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Per la progettazione di un velivolo è essenziale conoscere quali sono i principali elementi che
costituiscono la struttura delle superfici portanti, poiché, la possibilità di renderlo operativo in completa
Nella pratica delle costruzioni aeronautiche, le strutture alari sono strutture a guscio irrigidite da
elementi longitudinali (correnti) e trasversali (centine alari), in grado di resistere ai carichi di flessione, di
torsione e di compressione senza andare in contro a fenomeni di instabilità locale (buckling). Normalmente a
le centine alari
i correnti
il rivestimento.
o box alare: in genere esso costituisce solo un nucleo centrale dell’ala, poiché le estremità del bordo
d’attacco e del bordo d’uscita dell’ala sono impegnate ad assolvere funzioni aggiuntive di carattere
I LONGHERONI
I longheroni costituiscono la spina dorsale dell’ala. Staticamente, nel caso di un monoplano a sbalzo,
possono essere visti come travi a mensola incastrati nella fusoliera. Gli
Ciò accade, in particolar modo con l’utilizzo di solette di legno, laddove le sezioni delle solette tesa e
compressa stanno per lo più nel rapporto 1: 1,4.
anche se, con i nuovi materiali termoindurenti questo problema non si pone più perché il materiale resiste in
egual modo a trazione e a compressione.
Inoltre per cercare di diminuire il più possibile i momenti d’inerzia che si generano è opportuno
posizionare le solette il più possibile vicino al rivestimento, operazione molto spesso impossibile poiché i costi
di lavorazione andrebbero a sovrastare i vantaggi ottenuti.
La tipologia di longherone più utilizzata è quella del longherone metallico che, a secondo del tipo di
Nel longherone di tipo reticolare, l’anima viene realizzata con aste di tubo in acciaio o in dural saldati e
chiodati. Per le aste di parete la miglior sezione è quella a tubo , perché, a pari peso, è massimo il suo
momento minimo di inerzia. Le anime reticolari sono attualmente scomparse e sostituite con anime piena.
Nei longheroni ad anima piena, si distinguono due casi: quello in cui l’anima lavora in "campo di
tensione tangenziale" e quello in cui lavora "in campo di tensione diagonale". Quando l’anima lavora in
campo di tensione diagonale i montanti sono di notevole rigidezza e molto più fitti, in modo che spesso
l’anima risulta suddivisa in pannelli. Quando non lavora in tensione diagonale l’anima è spesso alleggerita
con fori circolari o triangolari. La trave ad anima semplice presenta una maggior rigidezza rispetto alla trave
In ogni caso le solette (o correnti) sono fissate longitudinalmente, per mezzo di chiodi o bulloni, lungo
Nel caso più semplice le solette sono costituite da un profilato rettangolare di spessore e di altezza
decrescente fissato all’anima col lato maggiore verticale o anche col lato maggiore orizzontale. Oppure, nel
Il materiale preferito per la costruzione dei correnti è il dural. Invece soluzioni più compatte dato il
maggior carico di rottura si ottengono con l’uso di acciai speciali di alta resistenza.
Una caratteristica comune a tutti i longheroni è che essi vengono rastremati in sezione e in pianta
poiché il momento flettente diminuisce progressivamente dalla sezione di incastro alle estremità fino ad
annullarsi. Per ottenere questa particolare struttura i longheroni vengono lavorati mediante estrusione.
LE CENTINE
Le centine hanno la funzione essenziale di conferire la forma all’ala e assolvono staticamente il compito
di trasmettere le forze aerodinamiche dal rivestimento ai longheroni. Gli sforzi che devono sopportare
Le difficoltà maggiori nella progettazione di una centina consistono, nel permettere loro di assolvere il
più comodamente possibile al compito statico, senza che ciò disturbi il collocamento, lungo l’apertura alare,
di apparati molto ingombranti come serbatoi, carrelli, tubazioni azionanti i vari comandi.
Anche per le centine è possibile scegliere tra i materiali metallici e legnosi. Nelle costruzioni in legno le
di comando, in tal caso (fig. b), si impiega una centina aperta nella parte inferiore opportunamente irrigidita
Per quanto riguarda le centine metalliche (realizzate in genere con lamiere in lega di alluminio) si
preferisce evitare la costruzione doppia poiché costituirebbe un’inutile aggiunta di peso, pertanto si ricorrere
ad una sola lamiera rinforzata con profilati localizzati chiodati o imbullonati su ambedue le facce dell’anima
di resistere alla compressione per effetto di carichi diagonali. Trova largo utilizzo nell’ala bilongherone.
