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Corso di

Progetto di Strutture
POTENZA, a.a. 2012 – 2013

Le piastre
Precompresse

Dott. Marco VONA


Scuola di Ingegneria, Università di Basilicata
marco.vona@unibas.it
http://www.unibas.it/utenti/vona/
PIASTRE PRECOMPRESSE

La tecnologia di precompressione trova una forte ed ampia


applicazione proprio nel campo delle strutture orizzontali (solai e
piastre) con grandi luci

Grazie ad essa è infatti possibile realizzare coperture di grandi


dimensioni contenendo fortemente il peso proprio delle stesse
riducendo quindi in modo sensibile dimensione e peso di tutte le
altre strutture (travi, pilastri, fondazione)
PIASTRE PRECOMPRESSE

La precompressione può essere realizzata con due differenti


modalità:

Armatura post tesa con ancoraggi terminali e cavi/fili scorrevoli


in guaine. La precompressione viene conferita dopo la
realizzazione del getto

Armatura pre tesa con cavi/fili aderenti. I cavi/fili sono tesi prima
della realizzazione del getto

In entrambi i casi si hanno fenomeni che tendono a ridurre gli


effetti del post tensione e della pretrazione
PIASTRE PRECOMPRESSE

PERDITE DI TENSIONE ISTANTANEE

Nella tecnologia realizzata con cavi/fili scorrevoli in guaine post


tesi si possono avere perdite di tensione:
‒ per attrito sia in curva sia nei tratti rettilinei
‒ perdite per attrito nei martinetti e negli ancoraggi
‒ perdite dovute alla deformazione elastica istantanea del
calcestruzzo
Nella tecnologia con cavi/fili pre tesi:
‒ dovute alla deformazione elastica di lunghezza degli elementi di
calcestruzzo
PIASTRE PRECOMPRESSE

PERDITE DI TENSIONE DIFFERITE NEL TEMPO

Sono perdite che si verificano a bloccaggio avvenuto dei cavi/fili e


sono dovute a:

‒ Ritiro del calcestruzzo


‒ Deformazioni viscose del calcestruzzo sotto carico
‒ Rilassamento delle tensioni nell’acciaio
PIASTRE PRECOMPRESSE

DISPOSIZIONE DEI CAVI


Per le strutture piane bidimensionali (solai e piastre) possono
essere considerati validi essenzialmente tre tipi di tracciati:
1. Disposizione dei cavi concentrata lungo strisce ortogonali che
collegano gli assi dei pilastri. Tali strisce agiscono
sostanzialmente come travi precompresse che irrigidiscono i
bordi delle piastre
PIASTRE PRECOMPRESSE

DISPOSIZIONE DEI CAVI


Per le strutture piane bidimensionali (solai e piastre) possono
essere considerati validi essenzialmente tre tipi di tracciati:
2. Disposizione dei cavi concentrata lungo una striscia e
distribuiti nella direzione ortogonale
PIASTRE PRECOMPRESSE

DISPOSIZIONE DEI CAVI


Per le strutture piane bidimensionali (solai e piastre) possono
essere considerati validi essenzialmente tre tipi di tracciati:
3. Disposizione dei cavi distribuiti in due direzioni ortogonali
PIASTRE PRECOMPRESSE

Condizione
favorevole

Condizione
sfavorevole
SCELTA DEL TRACCIATO DEI CAVI
La disposizione curvilinea del cavo (con raggio R) consente il
trasferimento al calcestruzzo di una pressione per unità di
lunghezza (per una forza di trazione sul cavo N) pari a :
N
p=
R
Il raggio del cavo può essere variabile lungo il tracciato (anche per
ragioni tecnologiche)
SCELTA DEL TRACCIATO DEI CAVI
L2
Se consideriamo una distribuzione parabolica definita da: R =
8f

8 Nf
p= 2 9p
L
BILANCIAMENTO DEI CARICHI
In tal modo è possibile valutare un sistema di forze equivalenti alla
precompressione

