulla sezione
impegno statico e valenza estetica, l’acciaio strutturale trova una delle sue stradale (figura 2).
migliori applicazioni ed è diventato il materiale da costruzione principale Si tende infatti a realizzare torri a portale o a “A” per eliminare l’interfe-
per la loro realizzazione, affiancato eventualmente dal calcestruzzo per renza tra le antenne e l’impalcato. Optando invece per un’antenna singola
la realizzazione di solette e delle strutture di sostegno del piano stradale. centrale, soluzione certamente più “pulita” dal punto di vista estetico, sarà
L’acciaio da carpenteria, infatti, è un materiale omogeneo ed altamente necessario allargare la sezione per garantire lo spazio di passaggio della
performante, capace di resistere in egual modo a sollecitazioni di trazione e torre. Questo allargamento non può essere evidentemente locale e pertanto
di compressione e con caratteristiche meccaniche praticamente permanenti. tutto l’impalcato avrà un maggiore ingombro.
La possibilità di realizzare mediante saldatura sezioni di molteplice forma, Anche l’altezza della torre su cui gli stralli risultano ancorati, risulta un
conferisce alle strutture metalliche la possibilità di soddisfare i requisiti parametro di fondamentale importanza per il comportamento della struttura
architettonici richiesti, conferendo pregio estetico alla costruzione. Infine, e dipende direttamente dalla luce dell’impalcato. Con l’aumento dell’in-
con la giusta attenzione in fase di progettazione, è possibile realizzare clinazione del cavo, infatti, diminuisce la tensione nello stesso e con essa
dettagli costruttivi facilmente ispezionabili ed eventualmente riparabili la rigidezza del supporto elastico che viene fornito all’impalcato. La torre,
oppure, se necessario, incrementare le prestazioni di una struttura metallica inoltre, è spesso un elemento architettonico caratterizzante della struttura
prevedendo interventi di rinforzo. e distintivo all’interno del paesaggio in cui si inserisce (figura 3).
Anche dal punto di vista della sostenibilità, l’acciaio da carpenteria è un Nel caso dei ponti strallati, infine, risulta fondamentale la scelta della
materiale interamente riciclabile, aspetto che risulta premiante nel soddi- forma della struttura. L’esigenza di coprire grandi luci, infatti, comporta
sfacimento dei criteri ambientali minimi (CAM) introdotti e resi obbligatori la necessità di realizzare impalcati leggeri e sottili che, al contempo, for-
per tutte le stazioni appaltanti nell’ultima versione del Codice degli appalti. niscano un’adeguata stabilità aerodinamica all’azione del vento. Risulta
In merito alla scelta di tipologia strutturale più idonea per un ponte, questa spesso necessario, nel caso della progettazione di questa tipologia di ponti,
dipende in primo luogo dalle “luci” da coprire, ovvero dalla distanza tra gli l’ausilio di test in galleria del vento su modelli sezionali o riproduzioni in
appoggi. Le principali soluzioni, in ordine crescente di complessità, sono: scala dell’intera struttura, al fine di fornire la corretta stima delle azioni
- ponti e viadotti a travata, isostatica o continua; dinamiche e della risposta attesa del ponte (figura 4).
- ponti e viadotti a telaio; Viste le diverse tipologie costruttive e di possibili scelte progettuali di fon-
- ponti e viadotti ad arco; damentale importanza diviene la figura dello strutturista. La Seteco Inge-
- ponti e viadotti a fune, strallati o sospesi. gneria S.r.l., fondata dall’ing. Pierangelo Pistoletti, è una società altamente
Per quanto la tipologia a travata sia di gran lunga la prevalente, utilizzata specializzata nella progettazione di ponti e si è occupata di alcuni dei più
