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La progettazione delle

scaffalature in zona sismica:


criteri, prestazioni,
scelte tecniche, collaudo
SAIE, Bologna, 17 ottobre 2013
Ing. Stefano Sesana

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Le scaffalature resistono al sisma?

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Le scaffalature resistono al sisma?

Medolla

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Le scaffalature resistono al sisma?

Correggio

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Le scaffalature resistono al sisma?

Poggio Rusco

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Le scaffalature resistono al sisma?

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Le scaffalature resistono al sisma?

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Si studiano le scaffalature in zona sismica da anni

Blume & al.


1974-1980 RMI dal 1964

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Si studiano le scaffalature in zona sismica da anni

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La normativa tecnica in Italia e Europa

ACAI-Cisi UNI/TS 11379:2010


Scaffalature metalliche
Associazione Italiana Costruttori Acciaio Progettazione sotto carichi sismici
Sez. Scaffalature Industriali delle scaffalature per lo stoccaggio
statico di pallet

FEM Section X / ERF FEM 10.2.08 v.1.04 May 2011


Recommendations for the design of
European Racking Federation Static Steel Pallet Racking in seismic
conditions

CEN TC 344 prEN 16681 (2015)


FEM Section X / ERF
Steel static storage systems
European Racking Federation
Adjustable pallet racking systems
Principles for seismic design

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La normativa tecnica in Italia e Europa
Attività di ricerca Europea FEM Section X – ERF (ACAI)
ACAI / Ecoleader 2000-2010

prFEM 10.2.08
Ricerca Europea
Ottobre 2008
Seisracks 1

FEM 10.2.08 - v. 1.04


UNI/TS 11379:2010
Maggio 2010

Ricerca Europea
Seisracks 2
UNI/TS 11379
prEN16681
revisione
(2015)

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La normativa tecnica in Italia e Europa

 La UNI/TS 11379
La UNI/TS 11379 è la traduzione della prFEM 10.2.08 draft Oct. 30
2008, adattata alla Normativa Italiana NTC-2008 nelle parti
riguardanti la definizione dell’azione sismica e i coefficienti di
sicurezza.

 Le Norme tecniche esistenti trattano solo


scaffali tipo APR (portapallet)

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Le peculiarità delle scaffalature
 Cosa sono le scaffalature
Le scaffalature sono un prodotto industriale, in uso da
anni nei diversi ambiti della logistica.
I metodi di progettazione sono stati sviluppati dai
costruttori sulla base di studi e esperienze decennali,
che negli ultimi 15 anni hanno trovato una
formalizzazione nell’ambito delle Norme FEM (sviluppate
dall’Industria con il supporto delle Università e Istituti di
ricerca), e recentemente una ufficializzazione in ambito
CEN (Norme EN).

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Le peculiarità delle scaffalature

 Le caratteristiche dei carichi


◦ Il peso proprio della struttura e il carico
permanente sono in genere trascurabili rispetto al
carico variabile (merce stoccata), salvo casi molto
particolari
◦ Il carico variabile è costituito dalla merce stoccata
sui suoi supporti; concettualmente l’unità di carico
va vista come una struttura indipendente
semplicemente appoggiata sullo scaffale

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Le peculiarità delle scaffalature

 Il sistema costruttivo e strutturale


◦ Le scaffalature sono realizzate in genere con profili sottili
formati a freddo, mettendo in atto disposizioni che ne
ottimizzano la prefabbricazione, il montaggio, la flessibilità
nell’uso
◦ I bulloni utilizzati nelle scaffalature sono generalmente di
piccolo diametro (M6-M10)
◦ Il sistema costruttivo tradizionale sviluppato e industrializzato è
concepito principalmente per elevati carichi verticali; su questa
base è necessario un’evoluzione del prodotto per fare fronte
alle azioni prodotte dal sisma

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Le peculiarità delle scaffalature
 Il sistema costruttivo e strutturale
◦ Strutturalmente gli scaffali sono telai a nodi semirigidi, con
nodi di modesta rigidezza rispetto a quelli delle strutture
tradizionali in carpenteria. Nel piano trasversale, la rigidezza
laterale delle spalle tralicciate è in genere minore di quella
valutabile per via teorica considerando le proprietà delle
sezioni, per via dell’elevata flessibilità a taglio derivante dai
sistemi costruttivi di collegamento delle diagonali, che può
essere determinata solamente mediante prove.
◦ Ove richiesto, in direzione longitudinale, gli scaffali possono
essere controventati per resistere alle azioni orizzontali o
limitare le deformazioni.

