Sei sulla pagina 1di 122

TEORIA E TECNICA DELLE COSTRUZIONI STORICHE

(PROF. PAOLO FACCIO – UNIVERSITA’ IUAV DI VENEZIA)


A.A. 2013 - 2014

Villa Savoye, restaurata dal Ministero della Cultura francese nel 1963, 1977, 1985, 1998 e sottoposta a cicli di
manutenzione annuale delle superfici

LEZIONE N. 12 : L’EVOLUZIONE DELLA TECNICA DEL CEMENTO ARMATO, TELAI


E SOLAI
Castigliano
Hennebique
“…vada a trovare i fratelli Perret: fanno del cemento armato”

monolitico
Auguste e Gustave Perret
pilotis “Le béton armé”

Morsh ossatura
Max Du Bois
plancher

“Il calcestruzzo armato, l’ultima tecnica costruttiva, permette


per la prima volta la realizzazione rigorosa del calcolo.; il
Numero, che è alla base di ogni bellezza, può trovare oramai la
sua espressione”
A. Ozenfant, Ch. E. Jeanneret, Après le cubisme, Paris 1918
Confronto costruttivo tra la tradizionale architettura storica in muratura e legno e quella
contemporanea basta sull’utilizzo dei nuovi materiali (metallo e cemento armato)
I Pilotis sostituiscono i setti in muratura
Il Tetto-giardino (tetto a terrazza inerbito Il tetto
giardino è un concetto realizzabile anche grazie
all'uso del calcestruzzo armato: questo materiale
rende infatti possibile la costruzione di solai
particolarmente resistenti in quanto resiste alla
cosiddetta trazione, generata dalla flessione delle
strutture (gravate del peso proprio e di quanto vi
viene appoggiato), molto meglio dei precedenti
sistemi volti a realizzare piani orizzontali.
Il Plan libre (pianta libera) è resa possibile dalla
realizzazione di uno scheletro portante in cemento
armato che elimina la funzione delle murature portanti
La Facciata libera è una derivazione anch'essa dello
scheletro portante in calcestruzzo armato. Consiste
nella libertà di realizzare facciate non più costituite di
murature aventi funzioni strutturali, ma
semplicemente da una serie di elementi orizzontali e
verticali i cui vuoti possono essere tamponati a
piacimento, sia con pareti isolanti che con infissi
trasparenti.
La Fenêtre en longueur (o finestra a nastro) è
un'altra grande innovazione permessa dal
calcestruzzo armato. La facciata può infatti ora
essere tagliata in tutta la sua lunghezza da una
finestra che ne occupa la superficie desiderata,
permettendo una straordinaria illuminazione degli
interni ed un contatto più diretto con l'esterno.

I cinque punti dell’architettura


Schizzo di Le Corbusier che mette a confronto una finestra in lunghezza con una
verticale. Risulta evidente il superamento di un dettame tecnologico legato alla
dimensione dell’architrave nell’architettura storica
Con queste quattro composizioni Le Corbusier illustra l’abbandono del canone
costruttivo della scatola muraria, assumendo nuove tecnologie legate al cemento armato
Progettazione Strutturale – utilizzo del calcestruzzo armato
“L’arte non si impara. Tuttavia l’architetto tecnico ci darà almeno delle costruzioni
razionali e ben costruite. Noi eviteremo così le produzioni degli esteti senza
mestiere che hanno buon gioco oggi poichè la potenza dei nostri mezzi tecnici
permette la realizzazione delle peggiori elucubrazioni.”
(A. Perret, Le voyage en Italie des architectes français,
in L’Architecture d’aujourd’hui n°8, 1933).
Progettazione Strutturale – utilizzo del calcestruzzo armato

I Pilotis. Risolvere un problema in maniera scientifica significa innanzi tutto


distinguere i suoi elementi.

In una costruzione si possono senza dubbio separare le parti portanti e non.