circa nel 90% delle realizzazioni di impalcati da ponte, le soluzioni ad arco importanti ponti strallati realizzati in Italia. Tra i più recenti, presentiamo
ed a fune forniscono strutture di grande pregio statico ed estetico, in grado di nel seguito il Ponte San Francesco da Paola sul fiume Crati a Cosenza ed
caratterizzare e valorizzare i contesti socio-ambientali in cui si inseriscono. il ponte strallato della Zambra, sul fiume Elsa.
In particolare, nei ponti strallati, l’impalcato è sorretto da una serie di cavi
di acciaio, gli stralli, che risultano ancorati a piloni o torri di sostegno. IL PONTE STRALLATO SUL FIUME CRATI
Questa tipologia strutturale è spesso utilizzata per superare grandi luci, che Il “Ponte sul Fiume Crati” è un ponte strallato di luce complessiva pari a 140
possono arrivare fino a 1000 metri per la singola campata. Nella statica m, progettato dall’arch. Santiago Calatrava per la città di Cosenza (figura 5).
della struttura, gli stralli forniscono all’impalcato metallico supporti elastici La struttura è stata pensata come elemento caratterizzante di riqualifica-
di prefissata rigidezza, in funzione della loro area e dell’inclinazione, e zione della città e in particolar modo di un quartiere nelle vicinanze del
supportano le flessioni longitudinali dell’impalcato. Ciascuno strallo risul- fiume Crati.
ta costituito da funi o da cavi formati da un numero prefissato di trefoli L’intervento comprende infatti, oltre la ponte, la sistemazione viaria della
di piccolo diametro. La scelta della tipologia dipende dalle esigenze del zona, il rifacimento delle strade e di una piazza all’accesso al ponte e di
progettista (figura 1). un nuovo edificio pubblico sull’altro lato del fiume: il nuovo Planetario
Lo schema strutturale viene caratterizzato in base alle scelte del progettista, della città di Cosenza.
individuando innanzitutto l’interasse e la disposizione geometrica degli Il ponte ha una forte caratterizzazione estetica, determinata da un sistema
stralli. Tale scelta determina sia la diffusione del vincolo per l’impalcato di cavi di composizione mista tra la soluzione ad arpa e quella a ventaglio,
che l’efficienza del sistema di supporto costituito dall’antenna. con l’inversione dell’ordine degli attacchi tra l’impalcato e l’antenna.
In base alla trama delle funi, i ponti strallati si possono distinguere in due Proprio quest’ultima colpisce sia per la geometria che per la posizione.
grandi famiglie: disposizione ad arpa, in cui gli stralli sono disposti tra loro Il ponte infatti è strallato asimmetrico con l’antenna inclinata di ben 51°
paralleli, prevedendo ancoraggi diffusi sull’antenna, e disposizione a ven- rispetto alla verticale. Si tratta di una torre di sviluppo pari a quasi 100
taglio, in cui gli stralli tendono a convergere in un unico punto della torre. m con sezione variabile in continuo dalla base alla sommità (figura 6).
Si vedono in molti casi anche soluzioni ibride tra le due, studiate per fornire La sezione porta due corsie stradali per senso di marcia più una zona
un’importante caratterizzazione estetica alla struttura, pagando lo scotto centrale ciclo-pedonale.
di dettagli costruttivi e procedure di montaggio più complessi. L’appalto per la fornitura ed il montaggio della struttura è stato affidato
Un’altra differenziazione tra le varie tipologie di ponti strallati è determinata alla Cimolai S.p.A. di Pordenone. Seteco ingegneria S.r.l. ha affiancato la
dalla tipologia di sospensione che può essere a singola o doppia orditura Cimolai per la stesura del progetto esecutivo di variante.