Nella costruzione pratica di centine sia metalliche che legnose, è possibile constatare che il progetto risulta
molto spesso più complesso rispetto ai modelli di centine visti precedentemente, questo a causa delle
(bordo d’attacco).
RIVESTIMENTO e CORRENTI
Il rivestimento della superficie alare ha il compito fondamentale di creare una barriera tra il fluido che
scorre sul dorso dell’ala , in depressione, e quello, in sovrappressione, che si trova sul ventre, in modo da
sopportare i carichi aerodinamici locali senza deformarsi e quindi senza alterare il profilo alare;
I rivestimenti che soddisfano tutti i quattro requisiti si dicono “resistenti”, se invece il rivestimento è in
grado di soddisfare solo i primi due requisiti si dice di “forma”.
Il rivestimento dell’ala può essere realizzato in differenti materiali: tessuto , legno, metallo, misto, o in
materiale composito. I rivestimenti di forma realizzati in tela , legno, metallo, sono rivestimenti, oggi, limitati
alla parte posteriore del profilo, di solito tra l’ultimo longherone principale a poppa e il bordo d’uscita.
E’ possibile, specialmente nelle ali bilongherone, avere il rivestimento del bordo di attacco che ha solo
compiti di forma, ma questa soluzione è ormai in disuso poiché, per prevenire il "flutter" dell’ala, conviene
spostare verso prua, l’area del profilo, racchiusa dal rivestimento, resistente a torsione.
Per quanto riguarda il rivestimento in tessuto, le tele più adottate sono il lino o il cotone makò. Presenta il
I rivestimenti in legno sono eseguiti di norma con compensati di faggio, di betulla di Okumè o anche,
nelle zone meno importanti, di pioppo. Nei casi in cui essi hanno solo compiti di forma, i loro spessori
possono ridursi fino ad 1 mm, e le fibre dei vari strati si dispongono parallelamente e normalmente
all’apertura, mentre quando devono essere resistenti, le fibre si dispongono di preferenza "in diagonale" .
I rivestimenti metallici sono oggi quelli di gran lunga più utilizzati; si realizzano in lamiera quasi
esclusivamente di lega leggera di allumio, allumino-rame (Avional), alluminio–zinco (Ergal) e similari.
Lo spessore della lamiera va da pochi decimi a qualche di millimetro e il sistema di collegamento più diffuso
la voluta rastremazione.
Nel caso di rivestimenti metallici è particolarmente importante il problema degli attacchi ai correnti
dei longheroni che, nelle ali in cui il rivestimento non è sollecitato dinamicamente a flessione, presentano
sempre sezioni notevoli. In tal caso l’attacco delle sottili lamiere del rivestimento alle suole massicce del
longherone riesce difficile dal punto di vista della realizzazione, infatti si possono riscontrare notevoli
difficoltà di foratura della suola, o di chiodatura e può dar luogo a locali lacerazioni della lamiera. Per questo
e per non dover profilare il corrente del longherone come è richiesto dal profilo alare, il rivestimento viene il
A seconda del numero di longheroni presenti nella struttura possiamo avere le seguenti tipologie:
Ali monolongherone
Ali bilongherone
Ala monolongherone
E’ costituita da un longherone principale a cui è affidato tutto il compito di resistere a flessione e a taglio e
da un longherone secondario (detto falso longherone). Il longherone principale è posto sempre nella sezione
del profilo avente maggiore spessore, questo per poter resistere meglio a flessione e a taglio ed avere
vantaggi in termini di peso. Infatti in tal modo, a parità di momento flettente, aumentando la distanza tra le
solette si riducono gli sforzi assiali nelle stesse che potranno quindi avere un’area più piccola.
