A.A. 2017/2018
Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra
Università degli Studi di Ferrara
Nasser Abu Zeid
a.nasser@unife.it
Sismica passiva
Microtremori
HVSR
Prova Nakamura
MICROZONAZIONE: EFFETTI DI SITO
Schema rappresentativo dei fenomeni che possono
determinare modifiche al segnale sismico prodotto dai
terremoti
Topografia: Effetti di amplificazione
GM:Prorpietà geomeccaniche
CONDIZIONI LOCALI -01
Onde SH
• Generalmente è difficile quantificare il valore del fattore di amplificazione
dovuto alla sola topografia perché mancano registrazioni sismiche di qualità
e la roccia può essere alterata quindi rappresenta un’ulteriore
complicazione. I codi nazionali ed europei (NTC08 ed EC8) assegnano
valori compresi tra 1.2 e 1.4 per pendenze generalmente > 15° con valore
massimo per pendenze > 30°
Effetti topografici sull’amplificazione: simulazione
numerica vs fattori da normativa EU EC8
Effetti topografici sull’amplificazione: simulazione
numerica vs fattori da normativa EU EC8
Confronto fattori di
amplificazione
topografica suggeriti
dall’autore del
lavoro (paolucci) e
da normativa EC8.
Il problema è
complesso. La
tabella suggerisce
che la normativa nel
caso di topografia
complessa
sottostima il valore
di tale fattore
Effetti topografici sull’amplificazione
Modello AKI(1988):
Criteri del modello di Sanches-Sesman che si bsa sull’idea
di AKI (1988):
• prevede la schematizzazione dell’irregolarità topografica mediante un
cuneo indefinito avente angolo al vertice ϕ, nell’ipotesi di mezzo elastico,
omogeneo ed isotropo (vedi schema, modificato da Sanchez-Sesama,
1990),
120°
A/A0
FA
180° 210°
120° 300° 240°
φ = c ·π (con 0 < c ≤ 2), 90°
Effetti topografici sull’amplificazione
Modello AKI(1988):
Criteri del modello di Sanchez-Sesama, 1990
Il FA, definito come il rapporto tra l’ampiezza dello spostamento
al vertice in direzione parallela all’asse del cuneo A, e quello
dello stesso punto nel caso in cui la superficie sia piana e
orizzontale A0 (c = 1).
• I parametri del moto sono espressi in funzione dell’angolo al
vertice del cuneo φ = c ·π (con 0 < c ≤ 2),
• il valore di FA , così definito, risulta essere indipendente dalle
caratteristiche dell’onda incidente ma è inversamente
proporzionale all’angolo al vertice (φ)
𝐴𝑚𝑝. 2 2𝜋 120°
𝐴= = =
𝐴𝑚𝑝_0 ∅ ∅
Effetti topografici sull’amplificazione
Modello Géli et al. (1988):
Criteri del modello di Gèli et al., 1988
• modellazione numerica del fenomeno di propagazione d’onde
SH incidenti verticalmente, hanno determinato le funzioni
d’amplificazione A,
• in funzione della frequenza adimensionale n =2L/ (dove L è la
semilarghezza del rilievo in corrispondenza della base e λ è la
lunghezza dell’onda incidente), in corrispondenza di alcuni
punti situati sulla cresta, sui fianchi ed alla base del rilievo,
Effetti topografici sull’amplificazione
Modello Géli et al. (1988)-funzione di amplificazione:
Criteri del modello di Gèli et al.,
1988
• modellazione numerica del fattore di forma
fenomeno di propagazione d’onde
SH incidenti verticalmente, hanno
determinato le funzioni n=2
d’amplificazione A, massima ampl.
Casamicciola
21/08/2017
20:57:52IT
Ml:3.6
Md:4
Prof. 2 km
Intensità: VII
Sismicità storica – strumentale:
banca dati dell’INGV: www.ingv.it
?
