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9 Punzonamento

9.1 Premessa
Il termine punzonamento indica la rottura per perforazione di un elemento strutturale, tipi-
camente una piastra, provocata da un’azione localizzata. Questo tipo di rottura si manifesta
quando lo spessore dell’elemento strutturale è piccolo in rapporto all’entità dell’azione ap-
plicata e/o quando sono piccole le dimensioni dell’impronta su cui l’azione è distribuita.
Il capitolo illustra la verifica a punzonamento di piastre e fondazioni nei confronti di
azioni così come trattate in EC2, mentre non sono presi in esame gli effetti prodotti
dall’inversione ciclica dei momenti flettenti tra pilastri e piastre in presenza di sisma. Que-
sta problematica non è peraltro trattata né nell’Eurocodice 8, dedicato alla progettazione
delle strutture in zona sismica, né nelle recenti norme italiane (NTC 2008).
In letteratura esistono diversi modelli per lo studio del problema: modelli basati sulla
teoria della plasticità, i modelli tirante-puntone, modelli basati sulla meccanica della frattu-
ra. Manca tuttavia ancora una formulazione analitica esauriente e definitiva, cosicché le
formule proposte e recepite dalle varie normative internazionali, compreso l’EC2, sono
prettamente di natura sperimentale.
Per la verifica di un elemento strutturale nei confronti della rottura a punzonamento
l’EC2 fissa un perimetro critico convenzionale lungo il quale distribuire la resistenza.
Questo perimetro, denominato perimetro di verifica di base, viene indicato con u1 e per
le piastre è posto a distanza 2d (d = altezza utile della piastra) dal contorno del pilastro o
zona caricata1 (fig. 9.2a), mentre per le fondazioni è posto a una distanza a ≤ 2d (fig. 9.2b)
da determinare caso per caso (par. 9.15).

Figura 9.1 Sezione schematica della rottura a punzonamento di una piastra in corrispondenza
di un pilastro interno a sezione circolare.

1
Al punto 4.1.2.1.3.4 le NTC 2008 fissano per le piastre lo stesso perimetro di verifica, ivi denominato
“perimetro efficace”.

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444 CAPITOLO 9

a < 2d

h
d
θ
2d

h
d

θ'
c
θ =26,6 °
u1 θ ’ > 26,6 °
u1
u0 u0
2d a < 2d

a) b)
Figura 9.2 Perimetro di verifica di base u1 secondo EC2 per un pilastro a sezione circolare:
a) piastra, b) fondazione (u0 è il perimetro del pilastro).

piastra

dz

dy
dy

h
dz

piastra
pilastro b)
pilastro
a)

dy + dz
dz

dy

d=
h

fondazione
c)
Figura 9.3 Altezze utili nelle due direzioni ortogonali y e z: a) piastra su pilastro, b) carico con-
centrato su piastra, c) fondazione.

Ne deriva che la superficie di rottura è inclinata rispetto all’orizzontale di un angolo θ =


26,6° nelle piastre e di un angolo θ'′ ≥ 26,6° nelle fondazioni.
Per pilastri a sezione circolare la verifica va eseguita sulla superficie critica S1 data
dalla superficie laterale del cilindro la cui circonferenza di base coincide con il perimetro
u1 e la cui altezza è uguale all’altezza utile d della piastra: S1 = u1 ⋅ d. Quest’ultima è la
media delle altezze utili relative alle armature poste nelle due direzioni ortogonali
(fig. 9.3).

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PUNZONAMENTO 445

u1
u1

2d
90°

2d
u0
u0

bz
2d

by

β
2d

2d
β u1 β u1
90
°

2d 2d
α α
u0 u0

α
α

α
β

2d
2d

2d

Figura 9.4 Perimetri di verifica di base per diverse forme di sezione o area caricata [Fig. 6.13].

b b

2d b 2d a b a
d
h

(a < 2d)
pilastro

Figura 9.5 Zona caricata posta a distanza maggiore di 2d dal pilastro (a sinistra) ed a distanza
minore di 2d (a destra).

Per pilastri a sezione poligonale, il perimetro di verifica di base si ottiene da quello del-
la sezione del pilastro traslando i lati di 2d verso l’esterno e raccordandoli con tratti di cir-
conferenza di raggio 2d, centrati sui vertici della sezione (fig. 9.4).
In situazioni particolari, come nel caso di fondazioni soggette ad elevate pressioni di
contatto o a reazioni poste ad una distanza minore di 2d dal perimetro della zona caricata
(fig. 9.5), occorre considerare perimetri di verifica posti a distanza minore di 2d.

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446 CAPITOLO 9

a) b)
Figura 9.6 Perimetro di verifica in prossimità di un’apertura [Figura 6.14]: a) il tratto PQ del
perimetro u1 è inefficace; b) se il foro rivolge la sua dimensione minore verso il pilastro o area ca-
ricata, per tracciare le tangenti si considera la dimensione fittizia l1 ⋅ l 2 . Legenda: A = apertura.

EC2 (2002), MC 90

DIN 1045-1, BS 8110-97, EC2 (1999)

NS 3483E

SIA 262, ACI 318-05, CSA A23.3, BBK 94

2d 1.5d d 0.5d

Figura 9.7 Perimetri critici per la verifica a punzonamento secondo varie normative (ACI – Stati
Uniti, BBK – Svezia, BS – Gran Bretagna, CSA – Canada, MC90 – Model Code 1990, DIN –
Germania, NS - Norvegia, SIA – Svizzera (Guandalini, 2005).

Per aree caricate in prossimità di aperture, se la distanza minima fra l’area caricata e
l’apertura non supera 6d, si ritiene inefficace il tratto PQ di perimetro u1 compreso tra le
due tangenti tracciate dal centro dell’area caricata fino al contorno del foro (fig. 9.6).
In ogni caso, oltre alla verifica sul perimetro critico u1, va eseguita un’ulteriore verifica
lungo il perimetro u0 del pilastro o della zona caricata. Su questo perimetro l’azione solle-
citante non deve superare un valore limite legato alla resistenza a compressione del calce-
struzzo.
Essendo le formule di verifica di natura sperimentale, sia la forma sia la distanza del
perimetro critico dall’area caricata non sono univocamente definite, cosicché le normative
internazionali propongono espressioni diverse per la tensione sollecitante e per quella resi-
stente. La figura 9.7 mostra le distanze dei perimetri critici per diverse normative: si va da
0,5d per le ACI a 2d per EC2 e Model Code 1990.

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PUNZONAMENTO 447

a) b) c)

2 1

d)

Figura 9.8 Evoluzione del quadro fessurativo sulla faccia superiore tesa di una piastra al crescere
del carico di punzonamento (a, b, c); vista in sezione del quadro fessurativo finale con fessure
1-circonferenziali e 2-radiali (d).

9.2 Descrizione del meccanismo di rottura a punzonamento


La rottura a punzonamento è caratterizzata dalla formazione di fessure inclinate a partire
dal perimetro del pilastro o area caricata, che definiscono una superficie tronco–conica di
separazione del pilastro dalla piastra. Si tratta di un meccanismo di rottura di tipo fragile,
dove l’armatura a flessione può rimanere in campo elastico anche fino alla rottura.
Per descrivere la modalità di rottura a punzonamento in corrispondenza di un pilastro
interno, è utile fare riferimento ai risultati di una prova sperimentale eseguita su di una pia-
stra sostenuta da un pilastro a sezione circolare e soggetta ad un carico lineare distribuito
uniformemente lungo una circonferenza centrata sull’asse del pilastro. Al crescere del cari-
co sono facilmente individuabili le seguenti fasi.
1. La piastra si deforma elasticamente e non si fessura.
2. Si formano alcune fessure tangenziali sulla faccia superiore della piastra nelle imme-
diate vicinanze del pilastro (fig. 9.8a).
3. Si aprono nuove fessure in direzione radiale prodotte dai momenti flettenti circonfe-
renziali; queste fessure disegnano sulla piastra una serie di settori circolari (fig. 9.8b).
4. Nella zona in prossimità del pilastro i valori dei momenti flettenti radiali e delle cur-
vature radiali rimangono pressappoco costanti, mentre si formano nuove fessure cir-
conferenziali a maggiore distanza dal pilastro (fig. 9.8c).
5. Si formano fessure interne che individuano una superficie tronco–conica di separa-
zione del pilastro dalla piastra: è la tipica forma conica della rottura a punzonamento
(fig. 9.8d).
6. Al di sopra di un certo valore del carico non si ha formazione di nuove fessure, ma
soltanto l’apertura di quelle esistenti, fino al raggiungimento della rottura della pia-
stra, che avviene in modo improvviso per piastre con normali quantitativi di armatura
a flessione.
7. Dopo la rottura si osserva sulla faccia superiore una grande fessura circonferenziale,
il cui raggio è maggiore di quello del cono di punzonamento a causa dello snerva-
mento e della deformazione plastica delle armature superiori tese.

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448 CAPITOLO 9

Fs (M2) Fdow
Fs (M1)
Fp
βp
Fct s V1

h
z
d
Fc (M2) Fsw βsw
α
Fc (M1)
Vpun
rs
r1
rsw
r2
Figura 9.9 Modello analitico del meccanismo resistente a taglio-punzonamento: in grassetto il
tirante di calcestruzzo (che ha uno sviluppo tronco conico); la capacità resistente a punzonamento
di base della piastra viene fatta corrispondere alla resistenza del tirante tronco conico di calcestruz-
zo (Menetrey, 1996). Significato dei simboli: r1, r2 = distanze inferiore e superiore della fessura
dall’asse del pilastro; rsw = distanza del punto di intersezione dell’armatura trasversale con la fessu-
ra dallo stesso asse; βsw, βp = inclinazione delle armature trasversali ordinarie e delle armature da
precompressione, Fdow = forza dovuta all’effetto bietta nell’armatura superiore, Fct = componente
verticale della risultante delle trazioni sulla superficie tronco-conica della fessura, Fp = sforzo di
precompressione, Fsw = sforzo nell’armatura trasversale.

9.2.1 Contributi alla resistenza a punzonamento


9.2.1.1 Resistenza a trazione del calcestruzzo
I modelli proposti in letteratura per l’interpretazione del meccanismo di rottura a punzo-
namento sono quasi tutti basati sul modello tirante-puntone (vedi cap. 10). Con questo si
individua un meccanismo di trasferimento del carico dal suo punto di applicazione fino al
confine con la porzione di piastra posta sopra il pilastro ed interessata dalla formazione
della superficie tronco-conica di rottura.
Tra i modelli proposti alcuni estendono il traliccio tirante-puntone anche all’interno di
questa zona, considerando al suo interno la presenza di un tirante di calcestruzzo (fig. 9.9).
La rottura a punzonamento in questo modello coincide pertanto con la rottura a trazione
del tirante di calcestruzzo: il carico ultimo si ottiene integrando le tensioni di trazione pre-
senti sulla superficie tronco–conica di punzonamento e proiettandole in direzione verticale.
Alle trazioni nel tirante di calcestruzzo si aggiungono i contributi delle armature che at-
traversano la superficie di punzonamento (armature flessionali ed eventuali armature tra-
sversali), nonché quello di eventuali armature da precompressione.
9.2.1.2 Contributo delle armature flessionali (“effetto bietta”)
Il meccanismo di trasferimento del taglio da parte delle armature flessionali che attraversano
la superficie inclinata di punzonamento è dato dall’effetto bietta, ossia dallo stesso effetto che
si registra nel trasferimento del taglio a cavallo di una fessura flessionale nelle travi.

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PUNZONAMENTO 449

P [kN]
w
300 1 calcestruzzo non armato
2 ρ =0.2%
7 3 ρ =0.4%
6 4 ρ =0.8%
P 5 ρ =1.2%
5
200 6 ρ =1.6%
4 7 ρ =2.0%
3
2
1
100
7 6 5 4

0 w [mm]
0 1 2 3 4 5

Figura 9.10 Influenza della percentuale di armatura flessionale sulla risposta a punzonamento
(Menétrey, 2002).

Attraverso alcune prove sperimentali è stato dimostrato che nelle piastre con armature
ortogonali l’effetto bietta può fornire fino al 34 % della capacità resistente a punzonamento
(CEB-FIP, 2001).
La percentuale geometrica di armatura flessionale influenza in modo significativo la
capacità resistente a punzonamento. Dal diagramma carico-spostamento di prove eseguite
su piastre con diversa percentuale di armatura (ρl = 0,2-0,4-0,8-1,2-2 %) risulta che, dopo
un primo tratto elastico lineare uguale per tutte le piastre, al crescere di ρ il valore della
resistenza a punzonamento aumenta, mentre lo spostamento ultimo, e quindi la duttilità,
diminuisce (fig. 9.10).
La percentuale geometrica di armatura flessionale influenza anche la geometria del
modello resistente: confrontando i campi di compressione di differenti prove sperimentali
eseguite su piastre dotate di armature trasversali, si osserva una variazione della forma del
campo di compressione al variare di ρl. Per basse percentuali di armatura si instaurano
campi di compressione molto elevati tra file adiacenti di armature, che sono ben visibili sui
provini sezionati dopo la prova. Il meccanismo resistente è ben rappresentato da un model-
lo tirante-puntone con puntoni che si sviluppano tra le file di armature adiacenti e tiranti
formati dalle armature trasversali (fig. 9.11a). Al contrario per valori elevati della percen-
tuale geometrica di armatura flessionale i campi di compressione si estendono dalla circon-
ferenza di carico e dall’estremo superiore di ogni fila di armature fino alla faccia del pila-
stro (9.11b). Quest’ultimo modello è inoltre confermato dai valori molto elevati delle ten-
sioni di trazione registrate sperimentalmente nelle armature flessionali.
9.2.1.3 Contributo delle armature da precompressione
La componente verticale della forza di precompressione di eventuali cavi inclinati rappre-
senta un ulteriore contributo alla resistenza a punzonamento di una piastra (fig. 9.12).

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450 CAPITOLO 9

armature armature

2
1 2 3 1
3 4

a) b)
Figura 9.11 Modelli a puntoni e tiranti per piastre con bassa (a) o alta (b) percentuale di armatu-
ra flessionale (CEB-FIP, 2001).

P βp

V
Figura 9.12 Contributo alla resistenza a punzonamento offerto da armature
da precompressione inclinate.

Nel calcolare questo contributo si considera la tensione di pretensione presente nei cavi
e non la loro resistenza a snervamento, perché quest’ultima non può essere attinta essendo
la rottura a punzonamento caratterizzata da piccole deformazioni.
Le armature aderenti forniscono inoltre un effetto bietta e quindi la percentuale di quel-
le che attraversano il cono di rottura può essere aggiunta alla percentuale di armatura ordi-
naria flessionale.
9.2.1.4 Contributo delle armature trasversali (cuciture, staffe, barre piegate)
Le armature trasversali danno un contributo alla resistenza a taglio-punzonamento in quan-
to esplicano un’azione di ricucitura delle superfici di fessurazione attraversate.
Nelle piastre dotate di armature trasversali a punzonamento (quali cuciture verticali,
staffe, barre piegate, ecc.) la rottura può manifestarsi in una delle seguenti tre zone (fig.
9.13):
1. la zona compresa tra il pilastro e la prima fila di armature,
2. al di là dell’ultima fila di armature,
3. all’interno della regione dotata di armature trasversali con la formazione di una super-
ficie di rottura che attraversa le armature trasversali.
Per scongiurare le rotture mostrate nelle figure 9.13a e b, l’EC2 fornisce una serie di
prescrizioni geometriche relative alla posizione della prima e dell’ultima fila di armature.
Per queste prescrizioni si rimanda al par. 9.13. La rottura illustrata nella figura 9.13c è in-
vece evitata attraverso l’adozione di un’area minima per le armature trasversali.

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PUNZONAMENTO 451

α
a) b) c)
Figura 9.13 Posizione della superficie di rottura a punzonamento di piastre con armature trasver-
sali: a) tra pilastro e prima fila di armature, b) al di là dell’ultima fila di armature, c) nella regione
provvista di armature trasversali (CEB-FIP, 2001).

Alcuni ricercatori hanno inoltre valutato come varia la resistenza a punzonamento se si


modifica la posizione della prima fila di armature e si lascia invariata quella delle altre file.
I valori più alti della resistenza si registrano per distanze della prima fila dal pilastro com-
prese tra 0,5d e 1,0d ossia se il puntone tra l’estremo superiore della prima fila ed il con-
torno del pilastro forma con l’orizzontale un angolo 45° ≤β ≤ 60° (puntone 1 in fig. 9.11).
Se la distanza tra la prima fila di armature ed il pilastro viene ridotta, il punto di intersezio-
ne tra la superficie di punzonamento e queste armature si sposta verso il basso, collocando-
si in prossimità dell’intradosso per distanze molto piccole. Di conseguenza il tratto di ar-
mature sotto la superficie di rottura è così breve che la resistenza di ancoraggio risulta infe-
riore alla resistenza di snervamento delle armature. Infine aumentando la distanza tra la
prima fila ed il pilastro, ossia per β ≤ 45°, si trova che lo sforzo di compressione nel punto-
ne aumenta e si verifica lo schiacciamento anticipato del calcestruzzo.

9.2.2 Effetto scala


Prove sperimentali eseguite da vari ricercatori hanno evidenziato la presenza di un effetto
scala nella rottura a punzonamento: al crescere dello spessore della piastra la resistenza u-
nitaria a punzonamento, ossia il taglio resistente diviso per la superficie critica, diminuisce.
Prove su piastre dotate di armature trasversali hanno inoltre mostrato che la resistenza
unitaria a punzonamento diminuisce anche al crescere della distanza della superficie critica
dal pilastro. Per esempio nelle piastre dotate di armature trasversali le rotture che avvengo-
no al di là dell’ultima fila di armature sono caratterizzate da valori della resistenza unitaria
inferiori a quelli delle piastre non armate, le cui superfici di rottura si formano ad una mi-
nore distanza dal pilastro o dall’area caricata.

9.2.3 Tipi di armature a taglio-punzonamento


Le figure 9.14, 9.15 e 9.16 mostrano le diverse tipologie di armature a punzonamento che
possono essere utilizzate nelle piastre e nelle fondazioni.
Prove sperimentali hanno dimostrato che le staffe conferiscono duttilità al meccanismo
di rottura a punzonamento, anche se non includono le armature flessionali; a questo scopo
è sufficiente che le staffe siano ancorate allo stesso livello delle armature flessionali (fig.
9.15c).
Per il dimensionamento delle cuciture verticali e delle barre piegate e le indicazioni sul-
la loro disposizione si rimanda al par. 9.13. Il progetto delle staffe può essere assimilato a
quello delle cuciture verticali, dove ogni braccio verticale è equivalente ad una cucitura.

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452 CAPITOLO 9

< 0,25d

b1) Cuciture verticali

b2) Disposizione diagonale


A < 0,5d

~ 2d

a) barre piegate

a) Barre piegate (A = perimetro di verifica più


esterno che richiede armatura a taglio; il perime-
tro A dista non più di 1,5d dal perimetro uout
definito al par. 9.13) b3) Disposizione ortogonale
Figura 9.14 Tipologie di armature a punzonamento.

Per quanto riguarda i sistemi prefabbricati della figura 9.16, questi sono di solito ac-
compagnati da un Benestare Tecnico Europeo con le indicazioni per il progetto e
l’installazione.

9.3 Fasi della verifica a taglio-punzonamento


Come anticipato nella premessa, la verifica di resistenza a taglio-punzonamento va eseguita
1. in adiacenza al pilastro o alla zona caricata, ossia lungo il perimetro u0
2. lungo il perimetro critico u1.
La verifica lungo il perimetro u0 deve essere effettuata sia per le piastre o fondazioni
prive di armature trasversali sia per quelle dotate di queste armature.
Al par. 9.11 viene discusso in quale rapporto stanno le resistenze a taglio-
punzonamento calcolate lungo u0 e lungo u1 al variare dei dati del problema per una pistra
priva di aramture trasversali. Dal confronto emerge che per spessori piccoli il problema è
governato dalla resistenza lungo u1, mentre al di sopra di un valore limite dello spessore la
resistenza minima è quella calcolata sul perimetro u0 del pilastro o area caricata.

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PUNZONAMENTO 453

Staffa superiore

Staffa inferiore

c) Staffe (Beutel & al. 2002, Broms 2007)

d) Staffe realizzate con piatti di acciaio sagomati ad omega


(sistema LENTON della ERICO – http://www.erico.com/)

e) Legature verticali prefabbricate (sistema ROM – http://www.rom.co.uk/)

Figura 9.15 Tipologie di armature a punzonamento.

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454 CAPITOLO 9

f) Tralicci metallici formati da coppie di barre sagomate emergenti da lastre prefabbricate (predal-
les) (sistema FILIGRAN – http://www.filigran.de/)
Figura 9.16 Tipologie di armature a punzonamento.

9.4 Resistenza a taglio-punzonamento


Le tensioni resistenti da considerare nella verifica a punzonamento lungo i due perimetri u0
e u1 sono indicate nel prospetto 9.1.

9.5 Valore di progetto della tensione di taglio-punzonamento


Il valore di progetto della tensione di taglio-punzonamento vEd lungo il perimetro di verifi-
ca ui si calcola con la seguente formula
β ⋅ V Ed
v Ed =
ui ⋅ d
dove
β = 1 per reazione del pilastro (o carico per le zone direttamente caricate) centrata rispetto
al perimetro di verifica2;
β > 1 per reazione del pilastro (o carico per le zone direttamente caricate) eccentrica ri-
spetto al perimetro di verifica;
VEd valore di progetto del taglio;
ui u0 = perimetro del pilastro o dell’area caricata;
u1 = perimetro critico posto a distanza 2d per le piastre (fig. 9.2a) e a distanza
a ≤ 2d per le fondazioni (fig. 9.2b).
2
Il baricentro del perimetro di verifica coincide con quello della sezione del pilastro per i pilastri interni,
ma non per i pilastri di bordo o d’angolo.

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PUNZONAMENTO 455

Prospetto 9.1 Definizione dei valori di progetto delle tensioni di taglio-punzonamento resistente
e dei corrispondenti perimetri di verifica.

Perimetro Tensione
Significato
di verifica resistente
Valore di progetto della massima tensione di taglio-punzonamento resi-
stente sul contorno u0 di un pilastro o di una zona caricata [(6.53)]: rap-
u0 v Rd,max presenta il massimo valore della resistenza unitaria (per unità di superfi-
cie) a taglio-punzonamento in adiacenza ad un pilastro o ad una zona ca-
ricata
Valore di progetto della tensione di taglio-punzonamento resistente di
una piastra (o fondazione) priva di armature per il punzonamento lungo il
v Rd,c
perimetro critico u1 posto a distanza 2d (ovvero a distanza a ≤ 2d per le
fondazioni) [(6.47)]
u1
Valore di progetto della tensione di taglio-punzonamento resistente di
una piastra (o fondazione) dotata di armature per il punzonamento lungo
v Rd,cs
il perimetro critico u1 posto a distanza 2d (ovvero a distanza a ≤ 2d per le
fondazioni) [(6.52)]

L’EC2 utilizza la stessa simbologia sia per la tensione di punzonamento calcolata lungo
u0 sia per quella lungo u1. In questo capitolo, per evitare confusione, si è preferito aggiun-
gere un pedice per distinguere le tensioni tangenziali calcolate lungo i due perimetri:
vEd,0 tensione di taglio-punzonamento di progetto calcolata lungo il contorno u0 del pila-
stro o della zona caricata;
vEd,1 tensione di taglio-punzonamento di progetto calcolata lungo il perimetro critico u1.
L’EC2 fornisce una serie di formule per il calcolo di β in presenza di eccentricità nella
reazione del pilastro, distinguendo i casi di presso-flessione retta e deviata e i casi di pila-
stri interni e pilastri di bordo o d’angolo (fig. 9.17). Le espressioni ed alcuni prospetti per
il calcolo di β sono riportate più avanti nel par. 9.7.

c1
c2

c1 c1
c2

c2

a) b) c)

Figura 9.17 Pilastro a sezione rettangolare; a) pilastro interno, b) pilastro di bordo,


c) pilastro d’angolo.

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456 CAPITOLO 9

Figura 9.18 Perimetro di verifica di base u1 e perimetro di verifica di base ridotto u1* per pila-
stro di bordo a sezione rettangolare [Figura 6.15 e Figura 6.20].

9.6 Perimetri u0 e u1 di pilastri a sezione rettangolare


Per il calcolo dei perimetri uo ed u1 di pilastri a sezione rettangolare si utilizzano espressio-
ni diverse a seconda della posizione del pilastro.

9.6.1 Pilastro interno


u0 = 2 (c1 + c2)
u1 = 2 (c1 + c2) + 4 π d

9.6.2 Pilastro di bordo


c1 = dimensione ortogonale al bordo
c2 = dimensione parallela al bordo
u0 = c2 + 3d ≤ c2 + 2 c1
u1 = 2c1 + c2 + 2 π d
accanto ad u1 si definisce un perimetro di base ridotto u1* (fig. 9.18b)
u1* = min (0,5 c1; 1,5 d) + c2 + 2 π d
il cui utilizzo è mostrato più avanti al p.to e del par. 9.7.1.2.

9.6.3 Pilastro d’angolo


u0 = 3d ≤ c1 + c2
u1 = c1 + c2 + π d
Accanto a u1 si definisce un perimetro di base ridotto u1* (fig. 9.19b)
u1* = min (0,5 c1; 1,5 d) + min (0,5 c2; 1,5 d) + π d
il cui utilizzo è mostrato più avanti al p.to f del par. 9.7.1.2.

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PUNZONAMENTO 457

Figura 9.19 Perimetro di verifica di base u1 e perimetro di verifica di base ridotto u1* per pila-
stro d’angolo a sezione rettangolare [Figura 6.15 e Figura 6.20].

M’’Ed,y

M Ed,y = M’Ed,y+ M’’Ed,y

M’Ed,y

Figura 9.20 Momenti M'Ed,y e M''Ed,y trasmessi alla piastra dal pilastro inferiore e
da quello superiore.

9.7 Coefficiente β
Nell’espressione introdotta al par. 9.15 per il calcolo della tensione sollecitante vEd compa-
re il coefficiente β ≥ 1. Questo coefficiente amplifica la tensione tangenziale media sul pe-
rimetro di verifica se la reazione del pilastro è eccentrica ossia se la piastra e il pilastro si
scambiano un momento MEd.
Il momento MEd da considerare per ciascuna delle due direzioni y e z della piastra
(MEd,y e MEd,z) è dato dalla somma dei momenti nelle sezioni di estremità dei pilastri supe-
riore ed inferiore: MEd,y(z) = M'Ed,y(z) + M''Ed,y(z) (fig. 9.20). Per le fondazioni il momento di
cui tenere conto si riduce al momento trasmesso dal pilastro soprastante.

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458 CAPITOLO 9

Figura 9.21 Distribuzione di tipo plastico delle tensioni tangenziali sul perimetro u1 dovute ad
un momento agente in corrispondenza della connessione piastra-pilastro interno [Figura 6.19].

Il coefficiente β è definito con riferimento al perimetro di verifica di base u1 ed il suo


significato è evidente se si esprime la tensione tangenziale sulla superficie critica S1
(S1 = u1 ⋅ d) come somma della tensione vEd(V) prodotta da VEd e di quella vEd(M) prodotta da
MEd
vEd = vEd(V) + vEd(M) = VEd / (u1 d) + vEd(M)
dal confronto di questa espressione con la precedente si ricava
β = 1 + vEd(M) u1 d / VEd
La tensione vEd(M) può essere calcolata uguagliando il momento MEd che piastra e pila-
stro si scambiano con il momento prodotto dalla tensione tangenziale vEd(M) distribuita sul
perimetro u1
u1
M Ed = ∫ (v
0
Ed(M) d ) e du
dove
du tratto infinitesimo del perimetro di verifica;
e distanza del tratto infinitesimo du dall’asse intorno al quale agisce il momento MEd.
Nell’ipotesi di distribuzione delle tensioni tangenziali di tipo plastico (vEd(M) = cost)
(fig. 9.21), l’equazione di equilibrio alla rotazione si può riscrivere nella seguente forma
u1
M Ed = v Ed(M) d ∫ e du = v
0
Ed(M) d W1

u1
dove W1 = ∫ e du
0
è il momento intorno all’asse di sollecitazione prodotto da una distribu-

zione di tipo “uniforme” (completa plasticizzazione) di sforzi tangenziali unitari (vEd(M) =


1) sulla superficie critica S1 di altezza d e perimetro di base u1.

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PUNZONAMENTO 459

Dalla precedente espressione si ricava


vEd(M) = MEd / (d W1)
che, sostituita in quella di β, fornisce
β = 1 + vEd(M) u1 d / VEd = 1 + MEd u1 d / (d W1 VEd) = 1 + (MEd / VEd) (u1 / W1)
Infine si introduce un coefficiente k per tenere conto del fatto che il momento flettente
MEd non è equilibrato solo da sforzi tangenziali, ma anche da flessione nelle strisce della
piastra poste nel piano di sollecitazione e da torsione in quelle ortogonali. Si perviene così
all’espressione
β = 1 + k (MEd / VEd) (u1 / W1). [(6.39)]
Il coefficiente k tiene inoltre conto del fatto che la distribuzione delle tensioni tangenziali
in realtà non è uniforme; esso dipende dal rapporto tra le dimensioni c1 e c2 della sezione
del pilastro (par. 9.7.1.1).
9.7.1.1 Valori del coefficiente k
Di seguito si riportano i valori del coefficiente k da utilizzare nella [(6.39)] per il calcolo
del coefficiente β.
• Pilastri a sezione rettangolare
Il coefficiente k assume valori diversi al variare del rapporto c1/c2 tra i lati della sezione del
pilastro (prospetti 9.2 e 9.3), dove c1 è la dimensione parallela al piano di sollecitazione.

Prospetto 9.2 Valori di k per aree caricate rettangolari [Prospetto 6.1].

c1/c2 ≤ 0,5 1,0 2,0 ≥ 3,0


k 0,45 0,60 0,70 0,80

Per valori di c1/c2 diversi da quelli tabellati, si ricorre all’interpolazione lineare


k = 0,45 + 0,3 ⋅ (c1/c2 – 0,5) ≥ 0,45 per c1/c2 ≤ 1 (9.1)
k = 0,6 + 0,1 ⋅ (c1/c2 – 1) ≤ 0,8 per c1/c2 > 1. (9.2)
I valori di k ottenuti per interpolazione lineare sono riportati per comodità nel prospetto
9.3 per valori di c1/c2 multipli di 0,05.
• Pilastri a sezione circolare
Per pilastri a sezione circolare k assume lo stesso valore valido per la sezione quadrata
(c1/c2 = 1), ossia k = 0,6.
9.7.1.2 Calcolo del coefficiente β per pilastri a sezione rettangolare o circolare
L’espressione per il calcolo di β varia a seconda della forma della sezione, della posizione
del pilastro (interno, di bordo, d’angolo) e del tipo di eccentricità (in una o in entrambe le
direzioni). Si riportano formule e prospetti per il calcolo del coefficiente β per i casi elen-
cati nel prospetto 9.4.