Al posto delle primitive fondamenta, sulle quali poggiavano setti murari, il
cemento armato permette di usare fondamenta puntiformi e al posto dei muri
pilastri.

I pilotis sollevano la casa dal suolo, gli spazi vengono sottratti all'umidità del
terreno e hanno luce ed aria. La superficie occupata dalla costruzione
rimane al giardino che passa sotto alla casa, il giardino è anche sopra la
casa, sul tetto.

Le Corbusier
Progettazione Strutturale – utilizzo del calcestruzzo armato

Sistemi di piano orizzontali ed elementi atti a portare i carichi verticali:


Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Schemi statici possibili per il telaio

Collegamento trave-pilastro Collegamento trave-pilastro rigido


in semplice appoggio Telaio con nodi incastrati in sommità
Telaio con nodi incernierati ed incernierati alla base

Collegamento trave-pilastro rigido


Telaio con nodi incastrati
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Schemi statici possibili per il telaio?


Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Schemi statici possibili per il telaio?


Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio
Collegamento trave-pilastro in semplice appoggio
Telaio con nodi incernierati in sommità ed incastro alla base

Comportamento per
Comportamento per carichi verticali carichi orizzontali
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio
Collegamento trave-pilastro rigido
Telaio con nodi alla base incernierati

Comportamento per carichi verticali Comportamento per carichi orizzontali


Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio
Collegamento trave-pilastro rigido
Telaio con nodi incastrati

Comportamento per carichi verticali Comportamento per carichi orizzontali


Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Comportamento per carichi verticali

Collegamento trave-pilastro
in semplice appoggio Collegamento trave-pilastro rigido
Telaio con nodi incernierati Telaio con nodi incastrati
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Comportamento per carichi verticali

Collegamento trave-pilastro
in semplice appoggio Collegamento trave-pilastro rigido
Telaio con nodi incernierati Telaio con nodi incastrati

trave in semplice appoggio Caso Limite: trave incastrata


Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Comportamento per carichi verticali

Collegamento trave-pilastro
in semplice appoggio Collegamento trave-pilastro rigido
Telaio con nodi incernierati Telaio con nodi incastrati

trave in semplice appoggio Caso Limite: trave incastrata


Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Schemi statici possibili per il telaio

Alcuni fattori che influenzano lo schema statico da adottare:


ü  Rigidezza relativa tra il pilastro e la trave
ü  Capacità del nodo di trasmettere il momento
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Schemi statici possibili per il telaio

Alcuni fattori che influenzano lo schema statico da adottare:


ü  Rigidezza relativa tra il pilastro e la trave
ü  Capacità del nodo di trasmettere il momento

I momenti flettenti sono


massimi negli elementi
costruttivi più rigidi.
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

EJ t / L

EJ p / H

X1

X2
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Telaio per carichi verticali qL3


24EJt qL2
X1 = − X1 = −
⎛ H L ⎞⎟ ⎛ 6H ⋅ EJt ⎞
1) Trave incastrata ⎜ + ⎜ + 12 ⎟
⎜ 4EJp 2EJt ⎟ ⎜ L ⋅ EJp ⎟
⎝ ⎠ ⎝ ⎠
EJt / L
se =0
EJp / H
qL2
X1 = −
EJ t / L 12

1)
EJ p / H

2) Trave appoggiata 2)

EJt / L X1 = 0
se => ∞
EJp / H EJ t / L

EJ p / H
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Comportamento per carichi orizzontali

Milani, 1920. Raffigurazione del meccanismo di Rappresentazione schematica del comportamento di


collasso di un trilite soggetto a forza orizzontale. un telaio soggetto ad un’azione orizzontale.
La stabilità viene assicurata se la risultante R La linea della deformazione mantiene l’ortogonalità del
(generata dalla composizione della forza peso nodo trave-pilastro. Le condizioni di stabilità e di
dell’architrave e dalla forza instabilizzante resistenza dipendono dalla capacità della struttura di
orizzontale) è compresa entro gli appoggi. assorbire gli stati tensionali indotti dal peso proprio e
dall’azione esterna.
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Telaio per carichi orizzontali


