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d
= S2
y
d
= y
d
1 = 19 kNm
3
y
d,poto
= y
d,poto
1 = 16 kNm
3
Azioni : set A1
N
d
= N
k,u
1.S +
H
d
= H
k,u
1.S
q
d
= q
d
1 = y
Sicurezza per fondazioni
y
R
= 2.S
Scelta dell angolo di attrito
A seconda della densit relativa della sabbia possibile distinguere in sabbie dense e sabbie sciolte.
Dai diagrammi di resistenza
possibile disporre di un angolo di resistenza a taglio coincidente con lo stato di deformazione a
volume costante
Cv
. Per la sabbia densa invece possibile disporre di un angolo di resistenza a
taglio detto angolo di picco
si ha un decadimento della resistenza e si arriva ad una situazione equivalente a quella delle sabbie
sciolte, ovvero di deformazione a volume costante. In questa situazione langolo di resistenza a
taglio della sabbia diventa pari a
materiale con cui si ha a che fare.
geotecnica,1986) possibile
partire da prove CPT come quella a nostra disposizione. Non conoscendo per il grado di sovra
consolidazione della sabbia non possibile stabilire a priori se possiamo disporre o meno di tale
resistenza e perci utilizzeremo come angolo di resistenza quello a volume costante.
Secondo lapproccio DA2 , essendo tale angolo scelto gi in maniera cautelativa dal progettista, non
si applica alcun coefficiente correttivo (
Fattori di capacit portante
Tali fattori sono funzione unicamente dellangolo di resi
(1975).
Figura 6. 1 Coefficienti di capacit portante, Tabella 2.1 Progettazione geotecnica
+N
k,
1.S = 1SS4.S kN
+H
k,
1.S = S26.4 kNm
y
d,poto
b
cntco
1 = 1u.4 kNm
2
Sicurezza per fondazioni superficiali : set R3
Scelta dell angolo di attrito
A seconda della densit relativa della sabbia possibile distinguere in sabbie dense e sabbie sciolte.
Dai diagrammi di resistenza o - di queste due sabbie possibile notare che per la sabbia
possibile disporre di un angolo di resistenza a taglio coincidente con lo stato di deformazione a
. Per la sabbia densa invece possibile disporre di un angolo di resistenza a
taglio detto angolo di picco
p
. pi elevato del precedente. Producendo per spostamenti elevati,
si ha un decadimento della resistenza e si arriva ad una situazione equivalente a quella delle sabbie
sciolte, ovvero di deformazione a volume costante. In questa situazione langolo di resistenza a
taglio della sabbia diventa pari a
Cv
e perci possiamo dire che tale angolo una propriet del
materiale con cui si ha a che fare. Attraverso la relazione di Bolton
) possibile ricavare empiricamente langolo di resistenza di picco di una sabbia a
partire da prove CPT come quella a nostra disposizione. Non conoscendo per il grado di sovra
consolidazione della sabbia non possibile stabilire a priori se possiamo disporre o meno di tale
zeremo come angolo di resistenza quello a volume costante.
i
= S2
, essendo tale angolo scelto gi in maniera cautelativa dal progettista, non
a alcun coefficiente correttivo (Figura 5.2).
Fattori di capacit portante
Tali fattori sono funzione unicamente dellangolo di resistenza a taglio e sono tabulati da Vesic
N
y
= 3. 21
N
q
= 23. 18
Coefficienti di capacit portante, Tabella 2.1 Progettazione geotecnica
A seconda della densit relativa della sabbia possibile distinguere in sabbie dense e sabbie sciolte.
di queste due sabbie possibile notare che per la sabbia sciolta
possibile disporre di un angolo di resistenza a taglio coincidente con lo stato di deformazione a
. Per la sabbia densa invece possibile disporre di un angolo di resistenza a
ato del precedente. Producendo per spostamenti elevati,
si ha un decadimento della resistenza e si arriva ad una situazione equivalente a quella delle sabbie
sciolte, ovvero di deformazione a volume costante. In questa situazione langolo di resistenza a
e perci possiamo dire che tale angolo una propriet del
(cap. 1 Progettazione
resistenza di picco di una sabbia a
partire da prove CPT come quella a nostra disposizione. Non conoscendo per il grado di sovra
consolidazione della sabbia non possibile stabilire a priori se possiamo disporre o meno di tale
zeremo come angolo di resistenza quello a volume costante.