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460 CAPITOLO 9

Prospetto 9.3 Valori del coefficiente k al variare del rapporto c1/c2.

c1/c2 ≤0,50 0,55 0,60 0,65 0,70 0,75 0,80 0,85 0,90 0,95 1,00
k 0,450 0,465 0,480 0,495 0,510 0,525 0,540 0,555 0,570 0,585 0,600
c1/c2 1,05 1,10 1,15 1,20 1,25 1,3 1,35 1,40 1,45 1,50
k 0,605 0,610 0,615 0,620 0,625 0,630 0,635 0,640 0,645 0,650
c1/c2 1,55 1,60 1,65 1,70 1,75 1,80 1,85 1,90 1,95 2,00
k 0,655 0,660 0,665 0,670 0,675 0,680 0,685 0,690 0,695 0,700
c1/c2 2,05 2,10 2,15 2,20 2,25 2,30 2,35 2,40 2,45 2,50
k 0,705 0,710 0,715 0,720 0,725 0,730 0,735 0,740 0,745 0,750

c1/c2 2,55 2,60 2,65 2,70 2,75 2,80 2,85 2,90 2,95 ≥3,00
k 0,755 0,760 0,765 0,770 0,775 0,780 0,785 0,790 0,795 0,800

a) Pilastro interno a sezione rettangolare con eccentricità in una sola direzione


L’espressione di β è la seguente
M Ed u1
β = 1+ k
V Ed W1

Prospetto 9.4 Casi di calcolo del coefficiente β.

Pilastro interno a sez. rettangolare


a) con eccentricità in una sola direzione
b) con eccentricità in entrambe le direzioni
Pilastro di bordo a sez. rettangolare
c) con eccentricità ortogonale al bordo
d) con eccentricità parallela al bordo
e) con eccentricità in entrambe le direzioni
Pilastro d’angolo a sez. rettangolare
f) con eccentricità verso l’interno
g) con eccentricità verso l’esterno
Pilastro interno a sezione circolare
h) con eccentricità in una direzione qualunque

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PUNZONAMENTO 461

C C’
C

2d
B B’ G

R=2d
BC

2R/π
A 2d A’
c1

c1 / 2
B’’ B’’’
c2
A

C’’ C’’’

Figura 9.22 Calcolo di W1 per pilastro interno a sezione rettangolare (a destra è indicata la po-
sizione del baricentro dell’arco di circonferenza BC di raggio R=2d rispetto all’asse AA').

u1
Applicando la definizione di W1 ( W1 =
0
∫ e du ) si ottiene (fig. 9.22)
u1
⎧⎪ ⎫⎪
W1 = ∫
0
e du = 2 ⋅ ⎨ ∫ e du + ∫ e du + ∫ e du + ∫ e du + ∫ e du ⎬ =
⎪⎩ AB BC CC' C'B' B'A' ⎪⎭
⎧⎪ ⎫⎪
= 2 ⋅ ⎨2 ⋅ ∫ e du + 2 ⋅ ∫ e du + ∫ e du ⎬ =
⎪⎩ AB BC CC' ⎪⎭
⎧ ⎫
⎪ c1 c1 π (2d ) ⎡ 2 (2d ) c1 ⎤ ⎛ c1 ⎞⎪
= 2 ⋅ ⎨2 ⋅ ⋅ + 2 ⋅ ⋅ + ⎥ + c 2 ⋅ ⎜⎜ 2d + ⎟⎟⎬ =
⎪ { 2 4 12 23 ⎢⎣ π { ⎝
2 ⎦ CC' 2 ⎠⎪
⎩ AB BC ⎭
c12
= + 16 d 2 + 2 π dc1 + 4c 2 d + c1 c 2 [(6.41)]
2
dove
c1 è la dimensione del pilastro parallela all’eccentricità del carico;
c2 è la dimensione del pilastro perpendicolare all’eccentricità del carico.
Per un pilastro a sezione quadrata (c1 = c2), l’espressione di W1 diviene
3 2
W1 = c1 + (4 + 2 π ) c1 d + 16 d 2
2
Il coefficiente β di un pilastro interno a sezione rettangolare può essere riscritto anche
nella seguente forma
M Ed u1 M 2(c1 + c 2 ) + 4 π d e
β = 1+ k = 1 + k ⋅ Ed ⋅ 2 = 1+
V Ed W1 V Ed c1 α
+ 16d 2 + 2 π dc1 + 4c 2 d + c1 c 2
2

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462 CAPITOLO 9

dove
e = MEd/VEd
c12
+ 16d 2 + 2 π dc1 + 4c 2 d + c1c 2
1
α= ⋅ 2
k 2 (c1 + c 2 ) + 4πd
α ha le dimensioni di una lunghezza.
I valori di α sono elencati nel prospetto 9.5 al variare di c1/c2 e dell’altezza utile d e
consentono il calcolo immediato del coefficiente β.
Per valori di c1, c2 e d diversi da quelli tabellati si può ricorrere all’interpolazione linea-
re.
9.7.1.3 Esempio 1 – Calcolo del coefficiente β per un pilastro interno
a sezione rettangolare
Si calcoli il coefficiente β per un pilastro a sezione rettangolare di dimensioni c1×c2 =
500×300 mm che sostiene una piastra di altezza utile pari a 250 mm. Le sollecitazioni di
progetto valgono: VEd =1000 kN, MEd = 500 kNm e l’eccentricità è parallela al lato
c1 = 500 mm.
Il coefficiente β è dato dalla seguente espressione
M Ed u1
β = 1+ k
V Ed W1
dove
c12
W1 = + 16d 2 + 2 π dc1 + 4c 2 d + c1 c 2 =
2
500 2
= + 16 ⋅ 250 2 + 2 π ⋅ 250 ⋅ 500 + 4 ⋅ 300 ⋅ 250 + 500 ⋅ 300 =
2
= 2360398 mm 2
u 1 = 2 ⋅ (c1 + c 2 ) + 4 π d = 2 ⋅ (500 + 300 ) + 4 ⋅ π ⋅ 250 = 4742 mm
k = 0,6 + 0,1 ⋅ (c1/c2 – 1) = 0,6 + 0,1 ⋅ (500/300 – 1) = 0,666 (dalla (9.2) essendo
c1/c2 = 1,66 > 1)
sostituendo questi valori nell’espressione sopra si ottiene:
M Ed u1 500000 4742
β = 1+ k = 1 + 0,666 ⋅ = 1,67 .
V Ed W1 1000 2360398
Si ricalcola ora β con l’ausilio del prospetto 9.5
β = 1+ e/α
dove e = MEd / NEd = 500000 / 1000 = 500 mm
per c1=500 mm e c2 = 300 mm il prospetto 9.5 fornisce
α = 650 mm per d = 200 mm
α = 843 mm per d = 300 mm

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PUNZONAMENTO 463

Prospetto 9.5 Valori di α (mm) da utilizzare per il calcolo di β (β = 1 + e/α), con e in mm, per
un pilastro interno a sezione rettangolare al variare di c1, c2 e d (c1 è la dimensione parallela al pia-
no di sollecitazione, ossia ortogonale all’asse momento).

c1 d c2 (mm)
(mm) (mm) 250 300 350 400 450 500 550 600
200 592 654 708 756 798 836 844 852
250 300 805 888 959 1021 1076 1125 1134 1143
500 1231 1352 1456 1546 1626 1696 1707 1717
200 597 625 681 731 776 816 853 887
300 300 803 839 912 977 1034 1086 1134 1177
500 1215 1264 1371 1465 1548 1622 1689 1751
200 601 632 657 709 756 799 838 873
350 300 801 840 872 938 998 1052 1102 1148
500 1200 1254 1298 1394 1479 1556 1626 1690
200 605 639 666 690 738 783 823 861
400 300 799 841 875 904 966 1022 1073 1121
500 1186 1245 1292 1331 1418 1498 1570 1636
200 609 645 675 700 722 768 810 849
450 300 797 842 879 910 937 995 1048 1097
500 1173 1235 1286 1328 1364 1445 1519 1587
200 612 650 682 710 734 755 798 838
500 300 795 843 882 916 944 970 1024 1074
500 1160 1226 1280 1325 1364 1398 1473 1542
200 615 656 690 719 744 767 787 828
550 300 793 844 885 921 951 978 1002 1054
500 1148 1218 1275 1322 1363 1399 1431 1501
200 617 660 697 727 754 778 800 819
600 300 791 844 888 925 958 986 1012 1035
500 1137 1210 1269 1320 1363 1400 1434 1464

utilizzando l’interpolazione lineare per d = 250 mm si ottiene


α = 650 + (843 – 650) ⋅ (250 – 200) / (300 – 200) = 747 mm
infine il coefficiente β vale
β = 1+ e/α = β = 1+ 500 / 747 = 1,67.
b) Pilastro interno a sezione rettangolare con eccentricità in entrambe le direzioni
Per un pilastro interno a sezione rettangolare, se il carico è eccentrico in entrambe le dire-
zioni (fig. 9.23), l’espressione per il calcolo di β è la seguente:
M Ed1 u1 M u
β = 1 + k1 + k 2 Ed 2 1
V Ed W1 V Ed W 2
dove
MEd1 (MEd2) momento con piano di sollecitazione parallelo a c1 (c2);
k1 (k2) coefficiente k calcolato con le espressioni o prospetti del par. 9.7.1.1 assumendo c1
(c2) come dimensione della sezione parallela al piano di sollecitazione;

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464 CAPITOLO 9

z
u1

2d
ey
u0

ez
y
bz
2d

90
°

by
Figura 9.23 Dimensioni esterne (by e bz) del perimetro di verifica di un pilastro interno a sezione
rettangolare ed eccentricità (ey ed ez) nelle due direzioni y e z.

W1 (W2) momento prodotto da una distribuzione di tipo plastico di sforzi tangenziali uni-
tari (vEd(M) = 1) agenti sulla superficie critica S1 con piano di sollecitazione parallelo
alla dimensione c1 (c2).
EC2 fornisce anche la seguente espressione approssimata di β
2 2
⎛ ey ⎞ ⎛e ⎞
β = 1 + 1,8 ⎜⎜ ⎟ +⎜ z ⎟ [(6.43)]
⎟ ⎜ by ⎟
⎝ bz ⎠ ⎝ ⎠
dove
ey ed ez sono le eccentricità secondo gli assi y e z rispettivamente;
by e bz sono le dimensioni del perimetro di verifica (fig. 9.23).
Il prospetto 9.6 riporta i valori di β al variare di ey/bz ed ez/by; per valori diversi da quel-
li tabellati si può ricorrere all’interpolazione lineare.
c) Pilastro di bordo a sezione rettangolare con eccentricità ortogonale al bordo
Eccentricità rivolta verso l’interno
Per un pilastro di bordo dove l’eccentricità perpendicolare al bordo è rivolta verso l’interno
e non c’è eccentricità parallela al bordo, la forza di punzonamento si può considerare uni-
formemente distribuita lungo un perimetro di verifica ridotto u1* (fig. 9.24)
V Ed
v Ed =
u1* ⋅ d
dove
u1* = 2 ⋅ min(1,5 d; 0,5 c1) + c2 + 2 π d;
c1 è la dimensione ortogonale al bordo.
Si noti che utilizzare questa espressione di vEd equivale ad assumere β = u1/u1*
nell’espressione generale vEd = β VEd / (u1 d).

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PUNZONAMENTO 465

Prospetto 9.6 Valori di β al variare dei rapporti ey /bz ed ez /by.

ez /by
β
0,01 0,02 0,05 0,10 0,20 0,30 0,40 0,50
0,01 1,025 1,040 1,092 1,181 1,360 1,540 1,720 1,900

0,02 1,040 1,051 1,097 1,184 1,362 1,541 1,721 1,901

0,05 1,092 1,097 1,127 1,201 1,371 1,547 1,726 1,904

0,10 1,181 1,184 1,201 1,255 1,402 1,569 1,742 1,918


ey /bz
0,20 1,360 1,362 1,371 1,402 1,509 1,649 1,805 1,969

0,30 1,540 1,541 1,547 1,569 1,649 1,764 1,900 2,050

0,40 1,720 1,721 1,726 1,742 1,805 1,900 2,018 2,153

0,50 1,900 1,901 1,904 1,918 1,969 2,050 2,153 2,273


2d

z
d

u *1
2

P y
c2

eort

c1
2d

≤ 0,5 c1
≤ 1,5 d

Figura 9.24 Perimetro di verifica ridotto u1* per pilastro di bordo con eccentricità ortogonale al
bordo rivolta verso l’interno [Figura 6.20] (P = centro di pressione).

Eccentricità rivolta verso l’esterno


Per un pilastro di bordo dove l’eccentricità perpendicolare al bordo è rivolta verso l’esterno
e non c’è eccentricità parallela al bordo, il coefficiente β è dato dalla seguente espressione
M Ed u1
β = 1+ k
V Ed W1
dove
MEd è il momento calcolato rispetto all’asse z' parallelo al bordo e passante per il bari-
centro G del perimetro critico (fig. 9.25)
MEd = Mz + VEd ⋅ (eg – c1/2)
eg è la distanza del baricentro G del perimetro critico dal bordo della piastra

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466 CAPITOLO 9

A B B’
2d

z z’

d
u1

2
C
P G y
c2

D
eg
c1
2d

F E E’ eg
eg Mz
eg− c1/2
e ort M Ed
VEd VEd VEd
P G = P G = P G

c1/2 c1/2 c1/2 c1/2 c1/2


c1 c1
Figura 9.25 Pilastro di bordo con eccentricità ortogonale al bordo rivolta verso l’esterno
(P = centro di pressione, G = baricentro del perimetro critico u1).

c12 + c 2 (c1 + 2d ) + 2π dc1 + 8d 2


eg =
2 c1 + c 2 + 2 π d
W1 è calcolato rispetto all’asse z'
( ) ( ) ( ) (
W1 = 2 c1 e g − c1 2 + c 2 c1 + 2 d − e g + 2 BB '⋅ e g − e BB ' + 2 B ' C ⋅ e B 'C − e g )
(eBB′ ed eB′C sono le distanze dal bordo dei baricentri dei tratti curvilinei BB′ e B′C)
k si ricava dai prospetti 9.2 e 9.3 con il rapporto c1/c2 sostituito da c1/(2c2).
d) Pilastro di bordo a sezione rettangolare con eccentricità parallela al bordo
In un pilastro di bordo a sezione rettangolare, con eccentricità solo nella direzione parallela
al bordo (fig. 9.26), il coefficiente β è dato dalla seguente espressione
u1
β = 1+ k e par
W1
dove
u1 perimetro di verifica di base;
epar eccentricità parallela al bordo della piastra;
k coefficiente che si ricava dai prospetti 9.2 e 9.3 con il rapporto c1/c2 sostituito da
c2/(2c1);

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PUNZONAMENTO 467

2d

2d
z z

d
u1 u1
epar

epar
2
eort
P P
G y G y
c2

c2
eg eg

c1 c1 2d
2d

2d
Figura 9.26 Pilastro di bordo con eccentricità Figura 9.27 Pilastro di bordo con eccentricità
epar parallela al bordo (P = centro di pressione, in entrambe le direzioni, dove quella ortogonale
G = baricentro del perimetro critico u1). al bordo è rivolta verso l’interno (P = centro di
pressione, G = baricentro del perimetro
critico u1).

W1 è calcolato rispetto all’asse y ortogonale al bordo


c 22
W1 = + c1 c 2 + 4 c1 d + 8 d 2 + π d c 2 [(6.45)]
4
e) Pilastro di bordo a sezione rettangolare con eccentricità in entrambe le direzioni
Eccentricità perpendicolare al bordo rivolta verso l’interno
In un pilastro di bordo a sezione rettangolare, quando ci sono eccentricità in entrambe le
direzioni e quella perpendicolare al bordo è rivolta verso l’interno (fig. 9.27), il coefficien-
te β assume la seguente espressione
u1 u1
β= +k e par [(6.44)]
u1* W1
dove
u1 è il perimetro di verifica di base;
u1* è il perimetro di verifica ridotto (fig. 9.24);
epar è l’eccentricità parallela al bordo della piastra;
k è il coefficiente che si ricava dai prospetti 9.2 e 9.3 con il rapporto c1/c2 sostituito
da c2/(2c1);
W1 assume la stessa espressione del caso d) precedente
c 22
W1 = + c1 c 2 + 4 c1 d + 8 d 2 + π d c 2 [(6.45)]
4

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468 CAPITOLO 9

A B B’

u1

2d
z
z’

epar
eort C
P
c2 G y
eg D

c1 2d
2d

F E E’
Figura 9.28 Pilastro di bordo con eccentricità in entrambe le direzioni, dove quella ortogonale al
bordo è rivolta verso l’esterno (P = centro di pressione, G = baricentro del perimetro critico u1).

Eccentricità perpendicolare al bordo rivolta verso l’esterno


Se l’eccentricità perpendicolare al bordo è rivolta verso l’esterno, l’espressione di β, che
tiene conto delle eccentricità nelle due direzioni, diventa
M Ed,z' u1 M Ed,y u1
β = 1 + kz + ky
VEd W1,z' VEd W1,y
dove
W1,z′ è calcolato rispetto all’asse z' parallelo al bordo e passante per il baricentro G del
perimetro critico (fig. 9.28)
( ) ( ) ( ) (
W1,z ' = 2 c1 e g − c1 2 + c 2 c1 + 2 d − e g + 2 BB '⋅ e g − e BB ' + 2 B ' C ⋅ e B 'C − e g )
(eBB′ ed eB′C sono le distanze dal bordo dei baricentri dei tratti curvilinei BB′ e B′C)
W1,y è calcolato intorno all’asse y ortogonale al bordo
c 22
W1,y = + c1 c 2 + 4 c 1 d + 8 d 2 + π d c 2
4
eg è la distanza del baricentro G del perimetro critico dal bordo della piastra
c12 + c 2 (c1 + 2 d ) + 2π dc1 + 8d 2
eg =
2 c1 + c 2 + 2 π d
MEd,z′ è il momento che inflette le strisce ortogonali al bordo, calcolato rispetto all’asse z'
parallelo al bordo e passante per il baricentro G del perimetro critico
MEd,z′ = Mz + VEd ⋅ (eg – c1/2)
MEd,y è il momento intorno all’asse y che inflette le strisce parallele al bordo;
kz si ricava dai prospetti 9.2 e 9.3 con il rapporto c1/c2 sostituito da c1/(2c2);
ky si ricava dai prospetti 9.2 e 9.3 con il rapporto c1/c2 sostituito da c2/(2c1).

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PUNZONAMENTO 469

c1 2d c1 2d
e gy

≤ 0,5 c 2
z

≤ 1,5 d
z z’ D
P P
c2

c2
y

e gz
C
G y’
2d

2d
G BC
u*1 4d/π
u1

A B
≤ 1,5 d
≤ 0,5 c1

Figura 9.29 Perimetro di verifica ridotto u1* e Figura 9.30 Pilastro d’angolo con eccentricità
sua distanza dai bordi per pilastro d’angolo verso l’esterno (P = centro di pressione, G = ba-
[Figura 6.20b]. ricentro del perimetro critico u1, GBC = baricen-
tro dell’arco BC).

f) Pilastro d’angolo a sezione rettangolare con eccentricità rivolta verso l’interno


Per un pilastro d’angolo a sezione rettangolare dove l’eccentricità è rivolta verso l’interno,
la forza di punzonamento si può considerare uniformemente distribuita lungo un perimetro
di verifica ridotto u1* (fig. 9.29)
V Ed
v Ed =
u1* ⋅ d
dove u1* = min(1,5 d; 0,5 c1) + min(1,5 d; 0,5 c2) + π d.
Come già evidenziato per il caso c), si fa notare che utilizzare questa espressione di vEd
equivale ad assumere β = u1/u1* nell’espressione generale vEd = β VEd / (u1 d).
g) Pilastro d’angolo a sezione rettangolare con eccentricità verso l’esterno
Se l’eccentricità è rivolta verso l’esterno, l’espressione di β è la seguente
M Ed,z' u1 M Ed,y' u1
β = 1 + kz + ky
VEd W1,z' VEd W1,y'

dove
W1,z′ è calcolato rispetto all’asse z' e W1,y′ rispetto a y';
egy è la distanza in direzione y del baricentro G del perimetro critico dal bordo della
piastra (fig. 9.30)
c12
+ c 2 (c1 + 2d ) + π d c1 + 4 d 2
e gy = 2
c1 + c 2 + π d
egz è la distanza in direzione z del baricentro G del perimetro critico dal bordo della
piastra (fig. 9.30)

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470 CAPITOLO 9

B u = π (c+4d)
1

2d
R

A 2d 2d A’ G
ABA’

2d
R

2R/π
c

c/2
A A’

B’

Figura 9.31 Schema per il calcolo di W1 per un pilastro interno a sezione circolare (a destra è
indicata la posizione del baricentro GABA′ della semicirconferenza ABA').

c 22
+ c1 (c 2 + 2d ) + π d c 2 + 4 d 2
e gz = 2
c1 + c 2 + π d
MEd,z′ è il momento flettente intorno all’asse z' (piano di sollecitazione parallelo a c1);
MEd,y′ è il momento flettente intorno all’asse y' (piano di sollecitazione parallelo a c2);
kz si ricava dai prospetti 9.2 e 9.3;
ky si ricava dai prospetti 9.2 e 9.3 con il rapporto c1/c2 sostituito da c2/c1.

h) Pilastro interno a sezione circolare


Per un pilastro interno a sezione circolare di diametro c, si ha
2 ⋅ (c/ 2 + 2 d )
u1
⎛ 2R ⎞
∫ e dl = 2 ⋅ ∫ e dl = 2 ⋅ ⎜⎝ π R ⋅ ⎟ = 2 ⋅ π (c/ 2 + 2d ) ⋅ = (c + 4d )
2
W1 =
0 ABA'
π ⎠ π
dove R = c/2 + 2d (fig. 9.31).
Inserendo l’espressione di W1 appena calcolata e quella del perimetro u1 nell’espres-
sione di β si ha
M Ed u1 π (c + 4d ) π
β = 1+ k = 1+ k ⋅e ⋅ = 1+ k ⋅e ⋅
VEd W1 (c + 4d )2
c + 4d
infine k assume lo stesso valore della sezione quadrata (per c1/c2=1 dal prospetto 9.2 si ha
k = 0,6), pertanto l’espressione finale di β è la seguente
e
β = 1 + 0 ,6 π [(6.42)]
c + 4d

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PUNZONAMENTO 471

Figura 9.32 Valori di β raccomandati da EC2: A = pilastro interno,


B = pilastro di bordo, C = pilastro d’angolo [Figura 6.21N].

9.7.1.4 Valori approssimati del coefficiente β


Per strutture la cui stabilità laterale non dipende dal funzionamento a telaio del complesso
piastra-pilastri e se le luci adiacenti non differiscono in lunghezza più del 25 % si possono
utilizzare per β i valori approssimati riportati nella figura 9.32.
Per carichi concentrati applicati ad una piastra in prossimità di un pilastro non è con-
sentita la riduzione della forza di taglio prevista ai p.ti [6.2.2(6)] e [6.2.3(8)].

9.8 Verifica di resistenza a taglio-punzonamento in adiacenza


al pilastro o sul perimetro di una zona caricata
La verifica a taglio-punzonamento di una piastra o di una fondazione, sia essa priva o dota-
ta di armature a taglio-punzonamento, richiede innanzitutto il soddisfacimento della se-
guente condizione
v Ed, 0 ≤ v Rd, max
dove vRd,max è la resistenza massima a taglio-punzonamento (par. 9.8.1), legata alla resi-
stenza a compressione del calcestruzzo sul contorno del pilastro o dell’area caricata, men-
tre vEd,0 è il valore di progetto della tensione di punzonamento (par. 9.8.2). Qualora questa
verifica non sia soddisfatta occorre adottare uno dei seguenti provvedimenti
– aumentare le dimensioni del pilastro o della zona caricata;
– aumentare lo spessore della piastra;
– inserire un capitello in testa al pilastro, che equivale ad aumentare lo spessore della
piastra in adiacenza al pilastro stesso;
– adottare una classe di resistenza del calcestruzzo più alta.
Se la verifica lungo il perimetro u0 è soddisfatta, si può passare alla verifica di resisten-
za a taglio-punzonamento lungo il perimetro critico u1.

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472 CAPITOLO 9

9.8.1 Resistenza unitaria massima vRd,max


La resistenza a taglio-punzonamento in adiacenza ad un pilastro o sul perimetro di una zo-
na caricata è data dalla seguente espressione
vRd,max = 0,4 ν fcd
dove
ν = 0,5 per calcestruzzi di classe non superiore alla C70/85
fcd = αcc ⋅ fck / γC = resistenza a compressione di progetto del calcestruzzo.
L’espressione inizialmente proposta nell’EC2 per il calcolo di vRd,max era la seguente:
vRd,max = 0,5 ν fcd. Successivamente l’espressione è stata modificata riducendo la resistenza
massima a punzonamento del 20% per superare l’incongruenza legata all’utilizzo del coeffi-
ciente β, che è definito con riferimento al perimetro critico u1, anche per la verifica lungo il
perimetro u0 del pilastro o dell’area caricata.
I valori di vRd,max sono riportati nel prospetto 9.7 e diagrammati nella figura 9.33 al va-
riare della resistenza caratteristica fck del calcestruzzo tra 20 e 70 N/mm2.

Prospetto 9.7 Valori di vRd,max al variare della resistenza caratteristica del calcestruzzo.

fck (N/mm2) 20 25 28 30 32 35
vRd,max (N/mm2) 2,267 2,833 3,173 3,400 3,627 3,967
fck (N/mm2) 40 45 50 55 60 70
vRd,max (N/mm2) 4,533 5,100 5,667 6,233 6,800 7,933

9.8.2 Valore di progetto della tensione di punzonamento


Il valore di progetto della tensione di punzonamento vEd,0 lungo il perimetro u0 del pilastro
o area caricata è data dalla seguente espressione
β ⋅V Ed
v Ed,0 =
u0 ⋅ d
dove
VEd valore di progetto del taglio sollecitante;
u0 perimetro del pilastro o dell’area caricata;
d = (dy + dz) / 2 = altezza utile della piastra (media delle altezze utili nelle due dire-
zioni);

β ≥ 1 è il coefficiente che tiene conto dell’eccentricità della reazione del pilastro o del ca-
rico, di cui sono state fornite le espressioni per il calcolo al par. 9.7.

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PUNZONAMENTO 473

Figura 9.33 Andamento della resistenza unitaria massima a taglio-punzonamento vRd,max


(N/mm2) al variare di fck.

9.8.3 Massimo taglio resistente a punzonamento di piastre su pilastri


circolari
Per una piastra su un pilastro circolare di diametro c, la verifica a taglio-punzonamento
lungo il perimetro u0 è espressa dalla seguente relazione

β V Ed β V Ed
v Ed,0 = = ≤ v Rd, max = 0,2 f cd
u0 d πcd
da cui si ricava che, per un assegnato valore dell’altezza utile d della piastra ed un’assegna-
ta classe di resistenza del calcestruzzo della piastra, il taglio sollecitante deve soddisfare la
seguente limitazione
πcd
V Ed ≤ V Rd, max = 0 ,2 f cd .
β
I valori del taglio resistente massimo VRd,max di una piastra su un pilastro interno a sezione
circolare sono riportati nel prospetto 9.8 in funzione dell’altezza utile d della piastra e del
diametro c del pilastro.

9.8.4 Massimo taglio resistente a punzonamento di piastre su pilastri a


sezione rettangolare
Per una piastra su un pilastro a sezione rettangolare di dimensioni c1 x c2, la verifica a ta-
glio-punzonamento lungo il perimetro u0 è espressa dalla seguente relazione
β V Ed β V Ed
v Ed,0 = = ≤ v Rd, max = 0 ,2 f cd
u0 d 2 (c1 + c 2 ) d

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474 CAPITOLO 9

Prospetto 9.8 Valori di VRd,max (kN) al variare dell’altezza utile d della piastra e del diametro c
della sezione di un pilastro circolare interno. La resistenza caratteristica cilindrica a compressione
del calcestruzzo della piastra è stata assunta pari a 25 N/mm2 (fcd = 14,17 N/mm2) e il coefficiente
β è unitario.

Piastra di calcestruzzo C25/30


su pilastro circolare
(per classi di resistenza diverse da C25/30
e per β≠1 vedi note (2), (3))
c

c d (mm)
(mm) 150 200 250 300 350 400 450 500
200 267 356 445 534 623 712 801 890
250 334 445 556 668 779 890 1.001 1.113
300 401 534 668 801 935 1.068 1.202 1.335
350 467 623 779 935 1.090 1.246 1.402 1.558
400 534 712 890 1.068 1.246 1.424 1.602 1.780
450 601 801 1.001 1.202 1.402 1.602 1.802 2.003
500 668 890 1.113 1.335 1.558 1.780 2.003 2.225
550 734 979 1.224 1.469 1.713 1.958 2.203 2.448
600 801 1.068 1.335 1.602 1.869 2.136 2.403 2.670
650 868 1.157 1.446 1.736 2.025 2.314 2.604 2.893
700 935 1.246 1.558 1.869 2.181 2.492 2.804 3.115
750 1.001 1.335 1.669 2.003 2.337 2.670 3.004 3.338
800 1.068 1.424 1.780 2.136 2.492 2.848 3.204 3.560
850 1.135 1.513 1.892 2.270 2.648 3.026 3.405 3.783
900 1.202 1.602 2.003 2.403 2.804 3.204 3.605 4.006
950 1.268 1.691 2.114 2.537 2.960 3.382 3.805 4.228
1000 1.335 1.780 2.225 2.670 3.115 3.560 4.006 4.451
1050 1.402 1.869 2.337 2.804 3.271 3.738 4.206 4.673
1100 1.469 1.958 2.448 2.937 3.427 3.917 4.406 4.896
1150 1.535 2.047 2.559 3.071 3.583 4.095 4.606 5.118
1200 1.602 2.136 2.670 3.204 3.738 4.273 4.807 5.341
(1)
Le caselle in grigio indicano valori superiori a fcd Ac, nell’ipotesi che anche il calcestruzzo del pilastro sia di
classe C25/30.
(2)
Se la resistenza caratteristica cilindrica fck del calcestruzzo della piastra è diversa da C25/30, i valori di
VRd,max vanno moltiplicati per il rapporto fck/25.
(3)
Il prospetto può essere utilizzato anche per il caso di pressoflessione retta o deviata: a questo scopo è suffi-
ciente dividere i valori tabellati per il coefficiente β.

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PUNZONAMENTO 475

da cui si ricava che, per un assegnato valore dell’altezza utile d della piastra e un’assegnata
classe di resistenza del calcestruzzo, il massimo taglio sollecitante deve soddisfare la se-
guente limitazione
2 (c1 + c 2 ) d
V Ed ≤ V Rd, max = 0,2 f cd .
β
I valori del taglio resistente massimo VRd,max di una piastra su un pilastro interno a sezione
rettangolare sono riportati nel prospetto 9.9 in funzione dell’altezza utile d della piastra e
della somma delle dimensioni della sezione del pilastro.