FH
1) Pilastro come fosse una mensola X1 =
⎛ 2L ⋅ EJp ⎞
⎜⎜ 4 + ⎟⎟
EJp / H 3H ⋅ EJt ⎠
se => ∞ ⎝
EJt / L
X1 = 0
EJ t / L F

EJ p / H 1)
2)

2) Pilastro incastrato
EJp / H FH
se =0 X1 =
EJt / L EJ t / L 4

EJ p / H
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Collegamento trave-pilastro in semplice appoggio


Telaio con nodi incernierati

E.L. Ransome, progetto della fabbrica


Pacific Coast Boraux a New York 1898.
Lo schema costruttivo del solaio, come
derivazione della tipologia tradizionale ad
ordito ed impalcato, è costituito da
nervature in calcestruzzo armato di
esiguo spessore e da una soletta di
irrigidimento di piano.

La connessione pilastro-trave è ancora


basata sul criterio del semplice appoggio.
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Collegamento trave-pilastro rigido


Telaio con nodi incastrati
F. Hennebique, logo della ditta in cui si
evidenzia la caratteristica di resistenza
al fuoco del sistema

e la continuità strutturale della


connessione trave-pilastro.

J. Richard case in Rue Bolleau 1903


Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Schemi statici possibili per il telaio

Alcuni fattori che influenzano lo schema statico da adottare:


ü  Rigidezza relativa tra il pilastro e la trave
ü  Capacità del nodo di trasmettere il momento
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Schemi statici possibili per il telaio

Alcuni fattori che influenzano lo schema statico da adottare:


ü  Rigidezza relativa tra il pilastro e la trave
ü  Capacità del nodo di trasmettere il momento
Per trasmettere il momento è necessario
che le barre di armatura siano ancorate
per una lunghezza sufficiente.
la > 50 – 60 diametri almeno

se si usano barre da 16 servono 80 cm


di solito si usavano barre molto più grosse
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Schemi statici possibili per il telaio

Alcuni fattori che influenzano lo schema statico da adottare:


ü  Rigidezza relativa tra il pilastro e la trave
ü  Capacità del nodo di trasmettere il momento
Per trasmettere il momento è necessario
che le barre di armatura siano ancorate
per una lunghezza sufficiente.
la > 50 – 60 diametri almeno

se si usano barre da 16 servono 80 cm


di solito si usavano barre molto più grosse

Quindi le dimensioni della trave e del


pilastro devono essere sufficienti a
garantire che tale lunghezza sia rispettata

hp + ht ≈ la
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Schemi statici possibili per il telaio

Alcuni fattori che influenzano lo schema statico da adottare:


ü  Rigidezza relativa tra il pilastro e la trave
ü  Capacità del nodo di trasmettere il momento
Oppure è necessario prevedere particolari
di armatura molto dettagliati
GLI ELEMENTI COSTRUTTIVI : SOLAIO E TELAIO
Il calcestruzzo inizialmente
viene usato anche per la
protezione dagli incendi
della struttura in acciaio
Il sistema Matrai : solaio con armature lente disposte con concavità
verso l’alto, secondo la disposizione della catenaria

