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9.1 Premessa
Il termine punzonamento indica la rottura per perforazione di un elemento strutturale, tipi-
camente una piastra, provocata da un’azione localizzata. Questo tipo di rottura si manifesta
quando lo spessore dell’elemento strutturale è piccolo in rapporto all’entità dell’azione ap-
plicata e/o quando sono piccole le dimensioni dell’impronta su cui l’azione è distribuita.
Il capitolo illustra la verifica a punzonamento di piastre e fondazioni nei confronti di
azioni così come trattate in EC2, mentre non sono presi in esame gli effetti prodotti
dall’inversione ciclica dei momenti flettenti tra pilastri e piastre in presenza di sisma. Que-
sta problematica non è peraltro trattata né nell’Eurocodice 8, dedicato alla progettazione
delle strutture in zona sismica, né nelle recenti norme italiane (NTC 2008).
In letteratura esistono diversi modelli per lo studio del problema: modelli basati sulla
teoria della plasticità, i modelli tirante-puntone, modelli basati sulla meccanica della frattu-
ra. Manca tuttavia ancora una formulazione analitica esauriente e definitiva, cosicché le
formule proposte e recepite dalle varie normative internazionali, compreso l’EC2, sono
prettamente di natura sperimentale.
Per la verifica di un elemento strutturale nei confronti della rottura a punzonamento
l’EC2 fissa un perimetro critico convenzionale lungo il quale distribuire la resistenza.
Questo perimetro, denominato perimetro di verifica di base, viene indicato con u1 e per
le piastre è posto a distanza 2d (d = altezza utile della piastra) dal contorno del pilastro o
zona caricata1 (fig. 9.2a), mentre per le fondazioni è posto a una distanza a ≤ 2d (fig. 9.2b)
da determinare caso per caso (par. 9.15).
Figura 9.1 Sezione schematica della rottura a punzonamento di una piastra in corrispondenza
di un pilastro interno a sezione circolare.
1
Al punto 4.1.2.1.3.4 le NTC 2008 fissano per le piastre lo stesso perimetro di verifica, ivi denominato
“perimetro efficace”.
a < 2d
h
d
θ
2d
h
d
θ'
c
θ =26,6 °
u1 θ ’ > 26,6 °
u1
u0 u0
2d a < 2d
a) b)
Figura 9.2 Perimetro di verifica di base u1 secondo EC2 per un pilastro a sezione circolare:
a) piastra, b) fondazione (u0 è il perimetro del pilastro).
piastra
dz
dy
dy
h
dz
piastra
pilastro b)
pilastro
a)
dy + dz
dz
dy
d=
h
fondazione
c)
Figura 9.3 Altezze utili nelle due direzioni ortogonali y e z: a) piastra su pilastro, b) carico con-
centrato su piastra, c) fondazione.
u1
u1
2d
90°
2d
u0
u0
bz
2d
by
β
2d
2d
β u1 β u1
90
°
2d 2d
α α
u0 u0
α
α
α
β
2d
2d
2d
Figura 9.4 Perimetri di verifica di base per diverse forme di sezione o area caricata [Fig. 6.13].
b b
2d b 2d a b a
d
h
(a < 2d)
pilastro
Figura 9.5 Zona caricata posta a distanza maggiore di 2d dal pilastro (a sinistra) ed a distanza
minore di 2d (a destra).
Per pilastri a sezione poligonale, il perimetro di verifica di base si ottiene da quello del-
la sezione del pilastro traslando i lati di 2d verso l’esterno e raccordandoli con tratti di cir-
conferenza di raggio 2d, centrati sui vertici della sezione (fig. 9.4).
In situazioni particolari, come nel caso di fondazioni soggette ad elevate pressioni di
contatto o a reazioni poste ad una distanza minore di 2d dal perimetro della zona caricata
(fig. 9.5), occorre considerare perimetri di verifica posti a distanza minore di 2d.
a) b)
Figura 9.6 Perimetro di verifica in prossimità di un’apertura [Figura 6.14]: a) il tratto PQ del
perimetro u1 è inefficace; b) se il foro rivolge la sua dimensione minore verso il pilastro o area ca-
ricata, per tracciare le tangenti si considera la dimensione fittizia l1 ⋅ l 2 . Legenda: A = apertura.
EC2 (2002), MC 90
NS 3483E
2d 1.5d d 0.5d
Figura 9.7 Perimetri critici per la verifica a punzonamento secondo varie normative (ACI – Stati
Uniti, BBK – Svezia, BS – Gran Bretagna, CSA – Canada, MC90 – Model Code 1990, DIN –
Germania, NS - Norvegia, SIA – Svizzera (Guandalini, 2005).
Per aree caricate in prossimità di aperture, se la distanza minima fra l’area caricata e
l’apertura non supera 6d, si ritiene inefficace il tratto PQ di perimetro u1 compreso tra le
due tangenti tracciate dal centro dell’area caricata fino al contorno del foro (fig. 9.6).
In ogni caso, oltre alla verifica sul perimetro critico u1, va eseguita un’ulteriore verifica
lungo il perimetro u0 del pilastro o della zona caricata. Su questo perimetro l’azione solle-
citante non deve superare un valore limite legato alla resistenza a compressione del calce-
struzzo.
Essendo le formule di verifica di natura sperimentale, sia la forma sia la distanza del
perimetro critico dall’area caricata non sono univocamente definite, cosicché le normative
internazionali propongono espressioni diverse per la tensione sollecitante e per quella resi-
stente. La figura 9.7 mostra le distanze dei perimetri critici per diverse normative: si va da
0,5d per le ACI a 2d per EC2 e Model Code 1990.
a) b) c)
2 1
d)
Figura 9.8 Evoluzione del quadro fessurativo sulla faccia superiore tesa di una piastra al crescere
del carico di punzonamento (a, b, c); vista in sezione del quadro fessurativo finale con fessure
1-circonferenziali e 2-radiali (d).
Fs (M2) Fdow
Fs (M1)
Fp
βp
Fct s V1
h
z
d
Fc (M2) Fsw βsw
α
Fc (M1)
Vpun
rs
r1
rsw
r2
Figura 9.9 Modello analitico del meccanismo resistente a taglio-punzonamento: in grassetto il
tirante di calcestruzzo (che ha uno sviluppo tronco conico); la capacità resistente a punzonamento
di base della piastra viene fatta corrispondere alla resistenza del tirante tronco conico di calcestruz-
zo (Menetrey, 1996). Significato dei simboli: r1, r2 = distanze inferiore e superiore della fessura
dall’asse del pilastro; rsw = distanza del punto di intersezione dell’armatura trasversale con la fessu-
ra dallo stesso asse; βsw, βp = inclinazione delle armature trasversali ordinarie e delle armature da
precompressione, Fdow = forza dovuta all’effetto bietta nell’armatura superiore, Fct = componente
verticale della risultante delle trazioni sulla superficie tronco-conica della fessura, Fp = sforzo di
precompressione, Fsw = sforzo nell’armatura trasversale.
P [kN]
w
300 1 calcestruzzo non armato
2 ρ =0.2%
7 3 ρ =0.4%
6 4 ρ =0.8%
P 5 ρ =1.2%
5
200 6 ρ =1.6%
4 7 ρ =2.0%
3
2
1
100
7 6 5 4
0 w [mm]
0 1 2 3 4 5
Figura 9.10 Influenza della percentuale di armatura flessionale sulla risposta a punzonamento
(Menétrey, 2002).
Attraverso alcune prove sperimentali è stato dimostrato che nelle piastre con armature
ortogonali l’effetto bietta può fornire fino al 34 % della capacità resistente a punzonamento
(CEB-FIP, 2001).
La percentuale geometrica di armatura flessionale influenza in modo significativo la
capacità resistente a punzonamento. Dal diagramma carico-spostamento di prove eseguite
su piastre con diversa percentuale di armatura (ρl = 0,2-0,4-0,8-1,2-2 %) risulta che, dopo
un primo tratto elastico lineare uguale per tutte le piastre, al crescere di ρ il valore della
resistenza a punzonamento aumenta, mentre lo spostamento ultimo, e quindi la duttilità,
diminuisce (fig. 9.10).
La percentuale geometrica di armatura flessionale influenza anche la geometria del
modello resistente: confrontando i campi di compressione di differenti prove sperimentali
eseguite su piastre dotate di armature trasversali, si osserva una variazione della forma del
campo di compressione al variare di ρl. Per basse percentuali di armatura si instaurano
campi di compressione molto elevati tra file adiacenti di armature, che sono ben visibili sui
provini sezionati dopo la prova. Il meccanismo resistente è ben rappresentato da un model-
lo tirante-puntone con puntoni che si sviluppano tra le file di armature adiacenti e tiranti
formati dalle armature trasversali (fig. 9.11a). Al contrario per valori elevati della percen-
tuale geometrica di armatura flessionale i campi di compressione si estendono dalla circon-
ferenza di carico e dall’estremo superiore di ogni fila di armature fino alla faccia del pila-
stro (9.11b). Quest’ultimo modello è inoltre confermato dai valori molto elevati delle ten-
sioni di trazione registrate sperimentalmente nelle armature flessionali.
9.2.1.3 Contributo delle armature da precompressione
La componente verticale della forza di precompressione di eventuali cavi inclinati rappre-
senta un ulteriore contributo alla resistenza a punzonamento di una piastra (fig. 9.12).
armature armature
2
1 2 3 1
3 4
a) b)
Figura 9.11 Modelli a puntoni e tiranti per piastre con bassa (a) o alta (b) percentuale di armatu-
ra flessionale (CEB-FIP, 2001).
P βp
V
Figura 9.12 Contributo alla resistenza a punzonamento offerto da armature
da precompressione inclinate.
Nel calcolare questo contributo si considera la tensione di pretensione presente nei cavi
e non la loro resistenza a snervamento, perché quest’ultima non può essere attinta essendo
la rottura a punzonamento caratterizzata da piccole deformazioni.
Le armature aderenti forniscono inoltre un effetto bietta e quindi la percentuale di quel-
le che attraversano il cono di rottura può essere aggiunta alla percentuale di armatura ordi-
naria flessionale.
9.2.1.4 Contributo delle armature trasversali (cuciture, staffe, barre piegate)
Le armature trasversali danno un contributo alla resistenza a taglio-punzonamento in quan-
to esplicano un’azione di ricucitura delle superfici di fessurazione attraversate.
Nelle piastre dotate di armature trasversali a punzonamento (quali cuciture verticali,
staffe, barre piegate, ecc.) la rottura può manifestarsi in una delle seguenti tre zone (fig.
9.13):
1. la zona compresa tra il pilastro e la prima fila di armature,
2. al di là dell’ultima fila di armature,
3. all’interno della regione dotata di armature trasversali con la formazione di una super-
ficie di rottura che attraversa le armature trasversali.
Per scongiurare le rotture mostrate nelle figure 9.13a e b, l’EC2 fornisce una serie di
prescrizioni geometriche relative alla posizione della prima e dell’ultima fila di armature.
Per queste prescrizioni si rimanda al par. 9.13. La rottura illustrata nella figura 9.13c è in-
vece evitata attraverso l’adozione di un’area minima per le armature trasversali.
α
a) b) c)
Figura 9.13 Posizione della superficie di rottura a punzonamento di piastre con armature trasver-
sali: a) tra pilastro e prima fila di armature, b) al di là dell’ultima fila di armature, c) nella regione
provvista di armature trasversali (CEB-FIP, 2001).
< 0,25d
~ 2d
a) barre piegate
Per quanto riguarda i sistemi prefabbricati della figura 9.16, questi sono di solito ac-
compagnati da un Benestare Tecnico Europeo con le indicazioni per il progetto e
l’installazione.
Staffa superiore
Staffa inferiore
f) Tralicci metallici formati da coppie di barre sagomate emergenti da lastre prefabbricate (predal-
les) (sistema FILIGRAN – http://www.filigran.de/)
Figura 9.16 Tipologie di armature a punzonamento.
Prospetto 9.1 Definizione dei valori di progetto delle tensioni di taglio-punzonamento resistente
e dei corrispondenti perimetri di verifica.
Perimetro Tensione
Significato
di verifica resistente
Valore di progetto della massima tensione di taglio-punzonamento resi-
stente sul contorno u0 di un pilastro o di una zona caricata [(6.53)]: rap-
u0 v Rd,max presenta il massimo valore della resistenza unitaria (per unità di superfi-
cie) a taglio-punzonamento in adiacenza ad un pilastro o ad una zona ca-
ricata
Valore di progetto della tensione di taglio-punzonamento resistente di
una piastra (o fondazione) priva di armature per il punzonamento lungo il
v Rd,c
perimetro critico u1 posto a distanza 2d (ovvero a distanza a ≤ 2d per le
fondazioni) [(6.47)]
u1
Valore di progetto della tensione di taglio-punzonamento resistente di
una piastra (o fondazione) dotata di armature per il punzonamento lungo
v Rd,cs
il perimetro critico u1 posto a distanza 2d (ovvero a distanza a ≤ 2d per le
fondazioni) [(6.52)]
L’EC2 utilizza la stessa simbologia sia per la tensione di punzonamento calcolata lungo
u0 sia per quella lungo u1. In questo capitolo, per evitare confusione, si è preferito aggiun-
gere un pedice per distinguere le tensioni tangenziali calcolate lungo i due perimetri:
vEd,0 tensione di taglio-punzonamento di progetto calcolata lungo il contorno u0 del pila-
stro o della zona caricata;
vEd,1 tensione di taglio-punzonamento di progetto calcolata lungo il perimetro critico u1.
L’EC2 fornisce una serie di formule per il calcolo di β in presenza di eccentricità nella
reazione del pilastro, distinguendo i casi di presso-flessione retta e deviata e i casi di pila-
stri interni e pilastri di bordo o d’angolo (fig. 9.17). Le espressioni ed alcuni prospetti per
il calcolo di β sono riportate più avanti nel par. 9.7.
c1
c2
c1 c1
c2
c2
a) b) c)
Figura 9.18 Perimetro di verifica di base u1 e perimetro di verifica di base ridotto u1* per pila-
stro di bordo a sezione rettangolare [Figura 6.15 e Figura 6.20].
Figura 9.19 Perimetro di verifica di base u1 e perimetro di verifica di base ridotto u1* per pila-
stro d’angolo a sezione rettangolare [Figura 6.15 e Figura 6.20].
M’’Ed,y
M’Ed,y
Figura 9.20 Momenti M'Ed,y e M''Ed,y trasmessi alla piastra dal pilastro inferiore e
da quello superiore.
9.7 Coefficiente β
Nell’espressione introdotta al par. 9.15 per il calcolo della tensione sollecitante vEd compa-
re il coefficiente β ≥ 1. Questo coefficiente amplifica la tensione tangenziale media sul pe-
rimetro di verifica se la reazione del pilastro è eccentrica ossia se la piastra e il pilastro si
scambiano un momento MEd.