9.8.4.1 Esempio 2 – Calcolo del massimo valore del taglio-punzonamento


Determinare il taglio resistente massimo VRd,max per una piastra di calcestruzzo C30/37, di
altezza utile 250 mm, su un pilastro a sezione circolare di diametro 250 mm e per una
piastra con la stessa altezza utile, ma di calcestruzzo C25/30 e su un pilastro a sezione
quadrata di lato 300 mm.

Pilastro a sezione circolare


Per c = 250 mm, d = 250 mm e fck = 25 N/mm2, il prospetto 9.8 fornisce VRd,max = 556 kN;
per un calcestruzzo di classe C30/37 è sufficiente moltiplicare questo valore per il rapporto
fck / 25 = 30 / 25 = 1,2
VRd,max = 556 ⋅ 1,2 = 667 kN

Pilastro a sezione quadrata


Per c1+c2 = 600 m, d = 250 mm e fck = 25 N/mm2, il prospetto 9.9 fornisce direttamente il
valore cercato
VRd,max = 850 kN

9.8.5 Valore minimo dell’altezza utile della piastra


Invertendo la formula di verifica a taglio-punzonamento lungo il perimetro del pilastro o
della zona caricata, si ricava il valore minimo dell’altezza utile da assegnare alla piastra,
affinchè non si verifichi la rottura a compressione del calcestruzzo
β V Ed
d min =
0,2 f cd u 0
I prospetti 9.10 e 9.11 (il primo relativo a pilastri a sezione circolare e il secondo a pilastri
a sezione rettangolare) riportano, al variare della somma delle dimensioni della sezione, i
valori del rapporto dmin/VEd per β = 1.

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476 CAPITOLO 9

Prospetto 9.9 Valori di VRd,max (kN) al variare dell’altezza utile d della piastra e della somma
(c1 + c2) delle dimensioni della sezione di un pilastro rettangolare interno. La resistenza caratteristica
del calcestruzzo della piastra è stata assunta pari a 25 N/mm2 (fcd = 14,17 N/mm2)
e il coefficiente β è unitario.

Piastra di calcestruzzo C25/30 su pilastro

c2
a sezione rettangolare di dimensioni c1 x c2
(per classi di resistenza diverse da C25/30
e per β≠1 vedi note (2), (3))
c1

c1+c2 d (mm)
(mm)
150 200 250 300 350 400 450 500
500 425 567 708 850 992 1.133 1.275 1.417
550 468 623 779 935 1.091 1.247 1.403 1.558
600 510 680 850 1.020 1.190 1.360 1.530 1.700
650 553 737 921 1.105 1.289 1.473 1.658 1.842
700 595 793 992 1.190 1.388 1.587 1.785 1.983
750 638 850 1.063 1.275 1.488 1.700 1.913 2.125
800 680 907 1.133 1.360 1.587 1.813 2.040 2.267
850 723 963 1.204 1.445 1.686 1.927 2.168 2.408
900 765 1.020 1.275 1.530 1.785 2.040 2.295 2.550
950 808 1.077 1.346 1.615 1.884 2.153 2.423 2.692
1000 850 1.133 1.417 1.700 1.983 2.267 2.550 2.833
1050 893 1.190 1.488 1.785 2.083 2.380 2.678 2.975
1100 935 1.247 1.558 1.870 2.182 2.493 2.805 3.117
1150 978 1.303 1.629 1.955 2.281 2.607 2.933 3.258
1200 1.020 1.360 1.700 2.040 2.380 2.720 3.060 3.400
1250 1.063 1.417 1.771 2.125 2.479 2.833 3.188 3.542
1300 1.105 1.473 1.842 2.210 2.578 2.947 3.315 3.683
1350 1.148 1.530 1.913 2.295 2.678 3.060 3.443 3.825
1400 1.190 1.587 1.983 2.380 2.777 3.173 3.570 3.967
1450 1.233 1.643 2.054 2.465 2.876 3.287 3.698 4.108
1500 1.275 1.700 2.125 2.550 2.975 3.400 3.825 4.250
(1)
Per pilastri a sezione quadrata le caselle in grigio indicano valori di VRd,max superiori a fcd Ac, nell’ipotesi che
anche il calcestruzzo del pilastro sia di classe C25/30.
(2)
Se la resistenza caratteristica cilindrica fck del calcestruzzo della piastra è diversa da C25/30, i valori di
VRd,max vanno moltiplicati per il rapporto fck/25.
(3)
Il prospetto può essere utilizzato anche per il caso di pressoflessione retta o deviata: a questo scopo è suffi-
ciente dividere i valori tabellati per il coefficiente β.

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PUNZONAMENTO 477

Prospetto 9.10 Piastra su pilastro circolare: rapporto dmin/VEd (d in mm, VEd in kN) tra
l’altezza utile minima dmin (mm) ed il taglio sollecitante VEd (kN) per β = 1 al variare del diametro
della sezione e della classe del calcestruzzo della piastra.

d in mm
VEd in kN

h
c
c

c fck (N/mm2) calcestruzzo della piastra


(mm)
20 25 28 30 32 35 40 45 50 55 60 70

200 0,702 0,562 0,502 0,468 0,439 0,401 0,351 0,312 0,281 0,255 0,234 0,201

250 0,562 0,449 0,401 0,374 0,351 0,321 0,281 0,250 0,225 0,204 0,187 0,160

300 0,468 0,374 0,334 0,312 0,293 0,267 0,234 0,208 0,187 0,170 0,156 0,134

350 0,401 0,321 0,287 0,267 0,251 0,229 0,201 0,178 0,160 0,146 0,134 0,115

400 0,351 0,281 0,251 0,234 0,219 0,201 0,176 0,156 0,140 0,128 0,117 0,100

450 0,312 0,250 0,223 0,208 0,195 0,178 0,156 0,139 0,125 0,113 0,104 0,089

500 0,281 0,225 0,201 0,187 0,176 0,160 0,140 0,125 0,112 0,102 0,094 0,080

550 0,255 0,204 0,182 0,170 0,160 0,146 0,128 0,113 0,102 0,093 0,085 0,073

600 0,234 0,187 0,167 0,156 0,146 0,134 0,117 0,104 0,094 0,085 0,078 0,067

650 0,216 0,173 0,154 0,144 0,135 0,123 0,108 0,096 0,086 0,079 0,072 0,062

700 0,201 0,160 0,143 0,134 0,125 0,115 0,100 0,089 0,080 0,073 0,067 0,057

750 0,187 0,150 0,134 0,125 0,117 0,107 0,094 0,083 0,075 0,068 0,062 0,053

800 0,176 0,140 0,125 0,117 0,110 0,100 0,088 0,078 0,070 0,064 0,059 0,050

850 0,165 0,132 0,118 0,110 0,103 0,094 0,083 0,073 0,066 0,060 0,055 0,047

900 0,156 0,125 0,111 0,104 0,098 0,089 0,078 0,069 0,062 0,057 0,052 0,045

950 0,148 0,118 0,106 0,099 0,092 0,084 0,074 0,066 0,059 0,054 0,049 0,042

1000 0,140 0,112 0,100 0,094 0,088 0,080 0,070 0,062 0,056 0,051 0,047 0,040

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478 CAPITOLO 9

Prospetto 9.11 Piastra su pilastro a sezione rettangolare: rapporto dmin/VEd tra l’altezza utile mi-
nima dmin (mm) ed il taglio sollecitante VEd (kN) per β = 1 al variare della somma delle dimensioni
della sezione e della classe del calcestruzzo della piastra.

c2

d in mm

h
VEd in kN

c
c1

c1+c2 fck (N/mm2) calcestruzzo della piastra


(mm) 20 25 28 30 32 35 40 45 50 55 60 70
500 0,441 0,353 0,315 0,294 0,276 0,252 0,221 0,196 0,176 0,160 0,147 0,126
550 0,401 0,321 0,286 0,267 0,251 0,229 0,201 0,178 0,160 0,146 0,134 0,115
600 0,368 0,294 0,263 0,245 0,230 0,210 0,184 0,163 0,147 0,134 0,123 0,105
650 0,339 0,271 0,242 0,226 0,212 0,194 0,170 0,151 0,136 0,123 0,113 0,097
700 0,315 0,252 0,225 0,210 0,197 0,180 0,158 0,140 0,126 0,115 0,105 0,090
750 0,294 0,235 0,210 0,196 0,184 0,168 0,147 0,131 0,118 0,107 0,098 0,084
800 0,276 0,221 0,197 0,184 0,172 0,158 0,138 0,123 0,110 0,100 0,092 0,079
850 0,260 0,208 0,185 0,173 0,162 0,148 0,130 0,115 0,104 0,094 0,087 0,074
900 0,245 0,196 0,175 0,163 0,153 0,140 0,123 0,109 0,098 0,089 0,082 0,070
950 0,232 0,186 0,166 0,155 0,145 0,133 0,116 0,103 0,093 0,084 0,077 0,066
1000 0,221 0,176 0,158 0,147 0,138 0,126 0,110 0,098 0,088 0,080 0,074 0,063
1050 0,210 0,168 0,150 0,140 0,131 0,120 0,105 0,093 0,084 0,076 0,070 0,060
1100 0,201 0,160 0,143 0,134 0,125 0,115 0,100 0,089 0,080 0,073 0,067 0,057
1150 0,192 0,153 0,137 0,128 0,120 0,110 0,096 0,085 0,077 0,070 0,064 0,055
1200 0,184 0,147 0,131 0,123 0,115 0,105 0,092 0,082 0,074 0,067 0,061 0,053
1250 0,176 0,141 0,126 0,118 0,110 0,101 0,088 0,078 0,071 0,064 0,059 0,050
1300 0,170 0,136 0,121 0,113 0,106 0,097 0,085 0,075 0,068 0,062 0,057 0,048
1350 0,163 0,131 0,117 0,109 0,102 0,093 0,082 0,073 0,065 0,059 0,054 0,047
1400 0,158 0,126 0,113 0,105 0,098 0,090 0,079 0,070 0,063 0,057 0,053 0,045
1450 0,152 0,122 0,109 0,101 0,095 0,087 0,076 0,068 0,061 0,055 0,051 0,043
1500 0,147 0,118 0,105 0,098 0,092 0,084 0,074 0,065 0,059 0,053 0,049 0,042

I prospetti 9.10 e 9.11 possono essere utilizzati anche per determinare lo spessore di un
eventuale capitello da aggiungere sopra il pilastro, qualora lo spessore della piastra non
possa essere aumentato.
Se lo spessore della piastra non può essere aumentato né si può aggiungere un capitello in
testa al pilastro, si può talora utilizzare un calcestruzzo di resistenza caratteristica più elevata
per la piastra o per la sola porzione di piastra in corrispondenza del pilastro (fig. 9.34).

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PUNZONAMENTO 479

Ø 950 mm

NSC HSC

Ø 1750 mm

Figura 9.34 Piastra con calcestruzzo ad alta resistenza in corrispondenza del pilastro
(CEB-FIP, 2001).

9.8.5.1 Esempio 3 – Calcolo dell’altezza utile minima di una piastra


Determinare l’altezza utile minima di una piastra di calcestruzzo C25/30, che poggia su
un pilastro rettangolare interno di dimensioni 300×400 mm soggetto ad uno sforzo norma-
le centrato di 850 kN. Si consideri poi il caso in cui sia presente anche un momento flet-
tente, assumendo per β il valore approssimato 1,15 indicato nella figura 9.32.
Sforzo normale centrato
Per c1+c2 = 300 + 400 = 700 mm e fck = 25 N/mm2, il prospetto 9.11 fornisce per dmin/VEd il
valore 0,252.
Il valore cercato è pertanto
dmin = 0,252 x 850 = 214 mm.
Sforzo normale eccentrico
Assumendo β = 1,15 si ha: dmin = 214 x 1,15 ≅ 246 mm.

9.9 Pilastri muniti di capitello


Abbiamo già osservato che la resistenza a taglio-punzonamento può essere aumentata in-
crementando l’altezza utile della piastra oppure inserendo un capitello in testa al pilastro.
L’EC2 riporta sia per pilastri circolari sia per pilastri rettangolari la verifica a punzo-
namento in presenza di un capitello. La geometria del capitello è definita dall’aggetto lH
rispetto al contorno del pilastro e dall’altezza hH (fig. 9.35 e 9.38). In funzione del rapporto
lH/hH, si possono presentare i seguenti due casi
a) lH ≤ 2 hH, (fig. 9.35)
b) lH > 2 hH, (fig. 9.38)
che vengono esaminati separatamente.

9.9.1 Capitello con lH ≤ 2 hH


9.9.1.1 Pilastro a sezione circolare
Se l’aggetto lH del capitello dal pilastro non è maggiore del doppio della sua altezza hH
(lH ≤ 2,0 hH, fig. 9.35), la verifica delle tensioni di taglio-punzonamento va eseguita solo
lungo il perimetro critico posto al di là del capitello. La distanza di questo perimetro critico
dal centro del pilastro, indicata con rcont, è data dalla seguente espressione

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480 CAPITOLO 9

Figura 9.35 Piastra con capitello con lH ≤ 2,0 hH (A: sezione di verifica di base, B: area caricata
Aload, θ = arctan (1/2) = 26,6°) [Figura 6.17].

u1

capitello

pilastro

lH c lH 2d

rcont

Figura 9.36 Capitello e perimetro critico di un pilastro a sezione circolare.

rcont = 2d + (lH + 0,5 c) [(6.33)]


dove
lH è la distanza tra il perimetro del capitello e quello del pilastro;
c è il diametro del pilastro circolare.
Il perimetro di verifica, ossia la circonferenza di raggio rcont (fig. 9.36), risulta pertanto
u1 = 2π rcont = 2π (0,5c + lH + 2d)
che coincide con il perimetro di verifica che si otterrebbe per un pilastro a sezione circolare
di diametro pari a c + 2lH e privo di capitello.
Si può concludere che ai fini della verifica lungo il perimetro critico u1 l’inserimento di
un capitello con lH ≤ 2 hH è equivalente ad aumentare il raggio del pilastro di lH.

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PUNZONAMENTO 481

u1

capitello

l H2
r cont

c2
l2

l H1 l H1
c1
lH2

l1

Figura 9.37 Capitello di pilastro a sezione rettangolare.

9.9.1.2 Pilastro a sezione rettangolare


Nel caso di un pilastro a sezione rettangolare munito di capitello rettangolare con lH ≤ 2d e
di dimensioni complessive l1 e l2 (l1 = c1 + 2lH1, l2 = c2 + 2lH2, l1 ≤ l2) (fig. 9.37), il raggio
rcont del perimetro u1 può essere assunto pari al minore fra
rcont = 2d + 0,56 (l1 l2 ) [(6.34)]
rcont = 2 d + 0 ,69 l1 [(6.35)]
L’espressione [(6.34)] si ricava considerando un capitello circolare di raggio equivalen-
te che racchiude la stessa area di quello rettangolare
π r2eq = l1 l2→req = (l1 l2 / π)0,5 ≅ 0,56 (l1 l2)0,5
da cui
rcont = req + 2d = 0,56 (l1 l2)0,5 + 2d
Confrontando poi l’espressione [(6.34)] con la [(6.35)] si osserva che
– per l2 = 1,5 l1 la [(6.34)] si riduce alla [(6.35)];
– per l2 < 1,5 l1 il valore fornito dalla [(6.35)] è minore di quello calcolato con la
[(6.34)].
Si può pertanto concludere che la scelta del minore dei valori forniti dalle due espres-
sioni [(6.34)] e [(6.35)] equivale ad utilizzare la sola espressione [(6.34)] a condizione di
porre l2 = 1,5 l1 se l2 > 1,5 l1.
Alla luce di questa considerazione appare evidente come non conviene adottare capitel-
li con l2 > 1,5 l1, perché la parte di l2 eccedente 1,5 l1 non contribuisce ad incrementare la
resistenza a punzonamento.

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482 CAPITOLO 9

Figura 9.38 Piastra su pilastro circolare dotata di capitello con lH > 2 hH (A = sezioni di verifica
di base, B = area caricata Aload, θ = arctan (1/2) = 26,6°) [Figura 6.18].

9.9.2 Capitello con lH > 2hH


9.9.2.1 Pilastro circolare
Nel caso di piastre con capitello allargato con lH > 2hH, occorre verificare sia la sezione nel
capitello sia quella nella piastra. Le disposizioni relative al calcolo del perimetro di verifica
di base [p.to 6.4.2] e al calcolo delle tensioni di taglio-punzonamento [p.to 6.4.3] si appli-
cano anche alle verifiche all’interno dei capitelli assumendo l’altezza utile d uguale a dH
(dH = d+hH). Nel caso di pilastri circolari le distanze delle sezioni di verifica (rcont,ext e
rcont,int) indicate nella figura 9.38 possono essere assunte uguali a
rcont,ext = lH + 2 d + 0,5 c [(6.36)]
rcont,int = 2 (d + hH) + 0,5 c [(6.37)]
9.9.2.2 Pilastro a sezione rettangolare
EC2 non fornisce indicazioni per pilastri a sezione rettangolare dotati di un capitello con
lH > 2hH, tuttavia in analogia con quanto è indicato per i pilastri circolari, il raggio rcont,ext
può essere calcolato con la stessa espressione usata per rcont nel caso lH ≤ 2 hH
[
rcont,ext = min 2d + 0,56 l1 l 2 ; 2d + 0,69 l1 ]
dove l1 e l2 sono le dimensioni in pianta del capitello (l1 = c1 + 2lH1, l2 = c2 + 2lH2, l1 ≤ l2),
mentre per la verifica all’interno del capitello si possono usare il perimetro critico u1 valido
per pilastri a sezione rettangolare (u1 = 2 c1 + 2 c2 + 4 π d) e l’altezza utile dH (fig. 9.39).
9.9.2.3 Esempio 4 – Pilastro a sezione circolare munito di capitello con
lH > 2 hH
Calcolare i valori di rcont,int e rcont,ext per un pilastro a sezione circolare di 300 mm di dia-
metro munito di capitello con lH = 750 mm e hH = 150 mm. L’altezza utile della piastra è
di 200 mm.

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PUNZONAMENTO 483

u ext

capitello
u int = u 1

l H2
t
,e x
r c ont
c2
l2

l H1 l H1
c1
l H2

l1

Figura 9.39 Capitello di pilastro a sezione rettangolare con lH > 2hH.

Essendo lH > 2 hH, le distanze rcont,ext e rcont,int valgono


rcont,ext = lH + 2 d + 0,5 c = 750 + 2 ⋅ 200 + 0,5 ⋅ 300 = 1300 mm
rcont,int = 2 (d + hH) + 0,5 c = 2 (200 + 150) + 0,5 ⋅ 300 = 850 mm.
9.9.2.4 Esempio 5 – Pilastro a sezione rettangolare munito di capitello
Determinare il perimetro critico di un pilastro a sezione rettangolare di dimensioni c1×c2
= 300×400 mm munito di un capitello di altezza hH = 250 mm; si consideri sia il caso
lH = 400 mm sia lH = 600 mm. L’altezza utile della piastra è di 250 mm.

Caso lH = 400 mm
Essendo lH ≤ 2 hH, la distanza rcont vale
⎧⎪2 d + 0 ,56 l1 l 2
rcont = min ⎨
⎪⎩ 2 d + 0 ,69 l1
dove
l1 = c1 + 2 l H = 300 + 2 ⋅ 400 = 1100 mm
l 2 = c 2 + 2 l H = 400 + 2 ⋅ 400 = 1200 mm
risulta

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484 CAPITOLO 9

⎧1143 mm
rcont = min ⎨ = 1143 mm
⎩1259 mm
e il perimetro di verifica di base
u1 = 2 π rcont = 2 π ⋅ 1143 = 7182 mm

Caso lH = 600 mm
Essendo lH > 2 hH, la distanza rcont,ext è pari a
[ ]
rcont,ext = min 2d + 0,56 l1 l 2 ; 2d + 0,69 l1 = 1367 mm
dove
l1 = c1 + 2 l H = 300 + 2 ⋅ 600 = 1500 mm
l 2 = c 2 + 2 l H = 400 + 2 ⋅ 600 = 1600 mm
ed i perimetri di verifica di base valgono
uext = 2 π rcont,ext = 2 π ⋅1367 = 8589 mm
uint = 2 (c1 + c2) + 4 π (d + hH) = 2 (300 + 400) + 4 π 500 = 7683 mm

9.10 Verifica a taglio-punzonamento lungo il perimetro critico u1


La verifica di resistenza a taglio-punzonamento lungo il perimetro critico u1 in assenza di
armature trasversali è espressa dalla seguente condizione
v Ed,1 ≤ v Rd,c
dove vRd,c è la tensione resistente a taglio-punzonamento in assenza di armature trasversali,
la cui espressione è riportata al seguente paragrafo 9.10.1.
Se questa verifica non è soddisfatta si possono adottare gli stessi accorgimenti indicati
al par. 9.8 oppure, senza modificare i dati geometrici del problema, si possono introdurre
apposite armature a taglio-punzonamento.
In presenza di armature a taglio-punzonamento la verifica è espressa dalla seguente
condizione
v Ed, 1 ≤ v Rd,cs
dove vRd,cs è la tensione resistente a taglio-punzonamento in presenza delle relative armatu-
re, la cui espressione è riportata al par. 9.12.

9.10.1 Resistenza a punzonamento di piastre prive di armature a


taglio: vRd,c
La resistenza a punzonamento di piastre prive di armature a taglio si calcola con la seguen-
te espressione3
(
v Rd,c = C Rd,c k (100 ρ l f ck )1/ 3 + k1 σ cp ≥ v min + k1 σ cp ) [(6.47)]

3
L’espressione è identica alla [(6.2.a)] che fornisce il valore di progetto della resistenza a taglio VRd,c di
travi senza armatura a taglio ad l’eccezione del termine k1, che assume qui il valore 0,1 invece di 0,15.

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PUNZONAMENTO 485

dove
CRd,c è pari a 0,18/γC, dove γC = 1,5 per carichi persistenti e transitori e γC = 1,0 per cari-
chi eccezionali (par. 4.1.4 - NTC 2008);
200
k = 1+ ≤ 2,0 è il fattore di scala (vedi par. 9.2.2), con d = (dy + dz) / 2 in mm, dove
d
dy e dz sono le altezze utili nelle due direzioni y e z della piastra;
ρl = ρly ρlz ≤ 0,02 è la percentuale geometrica di armatura tesa aderente, comprensiva sia
dell’armatura ordinaria sia delle eventuali armature pretese aderenti, calcolata come
media geometrica delle percentuali di armatura tesa nelle due direzioni della piastra;
f ck è la resistenza cilindrica caratteristica del calcestruzzo in N/mm2;
k1 = 0,1

A c,z
=
lz2
=

N Ed,y

A c,y
=

N Ed,z
lz1
=

= = = =
ly1 ly2

Figura 9.40 Schema per il calcolo di NEd,y e NEd,z e delle corrispondenti aree di calcestruzzo per
un pilastro interno.

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486 CAPITOLO 9

2d
N Ed,y

A c,y

Figura 9.41 Schema per il calcolo di NEd,y e della corrispondente area di calcestruzzo per un pila-
stro di bordo.

σ cp = (σ cy + σ cz )/ 2 dove σcy e σcz sono le tensioni normali (in N/mm2, positive se di com-
pressione) nel calcestruzzo della sezione critica nelle direzioni y e z:
σ cy = N Ed,y /Acy e σ cz = N Ed,z /A cz
con NEd,y e NEd,z sforzi normali che agiscono sulle due semicampate adiacenti per pi-
lastri interni (fig. 9.40) e sforzo normale che interessa la sezione di verifica per pila-
stri di bordo (fig. 9.41); la forza può essere originata da carichi o da precompressione;
Acy ( Acz ) area di calcestruzzo in accordo con la definizione di NEd,y (NEd,z) (fig. 9.40 e 41).
Nella formula di vRd,c l’effetto scala, di cui si è detto al par. 9.2.2, viene considerato at-
traverso il parametro k = 1+√(200/d), che tuttavia tiene conto solo della variazione della
tensione resistente di punzonamento al variare dell’altezza utile della piastra, ma non al
variare del raggio della superficie di punzonamento.
A questo proposito alcuni ricercatori hanno proposto di sostituire al valore costante del
coefficiente CRd,c un valore variabile con la dimensione trasversale del pilastro e con
l’altezza utile della piastra4.

4
Matti V. Leskelä (2008): CRd,c = 0,3 (c + 1,5 d) / (c + 4d), dove c = c1c 2 per pilastri a sezione rettango-
lare di lati c1 e c2 e c è uguale al diametro della sezione per pilastri a sezione circolare.

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PUNZONAMENTO 487

3d
c2
3d
A lz
A ly

3d c1 3d

Figura 9.42 Strisce di piastra sulle quali calcolare le percentuali geometriche di armatura nelle
due direzioni (nella sezione è indicata solo l’armatura superiore di cui si tiene conto nella verifica
a punzonamento).

I valori di ρly e ρlz si calcolano come valori medi su una striscia di larghezza pari a
quella del pilastro aumentata di 3d su ciascun lato (fig. 9.42)
Aly Alz
ρly = , ρlz =
(c 2 + 6d ) d (c1 + 6d ) d
dove Aly è l’area delle armature in direzione y comprese nel tratto di larghezza c2+6d ed Alz
è l’area delle armature in direzione z comprese nel tratto di larghezza c1 + 6d.
Se le armature nelle due direzioni hanno passo costante, i valori delle percentuali geo-
metriche di armatura si ottengono più semplicemente con le seguenti espressioni
A1,ly A1,lz
ρ ly = , ρlz =
iy d iz d
dove: A1,ly (A1,lz) è l’area di una singola barra in direzione y (z); iy (iz) è il passo delle barre
poste in direzione y (z).
La tensione tangenziale vmin è il limite inferiore della resistenza a punzonamento in as-
senza di tensioni normali ed è funzione della sola resistenza a trazione del calcestruzzo;
l’espressione per il calcolo di vmin è la seguente
vmin = 0 ,035 k 3 / 2 f ck1/ 2 (prospetto 9.12) [(6.3.N)]
Per valori dell’altezza utile d diversi da quelli tabellati si può ricorrere all’interpolazio-
ne lineare.
Il limite inferiore della resistenza a punzonamento (vmin + k1σcp) è stato introdotto per-
ché nelle piastre con basse percentuali di armatura, come per esempio le piastre precom-
presse, il valore della resistenza unitaria vRd,c risulta molto piccolo in contrasto con
l’evidenza sperimentale.

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488 CAPITOLO 9

Prospetto 9.12 Valori di vmin (N/mm2) al variare della resistenza caratteristica del calcestruzzo e
dell’altezza utile d.

fck d (mm)
(N/mm2) ≤ 200 250 300 350 400 450 500
20 0,443 0,408 0,383 0,364 0,349 0,337 0,326
25 0,495 0,456 0,428 0,407 0,390 0,377 0,365
28 0,524 0,483 0,453 0,431 0,413 0,398 0,386
30 0,542 0,500 0,469 0,446 0,428 0,412 0,400
32 0,560 0,516 0,485 0,461 0,442 0,426 0,413
35 0,586 0,540 0,507 0,482 0,462 0,446 0,432
40 0,626 0,577 0,542 0,515 0,494 0,476 0,462
45 0,664 0,612 0,575 0,546 0,524 0,505 0,490
50 0,700 0,645 0,606 0,576 0,552 0,533 0,516
55 0,734 0,677 0,635 0,604 0,579 0,558 0,541
60 0,767 0,707 0,664 0,631 0,605 0,583 0,565
70 0,828 0,764 0,717 0,681 0,653 0,630 0,611

È possibile valutare il valore minimo della percentuale geometrica di armatura flessio-


nale affinchè risulti vRd,c ≥ vmin
v Rd,c = 0 ,12 ⋅ k ⋅ (100 ⋅ ρl ⋅ f ck )1 / 3 ≥ v min = 0 ,035 k 3 / 2 f ck
1/ 2
; da cui
3
1/ 2 3 / 2
⎛ 0 ,035 ⎞ f ck k f 1/ 2 k 3 / 2
ρl ≥ ⎜ ⎟ ≅ ck , con fck in N/mm2 (prospetto 9.13)
⎝ 0 ,12 ⎠ 100 4030
Per esempio, per una piastra di altezza utile d = 300 mm, realizzata con calcestruzzo di
classe C25/30, dal prospetto 9.13 si ricava che la percentuale minima di armatura affinché
risulti vRd,c ≥ vmin è pari allo 0,3 %.

9.10.2 Problema di verifica: calcolo tabellare di vRd,c


Il prospetto 9.14 riporta i valori di vRd,c al variare della classe di resistenza del calcestruzzo
e dell’altezza utile della piastra, per tre diversi valori della percentuale geometrica di arma-
tura flessionale ( ρ l = ρ ly ρ lz = 0,5 % – 1 % – 2 %).

Prospetto 9.13 Valori minimi di ρl (%) che rendono vRd,c ≥ vmin.

fck (N/mm2)
d (mm)
20 25 28 30 32 35 40 45 50 55 60 70
≤ 200 0,314 0,351 0,371 0,384 0,397 0,415 0,444 0,471 0,496 0,521 0,544 0,587
250 0,289 0,324 0,342 0,354 0,366 0,383 0,409 0,434 0,458 0,480 0,501 0,541
300 0,272 0,304 0,321 0,333 0,344 0,359 0,384 0,408 0,430 0,451 0,471 0,508
350 0,258 0,289 0,306 0,316 0,327 0,342 0,365 0,387 0,408 0,428 0,447 0,483
400 0,248 0,277 0,293 0,303 0,313 0,327 0,350 0,371 0,391 0,410 0,429 0,463
500 0,231 0,259 0,274 0,284 0,293 0,306 0,327 0,347 0,366 0,384 0,401 0,433

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PUNZONAMENTO 489

Prospetto 9.14 Valori di vRd,c (N/mm2) calcolati per ρ l = 0,5%, 1% e 2 % al variare della classe
di resistenza del calcestruzzo e dell’altezza utile della piastra.

fck ρl d (mm)
(N/mm2) (%) ≤ 200 250 300 350 400 450 500
0,5 0,517 0,490 0,470 0,454 0,441 0,431 0,422
20 1 0,651 0,617 0,592 0,572 0,556 0,543 0,532
2 0,821 0,777 0,745 0,721 0,701 0,684 0,670
0,5 0,557 0,528 0,506 0,489 0,475 0,464 0,455
25 1 0,702 0,665 0,637 0,616 0,599 0,585 0,573
2 0,884 0,837 0,803 0,776 0,755 0,737 0,722
0,5 0,578 0,548 0,525 0,508 0,494 0,482 0,472
28 1 0,729 0,690 0,662 0,640 0,622 0,607 0,595
2 0,918 0,870 0,834 0,806 0,784 0,765 0,749
0,5 0,592 0,561 0,538 0,520 0,505 0,493 0,483
30 1 0,746 0,706 0,677 0,655 0,637 0,621 0,609
2 0,940 0,890 0,853 0,825 0,802 0,783 0,767
0,5 0,605 0,573 0,549 0,531 0,516 0,504 0,494
32 1 0,762 0,722 0,692 0,669 0,650 0,635 0,622
2 0,960 0,909 0,872 0,843 0,819 0,800 0,784
0,5 0,623 0,590 0,566 0,547 0,532 0,519 0,509
35 1 0,785 0,744 0,713 0,689 0,670 0,654 0,641
2 0,989 0,937 0,898 0,868 0,844 0,824 0,807
0,5 0,651 0,617 0,592 0,572 0,556 0,543 0,532
40 1 0,821 0,777 0,745 0,721 0,701 0,684 0,670
2 1,034 0,980 0,939 0,908 0,883 0,862 0,844
0,5 0,678 0,642 0,615 0,595 0,578 0,565 0,553
45 1 0,854 0,809 0,775 0,749 0,729 0,711 0,697
2 1,076 1,019 0,977 0,944 0,918 0,896 0,878
0,5 0,702 0,665 0,637 0,616 0,599 0,585 0,573
50 1 0,884 0,837 0,803 0,776 0,755 0,737 0,722
2 1,114 1,055 1,012 0,978 0,951 0,928 0,909
0,724
0,5 (0,734) (1)
0,686 0,658 0,636 0,618 0,604 0,591
55 1 0,913 0,865 0,829 0,801 0,779 0,761 0,745
2 1,150 1,089 1,044 1,010 0,982 0,958 0,939
0,746 0,706
0,5 (0,767) (1) (0,707) (1)
0,677 0,655 0,637 0,621 0,609
60 1 0,940 0,890 0,853 0,825 0,802 0,783 0,767
2 1,184 1,121 1,075 1,039 1,010 0,986 0,966
0,785 0,744 0,713
0,5 (0,828) (1) (0,764) (1) (0,717) (1)
0,689 0,670 0,654 0,641
70 1 0,989 0,937 0,898 0,868 0,844 0,824 0,807
2 1,246 1,180 1,132 1,094 1,064 1,038 1,017
(1)
Quando risulta vRd,c ≤ vmin, nella casella è riportato tra parentesi tonde anche il valore di vmin, che va utilizzato
al posto di vRd,c.