La distribuzione delle
armature concentra i
carichi in elementi portanti
verticali puntiformi
Coignet sottolinea come l’uso del calcestruzzo armato consente di realizzare edifici
monolitiche
A. de Baudot, chiesa di Saint – Jean de Montmartre a Parigi, armatura
delle voltine ( 1905)
A. De Baudot, P.Cottancin: Edificio residenziale in rue Pomereu. 1892
Auguste e Gustave Perret:
Immeuble rue Franklin, Parigi 1903
A.Perret, pianta strutturale
del VII livello.
L’edificio realizzato nel
1903. Il solaio realizzato
con il brevetto
Hennebique ha spessore
di 8 cm con luci di 4,00
m.
Nel 1906 viene adottato
un regolamento
ministeriale che normerà
per quarant’anni le
tecniche di realizzazione,
progettazione e
caratteristiche del
materiale del cemento
armato. L’edificio non
avrebbe potuto essere
realizzato.
A.Perret, pianta
strutturale del piano
tipo.
E’ evidente la
variazione di
sezione in
corrispondenza del
nodo strutturale
trave pilastro.
I muri di facciata
hanno spessore di
6,5 cm in
calcestruzzo
armato. Il getto
molto liquido per
l’esiguo spessore
avrebbe comportato
graandi problemi di
durabilità se non
fosse stato rivestito.
Auguste e Gustave Perret , teatro agli Champs
Elysées, Parigi, 1911- 1913
J. Richard case in Rue Bolleau, prima e dopo la realizzazione del
tamponamento. 1903
A. Perret , casa studio
per Georges Braque,
Parigi 1927
Il sistema Hennebique : la diffusione nel
mondo
Hennebique utilizza in prima istanza solette in calcestruzzo armato monolitiche.
La prassi di realizzare singoli elementi costruttivi di facile realizzazione, viene
seguita senza riflettere o rispondere alla possibilità di realizzare un organismo
strutturale monolitico.
Hennebique ottimizza la
ricerca di collaborazione tra
acciaio e calcestruzzo
introducendo armatura
disposta nelle due direzioni, il
collegamento tra armatura
superiore ed inferiore con
elementi a staffa –moietta-e
una ottimizzazione dell’uso del
calcestruzzo introducendo la
soletta nervata
Esempi di brevetti Hennebique,
1892
Rappresentazione spaziale del brevetto Hennebique. La gerarchia strutturale
risulta chiara, ma non ancora completamente espressa nello sfruttamento
ottimale della nuova tecnologia
Il miglioramento dei nodi
costruttivi, la possibilità di
realizzare elementi
standardizzati che possono
venire successivamente
solidarizzati con getti
integrativi, costituisce il passo
decisivo per raggiungere in
concetti strutturale del telaio.
Magazzino per lo zucchero a Calais

L’uso di elementi standardizzati,


travi, pilastri e solette nervate,
solidarizzate con getti integrativi,
apre la strada anche al concetto di
prefabbricazione
Moulin Idéal, 1898 Realizzazione
con il brevetto Hennebique
Solaio controsoffittato in getto
unico e casseratura in metallo

Principi di parziale
prefabbricazione per la
realizzazione di solai
Plancher e poutre
La differenziazione delle strutture a
solaio.
Tratto da Carlo Formenti. La pratica del
fabbricare- 1893
L’abbinamento calcestruzzo acciaio tende a realizzare il comportamento
monolitico dell’elemento, utilizzando sistemi di incremento della scabrosità delle
barre metalliche per incrementare la superficie di contatto. Il principio
dell’aderenza tra i due materiali costituisce nel periodo un fertile campo di
ricerca. In alcuni casi il calcestruzzo viene utilizzato prevalentemente come
protettivo dell’acciaio per il fuoco, (fig 6 )
Il cantiere presentava molte complicazioni costruttive, in particolare per la presa degli
elementi in cemento armato, costringendo ad una grande mole di lavoro umano e
dispendio di materiali per le opere provvisionali
Aspetti tecnologici e costruttivi
Brevetto sulle armature
smontabili. 1908

Evoluzione del sistema dei solai, dalla soletta


nervata all’uso di elementi di alleggerimento
Tecnica di realizzazione di solaio
mediante l’uso di casserature delle
nervature ( 1914)
Le Corbusier Maison Dom ino1914