Sismicità storica – strumentale: Catalogo
banca dati dell’INGV: https://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/
Sismogramma terremoto d’Ischia-stazione IOCA terra ferma
Napoli
Registrazione
accelerometrica alla
stazione IOCA. In alto la
componente
Est-Ovest (picco di
accelerazione = 272
cm/s2, che
corrispondono a 28% g),
al centro la componente
Nord-Sud (picco di
accelerazione = 191
cm/s2, che
corrispondono a 19% g),
in basso la componente
verticale (picco di
accelerazione = 267
cm/s2, che
corrispondono a 27 %g).
Curve di attenuazione della PGA e PGV. Terremoto d’Ischia Ml.3.6 del 21/08/2017 prof. 2 km
Casamicciola
24/08/2017
Casamicciola. Lesione sulla parete con
Ml:3.6
espulsione di muratura.
Md:4
Prof. 2 km
Intensità: VI-VIII
INGV
Effetti geologi - topografici sull’amplificazione
Esempio: Isola d’Ischia (anche se non è espressamente dichiarato come studio di Microzonazione i dati
trattati e risultati raggiunti contribuiscono alla formulazione del primo livello di Microzonazione Sismica
Casamicciola
24/08/2017
Casamicciola. Crolli parziali.
Ml:3.6
Md:4
Prof. 2 km
Intensità: VI-VIII
INGV
Effetti geologi - topografici sull’amplificazione
Esempio: Isola d’Ischia (anche se non è espressamente dichiarato come studio di Microzonazione i dati
trattati e risultati raggiunti contribuiscono alla formulazione del primo livello di Microzonazione Sismica
Casamicciola
24/08/2017
Ml:3.6
Md:4
Prof. 2 km
Intensità: VI-VIII
INGV
vantaggi
• L’attrattiva principale del metodo H/V è legata alla constatazione che
può essere applicato in aree a sismicità bassa o nulla (Nakamura,
2000),
• Il metodo non necessita della risposta di un sito preso come riferimento
o di specifiche indagini geotecniche.
Sismica passiva: Composizione dei microtremori
secondo diversi autori
zone di vulcani
Spessore ~ 500 m
Sismica passiva: il rumore sismico è sostanzialmente stocastico –
contenuto in frequenza (Spettro di Fourier) – esempio
FAS
1E-004
Ore 12.00
Ore 15.00
1E-005
0.1 1.0 10.0
Frequenza
Frequency (Hz)
(Hz)
Microzonazione sismica: amplificazione
2hf 2hf
2 ( ) 2
VS 1 VS 1
VS 1
f
SH
4h
Sismica passiva: IL METODO HVSR –
CONCETTI TEORICI DI BASE
V2 S (2n 1)
fn , n 1,2,...
4h , V2S
2 ( o G0 )
A( f )
(2n 1) 2f , V1P
P, S
Hb(f), Vb(f): spettri delle componenti H e V del moto sismico nel substrato
roccioso (o sismico) alla base dei sedimenti incoerenti. Sostanzialmente sono
onde di volume
Hb(f)=Hr(f)
𝐻𝑓 𝑓 = 𝑨𝒉 ∗ 𝐻𝑏 + 𝐻𝑆
Vb(f)=Vr(f) 𝑉𝑓 𝑓 = 𝑨𝑽 ∗ 𝑉𝑏 + 𝑉𝑆
Ah e Av: funzione di trasferimento del moto sismico delle onde di volume incidenti
verticalmente sulla superficie del substrato roccioso/sismico
Sismica passiva: IL METODO HVSR – RIASSUNTO IPOTESI
a b
Frequenza (da H/V
rumore)
H/V-rumore
𝐻𝑓 𝑓 = 𝑨𝒉 ∗ 𝐻𝑏 + 𝐻𝑆
𝑉𝑓 𝑓 = 𝑨𝑽 ∗ 𝑉𝑏 + 𝑉𝑆
1
Commenti:
1) Al basamento sismico (roccioso) Hb/Vb è circa 1
2) (Hs/Hb) e (Vs/Vb): sono associati all’energia delle onde R
se il contributo è minimo o nullo allora H/V=Ah/Av
se il contributo non è trascurabile allora H/V=(Hs/Vs)
cioè dall’ellitticità delle onde R
3) Il picco di frequenza corrispondente al rapporto H/V più elevato fornisce una stima
della frequenza fondamentale f0 dovuta alle riflessioni multiple delle onde SH negli
strati superficiali meno rigidi, mentre il valore del rapporto H/V non può essere
utilizzato come fattore di amplificazione (valore assoluto),
4) Il picco del rapporto H/V è funzione del rapporto di impedenza acustica in primo
luogo e del contributo di onde R in secondo luogo
Sismica passiva: IL METODO HVSR – TERREMOTI/RUMORE
a) confronto tra le frequenze di risonanza ottenute da indagini tipo Nakamura e
da analisi di eventi sismici,
b) lo stesso confronto ma relativo alle ampiezze dei picchi. Il grafico di sinistra
conferma la capacità della tecnica H/V a rilevare la frequenza di risonanza
mentre quello di destra mostra, come è ben noto, il minore significato relativo
all’ampiezza del rapporto H/V(SESAME Del.23.12).