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Fig. 1 - Ponte Favazzina sull’Autostrada del Mediterraneo Fig. 2 - Ponte sul fiume Adige, con sospensione centrale

Fig. 3 - Ponte dell’asse Nord-Sud di Bari, con sospensione laterale Fig. 4 - Prova su modello sezionale dell’impalcato in galleria del vento

Fig. 5 - Il ponte sul fiume Crati nel contesto della città di Cosenza Fig. 6 - Render del progetto architettonico 1/3

Dettaglio dell’opera strallatura, anche l’impalcato, le opere civili e tutti gli elementi di arredo
Nel disegno del ponte, l’arch. Calatrava ha voluto inserire diversi elementi sono stati studiati per completare al meglio l’intervento, garantendo la
caratterizzanti, spingendo nei minimi dettaglio l’intervento sulle forme massima omogeneità nelle forme e la coerenza nell’aspetto (figure 6,7,8).
strutturali. L’antenna colpisce per l’inclinazione e la sezione variabile dalla base
Oltre alla particolare forma dell’antenna, la sua posizione e l’intreccio della alla sommità: è in posizione laterale rispetto alla campata e contro-

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Fig. 7 - Render del progetto architettonico 2/3 Fig. 8 - Render del progetto architettonico 3/3

bilancia all’indietro l’immagine dell’impalcato che si protende verso continuità estetica fosse evidente.
la spalla oltre il fiume. La struttura è stata realizzata con impalcato principale in sezione mista.
La strallatura è doppia, ma centrale. Si tratta di 20+20 funi che convergono La campata di accesso è invece rimasta in c.a., realizzata come un tutt’uno
nell’asse dell’antenna e si attaccano all’impalcato nella zona tra la parte con la spalla e la pila centrale sotto l’antenna. Quest’ultima è totalmente
centrale ciclo-pedonale e le carreggiate stradali. in acciaio, incastrata all’impalcato. Supporta le funi anteriori e due stralli
L’impalcato è rettilineo ma costruito su un raggio verticale molto ampio di ancoraggio posteriori di bilanciamento.
che contribuisce ad aumentarne l’immagine di leggerezza. Il fondo è dun- La sezione del ponte ha una larghezza di 24 m costante per tutta la sua
que curvo sia in sezione che nello sviluppo, a parte per i remi esterni che lunghezza. L’impalcato è suddiviso in quattro corsie veicolari, due per
“sporgono” dal cassone centrale. senso di marcia, divise da una corsia centrale pedonale leggermente alzata
La campata di accesso, le opere civili e tutti gli altri elementi architettonici rispetto alle corsie carrabili.
sono stati concepiti per completare l’opera. L’architetto ha previsto un La corsia dei pedoni è larga 6,20 mentre le due carreggiate sono larghe
raccordo di forma tra tutte queste parti con l’impalcato in modo che la 7,00 m ciascuna (figura 9).

Fig. 9 - Sezione architettonica di progetto

Fig. 10 - Sezione strutturale cassone centrale

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L’impalcato
Il ponte è diviso in due parti: una struttura in cls armato avente una luce
di 30 m che sovrasta la sede ferroviaria e il ponte strallato con struttura
portante in sezione mista acciaio-calcestruzzo con una luce di 114,725
m. Il punto di passaggio tra le due strutture è rappresentato dall’unica
pila presente, posizionata sotto all’antenna.
L’impalcato in cls è costituito da una trave centrale a cassone, nella quale
si innestano le costole a sbalzo scandite ad interasse di 2,50 m. Questa
campata di accesso è necessaria per superare la linea ferroviaria che corre
in adiacenza al fiume.
L’impalcato principale in sezione mista è realizzato con un cassone centra-
le e remi esterni. La sezione doveva infatti presentare una forte rigidezza
torsionale poiché il vincolo fornito dalle funi è molto vicino all’asse
longitudinale. La sezione originale era prevista totalmente in acciaio
con piastra ortotropa. In fase di progettazione esecutiva la soluzione è
stata modificata per migliorare la produzione e il montaggio (figura 10).
Il cassone è composto da quattro travi, due principali interne più alte
ad interasse 5,9 m e due esterne ad interasse 13,9 m. Il piano superiore
è realizzato con le solette in c.a., mentre quello inferiore da un fondo
chiuso strutturale nella porzione centrale e controventi in quelle laterali.
La parte controventata è stata poi coperta con un carter non strutturale
per garantire la finitura estetica richiesta (figura 11).
Come si può vedere la sezione è stata ottimizzata in funzione della rea-
lizzazione in officina degli elementi e delle successive fasi di montaggio
in cantiere. Si possono individuare distintamente le tue travi a doppio Fig. 11 - Vista impalcato da sotto

Fig. 12 - Sezione strutturale remo d’impalcato

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Fig. 13 - Immagine dei conci terminali dell’impalcato durante il completamento
della spalla.

Fig. 14 - Immagine spalla ovest.

Fig. 15 - Antenna del ponte Fig. 16 - Sezioni strutturali dell’antenna agli estremi

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Fig. 17 - Sezioni strutturali agli attacchi delle funi

T con piattabanda inferiore inclinata e i due conci che compongono il


fondo chiuso. I diaframmi reticolari e gli irrigidenti presentano giunti
bullonati in modo da poter assemblare la sezione prima di realizzare le
saldature di composizione longitudinali.
In corrispondenza dei diaframmi del cassone si innestano i remi laterali
che consentono di estendere le piattaforme stradali fino alla larghezza
richiesta, tale da portare due corsie per senso di marcia. I remi hanno
interasse fisso di 2,50 m, sezione a doppio T saldato composto, e fanno
da supporto all’impalcato stradale che è costituito da una soletta in c.a. di
spessore 20 cm, sulla quale giace la pavimentazione stradale (figura 13).
La soluzione anche in questo caso presenta giunti bullonati ad attrito per
il posizionamento e solo la piattabanda inferiore saldata per completare
la continuità strutturale.
La soletta è realizzata in c.a. su predalle metalliche prefabbricate. Nella
zona centrale è ordita trasversalmente tra le travi, mentre nelle parti
esterne è ordita in direzione longitudinale sui remi. Fig. 18 - Stralli anteriori dell’impalcato
Il sistema di vincolo di questo impalcato è molto particolare poiché
prevede un allineamento fisso di appoggi sulla pila sotto l’antenna e un
incastro nella spalla di arrivo.
Infatti, al fine di mantenere dell’altezza minima necessaria la sezione,
per ridurre al minimo le deformate verticali dell’impalcato, si è deciso di
predisporre un vincolo alla rotazione all’interno dell’opera civili.
Per fare questo, è stato realizzato un prolungamento dell’impalcato con
due allineamenti di appoggi: il primo, a circa 4,7 m dall’asse dell’ultimo
diaframma dell’impalcato, costituisce il vincolo verticale della struttura
in spalla, mentre il secondo, che verrà messo in opera solo al termine
dell’applicazione di tutti i carichi permanenti, ha funzione di generare
un incastro per limitare le deformazioni dell’impalcato dovute al traffico
veicolare.
Questo accorgimento statico è stato studiato per non essere visibile a
struttura finita, rimanendo completamente integrato con la struttura della
spalla (figure 13, 14).