Il sistema è realizzato mediante l’assemblaggio di


elementi semplici che combinati danno una
ossatura con numerose possibilità di
combinazione. Il sistema prevede l’assemblaggio di
parti consistenti in solai in c.a. gettati a piè d’opera
o gettati in posto su una semplice impalcatura
realizzata con travi a doppio T temporaneamente
solidarizzate mediante una cerchiatura ad un
pilastro. I pilastri in cemento armato sono gettati a
piè d’opera
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Le Corbusier, 1914.
Disegno raffigurante il sistema Dom-ino
incentrato sull’impiego di pilastri e solette
in calcestruzzo armato come matrice
strutturale primaria della costruzione.

Il sistema Dom-ino venne proposto come


soluzione da adottare per la grande opera
di ricostruzione dell’edilizia sociale della
città di Messina a seguito del disastroso
terremoto del 1908.

L’illustrazione del progetto di quel modello, per anni, ha restituito erroneamente


l’immagine di una semplice soletta di cemento armato a spessore uniforme.
In realtà il solaio era composto da una soletta nervata ottenuta attraverso l’utilizzo
di elementi di alleggerimento in laterizio.
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Le Corbusier, 1914.
Disegno raffigurante il sistema Dom-ino
incentrato sull’impiego di pilastri e solette
in calcestruzzo armato come matrice
strutturale primaria della costruzione.

Il sistema Dom-ino venne proposto come


soluzione da adottare per la grande opera
di ricostruzione dell’edilizia sociale della
città di Messina a seguito del disastroso
terremoto del 1908.
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio
Schemi Statici: elementi portanti

B
Le Corbusier Dom-ino (1914-’15)

Pilastro
A A

Orditura Alleggerimenti solaio


B

principale

Travetti
solaio

Sez. A-A Sez. B-B


Schizzi per il progetto della maison DO-MINO
Tratto da B.B. Taylor "Le corbusier et Pessac"

Schizzo che illustra una ipotesi costruttiva de


del nodo trave – pilastro-solaio della Maison
DO MINO
Elaborazione del
sistema DO MINO per
la ricostruzione post
sisma di Reggio
Calabria e Messina
Le Corbusier sistema a piano libero e pilotis
Il numero di lancio della
rivista ABC – 1924
Tratto da : ABC Architettura e avanguardia
ed Electa Milano 1983
Il telaio a due fusti :
razionalizzazione
dell’uso del cemento
armato
Progetto DOM-INO : “Rimangono composizioni
di singoli elementi, si basano sul principio
dell’accatastamento e della connessione. Gli
elementi in fondo non sono altro che grandi
mattoni, solo più economici.”
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Le Corbusier Dom-ino (1914-’15)

Rivista ABC:
Casa Stam
Le ville di Le Corbusier
Villa Schwob
1916-17

LC scrive a Perret di
aver letto con
attenzione il libro di
Morsh
Le Corbusier
In questo caso alcune travi che definiscono l’evidente ossatura sono non strutturali, ma
riportate
Tratto da : G. Fanelli, R. Gargiani, Perret e Le Corbusier, Laterza, Bari 1990
Maison La Roche 1923 - 25
Casa  La  Roche  (1923)  

trave Solaio: travetti sottosporgenti


Piante e sezioni strutturali
Strutturale travi

Dimensioni max 150 x (16-22)


Strutturale solaio e travi
Casa  La  Roche  (1923)  
piante  e  sezioni  stru8urali  
Progettazione Strutturale – Strutture a Telaio

Telaio con nodi incernierati


In questo caso le dimensioni degli
elementi strutturali e i dettagli delle
armature sono tali da escludere un vero
comportamento a telaio….