Il longherone secondario (o falso longherone) è posto nella parte posteriore dell’ala, posizionato a circa 1/3
della corda alare a partire dal bordo di uscita, ed ha il compito principale di collegare tra di loro le centine, di
Nell’ala monolongherone la resistenza a torsione è affidata al rivestimento rigido, limitato alla sola parte
compresa tra il bordo di attacco e l’anima del longherone principale, mentre nelle rimanenti parti ha
esclusivamente compito di forma e la sua costruzione non richiede particolari requisiti di resistenza
meccanica. Nel campo delle costruzioni metalliche l’ala monolongherone si presenta come una soluzione
costruttiva estremamente versatile e capace di adattarsi alle molteplici esigenze costruttive: è molto usata
nelle costruzioni più leggere come ad esempio ULM o alianti, apparecchi monomotori , risultando un po’
meno adatta nei plurimotori per le maggiori difficoltà offerte all’attacco delle gondole motrici e dei carrelli,
Ala bilongherone
Mentre la soluzione costruttiva dell’ala monolongherone è assai diffusa sugli aerei leggeri, ultraleggeri e
alianti, nel caso di velivoli di maggiori dimensioni e plurimotori si deve ricorrere ad una soluzione a doppio
longherone che presenta meno problemi nell’attacco delle gondole motrici e dei carrelli retrattili che in tal
caso possono essere facilmente e saldamente aggrappati ai due longheroni della struttura.
Inoltre il bordo d’attacco ed il bordo di uscita, potendo essere in tutto o in parte smontati dal cassone alare,
permettono con facilità l’installazione degli impianti di comando di alettoni, ipersostentatori, carrelli,…ecc
mentre la parte del cassone centrale può essere utilizzata come alloggio per i serbatoi di carburante.
Dal punto di vista strutturale in una sezione di un’ala bilongherone distinguiamo un longherone anteriore ed
uno posteriore che insieme al rivestimento costituiscono il cosiddetto cassone alare, ovvero una struttura
Infatti si può ritenere che i due longheroni, specificatamente le anime di questi, assorbano lo sforzo di taglio,
mentre una serie di correnti longitudinali integrano e/o sostituiscono le solette nell’assorbimento della
Il momento torcente viene, invece, assorbito dalla struttura a cassone formata dalla parte di profilo
Nelle ali bilongherone, in genere, il primo è normalmente posizionato al 30% della corda alare, il secondo al
60% , quindi necessariamente i longheroni non utilizzano l’altezza massima del profilo. Ne consegue una
struttura più pesante poiché le solette sono più ravvicinate. Le parti di profilo che precede il longherone
anteriore e quella che segue quello posteriore assumono solo funzione di forma e divengono importanti solo
Ala trilongherone
Nell’ala trilongherone si fanno assorbire i momenti flettenti da un longherone sistemato nella zona di
massimo spessore del profilo, e i momenti torcenti da due longheroni rispettivamente a prua e poppa del
Si realizza in questo modo una struttura tipo”multiple load path” sia per gli attacchi alla fusoliera che per il
cassone allo scopo di contrastare gli eventuali colpi ricevuti nel corso di una missione (battle damage.)
Un particolare tipo di ala
trilongherone è costituita
1
Il criterio di fail safe (sicurezza nella rottura), assai diffuso in campo aeronautico, si basa sul seguente principio: il verificarsi di
una rottura non deve essere fatale, la struttura ( e quindi il velivolo) deve conservare una resistenza residua ed essere capace di
terminare il volo. Ciò si ottiene utilizzando elementi ridondanti (ad esempio utilizzando in un collegamento, un numero di bulloni
maggiore di quanto strettamente necessario alla resistenza dell'elemento, e quindi, la rottura di qualche bullone non pregiudicherà
la capacità del velivolo di portare a termine il volo in sicurezza).
Nella progettazione di una struttura alare, la fase del dimensionamento strutturale segue le fasi di
determinazione dei carichi agenti sulla struttura e quella di determinazione delle sollecitazioni cui essa è
sottoposta in ogni punto lungo l’apertura alare, e precede quella finale in cui si verifica se l’intera struttura,
del carico verticale rispetto ad un punto della sezione considerata, come ad esempio il longherone
Una volta determinate le sollecitazioni e costruiti i relativi diagrammi, occorre identificare e dimensionare gli
elementi strutturali dell’ala che devono resistere agli sforzi normali () e tangenziali () da esse indotte.
Ad esempio, nel caso di un’ala monolongherone (in fig.), per dimensionare gli elementi strutturali
dell’ala calcoleremo:
l’area delle solette che devono assorbire il Mf;
sollecitazioni, ipotesi che fornisce risultabili accettabili almeno per un primo dimensionamento della struttura.