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Le peculiarità delle scaffalature

 L’interazione tra struttura e carico


◦ Il grado di vincolo del carico variabile sulla struttura di
supporto (scaffale) è di semplice appoggio verticale
monolatero; ne consegue che le unità di carico sono
trattenute orizzontalmente solo dall’attrito, e possono
traslare rispetto alla loro posizione iniziale per effetto di
azioni inerziali
◦ La risposta strutturale dello scaffale è quindi condizionata
in campo dinamico anche dall’interazione con le unità di
carico; il grado di confinamento della merce sui supporti
influenza tale risposta

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Le peculiarità delle scaffalature

 Comportamento dinamico
◦ Data l’elevata deformabilità laterale, la risposta dinamica
delle scaffalature è caratterizzata da periodo di
oscillazione elevati (1 s nella direzione delle spalle
tralicciate, 3-4 s nella direzione longitudinale non
controventata, 2 s in presenza di controventi
longitudinale).
◦ Dato l’elevato carico verticale, gli effetti del 2° ordine
influenzano in modo significativo la risposta in campo
statico e dinamico

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Prestazioni e sicurezza

Requisiti fondamentali
1) Prevenzione del collasso
 La scaffalatura deve essere progettata e realizzata per resistere
all’azione sismica senza presentare collassi locali o globali,
mantenendo la sua integrità strutturale ed una capacità resistente
residua anche dopo l’evento sismico.
 Gli stati limite ultimi sono quelli associati al collasso o ad altre
forme di crisi strutturale che può creare pericolo per la sicurezza
delle persone.

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Prestazioni e sicurezza
2) Limitazione del danno
 La Normativa non fornisce prescrizioni rispetto allo stato limite di
danno
 Dopo un evento sismico di entità superiore a 0.5 ag S, prima di
continuare ad utilizzare l’attrezzatura lo scaffale dovrà essere
ispezionato integralmente per verificare:
◦ l’integrità del 100% della struttura;
◦ il grado di danneggiamento eventualmente subito dagli elementi
strutturali.
Questa regola si applica per scaffali progettati secondo la Norma
 L’eventuale spostamento delle unità di carico stivate non deve essere
considerato un danno.

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Prestazioni e sicurezza

3) Rischio di caduta dei pallet


 Lo scorrimento dei pallet sui correnti è considerato nel calcolo di
dimensionamento sismico dello scaffale
 Gli effetti sulla sicurezza delle persone che operano in adiacenza
dello scaffale, delle merci e della struttura stessa dello scaffale
devono essere adeguatamente considerati
 La caduta del pallet è un evento che NON può essere previsto in
sede di progetto, in quanto l’entità degli spostamenti NON
possono essere valutati a priori e in modo deterministico con i
metodi e le conoscenze a disposizione.

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Prestazioni e sicurezza

Definizione dell’azione sismica

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Prestazioni e sicurezza
Livello di sicurezza definito da UNI/TS 11379

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Prestazioni e sicurezza
Livello di sicurezza definito da UNI/TS 11379

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Prestazioni e sicurezza
Livello di sicurezza definiti da FEM 10.2.08
e prEN16681

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Modellazione dell’azione sismica

 Metodo di analisi
◦ Il metodo di analisi di riferimento è l’analisi modale a spettro di
risposta (MRSA)
◦ Lo spettro di risposta definito nell’EC8 viene recepito attraverso
i Documenti di Applicazione Nazionale

In Italia:
◦ la zonazione e l’azione sono quelle definite dallo spettro di
risposta della NTC-2008
◦ l’accelerazione di progetto è definita dalla Classe d’uso (rif.
UNI/TS 11379)

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Modellazione dell’azione sismica

Normativa tecnica cogente


Sd(T,q)