Vedi i commenti di ABC


Strutturale solaio 2
Spessore struttura 25 cm con
cappa di 5 cm
Strutturale pilastri

Dimensioni massime 22 x
25
Villa Cook ( 1926) sezioni e prospetti
Villa Cook ( 1926) sezione
Particolari strutturali : villa Cook (1926)
A

Il carico agente fuori dal piano determina una


azione di torsione sulla trave A ed un carico Piano che contiene
concentrato la linea d’asse
della trave
Sono necessari dettagli di armatura speciali per “sospendere” la trave I alla trave II
ben diversi da quelli presenti nel caso di Villa Cook
Particolari strutturali : villa Cook 2

Compare una trave ad appoggio indiretto. Si svincola la struttura della trave ad avere gli
appoggi su sostegni verticali, che vengono sostituiti, in parte, con l’appoggio su un’altra
struttura orizzontale ( trave)

Compare
il pilotis
Villa Stein a Garches ( 1927) pianta solaio

Esigenze costruttive
fanno optare per un
solaio gettato in
opera con concavità
verso l’alto e finito,
probabilmente, con
elementi in laterizio
per definire il
supporto del
pavimento

+
Villa Stein : foto di cantiere

Viene utilizzato
il solaio con
nervature verso
l’alto
Villa Stein : foto di cantiere
Villa Savoye 1929- 1930
"La costruzione è fatta su un gioco di pali equidistanti, che portano dei cavalletti
che, loro stessi, supportano delle travi (putrelle, ma trave è poutre) regolari e
uguali: ossatura indipendente, piano libero."
in Ouvre complete vol.2 su Villa Savoye
Villa Savoye 1929-1930
Villa Savoye 1929-1930 : piante e sezione
Villa Savoye 1928-1931
Ville Savoye : immagine del solaio in latero cemento
Villa Savoye 1928-1931

Travi fuori
spessore Travi in
spessore
La trave diventa
trave in spessore
quando esce sullo
sbalzo e sulla
terrazza
Progettazione Strutturale – Deformabilità

pL3
d=f =
3EJ
Effetto della lunghezza sulla freccia di una mensola.

bh3
J=
12

Effetto dell'altezza e della larghezza della sezione sulla freccia di una


mensola.
Progettazione Strutturale – Deformabilità

B
B A

C L1 C
L
L

Maggiore deformabilità di uno sbalzo collegato ad una trave


rispetto al caso della mensola semplice.

Questo è dovuto alla rotazione dell’estremo B per cui l’abbassamento della sezione
C vale rispettivamente:

pL3 pL3
d=f = d=f = + ϕL
3EJ 3EJ
Progettazione Strutturale – Deformabilità

1 1
2 2 2

1) Sbalzo con trave fuori spessore 2) Sbalzo con trave in spessore


Progettazione Strutturale – Deformabilità

1 1
2 2 2

1) Sbalzo con trave fuori spessore 2) Sbalzo con trave in spessore


freccia massima f = 0.35 freccia massima f = 3
Villa Savoye ( 1929 – 30) sezione
Villa Savoye: fondazioni
Villa Savoie : particolari pilotis
……Perret vs Le Corbusier
1929….
gli anni successivi: alcuni cenni
L' Unité d' Habitation" (1952)
L' Unité d' Habitation" (1952)
L' Unité d' Habitation" (1952)
L' Unité d' Habitation" (1952)
L' Unité d' Habitation" (1952)

I pilastri sono collegati a un gruppo


di doppie travi che, insieme a essi,
creano l'ossatura strutturale.

Le travi sono nascoste da piastre


in calcestruzzo poste sulla parte
inferiore dell'edificio.

Il compito delle ossature è quello di


irrigidire e rinforzare lateralmente
l'edificio e contribuire a dirigere i
carichi statici e del vento verso il
terreno.
L' Unité d' Habitation" (1952)
Le Corbusier, Villa Shodhan, India 1956

Reticoli, griglie: Sistema strutturale


a scheletro in cemento armato.
Le Corbusier, Villa Shodhan, India 1956
Le Corbusier, Villa Shodhan, India 1956

Potrebbero piacerti anche