Il momento MEd da considerare per ciascuna delle due direzioni y e z della piastra
(MEd,y e MEd,z) è dato dalla somma dei momenti nelle sezioni di estremità dei pilastri supe-
riore ed inferiore: MEd,y(z) = M'Ed,y(z) + M''Ed,y(z) (fig. 9.20). Per le fondazioni il momento di
cui tenere conto si riduce al momento trasmesso dal pilastro soprastante.
Figura 9.21 Distribuzione di tipo plastico delle tensioni tangenziali sul perimetro u1 dovute ad
un momento agente in corrispondenza della connessione piastra-pilastro interno [Figura 6.19].
u1
dove W1 = ∫ e du
0
è il momento intorno all’asse di sollecitazione prodotto da una distribu-
c1/c2 ≤0,50 0,55 0,60 0,65 0,70 0,75 0,80 0,85 0,90 0,95 1,00
k 0,450 0,465 0,480 0,495 0,510 0,525 0,540 0,555 0,570 0,585 0,600
c1/c2 1,05 1,10 1,15 1,20 1,25 1,3 1,35 1,40 1,45 1,50
k 0,605 0,610 0,615 0,620 0,625 0,630 0,635 0,640 0,645 0,650
c1/c2 1,55 1,60 1,65 1,70 1,75 1,80 1,85 1,90 1,95 2,00
k 0,655 0,660 0,665 0,670 0,675 0,680 0,685 0,690 0,695 0,700
c1/c2 2,05 2,10 2,15 2,20 2,25 2,30 2,35 2,40 2,45 2,50
k 0,705 0,710 0,715 0,720 0,725 0,730 0,735 0,740 0,745 0,750
c1/c2 2,55 2,60 2,65 2,70 2,75 2,80 2,85 2,90 2,95 ≥3,00
k 0,755 0,760 0,765 0,770 0,775 0,780 0,785 0,790 0,795 0,800
C C’
C
2d
B B’ G
R=2d
BC
2R/π
A 2d A’
c1
c1 / 2
B’’ B’’’
c2
A
C’’ C’’’
Figura 9.22 Calcolo di W1 per pilastro interno a sezione rettangolare (a destra è indicata la po-
sizione del baricentro dell’arco di circonferenza BC di raggio R=2d rispetto all’asse AA').
u1
Applicando la definizione di W1 ( W1 =
0
∫ e du ) si ottiene (fig. 9.22)
u1
⎧⎪ ⎫⎪
W1 = ∫
0
e du = 2 ⋅ ⎨ ∫ e du + ∫ e du + ∫ e du + ∫ e du + ∫ e du ⎬ =
⎪⎩ AB BC CC' C'B' B'A' ⎪⎭
⎧⎪ ⎫⎪
= 2 ⋅ ⎨2 ⋅ ∫ e du + 2 ⋅ ∫ e du + ∫ e du ⎬ =
⎪⎩ AB BC CC' ⎪⎭
⎧ ⎫
⎪ c1 c1 π (2d ) ⎡ 2 (2d ) c1 ⎤ ⎛ c1 ⎞⎪
= 2 ⋅ ⎨2 ⋅ ⋅ + 2 ⋅ ⋅ + ⎥ + c 2 ⋅ ⎜⎜ 2d + ⎟⎟⎬ =
⎪ { 2 4 12 23 ⎢⎣ π { ⎝
2 ⎦ CC' 2 ⎠⎪
⎩ AB BC ⎭
c12
= + 16 d 2 + 2 π dc1 + 4c 2 d + c1 c 2 [(6.41)]
2
dove
c1 è la dimensione del pilastro parallela all’eccentricità del carico;
c2 è la dimensione del pilastro perpendicolare all’eccentricità del carico.
Per un pilastro a sezione quadrata (c1 = c2), l’espressione di W1 diviene
3 2
W1 = c1 + (4 + 2 π ) c1 d + 16 d 2
2
Il coefficiente β di un pilastro interno a sezione rettangolare può essere riscritto anche
nella seguente forma
M Ed u1 M 2(c1 + c 2 ) + 4 π d e
β = 1+ k = 1 + k ⋅ Ed ⋅ 2 = 1+
V Ed W1 V Ed c1 α
+ 16d 2 + 2 π dc1 + 4c 2 d + c1 c 2
2
dove
e = MEd/VEd
c12
+ 16d 2 + 2 π dc1 + 4c 2 d + c1c 2
1
α= ⋅ 2
k 2 (c1 + c 2 ) + 4πd
α ha le dimensioni di una lunghezza.
I valori di α sono elencati nel prospetto 9.5 al variare di c1/c2 e dell’altezza utile d e
consentono il calcolo immediato del coefficiente β.
Per valori di c1, c2 e d diversi da quelli tabellati si può ricorrere all’interpolazione linea-
re.
9.7.1.3 Esempio 1 – Calcolo del coefficiente β per un pilastro interno
a sezione rettangolare
Si calcoli il coefficiente β per un pilastro a sezione rettangolare di dimensioni c1×c2 =
500×300 mm che sostiene una piastra di altezza utile pari a 250 mm. Le sollecitazioni di
progetto valgono: VEd =1000 kN, MEd = 500 kNm e l’eccentricità è parallela al lato
c1 = 500 mm.
Il coefficiente β è dato dalla seguente espressione
M Ed u1
β = 1+ k
V Ed W1
dove
c12
W1 = + 16d 2 + 2 π dc1 + 4c 2 d + c1 c 2 =
2
500 2
= + 16 ⋅ 250 2 + 2 π ⋅ 250 ⋅ 500 + 4 ⋅ 300 ⋅ 250 + 500 ⋅ 300 =
2
= 2360398 mm 2
u 1 = 2 ⋅ (c1 + c 2 ) + 4 π d = 2 ⋅ (500 + 300 ) + 4 ⋅ π ⋅ 250 = 4742 mm
k = 0,6 + 0,1 ⋅ (c1/c2 – 1) = 0,6 + 0,1 ⋅ (500/300 – 1) = 0,666 (dalla (9.2) essendo
c1/c2 = 1,66 > 1)
sostituendo questi valori nell’espressione sopra si ottiene:
M Ed u1 500000 4742
β = 1+ k = 1 + 0,666 ⋅ = 1,67 .
V Ed W1 1000 2360398
Si ricalcola ora β con l’ausilio del prospetto 9.5
β = 1+ e/α
dove e = MEd / NEd = 500000 / 1000 = 500 mm
per c1=500 mm e c2 = 300 mm il prospetto 9.5 fornisce
α = 650 mm per d = 200 mm
α = 843 mm per d = 300 mm
Prospetto 9.5 Valori di α (mm) da utilizzare per il calcolo di β (β = 1 + e/α), con e in mm, per
un pilastro interno a sezione rettangolare al variare di c1, c2 e d (c1 è la dimensione parallela al pia-
no di sollecitazione, ossia ortogonale all’asse momento).
c1 d c2 (mm)
(mm) (mm) 250 300 350 400 450 500 550 600
200 592 654 708 756 798 836 844 852
250 300 805 888 959 1021 1076 1125 1134 1143
500 1231 1352 1456 1546 1626 1696 1707 1717
200 597 625 681 731 776 816 853 887
300 300 803 839 912 977 1034 1086 1134 1177
500 1215 1264 1371 1465 1548 1622 1689 1751
200 601 632 657 709 756 799 838 873
350 300 801 840 872 938 998 1052 1102 1148
500 1200 1254 1298 1394 1479 1556 1626 1690
200 605 639 666 690 738 783 823 861
400 300 799 841 875 904 966 1022 1073 1121
500 1186 1245 1292 1331 1418 1498 1570 1636
200 609 645 675 700 722 768 810 849
450 300 797 842 879 910 937 995 1048 1097
500 1173 1235 1286 1328 1364 1445 1519 1587
200 612 650 682 710 734 755 798 838
500 300 795 843 882 916 944 970 1024 1074
500 1160 1226 1280 1325 1364 1398 1473 1542
200 615 656 690 719 744 767 787 828
550 300 793 844 885 921 951 978 1002 1054
500 1148 1218 1275 1322 1363 1399 1431 1501
200 617 660 697 727 754 778 800 819
600 300 791 844 888 925 958 986 1012 1035
500 1137 1210 1269 1320 1363 1400 1434 1464
z
u1
2d
ey
u0
ez
y
bz
2d
90
°
by
Figura 9.23 Dimensioni esterne (by e bz) del perimetro di verifica di un pilastro interno a sezione
rettangolare ed eccentricità (ey ed ez) nelle due direzioni y e z.
W1 (W2) momento prodotto da una distribuzione di tipo plastico di sforzi tangenziali uni-
tari (vEd(M) = 1) agenti sulla superficie critica S1 con piano di sollecitazione parallelo
alla dimensione c1 (c2).
EC2 fornisce anche la seguente espressione approssimata di β
2 2
⎛ ey ⎞ ⎛e ⎞
β = 1 + 1,8 ⎜⎜ ⎟ +⎜ z ⎟ [(6.43)]
⎟ ⎜ by ⎟
⎝ bz ⎠ ⎝ ⎠
dove
ey ed ez sono le eccentricità secondo gli assi y e z rispettivamente;
by e bz sono le dimensioni del perimetro di verifica (fig. 9.23).
Il prospetto 9.6 riporta i valori di β al variare di ey/bz ed ez/by; per valori diversi da quel-
li tabellati si può ricorrere all’interpolazione lineare.
c) Pilastro di bordo a sezione rettangolare con eccentricità ortogonale al bordo
Eccentricità rivolta verso l’interno
Per un pilastro di bordo dove l’eccentricità perpendicolare al bordo è rivolta verso l’interno
e non c’è eccentricità parallela al bordo, la forza di punzonamento si può considerare uni-
formemente distribuita lungo un perimetro di verifica ridotto u1* (fig. 9.24)
V Ed
v Ed =
u1* ⋅ d
dove
u1* = 2 ⋅ min(1,5 d; 0,5 c1) + c2 + 2 π d;
c1 è la dimensione ortogonale al bordo.
Si noti che utilizzare questa espressione di vEd equivale ad assumere β = u1/u1*
nell’espressione generale vEd = β VEd / (u1 d).
ez /by
β
0,01 0,02 0,05 0,10 0,20 0,30 0,40 0,50
0,01 1,025 1,040 1,092 1,181 1,360 1,540 1,720 1,900
z
d
u *1
2
P y
c2
eort
c1
2d
≤ 0,5 c1
≤ 1,5 d
Figura 9.24 Perimetro di verifica ridotto u1* per pilastro di bordo con eccentricità ortogonale al
bordo rivolta verso l’interno [Figura 6.20] (P = centro di pressione).
A B B’
2d
z z’
d
u1
2
C
P G y
c2
D
eg
c1
2d
F E E’ eg
eg Mz
eg− c1/2
e ort M Ed
VEd VEd VEd
P G = P G = P G
2d
2d
z z
d
u1 u1
epar
epar
2
eort
P P
G y G y
c2
c2
eg eg
c1 c1 2d
2d
2d
Figura 9.26 Pilastro di bordo con eccentricità Figura 9.27 Pilastro di bordo con eccentricità
epar parallela al bordo (P = centro di pressione, in entrambe le direzioni, dove quella ortogonale
G = baricentro del perimetro critico u1). al bordo è rivolta verso l’interno (P = centro di
pressione, G = baricentro del perimetro
critico u1).
A B B’
u1
2d
z
z’
epar
eort C
P
c2 G y
eg D
c1 2d
2d
F E E’
Figura 9.28 Pilastro di bordo con eccentricità in entrambe le direzioni, dove quella ortogonale al
bordo è rivolta verso l’esterno (P = centro di pressione, G = baricentro del perimetro critico u1).
c1 2d c1 2d
e gy
≤ 0,5 c 2
z
≤ 1,5 d
z z’ D
P P
c2
c2
y
e gz
C
G y’
2d
2d
G BC
u*1 4d/π
u1
A B
≤ 1,5 d
≤ 0,5 c1
Figura 9.29 Perimetro di verifica ridotto u1* e Figura 9.30 Pilastro d’angolo con eccentricità
sua distanza dai bordi per pilastro d’angolo verso l’esterno (P = centro di pressione, G = ba-
[Figura 6.20b]. ricentro del perimetro critico u1, GBC = baricen-
tro dell’arco BC).
dove
W1,z′ è calcolato rispetto all’asse z' e W1,y′ rispetto a y';
egy è la distanza in direzione y del baricentro G del perimetro critico dal bordo della
piastra (fig. 9.30)
c12
+ c 2 (c1 + 2d ) + π d c1 + 4 d 2
e gy = 2
c1 + c 2 + π d
egz è la distanza in direzione z del baricentro G del perimetro critico dal bordo della
piastra (fig. 9.30)
B u = π (c+4d)
1
2d
R
A 2d 2d A’ G
ABA’
2d
R
2R/π
c
c/2
A A’
B’
Figura 9.31 Schema per il calcolo di W1 per un pilastro interno a sezione circolare (a destra è
indicata la posizione del baricentro GABA′ della semicirconferenza ABA').
c 22
+ c1 (c 2 + 2d ) + π d c 2 + 4 d 2
e gz = 2
c1 + c 2 + π d
MEd,z′ è il momento flettente intorno all’asse z' (piano di sollecitazione parallelo a c1);
MEd,y′ è il momento flettente intorno all’asse y' (piano di sollecitazione parallelo a c2);
kz si ricava dai prospetti 9.2 e 9.3;
ky si ricava dai prospetti 9.2 e 9.3 con il rapporto c1/c2 sostituito da c2/c1.
Prospetto 9.7 Valori di vRd,max al variare della resistenza caratteristica del calcestruzzo.
fck (N/mm2) 20 25 28 30 32 35
vRd,max (N/mm2) 2,267 2,833 3,173 3,400 3,627 3,967
fck (N/mm2) 40 45 50 55 60 70
vRd,max (N/mm2) 4,533 5,100 5,667 6,233 6,800 7,933
β ≥ 1 è il coefficiente che tiene conto dell’eccentricità della reazione del pilastro o del ca-
rico, di cui sono state fornite le espressioni per il calcolo al par. 9.7.
β V Ed β V Ed
v Ed,0 = = ≤ v Rd, max = 0,2 f cd
u0 d πcd
da cui si ricava che, per un assegnato valore dell’altezza utile d della piastra ed un’assegna-
ta classe di resistenza del calcestruzzo della piastra, il taglio sollecitante deve soddisfare la
seguente limitazione
πcd
V Ed ≤ V Rd, max = 0 ,2 f cd .
β
I valori del taglio resistente massimo VRd,max di una piastra su un pilastro interno a sezione
circolare sono riportati nel prospetto 9.8 in funzione dell’altezza utile d della piastra e del
diametro c del pilastro.