Si valuta quindi il miglior bilanciamento tra i carichi equivalenti e i


carichi distribuiti sulla struttura ricercando la migliore
distribuzione dei cavi

Indipendentemente dalla distribuzione dei cavi (uniforme o


concentrata) la forza totale di precompressione (positiva e diretta
verso l’alto) per unità di larghezza della piastra è la forza
necessaria ad equilibrare una pressione per unità di superficie
diretta verso il basso:
2 2
pL pL
N1 = 1
N2 = 2
8 f1 8 f2
IL SISTEMA EQUIVALENTE

Il metodo è sufficientemente accurato e semplice per le


applicazioni concrete

È applicabile in condizioni di esercizio, ultime ed in presenza di


azioni orizzontali

Consiste nell’analisi elastica dei telai piani estratti, in due


direzioni ortogonali, dalla struttura in esame

I telai sono costituiti dai seguenti elementi

1. Strisce orizzontali di di piastra

2. Pilastri ( o setti) al di sopra e al di sotto della piastra

3. Eventuali elementi irrigidenti


IL SISTEMA EQUIVALENTE
Il metodo è sufficientemente accurato e semplice per le
applicazioni concrete
IL SISTEMA EQUIVALENTE

La procedura è la seguente:

FASE 1. Suddivisione della piastra in strisce in direzione


longitudinale e trasversale
IL SISTEMA EQUIVALENTE
La procedura è la seguente:

FASE 2. Calcolo delle rigidezze degli elementi costituenti il

( K )⋅ K
telaio equivalente
equiv
=
∑ pil t
Rigidezze equivalenti dei pilastri: K pil
(∑ K ) + K
pil t

Con la somma delle rigidezze flessionali dei pilastri collegati alla


striscia di piastra analizzata data da: 4 E pil J pil
H altezza di piano K pil =
∑ H − 2s
s spessore della piastra

FASE 3. si risolve il telaio in campo elastico considerando la


precompressione, le cadute di tensione, i carichi
permanenti, variabili, ecc.
SISTEMI DI PRECOMPRESSIONE
Il sistema di precompressione più utilizzato è la post tensione che
può essere realizzata con

CAVI ADERENTI MONOTREFOLO O MULTITREFOLO

‒Sono realizzati con trefoli singoli racchiusi in guaine di plastica

‒Momenti resistenti ultimi maggiori

‒La rottura di un cavo ha effetti limitati

‒Le guaine devono avere maggiori dimensioni per consentire


l’iniezione di boiacca di cemento
SISTEMI DI PRECOMPRESSIONE
CAVI NON ADERENTI MONOTREFOLO

‒Maggiori eccentricità dovuta alla minore dimensione delle guaine

‒Le perdite per attrito risultano molto limitate ed in generale si


riducono i costi

‒I trefoli sono racchiusi in guaine di polietilene (1 mm) e annegati


nel grasso. Si riduce il copriferro e si ha elevata protezione dalla
corrosione

‒Le procedure sono semplificate dalla facilità di esecuzione del


post tensione e dall’assenza di iniezioni
SISTEMI DI PRECOMPRESSIONE
La post tensione incrementa la capacità portante della soletta e per
grandi carichi consente di incrementare le luci

PRINCIPALI VANTAGGI POST TENSIONE

‒Riduzione dei costi (spessore ridotto)

‒Riduzione dei tempi di costruzione/lavorazione

‒Migliore comportamento globale

‒Riduzione dell’armatura lenta

‒Riduzione delle frecce e delle fessurazioni


PIASTRE PRECOMPRESSE
TIPOLOGIE DI ANCORAGGI
I trefoli sono tesati singolarmente e bloccati tramite morsetti
PIASTRE PRECOMPRESSE
TIPOLOGIE DI ANCORAGGI
I trefoli sono tesati singolarmente e bloccati tramite morsetti
PIASTRE PRECOMPRESSE
TIPOLOGIE DI ANCORAGGI
PIASTRE PRECOMPRESSE
TIPOLOGIE DI ANCORAGGI
PIASTRE PRECOMPRESSE
TIPOLOGIE DI ANCORAGGI

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