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490 CAPITOLO 9

Per valori di ρl diversi da quelli tabellati è sufficiente moltiplicare i valori corrispondenti


a ρl = 1% per (ρl)1/3. Ad esempio per fck = 28 N/mm2 e d = 300 mm il valore di vRd,c è pari a
0,662 N/mm2 se ρl = 1%, mentre se ρl = 1,5% si ha: vRd,c = 0,662 ⋅ (1,5)1/3 = 0,758 N/mm2.
In Appendice al capitolo sono inoltre riportati alcuni prospetti, ciascuno associato a una
diversa classe di resistenza del calcestruzzo, che forniscono direttamente i valori di vRd,c
noti il passo e il diametro delle armature flessionali tese, supposte uguali nelle due direzio-
ni y e z del piano medio della piastra.
9.10.2.1 Esempio 6 – Resistenza a punzonamento di una piastra priva di
armature trasversali su un pilastro a sezione quadrata
Calcolare la resistenza a taglio-punzonamento di una piastra di spessore s = 300 mm su
un pilastro a sezione quadrata di 400 mm di lato. L’armatura flessionale della piastra è
costituita da 1φ16/150 in entrambe le direzioni, il calcestruzzo è di classe C28/35 ed il co-
priferro è pari a 30 mm.
Altezza utile direzione x
dy = s – c – φ/2 = 300 – 30 – 8 = 262 mm
Altezza utile direzione y
dz = s – c – φ – φ/2 = 300 – 30 – 16 – 8 = 246 mm
Altezza utile piastra
d = (dy + dz) / 2 = 254 mm
Rapporto geometrico di armatura
1 φ 16 / 150 mm ⇒ A1,ly = A1,lz = 201 mm2 iy = iz = 150 mm
ρl = ρly = ρlz = A1,ly / (iy d) = 201/(150 ⋅ 254) = 5,27 ‰ < 2 %
Calcolo analitico
200
k = 1+ = 1,887
d
resistenza a taglio-punzonamento
v Rd,c = C Rd,c k (100 ρ l f ck )1/ 3 = 0,12 ⋅1,887 ⋅ (100 ⋅ 0,00527 ⋅ 28)1/ 3 = 0 ,555 N/mm 2

Calcolo tabellare
Si ripete il calcolo di vRd,c facendo uso del prospetto 9.14.
Per fck = 28 N/mm2, d = 250 mm (di poco inferiore al valore effettivo di 254 mm) e
ρl = 0,5 % , si ha
vRd,c = 0,548 N/mm2
Volendo considerare l’esatta percentuale di armatura (ρl = 0,527 %), è sufficiente mol-
tiplicare il valore corrispondente a ρl = 0,5 % per il rapporto (0,527/0,5)1/3 = 1,018
vRd,c = 0,548 ⋅ 1,018 = 0,558 N/mm2
Il valore ottenuto per via tabellare è di poco superiore a quello determinato per via ana-
litica; la differenza è dovuta al fatto che i valori tabellati fanno riferimento ad un’altezza
utile un pò inferiore a quella effettiva (250 mm < 254 mm).

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PUNZONAMENTO 491

9.10.2.2 Esempio 7 – Resistenza a punzonamento di una piastra priva di


armature trasversali su un pilastro a sezione rettangolare
Calcolare la resistenza a taglio-punzonamento di una piastra di spessore s=250 mm su un
pilastro a sezione rettangolare di 300×500 mm. L’armatura flessionale della piastra è co-
stituita da 1φ16/200 in entrambe le direzioni, il calcestruzzo è di classe C25/30 ed il copri-
ferro è pari a 25 mm.
Altezza utile direzione x
dy = s – c – φ/2 = 250 – 25 – 8 = 217 mm
Altezza utile direzione y
dz = s – c – φ – φ/2 = 250 – 25 – 16 – 8 = 201 mm
Altezza utile piastra
d = (dy + dz) / 2 = 209 mm
Rapporto geometrico di armatura
1 φ 16 / 200 mm ⇒ A1,ly = A1,lz = 201 mm2 iy = iz = 200 mm
ρl = ρly = ρlz = A1,ly / (iy d) = 201/(200 ⋅ 209) = 4,81 ‰ < 2 %
Calcolo analitico
200
k = 1+ = 1,978
d
v Rd,c = C Rd,c k (100 ρ l f ck )1/ 3 = 0 ,12 ⋅1,978 ⋅ (100 ⋅ 0 ,00481 ⋅ 25)1/ 3 = 0 ,54 N/mm 2

Calcolo tabellare
Dal prospetto 9.14 per fck = 25 N/mm2 e ρl = 0,5 %, si ha
vRd,c = 0,557 N/mm2 per d = 200 mm
vRd,c = 0,528 N/mm2 per d = 250 mm
interpolando linearmente questi valori, per d=209 mm si ottiene
vRd,c = 0,552 N/mm2
Come nell’Esempio 6, volendo considerare l’esatta percentuale di armature flessionali
(ρl = 0,481 %), si moltiplica il risultato ottenuto per il rapporto (0,481/0,5)1/3 e si ricava
vRd,c = 0,552 ⋅ (0,481/0,5)1/3 = 0,545 N/mm2

9.11 Confronto tra i tagli resistenti VRd,max e VRd,c


La verifica a punzonamento sul perimetro critico u1 è soddisfatta se
VEd ≤ vRd,c ⋅ u1 ⋅ d ≤ max(vRd,c) ⋅ u1 ⋅ d
dove max(vRd,c) è il valore della tensione resistente a taglio-punzonamento che si ottiene
per ρl = 2 %, che rappresenta il massimo valore della percentuale geometrica di armatura
ammesso dall’EC2 nel calcolo di vRd,c.
Con riferimento al perimetro u0 deve invece essere verificata la condizione
VEd ≤ vRd,max ⋅ u0 ⋅ d

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492 CAPITOLO 9

Dal confronto delle due espressioni si ricava che la verifica lungo il perimetro u1 risulta
più onerosa di quella lungo il perimetro u0 del pilastro o area caricata se è soddisfatta la
condizione
max(vRd,c) ⋅ u1 ⋅ d ≤ vRd,max ⋅ u0 ⋅ d
che può essere riscritta nella seguente forma
max(vRd,c) ⋅ u1 / (vRd,max ⋅ u0) ≤ 1.
Utilizzando quest’ultima espressione si possono determinare i valori dell’altezza utile d
per i quali il taglio resistente VRd,max è circa uguale a VRd,c. A questo scopo è sufficiente fis-
sare la resistenza caratteristica del calcestruzzo, la forma e le dimensioni della sezione del
pilastro e calcolare il rapporto VRd,c / VRd,max per diversi valori dell’altezza utile d della pia-
stra, fino a determinare il valore di d per cui questo rapporto vale circa uno. In particolare
considerando valori di d compresi nell’intervallo 150 mm ÷ 1300 mm, con incrementi di
10 mm, si ottengono i valori del prospetto 9.15.
I valori tabellati rappresentano pertanto i valori massimi dmax dell’altezza utile per cui
VRd,c ≤ VRd,max, ossia i valori al di sotto dei quali la rottura a punzonamento avviene sul pe-
rimetro u1. Per valori dell’altezza utile maggiori di quelli tabellati si ha VRd,c > VRd,max e la
rottura a punzonamento si verifica lungo il perimetro u0 per schiacciamento del calcestruz-
zo.
Esaminando i valori del prospetto si evince che, assegnate la classe di resistenza del
calcestruzzo e le dimensioni della sezione trasversale del pilastro, la verifica lungo u1 è più
gravosa per altezze utili piccole, mentre quella lungo u0 è più gravosa per altezze utili
grandi.
Si tenga presente che il prospetto è stato costruito per ρl = 2 %, cosicché per ρl < 2 %, i
valori tabellati rappresentano una stima per difetto di dmax.
9.11.1.1 Esempio 8 – Calcolo del valore massimo dell’altezza utile d per cui
VRd,c ≤ VRd,max
Si valuti quale sia la condizione di verifica più gravosa per una piastra priva di armature
trasversali di altezza utile d = 250 mm in corrispondenza di un pilastro a sezione rettan-
golare di 300×400 mm e di un pilastro a sezione circolare di diametro 350 mm. Il calce-
struzzo è di classe C25/30 e la percentuale di armatura flessionale è pari a 0,02.
Pilastro a sezione rettangolare 300×400 mm
u0 = 2 (300 + 400) = 1400 mm
v Rd,max = 0,2 f cd = 0,2 ⋅ 0,85 ⋅ 25/ 1,5 = 2,833 N/mm2
u1 = u0 + 2 π (2d) = 1400 + 2 π (2 ⋅ 250) = 4542 mm
V*Rd,max 5 = vRd,max u0 = 2,833 ⋅ 1400 = 3966 N / mm
k = 1 + (200/250)0,5 = 1,894
v Rd,c = C Rd,c k (100 ρ l f ck )1/ 3 = 0,12 ⋅1,894 ⋅ (100 ⋅ 0,02 ⋅ 25)1/ 3 = 0 ,837 N/mm 2

5
Il simbolo V* indica la resistenza a taglio-punzonamento per unità di lunghezza del perimetro di verifica,
mentre il corrispondente simbolo senza asterisco indica la resistenza totale, che ha le dimensioni di una
* *
forza; valgono le seguenti relazioni: VRd,max = V Rd,max ⋅ d; VRd,c = V Rd,c ⋅ d.

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PUNZONAMENTO 493

Prospetto 9.15 Valori massimi dmax (mm) dell’altezza utile al di sotto dei quali VRd,c ≤ VRd,max (il
prospetto è stato costruito assumendo ρl = 0,02; valori forniti con approssimazione di ± 10 mm).

sezione rettangolare

c2
c1
c1+c2 fck (N/mm2)
(mm) 20 25 28 30 32 35 40 45 50
500 140 170 190 210 230 260 300 350 390
550 150 190 220 240 260 290 340 390 440
600 160 210 250 270 300 330 390 440 490
650 180 240 280 310 330 370 430 490 550
700 190 270 310 340 370 410 480 540 600
800 240 330 380 410 440 490 570 640 720
900 280 390 450 480 520 580 660 750 830
1000 330 450 510 560 600 660 760 850 950

sezione circolare

c
diametro fck (N/mm2)
c (mm) 20 25 28 30 32 35 40 45 50
250 110 130 150 160 170 180 210 250 280
300 130 160 180 190 210 230 280 320 360
350 150 190 220 240 260 290 340 390 440
400 170 230 270 290 320 350 410 470 530
450 190 270 320 350 380 420 480 550 610
500 230 320 370 400 430 480 560 630 700
550 270 370 420 460 490 550 630 710 790
600 300 410 480 520 550 610 700 790 880

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494 CAPITOLO 9

V*Rd,c = vRd,c ⋅ u1 = 0,837 ⋅ 4542 = 3802 N / mm


risulta
V*Rd,c < V*Rd,max, quindi VRd,c < VRd,max, ossia la rottura si verifica lungo u1.
Verifica con il prospetto 9.15
Per fck = 25 N/mm2 e c1+c2 = 700 mm, si ricava dmax = 270 mm, pertanto essendo
d = 250 mm < dmax = 270 mm, risulta VRd,c < VRd,max e la rottura avviene lungo il perimetro
u1.
Pilastro a sezione circolare di diametro d=350 mm
u0 = π c = 1100 mm
u1 = π (c + 4d) = π (350 + 4 ⋅ 250) = 4241 mm
V*Rd,max = vRd,max u0 = 2,833 ⋅ 1100 = 3116 N / mm
V* Rd,c = vRd,c ⋅ u1 = 0,837 ⋅ 4241 = 3550 N / mm
risulta
V*Rd,c > V*Rd,max, quindi VRd,c > VRd,max, ossia la rottura si verifica lungo u0.
Verifica con il prospetto 9.15
Per fck = 25 N/mm2 e c = 350 mm, si ricava dmax = 190 mm, pertanto, essendo
d = 250 mm > dmax = 190 mm, risulta VRd,c > VRd,max e la rottura avviene per schiacciamento
del calcestruzzo sul perimetro del pilastro.

9.12 Resistenza a punzonamento di piastre con armature a ta-


glio-punzonamento
Secondo l’EC2 la resistenza unitaria a punzonamento vRd,cs di piastre provviste di armatura
trasversale è data dalla somma di due termini
vRd,cs = v'Rd,cs + v''Rd,cs
dove v'Rd,cs rappresenta il contributo del calcestruzzo e v''Rd,cs quello dell’acciaio.

Secondo le NTC 2008 (par. 4.1.2.1.3.4) nel caso in cui si disponga un’apposita armatura,
l’intero sforzo allo stato limite ultimo deve essere affidato all’armatura (vedi
par. 9.12.1).
In generale nella determinazione della resistenza a punzonamento di piastre dotate di
armature trasversali si pone il problema di combinare il contributo del calcestruzzo e
dell’acciaio.
Al crescere dell’ampiezza delle fessure inclinate che separano la piastra dal pilastro la
risultante delle trazioni nel calcestruzzo diminuisce. Ne discende che allorquando l’acciaio
attinge la tensione di snervamento, la resistenza offerta dal calcestruzzo è minore di quella
iniziale. In letteratura esistono due diversi approcci per tenere conto di questo aspetto
(CEB-FIP, 2001): alcuni ricercatori propongono di ridurre il contributo dell’armatura tra-
sversale attraverso l’adozione di fattori di efficienza compresi tra 0,8 e 0,25, altri propon-
gono di abbattere il contributo del calcestruzzo del 20 – 40 % rispetto al caso di piastre non
armate (fattori di efficienza compresi tra 0,6 e 0,8). L’EC2 ha adottato questo secondo ap-
proccio e ha ripreso la formulazione del Model Code 1990, dove il fattore di efficienza per
la resistenza del calcestruzzo vale 0,75.

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PUNZONAMENTO 495

Un altro aspetto è rappresentato dal fatto che non si può fare affidamento sulla comple-
ta resistenza delle armature trasversali, perché è difficile ancorare adeguatamente queste
armature su entrambi i lati di una fessura da punzonamento. Per tenere conto di questo a-
spetto la tensione effettiva delle armature da punzonamento è espressa come funzione line-
are crescente dell’altezza utile d, limitata superiormente dal valore della resistenza di sner-
vamento dell’acciaio.
Nel caso di una piastra provvista di armature trasversali, la resistenza a punzonamento
si può quindi esprimere come somma di due termini, il primo dei quali tiene conto del con-
tributo del calcestruzzo – ridotto del 25 % rispetto a quello della stessa piastra priva di ar-
mature – e il secondo rappresenta il contributo delle armature trasversali
1
v Rd,cs = 0 ,75 v Rd,c + 1,5 (d/s r ) Asw f ywd,ef sin α [(6.52)]
u1 d
dove
Asw è l’area di armatura a punzonamento disposta su una fila circonferenziale intorno al
pilastro;
sr è il passo radiale dell’armatura di punzonamento (ossia la distanza tra due file cir-
conferenziali consecutive di armature6);
fywd,ef = 250 + 0,25 d ≤ fywd (N/mm2) è la resistenza di progetto efficace dell’armatura a
punzonamento (prospetto 9.16); come già anticipato il valore di progetto della ten-
sione nell’acciaio viene fatta dipendere dall’altezza utile della piastra per tenere
conto dell’efficacia dell’ancoraggio che è tanto maggiore quanto maggiore è
l’altezza utile d (per acciaio B450C fywd,ef coincide con fywd se d ≥ 565 mm, mentre
per acciaio B500C - utilizzato spesso per le cuciture verticali - fywd,ef = fywd se d ≥
739 mm);
d è la media delle altezze utili nelle due direzioni ortogonali (mm);
α è l’angolo compreso tra l’armatura a punzonamento e la superficie media della pia-
stra.
Le cuciture verticali sono spesso di tipo prefabbricato e sono disponibili in acciaio
B500C; la tensione efficace di questo acciaio non cambia rispetto a quella dell’acciaio
B450C se d ≤ 565 mm.
Nel Model Code 1990 si ha fywd,ef = 300 N/mm2 per qualunque valore di d;
l’espressione dell’EC2 fornisce lo stesso valore del Model Code 1990 per d=200 mm, va-
lori inferiori per d < 200 mm e valori maggiori per d > 200 mm. In realtà le condizioni di
ancoraggio non sono le stesse per tutti i tipi di armatura, ma l’EC2 non ne tiene conto, a
differenza di quanto fanno altre norme, come per esempio le DIN 1045-1, che considerano
le migliori condizioni di aderenza delle barre piegate rispetto alle cuciture verticali.
Se l’armatura è costituita da una sola fila di barre piegate verso il basso, il rapporto d/sr
assume il valore 0,67.
I valori di v'Rd,cs si possono ottenere rapidamente moltiplicando per 0,75 i valori del
prospetto 9.14, che fornisce i valori di vRd,c.
Di seguito si riportano inoltre due prospetti che forniscono i valori del taglio resistente
delle armature V''Rd,cs = (v''Rd,cs d u1) per barre piegate a 45° (prospetto 9.17) e per cuciture
verticali (prospetto 9.18).

6
Come descritto in dettaglio al par. 9.13, le armature a punzonamento sono disposte su file aventi sviluppo
circonferenziale, centrate sull’asse del pilastro o dell’area caricata. Il passo radiale misura pertanto la di-
stanza tra due file consecutive nella direzione ortogonale allo sviluppo planimetrico delle file.

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496 CAPITOLO 9

Prospetto 9.16 Valori di fwd,ef (N/mm2) dell’acciaio al variare dell’altezza utile della piastra.

d (mm) 200 (1) 250 300 350 400 450 500 600 700 800

fwd,ef 391 391 391


300 312,5 325 337,5 350 362,5 375
(N/mm2) (400) (2) (425) (2) (434,8)(2)

(1)
Nel presente prospetto ed in tutti i prospetti relativi a piastre dotate di armature trasversali a punzonamento,
sono stati considerati solo valori dell’altezza utile d non inferiori a 200 mm, essendo questo il limite inferiore
indicato dall’EC2 per le piastre armate per assicurare l’ancoraggio delle armature a punzonamento [9.3.2(1)].
I valori tra parentesi tonde sono relativi ad acciaio tipo B500C. Per d ≤ 565 mm, i valori di fwd,ef sono uguali
(2)

per entrambi i tipi di acciaio (B450C e B500C).

Prospetto 9.17 Valori (kN) di V''Rd,cs = 1,5 (d/sr) Asw fywd,ef sinα per barre piegate a 45° poste su
una sola fila. Il prospetto è valido per una sola barra piegata (2 bracci inclinati)
in una sola direzione (y o z, con yz piano medio della piastra).

Diametro barre d (mm)


piegate (mm)
200 250 300 350 400 450 500
φ12 48,2 50,2 52,2 54,3 56,3 58,3 60,3

φ14 65,6 68,4 71,1 73,8 76,6 79,3 82,0

φ16 85,7 89,3 92,9 96,4 100,0 103,6 107,2

φ18 108,5 113,0 117,5 122,1 126,6 131,1 135,6

φ20 134,0 139,5 145,1 150,7 156,3 161,9 167,4

φ22 162,1 168,8 175,6 182,3 189,1 195,9 202,6

φ24 192,9 200,9 209,0 217,0 225,0 233,1 241,1

φ26 226,4 235,8 245,2 254,7 264,1 273,5 283,0


(1)
I valori tabellati sono validi sia per acciaio B450C sia per acciaio B500C, perché il prospetto contempla
spessori non superiori a 500 mm per i quali la tensione efficace dei due tipi di acciaio sono coincidenti.

Se nella direzione y sono presenti ny barre piegate (2 ny bracci inclinati) e nella direzione
z ci sono nz barre piegate (2 nz bracci inclinati), basta moltiplicare i valori del prospetto per
(ny + nz).
Per valori diversi dell’inclinazione α delle barre piegate rispetto all’orizzontale è inve-
ce sufficiente moltiplicare i valori del prospetto 9.17 per il rapporto (sen α / sen 45°); ad
es. per barre piegate a 30 ° questo rapporto vale 1/√2 ≅ 0,707 e per α = 60° vale 1,225.

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PUNZONAMENTO 497

Il prospetto 9.18 riporta invece i valori di V''Rd,cs per cuciture verticali disposte su due o
più file ad interasse di 0,75 d che, come indicato più avanti nel par. 9.13, rappresenta il va-
lore massimo dell’interasse in direzione radiale ammesso per le cuciture verticali.
Si fa osservare che il numero di file di cuciture verticali (in ogni caso in numero non in-
feriore a 2 secondo quanto indicato al [9.4.3(1)]) non entra in gioco nel calcolo di V''Rd,cs,
che dipende solo dall’interasse radiale sr tra le file e dal quantitativo di armatura all’interno
di ogni fila. Questo è legato al fatto che ogni fila presa singolarmente deve essere da sola
in grado di fornire la resistenza richiesta per l’equilibrio, come se le altre file non ci fosse-
ro, nell’ipotesi che la superficie di punzonamento intercetti una sola fila di armature. Oc-
corre però che le cuciture rispettino tutte le limitazioni geometriche riportate nel
par. 9.13.1, in modo che ci sia un numero sufficiente di file da coprire tutta la regione in-
torno al pilastro o area caricata dove può innescarsi la rottura a punzonamento.

Prospetto 9.18 Valori (kN) di V''Rd,cs = [1,5 (d/sr) Asw fywd,ef] per cuciture verticali poste su due o
più file con passo radiale sr = 0,75d (V''Rd,cs = 2 Asw fywd,ef). Il prospetto riporta i valori ottenuti con-
siderando l’area di una sola cucitura verticale per fila (pallini neri nello schema grafico sottostante,
che mostra il caso di due file di cuciture).

pianta
2a
2h fila 2 2b
1h 1a 1b
fila 1

2g 1g 1c 2c
0,75d 0,75d
fila 2

1f 1e 1d
fila 1
2f 2d
2e

Diametro cucitura d (mm)


verticale (mm)
200 250 300 350 400 450 500
φ10 47,12 49,09 51,05 53,01 54,98 56,94 58,90

φ12 67,86 70,69 73,51 76,34 79,17 82,00 84,82

φ14 92,36 96,21 100,06 103,91 107,76 111,61 115,45

φ16 120,64 125,66 130,69 135,72 140,74 145,77 150,80

φ18 152,68 159,04 165,40 171,77 178,13 184,49 190,85

φ20 188,50 196,35 204,20 212,06 219,91 227,77 235,62

φ22 228,08 237,58 247,09 256,59 266,09 275,60 285,10

φ24 271,43 282,74 294,05 305,36 316,67 327,98 339,29

φ26 318,56 331,83 345,10 358,38 371,65 384,92 398,20

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498 CAPITOLO 9

Per determinare il taglio resistente V''Rd,cs offerto dalle cuciture verticali è sufficiente
moltiplicare i valori del prospetto per il numero di cuciture presenti all’interno di ciascuna
fila. (ad es. per cuciture disposte come nella figura del prospetto 9.18 occorre moltiplicare
per otto). Per valori dell’interasse sr in direzione radiale inferiori a 0,75d i valori del pro-
spetto vanno moltiplicati per il rapporto (0,75d / sr); per esempio se le cuciture sono poste
ad un interasse sr di 0,5d, i valori del prospetto vanno amplificati di 1,5.

9.12.1 Confronto EC2 – NTC 2008


Secondo le NTC 2008 la resistenza a taglio-punzonamento in presenza di armature trasver-
sali non deve tenere conto del contributo del calcestruzzo, cosicché la formula [(6.52)]
dell’EC2 si semplifica nella seguente
1
v Rd,cs = 1,5 (d/s r ) Asw f ywd,ef sin α
u1 d
Confrontando questa espressione con la [(6.52)] si può facilmente ricavare la seguente
relazione tra le aree di armatura a punzonamento calcolate secondo l’EC2 e secondo le
NTC 2008
v Ed /v Rd,c
Asw (NTC) = Asw (EC 2 )
v Ed /v Rd,c − 0,75
La fig. 9.43 mostra il diagramma del rapporto Asw(NTC)/Asw(EC2) al variare di vEd/vRd,c. Dal
diagramma si evince che le NTC 2008 sono molto più conservative dell’EC2 per valori di
vEd di poco superiori alla resistenza a punzonamento vRd,c che si ha in assenza di armature
trasversali (in particolare risulta Asw(NTC)/Asw(EC2)=3 per vEd/vRd,c ≅ 1,1 e Asw(NTC)/Asw(EC2)=2
per vEd/vRd,c = 1,5), mentre le differenze sono inferiori al 20 % per vEd/vRd,c > 4,5.

Figura 9.43 Rapporto tra l’armatura a punzonamento secondo le NTC 2008 e quella
secondo l’EC2 al variare del rapporto tra la tensione di progetto e la resistenza a
punzonamento in assenza di armature trasversali.

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PUNZONAMENTO 499

a) b)
Figura 9.44 Perimetri uout e uout,ef a partire dai quali la verifica a punzonamento è soddisfatta
senza armature trasversali. La configurazione mostrata in b) è quella che crea meno interferenze con
le armature flessionali della piastra, allineate normalmente con i lati del pilastro [Figura 6.22].

9.13 Disposizione delle armature a taglio-punzonamento


La disposizione delle armature a taglio-punzonamento segue le prescrizioni del p.to [9.4.3]
richiamate di seguito
1. le armature devono essere disposte tra il pilastro – o area caricata – e il perimetro
posto a 1,5 d dal perimetro uout, dove uout è definito come il perimetro a partire dal
quale non è più richiesta armatura a punzonamento (fig. 9.44); questa limitazione
serve ad evitare la formazione di una superficie di rottura a partire dal perimetro uout
verso l’interno (ossia verso il pilastro) senza che essa intercetti almeno una fila di
armature (si assume infatti che la superficie di punzonamento sia inclinata di 26,6°
(fig. 9.45) e quindi si estenda in pianta per un tratto lungo 2d)
2. se si usano cuciture verticali, queste vanno disposte su almeno due file ad interasse
non superiore a 0,75 d; la limitazione sul passo scongiura che la superficie di rottura
possa formarsi tra due file adiacenti senza intercettare nessuna armatura
3. le barre piegate possono essere disposte su una sola fila; se le barre piegate sono di-
sposte su più file, l’interasse non deve superare 0,75 d come per le cuciture verticali
4. l’area minima di una singola cucitura verticale o barra piegata è data da
f ck s r st
Asw1, min = 0,08 [(9.11)]
f yk 1,5 senα + cos α
dove sr e st sono l’interasse radiale e quello circonferenziale.

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500 CAPITOLO 9

sezione pianta
≤ 0,75d ≤ 1,5d

≤ kd
u out

26,56

d
2d °

> 0,3d
≤ 0,5d

a)
l ancor

k = 1,5 se la fila è interna al perimetro critico


u1, che dista 2d dalle facce del pilastro
k = 2,0 se la fila è esterna al perimetro critico
u1
> 0,3d

b) c)
Figura 9.45 Limitazioni geometriche per le cuciture verticali (studs).

Al p.to [9.4.3(2)] l’EC2 usa il simbolo Asw,min per indicare l’area minima di una singola
cucitura o barra piegata, mentre al p.to [6.4.5] usa il simbolo Asw per indicare l’armatura
totale disposta su una fila. Il simbolo Asw,min potrebbe pertanto far pensare all’area minima
totale di una fila e non a quella di una singola armatura. Nel testo per non generare confu-
sione si è preferito utilizzare il simbolo Asw1,min al posto del simbolo Asw,min.

9.13.1 Armature verticali (studs)


L’armatura a taglio-punzonamento costituita da elementi verticali (studs) deve rispettare le
limitazioni geometriche indicate nella figura 9.45 e nel prospetto 9.19.
Si sottolinea che la prima fila di armature deve distare più di 0,3d dal contorno del pila-
stro per garantire che essa venga intercettata dalla superficie di rottura e che la parte infe-
riore delle armature sia adeguatamente ancorata. La superficie di punzonamento intercetta
così le armature verticali a sufficiente altezza dall’intradosso della piastra (fig. 9.45b).
Per quanto riguarda il diametro minimo delle cuciture verticali, se sr = 0,75 d e
st = 1,5 d, risulta
f ck f ck
Asw1,min = 0 ,08 0 ,75d 2 = 0,06d 2
f yk f yk
Il prospetto 9.20 riporta i valori del diametro minimo di una singola cucitura verticale
di acciaio B450C al variare dell’altezza utile d e della classe di resistenza del calcestruzzo,
per sr = 0,75 d e st = 1,5 d.

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PUNZONAMENTO 501

Prospetto 9.19 Limitazioni geometriche per le cuciture verticali (studs).