Prospetto 9.8 Valori di VRd,max (kN) al variare dell’altezza utile d della piastra e del diametro c
della sezione di un pilastro circolare interno. La resistenza caratteristica cilindrica a compressione
del calcestruzzo della piastra è stata assunta pari a 25 N/mm2 (fcd = 14,17 N/mm2) e il coefficiente
β è unitario.
c d (mm)
(mm) 150 200 250 300 350 400 450 500
200 267 356 445 534 623 712 801 890
250 334 445 556 668 779 890 1.001 1.113
300 401 534 668 801 935 1.068 1.202 1.335
350 467 623 779 935 1.090 1.246 1.402 1.558
400 534 712 890 1.068 1.246 1.424 1.602 1.780
450 601 801 1.001 1.202 1.402 1.602 1.802 2.003
500 668 890 1.113 1.335 1.558 1.780 2.003 2.225
550 734 979 1.224 1.469 1.713 1.958 2.203 2.448
600 801 1.068 1.335 1.602 1.869 2.136 2.403 2.670
650 868 1.157 1.446 1.736 2.025 2.314 2.604 2.893
700 935 1.246 1.558 1.869 2.181 2.492 2.804 3.115
750 1.001 1.335 1.669 2.003 2.337 2.670 3.004 3.338
800 1.068 1.424 1.780 2.136 2.492 2.848 3.204 3.560
850 1.135 1.513 1.892 2.270 2.648 3.026 3.405 3.783
900 1.202 1.602 2.003 2.403 2.804 3.204 3.605 4.006
950 1.268 1.691 2.114 2.537 2.960 3.382 3.805 4.228
1000 1.335 1.780 2.225 2.670 3.115 3.560 4.006 4.451
1050 1.402 1.869 2.337 2.804 3.271 3.738 4.206 4.673
1100 1.469 1.958 2.448 2.937 3.427 3.917 4.406 4.896
1150 1.535 2.047 2.559 3.071 3.583 4.095 4.606 5.118
1200 1.602 2.136 2.670 3.204 3.738 4.273 4.807 5.341
(1)
Le caselle in grigio indicano valori superiori a fcd Ac, nell’ipotesi che anche il calcestruzzo del pilastro sia di
classe C25/30.
(2)
Se la resistenza caratteristica cilindrica fck del calcestruzzo della piastra è diversa da C25/30, i valori di
VRd,max vanno moltiplicati per il rapporto fck/25.
(3)
Il prospetto può essere utilizzato anche per il caso di pressoflessione retta o deviata: a questo scopo è suffi-
ciente dividere i valori tabellati per il coefficiente β.
da cui si ricava che, per un assegnato valore dell’altezza utile d della piastra e un’assegnata
classe di resistenza del calcestruzzo, il massimo taglio sollecitante deve soddisfare la se-
guente limitazione
2 (c1 + c 2 ) d
V Ed ≤ V Rd, max = 0,2 f cd .
β
I valori del taglio resistente massimo VRd,max di una piastra su un pilastro interno a sezione
rettangolare sono riportati nel prospetto 9.9 in funzione dell’altezza utile d della piastra e
della somma delle dimensioni della sezione del pilastro.
Prospetto 9.9 Valori di VRd,max (kN) al variare dell’altezza utile d della piastra e della somma
(c1 + c2) delle dimensioni della sezione di un pilastro rettangolare interno. La resistenza caratteristica
del calcestruzzo della piastra è stata assunta pari a 25 N/mm2 (fcd = 14,17 N/mm2)
e il coefficiente β è unitario.
c2
a sezione rettangolare di dimensioni c1 x c2
(per classi di resistenza diverse da C25/30
e per β≠1 vedi note (2), (3))
c1
c1+c2 d (mm)
(mm)
150 200 250 300 350 400 450 500
500 425 567 708 850 992 1.133 1.275 1.417
550 468 623 779 935 1.091 1.247 1.403 1.558
600 510 680 850 1.020 1.190 1.360 1.530 1.700
650 553 737 921 1.105 1.289 1.473 1.658 1.842
700 595 793 992 1.190 1.388 1.587 1.785 1.983
750 638 850 1.063 1.275 1.488 1.700 1.913 2.125
800 680 907 1.133 1.360 1.587 1.813 2.040 2.267
850 723 963 1.204 1.445 1.686 1.927 2.168 2.408
900 765 1.020 1.275 1.530 1.785 2.040 2.295 2.550
950 808 1.077 1.346 1.615 1.884 2.153 2.423 2.692
1000 850 1.133 1.417 1.700 1.983 2.267 2.550 2.833
1050 893 1.190 1.488 1.785 2.083 2.380 2.678 2.975
1100 935 1.247 1.558 1.870 2.182 2.493 2.805 3.117
1150 978 1.303 1.629 1.955 2.281 2.607 2.933 3.258
1200 1.020 1.360 1.700 2.040 2.380 2.720 3.060 3.400
1250 1.063 1.417 1.771 2.125 2.479 2.833 3.188 3.542
1300 1.105 1.473 1.842 2.210 2.578 2.947 3.315 3.683
1350 1.148 1.530 1.913 2.295 2.678 3.060 3.443 3.825
1400 1.190 1.587 1.983 2.380 2.777 3.173 3.570 3.967
1450 1.233 1.643 2.054 2.465 2.876 3.287 3.698 4.108
1500 1.275 1.700 2.125 2.550 2.975 3.400 3.825 4.250
(1)
Per pilastri a sezione quadrata le caselle in grigio indicano valori di VRd,max superiori a fcd Ac, nell’ipotesi che
anche il calcestruzzo del pilastro sia di classe C25/30.
(2)
Se la resistenza caratteristica cilindrica fck del calcestruzzo della piastra è diversa da C25/30, i valori di
VRd,max vanno moltiplicati per il rapporto fck/25.
(3)
Il prospetto può essere utilizzato anche per il caso di pressoflessione retta o deviata: a questo scopo è suffi-
ciente dividere i valori tabellati per il coefficiente β.
Prospetto 9.10 Piastra su pilastro circolare: rapporto dmin/VEd (d in mm, VEd in kN) tra
l’altezza utile minima dmin (mm) ed il taglio sollecitante VEd (kN) per β = 1 al variare del diametro
della sezione e della classe del calcestruzzo della piastra.
d in mm
VEd in kN
h
c
c
200 0,702 0,562 0,502 0,468 0,439 0,401 0,351 0,312 0,281 0,255 0,234 0,201
250 0,562 0,449 0,401 0,374 0,351 0,321 0,281 0,250 0,225 0,204 0,187 0,160
300 0,468 0,374 0,334 0,312 0,293 0,267 0,234 0,208 0,187 0,170 0,156 0,134
350 0,401 0,321 0,287 0,267 0,251 0,229 0,201 0,178 0,160 0,146 0,134 0,115
400 0,351 0,281 0,251 0,234 0,219 0,201 0,176 0,156 0,140 0,128 0,117 0,100
450 0,312 0,250 0,223 0,208 0,195 0,178 0,156 0,139 0,125 0,113 0,104 0,089
500 0,281 0,225 0,201 0,187 0,176 0,160 0,140 0,125 0,112 0,102 0,094 0,080
550 0,255 0,204 0,182 0,170 0,160 0,146 0,128 0,113 0,102 0,093 0,085 0,073
600 0,234 0,187 0,167 0,156 0,146 0,134 0,117 0,104 0,094 0,085 0,078 0,067
650 0,216 0,173 0,154 0,144 0,135 0,123 0,108 0,096 0,086 0,079 0,072 0,062
700 0,201 0,160 0,143 0,134 0,125 0,115 0,100 0,089 0,080 0,073 0,067 0,057
750 0,187 0,150 0,134 0,125 0,117 0,107 0,094 0,083 0,075 0,068 0,062 0,053
800 0,176 0,140 0,125 0,117 0,110 0,100 0,088 0,078 0,070 0,064 0,059 0,050
850 0,165 0,132 0,118 0,110 0,103 0,094 0,083 0,073 0,066 0,060 0,055 0,047
900 0,156 0,125 0,111 0,104 0,098 0,089 0,078 0,069 0,062 0,057 0,052 0,045
950 0,148 0,118 0,106 0,099 0,092 0,084 0,074 0,066 0,059 0,054 0,049 0,042
1000 0,140 0,112 0,100 0,094 0,088 0,080 0,070 0,062 0,056 0,051 0,047 0,040
Prospetto 9.11 Piastra su pilastro a sezione rettangolare: rapporto dmin/VEd tra l’altezza utile mi-
nima dmin (mm) ed il taglio sollecitante VEd (kN) per β = 1 al variare della somma delle dimensioni
della sezione e della classe del calcestruzzo della piastra.
c2
d in mm
h
VEd in kN
c
c1
I prospetti 9.10 e 9.11 possono essere utilizzati anche per determinare lo spessore di un
eventuale capitello da aggiungere sopra il pilastro, qualora lo spessore della piastra non
possa essere aumentato.
Se lo spessore della piastra non può essere aumentato né si può aggiungere un capitello in
testa al pilastro, si può talora utilizzare un calcestruzzo di resistenza caratteristica più elevata
per la piastra o per la sola porzione di piastra in corrispondenza del pilastro (fig. 9.34).
Ø 950 mm
NSC HSC
Ø 1750 mm
Figura 9.34 Piastra con calcestruzzo ad alta resistenza in corrispondenza del pilastro
(CEB-FIP, 2001).
Figura 9.35 Piastra con capitello con lH ≤ 2,0 hH (A: sezione di verifica di base, B: area caricata
Aload, θ = arctan (1/2) = 26,6°) [Figura 6.17].
u1
capitello
pilastro
lH c lH 2d
rcont
u1
capitello
l H2
r cont
c2
l2
l H1 l H1
c1
lH2
l1
Figura 9.38 Piastra su pilastro circolare dotata di capitello con lH > 2 hH (A = sezioni di verifica
di base, B = area caricata Aload, θ = arctan (1/2) = 26,6°) [Figura 6.18].
u ext
capitello
u int = u 1
l H2
t
,e x
r c ont
c2
l2
l H1 l H1
c1
l H2
l1
Caso lH = 400 mm
Essendo lH ≤ 2 hH, la distanza rcont vale
⎧⎪2 d + 0 ,56 l1 l 2
rcont = min ⎨
⎪⎩ 2 d + 0 ,69 l1
dove
l1 = c1 + 2 l H = 300 + 2 ⋅ 400 = 1100 mm
l 2 = c 2 + 2 l H = 400 + 2 ⋅ 400 = 1200 mm
risulta
⎧1143 mm
rcont = min ⎨ = 1143 mm
⎩1259 mm
e il perimetro di verifica di base
u1 = 2 π rcont = 2 π ⋅ 1143 = 7182 mm
Caso lH = 600 mm
Essendo lH > 2 hH, la distanza rcont,ext è pari a
[ ]
rcont,ext = min 2d + 0,56 l1 l 2 ; 2d + 0,69 l1 = 1367 mm
dove
l1 = c1 + 2 l H = 300 + 2 ⋅ 600 = 1500 mm
l 2 = c 2 + 2 l H = 400 + 2 ⋅ 600 = 1600 mm
ed i perimetri di verifica di base valgono
uext = 2 π rcont,ext = 2 π ⋅1367 = 8589 mm
uint = 2 (c1 + c2) + 4 π (d + hH) = 2 (300 + 400) + 4 π 500 = 7683 mm
3
L’espressione è identica alla [(6.2.a)] che fornisce il valore di progetto della resistenza a taglio VRd,c di
travi senza armatura a taglio ad l’eccezione del termine k1, che assume qui il valore 0,1 invece di 0,15.
dove
CRd,c è pari a 0,18/γC, dove γC = 1,5 per carichi persistenti e transitori e γC = 1,0 per cari-
chi eccezionali (par. 4.1.4 - NTC 2008);
200
k = 1+ ≤ 2,0 è il fattore di scala (vedi par. 9.2.2), con d = (dy + dz) / 2 in mm, dove
d
dy e dz sono le altezze utili nelle due direzioni y e z della piastra;
ρl = ρly ρlz ≤ 0,02 è la percentuale geometrica di armatura tesa aderente, comprensiva sia
dell’armatura ordinaria sia delle eventuali armature pretese aderenti, calcolata come
media geometrica delle percentuali di armatura tesa nelle due direzioni della piastra;
f ck è la resistenza cilindrica caratteristica del calcestruzzo in N/mm2;
k1 = 0,1
A c,z
=
lz2
=
N Ed,y
A c,y
=
N Ed,z
lz1
=
= = = =
ly1 ly2
Figura 9.40 Schema per il calcolo di NEd,y e NEd,z e delle corrispondenti aree di calcestruzzo per
un pilastro interno.
2d
N Ed,y
A c,y
Figura 9.41 Schema per il calcolo di NEd,y e della corrispondente area di calcestruzzo per un pila-
stro di bordo.
σ cp = (σ cy + σ cz )/ 2 dove σcy e σcz sono le tensioni normali (in N/mm2, positive se di com-
pressione) nel calcestruzzo della sezione critica nelle direzioni y e z:
σ cy = N Ed,y /Acy e σ cz = N Ed,z /A cz
con NEd,y e NEd,z sforzi normali che agiscono sulle due semicampate adiacenti per pi-
lastri interni (fig. 9.40) e sforzo normale che interessa la sezione di verifica per pila-
stri di bordo (fig. 9.41); la forza può essere originata da carichi o da precompressione;
Acy ( Acz ) area di calcestruzzo in accordo con la definizione di NEd,y (NEd,z) (fig. 9.40 e 41).
Nella formula di vRd,c l’effetto scala, di cui si è detto al par. 9.2.2, viene considerato at-
traverso il parametro k = 1+√(200/d), che tuttavia tiene conto solo della variazione della
tensione resistente di punzonamento al variare dell’altezza utile della piastra, ma non al
variare del raggio della superficie di punzonamento.
A questo proposito alcuni ricercatori hanno proposto di sostituire al valore costante del
coefficiente CRd,c un valore variabile con la dimensione trasversale del pilastro e con
l’altezza utile della piastra4.
4
Matti V. Leskelä (2008): CRd,c = 0,3 (c + 1,5 d) / (c + 4d), dove c = c1c 2 per pilastri a sezione rettango-
lare di lati c1 e c2 e c è uguale al diametro della sezione per pilastri a sezione circolare.
3d
c2
3d
A lz
A ly
3d c1 3d
Figura 9.42 Strisce di piastra sulle quali calcolare le percentuali geometriche di armatura nelle
due direzioni (nella sezione è indicata solo l’armatura superiore di cui si tiene conto nella verifica
a punzonamento).
I valori di ρly e ρlz si calcolano come valori medi su una striscia di larghezza pari a
quella del pilastro aumentata di 3d su ciascun lato (fig. 9.42)
Aly Alz
ρly = , ρlz =
(c 2 + 6d ) d (c1 + 6d ) d
dove Aly è l’area delle armature in direzione y comprese nel tratto di larghezza c2+6d ed Alz
è l’area delle armature in direzione z comprese nel tratto di larghezza c1 + 6d.