, essendo tale angolo scelto gi in maniera cautelativa dal progettista, non
stenza a taglio e sono tabulati da Vesic
21
18
Fattori correttivi per fondazione non nastriforme
Si adottano le espressioni proposte da Meyerhof (1951)
x
y
= x
q
= 1 +u.1
B
I
ton
2
_4S +
i
2
_ = 1. 31 (da Formula2.11 Progettazione geotecnica)
Sovraccarico laterale alla fondazione
Il sovraccarico laterale un carico di tipo 0
2
, ovvero un carico permanente non strutturale. La
normativa specifica per (Figura 5.1)che, nel caso in cui si certi che il carico sia sempre presente
nel periodo di durata della struttura, sia possibile tenere conto di tale carico come se fosse un
carico permanente strutturale. Tale carico favorevole in quanto va ad aumentare la capacit
portante del terreno e perci viene considerato con coefficiente di sicurezza y = 1.
q
d
= y u.6S = 1. 4 kPa
Determinazione base ridotta
B
R
= B 2c = 2.u8m (da Formula2.10 Progettazione geotecnica)
c =
H
Ld
N
Ld
= u.2u9 m
Ai fini del calcolo attraverso la formula di Brinch Hansen la base risulta essere la lunghezza minore
tra la base ridotta e laltra dimensione del plinto.
B = 2. m
Calcolo del carico limite
Dalle considerazioni fatte precedentemente il calcolo risulta il seguente:
q
||m
=
1
2
yBN
y
s
y
+q N
q
s
q
= 17 kPa
y
R
= 2.S (Figura 5.3)
N
||m
=
q
Im
A
y
R
= 193 kN
Verifica del carico limite
N
Ld
= 1SS4.S kN
N
Rd
= 19S6 kN
N
Fd
N
Rd
= . 8 < 1
Dimensione della fondazione verificata
6.2. VERIFICA DEL CEDIMENTO A 30 ANNI (SLE)
stato fornito un cedimento massimo pari a 40 mm. La prova in situ eseguito una prova penetro
metrica dinamica(CPT). Da tale prova si ricavato un diagramma in cui rappresentata la resistenza q
c
allavanzamento della punta. Il metodo utilizzato per il calcolo del cedimento quello proposto da
Schmertmann(1970):
w = C
1
C
2
Aq
i
- Per ogni strato viene preso il valore I
Rd
Ld
(da formula 4.1.13 NTC 2008))
Dove:
Rd
= u.18 k 1uu
1
ck
13
y
C
+u.1S o
CP
b
J
Rd,mn
=
mn
+u.1S o
CP
b
J
(da formula 4.1.14 NTC 2008)
k = 1 +
2uu
J
2
mn
= u.uSS k
ck
J oltczzo utilc Jcllo sczionc
o
CP
=
N
Ld
A
c
u.2
cd
tcnsionc mcJio Ji comprcssionc ncl colccstruzzo
b
Ld
seguendo la procedura in figura 6.5.
u = I o2 = 1.uS m
b = I u o J = u.4S m
b
= B = 2 m
Figura 6. 5 Distribuzione tensioni agenti nella direzione y
o
t,m
=
N
A
+
H
[
I
2
= 467.6 kNm
2
o
t,mn
=
N
A
H
[
I
2
= 1S4.2 kNm
2
o
= o
t,mn
+(o
t,m
o
t,mn
)
I b
I
= 411.2 kNm
2
Ld
= o
b B +
o
t,m
o
b B
2
= S9S.4 kN
F
Rd,m|
= 41 kN > F
Fd
Fondazione verificata al taglio in direzione y.