Perimetro uout lungo il quale non è più


necessaria l’armatura a taglio- uout = β VEd / (vRd,c d) [(6.54)]
punzonamento
Distanza (k'd) del perimetro uout dal con-
torno del pilastro k'd = [uout – 2(c1 + c2)] / (2 π)

Numero minimo di file di armature 2 [9.4.3 (1)]


Distanza radiale massima tra due file di
armature consecutive sr ≤ 0,75 d [9.4.3 (1)]

Distanza a1 della prima fila di armature dal [Fig. (9.10a)]


pilastro 0,30 d ≤ a1 ≤ 0,50 d [9.4.3 (4)]
Distanza bu dell’ultima fila di armature dal
perimetro di verifica uout lungo il quale bu ≤ 1,5 d [6.4.5 (4)]
l’armatura a taglio non è più necessaria

st ≤ 1,5 d (all’interno del primo perimetro di


Distanza st tra due cuciture consecutive di verifica); st ≤ 2,0 d (all’esterno del primo
[9.4.3 (1)]
una stessa fila (ossia il passo delle cuciture perimetro di verifica, ma solo in quelle parti
in direzione tangenziale) di perimetro che sono messe in conto nella
resistenza a taglio-punzonamento)

Area minima di ogni singola cucitura Asw1,min ⋅


(1,5 ⋅ sin α + cos α ) ≥ 0,08 ⋅ f ck
[(9.11)]
verticale sr ⋅ st f yk

Prospetto 9.20 Diametro minimo di una cucitura verticale (di acciaio B450C) al variare
dell’altezza utile della piastra e della resistenza caratteristica a compressione del calcestruzzo
(sr = 0,75 d, st = 1,5 d). (1)

d fck (N/mm2)
(mm) 20 25 28 30 32 35 40 45 50
200 6 6 6 8 8 8 8 8 8
250 8 8 8 8 8 8 10 10 10
300 10 10 10 10 10 10 10 12 12
350 10 12 12 12 12 12 12 12 14
400 12 12 12 14 14 14 14 14 14
450 14 14 14 14 14 16 16 16 16
500 14 16 16 16 16 16 18 18 18
550 16 18 18 18 18 18 20 20 20
600 18 18 18 20 20 20 20 22 22
(1)
Il prospetto è stato costruito considerando tutti i diametri pari compresi tra 6 e 22 mm; si ricorda che le cuci-
ture prefabbricate sono normalmente disponibili nei seguenti diametri: 10, 12, 14, 16, 18, 20 e 25 mm.

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502 CAPITOLO 9

sezione pianta

≤ 0,25d
≤ 1,5d
≤ 0,5d ≤ 0,5d u out

°
30
Α Α

26,6°
<

d
C C
Β Β
2d
≤ 0,75d
≤ 0,25d

Figura 9.46 Limitazioni geometriche per barre piegate (A=punto più vicino al pilastro,
B=punto più vicino a uout).

Prospetto 9.21 Limitazioni geometriche per barre piegate.

Numero minimo di file 1 [9.4.3 (1)]

Distanza radiale massima tra due file di


barre piegate consecutive sr ≤ 0,75 d [9.4.3 (1)]

Distanza a livello dell’armatura tesa(1)


della prima fila di barre piegate dal
[Fig. (9.10b)]
pilastro o zona caricata a1 ≤ 0,50 d
[9.4.3 (4)]
[(1)all’estradosso per le piastre ed
all’intradosso per le fondazioni]

Distanza in pianta dal pilastro o zona [Fig. (9.10b)]


caricata b1 ≤ 0,25 d
[9.4.3 (3)]

Asw1,min ⋅
(1,5 ⋅ sin α + cos α ) ≥ 0,08 ⋅ f ck
Area minima di ogni singola barra piegata [(9.11)]
sr ⋅ st f yk

9.13.2 Barre piegate


In alternativa alle cuciture verticali (studs), le armature a punzonamento possono essere
costituite da barre piegate (fig. 9.46, prospetto 9.21).
Quando le barre sono disposte su una sola fila, come indicato nella figura 9.46, la loro
inclinazione rispetto all’orizzontale può essere ridotta fino a 30°. Se con una sola fila di
armature non si riesce a coprire la regione compresa tra il perimetro posto a 0,5d dal pila-
stro o area caricata ed il perimetro posto a 1,5d da uout (ossia se il punto B in figura 9.46
dista da uout più di 1,5d), occorrerà disporre più file di barre piegate. In questo caso la pri-
ma fila avrà il punto A a non più di 0,5d dal pilastro, l’ultima fila avrà il punto B a non più
di 1,5d da uout e le file intermedie dovranno essere poste ad un interasse non superiore a
0,75d.

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PUNZONAMENTO 503

Per barre piegate su una sola fila d/sr è pari a 0,67 [p.to 6.4.5(1)], ossia sr = 1,5 d; se
l’inclinazione delle barre è 45° e st = 1,5 d, l’area minima di ogni barra deve soddisfare la
limitazione
f ck f ck
Asw1,min = 0 ,08 1,27 d 2 = 0 ,102 d 2 .
f yk f yk
Il prospetto 9.22 riporta i valori del diametro minimo di una barra piegata a 45° di ac-
ciaio B450C al variare dell’altezza utile d e della classe di resistenza del calcestruzzo.

Prospetto 9.22 Diametro minimo per barre piegate a 45° (di acciaio B450C) disposte su una
sola fila al variare dell’altezza utile della piastra e della resistenza caratteristica a compressione del
calcestruzzo (sr = st = 1,5 d).

d fck (N/mm2)
(mm) 20 25 28 30 32 35 40 45 50
200 8 8 8 8 10 10 10 10 10
250 10 10 10 10 12 12 12 12 12
300 12 12 12 12 14 14 14 14 14
350 14 14 14 14 16 16 16 16 16
400 16 16 16 16 18 18 18 18 20
450 18 18 18 18 20 20 20 20 22
500 18 20 20 20 22 22 22 22 24
550 20 22 22 22 24 24 24 26 26
600 22 24 24 24 26 26 27 27 27

9.14 Area massima di armatura trasversale


Alla luce di quanto già esposto sopra, in presenza di armature trasversali a punzonamento,
la verifica di resistenza è soddisfatta se sono rispettate tutte e tre le condizioni seguenti
– VEd ≤ VRd,cs lungo il perimetro u1
– VEd ≤ VRd,max lungo il perimetro u0 del pilastro o area caricata
– VEd ≤ VRd,c,out lungo il perimetro uout a partire dal quale l’armatura trasversale non è
più necessaria.
In modo equivalente, queste tre condizioni possono essere sintetizzate nella seguente
VEd ≤ min (VRd,cs; VRd,max; VRd,c,out)
ossia la rottura a punzonamento si manifesta quando l’ente sollecitante uguaglia il più pic-
colo dei tre enti resistenti.
Se da una parte al crescere della quantità di armature trasversali la resistenza a punzo-
namento VRd,cs aumenta, dall’altra esiste un valore massimo Asw,max al di sopra del quale pur
continuando ad aumentare Asw e quindi VRd,cs, la resistenza a punzonamento non aumenta

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504 CAPITOLO 9

più perché VRd,max ≤ VRd,cs oppure VRd,c,out ≤ VRd,cs. Nel primo caso (VRd,max ≤ VRd,cs) il pro-
blema è governato dalla resistenza a compressione del calcestruzzo sul perimetro del pila-
stro e nel secondo (VRd,c,out ≤ VRd,cs) dalla rottura al di fuori della zona dotata di armature
trasversali.
Assegnata una disposizione delle armature trasversali (per esempio cuciture verticali su
un prefissato numero di file circonferenziali), si può pertanto determinare il quantitativo
massimo di armatura trasversale efficace all’interno di ciascuna fila imponendo la seguente
condizione
VRd,cs ≤ min (VRd,max; VRd,c,out)
dove
secondo l’EC2, ossia considerando anche il contributo del calcestruzzo
V Rd,cs = v Rd,cs ⋅ u 1 d = 0 ,75 v Rd,c u 1 d + 1,5 (d/s r ) A sw f ywd,ef sin α
e secondo le NTC 2008, ossia trascurando il contributo del calcestruzzo
V Rd,cs = v Rd,cs ⋅ u 1 d = 1,5 (d/s r ) A sw f ywd,ef sin α
V Rd, max = 0 ,2 f cd u 0 d
V Rd,c,out = v Rd,c u out d

Il quantitativo massimo di armatura Asw di ogni fila affinchè risulti VRd,cs ≤ VRd,max si ot-
tiene uguagliando VRd,cs e VRd,max
0 ,75 v Rd,c u1 d + 1,5 (d/s r ) Asw f ywd,ef sin α = 0 ,2 f cd u 0 d
da cui
0 ,2 f cd u 0 d − 0 ,75 v Rd,c u1 d
Asw =
1,5 (d/s r ) f ywd,ef sin α
Il quantitativo massimo di armatura Asw di ogni fila affinchè risulti VRd,cs ≤ VRd,c,out si ot-
tiene invece uguagliando VRd,cs e VRd,c,out
0 ,75 v Rd,c u 1 d + 1,5 (d/s r ) Asw f ywd,ef sin α = v Rd,c u out d
da cui
v Rd,c (u out d − 0 ,75 u1 d )
Asw =
1,5 (d/s r ) f ywd,ef sin α
Pertanto il quantitativo massimo di armatura compatibile con entrambe le condizioni sarà
dato dal più piccolo dei due valori calcolati sopra
⎡ 0 ,2 f cd u 0 d − 0 ,75 v Rd,c u1 d v Rd,c (u out d − 0 ,75 u1 d ) ⎤
Asw, max = min ⎢ ; ⎥
⎢⎣ 1,5 (d/s r ) f ywd,ef sin α 1,5 (d/s r ) f ywd,ef sin α ⎥⎦

Secondo le NTC 2008, come già richiamato all’inizio del par. 9.12, quando si adottano ap-
posite armature trasversali a punzonamento, l’intero sforzo allo stato limite ultimo deve
essere affidato all’armatura. Pertanto la resistenza a punzonamento assume la forma sem-
plificata
V Rd,cs = v Rd,cs ⋅ u 1 d = 1,5 (d/s r ) A sw f ywd,ef sin α
dove rispetto alla formulazione dell’EC2 viene a mancare il contributo resistente del calce-

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PUNZONAMENTO 505

struzzo.
L’espressione di Asw,max si trasforma così nella seguente
⎡ 0 ,2 f cd u 0 d v Rd,c u out d ⎤
Asw, max = min ⎢ ; ⎥
⎣⎢ 1,5 (d/s r ) f ywd,ef sin α 1,5 (d/s r ) f ywd,ef sin α ⎥⎦

9.14.1 Caso a: cuciture verticali su due file


Se l’armatura è formata da cuciture verticali disposte su due sole file ed alle distanze mas-
sime indicate nell’EC2 (fig. 9.45) risulta che
– il perimetro uout si colloca ad una distanza dal perimetro del pilastro pari a
0,5 d + 0,75 d + 1,5 d = 2,75 d
– sin α = 1; d/sr = 1/0,75 = 4/3; 1,5 d/sr = 2
e l’espressione di Asw,max si modifica nella seguente
⎡ (0 ,2 f cd u 0 − 0 ,75 v Rd,c u1 ) d v Rd,c (u out − 0 ,75 u1 ) d ⎤
Asw, max = min ⎢ ; ⎥
⎢⎣ 2 f ywd,ef 2 f ywd,ef ⎥⎦
Secondo le NTC 2008, non potendo mettere in conto il contributo del calcestruzzo quando
si adotta un’apposita armatura a punzonamento, si ottiene invece la seguente espressione
⎡ 0 ,2 f cd u 0 d v Rd,c u out d ⎤
Asw, max = min ⎢ ; ⎥.
⎣⎢ 2 f ywd,ef 2 f ywd,ef ⎦⎥
I prospetti 9.23 e 9.24 riportano i valori di Asw,max all’interno di ogni fila al variare
dell’altezza utile d della piastra e della somma delle dimensioni del pilastro, supposto a se-
zione rettangolare, per calcestruzzo della piastra di classe C25/30 e rapporto geometrico di
armatura flessionale pari a 0,02.
Il prospetto 9.23 fornisce i valori che si ottengono con la formula di Asw,max secondo
l’EC2, mentre il prospetto 9.24 riporta i valori di Asw,max che si ottengono trascurando il
contributo resistente del calcestruzzo, come indicato nelle NTC 2008.
Le caselle con lo sfondo grigio indicano i casi in cui il quantitativo di armatura che
soddisfa la condizione VRd,cs = VRd,max è minore di quella che soddisfa la condizione
VRd,cs = VRd,c,out. Pertanto per Asw > Asw,max la rottura avviene lungo u0 per le caselle con lo
sfondo grigio e lungo uout per quelle con lo sfondo bianco. Nello stesso prospetto le caselle
vuote indicano i casi in cui la rottura avviene lungo u0 indipendentemente dal valore di Asw,
in quanto già la sola resistenza VRd,c che si ha in assenza di armature trasversali e per una
percentuale di armatura flessionale ρl = 2% è maggiore di VRd,max.
Dal prospetto 9.23 si deduce per esempio che per un pilastro a sezione quadrata di
350 mm di lato, cioè con c1 + c2 = 700 mm, e per un’altezza utile d della piastra pari a 250
mm, l’armatura massima Asw,max su ognuna delle due file circonferenziali vale 446 mm2 (≅
9 cuciture verticali di 8 mm su ogni fila circonferenziale); lo sfondo grigio della casella
indica inoltre che superato questo valore massimo la rottura avviene lungo u0. Se invece si
considera un pilastro a sezione rettangolare di 400×550 mm (c1 + c2 = 950 mm) ed
un’altezza utile della piastra di 250 mm, si ha Asw,max = 817 mm2 (≅ 8 cuciture verticali di
12 mm su ognuna delle due file circonferenziali) e lo sfondo bianco della casella indica che
per Asw > 817 mm2 la rottura avviene lungo uout.

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506 CAPITOLO 9

Prospetto 9.23 Valori di Asw,max (mm2) su ogni fila per cuciture verticali disposte su due file ed
alle distanze massime indicate nell’EC2 per pilastro a sezione rettangolare. I valori sono stati cal-
colati per calcestruzzo della piastra di classe C25/30 e percentuale geometrica di armatura flessio-
nale ρl = 2% (valore massimo ammesso da EC2 nel calcolo di vRd,c).

Prospetto valido per l’EC2, ossia considerando nel calcolo di VRd,cs il contributo resistente del calce-
struzzo.

sezione pianta

0,75d 0,75d c2
0,5d 0,5d
c1

c1+c2 d (mm)
(mm) 200 250 300 350 400 450 500
500 – (1) – – – – – –
550 – – – – – – –
600 313 – – – – – –
650 385 – – – – – –
700 457 446 – – – – –
750 530 534 497 – – – –
800 581 622 600 – – – –
850 588 710 703 657 – – –
900 596 798 806 773 – – –
950 603 817 909 890 836 – –
1000 610 825 1011 1007 965 892 –
1050 618 834 1068 1123 1095 1033 –
1100 625 842 1077 1240 1225 1175 1094
1150 632 850 1086 1338 1354 1316 1247
1200 640 859 1096 1348 1484 1458 1400
1250 647 867 1105 1358 1613 1599 1553
1300 655 876 1114 1368 1635 1741 1706
1350 662 884 1123 1378 1646 1883 1858
1400 669 892 1133 1388 1657 1936 2011
1450 677 901 1142 1398 1667 1948 2164
1500 684 909 1151 1408 1678 1959 2250
(1)
Le caselle vuote indicano che la rottura avviene lungo u0 indipendentemente dal valore di Asw, in quanto già
la sola resistenza VRd,c che si ha in assenza di armature trasversali e con ρl=2% è maggiore di VRd,max.
(2)
Le caselle con lo sfondo grigio indicano i casi in cui il quantitativo di armatura che soddisfa la condizione
VRd,cs= VRd,max è minore di quello che soddisfa la condizione VRd,cs= VRd,c,out. Pertanto, per Asw > Asw,max la rottura
avviene lungo u0 per le caselle con sfondo grigio e lungo uout per quelle con sfondo bianco.

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PUNZONAMENTO 507

Prospetto 9.24 Valori di Asw,max (mm2) su ogni fila per cuciture verticali disposte su due file ed
alle distanze massime indicate nell’EC2 per pilastro a sezione rettangolare. I valori sono stati cal-
colati per calcestruzzo della piastra di classe C25/30 e percentuale geometrica di armatura flessio-
nale ρl = 2% (valore massimo ammesso da EC2 nel calcolo di vRd,c).

Prospetto valido per le NTC 2008, ossia trascurando nel calcolo di VRd,cs il contributo resistente del
calcestruzzo.

sezione pianta

0,75d 0,75d c2
0,5d 0,5d
c1

c1+c2 d (mm)
(mm) 200 250 300 350 400 450 500
500 – (1)
– – – – – –
550 – – – – – – –
600 1133 – – – – – –
650 1228 – – – – – –
700 1322 1587 – – – – –
750 1417 1700 1962 – – – –
800 1490 1813 2092 – – – –
850 1520 1927 2223 2498 – – –
900 1549 2040 2354 2644 – – –
950 1578 2084 2485 2791 3076 – –
1000 1608 2117 2615 2938 3238 3517 –
1050 1637 2151 2700 3085 3400 3693 –
1100 1667 2184 2737 3232 3562 3869 4156
1150 1696 2218 2774 3360 3724 4045 4344
1200 1726 2251 2811 3400 3886 4221 4533
1250 1755 2285 2848 3440 4048 4397 4722
1300 1785 2318 2885 3481 4102 4572 4911
1350 1814 2352 2922 3521 4145 4748 5100
1400 1844 2385 2959 3561 4188 4836 5289
1450 1873 2419 2996 3601 4231 4882 5478
1500 1903 2452 3033 3642 4274 4928 5600
(1)
Le caselle vuote indicano che la rottura avviene lungo u0 indipendentemente dal valore di Asw, in quanto già
la sola resistenza VRd,c che si ha in assenza di armature trasversali e con ρl=2% è maggiore di VRd,max.
(2)
Le caselle con lo sfondo grigio indicano i casi in cui il quantitativo di armatura che soddisfa la condizione
VRd,cs= VRd,max è minore di quello che soddisfa la condizione VRd,cs= VRd,c,out. Pertanto, per Asw > Asw,max la rottura
avviene lungo u0 per le caselle con sfondo grigio e lungo uout per quelle con sfondo bianco.

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508 CAPITOLO 9

Dal prospetto 9.24, ottenuto trascurando il contributo del calcestruzzo come indicato
nelle NTC 2008, si ottiene invece:
– per c1 + c2 = 700 mm e d = 250 mm, Asw,max = 1587 mm2 (≅ 14 cuciture verticali di
12 mm su ognuna delle due file circonferenziali) e lo sfondo grigio della casella in-
dica che per Asw > 1587 mm2 la rottura avviene lungo u0
– per c1 + c2 = 950 mm e d = 250 mm, Asw,max = 2084 mm2 (≅ 14 cuciture verticali di
14 mm su ognuna delle due file circonferenziali) e lo sfondo bianco della casella
indica che per Asw > 2084 mm2 la rottura avviene lungo uout.
Si ribadisce che i valori dei due prospetti sopra sono stati calcolati per un calcestruzzo
di classe C25/30 e pertanto sono validi solo per questa classe di resistenza. Nell’Appendice
B di questo capitolo sono riportati i prospetti costruiti trascurando il contributo del calce-
struzzo in accordo alle NTC 2008 per altre cinque classi di resistenza del calcestruzzo:
C28/35, C32/40, C35/45, C40/50, C45/55.

9.14.2 Caso b: barre piegate su una sola fila


Se l’armatura è formata da barre piegate a 45° disposte su una sola fila e alle distanze mas-
sime indicate nell’EC2, si ha
– il perimetro uout posto ad una distanza dal perimetro del pilastro pari a 0,5 d + 1,0 d
+ 1,5 d = 3 d (dove 0,5 d è la distanza della piegatura superiore della barra dal pila-
stro e 1,0 d è la proiezione orizzontale del tratto inclinato di barra)
– sin α = √2/2
– d/sr = 0,67
– 1,5 d/sr = 1
e l’espressione di Asw,max si particolarizza nella seguente
⎡ 2 (0,2 f cd u 0 − 0,75 v Rd,c u1 ) d 2 v Rd,c ⎤
Asw, max = min ⎢ ; (u out d − 0,75 u1d )⎥
⎢⎣ f ywd,ef f ywd,ef ⎥⎦

Secondo le NTC 2008 si ha invece


⎡ 0,2 2 f u d 2 v Rd,c u out d ⎤
cd 0
Asw, max = min ⎢ ; ⎥
⎢⎣ f ywd,ef f ywd,ef ⎥⎦
A maggiore chiarimento, si precisa che Asw,max rappresenta la somma delle aree di en-
trambi i bracci di tutte le barre piegate poste su una sola fila circonferenziale intorno al pi-
lastro.
Il prospetto 9.25 riporta i valori di Asw,max al variare dell’altezza utile della piastra e del-
le dimensioni del pilastro. Di nuovo le caselle con lo sfondo grigio indicano i casi in cui il
quantitativo di armatura che soddisfa la condizione VRd,cs = VRd,max è minore di quello che
soddisfa la condizione VRd,cs = VRd,c,out. Pertanto, per Asw > Asw,max la rottura avviene lungo
u0 per le caselle con sfondo grigio e lungo uout per quelle con sfondo bianco. Nello stesso
prospetto le caselle vuote indicano i casi in cui la rottura avviene lungo u0 indipendente-
mente dal valore di Asw, in quanto già la sola resistenza VRd,c che si ha in assenza di armatu-
re trasversali e per una percentuale di armatura flessionale ρl = 2% è maggiore di VRd,max.

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PUNZONAMENTO 509

Prospetto 9.25 Valori di Asw,max (mm2) per barre piegate a 45° su una sola fila circonferenziale
poste alle distanze massime indicate nell’EC2 per pilastro a sezione rettangolare. I valori sono stati
calcolati per calcestruzzo di classe C25/30 e percentuale geometrica di armatura flessionale ρl =
2% (valore massimo ammesso da EC2 nel calcolo di vRd,c).

Prospetto valido per l’EC2, ossia considerando nel calcolo di VRd,cs il contributo resistente del calce-
struzzo.

≤ 0,25d
≤ 1,5d
≤ 0,5d ≤ 0,5d u out

d ≤ 0,25d

c1+c2 d (mm)
(mm) 200 250 300 350 400 450 500
500 – (1)
– – – – – –
550 – – – – – – –
600 884 – – – – – –
650 1089 – – – – – –
700 1293 1260 – – – – –
750 1498 1510 1405 – – – –
800 1643 1759 1696 – – – –
850 1664 2009 1987 1857 – – –
900 1685 2258 2278 2187 – – –
950 1705 2311 2570 2517 2364 – –
1000 1726 2334 2861 2848 2731 2522 –
1050 1747 2358 3020 3178 3097 2922 –
1100 1768 2382 3047 3508 3464 3323 3096
1150 1789 2405 3073 3784 3830 3723 3528
1200 1810 2429 3099 3813 4197 4124 3960
1250 1830 2453 3125 3841 4563 4524 4392
1300 1851 2476 3151 3870 4625 4924 4824
1350 1872 2500 3178 3898 4655 5325 5257
1400 1893 2524 3204 3926 4686 5477 5689
1450 1914 2547 3230 3955 4716 5509 6121
1500 1935 2571 3256 3983 4747 5542 6365
(1)
Le caselle vuote indicano che la rottura avviene lungo u0 indipendentemente dal valore di Asw, in quanto già
la sola resistenza VRd,c che si ha in assenza di armature trasversali e con ρl=2% è maggiore di VRd,max.
(2)
Le caselle con lo sfondo grigio indicano i casi in cui il quantitativo di armatura che soddisfa la condizione
VRd,cs= VRd,max è minore di quello che soddisfa la condizione VRd,cs= VRd,c,out. Pertanto, per Asw > Asw,max la rottura
avviene lungo u0 per le caselle con sfondo grigio e lungo uout per quelle con sfondo bianco.

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510 CAPITOLO 9

Dal prospetto 9.25 si deduce ad esempio che per un pilastro a sezione quadrata di 450
mm di lato, cioè con c1 + c2 = 900 mm, e per un’altezza utile d della piastra pari a 350 mm,
l’armatura massima vale 2187 mm2 (≅ 6 barre di 16 mm, che con i loro due bracci forni-
scono un’area di 6×2×201 = 2412 mm2); lo sfondo grigio della casella indica inoltre che
superato questo valore massimo, la rottura avviene lungo u0. Se invece si considera un pi-
lastro a sezione rettangolare di 450×500 mm (c1 + c2 = 950 mm) ed un’altezza utile della
piastra di 250 mm, si ha Asw,max = 2311 mm2 (≅ 8 barre di 14 mm, che con i loro due bracci
forniscono un’area di 8×2×154 = 2464 mm2) e lo sfondo bianco della casella indica che
per Asw > 2311 mm2 la rottura avviene lungo uout.
Il prospetto 9.26 è invece costruito trascurando il contributo del calcestruzzo nel cal-
colo di VRd,cs come indicato nelle NTC 2008.
9.14.2.1 Esempio 9 – Calcolo dell’armatura a taglio-punzonamento (barre
piegate)
É data una piastra di calcestruzzo C28/35 con altezza utile d = 250 mm posta su un pila-
stro a sezione rettangolare di dimensioni c1×c2 = 300×500 mm. L’armatura flessionale
della piastra è costituita da 1φ16/200 in entrambe le direzioni e i baricentri delle armature
distano d′ = 40 mm dai lembi. Si progettino le barre piegate necessarie come armatura a
punzonamento considerando i seguenti due casi: a) VEd = 800 kN, b) VEd = 920 kN.
Caso a) VEd = 800 kN
Verifica sul contorno del pilastro
Massima resistenza a taglio-punzonamento
vRd,max = 0,2 fcd = 0,2 ⋅ 0,85 ⋅ 28 / 1,5 = 3,17 N/mm2
Tensione di punzonamento lungo il contorno del pilastro
vEd,0 = VEd / u0 d = 800 000 / [2 ⋅ (300 + 500) ⋅ 250] = 2 N/mm2 < vRd,max
essendo vEd,0 < vRd,max la verifica è soddisfatta.
Verifica sul perimetro critico u1
Perimetro critico
u1 = 2 (c1 + c2) + 2 π (2 d) = 2 (300 + 500) + 2 π 500 = 4742 mm
Tensione di punzonamento lungo il perimetro critico
vEd,1 = VEd / u1 d = 800 000 / (4742 ⋅ 250) = 0,67 N/mm2
Resistenza a taglio-punzonamento in assenza di armature trasversali
Per d = 250 mm e 1φ16/200 in entrambe le direzioni, dal prospetto 9.31 dell’Appendice A
al capitolo si ricava
vRd,c = 0,510 N/mm2
risulta vEd,1 > vRd,c per cui la verifica non è soddisfatta e si adottano barre piegate.
Perimetro uout e sua distanza k’d dal contorno del pilastro 7
uout = β VEd / (vRd,c d) = 1,0 ⋅ 800 000 / (0,510 ⋅ 250) = 6275 mm

7
Le barre piegate sono disposte in pianta in due direzioni ortogonali pertanto il perimetro da considerare è uout,ef
(fig. 9.44b); tuttavia per semplicità di calcolo è stato usato uout, visto che adottando nell’esempio una fila o due
file di barre piegate risulta uout,ef ≅ uout, sebbene con minore approssimazione nel caso di due file.

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PUNZONAMENTO 511

Prospetto 9.26 Valori di Asw,max (mm2) per barre piegate a 45° su una sola fila circonferenziale
poste alle distanze massime indicate nell’EC2 per pilastro a sezione rettangolare. I valori sono stati
calcolati per un calcestruzzo di classe C25/30 e una percentuale geometrica di armatura flessionale
pari a ρl = 2% (valore massimo ammesso da EC2 nel calcolo di vRd,c).
Prospetto valido per le NTC 2008, ossia trascurando nel calcolo di VRd,cs il contributo resistente del
calcestruzzo.

≤ 0,25d
≤ 1,5d
≤ 0,5d ≤ 0,5d u out

d
≤ 0,25d

c1+c2 d (mm)
(mm) 200 250 300 350 400 450 500
500 – (1)
– – – – – –
550 – – – – – – –
600 3206 – – – – – –
650 3473 – – – – – –
700 3740 4488 – – – – –
750 4007 4808 5548 – – – –
800 4214 5129 5918 – – – –
850 4298 5449 6288 7064 – – –
900 4381 5770 6658 7480 – – –
950 4465 5893 7028 7895 8701 – –
1000 4548 5988 7397 8311 9159 9948 –
1050 4631 6083 7636 8726 9617 10446 –
1100 4715 6178 7740 9142 10075 10943 11754
1150 4798 6272 7845 9503 10533 11441 12288
1200 4881 6367 7950 9617 10990 11938 12822
1250 4965 6462 8055 9731 11448 12435 13356
1300 5048 6557 8160 9845 11602 12933 13891
1350 5131 6651 8265 9959 11724 13430 14425
1400 5215 6746 8369 10073 11846 13680 14959
1450 5298 6841 8474 10187 11968 13809 15493
1500 5382 6936 8579 10300 12090 13938 15839
(1)
Le caselle vuote indicano che la rottura avviene lungo u0 indipendentemente dal valore di Asw, in quanto già
la sola resistenza VRd,c che si ha in assenza di armature trasversali e con ρl=2% è maggiore di VRd,max.
(2)
Le caselle con lo sfondo grigio indicano i casi in cui il quantitativo di armatura che soddisfa la condizione
VRd,cs= VRd,max è minore di quello che soddisfa la condizione VRd,cs= VRd,c,out. Pertanto, per Asw > Asw,max la rottura
avviene lungo u0 per le caselle con sfondo grigio e lungo uout per quelle con sfondo bianco.

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512 CAPITOLO 9

pianta
c1
sezione 300

0,25d
3φ16
210
125 mm 3φ16


30° A 30°
B

500
c2
489 mm
40
250

≤ 0,25d=62,5 mm

Figura 9.47 Armature a punzonamento dell’Esempio 9 formate da una sola fila di barre piegate
a 30° (calcolo secondo EC2 per VEd = 800 kN).

k'd = [uout – 2(c1 + c2)] / (2 π) = [6275 – 2(300 + 500)] / (2 π) = 744 mm


k' = 744 / 250 = 2,98
Numero di file di barre piegate
La fila più esterna di barre piegate non deve distare da uout più di 1,5d, cosicchè le barre
piegate devono coprire un tratto BC (fig. 9.46) lungo (k′ – 1,5)d = 1,48d = 370 mm.
Una sola fila di barre piegate poste a 0,5d dal contorno del pilastro copre un tratto BC
lungo 0,5d + (d - d′) = 335 mm < 1,48d se le barre sono inclinate di 45° e lungo 0,5d +
(d – d′) / tan30° ≅ 489 mm > 1,48d se sono inclinate di 30° (angolo minimo consentito da
EC2 per una sola fila di barre piegate). Una sola fila di barre piegate a 30° è pertanto suffi-
ciente come armatura a punzonamento.
Progetto barre piegate a 30° su una sola fila secondo EC2
L’armatura a taglio-punzonamento deve assorbire la differenza vEd,1 – 0,75 vRd,c
ΔvEd = vEd,1 – 0,75 vRd,c = 0,67 – 0,75 ⋅ 0,510 = 0,29 N/mm2
ossia il taglio resistente offerto dalle armature deve essere almeno pari a
V''Rd,cs = ΔvEd ⋅ u1 ⋅ d = 0,29 ⋅ 4742 ⋅ 250 = 343 795 N ≅ 344 kN
si adottano barre piegate di 16 mm di diametro; dal prospetto 9.17 per d=250 mm si ricava
che una sola barra di 16 mm di diametro con due bracci inclinati a 45° fornisce
V''Rd,cs(1) = [1,5 (d/sr) Asw fywd,ef sinα] = 89,3 kN
mentre per piegatura a 30° si ha
V''Rd,cs(1) = 89,3 ⋅ (sen 30° / sen 45°) = 63,1 kN
pertanto il numero di barre richiesto è pari a
n = V''Rd,cs / V''Rd,cs(1) = 344 / 63,1 = 5,5 ≅ 6
si dispongono 3 barre nella direzione parallela a c1 e 3 barre nella direzione parallela a c2,
come mostrato nella figura 9.47.