Se le armature nelle due direzioni hanno passo costante, i valori delle percentuali geo-
metriche di armatura si ottengono più semplicemente con le seguenti espressioni
A1,ly A1,lz
ρ ly = , ρlz =
iy d iz d
dove: A1,ly (A1,lz) è l’area di una singola barra in direzione y (z); iy (iz) è il passo delle barre
poste in direzione y (z).
La tensione tangenziale vmin è il limite inferiore della resistenza a punzonamento in as-
senza di tensioni normali ed è funzione della sola resistenza a trazione del calcestruzzo;
l’espressione per il calcolo di vmin è la seguente
vmin = 0 ,035 k 3 / 2 f ck1/ 2 (prospetto 9.12) [(6.3.N)]
Per valori dell’altezza utile d diversi da quelli tabellati si può ricorrere all’interpolazio-
ne lineare.
Il limite inferiore della resistenza a punzonamento (vmin + k1σcp) è stato introdotto per-
ché nelle piastre con basse percentuali di armatura, come per esempio le piastre precom-
presse, il valore della resistenza unitaria vRd,c risulta molto piccolo in contrasto con
l’evidenza sperimentale.
Prospetto 9.12 Valori di vmin (N/mm2) al variare della resistenza caratteristica del calcestruzzo e
dell’altezza utile d.
fck d (mm)
(N/mm2) ≤ 200 250 300 350 400 450 500
20 0,443 0,408 0,383 0,364 0,349 0,337 0,326
25 0,495 0,456 0,428 0,407 0,390 0,377 0,365
28 0,524 0,483 0,453 0,431 0,413 0,398 0,386
30 0,542 0,500 0,469 0,446 0,428 0,412 0,400
32 0,560 0,516 0,485 0,461 0,442 0,426 0,413
35 0,586 0,540 0,507 0,482 0,462 0,446 0,432
40 0,626 0,577 0,542 0,515 0,494 0,476 0,462
45 0,664 0,612 0,575 0,546 0,524 0,505 0,490
50 0,700 0,645 0,606 0,576 0,552 0,533 0,516
55 0,734 0,677 0,635 0,604 0,579 0,558 0,541
60 0,767 0,707 0,664 0,631 0,605 0,583 0,565
70 0,828 0,764 0,717 0,681 0,653 0,630 0,611
fck (N/mm2)
d (mm)
20 25 28 30 32 35 40 45 50 55 60 70
≤ 200 0,314 0,351 0,371 0,384 0,397 0,415 0,444 0,471 0,496 0,521 0,544 0,587
250 0,289 0,324 0,342 0,354 0,366 0,383 0,409 0,434 0,458 0,480 0,501 0,541
300 0,272 0,304 0,321 0,333 0,344 0,359 0,384 0,408 0,430 0,451 0,471 0,508
350 0,258 0,289 0,306 0,316 0,327 0,342 0,365 0,387 0,408 0,428 0,447 0,483
400 0,248 0,277 0,293 0,303 0,313 0,327 0,350 0,371 0,391 0,410 0,429 0,463
500 0,231 0,259 0,274 0,284 0,293 0,306 0,327 0,347 0,366 0,384 0,401 0,433
Prospetto 9.14 Valori di vRd,c (N/mm2) calcolati per ρ l = 0,5%, 1% e 2 % al variare della classe
di resistenza del calcestruzzo e dell’altezza utile della piastra.
fck ρl d (mm)
(N/mm2) (%) ≤ 200 250 300 350 400 450 500
0,5 0,517 0,490 0,470 0,454 0,441 0,431 0,422
20 1 0,651 0,617 0,592 0,572 0,556 0,543 0,532
2 0,821 0,777 0,745 0,721 0,701 0,684 0,670
0,5 0,557 0,528 0,506 0,489 0,475 0,464 0,455
25 1 0,702 0,665 0,637 0,616 0,599 0,585 0,573
2 0,884 0,837 0,803 0,776 0,755 0,737 0,722
0,5 0,578 0,548 0,525 0,508 0,494 0,482 0,472
28 1 0,729 0,690 0,662 0,640 0,622 0,607 0,595
2 0,918 0,870 0,834 0,806 0,784 0,765 0,749
0,5 0,592 0,561 0,538 0,520 0,505 0,493 0,483
30 1 0,746 0,706 0,677 0,655 0,637 0,621 0,609
2 0,940 0,890 0,853 0,825 0,802 0,783 0,767
0,5 0,605 0,573 0,549 0,531 0,516 0,504 0,494
32 1 0,762 0,722 0,692 0,669 0,650 0,635 0,622
2 0,960 0,909 0,872 0,843 0,819 0,800 0,784
0,5 0,623 0,590 0,566 0,547 0,532 0,519 0,509
35 1 0,785 0,744 0,713 0,689 0,670 0,654 0,641
2 0,989 0,937 0,898 0,868 0,844 0,824 0,807
0,5 0,651 0,617 0,592 0,572 0,556 0,543 0,532
40 1 0,821 0,777 0,745 0,721 0,701 0,684 0,670
2 1,034 0,980 0,939 0,908 0,883 0,862 0,844
0,5 0,678 0,642 0,615 0,595 0,578 0,565 0,553
45 1 0,854 0,809 0,775 0,749 0,729 0,711 0,697
2 1,076 1,019 0,977 0,944 0,918 0,896 0,878
0,5 0,702 0,665 0,637 0,616 0,599 0,585 0,573
50 1 0,884 0,837 0,803 0,776 0,755 0,737 0,722
2 1,114 1,055 1,012 0,978 0,951 0,928 0,909
0,724
0,5 (0,734) (1)
0,686 0,658 0,636 0,618 0,604 0,591
55 1 0,913 0,865 0,829 0,801 0,779 0,761 0,745
2 1,150 1,089 1,044 1,010 0,982 0,958 0,939
0,746 0,706
0,5 (0,767) (1) (0,707) (1)
0,677 0,655 0,637 0,621 0,609
60 1 0,940 0,890 0,853 0,825 0,802 0,783 0,767
2 1,184 1,121 1,075 1,039 1,010 0,986 0,966
0,785 0,744 0,713
0,5 (0,828) (1) (0,764) (1) (0,717) (1)
0,689 0,670 0,654 0,641
70 1 0,989 0,937 0,898 0,868 0,844 0,824 0,807
2 1,246 1,180 1,132 1,094 1,064 1,038 1,017
(1)
Quando risulta vRd,c ≤ vmin, nella casella è riportato tra parentesi tonde anche il valore di vmin, che va utilizzato
al posto di vRd,c.
Calcolo tabellare
Si ripete il calcolo di vRd,c facendo uso del prospetto 9.14.
Per fck = 28 N/mm2, d = 250 mm (di poco inferiore al valore effettivo di 254 mm) e
ρl = 0,5 % , si ha
vRd,c = 0,548 N/mm2
Volendo considerare l’esatta percentuale di armatura (ρl = 0,527 %), è sufficiente mol-
tiplicare il valore corrispondente a ρl = 0,5 % per il rapporto (0,527/0,5)1/3 = 1,018
vRd,c = 0,548 ⋅ 1,018 = 0,558 N/mm2
Il valore ottenuto per via tabellare è di poco superiore a quello determinato per via ana-
litica; la differenza è dovuta al fatto che i valori tabellati fanno riferimento ad un’altezza
utile un pò inferiore a quella effettiva (250 mm < 254 mm).
Calcolo tabellare
Dal prospetto 9.14 per fck = 25 N/mm2 e ρl = 0,5 %, si ha
vRd,c = 0,557 N/mm2 per d = 200 mm
vRd,c = 0,528 N/mm2 per d = 250 mm
interpolando linearmente questi valori, per d=209 mm si ottiene
vRd,c = 0,552 N/mm2
Come nell’Esempio 6, volendo considerare l’esatta percentuale di armature flessionali
(ρl = 0,481 %), si moltiplica il risultato ottenuto per il rapporto (0,481/0,5)1/3 e si ricava
vRd,c = 0,552 ⋅ (0,481/0,5)1/3 = 0,545 N/mm2
Dal confronto delle due espressioni si ricava che la verifica lungo il perimetro u1 risulta
più onerosa di quella lungo il perimetro u0 del pilastro o area caricata se è soddisfatta la
condizione
max(vRd,c) ⋅ u1 ⋅ d ≤ vRd,max ⋅ u0 ⋅ d
che può essere riscritta nella seguente forma
max(vRd,c) ⋅ u1 / (vRd,max ⋅ u0) ≤ 1.
Utilizzando quest’ultima espressione si possono determinare i valori dell’altezza utile d
per i quali il taglio resistente VRd,max è circa uguale a VRd,c. A questo scopo è sufficiente fis-
sare la resistenza caratteristica del calcestruzzo, la forma e le dimensioni della sezione del
pilastro e calcolare il rapporto VRd,c / VRd,max per diversi valori dell’altezza utile d della pia-
stra, fino a determinare il valore di d per cui questo rapporto vale circa uno. In particolare
considerando valori di d compresi nell’intervallo 150 mm ÷ 1300 mm, con incrementi di
10 mm, si ottengono i valori del prospetto 9.15.
I valori tabellati rappresentano pertanto i valori massimi dmax dell’altezza utile per cui
VRd,c ≤ VRd,max, ossia i valori al di sotto dei quali la rottura a punzonamento avviene sul pe-
rimetro u1. Per valori dell’altezza utile maggiori di quelli tabellati si ha VRd,c > VRd,max e la
rottura a punzonamento si verifica lungo il perimetro u0 per schiacciamento del calcestruz-
zo.
Esaminando i valori del prospetto si evince che, assegnate la classe di resistenza del
calcestruzzo e le dimensioni della sezione trasversale del pilastro, la verifica lungo u1 è più
gravosa per altezze utili piccole, mentre quella lungo u0 è più gravosa per altezze utili
grandi.
Si tenga presente che il prospetto è stato costruito per ρl = 2 %, cosicché per ρl < 2 %, i
valori tabellati rappresentano una stima per difetto di dmax.
9.11.1.1 Esempio 8 – Calcolo del valore massimo dell’altezza utile d per cui
VRd,c ≤ VRd,max
Si valuti quale sia la condizione di verifica più gravosa per una piastra priva di armature
trasversali di altezza utile d = 250 mm in corrispondenza di un pilastro a sezione rettan-
golare di 300×400 mm e di un pilastro a sezione circolare di diametro 350 mm. Il calce-
struzzo è di classe C25/30 e la percentuale di armatura flessionale è pari a 0,02.
Pilastro a sezione rettangolare 300×400 mm
u0 = 2 (300 + 400) = 1400 mm
v Rd,max = 0,2 f cd = 0,2 ⋅ 0,85 ⋅ 25/ 1,5 = 2,833 N/mm2
u1 = u0 + 2 π (2d) = 1400 + 2 π (2 ⋅ 250) = 4542 mm
V*Rd,max 5 = vRd,max u0 = 2,833 ⋅ 1400 = 3966 N / mm
k = 1 + (200/250)0,5 = 1,894
v Rd,c = C Rd,c k (100 ρ l f ck )1/ 3 = 0,12 ⋅1,894 ⋅ (100 ⋅ 0,02 ⋅ 25)1/ 3 = 0 ,837 N/mm 2
5
Il simbolo V* indica la resistenza a taglio-punzonamento per unità di lunghezza del perimetro di verifica,
mentre il corrispondente simbolo senza asterisco indica la resistenza totale, che ha le dimensioni di una
* *
forza; valgono le seguenti relazioni: VRd,max = V Rd,max ⋅ d; VRd,c = V Rd,c ⋅ d.
Prospetto 9.15 Valori massimi dmax (mm) dell’altezza utile al di sotto dei quali VRd,c ≤ VRd,max (il
prospetto è stato costruito assumendo ρl = 0,02; valori forniti con approssimazione di ± 10 mm).
sezione rettangolare
c2
c1
c1+c2 fck (N/mm2)
(mm) 20 25 28 30 32 35 40 45 50
500 140 170 190 210 230 260 300 350 390
550 150 190 220 240 260 290 340 390 440
600 160 210 250 270 300 330 390 440 490
650 180 240 280 310 330 370 430 490 550
700 190 270 310 340 370 410 480 540 600
800 240 330 380 410 440 490 570 640 720
900 280 390 450 480 520 580 660 750 830
1000 330 450 510 560 600 660 760 850 950
sezione circolare
c
diametro fck (N/mm2)
c (mm) 20 25 28 30 32 35 40 45 50
250 110 130 150 160 170 180 210 250 280
300 130 160 180 190 210 230 280 320 360
350 150 190 220 240 260 290 340 390 440
400 170 230 270 290 320 350 410 470 530
450 190 270 320 350 380 420 480 550 610
500 230 320 370 400 430 480 560 630 700
550 270 370 420 460 490 550 630 710 790
600 300 410 480 520 550 610 700 790 880
Secondo le NTC 2008 (par. 4.1.2.1.3.4) nel caso in cui si disponga un’apposita armatura,
l’intero sforzo allo stato limite ultimo deve essere affidato all’armatura (vedi
par. 9.12.1).
In generale nella determinazione della resistenza a punzonamento di piastre dotate di
armature trasversali si pone il problema di combinare il contributo del calcestruzzo e
dell’acciaio.
Al crescere dell’ampiezza delle fessure inclinate che separano la piastra dal pilastro la
risultante delle trazioni nel calcestruzzo diminuisce. Ne discende che allorquando l’acciaio
attinge la tensione di snervamento, la resistenza offerta dal calcestruzzo è minore di quella
iniziale. In letteratura esistono due diversi approcci per tenere conto di questo aspetto
(CEB-FIP, 2001): alcuni ricercatori propongono di ridurre il contributo dell’armatura tra-
sversale attraverso l’adozione di fattori di efficienza compresi tra 0,8 e 0,25, altri propon-
gono di abbattere il contributo del calcestruzzo del 20 – 40 % rispetto al caso di piastre non
armate (fattori di efficienza compresi tra 0,6 e 0,8). L’EC2 ha adottato questo secondo ap-
proccio e ha ripreso la formulazione del Model Code 1990, dove il fattore di efficienza per
la resistenza del calcestruzzo vale 0,75.
Un altro aspetto è rappresentato dal fatto che non si può fare affidamento sulla comple-
ta resistenza delle armature trasversali, perché è difficile ancorare adeguatamente queste
armature su entrambi i lati di una fessura da punzonamento. Per tenere conto di questo a-
spetto la tensione effettiva delle armature da punzonamento è espressa come funzione line-
are crescente dell’altezza utile d, limitata superiormente dal valore della resistenza di sner-
vamento dell’acciaio.