Verifica in direzione x
In questa direzione la sezione risulta
compressa. Ci riferiamo, per il calcolo del
taglio agente alla figura 6.6 .
u = B o2 = u.8 m
o
t
=
N
A
= S1u.9 kNm
2
b = B u o J = u.2 m
b
= I = 2.S m
Ld
= o
t
b B = 1SS.4S kN
F
Rd,m|
= 2 kN > F
Fd
Fondazione verificata al taglio in direzione x.
Figura 6. 6 - Distribuzione tensioni agenti nella direzione y
6.4. DIMENSIONAMENTO ARMATURE (SLU)
Il plinto definito come plinto rigido se:
u < 2 (da cap. 8.2.2 Fondazioni))
In questo caso viene adottato un meccanismo resistente Strut and Tie composto da bielle compresse
di calcestruzzo e da tiranti implementati attraverso le armature.
Il plinto progettato risulta essere rigido in entrambe le direzioni.
Dimensionamento in direzione y
u = 1.uSm < 2 = 1.Sm
Il plinto in questa direzione risulta soggetto ad un carico eccentrico. Dal calcolo eseguito(cap. 6.3) la
sezione non risulta parzializzata. Il meccanismo resistente adottato quello schematizzato in figura
6.7.
Figura 6. 7 Meccanismo resistente plinto rigido soggetto a carico eccentrico non parzializzato (da Figura 8.12, Fondazioni)
Larmature viene dimensionata a partire dal tiro seguente:
I
d
= R
1d
x
1
u.2S o
1
u.8S J
= 1u81.7 kN
(da Formula 8.11 Fondazioni))
Dove:
o
1
= u.4 m
J = u.6 m
c =
I
2
= 1.2S m
oC1 = o
t,mn
+(o
t,m
o
t,mn
)
c
I
B = 621.8 kNm
R
1d
= oC1 c +
o
t,m
oC1
2
c = 97S kN
H
1d
= oC1
c
2
2
+
o
t,m
oC1
2
c
2
S
c = 649 kNm
x
1
=
H
1d
R
1d
= u.67 m
A
,tcoc
=
I
d
d
= 2766 mm
2
A
,c]]ctt
= 277u.9 mm
2
Ottenuta attraverso 18 14.
Dimensione in direzione x
u = u.8 m < 2 = 1.Sm
Il plinto in questa direzione risulta soggetto ad un carico centrato. Il meccanismo resistente adottato
quello schematizzato in figura 6.8.
Figura 6. 8 - Meccanismo resistente plinto rigido soggetto a carico centrato (da Figura 8.8, Fondazioni)
Larmature viene dimensionata a partire dal tiro seguente:
I
d
=
N
Ld
8
o
2
o
1
1
u.8S J
= 6u9.6 kN
(da Formula 8.1 Fondazioni))
Dove:
o
2
= B = 2 m
o
1
= u.4 m
J = u.6 m
A
,tcoc
=
I
d
d
= 1S6u mm
2
A
,c]]ctt
= 169S mm
2
Ottenuta attraverso 11 14.
6.5. ANCORAGGIO DELLE BARRE
Come suggerito dal testo Fondazioni nel caso di plinto rigido occorre ancorare le barre eseguendo un
piego a 90, computando la lunghezza di ancoraggio a partire dal punto A rappresentato in figura 6.9.
Figura 6. 9 Ancoraggio delle armature per plinto rigido (da Figura 8.13, Fondazioni)
La lunghezza di tale ancoraggio pari a:
l
p
= mox _
l
b
S
; 1u1; 2uumm_
Dove:
l
b
= n 1
n = S2 pcr colccstruzzo Ji clossc C2SSu
1 = Jiomctro borrc
In entrambe le direzioni risulta
l
p
= 2uu mm
6.6. DISPOSIZIONE DELLE ARMATURE
In entrambe le direzioni il plinto
considerato un plinto basso. Per questo
motivo consigliato infittire larmatura in
una zona sottostante il plinto pari a:
o +2 = 1.7 m
Dove:
o = u.4 m lorgczzo pilostro
= u.6S moltczzo plinto
A
,n]ttt
=
2B
B +I
A
,c]]ctt
In pianta le armature verranno disposte
come illustrato in figura 6.10.
Figura 6. 10 Disposizione in pianta armature