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PUNZONAMENTO 513

Caso b) VEd = 920 kN


Verifica sul contorno del pilastro
vEd,0 = VEd / u0 d = 920 000 / [2 ⋅ (300 + 500) ⋅ 250] = 2,3 N/mm2 < vRd,max
essendo vEd,0 < vRd,max la verifica è soddisfatta
Verifica sul perimetro critico u1
Perimetro critico
u1 = 4742 mm
Tensione di punzonamento lungo il perimetro critico
vEd,1 = VEd / u1 d = 920 000 / (4742 ⋅ 250) = 0,78 N/mm2
risulta vEd,1 > vRd,c e pertanto occorre progettare le armature a punzonamento
Perimetro uout e sua distanza k’d dal contorno del pilastro
uout = β VEd / (vRd,c d) = 1,0 ⋅ 920 000 / (0,510 ⋅ 250) = 7216 mm
k'd = [uout – 2(c1 + c2)] / (2 π) = [7216 – 2(300 + 500)] / (2 π) = 894 mm
k' = 894 / 250 = 3,58
Numero di file di barre piegate
Le barre piegate devono coprire un tratto BC lungo (k′ – 1,5)d = 2,08d ≅ 520 mm, pertanto
una sola fila di barre piegate a 30° non è ora sufficiente. Si adottano due file di barre piega-
te a 45°: la prima a 0,5d dal pilastro e la seconda a 1,25d dal pilastro, in modo da coprire
un tratto BC pari a (0,5d + 0,75d + d - d’) = 2,25d – d′ = 522,5 mm > 520 mm.
Progetto barre piegate a 45° su due file secondo EC2
L’armatura a taglio-punzonamento deve assorbire la differenza vEd,1 – 0,75 vRd,c
ΔvEd = vEd,1 – 0,75 vRd,c = 0,78 – 0,75 ⋅ 0,510 = 0,40 N/mm2
ossia il taglio resistente offerto dalle armature deve essere almeno pari a
V''Rd,cs = ΔvEd ⋅ u1 ⋅ d = 0,40 ⋅ 4742 ⋅ 250 = 474 200 N ≅ 474 kN
si adottano barre di 14 mm di diametro piegate a 45°; dal prospetto 9.17 per d=250 mm si
ricava che una sola barra di 14 mm di diametro con due bracci inclinati a 45° fornisce
V''Rd,cs(1) = [1,5 (d/sr) Asw fywd,ef sinα] = 68,4 kN
pertanto il numero di barre richiesto è pari a
n = V''Rd,cs / V''Rd,cs(1) = 474 / 68,4 = 6,9 ≅ 7
su ognuna delle due file si dispongono 4 barre nella direzione parallela a c1 e 3 barre nella
direzione parallela a c2, come mostrato nella figura 9.48.

Si ripete ora il progetto delle barre piegate per i due casi a) e b) trascurando il contribu-
to del calcestruzzo nel calcolo della resistenza VRd,cs, come prescritto dalle NTC 2008.
Progetto barre piegate a 30° su una sola fila secondo NTC 2008
Secondo le NTC 2008 l’armatura a taglio-punzonamento deve assorbire l’intero valore del-
la tensione sollecitante vEd,1 = 0,67 N/mm2, pertanto la resistenza offerta dalle armature de-
ve essere pari al taglio sollecitante VEd
V''Rd,cs = VEd = 800 kN

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514 CAPITOLO 9

pianta
c1
sezione 300

≤ 0,25d
4φ14
40

210
125 mm 187,5 mm 3φ14
A
45° B
335 mm

500
c2
250
40

522,5 mm

≤ 0,25d=62,5 mm

Figura 9.48 Armature a punzonamento dell’Esempio 9 formate da barre piegate a 45°


su due file (calcolo secondo EC2 per VEd = 920 kN).

pianta
c1
sezione 300
≤ 0,25d
7φ16
210

125 mm 6φ16
30° A 3 0°
B

500
489 mm
c2
40
250

≤ 0,25d=62,5 mm

Figura 9.49 Armature a punzonamento dell’Esempio 9 formate da barre piegate a 30°


su una fila (calcolo secondo NTC 2008 per VEd = 800 kN; cfr. fig. 9.47).

adottando come sopra barre di 16 mm di diametro piegate a 30°, si ha V''Rd,cs(1) = 63,1 kN


ed il numero di barre necessario è pari a
n = V''Rd,cs / VRd,cs(1) = 800 / 63,1 = 12,7 ≅ 13
si dispongono 7 barre nella direzione parallela a c1 e 6 barre nella direzione parallela a c2.
Progetto barre piegate a 45° su due file secondo NTC 2008
Risulta
V''Rd,cs = VEd = 920 kN
per barre di 14 mm di diametro piegate a 45° si ha
V''Rd,cs(1) = 68,4 kN ed il numero di barre richiesto è pari a
n = 920 / 68,4 = 13,5 ≅ 14
pertanto su ognuna delle due file si dispongono 7 barre nella direzione parallela a c1 e 7
barre nella direzione parallela a c2.

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PUNZONAMENTO 515

9.14.2.2 Esempio 10 – Calcolo dell’armatura a taglio-punzonamento


(cuciture verticali “studs”)
Per la piastra dell’Esempio 9 si progettino le cuciture verticali (“studs”) necessarie per
sopportare una forza di punzonamento di 1200 kN.
Si elencano i passi che portano a determinare il numero totale di file di cuciture, il loro di-
ametro ed il numero di cuciture all’interno di ogni fila.
Perimetro di verifica uout lungo il quale l’armatura a taglio non è più necessaria
β V Ed 1,0 ⋅1200000
u out = = = 9412 mm
v Rd,c d 0,510 ⋅ 250
(dove vRd,c = 0,510 N/mm2 si ricava dal prospetto 9.31 dell’Appendice A al capitolo per
d=250 mm ed armature flessionali costituite da 1φ16/200 in entrambe le direzioni)
Distanza k’d del perimetro uout dal contorno del pilastro
k'd = [uout – 2(c1 + c2)] / (2 π) = [9412 – 2(300 + 500)] / (2 π) = 1243 mm
k' = 1243 / 250 = 4,972
Passo massimo sr,max in direzione radiale
sr,max = 0,75 d = 0,75 ⋅ 250 = 187,5 mm
Distanza a1 della prima fila di armature dal pilastro
0,30 d = 75 mm ≤ a1 ≤ 0,50 d = 125 mm
Distanza bu dell’ultima fila di armature dal perimetro uout
bu ≤ 1,5 d = 1,5 ⋅ 250 = 375 mm
Distanza au dell’ultima fila di armature dal contorno del pilastro
au = k'd – bu = 1243 – 375 = 868 mm (≅ 3,47 d)
Distanza minima tra la prima e l’ultima fila di armature
au – a1 = 868 – 125 = 743 mm (≅ 2,97 d)
Numero ed interasse delle file di armature
Il numero totale di spazi tra le varie file di armature vale
n = (au – a1) / sr,max = 743 / 187,5 = 3,96 ≅ 4
e il numero di file di armature
n+1=5
pertanto tra la prima e l’ultima fila di armature occorre predisporre altre 3 file circonferen-
ziali.
L’interasse tra due serie consecutive è infine pari a
sr = (au – a1) / n = 743 / 4 ≅ 186 mm
il prospetto 9.27 elenca le distanze dal contorno del pilastro di tutte le file circonferenziali
di armature.

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516 CAPITOLO 9

Prospetto 9.27 Distanza delle file di armature dal contorno del pilastro.

fila 1 2 3 4 5
125 311 497 683 868
distanza (mm)
(0,5 d) (1,24 d) (1,99 d) (2,73 d) (3,47 d)

Passo st delle cuciture in direzione tangenziale all’interno di ogni fila


Le prime tre file di armature sono poste all’interno del primo perimetro di verifica (distante
2d dal contorno del pilastro, vedi prospetto 9.27), mentre per la quarta e la quinta fila la
distanza è maggiore di 2d; in accordo al p.to [9.4.3(1)] st deve pertanto soddisfare le se-
guenti limitazioni
st ≤ 1,5 d = 375 mm per le prime tre file
st ≤ 2,0 d = 500 mm per le rimanenti due file.
Scelta del diametro delle cuciture verticali
L’area di ogni cucitura verticale deve soddisfare la seguente relazione [(9.11)]

Asw, min ⋅
(1,5 ⋅ sin α + cos α ) ≥ 0,08 ⋅ f ck
(fck e fyk in N/mm2)
sr ⋅ st f yk
dove
sen α = 1, cos α = 0
sr = 186 mm
st = 375 mm per la prima, la seconda e la terza fila
st = 500 mm per la quarta e la quinta fila
per cui l’area di una cucitura verticale deve soddisfare la seguente relazione
File n° 1, 2 e 3
0 ,08 ⋅ f ck s r ⋅ st 0 ,08 ⋅ 28 186 ⋅ 375
Asw, min ≥ ⋅ = ⋅ = 43,7 mm 2
f yk 1,5 ⋅ sin α + cos α 450 1,5 ⋅1 + 0

File n° 4 e 5
0 ,08 ⋅ f ck s r ⋅ st 0 ,08 ⋅ 28 186 ⋅ 500
Asw, min ≥ ⋅ = ⋅ = 58,3 mm 2
f yk 1,5 ⋅ sin α + cos α 450 1,5 ⋅1 + 0
Occorre pertanto adottare un diametro non inferiore a 8 mm (As = 50 mm2 > 43,7 mm2)
per le prime tre file e un diametro non inferiore a 10 mm (As = 78,5 mm2 > 58,3 mm2) per
le altre due.
Si sceglie di utilizzare cuciture di 12 mm di diametro per tutte le file.
Quantitativo di armatura all’interno di ogni fila (calcolo secondo EC2 considerando il
contributo del calcestruzzo al taglio resistente VRd,cs)
Dall’Esempio 9 si ricava che il taglio resistente offerto dalle armature deve essere almeno
pari a
V''Rd,cs = 747 kN
dal prospetto 9.18 per d=250 mm si ricava che una sola cucitura di 12 mm fornisce

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PUNZONAMENTO 517

300
4 50

0
45
256

7
25

125
250

868

186 186 186 186

Figura 9.50 Armature a punzonamento dell’Esempio 10 formate da cuciture verticali (studs) (il
perimetro critico u1 è evidenziato con la linea tratteggiata; per le file di armature poste all’interno
di u1 deve risultare sr ≤ 1,5d = 375 mm, mentre per quelle esterne a u1 sr ≤ 2d = 500 mm).

V''Rd,cs(1) = 1,5 (d/sr) Asw fywd,ef = 70,69 kN


il numero di cuciture richiesto all’interno di ogni fila è pertanto pari a
n = (747 / 70,69) = 10,6 ≅ 11
Nel tracciamento della posizione delle cinque file di cuciture alle distanze di progetto,
ci si rende immediatamente conto che per rispettare il passo massimo in direzione radiale,
occorre che le armature siano disposte come mostrato nella figura 9.50, con 18 armature
per ogni fila (sette in più rispetto al calcolo). Alla luce di questo fatto, si può ridurre il di-
ametro delle armature da 12 a 10 mm; infatti per φ=10 mm, si ha V''Rd,cs(1) = 49,09 kN (pro-
spetto 9.18) ed il numero minimo di cuciture necessario all’interno di ogni fila è pari a
n = (747 / 49,09) = 15,2 ≅ 16 < 18
In alternativa alla configurazione della fig. 9.50 si possono disporre le armature come
indicato nella figura 9.44b, dove a parità di lunghezza il perimetro B (uout,ef) dista dal pila-
stro più del perimetro A (uout), cosicchè l’area dotata di armature trasversali si estendereb-
be per un tratto più lungo a partire dal perimetro del pilastro.

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518 CAPITOLO 9

Calcolo secondo NTC 2008, trascurando il contributo del calcestruzzo al taglio resistente
VRd,cs
In questo caso l’intera forza sollecitante deve essere assorbita dalle armature
V''Rd,cs = VEd = 1200 kN
adottando ancora cuciture di 12 mm di diametro (V''Rd,cs(1) = 70,69 kN), si ottiene
n = (1200 / 70,69) ≅ 17.
Si può pertanto adottare la disposizione mostrata nella figura 9.50 con 18 cuciture φ12
per fila.

9.15 Fondazioni
Al p.to [6.4.4(2)] l’EC2 fornisce l’espressione della resistenza a punzonamento per la veri-
fica delle fondazioni. Rispetto al caso delle piastre dove si assume che il perimetro di veri-
fica di base sia posto a distanza 2 d, per le fondazioni il perimetro di verifica di base non è
noto a priori: esso è posto ad una distanza a dal contorno del pilastro non superiore a 2 vol-
te l’altezza utile della fondazione e la sua posizione va ricercata per tentativi (fig. 9.2b).
Le ragioni della diversa posizione e lunghezza del perimetro critico rispetto al caso del-
le piastre vanno ricercate innanzitutto nella diversa snellezza delle fondazioni rispetto alle
piastre. I modelli di calcolo della resistenza a taglio-punzonamento delle piastre sono basa-
te sui risultati di prove sperimentali eseguite su piastre relativamente snelle con rapporti tra
la luce di taglio e l’altezza utile lV/d superiori a 3 ÷ 4. Le fondazioni sono generalmente
caratterizzate da un valore più basso di questo rapporto. Inoltre la pressione verticale di
contatto del terreno modifica l’inclinazione della superficie di punzonamento.
Prove su fondazioni mostrano angoli della superficie di punzonamento con
l’orizzontale molto più ripidi nei plinti con valori ridotti del rapporto lV/d rispetto a quelli
osservati nelle prove su piastre.
Il problema è affrontato da EC2, che riprende la soluzione considerata nel Model Code
1990. La distanza a del perimetro di verifica dal pilastro, in ogni caso non superiore a 2d,
viene ricercata per tentativi con il seguente procedimento. Ad ogni valore di a corrisponde
una diversa inclinazione della superficie di rottura e quindi un diverso valore sia della ten-
sione tangenziale di progetto sia della resistenza unitaria a punzonamento. Si fanno vari
tentativi fino ad individuare il perimetro critico u, definito come il perimetro per il quale è
massimo il rapporto tra il valore di progetto della tensione di punzonamento e la resistenza
unitaria al punzonamento.
Nel caso di sforzo normale centrato, la forza tagliante è fornita dall’espressione
V Ed,red = V Ed − ΔV Ed [(6.48)]
dove
VEd è la forza tagliante applicata (uguale allo sforzo normale trasmesso dal pilastro);
ΔVEd è la forza netta rivolta verso l’alto all’interno del perimetro di verifica considerato;
questa forza è pari alla risultante della pressione di contatto del terreno depurata dal
peso proprio della fondazione.
Il valore di progetto della tensione di punzonamento sollecitante è data da

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PUNZONAMENTO 519

Figura 9.51 Altezza utile di un plinto di spessore variabile.

V Ed,red
v Ed = [(6.49)]
ud
mentre la resistenza a punzonamento è data dalla seguente espressione
2d 2d 2d
v Rd = C Rd,c k (100 ρ f ck )
1/ 3
= v Rd ,c ≥ v min [(6.50)]
a a a
dove
a è la distanza del perimetro di verifica considerato dal contorno del pilastro;
CRd,c, k, vmin sono definiti al par. 9.10.1.
Per una fondazione a spessore variabile si può assumere come altezza utile quella che
la fondazione presenta in corrispondenza del perimetro del pilastro o area caricata [p.to
6.2.4(6)] (fig. 9.51).
Per carico eccentrico la tensione di punzonamento di progetto si ottiene in modo analo-
go al caso delle piastre con la seguente espressione
V Ed,red ⎡ M Ed u ⎤
v Ed = ⎢1 + k ⎥, [(6.51)]
u ⋅ d ⎢⎣ V Ed,red W ⎥⎦
dove W è come W1 ma riferito al perimetro critico u, determinato come descritto sopra ed il
coefficiente k è già stato definito sopra al par. 9.7.1.1.
Nel caso in cui sia necessario adottare armature trasversali, la tensione resistente si cal-
cola con la stessa espressione delle piastre
1
v Rd,cs = 0,75 v Rd + 1,5 (d/sr ) Asw f ywd,ef sin α
ud
dove vRd,c è sostituita da vRd = vRd,c 2d/a e al posto di u1 compare il perimetro critico u po-
sto alla distanza generica a ≤ 2d dal contorno del pilastro.
Visto che l’EC2 non precisa quale sia il perimetro di riferimento per il progetto delle
armature trasversali delle fondazioni, si può seguire il procedimento illustrato di seguito. Si
pone vRd,cs = vEd e si inverte la formula sopra così da ottenere la seguente limitazione infe-
riore per l’area di armatura trasversale Asw
(v − 0,75 v Rd ) u d
Asw ≥ Ed
1,5 (d/s r ) f ywd,ef sin α

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520 CAPITOLO 9

che deve essere soddisfatta per un qualunque perimetro u ≤ u1. Si identifica poi per tentati-
vi il perimetro u per il quale Asw è massima e si calcola Asw,max. A questo scopo si fa variare
nell’espressione sopra la distanza a tra 0 e 2d, tenendo presente che ad ogni valore di a ri-
mane associato un diverso valore del taglio resistente ridotto VEd,red e quindi di vEd così co-
me un diverso valore della tensione resistente vRd = vRd,c 2d/a. Il valore del perimetro u che
massimizza Asw è in generale diverso dal perimetro critico che rende massimo il rapporto
vEd/vRd e che viene utilizzato nella verifica in assenza di armature trasversali.

9.15.1 Esempi
9.15.1.1 Esempio 11 – Verifica a taglio-punzonamento di un plinto di
fondazione privo di armature a punzonamento
Si esegua la verifica a punzonamento del plinto in figura 9.52 assumendo i seguenti dati di
progetto: calcestruzzo di classe C25/30, base del plinto di 2400 x 2400 mm, spessore di
400 mm, armatura flessionale costituita da 1φ16/200 in entrambe le direzioni, pilastro di
300 x 300 mm, taglio sollecitante VEd = 1170 kN, copriferro 40 mm.
d = 344

c = 300 c = 300
400

400

b = 2400 2400

Figura 9.52 Geometria e dimensioni del plinto di fondazione dell’Esempio 11 (l’esempio è va-
lido sia per il plinto di sinistra ad estradosso piano, sia per quello di destra con estradosso inclina-
to).

La verifica a punzonamento va eseguita con riferimento alla sezione critica posta alla
distanza acrit ≤ 2d che a priori è incognita; occorre però adottare più perimetri di verifica
fino ad individuare quello a cui corrisponde il massimo valore del rapporto tra il valore
della tensione sollecitante di punzonamento e la tensione resistente.
Altezza utile, rapporto geometrico di armatura, pressione sul terreno
Altezza utile direzione y: dy = 400 – 40 – 8 = 352 mm
Altezza utile direzione z: dz = 400 – 40 – 16 – 8 = 336 mm
Altezza utile piastra: d = (352 + 336) / 2 = 344 mm
Rapporto geometrico di armatura
1 φ 16 / 200 mm ⇒ A1,ly = A1,lz = 200 mm2 iy = iz = 200 mm
A1,ly 200
ρ l = ρ ly = ρ lz = = = 0 ,291 ⋅10 − 2 ≤ 0 ,02
iy d 200 ⋅ 344

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PUNZONAMENTO 521

La pressione sul terreno, al netto del peso proprio del plinto, vale
V Ed 1170000
p netta = = ≅ 0 ,203 N/mm 2
2400 ⋅ 2400 2400 ⋅ 2400
mentre la pressione totale, incluso quella dovuta al peso proprio (γc.a. = 2,5 ⋅ 10–5 N/mm3),
vale
p tot = p netta + 400 ⋅ 2 ,5 ⋅ 10 −5 = 0 ,213 N/mm 2

Tensione di punzonamento lungo il contorno del pilastro (u0)


Perimetro del pilastro (si indica con c il valore comune dei due lati della sezione del pila-
stro, c = c1 = c2)
u0 = 2 (c1 + c2) = 2 (300 + 300) = 1200 mm
Area di base posta all’interno del perimetro u0 8
A0 = c 2 = 90000 mm 2

Forza netta rivolta verso l’alto all’interno del perimetro u0


ΔV Ed , 0 = p netta A0 = 0 ,203 ⋅ 90000 = 18270 N
V Ed,red ,0 = V Ed − ΔV Ed , 0 = 1170000 − 18270 = 1151730 N

La tensione di punzonamento di progetto vale [(6.49)]


βV Ed,red ,0 1151730
v Ed ,0 = = = 2 ,79 N/mm 2 (β=1 per sforzo normale centrato)
u0 d 1200 ⋅ 344

Massimo valore della resistenza a taglio-punzonamento


0 ,85 ⋅ 25
v Rd, max = 0 ,2 f cd = 0 ,2 ⋅ ≅ 2 ,83 N/mm 2
1,5
risulta v Ed , 0 ≤ v Rd, max e pertanto la verifica in adiacenza al pilastro è soddisfatta.

Si passa alla verifica lungo il perimetro di verifica di base posto a distanza non superio-
re a 2d dal contorno del pilastro.
Perimetro di primo tentativo (a = 2d)
Si assume come perimetro di primo tentativo quello posto a distanza 2d
a = 2d
u 1 = 4 c + 2 π (2 d ) = 4 ⋅ 300 + 2 ⋅ π ⋅ (2 ⋅ 344 ) = 5523 mm
Area di base posta all’interno del perimetro di verifica
A1 = c2 + 4 c (2 d ) + π (2 d )2 = 3002 + 4 ⋅ 300⋅ (2 ⋅ 344) + π ⋅ (2 ⋅ 344)2 = 2402654 mm2
Forza netta rivolta verso l’alto all’interno del perimetro di verifica
ΔV Ed ,1 = p netta A1 = 0 ,203 ⋅ 2402654 = 487739 N

8
Le forze e le tensioni calcolate con riferimento al perimetro u0 sono contrassegnate con il pedice “0”,
quelle riferite al perimetro u1 con il pedice “1” e così via.

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522 CAPITOLO 9

V Ed,red ,1 = V Ed − ΔV Ed ,1 = 1170000 − 487739 = 682261 N


Il valore di progetto della tensione di punzonamento è pari a
V Ed,red ,1 682261
v Ed ,1 = = = 0,36 N/mm 2
u1d 5523 ⋅ 344
e la resistenza a punzonamento in assenza di armature vale
1/ 3 2 d
v Rd ,1 = C Rd,c k (100 ρ f ck ) =
a
0 ,18 ⎛⎜ 200 ⎞⎟
=
1,5 ⎝ ⎜ 1 +
344 ⎠ ⎟
( 1/ 3
)
100 ⋅ 0 ,291 ⋅10 − 2 ⋅ 25 ⋅1 = 0 ,41 N/mm 2 ≥

≥ v min = 0 ,035 ⋅ k 3 / 2 ⋅ f ck1/ 2 ≅ 0 ,41 N/mm 2


risulta vEd ,1 = 0,36 N/mm2 ≤ v Rd,1 = 0,41 N/mm2 , pertanto con riferimento al perimetro u1,
la verifica è soddisfatta; inoltre risulta vEd,1/vRd,1 = 0,88.
Perimetro di secondo tentativo (a = 1,5d)
Si assume come secondo perimetro di verifica quello posto a distanza 1,5 d
a = 1,5 d
u 2 = 4 c + 2 π (1,5 d ) = 4 ⋅ 300 + 2 ⋅ π ⋅ (1,5 ⋅ 344 ) = 4442 mm
Area di base posta all’interno del perimetro di verifica
A2 = c 2 + 4 c (1,5 d ) + π (1,5 d )2 =
= 300 2 + 4 ⋅ 300 ⋅ (1,5 ⋅ 344 ) + π (1,5 ⋅ 344 )2 = 1545668 mm 2
Forza netta rivolta verso l’alto all’interno del perimetro di verifica
ΔV Ed , 2 = p netta A 2 = 0 ,203 ⋅ 1545668 = 313771 N
V Ed,red , 2 = V Ed − ΔV Ed , 2 = 1170000 − 313771 = 856229 N
Il valore di progetto della tensione di punzonamento è pari a
V Ed,red , 2 856229
v Ed , 2 = = = 0 ,56 N/mm 2
u2d 4442 ⋅ 344
e la resistenza a punzonamento in assenza di armature vale
2d
v Rd,2 = C Rd,c k (100 ρ f ck )
1/ 3
=
a
⎛ ⎞
=
0 ,18
1,5 ⎜ 344 ⎟
(
⎜1 + 200 ⎟ 100 ⋅ 0 ,291 ⋅ 10 − 2 ⋅ 25
1/ 3 2

1,5
)
= 0 ,55 N/mm 2 ≥ v min ⋅
1
2
,5
=
⎝ ⎠
= 0,55 N/mm2
risulta vEd,2 = 0,56 N/mm2 > vRd,2 = 0,55 N/mm2, pertanto con riferimento al perimetro u2 la
verifica non è soddisfatta ed occorre adottare apposite armature trasversali per assorbire la
forza di punzonamento.

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PUNZONAMENTO 523

Figura 9.53 Andamento del rapporto vEd/vRd al variare di a/d per il plinto di 2400×2400×400
dell’Esempio 11.

Si rimanda all’Esempio 14 per un esempio di progetto delle armature trasversali.


Ripetendo il calcolo per altri valori di a si costruisce per punti (vEd,1/vRd,1; vEd,2/vRd,2;
ecc.) la curva vEd/vRd in funzione del rapporto a/d (fig. 9.53). Si scopre così che il rapporto
vEd/vRd attinge il valore massimo per a=1,17 d che rappresenta pertanto la distanza del pe-
rimetro critico dal contorno del pilastro. Il perimetro uout a partire dal quale non è richiesta
armatura a punzonamento si colloca a distanza 1,62 d dal perimetro del pilastro.
Se si aumentano le dimensioni in pianta del plinto e si ripete il calcolo si trova che il
perimetro critico si colloca ad una distanza maggiore. In generale la distanza del perimetro
critico dal pilastro varia al variare dei rapporti c/d e b/d, dove c è il lato della sezione tra-
sversale del pilastro e b il lato della base del plinto, fermi restando i valori di fck e ρl.
I prospetti 9.28 e 9.29 riportano i valori del rapporto acrit/d al variare di c/d e b/d per un
pilastro a sezione quadrata e per uno a sezione circolare (c = diametro); in entrambi i casi il
plinto è a base quadrata. Questi valori non dipendono né dalla classe di resistenza del cal-
cestruzzo né dal rapporto geometrico di armatura flessionale.
9.15.1.2 Esempio 12 – Determinazione del perimetro critico di un plinto
di fondazione
Facendo uso del prospetto 9.28 si individui la distanza del perimetro critico del plinto
dell’Esempio 11.
Si ha: d = 344 mm, c = 300 mm, b = 2400 mm
ai quali corrispondono i seguenti rapporti
c/d = 300/344 = 0,872 ≅ 0,9
b/d = 2400/344 = 6,97 ≅ 7
Dal prospetto 9.28 per c/d = 0,9 e b/d = 7 si ha
acrit/d = 1,18.

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524 CAPITOLO 9

Prospetto 9.28 Valori del rapporto acrit/d al variare di c/d e b/d per pilastro a sezione quadrata
su plinto a base quadrata.

b/2
b
c
c

b/2
b/2 b/2
b

b/d
c/d
5 5,5 6 6,5 7 7,5 8,0 8,5 9,0 9,5 10,0
0,5 0,82 0,89 0,96 1,03 1,09 1,16 1,22 1,28 1,34 1,40 1,45
0,6 0,84 0,91 0,98 1,06 1,12 1,19 1,26 1,32 1,39 1,45 1,51
0,7 0,85 0,92 1,00 1,08 1,15 1,22 1,29 1,36 1,42 1,49 1,55
0,8 0,85 0,93 1,01 1,09 1,17 1,24 1,31 1,38 1,45 1,52 1,59
0,9 0,85 0,94 1,02 1,10 1,18 1,25 1,33 1,40 1,48 1,55 1,62
1,0 0,85 0,93 1,02 1,10 1,19 1,27 1,34 1,42 1,49 1,57 1,64
1,1 0,84 0,93 1,02 1,11 1,19 1,27 1,35 1,43 1,51 1,58 1,66
1,2 0,83 0,92 1,02 1,10 1,19 1,27 1,36 1,44 1,52 1,60 1,67
1,3 0,82 0,92 1,01 1,10 1,19 1,28 1,36 1,44 1,52 1,61 1,68
1,4 0,81 0,91 1,00 1,09 1,18 1,27 1,36 1,45 1,53 1,61 1,69
1,5 0,79 0,89 0,99 1,09 1,18 1,27 1,36 1,45 1,53 1,61 1,70

Per una stima più accurata si può interpolare linearmente la funzione acrit/d tra c/d = 0,8
e c/d = 0,9: per c/d = 0,872 si ottiene così acrit/d = 1,172 che è molto prossimo al valore ri-
cavato nell’Esempio 11.
9.15.1.3 Esempio 13 – Verifica in presenza di carico eccentrico
Si verifichi il plinto dell’Esempio 11 nell’ipotesi che alla base del pilastro agiscano
VEd = 500 kN e MEd = 100 kNm.
Dall’Esempio 11 si ha: altezza utile piastra: d = 344 mm; rapporto geometrico di armatura:
ρly = ρlz = 0,291 ⋅10–2; inoltre nel presente caso si ha
e = MEd/VEd = 100 / 500 = 0,2 m = 200 mm ≤ b/6 = 400 mm
Pressione netta media sul terreno: pnetta = 500000 / (2400 ⋅ 2400) = 0,087 N/mm2
Pressione netta massima: pmax = 0,087 + MEd / (b3 / 6) = 0,13 N/mm2
Tensione di punzonamento di progetto lungo il contorno del pilastro (u0)
Perimetro del pilastro: u0 = 1200 mm
Area di base posta all’interno del perimetro u0: A0 = 90000 mm2
Forza netta rivolta verso l’alto all’interno del perimetro u0

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PUNZONAMENTO 525

Prospetto 9.29 Valori del rapporto acrit/d al variare di c/d e b/d per pilastro a sezione circolare
su plinto a base quadrata.

b/2
b
c

b/2
b/2 b/2
b

b/d
c/d
5 5,5 6 6,5 7 7,5 8,0 8,5 9,0 9,5 10,0
0,5 0,79 0,86 0,92 0,98 1,04 1,10 1,16 1,21 1,27 1,32 1,38
0,6 0,81 0,88 0,95 1,02 1,08 1,14 1,20 1,26 1,32 1,38 1,44
0,7 0,83 0,90 0,97 1,04 1,11 1,17 1,24 1,30 1,36 1,42 1,48
0,8 0,84 0,91 0,99 1,06 1,13 1,20 1,27 1,33 1,40 1,46 1,52
0,9 0,84 0,92 1,00 1,08 1,15 1,22 1,29 1,36 1,43 1,49 1,56
1,0 0,85 0,93 1,01 1,09 1,16 1,24 1,31 1,38 1,45 1,52 1,58
1,1 0,85 0,93 1,01 1,09 1,17 1,25 1,32 1,40 1,47 1,54 1,61
1,2 0,84 0,93 1,02 1,10 1,18 1,26 1,33 1,41 1,48 1,56 1,63
1,3 0,84 0,93 1,02 1,10 1,18 1,26 1,34 1,42 1,50 1,57 1,64
1,4 0,83 0,93 1,01 1,10 1,19 1,27 1,35 1,43 1,51 1,58 1,66
1,5 0,83 0,92 1,01 1,10 1,19 1,27 1,35 1,43 1,51 1,59 1,67

ΔV Ed , 0 = p netta A0 = 0 ,087 ⋅ 90000 = 7830 N


V Ed,red ,0 = V Ed − ΔV Ed , 0 = 500000 − 7830 = 492170 N
β = 1,37 (per il calcolo di β si veda più avanti la verifica sul perimetro u1)

La tensione di punzonamento di progetto vale


βVEd,red ,0 1,37 ⋅ 492170
v Ed ,0 = = = 1,63 N/mm 2
u0 d 1200 ⋅ 344
Massimo valore della resistenza a taglio-punzonamento
0 ,85 ⋅ 25
v Rd,max = 0,2 f cd = 0 ,2 ⋅ ≅ 2 ,83 N/mm 2
1,5
risulta vEd,0 ≤ vRd,max e pertanto la verifica in adiacenza al pilastro è soddisfatta; si passa alla
verifica lungo il perimetro di verifica di base posto a distanza non superiore a 2d dal con-
torno del pilastro.