L’antenna e gli stralli


Come già detto, l’antenna in acciaio ha una sezione variabile in continuo
verso l’estremità (figura 15).
La sezione è romboidale con gli angoli arrotondati e presenta un anda-
mento molto particolare: la larghezza è costante, mentre la lunghezza (la
diagonale maggiore del rombo) è massima alla base e minima in sommità,
dove diventa addirittura minore della larghezza. Oltre alla larghezza gli al- Fig. 19 - Conci di attacco stralli in officina

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Fig. 20 - Attacchi degli stralli sull’impalcato

Fig. 21 - Attacchi superiori retrostralli e carter di copertura

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Fig. 22 - Attacchi inferiori retrostralli

tri elementi costanti di questa sezione sono i raggi di curvatura delle parti Le funi utilizzare sono del tipo chiuso, rivestite da guaina spiralata bianca.
di raccordo, dei quali però cambia lo sviluppo con l’altezza (figura 16). La testa fissa è nell’antenna, mentre quella regolabile si trova nell’im-
L’antenna è stata suddivisa in conci di lunghezza da 8 a 11,5 m e all’in- palcato.
terno sono previsti diaframmi con interasse di circa 3 m. Per realizzare Gli attacchi nell’antenna sono collegati a diaframmi realizzati ad hoc con
la sezione ideale del disegno architettonico, i conci sono stati studiati per la stessa inclinazione delle funi (figura 19).
composizione di lamiere curve e piane di forma trapezoidale, ottimizzando Le teste regolabili delle funi sono disposte nell’impalcato, fissate a travi
così sia le lavorazioni di calandratura che quelle di saldatura. longitudinali disposte tra i remi, in affiancamento alle due travi centrali.
Il guscio è strutturale e gli spessori in gioco sono molto elevati, fino a Nella sezione trasversale gli attacchi si posizionato tra la corsia centrale
80 mm. Nella parte più bassa, lungo tutti i primi 30 m di antenna, la ciclo-pedonale e le carreggiate stradali esterne (figura 20).
sezione è rinforzata con un irrigidimento interno a sezione rettangolare, Gli stralli posteriori hanno invece funzione di ancorare l’antenna per
anch’esso di grande spessore, al fine di garantire la massima rigidezza garantire la rigidezza adeguata a tutto il sistema di supporto. A questo
dell’incastro con il ponte. scopo sono stati realizzati utilizzando due funi a trefoli di grosse dimen-
Il basamento dell’antenna prosegue all’interno del concio di incastro sioni. Ciascuna è infatti composta da 169 cavi per un’area efficace pari
dell’impalcato, dove il passaggio degli sforzi è garantito dalla continuità a 253,5 cm2 ciascuno.
dei piatti e da una serie di diaframmi di irrigidimento. Al di sotto del La testa fissa di questi stralli è stata alloggiata nella testa dell’antenna.
concio di incastro sono disposti gli apparecchi di appoggio in modo che Nella sezione terminale è stato predisposto un piano di risconto per questi
il carico verticale dell’antenna sia immediatamente riportato alla pila. elementi, in una seconda fase coperto con un carter non strutturale a
Nella zona superiore sono predisposti i diaframmi con le sedi per le teste completare la “punta” (figura 21).
fisse degli stralli anteriori. I dettagli di queste predisposizioni sono par- La testa regolabile si trova invece nella spalla ovest, dove la fune entra
ticolarmente complessi in quanto l’inclinazione e l’apertura delle funi è e scende fino a raggiungere un locale predisposto per l’installazione,
diversa per ogni coppia (figura 17). regolazione e il controllo futuro dell’ancoraggio (figura 22).
Gli stralli anteriori, quelli che vincolano l’impalcato all’antenna, sono 40,
posti simmetricamente rispetto al piano medio della struttura e disposti Analisi in galleria del vento
secondo una geometria mista tra arpa e ventaglio. La particolare forma dell’antenna e dell’impalcato hanno da subito evi-
Di fatto questa soluzione, oltre che essere esteticamente pregevole, fa in denziato la necessità di realizzare prove in galleria del vento per verificare
modo che sia possibile alloggiare nell’antenna tutte le testa, nonostante la sensibilità delle sezioni ai fenomeni aeroelastici.
che i diversi piani siano molto vicini tra loro (figura 18). Con la collaborazione del CRIACIV dell’università di Firenze, sono state