Nel caso di una piastra provvista di armature trasversali, la resistenza a punzonamento
si può quindi esprimere come somma di due termini, il primo dei quali tiene conto del con-
tributo del calcestruzzo – ridotto del 25 % rispetto a quello della stessa piastra priva di ar-
mature – e il secondo rappresenta il contributo delle armature trasversali
1
v Rd,cs = 0 ,75 v Rd,c + 1,5 (d/s r ) Asw f ywd,ef sin α [(6.52)]
u1 d
dove
Asw è l’area di armatura a punzonamento disposta su una fila circonferenziale intorno al
pilastro;
sr è il passo radiale dell’armatura di punzonamento (ossia la distanza tra due file cir-
conferenziali consecutive di armature6);
fywd,ef = 250 + 0,25 d ≤ fywd (N/mm2) è la resistenza di progetto efficace dell’armatura a
punzonamento (prospetto 9.16); come già anticipato il valore di progetto della ten-
sione nell’acciaio viene fatta dipendere dall’altezza utile della piastra per tenere
conto dell’efficacia dell’ancoraggio che è tanto maggiore quanto maggiore è
l’altezza utile d (per acciaio B450C fywd,ef coincide con fywd se d ≥ 565 mm, mentre
per acciaio B500C - utilizzato spesso per le cuciture verticali - fywd,ef = fywd se d ≥
739 mm);
d è la media delle altezze utili nelle due direzioni ortogonali (mm);
α è l’angolo compreso tra l’armatura a punzonamento e la superficie media della pia-
stra.
Le cuciture verticali sono spesso di tipo prefabbricato e sono disponibili in acciaio
B500C; la tensione efficace di questo acciaio non cambia rispetto a quella dell’acciaio
B450C se d ≤ 565 mm.
Nel Model Code 1990 si ha fywd,ef = 300 N/mm2 per qualunque valore di d;
l’espressione dell’EC2 fornisce lo stesso valore del Model Code 1990 per d=200 mm, va-
lori inferiori per d < 200 mm e valori maggiori per d > 200 mm. In realtà le condizioni di
ancoraggio non sono le stesse per tutti i tipi di armatura, ma l’EC2 non ne tiene conto, a
differenza di quanto fanno altre norme, come per esempio le DIN 1045-1, che considerano
le migliori condizioni di aderenza delle barre piegate rispetto alle cuciture verticali.
Se l’armatura è costituita da una sola fila di barre piegate verso il basso, il rapporto d/sr
assume il valore 0,67.
I valori di v'Rd,cs si possono ottenere rapidamente moltiplicando per 0,75 i valori del
prospetto 9.14, che fornisce i valori di vRd,c.
Di seguito si riportano inoltre due prospetti che forniscono i valori del taglio resistente
delle armature V''Rd,cs = (v''Rd,cs d u1) per barre piegate a 45° (prospetto 9.17) e per cuciture
verticali (prospetto 9.18).
6
Come descritto in dettaglio al par. 9.13, le armature a punzonamento sono disposte su file aventi sviluppo
circonferenziale, centrate sull’asse del pilastro o dell’area caricata. Il passo radiale misura pertanto la di-
stanza tra due file consecutive nella direzione ortogonale allo sviluppo planimetrico delle file.
Prospetto 9.16 Valori di fwd,ef (N/mm2) dell’acciaio al variare dell’altezza utile della piastra.
d (mm) 200 (1) 250 300 350 400 450 500 600 700 800
(1)
Nel presente prospetto ed in tutti i prospetti relativi a piastre dotate di armature trasversali a punzonamento,
sono stati considerati solo valori dell’altezza utile d non inferiori a 200 mm, essendo questo il limite inferiore
indicato dall’EC2 per le piastre armate per assicurare l’ancoraggio delle armature a punzonamento [9.3.2(1)].
I valori tra parentesi tonde sono relativi ad acciaio tipo B500C. Per d ≤ 565 mm, i valori di fwd,ef sono uguali
(2)
Prospetto 9.17 Valori (kN) di V''Rd,cs = 1,5 (d/sr) Asw fywd,ef sinα per barre piegate a 45° poste su
una sola fila. Il prospetto è valido per una sola barra piegata (2 bracci inclinati)
in una sola direzione (y o z, con yz piano medio della piastra).
Se nella direzione y sono presenti ny barre piegate (2 ny bracci inclinati) e nella direzione
z ci sono nz barre piegate (2 nz bracci inclinati), basta moltiplicare i valori del prospetto per
(ny + nz).
Per valori diversi dell’inclinazione α delle barre piegate rispetto all’orizzontale è inve-
ce sufficiente moltiplicare i valori del prospetto 9.17 per il rapporto (sen α / sen 45°); ad
es. per barre piegate a 30 ° questo rapporto vale 1/√2 ≅ 0,707 e per α = 60° vale 1,225.
Il prospetto 9.18 riporta invece i valori di V''Rd,cs per cuciture verticali disposte su due o
più file ad interasse di 0,75 d che, come indicato più avanti nel par. 9.13, rappresenta il va-
lore massimo dell’interasse in direzione radiale ammesso per le cuciture verticali.
Si fa osservare che il numero di file di cuciture verticali (in ogni caso in numero non in-
feriore a 2 secondo quanto indicato al [9.4.3(1)]) non entra in gioco nel calcolo di V''Rd,cs,
che dipende solo dall’interasse radiale sr tra le file e dal quantitativo di armatura all’interno
di ogni fila. Questo è legato al fatto che ogni fila presa singolarmente deve essere da sola
in grado di fornire la resistenza richiesta per l’equilibrio, come se le altre file non ci fosse-
ro, nell’ipotesi che la superficie di punzonamento intercetti una sola fila di armature. Oc-
corre però che le cuciture rispettino tutte le limitazioni geometriche riportate nel
par. 9.13.1, in modo che ci sia un numero sufficiente di file da coprire tutta la regione in-
torno al pilastro o area caricata dove può innescarsi la rottura a punzonamento.
Prospetto 9.18 Valori (kN) di V''Rd,cs = [1,5 (d/sr) Asw fywd,ef] per cuciture verticali poste su due o
più file con passo radiale sr = 0,75d (V''Rd,cs = 2 Asw fywd,ef). Il prospetto riporta i valori ottenuti con-
siderando l’area di una sola cucitura verticale per fila (pallini neri nello schema grafico sottostante,
che mostra il caso di due file di cuciture).
pianta
2a
2h fila 2 2b
1h 1a 1b
fila 1
2g 1g 1c 2c
0,75d 0,75d
fila 2
1f 1e 1d
fila 1
2f 2d
2e
Per determinare il taglio resistente V''Rd,cs offerto dalle cuciture verticali è sufficiente
moltiplicare i valori del prospetto per il numero di cuciture presenti all’interno di ciascuna
fila. (ad es. per cuciture disposte come nella figura del prospetto 9.18 occorre moltiplicare
per otto). Per valori dell’interasse sr in direzione radiale inferiori a 0,75d i valori del pro-
spetto vanno moltiplicati per il rapporto (0,75d / sr); per esempio se le cuciture sono poste
ad un interasse sr di 0,5d, i valori del prospetto vanno amplificati di 1,5.
Figura 9.43 Rapporto tra l’armatura a punzonamento secondo le NTC 2008 e quella
secondo l’EC2 al variare del rapporto tra la tensione di progetto e la resistenza a
punzonamento in assenza di armature trasversali.
a) b)
Figura 9.44 Perimetri uout e uout,ef a partire dai quali la verifica a punzonamento è soddisfatta
senza armature trasversali. La configurazione mostrata in b) è quella che crea meno interferenze con
le armature flessionali della piastra, allineate normalmente con i lati del pilastro [Figura 6.22].
sezione pianta
≤ 0,75d ≤ 1,5d
≤ kd
u out
26,56
d
2d °
> 0,3d
≤ 0,5d
a)
l ancor
b) c)
Figura 9.45 Limitazioni geometriche per le cuciture verticali (studs).
Al p.to [9.4.3(2)] l’EC2 usa il simbolo Asw,min per indicare l’area minima di una singola
cucitura o barra piegata, mentre al p.to [6.4.5] usa il simbolo Asw per indicare l’armatura
totale disposta su una fila. Il simbolo Asw,min potrebbe pertanto far pensare all’area minima
totale di una fila e non a quella di una singola armatura. Nel testo per non generare confu-
sione si è preferito utilizzare il simbolo Asw1,min al posto del simbolo Asw,min.
Prospetto 9.20 Diametro minimo di una cucitura verticale (di acciaio B450C) al variare
dell’altezza utile della piastra e della resistenza caratteristica a compressione del calcestruzzo
(sr = 0,75 d, st = 1,5 d). (1)
d fck (N/mm2)
(mm) 20 25 28 30 32 35 40 45 50
200 6 6 6 8 8 8 8 8 8
250 8 8 8 8 8 8 10 10 10
300 10 10 10 10 10 10 10 12 12
350 10 12 12 12 12 12 12 12 14
400 12 12 12 14 14 14 14 14 14
450 14 14 14 14 14 16 16 16 16
500 14 16 16 16 16 16 18 18 18
550 16 18 18 18 18 18 20 20 20
600 18 18 18 20 20 20 20 22 22
(1)
Il prospetto è stato costruito considerando tutti i diametri pari compresi tra 6 e 22 mm; si ricorda che le cuci-
ture prefabbricate sono normalmente disponibili nei seguenti diametri: 10, 12, 14, 16, 18, 20 e 25 mm.
sezione pianta
≤ 0,25d
≤ 1,5d
≤ 0,5d ≤ 0,5d u out
°
30
Α Α
26,6°
<
d
C C
Β Β
2d
≤ 0,75d
≤ 0,25d
Figura 9.46 Limitazioni geometriche per barre piegate (A=punto più vicino al pilastro,
B=punto più vicino a uout).
Asw1,min ⋅
(1,5 ⋅ sin α + cos α ) ≥ 0,08 ⋅ f ck
Area minima di ogni singola barra piegata [(9.11)]
sr ⋅ st f yk
Per barre piegate su una sola fila d/sr è pari a 0,67 [p.to 6.4.5(1)], ossia sr = 1,5 d; se
l’inclinazione delle barre è 45° e st = 1,5 d, l’area minima di ogni barra deve soddisfare la
limitazione
f ck f ck
Asw1,min = 0 ,08 1,27 d 2 = 0 ,102 d 2 .
f yk f yk
Il prospetto 9.22 riporta i valori del diametro minimo di una barra piegata a 45° di ac-
ciaio B450C al variare dell’altezza utile d e della classe di resistenza del calcestruzzo.
Prospetto 9.22 Diametro minimo per barre piegate a 45° (di acciaio B450C) disposte su una
sola fila al variare dell’altezza utile della piastra e della resistenza caratteristica a compressione del
calcestruzzo (sr = st = 1,5 d).
d fck (N/mm2)
(mm) 20 25 28 30 32 35 40 45 50
200 8 8 8 8 10 10 10 10 10
250 10 10 10 10 12 12 12 12 12
300 12 12 12 12 14 14 14 14 14
350 14 14 14 14 16 16 16 16 16
400 16 16 16 16 18 18 18 18 20
450 18 18 18 18 20 20 20 20 22
500 18 20 20 20 22 22 22 22 24
550 20 22 22 22 24 24 24 26 26
600 22 24 24 24 26 26 27 27 27
più perché VRd,max ≤ VRd,cs oppure VRd,c,out ≤ VRd,cs. Nel primo caso (VRd,max ≤ VRd,cs) il pro-
blema è governato dalla resistenza a compressione del calcestruzzo sul perimetro del pila-
stro e nel secondo (VRd,c,out ≤ VRd,cs) dalla rottura al di fuori della zona dotata di armature
trasversali.
Assegnata una disposizione delle armature trasversali (per esempio cuciture verticali su
un prefissato numero di file circonferenziali), si può pertanto determinare il quantitativo
massimo di armatura trasversale efficace all’interno di ciascuna fila imponendo la seguente
condizione
VRd,cs ≤ min (VRd,max; VRd,c,out)
dove
secondo l’EC2, ossia considerando anche il contributo del calcestruzzo
V Rd,cs = v Rd,cs ⋅ u 1 d = 0 ,75 v Rd,c u 1 d + 1,5 (d/s r ) A sw f ywd,ef sin α
e secondo le NTC 2008, ossia trascurando il contributo del calcestruzzo
V Rd,cs = v Rd,cs ⋅ u 1 d = 1,5 (d/s r ) A sw f ywd,ef sin α
V Rd, max = 0 ,2 f cd u 0 d
V Rd,c,out = v Rd,c u out d
Il quantitativo massimo di armatura Asw di ogni fila affinchè risulti VRd,cs ≤ VRd,max si ot-
tiene uguagliando VRd,cs e VRd,max
0 ,75 v Rd,c u1 d + 1,5 (d/s r ) Asw f ywd,ef sin α = 0 ,2 f cd u 0 d
da cui
0 ,2 f cd u 0 d − 0 ,75 v Rd,c u1 d
Asw =
1,5 (d/s r ) f ywd,ef sin α
Il quantitativo massimo di armatura Asw di ogni fila affinchè risulti VRd,cs ≤ VRd,c,out si ot-
tiene invece uguagliando VRd,cs e VRd,c,out
0 ,75 v Rd,c u 1 d + 1,5 (d/s r ) Asw f ywd,ef sin α = v Rd,c u out d
da cui
v Rd,c (u out d − 0 ,75 u1 d )
Asw =
1,5 (d/s r ) f ywd,ef sin α
Pertanto il quantitativo massimo di armatura compatibile con entrambe le condizioni sarà
dato dal più piccolo dei due valori calcolati sopra
⎡ 0 ,2 f cd u 0 d − 0 ,75 v Rd,c u1 d v Rd,c (u out d − 0 ,75 u1 d ) ⎤
Asw, max = min ⎢ ; ⎥
⎢⎣ 1,5 (d/s r ) f ywd,ef sin α 1,5 (d/s r ) f ywd,ef sin α ⎥⎦
Secondo le NTC 2008, come già richiamato all’inizio del par. 9.12, quando si adottano ap-
posite armature trasversali a punzonamento, l’intero sforzo allo stato limite ultimo deve
essere affidato all’armatura. Pertanto la resistenza a punzonamento assume la forma sem-
plificata
V Rd,cs = v Rd,cs ⋅ u 1 d = 1,5 (d/s r ) A sw f ywd,ef sin α
dove rispetto alla formulazione dell’EC2 viene a mancare il contributo resistente del calce-
struzzo.
L’espressione di Asw,max si trasforma così nella seguente
⎡ 0 ,2 f cd u 0 d v Rd,c u out d ⎤
Asw, max = min ⎢ ; ⎥
⎣⎢ 1,5 (d/s r ) f ywd,ef sin α 1,5 (d/s r ) f ywd,ef sin α ⎥⎦
Prospetto 9.23 Valori di Asw,max (mm2) su ogni fila per cuciture verticali disposte su due file ed
alle distanze massime indicate nell’EC2 per pilastro a sezione rettangolare. I valori sono stati cal-
colati per calcestruzzo della piastra di classe C25/30 e percentuale geometrica di armatura flessio-
nale ρl = 2% (valore massimo ammesso da EC2 nel calcolo di vRd,c).