FEM, UNI/TS
Sd,mod(T) = ED1*ED3*Sd(T;q) + ED2

CEN-EN
Sd,mod(T) = KD Sd(T;ED2;q) + ED2
KD = 1-PE,prod/PE*(1-ED1*ED3)

ED1*ED3≥ 0.4

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La UNI/TS 11374 da sola non basta
UNI/TS 11379:2010
prFEM 10.2.08 Nov. 2008
 ED3=0.67
 Verifica dei correnti
 Metodi di analisi
 Stabilità delle merci sui correnti
FEM 10.2.08
 Interazione utilizzatore - fornitore
v.1.04 May 2010 (Specifiche)
 Modellazione delle masse
 Regolarità strutturale
 Rischio di caduta dei pallet
 Piastre di base e ancoraggi
 Disposizioni costruttive degli elementi di
prEN 16681 (2015) tralicciatura delle spalle
 Prove di scivolamento pallet-correnti
 Condizioni di progetto per la spalla
 Scaffali su impalcati
 Regole complementari per le altre
normative (EN 15635 e EN 15629)

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Modellazione dell’azione sismica

 Il coefficiente ED1
◦ Il coefficiente ED1 tiene conto dell’effetto della traslazione delle
unità di carico sui correnti.
◦ Influenza la risposta sismica in termini riduzione dell’ordinata
dello spettro di risposta
◦ Dipende da:
 Intensità dell’azione sismica [Se(T)]
 Massa e flessibilità dello scaffale [T]
 Attrito tra unità di carico e correnti [µS]

ED1 = max [ 0.4 ; S/Se(T1) +0.2 ]  1.0

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Modellazione dell’azione sismica
 Il coefficiente ED2
◦ Il coefficiente di modificazione del peso dell’untià di carico ED2
rappresenta l’effetto dell’interazione tra le unità di carico e la struttura
dello scaffale.
◦ Questo coefficiente influenza la risposta sismica in termini di massa
partecipante e modificazione del periodo di vibrazione.
◦ Dipende dalla natura dell’unità di carico

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Modellazione dell’azione sismica

 Il coefficiente ED3
◦ Il coefficiente ED3 raggruppa l’effetto fenomeni e comportamenti
evidenziatisi in varie ricerche che contribuiscono a dissipare energia e
ridurre la sollecitazione sullo scaffale, come evidenziato da ricerche
condotte negli USA sin dagli anni 70 (John A Blume and Associates,
1973; Chen, Scholl, and Blume, 1980) e più recentemente in Europa
(ricerche Seisracks ed Ecoleader); ED3 è un valore forfetario.

◦ Il valore numerico del coefficiente ED3 è stato fissato nella FEM 10.2.08
sulla base di considerazioni ingegneristiche e confronti empirici con
altre normative internazionali.

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Modellazione dell’azione sismica

 Il coefficiente ED3
◦ Alcuni fenomeni macroscopici osservabili sono:
- La flessione nel piano orizzontale dei correnti sotto le unità di carico, che si
manifesta localmente in una rotazione relativa con dissipazione di energia per
effetto dell’attrito, senza produrre quegli spostamenti macroscopici considerati
dal coefficiente ED1.
- L’attrito che si manifesta per effetto dei giochi tra ganci e fori nei connettori
corrente-montante, che tende ad aumentare al progressivo danneggiamento
degli stessi
- La rotazione attorno all’asse verticale delle unità di carico, che non produce
traslazioni ma dissipazione di energia per effetto dell’attrito
- La flessione della piastra di base nel piano della spalla, che normalmente non
viene considerata nel calcolo, ed è fonte di sovraresistenza strutturale.