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Fig. 23 - Immagini galleria del vento Fig. 24 - Area di cantiere in alveo

Fig. 25 - Sollevamenti con gru Fig. 26 - Area di montaggio dell’antenna

svolte analisi sezionali di impalcato e antenna, più un secondo approfon- Durante le ultime fasi di montaggio dell’impalcato, è stata preparata
dimento per quest’ultima con un’analisi completa (figura 23). un’area di cantiere dietro la zona ovest. In quest’area l’antenna è stata
Le risultanze di queste analisi hanno consentito di escludere problemi assemblata distesa a terra su un sistema di dime per controllare le geo-
sull’impalcato. Inoltre sono stati previsti accorgimenti circa la finitura metrie (figura 26).
superficiali degli stralli e gli elementi di dissipazione nelle teste delle funi. È stato quindi predisposto un campo di prefabbricazione ad hoc nel quale
la struttura è stata assemblata in tutte le sue parti. Sulla parte superiore
Fasi di montaggio è stata anche completata la verniciatura. Anche le guaine degli stralli
L’impalcato è stato montato su pile provvisorie mediante l’utilizzo di gru posteriori sono state pre-installate ed assicurate al corpo principale me-
a grande portata. È stata realizzata un’area di cantiere per la prefabbri- diante legature.
cazione dei conci in alveo (figura 24). Terminato il montaggio l’antenna è stata traslata fino a posizionarsi all’i-
In quest’area sono stati preassemblati i conci del solo cassone centrale nizio dell’impalcato, in corrispondenza di due grandi torri provvisorie di
che in questa fase, dato un certo interasse delle pile provvisorie, era au- sollevamento. Utilizzando un sistema di martinetti a trefoli (strand-jacks)
toportante. Le operazioni di sollevamento sono iniziate dalla spalla est e l’antenna è stata sollevata e portata nella sua posizione finale (figura 27).
proseguite in direzione ovest (figura 25). Per garantire il corretto posizionamento, la struttura è stata presa in carico
In un secondo momento il cassone è stato completato dai remi esterni, in un punto preciso, calcolato perché si ottenesse la corretta rotazione
dalle travi laterali e dai carter. Le soluzioni tecniche studiate in fase ma con il minimo aggravio di carico alla base dell’antenna. Quest’ultima
di progettazione costruttiva hanno consentito di ridurre al minimo le infatti è stata portata in posizione, accompagnando spostamento alla base
operazioni di saldatura in cantiere e agevolare il montaggio con le gru. generato dalla rotazione. Fissata l’antenna e completate le saldature, gli
Tutte le parti sono state infatti premontate a terra in alveo e successi- stralli sono stati collegati e tesati.
vamente sollevate.
L’impalcato è rimasto su pile provvisorie fino al completamento del piano Termine dei lavori e collaudo
viario con la posa delle predalle, predisposizione delle armature e getto Tutte le opere sono state completate a fine 2017 e collaudate a gennaio
delle solette. Ad impalcato ultimato si è passato al montaggio dell’antenna. 2018. Subito dopo la struttura è stata aperta al traffico.

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Fig. 27 - Fasi di sollevamento antenna