Prospetto valido per l’EC2, ossia considerando nel calcolo di VRd,cs il contributo resistente del calce-
struzzo.
sezione pianta
0,75d 0,75d c2
0,5d 0,5d
c1
c1+c2 d (mm)
(mm) 200 250 300 350 400 450 500
500 – (1) – – – – – –
550 – – – – – – –
600 313 – – – – – –
650 385 – – – – – –
700 457 446 – – – – –
750 530 534 497 – – – –
800 581 622 600 – – – –
850 588 710 703 657 – – –
900 596 798 806 773 – – –
950 603 817 909 890 836 – –
1000 610 825 1011 1007 965 892 –
1050 618 834 1068 1123 1095 1033 –
1100 625 842 1077 1240 1225 1175 1094
1150 632 850 1086 1338 1354 1316 1247
1200 640 859 1096 1348 1484 1458 1400
1250 647 867 1105 1358 1613 1599 1553
1300 655 876 1114 1368 1635 1741 1706
1350 662 884 1123 1378 1646 1883 1858
1400 669 892 1133 1388 1657 1936 2011
1450 677 901 1142 1398 1667 1948 2164
1500 684 909 1151 1408 1678 1959 2250
(1)
Le caselle vuote indicano che la rottura avviene lungo u0 indipendentemente dal valore di Asw, in quanto già
la sola resistenza VRd,c che si ha in assenza di armature trasversali e con ρl=2% è maggiore di VRd,max.
(2)
Le caselle con lo sfondo grigio indicano i casi in cui il quantitativo di armatura che soddisfa la condizione
VRd,cs= VRd,max è minore di quello che soddisfa la condizione VRd,cs= VRd,c,out. Pertanto, per Asw > Asw,max la rottura
avviene lungo u0 per le caselle con sfondo grigio e lungo uout per quelle con sfondo bianco.
Prospetto 9.24 Valori di Asw,max (mm2) su ogni fila per cuciture verticali disposte su due file ed
alle distanze massime indicate nell’EC2 per pilastro a sezione rettangolare. I valori sono stati cal-
colati per calcestruzzo della piastra di classe C25/30 e percentuale geometrica di armatura flessio-
nale ρl = 2% (valore massimo ammesso da EC2 nel calcolo di vRd,c).
Prospetto valido per le NTC 2008, ossia trascurando nel calcolo di VRd,cs il contributo resistente del
calcestruzzo.
sezione pianta
0,75d 0,75d c2
0,5d 0,5d
c1
c1+c2 d (mm)
(mm) 200 250 300 350 400 450 500
500 – (1)
– – – – – –
550 – – – – – – –
600 1133 – – – – – –
650 1228 – – – – – –
700 1322 1587 – – – – –
750 1417 1700 1962 – – – –
800 1490 1813 2092 – – – –
850 1520 1927 2223 2498 – – –
900 1549 2040 2354 2644 – – –
950 1578 2084 2485 2791 3076 – –
1000 1608 2117 2615 2938 3238 3517 –
1050 1637 2151 2700 3085 3400 3693 –
1100 1667 2184 2737 3232 3562 3869 4156
1150 1696 2218 2774 3360 3724 4045 4344
1200 1726 2251 2811 3400 3886 4221 4533
1250 1755 2285 2848 3440 4048 4397 4722
1300 1785 2318 2885 3481 4102 4572 4911
1350 1814 2352 2922 3521 4145 4748 5100
1400 1844 2385 2959 3561 4188 4836 5289
1450 1873 2419 2996 3601 4231 4882 5478
1500 1903 2452 3033 3642 4274 4928 5600
(1)
Le caselle vuote indicano che la rottura avviene lungo u0 indipendentemente dal valore di Asw, in quanto già
la sola resistenza VRd,c che si ha in assenza di armature trasversali e con ρl=2% è maggiore di VRd,max.
(2)
Le caselle con lo sfondo grigio indicano i casi in cui il quantitativo di armatura che soddisfa la condizione
VRd,cs= VRd,max è minore di quello che soddisfa la condizione VRd,cs= VRd,c,out. Pertanto, per Asw > Asw,max la rottura
avviene lungo u0 per le caselle con sfondo grigio e lungo uout per quelle con sfondo bianco.
Dal prospetto 9.24, ottenuto trascurando il contributo del calcestruzzo come indicato
nelle NTC 2008, si ottiene invece:
– per c1 + c2 = 700 mm e d = 250 mm, Asw,max = 1587 mm2 (≅ 14 cuciture verticali di
12 mm su ognuna delle due file circonferenziali) e lo sfondo grigio della casella in-
dica che per Asw > 1587 mm2 la rottura avviene lungo u0
– per c1 + c2 = 950 mm e d = 250 mm, Asw,max = 2084 mm2 (≅ 14 cuciture verticali di
14 mm su ognuna delle due file circonferenziali) e lo sfondo bianco della casella
indica che per Asw > 2084 mm2 la rottura avviene lungo uout.
Si ribadisce che i valori dei due prospetti sopra sono stati calcolati per un calcestruzzo
di classe C25/30 e pertanto sono validi solo per questa classe di resistenza. Nell’Appendice
B di questo capitolo sono riportati i prospetti costruiti trascurando il contributo del calce-
struzzo in accordo alle NTC 2008 per altre cinque classi di resistenza del calcestruzzo:
C28/35, C32/40, C35/45, C40/50, C45/55.
Prospetto 9.25 Valori di Asw,max (mm2) per barre piegate a 45° su una sola fila circonferenziale
poste alle distanze massime indicate nell’EC2 per pilastro a sezione rettangolare. I valori sono stati
calcolati per calcestruzzo di classe C25/30 e percentuale geometrica di armatura flessionale ρl =
2% (valore massimo ammesso da EC2 nel calcolo di vRd,c).
Prospetto valido per l’EC2, ossia considerando nel calcolo di VRd,cs il contributo resistente del calce-
struzzo.
≤ 0,25d
≤ 1,5d
≤ 0,5d ≤ 0,5d u out
d ≤ 0,25d
c1+c2 d (mm)
(mm) 200 250 300 350 400 450 500
500 – (1)
– – – – – –
550 – – – – – – –
600 884 – – – – – –
650 1089 – – – – – –
700 1293 1260 – – – – –
750 1498 1510 1405 – – – –
800 1643 1759 1696 – – – –
850 1664 2009 1987 1857 – – –
900 1685 2258 2278 2187 – – –
950 1705 2311 2570 2517 2364 – –
1000 1726 2334 2861 2848 2731 2522 –
1050 1747 2358 3020 3178 3097 2922 –
1100 1768 2382 3047 3508 3464 3323 3096
1150 1789 2405 3073 3784 3830 3723 3528
1200 1810 2429 3099 3813 4197 4124 3960
1250 1830 2453 3125 3841 4563 4524 4392
1300 1851 2476 3151 3870 4625 4924 4824
1350 1872 2500 3178 3898 4655 5325 5257
1400 1893 2524 3204 3926 4686 5477 5689
1450 1914 2547 3230 3955 4716 5509 6121
1500 1935 2571 3256 3983 4747 5542 6365
(1)
Le caselle vuote indicano che la rottura avviene lungo u0 indipendentemente dal valore di Asw, in quanto già
la sola resistenza VRd,c che si ha in assenza di armature trasversali e con ρl=2% è maggiore di VRd,max.
(2)
Le caselle con lo sfondo grigio indicano i casi in cui il quantitativo di armatura che soddisfa la condizione
VRd,cs= VRd,max è minore di quello che soddisfa la condizione VRd,cs= VRd,c,out. Pertanto, per Asw > Asw,max la rottura
avviene lungo u0 per le caselle con sfondo grigio e lungo uout per quelle con sfondo bianco.
Dal prospetto 9.25 si deduce ad esempio che per un pilastro a sezione quadrata di 450
mm di lato, cioè con c1 + c2 = 900 mm, e per un’altezza utile d della piastra pari a 350 mm,
l’armatura massima vale 2187 mm2 (≅ 6 barre di 16 mm, che con i loro due bracci forni-
scono un’area di 6×2×201 = 2412 mm2); lo sfondo grigio della casella indica inoltre che
superato questo valore massimo, la rottura avviene lungo u0. Se invece si considera un pi-
lastro a sezione rettangolare di 450×500 mm (c1 + c2 = 950 mm) ed un’altezza utile della
piastra di 250 mm, si ha Asw,max = 2311 mm2 (≅ 8 barre di 14 mm, che con i loro due bracci
forniscono un’area di 8×2×154 = 2464 mm2) e lo sfondo bianco della casella indica che
per Asw > 2311 mm2 la rottura avviene lungo uout.
Il prospetto 9.26 è invece costruito trascurando il contributo del calcestruzzo nel cal-
colo di VRd,cs come indicato nelle NTC 2008.
9.14.2.1 Esempio 9 – Calcolo dell’armatura a taglio-punzonamento (barre
piegate)
É data una piastra di calcestruzzo C28/35 con altezza utile d = 250 mm posta su un pila-
stro a sezione rettangolare di dimensioni c1×c2 = 300×500 mm. L’armatura flessionale
della piastra è costituita da 1φ16/200 in entrambe le direzioni e i baricentri delle armature
distano d′ = 40 mm dai lembi. Si progettino le barre piegate necessarie come armatura a
punzonamento considerando i seguenti due casi: a) VEd = 800 kN, b) VEd = 920 kN.
Caso a) VEd = 800 kN
Verifica sul contorno del pilastro
Massima resistenza a taglio-punzonamento
vRd,max = 0,2 fcd = 0,2 ⋅ 0,85 ⋅ 28 / 1,5 = 3,17 N/mm2
Tensione di punzonamento lungo il contorno del pilastro
vEd,0 = VEd / u0 d = 800 000 / [2 ⋅ (300 + 500) ⋅ 250] = 2 N/mm2 < vRd,max
essendo vEd,0 < vRd,max la verifica è soddisfatta.
Verifica sul perimetro critico u1
Perimetro critico
u1 = 2 (c1 + c2) + 2 π (2 d) = 2 (300 + 500) + 2 π 500 = 4742 mm
Tensione di punzonamento lungo il perimetro critico
vEd,1 = VEd / u1 d = 800 000 / (4742 ⋅ 250) = 0,67 N/mm2
Resistenza a taglio-punzonamento in assenza di armature trasversali
Per d = 250 mm e 1φ16/200 in entrambe le direzioni, dal prospetto 9.31 dell’Appendice A
al capitolo si ricava
vRd,c = 0,510 N/mm2
risulta vEd,1 > vRd,c per cui la verifica non è soddisfatta e si adottano barre piegate.
Perimetro uout e sua distanza k’d dal contorno del pilastro 7
uout = β VEd / (vRd,c d) = 1,0 ⋅ 800 000 / (0,510 ⋅ 250) = 6275 mm
7
Le barre piegate sono disposte in pianta in due direzioni ortogonali pertanto il perimetro da considerare è uout,ef
(fig. 9.44b); tuttavia per semplicità di calcolo è stato usato uout, visto che adottando nell’esempio una fila o due
file di barre piegate risulta uout,ef ≅ uout, sebbene con minore approssimazione nel caso di due file.
Prospetto 9.26 Valori di Asw,max (mm2) per barre piegate a 45° su una sola fila circonferenziale
poste alle distanze massime indicate nell’EC2 per pilastro a sezione rettangolare. I valori sono stati
calcolati per un calcestruzzo di classe C25/30 e una percentuale geometrica di armatura flessionale
pari a ρl = 2% (valore massimo ammesso da EC2 nel calcolo di vRd,c).
Prospetto valido per le NTC 2008, ossia trascurando nel calcolo di VRd,cs il contributo resistente del
calcestruzzo.
≤ 0,25d
≤ 1,5d
≤ 0,5d ≤ 0,5d u out
d
≤ 0,25d
c1+c2 d (mm)
(mm) 200 250 300 350 400 450 500
500 – (1)
– – – – – –
550 – – – – – – –
600 3206 – – – – – –
650 3473 – – – – – –
700 3740 4488 – – – – –
750 4007 4808 5548 – – – –
800 4214 5129 5918 – – – –
850 4298 5449 6288 7064 – – –
900 4381 5770 6658 7480 – – –
950 4465 5893 7028 7895 8701 – –
1000 4548 5988 7397 8311 9159 9948 –
1050 4631 6083 7636 8726 9617 10446 –
1100 4715 6178 7740 9142 10075 10943 11754
1150 4798 6272 7845 9503 10533 11441 12288
1200 4881 6367 7950 9617 10990 11938 12822
1250 4965 6462 8055 9731 11448 12435 13356
1300 5048 6557 8160 9845 11602 12933 13891
1350 5131 6651 8265 9959 11724 13430 14425
1400 5215 6746 8369 10073 11846 13680 14959
1450 5298 6841 8474 10187 11968 13809 15493
1500 5382 6936 8579 10300 12090 13938 15839
(1)
Le caselle vuote indicano che la rottura avviene lungo u0 indipendentemente dal valore di Asw, in quanto già
la sola resistenza VRd,c che si ha in assenza di armature trasversali e con ρl=2% è maggiore di VRd,max.
(2)
Le caselle con lo sfondo grigio indicano i casi in cui il quantitativo di armatura che soddisfa la condizione
VRd,cs= VRd,max è minore di quello che soddisfa la condizione VRd,cs= VRd,c,out. Pertanto, per Asw > Asw,max la rottura
avviene lungo u0 per le caselle con sfondo grigio e lungo uout per quelle con sfondo bianco.
pianta
c1
sezione 300
0,25d
3φ16
210
125 mm 3φ16
≤
30° A 30°
B
500
c2
489 mm
40
250
≤ 0,25d=62,5 mm
Figura 9.47 Armature a punzonamento dell’Esempio 9 formate da una sola fila di barre piegate
a 30° (calcolo secondo EC2 per VEd = 800 kN).
Si ripete ora il progetto delle barre piegate per i due casi a) e b) trascurando il contribu-
to del calcestruzzo nel calcolo della resistenza VRd,cs, come prescritto dalle NTC 2008.