In realtà non è possibile disaccoppiare del tutto le sollecitazioni, per cui, ad esempio, l’anima del longherone
assorbirà sia la sollecitazione derivante dal taglio che quella derivante dal momento torcente poiché essa
In particolare l’ipotesi è accettabile nel concetto di cassone alare, visto come struttura nella quale sono
presenti elementi strutturali distinti che assorbono carichi distinti, ma non per le recenti strutture a guscio
nelle quali non si individuano singoli elementi capaci di resistere ad una determinata sollecitazione, ma è
l’elemento ala che nel suo insieme è in grado di resistere ad ogni sollecitazione.
Cominciamo l’analisi dimensionale dalla struttura costruttivamente più semplice ovvero quella di un’ala
monolongherone, caratterizzata dalla presenza di un solo longherone, posto nel punto di massimo spessore
del profilo, che estendendosi lungo tutta l’apertura, deve assorbire gli sforzi di taglio e flessione.
In particolare si può affermare che, in ogni sezione dell’ala, il taglio T sarà esclusivamente assorbito
dall’anima del longherone mentre il momento flettente M f sarà assorbito dalle due solette del longherone
mediante sforzi di trazione e compressione. Il momento torcente Mt viene invece assorbito dal cassone
alare, che è quella parte di sezione alare delimitata dal rivestimento del bordo d’attacco e dall’anima del
longherone. La parte della sezione alare posteriore al longherone, necessaria dal punto di vista
aerodinamico, viene qui ad avere solo funzioni di forma e non ha compiti “strutturali”.
Procediamo con il dimensionamento calcolando singolarmente ognuno degli elementi strutturali che
costituiscono la struttura ( solette e anime del longherone, rivestimento e area del cassone alare).
Essendo, in condizioni di volo diritto, il carico risultante verticale diretto verso l’alto, le solette del longherone
vanno dimensionate in modo che la soletta superiore resiste agli sforzi di compressione e quella inferiore a
quelli di trazione. Pertanto le aree delle solette potrebbero essere uguali (longherone simmetrico) o meno
(longherone asimmetrico). Nel nostro caso tratteremo solo il caso del longherone simmetrico 2.
In riferimento alla figura, ammettendo che su ciascuna
2
La configurazione del longherone asimmetrico (con la soletta che lavora a trazione con area resistente più piccola rispetto a quella
che lavora a compressione), viene qui tralasciata poiché i calcoli per determinare le dimensioni delle solette saranno risultano
piuttosto laboriosi dal momento che si giunge alla fine ad un sistema in due equazioni e due incognite che si risolve solo per
tentativi.
Mf Mf
A s ls hs ls
h amm hs Smax - hs
amm Smax - 2 s
2
Per calcolare ls lunghezza di ciascuna soletta basta fissarne l’altezza hs, dal momento che tutte le altre
grandezze sono dati “note”. Mf si ottiene, infatti, dal diagramma del momento (nella sezione considerata),
σamm dipende dal materiale delle solette e Smax è un dato inizialmente noto poiché corrisponde alla spessore
massimo del profilo adottato (in realtà tale valore viene leggermente ridotto, essendo il profilo curvo, di una
quantità proporzionale alla curvatura del profilo stesso, in media pari al 5%).
Dopo aver dimensionato le solette occorre verificare l’anima del longherone per la sollecitazione di taglio.
Poiché sappiamo che gli sforzi di taglio variano lungo l’altezza h della sezione parabolicamente passando
dal valore nullo sulle fibre esterne al valore massimo in corrispondenza dell’asse neutro e che tale valore per
una sezione di forma rettangolare è paria 3/2 del valore della media si ottiene:
3 3T T
max amm media 1,5 nella quale l’altezza dell’anima ha= Smax -2hs
2 2A ha la
Noto il materiale dell’anima del longherone (e quindi la amm=0,58amm) lo spessore dell’anima del
T
longherone si ricava con la formula inversa la 1,5
ha amm
Determinate le dimensioni del longherone si è verificata la struttura a flessione e taglio. Rimane quindi la
verifica a torsione e quindi il dimensionamento dello
longherone.
Noto il materiale della lamiera ( e quindi la sua amm)
il suo spessore si può ricavare attraverso la teoria di Bredt relativa ai tubi a pareti sottili, secondo la quale il
momento torcente è dato da Mt 2 t A
Mt
Ricavando prima la tensione amm e invertendo poi la formula si ottiene per lo spessore del
2 At
Mt
rivestimento t dove:
2 A amm
Rimane infine solo da valutare la rigidezza torsionale B e quindi l’angolo di torsione massimo dell’ala.