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526 CAPITOLO 9

Per l’individuazione del perimetro critico si procede per tentativi fissando come peri-
metro di primo tentativo quello posto a distanza 2d.
Perimetro di primo tentativo (a = 2d)
Si indica con c il valore comune dei due lati della sezione del pilastro (c=c1=c2=300 mm)
u 1 = 4 c + 2 π (2 d ) = 4 ⋅ 300 + 2 ⋅ π ⋅ (2 ⋅ 344 ) = 5523 mm
Area di base posta all’interno del perimetro di verifica
A1 = c 2 + 4 c (2 d ) + π (2 d )2 = 3002 + 4 ⋅ 300 ⋅ (2 ⋅ 344) + π ⋅ (2 ⋅ 344)2 = 2402654 mm2
Forza netta rivolta verso l’alto all’interno del perimetro di verifica
ΔV Ed ,1 = p netta A1 = 0 ,087 ⋅ 2402654 = 209031 N
V Ed,red ,1 = V Ed − ΔV Ed ,1 = 500000 − 209031 = 290969 N
3 2 3
W1 = c1 + (4 + 2 π ) c1 d + 16 d 2 = 300 2 + (4 + 2 π )⋅ 300 ⋅ 344 + 16 ⋅ 344 2 =
2 2
= 3089601 mm2
M Ed u1 1 ⋅ 10 8 5523
β = 1+ k = 1 + 0 ,6 ⋅ = 1,37
V Ed,red ,1 W1 290969 3089601
Il valore di progetto della tensione di punzonamento è dato da
βV Ed,red ,1 1,37 ⋅ 290969
v Ed ,1 = = = 0 ,21 N/mm 2
u1 d 5523 ⋅ 344
e la resistenza a punzonamento in assenza di armature trasversali vale
2d
v Rd,1 = C Rd,c k (100 ρ f ck )
1/ 3
=
a
⎛ 200 ⎞⎟
= 0,12 ⎜⎜1 +
344 ⎠⎟
( 1/ 3
)
100 ⋅ 0,291⋅10 −2 ⋅ 25 = 0,41 N/mm2 ≥ vmin = 0,41 N/mm2

risulta vEd ,1 = 0,21 N/mm2 ≤ vRd,1 = 0,41 N/mm2 , pertanto con riferimento al perimetro u1,
la verifica è soddisfatta.
Perimetro di secondo tentativo (a = d)
u 2 = 4 c + 2 π d = 4 ⋅ 300 + 2 ⋅ π ⋅ 344 = 3361 mm
Area di base posta all’interno del perimetro di verifica
A2 = c 2 + 4 cd + π d 2 = 300 2 + 4 ⋅ 300 ⋅ 344 + π ⋅ 344 2 = 874564 mm 2
Forza netta rivolta verso l’alto all’interno del perimetro di verifica
ΔV Ed , 2 = p netta A2 = 0 ,087 ⋅ 874564 = 76087 N
V Ed,red , 2 = V Ed − ΔV Ed , 2 = 500000 − 76087 = 423913 N
3 2 3
W2 = c1 + (2 + π ) c1 d + 4 d 2 = 300 2 + (2 + π )⋅ 300 ⋅ 344 + 4 ⋅ 344 2 =
2 2

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PUNZONAMENTO 527

= 1138956 mm2
Il valore di progetto della tensione di punzonamento è dato da
βV Ed,red , 2 1,37 ⋅ 423913
v Ed , 2 = = = 0 ,50 N/mm 2
u2d 3361 ⋅ 344
dove è stato utilizzato il valore di β calcolato con riferimento al perimetro u1.
La resistenza a punzonamento in assenza di armature vale
1/ 3 2 d
v Rd,2 = C Rd,c k (100 ρ f ck ) =
a
⎛ 200 ⎞⎟
= 0,12 ⎜⎜1 +
344 ⎠⎟
( 1/ 3
)
100 ⋅ 0,291 ⋅ 10 −2 ⋅ 25 ⋅ 2 = 0,82 N/mm 2 ≥ v min ⋅ 2 =

= 0,82 N/mm2;
risulta v Ed , 2 = 0,50 N/mm2 ≤ v Rd,2 = 0,82 N/mm2 , pertanto con riferimento al perimetro u2, la
verifica è soddisfatta.
Ripetendo i calcoli per una qualunque altra distanza a ≤ 2d del perimetro critico, risulta
sempre vEd ≤ vRd, cosicché la verifica è sempre soddisfatta.
9.15.1.4 Esempio 14 – Progetto dell’armatura trasversale in presenza di
carico eccentrico
Si progetti l’armatura trasversale del plinto dell’Esempio 11, considerando un pilastro a
sezione quadrata di lato c = 400 mm soggetto a VEd = 1000 kN e MEd = 200 kNm.
e = MEd/VEd = 200 / 1000 = 0,2 m = 200 mm ≤ b/6 = 400 mm
pressione netta media sul terreno: pnetta = 1000000 / (2400 ⋅ 2400) = 0,174 N/mm2
pressione netta massima: pmax = 0,174 + MEd / (b3 / 6) = 0,26 N/mm2
Tensione di punzonamento lungo il contorno del pilastro (u0)
Perimetro del pilastro: u0 = 1600 mm
Area di base posta all’interno del perimetro u0: A0 = 160000 mm2
Forza netta rivolta verso l’alto all’interno del perimetro u0
ΔV Ed , 0 = p netta A0 = 0 ,174 ⋅ 160000 = 27840 N
V Ed,red , 0 = V Ed − ΔV Ed , 0 = 1000000 − 27840 = 972160 N
β = 1,38 (per il calcolo di β si veda più avanti la verifica sul perimetro u1)
Il valore di progetto della tensione di punzonamento vale
βVEd,red ,0 1,38 ⋅ 972160
v Ed ,0 = = = 2,44 N/mm 2
u0 d 1600 ⋅ 344

Massimo valore della resistenza a taglio-punzonamento


0 ,85 ⋅ 25
v Rd, max = 0 ,2 f cd = 0 ,2 ⋅ ≅ 2 ,83 N/mm 2
1,5

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528 CAPITOLO 9

risulta v Ed , 0 ≤ v Rd, max e pertanto la verifica in adiacenza al pilastro è soddisfatta; si passa


alla verifica lungo il perimetro di verifica di base posto a distanza non superiore a 2d dal
contorno del pilastro.
Per l’individuazione del perimetro critico si procede per tentativi fissando come peri-
metro di primo tentativo quello posto a distanza 2d.
Perimetro di primo tentativo (a = 2d)
Si indica con c il valore comune dei due lati della sezione del pilastro (c = c1 = c2 = 400
mm)
u 1 = 4 c + 2 π (2 d ) = 4 ⋅ 400 + 2 ⋅ π ⋅ (2 ⋅ 344 ) = 5923 mm
Area di base posta all’interno del perimetro di verifica
A1 = c 2 + 4 c (2 d ) + π (2 d )2 = 4002 + 4 ⋅ 400 ⋅ (2 ⋅ 344) + π ⋅ (2 ⋅ 344)2
= 2747854 mm2
Forza netta rivolta verso l’alto all’interno del perimetro di verifica
ΔV Ed ,1 = p netta A1 = 0 ,174 ⋅ 2747854 = 478127 N
V Ed,red ,1 = V Ed − ΔV Ed ,1 = 1000000 − 478127 = 521873 N
3 2 3
W1 = c1 + (4 + 2 π )c1 d + 16 d 2 = 400 2 + (4 + 2 π )⋅ 400 ⋅ 344 + 16 ⋅ 344 2
2 2
= 3548342 mm2
M Ed u1 2 ⋅ 10 8 5923
β = 1+ k = 1 + 0 ,6 = 1,38
V Ed,red ,1 W1 521873 3548342

Il valore di progetto della tensione di punzonamento vale


βV Ed,red ,1 1,38 ⋅ 521873
v Ed ,1 = = = 0 ,35 N/mm 2
u1d 5923 ⋅ 344

Resistenza a punzonamento in assenza di armature


2d
v Rd,1 = C Rd,c k (100 ρ f ck )
1/ 3
=
a
⎛ 200 ⎞⎟
= 0,12 ⎜⎜1 +
344 ⎠⎟
( 1/ 3
)
100 ⋅ 0,291 ⋅10 −2 ⋅ 25 = 0,41 N/mm2 ≥ vmin =

= 0,41 N/ mm2
risulta v Ed ,1 = 0,35 N/mm2 ≤ v Rd,1 = 0,41 N/mm2 , pertanto con riferimento al perimetro u1,
la verifica è soddisfatta.
Perimetro di secondo tentativo (a = d)
u 2 = 4 c + 2 π d = 4 ⋅ 400 + 2 ⋅ π ⋅ 344 = 3761 mm
Area di base posta all’interno del perimetro di verifica
A2 = c 2 + 4 cd + π d 2 = 400 2 + 4 ⋅ 400 ⋅ 344 + π ⋅ 344 2 = 1082164 mm 2

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PUNZONAMENTO 529

Forza netta rivolta verso l’alto all’interno del perimetro di verifica


ΔV Ed , 2 = p netta A2 = 0 ,174 ⋅ 1082164 = 188297 N
V Ed,red , 2 = V Ed − ΔV Ed , 2 = 1000000 − 188297 = 811703 N
3 2 3
W2 = c1 + (2 + π )c1 d + 4 d 2 = 400 2 + (2 + π )⋅ 400 ⋅ 344 + 4 ⋅ 344 2 =
2 2
2
=1420827 mm
Il valore di progetto della tensione di punzonamento è pari a
βV Ed,red , 2 1,38 ⋅ 811703
v Ed , 2 = = = 0 ,87 N/mm 2
u2d 3761 ⋅ 344
dove è stato utilizzato il valore di β calcolato con riferimento al perimetro u1.
La resistenza a punzonamento in assenza di armature vale
1/ 3 2 d
v Rd,2 = C Rd,c k (100 ρ f ck ) =
a
⎛ 200 ⎞⎟
= 0 ,12 ⎜⎜1 +
344 ⎠
(

) 1/ 3
100 ⋅ 0 ,291 ⋅ 10 −2 ⋅ 25 ⋅ 2 = 0 ,82 N/mm 2 ≥ v min ⋅ 2 =

= 0,82 N/ mm2;
risulta vEd ,2 = 0,87 N/mm2 > vRd,2 = 0,82 N/mm2 , pertanto con riferimento al perimetro u2, la
verifica non è soddisfatta. Occorre adottare un’apposita armatura trasversale.
A questo scopo si ricerca innanzitutto il perimetro uout, a partire dal quale la verifica è
soddisfatta senza armature trasversali.
Procedendo per tentativi si trova che il perimetro uout dista 1,65d dal pilastro (per con-
fronto, nell’Esempio 11 il perimetro uout si colloca alla distanza di 1,62d - fig. 9.53).
L’armatura a punzonamento dovrà pertanto estendersi dal contorno del pilastro fino ad una
distanza pari a 1,65d – 1,5d = 0,15d, il che significa che è sufficiente una sola fila di barre
piegate oppure cuciture verticali disposte su due sole file (numero minimo previsto da
EC2) ad interasse non superiore a 0,75d.
Si progetta l’armatura da disporre all’interno di ciascuna fila secondo la procedura de-
scritta alla fine del par. 9.15. Al variare della distanza a tra 0 e 2d si individua il perimetro
u che massimizza l’espressione di Asw
(v − 0,75 v Rd ) u d
Asw ≥ Ed
1,5 (d/s r ) f ywd,ef sin α
(si ricorda che al variare di u variano sia vEd che vRd, come già precisato nel par. 9.15);
ripetendo il calcolo di Asw per diversi valori di a con l’ausilio di un foglio di calcolo elet-
tronico, si trova che il perimetro u cercato dista 0,843 d (≅ 290 mm) dal pilastro ed è pari a
u(0,843d) = 4 c + 2⋅π⋅(0,843d) = 3422 mm
L’area di base posta all’interno del perimetro u di verifica vale
A( 0 ,843 d) = c 2 + 4 c ⋅ 0 ,843 d + π ( 0 ,843 d) 2 = 400 2 + 4 ⋅ 400 ⋅ 290 + π ⋅ 290 2 =
= 888181 mm2

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530 CAPITOLO 9

mentre la riduzione prodotta dalla sottospinta del terreno e la forza netta di punzonamento
assumono i seguenti valori
ΔV Ed ( 0 ,843 d ) = p netta A( 0 ,843 d) = 0 ,174 ⋅ 888181 = 154543 N
V Ed,red (0,843d ) = V Ed − ΔV Ed (0,843d ) = 1000000 − 154543 = 845457 N
La tensione sollecitante calcolata sul perimetro u(0,843d) è pari a
βV Ed,red (0,843d ) 1,38 ⋅ 845457
v Ed (0,843d ) = = = 0,99 N/mm 2
u( 0 ,843d) d 3422 ⋅ 344
e la tensione tangenziale resistente in assenza di armature vale
1/ 3 2 d
vRd ( 0 ,843d) = CRd,c k (100 ρ f ck ) =
a
⎛ 200 ⎞⎟
= 0,12 ⎜1 +
⎜ 344 ⎟
( 1/ 3
100 ⋅ 0,291 ⋅ 10− 2 ⋅ 25 ⋅
0,
2
843
)
= 0,972 N/mm2 ≥ vmin ⋅
0,
2
843
=
⎝ ⎠
= 0,972 N/mm2 < vEd,(0,843) pertanto occorre progettare le armature trasversali

Progetto barre piegate a 45°


Per barre piegate a 45°, l’area di armatura richiesta è pari a

A sw ≥
(v Ed ( 0 ,843 d) )
− 0,75v Rd ( 0 ,843d) ⋅ u ( 0,843d ) ⋅ d
=
f ywd,ef ⋅ senα

=
(0,99 − 0,75 ⋅ 0,972) ⋅ 3422 ⋅ 344 = 1293 mm 2
336 ⋅ 2 / 2
dove
fywd,ef = 250 + 0,25 ⋅ 344 = 336 N/mm2 < fywd = 391 N/mm2.
Si adottano barre di 14 mm di diametro (uguale al diametro minimo del prospetto 9.22
per d=350 mm e fck = 25 N/mm2), per cui il numero di bracci inclinati non deve essere infe-
riore a: 1293 / 154 = 8,4 ≅ 9
Si adottano cinque barre piegate (10 bracci inclinati), tre barre in una direzione e due
nell’altra.
Progetto cuciture verticali su due file
In alternativa, se si utilizzano cuciture verticali su due file, si ha

A sw,cs ≥
(v Ed ( 0 ,843 d) )
− 0 ,75v Rd ( 0 ,843d) ⋅ u ( 0,843d ) ⋅ d
=
1,5 ⋅ d/s r ⋅ f ywd,ef

=
(0,99 − 0,75 ⋅ 0,972) ⋅ 3422 ⋅ 344 = 457 mm 2
1,5 ⋅ (1/ 0 ,75) ⋅ 336
diametro minimo: 12 mm (dal prospetto 9.20 per d=350 mm e fck=25 N/mm2)
numero di cuciture per fila: n = 457 / 113 = 4,04 ≅ 5

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PUNZONAMENTO 531

Verifica della massima distanza in direzione tangenziale all’interno di ciascuna fila


La prima fila di cuciture sarà posta alla distanza di 0,5 d dal contorno del pilastro (di-
stanza massima indicata al p.to [9.4.3(4)]), mentre la seconda alla distanza di
(0,5 + 0,75) d = 1,25 d
affinchè la distanza tangenziale all’interno della seconda fila soddisfi il limite superiore di
1,5d (= 516 mm) imposto dall’EC2 al p.to [9.4.3(1)], occorre adottare almeno nove cucitu-
re per fila; risulta infatti
st = [u0 + 2 π (1,25d)] / 9 = 478 mm ≤ 516 mm.

Si progettano ora le armature trasversali secondo le NTC 2008, trascurando il contributo


del calcestruzzo.
Progetto barre piegate a 45°
Per barre piegate a 45°, l’area di armatura richiesta è pari a
v Ed ( 0 ,843d) ⋅ u (0,843d ) ⋅ d 0,99 ⋅ 3422 ⋅ 344
A sw ≥ = = 4905 mm 2
f ywd,ef ⋅ senα 336 ⋅ 2 / 2
dove fywd,ef = 250 + 0,25 ⋅ 344 = 336 N/mm < fywd = 391 N/mm2.
2

Si adottano barre di 18 mm di diametro (superiore al diametro minimo di 14 mm del pro-


spetto 9.22 per d=350 mm e fck = 25 N/mm2), si ha: 4905 / 254 ≅ 20 bracci inclinati.
Si adottano 10 barre piegate, cinque in una direzione e cinque nell’altra.
Progetto cuciture verticali su due file
In alternativa, se si utilizzano cuciture verticali su due file, si ha
v Ed ( 0,843d ) ⋅ u (0,843d ) ⋅ d 0,99 ⋅ 3422 ⋅ 344
A sw,cs ≥ = = 1734 mm 2
1,5 ⋅ d/s r ⋅ f ywd,ef 1,5 ⋅ (1/ 0 ,75) ⋅ 336
si adotta un diametro di 14 mm, superiore al diametro minimo di 12 mm (dal prospetto
9.20 per d=350 mm e fck=25 N/mm2)
Numero di cuciture per fila: n = 1734 / 154 = 11,3 ≅ 12
Verifica della massima distanza in direzione tangenziale all’interno di ciascuna fila
la verifica è certamente soddisfatta essendo le due file di armature collocate alle stesse di-
stanze viste sopra ed il numero di cuciture per fila superiore a quello calcolato sopra.

Bozza 1 marzo 2011


532 CAPITOLO 9

9.16 Appendice A
Prospetti per il calcolo rapido di vRd,c (N/mm2)
al variare del diametro e del passo delle armature flessionali

Classe del calcestruzzo: C25/30

Prospetto 9.30 Valori di vRd,c (N/mm2) al variare dell’armatura flessionale (stesso diametro e
passo in entrambe le direzioni y e z) e dell’altezza utile della piastra. I valori contenuti nelle caselle
con sfondo grigio sono inferiori a vmin e vanno sostituiti con questi ultimi (i valori di vmin sono ri-
portati nell’ultima riga del prospetto).
passo d (mm)
100 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/100 0,639 0,580 0,510 0,460 0,423 0,393 0,369 0,349
φ14/100 0,708 0,643 0,566 0,510 0,469 0,436 0,409 0,387
φ16/100 0,774 0,703 0,618 0,558 0,512 0,476 0,447 0,423
φ18/100 0,837 0,760 0,669 0,603 0,554 0,515 0,484 0,457
φ20/100 0,884 (1) 0,816 0,717 0,647 0,594 0,553 0,519 0,491
φ22/100 0,884 0,869 0,764 0,690 0,633 0,589 0,553 0,523
φ24/100 0,884 0,884 0,810 0,731 0,671 0,624 0,586 0,554
φ26/100 0,884 0,884 0,854 0,771 0,708 0,658 0,618 0,584
Nei casi in cui risulta ρl > 0,02, il calcolo è stato eseguito assumendo ρl = 0,02 (valore massimo consentito da
(1)

EC2 per il calcolo di vRd,c). I valori così ottenuti sono evidenziati in grassetto.
passo d (mm)
150 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/150 0,558 0,507 0,446 0,402 0,369 0,343 0,322 0,305
φ14/150 0,618 0,562 0,494 0,446 0,409 0,381 0,357 0,338
φ16/150 0,676 0,614 0,540 0,487 0,447 0,416 0,391 0,369
φ18/150 0,731 0,664 0,584 0,527 0,484 0,450 0,422 0,400
φ20/150 0,784 0,713 0,627 0,565 0,519 0,483 0,453 0,429
φ22/150 0,836 0,759 0,668 0,603 0,553 0,514 0,483 0,457
φ24/150 0,884 0,805 0,708 0,639 0,586 0,545 0,512 0,484
φ26/150 0,884 0,849 0,746 0,673 0,618 0,575 0,540 0,510
passo d (mm)
200 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/200 0,507 0,461 0,405 0,365 0,336 0,312 0,293 0,277
φ14/200 0,562 0,510 0,449 0,405 0,372 0,346 0,325 0,307
φ16/200 0,614 0,558 0,491 0,443 0,407 0,378 0,355 0,336
φ18/200 0,664 0,604 0,531 0,479 0,440 0,409 0,384 0,363
φ20/200 0,713 0,647 0,569 0,514 0,472 0,439 0,412 0,389
φ22/200 0,759 0,690 0,607 0,547 0,503 0,467 0,439 0,415
φ24/200 0,805 0,731 0,643 0,580 0,533 0,495 0,465 0,440
φ26/200 0,849 0,771 0,678 0,612 0,562 0,522 0,490 0,464

Bozza 1 marzo 2011


PUNZONAMENTO 533

passo d (mm)
250 mm
150 200 250 300 350 400 450 500

φ12/250 0,471 0,428 0,376 0,339 0,312 0,290 0,272 0,257

φ14/250 0,522 0,474 0,417 0,376 0,345 0,321 0,301 0,285

φ16/250 0,570 0,518 0,455 0,411 0,377 0,351 0,329 0,312

φ18/250 0,617 0,560 0,493 0,445 0,408 0,380 0,356 0,337

φ20/250 0,662 0,601 0,529 0,477 0,438 0,407 0,382 0,361

φ22/250 0,705 0,640 0,563 0,508 0,467 0,434 0,407 0,385

φ24/250 0,747 0,679 0,597 0,539 0,495 0,460 0,432 0,408

φ26/250 0,788 0,716 0,630 0,568 0,522 0,485 0,455 0,431

passo d (mm)
300 mm
150 200 250 300 350 400 450 500

φ12/300 0,443 0,402 0,354 0,319 0,293 0,273 0,256 0,242

φ14/300 0,491 0,446 0,392 0,354 0,325 0,302 0,284 0,268

φ16/300 0,536 0,487 0,429 0,387 0,355 0,330 0,310 0,293

φ18/300 0,580 0,527 0,464 0,418 0,384 0,357 0,335 0,317

φ20/300 0,623 0,566 0,497 0,449 0,412 0,383 0,360 0,340

φ22/300 0,663 0,603 0,530 0,478 0,439 0,408 0,383 0,362

φ24/300 0,703 0,639 0,562 0,507 0,465 0,433 0,406 0,384

φ26/300 0,742 0,674 0,592 0,535 0,491 0,456 0,428 0,405

d (mm)

Resistenza
150 200 250 300 350 400 450 500
minima

vmin 0,495 0,495 0,456 0,428 0,407 0,390 0,377 0,365

Per calcestruzzi di resistenza caratteristica cilindrica fck diversa da 25 N/mm2, i valori di


vRd,c si possono ricavare moltiplicando quelli del prospetto sopra per il rapporto (fck / 25)1/3
e confrontando il risultato con vmin; qualora risulti vRd,C < vmin si adotta vRd,C = vmin.
Per comodità del lettore si è preferito riportare nei prospetti che seguono direttamente i
valori di vRd,c, anche per le seguenti classi di resistenza del calcestruzzo: C28/35, C32/40,
C35/45, C40/50, C45/55.

Bozza 1 marzo 2011


534 CAPITOLO 9

Classe del calcestruzzo: C28/35

Prospetto 9.31 Valori di vRd,c (N/mm2) al variare dell’armatura flessionale (stesso diametro e
passo in entrambe le direzioni y e z) e dell’altezza utile della piastra. I valori contenuti nelle caselle
con sfondo grigio sono inferiori a vmin e vanno sostituiti con questi ultimi (i valori di vmin sono ri-
portati nell’ultima riga del prospetto).
passo d (mm)
100 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/100 0,663 0,603 0,530 0,478 0,439 0,408 0,383 0,362
φ14/100 0,735 0,668 0,587 0,530 0,487 0,452 0,425 0,402
φ16/100 0,804 0,730 0,642 0,579 0,532 0,495 0,464 0,439
φ18/100 0,869 0,790 0,694 0,627 0,575 0,535 0,502 0,475
φ20/100 0,918 (1) 0,847 0,745 0,672 0,617 0,574 0,539 0,509
φ22/100 0,918 0,903 0,794 0,716 0,658 0,612 0,574 0,543
φ24/100 0,918 0,918 0,841 0,759 0,697 0,648 0,608 0,575
φ26/100 0,918 0,918 0,887 0,801 0,735 0,684 0,642 0,607
Nei casi in cui risulta ρl > 0,02, il calcolo è stato eseguito assumendo ρl = 0,02 (valore massimo consentito da
(1)

EC2 per il calcolo di vRd,c). I valori così ottenuti sono evidenziati in grassetto.
passo d (mm)
150 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/150 0,579 0,526 0,463 0,418 0,384 0,357 0,335 0,317
φ14/150 0,642 0,583 0,513 0,463 0,425 0,395 0,371 0,351
φ16/150 0,702 0,638 0,561 0,506 0,465 0,432 0,406 0,384
φ18/150 0,759 0,690 0,607 0,547 0,503 0,467 0,439 0,415
φ20/150 0,815 0,740 0,651 0,587 0,539 0,501 0,471 0,445
φ22/150 0,868 0,789 0,693 0,626 0,575 0,534 0,502 0,474
φ24/150 0,918 0,836 0,735 0,663 0,609 0,566 0,531 0,503
φ26/150 0,918 0,882 0,775 0,699 0,642 0,597 0,561 0,530
passo d (mm)
200 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/200 0,526 0,478 0,421 0,380 0,348 0,324 0,304 0,288
φ14/200 0,583 0,530 0,466 0,421 0,386 0,359 0,337 0,319
φ16/200 0,638 0,579 0,510 0,460 0,422 0,393 0,369 0,348
φ18/200 0,690 0,627 0,551 0,497 0,457 0,425 0,399 0,377
φ20/200 0,740 0,672 0,591 0,534 0,490 0,456 0,428 0,404
φ22/200 0,789 0,717 0,630 0,568 0,522 0,485 0,456 0,431
φ24/200 0,836 0,759 0,668 0,602 0,553 0,514 0,483 0,457
φ26/200 0,882 0,801 0,704 0,635 0,584 0,543 0,509 0,482

Bozza 1 marzo 2011


PUNZONAMENTO 535

passo d (mm)
250 mm
150 200 250 300 350 400 450 500

φ12/250 0,489 0,444 0,390 0,352 0,324 0,301 0,282 0,267

φ14/250 0,542 0,492 0,433 0,390 0,359 0,333 0,313 0,296

φ16/250 0,592 0,538 0,473 0,427 0,392 0,364 0,342 0,324

φ18/250 0,640 0,582 0,512 0,462 0,424 0,394 0,370 0,350

φ20/250 0,687 0,624 0,549 0,495 0,455 0,423 0,397 0,375

φ22/250 0,732 0,665 0,585 0,528 0,485 0,451 0,423 0,400

φ24/250 0,776 0,705 0,620 0,559 0,514 0,478 0,448 0,424

φ26/250 0,818 0,744 0,654 0,590 0,542 0,504 0,473 0,447

passo d (mm)
300 mm
150 200 250 300 350 400 450 500

φ12/300 0,460 0,418 0,367 0,332 0,304 0,283 0,266 0,251

φ14/300 0,510 0,463 0,407 0,367 0,337 0,314 0,295 0,279

φ16/300 0,557 0,506 0,445 0,402 0,369 0,343 0,322 0,304

φ18/300 0,603 0,548 0,481 0,434 0,399 0,371 0,348 0,329

φ20/300 0,647 0,587 0,517 0,466 0,428 0,398 0,374 0,353

φ22/300 0,689 0,626 0,550 0,497 0,456 0,424 0,398 0,376

φ24/300 0,730 0,663 0,583 0,526 0,483 0,449 0,422 0,399

φ26/300 0,770 0,700 0,615 0,555 0,510 0,474 0,445 0,421

d (mm)

Resistenza
150 200 250 300 350 400 450 500
minima

vmin 0,524 0,524 0,483 0,453 0,431 0,413 0,398 0,386

Bozza 1 marzo 2011


536 CAPITOLO 9

Classe del calcestruzzo: C32/40

Prospetto 9.32 Valori di vRd,c (N/mm2) al variare dell’armatura flessionale (stesso diametro e
passo in entrambe le direzioni y e z) e dell’altezza utile della piastra. I valori contenuti nelle caselle
con sfondo grigio sono inferiori a vmin e vanno sostituiti con questi ultimi (i valori di vmin sono ri-
portati nell’ultima riga del prospetto).
passo d (mm)
100 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/100 0,694 0,630 0,554 0,500 0,459 0,427 0,401 0,379
φ14/100 0,769 0,698 0,614 0,554 0,509 0,473 0,444 0,420
φ16/100 0,840 0,763 0,671 0,606 0,556 0,517 0,485 0,459
φ18/100 0,909 0,826 0,726 0,655 0,602 0,559 0,525 0,497
φ20/100 0,960 (1) 0,886 0,779 0,703 0,645 0,600 0,563 0,533
φ22/100 0,960 0,944 0,830 0,749 0,688 0,639 0,600 0,568
φ24/100 0,960 0,960 0,879 0,794 0,729 0,678 0,636 0,602
φ26/100 0,960 0,960 0,928 0,837 0,769 0,715 0,671 0,634
Nei casi in cui risulta ρl > 0,02, il calcolo è stato eseguito assumendo ρl = 0,02 (valore massimo consentito da
(1)