a b
Frequenza (da H/V
rumore)
H/V-rumore
Rapporto H/V)
(incoerenti). Il fattore di amplificazione
(valore del rapporto H/V) è funzione oltre del >2.5
𝐼 = 𝑉𝑠 ∗ 𝜌
dove,
I: impedenza acustica, Vs: velocità onda elastica nel mezzo,
r: densità del mezzo
Sismica passiva: significato picco di frequenza (H/V)
1) Impedenza acustica,
2) smorzamento
1
𝐴𝑚𝑝𝑙𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑓 =
1 𝜋𝐷
+
𝐼. 𝐴. 2
𝑉𝑠𝑏 ∗ 𝜌𝑏
con I.A. 𝐼. 𝐴. =
𝑉𝑠𝑠𝑒𝑑. ∗ 𝜌𝑠𝑒𝑑.
1
𝐴𝑚𝑝𝑙𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑓 = =
Se D0 avremo, 1
𝐼. 𝐴.
Significato geologico-geofisico del picco H/V
𝑓0 = = sovrastante il substrato
4 ∗ 𝑇𝑒𝑚𝑝𝑜 4𝐻 roccioso(sismico) considerato
omogeneo ed isotropo
Il problema dell’equazione e che ne la Vs
ne lo spessore H sono noti con
precisione soprattutto in assenza di
indagini specifiche di tipo sperimentale , V2S
1 (1 + 𝐻)(1−𝑥) −1 (
1
)
𝑇= 𝑉𝑠0 (1 − 𝑥) 1−𝑥
𝑉𝑠0 (1 − 𝑥) 𝐻= +1 −1
4 ∗ 𝑓0
1 𝑉𝑠0 (1 − 𝑥) 1
(1−𝑥 )
𝑓0 = 𝑉𝑠0 (1 − 𝑥) 1
4 (1 + 𝐻)(1−𝑥) −1 𝐻≅ 𝑓0 −1−𝑥
4
𝐻 = 𝐴𝑓𝑟 𝐵
1
( )
𝑉𝑠0 (1 − 𝑥) 1−𝑥
𝐻= +1 −1
4 ∗ 𝑓0 H: spessore approssimativo dello
spessore dello strato risonante
H: spessore strato che produce la risonanza (discontinuità acustica).