IL PONTE STRALLATO SUL FIUME ELSA Inquadramento dell’opera


Il ponte sul fiume Elsa è una struttura in acciaio Cor-Ten di lunghezza Il nuovo collegamento stradale tra vecchia SRT 429 e la corrispondente
complessiva pari a 141,5 m e con uno schema di disposizione degli stralli nuova infrastruttura, si innesta nell’ambito della più ampia progettazione
pressoché ad arpa: gli elementi di sospensione, infatti convergono in punti della “Variante alla S.R.T. 429 tra i centri abitati di Poggibonsi e Certaldo”
differenti dell’antenna ma gli stralli non risultano, tra loro, paralleli. In (figura 28).
particolare, nella zona centrale dell’impalcato dove il carico sui cavi è L’opera nasce dall’esigenza di completare il tratto di comunicazione tra la
massimo, la loro inclinazione è pari a circa 45°, valore ottimale per fornire vecchia SRT 429 e la nuova, proponendosi di dare soluzione definitiva alle
la più efficace appensione. problematiche riguardanti l’accesso alla zona industriale della Zambra da
Il collegamento degli stralli all’impalcato, non torsio-rigido, è posto la- entrambi gli assi stradali.
teralmente ai margini della sezione: è stata pertanto prevista una coppia Partendo dall’intersezione tra la nuova SRT 429 e la viabilità di accesso
di antenne metalliche, una in esterno ed una in interno curva: su di esse all’area industriale di Cusona, risolta mediante un’intersezione a rotatoria,
convergono i cavi di ciascuna fiancata dell’impalcato metallico, che passa il nuovo collegamento prevede l’adeguamento di un tratto della viabilità
nello spazio libero tra le due antenne. esistente fino al parcheggio della zona Industriale di Cusona, dove mediante

Fig. 28 - Ponte sul fiume Elsa. Inquadramento geografico dell’opera

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Fig. 29 - Il ponte strallato Zambra sul fiume Elsa

Fig. 30 - Profilo e pianta di progetto del ponte

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Fig. 31 - Sezione tipica in corrispondenza del collegamento degli stralli all’impalcato

Fig. 32 - Dettaglio della carpenteria del diaframma di Spalla B

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Fig. 33 - Schema appoggi dell’impalcato

Fig. 34 - Vista di insieme delle antenne

Fig. 35 - Dettaglio della zona di collegamento stralli Fig. 36 - Il ponte in fase di costruzione

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la nuova “Rotatoria Zambra”, vengono servite le viabilità esistenti ed il un ponte strallato di prima categoria: a due campate che, misurate in asse
nuovo collegamento con la vecchia SRT 429. tracciato, hanno luce pari a circa 70,75 m. Nonostante le luci da superare
Immediatamente al termine del lotto adibito a parcheggio, ha inizio il nuovo risultino relativamente contenute, la necessità di realizzare un impalcato
ponte strallato, con inserimento di un sottopasso carrabile in corrispondenza ribassato per mantenere un adeguato franco minimo sulla piena dell’Elsa
della viabilità esistente nella zona industriale. Il ponte strallato supera il hanno reso necessaria la soluzione strallata.
fiume Elsa e l’area di compenso volumetrico della lottizzazione del “Molino La piattaforma stradale ha una larghezza costante di 12,4 m con una lar-
della Zambra”. Il tracciato prevede la realizzazione di un tratto di rilevato ghezza carrabile di 9 m, due cordoli da 0,75 m e due marciapiedi ciascuno
in terra rinforzata al fine di limitare l’ingombro del nuovo corpo stradale, da 0,95 m. Sono previste barriere di sicurezza ai margini della carreggiata.
caratterizzato in questo tratto da altezza considerevole rispetto al piano Il materiale utilizzato per tutte le carpenterie metalliche di impalcato ed
campagna. Successivamente la nuova infrastruttura scavalca la ferrovia antenne è un acciaio S355 tipo Cor-Ten che, in questo contesto, trova la sua
Empoli Poggibonsi mediante un cavalcavia a luce unica, per poi scendere, su migliore applicazione sia per le condizioni ambientali, sia di inserimento
rilevato, fino alla nuova “Rotatoria 429” di innesto con la vecchia SRT 429. paesaggistico: il colore naturale del Cor-Ten infatti ben si inserisce in un
L’opera più significativa dei lavori è il ponte denominato V1. Si tratta di contesto dominato dai colori verde, rosso e marrone, tipici del paesaggio

Fig. 37 - Sequenza di progetto per il montaggio del ponte

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Fig. 38 - Il ponte nelle ultime fasi di montaggio

naturale delle colline toscane. funzione della posizione lungo l’impalcato.