La rigidezza torsionale B si calcola con l’espressione:
B è la rigidezza torsionale (N mm 2 )
2
A è l' area della sezione ( mm )
4 G A2
B 2
dove: G è il modulo di elasticità trasversal e del materiale (N/mm )
c c è il perimetro della sezione A (mm)
t
t è lo spessore della lamiera (mm)
in particolare nel caso che il tubo sia formato da lamiere di spessore differente l’espressione c/t, posta a
denominatore, viene sostituita dalla sommatoria c ti
i
.
eccessivamente l’angolo di incidenza con conseguente variazione delle forze aerodinamiche agenti. In tal
torsione tra l’estremità e la radice dell’ala, quando è sottoposta ad un determinato momento torcente, e
Si consideri il caso di una semplice ala a cassone, con bordo di attacco resistente a torsione, realizzata
in Avional (2024) e costituita da due gusci contigui a sezione costante, di lunghezza rispettivamente b1 e b2,
realizzati con una lamiera dello stesso materiale ma di differente spessore: t1 e t2.
Studieremo due casi: il primo è relativo ad un velivolo con carrello fisso (per cui la sezione del cassone
alare è integra), nel secondo, essendo il velivolo dotato di un carrello retrattile, il cassone alare presenterà
invece una rientranza necessaria per alloggiare le parti che costituiscono il carrello di atterraggio (ruota,
Calcolo delle sollecitazioni tangenziali massime nelle due parti della semiala:
Essendo il cassone alare costituito da due parti contigue realizzate con da lamiere, dello stesso
utilizzando le espressioni introdotte nel precedente paragrafo, i dati relativi al materiale nel quale è
realizzata la lamiera, si ottiene, per le due parti, di cui è composto il nostro cassone:
4 G A2 4 27300 85700 2
B1 5,456 10 11 Nmm 2
P / t1 1470
1
4 G A2 4 27300 85700 2
B2 3,274 10 11 Nmm 2
P / t2 1470
0,6
Calcolate le rigidezza torsionale B1 e B2, si calcola, per ciascuna delle due parti costituenti il cassone,
l’angolo di torsione massimo. Nel nostro caso avremo per le due parti della semiala, le seguenti
rotazioni :
Mt 250000 9,81
1 b1 1600 0,0072 rad 0,41
B1 5,456 10 11
Mt 250000 9,81
2 b2 3400 0,0254 rad 1,46
B2 3,274 10 11
Complessivamente la nostra semiala è sottoposta ad un angolo di torsione (tra estremità e radice) pari
1 2 0,0072 rad 0,0254 rad 0,0326 rad 1 52'
Il valore trovato, che rappresenta la rotazione dell’estremità alare rispetto alla radice è inferiore al
valore limite di 4° fissato dai regolamenti per i velivoli di una certa classe. Pertanto non occorre
aumentare la rigidezza torsionale B dell’ala andando, per esempio, ad aumentare lo spessore delle
Calcolo delle sollecitazioni tangenziali massime nelle quattro parti della semiala:
La contemporanea presenza dello scomparto per il carrello (che riduce per una parte di semiala l’area
resistente del cassone) e di una lamiera con due differenti spessori, suddivide la nostra semiala in 4
part , in ciascuna della quali dovremo calcolare la tensione tangenziale dovuta al carico applicato.
Mt 250000 9,81 N
1 3 14 ,31
2 A1 t 1 2 85700 1 mm 2
Mt 250000 9,81 N
2 66 ,28
2 A2 t2 2 18500 1 mm 2
Mt 250000 9,81 N
4 23,85
2 A4 t4 2 85700 0,6 mm 2
Si fa comunque notare come la presenza del comparto per il carrello, fa notevolmente aumentare le
tensioni tangenziali 2 in quella parte della semiala.
Nel nostro caso avremo per le quattro parti della semiala, le seguenti rotazioni :
Mt 250000 9,81
1 3 b1 500 0,0022 rad 0,13
B1 5,456 10 11
Mt 250000 9,81
2 b2 600 0,0677 rad 3,88
B2 2,173 10 10
Mt 250000 9,81
4 b4 3400 0,0254 rad 1,46
B4 3,274 10 11
Complessivamente la nostra semiala è sottoposta ad un angolo di torsione (tra estremità e radice) pari
1 2 3 4 0,0781 rad 5 35' .