Progetto barre piegate a 30° su una sola fila secondo NTC 2008
Secondo le NTC 2008 l’armatura a taglio-punzonamento deve assorbire l’intero valore del-
la tensione sollecitante vEd,1 = 0,67 N/mm2, pertanto la resistenza offerta dalle armature de-
ve essere pari al taglio sollecitante VEd
V''Rd,cs = VEd = 800 kN
pianta
c1
sezione 300
≤ 0,25d
4φ14
40
210
125 mm 187,5 mm 3φ14
A
45° B
335 mm
500
c2
250
40
522,5 mm
≤ 0,25d=62,5 mm
pianta
c1
sezione 300
≤ 0,25d
7φ16
210
125 mm 6φ16
30° A 3 0°
B
500
489 mm
c2
40
250
≤ 0,25d=62,5 mm
Prospetto 9.27 Distanza delle file di armature dal contorno del pilastro.
fila 1 2 3 4 5
125 311 497 683 868
distanza (mm)
(0,5 d) (1,24 d) (1,99 d) (2,73 d) (3,47 d)
Asw, min ⋅
(1,5 ⋅ sin α + cos α ) ≥ 0,08 ⋅ f ck
(fck e fyk in N/mm2)
sr ⋅ st f yk
dove
sen α = 1, cos α = 0
sr = 186 mm
st = 375 mm per la prima, la seconda e la terza fila
st = 500 mm per la quarta e la quinta fila
per cui l’area di una cucitura verticale deve soddisfare la seguente relazione
File n° 1, 2 e 3
0 ,08 ⋅ f ck s r ⋅ st 0 ,08 ⋅ 28 186 ⋅ 375
Asw, min ≥ ⋅ = ⋅ = 43,7 mm 2
f yk 1,5 ⋅ sin α + cos α 450 1,5 ⋅1 + 0
File n° 4 e 5
0 ,08 ⋅ f ck s r ⋅ st 0 ,08 ⋅ 28 186 ⋅ 500
Asw, min ≥ ⋅ = ⋅ = 58,3 mm 2
f yk 1,5 ⋅ sin α + cos α 450 1,5 ⋅1 + 0
Occorre pertanto adottare un diametro non inferiore a 8 mm (As = 50 mm2 > 43,7 mm2)
per le prime tre file e un diametro non inferiore a 10 mm (As = 78,5 mm2 > 58,3 mm2) per
le altre due.
Si sceglie di utilizzare cuciture di 12 mm di diametro per tutte le file.
Quantitativo di armatura all’interno di ogni fila (calcolo secondo EC2 considerando il
contributo del calcestruzzo al taglio resistente VRd,cs)
Dall’Esempio 9 si ricava che il taglio resistente offerto dalle armature deve essere almeno
pari a
V''Rd,cs = 747 kN
dal prospetto 9.18 per d=250 mm si ricava che una sola cucitura di 12 mm fornisce
300
4 50
0
45
256
7
25
125
250
868
Figura 9.50 Armature a punzonamento dell’Esempio 10 formate da cuciture verticali (studs) (il
perimetro critico u1 è evidenziato con la linea tratteggiata; per le file di armature poste all’interno
di u1 deve risultare sr ≤ 1,5d = 375 mm, mentre per quelle esterne a u1 sr ≤ 2d = 500 mm).
Calcolo secondo NTC 2008, trascurando il contributo del calcestruzzo al taglio resistente
VRd,cs
In questo caso l’intera forza sollecitante deve essere assorbita dalle armature
V''Rd,cs = VEd = 1200 kN
adottando ancora cuciture di 12 mm di diametro (V''Rd,cs(1) = 70,69 kN), si ottiene
n = (1200 / 70,69) ≅ 17.
Si può pertanto adottare la disposizione mostrata nella figura 9.50 con 18 cuciture φ12
per fila.
9.15 Fondazioni
Al p.to [6.4.4(2)] l’EC2 fornisce l’espressione della resistenza a punzonamento per la veri-
fica delle fondazioni. Rispetto al caso delle piastre dove si assume che il perimetro di veri-
fica di base sia posto a distanza 2 d, per le fondazioni il perimetro di verifica di base non è
noto a priori: esso è posto ad una distanza a dal contorno del pilastro non superiore a 2 vol-
te l’altezza utile della fondazione e la sua posizione va ricercata per tentativi (fig. 9.2b).
Le ragioni della diversa posizione e lunghezza del perimetro critico rispetto al caso del-
le piastre vanno ricercate innanzitutto nella diversa snellezza delle fondazioni rispetto alle
piastre. I modelli di calcolo della resistenza a taglio-punzonamento delle piastre sono basa-
te sui risultati di prove sperimentali eseguite su piastre relativamente snelle con rapporti tra
la luce di taglio e l’altezza utile lV/d superiori a 3 ÷ 4. Le fondazioni sono generalmente
caratterizzate da un valore più basso di questo rapporto. Inoltre la pressione verticale di
contatto del terreno modifica l’inclinazione della superficie di punzonamento.
Prove su fondazioni mostrano angoli della superficie di punzonamento con
l’orizzontale molto più ripidi nei plinti con valori ridotti del rapporto lV/d rispetto a quelli
osservati nelle prove su piastre.
Il problema è affrontato da EC2, che riprende la soluzione considerata nel Model Code
1990. La distanza a del perimetro di verifica dal pilastro, in ogni caso non superiore a 2d,
viene ricercata per tentativi con il seguente procedimento. Ad ogni valore di a corrisponde
una diversa inclinazione della superficie di rottura e quindi un diverso valore sia della ten-
sione tangenziale di progetto sia della resistenza unitaria a punzonamento. Si fanno vari
tentativi fino ad individuare il perimetro critico u, definito come il perimetro per il quale è
massimo il rapporto tra il valore di progetto della tensione di punzonamento e la resistenza
unitaria al punzonamento.
Nel caso di sforzo normale centrato, la forza tagliante è fornita dall’espressione
V Ed,red = V Ed − ΔV Ed [(6.48)]
dove
VEd è la forza tagliante applicata (uguale allo sforzo normale trasmesso dal pilastro);
ΔVEd è la forza netta rivolta verso l’alto all’interno del perimetro di verifica considerato;
questa forza è pari alla risultante della pressione di contatto del terreno depurata dal
peso proprio della fondazione.
Il valore di progetto della tensione di punzonamento sollecitante è data da
V Ed,red
v Ed = [(6.49)]
ud
mentre la resistenza a punzonamento è data dalla seguente espressione
2d 2d 2d
v Rd = C Rd,c k (100 ρ f ck )
1/ 3
= v Rd ,c ≥ v min [(6.50)]
a a a
dove
a è la distanza del perimetro di verifica considerato dal contorno del pilastro;
CRd,c, k, vmin sono definiti al par. 9.10.1.
Per una fondazione a spessore variabile si può assumere come altezza utile quella che
la fondazione presenta in corrispondenza del perimetro del pilastro o area caricata [p.to
6.2.4(6)] (fig. 9.51).
Per carico eccentrico la tensione di punzonamento di progetto si ottiene in modo analo-
go al caso delle piastre con la seguente espressione
V Ed,red ⎡ M Ed u ⎤
v Ed = ⎢1 + k ⎥, [(6.51)]
u ⋅ d ⎢⎣ V Ed,red W ⎥⎦
dove W è come W1 ma riferito al perimetro critico u, determinato come descritto sopra ed il
coefficiente k è già stato definito sopra al par. 9.7.1.1.
Nel caso in cui sia necessario adottare armature trasversali, la tensione resistente si cal-
cola con la stessa espressione delle piastre
1
v Rd,cs = 0,75 v Rd + 1,5 (d/sr ) Asw f ywd,ef sin α
ud
dove vRd,c è sostituita da vRd = vRd,c 2d/a e al posto di u1 compare il perimetro critico u po-
sto alla distanza generica a ≤ 2d dal contorno del pilastro.
Visto che l’EC2 non precisa quale sia il perimetro di riferimento per il progetto delle
armature trasversali delle fondazioni, si può seguire il procedimento illustrato di seguito. Si
pone vRd,cs = vEd e si inverte la formula sopra così da ottenere la seguente limitazione infe-
riore per l’area di armatura trasversale Asw
(v − 0,75 v Rd ) u d
Asw ≥ Ed
1,5 (d/s r ) f ywd,ef sin α
che deve essere soddisfatta per un qualunque perimetro u ≤ u1. Si identifica poi per tentati-
vi il perimetro u per il quale Asw è massima e si calcola Asw,max. A questo scopo si fa variare
nell’espressione sopra la distanza a tra 0 e 2d, tenendo presente che ad ogni valore di a ri-
mane associato un diverso valore del taglio resistente ridotto VEd,red e quindi di vEd così co-
me un diverso valore della tensione resistente vRd = vRd,c 2d/a. Il valore del perimetro u che
massimizza Asw è in generale diverso dal perimetro critico che rende massimo il rapporto
vEd/vRd e che viene utilizzato nella verifica in assenza di armature trasversali.
9.15.1 Esempi
9.15.1.1 Esempio 11 – Verifica a taglio-punzonamento di un plinto di
fondazione privo di armature a punzonamento
Si esegua la verifica a punzonamento del plinto in figura 9.52 assumendo i seguenti dati di
progetto: calcestruzzo di classe C25/30, base del plinto di 2400 x 2400 mm, spessore di
400 mm, armatura flessionale costituita da 1φ16/200 in entrambe le direzioni, pilastro di
300 x 300 mm, taglio sollecitante VEd = 1170 kN, copriferro 40 mm.
d = 344
c = 300 c = 300
400
400
b = 2400 2400
Figura 9.52 Geometria e dimensioni del plinto di fondazione dell’Esempio 11 (l’esempio è va-
lido sia per il plinto di sinistra ad estradosso piano, sia per quello di destra con estradosso inclina-
to).
La verifica a punzonamento va eseguita con riferimento alla sezione critica posta alla
distanza acrit ≤ 2d che a priori è incognita; occorre però adottare più perimetri di verifica
fino ad individuare quello a cui corrisponde il massimo valore del rapporto tra il valore
della tensione sollecitante di punzonamento e la tensione resistente.
Altezza utile, rapporto geometrico di armatura, pressione sul terreno
Altezza utile direzione y: dy = 400 – 40 – 8 = 352 mm
Altezza utile direzione z: dz = 400 – 40 – 16 – 8 = 336 mm
Altezza utile piastra: d = (352 + 336) / 2 = 344 mm
Rapporto geometrico di armatura
1 φ 16 / 200 mm ⇒ A1,ly = A1,lz = 200 mm2 iy = iz = 200 mm
A1,ly 200
ρ l = ρ ly = ρ lz = = = 0 ,291 ⋅10 − 2 ≤ 0 ,02
iy d 200 ⋅ 344
La pressione sul terreno, al netto del peso proprio del plinto, vale
V Ed 1170000
p netta = = ≅ 0 ,203 N/mm 2
2400 ⋅ 2400 2400 ⋅ 2400
mentre la pressione totale, incluso quella dovuta al peso proprio (γc.a. = 2,5 ⋅ 10–5 N/mm3),
vale
p tot = p netta + 400 ⋅ 2 ,5 ⋅ 10 −5 = 0 ,213 N/mm 2
Si passa alla verifica lungo il perimetro di verifica di base posto a distanza non superio-
re a 2d dal contorno del pilastro.
Perimetro di primo tentativo (a = 2d)
Si assume come perimetro di primo tentativo quello posto a distanza 2d
a = 2d
u 1 = 4 c + 2 π (2 d ) = 4 ⋅ 300 + 2 ⋅ π ⋅ (2 ⋅ 344 ) = 5523 mm
Area di base posta all’interno del perimetro di verifica
A1 = c2 + 4 c (2 d ) + π (2 d )2 = 3002 + 4 ⋅ 300⋅ (2 ⋅ 344) + π ⋅ (2 ⋅ 344)2 = 2402654 mm2
Forza netta rivolta verso l’alto all’interno del perimetro di verifica
ΔV Ed ,1 = p netta A1 = 0 ,203 ⋅ 2402654 = 487739 N
8
Le forze e le tensioni calcolate con riferimento al perimetro u0 sono contrassegnate con il pedice “0”,
quelle riferite al perimetro u1 con il pedice “1” e così via.
1,5
)
= 0 ,55 N/mm 2 ≥ v min ⋅
1
2
,5
=
⎝ ⎠
= 0,55 N/mm2
risulta vEd,2 = 0,56 N/mm2 > vRd,2 = 0,55 N/mm2, pertanto con riferimento al perimetro u2 la
verifica non è soddisfatta ed occorre adottare apposite armature trasversali per assorbire la
forza di punzonamento.
Figura 9.53 Andamento del rapporto vEd/vRd al variare di a/d per il plinto di 2400×2400×400
dell’Esempio 11.
Prospetto 9.28 Valori del rapporto acrit/d al variare di c/d e b/d per pilastro a sezione quadrata
su plinto a base quadrata.
b/2
b
c
c
b/2
b/2 b/2
b
b/d
c/d
5 5,5 6 6,5 7 7,5 8,0 8,5 9,0 9,5 10,0
0,5 0,82 0,89 0,96 1,03 1,09 1,16 1,22 1,28 1,34 1,40 1,45
0,6 0,84 0,91 0,98 1,06 1,12 1,19 1,26 1,32 1,39 1,45 1,51
0,7 0,85 0,92 1,00 1,08 1,15 1,22 1,29 1,36 1,42 1,49 1,55
0,8 0,85 0,93 1,01 1,09 1,17 1,24 1,31 1,38 1,45 1,52 1,59
0,9 0,85 0,94 1,02 1,10 1,18 1,25 1,33 1,40 1,48 1,55 1,62
1,0 0,85 0,93 1,02 1,10 1,19 1,27 1,34 1,42 1,49 1,57 1,64
1,1 0,84 0,93 1,02 1,11 1,19 1,27 1,35 1,43 1,51 1,58 1,66
1,2 0,83 0,92 1,02 1,10 1,19 1,27 1,36 1,44 1,52 1,60 1,67
1,3 0,82 0,92 1,01 1,10 1,19 1,28 1,36 1,44 1,52 1,61 1,68
1,4 0,81 0,91 1,00 1,09 1,18 1,27 1,36 1,45 1,53 1,61 1,69
1,5 0,79 0,89 0,99 1,09 1,18 1,27 1,36 1,45 1,53 1,61 1,70
Per una stima più accurata si può interpolare linearmente la funzione acrit/d tra c/d = 0,8
e c/d = 0,9: per c/d = 0,872 si ottiene così acrit/d = 1,172 che è molto prossimo al valore ri-
cavato nell’Esempio 11.
9.15.1.3 Esempio 13 – Verifica in presenza di carico eccentrico
Si verifichi il plinto dell’Esempio 11 nell’ipotesi che alla base del pilastro agiscano
VEd = 500 kN e MEd = 100 kNm.