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Principi di progettazione
 La progettazione delle scaffalature industriali tradizionali
realizzate con profili formati a freddo viene eseguita con i
criteri definiti dall’EC8 per strutture “poco dissipative”.
 I meccanismi di dissipazione non risiedono nella
plasticizzazione delle membrature realizzate con profili
formati a freddo, ma:
◦ nei collegamenti dove si sviluppano giochi, attriti, rifollamenti
che sono fonte della modesta dissipazione di energia
considerata attraverso il coefficiente di struttura q=1.5
◦ nell’interazione tra la massa e la struttura, considerata
attraverso i coefficienti di modificazione dello spettro

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Principi di progettazione
Regole di progettazione per scaffalature “poco dissipative”
1) Materiali: non vi sono requisiti addizionali rispetto alla Norma
EN15512 (+ EC3 Parte 1-3)
2) La resistenza delle membrature e dei collegamenti è valutata in
accordo con le regole della Norma EN 15512 (+ EC3 Parte 1-3)
3) I bulloni dovranno essere serrati con “serraggio stretto” (snug
tight) e dovranno incorporare un sistema antisvitamento (es.
dadi flangiati zigrinati, inserti antisvitamento)
4) Il coefficiente di struttura q può essere assunto maggiore di 1.5
(ma minore o uguale a 2) se gli elementi che resistono in
compressione all’azione del sisma sono di classe 1-2-3

segue
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Principi di progettazione
Regole di progettazione per scaffalature “poco dissipative”
5) E’ possibile utilizzare controventi a K, D, Z e X senza traverso
(tipici delle configurazioni delle spalle) se
i. si assume il coefficiente di struttura q=1.5
ii. le diagonali e i loro collegamenti sono dimensionati per 1.5
volte l’azione di calcolo
6) Nei collegamenti bullonati la resistenza a taglio del bullone Fv,Rd
deve risultare maggiore o uguale a 1.20 volte la resistenza a
rifollamento Fb,Rd
Fv,Rd / Fb,Rd  1.20

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Analisi e calcolo strutturale

Limitazione del carico critico


 Nei casi in cui I agR S ≥ 0.1g il carico critico euleriano
dello scaffale Pcr,E deve risultare almeno doppio rispetto al
carico portato nella condizione di progetto sismico PE
PE / Pcr,E ≤ 0.5

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Analisi e calcolo strutturale

Effetti del 2° ordine


 Il controllo degli effetti del 2° ordine si basa sulla
definizione del parametro di sensitività , che può essere
valutato in due modi:
◦ Metodo dei tagli al piano
i = (PE,i dr,i) / (VE,i hi)
 = max[i]

◦ Valutazione del carico critico


 = qd x PE / Pcr,E

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Analisi e calcolo strutturale

Effetti del 2° ordine per strutture poco


dissipative

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Analisi e calcolo strutturale
Metodo di   0.1  > 0.1
analisi
2° ordine
(geometricamente non lineare)
LFMA 1° ordine
oppure
1° ordine + (1/1-)
[KI]+[KG]
MRSA [KI] oppure
[KI] + (1/1-)
L’amplificazione 1/(1-) per strutture poco dissipative porta a risultati
conservativi e e molto conservativi per  > 0.3; è raccomandabile utilizzare
metodi di amplificazione “diretta”, quali analisi statica geometricamente
nonlineare o analisi modale con effetti del 2° ordine

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Progettazione degli elementi
Progettazione della spalla
 La spalla può essere analizzata singolarmente
come sottostruttura staticamente indipendente,
quando non è parte del sistema di controvento
verticale
 La verifica della spalla è una verifica locale
 Nel piano della spalla l’eccentricità verticale
della massa deve essere considerata.
 Condizioni di carico da considerare:
◦ Scaffale carico al 100%
◦ Solo livello superiore caricato
◦ Scaffale carico con peso delle unità di carico
pari a 2/3 del peso di progetto

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Progettazione degli elementi

Progettazione della spalla


 La disposizione degli elementi della
tralicciatura della spalla può produrre
torsione nel montante.
 Nel caso di sistemi in cui le linee d’asse degli
elementi strutturali non giacciono nel piano
della spalla, l’effetto della torsione indotta nel
montante dovrà essere considerata
esplicitamente
  è necessario determinare rigidezza e
resistenza sperimentalmente

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Progettazione degli elementi
Comportamento del connettore

 Il comportamento ciclico è caratterizzato dal danneggiamento: ad ogni ciclo il


connettore acquista looseness
 Il singolo ciclo di carico inviluppa i cicli di carico

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Progettazione degli elementi
Controventamento longitudinale

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Progettazione degli elementi
Sistema di collegamento al controvento
Il sistema deve essere efficace a trasferire l’azione senza indurre
effetti secondari non controllati di sollecitazione e deformabilità