Significato geologico-geofisico del picco H/V
Una relazione plausibile per descrivere la
1
(1−𝑥 ) variazione della Vs con la profondità può
𝑉𝑠0 (1 − 𝑥) 1
−1−𝑥 essere descritta da una legge di
𝐻≅ 𝑓0
4 POTENZA tipo Y=aXb
−1.388 −1.551
𝐻 = 96 𝑓𝑟 𝐻 = 108 𝑓𝑟
Delgrado et al., 2000) Dinsh et al., 2009)
−1.268 −0.952
𝐻 = 55.64 𝑓𝑟 𝐻 = 58.3 𝑓𝑟
Significato geologico-geofisico del picco H/V
Una relazione plausibile per descrivere la
1
(1−𝑥 ) variazione della Vs con la profondità può
𝑉𝑠0 (1 − 𝑥) 1
−1−𝑥 essere descritta da una legge di
𝐻≅ 𝑓0
4 POTENZA tipo Y=aXb
−1.388 −1.551
𝐻 = 96 𝑓𝑟 𝐻 = 108 𝑓𝑟
Delgrado et al., 2000) Dinsh et al., 2009)
−1.268 −0.952
𝐻 = 55.64 𝑓𝑟 𝐻 = 58.3 𝑓𝑟
Acquisizione e processing (H/V)
2 2
NS ( f ) EW ( f )
V( f )
Questo calcolo viene effettuato su tutte le frequenze nel range
0.1 – 50 Hz (generalmente fino a 30 Hz: valore massimo di
interesse per lo studio degli effetti dei terremoti)
Terremoto di ISCHIA: 21/08/2017 Ml:3.6 – Md:4.0 prof. 2
Esempio: stazione PIGN – terra ferma
Sorgente: INGV
Terremoto di ISCHIA: 21/08/2017 Ml:3.6 – Md:4.0 prof. 2
Esempio: Sorgente: INGV
Porzione analizzata
H/V: 10 secondi fase S
Esempio:
Area: ISCHIA,
Terremoto del 21 ago
2017 Ml:3.6
Casamicciola
Rapporto spettrale H/V per il terremoto del 21 agosto 2017
registrato dalle tre stazioni IOCA, IFOR, IMTC. Stella: epicentro
Esempio:
Area: ISCHIA,
Terremoto del 21 ago
2017 Ml:3.6
Casamicciola
Esempio:
Area: ISCHIA, Terremoto del 21 ago 2017 Ml:3.6
Casamicciola
STA/LTA
Escludere i segnali
forti detti transienti
(passaggio automobile,
Persone) di durata limitata
SONO DA ESCLUDERE PERCHÉ
IL RUMORE GENERATO E
DI UNA SORGENTE VICINA
NON LONTANA
CODICI DI CALCOLO
WWW.GEOPSY.ORG
SESAME (OBSOLETO)
Esempio: Hm/V
Area: Casaglia (FE) (media (NS-EW)/V)
attività antropica
“Industriale”
frequenza
risonanza
del sito F_max=F_Nyquist
0,78 Hz HE-W/V +Dev.st. (H/V)
-sDev.st. (H/V)
(EW/V)
F_Nyquist=2*F_campoin.
HN-S/V
(NS/V)
F_campionmento=100Hz F_Nyq.=50 Hz
Risposta sismica di depositi ideali
Cenni introduttivi
MICROZONAZIONE: APPROCCI UTILIZZATI
L’approccio geotecnico
ha il vantaggio di utilizzare nelle analisi numeriche un evento sismico di
riferimento e quindi di tenere implicitamente conto della non linearità del
comportamento del terreno. Per contro ha lo svantaggio di richiedere
una serie di parametri di input e di conoscenze (geologiche,
geotecniche, geofisiche e sismiche) che richiedono specifiche indagini e
studi.
L’approccio sismologico, invece, ha il vantaggio di considerare
l’effetto della sollecitazione sismica nelle tre dimensioni nonché di
tenere implicitamente conto delle condizioni locali; ha invece, tra i
principali limiti, vi sono: quello di considerare eventi di bassa magnitudo
e quindi di valutare il comportamento dei materiali soltanto a bassi livelli
deformativi; di richiedere oltre alle analisi sismologiche analisi
geotecniche dinamiche integrative allo scopo di rilevare il
comportamento del bedrock in condizioni sismiche e di effettuare le
registrazioni per periodi di tempo che generalmente dipendono dalla
sismicità dell’area e che possono variare da un minimo di un mese a un
massimo di due anni.