Dall’Esempio 11 si ha: altezza utile piastra: d = 344 mm; rapporto geometrico di armatura:
ρly = ρlz = 0,291 ⋅10–2; inoltre nel presente caso si ha
e = MEd/VEd = 100 / 500 = 0,2 m = 200 mm ≤ b/6 = 400 mm
Pressione netta media sul terreno: pnetta = 500000 / (2400 ⋅ 2400) = 0,087 N/mm2
Pressione netta massima: pmax = 0,087 + MEd / (b3 / 6) = 0,13 N/mm2
Tensione di punzonamento di progetto lungo il contorno del pilastro (u0)
Perimetro del pilastro: u0 = 1200 mm
Area di base posta all’interno del perimetro u0: A0 = 90000 mm2
Forza netta rivolta verso l’alto all’interno del perimetro u0
Prospetto 9.29 Valori del rapporto acrit/d al variare di c/d e b/d per pilastro a sezione circolare
su plinto a base quadrata.
b/2
b
c
b/2
b/2 b/2
b
b/d
c/d
5 5,5 6 6,5 7 7,5 8,0 8,5 9,0 9,5 10,0
0,5 0,79 0,86 0,92 0,98 1,04 1,10 1,16 1,21 1,27 1,32 1,38
0,6 0,81 0,88 0,95 1,02 1,08 1,14 1,20 1,26 1,32 1,38 1,44
0,7 0,83 0,90 0,97 1,04 1,11 1,17 1,24 1,30 1,36 1,42 1,48
0,8 0,84 0,91 0,99 1,06 1,13 1,20 1,27 1,33 1,40 1,46 1,52
0,9 0,84 0,92 1,00 1,08 1,15 1,22 1,29 1,36 1,43 1,49 1,56
1,0 0,85 0,93 1,01 1,09 1,16 1,24 1,31 1,38 1,45 1,52 1,58
1,1 0,85 0,93 1,01 1,09 1,17 1,25 1,32 1,40 1,47 1,54 1,61
1,2 0,84 0,93 1,02 1,10 1,18 1,26 1,33 1,41 1,48 1,56 1,63
1,3 0,84 0,93 1,02 1,10 1,18 1,26 1,34 1,42 1,50 1,57 1,64
1,4 0,83 0,93 1,01 1,10 1,19 1,27 1,35 1,43 1,51 1,58 1,66
1,5 0,83 0,92 1,01 1,10 1,19 1,27 1,35 1,43 1,51 1,59 1,67
Per l’individuazione del perimetro critico si procede per tentativi fissando come peri-
metro di primo tentativo quello posto a distanza 2d.
Perimetro di primo tentativo (a = 2d)
Si indica con c il valore comune dei due lati della sezione del pilastro (c=c1=c2=300 mm)
u 1 = 4 c + 2 π (2 d ) = 4 ⋅ 300 + 2 ⋅ π ⋅ (2 ⋅ 344 ) = 5523 mm
Area di base posta all’interno del perimetro di verifica
A1 = c 2 + 4 c (2 d ) + π (2 d )2 = 3002 + 4 ⋅ 300 ⋅ (2 ⋅ 344) + π ⋅ (2 ⋅ 344)2 = 2402654 mm2
Forza netta rivolta verso l’alto all’interno del perimetro di verifica
ΔV Ed ,1 = p netta A1 = 0 ,087 ⋅ 2402654 = 209031 N
V Ed,red ,1 = V Ed − ΔV Ed ,1 = 500000 − 209031 = 290969 N
3 2 3
W1 = c1 + (4 + 2 π ) c1 d + 16 d 2 = 300 2 + (4 + 2 π )⋅ 300 ⋅ 344 + 16 ⋅ 344 2 =
2 2
= 3089601 mm2
M Ed u1 1 ⋅ 10 8 5523
β = 1+ k = 1 + 0 ,6 ⋅ = 1,37
V Ed,red ,1 W1 290969 3089601
Il valore di progetto della tensione di punzonamento è dato da
βV Ed,red ,1 1,37 ⋅ 290969
v Ed ,1 = = = 0 ,21 N/mm 2
u1 d 5523 ⋅ 344
e la resistenza a punzonamento in assenza di armature trasversali vale
2d
v Rd,1 = C Rd,c k (100 ρ f ck )
1/ 3
=
a
⎛ 200 ⎞⎟
= 0,12 ⎜⎜1 +
344 ⎠⎟
( 1/ 3
)
100 ⋅ 0,291⋅10 −2 ⋅ 25 = 0,41 N/mm2 ≥ vmin = 0,41 N/mm2
⎝
risulta vEd ,1 = 0,21 N/mm2 ≤ vRd,1 = 0,41 N/mm2 , pertanto con riferimento al perimetro u1,
la verifica è soddisfatta.
Perimetro di secondo tentativo (a = d)
u 2 = 4 c + 2 π d = 4 ⋅ 300 + 2 ⋅ π ⋅ 344 = 3361 mm
Area di base posta all’interno del perimetro di verifica
A2 = c 2 + 4 cd + π d 2 = 300 2 + 4 ⋅ 300 ⋅ 344 + π ⋅ 344 2 = 874564 mm 2
Forza netta rivolta verso l’alto all’interno del perimetro di verifica
ΔV Ed , 2 = p netta A2 = 0 ,087 ⋅ 874564 = 76087 N
V Ed,red , 2 = V Ed − ΔV Ed , 2 = 500000 − 76087 = 423913 N
3 2 3
W2 = c1 + (2 + π ) c1 d + 4 d 2 = 300 2 + (2 + π )⋅ 300 ⋅ 344 + 4 ⋅ 344 2 =
2 2
= 1138956 mm2
Il valore di progetto della tensione di punzonamento è dato da
βV Ed,red , 2 1,37 ⋅ 423913
v Ed , 2 = = = 0 ,50 N/mm 2
u2d 3361 ⋅ 344
dove è stato utilizzato il valore di β calcolato con riferimento al perimetro u1.
La resistenza a punzonamento in assenza di armature vale
1/ 3 2 d
v Rd,2 = C Rd,c k (100 ρ f ck ) =
a
⎛ 200 ⎞⎟
= 0,12 ⎜⎜1 +
344 ⎠⎟
( 1/ 3
)
100 ⋅ 0,291 ⋅ 10 −2 ⋅ 25 ⋅ 2 = 0,82 N/mm 2 ≥ v min ⋅ 2 =
⎝
= 0,82 N/mm2;
risulta v Ed , 2 = 0,50 N/mm2 ≤ v Rd,2 = 0,82 N/mm2 , pertanto con riferimento al perimetro u2, la
verifica è soddisfatta.
Ripetendo i calcoli per una qualunque altra distanza a ≤ 2d del perimetro critico, risulta
sempre vEd ≤ vRd, cosicché la verifica è sempre soddisfatta.
9.15.1.4 Esempio 14 – Progetto dell’armatura trasversale in presenza di
carico eccentrico
Si progetti l’armatura trasversale del plinto dell’Esempio 11, considerando un pilastro a
sezione quadrata di lato c = 400 mm soggetto a VEd = 1000 kN e MEd = 200 kNm.
e = MEd/VEd = 200 / 1000 = 0,2 m = 200 mm ≤ b/6 = 400 mm
pressione netta media sul terreno: pnetta = 1000000 / (2400 ⋅ 2400) = 0,174 N/mm2
pressione netta massima: pmax = 0,174 + MEd / (b3 / 6) = 0,26 N/mm2
Tensione di punzonamento lungo il contorno del pilastro (u0)
Perimetro del pilastro: u0 = 1600 mm
Area di base posta all’interno del perimetro u0: A0 = 160000 mm2
Forza netta rivolta verso l’alto all’interno del perimetro u0
ΔV Ed , 0 = p netta A0 = 0 ,174 ⋅ 160000 = 27840 N
V Ed,red , 0 = V Ed − ΔV Ed , 0 = 1000000 − 27840 = 972160 N
β = 1,38 (per il calcolo di β si veda più avanti la verifica sul perimetro u1)
Il valore di progetto della tensione di punzonamento vale
βVEd,red ,0 1,38 ⋅ 972160
v Ed ,0 = = = 2,44 N/mm 2
u0 d 1600 ⋅ 344
mentre la riduzione prodotta dalla sottospinta del terreno e la forza netta di punzonamento
assumono i seguenti valori
ΔV Ed ( 0 ,843 d ) = p netta A( 0 ,843 d) = 0 ,174 ⋅ 888181 = 154543 N
V Ed,red (0,843d ) = V Ed − ΔV Ed (0,843d ) = 1000000 − 154543 = 845457 N
La tensione sollecitante calcolata sul perimetro u(0,843d) è pari a
βV Ed,red (0,843d ) 1,38 ⋅ 845457
v Ed (0,843d ) = = = 0,99 N/mm 2
u( 0 ,843d) d 3422 ⋅ 344
e la tensione tangenziale resistente in assenza di armature vale
1/ 3 2 d
vRd ( 0 ,843d) = CRd,c k (100 ρ f ck ) =
a
⎛ 200 ⎞⎟
= 0,12 ⎜1 +
⎜ 344 ⎟
( 1/ 3
100 ⋅ 0,291 ⋅ 10− 2 ⋅ 25 ⋅
0,
2
843
)
= 0,972 N/mm2 ≥ vmin ⋅
0,
2
843
=
⎝ ⎠
= 0,972 N/mm2 < vEd,(0,843) pertanto occorre progettare le armature trasversali
A sw ≥
(v Ed ( 0 ,843 d) )
− 0,75v Rd ( 0 ,843d) ⋅ u ( 0,843d ) ⋅ d
=
f ywd,ef ⋅ senα
=
(0,99 − 0,75 ⋅ 0,972) ⋅ 3422 ⋅ 344 = 1293 mm 2
336 ⋅ 2 / 2
dove
fywd,ef = 250 + 0,25 ⋅ 344 = 336 N/mm2 < fywd = 391 N/mm2.
Si adottano barre di 14 mm di diametro (uguale al diametro minimo del prospetto 9.22
per d=350 mm e fck = 25 N/mm2), per cui il numero di bracci inclinati non deve essere infe-
riore a: 1293 / 154 = 8,4 ≅ 9
Si adottano cinque barre piegate (10 bracci inclinati), tre barre in una direzione e due
nell’altra.
Progetto cuciture verticali su due file
In alternativa, se si utilizzano cuciture verticali su due file, si ha
A sw,cs ≥
(v Ed ( 0 ,843 d) )
− 0 ,75v Rd ( 0 ,843d) ⋅ u ( 0,843d ) ⋅ d
=
1,5 ⋅ d/s r ⋅ f ywd,ef
=
(0,99 − 0,75 ⋅ 0,972) ⋅ 3422 ⋅ 344 = 457 mm 2
1,5 ⋅ (1/ 0 ,75) ⋅ 336
diametro minimo: 12 mm (dal prospetto 9.20 per d=350 mm e fck=25 N/mm2)
numero di cuciture per fila: n = 457 / 113 = 4,04 ≅ 5
9.16 Appendice A
Prospetti per il calcolo rapido di vRd,c (N/mm2)
al variare del diametro e del passo delle armature flessionali
Prospetto 9.30 Valori di vRd,c (N/mm2) al variare dell’armatura flessionale (stesso diametro e
passo in entrambe le direzioni y e z) e dell’altezza utile della piastra. I valori contenuti nelle caselle
con sfondo grigio sono inferiori a vmin e vanno sostituiti con questi ultimi (i valori di vmin sono ri-
portati nell’ultima riga del prospetto).
passo d (mm)
100 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/100 0,639 0,580 0,510 0,460 0,423 0,393 0,369 0,349
φ14/100 0,708 0,643 0,566 0,510 0,469 0,436 0,409 0,387
φ16/100 0,774 0,703 0,618 0,558 0,512 0,476 0,447 0,423
φ18/100 0,837 0,760 0,669 0,603 0,554 0,515 0,484 0,457
φ20/100 0,884 (1) 0,816 0,717 0,647 0,594 0,553 0,519 0,491
φ22/100 0,884 0,869 0,764 0,690 0,633 0,589 0,553 0,523
φ24/100 0,884 0,884 0,810 0,731 0,671 0,624 0,586 0,554
φ26/100 0,884 0,884 0,854 0,771 0,708 0,658 0,618 0,584
Nei casi in cui risulta ρl > 0,02, il calcolo è stato eseguito assumendo ρl = 0,02 (valore massimo consentito da
(1)
EC2 per il calcolo di vRd,c). I valori così ottenuti sono evidenziati in grassetto.
passo d (mm)
150 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/150 0,558 0,507 0,446 0,402 0,369 0,343 0,322 0,305
φ14/150 0,618 0,562 0,494 0,446 0,409 0,381 0,357 0,338
φ16/150 0,676 0,614 0,540 0,487 0,447 0,416 0,391 0,369
φ18/150 0,731 0,664 0,584 0,527 0,484 0,450 0,422 0,400
φ20/150 0,784 0,713 0,627 0,565 0,519 0,483 0,453 0,429
φ22/150 0,836 0,759 0,668 0,603 0,553 0,514 0,483 0,457
φ24/150 0,884 0,805 0,708 0,639 0,586 0,545 0,512 0,484
φ26/150 0,884 0,849 0,746 0,673 0,618 0,575 0,540 0,510
passo d (mm)
200 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/200 0,507 0,461 0,405 0,365 0,336 0,312 0,293 0,277
φ14/200 0,562 0,510 0,449 0,405 0,372 0,346 0,325 0,307
φ16/200 0,614 0,558 0,491 0,443 0,407 0,378 0,355 0,336
φ18/200 0,664 0,604 0,531 0,479 0,440 0,409 0,384 0,363
φ20/200 0,713 0,647 0,569 0,514 0,472 0,439 0,412 0,389
φ22/200 0,759 0,690 0,607 0,547 0,503 0,467 0,439 0,415
φ24/200 0,805 0,731 0,643 0,580 0,533 0,495 0,465 0,440
φ26/200 0,849 0,771 0,678 0,612 0,562 0,522 0,490 0,464
passo d (mm)
250 mm
150 200 250 300 350 400 450 500
passo d (mm)
300 mm
150 200 250 300 350 400 450 500
d (mm)
Resistenza
150 200 250 300 350 400 450 500
minima
Prospetto 9.31 Valori di vRd,c (N/mm2) al variare dell’armatura flessionale (stesso diametro e
passo in entrambe le direzioni y e z) e dell’altezza utile della piastra. I valori contenuti nelle caselle
con sfondo grigio sono inferiori a vmin e vanno sostituiti con questi ultimi (i valori di vmin sono ri-
portati nell’ultima riga del prospetto).
passo d (mm)
100 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/100 0,663 0,603 0,530 0,478 0,439 0,408 0,383 0,362
φ14/100 0,735 0,668 0,587 0,530 0,487 0,452 0,425 0,402
φ16/100 0,804 0,730 0,642 0,579 0,532 0,495 0,464 0,439
φ18/100 0,869 0,790 0,694 0,627 0,575 0,535 0,502 0,475
φ20/100 0,918 (1) 0,847 0,745 0,672 0,617 0,574 0,539 0,509
φ22/100 0,918 0,903 0,794 0,716 0,658 0,612 0,574 0,543
φ24/100 0,918 0,918 0,841 0,759 0,697 0,648 0,608 0,575
φ26/100 0,918 0,918 0,887 0,801 0,735 0,684 0,642 0,607
Nei casi in cui risulta ρl > 0,02, il calcolo è stato eseguito assumendo ρl = 0,02