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Progettazione degli elementi
Progettazione dei correnti portapallet
• La verifica del corrente è una verifica locale
• L’azione di progetto è derivata dall’analisi globale in termini di
accelerazione o di azione interna negli elementi fittizi del modello

 L’azione orizzontale di progetto è limitata dalla


QP,max
resistenza allo scorrimento prodotta dall’attrito
 L’attrito produce un “effetto diaframma” che può
H ridurre la flessione dei correnti nel piano
orizzontale
eV
 E’ necessario considerare le possibili distribuzioni
delle unità di carico sui correnti
b

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Scelte tecniche e collaudo
 La flessibilità dello scaffale è una risorsa che va
sfruttata in modo oculato senza abusarne
 La conoscenza del comportamento strutturale e
delle prestazioni degli elementi è indispensabile
per poter garantire i livelli di sicurezza attesi;
per questo è necessaria una sperimentazione
Il produttore

rigorosa e completa
 E’ necessario far evolvere il prodotto scaffale
superando alcune soluzioni storicamente
implementate ma non sicure in presenza di
azioni orizzontali rilevanti (es. tralicciatura delle
spalle, diametro dei bulloni …)

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Scelte tecniche e collaudo
 Gli schemi strutturali e i particolari costruttivi
devono essere studiati per ridurre per quanto
possibile le eccentricità e consentire il corretto
trasferimento delle sollecitazioni tra sistemi
strutturali diversi in modo chiaro e senza azioni
parassite che non vengono considerate nella
Il produttore

verifica; ad esempio:
◦ il collegamento ai controventi verticali
◦ la torsione nel montante
◦ il collegamento dei controventi orizzontali e il
relativo percorso delle azioni

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Scelte tecniche e collaudo

La pavimentazione è il sistema fondale dello


Le condizioni al contorno


scaffale: le condizioni di ancoraggio alla
pavimentazione giocano un ruolo decisivo sulla
sicurezza. La pavimentazione deve essere
staticamente adeguata e il sistema di ancoraggio
deve garantire in ogni posizione il trasferimento
delle azioni.
 I progettisti dello scaffale e della pavimentazione
dovrebbero interagire in fase di progetto
 Le caratteristiche dell’edificio ospitante devono
essere note e tenute in conto per controllare le
interazioni con gli scaffali

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Scelte tecniche e collaudo
 La progettazione logistica e funzionale del
magazzino deve tenere conto dei requisiti
antisimici:
Il progettista generale

◦ Identificazione del peso di progetto sismico e del


peso massimo delle unità di carico
◦ Identificazione del grado di riempimento medio
attraverso l’analisi dei flussi
◦ Adeguata distanza tra gli scaffali e tra scaffale e
strutture dell’edificio ospitante (conoscenza
dell’edificio)
◦ Il sistema di giunti della pavimentazione deve
essere studiato insieme al layout degli scaffali

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Punti critici per il collaudatore
Scelte tecniche e collaudo
 Esistenza di adeguata sperimentazione per la
progettazione strutturale dei componenti e dei
sistemi
 Considerate correttamente tutte le condizioni di
carico
 Valutare la corrispondenza tra schemi di calcolo e
sistemi costruttivi
 Valutare che il sistema di trasferimento delle azioni
avvenga in modo staticamente corretto e non vi
siano effetti secondari “parassiti” necessari per
garantire l’equilibrio; ove presenti, questi dovranno
essere adeguatamente considerati

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Punti critici per il collaudatore
Scelte tecniche e collaudo
 Scelta di idonei sistemi di ancoraggio

 Corretta messa in opera degli scaffali


 Controllare gli interspazi tra le strutture e i
giunti sismici
 Verificare puntualmente le condizioni di
ancoraggio alla pavimentazione
 Profondità di infissione dei tasselli
 Distanza dei tasselli dai giunti e dai tagli a pavimento

 Accertarsi dell’idoneità della pavimentazione

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La Specifica

 La FEM 10.2.08 e la prEN


16681 forniscono una
checklist dei dati che
utilizzatore e fornitore
devono scambiarsi

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La Specifica

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La Specifica

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