Il valore trovato, che rappresenta la rotazione dell’estremità alare rispetto alla radice è, stavolta,
superiore al valore limite di 4° fissato dai regolamenti per i velivoli di una certa classe. Se in questo caso
allora, poiché, la presenza del vano carrello, indebolisce eccessivamente la struttura occorre aumentare
la rigidezza torsionale (B2) di questa parte dell’ala. Per far ciò occorre, ad esempio, aumentare lo
spessore del lamiera t2. Ad esempio se utilizziamo, per questa parte, una lamiera di spessore t 2=1,8
mm, ripetendo tutti calcoli, otterremo alla fine il valore accettabile di 0,0674 rad 3 52' .
Effettuare il calcolo completo di una sezione alare significa dimensionare le solette e anima del longherone,
nonché il rivestimento del bordo di attacco, in una generica sezione, distante x dall’asse della fusoliera, per
un’ala monolongherone a pianta trapezoidale. A scopo esercitativo, faremo riferimento ad un velivolo aventi
le seguenti caratteristiche:
- peso totale Wtot = 47.200 N
- peso dell’ala W ala = 5.100 N
- coefficiente di contingenza n = 2,5
- superficie alare S = 25 m2
- apertura alare b = 13,70 m
- corda alla radice dell’ala cR = 2,42 m
- Rapporto di rastremazione r = 0,50
- velocità max di volo v = 600 km/h
- profilo alare NACA 641212
- materiale longherone (stesso per anima e solette):
ERGAL (amm= 323,33 N/mm2 )
- materiale lamiera del rivestimento alare:
AVIONAL (amm= 160 N/mm2 )
proporzionalmente alla corda alare con legge trapezoidale. Inoltre poiché dobbiamo calcolare le sollecitazioni
in una generica sezione distante x dall’asse di fusoliera, i carichi da valutare (portanza e peso dell’ala) solo
quelli relativi ad una superficie alare compresa tra la sezione x e quella di estremità (colorata in giallo in fig.
in alto). Potremo quindi scrivere per la portanza e per il peso dell’ala (per unità di lunghezza):
Ptot Ptot n Wtot n Wala
pE cE pE cE cE qE cE
S tot Ptot P S tot S tot S tot
essendo X e ana log amente
p PX c S tot SX p PX c n Wtot c q n Wala c
x S X X x SX X S tot
X
x S tot
X
Per calcolare la corda cX nella generica sezione interpoliamo linearmente tra i valori di estremi cR e cE:
cR cE c cE
x b
b x (c R c E ) (c x c E ) c X cE
b 2 x (c R cE )
b b x 2 2 b
2 2 2
Supponendo che sia x=4m, si ottiene b 2 6,85 m, b 2 x 2,85 m, c E c R 2,42 m e quindi
c X cE
b 2 x (c R cE )
1,21
2,85 1,21
1,71 m
b 6,85
2
In pratica la nostra sarà situazione è assimilabile a quella di un’ala di lunghezza ridotta, pari b 2 x 2,85 m
considerata incastrata nella sezione (x=4m) e lungo cui è applicato un carico verticale risultante (per unità di
fE pE qE 5711 ,2 617 ,1 5094 ,1 N
m
lunghezza) trapezoidale che varia dal valore fE:al valore f(x=4m):
fX 4m p X qX 8071 ,2 872 ,1 7199 ,1 N m
Poiché non vi sono carichi che hanno componenti nella direzione assiale e ricordando le formule che danno
17,1 2
Noto il materiale dell’anima del longherone ( amm=0,58amm=187,53 N/mm2) si ricava prima la sua altezza
T 17517 ,52
ha Smax 2hs 195 20 175 mm e poi lo spessore la 1,5 1,5 0,800 mm la 1 mm
h a amm 175 187 ,53
Si assumerà in definitiva l a=1mm poiché lo spessore dell’anima del longherone deve essere scelto, tra i
prodotti disponibili sul mercato, come il valore in eccesso più vicino a quello che abbiamo calcolato.
Per completare il dimensionamento della sezione alare posta a 4m dall’asse della fusoliera, occorre
verificarne la resistenza alla torsione, calcolando lo spessore della lamiera di rivestimento che forma il bordo
d’attacco. Infatti in un’ala monolongherone, il momento torcente
esso occorre calcolare sia il momento torcente che l’area della sezione.
