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prFEM 10.2.08
Ricerca Europea
Ottobre 2008
Seisracks 1
Ricerca Europea
Seisracks 2
UNI/TS 11379
prEN16681
revisione
(2015)
La UNI/TS 11379
La UNI/TS 11379 è la traduzione della prFEM 10.2.08 draft Oct. 30
2008, adattata alla Normativa Italiana NTC-2008 nelle parti
riguardanti la definizione dell’azione sismica e i coefficienti di
sicurezza.
Comportamento dinamico
◦ Data l’elevata deformabilità laterale, la risposta dinamica
delle scaffalature è caratterizzata da periodo di
oscillazione elevati (1 s nella direzione delle spalle
tralicciate, 3-4 s nella direzione longitudinale non
controventata, 2 s in presenza di controventi
longitudinale).
◦ Dato l’elevato carico verticale, gli effetti del 2° ordine
influenzano in modo significativo la risposta in campo
statico e dinamico
Requisiti fondamentali
1) Prevenzione del collasso
La scaffalatura deve essere progettata e realizzata per resistere
all’azione sismica senza presentare collassi locali o globali,
mantenendo la sua integrità strutturale ed una capacità resistente
residua anche dopo l’evento sismico.
Gli stati limite ultimi sono quelli associati al collasso o ad altre
forme di crisi strutturale che può creare pericolo per la sicurezza
delle persone.
Metodo di analisi
◦ Il metodo di analisi di riferimento è l’analisi modale a spettro di
risposta (MRSA)
◦ Lo spettro di risposta definito nell’EC8 viene recepito attraverso
i Documenti di Applicazione Nazionale
In Italia:
◦ la zonazione e l’azione sono quelle definite dallo spettro di
risposta della NTC-2008
◦ l’accelerazione di progetto è definita dalla Classe d’uso (rif.
UNI/TS 11379)
FEM, UNI/TS
Sd,mod(T) = ED1*ED3*Sd(T;q) + ED2
CEN-EN
Sd,mod(T) = KD Sd(T;ED2;q) + ED2
KD = 1-PE,prod/PE*(1-ED1*ED3)
ED1*ED3≥ 0.4
Il coefficiente ED1
◦ Il coefficiente ED1 tiene conto dell’effetto della traslazione delle
unità di carico sui correnti.
◦ Influenza la risposta sismica in termini riduzione dell’ordinata
dello spettro di risposta
◦ Dipende da:
Intensità dell’azione sismica [Se(T)]
Massa e flessibilità dello scaffale [T]
Attrito tra unità di carico e correnti [µS]
Il coefficiente ED3
◦ Il coefficiente ED3 raggruppa l’effetto fenomeni e comportamenti
evidenziatisi in varie ricerche che contribuiscono a dissipare energia e
ridurre la sollecitazione sullo scaffale, come evidenziato da ricerche
condotte negli USA sin dagli anni 70 (John A Blume and Associates,
1973; Chen, Scholl, and Blume, 1980) e più recentemente in Europa
(ricerche Seisracks ed Ecoleader); ED3 è un valore forfetario.
◦ Il valore numerico del coefficiente ED3 è stato fissato nella FEM 10.2.08
sulla base di considerazioni ingegneristiche e confronti empirici con
altre normative internazionali.
Il coefficiente ED3
◦ Alcuni fenomeni macroscopici osservabili sono:
- La flessione nel piano orizzontale dei correnti sotto le unità di carico, che si
manifesta localmente in una rotazione relativa con dissipazione di energia per
effetto dell’attrito, senza produrre quegli spostamenti macroscopici considerati
dal coefficiente ED1.
- L’attrito che si manifesta per effetto dei giochi tra ganci e fori nei connettori
corrente-montante, che tende ad aumentare al progressivo danneggiamento
degli stessi
- La rotazione attorno all’asse verticale delle unità di carico, che non produce
traslazioni ma dissipazione di energia per effetto dell’attrito
- La flessione della piastra di base nel piano della spalla, che normalmente non
viene considerata nel calcolo, ed è fonte di sovraresistenza strutturale.
segue
SCL Ingegneria Strutturale, Milano – www.scl-ingegneria.it
Principi di progettazione
Regole di progettazione per scaffalature “poco dissipative”
5) E’ possibile utilizzare controventi a K, D, Z e X senza traverso
(tipici delle configurazioni delle spalle) se
i. si assume il coefficiente di struttura q=1.5
ii. le diagonali e i loro collegamenti sono dimensionati per 1.5
volte l’azione di calcolo
6) Nei collegamenti bullonati la resistenza a taglio del bullone Fv,Rd
deve risultare maggiore o uguale a 1.20 volte la resistenza a
rifollamento Fb,Rd
Fv,Rd / Fb,Rd 1.20
rigorosa e completa
E’ necessario far evolvere il prodotto scaffale
superando alcune soluzioni storicamente
implementate ma non sicure in presenza di
azioni orizzontali rilevanti (es. tralicciatura delle
spalle, diametro dei bulloni …)
verifica; ad esempio:
◦ il collegamento ai controventi verticali
◦ la torsione nel montante
◦ il collegamento dei controventi orizzontali e il
relativo percorso delle azioni
scaffale: le condizioni di ancoraggio alla
pavimentazione giocano un ruolo decisivo sulla
sicurezza. La pavimentazione deve essere
staticamente adeguata e il sistema di ancoraggio
deve garantire in ogni posizione il trasferimento
delle azioni.
I progettisti dello scaffale e della pavimentazione
dovrebbero interagire in fase di progetto
Le caratteristiche dell’edificio ospitante devono
essere note e tenute in conto per controllare le
interazioni con gli scaffali