EC2 per il calcolo di vRd,c). I valori così ottenuti sono evidenziati in grassetto.
passo d (mm)
150 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/150 0,606 0,550 0,484 0,437 0,401 0,373 0,350 0,331
φ14/150 0,671 0,610 0,536 0,484 0,444 0,413 0,388 0,367
φ16/150 0,734 0,667 0,586 0,529 0,486 0,452 0,424 0,401
φ18/150 0,794 0,721 0,634 0,572 0,525 0,489 0,459 0,434
φ20/150 0,852 0,774 0,680 0,614 0,564 0,524 0,492 0,465
φ22/150 0,907 0,825 0,725 0,654 0,601 0,559 0,524 0,496
φ24/150 0,960 0,874 0,768 0,693 0,637 0,592 0,556 0,525
φ26/150 0,960 0,922 0,810 0,731 0,671 0,624 0,586 0,554
passo d (mm)
200 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/200 0,550 0,500 0,440 0,397 0,364 0,339 0,318 0,301
φ14/200 0,610 0,554 0,487 0,440 0,404 0,375 0,352 0,333
φ16/200 0,667 0,606 0,533 0,481 0,441 0,410 0,385 0,364
φ18/200 0,721 0,655 0,576 0,520 0,477 0,444 0,417 0,394
φ20/200 0,774 0,703 0,618 0,558 0,512 0,476 0,447 0,423
φ22/200 0,825 0,749 0,659 0,594 0,546 0,508 0,476 0,451
φ24/200 0,874 0,794 0,698 0,630 0,578 0,538 0,505 0,477
φ26/200 0,922 0,837 0,736 0,664 0,610 0,567 0,533 0,504

Bozza 1 marzo 2011


PUNZONAMENTO 537

passo d (mm)
250 mm
150 200 250 300 350 400 450 500

φ12/250 0,511 0,464 0,408 0,368 0,338 0,315 0,295 0,279

φ14/250 0,566 0,515 0,452 0,408 0,375 0,349 0,327 0,309

φ16/250 0,619 0,562 0,495 0,446 0,410 0,381 0,358 0,338

φ18/250 0,670 0,608 0,535 0,483 0,443 0,412 0,387 0,366

φ20/250 0,718 0,653 0,574 0,518 0,475 0,442 0,415 0,392

φ22/250 0,765 0,695 0,611 0,552 0,507 0,471 0,442 0,418

φ24/250 0,811 0,737 0,648 0,585 0,537 0,499 0,469 0,443

φ26/250 0,856 0,777 0,684 0,617 0,566 0,527 0,494 0,467

passo d (mm)
300 mm
150 200 250 300 350 400 450 500

φ12/300 0,481 0,437 0,384 0,347 0,318 0,296 0,278 0,263

φ14/300 0,533 0,484 0,426 0,384 0,353 0,328 0,308 0,291

φ16/300 0,583 0,529 0,465 0,420 0,386 0,359 0,337 0,318

φ18/300 0,630 0,572 0,503 0,454 0,417 0,388 0,364 0,344

φ20/300 0,676 0,614 0,540 0,487 0,447 0,416 0,391 0,369

φ22/300 0,720 0,654 0,575 0,519 0,477 0,443 0,416 0,394

φ24/300 0,763 0,694 0,610 0,550 0,505 0,470 0,441 0,417

φ26/300 0,805 0,732 0,643 0,580 0,533 0,496 0,465 0,440

d (mm)

Resistenza
150 200 250 300 350 400 450 500
minima

vmin 0,560 0,560 0,516 0,485 0,461 0,442 0,426 0,413

Bozza 1 marzo 2011


538 CAPITOLO 9

Classe del calcestruzzo: C35/45

Prospetto 9.33 Valori di vRd,c (N/mm2) al variare dell’armatura flessionale (stesso diametro e
passo in entrambe le direzioni y e z) e dell’altezza utile della piastra. I valori contenuti nelle caselle
con sfondo grigio sono inferiori a vmin e vanno sostituiti con questi ultimi (i valori di vmin sono ri-
portati nell’ultima riga del prospetto).
passo d (mm)
100 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/100 0,715 0,649 0,571 0,515 0,473 0,440 0,413 0,390
φ14/100 0,792 0,719 0,633 0,571 0,524 0,487 0,458 0,433
φ16/100 0,866 0,786 0,692 0,624 0,573 0,533 0,500 0,473
φ18/100 0,936 0,851 0,748 0,675 0,620 0,576 0,541 0,512
φ20/100 0,989 (1) 0,913 0,802 0,724 0,665 0,618 0,580 0,549
φ22/100 0,989 0,972 0,855 0,772 0,708 0,659 0,618 0,585
φ24/100 0,989 0,989 0,906 0,818 0,751 0,698 0,655 0,620
φ26/100 0,989 0,989 0,956 0,862 0,792 0,736 0,691 0,654
(1)
Nei casi in cui risulta ρl > 0,02, il calcolo è stato eseguito assumendo ρl = 0,02 (valore massimo con-
sentito da EC2 per il calcolo di vRd,c). I valori così ottenuti sono evidenziati in grassetto.
passo d (mm)
150 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/150 0,624 0,567 0,499 0,450 0,413 0,384 0,361 0,341
φ14/150 0,692 0,629 0,553 0,499 0,458 0,426 0,400 0,378
φ16/150 0,756 0,687 0,604 0,545 0,501 0,465 0,437 0,413
φ18/150 0,818 0,743 0,653 0,590 0,541 0,503 0,473 0,447
φ20/150 0,877 0,797 0,701 0,633 0,581 0,540 0,507 0,479
φ22/150 0,935 0,850 0,747 0,674 0,619 0,576 0,540 0,511
φ24/150 0,989 0,900 0,792 0,714 0,656 0,610 0,573 0,541
φ26/150 0,989 0,950 0,835 0,753 0,692 0,643 0,604 0,571
passo d (mm)
200 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/200 0,567 0,515 0,453 0,409 0,375 0,349 0,328 0,310
φ14/200 0,629 0,571 0,502 0,453 0,416 0,387 0,363 0,343
φ16/200 0,687 0,624 0,549 0,495 0,455 0,423 0,397 0,375
φ18/200 0,743 0,675 0,594 0,536 0,492 0,457 0,429 0,406
φ20/200 0,797 0,724 0,637 0,575 0,528 0,491 0,461 0,436
φ22/200 0,850 0,772 0,679 0,612 0,562 0,523 0,491 0,464
φ24/200 0,900 0,818 0,719 0,649 0,596 0,554 0,520 0,492
φ26/200 0,950 0,863 0,759 0,685 0,629 0,584 0,549 0,519

Bozza 1 marzo 2011


PUNZONAMENTO 539

passo d (mm)
250 mm
150 200 250 300 350 400 450 500

φ12/250 0,526 0,478 0,421 0,380 0,348 0,324 0,304 0,288

φ14/250 0,583 0,530 0,466 0,421 0,386 0,359 0,337 0,319

φ16/250 0,638 0,579 0,510 0,460 0,422 0,393 0,369 0,348

φ18/250 0,690 0,627 0,551 0,497 0,457 0,425 0,399 0,377

φ20/250 0,740 0,672 0,591 0,534 0,490 0,456 0,428 0,404

φ22/250 0,789 0,717 0,630 0,568 0,522 0,485 0,456 0,431

φ24/250 0,836 0,759 0,668 0,602 0,553 0,514 0,483 0,457

φ26/250 0,882 0,801 0,704 0,635 0,584 0,543 0,509 0,482

passo d (mm)
300 mm
150 200 250 300 350 400 450 500

φ12/300 0,495 0,450 0,396 0,357 0,328 0,305 0,286 0,271

φ14/300 0,549 0,499 0,439 0,396 0,363 0,338 0,317 0,300

φ16/300 0,600 0,545 0,479 0,433 0,397 0,369 0,347 0,328

φ18/300 0,649 0,590 0,519 0,468 0,430 0,400 0,375 0,355

φ20/300 0,696 0,633 0,556 0,502 0,461 0,429 0,402 0,381

φ22/300 0,742 0,674 0,593 0,535 0,491 0,457 0,429 0,406

φ24/300 0,786 0,715 0,628 0,567 0,521 0,484 0,454 0,430

φ26/300 0,830 0,754 0,663 0,598 0,549 0,511 0,479 0,453

d (mm)

Resistenza
150 200 250 300 350 400 450 500
minima

vmin 0,586 0,586 0,540 0,507 0,482 0,462 0,446 0,432

Bozza 1 marzo 2011


540 CAPITOLO 9

Classe del calcestruzzo: C40/50

Prospetto 9.34 Valori di vRd,c (N/mm2) al variare dell’armatura flessionale (stesso diametro e
passo in entrambe le direzioni y e z) e dell’altezza utile della piastra. I valori contenuti nelle caselle
con sfondo grigio sono inferiori a vmin e vanno sostituiti con questi ultimi (i valori di vmin sono ri-
portati nell’ultima riga del prospetto).

passo d (mm)
100 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/100 0,747 0,679 0,597 0,539 0,495 0,460 0,432 0,408
φ14/100 0,828 0,752 0,661 0,597 0,548 0,510 0,478 0,452
φ16/100 0,905 0,822 0,723 0,652 0,599 0,557 0,523 0,494
φ18/100 0,979 0,889 0,782 0,706 0,648 0,603 0,566 0,535
φ20/100 1,034 (1) 0,954 0,839 0,757 0,695 0,646 0,607 0,574
φ22/100 1,034 1,017 0,894 0,807 0,741 0,689 0,647 0,611
φ24/100 1,034 1,034 0,947 0,855 0,785 0,730 0,685 0,648
φ26/100 1,034 1,034 0,999 0,902 0,828 0,770 0,723 0,683
Nei casi in cui risulta ρl > 0,02, il calcolo è stato eseguito assumendo ρl = 0,02 (valore massimo consentito da
(1)

EC2 per il calcolo di vRd,c). I valori così ottenuti sono evidenziati in grassetto.
passo d (mm)
150 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/150 0,653 0,593 0,521 0,470 0,432 0,402 0,377 0,357
φ14/150 0,723 0,657 0,578 0,521 0,479 0,445 0,418 0,395
φ16/150 0,791 0,718 0,632 0,570 0,523 0,487 0,457 0,432
φ18/150 0,855 0,777 0,683 0,616 0,566 0,526 0,494 0,467
φ20/150 0,917 0,834 0,733 0,661 0,607 0,565 0,530 0,501
φ22/150 0,978 0,888 0,781 0,705 0,647 0,602 0,565 0,534
φ24/150 1,034 0,941 0,828 0,747 0,686 0,638 0,599 0,566
φ26/150 1,034 0,993 0,873 0,788 0,723 0,673 0,631 0,597
passo d (mm)
200 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/200 0,593 0,539 0,474 0,427 0,392 0,365 0,343 0,324
φ14/200 0,657 0,597 0,525 0,474 0,435 0,404 0,380 0,359
φ16/200 0,718 0,653 0,574 0,518 0,475 0,442 0,415 0,392
φ18/200 0,777 0,706 0,621 0,560 0,514 0,478 0,449 0,425
φ20/200 0,834 0,757 0,666 0,601 0,552 0,513 0,482 0,455
φ22/200 0,888 0,807 0,710 0,640 0,588 0,547 0,513 0,485
φ24/200 0,941 0,855 0,752 0,679 0,623 0,579 0,544 0,514
φ26/200 0,993 0,902 0,793 0,716 0,657 0,611 0,574 0,542

Bozza 1 marzo 2011


PUNZONAMENTO 541

passo d (mm)
100 mm
150 200 250 300 350 400 450 500

φ12/250 0,550 0,500 0,440 0,397 0,364 0,339 0,318 0,301

φ14/250 0,610 0,554 0,487 0,440 0,404 0,375 0,352 0,333

φ16/250 0,667 0,606 0,533 0,481 0,441 0,410 0,385 0,364

φ18/250 0,721 0,655 0,576 0,520 0,477 0,444 0,417 0,394

φ20/250 0,774 0,703 0,618 0,558 0,512 0,476 0,447 0,423

φ22/250 0,825 0,749 0,659 0,594 0,546 0,508 0,476 0,451

φ24/250 0,874 0,794 0,698 0,630 0,578 0,538 0,505 0,477

φ26/250 0,922 0,837 0,736 0,664 0,610 0,567 0,533 0,504

passo d (mm)
300 mm
150 200 250 300 350 400 450 500

φ12/300 0,518 0,471 0,414 0,373 0,343 0,319 0,299 0,283

φ14/300 0,574 0,522 0,459 0,414 0,380 0,353 0,332 0,314

φ16/300 0,627 0,570 0,501 0,452 0,415 0,386 0,363 0,343

φ18/300 0,679 0,617 0,542 0,489 0,449 0,418 0,392 0,371

φ20/300 0,728 0,662 0,582 0,525 0,482 0,448 0,421 0,398

φ22/300 0,776 0,705 0,620 0,559 0,514 0,478 0,448 0,424

φ24/300 0,822 0,747 0,657 0,593 0,544 0,506 0,475 0,449

φ26/300 0,867 0,788 0,693 0,625 0,574 0,534 0,501 0,474

d (mm)

Resistenza
150 200 250 300 350 400 450 500
minima

vmin 0,626 0,626 0,577 0,542 0,515 0,494 0,476 0,462

Bozza 1 marzo 2011


542 CAPITOLO 9

Classe del calcestruzzo: C45/55

Prospetto 9.35 Valori di vRd,c (N/mm2) al variare dell’armatura flessionale (stesso diametro e
passo in entrambe le direzioni y e z) e dell’altezza utile della piastra. I valori contenuti nelle caselle
con sfondo grigio sono inferiori a vmin e vanno sostituiti con questi ultimi (i valori di vmin sono ri-
portati nell’ultima riga del prospetto).

passo d (mm)
100 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/100 0,777 0,706 0,621 0,560 0,514 0,478 0,449 0,425
φ14/100 0,861 0,782 0,688 0,621 0,570 0,530 0,498 0,470
φ16/100 0,941 0,855 0,752 0,679 0,623 0,579 0,544 0,514
φ18/100 1,018 0,925 0,813 0,734 0,674 0,627 0,588 0,556
φ20/100 1,076 (1) 0,992 0,873 0,787 0,723 0,672 0,631 0,597
φ22/100 1,076 1,057 0,930 0,839 0,770 0,716 0,672 0,636
φ24/100 1,076 1,076 0,985 0,889 0,816 0,759 0,713 0,674
φ26/100 1,076 1,076 1,039 0,938 0,861 0,801 0,752 0,711
Nei casi in cui risulta ρl > 0,02, il calcolo è stato eseguito assumendo ρl = 0,02 (valore massimo consentito da
(1)

EC2 per il calcolo di vRd,c). I valori così ottenuti sono evidenziati in grassetto.
passo d (mm)
150 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/150 0,679 0,617 0,542 0,489 0,449 0,418 0,392 0,371
φ14/150 0,752 0,683 0,601 0,542 0,498 0,463 0,435 0,411
φ16/150 0,822 0,747 0,657 0,593 0,544 0,506 0,475 0,449
φ18/150 0,889 0,808 0,711 0,641 0,589 0,547 0,514 0,486
φ20/150 0,954 0,867 0,762 0,688 0,632 0,587 0,551 0,521
φ22/150 1,017 0,924 0,812 0,733 0,673 0,626 0,587 0,556
φ24/150 1,076 0,979 0,861 0,777 0,713 0,663 0,623 0,589
φ26/150 1,076 1,033 0,908 0,819 0,752 0,700 0,657 0,621
passo d (mm)
200 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/200 0,617 0,560 0,493 0,445 0,408 0,380 0,356 0,337
φ14/200 0,683 0,621 0,546 0,493 0,452 0,421 0,395 0,373
φ16/200 0,747 0,679 0,597 0,539 0,495 0,460 0,432 0,408
φ18/200 0,808 0,734 0,646 0,583 0,535 0,497 0,467 0,442
φ20/200 0,867 0,788 0,693 0,625 0,574 0,534 0,501 0,474
φ22/200 0,924 0,839 0,738 0,666 0,611 0,569 0,534 0,505
φ24/200 0,979 0,889 0,782 0,706 0,648 0,603 0,566 0,535
φ26/200 1,033 0,938 0,825 0,744 0,684 0,636 0,597 0,564

Bozza 1 marzo 2011


PUNZONAMENTO 543

passo d (mm)
100 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/250 0,572 0,520 0,457 0,413 0,379 0,352 0,331 0,313
φ14/250 0,634 0,576 0,507 0,457 0,420 0,391 0,367 0,347
φ16/250 0,694 0,630 0,554 0,500 0,459 0,427 0,401 0,379
φ18/250 0,750 0,682 0,599 0,541 0,497 0,462 0,433 0,410
φ20/250 0,805 0,731 0,643 0,580 0,533 0,495 0,465 0,440
φ22/250 0,858 0,779 0,685 0,618 0,568 0,528 0,495 0,469
φ24/250 0,909 0,826 0,726 0,655 0,602 0,559 0,525 0,497
φ26/250 0,959 0,871 0,766 0,691 0,635 0,590 0,554 0,524
passo d (mm)
300 mm 150 200 250 300 350 400 450 500
φ12/300 0,539 0,489 0,430 0,388 0,357 0,332 0,311 0,294
φ14/300 0,597 0,542 0,477 0,430 0,395 0,367 0,345 0,326
φ16/300 0,653 0,593 0,521 0,470 0,432 0,402 0,377 0,357
φ18/300 0,706 0,641 0,564 0,509 0,467 0,435 0,408 0,386
φ20/300 0,757 0,688 0,605 0,546 0,501 0,466 0,438 0,414
φ22/300 0,807 0,733 0,645 0,582 0,534 0,497 0,466 0,441
φ24/300 0,855 0,777 0,683 0,616 0,566 0,526 0,494 0,467
φ26/300 0,902 0,820 0,721 0,650 0,597 0,555 0,521 0,493
d (mm)
Resistenza
150 200 250 300 350 400 450 500
minima
vmin 0,664 0,664 0,612 0,575 0,546 0,524 0,505 0,490

9.17 Appendice B
Prospetti contenenti i valori dell’area massima di cuciture verticali
all’interno di una fila per un pilastro a sezione rettangolare dotato di
due file circonferenziali di cuciture verticali

(per valori superiori a quelli tabellati si verifica la rottura sul perimetro u0 del pilastro o a-
rea caricata – caselle con sfondo grigio - oppure la rottura lungo il perimetro uout al di fuori
della zona dotate di armature – caselle con sfondo bianco)
I prospetti sono stati costruiti trascurando il contributo del calcestruzzo nel calcolo di
VRd,cs, come indicato nelle NTC 2008.

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544 CAPITOLO 9

Classe del calcestruzzo: C28/35

Prospetto 9.36 Valori di Asw,max (mm2) su ogni fila per cuciture verticali disposte su due file ed
alle distanze massime indicate in EN1992-1-1 per pilastro a sezione rettangolare. I valori sono stati
calcolati per calcestruzzo di classe C28/35 e percentuale geometrica di armatura flessionale
ρl = ρ ly ρ lz = 2 % (valore massimo ammesso da EC2 nel calcolo di vRd,c).

sezione pianta

0,75d 0,75d c2
0,5d 0,5d
c1

c1+c2 d (mm)
(mm) 200 250 300 350 400 450 500
500 – (1) – – – – – –
550 1164 – – – – – –
600 1269 1523 – – – – –
650 1375 1650 – – – – –
700 1481 1777 2050 – – – –
750 1517 1904 2197 2468 – – –
800 1547 2031 2343 2633 – – –
850 1578 2094 2490 2797 3083 – –
900 1609 2129 2636 2962 3264 3545 –
950 1639 2164 2727 3126 3445 3742 –
1000 1670 2199 2765 3291 3627 3939 4231
1050 1700 2233 2804 3406 3808 4136 4443
1100 1731 2268 2842 3448 3989 4333 4654
1150 1762 2303 2880 3489 4125 4530 4866
1200 1792 2338 2919 3531 4170 4727 5077
1250 1823 2373 2957 3573 4215 4880 5289
1300 1853 2407 2996 3615 4260 4928 5500
1350 1884 2442 3034 3657 4305 4975 5666
1400 1915 2477 3073 3698 4349 5023 5716
1450 1945 2512 3111 3740 4394 5070 5766
1500 1976 2546 3150 3782 4439 5118 5816
(1)
Le caselle vuote indicano che la rottura avviene lungo u0 indipendentemente dal valore di Asw, in quanto la
resistenza VRd,c che si ha in assenza di armature trasversali e con ρl=2% è maggiore di VRd,max.
(2)
Le caselle con lo sfondo grigio indicano i casi in cui il quantitativo di armatura che soddisfa la condizione
VRd,cs= VRd,max è minore di quella che soddisfa la condizione VRd,cs= VRd,c,out. Pertanto, per Asw > Asw,max la rottura
avviene lungo u0 per le caselle con sfondo grigio e lungo uout per quelle con sfondo bianco.

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PUNZONAMENTO 545

Classe del calcestruzzo: C32/40

Prospetto 9.37 Valori di Asw,max (mm2) su ogni fila per cuciture verticali disposte su due file ed
alle distanze massime indicate in EN1992-1-1 per pilastro a sezione rettangolare. I valori sono stati
calcolati per calcestruzzo di classe C32/40 e percentuale geometrica di armatura flessionale
ρl = ρ ly ρ lz = 2 % (valore massimo ammesso da EC2 nel calcolo di vRd,c).

sezione pianta

0,75d 0,75d c2
0,5d 0,5d
c1

c1+c2 d (mm)
(mm) 200 250 300 350 400 450 500
500 1209 – (1) – – – – –
550 1330 1596 – – – – –
600 1451 1741 2009 – – – –
650 1522 1886 2176 – – – –
700 1554 2031 2343 2633 – – –
750 1586 2117 2511 2821 3109 – –
800 1618 2153 2678 3009 3316 – –
850 1650 2190 2770 3197 3523 3827 –
900 1682 2226 2810 3385 3730 4052 4352
950 1714 2262 2851 3473 3938 4277 4594
1000 1746 2299 2891 3517 4145 4502 4836
1050 1778 2335 2931 3561 4220 4727 5077
1100 1810 2371 2971 3604 4266 4952 5319
1150 1842 2408 3012 3648 4313 5003 5561
1200 1874 2444 3052 3692 4360 5053 5767
1250 1906 2481 3092 3736 4407 5102 5819
1300 1938 2517 3132 3779 4454 5152 5871
1350 1970 2553 3173 3823 4500 5202 5924
1400 2002 2590 3213 3867 4547 5251 5976
1450 2034 2626 3253 3910 4594 5301 6028
1500 2066 2662 3293 3954 4641 5351 6080
(1)
Le caselle vuote indicano che la rottura avviene lungo u0 indipendentemente dal valore di Asw, in quanto la
resistenza VRd,c che si ha in assenza di armature trasversali e con ρl=2% è maggiore di VRd,max.
(2)
Le caselle con lo sfondo grigio indicano i casi in cui il quantitativo di armatura che soddisfa la condizione
VRd,cs= VRd,max è minore di quella che soddisfa la condizione VRd,cs= VRd,c,out. Pertanto, per Asw > Asw,max la rottura
avviene lungo u0 per le caselle con sfondo grigio e lungo uout per quelle con sfondo bianco.

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546 CAPITOLO 9

Classe del calcestruzzo: C35/45

Prospetto 9.38 Valori di Asw,max (mm2) su ogni fila per cuciture verticali disposte su due file ed
alle distanze massime indicate in EN1992-1-1 per pilastro a sezione rettangolare. I valori sono stati
calcolati per calcestruzzo di classe C35/45 e percentuale geometrica di armatura flessionale
ρl = ρ ly ρ lz = 2 % (valore massimo ammesso da EC2 nel calcolo di vRd,c).

sezione pianta

0,75d 0,75d c2
0,5d 0,5d
c1

c1+c2 d (mm)
(mm) 200 250 300 350 400 450 500
500 1322 1587 – (1)
– – – –
550 1454 1745 – – – – –
600 1535 1904 2197 – – – –
650 1568 2063 2380 2674 – – –
700 1601 2144 2563 2880 3173 – –
750 1634 2181 2746 3085 3400 3693 –
800 1667 2218 2813 3291 3627 3939 –
850 1700 2256 2854 3489 3853 4186 4496
900 1733 2293 2896 3534 4080 4432 4760
950 1766 2331 2937 3579 4251 4678 5024
1000 1799 2368 2979 3624 4299 4924 5289
1050 1832 2406 3020 3669 4347 5052 5553
1100 1865 2443 3061 3714 4396 5104 5818
1150 1898 2481 3103 3759 4444 5155 5888
1200 1931 2518 3144 3804 4492 5206 5942
1250 1964 2556 3186 3849 4540 5257 5995
1300 1997 2593 3227 3894 4589 5308 6049
1350 2030 2631 3269 3939 4637 5359 6103
1400 2063 2668 3310 3984 4685 5410 6157
1450 2096 2706 3352 4029 4733 5462 6211
1500 2128 2743 3393 4074 4782 5513 6265
(1)
Le caselle vuote indicano che la rottura avviene lungo u0 indipendentemente dal valore di Asw, in quanto la
resistenza VRd,c che si ha in assenza di armature trasversali e con ρl=2% è maggiore di VRd,max.
(2)
Le caselle con lo sfondo grigio indicano i casi in cui il quantitativo di armatura che soddisfa la condizione
VRd,cs= VRd,max è minore di quella che soddisfa la condizione VRd,cs= VRd,c,out. Pertanto, per Asw > Asw,max la rottura
avviene lungo u0 per le caselle con sfondo grigio e lungo uout per quelle con sfondo bianco.

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PUNZONAMENTO 547

Classe del calcestruzzo: C40/50

Prospetto 9.39 Valori di Asw,max (mm2) su ogni fila per cuciture verticali disposte su due file ed
alle distanze massime indicate in EN1992-1-1 per pilastro a sezione rettangolare. I valori sono stati
calcolati per calcestruzzo di classe C40/50 e percentuale geometrica di armatura flessionale
ρl = ρ ly ρ lz = 2 % (valore massimo ammesso da EC2 nel calcolo di vRd,c).

sezione pianta

0,75d 0,75d c2
0,5d 0,5d
c1

c1+c2 d (mm)
(mm) 200 250 300 350 400 450 500
500 1511 1813 2092 – (1)
– – –
550 1570 1995 2302 – – – –
600 1605 2163 2511 2821 – – –
650 1639 2202 2720 3056 3368 – –
700 1674 2241 2854 3291 3627 3939 –
750 1708 2280 2897 3526 3886 4221 4533
800 1743 2319 2941 3600 4145 4502 4836
850 1777 2359 2984 3647 4344 4783 5138
900 1812 2398 3027 3694 4394 5065 5440
950 1846 2437 3071 3742 4444 5175 5742
1000 1881 2476 3114 3789 4495 5229 5987
1050 1915 2515 3157 3836 4545 5282 6043
1100 1950 2555 3201 3883 4596 5336 6100
1150 1984 2594 3244 3930 4646 5389 6156
1200 2019 2633 3287 3977 4697 5443 6212
1250 2053 2672 3331 4024 4747 5496 6268
1300 2087 2711 3374 4071 4798 5550 6325
1350 2122 2750 3418 4118 4848 5603 6381
1400 2156 2790 3461 4165 4898 5657 6437
1450 2191 2829 3504 4212 4949 5710 6493
1500 2225 2868 3548 4259 4999 5764 6550
(1)
Le caselle vuote indicano che la rottura avviene lungo u0 indipendentemente dal valore di Asw, in quanto la
resistenza VRd,c che si ha in assenza di armature trasversali e con ρl=2% è maggiore di VRd,max.
(2)
Le caselle con lo sfondo grigio indicano i casi in cui il quantitativo di armatura che soddisfa la condizione
VRd,cs= VRd,max è minore di quella che soddisfa la condizione VRd,cs= VRd,c,out. Pertanto, per Asw > Asw,max la rottura
avviene lungo u0 per le caselle con sfondo grigio e lungo uout per quelle con sfondo bianco.

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548 CAPITOLO 9

Classe del calcestruzzo: C45/55

Prospetto 9.40 Valori di Asw,max (mm2) su ogni fila per cuciture verticali disposte su due file ed
alle distanze massime indicate in EN1992-1-1 per pilastro a sezione rettangolare. I valori sono stati
calcolati per calcestruzzo di classe C45/55 e percentuale geometrica di armatura flessionale
ρl = ρ ly ρ lz = 2 % (valore massimo ammesso da EC2 nel calcolo di vRd,c).

sezione pianta

0,75d 0,75d c2
0,5d 0,5d
c1

c1+c2 d (mm)
(mm) 200 250 300 350 400 450 500
500 1597 2040 2354 2644 – (1)
– –
550 1633 2209 2589 2909 – – –
600 1669 2249 2825 3173 3497 – –
650 1705 2290 2923 3438 3789 4115 –
700 1741 2331 2968 3647 4080 4432 4760
750 1777 2372 3013 3696 4371 4748 5100
800 1813 2412 3058 3744 4465 5065 5440
850 1848 2453 3104 3793 4517 5271 5780
900 1884 2494 3149 3842 4570 5327 6110
950 1920 2535 3194 3891 4622 5383 6168
1000 1956 2575 3239 3940 4675 5438 6227
1050 1992 2616 3284 3989 4727 5494 6285
1100 2028 2657 3329 4038 4780 5549 6344
1150 2064 2698 3374 4087 4832 5605 6402
1200 2099 2738 3419 4136 4885 5661 6461
1250 2135 2779 3464 4185 4937 5716 6519
1300 2171 2820 3509 4234 4990 5772 6578
1350 2207 2861 3554 4283 5042 5828 6636
1400 2243 2901 3599 4332 5095 5883 6695
1450 2279 2942 3645 4381 5147 5939 6753
1500 2314 2983 3690 4430 5199 5995 6812
(1)
Le caselle vuote indicano che la rottura avviene lungo u0 indipendentemente dal valore di Asw, in quanto la
resistenza VRd,c che si ha in assenza di armature trasversali e con ρl=2% è maggiore di VRd,max.
(2)
Le caselle con lo sfondo grigio indicano i casi in cui il quantitativo di armatura che soddisfa la condizione
VRd,cs= VRd,max è minore di quella che soddisfa la condizione VRd,cs= VRd,c,out. Pertanto, per Asw > Asw,max la rottura
avviene lungo u0 per le caselle con sfondo grigio e lungo uout per quelle con sfondo bianco.

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PUNZONAMENTO 549

9.18 Riferimenti bibliografici


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Bozza 1 marzo 2011

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