Risposta sismica di depositi ideali
Le analisi di RSL si prefiggono la determinazione delle modifiche (in termini di ampiezza,
durata e frequenza) che un moto sismico uB(t) (rappresentato da un’accelerazione, una
velocità od uno spostamento nel dominio del tempo, t, oppure, da uno spettro di risposta
elastico, F, o uno spettro di Fourier nel dominio delle frequenze, f ) relativo ad una
formazione rocciosa di base, B, di un deposito, subisce nel suo attraversamento fino a
raggiungere la superficie libera, S, trasformandosi nel moto sismico uS(t).
T: periodo (sec)
T: periodo (sec)
Risposta sismica di depositi ideali
parte immaginaria
Numeri complessi in coordinate
polari
parte reale
Nel caso in cui si ipotizzi di essere in presenza di uno strato di terreno con
comportamento elastico lineare (cioè in assenza di smorzamento interno, D = 0), con
superficie libera orizzontale e con substrato roccioso orizzontale e infinitamente rigido
(quindi con velocità delle onde di taglio e con rapporto d’impedenza6 infiniti), si ha che
l’energia elastica trasportata dalle onde sismiche rimane confinata nello strato di terreno.
Infatti, le onde sismiche, per la legge di Snell, raggiunta la superficie libera saranno
completamente riflesse così come quando raggiungeranno la superficie di separazione
tra terreno e bedrock
Imponendo come condizione al contorno l’assenza di sforzi di taglio
sulla superficie libera z=0, si ottiene A=B quindi
𝑢𝑚𝑎𝑥 (0, 𝑡)
𝐹(𝜔) =
𝑢𝑚𝑎𝑥 (𝑧, 𝑡)
Risposta sismica di depositi ideali – strato omogeneo su substrato rigido (ideale)
𝑢𝑚𝑎𝑥 (0, 𝑡)
𝐹(𝜔) =
𝑢𝑚𝑎𝑥 (𝑧, 𝑡)
1 1
𝐹 𝜔 = =
cos 𝑘. 𝐻 𝐻
cos(𝜔. )
𝑉𝑠
1 1
𝐹 𝜔 = =
cos 𝑘. 𝐻 𝐻
cos(𝜔. )
𝑉𝑠
La funzione di trasferimento è
funzione di w, H, Vs
La funzione di amplificazione,
in questo caso, è il modulo
della funzione di trasferimento.
La funzione di amplificazione, in
1 questo caso, risulta essere
|𝐹 𝜔 | =
𝐻 periodica e sempre > 1.
|cos(𝜔. )|
𝑉𝑠 Quando l’argomento del coseno si
avvicina a [/2+n],la funzione di
amplificazione tende all’infinito
Risposta sismica di depositi ideali – strato omogeneo su substrato rigido (ideale)
La funzione di amplificazione, in
questo caso, risulta essere
periodica e sempre > 1.
Quando l’argomento del coseno si
avvicina a [/2+n],la funzione di
amplificazione tende all’infinito
1
|𝐹 𝜔 | =
𝐻
|cos(𝜔. )|
𝑉𝑠
𝑉𝑠 𝜋
𝜔𝑛 = ( + 𝑛𝜋)
𝐻 2
𝜔𝑛 𝑉𝑠 (2𝑛 + 1)
𝑓𝑛 = = .
2𝜋 𝐻 4
n=0, 1,2,…..
1 4∗𝐻
𝑇𝑛 = =
𝑓𝑛 𝑉𝑠 (2𝑛 + 1)
Sismica passiva: Amplificazione sismica – terreni reali
1) Impedenza acustica,
2) smorzamento
1
𝐴𝑚𝑝𝑙𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑓 =
1 𝜋𝐷
+
𝐼. 𝐴. 2
𝑉𝑠𝑏 ∗ 𝜌𝑏
con I.A. 𝐼. 𝐴. =
𝑉𝑠𝑠𝑒𝑑. ∗ 𝜌𝑠𝑒𝑑.
1
𝐴𝑚𝑝𝑙𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑓 = =
Se D0 avremo, 1
𝐼. 𝐴.
Sismica passiva: Amplificazione sismica – terreni reali
NTC08
Sismica passiva: esempio: Amplificazione sismica
– città del Messico
a