1
Il momento torcente aerodinamico si calcola con: Mt (x 4) v 2 S x c m c ma dove:
2
Risolvendo il sistema:
(2b a) GN (2,85 MG)
MG GN
(2a b) (2,42 1,71)
MG GN 2,85 MG (3,42 1,21) (2,85 MG)
4,31
xG (2,85 x G ) 0,89 (2,85 x G ) x G 1,34 mm
4,63
Ripetendo quanto fatto inizialmente per il calcolo di CX , interpolando linearmente, si ricava il valore di cma :
c 4m c E c cE GN (c 4 m c E ) 1,51 (1,71 1,21)
ma GN (c 4 m c E ) MN (c ma c E ) c ma c E 1,21 1,47 m
MN GN MN 2,85
A questo punto siamo in grado di calcolare il momento torcente aerodinamico che sollecita la sezione
1 1
Mt v 2 S x c m c ma 1,225 166 ,67 2 4,16 (0,03) 1,47 3.121 ,4 Nm
2 2
Per il calcolo dell’area della sezione resistente A, si disegna, nota al sua geometria, il profilo NACA 641212
con il programma autocad. Quindi si calcola l’area compresa tra il bordo d’attacco (x=0)e il longherone
t 0,016 mm 1mm
2 A amm 2 1021612 92 ,80
Anche in questo caso, come per l’anima del longherone, lo spessore del lamierato costituente il rivestimento
del bordo d’attacco, sarà scelto come il valore, per eccesso, più vicino a quello trovato, tra quelli disponibili
sul mercato.
Nella sezione di un’ala bilongherone distinguiamo un longherone anteriore ed uno posteriore che
insieme al rivestimento, irrigidito da una serie di correnti longitudinali, costituiscono il cosiddetto cassone
alare, ovvero una struttura “tubolare” molto rigida sia alla flessione che alla torsione. Tale struttura viene
longitudinali integrano e/o sostituiscono le solette nell’assorbimento della flessione. Il momento torcente,
infine, viene assorbito dalla struttura a cassone formata dalla parte di profilo compresa tra il rivestimento
Le parti del profilo anteriore al longherone anteriore e quella posteriore a quello posteriore assumono solo
funzione di forma e divengono importanti solo dal punto di vista aerodinamico.
Dunque rispetto al precedente caso dell’ala monolongherone occorre procedere al dimensionamento dei
correnti. In particolare, nel calcolo della loro sezione resistente, occorrerà tenere conto che, una parte della
lamiera di rivestimento circostante il corrente, “collabora” all’assorbimento degli sforzi che, in volo diritto,
3
Una struttura a “guscio” è una struttura cava a pareti sottili (costituite dal rivestimento in lamiera sottile) irrigidita da elementi
longitudinali (correnti ) e trasversali (centine). La lamiera del rivestimento è collaborante , cioè assorbe le tensioni tangenziali
legate al taglio e alla torsione e collabora alla resistenza flessionale insieme ai correnti.
Pertanto dal punto di vista del calcolo, per semplificare la trattazione, conviene introdurre un modello, detto
ad elementi concentrati che si ottiene discretizzando la struttura reale “ a guscio”, a sforzi distribuiti, in una
struttura ad elementi concentrati, ottenuta sostituendo ad ogni elemento dell’ala (corrente + lamiera
collaborante, solette dei longheroni,….) la relativa area equivalente concentrata nel rispettivo baricentro.
rivestimento
In quest’ottica, la struttura può
anime
nell’assorbimento degli sforzi assiali.
Tale idealizzazione è possibile
Come precedente affermato, aver ridotto longherone e rivestimento ad elementi senza spessore, impone che
l’effetto di questi ultimi nell’assorbimento degli sforzi normali sia incluso nell’azione delle solette: pertanto
l’area di quest’ultime sarà quella propria dei correnti e delle solette del longherone più l’aliquota relativa
all’area collaborante calcolata con le modalità di cui sopra. Tale aliquota è chiaramente funzione del carico
La determinazione di un modello ad elementi concentrati di una struttura, esula dalle competenze di questo
corso e pertanto rimandiamo gli approfondimenti su testi specializzati , non prima però di aver ricordato che
la procedura esposta è valida nel caso di cassoni alari bilongheroni, monocella non rastremati. La presenza di
più longheroni, che necessariamente dividono la struttura in più celle, e la rastremazione complicano
notevolmente tutta la trattazione.