L’appalto per la fornitura ed il montaggio della struttura è stato affidato La sezione in corrispondenza degli appoggi presenta anch’essa un dia-
alla Cimolai S.p.A. di Pordenone. Seteco ingegneria S.r.l. ha affiancato la framma a tutta altezza, opportunamente nervato in corrispondenza delle
Cimolai per la stesura del progetto esecutivo (figura 29) sezioni di sollevamento con martinetti.
La particolare geometria della spalla B, che non risulta perpendicolare
Descrizione dell’opera e considerazioni di progetto all’asse longitudinale dell’impalcato ma presenta un angolo di circa 66°,
Il ponte in oggetto si presenta come un impalcato a struttura mista a via ha reso necessaria una carpenteria ad-hoc sia per il diaframma di spalla,
superiore. Ciascuna delle due travi principali risulta sostenuta da 12 stralli, sia per il primo diaframma intermedio che vi si collega tramite un giunto
realizzati con trefoli paralleli (in numero di 19 o 27, a seconda della sol- bullonato (figura 32).
lecitazione di progetto) e disposti con passo di circa 10 m. La lunghezza La soletta in calcestruzzo armato è gettata su predalle prefabbricate tra-
degli stralli va dai 27 m per quelli più prossimi all’antenna fino ad un licciate in c.a. di spessore 6 cm, poggiate sulle piattabande superiori dei
massimo di 70 m. diaframmi e collegata ad esse mediante connettori tipo ‘Nelson’. La soletta,
Una particolare caratteristica della struttura è il forte raggio di curvatura di spessore totale costante pari a 26 cm, risulta ordita longitudinalmente.
dell’impalcato, pari a circa 270 m: tale geometria, unita all’effetto assiale In corrispondenza degli attacchi superiori dei tubi degli stralli, inoltre,
indotto dagli stralli, ha comportato la necessità di particolari accorgimenti viene predisposta una adeguata staffatura al fine di garantire la corretta
nelle armature della soletta (figura 30). trasmissione delle azioni tra soletta e sistema di sospensione.
I diaframmi risultano verticali, sia quelli intermedi tipici, sia quelli in corri- La soletta di impalcato è stata gettata per fasi longitudinali di circa 20 m
spondenza degli stralli. All’altro capo, gli stralli sono collegati ad una coppia di ciascuna in modo tale da contenere gli effetti indotti dal ritiro del calce-
antenne, anch’esse in acciaio, di altezza complessiva pari a 43,5 m (figura 31). struzzo. Il getto dei cordoli a spessore definitivo è stato eseguito al temine
La travata metallica è costituita da due travi affiancate, di altezza 1,8 m la dei getti per la realizzazione dell’impalcato.
trave interno curva e 2,1 m quella esterno curva, poste ad interasse costante Per quanto riguarda i materiali impiegati, il getto in calcestruzzo è realiz-
pari a 11,8 m, realizzate a doppio T composto saldato. Come si può vedere zato di classe C32/40 mentre le armature sono in acciaio B450C saldabile.
dalla sezione trasversale tipica, le travi hanno altezze ribassate e sono poste La soletta in calcestruzzo armato ed i diaframmi garantiscono la ripartizione
ai margini della sezione per poterle collegare agli stralli. dei carichi tra le travi dell’impalcato in esame.
Una serie di traversi in struttura mista acciaio-calcestruzzo, con passo Lo schema di appoggio dell’impalcato sulle sottostrutture prevede un al-
tipico pari a 5 m, collega le travi principali. La sezione in corrispondenza lineamento costituito da una coppia di vincoli fissi in corrispondenza
degli stralli presenta una diaframmatura a tutta altezza e due appendici della pila centrale, posta in asse alle antenne, e da appoggi unidirezionali
laterali cui risultano collegati i tubi degli stralli. La scelta di realizzare longitudinali in corrispondenza delle due spalle.
un diaframma verticale, e non inclinato secondo il piano degli stralli, ha La particolare scelta di utilizzare un doppio vincolo trasversale in corri-
consentito di semplificare i dettagli di collegamento con le travi principali spondenza di ciascun allineamento di appoggio è dovuta ad una doppia
ed i dettagli di saldatura, in quanto piattabande ed anima rimangono tra necessità. Da un lato andare a meglio ripartire sugli appoggi le azioni indotte
loro perpendicolari. Sulle appendici esterne, le nervature vengono invece da vento e soprattutto dal sisma, dall’altra di regolarizzare il comporta-
collegate secondo l’andamento degli stralli e sono pertanto variabili in mento delle due fiancate del ponte che, viceversa, avrebbero presentato un

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forte squilibrio dei carichi dovuto al pronunciato effetto curva (figura 33). La soletta in calcestruzzo armato è stata gettata in opera utilizzando delle
Ultimo elemento caratteristico della struttura è la coppia di antenne in ac- predalle prefabbricate in c.a.. Una volta disposte le predalle sulla travata
ciaio. La soluzione originale per le antenne del ponte prevedeva una sezione metallica, si è provveduto alla posa dell’armatura longitudinale e trasversale
ovale che, per quanto di sicuro pregio estetico, avrebbe reso necessario e quindi al getto della soletta per uno spessore definitivo pari a 26 cm.
introdurre dettagli complessi per il collegamento delle teste degli stralli. Dopo la maturazione del getto sono stati posizionati gli stralli e si sono
La soluzione di progetto esecutivo prevede invece che le due antenne siano effettuate le fasi di tesatura degli stessi sino al carico di progetto.
realizzate da una coppia di profili tubolari di diametro 1,0 m a forma di In particolare la tesatura è stata studiata costruendo una matrice di rigidezza
Y rovesciata, riempiti di calcestruzzo al fine di garantirne la necessaria di dimensione 24x24 al fine di valutare la procedura da effettuarsi in can-
rigidezza (figura 34). tiere per raggiungere i tiri obiettivo in tutti i 24 stralli del ponte. Si è quindi
I profili sono tra loro collegati da un piatto metallico verticale principale si è realizzata una prima fase di tesatura a bassa tensione (tiri applicati da
che, nelle zone di collegamento degli stralli, risulta opportunamente ner- 200 a 300 kN massimi), cui è seguita la tesatura finale ai valori di progetto.
vato al fine di consentire il trasferimento del carico ai tubolari (figura 35). Con la presa in carico degli stralli, infine, sono state rimosse le pile prov-
La soluzione prevista pertanto, pur mantenendo una sezione elegante e visorie e completate le sovrastrutture (posa degli arredi stradali e della
slanciata, semplifica notevolmente il dettaglio di collegamento e ne incre- pavimentazione), cui sono seguite le necessarie prove di carico (figura 38).
menta la produttività in officina. Il Ponte sul fiume Elsa è stato aperto al traffico in data 7 agosto 2017.
Alla base delle antenne, le coppie di profili tubolari risultano incastrate nei
basamenti in calcestruzzo mediante l’impiego di 64 barre tipo Macalloy RINGRAZIAMENTI
M40 per ciascuna delle “gambe” delle Y. Le azioni di precarico sono state Si ringraziano la Spett.le Cimolai S.p.A. per le foto riportate in introduzione
opportunamente differenziate in funzione dei carichi attesi. e per il ponte sul fiume Crati, in particolare il Direttore Tecnico ing. Marco
Sciarra e il Project Manager ing. Paolo Roggero, responsabili dell’opera.
Montaggio Si ringrazia la Spett.le Politecnica per le foto relative al ponte sul fiume
Per motivi di realizzabilità e di trasporto le travi sono state realizzate in Zambra.
conci di lunghezza massima pari a circa 10 m. I suddetti conci vengono Si ringrazia, infine, il DICCA, Dipartimento di ingegneria Civile, Chimica e
quindi assemblati in opera su pile provvisorie, 3 allineamenti per campata, Ambientale dell’Università degli Studi di Genova, per le immagini di prove
mediante giunti saldati a piena penetrazione (figure 36, 37). in galleria del vento.

PONTE SUL FIUME CRATI - DATI SIGNIFICATIVI


Sviluppo complessivo: 140 m
Larghezza d’impalcati: 24 m
Altezza antenna: 85 m (sviluppo 100 m)
Stralli: 40 anteriori + 2 posteriori
Ente Appaltante: Comune di Cosenza
Costruzione e montaggio carpenteria metallica: Cimolai S.p.A.
Progetto architettonico: Santiago Calatrava Architects & Engineers
Progetto esecutivo: Santiago Calatrava Architects & Engineers
Progettazione esecutiva di variante acciaio: Seteco Ingegneria S.r.l.
Progettazione esecutiva di variante opere civili: Sgai S.r.l.
Progettazione di montaggio: Cimolai S.p.A.

PONTE SUL FIUME ELSA - DATI SIGNIFICATIVI


Sviluppo complessivo 2 x 70,75 m = 141,5 m
Larghezza impalcato 12.4 m
Numero di stralli 24, da 19 o 27 trefoli ciascuno
Altezza antenne 43,5 m
Concessionaria Provincia di Siena
Società costruttrice Sirem
Progettazione esecutiva Seteco Ingegneria S.r.l. & Politecnica
Realizzazione carpenteria metallica Cimolai S.p.A.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1] M. Vaccarezza, P. Pistoletti, P. Roggero, M. Sciarra “PONTE STRALLATO SUL FIUME CRATI – COSENZA”, XXVII Congresso C.T.A., Bologna 2019
[2] P. Pistoletti, P. Maestrelli, S. Varni, A. Bovolenta, M. Linzi “PONTE STRALLATO SUL FIUME ELSA”, XXVII Congresso C.T.A., Bologna 2019
[3] D.M.M.LL.PP. 9/01/96: ‘ Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle strutture in conglomerato cementizio armato normale e
precompresso e per le strutture metalliche’.

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